FGE srl – Salita San Matteo, 23/2 – 16123 Genova – Trimestrale – Anno XXVII – Giugno 2012 – N. 47
Giugno 2012
EDITORIALE Direttore Responsabile Alfredo Ghiroldi Coordinamento editoriale Ilaria Bottio (coordinamento) Nunzia Fontana (segreteria) Coordinamento editoriale Veronica Caciagli
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ell’ultimo numero de “Il Riscaldamento Urbano” si è rapidamente accennato al Convegno del primo giugno scorso quando l’AIRU ha presentato il “Codice di condotta commerciale del teleriscaldamento” ed ha celebrato i trent’anni dalla sua nascita.
Valentina Cavagnari
L’abbinamento di due temi apparentemente molto disparati non è stato casuale o semplicemente contingente. Il motivo di tale scelta è contenuto nel seguente convincimento.
Fausto Rivero Pierpaolo Tarantino Omar Verderio
I teleriscaldatori hanno da molto tempo dato chiara dimostrazione concreta – con le proprie esperienze dirette – che la nuova tecnologia energetico-ambientale rappresenta un moderno strumento assai adatto, importante e duttile anche nel nostro Paese; costituisce anzi un tassello fondamentale di ogni politica del territorio, in sintonia con le strategie dell’Unione Europea.
Sede Legale Piazza Trento, 13 20135 Milano Direzione, Redazione, Amministrazione
Ma tutto questo è già stato abbondantemente ricordato in mille altre occasioni, tanto di diventare – si può dire – “cultura” consolidata nell’opinione pubblica, sulle istituzioni, negli ambienti culturali ed industriali.
Piazza Trento, 13 – 20135 Milano Tel. 02 45412118-19 Fax 02 45412120
È ora giunto il momento – siamo sicuri – di offrire un ulteriore messaggio altrettanto importante. Gli operatori del riscaldamento urbano si stanno fortemente impegnando, con responsabilità ed autodisciplina, a mantenere un aperto e leale rapporto con i clienti – a tutto campo – anche in carenza cronica di una normativa specifica ufficiale tante volte invocata ma mai costruita.
e-mail: segreteria.generale@airu.it segreteria.tecnica@airu.it sito web: www.airu.it
Si è – in altre parole – approfittato della stimolante manifestazione per ribadire che i gestori di sistemi di produzione e di reti di distribuzione di vettori termici in Italia intendono sempre più qualificarsi come trasparenti attori dello scenario energeticoambientale con spirito di collaborazione, proposizione, innovazione in sintonia con gli amministratori e con i cittadini.
Gestione Energia srl Via Clarice Marescotti, 15 - 00151 Roma
Non si può dimenticare, al proposito, che il teleriscaldamento in Italia è nato e cresciuto nell’ambito delle Aziende pubbliche locali e che questa “vocazione di servizio” a favore della città e dei suoi abitanti permane tuttora ben chiaro e preciso anche negli operatori più giovani che si sono affacciati successivamente al nostro lavoro partendo dall’imprenditoria privata.
Pubblicità Cettina Siracusa Tel. 347 3389298 c.siracusa@gestioneenergia.com
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Stampa Arti Grafiche Lang srl - Genova Autorizzazione del tribunale di Milano n. 521 del 23/6/89 Copyright il riscaldamento urbano
DIFFUSIONE La Direzione non è responsabile dei testi redazionali, delle opinioni espresse dagli Autori, né dei messaggi pubblicitari pubblicati in conformità alle richieste dell’inserzionista e declina, pertanto, ogni responsabilità per eventuali omissioni ed errori contenuti in questa edizione. Tutela della privacy: la rivista viene inviata in abbonamento. È fatto salvo il diritto dell’interessato di chiedere gratuitamente la cancellazione o la rettifica dei dati ai sensi della legge 675/96.
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Aziende fornitrici di tecnologie del teleriscaldamento Aziende che progettano, realizzano e gestiscono il teleriscaldamento Professionisti e Società di ingegneria Multiutility, Comuni Enti, Università, Istituzioni e Organismi comunitari COPIA OMAGGIO
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IL RISCALDAMENTO URBANO
Organismi AIRU PRESIDENTE Fausto FERRARESI Gruppo Hera SpA
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Non si tratta, quindi, certamente, di una forzatura imposta dal mercato ma di un “habitus” consolidato, oramai favorevolmente riconosciuto anche dal mondo esterno. Considerato, dunque, il felice risultato dell’iniziativa, sia per la qualificazione dei partecipanti che per la solidità dei contenuti, si è ritenuto opportuno offrire al lettore una panoramica piuttosto dettagliata di quanto è stato detto, nel corso dei lavori, dai relatori che si sono succeduti al microfono. Ricreare – per certi versi – l’atmosfera molto positiva che quella mattina si respirava nel salone del Visconti Palace. Ecco quindi l’uscita tempestiva di questo fascicolo praticamente tutto dedicato all’evento. Ci sono, infatti, gli echi della impegnata relazione introduttiva del Presidente AIRU ing. Fausto Ferraresi, dello stimolante intervento del dott. Roberto Malaman, Consigliere addetto del Collegio per Enforcement e Affari dei Consumatori dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, del disteso excursus storico dell’AIRU preparato dal Segretario generale dell’Associazione ing, Luigi Franco Bottio, del saluto davvero inciso portato dall’Assessore Ambiente, Energia e Reti della Regione Lombardia dott. Marcello Raimondi. Il tutto “condito” da inserti complementari che ci sono parsi interessanti per completare il quadro complessivo, a vantaggio anche degli assenti.
VICE PRESIDENTI Andrea PASQUALI – Federutility Andrea PONTA – IREN Energia SpA Lorenzo ZANIBONI – A2A SpA
CONSIGLIO Alfredo AMMAN – AMGA SpA Legnano Giorgio ANELLI – LOGSTOR Italia Srl Milano Fiorenzo BASSI – AEM Gestioni Srl Cremona Renzo CAPRA – Socio individuale Brescia Francesco CARCIOFFO – ACEA Pinerolese Industriale SpA Davide CATTANEO – ALFA LAVAL SpA Monza Davide DE BATTISTI – AIMAG SpA Mirandola Pier Giorgio FRAND GENISOT – Siemens SpA Milano Paolo GALLIANO – EGEA SpA Alba Alberto GHIDORZI – Socio individuale Mantova Enrico RAFFAGNATO – TEA SEI srl Mantova
GIUNTA Fausto FERRARESI - Gruppo Hera SpA Giorgio ANELLI - LOGOSTOR Italia Srl Milano Paolo GALLIANO - EGEA SpA Alba Andrea PONTA - IREN Energia SpA Andrea PASQUALI - Federutility Enrico RAFFAGNATO - TEA SEI srl Mantova Lorenzo ZANIBONI - A2A SpA
REVISORI DEI CONTI Luigi ANDREOLI - Socio individuale Mauro COZZINI - Socio individuale Matteo LICITRA - Socio individuale Stefano CONSONNI - Socio individuale Stefano PIVA - Socio individuale
PROBIVIRI
È stata, la nostra, una scelta azzeccata? Non siamo certo qualificati per un giudizio sereno, preventivo oltretutto. Confidiamo peraltro che l’accoglienza sia – tutto sommato – confortante. “Il Riscaldamento Urbano”, del resto non è mai stato pensato solo come pubblicazione tecnico-gestionale, fin dai tempi in cui era più modestamente battezzato “Foglio di collegamento”. Si è infatti sempre voluto dare alla rivista una caratteristica più aperta e completa, di dialogo sistematico – quasi – con le amministrazioni locali e – più in generale – con tutto il mondo (dal legislatore ai programmatori ed ai clienti finali) che gira attorno alle problematiche ed alle strategie di nostro interesse. Buona lettura – dunque – auspicando diffusi consensi.
Lorenzo CASSITTO - Politecnico di Milano Fabio CIVIERI - Socio individuale Nereo GALLO - Socio individuale Tranquillo MAGNELLI - Socio individuale Angelo MOLTENI - Klinger SpA
SEGRETARIO GENERALE Luigi Franco BOTTIO
SEGRETARIO TECNICO Ilaria BOTTIO
SEGRETERIA Nunzia FONTANA
PAST PRESIDENTS Cesare TREBESCHI Evandro SACCHI Luciano SILVERI Paolo degli ESPINOSA Giovanni DEL TIN Francesco GULLÌ
COMITATI Comitato di studio “Prezzi di vendita dei vettori energetici. Marketing e Sviluppo commerciale” Presidente: Terenzio POETA - A2A SpA Comitato di studio “Sottostazioni d’utenza e misura del calore. Linee guida e qualità” Presidente: Sonia BERTOCCI – AES Torino SpA Comitato di studio “Risorse territoriali” Presidente: Franco BUSCAROLI - Gruppo HERA SpA Comitato di studio “Distribuzione del vettore termico” Presidente: Alessandro MODONESI - A2A SpA
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Convengo AIRU 1 giugno 2012: Il Codice di condotta commerciale del teleriscaldamento ed i 30 anni di AIRU Ricordi del primo presidente AIRU Avv. Cesare Trebeschi
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Convengo AIRU 1 giugno 2012: Il Codice di condotta commerciale del teleriscaldamento ed i 30 anni di AIRU Il “Codice” nel contesto della realtà del teleriscaldamento in Italia Sintesi della relazione introduttiva ING. FAUSTO FERRARESI - PRESIDENTE AIRU
12 Convengo AIRU 1 giugno 2012:
Il Codice di condotta commerciale del teleriscaldamento ed i 30 anni di AIRU Il Codice di Condotta Commerciale del teleriscaldamento Approvato dal Consiglio AIRU il 5 marzo 2012
16 Convengo AIRU 1 giugno 2012:
Il Codice di condotta commerciale del teleriscaldamento ed i 30 anni di AIRU Rapporti gestore-clienti nei servizi a rete DOTT. ROBERTO MALAMAN, CONSIGLIERE ADDETTO DEL COLLEGIO PER ENFORCEMENT E AFFARI DEI CONSUMATORI DELL’AUTORITÀ PER L’ENERGIA ELETTRICA E IL GAS
22 Convengo AIRU 1 giugno 2012:
Il Codice di condotta commerciale del teleriscaldamento ed i 30 anni di AIRU Intervento dell’Assessore della Regione Lombardia Dott. Marcello Raimondi
24 Convengo AIRU 1 giugno 2012:
Il Codice di condotta commerciale del teleriscaldamento ed i 30 anni di AIRU L’AIRU compie trent’anni - Excursus storico LUIGI FRANCO BOTTIO
30 Energia per la città - Città per l’energia Una bella avventura
32 Workshop pratico sul teleriscaldamento solare 34 Invitation to the 36th Euroheat & Power Congress:
Will you be a repdigit?
