COME GESTIRE UN CARICO COME QUESTO? LA RISPOSTA E’ SMART POWER GENERATION
Tempo
Le variazioni giornaliere della domanda di energia elettrica sono in aumento e le naturali fluttuazioni di energia solare ed eolica, la cui produzione è in continua crescita, devono essere compensate. La generazione di energia convenzionale da sola non è più sufficientemente agile per rispondere alle nuove sfide. La soluzione efficiente e flessibile che consente al sistema elettrico di fornire energia accessibile, sostenibile e affidabile si trova su www.smartpowergeneration.com
FGE srl – Salita San Matteo, 23/2 – 16123 Genova – Trimestrale XXVII – Settembre 2012 – N. 48
GW
il riscaldamento urbano - Annuario 2012
annuario 2012
ANNUARIO
Organismi dell’AIRU
Settembre 2012
PRESIDENTE Fausto FERRARESI Gruppo Hera SpA
Direttore Responsabile Alfredo Ghiroldi
VICE PRESIDENTI
Coordinamento editoriale
Andrea PASQUALI – Federutility Andrea PONTA – IREN Energia SpA Lorenzo ZANIBONI – A2A SpA
Ilaria Bottio (coordinamento)
CONSIGLIO Alfredo AMMAN – AMGA SpA Legnano Giorgio ANELLI – LOGSTOR Italia Srl Milano Fiorenzo BASSI – AEM Gestioni Srl Cremona Renzo CAPRA – Socio individuale Brescia Francesco CARCIOFFO – ACEA Pinerolese Industriale SpA Davide CATTANEO – ALFA LAVAL SpA Monza Davide DE BATTISTI – AIMAG SpA Mirandola Pier Giorgio FRAND GENISOT – Siemens SpA Milano Paolo GALLIANO – EGEA SpA Alba Alberto GHIDORZI – Socio individuale Mantova Enrico RAFFAGNATO – TEA SEI srl Mantova
Nunzia Fontana (segreteria)
Sede Legale Piazza Trento, 13 20135 Milano
Direzione, Redazione, Amministrazione Piazza Luigi di Savoia, 22
GIUNTA Fausto FERRARESI - Gruppo Hera SpA Giorgio ANELLI - LOGOSTOR Italia Srl Milano Paolo GALLIANO - EGEA SpA Alba Andrea PONTA - IREN Energia SpA Andrea PASQUALI - Federutility Enrico RAFFAGNATO - TEA SEI srl Mantova Lorenzo ZANIBONI - A2A SpA
20124 Milano Tel. 02 45412118-19 Fax 02 45412120 e-mail: segreteria.generale@airu.it segreteria.tecnica@airu.it
REVISORI DEI CONTI
sito web: www.airu.it
Luigi ANDREOLI - Socio individuale Mauro COZZINI - Socio individuale Matteo LICITRA - Socio individuale Stefano CONSONNI - Socio individuale Stefano PIVA - Socio individuale
PROBIVIRI Lorenzo CASSITTO - Politecnico di Milano Fabio CIVIERI - Socio individuale Nereo GALLO - Socio individuale Tranquillo MAGNELLI - Socio individuale Angelo MOLTENI - Klinger SpA
Gestione Energia srl Via Clarice Marescotti, 15 - 00151 Roma
SEGRETARIO GENERALE Luigi Franco BOTTIO
Pubblicità
SEGRETARIO TECNICO
Cettina Siracusa
Ilaria BOTTIO
Tel. 347 3389298
SEGRETERIA Nunzia FONTANA
c.siracusa@gestioneenergia.com
PAST PRESIDENTS Cesare TREBESCHI Evandro SACCHI Luciano SILVERI Paolo degli ESPINOSA Giovanni DEL TIN Francesco GULLÌ
Stampa Arti Grafiche Lang srl - Genova
Autorizzazione del tribunale di Milano COMITATI
n. 521 del 23/6/89
DIFFUSIONE Copyright il riscaldamento urbano
La Direzione non è responsabile dei testi redazionali, delle opinioni espresse dagli Autori, né dei messaggi pubblicitari pubblicati in conformità alle richieste dell’inserzionista e declina, pertanto, ogni responsabilità per eventuali omissioni ed errori contenuti in questa edizione. Tutela della privacy: la rivista viene inviata in abbonamento. È fatto salvo il diritto dell’interessato di chiedere gratuitamente la cancellazione o la rettifica dei dati ai sensi della legge 675/96.
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Comitato di studio “Prezzi di vendita dei vettori energetici. Marketing e Sviluppo commerciale” Presidente: Terenzio POETA - A2A SpA Comitato di studio “Sottostazioni d’utenza e misura del calore. Linee guida e qualità” Presidente: Sonia BERTOCCI – AES Torino SpA Comitato di studio “Risorse territoriali” Presidente: Franco BUSCAROLI - Gruppo HERA SpA Comitato di studio “Distribuzione del vettore termico” Presidente: Alessandro MODONESI - A2A SpA
4
Il riscaldamento urbano in Italia nel 2011: si conferma, pur in una situazione di oggettiva difficoltà, il trend di sviluppo dell’ultimo decennio
20
PARTE I - SITUAZIONE ATTUALE DEL RISCALDAMENTO URBANO IN ITALIA (al 31 Dicembre 2011)
21
1. Il riscaldamento urbano in Italia nel 2011. Quadro di sintesi e confronti
22
2. Le reti di teleriscaldamento in esercizio in italia - Anno 2011
26
3- Figure illustrative Fig. I-1 Distribuzione geografica degli impianti di teleriscaldamento - Anno 2011 Fig. I-2 Volumetria totale allacciata nelle città teleriscaldate (>1.000.000 m3) - Anno 2011 Fig. I-3 Volumetria totale allacciata nelle città teleriscaldate (<1.000.000 m3) - Anno 2011 Fig. I-4 Volumetria teleriscaldata distinta per tipologia d’utenza - Anno 2011 Fig. I-5 Energia termica erogata all’utenza (> 25 GWht) - Anno 2011 Fig. I-6 Energia termica erogata all’utenza (< 25 GWht) - Anno 2011 Fig. I-7 Tipo di fluido termovettore utilizzato nelle reti - Anno 2011 Fig. I-8 Tipologia delle sottocentrali d’utenza - Anno 2011 Fig. I-9 Tipologia e potenza installata delle centrali che alimentano le reti di teleriscaldamento - Anno 2011 Fig. I-10 Tipologia e potenza delle unità di congelazione dedicate - Anno 2011 Fig. I-11 Numero delle unità di congelazione dedicate installate - Anni 2010 - 2011 Fig. I-12 Produzione termica, elettrica e frigorifera delle centrali che alimentano le reti di teleriscaldamento - Anno 2011 Fig. I-13 Energia termica immessa nelle reti di teleriscaldamento distinta per tipologia d’impianto - Anno 2011 Fig. I-14 Energia primaria utilizzata nei sistemi di produzione - Confronto anni 2011 e 1995 (Esclusa energia del SEN) Fig. I-15 Risparmio di energia primaria fossile conseguito dalle reti di teleriscaldamento - Anno 2011 Fig. I-16 Bilancio delle emissioni di CO2 dei sistemi di riscaldamento - Anno 2011
36
PARTE II - SVILUPPO STORICO DEL RISCALDAMENTO URBANO IN ITALIA (al 31 Dicembre 2011) Fig. II-1 Fig. II-2 Fig. II-3 Fig. II-4
Andamento della volumetria totale teleriscaldata Andamento della volumetria teleriscaldata - Disaggregazione tra “Rete Brescia” e “Reti altri sistemi” Sviluppo delle reti e delle sottocentrali 1 - Percentuale del calore prodotto in cogenerazione 2 - Percentuale del calore prodotto in cogenerazione e da fonti rinnovabili 3 - Calore prodotto per unità di lunghezza della rete Fig. II-5 Energia termica immessa in rete, distinta per sistema di produzione
40
PARTE III - SCHEDE TECNICHE DI DETTAGLIO DELLE RETI DI TELERISCALDAMENTO IN ESERCIZIO IN ITALIA NEL 2011
Dati statistici elaborati a cura di Studio Energia - Ing. T. Magnelli (Milano)
IL RISCALDAMENTO URBANO
SETTEMBRE 2012
Il riscaldamento urbano in Italia nel 2011: si conferma, pur in una situazione di oggettiva difficoltà, il trend di sviluppo dell’ultimo decennio
LE NOVITÀ PIÙ SIGNIFICATIVE REGISTRATE NELL’ANNO Nell’Annuario AIRU 2012 (dati relativi all’anno 2010) compaiono cinque nuove reti: 1) Cesena, Polo Ospedaliero Bufalini; 2) Busto Arsizio (VA); 3) Castegnato (BS); 4) La Thuile (AO); 5) Ormea (CN). Di queste, le prime quattro sono effettivamente iniziative avviate nel 2010-2011; mentre la rete di Ormea è in esercizio dal 2001, ma compare per la prima volta nell’Annuario del teleriscaldamento. Tutte le nuove reti sono ad acqua calda. Quattro nuovi operatori sono entrati nel settore del teleriscaldamento. La volumetria allacciata nel corso del 2011 ha subito un incremento di poco inferiore a quello dell’anno precedente: circa 15,9 milioni di metri cubi riscaldati (+6,5% rispetto all’anno precedente), di cui circa 1,162 milioni (7%) relativi alle nuove reti ed i restanti 14,726 milioni come estensioni delle reti esistenti. Pertanto, alla fine del 2011 in Italia si registrano 104 città teleriscaldate. Di seguito vengono trattate, separatamente, le nuove iniziative e gli sviluppi riguardanti le reti esistenti.
A - Nuove iniziative Le nuove iniziative che compaiono nell’Annuario AIRU 2012 sono sintetizzate in Tabella 1, da cui discendono le seguenti considerazioni. a) I nuovi sistemi di riscaldamento urbano censiti sono costituiti da reti che, a fine 2011, sono tutte di dimensioni ancora modeste. b) Due delle nuove reti sono localizzate in centri urbani con notevoli potenzialità di sviluppo: si tratta della seconda rete di Cesena (città da 97.000 abitanti) e di quella di Busto Arsizio (82.000 abitanti). c) Le altre reti, quelle inserite in centri urbani di modeste dimensioni, sono sicuramente destinate ad una crescita limitata. d) La volumetria totale riscaldata delle nuove reti (circa 1,162 milioni di m3) è modesta: rappresenta solo il 7% circa dell’incremento complessivo registrato nel 2011. e) Risalta, per le sue implicazioni, la tipologia delle fonti energetiche che alimentano le nuove volumetrie teleriscaldate inserite nell’Annuario 2012: le due reti di maggiori dimensioni (e, come si diceva, destinate ad uno sviluppo consistente) sono alimentate da sistemi cogenerativi a combustibili fossili tipo MAG; mentre
Residenti nel comune
Denominazione rete
1 CESENA (FC)
97.056
Rete di Cesena Ospedale Bufalini
2 BUSTO ARSIZIO (VA)
81.760 7.987
CITTÀ
3 CASTEGNATO (BS)
Soggetto titolare dell’iniziativa
Volumetria riscaldata m3
Volumetria raffrescata
le due reti di minori dimensioni – La Thuile e Ormea - sono alimentate interamente a biomassa.. f) Nessuna delle nuove reti prevede la distribuzione di acqua refrigerata per climatizzazione estiva. L’elenco delle nuove reti riportate in Tabella 1 ripropone, inevitabilmente, la domanda già posta nell’Annuario 2011. A circa 40 anni dall’avvio dell’iniziativa di Brescia, quali sono state - e quali sono a tutt’oggi - le motivazioni che hanno finora impedito l’avvio del teleriscaldamento in tantissime città di medie dimensioni del nord Italia, quali (citazioni a caso – ed incomplete - procedendo da ovest verso est): AIessandria, Asti, Vercelli, Cuneo, Novara, Pavia, Ravenna, Rovigo, Padova, Treviso, Marghera, Trento, Udine, Gorizia? I dati riportati nel presente Annuario confermano, ancora una volta, che finora lo sviluppo del teleriscaldamento è stato trainato dagli incrementi delle reti storiche e – salvo poche eccezioni – da iniziative in centri urbani di dimensioni medio-piccole e non di rado piccolissime. È del tutto evidente che ben altra sarebbe la crescita del settore se il servizio di teleriscaldamento venisse avviato nelle città prima elencate. Si evidenziano, di seguito, i dati sintetici delle nuove reti. Estensione rete km Tipo
HERA SpA
300.000
-
1,0
Rete di Busto Arsizio - Linea 1
Agesp Energia SrL
325.000
-
5,8
Rete di Castegnato
Cogeme SpA
91.815
-
3,9
Rete di La Thuile
La Thuile Energie SrL
265.524
-
9,0
Rete di Ormea
Calore Verde SrL
Tipologia e potenzialità delle centrali
N. 2 MAG
5 ORMEA (CN)
767
1.783
TOTALE NUOVE RETI
180.000 1.162.339
7%
N. 1 MAG N. 1 MAG
26,7
MWt 2,678 11,520
2,667
N. 2 caldaie a gas
2,533 20,000
0,526
N. 2 caldaie a gas
0,654 4,400
0,700
3,100
N. 2 caldaie a biomassa
9,200
N. 1 caldaia a gasolio
8,000
N. 1 caldaia a biomassa
3,900
COGENERATORI A FOSSILI
5,11
COGENERATORI A BIOMASSA
0,70
INCREMENTO SU RETI ESISTENTI
14.725.958
93%
42.000
152,1
CALDAIE A BIOMASSA
INCREMENTO TOTALE SU RETI ESISTENTI + NUOVE RETI
15.888.297 100%
42.000
178,8
CALDAIE A FOSSILI
Tabella 1. Il riscaldamento urbano in Italia - Nuove iniziative inserite nell’Annuario AIRU 2012
4
7,0
1,914
N. 2 caldaie a gas
Ciclo ORC a biomassa 4 LA THUILE (AO)
MWe
5,87 3,10 13,10 8,00
IL RISCALDAMENTO URBANO
SETTEMBRE 2012
Rete di Cesena Bufalini (SV) La seconda rete di Cesena, realizzata da Hera SpA, alimenta al momento solo il Polo Ospedaliero Bufalini (300.000 m3 riscaldati), ma è destinata ad estendersi verso le nuove lottizzazioni previste nelle aree adiacenti. La centrale è di tipo cogenerativo: due MAG per complessivi 1,914 MWe e 2,678 MWt.
La rete di teleriscaldamento di Castegnato
La centrale termica cogenerativa presso il Polo Ospedaliero Bufalini di Cesena
Rete di Busto Arsizio L’iniziativa di Agesp Energia SrL si inquadra in un vasto programma di sviluppo del servizio di teleriscaldamento nella città, che prevede, a regime, tre reti al servizio di altrettanti comparti della città. La “linea 1” entrata in esercizio nel 2011 riscalda al momento 325.000 m3 e dovrebbe raggiungere 1,5 milioni di m3 nell’arco di un quinquennio. La rete è alimentata da una centrale cogenerativa tipo MAG da 2,667 MWe e 2,533 MWt ubicata presso la sede aziendale di Via Marco Polo. È prevista l’installazione di un secondo MAG di pari potenza entro il 2013.
