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Numero 15 Anno III - Settembre 2012 - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BG

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Settembre

Siamo giovani

Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili

Alla conquista del web

.com

On-line il nuovo sito, con facebook e twitter All’interno uno speciale web su innovazione e mondo green

di Diego Moratti Siamo giovani. Stavolta non è solo congiuntivo esortativo, ma anche presente indicativo. Sì perché nonostante qualche spontaneo sorriso, fondare un giornale a 35 anni vuol dire essere giovani. In una società in mano a sessantenni e settantenni (ma ora spuntano anche gli ottantenni…) avere trenta o anche quarant’anni significa essere giovani. Siamo in una società dove a parole tutti investono sulle nuove generazioni, ma chissà perché i posti chiave e le poltrone “più comode” sono saldamente occupate da chi vi siede già da 20 o 30 anni. Magari si scambiano i posti e i ruoli,

da Pagina 20

segue a pagina 2

Eco dalla Provincia

SPECIALE WEB

Campionato al via Ztl e bus gratis durante le partite Il nuovo stadio sempre più lontano Il dibattito si ingarbuglia

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Attualità

Green Web

Open Source

Regimi nella rete

L’informazione sostenibile naviga su internet

Evoluzione tra condivisione e partecipazione

Primavera araba La rivoluzione corre sui social network

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Eco dal Comune

Piazza Vecchia si veste d’incanto

Fotovoltaico in comune

Torna il meeting internazionale “I Maestri del Paesaggio”

19 impianti su scuole ed edifici pubblici

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Editoriale

Segue dalla prima pagina la maggioranza con l’opposizione, ma l’età è sempre quella. Se per caso c’è tra loro qualche giovane, il più delle volte è perché qualche vecchio l’ha piazzato lì. Beninteso, non ce l’ho con nessuno in particolare, io stesso mi

“Per non parlare del merito: «giovane» mica significa stupido. Anzi! È ora di finirla col giochino dell’età camuffata da «esperienza»” “Finora il merito sembra funzioni solo a scatti di anzianità.” sono sempre trovato bene ragionando con persone di tutte le età. Ma oggi siamo arrivati ad un punto in cui c’è una sproporzione a dir poco imbarazzante nell’età media di chi occupa i ruoli “che contano” nella società, a livello

nazionale come a livello locale. E questa situazione rappresenta un danno grave, non solo per i giovani, ma per tutto il sistema. Personalmente, per motivi di lavoro, a circa 30 anni mi è capitato di viaggiare spesso all’estero: era sconcertante vedere come in Norvegia, Svezia, Germania, ma anche in Spagna e in Repubblica Ceca, i “ragazzi” della mia età con cui mi dovevo confrontare ricoprivano cariche di un certo valore; erano direttori o responsabili dei propri uffici, con un’autonomia di gestione, di budget e di scelte inimmaginabile per me, che non potevo nemmeno dire A o B, oppure prendere impegni di alcun tipo, se prima non riferivo tutto a uno, due, tre referenti o consulenti o dirigenti che stavano “sopra” di me. Ma vi rendete conto di quante energie e quanto lavoro (e quanti stipendi) si sprecano invece di lasciare una persona direttamente libera e responsabile di prendere le decisioni che le potrebbero competere? Di quanti “superiori” abbiamo sempre bisogno?

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Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili Registrazione: Tribunale di Bergamo N. 25/10 del 04/10/2010 Registro stampa periodici Chiuso in redazione 27 Agosto 2012

© Copyright 2012. Tutti i diritti non espressamente concessi sono riservati.

Vi rendete conto che, di fronte a un ruolo di responsabilità, un giovane potrebbe anche metterci più impegno, entusiasmo, serietà e determinazione di qualcuno che già è “arrivato” o che già fa la stessa cosa da anni e anni? Per non parlare del merito: “giovane” mica significa stupido. Anzi! È ora di finirla col giochino dell’età camuffata da “esperienza”. Ci sono ventenni e trentenni che possono essere più competenti o responsabili di sessantenni o settantenni. Sia chiaro, è vero anche il contrario, ma finora il merito sembra funzioni solo a scatti di anzianità. Consulenze e posti in consigli di amministrazione vengono assegnati solo perché si è vecchi conoscenti, in sintonia con chi li deve nominare. Certamente

le garanzie maggiori le offrono coloro che hanno una certa età, perché loro sanno “come funzionano” le cose. Ma siamo così sicuri che le cose “funzionino” così bene, dopo tutti questi anni di società in mano a gente così esperta? Sono questi i frutti di tanti anni in cui le stesse generazioni hanno governato ogni livello dirigenziale? Non sto dando la colpa ai sessantenni o settantenni: è il sistema che è ormai vecchio, non più al passo coi tempi, perché sempre le stesse persone l’hanno occupato per anni. Ma la colpa è di tutti noi, inclusi i giovani, che hanno votato o che si sono affidati sempre alle stesse persone, non solo in politica, ma in tutti gli ambiti, nelle organizzazioni economiche, sindacali, istituzionali, locali. Una società meritocratica avrebbe ben altre proporzioni quanto a presenza delle varie generazioni all’interno di posti chiave (per lo meno per motivi statistici!). Se una società non è in grado di utilizzare appieno tutte le risorse al pro-

> Editore Studio Green Solution S.r.l. > Direttore Editoriale Marco Rossi direzione@bergamosostenibile.com > Direttore Responsabile Diego Moratti direttore@bergamosostenibile.com > Segreteria organizzativa Francesca Togni - redazione@greensolution.it Roberta Spinelli - redazione@bergamosostenibile.com > Progetto Grafico ed impaginazione Layout Studio Service Srl - Bergamo www.layoutstudio.it > Stampa CSQ Spa - Erbusco (BS) - www.csqspa.it > Pubblicità Studio Green Solution S.r.l. - info@greensolution.it Tel 335.362358 - Via Privata Legler, 14 - Brembate Sopra

prio interno, allora non sarà mai una società efficiente, capace di progredire guardando avanti nell’interesse di tutti, non solo di chi è già “sistemato”. In una parola non sarà mai una società lungimirante e, nel lungo periodo, sostenibile. Se oggi noi giovani dobbiamo faticare il doppio o il triplo per emergere, per dimostrare di valere qualcosa e di essere in grado di assumere responsabilità, lo scotto da pagare è pesante ma doveroso, altrimenti saremo colpevoli al pari dei giovani che ci hanno preceduto. Ma se tutta la società non si convincerà di passare dalle parole ai fatti, investendo e dando credito ad un mondo che trova nei giovani una componente primaria e meritevole di autonomia e di ruoli di responsabilità, allora tutti noi rischiamo di passare ai giovani di domani un fardello del tutto insostenibile. Il tempo s’è fatto ormai imperativo, per tutti. Siamo giovani.

Hanno collaborato a questo numero: Alice Motti - Giornalista Mario Salomone - Docente Università di Bergamo Valeria Annovazzi - Giurista ambientale Giorgio Moratti - Scienze della Comunicazione Luciano Valle - Filosofo ambientalista Claudia Proserpio - Psicologa clinica Patrizia Mantoessi - CFL Raffaele Avagliano - Giornalista Erica Bettinelli - Il Villino di Erica Lisa Casali - Ecocucina Livia Salvi - Moda e Storia dell’Arte Alessandro Sonzogni - Scienze della Comunicazione Giuseppe Gandolfi - Giornalista Paola Bucci - Paesaggista, agronomo Alessandro Vitali - Metodologia Lean Virgilio Venezia - Consulente Sistemi Informativi Marta Morarelli - Scienze della Comunicazione Manuela Simionato - Fundraiser

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Diego Moratti


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Sommario Attualità Eco dal Comune 4. Una favola in città alta 6. Fotovoltaico: l’unione fa la forza Comuni Virtuosi 8. “Ricicloni 2012” Albino, Alzano e Martinengo 9. A Bergamo parte la raccolta della plastica Eco dalla Provincia 10. Inizia il campionato. Ma il nuovo stadio non parte 12. Il bosco di tutti i cittadini / Segui le tracce del WWF Eco dal mondo 14. Il “Giardino di Danimarca” La Fionia e il suo verde incantato Sport 16. Londra 2012: il primo posto è Green 18. Circuito EcoRace 2012 Speciale Web 20. La sostenibilità si organizza in rete / Le EcoApp sono arrivate! 22. www.bergamoSOStenibile.com. On-line il nuovo sito, con Facebook e Twitter 24. Vintage 64, da Gandino in Val Seriana riciclo artistico e informatico 25. Open Source, libertà di una scelta 26. L’arte del SEO, da contatto a contratto 27. Informatica ecosostenibile 28. La Silicon Valley sbarca in bergamasca. Giovani e informatica: connubio vincente 28. Da 10 anni l’incubatore di Brembate aiuta i giovani a fare impresa 29. Spazio giovani Edonè, Il “piacere” di autogestirsi 30. Primavera Araba. Quando i social network diventano vere e proprie reti sociali 30. Regimi nella rete

Stili di vita e d’impresa Ambiente 32. WWF > I pipistrelli / Educazione alla sostenibilità a tavola Vivi Bergamo 34. A Branzi svettano i formaggi orobici e le produzioni artigianali 35. Fiera Val Calepio a Chiuduno da 15 anni nel cuore del territorio 36. Antichi sapori & nuove tecnologie con Sotto il Monte Solare 38. Cibovicino e Fuoricibo alla fiera del consumo consapevole 39. Delizie del passato Società 40. Uomini: fermate la violenza! 41. Difendiamo la libertà con l’altruismo e la solidarietà Storia & Personaggi 42. Gregory Bateson. L’estetica come “sacro”, l’oriente e il cristianesimo 43. Sorella Terra 2013. Aperte le iscrizioni / Paguro Blu a chele aperte Alimentazione 44. Susine o prugne? / Porri che passione! / Le ricette Salute & Benessere 46. La vite rossa. Una pianta ricca di proprietà

Green Economy Agricoltura 48. La Politica Agricola Comune dopo il 2013. L’Ue premia gli investimenti eco-sostenibili 50. Il buon gusto della Patata di Martinengo per preservare la varietà alimentare 51. Allarme Coldiretti: un italiano su quattro non può mangiare “made in Italy” Ecologia & Imprese 52. Imprese, uno scatto di responsabilità 54. Noprofit a rischio estinzione? Il Fund Raising è la soluzione Mobilità 56. Bergamo fa rete e i taxi di Roma ripartono col verde 57. La nautica elettrica sospinta dalla forza del sole Edilizia 58. Pavimento Radiante a basso spessore “Tutto in 35 millimetri” 59. L’innovazione si costruisce su solide basi Innovazione 60. Combattere gli sprechi seguendo la metodologia “lean” Calendario appuntamenti

w w w. en erg y 20. i t

ENERGY MANAGEMENT L’obiettivo è di ottimizzare i costi energetici, presentati tramite un dettagliato business plan, partendo da un’analisi preliminare dello stato di fatto. In seguito sono individuate soluzioni impiantistiche e di riqualificazione dell’edificio. L’attività di Energy Management deve tenere conto degli aspetti tecnici, energetici, normativi, autorizzativi sfruttando al meglio gli incentivi e le agevolazioni.

IMPIANTI CHIAVI IN MANO Il cliente non si deve preoccupare di nulla perché tutte le attività tecniche, burocratiche, autorizzative, di istallazione sono curate da noi. Energy20 fornisce fotovoltaico, solare termico, cogenerazione a gas, a biogas e ad olio vegetale, micro-cogenerazione a gas, impianti geotermici con particolare riferimento alle pompe di calore geotermiche, caldaie a biomasse e tradizionali a condensazione, ventilazione meccanica, impianti di raffrescamento e, quando possibile, mini-eolico, micro e mini-idroelettrico.

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Eco dal Comune

Una favola in città alta Dal 30 agosto al 16 settembre Piazza Vecchia si vestirà d’incanto con i Maestri del Paesaggio C’era una volta, circa un anno fa, una piazza decorata con stupende piante e graziosi fiori che la rendevano ancora più bella rispetto a quanto già fosse. Il verde si sposava con gli edifici medievali di una delle piazze più suggestive d’Italia: il suo nome era Piazza Vecchia, si trovava a Bergamo e i paladini del verde che fecero quel meraviglioso incantesimo si chiamavano Maestri del Paesaggio. “Sembra una favola!”. Sì, potrebbe essere questa la reazione, ma in realtà chi ha visto la piazza l’anno scorso, sa che tutto ciò è davvero accaduto e -a un anno di distanza- questo incantesimo si ripeterà. I Maestri del Paesaggio tornano a sorprendere Bergamo dal 30 agosto al 16 settembre e di nuovo la piazza simbolo della città non avrà nulla da invidiare ai paesaggi visitati durante le vacanze appena trascorse. Oltre all’affascinante orto-giardino allestito in città alta, l’edizione 2012 prevede un programma di iniziative ampliato rispetto all’anno scorso, con alcuni incontri dedicati a paesaggisti professionisti e altri rivolti a semplici appassionati alla manutenzione e alla decorazione del proprio giardino. L’armonico accosta-

mento di verde, architettura, arte e territorio si specchierà nei temi dei convegni e delle iniziative che completeranno il programma de “I Maestri del Paesaggio - International Meeting of Landscape and Garden”. Non solo una splendida cornice dunque, ma anche un quadro ricco di appuntamenti di caratura internazionale firmato Arketipos e in

“Non solo una splendida cornice dunque, ma anche un quadro ricco di appuntamenti di svariata tipologia”

“Ogni luogo porta con sé un ricordo la cui immagine può sfuocarsi nel tempo. Ciò che non si dimentica è il profumo”

Piazza Vecchia in allestimento per l’evento “i maestri del Paesaggio. Il programma completo su www.arketipos.org

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collaborazione con il Comune di Bergamo. Il programma completo dei 18 giorni dell’evento è disponibile su www.arketipos. org. Originali anche gli approcci allo studio del paesaggio come l’appuntamento in collaborazione con Bianco Rosso e Verdepensile del 31 agosto, che si sofferma sulla componente olfattiva del verde con un viaggio fra i giardini pensili d’Italia e i loro profumi, raccolti in “Un jardin sur le toit” by Hermès Paris, perché ogni luogo porta con sé un ricordo la cui immagine può sfuocarsi nel tempo. Ciò che non si dimentica è il profumo. L’edizione 2012

inoltre ha l’onore di ospitare l’unica tappa italiana della mostra fotografica itinerante IGPOTY che raccoglie le opere del più importante concorso al mondo di fotografia sui giardini. La mostra sarà allestita nell’Aula Picta, accanto alla Basilica di Santa Maria Maggiore e il promotore della mostra, Philip Smith, terrà una lezione sulla tecnica della fotografia del paesaggio (con un massimo di 15 partecipanti). Durante i primi giorni dell’evento si terranno workshop (con iscrizione necessaria) e seminari ad alto contenuto tecnico, mentre altri incontri chiamati cicli ver-

di, avranno l’obiettivo di fornire informazioni e consigli alla portata di tutti gli amanti del verde. Per poter fissare le immagini nel tempo l’associazione Arketipos ha organizzato un concorso di fotografia: Obiettivo sulla piazza verde. La gara è aperta a tutti e verranno prese in considerazione soltanto le fotografie scattate dal 30 agosto al 16 settembre che avranno come soggetto Piazza Vecchia allestita a ortogiardino, oppure uno dei mille dettagli che la renderanno speciale. Giorgio Sappilo

Appuntamento con i Cicli Verdi. Palazzo dei Giuristi, Piazza Vecchia 09.30-10.10 10.10-10.50 10.50-11.30 11.30-12.10 12.10-12.50 SABATO 1 SETTEMBRE 14.30-15.10 15.10-15.50 15.50-16.30 16.30-17.10 17.10-17.50 09.30-10.10 10.10-10.50 10.50-11.30 11.30-12.10 DOMENICA 2 12.10-12.50 SETTEMBRE 14.30-15.10 15.10-15.50 15.50-16.30 16.30-17.10 ore 17.10-17.50

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Luci nel verde Il legno in esterno: pavimenti e rivestimenti Giardini pensili per tutti, una nuova prospettiva del vivere a contatto con la natura Biopiscine. Nuove frontiere della balneazione Il giardino dentro casa. Come scegliere e curare le piante da interno L’importanza della manutenzione del giardino Il legno in esterno: pavimenti e rivestimenti Gestione sostenibile del verde urbano: esperienze di lotta biologica Giardini pensili per tutti, una nuova prospettiva del vivere a contatto con la natura Il giardino dentro casa. Come scegliere e curare le piante da interno L’importanza della manutenzione del giardino Biopiscine. Nuove frontiere della balneazione Gestione sostenibile del verde urbano: esperienze di lotta biologica Luci nel verde Biopiscine. Nuove frontiere della balneazione Il giardino dentro casa. Come scegliere e curare le piante da interno Il legno in esterno: pavimenti e rivestimenti Biopiscine. Nuove frontiere della balneazione Gestione sostenibile del verde urbano: esperienze di lotta biologica L’importanza della manutenzione del giardino



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Eco dal Comune

Fotovoltaico: l’unione fa la forza Il Comune in prima linea con 19 nuovi impianti realizzati da Bergamo Green Energy. Risparmiate 750 tonnellate di CO2 all’anno Ben 750 tonnellate di emissioni di CO2 all’anno: questo il risparmio complessivo per la città di Bergamo ottenuto grazie all’installazione di impianti fotovoltaici collocati su 19 edifici pubblici, per un totale di potenza di 1.158 kW. A volere questo corposo progetto il Comune di Bergamo, con il dichiarato obiettivo di far fronte ad una quota dell’energia utilizzata dal Comune per il proprio fabbisogno, attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili, sfruttando anche i vantaggi offerti dal Conto Energia. A realizzare l’intervento, che conferma Bergamo ai primi posti in Lombardia per numero di impianti installati, la società “Bergamo Green Energy” che riunisce alcune eccellenze nel settore delle rinnovabili che hanno sede nella Bergamasca e che per l’occasione hanno opportunamente scelto di fare rete, aggiudicandosi i sei bandi di gara. “Gli edifici che fanno parte del progetto sono in totale 19, tutti collocati in città e di questi, 15 sono già stati predisposti e allacciati, gli ultimi 4 sono in fase di ultimazione: molti di questi edifici pubblici sono scuole, il che attribuisce anche un ulteriore valore educativo al progetto, oltre a quello energetico e ambientale -ha dichiarato l’Assessore all’Ambiente Massimo Bandera-. L’intervento conferma

“Bergamo Green Energy” è formata da:

Impianto fotovoltaico installato sulla Scuola De Amicis a Bergamo

ancora una volta la grande sensibilità della nostra Città verso la promozione e diffusione delle energie sostenibili e ci consente di compiere un ulteriore passo verso l’impegno preso con l’Unione Europea per la riduzione delle emissioni di CO2”. “Gli impianti installati sono particolarmente innovativi perché sfruttano una tecnologia di ultima generazione e sono dotati di un sistema di telecontrollo che permetterà, attraverso un display, di vedere la potenza degli impianti e monitorare eventuali

I 19 edifici del progetto:

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Stazione Autolinee - Piazza Guglielmo Marconi, 7 Urban Center - Piazza Guglielmo Marconi, 7 Scuola Media Lotto - via Tadini, 72 scuola Media Mazzi - Via Fratelli Calvi, 3 Scuola De Amicis - Via delle Tofane, 1 Scuola Materna Celadina - Via Pizzo Redorta, 15 Scuola Materna Boccaleone - Via Isabello, 4 Scuola Petteni Redona - Via Buratti, 2 Scuola Materna Colognola - Via Linneo, 17 Scuola Elementare Rodari - Via Sylva, 8 Scuola Materna Aquilone Loreto - Via Sylva, 10 Scuola Media Cavezzali - Via Bellini, 14 Casa Popolare - Via Promessi Sposi Scuola Elementare Calvino - Via Per Azzano Scuola Elementare Nullo - Via Rossini, 10 Scuola Media Savoia - Via Goldoni, 125 Scuola Media Muzio - Via San Pietro ai Campi, 1 Centro Sportivo Villaggio Sposi - Via D. Bepo Vavassori, 9 Plesso Scolastico Villaggio Sposi - Via D. Bepo Vavassori, 1

Da sinistra Gianluigi Piccinini, l’assessore Massimo Bandera e l’ingegnere Gabriele Ghilardi

problemi che possono sorgere a causa di agenti esterni –ha spiegato Gianluigi Piccinini, presidente di Bergamo Green Energy–. “Bergamo Green Energy è un’unione di più aziende bergamasche che hanno fatto sistema per poter realizzare quanto il Comune di Bergamo chiedeva. Grazie agli sforzi di tutti e all’unione d’intenti, nonostante il momento economico e le difficoltà burocratiche, la nostra società è riuscita nell’intento e nei tempi previsti”.

I dati nazionali Secondo il Rapporto di Legambiente “Comuni Rinnovabili 2012” sono 707 i Comuni che attraverso il questionario di Legambiente hanno dichiarato di aver installato pannelli solari fotovoltaici sui tetti delle proprie strutture edilizie, per ridurre i co-

sti energetici di edifici pubblici come scuole, sedi amministrative, biblioteche, ecc. Il Comune con la maggiore potenza installata su edifici pubblici è, sempre secondo il rapporto, Cisano Bergamasco (BG) con 2,9 MW,

“Gli impianti installati sono particolarmente innovativi perché sfruttano una tecnologia di ultima generazione in fatto di telecontrollo” seguito dal Comune di Bologna con 1,9 MW e dal Comune di Cerano in Provincia di Novara con 1,2 MW. Secondo il rapporto statistico di fine 2011 del GSE emerge che Bergamo e provincia sono al secondo posto in Lombardia per

numero e potenza di impianti, preceduta solo da Brescia che vanta un totale di 11.549 impianti (pari al 3,5% degli immobili coperti) a fine 2011, con una potenza di 255 MW. Un risultato ragguardevole se si pensa che la Lombardia, rispetto alle altre regioni, a fine 2011, si posizionava al primo posto per numero di impianti installati sugli edifici, con un totale di 48.692 impianti pari al 14,7 degli edifici coperti. Sul podio nazionale viene seguita dal Veneto (44.997 impianti, 13,6% di edifici coperti) e dall’Emilia Romagna (31.010 impianti totali pari al 9,4% degli immobili coperti). In termini di potenza installata è invece la Puglia che detiene il primato con 2.186 MW. In tutta Italia, il GSE ha rilevato la presenza di 330.196 impianti per una potenza prodotta di 12.773,4 MW. Nel corso di un anno, l’Italia si è arricchita di 174.220 nuove unità per una potenza aggiuntiva di 9.300 MW, quasi tre volte la potenza esistente al 31 dicembre 2010.


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Comuni Virtuosi

“Ricicloni 2012” Albino, Alzano e Martinengo Tra i comuni più piccoli sul podio Bonate Sopra, Torre Boldone e Villa di Serio. Secondo la classifica di Legambiente nessun comune lombardo nei primi 30 posti Sono arrivati i dati del rapporto “Comuni ricicloni 2012”, l’iniziativa che, giunta alla diciannovesima edizione, premia i comuni che hanno raggiunto, già nel 2011, la quota di almeno il 65% di raccolta differenziata, richiesta per legge solo dal 2012. La classifica viene determinata dall’Indice di Buona Gestione che rappresenta l’insieme di azioni intraprese dal comune per governare i rifiuti prodotti dai cittadini: viene considerata la produzione totale di rifiuti pro capite (e quindi le azioni di riduzione), la separazione di rifiuti pericolosi, i metodi di raccolta e l’efficienza del sistema. In poche parole: la sostenibilità ambientale, sociale ed economica dell’intero sistema di raccolta e riciclo. Ben 1.123 comuni vincono l’appellativo di “Ricicloni 2012”, mentre sono 833 quelli che si riconfermano “zoccolo duro” del concorso, comparendo da tre anni consecutivi nelle graduatorie. Il Nord Italia conferma le aspettative, facendo la parte del leone e aggiudicandosi il podio per la gestione dei rifiuti, con

Ponte nelle Alpi, in provincia di Belluno, per la terza volta al primo posto della classifica stilata dall’associazione ambientalista. Per quanto riguarda le provincie della Lombardia, quella di Cremona è la migliore “riciclona”. Su 115 comuni cremonesi, infatti, ben 64 ottengono il riconoscimento assegnato da Legambiente: il 55% delle amministrazioni si aggiudica dunque l’attestato di “Comune Riciclo-

“Difficoltà per i comuni maggiori: Treviglio e Bergamo non raggiungono il 60% di raccolta differenziata” ne”. A seguire la provincia di Monza e Brianza con il 41% dei comuni premiati. Tuttavia non tutte le note sono positive. Benché i “comuni ricicloni” lombardi siano ben 257, ciò che si nota maggiormente, sottolinea Legambiente, è la totale assenza della Lombardia nelle teste della graduatoria. Nella classifica na-

zionale dei comuni sopra i 10mila abitanti bisogna scorrere fino alla 30° posizione per trovare un lombardo: Rezzato (BS), primo comune ad aggiudicarsi il titolo di Riciclone. Seguono Cassano Magnago (VA) alla 32° posizione, Albino (BG) 35° e Mazzano (BS) 38°. Più in giù troviamo i primi comuni del mantovano: Virgilio 42° e Suzzara 44°. Solo alla 49° posizione Gorgonzola, il primo tra i milanesi. Tra i comu-

ni sotto i 10mila abitanti, invece, per trovare un lombardo bisogna arrivare fino alla 57° posizione, precisamente il comune di Travacò Siccomario, unico comune riciclone di tutta la provincia di Pavia, seguito, al 60° posto, da Bonate Sopra (BG). La nostra Provincia, una delle prime ad avviare seriamente la raccolta differenziata ed il riuso dei rifiuti, sembra oggi essersi persa. Il comune bergamasco più riciclo-

I BERGAMASCHI IN CLASSIFICA SOPRA I 10.000 ABITANTI

INDICE DI GESTIONE

35° Albino 66,30% 46° Alzano Lombardo 63,54% 51° Martinengo 62,67% SOTTO I 10.000 ABITANTI

60° Bonate Sopra 146° Torre Boldone 206° Villa di Serio Fonte: Legambiente

RACCOLTA DIFFERENZIATA

70,30% 82,20% 77,40%

INDICE DI GESTIONE

RACCOLTA DIFFERENZIATA

74,41% 69,23% 65,78%

77,50% 81,10% 74,50%

ne (tra quelli con più di 10.000 abitanti) è Albino che si colloca al 35° posto della classifica relativa all’Area Nord con un indice di buona gestione del 66,30, e il 70,3% di Raccolta differenziata seguito da Alzano Lombardo al 46° posto (Indice del 63,54, Rd 82,2%). Al 51° posto Martinengo (indice 62,67, RD 77,4%). Per quel che riguarda i comuni con meno di 10.000 abitanti, il comune bergamasco più riciclone è Bonate Sopra in 60° posizione (Indice 74,41, Rd 77,5%) seguito da Torre Boldone al 146° posto (Indice 69,23, RD 81,1%) e da Villa di Serio al 206° posto (Indice 65,78, RD 74,5%). Numeri, quindi, non confortanti quelli delle province bergamasche, soprattutto dopo aver constatato il mancato raggiungimento dell’obbligo di legge del 60% di Raccolta differenziata dei comuni di Bergamo e di Treviglio e la sostanziale assenza di crescita dell’intera provincia all’interno del panorama nazionale. Alessandro Sonzogni


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A Bergamo parte la raccolta della plastica Da novembre in città si effettuerà la raccolta porta a porta della plastica, insieme a vetro e lattine. Obiettivo: quota 60%

“La plastica sarà raccolta in sacchetti di colore giallo” Dal 5 novembre la città di Bergamo avvierà la raccolta porta a porta della plastica, ogni 2 settimane, nello stesso giorno del ritiro di vetro, lattine e barattolame. Una buona notizia attesa da parecchi anni da tutti coloro che hanno a cuore l’ambiente e che sanno che tutto comincia dai piccoli gesti quotidiani e dall’impegno in prima persona. Per un comune grande come Bergamo, l’introduzione della raccolta porta a porta della plastica ha però dovuto prima fare i conti con i costi organizzativi e di logistica. “La nostra volontà è sempre stata chiara –spiega l’assessore all’ambiente Massimo Bandera- fare in modo che la nostra città risalga le classifiche di raccolta differenziata e non solo, in modo che sia anche economicamente sostenibile. Con questo importante passo l’obiettivo è di raggiungere quota 60%, una percentuale di raccolta raggiunta in tutta Italia solo da pochissime città capoluogo di provincia, per le evidenti maggiori difficoltà che incontrano i grandi comuni”. La plastica sarà raccolta in sacchetti di colore giallo sui quali saranno scritte le

informazioni per un suo corretto smaltimento, in quanto non è importante solo la quantità ma anche la qualità di ciò che viene raccolto. Per questo motivo servirà la collaborazione di tutta la cittadinanza perché la qualità della raccolta differenziata va infatti ad impattare non solo l’ambiente, ma anche i costi dell’operazione, un fattore che un’amministrazione pubblica deve sempre tenere sotto controllo.