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Convengo AIRU 1 giugno 2012: Il Codice di condotta commerciale del teleriscaldamento ed i 30 anni di AIRU Ricordi del primo presidente AIRU Avv. Cesare Trebeschi
1. Compete al più vecchio ringraziare il Presidente per questo incontro, inteso non a patetica autocelebrazione di sopravvissuti veterani, ma a certificare lo stato d’avanzamento di un progetto avviato 30 anni fa, senza rinunciare ad inquadrarlo nel drammatico oggi. 2. A Brindisi, come nei mesi scorsi in Norvegia, al di là delle singole vittime, bersaglio era la speranza di futuro; al di là delle singole iniziative l’impegno che qui riunisce realtà tra loro diverse – imprenditoriali, scientifiche, civili – credo sia proprio la speranza di futuro, compromessa da un gaspillage delle risorse, insensato ed irrispettoso dell’energia, fonte di vita, e, appunto, di futuro. A questo rispetto mira il codice che l’AIRU presenta oggi, inteso a legare la nostra impresa ai cittadini offrendo garanzie alla loro fiducia. Più modesta invece la bella avventura di Luciano Silveri. Modestia appropriata, perché non aspetta - abbiamo avuto occasione di precisarlo alla generosità premiale di A2A - il Nobel degli inventori né la medaglia di gloriose battaglie: l’ASM di Brescia, ricorda Silveri, non ha inventato l’acqua calda né cucinato l’uovo di Colombo, non ha messo a tacere interessi che si sentivano azzerati, o arroganza tecnicoscientifica di grandi realtà private e pubbliche, scavalcate da un’azienda non metropolitana: ha semplicemente adottato per Brescia sistemi di riscaldamento diffusi da mezzo secolo in decine di città europee; anzi, secondo W.Churchill da un paio di millenni i conquistatori romani di G Cesare avevano realizzato tubazioni per l’acqua calda a beneficio dei quartieri ricchi della Gran Bretagna. Senza vanterie, dunque, la divisa del miles gloriosus ci va stretta; senza polemiche con le altre Aziende, o con i grandi Enti. Anzi: il quaderno di sintesi che a fine 1974 lanciava l’avvio del teleriscaldamento a Brescia, nella prima
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pagina pubblica i dati statistici dell’ASM di Brescia e dell’AEM di Milano, pubblica tra l’altro contributi del presidente dell’ENI, dei direttori generali della SNAM e dell’ENEL, della direzione centrale FIAT per la ricerca. 3. Perchè festeggiare oggi? Un motivo mi interessa, non come primo presidente di questa Associazione, ma come a suo tempo sindaco della città-cavia di questa avventura. Perché non era tecnico il problema affrontato 40 anni fa dall’ASM di Brescia: lo dico a costo di apparire ingrato nei confronti della tecnica e dei tecnici, quasi non condividessi la fiducia che il governo dei tecnici riesca a far navigare il Paese fuori dalle secche e dagli scogli dove l’hanno portato i politici, dove l’abbiamo lasciata navigare noi elettori, a partire da voi tecnici, che quando vi schiacciano i calli siete pur capaci di marciare in 40.000 su Mirafiori. Ma la tecnica non è fine a se stessa, è, deve, dovrebbe sempre essere a servizio di qualche finalità, auspicabilmente nobile: l’abbiamo vista servire la malvagità di distruzioni di massa, l’abbiamo vista servire a Brindisi la distruzione del futuro, la vediamo servire la vita nei miracoli della medicina, speriamo vederla servire il Paese, la vita del Paese, non soltanto il mercato. 4. Proprio perché strumentale, di cosa è strumento questa tecnica che oggi celebriamo? Silveri affronta le radici del problema con le suggestive pagine di Valerio Giacomini, il grande naturalista fondatore dell’ecologia europea. Perché noi avevamo proposto la cogenerazione come una grande operazione di risparmio, contando i milioni di barili di petrolio non consumati; avevamo proposto il teleriscaldamento come rete fognaria dell’atmosfera, contando le migliaia di camini spenti. Non si tratta invece di risparmiare quattro soldi
Figura 1 - Avv. Cesare Trabeschi (primo presidente AIRU
Figura 2 - Ing. Luciano Silveri (ex Presidente AIRU)
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o quattro miliardi di euro, e neppure di eliminare quattro metricubi di inquinamento. Perchè tanti fiori recisi? si rammaricava Giacomini, botanico: ne basta uno per goderne bellezza e profumo, raccomandando non il risparmio ma il rispetto dell’energia, proprio considerandola non mero strumento ma valore in sè. L’energia all’origine della vita, quindi la tecnica non solo al servizio ma nel rispetto della vita. 5. Se questo è vero, possiamo forse leggere nella classica incisione di W. Hogarth sull’uovo di Colombo la risposta del navigatore genovese ai ciambellani spagnoli che non apprezzavano il trucco usato per mantenere ritto l’uovo: in quel modo, dicevano, lo possono fare tutti. Si, si racconta avesse risposto C.Colombo, tutti lo possono fare, ma io l’ho fatto. Brescia ha già, aveva anche allora, la Millemiglia, la vittoria alata, la leonessa carducciana, e magari il tondino, e non ambiva al titolo di vicerè dell’America. Perciò disse alle altre città, fatelo anche voi, e promosse trent’anni fa, tra Aziende municipalizzate, Imprese, Imprenditori, studiosi la costituzione di questa Associazione, che non a caso ha avuto tra i suoi promotori e primi presidenti un delicato umanista prestato alla tecnica il prof. Evandro Sacchi. 6. Forse ci competeva un ulteriore compito: capire perché fosse arduo altrove ciò che risultava possibile a Brescia, benchè nemmeno qui le galline scodellassero uova autoequilibriste. Porre correttamente il problema, è già impostare la soluzione. E per porre correttamente il problema sapere di cosa si parla, e parlarne con un linguaggio comune. Forse è questo l’uovo di Colombo: il calore che serve, che occorre, alla città – ai cittadini e alle loro fabbriche – non ha colore, non il colore bianco o rosso del partito precariamente al potere, ma nemmeno il colore di Mirafiori o di S.Donato, il calore ha soltanto un valore, in termie, e un prezzo, in denaro e in tempo, denaro e tempo per la produzione e la distribuzione. Si trattava soltanto di rendere comprensibili valori e costi ai destinatari: i quali, non essendo, nella generalità, dotati di cultura specialistica, hanno accolto con immediato entusiasmo la proposta, ma con un interrogativo: ci sono ricadute? 7. La tecnica supera i problemi, e, diciamolo, supera anche le soluzioni, che esigono revisioni e aggiornamenti: evidente la necessità di una continua
simbiosi tra tecnica e destinazione, che è anche ma non soltanto il mercato d’acquisto, ma l’attenzione a sempre nuove esigenze della città. Forse è proprio questa naturale simbiosi a rendere particolarmente idonea ad affrontare il problema un’azienda pubblica della città – da noi, le vecchie municipalizzate – un’azienda cioè dalla duplice anima, tecnico-imprenditoriale e civile, reciprocamente rispettose. La legislazione giolittiana del 1903 rispettava e valorizzava questa duplicità, affidando al direttore la piena responsabilità della gestione, ma demandando nel contempo all’amministrazione elettiva sia la programmazione generale che un forte coinvolgimento con i cittadini. L’esperienza bresciana in questo senso – col forte impegno tecnico di Bottio e Capra da una parte, e dall’altra la capacità di Silveri e di tutti i Commissari elettivi nel promuovere l’interesse e la partecipazione dei cittadini – pare abbia dato a suo tempo risultati positivi, mentre la prevaricazione del momento tecnico-imprenditoriale o di quello civile-politico può approdare ad uno snaturamento dell’azienda. 8. Tra le tappe dell’avventura, Silveri ricorda il dibattitto al Parlamento francese col massimo esperto dell’EdF: apparentemente si parlava la stessa lingua, ma Michon parlava en technicien, noi en citoyen. Perché appunto il problema prima che tecnico è civile, sociale, umano: e a questo fine assume particolare rilievo il coefficiente della credibilità, che per il momento imprenditoriale è garantito dalla competenza tecnica resa riconoscibile da un trasparente risultato concorsuale, e per il momento civile non dev’essere oscurato da uno stridente interesse personale (di questa preoccupazione, si è fatto carico il neoeletto Presidente della Repubblica francese determinando il tetto massimo del trattamento dei manager pubblici in una misura che farebbe felicemente emigrare gran parte degli intramontabili nostri). 9. Devo aggiungere che a Brescia la soluzione era agevolata dal fatto che la nostra era un’azienda pluriservizi, quasi braccio operativo della civica amministrazione: a servizio della città, non di sua divinità il PIL, e qui comincia e finisce il problema, perché la città è, dev’essere a servizio dei cittadini, servizio certo non facile dove i cittadini hanno esigenze e possibilità diverse, e diverso modo di farle valere; il PIL è, non può non essere a servizio del mercato, le cui leggi sono divinamen-
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te superiori a qualunque ordinamento, e scrupolosamente insensibili a banali esigenze di cittadini non dotati di qualche incidenza sul PIL. Forse questo si proponeva Brescia nel promuovere la costituzione di questa Associazione: dimostrare la fecondità del coinvolgimento dei cittadini, con l’impegno di tutti gli uomini di buona volontà, senza distinzione di colore, perché il calore non ha colore. Proposta, diciamo pure, ingenua: come quella della vecchietta evangelica che vuol festeggiare con le vicine la moneta trovata nella polvere, facendo le pulizie di casa senza andare a cercarla in Montenegro. Non a torto peraltro l’economista liberale V. Pareto non riduceva l’utile alla volgare moneta, ma parlava più genericamente di ofelimità perché l’attività economica produce anche i frutti più disparati: musei, pensionati per anziani amministratori, giardini zoologici per razze politiche in via di estinzione.
Il programma odierno preannuncia l’assegnazione di una targa, prego il Presidente di farla avere al Sindaco di Brescia: abbiamo idee diverse, ma rappresenta una città che grazie certo a tecnici di valore, ma altresì e forse soprattutto a quella che un pontefice bresciano salutò come solidarietà operosa riuscì a tenere ritto sul tavolo l’uovo di Colombo.
Figura 3 - Colombo rompe l’uovo (incisione di William Hogart) A cena dal card. De Mendoza, alcuni nobili spagnoli dissero a Colombo: in Spagna abbiamo grandi cosmogra¿ci, anche se non le aveste scoperto voi le Indie, le avrebbe trovate qualcun altro. Senza rispondere, Colombo si fece portare un uovo e lo mise sul tavolo scommettendo che nessuno sarebbe riuscito a farlo stare in piedi senza supporto. Dopo che tutti provarono senza successo, Colombo ammaccò leggermente l’uovo, che in tal modo restò ritto sul tavolo. La storia non lo dice, ma quando i ciambellani, indispettiti, vollero ripetere la prova riuscirono soltanto a sporcare il tavolo senza nemmeno fare la frittata.
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Convengo AIRU 1 giugno 2012: Il Codice di condotta commerciale del teleriscaldamento ed i 30 anni di AIRU Il “Codice” nel contesto della realtà del teleriscaldamento in Italia Sintesi della relazione introduttiva ING. FAUSTO FERRARESI - PRESIDENTE AIRU
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ell’incontro di oggi si presentano ai partecipanti due eventi importanti per l’AIRU. Il primo è un impegno assunto due anni fa che consiste nel promuovere e mettere in campo un Codice di condotta commerciale, quale risposta sia alle tante richieste che vengono dal mondo esterno sia il coordinamento dei comportamenti che ogni azienda distributrice già attua. Crediamo che la sua “messa in campo” possa rappresentare un contributo molto significativo alla trasparenza di questo servizio. L’altro fatto che oggi ci accingiamo a celebrare è il trentennale della nostra associazione. Abbiamo voluto sinergizzare questi due eventi così diversi, ma entrambi attuali, per ricordare la nascita ed il lavoro fin
qui svolto: un punto di riferimento basilare per tutti gli operatori del settore. Cerchiamo prima di contestualizzare il codice nella realtà del teleriscaldamento Nel 2010 abbiamo raggiunto le 100 città teleriscaldate per un totale di 132 sistemi e una volumetria allacciata di 244 milioni di metri cubi corrispondente a circa 1.020.000 appartamenti equivalenti concentrati nelle zone del centro nord con qualche esempio in Toscana, Marche e Lazio. Ad oggi eroghiamo circa 8.000 GWh termici con una produzione di energia elettrica cogenerata di 5.500 GWh circa. Da un punto di vista energetico abbiamo conseguito un risparmio di 589.500 TEP di energia primaria con le conseguenti emissioni evitate per 2.136.686 tonn di CO2.
Gra¿co 1 - Andamento della volumetria totale teleriscaldata
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Sono numeri non molto grandi, ma certamente importanti. Analizzando il grafico che rappresenta l’andamento della crescita del teleriscaldamento dal 1972 ad oggi si sottolineano prevalentemente due dati: il volume attualmente raggiunto (2010) di 244 milioni (grafico n. 1) ed il trend di crescita degli ultimi 10 anni, interessante perché è superiore al 100% nonostante non sia stato un periodo felice da un punto di vista dell’iniziativa economica, come tutti ben sappiamo. Interessante risulta sempre essere l’analisi del potenziale di sviluppo del nostro settore. Prendiamo a riferimento uno studio del CESI, datato al 2005, che pone comunque in evidenza la grande capacità potenziale
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Gra¿co 2 - Il Teleriscaldamento in Europa
Gra¿co 3 - Piano d’Azione per le Energie Rinnovabili
di sviluppo di questo servizio che potrebbe benissimo quadruplicare gli effetti oggi prodotti se opportunamente perseguito. Parliamo di 1,8 Milioni di TEP/a di Energia Primaria Risparmiata e di 8.200.000 Ton/a di emissioni evitate di CO2 È da tener presente inoltre che questo studio non ha tenuto conto di fonti energetiche collaterali ma degne di attenzione quali: i cascami industriali, le biomasse, le fonti geotermiche. Questo significa che le potenzialità sono ancora più elevate. C’è spazio per crescere. Da un punto di vista del posizionamento del servizio come copertura del riscalda-
mento nel contesto europeo dal grafico n. 2 si nota come l’Italia sia il fanalino di coda, con solo il 4% rispetto a realtà assai più importanti quali la Danimarca con il 61%, la Polonia con il 50% e la Svezia con il 49%. In particolare la Polonia ha riconvertito il suo sistema di riscaldamento a teleriscaldamento efficiente negli ultimi 20 anni. In termini di energia termica venduta passiamo dall’ultimo al penultimo posto. Interessante è l’analisi del bilancio energetico svolto dallo IEA da cui emerge che l’energia che alimenta un sistema di teleriscaldamento proviene per il 75% da calore rinnovabile e di recupero a livello europeo, in Italia non siamo lontani, siamo al 72%.
Questo significa comunque che l’impostazione dei nostri sistemi è analoga a quella dei sistemi europei. Analizzando il PAN (Piano d’Azione Nazionale), che ha stabilito che nel 2020 l’Italia dovrà coprire il 17% dei consumi finali di energia mediante fonti rinnovabili, si evince che il teleriscaldamento/teleraffreddamento deve passare dal 2.8% al 17,9%. Quindi una quota maggiore rispetto quanto si dovrà fare nel settore dell’energia elettrica. Questo significa che le fonti termiche rinnovabili dovranno giocare un ruolo fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi del “20-20-20”.(grafico n. 3)
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Gra¿co 4 - Contributo del TLR al conseguimento degli obbiettivi del PAN
Il teleriscaldamento coniuga molto bene la distribuzione di questo tipo di energia ed il contributo che gli viene attribuito dal PAN di 900.000 tep risparmiati potrebbe arrivare a 2.000.000 se opportunamente incentivato.(grafico n. 4) Il Decreto legislativo 28/2011 si inserisce pienamente nella linea tracciata dalla normativa. Esso infatti prevede disposizioni che, a regime, possono incentivare: lo sviluppo delle nuove reti di TLR e TLF; la produzione di energia termica da FER; l’efficienza energetica.
