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progetti straordinari
Questo progetto è probabilmente tra i più arditi nella produzione di Mario Pagliaro.
Composta da due wellness ball – le famose sfere in gomma utilizzate nel fitness per rafforzare la muscolatura e migliorare l’equilibrio – questa seduta nasce dall’osservazione sull’esistente e dalla valutazione critica delle potenzialità insite in un oggetto già appartenente alla produzione industriale, in un processo inventivo che asseconda l’ottimizzazione di risorse già date. La necessità di fornire la sfera di uno schienale per migliorarne le prestazioni in relazione all’atto del sedersi, determina la scelta di aggiungerne una seconda, tenuta insieme alla prima da tubolari metallici sagomati ad anello. È la radicalità del gesto di unione che definisce la struttura e stabilisce di fatto il trasferimento dell’oggetto dal campo del wellness a quello del design. La forma finale è raggiunta per avvicinamenti graduali e avviene eliminando le cime, che nella prima versione permettevano alle balls di non sfuggire all’incastro degli anelli, rese poi superflue grazie all’uso di sfere dentate in grado di garantire una maggiore aderenza alla superficie metallica.
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Incasellata dallo stesso designer nella famiglia delle “poltrone” in realtà questa seduta sfugge ad ogni tipo di categorizzazione, risemantizzando in ciascun aspetto l’archetipo di provenienza. Non ha i classici braccioli, non ci sono piedi, non presenta alcuna imbottitura, e non esiste, a ben vedere, una gerarchia tra struttura portante e portata: nulla di tutto ciò che nell’immaginario comune associamo all’idea di una poltrona è presente in questo oggetto, che sfida il modo consueto di guardare la realtà.
Se la pipa di Magritte non è una pipa, producendo un