8interno3 studio

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CV 8|3 studio e progettisti


8interno3 studio di architettura e urbanistica Via Tremiti 8/3 20162 Milano tel.studio-fax 026425720 studio@8interno3.it www.8interno3.it

Lo studio 8|3 nasce a Milano nel 2000. In esso convergono architetti e professionisti che hanno condiviso negli anni precedenti esperienze professionali in alcuni fra i più importanti studi di architettura milanesi con ruoli di direzione e responsabilità per la progettazione di importanti progetti di edifici pubblici e privati in Italia e all’estero . Da subito lo studio ha l’occasione di misurare l’esperienza acquisita precedentemente in alcuni progetti di ristrutturazione e riconversione di edifici pubblici e spazi per il sociale. (ristrutturazione dell’oratorio della parrocchia di Santa Giustina a Milano 2000, ristrutturazione generale e riconversione degli spazi del convento delle Suore Domenicane adibiti in nuova comunità alloggio per anziani 2002, restauro conservativo della Chiesa di Santa Giustina di Milano 2004, allestimento del Teatro Filodrammatici di Milano all’interno dello Spazio MIL di Sesto San Giovanni ) Roberto Manuelli, Annalisa Melzi, Lorenzo Fabian, Anna Moro e Giovanni De Roia sono i professionisti che lavorano e sono parte dello studio. Ad essi si sono affiancati ed hanno collaborato negli ultimi anni numerosi altri architetti e professionisti. Arch. ANNALISA MELZI Annalisa Melzi nasce a Milano il 20 settembre 1973. Nel 2000 consegue la Laurea in Architettura presso IUAV - Istituto universitario di architettura di Venezia e supera l’esame di Stato presso il medesimo Istituto. Nello stesso anno si iscrive all’Ordine Degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Milano. (n. iscrizione 12.685) e costituisce , insieme a Lorenzo Fabian, lo studio di architettura ed urbanistica 8interno3 che ha sede a Milano. Si specializza nell’ambito della ristrutturazione e riconversione di spazi esistenti adibiti ad abitazioni, spazi per il sociale, comunità alloggio. In particolare, a tale proposito, progetta e realizza fra il 2000 e il 2003, insieme all’arch. Lorenzo Fabian, la ristrutturazione dell’oratorio della parrocchia di Santa Giustina in Milano e la ristrutturazione generale e riconversione degli spazi del convento delle Suore Domenicane adibiti in nuova comunità alloggio per anziani. Entrambi i progetti prevedono, dal punto di vista programmatico e funzionale la progettazione e realizzazione di locali da adibirsi a sale riunioni, sale polifunzionali per attività ricreative e di ritrovo. Realizza numerosi progetti di ristrutturazione di appartamenti privati collaborando, in questo contesto, con alcuni dei più importanti professionisti del panorama milanese (Luigi Caccia Dominioni, Antonio Piva, Paola Viganò e Bernardo Secchi). Collabora in modo continuativo da oltre dieci anni con l’impresa di costruzioni Rosedil s.r.l. occupandosi di progettazione esecutiva e direzione dei lavori. L’impresa opera da ormai 30 anni nel territorio milanese specialmente nel settore della ristrutturazione di interni. Nel 2000 collabora in qualità di consulente esterno con lo studio associato di architettura e urbanistica Bernardo Secchi – Paola Viganò. In quel contesto si occupa della progettazione esecutiva e la direzione dei lavori di un progetto di casa unifamiliare ad Ardenno in provincia di Sondrio. Durante gli studi universitari a Venezia collabora con il Prof. Arch. Amendolagine alla progettazione del complesso residenziale ed alberghiero “Mulino Stucky” situato a Venezia nell’isola della Giudecca. Arch. LORENZO FABIAN Lorenzo Fabian nasce Pordenone il 14 dicembre 1971. Nel 1998 consegue la laurea in Architettura presso l’Institut Supèrieur d’Architecture “La Cambre” di Bruxelles. Nel 2003 consegue il titolo di Dottore di Ricerca in Urbanistica presso l’istituto universitario di Architettura di Venezia. Dal 1998 alterna l’attività didattica e di ricerca con l’attività professionale insegnando nelle università di architettura, partecipando a ricerche sulla città e il territorio e alla curatela di mostre di architettura e urbanistica. Dal 1998 collabora in modo continuativo con lo studio associato di architettura e urbanistica B.Secchi – P.Viganò di Milano. Con questo studio partecipa e vince a numerosi concorsi internazionali di architettura ed urbanistica. Nel 2000 costituisce insieme ad Annalisa Melzi lo studio di architettura 8interno3 a Milano. Dal 2002 è Professore a contratto presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Parma dove insegna “Recupero e riqualificazione ambientale, urbana e territoriale” (anno accademico 2002-2003) , “Teorie dell’urbanistica” (anno accademico 2003-2004), “Integrazione al Laboratorio di urbanistica” (anno accademico 2003-2004), “Progettazione Urbanistica” (2005-2006, 2006-2007). E’ stato Professore a contratto presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Bari dove ha insegnato “Laboratorio di progettazione urbanistica: progettazione architettonica assistita” nel Laboratorio di urbanistica (anni accademici 1999-2000 e 2000-2001). E’ stato collaboratore alla didattica della Prof.ssa Viganò nel Laboratorio di Urbanistica presso la facoltà di Architettura di Venezia. (anni accademici 2001-2002 e 2002-2003). Fra il 1999 e il 2000 ha collaborato, come professionista esterno, con il Settore di Pianificazione territoriale della Provincia di Lecce per la redazione del Piano Territoriale Della Provincia di Lecce. Dal 2004 collabora continuativamente con il Dipartimento di Architettura e Pianificazione del Politecnico di Milano come consulente esterno nell’ambito di numerosi piani, progetti e ricerche .