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ma per quanto riguarda gli incentivi dobbiamo evidenziare qualche ritardo nell’applicazione dei suoi decreti attuativi. In buona sostanza abbiamo accolto con piacere che: la rete è riconosciuta infrastruttura fondamentale. Infatti le infrastrutture per l’installazione di reti sono assimilate (a parte gli effetti IVA) ad opere di urbanizzazione primaria (comma 1, art. 22); è data importanza alla pianificazione. Infatti i comuni con oltre 50.000 abitanti devono definire specifici Piani di Sviluppo del TLR e del TLF (comma 3, art. 22) è riconosciuto un riequilibrio degli incentivi fra fonti rinnovabili termiche ed elettriche. Infatti viene istituito un fondo di garanzia a sostegno delle reti,
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alimentato da un corrispettivo applicato al consumo di gas metano (comma 4, art. 22) Ad oggi, come dicevo poc’anzi stiamo ancora attendendo la creazione di tale fondo, e non abbiamo ancora avuto modo di capire come si potrà applicare. Cerchiamo naturalmente di sollecitare il Ministero dello Sviluppo Economico ad emanare i decreti attuativi. Come richiamato in diversi articoli, le Leggi Regionali e le norme comunali devono essere aggiornate ed armonizzate con le nuove disposizioni. Ci scontriamo di frequente col problema di disallineamenti fra i vari elementi normativi, fra Stato e Regioni. Abbiamo in realtà bisogno di un quadro normativo di riferimento stabile e con una sua coerenza intrinseca. Molto si è dibattuto in questi anni ed ancor più oggi sulla natura giuridica del Servizio Teleriscaldamento. L’autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato un’indagine conoscitiva per puntualizzare la natura di questo servizio. Sia AIRU che FIPER sono stati “auditi”. L’indagine si pone l’obiettivo di definire qual è la sua natura giuridica. Questo è un problema che ci auguriamo si possa risolvere nel più breve tempo possibile per dare garanzia, stabilità e interpretazioni certe. Ad oggi non vi è una norma specifica di riferimento e ci troviamo di fronte a varie
forme giuridiche di assegnazione del servizio ad esempio: 1. Il Comune valuta l’utilità dell’attività a fini sociali e come promozione dello sviluppo economico definisce quindi il teleriscaldamento come Servizio Pubblico. In questo caso il Comune definisce la forma di gestione e le condizioni di esercizio 2. Un operatore valuta l’attività come remunerativa e chiede l’autorizzazione a svolgerla in una configurazione di libera iniziativa economica. In questo caso il Comune autorizza la realizzazione dell’impianto Oggi la tesi prevalente è che il Teleriscaldamento sia un servizio a mercato. Al teleriscaldamento mancano infatti alcune delle caratteristiche tipiche di un Servizio Pubblico: in particolare manca l’universalità dell’erogazione a tutti i cittadini che ne facciano richiesta In particolare il recente art. 4 del decreto legge n. 138 del 2011 convertito con la Legge 148/2011 (GU 216 del 16/9/2011), reca il principio generale della Liberalizzazione cioè gli Enti Locali devono liberalizzare le attività economiche già gestite come servizi pubblici, previa ricognizione da effettuarsi entro un anno. Questa scadenza è oggi fissata intorno al mese di agosto prossimo, data entro la quale i comuni sono tenuti a fare questa ricognizione e a evidenziare quali saranno a loro avviso i servizi che devono essere
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configurati come servizi pubblici, giustificandone la decisione con una relazione da inviare all’Autorità per oggettivizzarne le motivazioni.
porta a confrontarsi con clienti sempre più esigenti, evoluti ed attenti alla tutela dei loro diritti La trasparenza e la correttezza del rapporto commerciale diventano una priorità, attraverso tutta una serie di elementi: Chiarezza sui servizi offerti, delle clausole contrattuali e del prezzo; Comunicazione tempestiva e diretta; Carta della qualità dei servizi; Gestione dei reclami Indagini di customer satisfaction
Questo significa a nostro avviso, che la logica è quella della liberalizzazione del mercato laddove ci sono favorevoli condizioni. Anche questo elemento conferma che il servizio del teleriscaldamento deve rimanere un servizio di libero mercato, in linea principale.
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Oggi il teleriscaldamento si confronta con soluzioni tecniche di servizio molto diverse da qualche anno fa. Il mercato oggi offre ad ogni potenziale cliente possibili alternative (pompe di calore, sistemi elettrici, ….) che impediscono di definire il teleriscaldamento come servizio di monopolio.
Questi di fatto sono gli elementi fondanti del Codice che recentemente abbiamo adottato e che le aziende aderenti ad AIRU saranno chiamate a rispettare in una logica di autoregolamentazione. AIRU ha proceduto in tal senso perché, ritenendo il teleriscaldamento un servizio di libero mercato, si è posta il problema di una autoregolamentazione non esistendo un’autorità ad hoc che garantisse ai clienti elementi di tutela. AIRU ha quindi stilato il codice in maniera tale da non far sentire attaccabili o orfani da questo punto di vista gli operatori del settore.
Lo sviluppo delle rinnovabili termiche, le nuove normative e la sempre maggiore attenzione al risparmio energetico ed all’efficienza energetica aprono a nuove sfide “competitive”: qualità del servizio, a parità di servizio; “qualità energetica” del calore fornito; convenienza economica, a parità di servizio;
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Sono tutti temi che dovremo fortemente indagare perchè oggi abbiamo sempre il concetto di fare un confronto economico indipendentemente dalla natura del calore fornito e questo secondo noi è un confronto che è disomogeneo e che va rettificato con opportune considerazioni. Non si può infatti considerare la caloria fornita da una fonte fossile uguale alla caloria fornita da una fonte rinnovabile. In questo confronto “di mercato”, il Prezzo di vendita diventa certamente per il cliente un importante elemento di riferimento ed anche il modo di comunicare diviene uno strumento di particolare importanza. Nella sua politica di promozione commerciale del servizio, il Gestore di reti di teleriscaldamento è quindi chiamato a proporre prezzi che siano in grado di reggere il confronto con le numerose soluzioni “alternative”, evidenziando in modo oggettivo e trasparente i contenuti della sua offerta. Questo è un elemento essenziale che riteniamo debba essere un elemento di garanzia che i distributori devono dare proprio perché ci si confronta con un mercato e quindi le regole devono essere di trasparenza oggettiva. La “sfida del mercato”
Il documento indica le linee guida di riferimento per tutelare i clienti che decidono di allacciarsi e stipulare un contratto. In particolare, il Codice definisce: Regole generali di trasparenza e correttezza; Il comportamento del personale commerciale; Clausole essenziali per la conclusione del contratto; Carta della qualità; Diritto di ripensamento; Eventuali modifiche al contratto proposte dall’impresa.
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Abbiamo cercato attraverso anche esperienza presenti sul mercato (per esempio il gas) di enucleare una proposta in linea con le nostre esigenze. Con riferimento all’indagine conoscitiva avviata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato prima citata, il 9 febbraio 2012 si è svolta l’audizione dei rappresentanti AIRU. L’audizione ha trattato i seguenti temi: La natura del servizio in assenza di un quadro normativo; Le autorizzazioni alla costruzione di nuove reti; La possibilità di allacciamento da parte dell’utenza;
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L’esistenza di una formula per la determinazione del prezzo del calore distribuito agli utenti; I regimi di incentivazione.
Questi sono alcuni elementi di cui abbiamo rendicontato ai nostri associati tramite il verbale della riunione. Infine le azioni per il futuro. Nei prossimi mesi, AIRU intende approfondire alcuni elementi molto importanti: Svolgere un’analisi dettagliata sul “valore” del calore veicolato con le reti di teleriscaldamento. Tema fondamentale che cercheremo di trattare con la collaborazione di partners qualificati per rendere oggettiva una serie di elementi riconosciuti, ma non quantificati e che non siano quindi autoreferenziali. Definire le modalità di impiego del fondo di garanzia previsto dall’art.22 del D. Lgs. 28/2011; Aprire un tavolo per un riordino sugli incentivi alle rinnovabili Definire e rendere cogenti diverse misure di efficientamento energetico: dalle temperature di progetto degli impianti interni 80°Æ50°C (misura a costo zero che renderebbe più fruibili alcune fonti rinnovabili a bassa temperatura e renderebbe più efficienti le reti esistenti che eserciscono distribuzione di calore a temperature elevate); ad una proposta di “recupero” dell’utilizzo dei cicli combinati o più in generale delle centrali termoelettriche); Una pianificazione vera ed efficace, rispetto al fatto di trovarci in condizioni non soffocanti. Ad esempio la mancata pianificazione del fotovoltaico ha portato ad una situazione assolutamente anomala, per non dire paradossale nel nostro ciclo produttivo sui cicli combinati. Lo Stato ha incentivato in maniera esagerata il fotovoltaico, creando un aumento di potenza nelle ore diurne. Abbiamo d’altra parte un parco di cicli combinati che dal 2003 è stato quasi completamente rinnovato, con grandi investimenti. Oggi ci troviamo di fronte ad una situazione in cui gruppi combinati, che dovrebbero lavorare 7000/8000 ore lavorano 2500/3000 ore con una sovracapacità di produzione economicamente pesante. Da questo punto di vista la pianificazione dei nostri interventi è fondamentale per non trovarci in questo tipo di situazione. Una legislazione in grado di risolvere le diverse questioni ancora aperte.
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Convengo AIRU 1 giugno 2012: Il Codice di condotta commerciale del teleriscaldamento ed i 30 anni di AIRU Il Codice di Condotta Commerciale del teleriscaldamento Approvato dal Consiglio AIRU il 5 marzo 2012 Il presente lavoro è frutto del Comitato di studio “Prezzi di vendita dei vettori energetici. Marketing e sviluppo commerciale” Presidente Terenzio POETA A2A SpA
I
l Codice di Condotta Commerciale del teleriscaldamento (di seguito “Codice”), redatto dall’Associazione Italiana Riscaldamento Urbano (di seguito AIRU) e che sarà volontariamente adottato dalle imprese associate, vuole essere uno strumento di tutela per i Clienti che decidono di allacciarsi e stipulare un contratto di somministrazione di calore da rete di teleriscaldamento ed eventuali servizi correlati. Il documento definisce le regole di trasparenza e correttezza da utilizzare per promuovere le proprie offerte commerciali, stipulare contratti basati su tali offerte ed eventualmente modificare i contratti già stipulati dai Clienti. COSA RIGUARDA In particolare, il Codice definisce i seguenti argomenti: regole generali di trasparenza e correttezza; indicazione dei prezzi; comportamento del personale commerciale; informazioni e documenti per la conclusione del contratto; clausole essenziali del contratto; carta della qualità ovvero dei servizi; diritto di ripensamento; modifiche al contratto proposte dall’impresa.
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OGGETTO E AMBITO DI APPLICAZIONE Le regole del Codice trovano applicazione nei rapporti con i Clienti, con consumi di calore fino a 500 MWh/anno. Il Codice non trova applicazione nel caso di Cliente multisito1 per il quale i consumi complessivi di calore risultino superiori a 500MWh/anno.
1. REGOLE GENERALI DI TRASPARENZA E CORRETTEZZA Le imprese devono seguire alcune regole generali di trasparenza e correttezza nei confronti dei Clienti. Queste regole non impongono specifici comportamenti, ma indicano il risultato che le imprese devono raggiungere, utilizzando le soluzioni che ritengono più efficaci. 1.1 INFORMAZIONI AL PUBBLICO Le imprese devono fornire in modo trasparente, completo e non discriminatorio,
1. Il Cliente multi-sito è il Cliente che ha stipulato, con la medesima impresa, un contratto di fornitura che prevede la somministrazione del calore in più punti di consegna.
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le informazioni relative ai propri preventivi di allacciamento e alle proprie offerte contrattuali e adottano ogni ragionevole misura per soddisfare le esigenze di informazione e assistenza dei Clienti nelle valutazioni di tali offerte. A tal fine indicano, in tutta la modulistica e nelle comunicazioni commerciali, un recapito cui il Cliente può rivolgersi per ottenere informazioni relative alle offerte. 1.2 FORMAZIONE DEGLI ADDETTI Le aziende provvedono a fornire al personale, incaricato a qualunque titolo delle attività finalizzate alla promozione di offerte
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contrattuali o alla conclusione di contratti, una formazione tale da garantire la conoscenza delle caratteristiche di tali offerte, del contenuto del presente Codice e dei diritti riconosciuti ai Clienti finali, e ne garantiscono l’aggiornamento.
caratteristiche dell’offerta e le eventuali condizioni limitative, nonché un recapito al quale il Cliente può rivolgersi per ottenere informazioni complete.
3. COMPORTAMENTO DEL PERSONALE COMMERCIALE
Questo obbligo riguarda sia il personale dipendente sia il personale esterno incaricato a qualunque titolo di rapportarsi con il Clienti per promuovere le offerte e stipulare contratti.
Le imprese devono assicurare la riconoscibilità del personale incaricato a qualunque titolo delle attività finalizzate alla promozione delle offerte contrattuali ed alla conclusione di contratti.
2. INDICAZIONE DEI PREZZI
3.1 IDENTIFICAZIONE Qualora il Cliente venga contattato in luoghi diversi dalla sede o dagli uffici commerciali dell’impresa, il personale commerciale è tenuto a: identificarsi, esibendo al Cliente un documento dal quale risultino i propri elementi identificativi e gli elementi identificativi e i recapiti dell’azienda per cui opera; il recapito telefonico deve essere idoneo a consentire l’identificazione del personale commerciale; in caso di contatto solo telefonico, fornire gli elementi identificativi e il recapito telefonico dell’azienda per cui opera; il recapito telefonico deve essere idoneo a consentire l’identificazione del personale commerciale; informare il Cliente, prima di richiedere qualunque dato, che il contatto è finalizzato alla presentazione di un’offerta contrattuale o alla conclusione di un contratto.