La centrale di teleriscaldamento di Busto Arsizio
Rete di Castegnato (BS) Lo sviluppo della rete di teleriscaldamento di Castegnato nasce dalla necessità di rinnovare il parco degli impianti termici degli edifici pubblici. Gli impianti esistenti al servizio degli edifici pubblici, infatti, oltre ad essere giunti al termine della loro vita tecnica, risultavano generalmente di gran lunga sovradimensionati rispetto al reale fabbisogno termico degli edifici serviti. Inoltre la presenza, lungo il percorso ipotizzato per la posa della rete di distribuzione
La centrale di teleriscaldamento di Castegnato
calore, di alcune aree destinate all’edificazione di abitazioni residenziali private, ha permesso di trasformare l’impianto centralizzato, al servizio dei soli edifici pubblici, in un impianto di teleriscaldamento aperto al prelievo termico da parte delle abitazioni poste nelle immediate vicinanze della rete di distribuzione calore. La centrale di teleriscaldamento, entrata in esercizio nel novembre 2010, è stata progettata per essere realizzata in più step costruttivi tali da adattarsi al progressivo incremento della domanda termica. A fine 2011 risultano riscaldati circa 92.000 m3 e la centrale installa un cogeneratore tipo MAG da 0,525 MWe e 0,654 MWt. A regime, la centrale prevede il raddoppio della potenzialità della sezione cogenerativa, mentre resterà invariata la potenzialità della sezione di produzione semplice.
Rete di La Thuile (AO) La rete di La Thuile, centro abitato di soli 767 abitanti in provincia di Aosta, serve una utenza da circa 266.000 m3 riscaldati ed è realizzata e gestita dalla società La Thuile Energie SrL. Si tratta di una rete alimentata da una centrale a biomassa che installa un ciclo ORC (Organic Rankine Cycle) da 0,700 MWe e 3,100 MWt, oltre a due caldaie a biomassa da 9,200 MWt complessivi.
La centrale di teleriscaldamento di La Thuile
Rete di Ormea (CN) La rete di Ormea è in esercizio dal 2001, ma solo dal 2011 compare nell’Annuario del teleriscaldamento. Si tratta di una rete di modeste dimensioni (180.000 m3 riscaldati) realizzata e gestita dalla società Calore Verde SrL, alimentata esclusivamente a biomassa (una unica caldaia da 3,900 MWt).
La centrale di teleriscaldamento di Ormea
5
IL RISCALDAMENTO URBANO
SETTEMBRE 2012
B - Le novità riguardanti le reti esistenti Le novità intervenute nell’ultimo anno sulle reti esistenti sono sintetizzate in Tabella 2, da cui discendono le considerazioni che seguono. a) La volumetria riscaldata ha subito un incremento di circa 14,7 Mm3, superiore agli 11,4 Mm3 dell’anno precedente; b) si è ancor più accentuata, tuttavia, la “concentrazione” dello sviluppo: ben il 61% dell’incremento è attribuibile a sole due reti: Torino (6,8 Mm3) e Milano (2,3 Mm3). c) Prosegue lo sviluppo, decisamente sostenuto, della rete di Torino, che da sola rappresenta il 46% dell’incremento registato nel 2011 sulle reti esistenti. Novità da segnalare riguardo ai sistemi di produzione dell’energia sono: a) entrata in esercizio del terzo ciclo combinato gas-vapore sulla rete di Torino (380 MWe e 220 MWt); b) installazione di caldaie di integrazione da 340 MWt sulla stessa rete di Torino; c) interconnessione della rete Torino Le Vallette alla rete principale e la dismissione della vecchia centrale a ciclo combinato MAD-TV che alimentava la rete secondaria;
d) interconnessione delle reti di Rho e di Pero e l’inglobamento delle caldaie di Fiera Milano (42,5 MWt) nel sistema di teleriscaldamento sovra-comunale; e) dismissione delle vecchie turbine a gas della rete di Imola (-14,22 MWe e -22,00 MWt); f) dismissione di una delle quattro turbine a gas installate sulla rete di San Donato Milanese (-9,60 MWe e 14,50 MWt); g) installazione di un cogeneratore tipo MAG sulla rete di Cairo Montenotte (1,12 MWe e 1,24 MWt); h) installazione di un cogeneratore tipo MAG nella centrale di San Martino di Castrozza (0,43 MWe e 0,43 MWt); i) installazione di un cogeneratore tipo MAG sulla rete di Modena III° Peep (1,05 MWe e 1,18 MWt); j) avvio del prelievo di calore dal WTE-RSU di Sesto san Giovanni (20,00 MWt); k) avvio del prelievo di calore dal WTERSU di Forlì; l) installazione di un groppo frigorifero tipo GFA sulla rete di Borgaro (1,00 MWf); m) installazione di un gruppo frigorifero tipo GFA sulla rete di Desio (0,400 MWf); n) dismissione di un gruppo frigorifero tipo GFA sulla rete di Bologna Sede e sostituzione con un gruppo frigorifero tipo GFC. Nuovi impianti Incremento cogenerativi dedicati lunghezza (a combustibile reti fossile) km MWe MWt 63,40 -31,64 -45,30
CITTÀ e RETI
Incremento Volumetria riscaldata
1 TORINO
m3 6.781.431
2 MILANO [1]
2.257.440
10,83
3 RHO-PERO
1.002.403
2,00
664.000
2,00
4 SETTIMO Torinese 5 BRESCIA
390.000
3,71
6 PARMA
350.000
3,50
7 RIVOLI
254.514
3,45
8 REGGIO EMILIA
253.012
1,00
9 PIACENZA
250.000
1,60
10 IMOLA
232.400
7,82
11 MONZA
223.249
2,15
12 VICENZA
207.000
0,56
13 ACQUI TERME
200.000
3,79
14 ROMA
199.717
2,13
MWe
MWt
Volumetria allacciata alle reti di riscaldamento urbano Senza dimenticare le criticità prima registrate riguardo alle reti esistenti (sviluppo concentrato su pochissime reti), si vuole comunque evidenziare che l’utenza termica allacciata ai sistemi di riscaldamento urbano ha subito nel 2011 un incremento, in valore percentuale, confrontabile con il valore medio del periodo 2000÷2010. Nell’ultimo anno sono stati infatti allacciati circa 15,9 milioni di m3, con un incremento del 6,5% rispetto all’anno precedente. A titolo di confronto, in Tabella 3 si evidenzia il trend degli ultimi anni. Al 31 dicembre 2011 il parco edilizio allacciato a reti di teleriscaldamento in Italia ha pertanto raggiunto la volumetria di 260,3 milioni di m3. Ancora una volta siamo costretti a precisare che il quadro che emerge dalla Tabella 3 non è tuttavia completo ed esaustivo, riguardando questo solo le reti di cui si ha una precisa conoscenza dei dati impiantistici e gestionali. Bisogna segnalare, in aggiunta, come fatto nell’Annuario preceNuove Incremento Nuovi Pompe prelievo impianti di calore da CTE WTE-RSU MWt
MWt 220,0
MWt
Nuove caldaie a gas MWt 340,0
Nuove GFA MWf
23,0 42,5
34,8
-14,22
-22,00 5,00
15 CAIRO Montenotte
1,12
1,24
16 MODENA III° PEEP
1,05
1,18
17 ROVERETO Zona Industriale
0,43
18 SAN DONATO Milanese
-9,60
-14,50
19 SAN MARTINO DI CASTROZZA
0,43
0,43
20 FORLI’
20,00
21 BOLOGNA Sede
-0,870
22 BORGARO
1,000
23 DESIO
0,400
Incremento totale reti esistenti
14.725.958
Incremento volumetria Reti 1÷4:
10.705.274
Incremento VR Reti 1÷4 / incremento totale
73%
[1] L’incremento di potenza da WTE-RSU è da riferire all’impianto di Sesto San Giovanni Tabella 2. Il riscaldamento urbano in Italia - Sviluppi delle reti esistenti nel 2011
6
Nuovi impianti a FER
LA SITUAZIONE COMPLESSIVA AL DICEMBRE 2011
IL RISCALDAMENTO URBANO
SETTEMBRE 2012
Volumetria allacciata Incremento
Anno
Incremento nell’anno
% 9,0%
km
km
1999
115
996
1,00
6,8%
2000
95
1.091
1,07
7,3%
2001
151
1.242
1,14
132,3
1,13
5,1%
2002
121
1.363
1,25
7,8
140,1
1,19
5,9%
2003
108
1.471
1,35
4,2
144,4
1,23
3,0%
2004
38
1.509
1,38
2005
11,2
155,6
1,33
7,8%
2005
158
1.667
1,53
2006
21,7
177,3
1,51
14,0%
2006
286
1.953
1,79
2007
21,3
198,7
1,69
12,0%
2007
218
2.171
1,99
2008
13,2
211,9
1,81
6,7%
2008
85
2.256
2,07
2009
14,6
226,5
1,93
6,9%
2009
148
2.404
2,20
2010
17,9
244,4
2,08
7,9%
2010
368
2.772
2,54
2011
15,9
260,3
2,22
6,5%
2011
179
2.951
2,70
Media 2000-2011
12,53
7,5%
Media 2000-2011
163
Anno
Nell'anno
Al 31 Dicembre Mm3 109,8
Indice
1999
Mm3 9,1
2000
7,5
117,3
2001
8,6
125,9
2002
6,4
2003 2004
Estensione al 31 Dicembre Indice 1,00
Tabella 3. Andamento della volumetria teleriscaldata Tabella 4. Andamento della estensione delle reti
dente, che innumerevoli reti, per la maggior parte di piccole dimensioni (con alcune eccezioni), tutte alimentate a biomassa, sono in esercizio, ed altre in fase di realizzazione, lungo l’intero arco alpino. Soprattutto in Trentino Alto Adige, ma anche in Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta. La difficoltà di censire tali reti, e di rilevarne i dati impiantistici e di bilancio energetico, impedisce di inserirle organicamente nelle tabelle statistiche del presente Annuario. Pur in carenza di dati completi, si è comunque ritenuto utile riportare, come nell’anno precedente, una apposita sezione nell’Annuario (Tabella 12 e Tabella 13, poste alla fine di questa relazione introduttiva), riportante l’elenco, ancorchè parziale e sicuramentee non aggiornato, delle nuove iniziative censite nelle province di Bolzano e di Trento. Fra queste, come detto, compaiono anche reti aventi dimensioni di tutto rispetto. Al fine di disporre di un quadro completo, in tale elenco compaiono anche le reti carat-
terizzate con sufficiente precisione e che pertanto sono inserite nella Tabella 2 della Parte I. Si stima che, complessivamente, le reti alimentate a biomassa elencate nella sezione “Impianti con dati provvisori” riscaldano una volumetria di circa 5÷6 milioni di metri cubi. La volumetria totale effettivamente teleriscaldata a fine 2011 si attesta, pertanto, attorno ai 265 milioni di metri cubi.
Estensione delle reti di teleriscaldamento L’estensione delle nuove reti inserite nell’Annuario 2012 si attesta attorno ai 27 km. Rispetto all’ultimo rilevamento – quello riportato nell’Annuario 2011 - le reti esistenti hanno subito un incremento di 152 km: un valore ben inferiore a quello registrato nel 2010 (224 km). Doveroso precisare che l’incremento registrato nel presente Annuario va riferito
Distribuzione territoriale degli impianti In Tabella 5 è sintetizzata la distribuzione
Volumetria teleriscaldata REGIONE
Anno 2010
Anno 2011
1 Lombardia
Mm3 112,0
Mm3 117,6
% 45,2%
2 Piemonte
62,2
70,5
27,1%
3 Emila Romagna
36,8
37,7
14,5%
4 Veneto
13,4
13,8
5,3%
5 Trentino Alto Adige
10,8
10,9
4,2%
6 Valle d'Aosta
1,2
1,5
0,6%
7 Lazio
3,5
3,6
1,4%
8 Liguria
2,8
3,0
1,2%
9 Toscana
1,0
1,0
0,4%
10 Marche
0,6
0,7
0,3%
TOTALE ITALIA
244,4
260,3
100%
TOTALE NORD
236,4
252,0
97%
97%
Tabella 5. Distribuzione geografica delle reti di teleriscaldamento
alla precedente comunicazione dei gestori; questo significa che una estensione della rete realizzata nel 2010 ma non comunicata ai fini dell’Annuario 2011 risulta attribuita all’anno 2011. Pertanto al 31 dicembre del 2011 l’estensione delle reti di riscaldamento urbano in Italia ha raggiunto i 2.951 km di rete primaria (Tabella 4). Quanto agli impianti d’utenza, a fine 2011 risultano installate complessivamente 51.150 sottocentrali. L’incremento, rispetto all’anno precedente, è stato di 2.582 unità. La tipologia impiantistica che vede l’erogazione di calore per riscaldamento e per acqua calda sanitaria è sempre prevalente (oltre il 63% degli impianti; nel 2007 tale tipologia costituiva il 60% delle sottocentrali installate e nel 1997 solo il 50%). Il trend registrato è sintomo evidente del fatto che l’impiantistica delle nuove edificazioni meglio si presta ad essere allacciata a reti di teleriscaldamento.
territoriale degli impianti di teleriscaldamento in Italia, con aggregazione a livello regionale. È ormai consolidata la situazione che vede le reti concentrate nell’Italia settentrionale e la quasi totalità della volumetria teleriscaldata (circa 252 milioni di m3, pari al 97% della volumetria totale) localizzata in sei regioni: Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta. Si evidenzia che la regione Trentino Alto Adige raggiunge, considerando anche gli impianti di Tab. 12 e Tab. 13, circa 15 milioni di metri cubi riscaldati (tutte reti alimentate a biomassa), ponendosi così al 4° posto della “graduatoria” delle regioni dotate di impianti di teleriscaldamento.
7
IL RISCALDAMENTO URBANO
SETTEMBRE 2012
Nella sottostante Figura 1 è riportato un interessante indicatore della diffusione del teleriscaldamento a livello regionale: il rapporto fra la volumetria teleriscaldata e la popolazione residente. Si rileva che, in rapporto alla popolazione residente, il Piemonte risulta la regione a maggiore diffusione del teleriscaldamento (16,7 m3/abitante), avendo ormai superato il Trentino A. A. (anche considerando la volumetria degli impianti della “sezione dati provvisori”), che rimane attestato attorno a 16,5 m3/abitante. Nell’ambito delle sei regioni settentrionali teleriscaldate, si evidenzia, e fa riflettere, il modesto valore dell’indice della regione Veneto (3,1 m3/abitante: solo il 18% della regione Piemonte).
