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PROGETTI E WORKSHOP

Biglietterie per Catacombe di san Gennaro a Capodimonte

Piazza Totò

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Piazzetta San Severo a Capodimonte e sagrato della Chiesa del Complesso Monastico

Porta Totò, Piazza Cavour

Edicola per affreschi nelle Catacombe di San Gennaro

Arredi di una camera del B&B “La casa del Monacone”

Edicola in memoria di Antonio De Curtis, in arte Totò

DiaLuoghi, un workshop per immaginare un ponte verso il futuro

Sistemazione a via Sanità

Due progetti di riattivazione urbana non realizzati ai Vergini e Sanità

Lux Box. Una scatola nel chiostro del complesso di San Severo a Capodimonte per la boxe nel rione Sanità

Giardini di ingresso alle Catacombe di san Gennaro a Capodimonte

Il giardino degli Aranci

Arredi in autocostruzione per la chiesa di Santa Maria del Carmine alle Fontanelle

Palco Ribalto per il gruppo Sanit’Art

Sedute in plexiglass nella cripta di Santa Maria della Sanità

Allestimento chiesa Sant’Aspreno ai Vergini per Jago

Altari per urne cinerarie in Santa Maria della Sanità

Biglietteria per Piscina Mirabilis

Teca espositiva del Presepe Favoloso nella sacrestia della Chiesa di Santa Maria della Sanità

Fioriere per la scultura dedicata a Genni Cesarano

Progettare e costruire con le comunità: un workshop di autocostruzione

Nuove biglietterie per le catacombe di san Gaudioso

Progettare e costruire per il riscatto di un bene culturale: il cimitero delle Fontanelle

Biglietteria per “Il Figlio Velato” di Jago, San Severo a Capodimonte

Progetto e realizzazione: 2016

Progetto sviluppato con: Francesca Iarrusso

Francesco Romano

Realizzazione sedute:

ReLegno Srl

Opere edili:

Cooperativa sociale Officina dei Talenti

Piazzetta San Severo A Capodimonte E Sagrato Della Chiesa Del Complesso Monastico

Sulla scia dell’esperienza fatta a piazza Totò, supportati sempre dalla Fondazione san Gennaro, i pochi commercianti dell’area si riuniscono con il duplice intento di disegnare anche qui delle stanze urbane di comunità e, al contempo, aprire il sagrato della chiesa antistante – luogo in cui i due gruppi di giovani musicisti della Sanitaensamble1 si riuniscono per le prove di musica d’orchestra – alla vita di questa parte del rione particolarmente carente sul piano degli spazi di condivisione, di gioco e di vita sociale. Specialmente per i bambini e i ragazzi. La prima idea è stata quella di eliminare la chiusura del sagrato, coinvolgendolo con lo spazio antistante. Qui, sullo spazio triangolare dello slargo, una precedente traccia determinata da un gradino in piperno delimita naturalmente la traccia della stanza di comunità. Le sedute in blocco compatto di conglomerato cementizio giallotufo alternato alle sedute in ferro e legno (sempre le stesse usate a piazza Totò e che si useranno per tutti gli interventi successivi, determinando continuità di senso anche attraverso la continuità di materiali) organizzano due piccoli spazi dello stare, in cui sono state riutilizzate, per rimarcare le geometrie di progetto, alcune rimanenze di maioliche settecentesche trovate come resti incoerenti dello scavo della parte terminale dedicata alla piantumazione di una grande magnolia.

Come in altre aree della Sanità anche qui la comunità ha accolto e preso in carico quanto per e con loro fatto, a volte perfino portando, in alcuni momenti, elementi di arredo proprio per potenziare il senso di accoglienza degli spazi. E questo è il segno che lo hanno realmente fatto proprio, direi letteralmente. Sul sagrato oggi giocano e sostano ragazzi e bambini, oltre alle mamme in attesa dei figli che suonano nella chiesa, o anche quei turisti che nel frattempo sempre più numerosi sono venuti qui attratti dalla scultura dell’artista Jago, il Figlio velato2, che nel 2020 è stata posizionata all’interno degli spazi adiacenti alla chiesa di San Severo, rendendo definitivamente questo luogo un polo indiscusso del riscatto di questa importante parte della città di Napoli.

vicina stazione metropolitana. Tale sistema è stato modulato in modo che si possa spostare una campata più innanzi verso la cupola e quindi accogliere maggior numero si opere e visitatori nello spazio tra l’info-point di ingresso e l’azione in svolgimento dell’artista nello spazio del presbiterio.

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