Arch. ROBERTO MANUELLI Roberto Manuelli nasce a Milano il 06 aprile 1977. Compie parte dei suoi studi presso l’ETSAB- Escuela Tecnica Superior de Arquitectura de Barcelona (Spagna) e consegue la Laurea in Architettura nel 2004 presso il Politecnico di Milano. Nel 2005 supera l’Esame di Stato. Dal 2002 al 2003 collabora in modo continuativo con lo studio di Architettura e Urbanistica Macchi Cassia a Milano partecipando a varie ricerche e progetti urbani. Dal 2004 alterna l’attività didattica e di ricerca con l’attività professionale tenendo lezioni ed assistendo alla didattica nelle università di architettura, partecipando a importanti ricerche sulla città e il territorio. E’ cultore della materia nel Laboratorio di Urbanistica, del Professor Francesco Infussi nella Facoltà di Architettura Civile del Politecnico di Milano. Collabora alla realizzazione di differenti pubblicazioni sulla città e il territorio contemporaneo come X Milano (di Cesare Macchi Cassia, Nicolò Privileggio, Marialessandra Secchi, Martina Orsini edito da HOEPLI, Milano 2004) e I territori della produzione. Riorganizzare gli spazi della produzione in Provincia di Vicenza (AA.VV. edito da ALINEA, Firenze 2006). Dal 2004 collabora in modo continuativo con il Dipartimento di Architettura e Pianificazione del Politecnico di Milano, alternando attività di ricerca ad esperienze professionali. Istruisce , fa parte della Commissione Tecnica del Concorso internazionale di progettazione e partecipa alla redazione dei MasterPlan del programma “Abitare a Milano 1 e 2”; partecipa alla redazione del Progetto Preliminare di edilizia residenziale Universitaria per il Politecnico di Milano.