Allo studio olio vegetale e rifiuti elettronici Ma, difficoltà iniziali a parte, i progressi di una città riguardanti la sensibilità ambientale si misurano sui passi concreti: uno di questi è appena stato introdotto, vale a dire la raccolta dell’umido sui colli, iniziativa che ha consentito a luglio di aumentare

dal 53 al 54% la quota di raccolta differenziata. Oltre al salto di qualità atteso con l’avvio della raccolta porta a porta della plastica, sono già a buon punto i piani per l’introduzione della raccolta e smaltimento dell’olio vegetale, che abitualmente viene rovinosamente buttato nel lavandino. Oltre all’inquinamento ambientale, la raccolta dell’olio può avere anche un risvolto di rivalorizzazione energetica. Altra frontiera è la raccolta dei “rifiuti da apparecchiature elettriche o elettroniche” (Raee), quali elettrodomestici, cellulari, batterie e molti oggetti in uso (o in disuso) nelle nostre case o abbandonati nelle nostre cantine. L’intenzione dell’assessorato all’ambiente è di coinvolgere le scuole, quale luogo strategico sia a livello educativo sia a livello logistico, in quanto attualmente l’unico punto di raccolta per questo tipo di rifiuti è la piattaforma ecologica di via Goltara. In attesa di un autunno colmo di novità, il Comune di Bergamo ha ottenuto la menzione speciale del Premio “La Città per il Verde” edizione 2012 per la 4ª categoria (comuni oltre i 50.000 abitanti), un premio annuale assegnato dalla casa editrice “Il verde editoriale”, giunto alla 13° edizione.


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Eco dalla Provincia

Inizia il campionato Ma il nuovo stadio non parte Atb, Atalanta e Comune in campo: corse gratuite per i tifosi e Zona a Traffico Limitato. Il dibattito sul Parco dello Sport s’incaglia sulla “Variante del Palazzetto” Calcio d’inizio per il campionato e Atalanta destinata a giocare nel vecchio stadio, quest’anno e sicuramente per un bel po’ di anni ancora. Ci sono però alcune novità: mezzi pubblici gratuiti per l’intera giornata a tutti i possessori di abbonamento o biglietto della partita e una ZTL (Zona a Traffico Limitato) nelle vie attorno allo stadio per limitare l’uso dell’auto e contrastare la cattiva abitudine del parcheggio selvaggio.

Il dibattito sul nuovo Stadio La calda estate 2012 ha scompaginato le carte in tavola: il dibattito sul nuovo Parco dello Sport da edificare in zona Grumello al Piano, non ha finito di destare sorprese. Come ricorderete, a fine 2011 era stato presentato dagli imprenditori Percassi e Cividini un ambizioso progetto di Parco dello Sport comprendente un futuristico stadio e un moderno palazzetto dello sport, all’interno di una vasta area che univa spazi verdi e strutture commerciali (Il progetto iniziale e il confronto tra le divergenti posizioni sull’argomento sono sul sito www.bergamosostenibile.com). Da gennaio 2012 il nostro giornale ha seguito un approfondito

dibattito sul tema, dando spazio alle opinioni di chi vede nel progetto Parco dello Sport una soluzione organica per dotare la città di due nuove strutture sportive come lo stadio e il palazzetto, in ottica moderna, risolvendo nel contempo i problemi di viabilità e sicurezza. Dall’altro lato molte voci contrarie hanno rilevato come il grande progetto (definito faraonico) va-

da a cementificare l’ultima grande area verde di Bergamo, in una zona già molto sacrificata a livello ambientale, tra l’aeroporto, vari centri commerciali, grandi infrastrutture e analoghe opere ancora in costruzione. Non da ultimo, alcuni comitati di cittadini si sono schierati decisamente contro il progetto, rimarcando la destinazione originaria dell’area a Parco Agricolo Ecologico. Su tutto e su tutti però campeggia un grande dilemma: il costo da 250 milioni euro. In epoca di crisi, chi tra gruppi di privati ed enti pubblici è disposto a investire tanti soldi?

Proposta una variante “Priorità al palazzetto” Sarà per dribblare questo (piccolo) problemino che l’imprenditore Cividini ha preso tutti in contropiede, mettendo in campo una sua variante al progetto, dal quale però è lo stesso Percassi a smarcarsi. Cividini propone all’Amministrazione comunale di suddividere il Parco dello Sport in 3 lotti, dando

priorità alla costruzione del solo palazzetto dello sport e parte dell’area commerciale, lasciando invece sullo sfondo la costruzione del nuovo stadio e del parco a verde pubblico fruibile da famiglie e cittadini. Il palazzetto dello sport, in questa variante, sarebbe però collocato in un punto diverso rispetto al progetto iniziale del Parco dello Sport, che prevedeva l’uso di parcheggi e viabilità comuni per le due strutture (e per l’area commerciale), in modo da ottimizzare l’uso degli spazi. Se dalla maggioranza fanno sapere che la variante deve prima essere valutata attentamente dagli uffici competenti, il sindaco Franco Tentorio ammette che, pur rimanendo negli obiettivi dell’amministrazione, la realizzazione del Parco dello Sport come inizialmente concepito, è al momento di difficile praticabilità, data la situazione finanziaria attuale. D’altra parte Tentorio intende rassicurare che qualsiasi eventuale variante al progetto sarà valutata in base ai requisiti iniziali di standard qualitativi e

ambientali elevati. Più cauto l’assessore all’ambiente Massimo Bandera: “In questa nuova versione si perdono alcune qualità del progetto complessivo originario, che riducevano al minimo l’impatto sul consumo di suolo. Occorre contemperare attentamente la quota di area commerciale concessa, che non deve essere mai eccessiva rispetto alle aree pubbliche”. Molte invece le critiche dalle opposizioni che arrivano a rispolverare l’ipostesi (mai effettivamente decaduta?) di una ristrutturazione del vecchio stadio, per ovviare ai costi del nuovo Parco dello Sport, sia in termini finanziari che in termini di cementificazione di aree verdi.

Nel frattempo ZTL e mezzi pubblici In tutta questa situazione (che non lascia prevedere facili soluzioni nel breve periodo) è invece del tutto condivisibile lo sforzo di pragmatismo e collaborazione che ha unito ATB, società Atalanta e Amministrazione comu-


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Festa del Parco Agricolo Ecologico di Bergamo e Stezzano Venerdì 28, sabato 29 e domenica 30 settembre nel quartiere di Grumello al Piano in Bergamo una tre giorni di divertimento e approfondimenti a tema

“Sul Parco dello Sport campeggia un grande dilemma: il costo da 250 milioni euro. In epoca di crisi, chi è disposto a investire tanti soldi?” nale: a partire dal 23 settembre, in occasione di ogni partita casalinga, ci sarà una Zona a Traffico Limitato nelle vie attorno allo stadio, unitamente all’impegno dell’Atb di mettere a disposizione mezzi pubblici gratuiti ai tifosi possessori di biglietto o abbonamento dell’Atalanta. La frequenza delle corse Atb e Teb

sarà aumentata e alcuni tratti saranno modificati a servizio dell’utenza dello stadio. Una lodevole iniziativa che, bypassando gli ingarbugliati dibattiti sul futuro delle grandi strutture sportive, si preoccupa di fornire soluzioni concrete per migliorare i problemi attuali, che purtroppo sono rimasti immutati per anni. In primis la viabilità della zona, tra affollamento di auto e sosta selvaggia. Meglio dunque cominciare ad affrontare le questioni presenti, un passo alla volta. Un passo che, se fatto a piedi, in bici o in bus, sicuramente è già un grosso passo avanti. Diego Moratti

Un confronto tra cittadini e amministratori per la realizzazione del PLIS del parco, della cintura verde di Bergamo e dei comuni circostanti, l’incontro tra agricoltori e consumatori per dare risalto al valore delle attività e delle produzioni agricole secondo i criteri di “Locale, Buono, Pulito e Giusto”. Questo ed altro ancora nell’intento degli organizzatori, per dare concretezza a una nuova economia fondata sulla sostenibilità ambientale, sullo scambio diretto e sulla commercializzazione dei prodotti locali nei negozi di vicinato. Per promuovere uno stile di vita basato sul benessere psicofisico della persona. Una festa del PAE, il Parco Agricolo Ecologico, con un mercato di vendita diretta di prodotti agroalimentari locali, naturali, biologi-

ci, con dimostrazioni e vendita di piccole produzioni artigianali, incontri culturali sul tema, stands illustrativi ed esperienze a confronto, laboratori del gusto e ristori con prodotti locali, naturali, biologici. Si potranno effettuare percorsi in carrozza con cavalli e in bicicletta per conoscere il Parco, animazione in piazza, musica, arte, storia, e tanto altro. Il Gruppo Organizzatore della Festa, formato da diverse organizzazioni del territorio che operano attivamente per la concreta realizzazione del PLIS del “Parco Agricolo Ecologico di Bergamo e Stezzano” e per il miglioramento dell’ambiente di vita nei vicini nuclei urbani, con questa festa intende sensibilizzare maggiormente i cittadini e gli amministratori sulla inderogabile necessità di salvaguardare

l’ambiente agricolo e naturale delle ultime aree verdi esistenti in città e nei comuni circostanti. Propone, pertanto, un modello di sviluppo alternativo a quello della massiccia e insostenibile cementificazione del territorio per raggiungere una maggiore “sovranità alimentare” e una migliore qualità dell’ambiente e dell’offerta turistica, valorizzando le attività e le produzioni agricole locali di qualità, le risorse naturali e storico-culturali del territorio. Dal 10 settembre, sul seguente sito, il programma dettagliato: mdfbergamo.wordpress.com Per contatti e informazioni: Tel: 035 310279 Cell: 333 2383834 333 9601444 comitatopae@fastwebnet.it


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Eco dalla Provincia

Il bosco di tutti i cittadini La Fondazione Bergamasca finanzia il progetto «Parco Ovest» di Legambiente in collaborazione col Comune. Sorgerà nel quartiere San Tomaso Un bosco partecipato. È quello che sorgerà all’interno del perimetro tra via San Bernardino bassa e via Canovine, nel quartiere di San Tomaso de Calvi a Bergamo. Il progetto dell’area verde che prende il nome di Parco Ovest è stato finanziato dall’ultimo bando della Fondazione Comunità Bergamasca onlus.

“Da Settembre saranno organizzate attività e campagne per coinvolgere i cittadini e cominciare a raccogliere le loro proposte per la trasformazione ecologica del parco” Il circolo cittadino di Legambiente ci lavora ormai da più di un anno e, grazie al finanziamento di ottomila euro, potrà realizzare un parco urbano di 13 ettari per i cittadini e con i cittadini. Già perché la particolarità del Parco Ovest sta proprio qui: l’area non sarà semplicemente riqualificata, ma verrà costruita insieme ai cittadini del quartiere, in modo che una volta terminati i finanziamenti possa essere “adottato” dai suoi fruitori. “Non vogliamo calare dall’alto un bosco in città, ma vorremmo creare un percorso con i cittadini del quartiere affinché si prendano cura di questo luogo” spiega Nicola Cremaschi, presidente del circolo di Bergamo di Legambiente, promotore del progetto.

Il progetto coinvolgerà scuole e volontari Il Parco Ovest si trova tra l’asse interurbano e la ferrovia: i campi e i sentieri sono accessibili dietro le ultime case di via Galli. Un’area piuttosto grande, ma poco conosciuta. L’anno scorso balzò agli onori della cronaca perché Legambiente, Comune di Bergamo e Timberland (l’azienda di scarpe e accessori) piantumarono duemila alberi per creare una sorta di polmone urbano. In realtà, già il Piano Integrato d’Intervento (PII) del 2007 prevedeva di

trasformare la zona in un grande parco pubblico, ma con la crisi tutto si è fermato ed è per questo che l’associazione ambientalista ha deciso di intervenire. Ora con il supporto della Fondazione bergamasca, Legambiente potrà procedere con il progetto. A partire da Settembre saranno organizzate attività e campagne per coinvolgere i cittadini e cominciare a raccogliere le loro proposte per la trasformazione ecologica del parco. Il 19 ottobre è prevista una seconda giornata di piantumazione (in collaborazione con Comune e Timberland): “quest’anno pianteremo sia alberi che arbusti per valorizzare la biodiversità dell’area” ha continuato Cremaschi. Il progetto prevede anche il coinvolgimento degli studenti delle scuole medie e dell’Istituto Agrario per far sì che il parco venga vissuto dai giovani. Si realizzeranno giornate di volontariato, di studio dell’opera (per gli studenti di Agraria) e incontri di educazione ambientale. Tutto dovrebbe terminare entro il prossimo giugno e si svolgerà sempre in collaborazione con l’amministrazione comunale, con l’obiettivo che questa area verde sia vissuta e adottata dagli stessi cittadini”. Raffaele Avagliano

Segui le tracce del WWF In Sicilia avvistato il primo nido di tartaruga marina È in provincia di Agrigento, sulla spiaggia di Giallonardo nel Comune di Realmonte che la tartaruga marina Caretta caretta ha scelto ancora di deporre le uova. In questo tratto di costa era già stato fatto un avvistamento nel 2011, quando furono trovati e protetti dal WWF cinque nidi, grazie all’aiuto dei volontari dei campi di vigilanza, molti dei quali facenti parte del gruppo bergamasco del WWF. Ora, grazie a una segnalazione, il personale dell’Oasi WWF di Torre Salsa ha trovato le tracce di un nido di tartaruga marina Caretta caretta. La parte di spiaggia dove è avvenuta la deposizione è stata recintata in modo da proteggerla e la presenza è stata segnalata alla Capitaneria di Porto di Poeto Empedocle (AG) e alla Ripartizione Faunistico Venatoria (AG). Le tartarughe sono infatti minacciate da un alto tasso di mortalità a causa delle catture accidentali con gli attrezzi da pesca. Si sti-

ma che ogni anno circa 150 mila tartarughe marine finiscano nelle attrezzature da pesca nel Mediterraneo e che di queste oltre 40.000 muoiano. Inoltre le spiagge sempre più affollate disturbano la nidificazione. Per questo WWF e Coop hanno avviato da maggio scorso l’iniziativa “Turtle summer 2012” per tutelare la Caretta caretta e sensibilizzare a un “Mediterraneo di qualità” (a cui è stata dedicata la piattaforma http://mediterraneo. wwf.it/ che raccoglie le molte iniziative WWF nel bacino del

Mediterraneo). Tra le attività che si sono svolte: campi di volontariato per vigilare le spiagge dove le tartarughe hanno deposto le uova, proposte di turismo in barca a vela e nelle oasi WWF per ragazzi e adulti, mostre itineranti sulle tartarughe marine girando le coste italiane e a Torre Salsa da metà agosto, il monitoraggio scientifico di alcuni esemplari di Caretta caretta, per costruire un “network tartarughe” nazionale che le raccoglie e le cura in caso di cattura accidentale.



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Eco dal mondo

Il “Giardino di Danimarca” La Fionia e il suo verde incantato Tra dolci pendii, frutteti e villaggi dove il tempo si è fermato e l’isola di Aero, esempio per l’ecologia mondiale, tra eolico e solare termico La Fionia è una regione della Danimarca circondata dal mare ed ubicata nella parte centrale del paese. La sua caratteristica vegetazione lussureggiante e gli splendidi paesaggi le hanno fatto guadagnare il soprannome di “giardino di Danimarca”. Il mezzo ideale per spostarsi in questa regione è senza dubbio la bicicletta: tutti i luoghi da visitare possono essere raggiunti facilmente grazie a piste ciclabili capillarmente distribuite, e la viabilità è favorita dalla conformazione pianeggiante del territorio. Sul sito www.trafikken.dk sono indicate tutte le piste ciclabili presenti nella regione, attraverso cui è possibile scegliere un itinerario da percorrere, come ad esempio la “Gendarmstien”, che corre lungo l’antico confine con la Germania. La parte più suggestiva della regione è l’arcipelago della Fionia del sud: qui la terra si divide in circa 55 isole e isolette dove il verde dei prati è incorniciato dal blu intenso del mare. Le coste sono caratterizzate da stretti, baie ed insenature, risultato dell’ultima glaciazione avvenuta 14.000 anni fa. Non mancano piccoli porticcioli che accolgono i traghetti che collegano le isole, e graziosi villaggi dove sostare. Gli abitanti di queste zone si dedicano principalmente alla pesca e alla coltivazione: tipica è la presenza di fattorie circondate da campi coltivati, solitamente separati da siepi. Il clima, mite tutto l’anno, ha fornito un’eccellente condizione per lo sviluppo della flora e della fauna: tutta la zona è una riserva naturale per specie rare di uccelli. Sono molti i turisti che d’estate scelgono di visitare l’arcipelago utilizzando il kayak, opzione

che garantisce splendide vedute delle suggestive coste dal mar Baltico. Per agevolare questo tipo di turismo, vengono organizzati corsi per imparare a navigare e a remare e visite guidate a bordo delle canoe. Chi preferisce restare con i piedi per terra, può optare per gite a cavallo, in bicicletta o a piedi; proprio per i camminatori, nel febbraio del 2008 è stato completato un sentiero di ben 220 km che attraversa tutte le isole (è il più lungo sentiero per escursionisti di tutta la Danimarca). Ovviamente, è

“La parte più suggestiva della regione è l’arcipelago della Fionia del sud: qui la terra si divide in circa 55 isole e isolette dove il verde dei prati è incorniciato dal blu intenso del mare” possibile scegliere di percorrere un circuito più breve, con gite di 13 km per una giornata. Un’altra interessante attività alla quale ci si può dedicare sono le immersioni subacquee, nel corso delle quali si possono esplorare una quarantina di siti archeologici risalenti all’Età della pietra che testimoniano i primi insediamenti su queste isole.

Un’isola di… energia rinnovabile L’isola di Aero è un piccolo lembo di terra lungo una trentina di kilometri e popolato da poco più di 7 mila abitanti. Il paesaggio è idilliaco ed è costellato da piccoli villaggi, fattorie, campi, dolci pendii e colline. Gli isolani

Il castello di Egeskov


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Un castello da favola Il castello di Egeskof ispirò le fiabe di Hans Christian Andersen Nella terra che ha ispirato le fiabe di Hans Christian Andersen, oltre a paesaggi incantati e villaggi immersi nel verde, non mancano i castelli: il più conosciuto è quello di Egeskof, probabilmente il castello rinascimentale meglio conservato in Europa. L’edificio è stato costruito al centro di

“Le sue fondamenta sono costituite da migliaia di tronchi di querce infissi verticalmente nel lago”

“Aero è una delle principali isole a energia rinnovabile nel mondo” hanno fatto di questo fazzoletto di terra un grande esempio per l’ecologia mondiale: riuniti in un consorzio hanno acquistato 6 pale eoliche che forniscono energia elettrica a tutta l’isola; grazie ad uno dei più grandi impianti solari termici al mondo (produce 28.000 MWh, di cui il 55% proveniente da solare e il restante 45% da biomassa) anche l’acqua calda è garantita a tutti i cittadini. Oggi Aero è considerata una delle principali isole a energia rinnovabile nel mondo e punta a soddisfare il 100% del proprio fabbisogno energetico con l’utilizzo di fonti rinnovabili. Per informazioni: www.detsydfynskeoehav.dk www.aeroe.dk/tourist-onaeroe.aspx Livia Salvi

un piccolo lago e deve il nome “Egeskov” (letteralmente “foresta di querce”) al fatto che le sue fondamenta sono costituite da migliaia di tronchi di querce infissi verticalmente nel lago. Secondo una leggenda, per poter recuperare tutti i tronchi necessari, si utilizzò un’intera foresta. Un ponte levatoio collega l’ingresso del castello al parco circostante che si estende su 15 ettari di terreno. L’impianto originale del parco risale al XVIII secolo, ed è opera di Niels Krag il giovane, che si ispirò alla francese reggia di Versailles e alle residenze dei reali di Danimarca. Nel tempo, il disegno originale venne modificato gradualmente e in maniera sostanziale: nel corso degli anni i diversi proprietari del castello commissionarono giardini che vennero progettati all’interno del parco modificandone completamente l’aspetto; ogni giardino porta l’impronta del periodo in cui è stato creato e dei gusti del committente. Ancora oggi all’interno del parco è possibile passeggiare tra 17 diversi giardini che appaiono al visitatore come se fossero delle stanze delimitate da siepi tra cui: “il giardino della baronessa”, dedicato alle uccelliere, “il labirinto di Piet Hein”, aperto nel 1990 ed

Il Christian Andersen Museum a Odense

accessibile ai visitatori, “il giardino inglese”, ideale luogo di sosta per un pic-nic, “l’antico labirinto”, risalente al 1800 e realizzato in canne di bambù alte tre metri, “il giardino rinascimentale”, disegnato da Ferdinand Duprat con piante topiarizzate che riprendono le forme di scoiattoli, pavoni e

altri animali, “il giardino delle erbe aromatiche”, moderno e concepito come un’area tattile dove il visitatore è invitato a toccare le piante per sentirne il profumo. Per informazioni: www.visitdenmark.it e www.visitfyn.com

Hans Christian Andersen C’è un cittadino originario della Fionia che si può dire universalmente conosciuto: si tratta di Hans Christian Andersen, le cui fiabe sono tra le opere più tradotte e distribuite al mondo (soltanto la Bibbia vanta un maggior numero di traduzioni); per citarne alcune La sirenetta, Il brutto anatroccolo, La piccola fiammiferaia, I vestiti nuovi dell’imperatore. Lo scrittore nacque ad Odense, capitale della Fionia, all’inizio del 1808; la bella città, orgogliosa del suo cittadino illustre, gli ha dedicato un museo, inaugurato all’inizio del Novecento, e un enorme parco. D’estate per le strade di Odense vengono organizzate rappresentazioni teatrali basate sulle fiabe di Andersen e itinerari a piedi che ripercorrono le tappe della vita dello scrittore danese. Tutte le fiabe di Andersen sono ambientate in luoghi dove la natura e l’uomo vivono a stretto contatto: villaggi circondati da foreste, castelli immersi nel verde... i luoghi fantastici descritti da Andresen altro non sono che i paesaggi della Fionia! Per informazioni: museum. odense.dk/museums/hanschristian-andersen-museum.aspx


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Sport

Londra 2012: il primo posto è Green I Giochi più verdi della storia hanno mantenuto le promesse? La carta “Green Games” che Londra si è giocata come asso nella manica sin dai tempi della sua candidatura a città olimpica le ha permesso di vincere la partita, ma i veri risultati si vedono ora, a conclusione della manifestazione che ha incollato per giorni milioni di persone davanti agli schermi. Dall’ultimo rapporto, la strategia per le Olimpiadi e le Paralimpiadi verdi, promosse da Saun Mc Carty, presidente della “Commissione per Londra 2012 sostenibile”, sembrerebbe un successo. E in effetti, chi ha vissuto Londra durante i giochi ed è stato nel villaggio che ha ospitato gli atleti, racconta di un approccio più che sostenibile. Ad esempio sono stati utilizzati materiali riciclati per le installazioni attraverso cui è stato valorizzato

“In una città che radunava il meglio del mondo dello sport, si è palesato il concetto che non c’è nessuna tecnologia interessante se questa non è innervata da una rete di relazioni umane e di valori” un intero quartiere che fino a poco tempo prima era considerato periferia degradata. Si è invece adottato il principio del riutilizzo di strutture già esistenti per Wimbledon e Earls Court, mentre lo stadio olimpico, il centro acquatico e il velodromo sono stati costruiti con criteri ecologici, a fianco di strutture temporanee in luoghi simbolo della città come Greenwich Park, Hyde Park e Horse Guards Parade. Il 60% dei materiali da costruzione del parco olimpico, che includeva anche gli alloggi degli atleti, sono arrivati tramite ferrovia o via fiume, per ridurre le emissioni di carbonio. Tuttavia non è tutto oro quello che luccica, e nonostante il grande impegno, Londra non si è guadagnata il podio. Il fabbisogno energetico infatti è stato solo in parte fornito dall’uso di fonti rinnovabili, e non è stata prevista la compensazione delle emissioni tramite la riforestazione di

aree boschive. Rifiuti zero, cibo a km0 e commercio equo non sono stati effettivamente punti nevralgici della svolta green dei giochi e la fornitura delle medaglie è stata assegnata a Rio Tinto, un gruppo minerario bancario alquanto discusso dagli attivisti di Greenwash Gold. Le eco-novità sono state in ogni caso moltissime: dal biglietto, personalizzato per la sola gara acquistata, con incluso l’accesso gratuito ai mezzi pubblici londinesi, alle informazioni sulla sede dell’evento con App per smartphone e la promozione ad accedervi in bici o a piedi. Inoltre per ridurre gli imballaggi provenienti dall’esterno, l’acqua era distribuita gratis negli spazi degli eventi e le aree di ristorazione comprendevano menù britannici, mediterranei, caraibici, asiatici, senza glutine, vegetariani, in imballaggi dello stesso colore dei cestini, per facilitare la raccolta differenziata. Le iniziative sostenibili sono state indirizzate non solo ai turisti ma in primis ai londinesi. Il governo ha infatti invitato ufficialmente i cittadini a diventare “local leader”, personalizzando gli spazi privati con i colori della Gran Bretagna in occasione delle gare. Questa proposta è stata seguita da suggerimenti estrosi per adoperarsi nel compito, come le tecniche di guerrilla gardening per gli spazi verdi cittadini. Lo stadio di basket poi, realizzato interamente con materiali riciclabili, è stato progettato come una struttura leggera in grado di essere montata e smontata con grande facilità.

Partner consapevoli L’atteggiamento ecosostenibile non ha ispirato solo i promotori dell’organizzazione olimpica, ma anche le grandi aziende sponsor che hanno aderito alla campagna per abbinare al proprio brand valori “green”. Come il distributore di Coca Cola che invita a restituire la bottiglia perché possa essere riciclata e rimessa in commercio entro 6 giorni. Così come la nota catena di fast-food McDonald che ha promosso la raccolta differenziata a seconda che il materiale di scarto fosse compostabile, riciclabile o no. Un messaggio importante a

fronte delle 8 mila tonnellate di rifiuti previsti, di cui si voleva riciclarne, riusarne o compostarne almeno il 70%. Adidas ha invece rifornito gli atleti di divise realizzate con materiale riciclato, vestendo in questo modo anche tutti i volontari. L’Italia non è stata a guardare e ha dato un contributo importante, fornendo a circa 50 mila utenti al giorno le posate in amido di mais, brevettate Novamont, marchiate Ecozema e prodotte dalla Fabbrica Pinze Schio del Nordest. A confermare che le opportunità ci sono e sono accessibili a chi sceglie di essere green e cittadino del mondo.

Social network Ma queste olimpiadi verranno ricordate anche per essere sta-

te le più condivise e digitali della storia: con il Summer Games Dashboard si è potuto misurare il traffico in rete relativo ai temi delle principali discussioni, tra cui social media e comunica-

“Il tuffatore inglese Tom Daley ha aggiunto 800 mila follower alla sua lista in sole due settimane, mentre a Usain Bolt venivano scritti 3mila tweet al secondo” zione, trasporti e infrastrutture, sicurezza. I circa 500 milioni di utenti globali su Twitter si sono sbizzarriti: il tuffatore inglese Tom Daley ha aggiunto 800 mila follower alla sua lista in sole due settimane, mentre a Usain Bolt venivano scritti 3mila tweet al secondo. Più negativo l’impatto con il mondo dei social per la

judoka saudita Wojdan Shaherkani che dalla rete ha ricevuto minacce di morte, colpevole di partecipare alle Olimpiadi ed essere contemporaneamente donna. Ha fatto scandalo invece il caso di Guy Adams, corrispondente americano dell’inglese “The Independent” che non ha potuto più “cinguettare” a causa della sospensione del suo account. Il motivo ufficiale? Aver diffuso al mondo l’indirizzo di posta elettronica del presidente di NBC Olympics, Gary Zenkel. La ragione ufficiosa invece parla di pesanti polemiche diffuse su Twitter da parte del giornalista nei confronti delle politiche televisive della NBC, accusata di non aver diffuso la cerimonia di apertura in streaming per non perdere i profitti pubblicitari. Peccato che negli Stati Uniti, la NBC sia partner di Twitter per la comunicazione ufficiale. La rete americana, offesa, ha pensato bene di spingere per una sospensione dell’account perché


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“Non sei disabile per le tue disabilità, sei abile per quello che sai fare” Oscar Pistorius su Twitter non è possibile violare la privacy e pubblicare indirizzi e-mail di altre persone senza autorizzazione. Però l’indirizzo di Zenkel postato dal giornalista su Twitter, a cui era indirizzata la polemica, era quello aziendale, quindi pubblico. Impazzata di “mi piace” invece su Facebook che ha registrato oltre 116 milioni di post e commenti relativi ai Giochi Olimpici, e complessivamente gli atleti hanno ricevuto 12,2 milioni di “mi piace” aggiunti alle loro pagine. Il nuotatore americano Michael Phelps ha superato le 850 mila persone, raggiungendo più di 6.3 milioni. La pagina ufficiale di Usain Bolt ha invece avuto un incremento superiore al milione di fan durante le gare, portandolo a più di 8,1 milioni.

