Altri animali fantastici

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Testi e illustrazioni di Letizia Iannaccone


Prologo Nella testa abbiamo profondità che non potremo mai comprendere appieno. Nel sonno ci imbattiamo in scoperte che nella veglia non potremmo mai raggiungere. L ’immaginazione è per il sognatore una fortuna e insieme una condanna. Quando ero bambina il giorno mi annoiava. Volevo sempre dormire per sognare. E poi volevo tornare a dormire, per continuare a vivere il sogno della notte prima. Ora ho perso quell ’innocenza. I sogni non mi sorprendono più così spesso. Eppure qualche volta… qualche volta… C ’è un bosco dove vado spesso quando mi corico stanca e impensierita. Questo bosco varia di dimensione al mio passaggio. è sempre popolato, mai spento. I suoi abitanti si palesano uno per volta. sono troppo vanesi per dividersi la notte, o forse sono io, troppo razionale ormai per sostenere contemporaneamente la compagnia di più di uno di loro. Il bosco mi direte, è banale, uno scenario usato da tante storie, da una moltitudine di fantasie. Eppure questo bosco è speciale perché non si vede. Io lo percepisco, sono nel bosco degli animali fantastici mi dico, non c’è bisogno di aver paura, a meno che non s’incontri per caso uno di quelli fra loro che usi mangiare uno di quelli


come me. Ho incontrato un buon numero di animali fantastici nel bosco. Capita sempre per caso, qualcosa mi prude o pizzica, avverto una sensazione insolita e l ’animale designato per la notte si palesa davanti a me. Inizialmente il tempo sembra rallentare, posso osservare la creatura attentamente e da vicino, capire la forma del suo corpo, comprenderla come si studia la geometria di un oggetto prima di ridisegnarlo. Successivamente qualcosa inizia a muoversi. In quel momento comprendo se devo averne paura o se posso avvicinarlo senza rischiare nulla. Sembra che sia l ’animale stesso a suggerirmi quest’informazione, non ho manuali, l ’istinto mi guida. In quel momento abbandono il raziocinio e mi affido all ’odore, al suono, al battito del cuore. Tra i miei incontri nel bosco, i più sfortunati e pericolosi sono stati quelli con esseri dalle fattezze semi umane. Loro si che hanno messo a dura prova il mio metro di giudizio, irretendomi con uno sguardo familiare e cercando poi di catturarmi con il resto del loro corpo di animale. Ho rischiato allora di non svegliarmi più, di diventare io stessa un animale fantastico. Avevo deciso di non tornare più nel bosco, ma era una regola dettata dal giorno. La notte come saprete, detta altre leggi...



Ha testa d ’uomo e corpo di lupo. Si dice che mangi bambine disubbidienti e donne curiose. Quando si ciba di qualcuno festeggia ululando alla luna, che allora diventa rossa e maleodorante. Ha ombra umana, per questo solo in ultimo ci si accorge del lupo che è in lui.





L’Occhione è dotato di un occhio solo. Molti libri lo descrivono come un gigante, eppure esso è di fattezze minute tolto per la testa e per l’occhio, di molto sproporzionati rispetto al resto del corpo. Si può riconoscere un Occhione nelle ore serali, dopo che il sole è quasi tramontato, ascoltando il suo caratteristico verso “Turlip” emesso ripetutamente mentre vaga alla ricerca di una compagna.


E’ facile lasciarsi sedurre dal suo richiamo d’amore




Una donna stufa dei suoi figli e del marito volle nascondersi e calzò il carapace di una testuggine distratta. Non riuscì più a uscirne e per dispetto del destino, si tramutò in tartaruga. Sul guscio porta incisa la sua storia e i viaggiatori che incontra si burlano di lei. Negli anni questo l ’ha resa molto scontrosa.


Mai rubare la casa d ’altri




Figlio di flora e fauna, il vegetale mobile è dotato di piccole zampe simili a steli con cui può fuggire velocemente. Quando non si muove sembra una semplice pianta spontanea, eppure ha tanti occhi quanti sono i pistilli dei suoi fiori. Il vegetale mobile rappresenta la rivincita delle piante sul mondo animale.


Ora fareste pipĂŹ nel bosco?




Si fa vedere nelle notti d’estate. In nessun altro momento dell’anno. In quel periodo l’inchiostro, di cui la pulce è ghiotta, emana un profumo particolare che ricorda i fiori di gelsomino siciliano. Questo lascia pensare che la pulce dell’inchiostro abbia origini risalenti al Regno delle Due Sicilie. Qualcuno scrisse che il primo esemplare di pulce prese vita dalla spremitura dell’inchiostro usato per stilare la costituzione che separava il Regno di Napoli e il Regno di Sicilia.


Ho una macchia d ’inchiostro sul pigiama




Lo stilla è il più sfortunato tra gli animali. All ’ora del crepuscolo è facile sorprenderlo a piangere rannicchiato in un angolo. Se lo si avvicina lui si dispera tanto da dissolversi in lacrime. E ’ bruttino poveretto, la pelle non gli calza bene ed è costellata di verruche e nei.


Sembra rappresenti la parte pi첫 infelice di noi




Quando un oggetto viene perso o dimenticato, il cencio lo recupera per abitarvi all’interno. Nessuno conosce le sue sembianze poiché è sempre coperto da stracci, calzini spaiati e altri oggetti. E’ un animale schivo, ma considera amici gli oggetti di cui si circonda con i quali parla bisbigliando.


Quella notte persi un bottone




Capita che nella nidiata di alcuni uccelli nascano dei tribecchi. Accade raramente, ma quando succede per mamma uccello è un guaio. Il cucciolo munito di tre becchi ha tre volte piÚ fame dei suoi fratelli. Non di rado mamma uccello decide di sacrificare il tribecco in favore della sopravvivenza degli altri piccoli.


Mors tua, vita mea




Tra gli animali che vivono sotto terra c’è l’albero cornuto, un piccolo mammifero dalle grandi corna ramificate. Il suo aspetto è ingannevole. Nascosto nel sottosuolo, lascia fuori solo le corna. Così mimetizzato cattura gli uccelli che vi si posano scambiandole per i rami di un albero.


Toh, un albero che cammina




Da uno scontro tra cane e gatto prese vita il Crocicchio. L’impatto fu tanto forte che le due bestie si fusero diventando un unico animale. Il Crocicchio, costantemente arrabbiato con sÊ stesso, non bada ai curiosi che si fermano a guardarlo. Basta un nonnulla perchÊ inizi ad abbaiare e a soffiare nello stesso tempo.


La convivenza è una brutta bestia




Tra gli animali che vivono sotto terra c’è l’albero cornuto, un piccolo mammifero dalle grandi corna ramificate. Il suo aspetto è ingannevole. Nascosto nel sottosuolo, lascia fuori solo le corna. Così mimetizzato cattura gli uccelli che vi si posano scambiandole per i rami di un albero.


Il bosco visto dall ’alto toglie il fiato




Per la realizzazione di questo libro si ringraziano: Chiara Carrer e Federica Iacobelli che ne hanno seguito lo sviluppo in fase di elaborazione e l ’Isia di Urbino, sede che ha ospitato la stampa della sua prima copia.





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