IL RISPARMIO ENERGETICO

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Il risparmio energetico


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A cosa serve questa collana In seguito alle liberalizzazioni introdotte dall’Unione Europea, abbiamo acquisito il diritto di scegliere liberamente il fornitore di gas, dal 2003, e quello dell’energia elettrica, dal 2007. Si tratta di un’opportunità senza precedenti che può essere colta al meglio solo se disponiamo di tutte le informazioni necessarie per individuare l’opzione più congeniale alle nostre esigenze, se siamo informati sui nostri diritti e se non ci lasciamo intimorire dalla lettura di bollette e contratti. Vuoi saperne di più sul mercato libero, su come scegliere tra le diverse tariffe proposte, sui tuoi diritti di consumatore di energia, sul modo più semplice per monitorare i tuoi consumi e gestirli in maniera efficiente? In questa collana di 5 guide troverai risposta alle tue domande.

Fanno parte della collana realizzata da Cittadinanzattiva: Il nuovo mercato dell’energia per conoscere le novità introdotte dalle liberalizzazioni e i soggetti del mondo dell’energia Il contratto

per saperne di più prima, durante e dopo la firma

Leggere la bolletta

per conoscere termini tecnici, sigle e cifre proprie del settore energetico

Il risparmio energetico

per diventare un consumatore efficiente di energia

Gli strumenti di tutela

per far valere i tuoi diritti

Ciascuna guida è articolata in tre parti, al termine delle quali troverai una serie di consigli utili (“Buono a sapersi in caso di…”), un glossario, che spiega i termini tecnici sottolineati nel testo, e i principali riferimenti normativi.

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Indice PARTE I

L’energia: da dove viene e come la utilizziamo 1. Le fonti energetiche 2. Il bilancio energetico nazionale

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PARTE II

Il consumo efficiente di energia 3. L’efficienza energetica 4. I consigli per consumare meglio

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PARTE III

Gli incentivi all’efficienza energetica 5. L’efficienza energetica di casa mia 6. “Io produttore”: il conto energia

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Buono a sapersi in caso di…

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Glossario

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Riferimenti normativi

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L’energia: da dove viene e come la utilizziamo

Nella vita quotidiana il consumo di energia è conseguenza spesso “invisibile” delle nostre attività. Spingiamo un interruttore o giriamo una manopola e l’energia è al nostro servizio. Ma da dove vengono l’elettricità e il gas che sono a disposizione nelle nostre case? Continua a leggere e ne saprai di più!

1. Le fonti energetiche L’energia elettrica la usiamo in continuazione, ci è indispensabile e senza non potremmo proprio vivere, ma di per sé non è una risorsa che si trova in natura, occorre produrla. Per farlo, sfruttiamo quanto ci offre la natura, ricca di fonti energetiche “primarie”. La nostra fonte principale di energia è il sole: da esso hanno origine, in modo diretto o indiretto, quasi tutte le altre, sia quelle rinnovabili sia quelle non rinnovabili (o convenzionali). I raggi solari, infatti, alimentano i processi vitali, il ciclo dell’acqua, producono i venti e fanno crescere la vegetazione che, a sua volta, nel corso di millenni, concorre a formare, insieme ai resti di

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organismi animali, i combustibili fossili. Il nostro attuale sistema energetico si basa essenzialmente su fonti primarie di origine fossile che si sono conservate nelle profondità della crosta terrestre: si tratta di petrolio, carbone e gas naturale. Queste sono tutte fonti non rinnovabili poiché i loro tempi di rigenerazione corrispondono a milioni di anni. Si dicono rinnovabili, invece, quelle fonti primarie di energia che differiscono dai combustibili fossili principalmente per due motivi: - possono essere considerate virtualmente inesauribili; - il loro impatto ambientale è praticamente nullo in quanto non producono né gas serra né scorie inquinanti da smaltire. Tra le fonti rinnovabili troviamo il sole, il vento, l’acqua, i materiali organici e il calore che si sprigiona dal sottosuolo. A seconda della fonte scelta (combustibili fossili, sole, acqua, vento, ecc.) diversa sarà la tecnica utilizzata per produrre energia direttamente sfruttabile da parte dell’uomo. I combustibili fossili (petrolio, carbone, gas naturale) possono essere utilizzati per produrre energia elettrica, se bruciati nelle centrali termoelettriche, per il riscaldamento domestico e per l’autotrazione, dopo aver subito gli opportuni processi di lavorazione. Ad oggi, sono la fonte maggiormente utilizzata per soddisfare il nostro fabbisogno energetico.

Attenzione! L’utilizzo di combustibili fossili porta con sé una serie di problemi ambientali non trascurabili e che accompagnano tutto il processo, dalla loro estrazione, con relativa deturpazione del paesaggio, fino al loro utilizzo finale, con l’immissione di sostanze inquinanti nell’atmosfera. Uno dei problemi più importanti e più noto è, infatti, quello relativo alle emissioni di gas che provocano l’effetto serra, derivanti principalmente dalla produzione di energia tramite la combustione di carbone, petrolio e gas. Il sole può essere utilizzato per produrre direttamente calore oppure elettricità, mediante apposite tecnologie: il solare termico e il solare fotovoltaico. Nel primo caso, l’energia irradiata viene trasformata in calore (energia termica) sfruttabile per riscaldare gli ambienti e per la produzione di acqua calda a temperature comprese tra i 40 e i 60 C°. Un impianto solare termico standard è composto da diversi elementi, ognuno con una funzione specifica. I principali sono il collettore, necessario per captare la radiazione solare e trasformarla in energia termica, e il serbatoio, con la funzione di accumulare il calore generato. Diversamente, gli impianti fotovoltaici convertono direttamente l’energia solare in energia elettrica. La trasformazione avviene

