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Giardino Pantesco

Il giardino pantesco1, o jardinu2, simbolo del patrimonio paesaggistico-agronomico dell’isola di Pantelleria, è facilmente riconoscibile: un muro di pietra a secco che circonda uno o pochi alberi di agrumi proteggendoli dal vento e intervenendo sul microclima. Il muro in pietra a secco viene costruito al livello dell’altezza minima che può essere raggiunta dagli alberi di agrumi senza compromettere la produttività. Le specie coltivate sono quelle tradizionali dell’agricoltura siciliana: arancio dolce, limone, cedro o mandarino. Tra gli aranci troviamo arancio portogallo, biondo comune, brasiliano o navel, sanguinello, sanguigno e tarocco, tra i limoni il femminello e il monachello e ancora il mandarino avana, il cedro comune e il bergamotto. In alcuni casi si trovano alberi con innesti di diverse varietà di agrumi. I maggiori raggruppamenti di giardini, presenti nelle contrade di Grazia - Bonsurtón - Bukkurá e Dakalé - Sant’Anna - Farkhicalà - Zubébi- Márgana - Zito sono dovuti al fatto che queste sono le aree che furono colonizzate per prime nella preistoria per via delle condizioni climatiche favorevoli e continuarono ad essere abitate con lo sviluppo agricolo poiché aree fertili e facilmente raggiungibili. Manufatti simili ai giardini panteschi, costruiti al fine di proteggere la crescita degli alberi, sono presenti in altre aree del Mediterraneo caratterizzati da paesaggi rurali in pietra a secco: Cinque Terre, Salento, Baleari, Iblei (Italia), Folegandros (Grecia), Dalmazia (Croazia), e Lanzarote (Isole Canarie, Spagna).

1 Detto anche erroneamente ‘giardino arabo’ poiché si presume sia nato durante la dominazione araba, credenza che però non è mai stata confermata in quanto i primi giardini a noi pervenuti sono successivi al 1400. 2 Termine dialettale usato a Pantelleria.

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Limone, mandarino e arancio innestati in un unico albero. Giardino 10 dell’itinerario Valle di Monastero (VM_10)

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