2.1 CRITERI PER L’INDICAZIONE DEI PREZZI L’offerta commerciale deve indicare chiaramente i prezzi del servizio specificando la data di decorrenza e l’unità di misura di riferimento, oltre a riportare una descrizione sintetica delle modalità di applicazione. I prezzi devono essere riportati al netto delle imposte, specificando che gli importi saranno gravati dalle imposte secondo norme di legge. Eventuali sconti dovranno essere specificatamente indicati. Qualora lo sconto sia presentato come riferito non al prezzo finale, ma ad una o più delle sue componenti, deve essere fornita chiara indicazione al Cliente che lo sconto praticato incide solo su una componente specifica e dell’incidenza percentuale media dello sconto sul prezzo finale al netto delle imposte, specificando che quest’ultimo sarà gravato da imposte. 2.2 PREZZI INDICIZZATI I contratti di vendita possono stabilire che il prezzo o una delle sue componenti è indicizzato, cioè che può variare automaticamente in base alle variazioni di un parametro di riferimento. In caso di offerta a prezzo indicizzato, insieme all’indicazione del prezzo o della componente indicizzata, deve essere indicata la frequenza di aggiornamento, una sintetica descrizione del meccanismo di indicizzazione e delle fonti di riferimento per i parametri utilizzati. 2.3 PUBBLICITÀ Fatte salve le prescrizioni in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, le comunicazioni ed i messaggi pubblicitari che contengono informazioni relative alle condizioni contrattuali devono riportate le
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Le imprese devono adottare misure affinché il personale di cui sopra non diffonda notizie non veritiere relativamente agli effetti che potrebbero derivare al Cliente dalla mancata accettazione dell’offerta o atte a determinare il discredito dei concorrenti.
4. INFORMAZIONI E DOCUMENTI PER LA CONCLUSIONE DEL CONTRATTO Il Codice stabilisce le informazioni ed i documenti che l’impresa deve fornire ai Clienti che intende acquisire, in modo tale che questi abbiano tutti gli elementi per valutare l’offerta e decidere se aderire o meno. 4.1 INFORMAZIONI OBBLIGATORIE Le informazioni obbligatorie previste dal Codice riguardano: il nome e un recapito dell’impresa;
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il prezzo e le clausole essenziali del contratto proposto dall’impresa, di cui al capitolo successivo; la durata dell’offerta e i casi in cui non è possibile aderire, se previsti; i tempi necessari o le condizioni necessarie per l’avvio effettivo del servizio.
4.2 QUANDO VANNO FORNITE Le informazioni obbligatorie devono essere fornite al Cliente, qualunque sia il modo in cui viene contattato, prima che il nuovo contratto sia concluso. 4.3 DOCUMENTI OBBLIGATORI I documenti obbligatori che il Cliente deve ricevere sono: una copia integrale del contratto; la carta della qualità ovvero dei servizi, i cui contenuti minimi sono descritti nei capitoli successivi. 4.4 QUANDO VANNO FORNITI I documenti obbligatori devono essere forniti al Cliente prima che il nuovo contratto sia concluso, tranne nei casi in cui il contratto è concluso “a distanza”, cioè senza la presenza fisica e simultanea del personale incaricato e del cliente.
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5. LE CLAUSOLE ESSENZIALI DEL CONTRATTO I contratti di fornitura predisposti dalle imprese devono essere redatti utilizzando un carattere di stampa leggibile ed un linguaggio chiaro e comprensibile per tutti i Clienti. 5.1 CONTENUTO DEI CONTRATTI Il Codice stabilisce che devono sempre essere presenti nei contratti alcune clausole che riguardano aspetti del servizio particolarmente importanti per il Cliente e che sono considerate essenziali. Le clausole essenziali del contratto sono quelle relative a: l’indicazione delle prestazioni che saranno fornite dall’impresa, in particolare in merito alle modalità di somministrazione di calore da rete di teleriscaldamento ed eventuali servizi correlati; un’ indicazione sui tempi necessari per l’avvio del servizio e le modalità con cui il Cliente verrà informato di eventuali ritardi e delle cause che l’hanno determinati; la durata del contratto e le modalità di rinnovo oltre alle modalità e tempistiche per l’esercizio del diritto di recesso da parte del Cliente;
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il prezzo del servizio e le sue possibili variazioni nel tempo, il costo delle eventuali prestazioni aggiuntive e tutti gli altri oneri o spese a carico del Cliente; le forme di garanzie eventualmente richieste al Cliente ed ogni altro onere posto a suo carico in relazione alla conclusione o all’esecuzione del contratto; le modalità e la frequenza minima di misurazione dei consumi effettivi, e i criteri adottati per l’eventuale emissione di bollette basate su consumi stimati; la frequenza di emissione delle bollette, le modalità e i termini per il loro pagamento; le conseguenze di eventuali ritardi nel pagamento, specificando le penali o gli interessi di mora applicati per il periodo di ritardo e il tempo minimo del preavviso di sospensione della fornitura per morosità; le modalità da seguire per formulare richieste di informazione e reclami e, se sono previste, le procedure a disposizione dei Clienti per risolvere eventuali controversie senza ricorso alla magistratura competente.
6. CARTA DELLA QUALITÀ OVVERO DEI SERVIZI La carta della qualità ovvero dei servizi, delle aziende aderenti al Codice, contengono gli elementi di qualità che AIRU ritiene determinanti per il servizio di teleriscaldamento. Il valore degli eventuali indennizzi automatici e gli standard generali e specifici, sono stabiliti da ciascuna azienda sulla base delle proprie capacità e organizzazione. 6.1 CONTENUTO DELLE CARTE DELLA QUALITÀ La carta dei servizi contiene standard specifici e generali almeno per le seguenti attività: tempi delle prestazioni di allacciamento e delle prestazioni riferite all’utilizzo della fornitura; continuità e regolarità dell’erogazione del servizio (pronto intervento); correttezza nella misura dei consumi; correttezza nella fatturazione dei consumi;
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pagamento delle fatture e morosità; completezza ed accessibilità alle informazioni da parte del Cliente.
7. IL DIRITTO DI RIPENSAMENTO Per diritto di ripensamento si intende la possibilità riconosciuta in alcuni casi al Cliente che ha concluso un contratto di recedere, cioè disdirlo, senza dover giustificare la propria decisione e senza sostenere alcun onere. 7.1 CHI E QUANDO PUÒ FARLO VALERE I Clienti possono far valere il diritto di ripensamento quando il contratto è stato concluso: in un luogo diverso dalla sede o dagli uffici commerciali dell’impresa (ad esempio a casa del Cliente, o in un centro commerciale); utilizzando mezzi di comunicazione a distanza.
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Nel primo caso, il Cliente potrebbe aver concluso il contratto in base a una decisione impulsiva o poco ragionata; nel secondo caso la decisione è stata presa senza poter valutare in tutti i dettagli una copia scritta del contratto. 7.2 COME FARLO VALERE In questi casi, il Cliente ha 10 (dieci) giorni di tempo per comunicare per iscritto il proprio ripensamento all’impresa, utilizzando un mezzo che consenta di dimostrare la data di spedizione (ad esempio, lettera raccomandata a/r). I 10 (dieci) giorni si contano dalla conclusione del contratto, se è avvenuta in un luogo diverso dalla sede o da un ufficio commerciale dell’ impresa, oppure dal momento in cui il Cliente riceve il contratto, se è stato concluso utilizzando mezzi di comunicazione a distanza.
8. MODIFICHE DEL CONTRATTO PROPOSTE DALL’IMPRESA I contratti liberamente predisposti dalle imprese possono prevedere che alcune delle loro clausole, espressamente indicate nei contratti stessi, potranno essere modificate su iniziativa dell’impresa per giustificati
motivi. In questi casi, il Codice stabilisce che il Cliente deve essere preavvisato e, se non intende accettare le modifiche proposte, ha la possibilità di recedere dal contratto, cioè disdirlo, senza sostenere alcun onere. Le modificazioni delle condizioni contrattuali saranno automaticamente applicate se vantaggiose per il Cliente; in caso contrario, ossia quando le modifiche comportino un peggioramento delle condizioni economiche o contrattuali (a titolo esemplificativo ma non esaustivo aumento di componenti di prezzo, esclusi quelli dovuti ad indicizzazioni, aumento di oneri contrattuali, aumento di periodi di attesa o restrizione di facoltà per il Cliente) il Cliente può recedere dal contratto senza alcun onere entro 60 (sessanta) giorni dalla comunicazione; in mancanza di espresso recesso nei termini indicati la modifica sarà automaticamente applicata. 8.1 PREAVVISO Solo per le modifiche non vantaggiose, il preavviso a ciascuno dei Clienti interessati sarà inviato con una comunicazione scritta, e con un anticipo di almeno 60 (sessanta) giorni di calendario rispetto alla data in cui le modifiche saranno applicate. Fatta salva prova contraria, la suddetta comunicazione si presume ricevuta trascorsi 10 (dieci) giorni dall’invio effettuato da parte dell’impresa. Per ciascuna delle modifiche proposte, la comunicazione inviata ai Clienti deve: riportare il testo completo di ciascuna delle clausole nella versione modificata; illustrare in modo chiaro il contenuto e gli effetti della modifica; specificare il momento in cui la modifica sarà applicata; indicare in che modo e entro quali termini il Cliente che non intende accettare le modifiche può comunicare all’impresa la sua volontà di recedere dal contratto.
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I preavvisi per le modifiche vantaggiose possono essere trasmessi all’interno dei documenti di fatturazione o congiuntamente agli stessi, anche qualora la variazione si configuri come una riduzione dei corrispettivi previsti in contratto.
Gestione Energia Gruppo Editoriale
CONFERENZA FIRE “Gestione Energia: ISO 50001 ed energy management” È tempo di efficienza, fra sistemi di gestione e nuove soluzioni Milano, mercoledì 10 ottobre 2012 Doria Grand Hotel - Viale Andrea Doria, 22
PROGRAMMA Prima sessione 9.30
13.00 Dibattito e conclusioni
• mattina
13.15 PAUSA PRANZO e incontri con gli espositori
Apertura esposizione
10.00 Saluti e introduzione Cesare Boffa, FIRE 10.10 L’applicazione della ISO 50001 e il cammino da percorrere Daniele Forni, FIRE
Seconda sessione
• pomeriggio
14.30 Focus su ISO 50001: la parola alle società di certificazione
10.30 Un pacchetto di nuove norme, dalla EN 15900 al regolamento UNI/TR 11428 Antonio Panvini, CTI*
15.30 Casi studio sui sistemi di gestione, sulle ESCo certificate e sugli EGE 16.15 Casi studio sull’energy management
11.00 COFFEE BREAK e incontri con gli espositori 11.40 Tavola rotonda istituzionale Come promuovere efficacemente i Sistemi di gestione dell’energia e gli altri strumenti per l’efficienza energetica Partecipano: MSE*, MATTM*, Regione Lombardia*, AEEG*, ENEA*, GSE*, Confindustria*, Confartigianato*, Accredia*
* Relatore invitato e in attesa di conferma.
CEDOLA DI ISCRIZIONE GRATUITA • Numero chiuso 120 partecipanti Gestione Energia Gruppo Editoriale
Gestione Energia Gruppo Editoriale S.r.l. – Via Clarice Marescotti, 15 – 00151 Roma – Tel. 06 65746952 – Fax 06 97258859
Inviare via fax 06 97258859 o via mail info@gestioneenergia.com. Attendere conferma dell’avvenuta iscrizione via mail Verranno accettate le prime 120 iscrizioni in ordine di arrivo Cognome
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Azienda Indirizzo Cap Tel. AREE DI INTERESSE Cogenerazione Engineering
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Componentistica Produttori apparecch.
Effic. energetica Produzione energia
Energia elettrica Telecontrollo-metering
Energie rinnovab. Altro
INFORMATIVA SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI I dati comunicati in questa sede verranno trattati in conformità alle modalità previste dal Dlgs 196/2003 con le seguenti finalità: fornitura dei servizi e elaborazione delle risposte richieste; invio di comunicazioni e proposte commerciali da parte di Gestione Energia Gruppo Editoriale S.r.l. riguardanti nuovi prodotti e servizi offerti direttamente o da propri partner commerciali; elaborazione di statistiche; invio di altre pubblicazioni di settore. I dati non saranno comunicati a terze parti, senza specifica autorizzazione. Titolare del trattamento è Gestione Energia Gruppo Editoriale S.r.l. – Via Clarice Marescotti, 15 – 00151 Roma – Tel. 06 65746952 – Fax 06 97258859. Incaricati del trattamento saranno i membri della direzione e amministrazione, dell’ufficio commerciale, dell’ufficio marketing e dell’ufficio relazioni pubbliche. Potrà richiedere verifica, modifica, cancellazione dei suoi dati dai nostri archivi o l’elenco aggiornato dei responsabili del trattamento contattando la segreteria Gestione Energia Gruppo Editoriale S.r.l., ai recapiti indicati in questa informativa. RICHIESTA DI CONSENSO Secondo i termini indicati nell’informativa sopra riportata, La preghiamo di esprimere il Suo consenso al trattamento dei Suoi dati personali, ricordandoLe che in mancanza di consenso non sarà possibile erogare nessuno dei servizi richiesti. T acconsento al trattamento dei miei dati personali T non acconsento al trattamento dei miei dati personali Data Firma
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IL RISCALDAMENTO URBANO
Convengo AIRU 1 giugno 2012: Il Codice di condotta commerciale del teleriscaldamento ed i 30 anni di AIRU Rapporti gestore-clienti nei servizi a rete Dott. Roberto Malaman, Consigliere addetto del Collegio per Enforcement e Affari dei Consumatori dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas
L’
Autorità per l’energia elettrica e il gas non regola, come noto, il settore del teleriscaldamento urbano, ma l’esperienza accumulata nella regolazione del servizio elettrico e gas permette di individuare delle linee di azione anche per altri servizi, in particolare quando si tratta di servizi a rete. Peraltro, seguiamo da tempo e con grande attenzione il lavoro svolto da AIRU, associazione che fa spesso evidente riferimento alle attività del regolatore energetico come possibile modello di confronto se non di riferimento.