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mediante il cosiddetto effetto fotovoltaico, cioè la capacità che hanno alcuni materiali di generare elettricità se esposti ai raggi del sole, anche senza raggiungere temperature elevate. L’impianto fotovoltaico è costituito da pannelli solari, da un inverter (che serve a rendere compatibile l’energia elettrica generata dal pannello, corrente elettrica continua, con quella utilizzata dagli elettrodomestici, corrente elettrica alternata), da un contatore, se la corrente viene immessa in rete, o da un accumulatore, se gli impianti sono isolati. L’energia elettrica prodotta può essere utilizzata per tutte le utenze domestiche (elettrodomestici, illuminazioni, ecc.) con il duplice vantaggio di non concorrere ad incrementare le emissioni inquinanti e di avere energia elettrica gratuita, una volta coperto il costo dell’installazione. Il vento può essere sfruttato per produrre elettricità attraverso gli impianti eolici. Si tratta di aerogeneratori che trasformano l’energia cinetica del vento in energia meccanica e, infine, quest’ultima in energia elettrica. Ecco come funzionano: le masse d’aria in movimento ad una velocità superiore ai 10 chilometri orari fanno girare le pale di un’elica; queste, a loro volta, sono collegate ad un generatore che trasforma l’energia meccanica in energia elettrica. Se si collegano insieme diversi aerogeneratori si ottiene una wind farm (fattoria del vento) da considerarsi come una vera e propria centrale elettrica in cui si raccoglie l’energia prodotta da ciascun impianto eolico. Successivamente, un trasformatore converte la corrente elettrica a medio voltaggio in corrente ad alta tensione e la immette nel sistema di trasmissione e distribuzione. Le wind farm, a seconda del loro posizionamento, possono essere onshore e offshore. Nel primo caso, i generatori eolici sono collocati sulla terra ferma, mentre, nel secondo, in mare aperto. Le wind farm offshore hanno il vantaggio di poter sfruttare i venti che – non rallentati da ostacoli - soffiano forte sulla superficie dei mari, degli oceani e di grandi laghi, anche se presentano costi di realizzazione e gestione più elevati delle wind farm onshore. Anche materiali organici di natura eterogenea possono essere utilizzati a fini energetici. Il termine utilizzato per indicare questo tipo di risorsa è biomassa. Si tratta di scarti dell’industria di trasformazione del legno, rifiuti organici oppure di piante coltivate appositamente per scopi energetici. Più in generale si possono definire biomasse tutti i materiali di origine organica provenienti da reazioni fotosintetiche, cioè da quel processo che permette alle piante

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di convertire l’anidride carbonica in materia organica sfruttando l’energia solare. La biomassa è considerata una risorsa rinnovabile e inesauribile se opportunamente utilizzata, cioè se il ritmo di impiego della stessa non supera la capacità di rigenerazione delle formazioni vegetali (piante, alberi, ecc.). Tra le fonti rinnovabili è l’unica a poter essere convertita in combustibili solidi, liquidi o gassosi mediante opportune tecnologie. È possibile ricavare energia dalle biomasse in due modi: attraverso reazioni chimiche dovute alla presenza di enzimi, funghi e altri micro-organismi che si formano nella biomassa mantenuta in particolari condizioni (processi di conversione biochimica); attraverso l’azione del calore (processi di conversione termochimica). L’acqua, sia dolce che salata, è un’altra preziosa fonte di energia. I meccanismi attraverso i quali è possibile ricavarla sono due: le ruote idrauliche e le centrali idroelettriche. I mulini idraulici erano molto utilizzati nell’antichità e sono un esempio di sfruttamento dell’acqua per ottenere energia meccanica. Solo a fine Ottocento, con l’invenzione delle turbine, diventa possibile ricavare energia elettrica dall’acqua ed è proprio in quel periodo che iniziano a diffondersi le centrali idroelettriche. Ecco in sintesi come funzionano: una volta raccolta, l’acqua viene incanalata in condotte forzate, raggiunge le turbine e ne provoca la veloce rotazione. Ad esse è collegato un generatore che converte l’energia meccanica in elettrica. Successivamente, l’acqua viene restituita al suo corso naturale senza che le sue caratteristiche abbiano subito trasformazioni. Anche dall’acqua di mare è possibile ricavare energia sfruttandone il movimento (moto ondoso, maree, correnti) e il calore, attraverso la creazione di bacini artificiali e apparecchiature che sfruttano la differenza di temperatura. L’energia geotermica deriva dal calore naturale degli strati più profondi della Terra: il nostro pianeta emette costantemente energia sotto forma di calore che, dalle zone più profonde, si propaga verso la superficie. Per poter utilizzare questa fonte energetica, oltre alle rocce calde, occorre un altro ingrediente fondamentale, l’acqua. Essa, venendo a contatto con rocce ad alte temperature, si riscalda e in alcuni casi vaporizza. Il vapore proveniente dal sottosuolo mette in rotazione le turbine che producono l’energia elettrica.