Arch. ANNA MORO Anna Moro nasce a Castelfranco Veneto il 01 ottobre 1975. Compie parte dei suoi studi presso l’EAML - Facoltà di Architettura di Marsiglia (Francia) e consegue la Laurea in Architettura nel 2002 presso IUAV-Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Nel 2003 supera l’esame di Stato presso il medesimo Istituto. Nello stesso anno si iscrive all’ Ordine Degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Treviso (n. iscrizione 2256). Dal 2001 collabora con studi di architettura e urbanistica di Castelfranco Veneto e Treviso. Dal 2002 collabora in modo continuativo con lo studio associato di architettura e urbanistica B.Secchi – P.Viganò di Milano. Per questo studio partecipa e vince, a numerosi concorsi internazionali di architettura ed urbanistica. In questo contesto si occupa inoltre della progettazione e realizzazione di spazi ed edifici pubblici. Dal 2004 collabora inoltre con il Settore di Pianificazione Urbanistica del Politecnico di Milano, prima come consulente esterno nell’ambito della realizzazione del Piano D’area Adda-Martesana e del Progetto Residenze Universitarie e, successivamente, come borsista, nel gruppo di lavoro del Piano Strategico della Provincia di Milano. Partecipa attualmente al Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale (PRIN), “I territori della città in trasformazione: innovazione nelle descrizioni e nelle politiche”, finaziato dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, Unità di ricerca di Milano. Dal 2006 è dottoranda, presso il Politecnico di Milano, in Pianificazione urbana, ambientale e territoriale (XXI ciclo).

Arch. GIOVANNI DE ROIA Giovanni De Roia nasce a Pordenone il 31 agosto 1970. Nel 2002 consegue la laurea in Architettura presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Dal 1992 opera nell’ambito della Fotografia, del Cinema documentaristico e della Videoarte ed espone le proprie opere presso Gallerie pubbliche e private in occasione di mostre personali e collettive (Milano, Pordenone, Trieste, Udine, Venezia), e partecipa a Festival internazionali di cinema (Doha, Firenze, Praga , Vancouver). Dal 2000 insegna Arte della Fotografia e Progettazione Grafica presso istituti superiori con indirizzo in Arte Applicata. Dal 2001 realizza campagne fotografiche nell’ambito dell’Architettura, dell’Urbanistica e del Paesaggio a scopo di ricerca, di analisi e di documentazione per conto di Studi professionali ed Aziende, finalizzate alla pubblicazione. Dal 2002 collabora con lo studio associato di architettura e urbanistica Secchi&Viganò di Milano. Per questo studio partecipa e vince a numerosi concorsi internazionali di architettura ed urbanistica e si occupa della redazione di progetti definivi (parco di Spoornoord ad Anversa, in corso di realizzazione) ed esecutivi (Grotemarkt e Veemarkt, due piazze nel centro storico di Mechelen, realizzato nel 2004). Dal 2003 come libero professionista, nel contesto friulano realizza progetti che vanno dalla scala urbana agli allestimenti . Dal 2004 è membro del comitato scientifico de La città complessa, associazione culturale che si occupa di trasformazione del territorio attraverso seminari, workshop, incontri e rassegne.





Breve descrizione dei principali progetti e realizzazioni


Concorsi

2006

Piazza San Vittore, Intra (VB) progettisti: A.Melzi, L.Fabian, R.Manuelli, A. Moro, E.Donadoni. Procedura: aperta, concorso di idee. Ente banditore: Comune di Verbania Tema:concorso di idee per la riqualificazione della piazza s.vittore e dei percorsi del centro storico di Intra.

2005

Tre piazze a Sesto (MI) progettisti: A.Melzi, L.Fabian, R.Manuelli, A. Moro, G.Orsenigo. Procedura: aperta, concorso di idee. Ente banditore: Comune di Sesto San Giovanni Tema:concorso di idee per la riqualificazione delle piazze Oldrini, Rondò, Repubblica.


Concorsi

2004

nucleo antico di Taino (VA) 3° classificato progettisti: A.Melzi, A.Costa, L.Fabian Procedura: aperta, concorso di progettazione in due fasi Ente banditore: Comune di Taino Tema:riqualificazione funzionale di tutte le strade e dell’immagine del centro abitato per farne un polo di attrazione dell’interesse cittadino.