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Oggi AIRU presenta il suo codice di condotta commerciale, su cui né io né l’istituzione che rappresento possono esprimere valutazioni o giudizi. Posso però portarvi una significativa esperienza da addetto ai lavori, non solo da cittadino, ma con l’occhio del cittadino. Prima vi illustrerò l’esperienza dell’Autorità per l’energia nei codici di condotta commerciale, facendo di seguito alcune osservazioni sul percorso che AIRU sta intraprendendo. L’Autorità per l’energia elettrica ed il gas
non solo regola due distinti settori, ma per ognuno di essi regola attività ben distinte: in particolare le reti, che sono monopoli naturali, e l’attività di vendita che, sia per l’elettricità che per il gas non sono più monopoli, bensì attività svolte in regime di libera concorrenza tra gli operatori presenti sul mercato. Per ciò che riguarda le reti e tutte le attività monopolistiche viene fissata una tariffa regolata e vengono indicati standard di qualità che devono essere rispettati a fronte di tale tariffa; la vendita, essendo
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un’attività libera e in concorrenza, in linea di principio potrebbe anche non essere assoggettata a regolazione, ma lasciata nelle mani dell’Antitrust al solo fine di evitare abusi di posizione dominante o pratiche commerciali scorrette, analogamente a quanto avviene per la vendita di ogni bene come i carciofi o le automobili. In realtà, per i motivi che vedremo, la vendita di elettricità e gas non è esattamente come quella di ogni altro prodotto su mercati concorrenziali, in quanto si tratta di servizi di prima utilità per i cittadini e per le imprese. La commercializzazione di gas ed elettricità é quindi più regolata di quanto lo sia quella di altri prodotti, a fini di tutela dei consumatori finali. Tra gli strumenti adottati a tutela dei clienti vi sono i cosiddetti Codici di condotta commerciale, introdotti ormai da quasi 10 anni, fin dai primi barlumi di concorrenza nella vendita di elettricità e gas. Questi codici sono stati progressivamente modificati ed adattati all’aumentare della reale concorrenza tra operatori; il codice per il mercato elettrico e quello per il gas sono stati unificati integralmente dall’inizio dell’anno 2011. Usando la terminologia anglosassone,
all’apertura di un servizio a rete alle dinamiche concorrenziali, possono verificarsi due fenomeni negativi: il cosiddetto bad billing, ossia problemi di fatturazione irregolare o errata per i clienti che cambiando fornitore, e fenomeni di misselling, cioè comportamenti anomali o anche truffaldini da parte di venditori che cercano di convincere i clienti finali ad aderire ad una offerta commerciale.
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Il Codice di condotta commerciale per i servizi elettrico e gas è orientato ad affrontare questo secondo problema: prevenire cattivi comportamenti dei venditori nelle loro relazioni con il cliente finale. Come tale, quindi, il codice introdotto dall’Autorità per l’energia è uno strumento di tutela del cliente finale, con applicazione limitata ai clienti di minori dimensioni. Le finalità del Codice di condotta commerciale in mercati concorrenziali quindi sono sostanzialmente: migliorare gli strumenti a disposizione del cliente finale per scegliere bene ed in modo informato prevenire pratiche commerciali non corrette
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I Codici dei mercati elettrico e gas, quindi: sono basati su principi generali di correttezza; introducono criteri per la comunicazione dei prezzi di fornitura in modo comprensibile e confrontabile; introducono obblighi relativi alla promozione delle offerte commerciali; introducono obblighi di informazione preliminare alla conclusione del contratto verso il cliente finale, compresi obblighi informativi specifici quando si propone la sottoscrizione di un contratto a distanza; introducono criteri per la redazione del contratto e obblighi di consegna del contratto e di tempistica relativamente al diritto di ripensamento; elencano i contenuti minimi del contratto e obbligano i proponenti a consegnare una nota informativa che riassuma la proposta commerciale; introducono obbligatoriamente delle schede di confrontabilità dei prezzi, che devono essere fornite al cliente finale quando gli si propone una opzione commerciale; introducono regole sulla variazione unilaterale di clausole contrattuali in corso di contratto.
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Alcuni punti del codice fanno direttamente riferimento alla confrontabilità del prezzo, tipica di mercati concorrenziali, e alle modalità di approccio del potenziale cliente. Abbiamo quindi introdotto principi generali di correttezza nei rapporti fra fornitore e cliente, al fine di aiutare il cliente finale a capire l’offerta contrattuale. Abbiamo introdotto il principio della formazione e dell’aggiornamento del personale che va a vendere il prodotto elettricità o gas ai clienti finali. Questo personale dipende spesso da società diverse dall’azienda energetica, e quindi ragiona con logiche commercia-
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li tipiche delle società di vendita. Tali reti commerciali, nei nostri settori regolati, sono sottoposte alle stesse regolazioni come se fosse direttamente il produttore di energia a rapportarsi con il potenziale cliente. Altri temi contenuti nel Codice di condotta commerciale elettrico e gas e sopra elencati sono direttamente applicabili anche a servizi a rete non in regime di concorrenza, come il teleriscaldamento urbano. Così ha fatto AIRU nel Codice di condotta commerciale per gli operatori del settore. Noto positivamente un effetto di “contaminazione” tra settori dove esiste un
regolatore (energia elettrica e gas) e l’introduzione di un codice autodeterminato dai soggetti interessati attraverso la loro associazione. Nel caso specifico del teleriscaldamento, AIRU si è posta correttamente il problema di aiutare il cliente non a capire la differenza di offerta tra due proposte alternative di teleriscaldamento (situazione non realizzabile per motivi tecnici ed economici), bensì di aiutarlo a capire quale prezzo andrà a pagare e quale insieme di beni e servizi otterrà in cambio. Tra le informazioni rilevanti che il potenziale cliente deve avere, e deve avere in modo corretto e trasparente, figurano il costo unitario del prodotto, possibilmente in modalità che renda possibile il confronto con le alternative disponibili, nonché le modalità di indicizzazione o aggiornamento di quel prezzo I venditori devono anche offrire informazioni preliminari alla chiusura del contratto. Sono previste in particolare norme specifiche per i contratti a distanza ed i contratti stipulati al di fuori di locali commerciali. Molto importante é anche chiarire, soprattutto nel caso di contratti a distanza, le possibilità di recesso per il cliente, in particolare per il cliente domestico o di piccole dimensioni che hanno minori competenze tecniche. I contratti di fornitura devono naturalmente essere chiari, trasparenti, leggibili e devono contenere le condizioni economiche. Nel caso dell’energia elettrica e del gas, l’Autorità ha anche elencato una lista di clausole che devono necessariamente essere ricomprese in un contratto di fornitura, lasciando alle parti interessate l’accordo sul loro contenuto. Solo dalla pattuizione chiara di un accordo fra fornitore e cliente emerge un rapporto di fornitura trasparente. La lista di clausole contrattuali obbligatorie, pur senza precisarne il contenuto, lascia libere le parti di definire i dettagli del rapporto contrattuale, evitando però che tale rapporto abbia importanti aspetti non chiaramente definiti. È inoltre prevista e regolata la situazione di variazioni unilaterali delle clausole contrattuali, processo tipico e necessario di molti rapporti contrattuali, ma particolarmente rilevante e delicato per servizi energetici di ogni natura, compreso il teleriscaldamento. Nel caso dell’elettricità e del gas, variare in corso di contratto le condizioni del contratto stesso è possibile, ma si deve fare con un doveroso preavviso, con una
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dovuta comunicazione specifica fuori dalla bolletta e lasciando ovviamente al cliente il tempo per pensarci e per poter cambiare il fornitore. Il cliente avrà quindi tre mesi di tempo per valutare le variazioni proposte, ed eventualmente cercare un nuovo fornitore ed effettuare lo switching. Infine, affinché tutto sia sufficientemente chiaro tra le parti, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha imposto che, prima della firma dell’eventuale contratto, vengano consegnati al cliente finale due sintetici documenti aggiuntivi: una nota informativa che riassume tutti i diritti/doveri del cliente in caso di sottoscrizione del contratto; una scheda di confronto prezzi, che chiarisca al potenziale cliente quanto andrà a pagare se sceglie l’offerta proposta rispetto a quanto pagherebbe tenendosi il prezzo di fornitura del mercato tutelato, ossia definito dal regolatore.
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Descritta l’esperienza ormai decennale del Codice di condotta commerciale per la vendita di elettricità e gas, sono possibili alcune osservazioni sul nuovo codice per il teleriscaldamento urbano, naturalmente
senza impegnare in alcun modo l’istituzione per cui ho l’onore di lavorare. In primo luogo, come già evidenziato, il teleriscaldamento non è un servizio offerto in regime concorrenziale da più operatori ai medesimi clienti. Di norma il gestore del teleriscaldamento si propone però come alternativa ad un’altra tipologia di servizio, solitamente quello che il cliente ha in essere. La chiarezza della proposta risulta quindi persino più importante, perché non si potrà facilmente decidere di cambiare nuovamente dopo, diciamo, sei mesi qualora insoddisfatti della scelta operata. Su base volontaria AIRU appare aver selezionato dall’esperienza dei settori regolati ciò che pare rilevante per i rapporti tra il fornitore potenziale e il cliente per un servizio con tratti di originalità. Sono quindi state integrate le indicazioni emergenti da altri codici di condotta con un primo livello di regolazione (autoregolazione in questo caso) della qualità del servizio. Viene cioè sostanzialmente introdotta l’esperienza delle Carte dei servizi, adeguatamente riconsiderata per le specificità del settore. Il codice AIRU introduce quindi i tratti essenziali di una robusta e omogenea Carta dei servizi. In settori regolati la Carta dei servizi è sta-
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ta progressivamente integrata, ed anche parzialmente superata, attraverso standard obbligatori introdotti e monitorati dal regolatore; certamente rappresenta tuttavia una fase importante dello sviluppo di politiche di qualità del servizio a favore del cliente. Il codice AIRU fa propria l’esperienza delle Carte dei servizi, integrandola con norme relative al rapporto fornitorecliente. Il codice affronta anche una questione chiave propria del teleriscaldamento, dove il potenziale cliente non ha il problema di confrontare il prezzo tra più fornitori, ma certamente può avere difficoltà a comprendere fino in fondo il prezzo del servizio che va ad acquistare. Queste difficoltà sono diffuse e normali, perché la formula di prezzo che viene proposta ed il meccanismo che la sottende sono materie di una complessità tecnico/economica superiore alla capacità media di comprensione da parte di un potenziale cliente, sia individuale che spesso anche amministratore di condominio. Lo sforzo che AIRU sta facendo per rendere il più possibile trasparente il confronto di prezzo e di contenuto con prodotti/ servizi alternativi, risulta particolarmente importante.
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Inoltre, il potenziale cliente del teleriscaldamento deve prendere una decisione che comporta una scelta significativa, e non facilmente reversibile, di natura impiantistica. Lo scioglimento del “matrimonio” tra fornitore e cliente in questo caso risulterebbe non impossibile, ma certamente molto costoso sia per il cliente che per l’azienda fornitrice, a seguito degli investimenti che entrambi hanno effettuato. Il cliente deve quindi compiere una scelta importante in piena consapevolezza e con piena informazione. Questo è un punto di grande criticità che il codice proposto da AIRU tenta di affrontare. Dato che l’azienda fornitrice, una volta conquistato il cliente, si ritrova in una posizione di forza, risulta anche molto critico il tema della gestione delle variazioni delle clausole in corso di contratto, tanto più se relativa a contenuti fondamentali del contratto stesso ed in particolare al metodo di calcolo dei prezzi. AIRU affronta questa tematica in modo analogo a quanto fatto dall’Autorità per l’energia nei settori da essa regolati, ossia definendo una adeguata ed anticipata informazione per i
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clienti interessati, lasciando poi il tempo sufficiente per un eventuale ripensamento prima che la clausola si modifichi automaticamente. Certamente, per i motivi sopra menzionati relativi alle difficoltà e ai costi di un eventuale “divorzio”, questo tema rimane un punto cruciale nel rapporto cliente/fornitore nel teleriscaldamento urbano. Una riflessione conclusiva di metodo: ritengo molto positive, in assenza di un regolatore, scelte forti di autoregolazione; sono quindi apprezzabili gli sforzi che l’associazione sta facendo in tale direzione. Ogni sforzo di chiarimento relativamente ai diritti, ai doveri, ai rapporti fornitore/ cliente, alle informazioni, alla trasparenza rappresenta un processo positivo, che aiuta i cittadini a scegliere serenamente il servizio di teleriscaldamento qualora possa essere loro proposto. Il lavoro di autoregolazione che AIRU sta facendo appare quindi un percorso importante, che naturalmente avrà i suoi tempi e i suoi sviluppi, ma che sta facendo un salto significativo in avanti con il Codice di condotta commerciale presentato al termine
di un robusto confronto tra le imprese associate. Ritengo che con il tempo sarà necessario discutere e ragionare anche sugli strumenti di controllo ed enforcement dell’attuazione e del rispetto del Codice. Nei settori in cui esiste un regolatore l’enforcement è un problema che si pone il regolatore stesso: le violazioni dei codici di condotta o delle regole di qualità del servizio comportano quindi potenziali rischi di sanzioni pecuniarie amministrative, di indennizzi al cliente, di intervento sui costi riconosciuti. Nel caso del teleriscaldamento le imprese si prendono unilateralmente degli impegni; con il tempo sarà anche necessario valutare le forme di garanzia che tali impegni non siano violati. Un’adesione convinta delle aziende che gestiscono il teleriscaldamento è il presupposto ad una crescita nel tempo del Codice. Nei prossimi anni una riflessione sull’enforcement potrà essere affrontata una volta che lo strumento sarà radicato, in modo da garantire ulteriormente il cliente finale sulla “robustezza” degli impegni presi nei suoi confronti. In entrambi i casi (regolazione e autorego-
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lazione) si è quindi ritenuto, data la peculiarità e l’importanza dei servizi offerti, di andare oltre quanto previsto dalle norme del Codice del consumo, che risultano valide per la generalità dei beni e servizi. Le regole del Codice del consumo ed i successivi interventi delle Autorità in caso di pratiche commerciali scorrette o pubblicità ingannevole sono ormai comuni a tutte le relazioni tra fornitore e cliente finale. Nei servizi energetici si è ritenuto di andare oltre, attraverso Codici di comportamento per i fornitori che tengano conto dei caratteri propri dei servizi interessati. Le due modalità di intervento oggi discusse, la regolazione e l’autoregolazione, sono naturalmente diverse, ma tutte e due positive per il cliente interessato proprio in quanto specifiche per le caratteristiche del servizio fornito. La specificità delle regole dovrebbe costituire la principale garanzia per il cittadino. In tutti i casi, l’analisi continua dei processi attuativi, il miglioramento degli strumenti, l’attenzione ai processi di enforcement sono un necessario complemento all’iniziale introduzione di codici di comportamento.