2. Il bilancio energetico nazionale Dopo questa introduzione su come si produce, è arrivato il momento di domandarci di quanta energia ha bisogno ogni anno l’Italia e quali sono le fonti maggiormente utilizzate per procurarsela. Il documento da consultare per rispondere a queste domande è il Bilancio energetico nazionale (BEN), pubblicato annualmente sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico (www.sviluppoeconomico.gov.it). Si tratta di un documento che raccoglie informazioni sulle “entrate” e sulle “uscite” di energia, specificando come viene prodotta e come viene utilizzata nel nostro Paese nell’arco di un anno. Il bilancio energetico è quindi un resoconto molto utile poiché permette di conoscere sia l’andamento dei consumi italiani, descrivendo le

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fonti energetiche utilizzate, ad esempio se rinnovabili oppure no, sia la diversa provenienza, cioè se nazionale o di importazione. Per facilitare il confronto tra le quantità di energia ricavate da fonti diverse, e i relativi impieghi, viene utilizzata un’unica unità di misura: la tonnellata equivalente di petrolio (TEP). La prima importante informazione fornita dal BEN riguarda il consumo primario. Questo termine indica la quantità di energia a disposizione del nostro Paese, indipendentemente dagli impieghi cui sarà destinata. È il risultato della produzione nazionale più le importazioni, meno l’energia destinata all’esportazione e alle scorte. Questa energia potrà essere consumata direttamente oppure dovrà essere trasformata, come ad esempio nel caso del carbone quando è usato per produrre elettricità, o del petrolio trasformato in benzina. Si può desumere quindi che il totale dell’energia indicata come consumo primario non corrisponda a quello del consumo finale. Quest’ultimo, infatti, indica la quantità di energia effettivamente a disposizione delle famiglie e delle imprese, cioè pronta per l’uso. Spieghiamo meglio. È bene sapere che non tutte le fonti di energia sono immediatamente disponibili ma devono essere trasformate per poter essere utilizzate. Un esempio di trasformazione è quella termoelettrica: i combustibili fossili, che sono una fonte primaria, vengono utilizzati per produrre energia elettrica, che è una fonte secondaria in quanto non direttamente disponibile in natura.

Attenzione! Il processo di trasformazione da una fonte all’altra richiede a sua volta un consumo di energia ed implica anche delle perdite. Se, ad esempio, abbiamo a disposizione 100 TEP di carbone e vogliamo utilizzarli per produrre energia elettrica, ne ricaveremo solo 40 TEP di elettricità. La quantità di energia che verrà destinata agli usi finali sarà quindi necessariamente inferiore alla quantità originariamente disponibile.

Ricorda! Il bilancio energetico nazionale ti consente di conoscere: - la quantità di energia che viene prodotta in Italia e quella che invece viene importata; - la composizione dell’energia disponibile; - i settori in cui è utilizzata; - l’andamento dei nostri consumi nazionali nel corso del tempo e la loro ripartizione tra le diverse fonti e i diversi settori di utilizzo. Ma qual è l’attuale situazione energetica in Italia? L’ultimo BEN è quello che fa riferimento all’anno 2010. La nostra disponibilità iniziale di energia (che prima abbiamo chiamato consumo primario) è così costituita: l’83% sono combustibili fossili (solidi, gas naturale e petrolio) quasi tutti di importazione, il 12% rinnovabili, per lo più di produzione nazionale, e il restante 5%

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energia elettrica importata (in quest’ultimo caso si tratta di energia già pronta per l’uso). Più di ¼ del totale dell’energia inizialmente disponibile viene meno a causa dei consumi e delle perdite connesse ai processi di trasformazione.

Attenzione! La maggior parte dei nostri bisogni energetici è soddisfatto, al momento, sfruttando fonti non rinnovabili, pertanto disponibili ancora per un periodo limitato di tempo. Inoltre, l’80% dell’energia di cui noi italiani abbiamo bisogno è importata da paesi stranieri.

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Il consumo efficiente di energia

Usare in modo efficiente l’energia significa adottare delle azioni che ci consentono di ottenere lo stesso risultato impiegando meno risorse. In questo modo potremo continuare a svolgere le nostre attività quotidiane riducendo al minimo gli sprechi. Leggi e scopri i piccoli accorgimenti che possono aiutarti nelle tue scelte giornaliere!

3. L’efficienza energetica Negli ultimi decenni, il consumo mondiale di energia è aumentato notevolmente. Se manteniamo questi ritmi, problemi come la disponibilità limitata di petrolio e altre risorse energetiche di origine fossile, così come l’aumento delle emissioni inquinanti, derivanti dal loro utilizzo, assumeranno sempre maggior rilievo. Da qui l’urgenza di adottare comportamenti più efficienti. L’efficienza energetica può essere intesa in due modi diversi, a seconda che ci riferiamo a fonti non rinnovabili o rinnovabili. Nel primo caso, è opportuno parlare di sfruttamento ottimale delle risorse, inteso come l’utilizzo razionale che ci consente di far durare i combustibili fossili il più a lungo possibile; nel secondo, invece, di utilizzo sostenibile, cioè coerente con le capacità di rigenerazione delle risorse che stiamo sfruttando.

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Attenzione! Usare in modo efficiente l’energia non vuol dire solo che dobbiamo cercare di consumare meno ma, principalmente, di consumare meglio. Per facilitarne un uso più razionale, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha messo a disposizione dei consumatori uno strumento ad hoc: il PesaConsumi. Si tratta di un simulatore, consultabile sul sito www.autorita.energia.it, che offre la possibilità di calcolare quanta parte degli attuali consumi sarebbe opportuno spostare dalle ore in cui l’energia costa un po’ in più alle ore a minor prezzo. Offrendo una simulazione del “peso” dei diversi elettrodomestici, questo strumento può aiutare a distribuire i propri consumi in maniera più efficiente. Per maggiori informazioni sulle tariffe e sui consumi, consulta la guida “Leggere la bolletta.”