2003

Piazza della Chiesa Vincitore (ex aequo). progettisti: R.Manuelli, C.Maiello, R.Gallone, G.Orsenigo. Procedura: aperta, concorso di idee Ente banditore: Comune di Meda Tema: riqualificazione piazza della Chiesa.


Concorsi

2001

5 piazze a Milano progettisti: A.Melzi, L..Fabian, Giovanni De Roia, Stefano De Rossi, Raphael Petit Procedura: aperta, concorso di progettazione Ente banditore: Comune di Milano Tema:riqualificazione funzionale della Piazza di Santa Giustina ad Affori


Lavori

2006

spazio MIL_teatro filodrammatici progettisti:L.Fabian, R.Manuelli, G.De Roia tipo: progetto di allestimento descrizione:Allestimento degli spazi per una sede del Teatro Filodrammatici nel M.I.L. Museo dell’Industria e del Lavoro di Sesto San Giovanni commitenza:Compagnia Stabile Teatro Filodrammatici stato: in corso progettazione

appartamento a Varzo (VB) progettisti:R.Manuelli, L.Fabian tipo: ristrutturazione d’interni stato: in corso di progettazione


Lavori

CittĂ della Musica (Pordenone) progettisti: G.De Roia, D.Bazzo tipo: riconversione spazio intrattenimento stato: in corso progettazione

Casa unifamiliare a Monza progettisti: A.Melzi, .Fabian, R,Manuelli tipo: ristrutturazione stato: in corso di realizzazione progetto e direzione lavori: studio 8|3 impresa: Rosedil srl (Mi)


Lavori

2005

appartamento in via Mascheroni a Milano progettisti:L.Fabian, A.Melzi, A.Moro tipo: riqualificazione di sottotetto mediante la modifica delle sagome e dei volumi in ambito vincolato (centro storico di Milano) stato: in corso di realizzazione progetto e direzione lavori: 8|3 studio impresa di costruzione: Rosedil srl (Mi)

5 case a Pordenone progettisti:L.Fabian, G. De Roia tipo: 5 nuove case a schiera stato: in corso di progettazione


Lavori

2004

appartamento in via De Amicis a Milano tipo: progetto di interni stato: finito settembre 2004 progetto e direzione lavori: 8|3 studio interior design: Giulia Meardi impresa di costruzione: Rosedil srl (Mi)

Chiesa di Santa Giustina a Milano tipo: restauro conservativo stato: finito luglio 2006 progetto e direzione lavori: 8|3 studio imprese: Le Torri (Bz), Marcato (Mi) restauro: Marcato Restauri d’Arte progetto illuminotecnico: 8|3 studio con Targetti spa


Lavori

2003

Chiesa di Santa Maria alla Fontana a Milano tipo: restauro consevativo progetto preliminare: 8|3 studio con Studio Aedes Venezia

appartamento in via Amedei (Milano) tipo: recupero di sottotetto stato: intervento autorizzato progetto architettonico e direzione lavori: 8|3 studio direzione artistica: Luigi Caccia Dominioni

negozio in via Sant’Orsola a Milano tipo: nuovo mezzanino stato: finito in settembre 2003 progetto architettonico e direzione lavori: 8|3 studio impresa: Meval (Mi)


Lavori

2002

casa unifamiliare in via Frugoni (Milano), tipo: ristrutturazione generale, sopraelevazione, progetto di interni stato: finito nel febbraio 2003 progetto architettonico e direzione lavori: 8|3 studio impresa di costruzione: Rosedil srl (Mi)

palazzina in viale Caprilli (Milano), tipo: ristrutturazione generale, sopraelevazione, 3 nuovi appartamenti, stato: finito maggio 2005 progetto architettonico e direzione lavori: 8|3 studio impresa di costruzione: Rosedil srl (Mi)


Lavori

2001

convento delle Suore Domenicane (Milano), tipo: ristrutturazione generale, nuova comunitĂ alloggio stato: finito in settembre 2002 progetto architettonico e direzione lavori: 8|3 studio impresa di costruzione: Rosedil srl (Mi)


Collaborazioni esterne

Collaborazioni con lo Studio Associato Secchi Viganò di Milano Dal 1998 Lorenzo Fabian e Anna Moro collaborano in maniera continuativa, con lo “Studio Associato Secchi Viganò” di Milano. In questo contesto partecipano alla progettazione di numerosi piani urbanistici, progetti di architettura e concorsi.