Figura 1. Rapporto tra volumetria teleriscaldata e popolazione residente. Anno 2011
Centrali di produzione dell’energia Come già anticipato nel Paragrafo 1, le novità più significative intervenute nel corso del 2011 riguardano le reti esistenti. Sono da evidenziare: 1) la nuova centrale a ciclo combinato gas-vapore di Torino (380 MWe e 220 MWt); 2) la dismissione dela vecchia centrale a ciclo combinato MAD-TV di Torino Le Vallette (-31,6 MWe e -45,3 MWt); 3) la dismissione delle vecchie turbine a gas installlate presso la centrale di Imola (-14,2 MWe e -22,0 MWt); 4) la dismissione di una delle vecchie turbine a gas installata presso la centrale di San Donato Milanese (-9,2 MWe e -14,5 MWt); 5) l’avvio del prelievo di calore dal WTERSU di Sesto San Giovanni (23,0 MWt); 6) l’avvio del prelievo di calore dal WTERSU di Forlì (20,0 MWt); A fine 2011 la potenzialità delle unità di produzione che alimentano reti di teleriscaldamento risulta quella riportata in Tabella 6. Si precisa che, in coerenza con la metodologia adottata già dal 2006, la Tabella
6 non riporta la potenza elettrica degli impianti di termovalorizzazione RSU e quella delle centrali termoelettriche da cui viene prelevato calore destinato alle reti di teleriscaldamento. Agli aspetti metodologici è dedicata l’Appendice posta alla fine del presente capitolo introduttivo. Dai dati riportati in Tabella 6 si rileva che, prescindendo dalle caldaie di integrazione e riserva, la tipologia prevalente è costituita da impianti di cogenerazione alimentati da combustibili fossili: 1.031 MWt da impianti dedicati e 1.065 MWt da centrali termoelettriche. Queste ultime, quant’anche realizzate ed esercite con lo scopo primario di produrre energia elettrica per la rete nazionale, assumono la natura di “impianti di produzione combinata” nel momento in cui da esse si preleva calore da destinare alle reti di teleriscaldamento. È ormai più che consistente la presenza di impianti di termovalorizzazione RSU (in grado di erogare complessivamente 392 MWt: Bologna-Frullo, Brescia, Como, Cremona, Ferrrara, Reggio Emilia, Milano-Figino, BolPotenzialità installata al 31-12-2011
TIPOLOGIA IMPIANTO
Potenzialità installata al 31-12-2010
Incremento potenzialità
Elettrica
Termica
Elettrica
Termica
Elettrica
MWe
MWt
MWe
MWt
MWe
MWt
772
1.031
820
1.110
- 47,86
- 78,6
Centrali termoelettriche
-
1.065
-
845
-
220,0
Impianti di termovalorizzazione RSU
-
392
-
351
-
40,9
Impianti di sola combustione a biomassa
-
197
-
184
-
13,3
33,3
67
32,6
64
0,70
3,10
Fonte geotermica
-
41
-
41
-
-
Recupero da processo industriale
-
10,6
-
10,6
-
-
Pompe di calore
-
20,3
-
20,3
-
-
Caldaie di integrazione e riserva
-
4.115
-
3.676
-
438,6
805
6.940
853
6.303
- 47,16
637
Impianti di cogenerazione [1]
Impianti di cogenerazione a biomassa
TOTALE [1] Impianti dedicati alimentati a combustibili fossili
Tabella 6. Tipologia degli impianti di produzione dell’energia
8
zano, Bergamo, Desio e, dal 2011, Sesto San Giovanni e Forlì), ormai tutti di tipo cogenerativo. Si rileva, inoltre, il ruolo ormai importante degli impianti utilizzanti biomassa (264 MWt totali installati, di cui 197 MWt in combustione semplice e 67 MWt in impianti cogenerativi). Fatti salvi gli episodi “storici” localizzati nell’area di Larderello, nelle regioni settentrionali Ferrara rimane l’unico caso di utilizzo di energia geotermica. A seguito del dimezzamento dei 20 MWt “storici” recuperati dalla raffineria IES (rete di Mantova), evento registrato nell’Annuario 2009, avvenuto in concomitanza con l’entrata in esercizio del prelievo di calore dalla centrale a ciclo combinato di Enipower, l’apporto dei recuperi energetici da processi industriali rimane ad un livello poco significativo. La precedente previsione di recupero dal processo produttivo dello stabilimento Antibioticos di Settimo Torinese (21 MWt) non ha avuto seguito: tale fonte – come si
Termica
IL RISCALDAMENTO URBANO
TIPOLOGIA IMPIANTI DI COGENERAZIONE DEDICATI
Potenzialità installata al 31-12-2011
SETTEMBRE 2012
Potenzialità installata al 31-12-2010
Variazione 2010-2011
Elettrica
Termica
Numero
Elettrica
Termica
Numero
Elettrica
Termica
Numero
MWe
MWt
unità
MWe
MWt
unità
MWe
MWt
N.
Turbina a vapore (fossili)
157,7
347,4
4
157,7
347,4
4
0,00
-
0
Motore alternativo a gas
273,1
274,6
136
265,9
269,6
130
7,26
5,07
6
Ciclo combinato TG-TV
258,4
267,3
8
258,8
268,3
8
-0,40
-1,00
0
Turbina a gas [1]
82,3
141,2
9
106,0
178,9
12
-23,68
-37,70
-3 1
Turbina a vapore (biomasse)
29,9
63,3
3
29,2
60,2
2
0,70
3,10
Motore alternativo a biogas
3,318
4,122
3
3,318
4,122
3
-
-
0
Microturbina a gas
0,225
0,476
3
0,225
0,476
3
-
-
0
Motore alternativo diesel
0,430
0,430
1
0,000
0,000
0
0,43
0,43
1
Ciclo combinato MAD-TV [2]
0,000
0,000
0
31,640
45,300
1
-31,64
-45,30
-1
805
1.099
167
853
1.174
163
-47,34
-75,40
4
TOTALE
[1] Nel 2011 sono state dismesse le due TG di Imola ed una dlle TG di San Donato Milanese [2] Nel 2011 è stato dismesso il ciclo combinato MAD-TV di Torino Le Vallette Tabella 7. Tipologia degli impianti di cogenerazione
è già detto - è stata sostituita dal prelievo di calore dalla centrale a ciclo combinato di AceaElectrabel realizzata nel comune di Leinì. La Tabella 7 sintetizza i dati relativi alla tipologia e potenzialità delle unità di cogenerazione dedicate, vale a dire quelle unità dimensionate ed esercite espressamente per alimentare le rispettive reti di teleriscaldamento. Non fanno parte di tale categoria di impianti termoelettrici e gli impianti di termovalorizzazione RSU. Risulta che la turbina a vapore in impianti a combustibili fossili (impianti di Brescia con 300,9 MWt e di Reggio Emilia con 46,5 MWt) costituisce ancora, in termini di potenza installata, la tipologia prevalente con circa il 32% della potenza totale installata in cogenerazione. I motori alternativi a gas continuano ad occupare, con il 25% della potenza installata, il secondo posto nella graduatoria, superando, seppur di poco, gli impianti a ciclo combinato gas-vapore (impianti di Genova, Cremona Est, Verona Borgo Trento, Bologna Ovest, Reggio Emilia, Imola ed Alba). Le turbine a gas in ciclo semplice occupano ancora, nonostante le dismissioni segnalate in precedenza, il quarto posto che occupavano nel 2010: restano in esercizio solo impianti turbogas ormai datati (Milano Tecnocity, Osimo, Roma, tre unità di San Donato Milanese, Varese) e nessun nuovo impianto risulta installato ormai da molti anni. I MAD, assenti nel 2010, compaiono nel 2011 con una sola piccola unità da 430 kWe / 430 kWt installata di San Martino di Castrozza. Nel 2011 risultano in esercizio le medesime tre microturbine del 2010, per complessivi 225 kWe e 476 kWt. L’apporto di questa tipogia impiantistica è evidentemente del tutto trascurabile, sia in termini di potenzialità che di produzione energetica. La Tabella 7 evidenzia poi – lo si ribadisce - che nel 2011 sono entrati in eserci-
zio (nell’accezione di “censiti”): sei nuovi cogeneratori tipo MAG; un ciclo ORC; un cogeneratore tipo MAD. Nello stesso anno sono state dismesse: tre turbine in ciclo semplice; un ciclo combinato MAD-TV. Si precisa infine, per completezza, che le variazioni indicate in tabella relative alla potenza installata sono in parte attribuibili ad una rettifica dei dati 2010 comunicata dai rispettivi gestori e non ad una effettiva variazione della configurazione impiantistica.
Fonti di energia utilizzate nei sistemi di riscaldamento urbano Il mix di fonti di energia primaria utilizzato nei sistemi di riscaldamento urbano in Italia nel 2011 è sintetizzato in Tabella 8. I dati che compaiono in tabella sono il risultato delle metodologie di analisi riportate in Appendice. In particolare, per i gruppi cogenerativi viene considerata solo la porzione “Full CHP” definita dalla Direttiva 2004/8/CE, recepita dalla normativa nazionale con il DM 4 agosto 2011.
L’adozione della “Metodologia Direttiva” rende poco significativo il confronto con gli anni precedenti. In ogni caso, pur con il limite ora evidenziato, si ritiene utile il confronto con la situazione relativa al 1995, in quanto fornisce indicazioni del trend di medio periodo. Dal confronto si rileva che il gas naturale costituisce ancora di gran lunga la fonte principale, con una percentuale (accresciuta nei sedici anni trascorsi) ormai prossima al 76% dell’input complessivo. I Rifiuti Solidi Urbani (RSU) costituiscono oggi il secondo “combustibile” utilizzato nei sistemi di riscaldamento urbano (il dato riportato in tabella comprende sia la frazione biodegradabile FBD che quella non biodegradabile FNBD, ma sempre esclusivamente riferite alla porzione Full-CHP di ciascun impianto). Si rimarca poi l’accresciuta importanza, nel complesso, delle fonti rinnovabili (fra cui si è ritenuto di annoverare i rifiuti, in quanto “energia altrimenti dispersa”), passate dal 3% nel 1995 (geotermia, recupero industriale ed RSU) al 20,0% nel 2011 (alle prime si sono aggiunte le bio-
Anno 2011
Anno 1995
FONTI DI ENERGIA UTILIZZATE tep
%
tep
%
1.179.913
75,9%
383.521
68,9%
195.813
12,6%
6.708
1,2%
Biomasse
98.577
6,3%
-
0,0%
Carbone
45.576
2,9%
69.810
12,5%
6.046
0,4%
79.726
14,3%
10.933
0,7%
4.472
0,8%
2.322
0,1%
4.644
0,8%
15.589
1,0%
7.750
1,4%
1.247.125
80%
540.807
97%
307.645
20%
15.824
3%
1.554.770
100%
556.631
100%
Gas naturale Termovalorizzazione RSU
Olio Combustibile Geotermia Recupero da processo industriale Energia primaria fossile del SEN [1] Totale fossili Totale rinnovabili Totale generale
[1] Consumi del Sistema Elettrico Nazionale per energia elettrica prelevata dalla rete Tabella 8. Fonti energetiche utilizzate nei sistemi di produzione
9
IL RISCALDAMENTO URBANO
SETTEMBRE 2012
masse ed un consistente incremento del recupero termico da termovalorizzazione RSU). Si rimarca che nel 2010 le rinnovabili costituivano il 14,6% dell’input energetico: l’incremento consistente è da attribuire in primo luogo ad un maggior utilizzo di RSU e, in secondo luogo, all’incremento delle biomasse. Fra le fonti rinnovabili, un ruolo importante spetta alle biomasse, che costituiscono oggi il terzo combustibile utilizzato nei sistemi di teleriscaldamento in Italia (6,3% dell’input). Le altre fonti rinnovabili (geotermia e recuperi industriali) rimangono tutt’ora marginali, attestate complessivamente attorno allo 0,8%. Il peso di tali fonti è tuttavia meno marginale se riferito all’energia netta immessa nelle reti, come risulta al punto successivo.
Energia prodotta Dalla sintesi riportata in Tabella 9 risulta che, nell’anno 2011, le centrali al servizio di reti di teleriscaldamento in esercizio in Italia hanno prodotto 5.435 GWh elettrici, 8.645 GWh termici e 95,4 GWh frigoriferi. L’energia utile, cioè al netto delle perdite di rete ed autoconsumi di centrale, ammonta rispettivamente a 5.201 GWhe (96% della produzione), a 7.322 GWht (85,5% dell’energia immessa nelle reti) ed a 94,4 GWhf (99% della produzione). La diminuzione, rispetto al 2010, della produzione termica (-4%) è il risultato della situazione climatica e del fatto che la volumetria aggiuntiva è stata probabilmente allacciata nel
Risparmio energetico ed emissioni evitate Nella Figura 2 è riportato il bilancio ener-
secondo semestre dell’anno. Dello stesso ordine di grandezza è la riduzione della produzione elettrica (-3%). Nella produzione elettrica prima indicata è compresa sia quella delle centrali cogenerative dedicate sia quella “associata” al calore prelevato da altre centrali cogenerative (centrali termoelettriche, inceneritori RSU). In entrambi i casi, l’energia elettrica associata al calore è valutata con il metodo ex DM 4 agosto 2011, mutuato dalla Direttiva 2004/8/CE. Il metodo è illustrato nell’Appendice Metodologica. Anche l’energia frigorifera erogata alle utenze ha subito una riduzione del 3%, e comunque questo vettore energetico rimane di entità decisamente modesta. Dalla successiva Tabella 10 risulta che l’energia termica prodotta in cogenerazione costituisce il 50,5% dell’energia totale immessa in rete; l’energia di integrazione prodotta a mezzo di caldaie semplici costituisce il 26,3%, mentre il restante 23,2% circa è costituito da “fonti rinnovabili” (fra queste si annovera, con approssimazione accettabile, la pompa di calore). Complessivamente, quindi, circa il 74% dell’energia termica immessa nelle reti di teleriscaldamento è prodotta tramite tecnologie a basso impatto ambientale. La tabella evidenzia inoltre che l’apporto della cogenerazione ha subito variazioni modeste rispetto all’anno precedente e che si è verificato una positiva sostituzione della produzione termica semplice tramite combustibili fossili con energia da fonte rinnovabile.
getico ed ambientale generale consuntivato dai sistemi di teleriscaldamento in esercizio in Italia nel 2011. I dati riportati sono il risultato della metodologia illustrata in Appendice. Si rileva che nel 2011 i sistemi di riscaldamento urbano operanti in Italia hanno conseguito un risparmio di energia primaria di circa 405.000 tep, corrispondente a circa il 24% dell’energia consumata dai “sistemi convenzionali sostituiti” (caldaie di edificio e sistema termo-elettrico nazionale). Dalla stessa Figura 2 si evidenzia che gli impianti di teleriscaldamento in esercizio hanno evitato la produzione di circa 1.324.000 t di anidride carbonica rispetto ai “sistemi convenzionali sostituiti”. Si vuole rimarcare che la riduzione dei benefici energetici ed ambientali rispetto a quanto riportato nell’Annuario 2011 è dovuta all’adozione di parametri di confronto - coerenti con i recenti disposti normativi - ben più restrittivi rispetto a quelli adottati in passato. In particolare: • il rendimento del Sistema Termico Sostituito è passato da 0,80 a 0,90; • il rendimento del Sistema Elettrico Sostituito è passato da 0,40 a 0,46. • Le emissioni specifiche sel Sistema Elettrico Sostituito sono passate da 666 a 564 g CO2/kWhe netto prodotto.