Valori solidali In una città che radunava il meglio del mondo dello sport, si è palesato il concetto che non c’è nessuna tecnologia interessan-

te se questa non è innervata da una rete di relazioni umane e di valori. Come quelli che ci hanno commosso in questa bella parata di sport olimpici, portatori di ideali e di fatica, di impegno e devozione, di passione e vita, che sempre più raramente vediamo in quegli “sport” che hanno una copertura mediatica più ampia, calcio in primis. Su tutti l’esempio di Oscar Pistorius, l’atleta disabile sudafricano che ha corso con i “normodotati” i 400 metri con delle protesi in fibra di carbonio. Lo hanno applaudito tutti e dopo le sue performances sportive i biglietti per le Paralimpiadi, iniziate il 29 agosto, sono andati a ruba. E così le Londra ha guadagnato un altro primato e la stima di molti, perché per la prima volta si è deciso che le competizioni per gli atleti con disabilità fossero organizzate con pari dignità e attenzione di quelle olimpiche. E così il 10 settembre sfilerà quello che hanno chiamato “Our greatest team”, olimpici e paralimpici insieme, a chiudere un’estate degna di ammirazione e con una frase nel cuore, quella di Pistorius: “non sei disabile per le tue disabilità, sei abile per quello che sai fare”. Alice Motti

Il Medagliere Cala il sipario sulle Olimpiadi di Londra e l’Italia chiude con soddisfazione: 28 medaglie, di cui 8 ori, 9 argenti e 11 bronzi, piazzandosi all’ottavo posto, preceduta da Stati Uniti, Cina, Gran Bretagna, Russia, Corea del Sud, Germania e Francia. Quattro anni fa, a Pechino, l’Italia chiuse al nono posto, con 27 medaglie, (8 ori, 9 argenti e 10 bronzi).

1

Usa

46

29

29 104

2

Cina

38

27

22

87

3

Gran Bretagna 29

17

19

65

4

Russia

24

25

33

82

5

Sud Korea

13

8

7

28

6

Germania

11

19

14

44

7

Francia

11

11

12

34

8

Italia

8

9

11

28

9

Ungheria

8

4

5

17

10

Australia

7

16

12

35


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Sport

Circuito EcoRace 2012 Nuoto, corsa e bici: Triathlon a Romano il 23 settembre Continua la sfida dello sport per l’ambiente E dopo l’abbuffata Olimpica londinese, il binomio sport ed ecologia si ritrova nella bassa bergamasca con le competizioni targate Ecorace. Il prossimo 23 settembre torna a Romano di Lombardia il tour dedicato ad esplorare, con un originale approccio, il rapporto tra evento sportivo e habitat naturale: un tour di 5 gare ecologiche chiamato EcoRace 2012. L’idea è

“L’iniziativa sarà contornata da eventi di sensibilità ambientale: dalle già sperimentate borracce biodegradabili agli sponsor impegnati nella green economy, sino al certificatore esterno che sovraintenderà l’evento al fine di renderlo a impatto zero” nata da un gruppo di giovani appassionati di sport (Matteo Annovazzi, Luca Lamera, Alberto Volpi), che hanno dato vita ad una serie di gare su circuiti cittadini,

da Triathlon Team promotrice dell’evento www.peperoncinoteam.it

Circuito EcoRace Sabato 10 marzo 2° prova del circuito nazionale di duathlon sprint Romano di Lombardia (Bg) Domenica 11 marzo Campionato Italiano Duathlon supersprint a squadre Romano di Lombardia (Bg) Domenica 20 maggio Franciacorta Triathlon Iseo (Bs) Domenica 23 settembre Triathlon Sprint EcoRace Romano di Lombardia (Bg) Domenica 14 ottobre Duathlon sprint EcoRace Iseo (Bs) a stretto contatto con la natura in cui bicicletta, corsa ed anche nuoto si alternano in un tripudio di spettacolo, agonismo ed ecologia. Dopo il successo di pubblico e di partecipanti delle prime tre gare a Romano di Lombardia e a Iseo, si ritorna nella medievale cornice romanese aggiungendo alle emozioni della bicicletta e della corsa la frazione acquatica,

per quella che sarà la prima gara di triathlon cittadina. La competizione si aprirà con 750 mt di nuoto, seguiti da 20 km in bicicletta per poi chiudersi con 5 km di corsa: una vera e propria gara di triathlon sulla distanza sprint. Il percorso si spingerà fuori dal centro storico sino a raggiungere i paesi limitrofi e, grazie anche alla preziosa collaborazione dei volontari, vedrà garantita la sicurezza di partecipanti e spettatori. L’iniziativa ecosostenibile, riservata agli atleti adulti, sarà contornata da eventi di sensibilità ambientale: dalle già sperimentate borracce biodegradabili agli sponsor impegnati nella green

economy, sino al certificatore esterno che sovraintenderà l’evento al fine di renderlo a impatto zero. Verrà inoltre utilizzata carta riciclata, intensificata la raccolta differenziata dei rifiuti e la quota d’iscrizione sarà in parte devoluta ad attività ecologiche sul territorio. Nel week-end non mancherà inoltre il divertimento per i più piccini con lo Sport in piazza che vedrà le associazioni e le società sportive intrattenere gli astanti con esibizioni delle più variegate discipline (nelle scorse edizioni: bmx flatland, bad boys combact, Romano basket team, zumba fitness, capolinea

Per informazioni: www.ecorace.org hip hop accademy, vitamina strike zone, kick boxing-muay thai, spinning per il sorriso, tri-fitness, Ghisalba aerobica, mini soccer, rapid futbol 2 vs 2) mentre i negozianti locali mostreranno la propria offerta al territorio. In serata, a conclusione, l’aperitivo in piazza con musica. A patrocinare la manifestazione ci sarà, come nelle precedenti edizioni, l’associazione ADMO. Per info: www.ecorace.org e www.peperoncinoteam.it Valeria Annovazzi



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Speciale Web

La sostenibilità si organizza in rete

Web e informazione green: una coscienza civica partecipante che contribuis Come veicolare grandi temi come la difesa, la tutela e la salvaguardia del mondo? Come si fa oggi a trovare una coscienza civica che partecipa e contribuisce al dibattito sull’ambiente? La risposta è quasi scontata: grazie al web, che permette di interagire in tempo reale, scambiare opinioni e proporre nuove forme di partecipazione. Tra il grande sogno di una società più democratica e la fobia di un grande fratello fagocitaprivacy, la rete si è trasformata presto in un canale mediatico e di informazione. Con buona pace di chi, a inizio anni ’90 quando si formarono le prime comunità virtuali, per la prima volta nella storia del pianeta, vedeva migliaia di persone che dialogavano fra loro senza avere informazioni sull’identità fisica o sul luogo in cui fossero. Rapporti contrassegnati da maggiore libertà, in quanto non condizionati dall’appartenenza etnica, nazionale o sociale. E qualche idealista sognò addirittura che internet potesse cambiare persino le regole della politica a favore di una vera democrazia. Una rivoluzione però il web l’ha portata: ha stravolto la logica dei mezzi di comunicazione di massa tradizionali, favorendo un’informazione libera, non filtrata dai canali istituzionali come succede a giornali, radio e TV. Chiunque su internet può pubblicare, divulgare notizie e promuovere un’informazione multidirezionale e simultanea.

Moltitudine Inarrestabile Seppur il diritto a comunicare è garantito nell’art. 10 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, collegato alla libertà d’espressione e d’opinione e nel dicembre del 1976 la Corte europea lo ha definito come “uno dei fondamenti irrinunciabili di una società democratica, una

delle condizioni primordiali per il suo progresso e per la realizzazione di ognuno”, in alcuni paesi internet è uno strumento essenziale al fine di trasmettere informazioni e notizie che altrimenti non arriverebbero ai destinatari. Non ci accorgia-

mo di quello che non c’è se non è possibile trovarlo da nessuna parte. Internet in questo senso è uno straordinario strumento di partecipazione, capace non solo di migliorare la qualità dei processi di rappresentanza, ma anche di dare voce a chi da quei processi è escluso. La “moltitudine inarrestabile” di cui parla Paul Hawken, ambientalista e autore dell’omonimo libro, ha finalmente uno strumento attraverso cui far sentire la propria voce che sussurra da un capo all’altro del mondo grazie ai siti di informazione indipendenti e alla vivacità di forum o blog.

Senza filtri La possibilità di esprimere quello che uno pensa non significa

necessariamente libera opinione pubblica, che richiede pluralismo

“Il web permette di interagire in tempo reale, scambiare opinioni e proporre nuove forme di partecipazione” delle fonti di informazioni e notizie chiare e dettagliate che non sempre si trovano su internet. Il grande pregio della rete collima anche con un grande pericolo: l’assenza di filtri, almeno riconoscibili, e l’impossibilità di valutare l’attendibilità delle fonti. Non è così per i media tradizionali che si distinguono per una presa di responsabilità e per una posizione politica netta.

Ma se definiamo la comunicazione come quell’insieme di possibilità di condivisione di conoscenze, esperienze e valori, atti a costruire nuovi modi di essere e nuove identità, allora internet è uno strumento fantastico che permette a un insieme di persone, imprese, enti locali, organizzazioni di incontrarsi, interagire e cooperare per fare in modo che le attività umane ed economiche si esprimano secondo principi di responsabilità sociale ed ambientale. E soprattutto il web ha giocato un ruolo importante per promuovere campagne di sviluppo sostenibile, in particolare dal punto di vista ambientale. L’ado-

“La moltitudine inarrestabile di utenti ha uno strumento attraverso cui far sentire la propria voce che sussurra da un capo all’altro del mondo grazie ai siti di informazione indipendenti e alla vivacità di forum o blog” zione di servizi Internet based nei settori chiave dell’energia, dei trasporti e della produzione di edifici ha portato ad una riduzione di emissioni che si aggira


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sce a sua volta al dibattito sull’ambiente “L’utilità dell’informazione pubblica tramite internet si riversa soprattutto nella possibilità di creare una cultura sui temi legati all’ambiente, alla consapevolezza della sua importanza e delle criticità”

Le EcoApp sono arrivate! Utility green per iphone, ipad e ipod touch, ma anche i fan di Android non rimangono delusi

greenMeter

È un’app per iPhone e iPod Touch che calcola il consumo di energia e benzina del proprio veicolo e valuta lo stile di guida per suggerire metodi di riduzione degli sprechi di carburante, implementare l’efficienza e ridurre l’impatto sull’atmosfera. I risultati sono espressi in tempo reale durante la guida, ma anche utilizzati prima di salire in auto, per comprendere gli effetti di accelerazione e aerodinamica, attrito e velocità.

Green Wars

intorno all’8-10% di quelle globali. L’utilità dell’informazione pubblica tramite internet si riversa soprattutto nella possibilità di creare una cultura sui temi legati all’ambiente, alla consapevolezza della sua importanza e delle criticità. Descrivere e quantificare i benefici ambientali è dunque uno degli aspetti di cui tenere conto nella governance di internet. E del resto non è possibile promuovere l’utilizzo del web come risorsa fondamentale per politiche di sviluppo sostenibile, senza garantire la piena partecipazione di coloro che dagli effetti di quelle politiche dovrebbero trarre vantaggio. Alice Motti

Riadattamento del famoso videogioco DrugWars in chiave educativa, dove il concetto base consiste nel raggiungere la maggiore credibilità possibile sul mercato acquistando a prezzi bassi e rivendendo a prezzi più alti prodotti eco-compatibili come la carta riciclata e le macchine ibride, allo scopo di scalare la green industry. Oltre alla simulazione dell’aspetto puramente commerciale l’applicazione fornisce anche informazioni utili sui prodotti green come la descrizione dell’utilità e il loro impatto sull’ambiente.

Carticipate

Permette di organizzare il proprio viaggio in automobile con chi deve effettuare lo stesso tragitto, condividendo così con queste persone il mezzo di trasporto e le spese, e soprattutto permettendo la diminuzione dell’impatto ambientale del viaggio.

waterprint

Calcola l’impatto idrico, misurando quanta acqua ognuno di noi consuma nel corso della sua vita e in ogni attività quotidiana, incluso ciò che si indossa, si mangia e si beve.

App in comune Bergamo in Tasca Una guida sempre aggiornata su eventi, servizi e novità nel Comune di Bergamo. Più di 300 punti di interesse, 100 numeri telefonici e indicazioni stradali in tempo reale grazie alla geolocalizzazione che segnala quando c’è qualcosa da vedere, per scoprire Bergamo con informazioni sui luoghi storici, la bibliografia dei personaggi, le news, gli eventi, le info utili, gli orari degli uffici, dei negozi, delle farmacie e degli ospedali. PULIamo Offre la possibilità di segnalare rifiuti abbandonati, prenotare il ritiro di materiali di scarto ingombranti e localizzare i contenitori per la raccolta differenziata più vicini. Disponibile per Milano, Bergamo, Brescia e Varese dove sarà consultabile il calendario della raccolta differenziata e gli orari della pulizia delle strade con aggiornamenti in tempo reale su novità o cambiamenti.

iPehev

Greenpower

GoodGuide

JuiceDefender

Per chiunque abbia bisogno di geolocalizzare tutti gli impianti di rifornimento (di qualunque compagnia energetica) per veicoli elettrici grazie al supporto e alle segnalazioni degli utenti stessi (anche su Facebook, Twitter e Android). Permette di scansionare il barcode di un prodotto per valutarne diverse informazioni particolari, come l’impatto sull’ambiente e sul sociale. Al momento sono presenti più di 70.000 prodotti, tra cui si può anche navigare manualmente.

GoGreen

È una raccolta di consigli da seguire per salvaguardare l’ambiente, uno ogni volta che viene avviata l’applicazione. Non solo, sarà possibile creare una “Green List” con i tips da tenere a portata di mano.

ShopGreen

Aiuta a compiere azioni che migliorino il nostro impatto ambientale consigliandoci dove trovare i “punti riciclo” più vicini o ancora i trasporti pubblici utili per evitare di prendere l’automobile. Rispondendo ad una serie di test il software calcola il nostro livello “green” quotidiano (ad esempio verificando l’emissione giornaliera di CO2 ed il risparmio eventuale rispetto ai giorni precedenti). Più si è “green” e più si viene premiati con buoni sconto e regali.

Aumenta la durata della batteria tramite semplici configurazioni che gestiscono wifi, mobile data e bluetooth: le funzionalità si disattivano quando non sono in uso, garantendo il minimo consumo e riattivate automaticamente a richiesta dell’utente. Spegne le varie funzionalità online quando non vengono utilizzate, ottimizzando la gestione e il risparmio di batteria e di tempo.

BatteryFu

Equilibra le connessioni wifi e 3G permettendo il funzionamento al 100% dei servizi web.

Dizionario dei Rifiuti

Aiuta ad effettuare una corretta raccolta differenziata e a non avere più dubbi su dove gettare i rifiuti. Valida in tutta Italia.

Decoro Urbano

Permette all’utente di sollecitare al sindaco della propria città (là dove il servizio è attivo) un pronto intervento per risolvere problematiche relative a rifiuti abbandonati, buche sul manto stradale, affissioni abusive, atti di vandalismo, problemi di segnaletica stradale e incuria nelle zone verdi.

Info consumatori

Scopri il prezzo medio nazionale al Kg per tipologia di prodotti agro-alimentari, tra cui Frutta, Ortaggi, Carne, Pesce, Latticini e Altro. I prezzi vengono aggiornati quotidianamente e sono divisi a seconda delle aree geografiche: Nord, Centro e Sud.


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www.bergamoSOStenibile.com On-line il nuovo sito, con Facebook e T Ora si potranno leggere gli articoli, postarli o commentarli sui Social Network Sempre più visibilità e condivisione con i lettori per una comunità consapevole

Cresce, cresce il nostro giornale e passo dopo passo si amplia la platea di lettori che ci seguono e che da oggi avranno nuove possibilità per interagire: che sia solo il semplice “Mi piace” su Facebook o siano commenti su interi articoli o rubriche presenti nel nuovo sito, da oggi basta poco più di un click. Nell’era dei social network e della interazione 2.0, lo sbarco sul web e l’utilizzo delle funzionalità e delle infinite possibilità della rete è un passaggio obbligato. Funzionalità che sono effettivamente un’infinità e che soprattutto sono in continuo divenire, anche grazie alla velocità con cui la tecnologia mette a disposizio-

ne sempre nuovi mezzi e sistemi di comunicazione. Ma più che l’applicazione di ogni singola innovazione, per un mensile come Bergamo SOStenibile quello che più conta è dare la possibilità a chiunque fosse interessato di restare connessi con il mondo della sostenibilità, con quella realtà –o meglio quelle realtà- che si muovono e lavorano nel campo dell’attenzione all’ambiente e dell’utilizzo intelligente delle risorse, dalle numerosissime associazioni e cooperative alle sempre più numerose e importanti imprese della green economy, dalle istituzioni virtuose ai singoli cittadini. Un mondo che è sempre

stato vivo e molto attivo anche nella nostra provincia bergamasca, ma che spesso pecca in eccessiva frammentarietà, ognuno impegnato nel proprio compito, attività o associazione, senza accorgersi di ciò che altri stanno già facendo o senza sapere come si possa contribuire in prima persona a una causa o un progetto che si condivide.

In rete per fare sistema Uno dei primi risultati che con inaspettata soddisfazione abbiamo constatato dopo i primi mesi di pubblicazione di Bergamo SOStenibile è stato quello di

aver messo in rete (in questo caso nel senso di contatti reali, non virtuali) molte realtà affini o complementari che prima nemmeno si conoscevano. Molti scambi tra associazioni di volontariato, tra imprenditori e istituzioni sono scaturiti dalla lettura di articoli o dall’analisi di alcune tematiche, utili sia alla crescita personale che a quella economica, tematiche che purtroppo hanno solo una marginale rilevanza nelle pagine dei media tradizionali. Spesso siamo semplicemente sommersi da notizie di cronaca nera o rosa, di inutile politica di gossip e di salotto, di cronache sportive che poco hanno a che fare con lo sport vero e giocato.

Il mondo del web in questo senso è un potentissimo alleato: sul web è possibile navigare e andare a “pescare” le informazioni che più ci interessano, e dall’altro lato, è possibile immettere e far passare quelle informazioni che spesso vengono trascurate dai canali di comunicazione tradizionali. È possibile quindi accrescere l’opera di sensibilizzazione verso stili di vita e d’impresa più sostenibili, vera mission del nostro giornale. Con tutti i mezzi a nostra disposizione (passo dopo passo, s’intende!) e richiedendo anche il vostro apporto, vorremmo contribuire a creare una comunità non tanto di lettori, ma di


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23 Il primo amore non si scorda mai

Twitter

Vanno bene le potenzialità del web, ma anche il giornale cartaceo è sempre più diffuso. 30mila copie, oltre 500 punti di distribuzione. Presente nelle maggiori fiere ed eventi Anche la distribuzione di BergamoSOStenibile fa passi da gigante: in aumento le richieste di attività commerciali e associazioni di categoria, gruppi di acquisto solidali e cooperative per divenire un punto di distribuzione del giornale: l’elenco dettagliato e il punto a voi più vicino potete trovarlo sul sito web. Da non dimenticare che è possibile riceverlo comodamente a casa o in ufficio tramite abbonamento annuale al costo di 25 euro. Ma soprattutto BergamoSOStenibile è sempre più presente nei numerosi eventi, manifestazioni e fiere della Bergamasca e non solo: un calendario di appuntamenti veramente intenso, ripagato dal piacere del pubblico che riceve volentieri e sempre più spesso ricerca (e commenta) il nostro giornale. Ecco alcuni tra i principali eventi e fiere in cui saremo presenti, che si aggiungono ai classici canali di distribuzione del giornale: NUMERO DI SETTEMBRE Maestri del Paesaggio - Piazza Vecchia Città Alta, dal 30 Agosto al 15 Settembre; Fiera di Sant’Alessandro - Fiera Nuova Bergamo, dal 31 Agosto al 2 settembre; Gazebo Bergamo SOStenibile il 7 settembre in Centro a Bergamo e l’8 settembre in Piazza Vecchia Città Alta; Fiera di Sotto il Monte “Energie Rinnovabili” - Sotto il Monte (Bg) il 15-16 settembre; Cibovicino Fiera del consumo consapevole - Nembro (Bg) il 16 settembre; 28ª Fiera del Valcalepio - Chiuduno (Bg) dal 7 al 16 settembre;

persone consapevoli e attente al mondo che ci circonda, che conoscano e si confrontino sulle vere problematiche della nostra società,

ciascuno nel proprio ambito, localmente o privatamente, per partecipare e dare il proprio contributo a un mondo più sostenibile.

Il nostro sito

ma allo stesso tempo che sappiano come e dove poter agire,

Sul sito web di BergamoSOStenibile, oltre alla possibilità di sfogliare il giornale on line, troverete i principali articoli, suddivisi nelle 3 grandi sezioni del giornale: l’attualità con i dibattiti e le notizie dal comune, dalla provincia e dal mondo; gli stili di vita e d’impresa con gli approfondimenti sulla natura, sull’alimenta-

zione e sugli eventi locali e infine la sezione green economy, che testimonia il crescente sviluppo dei settori legati alle energie rinnovabili, all’edilizia, alla mobilità sostenibile e all’innovazione tecnologica. Dalla home page si potranno tenere sott’occhio gli appuntamenti della settimana e non dimenticatevi di iscrivervi alla newsletter che mensilmente vi aggiornerà sull’uscita della nuova edizione. Beh per i più evoluti è d’obbligo l’avviso: seguiteci su twitter (@BgSOStenibile). Per tutto il resto… cari amici… ci si vede in Facebook! Ora basta un click su www.bergamosostenibile.com Click.

NUMERO DI OTTOBRE Gazebo Bergamo SOStenibile il 5 ottobre in Centro a Bergamo e il 7 ottobre in Piazza Vecchia Città Alta; VIIª Fiera della Sostenibilità di Dalmine - Dalmine il 7 Ottobre; Alta Quota, Fiera della Montagna - Fiera Nuova Bergamo, dal 12 al 14 Ottobre; Fiera Campionaria - Fiera Nuova Bergamo, dal 27 Ottobre al 4 Novembre; NUMERO DI NOVEMBRE Fiera Campionaria - Fiera Nuova Bergamo, dal 27 Ottobre al 4 Novembre; Gazebo Bergamo SOStenibile il 2 novembre in Centro a Bergamo e il 4 novembre in Piazza Vecchia Città Alta; Settimana dell’Energia - Bergamo, dal 5 all’11 novembre (in fase di definizione); GourmArte - Fiera Nuova Bergamo, dal 30 Novembre al 3 Dicembre; NUMERO DI DICEMBRE GourmArte - Fiera Nuova Bergamo, dal 30 Novembre al 3 Dicembre; Gazebo Bergamo SOStenibile il 7 dicembre in Centro a Bergamo e il 9 dicembre in Piazza Vecchia Città Alta;


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Vintage 64, da Gandino in Val Seriana riciclo artistico e informatico Un progetto per riqualificare il vecchio “Commodore 64” con sistema operativo Linux senza intaccarne l’estetica vintage Il mitico Commodore 64, il computer entrato nei Guinnes dei Primati per aver venduto in sette anni oltre 17 milioni di esemplari, dal 1986 al 1993 ha portato l’informatica nelle case di mezzo mondo. Il “biscottone”, così soprannominato per la sua forma e il suo colore, è stato soppiantato da qualche lustro da ben più moderni personal computer, ma conserva ancora il fascino del “primo amore”. Ed ecco finalmente l’occasione di rispolverare questo oggetto paleotecnologico da cantine polverose o salvarlo dall’umidità del box. Come? Sunflower Computers ha lanciato il progetto Vintage 64 che si prefigge lo scopo di

“Nel 1986 furono venduti più di 10 milioni di esemplari di “Commodore 64” in tutto il mondo. Fu commercializzato fino al 1993, quando le unità vendute furono appena 700 mila” rilanciare il vecchio Commodore 64 e gli altri gloriosi computers che hanno fatto la storia del progresso tecnologico della nostra epoca, come il Vic20, il Commo-

L’opera di Astrid Serughetti rappresenta una delle quattro immagini satellitari dell’area City Commodore: un’ipotetica zona del pianeta dall’aspetto militare che richiama uno dei primi usi del pc. www.giovaniartisti.it/astridserughetti

La scultura dell’artista Astrid Serughetti rappresenta un fossile con tanto di numero di inventario. Un reperto della prima era informatica dal taglio decisamente più poetico. www.giovaniartisti.it/astridserughetti

dore 16, l’Amiga 500, 600, 1000, 1200. Senza alterare l’estetica vintage, ogni computer sarà dotato di sistema operativo Linux (Ubuntu/Mint Linux/Debian) che lo trasformerà in un moderno Personal Computer. Non si tratta del nuovo C64x ricreato dalla Commodore in USA, ma del reale riciclo del computer che ha fatto entrare un’intera generazione nel mondo dell’informatica. E siccome non si può parlare di riciclo se almeno il 90% delle parti scartate non viene reim-

Disk Drive Commodore 1541 modifico in Masterizzatore DVD (parte anteriore)

piegata, ecco l’intervento di giovani artisti bergamaschi che reinterpreteranno le schede madri in chiave artistica. Il 10% dei proventi derivati dalla vendita di ogni Commodore trasformato verrà donato all’AMREF, perché questo progetto sia non solo improntato alla logica del riciclo ma anche della solidarietà. Per info: www.facebook.com/ vintagesessantaquattro Numero verde 800.035.193

NOTIZIE CURIOSE DAL MONDO MULTIMEDIALE Plantbook: il notebook a energia solare che si innaffia

Due centrali atomiche per i consumi degli iPad

Bando a caricabatteria con fili troppo corti o dalle dimensioni ingombranti, periodicamente abbandonati da qualche parte proprio nel momento in cui la batteria del laptop ci lascia con un lavoro da terminare. Fra qualche tempo mettere in carica il portatile sarà facile come…bere un bicchier d’acqua. Il Plantbook è l’innovativo notebook a energia solare ideato da due designers coreani, Seunggi Baek e Hyerim Kim, formato da due display ultrasottili e impermeabili che si arrotolano come una canna di bambù da infilare nell’acqua. Il concept prevede un sistema di ricarica ispirato alla capacità di assorbimento dell’acqua del bambù e all’elettrolisi che si genererebbe sfruttando l’energia solare accumulata attraverso un dispositivo posto sulla parte superiore del computer.

Secondo i calcoli dell’Electric Power Research Institute (EPRI) di Palo Alto, considerando in media una ricarica completa ogni due giorni, il tablet della Apple consuma circa 12 kWh di elettricità all’anno. Poco, in confronto ai consumi di un televisore al plasma da 42 pollici che assorbe mediamente in un anno 358 kWh di energia. Se però calcoliamo il consumo elettrico complessivo di tutti gli iPad immessi sul mercato globale la domanda energetica sale a 590 Gigawattora (Gwh). Le previsioni dell’Electric Power Research Institute, nel caso le vendite dovessero triplicare nei prossimi due anni, annunciano un assorbimento totale di elettricità equivalente alla produzione di due centrali atomiche da 250 Megawatt che operano a un tasso di utilizzazione del 50%.