1.Nuovo Piano Regolatore Generale del comune di Longarone, Italia 1998-99.

2.Concorso internazionale per la riconversione della base di sottomarini di Lorient, Francia 2000. 3.Progetto della nuova linea di tram per la città di Bergamo, Italia 2000.

4.Esecutivi del progetto per il nuovo cimitero di Kortrijk, Belgio 2001.

5.Prima e seconda fase del concorso in due fasi per il Parco Tarello a Brescia, equipe terza classificata, Italia 2002.

6.Concorso per il parco di Hooge Rijelen, equipe vincitrice, Belgio 2002.

7.Concorso per la creazione di nuove aree residenziali, aree a verde e riqualificazione del centro della città di Dixmeude, Belgio 2002.

8.Schema di massima, Piano Regolatore di Santa Venerina, Sicilia, 2002.


Collaborazioni esterne

9.Spoornord 2003: concorso internazionale per la creazione di un parco urbano ad Anversa, Belgio, equipe vincitrice. (Pubblicato in Abitare, n.428, maggio 2003.) Realizzazione del progetto in corso.

10.Concorso Ville -Port, Petit Maroc per la riqualificazione del centro città e del porto antico a Saint Nazaire, Francia: equipe vincitrice, 2003.

11.Concorso per il progetto di una nuova area di espansione della città Rennes, Francia (la Courrouze, 140 ha, programma: residenza, terziario, commercio, spazi pubblici, nuove infrastrutture,un parco urbano, ecc.): equipe vincitrice, 2003.

12.Progetto per l’esposizione di arredo e interni “Classic”, Kortrijk, Belgio, 2003. (Pubblicato in Abitare, n.428, maggio 2003).

13.Piano Strutturale della città di Anversa, Belgio 2003. Progetto in corso.

14.Progetto esecutivo degli spazi pubblici, dell’arredo urbano, di parcheggio sotterraneo e dei suoi accessi, per il centro di Mechelen, Belgio, 2003-2004.

15.Realizzazione dello studio preparatorio per la creazione della ZAC (Piano Particolareggiato) della Courrouze, Rennes, 2003-2004.

16.Realizzazione del “Plan Directeur” per la città di Saint Nazaire, 2004.

17.Progetto per la creazione di un nuovo edificio pubblico per associazioni, Saint Nazaire, 2003-2004.


Collaborazioni esterne

Collaborazioni con il Politecnico di Milano Dal 2005 Lorenzo Fabian, Roberto Manuelli e Anna Moro collaborano in maniera continuativa con il Dipartimento di Architettura e Pianificazione del Politecnico di Milano. In questo contesto partecipano a diverse ricerche, numerosi piani urbanistici, masterplan e progetti di architettura con ruoli di responsabilità e direzione tecnica.