Produzione lorda Anno 2010
Energia all’utenza
TIPO DI ENERGIA PRODOTTA
Anno 2011
Incremento 2010-2011
Anno 2011
Anno 2010
Incremento 2010-2011
GWh
GWh
GWh
%
GWh
[1]
GWh
GWh
%
Energia termica
8.645
8.999
-354
-4%
7.322
0,85
7.746
-424
-5,5%
Energia elettrica
5.435
5.592
-157
-3%
5.201
0,96
5.357
-156
-2,9%
Energia frigorifera
95,4
98,3
-2,9
-3,0%
94,4
0,99
97,3
-2,9
-3,0%
[1] Rapporto fra energia prodotta in centrale ed energia utile erogata alle utenze Tabella 9. Produzione di energia
Energia immessa in rete TECNOLOGIA DI PRODUZIONE Da cogenerazione fossile
Anno 2011 [1]
GWh 4.361
GWh 4.565
% 50,7%
Da produzione semplice
[2]
2.277
26,3%
2.587
28,7%
Da fonti rinnovabili
[3]
1.974
22,8%
1.843
20,5%
Da pompa di calore
32,40
0,37%
4
0,04%
TOTALE
8.645
100%
8.999
100 %
[1] Centrali dedicate, centrali termoelettriche [2] Caldaie a combustibili fossili [3] Biomassa, geotermia, recupero da processi, RSU Tabella 10. Tecnologia di produzione dell’energia termica immessa nelle reti
10
Anno 2010 % 50,5%
Figura 2. Bilancio energetico-ambientale dei sistemi di teleriscaldamento in esercizio in italia - Anno 2011 Flussi energetici ed emissioni di anidride carbonica Parco termoelettrico nazionale: Ρel =46%
IL RISCALDAMENTO URBANO SETTEMBRE 2012
11
IL RISCALDAMENTO URBANO
SETTEMBRE 2012
Teleraffrescamento La situazione a fine 2011 ed il confronto con l’anno precedente è riportato in Tabella 11, da cui si rileva la sostanziale staticità di questo settore. La tecnologia prevalente è ancora quella che prevede il trasporto di calore presso l’utente e la produzione locale di acqua refrigerata mediante gruppi frigoriferi ad assorbimento alimentati sia ad acqua surriscalda che ad acqua calda; a vapore in due soli casi. Per quanto riguarda la distribuzione di acqua refrigerata prodotta presso la centrale del gestore della rete, a fine 2011 la potenza frigorifera installata risulta pari a 66,6 MWf (+3,20 MWf rispetto al 2010). Per quanto riguarda la produzione periferica di acqua refrigerata a mezzo di gruppi frigo-assorbitori (GFA) alimentati dalle reti di teleriscaldamento, nel 2011 si registra una variazione positiva pari a +2,70 MWf (tale incremento è tuttavia in parte dovuto ad una rettifica, da parte dei Gestori, dei dati comunicati nel 2010). Complessivamente, la potenza dichiarata degli impianti di produzione di energia frigorifera passa da 153,9 MWf nel 2010 a 159,8 MWf nel 2011. Quanto ai risultati di esercizio, si evidenzia un leggero calo (-3% rispetto al 2010). Ancora una volta occorre rimarcare che il confronto fra energia frigorifera ed energia termica rimane (e lo rimarrà certamente)
TIPOLOGIA IMPIANTISTISTICA
RETI DI TELERISCALDAMENTO ALIMENTATE A BIOMASSA DATI PROVVISORI La ormai notevole diffusione degli impianti alimentati a biomassa hanno indotto ad inserire nell’Annuario, già a partire dalla edizione 2009, una apposita sezione dedicata a tali impianti. Le dimensioni (piccole o
piccolissime nella maggior parte dei casi), nonché la natura strettamente “locale” degli operatori, rendono tuttavia estremamente difficoltoso il censimento di tali iniziative ed il rilevamento di tutti i dati impiantistici e gestionali riportati nell’Annuario. Per tale motivo si è ritenuto opportuno inserire la presente “sezione impianti con dati provvisori”, riportante solo poche essenziali informazioni. La nuova sezione riguarda, per quest’anno, solo gli impianti localizzati nella provincia di Trento (Tabella 12) ed in quella di Bolzano (Tabella 13 e Tabella 14). Si auspica che, dalla prossima edizione, possano essere inseriti anche i numerosi impianti della Valle d’Aosta, del Piemonte e della Lombardia. Si evidenziano ben 66 impianti a biomassa localizzati nella provincia di Bolzano (compresi gli 8 impianti che da tempo sono presenti nelle passate edizioni dell’Annuario), che installano quasi 236 MWt da biomassa e nel 2009 hanno erogato 560 GWht. Di minore consistenza risultano le iniziative censite in provincia di Trento: 10 impianti in esercizio (ed ultetiori 3 impianti in corso di realizzazione) oltre ai 4 che già da tempo sono presenti nell’Annuario, che installano 12 MWt da biomassa ed erogano circa 25 GWht/anno. Si stima che gli impianti a biomassa con dati provvisori delle due province riscaldano una volumetria dell’ordine di 10÷11 milioni di metri cubi.
Potenza installata nel 1995
GFC
GFA
Totale
GFC
GFA
Totale
1995-2011
2010-2011 MWf
Potenza installata nel 2011
Potenza installata nel 2010
Variazione
MWf
MWf
MWf
MWf
MWf
MWf
MWf
MWf
IMPIANTI IN CENTRALE
8,7
42,4
24,2
66,6
39,6
23,8
63,4
57,9
3,20
IMPIANTI PRESSO UTENZE
43,6
93,2
93,2
90,5
90,5
49,6
2,70
TOTALE
52,3
114,3
153,9
107,5
5,90
Variazione 2010-2011
TIPOLOGIA IMPIANTISTISTICA
Energia prodotta nel 1995
42,4
117,4
159,8
6,9%
2,8%
3,8%
Energia prodotta nel 2011 GFC
GFA
Totale
39,6
Energia prodotta nel 2010 GFC
GFA
Totale
Energia all'utenza 2011
2010
MWhf
MWhf
MWhf
MWhf
MWhf
MWhf
MWhf
MWhf
MWhf
IMPIANTI IN CENTRALE
9.236
35.481
4.250
39.731
33.481
4.349
37.830
38.664
36.814
IMPIANTI PRESSO UTENZE
31.513
55.733
55.733
60.457
60.457
55.733
60.457
TOTALE
40.749
35.481
59.983
95.464
64.806
98.287
94.397
97.271
6,0%
-7,4%
-2,9%
Variazione 2009-2010
GFC = Gruppi Frigoriferi a Compressione GFA = Gruppi Frigoriferi ad Assorbimento Tabella 11. Sistemi di teleraffrescamento
12
impari: l’energia frigorifera erogata all’utenza nel 2011 (94,4 GWhf) è solo l’1,3% dell’energia termica fornita all’utenza per riscaldamento ed acqua calda sanitaria (7.322 GWht). La modesta diffusione di questa tecnologia è sostanzialmente attribuibile ad aspetti economici: • elevati costi delle reti di trasporto (con gruppi frigo in centrale); • elevati costi di produzione dell’energia, in particolare negli impianti con grupppi frigoriferi presso le utenze, ove si adottano necessariamente GFA monostadio con valori di COP entro l’intervallo 0,60÷0,65; • basso numero delle ore di utilizzo della potenza installata; • la tariffa di vendita dell’energia frigorifera si confronta necessariamente con i costi di produzione a mezzo di macchine a compressione che, quando sono di grossa taglia, sono in grado di raggiungere valori di COP superiori a 4÷5.
33.481
-3,0%
IL RISCALDAMENTO URBANO
CENTRO URBANO TELERISCALDATO
Avvio esercizio
N째 utenti allacciati
Potenza delle SCT
Energia erogata all'utenza
kWt
MWht
SETTEMBRE 2012
Generatori installati in centrale Caldaie a biomassa N.
Caldaie altri combustibili
MWt
Tipo
MWt
1 Cavalese [1]
1999
439
24.780
8,00
Gas
9,30
2 San Martino di Castrozza [1]
2002
263
25.140
8,80
Gasolio
6,93
3 Predazzo [1]
2002
40
6.400
2,73
Gas
9,00
4 Fondo [1]
2003
163
4.770
6,00
5 Coredo [1]
2010
180
3.195
2,40
Gas
1,40
6 San Michele A/A
2009
6.384
3,50
Gas
8,18
Gasolio
1,46
7 Sant'Orsola
2009
730
1,50
8 Pellizzano
2008
nd
1,20
9 Malosco
2009
nd
1,00
nd
1,00
Gasolio
0,60
nd
0,54
Gasolio
0,48
Gas
0,50
Gasolio
3,50
10 Cloz
2005
11 Tres
2005
7
9
12 Grumes
2005
277
0,45
13 Pieve di Ledro
2007
780
0,25
14 Pergine
nd
nd
15 Riva
nd
nd
16 Peio
1996
nd
nd
17 Tonale
2002
nd
nd
[1] Impianti presenti con dati di dettaglio in Tab. 1 della Parte I nd = dato non disponibile Tabella 12. Iniziative di teleriscaldamento a biomassa in provincia di TRENTO - Dati provvisori
Numero complessivo di impianti di teleriscaldamento a biomassa
N.
66
Impianti di teleriscaldamento con produzione di energia elettrica (gasolio, gas, biogas, olio vegetale, biomassa legno (ORC)
N.
16
Impianti di teleriscaldamento con produzione di energia elettrica da biomassa legno (ORC) Potenza termica complessiva caldaie, compresa condessazione del gas di scarico
N. MWt
9 236
Potenza elettrica complessiva impianti di produzione energia elettrica da biomassa legno (ORC)
MWe
7,0
Produzione termica complessiva di tutte le fonti energetiche (fossile e rinnovabile)
MWht
728.000
Produzione termica complessiva da fonti energetiche rinnovabili (biomassa legno, biogas, olio vegetale)
MWht
693.000
Produzione elettrica complessiva di tutte le fonti energetiche (fossile e rinnovabile)
MWhe
77.421
Produzione elettrica complessiva da fonti energetiche rinnovabili (biomassa legno, biogas,oliovegetale
MWhe
49.684
Produzione elettrica complessiva da biomassa legno (ORC)
MWhe
39.741
Calore venduto complessivo (fossile e rinnovabile)
MWht
560.000
Calore venduto complessivo (rinnovabile)
MWht
532.000
Fabbisogno complessivo di biomassa (legno)
Mm3
1.216
Allacciamenti complesivi (sottostazioni)
N.
11.820
Lunghezza tracciato rete di teleriscaldamento
km
715
Risparmio di equivalente di gasolio (calcolato sull' energia termica da fonti rinnovabili venduta)
litri
62.000.000
Riduzione di CO2 (calcolata sull' energia termica da fonti rinnovabili venduta) Risparmio di equivalente di gasolio (calcolato sull'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili) Riduzione di CO2 (calcolato sull'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili) Risparmio complessivo di equivalente di gasolio Riduzione complessiva di CO2
t litri t litri t
182.000 14.700.000 43.000 76.700.000 225.000
Tabella 14. Iniziative di teleriscaldamento a biomassa in provincia di Bolzano Sintesi della situazione e bilancio energetico anno 2009 (valutazioni Provincia Atonoma di Bolzano)
13
IL RISCALDAMENTO URBANO
SETTEMBRE 2012
Gestore impianto
Zona teleriscaldamento
Avvio esercizio
N° utenti allacciati
Potenza SST kWt
Energia all’utenza MWht
Consumo biomassa m3
1 Curon
Soc. coop. Bioenergia Resia a r.l.
Resia
fine 2007
110
1.600
3.247
6.310
2 Malles
Bioenergiegen. Schlinig soc.coop.a r.l.
Slingia
fine 2007
15
300
665
675
3 Curon
Bioenergie coop. St. Valentin a r.l.
San Valentino alla Muta
fine 2007
98
1.600
4.240
9.470
4 Castelrotto
Bio Heizwerk s.r.l.
Zona Artigianale Siusi
1999
15
850
-
-
5 Funes
Azienda Elettrica Funes soc.coop.a r.l.
San Pietro in Funes
fine 2007
105
1.100
3.251
7.225
6 Laces
Soc. Coop. Energetica Laces a r.l.
Laces
fine 2007
400
8.400
11.943
34.857
7 Stelvio
Coop. di Energia Solda soc.coop.a r.l.
Solda
2002
114
4.800
10.421
19.500
8 Vandoies
Energiegen. Vintl soc.coop.a r.l.
Vandoies di Sotto, Zona Artigianale, Vandoies di Sopra
2001
154
2.500
7.144
13.000
9 Rio Pusteria
Fonti energetiche Valles soc.coop.a r.l.
Valles
1997
135
4.900
6.845
13.270
10 Nova Ponente
Energia e Teleriscaldamento Obereggen soc.coop. a r.l.
Obereggen
fine 2007
11
2.800
4.129
5.400
11 Varna
Ener-Team s.r.l.
un quartiere di Varna
2006
10
700
818
2.280
12 Prato allo Stelvio
Azienda Energetica Prato soc.coop.a r.l.
Prato allo Stelvio
2001
406
2.800
9.209
14.824
13 Valle Aurina
Feichter Holz s.a.s.
Lutago
1998
174
2.800
6.243
12.000
Dobbiaco, San Candido
1995
650
Comune
Teleriscaldamento termo-elettrico Dobbiaco-San Candido soc.coop.a r.l. Teleriscaldamento Colle Isarco soc. coop. a r.l. Impianto di teleriscaldamento Racines di Dentro s.r.l.
Colle Isarco
fine 2006
119
4.100
7.588
15.985
Racines di Dentro
fine 2006
29
1.200
3.315
5.700
17 Chiusa
Teleriscaldamento Chiusa s.r.l.
Chiusa
ottobre 2006
249
3.000
11.511
3.590
18 Chiusa
Teleriscaldamento s.r.l. - Latzfons
Lazfons (quartiere di Lazfons)
fine 2005
114
1.000
1.800
4.437
Centrale Teleriscaldamento Valdaora s.p.a. Centrale Teleriscaldamento Valdaora s.p.a.
Valdaora di Sotto, Valdaora di Mezzo, Valdaora di Sopra
1994
320
Sorafurcia
fine 2004
22
1.100
2.045
3.906
fine 2004
349
10.900
19.579
39.008
1.600
1.999
6.253
14 Dobbiaco [1] 15 Brennero 16 Racines
19 Valdaora [1] 20 Valdaora
12.050
21 Sesto
Teleriscaldamento Sesto s.r.l.
Sesto, Waldheim, Bad Moos, Moso, San Vito
22 Verano
Termocentrale Verano soc.coop.a r.l.
