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Epoca di costruzione

La maggior parte dei giardini furono costruiti nel 1800 si pensa con la fine del feudo, quando i contadini furono liberi di coltivare le terre. Solitamente, si tratta di giardini con diametro tra 7 e 9 metri e con altezza tra i 2,96 metri e 3,42 metri, ingresso ad arco con architrave e altezza della porta tra 1,24 metri e 1,46 metri. Questi si collocano spesso all’interno di complessi rurali che presentano gli stessi caratteri costruttivi e la presenza diffusa di licheni sulle pietre del muro può testimoniare l’antichità della costruzione. Fungono anche da mascheramento e difesa dei preziosi agrumi, come il dammuso, che con le sue finestre piccole e spesso non orientate verso il mare, contribuivano a nascondersi dagli attacchi barbareschi. Le grandi unità abitative pantesche erano spesso invisibili dal mare e così i giardini costruiti in modo tale da essere confusi con terrazzamenti soprattutto se visti dal mare. A inizio 800’ la pirateria nel Mediterraneo viene definitivamente sconfitta, le contrade ricominciano a essere abitate e le campagne coltivate, si assiste quindi ad un notevole incremento nella costruzione dei giardini dell’isola, complessivamente 322 di cui circa l’80% circolari e isolati. Con l’unità d’Italia si ha un aumento ulteriore fino a un numero complessivo di 421 giardini. Dal 2000, se ne incontrano pochi e ben riconoscibili.

Data di costruzione incisa sull’architrave (1873)

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