È possibile razionalizzare l’uso dell’energia anche orientando le proprie scelte di acquisto verso elettrodomestici che presentino particolari caratteristiche. In proposito, le etichette energetiche offrono un grande aiuto al consumatore. Vediamo di cosa si tratta. Da diversi anni, i produttori hanno l’obbligo di apporre sugli elettrodomestici delle specifiche etichette la cui finalità è quella di rendere noto il consumo di energia degli apparecchi. Le informazioni contenute sulle etichette si basano su test standard, previsti dalla legislazione europea. I prodotti su cui sono apposte vengono distinti in classi energetiche, indicate con delle lettere (dalla A, la più efficiente, alla G, la meno performante). Con l’ultima direttiva, emanata nel 2010, sono state introdotte altre tre classi energetiche (A+, A++, A+++) per adeguarsi ai più recenti progressi tecnologici.

Ricorda! Gli elettrodomestici ad alta efficienza possono consumare fino a un terzo dell’energia elettrica consumata da quelli di fascia più bassa. Gli attuali modelli di frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, ecc., permettono un risparmio complessivo del 74% dell’energia consumata.

Attenzione! L’etichetta è uno strumento a garanzia di trasparenza e chiarezza nei confronti dei consumatori. Ognuna, indipendentemente dall’elettrodomestico sul quale è apposta, deve riportare: - frecce colorate per differenziare i prodotti (verde scuro: alta efficienza energetica, rosso: bassa efficienza), - classi energetiche aggiuntive: A+, A++, A+++; - nome del produttore o del marchio e identificazione del modello; - simboli che mettano in luce performance e caratteristiche; - consumo energetico annuale in kWh.

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Ricorda! Per assicurare alle generazioni future il benessere fin qui raggiunto serve un tipo di sviluppo diverso dal passato, che consumi meglio (uso razionale) e meno energia (tecnologie efficienti e diminuzione degli sprechi). Adottare un comportamento energetico efficiente è la condizione essenziale per favorire uno sviluppo sostenibile, cioè “che soddisfa i bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”. (Commissione Brundtland, 1987). L’efficienza energetica, inoltre, porta con sé diversi vantaggi: - risparmio economico, poiché l’abbattimento degli sprechi ha come immediata e diretta conseguenza notevoli risparmi in bolletta; - riduzione di emissioni, derivante da un minore utilizzo di combustibili fossili; - più sicurezza negli approvvigionamenti, perché minori consumi si traducono in minore richiesta di energia dall’estero.

4. I consigli per consumare meglio Conoscere e adottare appropriati comportamenti è premessa indispensabile per utilizzare in modo sempre più efficiente non solo l’energia ma, in generale, tutte le risorse naturali. È possibile, infatti, ridurre i consumi di energia adottando dei comportamenti responsabili e imparando ad utilizzare sapientemente gli impianti di riscaldamento, di illuminazione e gli elettrodomestici.

Attenzione! Questo vuol dire che ogni cittadino, con piccoli accorgimenti quotidiani, può impegnarsi ad evitare gli sprechi, imparando a consumare meglio. Impianto di riscaldamento Mantenere calda un’abitazione durante i mesi invernali è una delle principali fonti di costo per una famiglia. Se però segui dei piccoli consigli, potresti vedere la tua spesa ridursi del 40%. Ecco cosa puoi fare: - controlla la temperatura di casa e cerca di mantenerla tra i 18° e i 19° C; - evita tutti gli spifferi d’aria, chiudendo bene le finestre e le porte e arieggiando i locali solo quando il riscaldamento è spento; - non coprire mai i termosifoni con panni da asciugare, tende o altro; - programma il termostato in modo da abbassare la temperatura di notte o quando la casa è vuota; - riduci la temperatura negli ambienti non utilizzati; - la sera, ricorda di chiudere sempre le tapparelle; - fai controllare periodicamente la caldaia perché una buona manutenzione è garanzia di sicurezza e di efficienza.

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Elettrodomestici. Utilizzare gli elettrodomestici presenti in casa seguendo dei piccoli accorgimenti può fare la differenza in bolletta. Ecco cosa puoi fare. Frigorifero e congelatore: - colloca il frigorifero nel punto più fresco della cucina, lasciando uno spazio di almeno 10 centimetri dalla parete; - evita di lasciare aperto inutilmente lo sportello; - sbrina regolarmente il congelatore e fai attenzione alle guarnizioni, sostituendole appena iniziano a deteriorarsi; - cerca di evitare di riporre cibi ancora caldi in frigo, e posizionali in zone adeguate. Evita di riempire eccessivamente il frigo, lasciando spazio per la circolazione di aria; - mantieni temperature intermedie. La temperatura raccomandata per il frigorifero è tra 1 e 4°C e per il congelatore è -18°C. Per ogni grado al di sotto di queste temperature il consumo aumenta del 5%; - spolvera, almeno una volta all’anno, la serpentina del condensatore. Ciò consentirà un miglior scambio termico con l’aria. Forno elettrico: - ricorda di spegnere il forno qualche minuto prima del termine della cottura. Il calore residuo sarà sufficiente a completare l’opera; - apri lo sportello il meno possibile durante la cottura; - se possibile, non usare il preriscaldamento e la funzione del grill; - mantieni il forno pulito. Lavastoviglie: - usala sempre a pieno carico; - cerca di evitare il programma di asciugatura. Alla fine del ciclo di lavaggio ti basterà aprire lo sportello e lasciare asciugare le stoviglie; - usa il programma di lavaggio intensivo solo quando è realmente necessario. Scaldabagno elettrico: - verifica la temperatura dell’acqua. È inutile tenere il termostato del boiler oltre i 60°C; - non tenere il boiler acceso tutto il giorno; - installa lo scaldabagno vicino al punto di utilizzo per evitare dispersioni di calore lungo le tubature; - fai controllare periodicamente la serpentina per evitare che le incrostazioni di calcare riducano la trasmissione del calore; - applica delle bocche rompigetto ai rubinetti della cucina e del bagno. Risparmierai sia l’acqua calda, sia l’energia necessaria per riscaldarla. Lavatrice: - prediligi i lavaggi a temperature contenute e cerca di evitare il prelavaggio;