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Open Source libertà di una scelta La condivisione di materiali e contenuti è il primo passo verso un progresso sostenibile

“Open source in inglese significa “sorgente aperta” e indica un software i cui creatori ne favoriscono il libero studio e l’apporto di modifiche da parte di altri utenti” Molti di voi avranno sentito parlare del sistema operativo Linux o Ubuntu, ma forse pochi hanno ben chiara la filosofia che si cela dietro al movimento dell’Open Source. L’Open Source è un modo nuovo di concepire la creazione e la distribuzione del software, applicato ad un inedito modello commerciale. La “rivoluzione” dell’Open Source si è sviluppata parallelamente a quella di Internet, con la quale

ha più di un’analogia: entrambi i movimenti si sono evoluti con il contributo degli utenti, portando a risultati imprevisti e imprevedibili, ed entrambi sono risultati (in ordine cronologico) inattesi, sottovalutati, avversati, studiati e infine considerati dalle grandi aziende tradizionali. I primi destinatari del modello Open Source sono state le strutture universitarie, abituate per impostazione mentale e ai fini dello sviluppo scientifico e tecnologico, alla libera condivisione delle informazioni. Studenti e docenti sono abituati a lavorare a progetti comuni, a scambiarsi codici e a modificarli. Questo perché

la mancata trasmissione delle conoscenze provoca l’inaridirsi della ricerca. Un mondo di utenti che utilizzi un solo sistema operativo proprietario e dipenda dai programmi che gli vengono messi a disposizione è un mondo destinato a non svilupparsi e a non progredire, così come sarebbe accaduto alla comunità scientifica se le nuove idee nel campo della chimica e della fisica fossero state sistematicamente tenute segrete. Pensate a Newton che anziché comunicare la sua legge della gravitazione universale avesse preferito vendere consulenze all’esercito per mettere a punto i cannoni. Il software Open Source è libero di essere usato e ridistribuito, ma ciò non ci esime dal porci una domanda: “Come si finanzia l’Open Source?”. Prevalentemente dalle molte società che negli anni hanno aderito a questa filosofia, anche se l’apporto principale è fornito dalle piccole, ma indispensabili donazioni degli utenti. Le buone ragioni per abbracciare l’Open Source sono molte, prima tra tutte la possibilità di non aver bisogno di copiare software illegalmente se puoi averlo liberamente senza violare la legge. Virgilio Venezia

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ovvimente è superfluo dire che posizionarsi tra i primi posti restituisce maggiore visibilità ai propri prodotti, perché permette di accedere ad un pubblico più vasto. E’ tutta una questione di flusso comunicativo e di redazione di testi che siano “ottimizzati” per il web. Magia? No, mestiere. Il primo passo è potenziare keyword e aggettivi che tengano presenti le esigenze degli algoritmi dei motori di ricerca, ma anche di quelle umane. Perché se i computer leggono le informazioni attraverso un sistema binario costituito dall’alternanza di 1 e zeri, noi esseri umani siamo ancora in grado di leggere le parole. E con esse componiamo frasi che si articolano in ragionamenti e formano opinioni. Oggi le nuove tecniche SEO hanno abbandonato la sterilità dei numeri e, intuito il potenziale delle emozioni suscitate dalle parole, recuperano antichi concetti di pubblicità e si dirigono verso testi evocativi, in grado di gene-

rare interesse non solo per i chip ma anche per gli esseri umani. Certo, il web per sua natura impone un diktat molto netto: più velocità, meno tempo. Ovvero minore attenzione e disponibilità a concentrasi da parte del fruitore. Questo richiede testi molto brevi e di facile lettura. Nessuna nuova Divina Commedia 2.0 quindi su internet. Ma alla base della vendita di un prodotto c’è sempre un essere umano che lo

che sfruttano più canali comunicativi, è necessario rimodellare la proposta affinché susciti una risposta affettiva o emozionale nel target, in grado di far scattare la motivazione d’acquisto. Co-

compra. Dunque, per far si che la vicenda narrata si imprima nella mente del destinatario ed evochi in lui emozioni, desideri, sensazioni e ricordi, bisogna trasmettere messaggi efficaci e questo deve avvenire nel minor tempo possibile. Bombardati come siamo oggi da un continuo flusso informativo da parte dei media

me? Agendo su segni, simboli, icone, colori, forma e linguaggio, per affascinare il pubblico e suggerire un mondo di valori positivi collegati al brand. Insomma, bisogna raccontare una storia che sia quantomeno verosimile, ma soprattutto che faccia sognare. Perchè di sognare non si è mai stancato nessuno.

“Il web per sua natura impone un diktat molto netto: più velocità, meno tempo”

Cosa significa fare “Indicizzazione” Fare in modo che siano i clienti a trovare te e non il contrario, come normalmente accade. Rivolgetevi a Videocomp: nessun trucco, ma la capacità di posizionare il vostro sito internet ai primi posti nei motori di ricerca tramite sistemi innovativi di indicizzazione che rispettano tutti i criteri richiesti da Google; Videocomp parte dalle fondamenta, cioè dal codice strutturale che deve essere conforme e sempre aggiornato secondo gli standard di codifica internazionale, sa come ragiona l’algoritmo di Google e parla il Googlese! Videocomp è inoltre da sempre attenta alla salute del nostro pianeta riducendo l’impatto ambientale delle attività online e compensando le emissioni di CO2. Il web fa risparmiare tempo, energia e risorse ma è indispensabile sapere come utilizzarlo al meglio. Videocomp. Via Pescaria, 1 - 24123 Bergamo T. 035 237289 - info@videocomp.it - Skype videocomp_web


Informatica ecosostenibile Efficienza aziendale e risparmio in nome della sostenibilità energetica Già nel 2008 il 2% della CO2 emessa nel mondo derivava dai consumi dell’industria informatica e delle telecomunicazioni: una quantità paragonabile a quella prodotta dall’industria aeronautica. I dati confermano la necessità che l’idea di un’informatica ecosostenibile non possa più essere un’utopia, ma debba trasformarsi in realtà. PHI, azienda bergamasca nata dalla decennale passione di alcuni professionisti nel campo dell’informatica, ha raccolto la sfida introducendo innovazioni tecnologiche per migliorare l’erogazione di servizi via com-

informazioni interne alla società in modo rapido e sicuro, monitorandole costantemente. Le infrastrutture virtualizzate permettono agli utenti di accedervi in qualsiasi momento e da qualsiasi computer o dispositivo abilitato. L’erogazione dei servizi telematici avviene con una maggiore continuità e anche in caso di interventi di riparazione si riduce al minimo il rischio di blocchi o interruzioni. Una soluzione innovativa è stata adottata anche per le periferiche, eliminando gli scarti della stampa con un costo inferiore rispetto alla media. Grazie alla

zione e garantisce una maggiore sicurezza, è certificato per il risparmio energetico e permette di avere un impatto ambientale 80 volte minore della media. I servizi di consulenza sono gestiti in base alle necessità del cliente cercando di ottimizzare l’utilizzo delle risorse. La possibilità di interagire virtualmente, avendo sempre a disposizione un tecnico preparato in teleassistenza, permette un notevole risparmio in termini di tempo e costi di spostamento. E qui i conti sono presto fatti: un server consuma mediamente 400 € di energia in un anno. L’an-

partnership con Xerox, l’utilizzo dell’inchiostro solido, risultato di un’innovativa e rinomata tecnologia di stampa a colori, consente di ottenere una qualità eccellente con il 90% in meno di materiale di scarto. Anche la scelta di proporre ai propri clienti Google Apps, che comprende strumenti gestionali online come email, agenda e calendario, si muove in prospettiva green. È il data center più ecologico, mantiene le stesse presta-

nullamento della spesa di acquisto, manutenzione, backup dati permettono un risparmio medio calcolato per utente di circa 300 € all’anno, circa 13.500 € per un’azienda di medie dimensione con 15 dipendenti. Nei prossimi dieci anni l’alimentazione e la climatizzazione delle infrastrutture informatiche diventerà uno dei fattori critici dello sviluppo economico. Non farsi trovare impreparati oggi è già possibile.

“Quando soffiano i venti del cambiamento, c’è chi costruisce muri, altri mulini a vento” puter, riducendo i costi di manutenzione, il consumo di energia elettrica e quindi l’impatto ambientale. Essere green per il settore IT non significa solamente ridurre i costi operativi delle infrastrutture attraverso modalità nuove, ma trovare soluzioni in grado di monitorare i consumi specifici correlati al funzionamento dei sistemi, dai PC alle loro periferiche, dai sistemi di videoconferenza ai sistemi centrali di elaborazione. Per un netto miglioramento delle performance energetiche bisogna prestare particolare attenzione ai sistemi di raffreddamento, ventilazione, illuminazione, distribuzione e continuità elettrica che nei Data Center standard arrivano ad assorbire anche il doppio dell’energia destinata ai sistemi installati. Per PHI informatica la soluzione si chiama Archibox, il servizio di archiviazione elettronica documentale di gestione e conservazione sostitutiva dei documenti. Una vera e propria cassaforte per i dati, che consente di non sprecare più carta, spazio e tempo: il sistema consente di archiviare ed elaborare


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La Silicon Valley sbarca in bergamasca Giovani e informatica: connubio vincente Dopo l’Incubatore d’impresa di Bergamo Sviluppo, in arrivo il Talent Garden A Dalmine uno spazio privato per idee creative. Uffici 24h su 24, in stile Facebook

Da 10 anni l’incubatore di Brembate aiuta i giovani a fare impresa Innovazione e green economy tra le start up più gettonate

Gli interni del Talent Garden di Brescia

Tutto nacque da un incubatore d’impresa: il boom della Silicon Valley, la famosa area della California dove sono nate aziende come Apple, Google o Facebook, ebbe origine da un incubatore tecnologico creato dall’Università di Stanford. Anche nella bergamasca, a Dalmine, dal 28 settembre aprirà il Talent Garden, un “giardino delle idee” dedicato all’informatica e alla creatività, un’ampia sede attrezzata in cui affittare una scrivania, all’interno di uno spazio condiviso con altre persone e attività particolarmente votate all’innovazione e al digitale. “In un giardino, le varie piante germogliano e crescono tutte insieme, creando un ambiente dove tutti gli elementi collaborano e allo stesso tempo competono e si contaminano l’un l’altro, facendo di un giardino ben riuscito un vero e proprio ecosistema” –spiegano gli ideatori di TAG (Talent Garden), un modello già sperimentato lo scorso anno con successo a Brescia e ora in fase di riproposizione in varie città d’Italia, alla stregua di un vero e proprio franchising d’in-

novazione-. “Un Talent Garden vuole essere un ecosistema dove menti brillanti e creative, piene di entusiasmo e di passione, di coraggio e di fantasia, possano aiutarsi e competere allo stesso tempo; sfidarsi e collaborare, confrontarsi e contaminarsi in modo “naturale”, e, quasi naturalmente, dando consistenza ed humus imprenditoriale ad un ambiente nel quale, dai boccioli di nuove idee, potranno fiorire e crescere nuove piantine, nuove aziende che avranno il terreno migliore per poter crescere, svilupparsi e diventare grandi”. È in pratica ciò che viene definito “CoWorking”, una modalità di lavoro che mira non solo alla condivisione degli spazi di lavoro ma, attraverso una serie di eventi e iniziative, a raccogliere tutto ciò che germoglia all’interno di un territorio per svilupparlo tra persone che hanno interessi simili, stimolandone la collaborazione e creando un vero “Passion working space”.

Gli spazi a Dalmine Talent Garden avrà sede in uno

spazio di oltre 550 mq, aperto 24 ore al giorno, e potrà ospitare 42 “talenti”, fornendo loro una scrivania, connessione internet e l’utilizzo di sale riunioni attrezzate. La sede, scelta nella zona più tecnologica di Bergamo (Dalmine, via provinciale 64), vuole ricreare un giardino immaginario dove, tra mobili ecocompatibili e scrivanie in cartone si trovano chaise-longues, il mega schermo con Xbox e anche il biliardino per una partita di calcio balilla, perché l’atmosfera lavorativa non può non avere elementi che possano stimolare la condivisione e la creatività. Un luogo che può ospitare competenze diverse ma affini, quali il web e la comunicazione, in cui le persone che risiedono all’interno vengono selezionate dalla stessa comunità che vive il luogo scegliendo con chi condividere gli spazi, tra cui sale riunioni e uffici. La tariffa per l’adesione completa è di 250 euro (+iva) al mese, ma sono possibili anche formule diverse per chi intenda fare della struttura un utilizzo non continuativo. Tutte le info su: www. talentgarden.it

Anche per l’incubatore d’impresa di Bergamo Sviluppo, l’agenzia della Camera di Commercio, le tematiche chiave per le nuove idee imprenditoriali parlano chiaro: innovazione tecnologica, green economy, applicazioni informatiche e marketing territoriale sono gli ambiti più ricorrenti. In ben 10 anni di attività sono oltre 70 le imprese nate e avviate grazie a questo servizio, che prevede un percorso di accompagnamento e affiancamento con esperti (commercialisti, avvocati, consulenti) in grado di aiutare a trasformare la propria idea in attività imprenditoriale,

valutando ad esempio quale sia la forma giuridica più indicata o quale approccio di marketing scegliere. Oltre alle consulenze personalizzate e a corsi di formazione, la struttura di Brembate Sopra offre uffici in condivisione e sale riunioni attrezzate con connessione internet, fotocopiatrici e stampanti, con un costo annuo pari a 1200 euro (+iva). All’incubatore si accede tramite bando pubblico, che si apre ogni anno in autunno con 10 postazioni disponibili. Info su www.incubatore.bergamo.it

Così nacque BergamoSOStenibile… Anche il nostro giornale è nato grazie all’incubatore d’impresa! Tramite l’incontro di due nuove idee imprenditoriali, Studio Green Solution di Marco Rossi e Promoeventi di Diego Moratti, rispettivamente editore e direttore responsabile del mensile. Una riprova che la condivisione crea sinergie e stimola la collaborazione fra “menti” creative e -da non dimenticare- lavorative!


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Spazio giovani Edoné Il “piacere” di autogestirsi La struttura comunale gestita dai ragazzi del quartiere è divenuta un centro che riunisce i giovani attorno a iniziative formative e culturali, tra musica e divertimento “Edoné” in greco antico significa piacere: dopo aver attraversato secoli e secoli di interpretazioni filosofiche chiedendosi se la ricerca del piacere fosse il vero fine ultimo dell’umanità, l’idea primordiale è finalmente approdata sulla terraferma, nel 2010, prendendo forma e sostanza nello Spazio giovani Edoné di Bergamo. Senza esagerare in arditi voli pindarici, la filosofia del progetto Spazio Giovani di Bergamo fornisce una propria originale interpretazione: Edoné è uno spazio polivalente capace di unire i giovani intorno alla musica, alla cultura, allo sport e al divertimento. Con l’obiettivo ultimo di promuovere una completa libertà di espressione, lasciando loro il piacere -e la responsabilità- di organizzarsi e di ricercare sempre nuove risorse, stimoli e opportunità. Questa la chiave del successo di uno Spazio che in breve è diventato un punto di riferimento per la città e per tutta la provincia e che ha suscitato l’interessamento di realtà analoghe persino in altre Regioni. L’Edoné di Bergamo è una struttura polivalente con due grandi sale che ospitano il bar, l’area ristorazione e una variegata serie di attività proposte: musica, incontri, mostre, spettacoli, corsi oppure per iniziative organizzate da associazioni esterne, su temi di comune interesse. A gestire lo Spazio un gruppo di 17 giovani, tutti compresi tra i 23 e i 30 anni, che dopo un percorso di progettazione partecipata con l’assessorato alle politiche giovanili del Comune di Bergamo, da marzo 2010 ha dato vita a questo progetto, dopo che il Comune ha messo a disposizione uno spazio inutilizzato inserito in un ampio parco verde (un ex cimitero), per sperimentare quest’innovativa modalità di auto gestione. Un’esperienza maturata all’interno del quartiere di Redona, dove è cresciuto il gruppo di ragazzi che, attraverso l’associazione Mellow Mood, aveva già sviluppato una precedente esperienza di gestione associata di uno

scenza dei prodotti del territorio. “Vorremmo lanciare uno stile Edoné -commentano infine gli organizzatori- vale a dire quello di proporre in qualsiasi ambito una visione della partecipazione attiva dei giovani alla vita sociale, sportiva, politica, ricreativa ed educativa, unendo il divertimento all’impegno in prima persona”. Insomma non sono le idee a mancare. E spesso non man-

spazio pubblico tra il 2005 e il 2006: un’ulteriore garanzia di saper mantenere un legame con la rete sociale del proprio territorio e di essere in grado di apportare il proprio contributo per la crescita di adolescenti e giovani.

Attività in ogni direzione “Vorremmo offrire uno spazio che si distingua per la continua vitalità delle proposte per soddisfare i tanti e diversi gusti dei giovani bergamaschi” raccontano Tommaso Fumagalli e Giorgio Montisci, due dei giovani dello staff: “Siamo aperti tutti giorni dalle 7 alle 24, il venerdì dalle 7 alle 2, il sabato dalle 14 alle 2 e la domenica dalle 14 a mezzanotte. L’impegno è considerevole, per molti di noi è ormai un secondo lavoro. Eccetto che per alcune brevi esperienze, nessuno aveva mai gestito un bar. Ma l’entusiasmo per l’obiettivo del progetto ci sta facendo fare grandi passi avanti”. Dal punto di vista organizzativo sono stati individuati 5 responsabili per gli ambiti musica,

cultura, comunicazione, bar e amministrazione. Ogni martedì il gruppo dei 17 si incontra dapprima con i 2 referenti del Comune, per poi continuare la riunione in autonomia e prendere tutte le decisioni del caso. Lo Spazio giovani non è solo promotore di iniziative ma anche contenitore di proposte: “Siamo aperti a proposte di associazioni, gruppi informali e singole persone per l’organizzazione di eventi o come semplice luogo d’incontro -continua Tommy-. Lo scambio di esperienze e idee è alla base di Edoné. Attraverso l’aggregazione di fasce d’età differenti, di stili e passioni diverse, siamo a disposizione per tutto ciò che può essere utile e interessante”. Concerti, presentazioni di libri, dj-set, feste a tema, mostre, performance artistiche e teatrali, tornei sportivi e tanto altro ancora. Si possono vedere film, ci sono spazi per la lettura di riviste e quotidiani e altri per attività ludiche e ricreative come il calcio balilla, le partite in Tv e i tornei di Playstation. Nel weekend si possono apprezzare gruppi live, emergenti e professionisti, aprendo le porte anche alle esperienze più particolari: un’opportunità per i giovani musicisti e per gli aman-

ti della musica, intesa sia come divertimento che come forma d’arte. In programma anche collaborazioni con Asl, Ascom e Comune per iniziative di prevenzione sull’alcool e la sensibilizzazione verso temi che toccano i giovani, dalla scuola al lavoro. Oltre al servizio colazione, tavola fredda, pizzeria e griglieria, da quest’estate alla domenica è stato introdotto l’aperitivo a km Zero, con l’obiettivo di mantenere per tutto l’anno la possibilità di un menù completo e di promuovere iniziative di degustazioni e cono-

“Vorremmo lanciare uno stile Edoné: proporre in qualsiasi ambito una visione della partecipazione attiva dei giovani alla vita sociale e civile, unendo divertimento e impegno in prima persona” cano nemmeno la volontà e le capacità di realizzarle, come ampiamente dimostrato dai giovani dell’Edoné. Sicuramente mancano ancora molti spazi che i ragazzi si meriterebbero, invece di doverseli conquistare a fatica, anche solo per potersi mettere alla prova. Complici gli spazi (alquanto) ristretti che ancora abbondano nella testa di tante persone. Diego Moratti

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Primavera Araba Quando i social network diventano vere e proprie reti sociali La rilevanza mediatica assunta da Facebook e Twitter durante le rivoluzioni nel Nord Africa segna il passaggio dei social network da strumento di intrattenimento a strumento di informazione “Twitter revolution”. “Facebook revolution”. Sono solo due dei nomi con i quali è stata ribattezzata la primavera rivoluzionaria che ha investito il Nord Africa fra la fine del 2010 e l’inizio del 2011. I media hanno enfatizzato l’impatto che i social network hanno avuto sul corso degli eventi, amplificandone il potere percepito dalla popolazione che non ha mancato di portare in trionfo i due social network principali, rendendo loro omaggio con scritte sui muri e sui cartelli nei cortei post rivoluzione. La gratitudine della popolazione verso

Facebook e soci in alcuni casi ha sfiorato l’assurdo: in Egitto nei giorni successivi alla caduta del governo, dopo settimane di rivolte, è nata una bambina a cui è stato dato il nome di “Facebook”. Gesti estremi a parte, il potere dei social network percepito dalla popolazione araba è sicuramente motivato dal fatto che internet è stato il canale sul quale il dissenso ha trovato terreno fertile viaggiando fra la popolazione. Senza togliere alcun merito alla potenza del web, è necessario

ricordare che dietro ad ogni account c’è una persona e le piattaforme virtuali che collegano i vari profili personali sono solamente servizi che possono facilitare la comunicazione. Sicuramente Facebook e Twitter non sono né catalizzatori di idee né entità che parlano al popolo da un pulpito in una piazza affollata. In sintesi: possiamo paragonare queste piattaforme ad un grande pulpito, ma non al pensatore che dall’alto di esso esprime con forza le proprie idee. La capacità di formulare idee rimane sempre e solo in mano alle persone.

Regimi nella rete Due dittature decennali sconfitte da milioni di persone unite prima sui social network e poi nelle piazze L’affermazione dei social network nella regione araba ha messo a dura prova la repressione esercitata dai governi sulla libertà di espressione dei cittadini. L’invitante sapore della libertà soltanto assaporato è diventato fame di cambiamento. Prendendo in considerazione i casi di Tunisia ed Egitto possiamo affermare che entrambe le rivolte sono riconducibili a due simili gocce che hanno fatto traboccare due vasi altrettanto simili.

Tunisia In Tunisia le proteste sono cominciate in seguito all’auto immolazione di Mohammed Bouazizi, un giovane commerciante che si è dato fuoco nella città di Sidi Bouzid in segno di protesta contro i continui abusi

di potere della polizia. Le proteste si sono estese da Sidi Bouzid al resto delle città tunisine grazie alle numerose testimonianze video pubblicate sul web. Mentre

“internet è stato il canale sul quale il dissenso ha trovato terreno fertile viaggiando fra la popolazione” le forze dell’ordine cercavano di negare l’ingresso dei giornalisti nella città in cui sono sorte le proteste, migliaia di cittadini si sostituivano ai media tradizionali protestando “con una pietra in una mano e un telefono cellulare nell’altra”, diventando web-reporter di quello che stava suc-

cedendo. Il rumore provocato sulla rete ha attirato l’attenzione di Al Jazeera che ha completato l’opera di diffusione utilizzando i contenuti trovati su internet per documentare la situazione in televisione, consacrando la rilevanza degli eventi.

Egitto In Egitto il movimento è nato dopo che la polizia ha torturato e ucciso un giovane, reo di aver pubblicato in rete un video in cui due poliziotti si spartivano una partita di droga. L’uccisione di Khaled Said ha fatto nascere un movimento silenzioso che si è sviluppato sulla rete soprattutto con un gruppo su Facebook chiamato “We are all Khaled Said” inizialmente gestito anonimamente da Wael Ghonim, l’addetto al marketing

della regione araba di Google. Ghonim è poi diventato l’eroe della rivoluzione che ha messo fine ai decenni di regime Mubarak ed è stato nominato come la persona più influente del 2011 secondo il Time. Il gruppo su Facebook da lui creato ha raggiunto rapidamente la quota di 400.000 iscritti arrivando a contarne 2 milioni nel giro di 6 mesi, quando le contestazioni nelle piazze erano ormai cominciate. In Egitto il dissenso della popolazione è quindi maturato sulla rete e quando, anche grazie al con-

migliaia di cittadini si sostituivano ai media tradizionali protestando “con una pietra in una mano e un telefono cellulare nell’altra”

creto esempio tunisino, si sono affermati i presupposti necessari, si è tradotto in contestazioni reali che hanno interessato centinaia di migliaia di cittadini.

I ruoli chiave di Facebook e Twitter Le testimonianze della gente in entrambi i paesi hanno viaggiato su una serie di legami che hanno coperto le due intere nazioni. Sui social network questi legami si sono moltiplicati e con essi le voci del dissenso che hanno cominciato ad urlare all’unisono. In Tunisia le rivolte sono cominciate il 17 dicembre 2010 e, dopo circa un mese di contestazioni, il 14 gennaio il presidente Ben Alì ha lasciato il potere. La partecipazione alle rivolte che ha provocato la caduta del governo tunisino, in carica da 24 anni, si


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moma comunicazione

Una stampa di qualità si distingue anche per la scelta delle sue materie prime. LITOSTAMPA istituto grafico utilizza prodotti marchiati FSC ® che provengono da foreste gestite in modo responsabile perché rispettano rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.

è ripercossa sull’utenza tunisina iscritta a Facebook che ha registrato un significativo aumento dell’8% in un solo mese. Parallelamente l’utenza di Facebook in Egitto è aumentata considerevolmente passando dai 4 milioni di iscritti rilevati nell’ottobre 2010 ai 6 milioni e mezzo registrati immediatamente dopo la caduta del governo nel marzo 2011, continuando ad aumentare anche successivamente, a testimonianza del protrarsi delle tensioni nel paese. Se Facebook si è rivelato la piattaforma sulla quale hanno viaggiato i contenuti soprattutto tra i manifestanti uniti dal legame di “amicizia” virtuale, Twitter ha invece svolto il ruolo di database di aggiornamenti brevi e in tempo reale fruibili in tutto il mondo. Grazie alla limitazione di 140 caratteri imposta dal servizio di microblogging, gli utenti hanno potuto fornire aggiornamenti istantanei dalle piazze, dando vita ad un traffico di interesse internazionale. Ciò è stato reso possibile grazie alla ricerca per topic (argomento), l’elemento che rende Twitter un innovativo sistema di micro giornalismo personale esteso anche al di fuori del pubblico dei “followers”. Il sistema di microblogging non era molto affermato in Tunisia ed Egitto ma è possibile tracciare

analogie tra il traffico di tweet e il corso degli eventi. Il volume generato dai tweet riguardanti gli eventi in corso in Tunisia ha conosciuto un notevole picco di traffico il 14 gennaio, il giorno in cui Ben Alì ha lasciato il potere, superando addirittura il traffico totale dei tweet proveniente dall’interno del paese, indice dell’elevata partecipazione straniera nella diffusione delle notizie relative agli eventi tunisini. In Egitto il traffico dei tweet contenenti i diversi topic utilizzati per identificare le contestazioni è arrivato a toccare quota 80.000 (4 volte il traffico medio del periodo) in coincidenza con la liberazione di Wael Ghonim, il fondatore del gruppo su Facebook da cui iniziarono le contestazioni virtuali. Il traffico proveniente dall’Egitto è a sua volta raddoppiato nei giorni del 10 e dell’11 febbraio quando cominciava a diffondersi la notizia dell’intenzione di Mubarak di lasciare il potere con la conferma avvenuta il giorno seguente. Sicuramente i social network sono stati strumenti che hanno permesso alle voci del dissenso di estendersi, raccogliendo consensi. Hanno permesso alla popolazione di contarsi, scoprire di essere numerosi e prendere coraggio. Hanno fornito altresì un terreno fertile per le informa-

zioni scambiate all’interno e fuori dai confini. Sono strumenti che in definitiva rispecchiano i sentimenti della gente in relazione al corso degli eventi. Ma i social network non formulano idee, non esprimono opinioni politiche e soprattutto non possono agire. Non fanno le rivoluzioni e anche se queste possono nascere da piattaforme web, non si possono portare a termine le rivoluzioni tramite social network.

Se le persone non avessero lasciato il proprio computer per scendere in piazza a protestare, trasformando le reti sociali virtuali in reti sociali reali, il prezioso contributo offerto da Twitter e Facebook sarebbe stato vano Se le persone non avessero lasciato il proprio computer per scendere in piazza a protestare, trasformando le reti sociali virtuali in reti sociali reali, il prezioso contributo offerto da Twitter e Facebook sarebbe stato vano. Giorgio Sappilo

NATO PER LA STAMPA


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Ambiente

L’Oasi WWF di Valpredina per i pipistrelli

I pipistrelli 2012: anno internazionale dei “piccoli aviatori dalla mano alata” I chirotteri, comunemente chiamati pipistrelli, sono una delle specie di mammiferi terrestri più numerose sulla Terra. Sono molto evoluti e possiedono caratteristiche uniche, prima tra tutte la capacità di volare, grazie ad una mano che l’evoluzione ha modellato a formare un’ala perfetta. Proprio per questo il loro nome scientifico “chiotteri” deriva dal greco e significa “mano alata”.

Caratteristiche… uniche! Si sanno muovere e cacciare al buio, grazie ad un sistema chiamato ecolocalizzazione. Questo “sesto senso” funziona come un vero e proprio sonar. Un pipistrello emette brevi ultrasuoni e ne ascolta l’eco di ritorno: attraverso l’analisi di questo ritorno, riesce a costruire un’immagine “sonora” di ciò che lo circonda. Ad esempio, in base al tempo che l’eco impiega a tornare, un pipistrello è in grado di stabilire a che distanza si trova la sua preda. Possono volare a lungo perché sono provvisti di una membrana che congiunge gli arti anteriori con quelli posteriori e con la coda. Per facilitare il volo, nel corso dell’evoluzione hanno “alleggerito” il corpo e in particolare gli arti posteriori. Le zampe, non hanno più la forza sufficiente per sostenere il peso dell’animale a terra, quindi quando si riposano stanno a testa in giù attaccandosi al soffitto con gli artigli posteriori senza alcuno sforzo. Al mondo esistono circa 1200 specie di pipistrello, che rappresentano ben un quarto di tutti i mammiferi terrestri. Possono essere raggruppate in due grandi categorie: i megachirotteri, conosciuti anche come “volpi volanti” e i microchirotteri. I megachirotteri hanno grandi dimensionicon circa 2 metri di apertura alare, si nutrono di frutta o nettare,

non usano ultrasuoni e vivono in Africa, Asia e Australia. I microchirotteri hanno piccole dimensioni (il più piccolo mammifero al mondo è proprio un pipistrello che vive in Thailandia, pesa solo 2 grammi ed è lungo 3 cm), usano ultrasuoni, si nutrono di moltissime varietà animali e vegetali a secon-

“Sono in grado di “vedere” di notte grazie ad ultrasuoni e di volare grazie ad una “mano” che l’evoluzione ha modellato ad ala perfetta” da della specie e sono diffusi praticamente in tutte le regioni del mondo, compreso il circolo polare artico. In Italia sono note più di 30 specie di pipistrelli, facendone l’ordine di mammiferi più abbondante nel nostro Paese; in Lombardia ne sono segnalate circa 27.