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Convengo AIRU 1 giugno 2012: Il Codice di condotta commerciale del teleriscaldamento ed i 30 anni di AIRU Intervento dell’Assessore della Regione Lombardia Dott. Marcello Raimondi
I
concetti di “distretto dell’energia” e di Servizi Energetici Integrati hanno anticipato di qualche anno quel movimento Smart di cui oggi si parla con sempre più convinzione rispetto a contesti urbani articolati. Proprio Airu ha saputo cogliere, attraverso l’opera svolta in piena sintonia con le consociate, la possibilità di fare sistema, utilizzando tecnologie in grado di dialogare e di fornire nuovi servizi ai cittadini. I temi affrontati da Airu, dedicati al riscaldamento urbano, sono oggi al centro del dibattito sia per quanto riguarda l’evoluzione di un sistema energetico orientato a modelli di energia distribuita, sia per quanto concerne la necessità di offrire ai cittadini soluzioni a minor impatto ambientale e a costi ridotti. Teleriscaldamento e cogenerazione rispondono pienamente a questa domanda di ottimizzazione dei processi, generando una filiera industriale che prima di altre ha saputo esprime le proprie competenze e le proprie potenzialità. Lo sviluppo tecnologico consente oggi di approcciare il tema secondo standard di riferimento del tutto nuovi rispetto al passato; peraltro la necessità di fare efficienza sta creando una sorta di attesa da parte dei cittadini, orientata a soluzioni per la propria salute e vivibilità, nonché per il proprio comfort, che alcuni operatori stanno cogliendo con grande entusiasmo. Da questo punto di vista, il fatto che l’introduzione di una rete di teleriscaldamento abbia un forte impatto sul cambio di paradigma energetico di ogni cittadino che ne sia interessato, ha dato la possibilità negli anni di far crescere una nuova sensibilità attraverso un’importante opera di comunicazione sul territorio. Le interessanti campagne di informazione dedicate all’introduzione del teleriscaldamento in diverse aree lombarde hanno in molti casi aperto una strada. È noto a tutti quanto sia oggi importante, per superare una serie di barriere culturali, procedere con autorevolezza, serietà,
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continuità, nell’organizzazione di progetti di comunicazione e sensibilizzazione adeguati per la realizzazione di nuovi impianti, a fronte di un effetto Nimby che ancora domina nel paese. In qualche caso sul territorio italiano, abbiamo potuto apprezzare interventi che dall’introduzione di una rete di teleriscaldamento hanno favorito un vero e proprio “audit energetico” nelle case dei cittadini, sull’onda di una nuova sensibilità sul tema efficienza nelle proprie abitazioni nata proprio da serie campagne d’informazione. La scommessa delle rinnovabili quale ambito di sviluppo industriale e non finanziario, può esser vinta solo se si approccia il problema secondo un’ottica di sistema che deve tener conto del mix rinnovabili/gas/ efficienza. Su questo fronte la filiera cogenerazione/ teleriscaldamento ha mostrato negli anni di potere precorrere i tempi, fornendo soluzioni tecnologiche che proprio in Lombardia hanno mostrato il loro lato migliore. La gestione integrata e sinergica delle fonti disponibili a partire da quelle rinnovabili, ha consentito la realizzazione di impianti di teleriscaldamento d’eccellenza, da quello ormai noto a livello internazionale di Brescia legato al termovalorizzatore, per arrivare agli ultimi progetti sul territorio milanese. A questo proposito desidero sottolineare il lavoro compiuto in questi anni in Lombardia ad esempio da A2A nello sviluppo delle reti di teleriscaldamento e dalle utilities nei territori contigui a quello lombardo; mi riferisco naturalmente a Iren ed Hera, che hanno saputo quanto A2A muoversi in termini strategici all’interno di un ambito complesso e al tempo stesso ricco di opportunità. La stessa paventata maxi utility di cui ogni tanto si fa cenno e che registrerebbe la fusione di A2A con Iren, Hera, Agsm e Acegas-APS, farebbe nascere un campione nazionale leader in particolare nell’ambito termovalorizzazione/teleriscaldamento. Solo negli ultimi giorni – giusto per capire quanto sia attivo il settore nella nostra regione - le cronache hanno dato notizia di
due novità importanti per la diffusione del teleriscaldamento lombardo. A quanto appreso dall’ultimo Bollettino Antitrust, A2A ha rilevato il ramo d’azienda di Tecnovalore Spa relativo alle aree “ex OM–Pompeo Leoni” ed “ex Maserati–via Rubattino” a Milano. Tecnovalore è controllata da Amafin, società a capo di un gruppo attivo nella produzione e vendita di calore per il riscaldamento degli edifici, operante anche con il marchio MilanoGas. Spostandosi a Mantova invece, Tea Sei (Gruppo Tea) e Ies (Gruppo Mol) hanno rinnovato la collaborazione avviata nel lontano 1988 per fornire il servizio di teleriscaldamento alla città lombarda. Nel dettaglio, la raffineria Ies fornirà all’utility parte del calore generato dagli impianti che altrimenti andrebbe sprecato. Per quanto concerne Mantova dunque (e per non citare sempre Brescia e Milano) - giusto per fare un esempio di come una media cittadina e un impianto industriale possano concepire il servizio di teleriscaldamento come un valore reciproco - oggi conta una volumetria allacciata superiore ai 5 milioni di mc con una previsione di arrivare a oltre 7 milioni di mc a fine 2015. Già oggi l’apporto di calore da recupero industriale (che include tutto il calore recuperato dalla zona industriale e in particolare da Ies ed EniPower) ammonta a oltre il 70% del calore distribuito. L’obiettivo è di superare il 90% tra due anni quando mi risulta sarà completata la nuova tubazione di collegamento della città con la zona industriale. Un esempio importante per dire quanto la parola teleriscaldamento possa oggi voler dire efficienza, minor impatto ambientale, sistemi Smart per i cittadini, sviluppo delle rinnovabili e riabilitazione di impianti industriali visti solo come produttori di emissioni e di agenti inquinanti. La collaborazione di Regione Lombardia con Airu credo potrà dare al settore nuovo impulso, secondo una visione d’insieme sempre più orientata verso un’ottica di sviluppo sostenibile. Grazie
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Convengo AIRU 1 giugno 2012: Il Codice di condotta commerciale del teleriscaldamento ed i 30 anni di AIRU L’AIRU compie trent’anni - Excursus storico LUIGI FRANCO BOTTIO
E
ra l’inizio della primavera del 1982 ed avevo da un paio d’anni lasciato l’ASM di Brescia per trasferirmi a Milano.
iette” spinte con decisione dalle strategie della SNAM). Ma torniamo all’82.
Il teleriscaldamento di quella città compiva allora il 10° anniversario ed aveva superato la fase iniziale rispettando – anzi anticipando – le previsioni del D.C.F. come – del resto – l’incremento degli utenti e del fatturato. Il punto di svolta – ricordo – era maturato nel 1984 quando veniva posato l’imponente sottopasso della sede ferroviaria con un “feeder” da 400 mm (se non vado errato). Quella amministrazione – allora – non possedeva nei suoi regolamenti il termine “teleriscaldamento” e, pur con tutta la buona volontà, si trovava in difficoltà burocratica a concedere la prescritta autorizzazione. Il problema fu felicemente risolto con un fortunato stratagemma adottato di comune accordo: la stessa normativa, a proposito di acquedotti, non prevedeva affatto limiti di temperatura. L’opera pertanto ottenne i prescritti bolli e timbri come “ampliamento del servizio idrico”. Che poi le condotte fossero due anziché una e ben coibentate, pazienza. La tecnologia – si sa – fa continui progressi … Quella che ho chiamato “svolta” aveva dissolto gli ultimi dubbi delle Aziende che avevano seguito con interesse l’iniziativa della “Leonessa” e – prima Verona e poi Mantova e Reggio Emilia – partivano con robusti progetti dalle caratteristiche per molti versi originali (l’abito su misura) che presto si consolidavano. Altri sistemi, che si sarebbero concretizzati subito dopo, venivano nel frattempo studiati a Bagno di Romagna, Cremona, Modena, Roma, San Donato Milanese, Torino, Vicenza. Anche la “curiosità” di studiosi, operatori, politici, cresceva – in quegli anni – a vista d’occhio con visite, interviste, richieste di dati, commenti più o meno entusiasti oppure spietatamente dissacratori (imperavano – non dimentichiamolo – le “calda-
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Una bella mattina s’incontravano nell’ufficio dell’ing. Luciano Silveri (“storico” presidente ASM) un piccolo gruppo di amici che avevano seguito l’avventura fin dall’inizio. C’erano (e mi scuso per le dimenticanze) oltre al sottoscritto, il prof. Fernando Amman dell’Università di Pavia, l’ing. Mario Costantino (allora presidente di AICARR e della Federazione europea degli impiantisti della climatizzazione) il prof. Evandro Sacchi del Politecnico di Milano. Si conveniva, nell’occasione, che i tempi erano maturi per dare alle esperienze fino ad allora maturate una degna visibilità formale quale poteva venire da una apposita associazione. Ci recavamo quindi alla Loggia – sede comunale – per esporre l’idea all’avv. Cesare Trebeschi, che aveva deciso nel ’71 – quale neo presidente dell’Azienda – e sulla scia delle intuizioni del prof. Gianfranco Rossi mio predecessore, di gettarsi nella inesplorata impresa (per l’Italia, s’intende) e che successivamente era stato eletto sindaco. È stato presto convinto e – ipso facto – mi si chiese di studiare un primo (si direbbe in linguaggio industriale) “piano di fattibilità” a partire dallo statuto. Mi documentai adeguatamente e di corsa stesi un canovaccio che mi pareva pressoché perfetto. Ci siamo rincontrati, collegialmente. Il primo cittadino ha letto la bozza e – quindi - me l’ha restituita raccomandandomi laconicamente di ridurre il testo a meno della metà lasciando solo le cose essenziali e tralasciando aggettivi, precisazioni sovrabbondanti, ovvietà, riferimenti scontati di codici ed altri particolari analoghi.
Le motivazioni erano chiare. Solo chi non è sicuro di sé “la tiene lunga” credendo, ma sbagliando di grosso, che entrando nei dettagli si possano offrire soluzioni definitive per tutti i casi concreti che la vita – giorno dopo giorno – inevitabilmente sciorina. Molto meglio è attenersi strettamente ai principi esenziali anche per non creare un mostro vecchio ed ingessato ancor prima di essere applicato. Non l’ho presa molto bene debbo dire; l’ho sentito quasi come un affronto alla mia “ardua” fatica. Per farla breve: si è tagliato, limato, asciugato ed alla fine ne è sortito una documento che con pochi ritocchi è rimasto inalterato fino ad oggi. Non è certo questa la sede più idonea per analizzarlo. Sottolineo solo un aspetto, piuttosto originale, subito definita una “Trebescata”: la composizione degli iscritti. L’articolo relativo allarga infatti la possibilità di entrata, oltre naturalmente agli operatori delle reti urbane di teleriscaldamento, ad industrie, università, comuni, progettisti, singoli cittadini. Si è voluto – in altre parole – dare un contenuto all’associazione non solo tecnico-gestionale ma (e soprattutto direi) una connotazione di altro profilo culturale, propositivo, innovativo. In parallelo ci siamo tutti messi in moto per individuare – proprio in sintonia con la “mission” appena citata – adeguati compagni di cordata. Il risultato ha portato a risultati eccellenti, davvero impensabili solo qualche tempo prima, a dimostrazione che da molte parti la nuova “filosofia” era valutata quale possibile importante tassello della politica energetico-ambientale nazionale, con stimolanti prospettive. Il 13 maggio 1982, sempre alla “Loggia” un notaio ha infatti redatto l’Atto costitutivo dell’Associazione Italiana Riscaldamen-
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to Urbano alla presenza di ben 11 soci fondatori. Li ricordo, nell’ordine di sottoscrizione: AICARR Comune di Brescia Lombardia Risorse AGIP Carbone AGIP Petroli CISPEL ATI ANIG ITALGAS SNAM ENEA
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Non credo che ci siano molti precedenti, al proposito. A mia conoscenza nessuna associazione privata di categoria poteva vantare, prima d’allora (ma anche dopo, probabilmente), “nobiltà di lombi” altrettanto solidi e ad ampio spettro. Oltre all’interesse specifico penso che si debba riandare, per meglio comprendere la felice congiuntura, allo shock conseguente alla crisi petrolifera dei primi anni ’70 ed al P.E.N. 1981 (ricordato come “Piano Ammassari” dal nome del Direttore generale delle fonti energetiche del Ministero dell’Industria) che per la prima volta aveva introdotto il termine “teleriscaldamento” in un documento ufficiale di programmazione. Sicuramente occorre peraltro mettere nel piatto anche la stima e la fiducia nei pro-
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ponenti che – una volta tanto – non enunciavano più o meno favolosi “futuribili” ma poggiavano le loro proposte su basi concrete che già avevano raggiunto un certo livello di credibilità industriale.
ziare per la dedizione e l’attaccamento). Sciorinerei, se così facessi, una sequela di dati, di cifre, di schemi di sviluppo piuttosto noiosa e – tutto sommato – di ben scarso interesse per l’uditorio.
