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FOROITALICO PLANIMETRIA GENERALE
La CasadelleArmi,progettatada LuigiMoretticome Casasperimentaledel balilla(1933-36), èl’edificio di maggiorrilievoarchitettonico delForo Italico (eccellenza delmovimento razionalista)esisegnala ancheperl’originalitàdeIlesoluzionistrutturali. Neidecenniscorsihasubito gravissimemanomissioni interneedesterne.Sonopresenti,all’esterno,ilmosaico sufondo dorato diAngeloCanevarie,all’interno, nellascalaelicoidalel’affresco diAchilleCapizzano enellabibliotecaglistucchidelsoffitto diOddoAliventi.
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Le Foresteriesud sonostateprogettatedaEnrico DelDebbio nel1933edallostessoampliatetreannidopo, affinchésirelazionassero meglioconlaCasa delleArmi esiconfigurasserocomeportadiaccessosimbolicaalForo.
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L’impiantodella’racchetta’,opera diCostantinoCostantini (1934),comprendelo StadiodellaPallacorda (oggi Stadio Pietrangeli) 4.1,circondato dasculturein marmo,lo Stadio centraledeltennis 4.2 (cheospitalefinalidegliInternazionali di Tennis), una decina dicampi datennis e l’elegante club house.
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L’AccademiadellaMusica (orasede dell’Universitàdello sport) 5.1,concepitacomeunconservatorioe con un ampio auditorium(laRAIl’hautilizzataperdecenniperprogrammi disuccesso),èaffiancatadallo Stadiodelnuoto (in origine Palazzo delleTerme) 5.2.EntrambiprogettatidaCostantino Costantini(1935-1937).Ilcomplesso accogliealsuointerno unpregevoleinserto diLuigiMoretti(PalestradelDuce) 5.3 Le piscine scoperte sono state realizzate (‘58-‘60) da Del Debbio e da Vitellozziin occasione della17° Olimpiade.
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Il PonteDucad’Aosta collegail Lungotevere Flaminio a piazza Lauro De Bosis. Fu realizzato daVincenzo Fasolo trail1936eil1939.Lastrutturaèatrearcateincementoarmato, di cui quella centrale a volta ribassata unicadi180metri.
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Il Monolite di marmoapuano (ununico blocco di19 metri dialtezza)èstatoideato ecompletato daCostantino Costantininel1932perl’inaugurazioneufficialedelForo.
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Il Piazzaledell’Impero èsicuramenteilpiùesteso complesso musivopavimentaledellacittà(ottomila metriquadri), coninterventibianchie neridiCanevari,Capizzano,Severini, Rosso.Suilati,lateoria disetti marmoreièun’interpretazione moderna,inchiaverazionalista, degliantichi‘lapidaria’.
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I principali viali del Foro, ruotati per assecondare l’ansa del fiume, fanno perno su una figura polare: la Fontana dellaSfera.ProgettatadaGiulioPediconieMarioPaniconi, ècostituitadaun’ampiavascacircolare di9metrididiametro e da una grandesferarealizzatada un unico blocco di marmo di Carrara.
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L’AccademiadiEducazioneFisica (orasede delleistituzioni dello sport) 10.1 e lo StadiodeiMarmi 10.2, conle monumentali60figure marmoree dinumerosiscultori (inrappresentanza ditutteleprovinceitaliane),sonole opere di maggiorecaratterizzazioneeruolo urbano delForo Italico. L’autore,EnricoDelDebbio,trail 1928eil 1932coinvolse vari altriartisti, tracuiSilvio CanevarieAroldo Bellini.
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Lo StadioOlimpico,realizzato daAnnibaleVitellozzi nel 1953 suprogetto di Carlo Roccatelli,sostituiscel’originarioStadio deiCipressi(conterrazzamentierbosi)diEnricoDelDebbio ediAngeloFrisa(1927-1932).Lo stadioèstato notevolmente modificato per il Campionato mondiale dicalcio del 1990, con ampliamento deglispalti (Vitellozzi e Clerici) e l’inserimento di unacopertura intensostruttura (progettatada MassimoMajowiecki).
Facevano partedelcompendio originario delForo (non rappresentateinquestaplanimetria)anche la Foresterianord diCostantinoCostantini(1934-1937), marginesettentrionaleverso piazzale diPonteMilvioe, sullependicidiMonteMario,la Colonia elioterapicarealizzata daEnricoDelDebbio(1933-1935)oraIstitutoDonOrione.
Pieroostiliorossi
Nel 1935, in concomitanza con la presentazione della richiesta di organizzare l’Esposizione universale del 1942 (11 novembre), l’Italia avanzò la candidatura di Roma come sede delle Olimpiadi del 19401. Nei Giochi del 1932 a Los Angeles, il nostro Paese aveva ottenuto importanti vittorie ed erastatosecondo solo agli Stati Uniti nella speciale classifica per nazioni. Sulla scia dell’entusiasmo suscitato da questi risultati e dalla vittoria ottenuta due anni dopo nei Campionati Mondiali dicalcio, la cui finale si era disputata proprio a Roma nello stadio del PNF in viale Tiziano2, il regime decise di puntare su una straordinaria accoppiata, l’organizzazione a soli due anni di distanza di due manifestazioni di grande risonanza che avrebbero offerto l’occasione per presentare al mondo intero i successi della sua politica e del suo sistema sociale. Evidentemente, alla metà degli anni Trenta si riteneva che il pericolo di una nuova guerra non fosse imminente e che il riarmo della Germania denunciato da Winston Churchill nel discorso del 28 novembre 1934 alla Camera dei Comuni, nondovesse essere considerato come un segnale d’allarme significativo.