Verano centro
1996
92
Monguelfo, Villa Bassa
2002
311
Prato dalla Drava
fine 2006
18
550
1.132
2.060
Tiso in Funes
fine 2007
52
850
1.170
2.600
San Nicoló
2004
33
700
1.302
2.760
San Pancrazio
2000
53
700
2.119
3.760
Santa Valpurga
2000
148
2.800
6.587
14.250
2002
16
500
223
104
23 Monguelfo [1] 24 San Candido 25 Funes 26 Ultimo 27 San Pancrazio 28 Ultimo
Teleriscaldamento Monguelfo Villabassa soc.coop.a r.l. Teleriscaldamento Rainer Prato Drava s.r.l. Teleriscaldamento Tiso soc.coop. a r.l. Coop. Promozionale Ultimo soc.coop.a r.l. - S.Nicolò Coop. Promozionale Ultimo soc.coop.a r.l. - S. Pancrazio Coop. Promozionale Ultimo soc.coop.a r.l. - S. Valpurga
2.900
29 Valle Aurina
Comune di Valle Aurina
edifici pubblici e alcuni privati a San Giovanni
30 Laion
Comune di Laion
Laion
fine 2004
114
1.400
3.521
5.890
31 Luson
Comune di Luson
Luson
fine 2007
125
1.600
3.041
5.530
2002
82
1.200
2.804
5.846
2006
5
550
523
1.323
4.648
68.900
32 Malles
Comune di Malles
33 Martello
Comune di Martello
edifici pubblici e alcuni privati a San Malles Martello Paese (edifici pubblici e privati)
TOTALE IMPIANTI 1÷33 [1] Impianti presenti con dati di dettaglio in Tab. 1 della Parte I
nd = dato non disponibile
Tabella 13. (prima parte) iniziative di teleriscaldamento a biomassa in provincia di Bolzano - Situazione al 31-12-2009
14
46.000
199.364
261.813
IL RISCALDAMENTO URBANO
SETTEMBRE 2012
Avvio esercizio
N° utenti allacciati
Potenza SST kWt
Energia all’utenza MWht
Consumo biomassa m3
1999
15
1.400
3.404
7.205
San Pietro in Funes
fine 2007
105
1.200
3.891
5.574
Laces
fine 2007
400
1.200
2.001
2.361
Soc.coop. centrale termica Velturno a r.l. Solda
2002
114
2.400
3.800
6.800
38 Sarentino
Soc. coop. Teleriscaldamento Sarentino a r.l.
Vandoies di Sotto, Zona Artigianale, Vandoies di Sopra
2001
154
10.000
8.035
16.800
39 Nova Ponente
Holz & Ko. s.r.l.
Valles
1997
135
800
867
3.950
40 Lasa
Laaser Eyrser Energiegen. soc.coop.a r.l. Obereggen
fine 2007
11
6.200
11.454
27.719
41 Badia
Ligna Calor Frenademetz spa
un quartiere di Varna
2006
10
5.800
14.367
29.849
42 Moso in Passiria
Pfelderer Gen. soc.coop.a r.l.
Prato allo Stelvio
2001
406
1.200
1.675
3.500
Lutago
1998
174
3.200
2.409
5.796
Dobbiaco, San Candido
1995
780
4.800
14.067
46.293
2.450
5.197
10.880
Comune
Gestore impianto
Zona teleriscaldamento
34 Naturno
Comune di Naturno
Zona Artigianale Siusi
35 Terento
Comune di Terento
36 Terlano
Comune di Terlano
37 Velturno
43 Prato allo Stelvio 44 Sluderno
Polyfaser s.r.l. + Azienda Energetica Prato soc.coop.a r.l. Schluderns Glurns Energiegen. soc. coop.a r.l.
45 Malles
Impianti sportivi Malles s.p.a.
Colle Isarco
fine 2006
119
46 Brunico [1]
Azienda Pubbliservizi Brunico
Racines di Dentro
fine 2006
2.160
47 San Candido
Sulzenbacher Otto & Co. s.n.c.
Chiusa
ottobre 2006
249
1.100
2.000
4.628
48 Laion
Telfholz s.r.l.
Lazfons (quartiere di Lazfons)
fine 2005
114
550
951
1.460
Termo Antermeia soc.coop.a r.l.
Valdaora di Sotto, Valdaora di Mezzo, Valdaora di Sopra
1994
478
1.200
1.410
3.500
50 Val di Vizze
Thermo Wipptal s.p.a.
Sorafurcia
fine 2004
22
18.400
47.583
117.438
51 Malles
Falegnameria Telser s.n.c.
Sesto, Waldheim, Bad Moos, Moso, San Vito
fine 2004
349
1.200
1.900
6.500
52 Valle Aurina
Wärme- und Energiegen. Ahrntal soc. coop.a r.l.
Verano centro
1996
92
1.600
7.220
-
Rasun Anterselva 53 [1]
Termocentrale Anterselva soc.coop.a r.l.
Monguelfo, Villa Bassa
2002
340
54 Rasun Anterselva
Wärmewerk Rasen s.p.a.
Prato dalla Drava
fine 2006
18
9.400
12.145
53.182
55 Selva dei Molini
Azienda elettrica Selva dei Mulini s.p.a.
Tiso in Funes
fine 2007
52
400
611
343
56 Selva dei Molini
Azienda elettrica Selva dei Mulini s.p.a.
San Nicoló
2004
33
1.400
2.099
4.637
57 Sarentino
Consorzio centrale dei f.lli Gruber
San Pancrazio
2000
53
370
846
1.118
58 Silandro
Teleriscaldamento Silandro s.r.l.
Santa Valpurga
2000
148
4.600
21.340
36.353
59 Chiusa
Società energetica di Lazfons s.r.l.
edifici pubblici e alcuni privati a San Giovanni
2002
16
-
-
-
60 Renon
Bioenergia termocentrale Renon soc. coop. a.r.l.
Laion
fine 2004
114
6.700
4.600
66.500
61 Funes
Società elettrica Funes soc.cooo. a.r.l.
Luson
fine 2007
125
700
1.207
2.745
Schluderns Glurns Energiege.soc. coop.a.r.l. - Tubre Teleriscaldamento Varna - Bressanone società consortile a.r.l.
edifici pubblici e alcuni privati a San Malles Martello Paese (edifici pubblici e privati)
2002
82
2.600
2.046
4.027
2006
5
6.200
22.080
54.131
64 Bressanone
Energiegen. Klerant soc.coop.a.r.l.
edifici pubblici Naturno
1998
10
350
-
-
65 Campo Tures
Taufer s.r.l.
Terento centro
1995
79
-
2.085
-
66 Falzes
Azienda energetica Falzes coop.a.r.l.
Terlano (prelaventemente edifici pubblici)
febbraio 2008
15
1.400
130
513
11.625
167.720
49
San Martino in Badia
62 Sluderno 63 Varna
TOTALE IMPIANTI 1÷66 [1] Impianti presenti con dati di dettaglio in Tab. 1 della Parte I
137.161
12.460
550.406
785.615
nd = dato non disponibile
Tabella 13. (seconda parte) iniziative di teleriscaldamento a biomassa in provincia di Bolzano - Situazione al 31-12-2009
15
SETTEMBRE 2012
IL RISCALDAMENTO URBANO
Appendice Metodologica Metodologia utilizzata per la valutazione del risparmio di energia primaria e delle emissioni evitate di anidride carbonica attribuibili ad una rete di teleriscaldamento
a presente Appendice illustra la metodologia adotatta da AIRU per la valutazione del risparmio di energia primaria fossile e delle emissioni evitate di anidride carbonica (CO2) attribuibili ad una rete di teleriscaldamento alimentata da un qualsivoglia mix di fonti energetiche. L’Appendice costituisce il necessario complemento alle elaborazioni statistiche contenute nell’Annuario, in quanto occorre giustificare i risultati ottenuti e, soprattutto, il divario rispetto ai risultati presentati nelle precedenti edizioni dell’Annuario riguardanti il risparmio di energia primaria fossile e le emissioni evitate di anidride carbonica. La metodologia di seguito illustrata discende per buona parte dallo studio AIRU-ENEA “Teleriscaldamento e sistemi energetici integrati – Metodologia di valutazione dei benefici energetici ed ambientali” realizzato nel corso del 2008, modificata laddove si è reso necessario renderla coerente con i disposti del DM 4 agosto 2011 che ha recepito la Direttiva 2004/8/CE
Il principio adottato Il principio posto a base della metodologia qui adottata per la valutazione del risparmio di energia primaria fossile e delle emissioni di CO2 evitate da un sistema di teleriscaldamento è quello del “confronto del sistema di teleriscaldamento con il Sistema Energetico convenzionale Sostituito (SES)”. Il sistema energetico sostituito comprende a sua volta: • il sistema termico sostituito (TS); • il sistema elettrico sostituito (ES): • il sistema frigorifero sostituito (FS). Quanto sopra espresso è illustrato nello schema di principio, generale e semplificato, riportato nella sottostante Fig. 1.
16
Consumo di energia primaria ed emissioni di CO2 del sistema energetico sostituito In questo paragrafo vengono illustrati i principi posti a base del calcolo dei consumi di energia primaria e delle emissioni attribuibili al sistema convenzionale sostituito (le fonti poste nel blocco a destra nello schema di Fig. 1, riportante il bilancio a consuntivo dei sistemi di teleriscaldamento nel 2011).
Il sistema termico sostituito Una rete di teleriscaldamento, erogando calore ad un dato comparto urbano, sostituisce in tale comparto urbano l’utilizzo (totale o parziale) delle caldaie poste negli edifici (caldaie “convenzionali”) che avrebbero prodotto la medesima quantità di calore tramite l’utilizzo di combustibili fossili, quali: gas, gasolio, olio combustibile fluido, GPL (Gas di Petrolio Liquefatto). Il sistema termico sostituito è assunto alimentato a gas naturale ed avente: • un rendimento termico totale medio annuo pari a ηts=0,90; • emissioni specifiche di CO2 pari a 56,100 kg/GJ (1.937,4 g/Sm3 con PCI = 9,593 kWhc/Sm3).
IL RISCALDAMENTO URBANO
SETTEMBRE 2012
Figura 1. Bilancio energetico-ambientale dei sistemi di teleriscaldamento in esercizio in italia - Anno 2011 Flussi energetici ed emissioni di anidride carbonica Parco termoelettrico nazionale: ηel =46%
Il sistema elettrico sostituito Una rete di teleriscaldamento, quando è alimentata anche da impianti di produzione combinata elettricità-calore (i cosiddetti impianti di cogenerazione), comporta l’immissione di una certa quantità di energia elettrica sulla rete nazionale. Un siffatto sistema di teleriscaldamento sostituisce il Sistema Elettrico Nazionale (SEN) nella produzione di un eguale quantitativo di energia elettrica. In coerenza con le norme emanate a livello nazionale per il settore dei Titoli di Efficienza Energetica, il rendimento del Sistema Elettrico Sostituito è assunto pari al “rendimento medio convenzionale del parco di produzione elettrica nazionale – pari a 0,46 – da correggere con le perdite di rete evitate”. Le perdite di rete evitate sono quelle riportate nell’Allegato VII al DM 4 agosto 2011. Per quanto riguarda le emissioni specifiche, in coerenza con il PAN – Piano d’Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili (GU del 24 novembre 2009) è stato adottato il fattore di emissione relativo al solo sistema termoelettrico nazionale, pari a 564 g di CO2 per ogni kWhe netto immesso nella rete nazionale.
Il sistema frigorifero sostituito Una rete di teleriscaldamento può alimentare gruppi frigoriferi ad assorbimento (GFA) localizzati presso edifici che abbisognano di energia frigorifera per raffrescamento estivo. In altre situazioni, poi, sono presenti vere e proprie reti di “teleraffrescamento”, cioè reti interrate convoglianti acqua refrigerata (prodotta in una centrale frigorifera, ove possono essere presenti sia gruppi a compressione, GFC, che ad assorbimento) destinata alla climatizzazione estiva di un dato comparto urbano. In entrambi i casi, l’energia frigorifera netta erogata alle utenze sostituisce una pari quantità di energia frigorifera che sarebbe stata prodotta tramite gruppi frigoriferi a compressione (GFC) alimentati dalla rete elettrica nazionale. Il sistema frigorifero sostituito è assunto avere: • COP medio annuo pari a 3,0; • consumi specifici del circuito di condensazione pari 25 kWhe per ogni MWht da smaltire in torre; • prelievo di energia elettrica dalla rete nazionale in MT (perdite di rete pari al 5,5% come risulta dall’Allegato VII del DM 4 agosto 2011).
17
SETTEMBRE 2012
Consumo di energia primaria ed emissioni di CO2 di un sistema di teleriscaldamento I criteri di valutazione dei consumi di energia primaria e delle emissioni di ciascuno dei sistemi, presenti in Figura 1, che immettono energia termica nelle reti di teleriscaldamento, sono diffusamente descritti ed argomentati nello studio AIRU-ENEA, ed a questo si rimanda per ogni approfondimento. Qui si vuole evidenziare il caso dei sistemi cogenerativi, in quanto questi presentano le problematiche di meno facile comprensione. Il problema, in estrema sintesi, attiene le modalità di calcolo dell’energia elettrica cogenerata dalle centrali che alimentano reti di teleriscaldamento; energia che, sostituendo una pari quantità di quella prodotta dal Sistema Elettrico Nazionale (SEN), consente a questo minori consumi di fonti fossili e minori emissioni di CO2 (benefici attribuibili al sistema di teleriscaldamento in questione). Il principio assunto, coerente con il più volte citato DM 4 agosto 2011, è quello di considerare solo l’energia elettrica effettivamente prodotta in cogenerazione, escludendo eventuali quote di energia che, ancorchè prodotte dal medesimo impianto di produzione combinata, sono generate in regime dissipativo o parzialmente dissipativo. Il principio, in sostanza, prevede lo scorporo della unità di produzione combinata in due porzioni: la porzione “Full CHP” e la porzione “Non Full CHP”. Solo i flussi energetici della porzione Full CHP vengono presi in considerazione nella elaborazione del bilancio energetico ed ambientale del sistema di teleriscaldamento. Il metodo adottato per lo scorporo della porzione Full CHP è quello indicato dallo stesso DM 4 agosto 2011, di seguito sinteticamente descritto. In estrema sintesi, adottando i criteri di cui al Decreto Ministeriale risulta quanto segue. a) L’energia elettrica prodotta da un impianto di produzione combinata al servizio di una rete di teleriscaldamento è considerata interamente di origine cogenerativa se il rendimento totale annuo dell’impianto risulta almeno pari ad un valore minimo, dipendente dalla tecnologia, e fissato: • pari al 75% per impianti basati su: - turbina a vapore a contropressione; - turbina a gas con recupero di calore; - motore a combustione interna. • pari all’80% per impianti basati su: - turbina a gas a ciclo combinato gas-vapore; - turbina a condensazione ed estrazione di vapore.