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- utilizzala solo a pieno carico. I programmi a mezzo carico riducono i consumi ma non li dimezzano; - pulisci periodicamente il filtro; - se previsto, escludi il programma di asciugatura. Condizionatore: - regola il termostato cercando di mantenere una differenza di non oltre i 6-7°C tra temperatura interna ed esterna; - arieggia i locali di sera e tieni chiuse le porte e le finestre durante le ore diurne; - mantieni puliti i filtri. Televisione e altre apparecchiature elettroniche: - evita di lasciarli in stand-by perché continuano a consumare energia; - abilita la modalità “risparmio” sul pc e, per lunghe pause, spegni il monitor. Impianto di illuminazione Anche con la scelta di lampadari e lampadine possiamo contribuire a ridurre i consumi di energia. Ecco cosa fare: - evita di lasciare le luci accese nelle stanze non occupate; - scegli i lampadari con meno lampade; - sostituisci le lampadine ad incandescenza rimaste con quelle a basso consumo; - oltre a scegliere bene le lampade, è importante anche collocarle nei posti più opportuni per garantire una maggiore illuminazione, valutando l’esposizione dei locali alla luce solare ed il tipo di attività che si svolge abitualmente in quegli ambienti.

Attenzione! Anche le lampade a uso domestico sono munite di un’etichetta informativa che riporta la classe di efficienza energetica. Leggila prima di scegliere.

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Gli incentivi all’efficienza energetica Per stimolare e incoraggiare attività, comportamenti e investimenti volti a incrementare l’efficienza energetica, è stato introdotto un sistema di meccanismi premianti. Leggi e informati sulle detrazioni fiscali previste e le tariffe incentivanti per le rinnovabili.

5. L’efficienza energetica di casa mia Al fine di favorire un utilizzo più razionale dell’energia, riducendo sprechi ed inefficienze, sono state predisposte diverse forme di incentivazione tra le quali le agevolazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti, cioè per tutte quelle azioni volte ad aumentarne il livello di efficienza energetica. Rientrano in questa categoria, ad esempio, gli interventi per il miglioramento termico delle abitazioni (finestre, infissi, coibentazioni, pavimenti), per l’installazione di pannelli solari, ecc.

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Più in dettaglio, ecco di cosa si tratta. L’agevolazione consiste nel riconoscimento di una detrazione d’imposta lorda, che può essere fatta valere sia sull’Irpef che sull’Ires, in misura pari al 55% delle spese sostenute entro il 31 dicembre 2012. Per ogni tipologia di intervento è fissato il valore massimo dell’agevolazione (ad esempio, per l’installazione di pannelli solari la detrazione fiscale massima è di 60.000 euro).

Attenzione! Dal primo gennaio 2013 ci sarà un cambiamento: le agevolazioni sul risparmio energetico saranno sostituite con la detrazione fiscale del 36%, già prevista per le spese di ristrutturazione, e non avranno più scadenza. A stabilirlo è l’articolo 16 bis introdotto recentemente nel Testo unico delle imposte sui redditi (Dpr 917/1986). Diversamente da quanto previsto in precedenza, il nuovo articolo annovera tra le spese per le quali il contribuente può godere della detrazione del 36% anche quelle sostenute per il conseguimento di risparmi energetici.

Attenzione! Il Decreto legge del 22 giugno 2012, n.83, tutt’ora in corso di esame in commissione, prevede un’altra novità: per le spese documentate, sostenute dalla data di entrata in vigore del presente decreto e fino al 30 giugno 2013, relative agli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, spetta una detrazione dall’imposta lorda pari al 50%, fino ad un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 96.000 euro per unità immobiliare. Queste agevolazioni sono fruibili da tutti i contribuenti, residenti e non. Più in dettaglio, sono ammessi: le persone fisiche, i contribuenti che conseguono un reddito d’impresa, le associazioni tra professionisti, gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale, i condomini (per gli interventi sulle parti comuni condominiali). Si precisa che i benefici per la riqualificazione energetica degli immobili spettano solo a chi li utilizza. Questo significa che, ad esempio, per una società non è possibile fruire della detrazione in riferimento ad immobili locati.

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Attenzione! Per poter fruire della detrazione è importante che gli interventi siano realizzati su unità immobiliari e su edifici (o su parti di edifici) esistenti, di qualunque categoria catastale, anche se rurali, compresi quelli strumentali (per l’attività d’impresa o professionale). Non sono agevolabili, quindi, le spese effettuate in corso di costruzione dell’immobile. Inoltre, la detrazione non è cumulabile con eventuali incentivi riconosciuti dalla Comunità Europea, dalle Regioni o dagli enti locali. Pertanto il contribuente deve scegliere se fruire di questi contributi pubblici o beneficiare della detrazione fiscale. Per saperne di più, consulta il sito dell’Agenzia dell’Entrate www.agenziaentrate.gov.it. Altro strumento introdotto per conseguire maggiore efficienza è la certificazione energetica. Si tratta di una procedura di valutazione prevista dalle direttive europee 2002/91/CE e 2006/32/CE e che dal 1° gennaio 2012 è diventata obbligatoria per chiunque voglia vendere una casa o un qualsiasi altro fabbricato. Essa consiste nell’attribuire alle abitazioni una classe, dalla più virtuosa energeticamente, e quindi economicamente, alla più dispendiosa (dalla A alla G) e svolge la funzione di informare l’acquirente o il conduttore (ovvero, colui che prende in affitto una casa, l’inquilino) sulla prestazione energetica ed il grado di efficienza di abitazioni e fabbricati, contribuendo in questo modo anche a rivalutarne l’immagine e ad incrementarne il valore di mercato. A garanzia della sua attendibilità, il documento di certificazione deve essere rilasciato da esperti abilitati. La “classe” energetica attribuita sarà riportata nei contratti di vendita o di affitto e quindi diventerà un ulteriore incentivo per i proprietari ad investire sul risparmio energetico, in quanto gli edifici certificati come più efficienti avranno un maggior valore sul mercato immobiliare.