Inquel 1935 l’assegnazione dei Giochi appariva molto probabile: l’ambiente sportivo internazionale erafavorevole e anche l’anziano barone De Coubertin appoggiava la candidatura della capitale italiana; De Coubertin teneva in maniera particolare che le Olimpiadi si svolgessero a Roma: su sua iniziativa, Roma era stata infatti invitata a organizzare la IV edizione dei Giochi che si sarebbero tenuti nel 1908, ma il Governo italiano e l’Amministrazione Comunale guidata allora da Ernesto Nathan, avevano declinato l’offerta.
Nello stesso 1935, a sostegno della proposta ufficiale, il Coni pubblicò l’opuscolo Roma Olimpiaca; in quella brochure, come ha scritto Salvatore Santuccio, è il Foro Mussolini a farla da protagonista «anche se la descrizione che di esso viene data è quanto meno bizzarra e poco corrispondente alla realtà. La rappresentazione degli impianti è affidata a due foto aeree: lo stadio dei Cipressi viene indicato genericamente come“grande stadio”, lo stadio dei Marmi come “stadio atletica leggera, ginnastica, ecc”, l’area del Tiro, ancora in piedi, come “campi sportivi: pallacanestro, ecc”, le altre attrezzature in fase di costruzione (piscine e tennis) sono le uniche indicate secondola lorocorretta destinazione d’uso, per le Foresterie Sud si parla di “palestre di scherma” e vengono poi indicati, pur se inesistenti nel territorio, un nuovo ponte all’altezzadel Monolite e un Villaggio Olimpico in una generica area alle pendici di Monte Mario, tra lo stadio del Tennis e quello dei Cipressi»3. Come spesso accade in questi casi si trattava di mezze verità e di molti buoni propositi. Come sottolinea Santuccio, il ‘grande stadio’ richiamato nella brochure altro non era che un ampliamento del bellissimo Stadio dei Cipressi4 realizzato nel 1932 su progetto di Enrico Del Debbio e di Angelo Frisa per il quale, fin dall’anno successivo, Luigi Moretti iniziò a studiare, con la collaborazione dello stesso Frisa e di Achille Pintonello una nuova soluzione (di cui elaborò molte varianti) che, pur conservando lo schema di un ovoide asimmetrico con un numero notevolmente maggiore di gradoni verso monte, prevedeva delle gradonate in elevato anche a valle, verso il Tevere. Era lo ‘Stadio dei Centomila’ (che poi fu denominato ‘Olimpionico’ proprio nella prospettiva olimpica) progettato per una capienza di cinquantacinquemila persone di cui trentacinquemila a sedere5. Nel maggio del 1938, in occasione della visita di
(1) Riprendo e sviluppo qui alcuni dei temi da me indagati nel saggio L’Esposizione del 1942 e le Olimpiadi del 1944. L’E42 e il Foro Mussolini come porte urbane della TerzaRoma, pubblicato in «MDIR - Monumenti di Roma», vol. 1-2, 2004, numero monografico Piani urbanistici, architettura ed arte della Terza Roma: il Foro Italico e l’E42, pp. 13-28. Per le vicende della candidatura di Roma per le Olimpiadi del 1940 e del 1944, cfr. B. Zauli, L’OlimpiadeaRoma. Cinquant’anni di speranze e di lotte, in «Capitolium», febbraio 1957, pp. 1-2; L. Toschi, Romane Olimpiadi. Giochi frivoli e ludi necessari (1907-1960), in «Lancillotto e Nausica», n. 3, 1988, pp. 28-41; L. Toschi, Sporteurbanistica a Roma durante il fascismo, in «Studi Romani», nn. 3-4, 1995, pp. 277-296; L. Toschi, RomaOlimpiaca. Schermaglie della diplomazia e scelte urbanistiche, in «Lancillotto e Nausica»,nn. 1-2-3, 1995, pp. 68-79; L. Toschi, I Giochi negati. Roma e le Olimpiadi del 1940 edel1944, in «Lancillotto e Nausica», n. 1, 1997, pp. 74-85; S. Giuntini, La storia del CONI: un libro con alcuni capitoli ancora da scrivere, https://rivista. clionet.it/vol3/dossier/percorsi_storia_ sport/giuntini-la-storia-del-CONI-unlibro-con-alcuni-capitoli-ancora-da-scrivere
(2) Com’è noto, lo stadio è stato demolito in occasione delle Olimpiadi del 1960 e al suo posto è stato costruito lo Stadio Flaminio.
(3) S.Santuccio, Storiaurbanistica, in Atlante storico delle città italiane, Roma, 1, Foro Italico, (a curadiA. Greco, S.Santuccio), Multigrafica, Roma 1991, p. 15.
(4) Lo Stadio dei Cipressi prendeva il nome dalla coronadi alberiche circondava le sue gradinate e sorgeva dove ora è lo Stadio Olimpico. Nell’assoluto rispetto degli elementi naturali, il progetto non prevedeva la realizzazione di opere murarie, ma solo movimenti di terra con scavi e riporti e utilizzava le pendici di Monte Mario per adagiarvi le tribune; cfr. il saggio di Annalisa Metta in questo stessovolumeallepp.96-98.
(5) Trail1932 e il 1936, anche Enrico Del Debbio studiò diversesoluzioni per il progetto di uno stadio di grandecapienza: alcune prevedevano di ampliarelo Stadio deiCipressi,altredirealizzarloinadiacenza a esso o in unazonadiversadel Foro.
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LuigiMoretti,piano diassetto delForo Mussolini,terzastesura, 1941.
Tracciativiari delsettorenord diRoma:studioperlaVariante generale del1942,in M. Piacentini, LevicendeediliziediRoma dal1870 ad oggi, Roma 1952.
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