1.L.Fabian e R.Manuelli collaborano al percorso di partecipazione che accompagna la redazione del nuovo PTCP della Provincia di Reggio Emilia. Responsabile scientifico: Prof. Sandro Balducci L. Fabian è responsabile , insieme a Paolo Bozzuto, della redazione degli scenari urbani sul futuro della Provincia di Reggio Emilia e del relativo sito internet (in costruzione) che accompagnerà il processo di partecipazione. Ricerca pubblicata in: Un percorso di partecipazione per il nuovo PTCP di Reggio Emilia, Politecnico di Milano, Diap giugno 2006 2.L.Fabian e R.Manuelli collaborano all’ elaborazione e redazione del Masterplan: Parco scientifico e ‘città per i giovani’ a Bovisa. Responsabile scientifico: Prof. Francesco Infussi. DIAP 2006 3.A.Moro partecipa al processo, ancora in corso, per la costruzione del nuovo Piano Strategico della Provincia di Milano che promuove lo sviluppo, la competitività, la capacità di governo, la coesione sociale e territoriale dell’area metropolitana milanese e il benessere dei suoi abitanti. Il piano dovrà concludersi, con la sua approvazione, entro la prima metà dell’anno 2007. Direzione scientifica: Prof. Alessandro Balducci. Pubblicazioni: Diap (2006), La città di città. Un progetto strategico per la regione urbana milanese. Sito: www.cittàdicittà.it 4.L.Fabian e A.Moro collaborano alla redazione del Piano d’Area dell’Adda Martesana della Provincia di Milano Direzione scientifica: Prof. Sandro Balducci. L.Fabian è responsabile, insieme a Paolo Bozzuto, della redazione degli scenari urbani sul futuro dell’Adda Martesana e del relativo sito internet che ha accompagnato il Forum e il processo di partecipazione. www.forumaddamartesana.org, Politecnico di Milano, Diap 2005 5.R.Manuelli e L.Fabian collaborano alla redazione di otto Piani Integrati di Intervento di Edilizia Residenziale Pubblica per il Comune di Milano. Responsabile scientifico: Prof. Francesco Infussi. L.Fabian è responsabile, con Antonio Longo, della direzione tecnica del gruppo di progettazione.


Collaborazioni esterne

6.R.Manuelli, A.Moro e L.Fabian collaborano alla progettazione preliminare di due Interventi di Edilizia Universitaria nel Comune di Milano. Responsabile scientifico Prof. Francesco Infussi. L.Fabian ha la responsabilità e la direzione tecnica del gruppo di progettazione. 7.R.Manuelli e L.Fabian collaborano all’ elaborazione e redazione dei Masterplan e del Documento Preliminare alla Progettazione dei concorsi internazionali Abitare a Milano 1. Responsabile scientifico: Prof. Francesco Infussi. Committenza: Settore Piani e Programmi Esecutivi per l’Edilizia Pubblica del Comune di Milano. Milano, giugno 2005 Negli stessi concorsi L.Fabian fa parte della Commissione Tecnica che ha accompagnato ed indirizzato i lavori della giuria. Ricerca pubblicata in: Abitare a Milano, inserto speciale allegato alla rivista Abitare, marzo 2006, Editrice Segesta, Milano; 8.R.Manuelli e L.Fabian collaborano all’ elaborazione e redazione dei Masterplan e del Documento Preliminare alla Progettazione dei concorsi internazionali Abitare a Milano 2 Responsabile scientifico: Prof. Francesco Infussi. Committenza: Settore Piani e Programmi Esecutivi per l’Edilizia Pubblica del Comune di Milano. Milano, settembre 2005 Negli stessi concorsi L.Fabian e R. Manuelli fanno parte della Commissione Tecnica che ha accompagnato ed indirizzato i lavori della giuria. Ricerca pubblicata in: Abitare a Milano, inserto speciale allegato alla rivista Abitare, marzo 2006, Editrice Segesta, Milano; 9.L. Fabian collabora alla redazione del documento strategico nell’ambito della revisione generale degli strumenti urbanistici del Comune di San Donato Milanese. Direzione scientifica: Prof. Sandro Balducci e del Prof. Francesco Infussi. Milano, 2004 L. Fabian è responsabile, insieme a Paolo Bozzuto, della redazione degli scenari urbani sul futuro di San Donato Milanese e del relativo sito internet che accompagna il processo di partecipazione. Ricerca pubblicata in: web.tiscali.it/scenarisandonato, Politecnico di Milano, Diap 2004 10.R.Manuelli collabora alla Ricerca Universitaria dal titolo “Lo spessore della Strip - lungo la nuova Vigevanese” del Dipartimento Architettura e Pianificazione del Politecnico di Milano. Coordinatore scientifico: Prof.FrancescoInfussi. Politecnico di Milano, Diap 2004 11.R.Manuelli collabora al Programma di Ricerca Universitaria di Interesse Nazionale promossa dal MIUR dal titolo: “INFRA, forme insediative e infrastruttura. Procedure, criteri e metodi per il progetto.” Responsabile scientifico:Prof. Cesare Macchi Cassia. Politecnico di Milano. 2002 Ricerca pubblicata in: In.fra. Forme insediative, ambiente e infrastrutture.Esperienze, Marsilio 2003