6. “Io produttore”: il conto energia A partire dal 2005 è stato avviato un meccanismo per incentivare l’installazione di impianti fotovoltaici collegati alla rete. Il primo passo è stato fatto con il decreto ministeriale del 28 luglio 2005 che ha introdotto degli incentivi economici per ogni kWh fotovoltaico prodotto, inaugurando il così detto Primo Conto Energia. L’Autorità per l’energia elettrica e il gas (AEEG) ha successivamente definito le modalità e le condizioni di erogazione delle tariffe incentivanti, nonché le modalità per presentare le domande ed effettuare le verifiche necessarie, indicando il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) come soggetto attuatore. Attualmente questo meccanismo di incentivazioni è regolato dal decreto ministeriale del 05 maggio 2011 (Quarto Conto Energia) e si applica agli impianti che entrano in funzione dopo il 31 maggio 2011 e fino al 31 dicembre 2016. A partire dal 27 agosto 2012, il sistema di incentivi sarà regolato dal decreto ministeriale del 5 luglio 2012 (Quinto Conto Energia). Spieghiamo meglio come funziona. Dopo essersi dotati di un impianto fotovoltaico, collegato alla rete elettrica e nel rispetto di particolari requisiti, è possibile presentare al GSE richiesta

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di ammissione all’erogazione di una tariffa incentivante, proporzionale all’energia elettrica prodotta. La tariffa, differenziata a seconda della potenza e della tipologia dell’impianto, è riconosciuta per un periodo di 20 anni. Possono beneficiare del Conto Energia le persone fisiche, le persone giuridiche, i soggetti pubblici, gli enti non commerciali e i condomini. Per maggiori informazioni, consulta il sito del Gestore dei Servizi Energetici (www.gse.it). La fruizione della tariffa incentivante riconosciuta con il Quinto Conto Energia è alternativa ad altri benefici di cui il proprietario dell’impianto può decidere di fruire. Spieghiamo meglio. È possibile scegliere come “gestire” l’elettricità immessa in rete tra diverse modalità, quali: - lo scambio sul posto. Si tratta di un conguaglio economico tra l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico e quella consumata dalla propria utenza. Più semplicemente, il proprietario dell’impianto immette in rete l’energia prodotta e non consumata con la possibilità di prelevarla, in un momento differente dalla produzione, per soddisfare le proprie esigenze energetiche. La principale caratteristica di questa modalità di gestione è quella di non vincolare l’utente ad utilizzare l’energia del proprio impianto solo ed esclusivamente nel momento in cui questa viene prodotta; - il ritiro dedicato. Il proprietario dell’impianto può decidere di cedere l’energia immessa in rete al GSE che provvede a remunerarla a un prezzo minimo garantito o a un prezzo medio di mercato. Per maggiori informazioni sulle componenti tariffarie, consulta la guida in collana “Leggere la bolletta”.

Ricorda! Gli incentivi erogati con il Conto Energia vengono finanziati con la componente tariffaria A3 che, dal 1991, paghiamo in bolletta, indipendentemente dal fornitore. A partire dal 2008 (Decreto Ministeriale dell’11 Aprile 2008) è stato attivato un meccanismo di incentivazione anche per la tecnologia del solare termodinamico. Si favorisce così la produzione di energia elettrica anche da impianti ibridi, solare termodinamico/fonti tradizionali, ma solo per la parte di energia effettivamente prodotta sfruttando la fonte solare. Inoltre, per favorire uno sviluppo ordinato e sostenibile delle energie rinnovabili, con il decreto ministeriale del 6 luglio 2012 vengono stabilite ulteriori modalità di incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti, alimentati da fonti rinnovabili diverse da quella solare fotovoltaica e che entrano in esercizio in data successiva al 31 dicembre 2012. Per maggiori informazioni, consulta il sito del Ministero dello Sviluppo economico www.sviluppoeconomico.gov.it.

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BUOno a sapersi in caso di: Acquisto elettrodomestici Gli elettrodomestici devono essere provvisti di un’apposita etichetta che fornisce al consumatore informazioni utili sulle loro “performance energetiche”. Le etichette presentano caratteristiche diverse a seconda dell’elettrodomestico su cui sono apposte. Alcune indicazioni però sono necessariamente comuni a tutte e non devono mai mancare. Dovrai, infatti, sempre trovare: le frecce colorate (verde scuro: alta efficienza energetica, rosso: bassa efficienza); le classi energetiche aggiuntive: A+, A++, A+++; il nome del produttore o del marchio e l’identificazione del modello; i pittogrammi (ovvero dei simboli) che mettono in luce performance e caratteristiche; l’indicazione del consumo energetico annuale in kWh. Acquisto casa Come per gli elettrodomestici, anche per le case è prevista l’indicazione dell’efficienza energetica, tramite una certificazione redatta da esperti del settore. Il certificato svolge la funzione di una vera e propria etichetta: orienta il potenziale acquirente o conduttore nella scelta dell’immobile. La dotazione della certificazione, obbligatoria a partire dal 2012, incide sul valore dell’immobile in quanto la classe di appartenenza (dalla A, massima efficienza, alla G, minima efficienza) implica anche un risparmio sui consumi energetici per chi abiterà la struttura. Autoproduzione di energia Se hai intenzione di soddisfare personalmente il tuo fabbisogno energetico, dotandoti della tecnologia necessaria, informati preventivamente sugli incentivi previsti dal Conto Energia attualmente in vigore. In questo modo potrai valutare meglio che tipologia di intervento è più conveniente realizzare. Impianto fotovoltaico di piccola taglia Se ti sei dotato di un impianto fotovoltaico di piccola taglia, con una produttività inferiore o pari ai consumi delle tue utenze, sarà per te più conveniente stipulare una convenzione di scambio sul posto con il GSE. In questo modo potrai cedere elettricità alla rete quando l’impianto produce energia che non viene assorbita per i tuoi consumi (tipicamente durante le ore centrali del giorno, quando il flusso di radiazione solare che investe i pannelli solari è maggiore) e riassorbirla quando invece ne avrai bisogno (tipicamente nelle ore serali o di notte). Diversamente, se il tuo impianto ha una produttività superiore rispetto ai tuoi consumi, ti risulterà più conveniente vendere l’energia prodotta alla rete elettrica.