18
IL RISCALDAMENTO URBANO
Nel caso, invece, di impianti che hanno conseguito rendimenti complessivi inferiori alle soglie minime indicate al punto precedente (impianti parzialmente gestiti in sola produzione elettrica o comunque con dissipazione di calore), l’energia elettrica effettivamente cogenerata (ECHP) è solo una quota dell’energia totale prodotta ed è calcolata tramite la formula:
ECHP = HCHP * C
[1]
I cui termini assumono il seguente significato: • HCHP è l’energia termica utile prodotta dall’impianto di produzione combinata (nel caso di un impianto di teleriscaldamento, questa è data dall’energia termica immessa in rete); • C rappresenta il rapporto elettrico/termico effettivo dell’impianto, calcolato secondo la metodologia Cen-Cenelec (documento CWA 45547 del settembre 2004), recepita nel Decreto Ministeriale, in funzione dell’effettivo bilancio del sistema di produzione combinata. Il parametro C, in sostanza, consente di “scorporare” la porzione di centrale che effettivamente ha funzionato in cogenerazione (porzione “Full-CHP”, nel documento Cen-Cenelec). E questa porzione, e solo questa, viene considerata ai fini del bilancio energetico ed ambientale del sistema di produzione combinata. Il parametro C si calcola tramite la formula:
Dove: E = energia elettrica prodotta dai generatori elettrici dell’impianto di produzione combinata; H = energia termica utile prodotta dall’impianto di produzione combinata; F = combustibile fossile consumato dall’impianto di produzione combinata; ηtot-coge = il valore potenziale di efficienza complessiva attribuito alla tipologia di impianto, come da Tabella 1; β = perdita di energia elettrica per una unità di energia termica cogenerata. Tale parametro è uguale a zero per i motori alternativi e per i turbogas con recupero di calore. TECNOLOGIA DI PRODUZIONE COMBINATA Ciclo combinato gas-vapore
È diverso da zero solo nel caso di prelievo di vapore da turbine a condensazione ed a contropressione. Tale parametro dipende: dalle condizioni termodinamiche alle quali viene estratto il vapore dalla turbina; dalle condizioni esistenti al condensatore del ciclo; dalla temperatura alla quale lo scambiatore vapore/ teleriscaldamento restituisce le condense. Ad esempio, nel caso di un ciclo combinato a tre livelli di pressione, con condense restituite a 75 °C risulta β=0,139 kWhe/kWht. Risulta di notevole ausilio, per comprendere la Metodologia, l’esempio riportato in Figura 2. Trattasi di una rete di teleriscaldamento alimentata da una centrale cogenerativa a ciclo combinato gas-vapore che, nell’esercizio annuo effettivo, ha conseguito un rendimento complessivo, termico più elettrico, pari a ηtot = 0,672. Dato che, secondo il Decreto Ministeriale, tale tipologia di impianto deve conseguire un rendimento complessivo non inferiore a 0,80, solo una porzione del sistema di produzione combinata (quella Full CHP, il cui bilancio è indicato in caratteri color rosso) dovrà essere presa in considerazione ai fini del bilancio energetico ed ambientale del sistema di teleriscaldamento. In sostanza: • l’unità di produzione combinata ha immesso in rete 2.566 GWhe, ma solo 1.155 GWhe sono prodotti in modalità Full CHP, e solo questi sostituiscono energia altrimenti prodotta dal SEN. • Per contro, l’unità di produzione combinata ha consumato 4.823 GWhc di gas naturale (con conseguente emissione di 974.155 t di CO2), ma solo 2.340 GWhc sono attribuibili alla porzione Full CHP e, di conseguenza, le emissioni da considerare a carico del sistema di teleriscaldamento sono solo 472.580 t. La metodologia ora descritta è applicabile sia ai sistemi cogenerativi “dedicati” alle reti di teleriscaldamento che a quelli non dedicati (centrali termoelettriche da cui si preleva calore da immettere nelle reti). Per quanto diffusamente argomentato e motivato nello studio AIRU-ENEA, la Metodologia è stata estesa anche ai sistemi cogenerativi alimentati da fonti non fossili (biomassa, RSU, biogas).
ηtot-coge [1] 0,80
k [2] 0,20
Turbina a vapore a condensazione/estrazione
0,80
0,20
Turbina a vapore a contropressione
0,75
0,25
Turbina a gas con recupero di calore
0,75
0,25
Motore alternativo a combustione interna
0,75
0,25
[1] Direttiva - 2004/8/CE. Allegato 1 ed Allegato2. [2] Proposta Cen-Cenelec. Documento CWA 45547 del settembre 2004 Tabella 1. Rendimento totale minimo e parametro k delle differenti tecnologie di produzione combinata
IL RISCALDAMENTO URBANO
SETTEMBRE 2012
Figura 2. Bilancio energetico-ambientale di un sistema cogenerativo. Caso esempio reale. Bilancio effettivo e porzione di impianto “FULL-CHP” secondo Direttiva 2004/8/CE
Figura 3. Bilancio energetico-ambientale di un sistema di termovalorizzazione RSU Caso esempio reale. Porzione di impianto “FULL-CHP” secondo Direttiva 2004/8/CE
19
SETTEMBRE 2012
IL RISCALDAMENTO URBANO
PARTE I
Situazione attuale del riscaldamento urbano in Italia al 31 Dicembre 2011
20
IL RISCALDAMENTO URBANO
SETTEMBRE 2012
1. IL RISCALDAMENTO URBANO IN ITALIA NEL 2011 QUADRO DI SINTESI E CONFRONTI
Anno 1995
Anno 2000
Anno 2010
Anno 2011
Variazioni 2000-2011
2010-2011
Numero di città teleriscaldate
n.
27
27
100
104
77
4
Soggetti titolari dei sistemi
n.
25
25
59
63
38
4
Numero di reti
n.
45
53
132
133
80
1
• di cui ad acqua calda
[*]
n.
26
27
86
87
60
1
• di cui ad acqua surriscaldata
n.
17
22
40
40
18
0
n.
2
4
6
6
2
0
Mm3
74
117
244,4
260,3
143
122%
15,9
6,5%
• di cui a vapore
[1]
Volumetria complessiva riscaldata Potenza elettrica installata in cogenerazione
[2] [**]
MWe
466
507
853
805
298
59%
-47,3
-5,6%
Potenza termica installata in cogenerazione
[3] [**]
MWt
1.080
1.218
2.370
2.556
1.338
110%
185
7,8%
[6]
GWht
2.687
3.854
7.746
7.322
3.468
90%
-424
-5%
[4]
%
6%
12%
20,6%
23,2%
• da cogenerazione con combustibili fossili
%
76%
66%
50,7%
50,5%
• da produzione semplice con combustibili fossili
%
18%
22%
28,7%
26,3%
97,3
94,4
-2,9
-3%
5.357
5.201
0,69
0,71
Energia termica fornita all'utenza • da fonte rinnovabile
Energia frigorifera fornita all'utenza Energia elettrica immessa nella rete nazionale
GWhf [*]
GWhe
1.671
1.932
EE alla REN / ET utenza Lunghezza delle reti di distribuzione
[5]
Sottocentrali d'utenza
-156
-3%
648
1.091
2.772
2.951
1.860
170%
178
6%
N.
10.148
18.594
48.568
51.150
32.556
175%
2.582
5%
577.635
404.922
206.999
105%
-172.713
-30%
724.467
121%
-753.568
-36%
[7] [***]
tep
125.930
197.923
Emissioni evitate di anidride carbonica
[8] [***]
t
380.970
599.134
[*]
169%
km
Risparmio di energia primaria fossile
NOTE
3.269
2.077.169 1.323.601
Il dato relativo al 2011 tiene conto dell’interconnessione delle reti di Rho-Pero, Torino e Reggio Emilia.
[**] Dati 1995, 2000 ricalcolati sulla base della nuova metodologia di cui all'Appendice [***] Dati 1995, 2000 calcolati sulla base della precedente metodologia Dati anno 2010 calcolati con ηes = 0,40; ηts = 0,80; EFes = 666 g CO2/kWhe Dati anno 2011 calcolati con ηes = 0,46; ηts = 0,90; EFes=564 g CO2/kWhe [1] Dal 2009 sono escluse le reti vapore per processo (Como, Revereto) [2]
Centrali cogenerative "dedicate". Sia a combustibili fossili che a biomasse
[3]
Centrali cogenerative dedicate e "porzione full CHP" delle centrali non dedicate. Sia a combustibili fossili che a biomasse
[4]
Recupero da processo, biomasse, geotermia, RSU, pompe di calore
[5]
Solo rete stradale, escluso allacciamenti. Incremento rispetto all'ultimo valore rilevato
[6]
È compresa quella destinata ai GFA
[7]
Rendimenti del sistema convenzionale sostituito (dal 2011): ηts=0,90; ηes=0,46
[8]
Emissioni del sistema termoelettrico sostutuito (dal 2011): 564 g CO2/kWhe
21
IL RISCALDAMENTO URBANO
SETTEMBRE 2012
2. LE RETI DI TELERISCALDAMENTO IN ESERCIZIO IN ITALIA - Anno 2011
N. rete
CITTÀ
Soggetto titolare
Volumetria riscaldata (m3)
Volumetria raffrescata (m3)
2011
2011-2010
2011
2011-2010
Schema bilancio impianto Pag.
ACQUI TERME (AL)
1
Teleriscaldamento
Acqui Energia SpA (Gruppo EGEA)
1986
2.613
COGE
1.200.000
200.000
-
-
44 - 45
ALBA (CN)
2
Teleriscaldamento
EGEA Produzioni e Teleriscaldamento SrL (gruppo EGEA)
1987
2.528
COGE
4.210.000
10.000
-
-
46 - 47
3
Teleriscaldamento
Comune
1983
2.789
GEO+ COGE+ PDC
252.000
-
-
-
-
4
Sede Hera - San Giacomo
HERA SpA
1991
2.438
COGE
1.579.464
27.700
103.121
-
48 - 49
5
Fossolo
HERA SpA
1995
COGE
218.480
9.260
-
-
50 - 51
6
Barca
HERA SpA
1994
COGE
1.799.363
-
178.163
-
52 - 53
7
Frullo
HERA SpA
1996
RSU
1.250.552
11.000
140.512
-
54 - 55
8
San Biagio
HERA SpA
2006
COGE
112.760
-
-
-
56 - 57
9
Navile
HERA SpA
2009
CALD
163.000
-
163.000
-
58 - 59
10
Rete di CastelmagHERA SpA giore
2009
CALD
78.540
-
78.540
-
60 - 61
11
Bolzano Sud
SEL SpA
1985
2.791
RSU+ COGE
1.724.000
-
-
-
-
BRESCIA
12
Brescia
A2A Calore & Servizi SpA
1972
2.410
RSU+ BIO+ COGE
41.040.000
390.000
597.000
22.000
62 - 63
CASALECCHIO DI RENO (BO)
13
Ecocity
HERA SpA
1999
2.269
COGE
1.183.060
-
-
-
64 - 65
CASTELNUOVO VAL CECINA [*]
14
Teleriscaldamento
Comune
1985
2.144
GEO
199.500
-
-
-
-
COMO
15
Como-1
Comocalor SpA
1989
2.228
RSU
1.555.000
-235.000
100.000
-
66 - 67
2.389
RSU+ COGE
5.330.523
99.523
-
-
68 - 69
-
-
-
70 - 71
BAGNO DI ROMAGNA (FC)
[*]
BOLOGNA
CASTELMAGGIORE (BO)
BOLZANO
[*]
16
CREMONA
Teleriscaldamento
AEM Cremona SpA
Rete POC
AEM Cremona SpA
HERA SpA
1985
-
17
Termodotto
GENOVA
18
Sampierdarena
Gruppo Iride
1990
1.435
COGE
IMOLA
19
Teleriscaldamento
HERA SpA
1981
2.292
COGE
MANTOVA
20
Città di Mantova
TEA SEI SrL
1978
2.388
COGE
5.124.780
TOTALE
A2A Calore & Servizi SpA
1991
2.404
[3]
1987
2.326
GEO+ RSU
FERRARA
MILANO
5.425.865
104.022
26.000
3.436.000
-
1.082.000
-
72 - 73
3.418.400
232.400
66.000
-
74 - 75
128.603
98.800
-
76 - 77
915.000
-
78 - 79
28.373.024 2.257.440
21
Bensi
22
Centro storico
CALD
23
Tecnocity
COGE
24
Milano Sud
COGE
25
Milano Est - Santa Giulia
COGE
26
Figino
RSU
27
Bovisa
CALD
28
Novate Milanese
COGE
29
Canavese
COGE+ PdC
30
San Siro
CALD
31
Comasina
CALD
32
Quarto Oggiaro Ponte Nuovo Nord
CALD
33
22
Denominazione di ciascuna rete
Tipologia Anno Gradi prevainizio giorno lente esercicentrale zio [1] [2]
CALD
CALD
IL RISCALDAMENTO URBANO
SETTEMBRE 2012
2. LE RETI DI TELERISCALDAMENTO IN ESERCIZIO IN ITALIA - Anno 2011
N. rete
CITTÀ
Denominazione di ciascuna rete
Soggetto titolare
Tipologia Anno Gradi prevainizio giorno lente esercicentrale zio [1] [2]
34
Aeroporto MilanoLinate
35
Giardino
HERA SpA
1971
36
3° PEEP
HERA SpA
1980
37
Ex Mercato
HERA SpA
2010
MONTERENZIO (BO)
38
Monterenzio
HERA SpA
1989
OSIMO
39
Quartiere SudOvest
ASTEA SpA
1990
REGGIO EMILIA
40
Rete-2
Gruppo Iren
Rete-1
Gruppo Iren
Pappagnocca
MILANO
[*]
MODENA
Malpensa Energia SRL
Volumetria riscaldata (m3) 2011
2011-2010 -
2.404
COGE
1.700.000
2.258
COGE
687.410
-
COGE
262.846
13.500
CALD
56.320
2.400
COGE
2.073
Volumetria raffrescata (m3) 2011
2011-2010
Schema bilancio impianto Pag.