Impollinatori e insetticida naturale I pipistrelli si sono adattati a sfruttare moltissime risorse alimentari. Alcuni si nutrono di polline e nettare, trasformandosi in veri e propri impollinatori senza i quali molte piante non

riuscirebbero più riprodursi e andrebbero incontro all’estinzione. Alcune specie si nutrono di frutta e aiutano quindi a disperdere i semi delle piante ingerite attraverso i loro escrementi. Altre sono carnivore: si nutrono ad esempio di piccoli mammiferi, rane, piccoli uccelli o pesci che catturano al volo. Ci sono poi pipistrelli, molto diffusi in Europa, che si nutrono di insetti, anche di quelli dannosi per l’agricoltura o fastidiosi per l’uomo: svolgono pertanto la funzione di…insetticida naturale! Un pipistrello, in una sola notte, è in grado di mangiare tra i 50 e i 10.000 insetti: la caccia inizia al tramonto e prosegue durante la notte. Le prede principali sono Lepidotteri (soprattutto falene) e Ditteri (zanzare e moscerini), ma possono predare anche molti altri Artropodi come formiche, termiti, effimere, blatte, scarafaggi, ragni e scorpioni. In Italia sono protetti proprio per questo loro grande lavoro.

La delicata tutela I pipistrelli italiani hanno necessità di utilizzare differenti “siti rifugio” per la delicata fase estiva di allevamento dei piccoli e per il letargo invernale. Ogni specie ha esigenze proprie (fenditure nei muri, sottotetti, buchi negli alberi, grotte) che rende questi animali molto sensibili alle alte-

In occasione dell’anno internazionale del pipistrello, la riserva naturale - SIC - Oasi WWF di Valpredina, presso il Centro di Recupero per Animali Selvatici WWF, propone due progetti speciali a sostegno dell’attività a tutela dei pipistrelli. Il primo progetto riguarda lo studio dei pipistrelli presenti nel territorio della Riserva naturale e la formazione di tecnici, amministratori e cittadini interessati a conoscere le metodologie per la loro tutela pratica negli edifici e nell’ambiente forestale. Il secondo progetto vuole censire le specie presenti sul territorio del comune di Bergamo ed è condotto dal personale tecnico della Riserva naturale con la collaborazione del Museo di Scienze Naturali “E. Caffi” e il sostegno dell’assessorato all’Ambiente, Energie ed Opere del Verde. I cittadini che hanno posizionato una bat-box o che hanno una colonia di pipistrelli nel proprio edificio sono invitati a compilare un formulario per segnalarne la presenza, diventando così parte attiva nell’impegnativo progetto di censimento. Entrambi i progetti prevedono la partecipazione del grande pubblico che durante i mesi estivi non è mancato alle batnights, serate dedicate alla conoscenza ed ascolto dei pipistrelli proposte presso la Riserva naturale di Valpredina e in Città Alta (www.oasivalpredina.it). razioni ambientali (abbattimento alberi cavi, ristrutturazioni dei sottotetti, chiusura degli accessi alle grotte). Inseriti tra le specie protette già nel 1939, oggi sono tutelati dalla normativa nazionale e dalle Direttive Comunitarie che sanciscono la rigorosa tutela dei pipistrelli, vietandone non solo l’uccisione, la cattura e la detenzione, ma anche il disturbo e l’alterazione dei loro rifugi. Negli ultimi decenni si è osservata una forte diminuzione dei pipistrelli, dovuta a cause riconducibili nella maggior parte dei casi all’attività umana sull’ambiente: degrado dei boschi e taglio dei vecchi alberi, riduzione di siepi e delle zone umide, disturbo nelle grotte, diminuzione degli insetti dovuti all’uso di pesticidi.

“La specie di mammiferi terrestri più numerosa sulla Terra: esistono circa 1200 specie di pipistrello. In Italia sono note più di 30 specie: l’ordine di mammiferi più abbondante nel nostro Paese.”


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Educazione alla sostenibilità a tavola A scuola di futuro con i Panda Club WWF

È il progetto educativo biennale sull’alimentazione, rivolto alle scuole primarie e secondarie iniziato lo scorso anno. Durante il primo anno si affrontano i temi che legano l’alimentazione all’ambiente, alla vita quotidiana e alla salute. Nel secondo anno il percorso si completa con temi che spaziano dalla relazione tra alimentazione e consumi di energia (produzione degli alimenti, trasformazione, conservazione, cottura, smaltimento, trasporti, risparmio energetico, ecc.) agli sprechi nella filiera produttiva, alle azioni sostenibili per un’alimentazione amica dell’ambiente. I kit di materiali per le classi che aderiranno al WWF iscrivendosi come Panda Club comprendono un manuale per l’insegnante dove i temi generali dei capitoli introduttivi trovano spazio anche in alcune schede operative, orga-

nizzate a partire da un alimento “chiave” al quale sono legati approfondimenti e riflessioni sul tema e attività pratiche da svolgere in classe, nel quartiere, al supermercato. L’insegnante potrà scegliere fra i temi e le attività proposte per costruire, a seconda dell’area disciplinare e del programma annuale, le parti più utili per il proprio lavoro. La classi riceveranno anche tre poster (La cucina amica dell’ambiente, Agricoltura e alimentazione, Abbasso gli sprechi) per una comprensione più immediata dei punti essenziali e per avere spunti di partenza per i successivi approfondimenti. I poster possono essere esposti anche in occasione di eventi organizzati a scuola per documentare l’impegno della classe a fianco del WWF. Il kit Panda Club contiene anche un DVD che ripropone e aggiorna i contenuti del primo anno del programma “Nei limiti di un solo pianeta”, mettendo a disposizione filmati e presentazioni da utilizzare in classe, oltre al collegamento al sito multimediale del WWF “Il carrello della spesa”, per calcolare l’impronta ambientale degli alimenti. Per iscriversi educazione@wwf.it. Per saperne di più: www.oneplanetfood.info www.greenspirit.it

Pagine a cura di WWF Lombardia e Bergamo SOStenibile


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Vivi Bergamo

A Branzi svettano i formaggi orobici e le produzioni artigianali Dal 21 al 23 settembre la Fiera di San Matteo, il 29 e 30 la sagra della polenta taragna orobica. Convegni su Turismo e Ritorno alle origini La Fiera di San Matteo scalda i motori e già si conoscono dettagli aggiuntivi riguardo una delle sagre casearie autunnali per antonomasia. Quest’anno la fiera si terrà il 21, 22 e 23 settembre: «Per l’edizione del 2012 -spiega Francesco Maroni, patron dell’evento- avremo la presenza di stand aggiuntivi, in particolare legati all’artigianato locale: conosceremo infatti nuovi artigiani del legno, della lana e pure i burattinai. La fiera di San Matteo è cresciuta e si fortifica sempre più, è diventata un appuntamento durante il quale i produttori caseari più importanti si incontrano». L’impegno legato a un momento di confronto in forma di convegno quest’anno raddoppia: sabato mattina sarà dedicato alla presentazione dei «Pacchetti turistici dei formaggi principi delle Orobie», mentre nel pomeriggio si terrà il tradizionale appuntamento con il convegno della fiera che quest’anno avrà come tema: «Il valore della falce fienaria». Anche per questo appuntamento non manche-

ranno autorità e profondi conoscitori dell’argomento trattato per entrare nello specifico della tematica, con l’obiettivo di sottolineare l’importanza e, in un certo senso anche l’originalità, del “tornare alle origini”. Di questo tenore anche l’asta dei formaggi orobici, alla presenza di esperti ed esercenti, in particolare del Bitto storico, che va ad

aggiungersi a quella del Formai de Mut: forme dei pregiatissimi prodotti caseari saranno battute all’asta e vendute al miglior offerente, quale modalità per concretizzare il «ritorno alle origini». Una novità è l’area dedicata alla valorizzazione dei musei vallari, identitari della nostra cultura, e l’esposizione di mobilio antico. Il weekend successivo sarà di

Dalla fatica e dalle mani dei casari... il formaggio. Latte, caglio, fuoco e arte. Nei secoli, la splendida nobiltà delle cose semplici...

Fiera di San Matteo

Per tutte le informazioni sul programma della manifestazione

Percorsi formativi ed informativi del settore Caseario, Cultura, Turismo ed Enogastronomia e Mostra Zootecnica

BRANZI (Bergamo) 21- 22 -23 Settembre 2012

Segreteria Organizzativa: Associazione Fiera di San Matteo 24010 Branzi (Bg) Via Roma, 6 Tel. 349 6298451 Tel. 0345 71074 www.fierasanmatteo.it info@fierasanmatteo.it BREMBO SKI

COMUNITÀ MONTANA VALLE BREMBANA

Provincia di Bergamo

Comune di Branzi

Latteria Sociale Casearia di Branzi

Consorzio del Bacino Imbrifero Montano

Parco delle Orobie Bergamasche

Consorzio Formai de Mut dell'Alta Valle Brembana

Consorzio Operatori Turistici

scena ancora il Branzi: il 29 e 30 i riflettori saranno puntati su un primo piatto a noi caro, con la Sagra della polenta taragna orobica. «L’iniziativa vuole essere una vera e propria celebrazione del tipico piatto orobico, alla cui produzione e diffusione la Bergamasca dà un grandissimo apporto -continua Maroni- non si tratterà solo del semplice gu-

stare la pietanza, ma anche della presentazione, per esempio, delle diverse tipologie di mais con la quale viene realizzata, oltre ad essere presenti vari produttori del settore vitivinicolo». All’interno della sagra sarà infine allestito uno stand dei birrifici bergamaschi e piccole cantine di vino che producono ancora artigianalmente.


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Fiera Val Calepio a Chiuduno da 15 anni nel cuore del territorio Dal 7 al 16 settembre al via il Settembre Chiudunese per un rilancio sostenibile dell’economia locale L’associazione Prosettembre Chiudunese, da quindici anni attiva all’interno del centro fieristico Palasettembre in Largo Europa a Chiuduno, anche quest’anno organizza un ampio ventaglio di iniziative, dalla fiera dell’elettronica e mercatino degli hobbisti, alla kermesse enogastronomica. La stagione si apre con il Settembre Chiudunese - Fiera Val Calepio, un evento unico in tutta la provincia che richiama migliaia di visitatori da Bergamo e Brescia. La ventottesima edizione della fiera avrà luogo da venerdì 7 a domenica 9 e da giovedì 13 a domenica 16 settembre nel polo fieristico di Chiuduno e sarà anche quest’anno una vetrina per le imprese locali. L’obiettivo degli organizzatori è scoprire il territorio e condividerlo aggregando le persone e valorizzando le molte risorse e tradizioni presenti nel luogo. Un’iniziativa che punta a rilanciare l’economia locale in un momento in cui la crisi globale

tenta di offuscare l’ottimismo e lo spirito imprenditoriale che da sempre hanno caratterizzato questi territori. Proprio per promuovere il territorio e le attività che lo rendono vivo sono state pensate soluzioni nell’ottica di una sostenibilità di carattere anche economico. Per incentivare la partecipazione

“Per promuovere il territorio e le attività che lo rendono vivo sono state pensate soluzioni nell’ottica di una sostenibilità di carattere anche economico” delle imprese, l’associazione organizzatrice ha deciso di operare una politica di costi contenuti, con tariffe molto vantaggiose per gli espositori. La varietà degli articoli presenti abbraccia diversi settori merceologici, dall’abbigliamento agli alimentari,

dagli articoli regalo ai computer, dall’editoria ai serramenti, dalla telefonia ai vini. Saranno presenti macchinari e attrezzature per l’edilizia, arredamento, prodotti e servizi per il matrimonio, piscine, stufe, camini e impianti tecnologici ingombranti. Il Settembre Chiudunese non si rivolge solamente agli addetti ai lavori: la formula è a ingresso gratuito ed è previsto un servizio fisso di ristorazione e intrattenimento per grandi e bambini. Spettacoli e musica tutte le sere e un’area giochi allestita per i più piccini dalle 19 alle 23 nei giorni feriali, mentre durante i festivi l’apertura è anche pomeridiana a partire dalle 14,30. La stagione autunnale si preannuncia dunque ricca di iniziative per il centro fieristico Palasettembre: in programmazione anche la terza edizione della fiera dell’elettronica e del modellismo, dal 3 al 4 novembre, e l’undicesima edizione del mercatino degli hobbisti che si terrà dall’1 al 2 dicembre.

Da segnare in agenda… Il Settembre Chiudunese - Fiera Val Calepio promette serate ricche di divertimento: tutte le serate saranno accompagnate da momenti danzanti e intrattenimento. In particolare: Venerdì 7 Settembre ore 19,15 presentazione del libro “Valerio Tebaldi” atleta ciclistico vincitore di una tappa al tour de France nel 1988 Martedì 11 Settembre ore 19,30 serata dedicata ai bambini con intrattenimenti vari e sfilata di moda a partire dalle 21,00 Mercoledì 12 Settembre serata musicale con Metthew Lee, pianista rockettaro di fama internazionale Domenica 16 Settembre Diversamente Autodifesa, secondo seminario gratuito sulle arti marziali e sull’autodifesa per persone disabili e accompagnatori

Per informazioni sui costi e le modalità di partecipazione: Tel. 035/8361065 - centrofierachiuduno@gmail.com Cell. 3477025479 Marco Valtulini - marcovaltulini@gmail.com, Cell. 3381483218 Giulio Mazzini - giulio.mazzini@gmail.com.


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Antichi sapori & nuove tecnologie con Sotto il Monte Solare Il 15 e 16 settembre la quinta edizione della fiera organizzata a Sotto il Monte Giovanni XXIII GREEN JOB >Lavoro offresi Azienda agrituristica in Martinengo cerca n. 4 educatrici maggiorenni e n. 1 cuoca per il Grest invernale ed estivo, meglio se con esperienza come animatrici in villaggio turistico. No perditempo, automunite. Inviare curriculum con foto a posta@biofarmspineto.com

Sensibilizzazione per le scuole e sportello lavoro

La quinta edizione della fiera “Dal sole antichi sapori & nuove tecnologie” apre i battenti il 15 e il 16 Settembre in Piazza Santa Maria all’interno del palatenda a Sotto il Monte Giovanni XXIII. Organizzata dall’associazione Sotto il Monte Solare che da anni si occupa di aiutare le persone nella scelta di sistemi per la produzione di energia rinnovabile, la manifestazione accoglie quest’anno dieci aziende agricole locali e i loro prodotti coltivati sul territorio: vino, formaggi, verdura e confetture a km zero. I circa cinquanta espositori presenti illustreranno le innovazioni nell’ambito delle energie rinno-

vabili e del risparmio energetico. Grande accoglienza per i bambini ai quali verrà dedicata una vasta area destinata alla didattica ambientale con la partecipazione e il supporto di associazioni e cooperative specializzate. A farla da padrone il “Grande gioco dell’oca”, un tappeto di 40 mq dove i più piccoli potranno scoprire attraverso il gioco tante notizie sull’energia, con domande declinate in chiave green. Un bel modo di utilizzare il divertimento come veicolo di apprendimento. Sarà inoltre possibile partecipare a corsi gratuiti, come quello promosso dagli amici del gruppo Ecologico e Antincendio

“Una vera e propria new entry di questa edizione è la Lotteria Gratuita, a cui potranno partecipare tutti coloro che porteranno il tagliando presente sul volantino compilato con i propri dati ” di Sotto il Monte che, attraverso simulazioni, insegneranno a spegnere gli incendi e scoprire i sistemi per prevenirli. Una vera e propria new entry di questa edizione è la Lotteria Gratuita, a cui potranno partecipare tutti coloro che compileranno con i propri dati il tagliando presente sul volantino, distribuito in tutti i paesi dell’Isola Bergamasca. I quattordici premi in palio sostengono tutti la valorizzazione ambientale, a partire dall’impianto fotovoltaico che toccherà in sorte al primo classificato o la turbina eolica per il secondo, o la bicicletta a pedalata assistita per il terzo. Dal quarto posto in poi i premi si fanno golosi: un’ampia scelta di prodotti e servizi del paese, oltre a premi rispondenti a criteri di solidarietà e sensibilizzazione all’ambiente.

Tra i premi una scelta sicuramente originale è stata quella di inserire quattro ore di didattica ambientale da donare ad una scuola elementare e/o media di propria preferenza. Infine, a consacrare definitivamente la fiera di Sotto il Monte come un momento aggregativo sostenibile, sarà presente anche uno sportello lavoro dove portare il proprio curriculum per ricevere

spunti e informazioni su possibili sbocchi lavorativi nel settore della green economy ed eventuali ricerche di personale in corso. La fiera verrà inaugurata alla presenza del sindaco e dell’assessore all’ambiente Sabato 15 Settembre alle 10 a cui seguirà un piccolo rinfresco. Fino alle 22 sarà possibile visitare gli stand e cenare nell’area ristorazione o gustarsi un buon gelato nella zona relax, mentre domenica 16 Settembre la fiera chiuderà alle 19,00.


FIERA DELLA M O N TA G N A www.alta-quota.it

9a EDIZIONE

12 - 13 - 14 OTTOBRE BERGAMO

Da noi la montagna è di casa! Organizzazione

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Cibovicino e Fuoricibo alla fiera del consumo consapevole Il 15 e 16 settembre a Nembro una nuova sezione che va oltre il cibo Approfondimento sulle acque locali con Uniacque e “L’abbiamo imbroccata” A Nembro il prossimo 16 settembre e per il terzo anno consecutivo torna CIBOVICINO, la Fiera del Consumo Consapevole organizzata in collaborazione con DelescoNembro, l’Amministrazione comunale e Mercato&Cittadinanza. Idea nata dall’intuizione del Gruppo di Acquisto Solidale (GAS) di Nembro che ha voluto creare un luogo d’incontro tra produttori locali bergamaschi, fornitori dei GAS della Val Seriana e consumatori. Interlocutori privilegiati sono le aziende agricole delle valli e della pianura bergamasca “Al via la sezione che hanno scelto di privilegia- Fuoricibo, stand di beni re la “filiera corta” della distri- e servizi ecocompatibili: buzione, proponendo prodotti dai pannolini lavabili al biologici ed ecologici, realizzati rispettando le condizioni di la- turismo solidale, dalle voro. I consumatori consapevoli, banche etiche ai Gruppi attenti alla stagionalità e alla pro- di Acquisto Terreni” venienza dei prodotti a km zero sono i destinatari di questa ma- ta a espositori e produttori che nifestazione volta a sensibilizza- promuovono beni e servizi “ecore ad un modo alternativo di fare compatibili”. I visitatori, giranla spesa. do tra gli stand di degustazioni, Quest’anno inoltre è previsto incontreranno prodotti e servizi anche l’avvio di Fuoricibo, una che rispondono tutti all’imperatipubb_BG SOSTENIBILE_Layout 1 06/03/12vo 09.22 Pagina 1 nuova sezione della fiera dedicadella sostenibilità quotidiana:

dai pannolini lavabili al turismo solidale, dalle banche etiche ai Gruppi di Acquisto Terreni, dall’acquisto di energia da fonti rinnovabili alla promozione di mezzi di mobilità elettrica. Un’intera sezione sarà poi dedicata esclusivamente al baratto, la prima e più semplice forma di riciclo. Il tema conduttore dell’edizione 2012 sarà l’acqua, oggetto di letture e proposte per valorizzare questo bene spesso sottovalutato. Il programma prevede la possibilità di visitare Sabato 15 settembre le sorgenti della Nossana e il Museo Maglio a Ponte Nossa, mentre domenica a Nembro sono previsti incontri di approfondimento sulle caratteristiche delle acque locali e sul consumo del patrimonio idrico, oltre a momenti ricreativi tra cui lo spettacolo teatrale “Amare Acque Dolci”. Per i più piccoli laboratori, giochi e favole sul tema dell’acqua e del fiume Serio, tutto in collaborazione con GAT, Uniacque e il gruppo che promuove il progetto sull’acqua “L’abbiamo imbroccata”.

La nostra produzione comprende:

In vendita presso: D R

H F

• Il punto vendita aziendale

il martedì pomeriggio dalle 15 alle 17, il venerdì pomeriggio dalle 16.30 alle 19.30, il sabato mattina dalle 8.30 alle 12.

• Il mercato di Martinengo al martedì.

• Il mercato di Romano di Lombardia il giovedì.

Soc. Agr. BIO - FARM SPINETO s.s. Via Delle Seradine, 103 Loc. Cortenuova Sopra 24057 MARTINENGO (Bg) Tel. 0363.908864 - 329.21.94.437 posta@biofarmspineto.com Maggiori informazioni sul sito: www.biofarmspineto.com

• Ortaggi e frutta di stagione; • Miele di acacia, millefiori e castagno, polline; • Confetture di lamponi rossi e gialli, more, fragole, ribes nero e rosso, mirabolano, cachi, castagne, mirtilli, pere, ciliegie, albicocche, pesche; • Succhi di frutta, purea di frutta; • Mele a fette essiccate; • Pasta corta (maccheroni e fusilli) e lunga (tagliatelle) di semola, di farro e di kamut, estrusa in trafila in bronzo in confezione da 500 gr o superiore; • Ravioli freschi confezionati; • Pane anche senza sale • Torte, crostate e biscotti (di frumento, di farro e di kamut); • Gelato artigianale • Spumiglie; • Farine specifiche per crostate, per sfoglia, per pizza; • Detersivi bio alla spina ed in polvere con sistema riuso della confezione; • E molto altro... Vendita anche a mezzo corriere convenzionato.


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Delizie del passato Cene, all’Azienda Agricola Antiche Delizie, sapori, profumi e colori di tantissime varietà di frutta come natura comanda! Se la strega di Biancaneve fosse approdata all’Azienda Agricola Antiche Delizie a Cene, in provincia di Bergamo, probabilmente sarebbe ancora lì a decidere con quale mela avvelenare la povera rivale. Avete mai assaggiato una mela di un’antica varietà? In un solo momento si possono scoprire sapori, profumi, colori e innumerevoli forme di tantissime varietà di frutti per molti di noi forse sconosciuti, dimenticati o “impolverati” dai nostri pensieri, ormai lontani da tutto ciò che invece la natura ancora ci offre e che diverse aziende (seppur poche) desiderano salvaguardare. Infatti per “antiche varietà” si intendono quelle selezionate nei secoli dai nostri nonni per le caratteristiche che ancor oggi mantengono, cioè una lunga conservazione dei frutti ed eccellenti proprietà nutritive ed organolettiche. Il recupero e la coltivazione di

“Il letame, da sempre considerato il concime più naturale, è divenuto il protagonista di un vero e proprio festival” vecchie specie fruttifere garantiscono inoltre la continuazione delle qualità del territorio, evitando così la loro estinzione e proteggendo la valorizzazione dell’ambiente. Nasce così l’Azienda Agricola Antiche Delizie di Occioni Gianluigi, con una vera e propria passione per le antiche varietà di alberi da frutto. Questa azienda è ormai in continua espansione, giorno dopo giorno, e tra i diversi obiettivi compare ad esempio la coltivazione e riproduzione di antiche specie fruttifere come meli, peri, prugni, albicocchi, ciliegi, fichi, nespoli ed altre ancora. La divulgazione di questo “mondo sconosciuto” avviene tramite mercati agricoli settimanali, interviste televisive, ma soprattutto il contatto diretto con chi produce e desidera trasmettere i valori del passato. Ma non è tutto: un merito aggiuntivo è l’applicazione e la sperimentazione di trattamenti rigorosamente naturali e in linea

con i metodi propagati dall’agricoltura biologica e biodinamica staineriana. Le pratiche più diffuse di tali sistemi sono la creazione o il mantenimento dei cicli, il più possibile autonomi, delle sostanze e delle forze riguardanti suolo e piante, l’applicazione dei preparati corno letame (500) e corno silice (501) su tutte le superfici accessibili e la rinuncia a tutto ciò che altera l’equilibrio della natura e degli esseri che vivono al suo interno.

zienda Antiche Delizie ha “messo piede”. Infatti come affermava Steiner “L’azienda è sana in quanto è in grado di procurarsi il letame, attingendo al proprio patrimonio zootecnico”. Anche se in veste di cantante e forse meno a contat-

A Modena il festival del letame

“Un’azienda è sana in quanto in grado di procurarsi il letame, attingendo al proprio patrimonio zootecnico” Rudolf Steiner

Ma partiamo dal “cibo per la terra”, ovvero il letame: da sempre è risaputo essere considerato il concime più naturale, ma che addirittura diventi protagonista di un vero e proprio festival è davvero una bizzarria inaspettata. E invece ecco a voi il Festival del letame, la IVª manifestazione di Serrammazzoni (Mo), a cui l’a-

to diretto con il suolo, pure Fabrizio De André nel 1967 cantava: “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior” …e le piante, aggiungiamo noi. Qualche nome di queste piante e di antiche varietà? Pom madunì, Pum Paradis, Rosmarina verde, Pir gavri, Scagnarda bianca,

Zucchella, Verdone, Viola di Luglio, Ruggine reale, Pir Limuni, Erda Longa, Martin sec, Boter, Larder. Queste sono solo alcune delle numerose tipologie di antiche varietà di alberi da frutto disponibili. Se volete vederle da vicino, conoscere il coltivatore e

condividere la sua esperienza, all’azienda Antiche Delizie sarete i benvenuti! Perché oltre alle antiche varietà, anche l’accoglienza è di casa. L’azienda si trova in via Valle Rossa, 21 a Cene (Bg). www.antichedelizie.eu


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Società

Uomini: fermate la violenza! L’appello di «Se Non Ora Quando» Bergamo si rivolge agli uomini per chiedere un aiuto concreto L’Italia rincorre primati: sono 54, dall’inizio di questo 2012, le donne morte per mano di un uomo… I nomi, l’età, le città cambiano, le storie invece si ripetono: sono gli uomini più vicini alle donne a ucciderle. Le notizie li segnalano come omicidi passionali, storie di raptus, amori sbagliati, gelosia. La cronaca li riduce a trafiletti marginali e il linguaggio le uccide due volte cancellando, con le parole, la responsabilità. È ora invece di dire basta e chiamare le cose con il loro nome, di registrare, riconoscere e misurarsi con l’orrore di bambine, ragazze, donne uccise nell’indifferenza. Queste violenze sono crimini, omicidi, anzi FEMMINICIDI. È tempo che i media cambino il segno dei racconti e restituiscano tutti interi i volti, le parole e le storie di queste donne e soprattutto la responsabilità di chi le uccide perché incapace di accettare la loro libertà. Petizione “Mai più Complici” di «Se Non Ora Quando» Nazionale, aprile 2012

Mai più complici by «Se Non Ora Quando» Bergamo L’appello “Mai più complici” promosso dal Comitato Promotore nazionale di «Se Non Ora Quando» in pochi giorni ha già raccolto migliaia di sottoscrizioni, tra cui le nostre. Il dibatto che si è acceso intorno a questo appello sulla carta stampata e in rete nei vari blog, è stata l’occasione per riportare il tema della violenza sulle donne, in tutta la sua complessità, al centro dell’attenzione pubblica della nostra città e nella nostra Provincia. Per dare compiutezza al percorso, si deve passare dall’esortazione all’azione e in questa fase è importante che sia l’unità del genere umano a parlare. Perciò questo appello si rivolge anche e soprattutto agli uomini, a coloro che svolgono ruoli nel pubblico e nel sociale perché è anche loro responsabilità seguire, curare e trovare, ad ogni livello, le misure necessarie ad una improrogabile svolta di civiltà. Noi pensiamo che per dare corso a nuove pratiche, siano necessarie non solo nuove disposizioni legislative, ma anche una trasformazione culturale, che non può più prescindere dagli uomini, perché la violenza contro le donne “la fanno loro”. Sono pure necessari nuovi servizi per le donne vittime di violenza, per rompere il muro dell’indifferenza e perché il tema della violenza sull’integrità psico-fisica delle donne smetta di essere considerato un fatto privato, ma entri a pieno titolo nelle questioni di natura pubblica. Comitato promotore nazionale «Se Non Ora Quando» Bergamo

Le donne di «Se Non Ora Quando» Bergamo e la redazione di Bergamo SOStenibile, Direttore ed Editore in prima fila, aderiscono convintamente alla petizione nazionale allargando il caloroso invito alle rappresentanze delle Istituzioni perché si passi dalle parole ai fatti. Azioni concrete in grado di contrastare la violenza e il femminicidio, perché la situazione delicata e alle volte drammatica che sta vivendo non solo il nostro Paese ma il mondo intero sembra acuire gli episodi di violenza. Per contrastare ciò è importante che una forte presenza pubblica, soprattuto maschile, si apra al dibattito dal forte valore simbolico, attraverso un’esplicita adesione e iniziative positive da parte del mondo maschile. Questa testata, già a marzo 2012 in occasione dello “Speciale donne” reclamava la necessità di promuovere a tutti i livelli il valore dello “sguardo femminile sul mondo” in quanto

una società che sia sostenibile nel lungo periodo deve saper valorizzare al meglio le risorse che ha al proprio interno. In particolare l’editoriale “Siamo donne” del direttore responsabile Diego Moratti, si rivolgeva da uomo a uomini e donne proprio perchè questa “svolta di civiltà” non continui a essere una lotta solo femminile. Accogliendo, sottoscrivendo e rilanciando l’appello, ricordiamo che l’invito è rivolto in particolare: Agli ordini dei giornalisti e degli avvocati perché, quando ricostruiscono un fatto di violenza di genere, utilizzino parole capaci di esprimere la responsabilità maschile (e non usino termini quali “violenza passionale” o “raptus” per giustificare un comportamento criminale) Alle forze di polizia, perché formino i loro operatori sulla violenza di genere Alle organizzazioni sindaca-

li, perché promuovano azioni di sensibilizzazione nei luoghi di lavoro Alle famiglie, alla scuola e all’Università perché educhino alla non-violenza Agli amministratori degli enti locali e ai politici perché nelle scelte di welfare venga data priorità alle questioni antidiscriminatorie e di genere Agli Enti locali e alle Organizzazioni perché si costituiscano parte civile nelle cause di violenza sulle donne Le donne di «Se Non Ora Quando» Bergamo si assumono il compito di vigilare e verificare perché questi impegni vengano concretizzati in progetti e azioni che avranno visibilità attraverso media e network. Per info e adesioni: http://senonoraquandobergamo.blogspot.com senonoraquandobergamo@ gmail.com


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Difendiamo la libertà con l’altruismo e la solidarietà La violenza è un crimine annunciato: non solo contro le donne ma verso tutti gli esseri umani. Noi ci schieriamo in prima linea per dire no ai soprusi, e voi?