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Ristrutturazione casa Se pensi di ristrutturare casa realizzando degli interventi volti ad aumentarne l’efficienza energetica, potrai fruire di una detrazione del 55% delle spese sostenute entro il 31 dicembre 2012. Per le ristrutturazioni successive a questa data, l’agevolazione applicata sarà del 36%.

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GLOSSARIO Carbone Il carbone è un combustibile fossile solido. È il risultato della trasformazione di resti vegetali che sono stati compressi, alterati chimicamente e trasformati, da calore e pressione, nel corso di millenni. È tra le principali fonti di energia utilizzate. Tramite specifici processi, come la gassificazione e la liquefazione, è possibile ottenere altri tipi di combustibile. Celle fotovoltaiche Le celle fotovoltaiche, costituite da sottilissimi strati di silicio, sono le componenti del sistema dove avviene la trasformazione dell’energia solare in energia elettrica. Le celle sono collegate elettricamente tra loro in modo da formare dei moduli che devono essere orientati il più possibile perpendicolarmente ai raggi del sole. Certificati bianchi Vedi “Titoli di efficienza energetica – TEE”. Certificati verdi (CV) Rappresentano una forma di incentivazione della produzione di energia da fonti rinnovabili. Sono basati sull’obbligo di produrre o acquistare energia (in genere energia elettrica) di origine rinnovabile. Sono emessi dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE). Detrazione d’imposta lorda Le detrazioni fiscali sono gli importi che il contribuente ha il diritto di sottrarre dal totale delle tasse sui redditi da versare allo stato (imposta lorda). La detrazione non va confusa con la deduzione: la prima, infatti, interviene direttamente a ridurre l’imposta lorda; la seconda, invece, agisce in termini di diminuzione della base imponibile, cioè dell’ammontare complessivo dei redditi tassabili. Emissioni inquinanti I principali inquinanti prodotti dall’utilizzo dei combustibili fossili sono: l’anidride solforosa e gli ossidi di azoto, dovuti rispettivamente all’ossidazione dello zolfo e dell’azoto contenuti nei combustibili; le polveri, prodotte all’interno della camera di combustione; il biossido di carbonio, comune a tutti i processi di combustione. Questi inquinanti sono contenuti nei fumi delle centrali termoelettriche.

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Enzimi Gli enzimi sono dei catalizzatori dei sistemi biologici. Essi funzionano da acceleratori della velocità delle reazioni chimiche. Fonti primarie di energia Sono le fonti presenti in natura e che quindi non derivano dalla trasformazione di nessuna altra forma di energia. Ne sono un esempio sia le non rinnovabili, quali petrolio grezzo, gas naturale, carbone, ecc., che le rinnovabili, quali energia solare, eolica, idrica, ecc. Fonti secondarie di energia Sono le fonti che derivano, in qualunque modo, da una trasformazione di quelle primarie. Ne sono un esempio la benzina (perché deriva dal trattamento del petrolio greggio), il gas di città (che deriva dal trattamento di gas naturali), l’energia elettrica (che deriva dalla trasformazione di energia meccanica o chimica), ecc. Gas naturale È un combustibile fossile, come il carbone e il petrolio, costituito da una miscela di idrocarburi. Prima di poter essere utilizzato, il gas naturale viene trattato in modo da eliminare i gas che lo rendono poco infiammabile, come l’anidride carbonica e l’azoto, e quelli tossici, come l’idrogeno solforato. Dopo questi trattamenti, ciò che rimane è prevalentemente metano. Gas serra I gas serra sono quei gas presenti nell’atmosfera terrestre (vapore acqueo, biossido di carbonio, metano, ecc.) che, da un lato, lasciano entrare le radiazioni solari e, dall’altro, trattengono le radiazioni emesse dalla superficie terrestre, dalle nuvole e dall’atmosfera. Questa loro caratteristica è alla base del così detto effetto serra. Gestore dei mercati energetici (GME) Il Gestore dei Mercati Energetici (GME) organizza e gestisce il mercato elettrico, secondo criteri di neutralità, trasparenza, obiettività, nonché di concorrenza tra produttori. È la società a cui è stata affidata, ai sensi dell’articolo 5 del Dlgs. 79/99, l’organizzazione e la gestione economica del mercato elettrico, ovvero il mercato organizzato all’ingrosso dell’energia elettrica, comunemente