Mi pare infine significativo sottolineare che il primo Consiglio, affidato all’avv. Trebeschi, vantava al suo interno tutti i Soci fondatori.
L’ampia relazione appena svolta dall’ing. Ferraresi – del resto – mi esime dal proiettare il presente intervento sulla realtà odierna, come soffermarmi sulla consistenza, sullo sviluppo nel tempo, sui problemi attuali e sulle prospettive ulteriori di sviluppo del riscaldamento urbano in Italia.
Quella dei presidenti ricercati fra figure eccellenti di forte spessore è sempre stata una costante fino all’ultimo consiglio quando l’Assemblea, considerati i tanti ostacoli che giorno dopo giorno gli operatori erano costretti ad affrontare per la complessa situazione generale e per la sistematica volubilità delle politiche di settore, ha preferito rivolgersi ad un uomo di prima linea in grado anche di essere attento interlocutore delle Istituzioni e rappresentante autorevole dei Gestori. Li ricordo, nell’ordine: prof. Evandro Sacchi, ing. Luciano Silveri, ing. Paolo degli Espinosa, prof. Giovanni Del Tin, prof. Francesco Gullì. A questo punto del mio intervento dovrei forse raccontare la storia dell’AIRU, soprattutto dei suoi grami primi anni quando la sede consisteva, praticamente, in una scrivania presso “Cispel Lombardia” (poi divenuta “Confservizi”) ed in una segretario a mezzo servizio (la Signora Nunzia Fontana, ora dottoressa, che tuttora è con noi e che oggi mi sento in dovere di ringra-
Preferisco, quindi, nel breve tempo assegnatomi, procedere per rapidi flash, ricordando alcuni fatti ed alcune esperienze (dell’inizio soprattutto) che – senza assolutamente pretesa di completezza – meglio servono, mi auguro, a caratterizzare il lavoro svolto, i problemi affrontati, i successi e le inevitabile sconfitte: lo “STILE” dell’associazione in sintesi com’era nella volontà dei fondatori e come si è evoluto in sintonia con il dinamismo del settore energetico-ambientale. Comincio proprio da quest’ultimo punto. Gli obiettivi primari in correlazione con lo spirito statutario, erano nel primo decennio sostanzialmente tre: 1. Dare vita ad uno strumento agile, dinamico, spartano che riuscisse costantemente a dialogare con l’opinione pubblica ed a presentare proposte al Parlamento, al Governo, alle Istituzioni con la credibilità che proviene da un forte senso di responsabilità, equilibrio, solida prepa-
Figura 1 - Primo congresso biennale AIRU Camera di Commercio di Milano 1984
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razione. Di chi, in altre parole, intende contribuire, attraverso la nuove (per l’Italia) tecnologia energetico-ambientale alla crescita ordinata del Paese. Questo principio regge tuttora le sorti dell’AIRU. Potrei, al proposito, citare parecchi episodi. Mi limito ad uno che reputo assai indicativo della costante capacità dell’associazione di operare quale punto di catalizzazione con altri soggetti esterni per il raggiungimento di obiettivi comuni di particolare impegno. Mi riferisco alla costituzione, presso di noi, della “Conferenza Permanente per il contributo energetico ambientale del riscaldamento urbano tramite reti” del 27 luglio 1998, a seguito degli impegni assunto dall’Italia con il “Protocollo di Kyoto”. Partners dell’intesa: ANIG, Federelettrica, Assogas, Unapace, Federambiente, Federgasacqua. Presidente: ing. Paolo degli Espinosa. La stessa “Conferenza” ha successivamente stipulato a Roma (25 novembre 1988) con i Ministeri dell’industria e dell’ambiente, la “Conferenza dei Presidenti delle Regioni, l’UPI, l’ANCI, l’ENEA, l’ABI l’”Accordo volontario di settore per la riduzione del gas di serra con la realizzazione di impianti di cogenerazione urbana e teleriscaldamento”. Il Protocollo di Kyoto è poi sostanzialmente abortito per le motivazioni che tutti conosciamo. Rimane il grande significato dell’iniziativa che dimostra come il più volte citato “spirito dei fondatori” è rimasto una nostra costante; anzi si è
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qualificato sempre di più nel tempo. 2. Maturare nell’opinione pubblica il concetto del “pregio energetico delle fonti” da affiancare con priorità alla efficienza ed ai risparmi, già da tempo all’attenzione dell’Italia e dell’Europa. Riabilitare, in altre termini, il II° principio della termodinamica applicato alla organizzazione della “macchina-città”. Di qui sono nati i convegni (il primo svolto nel 1984 presso la Camera di Commercio di Milano contava più di 400 partecipanti ed aveva un forte contenuto strategico), le pubblicazioni (preziosi, in tal senso, i bresciani “Quaderni di sintesi” ed i due scorrevoli volumi scritti dall’ing. Silveri, che tuttora rimangono testi fondamentali), le conferenze, i dibattiti, ecc. Pure assai positivi si dimostravano i “Congressi biennali” organizzati sempre presso una città diversa dotata di teleriscaldamento o con programmi in fase istruttoria; veri momenti di partecipazione e di conoscenza fra soci e fra l’associazione ed il mondo esterno. Cito, fra i tanti, Bologna, Brescia, Ferrara, Reggio Emilia, Torino, Verona. Questi eventi sono durati, praticamente, fino al 2000, quando la domanda degli operatori “in prima linea” e di quelli potenziali si è spostata verso iniziative più puntuali e più specializzate (work shop monografici, ad esempio, validi tuttora). 3. Insegnare ai tecnici ed agli amministratori che stavano accingendosi a seguire le tracce di Brescia e delle altre città pioniere come si studia e si realizza un
Figura 2 - Inaugurazione della prima centrale di Brescia (1972) con l’on. Cossiga
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sistema di riscaldamento urbano. Non si dimentichi che, a cavallo fra gli anni ’70 ed ’80, il criterio di valutazione della bontà di una iniziativa industriale complessa nel campo dei servizi pubblici locali basato sul “piano di fattibilità” con il metodo del Discount Cash Flow (DCF) era praticamente sconosciuto e che , di fatto, tutte le tecnologie provenivano dai Paesi del nord d’Europa. Ecco quindi la tempestiva ripresa della “Scuola Energetica Cispel” nata a Roma nel 1976 su proposta bresciana ed affidata al prof. Castagnoli dell’Università di Torino, scuola passata, quindi, alla Cispel Lombardia (allora direttore era il sottoscritto) ed infine all’AIRU con i suoi “favolosi” corsi residenziali sul laghi di Garda imperniati su argomenti tecnico-economico-gestionali ma anche con forti temi di interesse degli amministratori, degli industriali, delle banche, dei politici. Penso di poter affermare che molti successi del teleriscaldamento in Italia sono maturati proprio all’Hotel Olivi di Sirmione. La “Scuola Europea di Sistemi Energetici Urbani” (così è stata da noi denominata) ha seguito il processo di adeguamento accennato a proposito dei congressi biennali. Non a caso ora si è trasformata in “Centro di formazione AIRU”. È del 1985 la pubblicazione del primo numero del “Foglio di Collegamento”, fascicolo ciclostilato che usciva quando possibile e con un numero di pagine assai variabile.
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Niente di speciale, naturalmente, ma forse non inutile per il collegamento (quasi) sistematico fra Consiglio e base associativa. Il “News” ha avuto una vita semplice ma abbastanza lunga. Solo nel 2000 si è trasformato in una rivista stampata diventando l’attuale “Il Riscaldamento Urbano”. Molto più interessante si è dimostrato – senza dubbio – l’Annuario iniziato in modo rudimentale ed artigianale nello stesso 1985 e pubblicato puntualmente fino ad ora. È stato consegnato questa mattina ai presenti l’ultimo volume, quello del 2011, e penso che tutti abbiano apprezzato la ricchezza delle informazioni, l’abbondanza dei dati, l’accuratezza e la completezza della documentazione: in altre parole l’alto livello editoriale raggiunto. Ne siamo veramente fieri! Non esiste settore energetico che possa vantare una pubblicazione di analogo peso, continuità, credibilità, trasparenza. Esso rappresenta – penso di poter tranquillamente affermare – uno dei risultati più concreti di quello “stile” più volte citato in precedenza ed un biglietto da visita prezioso nei tanti rapporti che quotidianamente si intrecciano con il complesso mosaico costituito dagli attori della politica e della organizzazione imprenditoriale energetica nazionale. Rimanendo sull’Annuario approfitto dell’occasione, per svolgere una breve riflessione (un po’ fuori tema, per la verità) sul trend di sviluppo del teleriscaldamento in Italia a partire dagli esordi del 1971. Il diagramma di crescita, come ben si coglie guardando la tabella di sintesi generale a pagina 23, prosegue con una regolarità davvero interessante nonostante la cronica debolezza del contesto normativo (per usare un eufemismo) molto labile e continuamente mutevole, la crisi finanziaria degli ultimi anni, gli attacchi continui e “concentrici”, la perenne precarietà dei contributi statali. In altre parole: nonostante la mancanza di una politica nazionale (e – talvolta – regionale) che permetta agli investitori di calcolare con una ragionevole attendibilità il rischio imprenditoriale dei loro progetti. Ma l’analisi dello stesso diagramma permette di cogliere un’altra peculiarità molto positiva. Il riscaldamento urbano è ben lontano oggi dal “ginocchio” che precede la fase di saturazione, tipica di tutti i processi industriali qualificati (ma non solo, certamente) che di norma seguono il classico andamento della
Figura 3 - Rete teleriscaldamento centro storico di Brescia
“curva logistica”. È quindi molto probabile che esso continuerà ad espandersi per anni ancora, giuste le estrapolazioni condotte dall’AIRU e da altri soggetti qualificati che indicano potenzialità ben superiori alla realtà attuale. Un piccolo aneddoto, al proposito. L’ing. Paolo degli Espinosa, quando era presidente, sognava (e citava tale sogno ogniqualvolta se ne presentasse l’opportunità) un sistema nazionale costituito da ben cento città teleriscaldate. Orbene: il traguardo è stato raggiunto nel 2010, anche se con composizione e caratteristiche in parte diverse da quelle ipotizzate per i necessari adeguamenti alle mutate esigenze, aspettative, problematiche dell’energia in Italia ed altrove. Basti pensare, per fare due soli esempi, all’irreversibile calo della prepotente egemonia della cogenerazione asservita al teleriscaldamento alimentata da combustibili fossili a fronte dei moderni gruppi combinati con rendimenti complessivi pari al doppio di quelli degli anni ’70 ed alla riduzione del fabbisogno di energia termica per unità di volume riscaldato scesa del 50 per cento. In altre occasioni ho avuto modo di paragonare il teleriscaldamento al “gatto delle sette vite” per la sua idoneità a trasformarsi
continuamente e di rinascere sempre dalle sue presunte ceneri con rinnovato vigore. Non c’è alcun motivo per pensare che non sarà così anche in futuro. Passo ora al “caso italiano” per alcuni versi diverso da quello degli altri Paesi europei. È risaputo che il teleriscaldamento, da noi, ha avuto fin dall’inizio la “vocazione” all’apertura non solo verso la cogenerazione ma anche verso le fonti rinnovabili termiche, gli scarti tecnici industriali, la geotermia, il recupero da termovalorizzatori RSU, ecc. Sappiamo tutti, altresì, che il concetto, oggi di moda, di “Sistema Energetico Integrato” che – appunto – qualifica la “filosofia” ed il significato vero della nostra tecnologia era già contenuto nel primo Statuto ed è poi cresciuto – spontaneamente direi – all’interno dell’AIRU – da parecchi anni oramai – attraverso articoli, studi, dibattiti, iniziative di informazione e di sensibilizzazione. Non credo di esagerare affermando che le esperienze italiane – al proposito – sono nel gruppo delle migliori e più moderne a livello europeo. È sicuramente un forte vanto per l’Italia, spesso in coda alle classifiche internazionali!
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Non è poco, anche se trattasi di un fenomeno che affonda su una favorevole realtà oggettiva che, peraltro, i teleriscaldatori hanno avuto la capacità di sviluppare con la tipica fantasia ed il gusto per la soluzione personalizzata tipica della nostra “cultura dei campanili” (il già citato “abito su misura”). Ritengo opportuno, al proposito, riandare ancora una vola all’ultimo Annuario dove sono descritti, molto accuratamente, tutti gli impianti di produzione funzionanti. Non ce ne sono, praticamente, due di uguali, segno di una maturità culturale, prima ancora che progettuale, molto stimolante. È la direzione giusta, indubbiamente. A questo proposito mi corre l’obbligo di riandare all’art. 2 dello Statuto laddove con lungimiranza i fondatori hanno precisato: “L’Associazione, senza scopi di lucro, ha le finalità di promuovere e divulgare l’applicazione e l’innovazione dell’impiantistica energetica territoriale, nel settore del teleriscaldamento (e teleraffreddamento) e dei Sistemi Energetici Integrati in ambito urbano secondo i principi della politica energetica ed ambientale nazionale e dell’Unione Europea”. Con tali premesse, sempre perseguite, la “district energy” che sta diventando un traguardo soprattutto dopo il Summit ONU di Copenhagen del 2009, non ci ha certo trovati impreparati. Facciamo anzi scuola, per certi versi. Continuando (ancora per poco, abbiate fiducia) in questa carrellata (un po’ confusa
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per la verità) di fatti e di eventi, dedico ora alcune righe ai rapporti con le altre Organizzazioni affini o – comunque – collaterali. Inizio dal sistema internazionale. Il progetto di Brescia – per necessità facilmente comprensibile – è stato redatto con la collaborazione di uno studio di ingegneria svedese. Fin dal 1975 l’ASM si è iscritta all’UNICHAL, poi divenuta Euroheat & Power. Il testimone, nell’82, è passato all’AIRU che ha continuato l’aperta collaborazione fino a contare due presidenti (ing. Bottio e ing. Bonomo), la costante presenza nel Board of Directors (ing. Bottio, ing. Capra, ing. Zaniboni), e nei Comitati di studio, la partecipazione ai momenti più significativi della sua storia. Il momento più incisivo della nostra presenza a livello europeo è maturato nel 2009 quando l’AIRU ha proposto e poi ha gestito il 34° Congresso biennale a Venezia dimostrando – nell’occasione – una ottima capacità organizzativa ed un confortante coinvolgimento dei soci ( nella ben riuscita serata di gala alla Fenice “in primis”). Ho citato questo evento, primo assoluto in Italia, per sottolineare il fatto che ci siamo oramai acquistati uno spazio dignitoso a Bruxelles nonostante il tardo nostro ingresso nel campo del riscaldamento urbano (quarant’anni, rispetto al secolo di altre nazioni). Non voglio certo affermare che contiamo come la Germania, la Danimarca, la Polonia ma sicuramente non siamo più gli ultimi, per consistenza, per solidità, per affidabilità.