Gli episodi di cronaca -innumerevoli e sempre più ricorrenti- di inaudita violenza contro le donne, interpellano qualsiasi professionista dell’animo umano a interrogarsi, riflettere, assistere e comprendere gesti sconsiderati di brutalità domestica. Faccende di genere, questione di cultura sociale, definizione di ruoli: tanti gli elementi che vengono ogni giorno additati quali ragioni fondative del “male”, moventi e significati posticci mai sufficientemente esaustivi, mai abbastanza chiari da poter spiegare in modo puntuale e rigoroso le ragioni sottese a tanto odio. Uomini “senza confini”, incapaci di contenere le emozioni e canalizzarle correttamente, tollerando la frustrazione e i momenti difficili della vita. Donne “dipendenti” e permissive, incapaci di reagire, di proteggere se stesse e le persone vicine a sè, quando “si è ancora in tempo”. Famiglie silenziose, incapaci di domandare aiuto all’esterno, riconoscere i momenti difficili e ricercare le strategie e gli interlocutori -le istituzioni, i servizi, i professionisti, le associazioni- più adeguati per supportarle a fronteggiare il conflitto e l’ostilità. Ma anche la crisi economica, la perdita del lavoro, l’indifferenza sociale. Inter-

rogarsi sulla violenza di genere contro le donne significa, inevitabilmente, riflettere sulla violenza intra-familiare, la violenza tra le coppie, la violenza che coinvolge i figli. Una brutalità che va combattuta come un grave problema, non soltanto collettivo, ma anzitutto psicologico, con risvolti sociali importanti. Viene da sè che se tratto immoralmente mio figlio, gli insegno che di fronte a problemi complessi, a minacce di abbandono, frustrazioni e difficoltà, si deve reagire con la forza all’impotenza, con la tracotanza e l’odio verso il fragile, questo potrebbe divenire maltrattante, spesso nei riguardi dei più deboli, talvolta nei riguardi delle donne. Se il conflitto coniugale triangola costantemente i miei figli, testimoni di umiliazioni ed aggressioni -siano queste verbali o fisiche- posso incentivare le persone al maltrattamento, al sopruso, all’attacco. E, inevitabilmente, data la diversa potenza e impeto muscolare tra uomini e donne, queste ultime rischiano maggiormente di essere ferite, aggredite, violentate nel corpo e nell’animo. Prendendo in prestito le parole di Otto Kernberg, ben capiamo come la violenza intra-familiare vada

«La forma estrema di violenza di genere contro le donne, prodotto della violazione dei suoi diritti umani in ambito pubblico e privato, attraverso varie condotte misogine maltrattamenti, violenza fisica, psicologica, sessuale, educativa, sul lavoro, economica, patrimoniale, familiare, comunitaria, istituzionale- che comportano l’impunità delle condotte poste in essere tanto a livello sociale quanto dallo Stato e che, ponendo la donna in una posizione indifesa e di rischio, possono culminare con l’uccisione o il tentativo di uccisione della donna stessa, o in altre forme di morte violenta di donne e bambine: suicidi, incidenti, morti o sofferenze fisiche e psichiche comunque evitabili, dovute all’insicurezza, al disinteresse delle Istituzioni e alla esclusione dallo sviluppo e dalla democrazia» Marcela Lagrande urgentemente e costantemente riconosciuta, denunciata e arrestata fin dalle sue prime manifestazioni silenti: “Bambini maltrattati sviluppano maggiore dipendenza dai genitori abusanti e tendono a riprodurre i rapporti di maltrattamento nell’età adulta”. Tutti, in questo senso, siamo responsabili di un crimine annunciato. Nessuno può dirsi escluso. Da un punto di vista psicologico è fondamentale rivolgere l’attenzione alle donne, al mondo femminile nelle sue complesse articolazioni: il richiamo è rivolto alle vittime, ma anche alle testimoni talvolta silenziose, per partire dalla forza generativa del genere femminile, da quelle risorse di maternage, accudimento, protezione, cura e premura che sono insite nella natura di noi donne. Quella sensibilità che ci fa riconoscere le situazioni rischiose e quel senso di difesa che ci fa ricorrere ai ripari, stringendoci in una fitta rete fatta di aiuto, altruismo e solidarietà. Queste sono le Donne e questo è il mondo e la natura femminile, nella sua

fragile forza, nel suo incessante impegno per la difesa del giusto. Allora è importante fare aggregazione, promuovere una cultura femminile e, al contempo, universale, che oltrepassi le differenze di genere, di ruoli sociali, di estrazione culturale. E, allora, è fondamentale agire: chiedere aiuto a chi abbia competenza e sia capace di comprendere, a chi sia sensibile al tema e pron-

to a un supporto -anche di tipo psicologico- sincero e rassicurante; avvicinarsi alle realtà associative, alle istituzioni, ai movimenti che ogni giorno promuovono un nuovo pensiero di famiglia e di affettività. Fare massa critica e agire: dare alla luce un nuovo pensiero e una nuova vita comune. Claudia Proserpio

Cooperativa Sociale

Produzione e vendita di frutta, verdura e prodotti biologici. Progetti di inserimento lavorativo.

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Storia & Personaggi

Gregory Bateson L’estetica come “sacro”, l’oriente e il cristianesimo

SECON PARTE DA

L’ecologia della mente connette religione, arte, poesia e creatività per abbracciare l’unità del pensiero Riprendendo dall’estetica batesoniana, proseguiamo in quel percorso intellettuale tra i più affascinanti e coinvolgenti dell’ultimo secolo: l’“ecologia della

integrare “il meglio della religione” con i sogni, l’arte e la poesia: “Propongo che […] si risalga ai primordi del pensiero scientifico e filosofico; certamente a un

gica in Bateson, lo ritroviamo in alcune schegge marginali delle saggezze filosofico-religiose antiche: nei “primitivi”, nell’Oriente, nella filosofia greca.

“Propongo che […] si risalga ai primordi del pensiero scientifico e filosofico; certamente a un periodo anteriore alla scissione della scienza, filosofia e religione in attività distinte, separatamente coltivate da specialisti di discipline separate” Gregory Bateson mente” di Gregory Bateson. Il pensiero estetico, rinnovato da G. Bateson attraverso un unificante connubio tra processi creativi e distruzione, appartiene al linguaggio dell’Uno, capace di legare la polimorfia dei fenomeni della mente e delle forze sistemiche. L’estetica batesoniana è, in altre parole, la “struttura che connette”, la “religione” che testimonia dinamicamente la solidarietà planetaria di “biosfera e umanità”. Di conseguenza, religione come quel meta-linguaggio transdisciplinare che torna a

periodo anteriore alla scissione della scienza, filosofia e religione in attività distinte, separatamente coltivate da specialisti di discipline separate”. Questo senso di unità cosmolo-

Gli antichi, che per primi avevano preservato un autentico incanto per l’Unità di fondo della biosfera, non avevano né interrotto né spezzato quell’autentico ritmo della visione estetica del mondo.

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Pur nei limiti dell’assurdo delle loro epistemologie, essi mantenevano la “non cattiva idea” come “parallelismo tra l’organizzazione dell’uomo e quella degli animali e delle piante”, attribuendo agli elementi del mondo naturale la stessa nozione di “mente”. I greci, dal canto loro, vengono recuperati da Bateson a sostegno di un apprezzabile senso delle proporzioni e dell’armonia, quali custodi dell’unità dialettica del reale, del primato dell’idea come forma, della lode alla bellezza, dell’unità del pensiero. Essere greci, per Bateson, si completava, tuttavia, con l’essere orientali: “Buona parte della filosofia orientale è più saggia di qualunque cosa abbia prodotto l’Occidente”. Un Oriente, quello batesoniano, capace di non imporsi come Utopia dell’Occidente, come “terra senza male”, ma come Fonte di Senso, solidarietà cosmica e Unità, provocante appello e, al contempo, guida alla nostra ratio occidentale, sempre più sterile e inefficace. Accanto all’influenza dei “primitivi”, della Grecia e dell’Oriente, nel pensiero di Gregory Bateson permangono, infine, suggestioni biblico-cristiane: nella “saggezza sistemica” che il Divino, la “Voce” esprime in polemica con l’”angusta pietà”, il

Storia & personaggi: la rubrica che intende ripercorrere -attraverso fatti salienti e personalità illustri- la nascita e l’evoluzione del “pensiero ecologico”, dal suo avvio negli Stati Uniti degli anni ‘60, fino ai giorni nostri. A cura del Centro di Etica Ambientale www.centroeticaambientale.com

“finalismo” di Giobbe. E ancora, l’idea di bellezza del cristianesimo, custodita nella Città di Dio di S. Agostino e posta in exergo a “Mente e Natura”. Un cristianesimo, insomma, perso come “protestantesimo del tutto secolare”, condannato per il dualismo e per quel finalismo gerarchico, antropocentrico, che Lamark ebbe il merito di smascherare epistemologicamente, ma appunto salvato nella sua forma greca, cosmologica, nella sua disposizione all’incanto per la bellezza, per la Forma. A cura di Luciano Valle Direttore Scientifico del CEA


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Sorella Terra 2013 Aperte le iscrizioni Percorsi formativi ed iniziative sull’agricoltura, l’etica e la tutela del territorio

Paguro Blu a chele aperte Le tematiche dell’Ecologia sono più che mai attuali, non solo come unica risposta ai segnali preoccupanti che il nostro pianeta ci consegna da anni, ma come genesi di una nuova cultura di rispetto dell’ambiente, capace di muoversi non solamente a partire dalle scelte dei grandi della Terra, quanto attraverso l’elaborazione di un pensiero e di una prassi che aiuti le persone a incarnare una maggiore sobrietà negli stili di vita. L’ormai consolidato appuntamento del CEA, giunto con successo e soddisfazione alla sua quarta edizione, si propone come un’occasione significativa di incontro, attraverso percorsi di ricerca mentali, spirituali ed etici per il mondo della scuola superiore. Una serie di iniziative coinvolgenti e di altissimo livello formativo attenderanno gli Istituti Scolastici Superiori dell’intera provincia, che sin d’ora potranno iscriversi a “Sorella Terra 2013” e prenotare i percorsi formativi di loro interesse. L’intera iniziativa dedicata alle scuole è suddivisa in tappe e prevede un doppio percorso di

“Ecologia come genesi di una nuova cultura di rispetto dell’ambiente, capace di muoversi attraverso l’elaborazione di un pensiero e di una prassi che aiuti le persone a incarnare una maggiore sobrietà negli stili di vita” formazione dedicato ai docenti e agli studenti. Tra le proposte: Un corso di alta formazione dedicata agli insegnanti di ogni ordine e grado Incontri formativi dedicati agli studenti degli Istituti Secondari Superiori Un convegno specifico sul tema “Agricoltura, Etica, Tutela del Territorio” con la partecipazione di esperti nel campo dell’agricoltura, del territorio, della riflessione etica, di uno sguardo intellettuale aperto agli aspetti culturali e tecnici dell’Abitare e del coltivare nella Polis Una mattinata animata da

workshop, per studenti e insegnanti, in diretta televisiva L’adesione ai corsi di formazione -o ai singoli eventi del progetto- è da considerarsi a titolo gratuito. I moduli per le iscrizioni sono scaricabili dal sito www. centroeticaambientale.com o da richiedere alla segreteria organizzativa del Centro di Etica Ambientale (Tel. 035/4598548 /info@centroeticaambientale. com).

A settembre la prima boutique dell’usato per bambini a Bergamo Apre un nuovo spazio dedicato al mondo del bambino in cui il Centro di Etica Ambientale concretizza e promuove nuovi stili di vita. Tra le molte attività organizzate sarà possibile: acquistare, vendere, scambiare e noleggiare abbigliamento, prodotti e accessori per bambini da 0 a 10 anni incontrare altre neo mamme

alla presenza di persone specializzate nella cura dell’infanzia (si potranno pesare i propri bimbi) laboratori per bambini sul tema del riciclo e del riuso laboratori per adulti sui temi dell’alimentazione naturale Per informazioni: Paguro Blu Via Borgo Santa Caterina 14c www.paguroblu.it

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Alimentazione La rubrica che vi invita a conoscere e gustare i frutti che la natura offre ad ogni stagione: più qualità nutrizionali, più freschezza e minor impatto ambientale

Susine o prugne?

Porri che passione!

Le varietà sono tante ma sono i nomi a catturare l’attenzione!

Salutari e gustosi, conosciuti fin dall’antichità da Egizi e Romani

California blue, goccia d’oro, regina Claudia, red beauty: questi i nomi di alcune varietà per il susino o Prunus domestica. Pianta coltivata in tutto il mondo, e in particolare in Europa, nella nostra penisola si trova principalmente in Emilia Romagna, Campania e Trentino. Con susina si indica il frutto fresco, mentre con prugna il frutto essiccato. La forma dei frutti è leggermente allungata e il colore della buccia può variare, a secon-

I porri appartengono alla famiglia delle Alliaceae, la stessa dell’aglio e della cipolla. Sono costituiti per il 90% di acqua, forniscono circa 30 kcal ogni etto e sono caratterizzati da un buon contenuto di fibra, che riduce l’assorbimento di zuccheri e grassi. La sua origine è incerta, ma si pensa che provenga dai territori celtici, mentre la sua coltivazione è di antichissima memoria: il porro era conosciuto fin dagli Egizi e dai

“Con susina si indica il frutto fresco, mentre con prugna il frutto essiccato” da delle varietà, dal giallo all’arancio, al verde, al blu violaceo. La raccolta copre un periodo ampio, da giugno a ottobre, perciò possono essere eseguite anche cinque raccolte: la prima è sempre la migliore, mentre la terza raccolta dà frutti di seconda qualità. Il susino ha la capacità di resistere molto bene al freddo e alle gelate e sa adattarsi in presenza di terreni calcarei e argillosi. Tra i frutti dell’estate più apprezzati e ricchi di proprietà benefiche, la susina è un frutto molto rinfrescante e ricchissimo

di acqua, contiene potassio, calcio, fosforo, buone dosi di vitamina A, vitamina C e vitamina B1 e B2. Ha una forte capacità antiossidante, e uno spiccato effetto lassativo. La polpa della susina è utile al fegato per compiere il processo di secrezione biliare. Le susine sono un frutto mediamente calorico, hanno dalle 40 alle 80 calorie per 100 g secondo le varietà. Al momento dell’acquisto è meglio scegliere susine non troppo acerbe, poiché questi frutti maturano a fatica una volta colti. Per favorirne la maturazione conviene evitare il frigorifero, dove invece -una volta maturi- possono essere conservati per circa una settimana. Disponibili fresche (in estate), secche o sciroppate, le susine sono utilizzate anche per produrre liquori: famosa la grappa alla prugna, soprattutto in Alto Adige, dove viene servita con una prugna secca all’interno del bicchiere. Le prugne secche si utilizzano anche in cucina, per preparare piatti a base di carne. Consumate al naturale oppure cotte e utilizzate per la preparazione di marmellate, composte, sciroppi, gelatine e dolci di vario tipo, le susine in estate sono particolarmente gradevoli, unite ad altra frutta di stagione nella preparazione di macedonie e frullati freschi.

“L’imperatore Nerone ne mangiava in grandi quantità, convinto che aiutasse a mantenere la voce più chiara”

Romani. Questi ultimi ne erano dei veri patiti e l’imperatore Nerone si era meritato il soprannome di “porrofago” per le grandi quantità che ne consumava, convinto che aiutasse a mantenere la voce più chiara. Ma il maggiore successo avuto dal “cugino della cipolla” fu nel Galles quando, importato dai Romani, ne divenne il simbolo nazionale: i colori bianco e verde di sfondo al dragone della bandiera della nazione sono in onore dell’ortaggio. Di questa pianta alta dai 40 agli 80 cm, si utilizza il fusto, un bulbo cilindrico fusi-

Frutta di stagione

Settembre

Fichi d’india, meloni, pesche, uva, pere

Verdura di stagione

Settembre

forme, costituito da guaine fogliari, strettamente sovrapposte le une alle altre. Predilige terreni profondi, sciolti, dove può essere rincalzato in modo da favorire l’imbiancamento del fusto. Una specie affine, il “kurrat”, è coltivata e diffusa in Egitto e in Medio Oriente ed è largamente utilizzato nella cucina araba e magrebina principalmente per le foglie. In Medicina Tradizionale Cinese e in macrobiotica, il porro è considerato un alimento riscaldante. Le coltivazioni del porro sono estese in molti stati d’Europa, ma la Francia è il primo produttore europeo. È coltivato in tutte le regioni italiane, specialmente al Centro-Nord. Già dall’epoca medievale, al porro furono attribuite diverse proprietà mediche: oggi sappiamo che è un ottimo mineralizzan-

te, ricco soprattutto di calcio, fosforo, ferro, zolfo e magnesio. Le foglie presentano un elevato tenore di vitamina A, un buon contenuto di vitamina C e discrete quantità di vitamine del gruppo B. Il porro quindi aiuta a tenere sotto controllo il colesterolo, rafforza il sistema immunitario e serve anche per la prevenzione del cancro. Il porro si presta sia per una cucina rustica e popolare sia per una gastronomia sofisticata e raffinata; consumato crudo o cotto, è l’ideale per insaporire e arricchire zuppe o stufati, ma anche per accompagnare contorni e formaggi.

Porcini, ravanelli, spinaci, broccoli, finocchi


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La ricetta biologica del Villino di Erica

La ricetta di Lisa Casali

Crostata di farro con susine e noci

Spaghetti di radici di porri saltati

PREPARAZIONE In un mixer frullare finemente assieme mandorle e noci. In una ciotola mettere il burro a temperatura ambiente e montarlo con lo zucchero. Quando è diventato bello spumoso, aggiungere la farina di mandorle e noci, le uova, il liquore e continuare a montare delicatamente. Preparare la teglia e foderarla con carta forno. Stendere la pasta frolla col mattarello e riporla delicatamente nella tortiera. Versarvi dentro la crema, livellare e poi prendere le susine, dividerle in due, togliere il nocciolo con un coltellino appuntito e tagliarle a fettine. Appoggiarle sulla crema a ventaglio, aggiungere qualche

Ricetta tratta dal libro “La cucina a impatto (quasi) zero” di Lisa Casali, Gribaudo Editore

gheriglio di noce e metterla in forno caldo a 170 °C per 35-40 minuti. Con uno stecchino verificate che sia pronta e dopo averla lasciata raffreddare, spolverare con zucchero vanigliato. INGREDIENTI (per 4 persone) • 1 pasta frolla di farina di farro • 6/8 susine per la crema: • 100 gr. mandorle • 50 gr. noci • 150 gr. burro • 150 gr. zucchero di canna • 2 uova • 1 tazzina di rum/maraschino

PREPARAZIONE Avete mai pensato alle radici dei porri come a spaghetti, pronti per essere cotti e conditi? Le radici dei porri hanno un gusto molto simile alle parti nobili che di solito consumiamo, solo un po’ più terroso e meno intenso. Lascerete i vostri ospiti a bocca aperta quando, presentando questo piatto, direte loro che non si tratta di spaghetti, né di riso né di soia, bensì di radici. Scegliete ingredienti biologici, biodinamici o comunque non trattati. Per rendere questi spaghetti ancora più buoni potete aggiungere arachidi tritate e germogli di soia. Tagliate le radici dei porri vicino alla base. Usate il porro come preferite. Lavate bene le radici e gli altri ortaggi in modo da rimuovere la terra. Mettete le radici in una pentola a pressione, copritele d’acqua, versate un cucchiaino d’olio e un pizzico di sale e chiudete la pentola. Lasciate cuocere 20 minuti dal fischio. Se non avete la pentola a pressione cuocete per 40 minuti in una pentola normale. Nel frattempo preparate il condimento. In un wok versate 2 cucchiai di olio, unite il peperoncino tritato, lo zucchero, lo zenzero grattugiato e la salsa di soia e lasciate cuocere 1 minuto. Tagliate la carota a ba-

stoncini e le foglie esterne del cavolo cappuccio a listarelle. Fate saltare le carote nel wok per qualche minuto, quindi unite il cavolo e cuocete per altri due minuti. Trascorsi 20 minuti dal fischio scolate le radici. Tenete da parte l’acqua di cottura per innaffiare le vostre piante. Unite le radici alle verdure nel wok, fate saltare sul fuoco per un paio di minuti e servite subito.

INGREDIENTI (per 4 persone) • Radici di 5 porri, 2 carote • 2 foglie esterne di cavolo cappuccio • 2 cucchiai di salsa di soia • 1 Peperoncino fresco • 1 cucchiaino di zucchero • Olio extravergine, sale • ½ cucchiaino di zenzero grattugiato


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Salute & Benessere

La vite rossa Una pianta ricca di proprietà La cura dell’uva depura l’organismo e svolge un ottimo effetto antiossidante e protettivo contro le malattie cardiovascolari In Francia bevono di più…e muoiono meno? Sensibile ai luoghi, al clima, alle quote in cui cresce, al suolo che la nutre e che lascia tracce nel profumo dei suoi frutti, la vite è anche il risultato delle attenzioni che riceve dall’uomo, tanto tra i filari quanto in cantina. La Vitis Vinifera L., nome comune della vite, appartiene alla famiglia delle vitacee ed è una pianta di cui si utilizzano le foglie, i frutti, i semi, la linfa, le gemme. Gambe leggere e tono venoso, la vite rossa vede le sue foglie, verdi in primavera, pigmentarsi progressivamente per assumere in autunno un caratteristico colore rosso sangue. Nelle foglie sono infatti stati isolati numerosi composti polifenolici, antocianosidi e flavonoidi. Gli antocianosidi vengono da tempo utilizzati nel trattamento dei disturbi del microcircolo e in caso di alterata permeabilità capillare con perdita del normale tono venoso. In particolare trovano impiego nell’insufficienza venosa degli arti inferiori e delle

sue complicanze (varici, flebiti, tromboflebiti, edemi della coscia e alle caviglie). Si tratta di patologie molto diffuse, evidenti soprattutto alla sera in persone che per motivi di lavoro sono costrette alla stazione eretta. La sensazione di “gambe stanche”

“Si può consigliare al cambio di stagione la cura dell’Uva per depurare l’organismo poiché stimola l’attività epatorenale e la peristalsi intestinale con effetto tonico” è dovuta agli edemi che conferiscono senso di pesantezza. Se particolarmente accentuati possono portare a fastidiosi disturbi quali formicolii, senso di freddo alle estremità, distrofia (cattivo stato di nutrizione del tessuto). Gli antocianosidi, somministrati

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per via orale, sono in grado di regolare il tono della muscolatura delle arterie di piccolo calibro, controllare il flusso ematico (irrorazione) nel relativo distretto corporeo e ridurre il gonfiore. Esistono per altro anche formulazioni in crema, gel e spray, anche associate ad altri estratti di piante, che si applicano localmente massaggiando con movimenti circolari, dal basso verso l’alto. In queste formulazioni la presenza del mentolo procura una sensazione di freddo tonico e di immediato sollievo. I semi d’Uva, che si ottengono in genere come sottoprodotto della produzione del vino, hanno un’elevata concentrazione di proantocianidine, benefiche per l’intero organismo. Svolgono un’azione antiossidante, protettiva a livello cardiovascolare e del microcircolo, antinfiammatoria, antibatterica, antivirale, anticarginogenica. Le proantocianidine dell’uva aumentano la tonicità e la robustezza delle pareti dei vasi, rendendoli più resistenti all’azione dei radicali liberi (proprietà antiossidante), effetto

dimostrato da studi in vivo e in vitro. Più recentemente è stato suggerito da alcune ricerche un possibile beneficio in malattie caratterizzate da uno stato infiammatorio cronico come l’obesità e il diabete. Il consumo cronico di polifenoli da uva ha ridotto lo sviluppo dell’obesità e delle alterazioni del metabolismo ad essa correlate. L’integrazione dell’alimentazione con estratti di semi d’Uva all’interno di una dieta ricca di grassi potrebbe infatti normalizzare il peso corporeo. Inoltre con i semi degli acini si può estrarre l’olio di vinaccioli dal sapore gradevole ricco di acidi polinsaturi con azione lassativa e ipocolesterolemizzante. Grazie alle spiccate proprietà emollienti entra nella composizione di preparati ad uso topico, in grado di conferire proprietà vasoprotettrici ed elasticizzanti per

la cute. Da ultimo ricordiamo le virtù dietetiche dei frutti e del succo d’uva. L’uva ha un effetto rinfrescante, stimola la funzionalità renale, epatica e in particolare la secrezione biliare e quella intestinale. In soggetti con una funzionalità renale ed epatica nella norma si può consigliare al cambio di stagione la cura dell’uva per depurare l’organismo poiché stimola l’attività epatorenale e la peristalsi intestinale con effetto tonico. In un regime alimentare a basso contenuto calorico è bene tener conto dell’apporto calorico dell’uva che non è dei più bassi. È un frutto molto ricco di zuccheri, fruttosio e glucosio, sali minerali (in particolare potassio), rame, ferro, manganese, oltre alle vitamine B1, B2, PP, A, C.

Il vino e il “Paradosso francese” Il vino, come ormai è noto, ha un buon contenuto in resveratrolo, un antiossidante protettivo contro le malattie cardiovascolari. Contenuto soprattutto nelle radici della pianta è responsabile della resistenza della vite nei confronti degli agenti patogeni. È una fitoalexina (dal greco “ale-


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Stile di vita e medicina integrata: un approccio olistico per la salute e il benessere Oggi salute significa cura, prevenzione e benessere psicofisico. Con questa rubrica vogliamo porre l’attenzione sui rimedi naturali, sul loro affiancamento all’allopatia (medicina classica) e sulle loro potenzialità nella prevenzione e benessere dell’individuo. Per olistico si intende un approccio alla cura dell’individuo che tiene conto della sua totalità.

xin” far da guardia, proteggere), una classe di composti prodotti da alcune piante come parte di un sistema di difesa in caso di infezioni, radiazioni ultraviolet-

te, carenza di nutrienti. Se ne è già sentito parlare a proposito del “paradosso francese” nato dall’osservazione che il tasso di mortalità per malattie cardiovascolari era più basso in Francia che negli altri paesi industrializzati con profilo dei fattori di rischio simile. Se ne concluse che, anche per

la presenza di resveratrolo, un moderato consumo di vino riduce il rischio di accidente cardiovascolare. Vino rosso e succo d’Uva ne sono più ricchi rispetto al vino bianco e rosato. Al momento ci sono indicazioni per un suo utilizzo come antiossidante contro i radicali liberi, in grado di mi-

gliorare la vasodilatazione e di inibire l’aggregazione piastrinica e alcuni fattori proinfiammatori, migliorando la tolleranza nei confronti di alcuni allergeni. C’è molta attesa per i futuri studi scientifici ed esperimenti volti a capire gli effetti antinvecchiamento del resveratrolo. Molto resta ancora da scoprire, chiarire

o confermare; del resto la vite è una delle piante più complesse attorno alla quale ruotano eventi durante i quali si certificano vitigni e vini, tra i quali si fa sempre più spazio la coltivazione sostenibile e biologica, con un occhio attento anche alla salute. Patrizia Mantoessi


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Agricoltura

La Politica Agricola Comune dopo il 2 L’Unione Europea premia gli investim

In Italia solo un agricoltore su quattro si arricchisce. Quali prospettive? Nuove o Anche il settore agricolo deve fare i conti con l’instabilità del mercato, con le importazioni, con il deterioramento del reddito, con la sottrazione dei suoli a causa del continuo inurbamento, con i nuovi rischi legati ai cambiamenti climatici. Attualmente in Italia un agricoltore su quattro si arricchisce, mentre gli altri tre sono in difficoltà. La Politica Agricola Comune (PAC) ha subito un’evoluzione nel corso degli ultimi anni, ma per far fronte alle nuove esigenze di mercato e alla crisi economica è necessaria una nuova riforma. Ma come cambierà l’agricoltura nei prossimi 10 anni? È una questione sulla quale stanno riflettendo le 5.454 imprese agricole iscritte alla camera di commercio della provincia di Bergamo. La PAC compie ora 50 anni e attualmente ci troviamo alla fine del periodo di programmazione 2007/2013 che si era aperto verso una visione innovativa del rapporto tra territorio, ambiente e attività agricola. Con l’ultima riforma infatti si sono voluti perseguire obiettivi come la diminuzione del rischio di degrado ambientale, la riduzione dell’emissione di gas serra e il risparmio idrico. In sede europea sono già state avanzate le nuove proposte sul futuro della PAC per il periodo 2014/2020. Riferendosi alle nuove politiche comunitarie si può affermare che l’agricoltura sarà sempre più efficiente (in termini di rapporto

costi/benefici), più sostenibile, più globalizzata (aumenterà il peso dei mercati internazionali), più virtuale (riferendosi all’uso di nuove tecnologie e alla compravendita nei mercati telematici). In futuro ci saranno meno sovvenzioni (si parla di una quota di finanziamenti per l’Italia minore di circa il 7% rispetto a quella che gli era stata assegnata nel precedente periodo di programmazione), ma la politica agraria sarà più verde e porrà maggiori vincoli pro-ambiente. Inoltre, le proposte per la riforma della PAC dopo il 2013 mirano a fa-

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vorire un uso efficace dei fondi incoraggiando gli agricoltori ad essere più competitivi: un vantaggio anche per il consumatore che potrà acquistare prodotti di qualità a prezzi ragionevoli.

il Dott. Luigi Pisoni, consulente giuridico d’impresa e docente universitario, delinea le “Dieci regole per creare ricchezza in

agricoltura”, recentemente presentate durante un convegno organizzato dall’ITAS Cantoni e dalla Cassa Rurale di Treviglio.