-
-
-
-
80 - 81
-
-
82 - 83
8.333
-
-
84 - 85
35.260
-
-
-
86 - 87
COGE
658.733
10.620
-
-
88 - 89
1985
COGE
12.753.012
253.012
1.200.000
-
90 - 91
1979
COGE
Gruppo Iren
1979
COGE
ROMA
41
Torrino Sud/ Mostacciano
Acea Electrabel SpA
1982
1.415
COGE
3.016.024
199.717
-
-
92 - 93
ROVERETO (TN)
42
Rete TLR CT Manzoni
Trentino Servizi SpA
1985
2.713
COGE
217.000
-13.000
-
-
94 - 95
43
Rete TLR CT zona ind.le
Trentino Servizi SpA
1998
COGE
1.502.000
48.000
-
-
96 - 97
44
Metanopoli
EniServizi SpA
1983
COGE
4.153.000
72.000
961.000
-
98 - 99
1994
SAN DONATO Milanese (MI) SESTO San GIOVANNI (MI)
[4]
TORINO
VARESE VERONA
[5]
VICENZA [*] RIMINI
MONZA (MI)
2.404
45
Teleriscaldamento
A2A Calore & Servizi SpA
46
Torino
Gruppo Iride
Le Vallette
Gruppo Iride
47
Teleriscaldamento
VareseRisorse SpA
1991
2.652
COGE
48
Forte Procolo
AGSM SpA
1973
2.068
COGE
49
Golosine
AGSM SpA
1982
50
Banchette
AGSM SpA
1983
COGE
51
Centro
AGSM SpA
1986
COGE
52
Borgo Trento
AGSM SpA
1994
COGE
53
Teleriscaldamento Vicenza
AIM Vicenza Energia SpA
1988
COGE
54
Parco Città
Apec srl
1999
COGE
55
PEEP Marecchiese
SGR Reti SpA
1984
56
PEEP Viserba
SGR Reti SpA
2005
2.404
CTE
2.617
COGE
47.609.799 6.781.431
-
-
100 - 101
-
COGE
2.963.865
57.865
-
-
102 - 103
2.540.000
20.000
-
-
104 - 105
11.503.533
166.780
-
-
106 - 107
2.126.000
207.000
-
-
108 - 109
190.000
-
185.000
-
110 - 111
COGE
2.371
2.139
2.404
COGE
167.675
-
-
-
112 - 113
COGE
202.684
-
-
-
114 - 115 116 - 117
57
Monza Centro
AGAM Monza SpA
1999
COGE
1.153.400
-
10.000
-
58
Monza Sud
AGAM Monza SpA
2003
COGE
550.000
-
50.000
-
118 - 119
59
Monza Nord
AGAM Monza SpA
2009
COGE
1.331.249
223.249
-
-
120 - 121
VOGHERA (PV)
[*]
60
Teleriscaldamento
ASM Voghera SpA
2001
2.685
COGE
1.962.000
-
-
-
122 - 123
BERGAMO
[*]
61
Teleriscaldamento Bergamo
A2A SpA
2001
2.533
RSU
3.153.200
-
11.500
-
124 - 125
62
Monterosso
A2A SpA
2006
COGE
194.440
-
-
-
-
PARMA
63
Teleriscaldamento
Gruppo IREN
2001
2.502
COGE
4.700.000
350.000
-
-
126 - 127
CESENA
64
Cesena Ippodromo
HERA SpA
1999
2.130
COGE
688.000
-
-
-
128 - 129
65
Cesana Bufalini
HERA SpA
2011
COGE
300.000
300.000
-
-
130 - 131
SINERGIA SrL
2003
COGE
270.000
-
-
-
-
COGE+ RSU
227.667
121.000
-
-
132 - 133
FORLI'
[*]
66
Centro logistico
2.087
67
Iper - Fiera di Forlì
HERA SpA
2006
68
Teleriscaldamento
METAN ALPI ENERGIA SrL
1999
3.043
COGE
1.800.000
-
-
-
-
CASSANO D'ADDA (MI)
69
Teleriscaldamento
A2A Calore & Servizi SpA
2004
2.404
CTE
539.200
-
-
-
134 - 135
LODI
70
Teleriscaldamento
Astem Gestioni Srl
2004
2.404
COGE
1.267.600
17.600
-
-
136 - 137
LEGNANO-CASTELLANZA (MI)
71
Teleriscaldamento
Amga Legnano SpA
2006
2.404
COGE
2.540.000
80.000
-
-
138 - 139
BARDONECCHIA (TO)
[*]
23
IL RISCALDAMENTO URBANO
SETTEMBRE 2012
2. LE RETI DI TELERISCALDAMENTO IN ESERCIZIO IN ITALIA - Anno 2011
N. rete
CITTÀ
Denominazione di ciascuna rete
Soggetto titolare
Tipologia Anno Gradi prevainizio giorno lente esercicentrale zio [1] [2]
Volumetria riscaldata (m3)
Volumetria raffrescata (m3)
Schema bilancio impianto Pag.
2011
2011-2010
2011
2011-2010
2.442
COGE+ PdC
2.090.000
100.000
-
-
140 - 141
MORBEGNO-TALAMONA (SO)
72
Morbegno Città
Società Elettrica Morbegno SCpA
BOMPORTO (MO)
73
Rete Bomporto 1
Aimag SpA
2006
2.244
COGE
182.000
-
-
-
142 - 143
SETTIMO Torinese (TO)
74
Teleriscaldamento
Pianeta SrL
2001
2.664
CTE
2.532.000
664.000
-
-
144 - 145
RIVOLI - GRUGLIASCO COLLEGNO (TO)
75
Teleriscaldamento
SEI SpA
2002
2.939
COGE
4.415.168
254.514
-
-
146 - 147
RHO-PERO (MI)
76
Rho Nord-Ovest
STEAM Srl
2006
2.404
COGE
615.000
15.000
-
-
148 - 149
77
Rho San MartinoLucernate
STEAM Srl
2000
2.404
COGE
200.000
-
-
-
78
Rho-Pero-Fiera
NET Srl
2000
2.404
RSU+ COGE
6.782.452
1.002.403
-
-
148.000
36.000
3.500
-
2006
PERO (MI) 79
Ravenna Centro
HERA SpA
2006
2.121
CALD
80
Ravenna Bassette
HERA SpA
2006
2.121
CALD
-
-
-
81
Ravenna Sud
HERA SpA
2007
2.121
CALD
-
-
-
CASTEL BOLOGNESE (RA)
82
Teleriscaldamento
HERA SpA
1995
2.121
COGE
84.000
-
-
-
150 - 151
FOSSANO (CN)
83
Teleriscaldamento
EGEA SpA
2008
2.637
COGE
1.250.000
150.000
-
-
152 - 153
PIOSSASCO (TO)
84
Teleriscaldamento
EGEA SpA
2008
2.704
COGE
262.000
12.000
-
-
154 - 155
85
Teleriscaldamento
Cofathec Reti Calore SpA
2004
2.735
COGE
793.630
-
-
-
-
RAVENNA
[6]
SALUZZO (CN)
[*]
PIOBESI TORINESE (TO)
[*]
86
Teleriscaldamento
METAN ALPI ENERGIA Srl
2007
COGE
12.400
-
-
-
-
SAN FELICE SUL PANARO (MO)
87
Teleriscaldamento
Aimag SpA
2008
COGE
122.000
-
-
-
156 - 157
CANALE (CN)
88
Teleriscaldamento
EGEA Produzioni e Teleriscaldamento Srl
2007
2.554
COGE
110.000
-
-
-
158 - 159
CORTEMILIA (CN)
89
Teleriscaldamento
EGEA Produzioni e Teleriscaldamento Srl
2004
2.621
COGE+ BIO
90.000
-
-
-
160 - 161
BORGARO Torinese (TO)
90
Anaconda
CogenPower SpA
2008
2.639
COGE
493.200
100.000
20.000
20.000
162 - 163
91
Rete Pinerolo Lotto 1°
Acea Pinerolese Industriale SpA
2008
2.815
COGE+ FER
157.800
-
-
-
164 - 165
92
Rete Casale Monferrato
Azienda Multiservizi Casalese Spa
2008
2.815
COGE
326.000
7.000
-
-
166 - 167
93
Rete Seregno
GELSIA CALORE SRL
2004
2.482
COGE
422.000
-
8.000
-
168 - 169
SESTRIERE (TO)
94
Rete di Sestriere Borgata
Metan Alpi Sestriere SrL
1993
5.165
COGE
978.000
-
-
-
170 - 171
CESANA Torinese (TO)
95
Rete di CesanaSan Sicario
Metan Alpi Sestriere SrL
2005
4.775
COGE
354.780
-
-
-
172 - 173
PRAGELATO (TO)
96
Rete di Pragelato
Metan Alpi Sestriere SrL
2005
4.800
COGE
208.000
-
-
-
174 - 175
CAIRO (SV)
97
Teleriscaldamento
Valbormida Energia SpA
2010
2.128
COGE
130.000
85.000
-
-
176 - 177
MIRANDOLA (MO)
98
Teleriscaldamento
AIMAG SpA
2010
2.193
COGE
357.500
-
121.000
-
178 - 179
LEINI (TO)
99
Teleriscaldamento
Provana Calore SrL
2010
2.722
BIO
514.858
13.492
-
-
180 - 181
DESIO - BOVISIO M. VAREDO (MB)
100 Teleriscaldamento
Brianza Energia Ambiente SpA
2010
2.447
RSU
910.000
-
-
-
182 - 183
PIACENZA
101 Teleriscaldamento
Gruppo Iren
2010
2.715
CTE
1.000.000
250.000
-
-
184 - 185
PINEROLO (TO)
[*]
CASALE MONFERRATO (AL) SEREGNO (MB)
24
-
[*]
IL RISCALDAMENTO URBANO
SETTEMBRE 2012
2. LE RETI DI TELERISCALDAMENTO IN ESERCIZIO IN ITALIA - Anno 2011
CITTÀ
N. rete
Denominazione di ciascuna rete
Soggetto titolare
BUSTO ARSIZIO (VA)
102
Teleriscaldamento
CASTEGNATO (BS)
103
Teleriscaldamento Cogeme SpA
Agesp Energia SrL
Tipologia Anno Gradi prevainizio giorno lente esercicentrale zio [1] [2]
Volumetria riscaldata (m3) 2011
2011-2010
Volumetria raffrescata (m3) 2011
2011-2010
Schema bilancio impianto Pag.
2011
2.861 COGE
325.000
325.000
-
-
2011
2.410 COGE
91.815
91.815
-
-
S. Dalmazio (PI)
[*] 104
Teleriscaldamento
ORION SpA
1999
2.120
GEO
60.000
-
-
-
Larderello(PI)
[*] 105
Villaggio Enel
ENEL Green Power
1999
1.900
GEO
616.500
-
-
-
-
Castelnuovo V.C. (PI)
[*] [7] 106
Villaggio Enel
ENEL Green Power
nd
1.900
GEO
-
-
Lago Boracifera (GR)
[*] [7] 107
Villaggio Enel
ENEL Green Power
nd
1.900
GEO
-
-
Serrazzano (PI)
[*] [7] 108
Villaggio Enel
ENEL Green Power
nd
1.900
GEO
-
-
Sasso Pisano(PI)
[*] [7] 109
Villaggio Enel
ENEL Green Power
nd
1.900
GEO
-
-
Monterotondo Marittimo (GR)
[*] 110
Teleriscaldamento
Comune
1992
2.270
GEO
137.631
-
-
-
-
Dobbiaco-San Candido (BZ)
[*] 111
Teleriscaldamento
FWT
1995
4.503
BIO
1.402.500
-
-
-
-
Rasun (BZ)
[*] 112
Teleriscaldamento
FWT
1994
4.285
BIO
130.000
-
-
-
-
Valdaora (BZ)
[*] 113
Teleriscaldamento
FWT
1994
4.413
BIO
170.000
-
-
-
-
La Villa (BZ)
[*] 114
Teleriscaldamento
Ligna Calor
1995
nd
BIO
165.000
-
-
-
-
Anterselva (BZ)
[*] 115
Teleriscaldamento
FWT
1995
nd
BIO
45.000
-
-
-
-
Valles (BZ)
[*] 116
Teleriscaldamento
Teleriscaldamento Valles
1997
nd
BIO
75.000
-
-
-
-
Monguelfo-Villabassa (BZ)
[*] 117
Teleriscaldamento
FWN
2002
4.161
BIO
450.000
-
-
-
-
Vandoies (BZ)
[*] 118
Teleriscaldamento
Energie Vinti
2002
3.607
BIO
55.000
-
-
-
-
Brunico (BZ)
[*] 119
Teleriscaldamento
Azienda Pubbliservizi Brunico
2001
3.867
BIO
3.179.000
-
-
-
186 - 187
Cavalese (TN)
[*] 120
Teleriscaldamento
Bio Energia Fiemme SpA
1999
4.028
BIO
620.000
-
-
-
-
121
Teleriscaldamento
Ecotermica
2002
nd
BIO
423.500
6.500
-
-
-
Predazzo (TN)
[*] 122
Teleriscaldamento
Eneco
2002
4.295
BIO
360.000
-
-
-
-
Fondo (TN)
[*] 123
Teleriscaldamento
Bioenergy Anaunia SpA
2003
3.930
BIO
212.400
-
-
-
-
Coredo (TN)
[*] 124
Teleriscaldamento
B. E. L. Coredo SpA
2010
BIO
160.000
-
-
-
188 - 189
Sondalo (SO)
125
Teleriscaldamento
T. C. V. V. V. SpA
2000
3.403
BIO
799.253
2.253
-
-
190 - 191
Tirano (SO)
126
Teleriscaldamento
T. C. V. V. V. SpA
2000
2.697
BIO
1.959.111
62.941
-
-
192 - 193
Santa Caterina Valfurva (SO)
127
Teleriscaldamento
T. C. V. V. V. SpA
2007
3.971
BIO
369.200
12.800
-
-
194 - 195
[*] 128
Teleriscaldamento
So. Sv. A. V. SrL
2009
4.007
BIO
512.500
-
-
-
196 - 197
Pollein (AO)
129
Teleriscaldamento
Società Energetica Aostana Srl 1999
2.802
BIO
325.000
25.000
-
-
198 - 199
Morgex (AO)
130
Teleriscaldamento
Società Energetica Aostana Srl 2000
3.617
BIO
650.000
54.000
-
-
200 - 201
Prè Saint Didier (AO)
131
Teleriscaldamento
Società Energetica Aostana Srl 2007
3.738
BIO
301.000
21.000
-
-
La Thuile (AO)
132
Teleriscaldamento La Thuile Energia SrL
2010
4.394
BIO
265.524
265.524
-
204 - 205
Ormea (CN)
133
Teleriscaldamento Calore Verde SrL
2001
3.122
BIO
180.000
180.000
-
-
S. Martino di C. (TN)
Temù-Ponte di Legno (SO)
TOTALI anno 2011
260.276.950 15.888.297 6.118.136
42.000
6,5%
0,7%
Incremento rispetto all'anno precedente
SIMBOLOGIA
202 - 203
[*] Dati non comunicati dal Gestore. I dati riportati sono stimati o si riferiscono all'anno precedente [**] Dati rettificati rispetto all’anno precedente [1] Gradi Giorno ex DPR-412/93 [2] Tipologia impiantistica prevalente: COGE = cogenerazione; RSU = impianto di termovalorizzazione RSU; BIO = biomasse; GEO = geotermia; PdC = Pompa di Calore; REC = recupero da processo; CTE = centrale termoelettrica; CALD = caldaie. [3] Volumetria riscaldata complessiva delle reti dell’area Milano gestite da A2A SpA, compresa quella di Sesto San Giovanni [4] Volumetria riscaldata compresa nelle reti di Milano [5] Volumetria riscaldata complessiva delle cinque reti di Verona [6] Volumetria riscaldata complessiva delle tre reti di Ravenna [7] Volumetria compresa nella rete di Larderello.