Ritorniamo ora in Italia. L’AIRU, non c’è dubbio, rappresenta una sorta di costola della CISPEL presto volata in alto con le proprie ali. I rapporti si sono naturalmente sempre mantenuti a buon livello ed hanno trovato un consolidamento formale (ancorchè solo verbale, quale “patto fra gentiluomini”) qualche anno fa. Le motivazioni sono semplici: noi siamo a Milano, nel baricentro degli impianti, loro sono a Roma, vicini al “palazzo”. La complementarietà è evidente ed altrettanto logica è la grande opportunità di un costante lavoro coordinato sui tanti problemi di comune interesse. I positivi risultati si cominciano ad apprezzare. Un capitolo a parte meriterebbero le sinergie con le associazioni delle energie rinnovabili. Mi limito in questa sede ad un solo concetto, assai importante e – sono certo – dalle interessanti prospettive. Ho già accennato che il teleriscaldamento è nato fondamentalmente come “cogenerazione energia elettrica – calore”. Ora, peraltro, sta diventando baricentro per la realizzazione delle politiche energetico-ambientali degli agglomerati urbani con ricerca continua del miglior utilizzo sinergico delle fonti locali e dei cosiddetti cascami termici. Il dialogo con li specialisti diviene quindi obbligatorio. Una impennata di forte consistenza, in questa direzione, è maturata negli ultimi duetre anni nonostante ancora forti diffidenze, suscettibilità, paure. Il cammino, intrapreso con coraggio e determinazione dalla presidenza e dal consiglio, seppur in salita può contare su stimolanti prospettive. Si sta procedendo, lentamente ma irreversibilmente (è questo in giudizio personale ma supportato da esperienze straniere e da un piccolo ma significativo episodio nostrano) verso un nuovo traguardo: la rete di distribuzione di energia termica quale infrastruttura urbana primaria aperta a tutti. Ma questo è futuro ed io mi sono limitato – oggi – a raccontare qualcosa sul passato. Mi fermo qui perché l’avv. Trebeschi ha espresso la sua disponibilità a venire al microfono e – francamente – ritengo che tutti voi siate più interessati ad ascoltare il più autorevole promotore dell’AIRU piuttosto che le mie forse noiose parole. Grazie per l’attenzione.
Figura 4 - Scuola energetica CISPEL
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IL RISCALDAMENTO URBANO
Energia per la città Città per l’energia Una bella avventura
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el tutto inaspettata, ma assai gradita sorpresa, la “delegazione” bresciana si è presentata al Visconti Palace con uno scatolone di libri, freschissimi di stampa, subito distribuiti a presenti e consegnati alla segreteria AIRU per quanti fossero interessati a riceverne una copia.
pionieristico che ha tuttora il sapore delle esplorazioni ottocentesche in continenti lontani.
Inaspettata sorpresa, si è detto, ma non certo estemporanea. La “coppia” avv. Cesare Trebeschi ed ing. Luciano Silveri che tuttora sintetizzano il coraggio e la lungimiranza di chi ha saputo intraprendere – primi assoluti – la strada impervia del teleriscaldamento in Italia nel lontano 1972, ci ha abituato da tempo a simili esplosive iniziative.
Nell’era dell’imperante elettronica – fu la risposta - prenderemo forse paura di un “dato al contorno” così marginale?
Chi non ricorda fra gli anziani (m anche fra i più giovani) i “Quaderni di sintesi” che hanno – di fatto – creato la base culturale, prima ancora che tecnico-imprenditoriale, del riscaldamento urbano nel nostro Paese prima d’allora praticamente sconosciuto?
L’Edizione, per ovvi motivi, non poteva essere curata dalla gloriosa ASM. Se ne è incaricato, quindi, l’ing. Silveri che vi ha provveduto attraverso i “Quaderni della Fondazione Sipec”, arrivati oramai al 22 volume.
Ed i manuali (per la verità ben più di questo) dell’ing. Silveri che si trovavano su tutte le scrivanie di chi voleva capire questa nuova dirompente tecnologia e che pure sono entrati di prepotenza nella nostra storia?
Per chi non lo sapesse la “Fondazione Sipec” è un Ente morale con personalità giuridica voluta e tuttora caparbiamente condotta dallo stesso ing. Silveri che in decenni di attività ha realizzato una serie di interventi in Paesi in via di sviluppo davvero importante, come si legge all’interno della seconda copertina.
Ma il tempo passa e si riteneva un po’ tutti che anche questo “mitico” ciclo si fosse concluso. Ci siamo sbagliati, e di grosso. Non abbiamo tenuto conto che i “vecchi leoni” sembrano assonnati ma sono pronti – se si presenta l’occasione – ad estrarre ancora i graffianti artigli.
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Racconta un collaboratore che a niente sono servite le forti preoccupazioni per l’assoluta brevità del tempo a disposizione.
Non sia mai detto! Ecco quindi che anche stavolta l’obiettivo è stato raggiunto in perfetto orario.
Anche questo fatto va segnalato come indice di uno stile inconfondibile che a suo tempo ha permeato l’intera Città di Brescia (Azienda compresa).
Ci troviamo infatti ora di fronte ad un “instant book” di assai pregevole fattura nato nella testa dei nostri due personaggi solo quando hanno ricevuto (a fine aprile forse) l’invito a partecipare al nostro evento.
Per concludere si pensa di poter tranquillamente porgere all’avv. Trebeschi ed all’ing. Silveri, a nome anche di tutto il mondo che gravita sull’AIRU, il più vivo apprezzamento per il regalo che ci hanno fatto e per la grande testimonianza che ancora una volta ci hanno offerta.
Come era possibile arrivare a Milano a mani vuote, si dissero? Bisognava lasciare una traccia, ufficiale si può dire, di un percorso
Quanto al contenuto di “Energia per la città – Città per l’energia: una bella avventura” è presto detto. Trattasi di una fresca, spu-
meggiante dimostrazione del clima culturale e politico che caratterizzava da sempre si può dire, Brescia e della grande coesione fra forze politiche, industriali, bancarie tese – all’unisono – a realizzare una iniziativa di forte valore strategico. Le commissioni amministratrici che si sono succedute rappresentavano tutto l’arco costituzionale ma le decisioni erano sempre prese all’unanimità anche – quindi – con l’adesione di chi in Consiglio Comunale era all’opposizione. Non è poco, certamente! Molti visitatori degli anni ’70, rimanevano stupefatti ma aggiungevano che il modello non era trasferibile altrove perché non esistevano in Italia altre realtà urbane nella felice situazione di Brescia. Per fortuna si sbagliavano, perché le idee forti e l’altrettanto decisa volontà di concretezza spesso riescono – anche da noi – a superare le caute valutazioni – a tavolino – dei benpensanti tradizionalisti.
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I 13 PARTNERS DEL PROGETTO EUROPEO SDHPLUS PRESENTANO IL:
WORKSHOP PRATICO SUL TELERISCALDAMENTO SOLARE 27 – 28 settembre 2012 Braedstrup - Danimarca Uno degli obiettivi del progetto SDH Plus è quello di analizzare a livello internazionale le specifiche opportunità per il teleriscaldamento da solare termico, di svilupparle come un nuovo modello economico in cooperazione con gli stakeholders del mercato e di sviluppare alcuni progetti dimostrativi pilota.
Più di 30 esperti provenienti da 13 paesi europei si sono incontrati il 5 e il 6 luglio a Stoccarda e Crailsheim per avviare il progetto europeo SDHplus. Oltre gli esperti provenienti da paesi con esperienza, i quali hanno già cooperato nel procedente progetto SDHtake-off, nuovi partners provenienti dalla Croazia, Francia, Lituania, Polonia, Slovenia e Spagna si sono aggiunti al team. “Già da questo primo incontro si sono discusse in dettaglio le opportunità di maggiore interesse per gli impianti di riscaldamento solare su larga scala nei Paesi partecipanti al progetto individuando nuovi mercati e siamo soddisfatti di aver coinvolto questi nuovi partners così motivati” afferma Thomas Pauschinger, coordinatore tedesco del progetto e rappresentante dello Steinbeis Research Institute for Solar and Sustaineable Thermal Energy Systems Solites. Concrete opportunità per il solare termico in combinazione con reti di teleriscaldamento emergono da quelle situazioni in cui specifiche condizione al confine o di operatività consentono vantaggi e sinergie addizionali. L’obiettivo di SDHPlus è analizzare a livello internazionale queste specifiche situazioni, per svilupparle come un nuovo modello di business in cooperazione con gli stakeholders del mercato (gestori, autorità locali e industriali) e per sviluppare alcuni progetti dimostrativi pilota.. I punti chiave sono:
e implementare nuovi modelli di business per diffondere reti di teleriscaldamento solari, · sviluppare dove il teleriscaldamento da fonti rinnovabili è utilizzato per migliorare l’efficienza energetica negli edifici;
il solare termico nei casi in cui vi è un’ampia diffusione di impianti eolici e fotovoltaici · utilizzare (per la produzione di energia elettrica) e quindi non vi sono impianti di cogenerazione da cui poter ricavare il calore di base;
il solare termico nelle reti di distribuzione calore prive di recupero da cogenerazione o da · integrare altre fonti e funzionanti solo a produzione termica semplice. un’immagine moderna e amica dell’ambiente come può essere effettivamente l’impatto · usare dell’uso dell’energia solare sulla società per diffondere in modo ampio e positivo il concetto del teleriscaldamento.
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Il progetto inoltre ambisce a trasferire conoscenze e a creare un mercato nei Paesi con nuove possibilità di sviluppo. Il 27 e il 28 settembre p.v., i partners del progetto invitano ad un workshop internazionale sul solare termico che si terrà a Braedstrup in Danimarca. “Possiamo mostrare non solo le tecnologie innovative solari, di teleriscaldamento e di stoccaggio del calore, ma condividere anche la nostra esperienza maturata in ambito di politica energetica locale e pianificazione urbana” ufficializza Per Kristensen, Amministratore delegato del teleriscaldamento di Breadstrup.
Per maggiori informazioni e dettagli sul Workshop di Braedstrup SDHPlus consultare il sito: www.solar-district-heating.eu.
SDHPlus è realizzato con il supporto di
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INVITATION TO THE 36TH EUROHEAT & POWER CONGRESS: WILL YOU BE A REPDIGIT? Our 36th EHP Congress is taking place in Vienna at the Aula der Wissenschaften from 27 to 28 May 2013 Competitive, fair and decarbonised: These should be key attributes for societies across the globe by 2050. And as the largest end-users in the energy sector, heating and cooling are vital to achieving these objectives. The Congress will take a closer look at key challenges:
can the next generation of District Heating and Cooling systems best serve the future smart city? · How to support communities seeking cost-effective strategies to deliver more sustainable but also · How affordable energy services for their citizens? are the cost-optimal choices between insulating buildings and systematically using waste-heat? · What are the decisive factors to be taken into account for future-proof decisions? · Which · What are the most promising strategies for the 21st century? Be part of this premium event and listen to experts from all over Europe by clicking on the Yes button below! If you are unable to attend this exciting and dynamic event, please indicate by clicking on the No button. Your response is greatly appreciated. Be the 11th, 22nd, 33rd or any other repdigit participant and you will get a special gift at the congress! WHEN 27 to 28 May 2013 WHERE The Aula der Wissenschaften Wollzeile 27 A, Vienna 1010 Austria www.ehpcongress.org
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s &)2% 4%#(, il settore delle tecnologie del fuoco: energia dal legno, pellet, tecnologie per la produzione di calore; s (9$2/ %.%2'9: energia idroelettrica e, in particolare, impianti mini idroelettrici; s #!3! %.%2')!, l’area dedicata agli operatori che si occupano di isolamento termico e acustico, domotica, illuminazione, certiďŹ cazione energetica degli ediďŹ ci, bioedilizia, case prefabbricate in legno, in un’ottica di efďŹ cienza energetica.
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COME GESTIRE UN CARICO COME QUESTO? LA RISPOSTA E’ SMART POWER GENERATION
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Le variazioni giornaliere della domanda di energia elettrica sono in aumento e le naturali fluttuazioni di energia solare ed eolica, la cui produzione è in continua crescita, devono essere compensate. La generazione di energia convenzionale da sola non è più sufficientemente agile per rispondere alle nuove sfide. La soluzione efficiente e flessibile che consente al sistema elettrico di fornire energia accessibile, sostenibile e affidabile si trova su www.smartpowergeneration.com