Come saranno erogati i finanziamenti comunitari

Politica Agricola Conume: I punti chiave della riforma europea

La riforma entrerà in vigore dopo l’approvazione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio dell’UE. I finanziamenti comunitari costituiti dai pagamenti diretti saranno così frazionati: una parte (50-65%), detta pagamento base, ridotta rispetto ai livelli attuali (150/200 euro/ ettaro), erogata a tutti gli agricoltori; una parte (30%), detta pagamento green, data in cambio di determinati requisiti orientati alla salvaguardia ambientale; una parte (5%) riservata alle zone con svantaggi naturali come per esempio la montagna e infine una parte (10-12%) destinata ai giovani e ai piccoli agricoltori. Nel quadro generale le aziende agricole del futuro sono quelle che daranno occupazione e sarà dunque importante sviluppare una forte capacità gestionale in azienda, seppure di piccole dimensioni. A questo proposito

• Garantire un sostegno più equamente distribuito tra le imprese, limitando l’assistenza di base agli agricoltori fino a un massimo di 300.000 euro all’anno per azienda • Riservare il 30% dei pagamenti alle aziende che attuano pratiche ecologiche come la diversificazione delle colture, la conservazione dei pascoli permanenti e la salvaguardia delle aree naturali e del paesaggio • Ulteriori finanziamenti per la ricerca e l’innovazione in campo agrotecnico • Rafforzare la posizione degli agricoltori promuovendo legami più diretti con i consumatori • Incoraggiare la protezione dell’ambiente includendo tra le priorità di sviluppo rurale la lotta ai cambiamenti climatici, la biodiversità, la conservazione delle risorse naturali e degli habitat, tenendo conto delle peculiarità regionali specifiche • Facilitare i giovani, sostenendo gli agricoltori con meno di 40 anni nei primi 5 anni di attività • Facilitare i piccoli agricoltori con finanziamenti fino a 70.000 euro per 5 anni per aziende con superficie inferiore a 3 ettari e così promuovere l’occupazione rurale • Stanziare risorse integrative a favore degli agricoltori che operano in aree con difficili condizioni naturali • Ridurre la burocrazia grazie a regole più semplici soprattutto per i piccoli agricoltori


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2013 menti eco-sostenibili

Le 10 regole per creare ricchezza in agricoltura

opportunità tra economia e ambiente “L’agricoltura sarà sempre più efficiente, più sostenibile, più globalizzata, più virtuale, con l’uso di nuove tecnologie e la compravendita sui mercati telematici”

Tra queste, vi sono la diversificazione, attingere cioè a molteplici fonti di profitto in agricoltura, derivare almeno una quota dei profitti da forme di vendita diretta, comprare o affittare terreni disponibili a basso costo

ed estrarne valore nascosto. Durante lo stesso convegno, dal titolo “Il business plane: dare credito alle idee degli agricoltori per produrre ricchezza”, sono intervenuti anche il Dott. Stefano Pirrone e la Dott.ssa Sara Rama, della Banca di Credito Cooperativo di Treviglio, per illustrare le alternative di credito di breve, medio e lungo termine alle quali possono accedere gli agricoltori che ne fanno richiesta alla banca. Le possibilità sono infatti molteplici e vengono di volta in volta studiate insieme agli imprenditori a seconda delle loro esigenze. Ciò che comunque è strumento essenziale per comprendere i bisogni dell’azienda allo scopo

di accedere al credito bancario è proprio un buon business plan o piano industriale, cioè il programma strategico e finanziario che si vuole applicare alla propria azienda e che servirà a pianificare e fissare gli impegni delle parti. Il business plan, per funzionare, deve perciò essere efficace, credibile, sostenibile e verificabile. Le misure di sostegno, sul territorio, si traducono nel Piano di Sviluppo Rurale (PRS), lo strumento a carattere regionale che mette a disposizione delle imprese agricole una serie di misure a supporto degli investimenti e delle azioni agroambientali finalizzate a orientare lo sviluppo rurale della regione secondo le finalità politiche comunitarie. La Regione sta organizzando incontri informativi sul PSR 2014/2020 sul territorio lombardo che si terranno tra giugno e dicembre 2012. Per il territorio bergamasco il seminario è fissato per il 4 dicembre dalle 9:30 alle 13:00 presso la sede della Regione in via XX Settembre 18/A. Paola Bucci

La capacità gestionale è l’abilità che più conta al fine di creare ricchezza in agricoltura. Per costruire il successo dei propri affari bisogna lavorare più duramente o più intelligentemente. La gestione agraria si concentra sul fatto di lavorare più intelligentemente. Guadagnare senza lavorare. Possedere fonti di reddito automatiche, che continuino a marciare da sole, ci permettono di avere a disposizione tempo ed energie per ricercare altri affari. La capacità di creare ricchezza non è una dote innata, bensì un insieme di qualità che si possono apprendere: Ecco le dieci regole: 1. Avere un piano 2. Fare frequentemente il check-up dell’impresa: un problema ben definito è già per metà risolto 3. Puntare ad essere i primi anzichè i migliori 4. Fare bene i conti prima di entrare in comparti basati su rigidi sistemi di quote di produzione 5. Diversificare: attingere a molteplici fonti di profitto in agricoltura 6. Andare oltre l’agricoltura. Dobbiamo posizionare la nostra impresa a cavallo tra settore primario, agroindustria, commercio e servizi 7. Apprendere sistematicamente dai clienti, come fanno le grandi imprese di successo: la sfida del marketing relazionale 8. Sfruttare l’immenso potere delle reti 9. Derivare almeno una quota dei profitti aziendali da forme di vendita diretta 10. Fare qualche investimento in terreni marginali disponibili a basso costo e cercare di estrarne il valore nascosto Per costruire la nostra ricchezza non possiamo fare a meno degli altri. E’ possibile avere tutto quello che desideriamo, se aiutiamo gli altri a ottenere quello che vogliono loro. (Luigi Pisoni, “10 regole per creare ricchezza in agricoltura”, Moma Comunicazione, Bergamo 2008)


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Agricoltura

Il buon gusto della Patata di Martinengo per preservare la varietà alimentare Dall’«appello d’autore» di Luigi Veronelli alla promozione di una produzione di nicchia “tutta da riscoprire” Una storia di successo, quella della rivalorizzazione della patata di Martinengo, che grazie all’unità d’intenti di Comune, proloco e agricoltori ha riportato in auge una produzione tipica

che stava per scomparire, a danno della ricca varietà alimentare che invece caratterizza i nostri territori. “Una produzione di nicchia ancora tutta da riscoprire e da valorizzare”: questo l’appello

LA RICETTA Presentiamo la ricetta vincitrice del concorso 2011 “A suon di patate” 1° classificato: Mario Valaperta di Carobbio degli Angeli “Cannellone ripieno con cacao, patate e fave, su crema di strachitunt e cioccolato” Ingredienti (per 6 persone) Per il cannellone: pasta all’uovo fresca g 260, patate pasta bianca g 250, fave pulite g 30, cacao amaro g 4, parmigiano grattugiato g 30, panna g 80, sale quanto basta. Per la crema: strachitunt g 100, panna g 150, cioccolato fondente 65% g 30,olio extra vergine d’oliva g 15, finocchietto selvatico g 2. Fasi della preparazione Tirare la pasta piuttosto sottile. In una pentola di acciaio cuocere la pasta per 2-3 minuti in abbondante acqua salata. Scolare la pasta e metterla ad asciugare in un panno pulito. In una casseruola di alluminio bollire le patate con la buccia. Quando sono cotte privarle della buccia e passarle al setaccio. In una casseruola di alluminio bassa, scottare le fave e unirle alle patate passate, aggiungere la panna, il cacao setacciato, il parmigiano e lavorare il tutto con un cucchiaio di legno, in una bastardella di acciaio. Regolare di sale e stendere l’impasto sulla pasta all’uovo cotta. Formare dei classici cannelloni e disporli su una placca di alluminio imburrata. A parte, in una casseruola bassa di alluminio, portare ad ebollizione la panna. Togliere dal fuoco e unire lo strachitunt a pezzetti piccoli mischiando energicamente con una frusta. Rigenerare i cannelloni in forno a 160° con il 20% di umidità. Disporre sul piatto e nappare con la crema. Cospargere con scaglie di cioccolato e condire con un goccio di olio extra vergine d’oliva e finocchietto selvatico.

lanciato alcuni anni fa niente meno che da Luigi Veronelli, il quale in un articolo apparso sul Corriere della Sera nel dicembre del 2000 indicava Martinengo come una terra prediletta per la coltivazione della patata: una patata a polpa bianca, dalle eccellenti qualità organolettiche che le derivano dal connubio tra il microclima e le tipologia dei terreni locali. La varietà più conosciuta è la “Kennebec” una semi-tardiva caratterizzata da tuberi grossi tondo-ovali, buccia giallo chiaro liscia, pasta bianca, occhiatura superficiale e cespo con foglie grandi. L’utilizzo culinario tradizionale è prevalentemente la cottura a vapore, al forno e per la produzione di gnocchi. È resistente alla cottura e poco adatta ai fritti, in quanto ha un buon contenuto di sostanza secca. Questa produzione, molto diffusa nella zona fino agli anni ‘60 tanto da soprannominare gli abitanti “i patatù de Martineng”, era però stata abbandonata dagli agricoltori in favore delle più redditizie coltivazioni a mais e frumento. L’appello del celebre autore e giornalista Veronelli non cadde però nel vuoto. Grazie alla promozione e alla valorizzazione messa in campo dal Comune e dalla Proloco di Martinengo, ormai da una decina di anni Martinengo è tornata a produrre il proprio rinomato tubero e oggi sono circa una decina le aziende agricole che hanno raccolto la sfida e ne hanno ripreso le coltivazioni: sebbene la produzione ora sia in crescita, ancora non basta a soddisfare una richiesta che di anno in anno aumenta e attira interesse da molte regioni. Positivo anche il traguardo della “Denominazione Comunale” ottenuta dalla patata martinenghese e la crescente diffusione di menù a base di “patate d’autore” nei ristoranti della bergamasca, disponibili però solo nel periodo che va da settembre a novembre di ciascuna annata. “La preservazione della biodiversità nel campo della produzione agricola e alimentare è un obiettivo che deve essere

Il Programma della Sagra tra degustazioni e sfilata storica DOMENICA 16 SETTEMBRE Biciclettata “Natura e Gusto” Ore 8.30 ritrovo in Piazza Maggiore a Martinengo verso l’Azienda Agricola Bonaita presso “Cascina Belline” Info: Pro Loco - IAT Martinengo, tel. 0363 986031 MARTEDI’ 18 SETTEMBRE ore 20.30 Cena presso l’Antico Ristorante del Moro da Chicco Coria, Viale Papa Giovanni XXIII, 12 - Bergamo Info e prenotazioni: tel. 035.2289200 - Cell. 3472459651. Interverranno le Autorità Comunali, Provinciali e Regionali. Durante tutta la settimana sarà possibile degustare le specialità a base di patata di Martinengo proposte dai ristoratori che aderiscono all’evento. DOMENICA 23 SETTEMBRE: SAGRA IN PIAZZA Dalle ore 9.00 alle ore 18.00 nel centro storico: - vendita diretta della Patata e dei prodotti tipici locali - Mostra di antichi attrezzi del mondo contadino - Dalle 12:00: pranzo di degustazione e presentazione menù a base di patata. Prenotazioni: tel. 0363/987080 cell. 347 2301055 25 euro a persona, ristorante Tre Lanterne - Ore 15.30: visita guidata gratuita ai siti e monumenti storici di Martinengo (Pro Loco - Iat Martinengo) - Ore 16.00: sfilata storica in costume a cura del “Gruppo Folcloristico Bartolomeo Colleoni” - Ore 17.30: degustazione di cannellone di patata ripieno di taleggio al centro dell’agenda delle istituzioni locali e degli stessi agricoltori e ristoratori, che devono fare sinergia attraverso la promozione congiunta delle nostre produzioni migliori -commenta l’agronomo Maurizio Vittori- al fine di aggiungere quel successo anche commerciale e di sostenibilità economica, che può essere garantito dal notevole apprezzamento della patata di Martinengo sia da parte degli esperti che da un pubblico sempre più vasto”. Dal 16 al 23 settembre la Sagra della patata di Martinengo proporrà una serie di iniziative aperte a tutti: domenica 16 la proloco propone una biciclettata in visita ad un’azienda agricola produttrice, mentre martedì sera la cena ufficiale di presentazione della patata con le autorità provinciali e regionali al prestigioso ristorante “l’Antico ristorante del Moro da Chicco Coria” a Bergamo. Per tutta la settimana inoltre i ristoratori lo-

cali propongono menù a tema mentre domenica 23 settembre si terrà la sagra in piazza: dalle ore 9.00 alle ore 18.00 sotto i portici medievali i produttori promuoveranno la vendita diretta della Patata e dei prodotti tipici locali, accanto ad una mostra di antichi attrezzi del mondo contadino. Dalle 12 sarà aperto il pranzo di degustazione e presentazione menù a base di patata alla presenza di alcuni esperti (25 euro a persona, ristorante Tre Lanterne: tel. 0363/987080 cell. 347 2301055). Alle 15.30 la visita guidata gratuita ai siti e monumenti storici di Martinengo con le guide della Pro Loco - ufficio Iat e alle 16 la sfilata storica in costume a cura del “Gruppo Folcloristico Bartolomeo Colleoni” seguita dalla degustazione di cannellone di patata ripieno di taleggio. Tutte le info su www.comune.martinengo.bg.it.


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Numero 15 - Settembre 2012

Allarme Coldiretti: un italiano su quattro non può mangiare “made in Italy” Aumenta la percentuale di consumo di suolo agricolo In Lombardia è la provincia di Bergamo a detenere il triste primato Al ritmo di quasi 250 mila ettari l’anno, dal 1950 a oggi, un’area verde grande quanto tutto il nord Italia è stata ricoperta dalla cemento. Nel nostro Paese in dieci anni la superficie agricola utilizzata (SAU) è diminuita del 2,3 per cento, circa 300 mila ettari in meno, mentre negli ultimi trent’anni sono stati persi circa 5 milioni di ettari di suolo agricolo. A questi ritmi, il consumo di suolo agricolo nel territorio lombardo (quasi 6 mila ettari l’anno) ci porterà a “non avere più terreno da coltivare e non potremo più produrre il cibo che ci serve” afferma il presidente della Coldiretti bergamasca Alberto Brivio, che rimarca l’ampiezza del fenomeno anche per la provincia di Bergamo. “Già oggi -prosegue Brivio- un italiano su quat-

terreno di immagazzinare anidride carbonica aumentando così l’effetto serra. Il rapporto Eurobarometro 2012 su “Cosa pensano gli europei della sicurezza alimentare, della qualità degli alimenti e della relazione tra agri-

“Serve una battaglia di civiltà per rimettere l’agricoltura al centro di quel modello di sviluppo che vogliamo dare al nostro Paese” coltura e paesaggio rurale” parla chiaro: la maggior parte dei cittadini dell’Ue ritiene che l’agricoltura contribuisca positivamente a preservare le zone rurali. L’81 per cento degli intervistati pensa

to fare dell’allarmismo -afferma Brivio- ma stiamo percorrendo una strada senza ritorno. Per il nostro futuro è di fondamentale importanza difendere il nostro patrimonio agricolo e la nostra disponibilità di terra fertile in una situazione in cui già adesso circa la metà dei prodotti alimentari è importata ”. Di fondamentale importanza risulta quindi il disegno di legge presentato dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo. “Serve una battaglia di civiltà -sostiene il Ministro- per rimettere l’agricoltura al centro di quel modello di sviluppo che vogliamo dare al nostro Paese. Non penso, naturalmente, a un ritorno a un paese

“Stiamo percorrendo una strada senza ritorno. Per il nostro futuro è di fondamentale importanza difendere il nostro patrimonio agricolo e la nostra disponibilità di terra fertile” Alberto Brivio presidente Coldiretti Alberto Brivio presidente Coldiretti Bergamo

tro non può mangiare “made in Italy” perché negli ultimi anni è stata persa la superficie che ci garantiva l’autosufficienza alimentare ”. I danni maggiori sono a scapito della produzione agricola e della difesa ambientale. Nella sola Regione Lombardia ogni anno, oltre ad una perdita di potenzialità di produzione di grano pari a 27 mila tonnellate, si riduce di 850 mila tonnellate la capacità del

che l’agricoltura sia benefica per l’ambiente, mentre l’86 per cento che contribuisca alla bellezza del paesaggio e l’89 per cento che concorra a proteggere le zone rurali. Secondo un’analisi della Coldiretti emerge che il 46 per cento degli italiani è preoccupato che la produzione di cibo non sia sufficiente a soddisfare il fabbisogno della popolazione anche per effetto del calo della terra coltivata. “Non intendo cer-

agreste, ma immagino uno Stato che rispetti il proprio territorio e che salvaguardi le proprie potenzialità. Noi usciremo vincenti da questa crisi se lo faremo con un nuovo modello di crescita che passa necessariamente attraverso questi temi. Sono spesso, infatti, proprio questi passaggi difficili quelli utili a dare una svolta”. Marta Morarelli


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Ecologia & Imprese

Imprese, uno scatto di responsabilità Dalla Conferenza di Rio uno stimolo agli impegni volontari La conferenza delle Nazioni Unite del giugno scorso potrebbe portare a un rilancio della responsabilità sociale di impresa (o CSR, Corporate Social Responsibility), uno strumento volontario che, stando alla norma ISO 26000, riguarda sette aree fondamentali: “governance” dell’impresa, diritti umani, condizioni dei lavoratori, ambiente, pratiche commerciali corrette e leali, rapporto con i consumatori, coinvolgimento della comunità locale e contributo al suo sviluppo. Benché a parole tutti siano d’accordo che praticare la responsabilità sociale porta benefici all’impresa, si registra un certo stallo dovuto alla priorità data alla massimizzazione del profitto a ogni costo, a discapito della salute, della dignità umana, dei diritti, dell’ambiente e del futuro. È quindi ora che la comunità internazionale se ne occupi davvero, anche perché la CSR è essenziale per lo sviluppo della green economy.

Un appello al settore privato Il documento finale della conferenza delle Nazioni Unite svoltasi a Rio de Janeiro nel giugno scorso e nota come “Rio+20” non lascia dubbi. I rappresentanti dei paesi membri dell’Onu (tra cui un centinaio di capi di Stato e di governo) hanno espresso il loro sostegno a “quadri normativi e politici che consentano alle imprese e alle industrie di promuovere iniziative di sviluppo sostenibile, tenendo conto

dell’importanza della responsabilità sociale delle imprese”, chiedendo al settore privato di “impegnarsi in pratiche gestionali responsabili, come quelle promosse dal Global Compact delle Nazioni Unite”. Il documento prosegue riconoscendo l’importanza dei “rap-

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porti di sostenibilità” e invita le imprese a integrare queste informazioni nel ciclo del loro reporting. Accanto e oltre a regole, strumenti finanziari, piani e politiche nazionali, sono infatti le imprese e il mondo industriale a potere e a dovere “contribuire allo sviluppo sostenibile e a sviluppare strategie di sostenibilità che integrino, tra l’altro, le politiche della green economy”.

La forza della volontà

In un’epoca di crisi non solo finanziaria ed economica ma anche morale e culturale, conta molto l’impegno diffuso, che può nascere dai mille fenomeni in corso nella società e su cui gli stessi governanti riuniti a Rio, viste le casse pubbliche vuote, hanno cercato di puntare. L’aggettivo “volontario” e l’avverbio “volontariamente” ricorrono una quindicina di volte nel documento finale di Rio+20. Le imprese che aderiscono al Global Compact (uno standard per

gli impegni volontari promosso dall’Onu, basato su dieci principi) sono già oltre 8.700 da 135 paesi del mondo. In Italia sono organizzate nel Global Compact Network Italia, presieduto dall’economista (di origine bergamasca) Marco Frey, e vi aderiscono anche Uni-

“Senza la responsabilità sociale delle imprese sarà più difficile la transizione verso un’economia ecologica e verso un futuro migliore” versità ed enti non profit. Sul sito di Rio+20 l’appello a registrare iniziative volontarie per la sostenibilità e per la green economy ha raccolto finora rispettivamente 750 e 310 adesioni. Numeri, dunque, che fanno vedere che qualcosa si muove,

ma ancora piccoli rispetto all’immensa dimensione dell’economia mondiale. Di fronte all’aggravarsi di tutti i parametri (sociali e ambientali) cresce la responsabilità delle imprese: costruire il futuro, “piantare” semi di sostenibilità (come un tempo il contadino saggio piantava querce che sarebbero servite ai suoi figli), e contemporaneamente la necessità di mettere mano anche al presente. Sì, perché non bisogna stancarsi di ricordarlo: innovare procedimenti, prodotti, organizzazione aziendale, rapporto con il territorio e con la sfera pubblica, “inoculando valori” nelle strategie aziendali e guardando alla responsabilità e alla sostenibilità, è l’unico modo per uscire dalla crisi attuale con un salto di civiltà, nella speranza di essere sulla strada di un futuro migliore per tutti. Mario Salomone


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Bandi aperti 850 mila euro fino al 19 settembre

CCIAA: bando sulle buone prassi aziendali

In favore di people care, approvvigionamento locale e reti di solidarietà territoriale

Responsabilità Sociale d’Impresa: al via la raccolta delle migliori pratiche volontarie

La Regione Lombardia ha emanato un bando, volto ad agevolare lo sforzo volontario e l’impegno delle aziende lombarde nel perseguire obiettivi di crescita e di performance socialmente responsabili, implementando in maniera strutturata azioni e politiche aziendali di responsabilità sociale d’impresa. Saranno disponibili 850 mila euro, destinati a grandi imprese (solo in qualità di partecipanti ad una delle possibili forme di aggregazione previste dal Bando) e a micro, piccole e medie imprese appartenenti a specifici settori della classificazione ATECO 2007. Le imprese potranno partecipare in forma singola oppure in forma aggregata e dovranno presentare progetti che privilegino tre ambiti d’azione: people care, approvvigionamento locale e reti di solidarietà fra imprese e territorio. Il bando, aperto da maggio, scadrà il 19 settembre. Gli interessati possono visitare il sito della Regione nella sezione “Bandi”. www.regione.lombardia.it

Le Camere di Commercio lombarde invitano le imprese a partecipare alla selezione delle migliori buone prassi aziendali per la responsabilità sociale d’impresa. Il sistema camerale intende raccogliere esempi concreti di società che agiscono in modo responsabile e innovativo, promuovendo, valorizzando e pubblicizzando quelle più meritevoli. La buona prassi segnalata deve rappresentare un caso inedito, un’azione aziendale con impatto sulla società e sull’ambiente intrapresa su base volontaria che va oltre il semplice rispetto delle prescrizioni di legge. Il bando, aperto alle imprese con sede in una provincia lombarda, regolarmente iscritte e attive al Registro Imprese della Camera di Commercio territorialmente competente in Lombardia e in regola con la legge in tutte le proprie attività, è attivo fino al 26 Ottobre 2012. Le candidature verranno selezionate da una Commissione Tecnica e le aziende selezionate riceveranno anche un attestato di Impresa Responsabile. Per ulteriori informazioni consultare il sito www.bg.camcom.gov.it


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Ecologia & Imprese

Noprofit a rischio estinzione? Il Fund Raising è la soluzione

Per combattere i tagli dei finanziamenti pubblici il Terzo Settore deve aprirsi al Crisi è ormai una parola sulla bocca di tutti e sembra spesso diventare un enorme ombrello che copre qualsiasi tipo di mal funzionamento o di mancato successo di un’organizzazione, che si tratti di un’azienda o tanto più, di un ente noprofit. È indiscutibile che stiamo passando un momento sociale ed economico estremamente delicato, le parole sacrificio, difficoltà, risparmio e tagli sono sulla bocca di tutti, dai nostri leader politici ed economici alla gente comune. Gli enti no profit -che per loro natura, pur occupandosi di importanti bisogni collettivi altrimenti disattesi, riescono a perseguire la propria mission grazie alla solidarietà- stanno vivendo un momento di grande vulnerabilità. In Italia per anni queste organizzazioni sono state sostenute dai contributi

di riposo, il sentiero di montagna tracciato dall’associazione alpina piuttosto che la salvaguardia dell’habitat naturale per la riproduzione delle tartarughe marine nel nostro mediterraneo. Questi sono solo alcuni esempi del grande capitale sociale del così detto “terzo settore” che ha un ruolo tutt’altro che residuale (come la definizione lascia ingannevolmente intendere).

Il fund raising non solo raccolta fondi

pubblici e ora che i tagli sono diventati pressoché indiscutibili, molte di loro si trovano a non riuscire a sostenere le proprie attività. Tuttavia i bisogni di cui si occupano non sono venuti meno, anzi continuano a crescere e la scomparsa di chi si occupa di questi problemi danneggereb-

be ognuno di noi. Tutti prima o dopo siamo entrati in contatto e abbiamo beneficiato del loro lavoro: uno spettacolo teatrale gratuito all’aperto in una calda serata estiva, il bus che accompagna il ragazzo diversamente abile a fare la fisioterapia, il pomeriggio di animazione alla casa

Ma quale sfida si cela dietro questo scenario di austerità diffusa? Qual è l’opportunità che offre questa crisi? La crisi c’è ma in che modo un’organizzazione non profit può scegliere di gestirla? La conoscenza della storia e della fisiologia umana ci insegna che sopravvivono quelli che hanno maggiori capacità di adattamento, coloro che sono flessibili. Il sostegno pubblico non c’è più e le famiglie sono sempre più at-

“In Italia per anni le organizzazioni sono state sostenute dai contributi pubblici e ora che i tagli sono diventati pressoché indiscutibili, molte di loro si trovano a non riuscire a sostenere le proprie attività” tente alla destinazione dei loro risparmi. Per questo motivo le possibilità di intervento si muovono in due direzioni: rincorrere le scadenze dei nostri progetti sociali, tagliando quante più voci possibili, assumendo uno psicologo al posto di tre, usando solo lavoro volontario anche per i ruoli che richiedono delle professionalità specifiche, tagliando sulla comunicazione all’esterno e quindi rendendo invisibile il nostro lavoro: in poche parole rima-

“È importante che sviluppi una certa propensione al cambiamento e all’innovazione: caratteristiche spesso demonizzate nel terzo settore per via di una certa resistenza a mettere a rischio delle risorse che potrebbero essere subito destinate alla causa” nendo in balia delle fondazioni di erogazione (anch’esse sempre più parsimoniose) e della aleatoria beneficenza di qualche sostenitore. Oppure mettersi in discussione e pianificare le attività della propria organizzazione nel medio-lungo periodo, professionalizzare le competenze interne, sia quelle specificatamente legate ai progetti (si trat-


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ll’innovazione per continuare ad erogare i servizi fondamentali ti di cause ambientali, sociali o culturali), sia quelle trasversali e funzionali a tenere in salute l’attività (comunicazione, amministrazione…). In sostanza occorre proporre progetti che, pur rimanendo fedeli alla mission, siano congrui con i cambiamenti della società e dei bisogni collettivi, comunicare con le persone e farle partecipare alla buona causa, valutare diverse e nuove fonti di sostegno economico: in altre parole, darsi una struttura di Fund Raising. Molto spesso si confonde il Fund Raising con un mero atto di raccolta fondi, quasi che un fund raiser sia colui che con una specie di bacchetta magica fa arrivare denaro all’organizzazione senza che questa debba cambiare nulla. In realtà la richiesta di donazione è l’ultimo passo di una approfondita preparazione interna e la naturale conseguenza di un lavoro organizzativo ben fatto. Un bravo fund raiser è un professionista che riesce a fare in modo che l’ente noprofit sia in grado di chiedere sostegno, è il mediatore che porta l’organiz-

“Molto spesso si confonde il Fund Raising con un mero atto di raccolta fondi, quasi che un fund raiser sia colui che con una specie di bacchetta magica fa arrivare denaro all’organizzazione senza che questa debba cambiare nulla” zazione dalla confusione e dalla corsa contro il tempo, alla vera autonomia, a una programmazione efficace e al raggiungimento degli obiettivi. Il principio su cui si basa l’atto della donazione consiste nel suscitare nelle persone il desiderio di partecipare alla causa dell’ente. Per questo il fund raiser, si tratti di una risorsa interna o di un consulente professionale, per prima cosa si occuperà, assieme all’organizzazione, di creare una solida struttura in termini di cura delle relazioni interne ed

esterne, di consapevolezza dei propri limiti e capacità di darsi degli obiettivi raggiungibili, oltre all’abilità di proporre progetti che costituiscano un reale valore aggiunto per la collettività e infine di pianificare tutte le attività e gli strumenti di raccolta fondi più consoni allo scopo. È importante che l’organizzazione sviluppi una certa propensione al cambiamento e all’innovazione, caratteristiche spesso demonizzate nel terzo settore per via di una certa resistenza a mettere a rischio delle risorse che potrebbero essere subito destinate alla causa; tuttavia è proprio questo atteggiamento che ha portato negli anni all’evidente stagnazione di un settore potenzialmente molto più incisivo di quanto già non lo sia. La paura del cambiamento è difatti l’ostacolo principale da superare per un’efficace strategia di raccolta fondi, il primo passo da compiere per trovare nel fund raising la soluzione affidabile e collaudata per la sostenibilità delle organizzazioni no profit. Manuela Simionato


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Mobilità

Bergamo fa rete e i taxi di Roma ripartono col verde Al via l’innovativo sistema integrato di pannelli fotovoltaici e colonnine di ricarica per auto elettriche firmato Fcs Group, Scame Parre e Valtellina SpA È attiva da inizio agosto alla Centrale Radiotaxi 3570 di Roma, la prima realtà in Italia e in Europa ad usare energia verde per alimentare la centrale operativa e ricaricare le proprie vetture elettriche attraverso un impianto fotovoltaico in grado di produrre 130 Kw/ora. Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione di tre aziende bergamasche: Fcs Group, Scame Parre spa e Valtellina SpA. I primi 30 taxi elettrici della flotta 3570 già operativi per le strade della capitale sono riconoscibili dalla scritta “via col verde”.