25
SETTEMBRE 2012
IL RISCALDAMENTO URBANO
Distribuzione geografica degli impianti di teleriscaldamento - Anno 2011
Distribuzione geografica degli impianti di teleriscaldamento - Anno 2011
26
Fig. I-1
Rapporto tra volumetria teleriscaldata e popolazione residente - Anno 2011
IL RISCALDAMENTO URBANO
SETTEMBRE 2012
Volumetria totale allacciata nelle città teleriscaldate (>1.000.000 m3) Anno 2011
Fig. I-2
Volumetria totale allacciata nelle città teleriscaldate (<1.000.000 m3) Anno 2011
Fig. I-3
27
SETTEMBRE 2012
28
IL RISCALDAMENTO URBANO
Volumetria teleriscaldata distinta per tipologia d’utenza - Anno 2011
Fig. I-4
Energia termica erogata all’utenza (> 25 GWht) - Anno 2011
Fig. I-5
IL RISCALDAMENTO URBANO
SETTEMBRE 2012
Energia termica erogata allâ&#x20AC;&#x2122;utenza (< 25 GWht) - Anno 2011
Fig. I-6
Tipo di fluido termovettore utilizzato nelle reti - Anno 2011
Fig. I-7
29
SETTEMBRE 2012
30
IL RISCALDAMENTO URBANO
Tipologia delle sottocentrali dâ&#x20AC;&#x2122;utenza - Anno 2011
Fig. I-8
Tipologia e potenza installata delle centrali che alimentano le reti di teleriscaldamento - Anno 2011
Fig. I-9
IL RISCALDAMENTO URBANO
SETTEMBRE 2012
Tipologia e potenza delle unità di congelazione dedicate - Anno 2011
Fig. I-10
Numero delle unità di congelazione dedicate installate - Anni 2010 - 2011
Fig. I-11
31
SETTEMBRE 2012
32
IL RISCALDAMENTO URBANO
Produzione termica, elettrica e frigorifera delle centrali che alimentano le reti di teleriscaldamento - Anno 2011
Fig. I-12
Energia termica immessa nelle reti di teleriscaldamento distinta per tipologia dâ&#x20AC;&#x2122;impianto - Anno 2011
Fig. I-13
IL RISCALDAMENTO URBANO
SETTEMBRE 2012
Energia primaria utilizzata nei sistemi di produzione - Confronto anni 2011 e 1995 (Esclusa energia del SEN)
Fig. I-14
Risparmio di energia primaria fossile conseguito dalle reti di teleriscaldamento Anno 2011
Fig. I-15
33
SETTEMBRE 2012
IL RISCALDAMENTO URBANO
Bilancio delle emissioni di CO2 dei sistemi di riscaldamento - Anno 2011
34
Fig. I-16
SETTEMBRE 2012
IL RISCALDAMENTO URBANO
PARTE II
Sviluppo storico del riscaldamento urbano in Italia al 31 Dicembre 2011
36
IL RISCALDAMENTO URBANO
SETTEMBRE 2012
Andamento della volumetria totale teleriscaldata
Fig. II-1
Andamento della volumetria teleriscaldata Disaggregazione tra “Rete Brescia” e “Reti altri sistemi”
Fig. II-2
37
SETTEMBRE 2012
38
IL RISCALDAMENTO URBANO
Sviluppo delle reti e delle sottocentrali
Fig. II-3
1 - Percentuale del calore prodotto in cogenerazione 2 - Percentuale del calore prodotto in cogenerazione e da fonti rinnovabili 3 - Calore prodotto per unitĂ di lunghezza della rete
Fig. II-4
IL RISCALDAMENTO URBANO
Energia termica immessa in rete, distinta per sistema di produzione
SETTEMBRE 2012
Fig. II-5
39
PARTE III
Schede tecniche di dettaglio delle reti di teleriscaldamento in esercizio in Italia nel 2011
IL RISCALDAMENTO URBANO
A partire dall’Annuario statistico 2010, i dati relativi alla situazione del teleriscaldamento in Italia sono redatti utilizzando un nuovo format, che sostanzialmente prevede: 1) abbandono del “format a temi” (tabella delle reti, tabella degli impianti, tabella delle produzioni energetiche, ecc.) e redazione di una scheda per ciascun impianto riportante tutti i dati dell’impianti medesimo. 2) ridefinizione delle informazioni ritenute importanti, alla luce delle mutate esigenze e sensibilità degli Operatori del settore e, soprattutto, dei Enti /Istituzioni che, oggi, finalmente, intravedono nel teleriscaldamento un efficace strumento di attuazione delle politiche ambientali. In particolare: eliminazione di alcune informazioni tecniche di dettaglio e maggiore evidenza agli aspetti di “sistema energetico territoriale integrato” ed ai risultati energetici ed ambientali conseguiti. 3) evidenziazione della valenza energetico-ambientale di ciascun impianto..
Il nuovo format si concretizza in una scheda per ciascun impianto, composta da due parti. La prima (Scheda 1) riporta in maniera sintetica le informazioni relative al soggetto Gestore, all’area urbana teleriscaldata, alla rete di teleriscaldamento, alle centrali di produzione dell’energia ed eventuali altre informazioni aggiuntive che il Gestore ritiene di dover fornire. La scheda contiene anche una immagine “simbolo” del sistema in questione la centrale, il centro urbano, ecc.). La seconda (Scheda 2) riporta la configurazione schematica del “Sistema Energetico Integrato”: le fonti di produzione dell’energia, compreso il sistema elettrico nazionale; le reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento; le utenze termiche, elettriche e frigorifere cui viene erogata energia dal medesimo sistema. Sullo schema di principio è riportato direttamente il bilancio energetico, che evidenzia in maniera chiara ed inequivocabile, a “colpo d’occhio”, l’efficienza energetica delle
SETTEMBRE 2012
varie componenti del sistema integrato e gli effetti ambientali complessivi effettivamente conseguiti nell’anno. Scelta coraggiosa dell’AIRU quella di pubblicare - ed in maniera visivamente chiara ed immediata - il bilancio energetico ed ambientale di ciascun sistema. Lo scopo perseguito non è, ovviamente, quello di additare gli impianti poco efficienti, ma quello di evidenziare i risultati conseguibili con una gestione ottimale stimolando così utili confronti per incentivare i meno virtuosi a perseguire quei risultati di eccellenza da altri conseguiti. Nel caso di reti alimentate da sistemi cogenerativi (sia a combustibili fossili - compreso il prelievo di calore da centrali termoelettriche - che rinnovabili), il bilancio energetico è stato elaborato adottando la metodologia di cui alla Direttiva 2004/8/CE, recepita nella normativa nazionale dal DM 4 agosto 2011, illustrata nella precedente Appendice Metodologica. Il bilancio riportato nella Scheda 2 riportata ad esempio costituisce un valido ausilio per illustrare i risultati della Metodologia.
41
SETTEMBRE 2012
La rete in questione è alimentata da un sistema cogenerativo tipo MAG (Motore Alternativo a Gas) avente una potenzialità complessiva di 1,530 MWe e 1,950 MWt ed il cui bilancio energetico effettivamente conseguito nell’anno 2011 è riportato in caratteri color nero (combustibile GN = 9.471 MWhc; energia elettrica prodotta EE1 = 3.391 MWhe; energia termica prodotta ET1 = 3.558 MWht). Si evidenzia che la sezione cogenerativa in questione ha raggiunto, nell’esercizio annuale, un rendimento complessivo pari a 0,734, quindi inferiore a quello previsto dalla Direttiva per questa tipologia di impianti (ηtot = 0,75). Per tale ragione è stato necessario scorporare, applicando la “Metodologia Direttiva”, la porzione di sezione “Full CHP”, e solo questa è stata considerata ai fini del bilancio energetico che concorre ai benefici energetici ed ambientali del sistema di teleriscaldamento. Il bilancio della porzione “Full CHP” è riportato con caratteri in colore rosso: combustibile = 9.077 MWhc; EE1 = 3.250 MWhe; l’energia termica cogenerata assume ovviamente, per quanto disposto dalla Direttiva, il medesimo valore. I benefici energetico-ambientali, risultanti dal confronto con il Sistema Energetico convenzionale Sostituito (SES), come precisato nella citata Appendice Metodologica, sono riportati in termini numerici nella parte superiore della Scheda 2: vengono esplicitati i consumi di energia primaria fossile e le emissioni di CO2 del sistema di teleriscaldamento (rispettivamente 1.092 tep e 2.576 t) e del SES (1.183 tep; 3.171 t) ed il conseguente risparmio effettivamente realizzato dall’impianto (-91 tep di combustibili fossili; -395 t di CO2). Si rimarca che nelle schede ove il risparmio di energia primaria e/o di emissioni compare con il segno (+), significa che il sistema di teleriscaldamento consuma più energia e/o emette quantitativi di CO2 superiori al SES. Circostanza che si verifica in pochi casi e per circostanze particolari. La Scheda 2 evidenzia poi i risultati energetico-ambientali tramite due grafici di immediato e forte impatto visivo. Il primo grafico (Consumi di energia fossile) riporta: • barretta EP-gas: rappresenta il consumo di energia primaria fossile associato alla produzione di 1 MWht presso l’utenza tramite il Sistema Termico Sostituito, costituito – vedasi ancora l’Appendice Metodologica – da una caldaia convenzionale a gas avente un rendimento medio stagionale pari a ηts = 0,90 (quindi EP-gas = 1.111 kWhc); • barretta EP-FER: la parte in colore bruno rappresenta il consumo di energia primaria fossile associato ad 1 MWht erogato all’utenza da una rete di teleriscaldamen-
42
IL RISCALDAMENTO URBANO
Consumi di energia fossile
Emissioni di CO2
to alimentata solo da Fonti Energetiche Rinnovabili (FER). Questa situazione costituisce una sorta di secondo termine di paragone per l’impianto di teleriscaldamento in questione: il primo termine di confronto è la semplice combustione di gas (EP-gas, rappresentante la situazione convenzionale senza rete di teleriscaldamento); il secondo, opposto al primo, una rete di teleriscaldamento che eroga calore ad un comparto urbano senza ricorrere all’uso diretto di combustibili fossili. Si tratta, beninteso, non di un termine di confronto ideale, ma di una situazione reale e molto diffusa anche in
Italia: si tratta degli impianti alimentati da calore geotermico e da combustione di biomassa. L’energia fossile consumata da tali impianti a fonti rinnovabili è limitata al consumo di fossili del sistema elettrico nazionale da cui viene prelevata la necessaria energia per i sistemi ausiliari (centrale e pompaggio acqua di rete) e, nella situazione ipotizzata, è di circa 58 kWhc/MWht. La parte in colore verde della medesima barretta rappresenta, come è evidente, il risparmio di energia primaria fossile realizzato dal sistema di teleriscaldamento a fonti rinnovabili (pari a 1.053 kWhc/MWht);
IL RISCALDAMENTO URBANO
Volumetria riscaldata (m3)
Energia termica erogata all’utenza (GWht)
• barretta EP-TLR: rappresenta la situazione relativa allo specifico sistema di teleriscaldamento in esame. La parte in colore bruno rappresenta il consumo netto di energia primaria fossile del sistema di teleriscaldamento associato ad 1 MWht erogato all’utenza. Si tratta, come detto, del consumo netto, vale a dire del consumo di combustibili nelle centrali che alimentano la rete in questione, detratto il consumo di fonti fossili del sistema elettrico nazionale quando – come nel caso preso ad esempio – il sistema è di tipo cogenerativo. Nel caso preso ad esempio tale consumo netto è pari a
942 kWhc/MWht. La parte in colore verde della medesima barretta rappresenta il risparmio di energia primaria fossile realizzato dal sistema di teleriscaldamento in esame, quindi pari a (1.111 – 942) = 169 kWhc di energia fossile per ogni MWht erogato all’utenza. Il secondo grafico (Emissioni di CO2) è del tutto analogo al primo: • barretta CO2-gas: rappresenta le emissioni di CO2 associate alla produzione di 1 kWht presso l’utenza tramite una caldaia convenzionale a gas avente un rendimento medio stagionale pari a ηts = 0,90 (quindi CO2-gas = 224,4 g);
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• barretta CO2-FER: la parte in colore bruno rappresenta le emissioni di CO2 associate ad 1 kWht erogato all’utenza da una rete di teleriscaldamento alimentata solo da FER che, nella situazione ipotizzata, è di circa 16 g CO2/kWht. La parte in colore verde della medesima barretta rappresenta le emissioni evitate di CO2 della suddetta rete di teleriscaldamento, pari a 208,4 g CO2/kWht; • barretta CO2-TLR: rappresenta la situazione relativa allo specifico sistema di teleriscaldamento in esame. La parte in colore bruno rappresenta le emissioni nette di CO2 del sistema di teleriscaldamento associato ad 1 kWht erogato all’utenza. Come per l’energia, si intendono le emissioni nette, vale a dire le emissioni associate al consumo di combustibili nelle centrali che alimentano la rete in questione, detratte le emissioni evitate al sistema elettrico nazionale quando – come nel caso preso ad esempio – il sistema è di tipo cogenerativo. Nel caso preso ad esempio tali emissioni sono pari a 128,9 g CO2/kWht. La parte in colore verde della medesima barretta rappresenta le emissioni evitate attribuibili al sistema di teleriscaldamento in esame, quindi pari a (224,4 – 128,9) = 95,5 g CO2 per ogni kWht erogato all’utenza. Si vuole, infine, evidenziare che i valori di riferimento di EP-FER e CO2-FER non sono affatto i valori massimi ottenibili. I sistemi cogenerativi a biomassa ed i sistemi cogenerativi a combustibili fossili possono conseguire risultati ancora migliori quando la porzione “Full CHP” copre una parte significativa del calore richiesto dalla rete che questi sistemi alimentano. L’analisi delle Schede che seguono evidenzia non pochi casi caratterizzati da risparmi di energia superiori a 1,053 kWhc/kWht ed emissioni evitate superiori a 208,4 g CO2/kWht (valore delle reti alimentate a FER non cogenerative). Completano la Scheda due ulteriori grafici riportanti lo sviluppo storico della rete in questione: l’andamento della volumetria riscaldata e dell’energia termica erogata all’utenza a partire dall’anno 2000. Utili indicatori, questi grafici, della dinamica del sistema in esame. Si precisa, infine, che non tutte le reti inserite nell’Annuario 2011 (si veda l’elenco completo riportato nella Tab. 2 della Parte II) compaiono con una scheda specifica in questa Parte III. Mancano le schede degli impianti i cui Gestori non hanno comunicato i dati relativi all’anno 2011 (nelle elaborazioni statistiche per questi impianti sono utilizzati i dati relativi al 2010) o non hanno inviato la documentazione fotografica e/o il tracciato di rete da inserire in Scheda 1.
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Note
COME GESTIRE UN CARICO COME QUESTO? LA RISPOSTA E’ SMART POWER GENERATION
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Le variazioni giornaliere della domanda di energia elettrica sono in aumento e le naturali fluttuazioni di energia solare ed eolica, la cui produzione è in continua crescita, devono essere compensate. La generazione di energia convenzionale da sola non è più sufficientemente agile per rispondere alle nuove sfide. La soluzione efficiente e flessibile che consente al sistema elettrico di fornire energia accessibile, sostenibile e affidabile si trova su www.smartpowergeneration.com
FGE srl – Salita San Matteo, 23/2 – 16123 Genova – Trimestrale XXVII – Settembre 2012 – N. 48
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il riscaldamento urbano - Annuario 2012
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