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conosciuto come “Borsa Elettrica”. Il GME è interamente partecipato dalla società Gestore dei Servizi Energetici - GSE S.p.A. (GSE), a sua volta interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Impianto fotovoltaico isolato o connesso alla rete Gli impianti fotovoltaici possono essere isolati o connessi alla rete. Nel primo caso essi devono coprire l’intero fabbisogno energetico dell’utente, sia di giorno che di notte. Per adempiere a questa funzione è previsto un accumulatore, da intendersi come un vero e proprio sistema di batterie incaricato di erogare elettricità nelle ore di minore produzione di energia. Gli impianti connessi alla rete elettrica locale cedono ad essa l’eccedenza di energia generata nelle ore di sole e ne acquistano nelle ore in cui il generatore non è sufficiente a coprirne la domanda. In questo caso l’impianto è munito di due contatori: uno dedicato a misurare sia l’energia immessa in rete che quella utilizzata dalle utenze, e l’altro a misurare l’energia che complessivamente viene prodotta e che è incentivata dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE). Impianto solare termodinamico Diversamente dagli impianti fotovoltaici, la tecnologia termodinamica consiste nel trasformare indirettamente l’energia solare in energia elettrica. Ciò avviene attraverso due distinte fasi di trasformazione: la prima consiste nella trasformazione dell’energia solare, captata da una serie di specchi e riflessa verso un punto focale, in energia termica di un fluido termovettore; la seconda fase consiste nella trasformazione dell’energia termica in elettricità. Gli impianti solari termodinamici possono essere ibridi (l’energia solare viene integrata in un gruppo termoelettrico di produzione convenzionale) e non ibridi (l’intera energia solare viene destinata al ciclo termodinamico finale di produzione energia). Petrolio È un combustibile fossile liquido, composto da una miscela di vari idrocarburi. Si forma sotto la superficie terrestre a seguito della fossilizzazione di organismi marini e di piante che crescono sui fondali oceanici. Il petrolio, prima di trovare un impiego diretto da parte dell’uomo, ad esempio sotto forma di benzina o plastica, deve subire un processo di produzione e lavorazione molto complesso, che inizia con la ricerca dei giacimenti per arrivare alla distribuzione della benzina o alla produzione della gomma, passando per fasi di estrazione, trattamento, stoccaggio e trasporto. Non sono trascurabili, inoltre, gli impatti ambientali e/o sociali legati all’utilizzo del petrolio, dovuti ad attività di routine come l’esplorazione sismica, le perforazioni e gli scarti inquinanti, piuttosto che a incidenti più o meno gravi.

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Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica (PAEE) Si tratta del principale strumento di pianificazione finalizzato sia a definire obiettivi di risparmio e di efficienza energetica per il nostro Paese, che ad indicare le modalità per il loro raggiungimento. Il primo PAEE è stato redatto e presentato alla Commissione Europea nel 2007, il successivo nel 2011. Titoli di efficienza energetica (TEE) I TEE, o certificati bianchi, sono emessi dal Gestore dei Mercati Energetici (GME) a favore di distributori e di società operanti nel settore dei servizi energetici. Il fine è quello di certificare la riduzione dei consumi derivante da interventi e progetti di incremento di efficienza energetica. I distributori di energia elettrica e di gas naturale possono conseguire gli obiettivi di incremento di efficienza energetica sia attraverso la realizzazione di progetti di efficienza energetica, e la conseguente emissione dei TEE, sia acquistando TEE da altri soggetti. Tonnellata equivalente di petrolio (TEP) È una unità di misura dell’energia introdotta al fine di facilitare il confronto tra le varie fonti energetiche ed il petrolio. Indica la quantità di energia sprigionata dalla combustione di una tonnellata di petrolio grezzo.

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Riferimenti normativi Decreto ministeriale del 28 luglio 2005 (primo conto energia) “Criteri per l’incentivazione della produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare”. Decreto ministeriale del 19 febbraio 2007 (secondo conto energia) “Criteri e modalità per incentivare la produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare, in attuazione dell’articolo 7 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387”. Decreto ministeriale del 6 agosto 2010 (terzo conto energia) “Incentivazione della produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare”. Decreto ministeriale 5 maggio 2011 (quarto conto energia) “Produzione energia elettrica da impianti solari fotovoltaici, tecnologie innovative conversione fotovoltaica”. Decreto ministeriale del 5 luglio 2012 (quinto conto energia) “Incentivi per energia da fonte fotovoltaica”. Decreto ministeriale del 6 luglio 2012 “Incentivi per energia da fonti rinnovabili elettriche non fotovoltaiche”. Delibera n.188/2005 dell’AEEG “Definizione del soggetto attuatore e delle modalità per l’erogazione delle tariffe incentivanti degli impianti fotovoltaici, in attuazione dell’articolo 9 del decreto del Ministro delle attività produttive, di concerto con il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio, 28 luglio 2005”. Delibera ARG/elt 74/08 “ Testo integrato delle modalità e delle condizioni tecnico-economiche per lo scambio sul posto (TISP)”. Legge n. 214/2011 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, recante disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici. Dlgs 28/11 “Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE”. Direttiva 92/75/CEE “concernente l’indicazione del consumo di energia e di altre risorse degli apparecchi domestici, mediante l’etichettatura ed informazioni uniformi relative ai prodotti”. Direttiva 2010/30/UE “concernente l’indicazione del consumo di energia e di altre risorse dei prodotti connessi all’energia, mediante l’etichettatura ed informazioni uniformi relative ai prodotti”.

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Testi a cura di: Cinzia Pollio Area consumatori con la collaborazione di: Tiziana Toto Responsabile settore energia Mariano Votta Ufficio Stampa e Comunicazione Redazione testi e impaginazione a cura di: Nicoletta Cannata Ufficio Comunicazione Illustrazioni: Paola Pacini Progetto Grafico: Alessandro Casanova

Il presente materiale è stato realizzato con il sostegno di


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