App(untamento) per un Drive-In Sostenibile. Ecco dove trovare le colonnine di ricarica Si dice che solo nell’ultimo anno le auto elettriche distribuite nel mondo siano state circa 47.000 e il numero sia in continua crescita, grazie anche a progetti di posizionamento di nuovi “distributori” di energia. Già ma come trovarli? Ecco due App per andare a colpo sicuro: iPhev (gratis): attraverso il software di geolocalizzazione fornisce tutte le indicazioni per raggiungere la colonnina più vicina; Enel Drive (gratis): l’applicazione firmata Enel presenta la mappa delle colonnine di ricarica sparse sul territorio italiano.

Il progetto è uno dei primi parcheggi ecosostenibili realizzati in Italia Punto di sosta in Via del Casale Lumbroso 167 dove si trovano le colonnine di ricarica Scame integrate nel sistema fotovoltaico di FCS Group. “Un progetto ambizioso, tra i primi ad essere realizzato in Italia” ha affermato Fabio Cattaneo, titolare di Fcs Group, promotore dell’iniziativa. Il progetto è infatti uno dei primi parcheggi eco-sostenibili realizzati in Italia con il patrocinato dell’Assessorato all’Ambiente del Comune di Roma e rientra nel “Piano per la Mobilità Sostenibile di Roma Capitale”. Ma questo è

Inaugurazione delle colonnine di ricarica Scame con il Sindaco di Roma Gianni Alemanno

solo l’inizio: entro il 2013 la cooperativa Radiotaxi prevede di far circolare fino a 300 mezzi elettrici. Una bella iniziativa per queste tre aziende bergamasche da anni attente alle tematiche ambientali che, sposando immediatamente il progetto, hanno realizzato un importante esempio di collaborazione attraverso progetti concreti attenti all’ambiente e alla sostenibilità delle

soluzioni. Un bel progetto perfettamente in linea con il tema promosso quest’anno dalla Comunità Europea durante la imminente Settimana Europea della Mobilità Sostenibile (www.mobilityweek. eu) che si svolgerà dal 16 al 22 settembre su tutto il territorio nazionale nei comuni che aderiranno all’iniziativa: “In città senza la macchina” è infatti la cruciale tematica che ha l’obiettivo di evidenziare l’importanza della pianificazione integrata per la realizzazione di un efficace sistema di mobilità sostenibile in ambito urbano, oltre ad incoraggiare i cittadini all’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi all’auto privata attraverso modalità di trasporto “green”. Questo perché, soprattutto per chi vive in città, ridurre le emissioni di gas climalteranti, l’inquinamento acustico e la congestione giocherebbe un ruolo importante non solo per l’ambiente ma anche per il benessere fisico e mentale di tutti. Alice Motti

I primi 30 taxi elettrici della flotta “Radiotaxi” 3570


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La nautica elettrica sospinta dalla forza del sole Sul Lago d’Iseo la tradizione della cantieristica navale riparte… a zero emissioni Presentato il prototipo di barca solare dell’Itis Piana di Lovere e di Calopicos Il principale vantaggio della propulsione elettrica è l’assenza di emissioni di gas serra, se l’energia viene ricavata da fonti rinnovabili. Così dopo l’auto elettrica è ora la volta della nautica elettrica. I Comuni di Castro, Lovere, Pisogne e Costa Volpino hanno aderito al programma di Agenda 21 Locale, istituendo l’ Agenda 21 Calopicos al fine di individuare studi e azioni progettuali per uno sviluppo durevole e sostenibile del proprio territorio. A tal proposito Calopicos ha organizzato la mostra mercato della sostenibilità e la parata di barche solari, rilanciando allo stesso tempo la tradizione cantieristica del lago d’Iseo attualmente ridimensionata. Ciliegina sulla torta proprio la presentazione del progetto della barca solare sviluppato dalle classi quarta A e B dell’ITIS Piana di Lovere. Durante l’anno scolastico 2011-2012 gli studenti, condotti dai Prof.ri Rigotti, Genovese e Quetti, hanno affrontato un percorso di ideazione di un mezzo di trasporto ecologico per le acque dolci. L’i-

dea, sviluppata su indicazione di Gardasolar che è stata il partner tecnico del percorso, è quella di un natante a trazione umana servo assistita; in pratica un natante, chiamato Galileo in onore della scuola, a metà strada tra il

“Il risultato è un mezzo innovativo ed economico, a metà fra una pedalò e una barca solare: un natante con quattro posti e due pedali, assistiti da un motore da 250 watt alimentato da un pannello fotovoltaico nautico e due batterie” pedalò e la barca solare, pensato appositamente per gli specchi d’acqua dolce. Nelle fasi iniziali del progetto i ragazzi hanno potuto provare la barca solare Davide, a disposizione di Calopicos da un paio di stagioni, e fare le

prime misurazioni sui rendimenti e sulle prestazioni dell’accoppiata fotovoltaico-motore elettrico. Una successiva visita al partner tecnico ha svelato ai ragazzi i segreti costruttivi

di una barca solare ed i passaggi dall’idea fino alla realizzazione degli stampi e alla scelta delle finiture. Infine la presentazione del progetto della scuola agli ingegneri di Gardasolar ha permesso di apportare correzioni al progetto in base

all’esperienza nautica di professionisti che hanno progettato anche alcune delle barche che hanno partecipato all’America’s Cup. Nella fase conclusiva in cui gli studenti afferenti all’indirizzo meccanico hanno sviluppato il lay-out della barca, mentre gli

studenti del corso di elettronica hanno realizzato, anche grazie ai materiali

forniti da Calopicos, un prototipo dell’intero sistema di produzione dell’energia fotovoltaica, del suo immagazzinamento nelle batterie e del suo utilizzo attraverso il motore solare. Il risultato è un mezzo innovativo ed economico, di semplice gestione: una barca con quattro posti e due pedali, assistiti da un motore da 250 watt alimentato da un pannello fotovoltaico nautico di pari potenza e due batterie. Il tutto per una velocità di crociera di 3 nodi e un’autonomia (senza sole) di tre ore. La presentazione ha attirato l’attenzione di uno degli espositori presenti alla fiera, che ha dichiarato il suo interesse a partecipare, in qualità di fornitore tecnico, alla fase successiva di realizzazione del prototipo. Proprio la realizzazione del prototipo e la sua messa in acqua sono gli obiettivi che l’ITIS Piana e Calopicos si sono dati per il prossimo anno. Giuseppe Gandolfi

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Edilizia

Pavimento Radiante a basso spessore “Tutto in 35 millimetri” Presentato al Kilometro Rosso di Bergamo un sistema innovativo cofinanziato dal Ministero dell’Ambiente per la gestione ottimizzata del calore negli edifici Winvent, società del Gruppo Innowatio, appena sbarcata al Kilometro Rosso, in collaborazione con YouSave (la ESCO del Gruppo specializzata in investimenti per il risparmio energetico), Termigas (società operante nell’installazione di impianti ad alta tecnologia) ed ITC – CNR (Istituto Nazionale Tecnologie e Costruzioni di Padova e l’Aquila) ha presentato alla platea del rinomato Parco scientifico tecnologico bergamasco il progetto “Pavimento radiante slim per il risparmio energetico”, volto allo sviluppo di una nuova tecnologia per la climatizzazione radiante degli edifici. La riduzione dei consumi energetici e la promozione delle fonti rinnovabili sono obiettivi fondamentali per lo sviluppo sostenibile e rappresentano soprattutto in Italia una preziosa opportunità per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, oltre ad essere sinonimo di

“La riduzione dei consumi energetici e la promozione delle fonti rinnovabili sono obiettivi fondamentali e rappresentano un’opportunità per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio italiano” risparmio economico in tempi di spending review. Nel 2010 il progetto ha usufruito del bando del Ministero dell’Ambiente per il finanziamento di progetti di ricerca finalizzati ad interventi di efficienza energetica e all’utilizzo di rinnovabili in ambito urbano, facendo leva sul valore della collaborazione tra imprese. Pietro Rota, Direttore Generale di Winvent spa, spiega il funzionamento del cuore del pavimento radiante: “Il pannello Termogrid™ è un modulo spesso solo 11 mm di 1 m per 1 m,

fatto di materiale polimerico ad alta densità, radiante con geometria a spirale e con condotto a sezione ribassata: in 35 mm di spessore si è riuscito a far stare tutto, il massetto e la massa radiante, rendendo l’applicazione poco invasiva e più flessibile, contro i 55-60 mm delle più evolute soluzioni attuali. Due centimetri che fanno una notevole differenza in termini di ottimizzazione del comfort termico degli ambienti. La sua grande innovazione consiste nel sistema di posizionamento modulare su superfici esistenti per la riqualifi-

cazione energetica dell’edificio, in accoppiamento con materiali edili isolanti nella parte sottostante per la gestione ottimizzata del calore. Esiste la possibilità di combinarlo con impianti di generazione alternativi, a bassa entalpia. Si offrono così le stesse prestazioni ma con meno energia in entrata, poiché il modulo raggiunge la temperatura desiderata molto più velocemente. La bassa inerzia del sistema ne razionalizza quindi la gestione migliorando i tempi di risposta dell’impianto e centrando il range di comfort per un tempo superiore rispetto ai sistemi radianti tradizionali ad alta inerzia. Ciascun pannello può essere regolato in maniera autonoma e l’uniformità del comfort lungo tutto lo stesso è garantito dall’interasse fisso di 6,8 cm. In

un condominio a classe F grazie all’introduzione del nuovo sistema si può passare alla classe C, ottenendo persino la rivalutazione dell’immobile e, modificando anche l’involucro, si riesce a raggiungere la classe B”. L’estrema versatilità del sistema lo rende adatto a tutti gli ambienti di applicazione edilizia: dagli edifici esistenti di tipo residenziale, commerciale e industriale, agli spazi collettivi di grande dimensione e fruizione, come centri commerciali e scuole, fino alle nuove progettazioni, nelle quali l’efficienza energetica è

oggi ormai imprescindibile. L’installazione in spessori ridotti e la semplicità delle operazioni di posa rendono inoltre Termogrid™ adatto per la riqualificazione edilizia sia di edifici storici come palazzi d’epoca, chiese e musei, dove i vincoli generati dalla necessità di conservazione delle caratteristiche storico-architettoniche rendono più delicato l’intervento impiantistico. Winvent, Gruppo Innowatio, è appena sbarcata a Kilometro Rosso. Giuseppe Gandolfi


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l’azienda informa

Messaggio Pubbliredazionale

L’innovazione si costruisce su solide basi Da Greeneagle un nuovo modo di costruire Greeneagle Team è una società nata dalla volontà del Geom. Gianfranco Pinotti e dal giovane imprenditore Dario Ezio Ghilardi che vuole “mettersi su una linea orizzontale per collaborare, scambiarsi esperienze e costruire nuove reti d’impresa”. Un obiettivo ambizioso che non spaventa chi ha inventato una nuova tecnica costruttiva, messa a punto dalla Nidyon Costruzioni, che permette di realizzare a costi contenuti edifici in grado di resistere senza danni anche ai terremoti più distruttivi. A garanzia del successo della scoperta dei test effettuati a Pavia, presso il Centro Sismico EUCENTRE, sono state ultimate le prove scientifiche su di un edificio di 3 piani realizzato con tale tecnologia. L’edificio, posto sulla tavola vibrante dell’Istituto, la più potente d’Europa, è stato sottoposto a numerose scosse sismiche con accelerazione al suolo (PGA) fino a 1,28 g. Alla fine di

questi test l’edificio è risultato privo di qualsiasi tipo di danno. I dati di magnitudo e di accelerazione al suolo (PGA) dei maggiori terremoti che negli ultimi anni hanno sconvolto il mondo, riguardandoci molto da vicino, hanno evidenziato che nessun evento sismico italiano ha svi-

“Mettersi su una linea orizzontale per collaborare, scambiarsi esperienze e costruire nuove reti d’impresa” luppato accelerazioni al suolo maggiori di 0,66 g. Un valore che è la metà rispetto alle sollecitazioni a cui è stato sottoposto l’edificio Nidyon, pari a 1,28 g. E più in generale, nessun terremoto preso in esame ha sviluppato sollecitazioni uguali o superiori a quelle dell’edificio oggetto della sperimentazione.

Sistema Greeneagle: i punti di forza Flessibilità nella progettazione Utilizzo di fonti rinnovabili (solare, fotovoltaico, geotermico, biomasse) Eliminazione dei ponti termici Alte prestazioni di isolamento termico e acustico Eco-compatibilità e risparmio di materiali Struttura antisismica Riduzione dei tempi di costruzione

Impresa Edile Ghilardi Ferruccio 24055 Cologno al Serio (Bg) Via Don L. Orione, 5 Per contatti: +39 338 9676659 ghilardiezio@gmail.com

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Nidyon, attraverso l’utilizzo di pannelli modulari prearmati in polistirene, realizza costruzioni caratterizzate da un insieme monolitico di pareti portanti in calcestruzzo armato gettato in opera. Nella parte strutturale i setti portanti sono gettati entro un pannello doppio di polistirene che assolve la funzione di cassero. Il pannello diventa elemento costruttivo e garantisce prestazioni di flessibilità e antisismicità alla struttura, oltre a valide proprietà isolanti da un punto di vista termico e acustico. La facilità della messa in opera del pannello doppio permette inoltre di ridurre le tempistiche e la realizzazione dell’edificio al grezzo e permette quindi di ottenere un significativo risparmio sui costi della manodopera. Un esempio concreto di questo nuovo modello costruttivo si trova a Osio Sotto, nel cantiere di via Miranga, dove è in corso la costruzione di una casa famiglia. Nell’arco di una giornata di lavoro il materiale è passato dalla forma di un cubo su un camion di trasporto alle pareti in opera; la casa man mano che passavano le ore prendeva forma e passava dalla dimensione orizzontale del progetto alla verticalità dell’edificio. Posizionati i pannelli con pochi metri cubi di calcestruzzo le pareti della casa vengono innalzate. Basta poi intonacare e la struttura sarà finita, con una trasmittenza che risponde ai criteri di classe energetica A. Secondo la normativa in materia di contenimento energetico, infatti, l’ottenimento della certificazione dipende dal valore di trasmittenza termica definito in base alle zone climatiche degli elementi costruttivi quali pareti, solai, tetti e finestre. Il pannello doppio Nydon presenta un livello di isolamento termico molto elevato soprattutto se utilizzato in concomitanza con il riscaldamento a pavimento, il cui connubio permetterebbe un notevole risparmio anche in termini di costi, perché evita l’installazione di apparecchiature come pompe di calore o strumenti per il trattamento dell’aria per cui l’abitazione può essere comunque predisposta.

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Innovazione

Combattere gli sprechi seguendo la metodologia “Lean” Concentrarsi sul valore aggiunto attraverso una produzione “snella” La crisi può consentire alle aziende di cogliere le opportunità della trasformazione Il recente scenario industriale impone alle aziende delle forti spinte competitive e la riduzione massiccia dei costi, siano essi rivolti alla progettazione o ideazione del prodotto, oppure all’incremento dei requisiti qualitativi del processo, alla compressione dei termini di consegna, all’aumento delle capacità e quindi alla flessibilità necessaria per rispondere alle mutevoli esigenze del mercato. Questa situazione dovrebbe essere per le aziende un momento storico in cui poter trovare l’opportunità per migliorare l’attuale e ormai obsoleto modello produttivo. La “Lean production”, ovvero “produzione snella” è un “sistema per l’eliminazione totale degli sprechi lungo un processo produttivo o operativo”. Eliminando gli sprechi inizieremo a modificare il modo in cui siamo sempre stati abituati a lavorare. Ma come fare a individuarli e poi a eliminarli? Trovando quali sono le fasi del processo che aggiungono valore.

Focus sul valore aggiunto Prendiamo come riferimento una sala operatoria: a tutti certamente verrà in mente il chirurgo che opera, concentrato sul paziente, per mettere in opera

quel “valore aggiunto” in grado di salvare una vita. Attorno a lui tutto lo staff lo supporta passandogli il bisturi, la forbice e tutti gli strumenti necessari perché chi opera possa dedicarsi in modo rapido ed efficace a ciò che è più importante in tutto lo svolgimen-

CRISI

Catastrofe

Occasione

“Crisi può essere una condizione produttiva, bisogna solo eliminare l’accezione di catastrofe” (Max Frisch) to di questo processo alquanto delicato e rischioso. Pensate solo ai movimenti che dovrebbe fare il chirurgo per cercare gli strumenti necessari, quanto tempo perderebbe? E quanto durerebbe l’intera operazione, quanto attenderebbe il povero paziente sottoposto ad anestetico?

Supponiamo che la vostra azienda produca penne a sfera e, in fase di assemblaggio finale, si debba compiere l’operazione di unire la penna al rispettivo cappuccio, in modo da avere poi il prodotto finito per la vendita. In questa fase quando si crea valore aggiunto? Si genera valore aggiunto solamente, quando sentiamo il clic, in altre parole quando il cappuccio si connette sulla nostra penna a sfera. Per focalizzarsi sulla creazione del valore aggiunto dovremo allora chiederci quali azioni o movimenti posso eliminare o ridurre? Cosa posso considerarle spreco rispetto alla mia finalità?

I sette sprechi capitali Il pensiero snello agisce in questa direzione, per trarre stimoli ad eliminare il superfluo, lo

“spreco”, cercando soluzioni che possano rendere meno dispendiose le attività di cui ci si occupa. Per meglio intenderci e capire come questi concetti possano essere riportati in una qualsiasi azienda manifatturiera proponiamo lo schema dei 7 sprechi capitali. Se pensiamo ai sette sprechi standard e decidessimo di lavorare per ridurli, a partire ad esempio dallo spazio, ci accorgeremmo che verrebbe automatico ridurre anche gli altri, perché se in un’azienda sono costretto a ridurre la superficie a disposizione, dovrò ridurre l’ingombro della quantità di merce, traendo beneficio dallo “spreco” scorte. Si eviterà così di generare sovrap-

produzione perché produrrò solamente ciò che il cliente chiede, riducendo di conseguenza anche i costi del trasporto. Lo stesso vale anche per i “movimenti” perché andrò a compattare gli spazi produttivi, riducendo i “tempi di attesa” e, avendo ridotto le scorte, il tempo utilizzato per la ripresa di eventuali “errori” o difetti sarà a sua volta ridotto, in quanto il cliente farà subito notare la merce difettata, appena prodotta. Da tutto questo è possibile comprendere come il concetto di produrre “Lean” sia auspicabile e sostenibile per le aziende, perché permette di ridurre gli spazi eliminando un costo, che spesso è anche energetico e ambientale, considerando sia i minori trasporti interni che richiedono l’utilizzo di mezzi ed energia, sia il rischio di dover rottamare materiali in eccesso perché obsoleti.

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progettiamo secondo regole di antica sapienza

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“Ecco catalogati sette sprechi standard esistenti in ogni processo produttivo che, se fossero eliminati o ridotti, porterebbero notevoli risparmi e un processo più veloce e flessibile”


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La netta separazione tra creazione del valore e spreco consente di ottenere un miglioramento mirato delle singole fasi del processo

SEPARARE PER OTTIMIZZARE

Separazione di creazione del valore e spreco

Creazione di valore e spreco sono presenti nel processo in modo non strutturato

Creazione di valore

Valore aggiunto = insieme di operazioni che portano alla fabbricazione o trasformazione del prodotto ed al raggiungimento della qualità richiesta dal cliente (attività prive di sprechi).

Spreco

C = V x M x P Cambiamento

Voglia di cambiare

Modello di riferimento

Piano dettagliato per raggiungere il modello

Azienda che ha implementato la Lean production attraverso i Kaizen Spazio = -20% Movimenti-trasporto = -75% Scorte = -15% Sovrapproduzione = tendente a zero Tempi di attesa (espressi in Lead time) = - 45% Riparazioni errori = -7% (riparazione-scarto) Aumento di produttività = +20% Formula del cambiamento per modello Lean production:

Dall’analisi all’innovazione Tutto questo impone una certa disciplina, accompagnata all’ordine e alla pulizia, regola che porterà benefici ai fini della sicurezza con conseguente e immediata riduzione dei costi e dell’incolumità del personale. Inoltre la ricerca del valore aggiunto intrinseco in ogni processo industriale, sospinto dall’urgenza della crisi, spesso si traduce in innovazione concreta. Un esempio lo troviamo ormai in ogni comune, dove sono state realizzate al centro delle piazze e dei parcheggi, apposite

casette per la distribuzione del latte o dell’acqua. Se si riflette su questo nuovo modo di commercializzazione, è facile comprendere come i sette sprechi siano stati applicati riducendo i costi d’imballaggio, di trasporto, di scorte, di spazio, con un prodotto sempre a disposizione del consumatore. Chi si impegnerà a produrre il vero valore aggiunto cercherà di concentrarsi sulla qualità di ciò che offre, investendo in nuova ricerca e innovazione, ottimizzando le risorse e venendo incontro alle aspettative del cliente finale che avrà a disposizione prodotti con qualità sempre più elevata e ricercata.

Questi sono solo piccoli ma efficaci esempi della metodologia Lean e tanto può e deve essere ancora realizzato. Una crescita sostenibile è alla nostra portata: sta a noi credere nel rilancio di una nuova economia tramite le risorse e le innovazioni che già abbiamo a disposizione, ma che devono essere impiegate in modalità differenti. Certo, il cambiamento è sempre complicato soprattutto se non lo si affronta con convinzione e consapevolezza. Eppure la parola “crisi” spesso è sinonimo di nuove opportunità. Alessandro Vitali


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Calendario appuntamenti

Appuntamenti sostenibili Fiere, convegni, incontri, mostre, mercati e molto, molto altro per comunicare, partecipare e condividere stili di vita sostenibili Data

Orario

Evento

Tipologia

Luogo svolgimento

Contatti

30 Ago 30 Ago/16 Sett 31 Ago/2 Sett 1 Sett 1 Sett 1 Sett 2 Sett 5/7 Sett 7 Sett

21.00

Premio Letterario

20.00

I Racconti del Parco Maestri del Paesaggio Fiera di Sant’Alessandro 2012, Zootecnia e Agricoltura Mercato “Briologico” Verso le antiche dimore dei Tasso Cena equo solidale Per colli e sapori Zero Emission - Energie Rinnovabili 2012 Mestoli e zappe: la collina

Fiera Mercato biologico a Km 0 Escursione Cene-conviviali Camminata gastronomica Fiera Cene-conviviali

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7/9 Sett 7/9 Sett 8 Sett 8 Sett 8/11 Sett 13/16 Sett 15 Sett 15/16 Sett 16 Sett 16 Sett 16 Sett 16 Sett 20/22 Sett 21/23 Sett 22 Sett 23 Sett 23 Sett 23 Sett 28/30 Sett 29 Sett 29/30 Sett 5 Ott 5/21 Ott 6 Ott 7 Ott 12/14 Ott 13 Ott 14 Ott 18/21 Ott 20 Ott 25/28 Ott 27 Ott 27 Ott / 4 Nov 5/11 Nov

28° Fiera Valcalepio Festa del Moscato di Scanzo e dei sapori scanzesi 8.30 - 12.30 Mercato agricolo dei produttori locali 9.00 - 12.00 Mercato “Briologico” SANA: Salone del biologico e del naturale 28° Fiera Valcalepio 9.00 - 12.00 Mercato “Briologico” 5° Fiera “Dal sole Antichi Sapori & Nuove Tecnologie” 8,30 Biciclettata natura e gusto - Sagra della patata 9.00 - 17.00 Mercato agricolo e non solo 9,00 - 19,00 CiboVicino 2012 - Fiera del consumo consapevole Mille Gradini Klimaenergy 2012 Fiera di San Matteo 9.00 - 12.00 Mercato “Briologico” 9,00 - 18,00 Sagra della patata di Martinengo Aziende in Piazza - Green Economy EcoRace Triathlon Sprint Festa Comitato Parco Agricolo 9.00 - 12.00 Mercato “Briologico” Sagra della polenta taragna Orobica 20.00 Mestoli e zappe: la montagna X Edizione BergamoScienza 9.00 - 12.00 Mercato “Briologico” 10,00 - 18,00 7° Fiera della Sostenibiltà Alta Quota 2012, Fiera della Montagna 9.00 - 12.00 Mercato “Briologico” EcoRace Duathlon Sprint SAIE 2012 - Salone delle costruzioni 9.00 - 12.00 Mercato “Briologico” Terra Madre - Salone Internazionale del Gusto 2012 9.00 - 12.00 Mercato “Briologico” Fiera Campionaria 2012 Settimana dell’Energia 2012

Fiera Festa Mercato Agricolo Mercato biologico a Km 0 Fiera Fiera Mercato biologico a Km 0 Fiera Biciclettata Mercato Agricolo Fiera - Mercato Camminata Fiera Fiera enogastronomica Mercato biologico a Km 0 Pranzo e sfilata Mostra Manifestazione sportiva Festa Mercato biologico a Km 0 Sagra Cene-conviviali Festival scientifico Mercato biologico a Km 0 Fiera Fiera Mercato biologico a Km 0 Manifestazione sportiva Fiera Mercato biologico a Km 0 Fiera Mercato biologico a Km 0 Fiera Convegni

Sant’Alessandro in Colonna Città Alta - Piazza Vecchia (Bg) Fiera Bergamo - Via Lunga Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta Borgo di Cornello dei Tasso, Camerata Cornello (Bg) Rifugio Brunone - Valbondione Grone Roma Fiera Alzano Lombardo, località Nese, via Marconi 69 Osteria Al Vecchio Tagliere Chiuduno - Palasettembre via Martiri della Libertà, 6 Rosciate (fraz. Scanzorosciate) Albino (Bg) Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta Bologna Fiera Chiuduno - Palasettembre via Martiri della Libertà, 6 Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta Sotto il Monte Giovanni XXIII Martinengo (Bg) Corna Imagna (Bg) Nembro - Piazza della Libertà Bergamo Fiera Bolzano Branzi (Bg) - Frazione Cagnoli Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta Martinengo (Bg) Pedrengo (Bg) Romano di Lombardia (Bg) Bergamo fraz. Grumello al Piano Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta Branzi (Bg) Bergamo, via S.Alessandro 13, osteria Al Vecchio Tagliere Bergamo Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta Dalmine Fiera Bergamo - Via Lunga Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta Iseo (Bs) Bologna Fiera Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta Lingotto Fiere Torino Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta Fiera Bergamo - Via Lunga Bergamo

7/10 Nov 30 Nov / 3 Dic 5/6 Dic

Ecomondo 2012 Gourmarte Il piacere dell’arte alimentare in Lombardia Compra Verde Buy Green VI edizione

Fiera Internazionale Fiera Mostra Convegno

Rimini Fiera Fiera Bergamo - Via Lunga Palazzo delle Stelline VI Edizione

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