Progetti e realizzazioni attinenti il tema dell’Edilizia dei Servizi


2006

spazio MIL_teatro filodrammatici progettisti: 8|3 studio (L.Fabian, R.Manuelli, G.De Roia) tipo: progetto di allestimento descrizione:Allestimento degli spazi per una sede del Teatro Filodrammatici nel M.I.L. Museo dell’Industria e del Lavoro di Sesto San Giovanni commitenza:Compagnia Stabile Teatro Filodrammatici stato: in corso progettazione “Il teatro non ha bisogno di spazi da riempire di idee, ma di idee da mettere dentro uno spazio.” Peter Brook COMUNICATO STAMPA: “La storica sala di via Filodrammatici raddoppia: e nasce lo Spazio Mil (Museo dell’industria e del lavoro) nell’area degli ex-magazzini della Breda di Sesto San Giovanni, inserita nella vasta superficie del Parco archelogico industriale del comune. E proprio con la collaborazione del Comune di Sesto, che ha ultimato, in collaborazione con Regione, Provincia, Milano Metropoli, Fondazione Cariplo e su disegno dell’architetto Luigi Cucinotta, la ristrutturazione degli spazi interni ed esterni secondo i più avveniristici modelli di architettura industriale, è stato pensato e promosso il progetto culturale dell’area, che conta complessivamente più di 5000 metri quadrati di superficie, distribuiti tra un fabbricato dal tipico aspetto industriale e un’ampia area attrezzata esterna. Il primo è organizzato come un grande open-space, compartimentato in varie sezioni di spazio con grande flessibilità di destinazione. Di queste, il Teatro Filodrammatici gestirà (in collaborazione con una società di ristorazione) una porzione in cui sarà allestito un caffè ristorante con palcoscenico per spettacoli dal vivo (cabaret e musica, circa 150 posti-coperti), e l’ampia parte centrale, adibita a teatro. Si tratterà di un teatro di moderna concezione, con agili tribune modulari e platea, componibile per palcoscenico centrale o frontale, con capienza fino a 300 posti. L’allestimento di questo secondo spazio, già fornito nella base della ristrutturazione terminata dal Comune di spazi attrezzati e camerini, è affidato allo studio di architettura 8interno3 di Milano a firma dei professionisti Lorenzo Fabian, Roberto Manuelli e Giovanni De Roia. La gestione dello spazio Mil è affidata al Teatro filodrammatici per ora per sette anni ed è parte del progetto di rivalutazione delle peculiarità territoriali che il Comune di Sesto sta portando avanti, e in particolare alla propria funzione di volano industriale che, a partire dagli anni ’20 del secolo scorso, lo ha visto primeggiare nel mondo. Così pure la programmazione artistica che il Teatro Filodrammatici prevede di realizzare all’interno dello spazio e che avrà inizio dalla metà del prossimo gennaio, è in consonanza con l’ambientazione: si tratterà di un teatro che rivaluta la propria funzione di testimonianza, facendo ponte con il futuro. In questo senso, complementarmente con la stagione della sala storica, a Sesto saranno ospitati spettacoli di ricerca per temi, testi, linguaggi. Prossimamente sarà presentato il cartellone.”


Una possibile configurazione delle tribune


Tutte le configurazioni possibil;i

Configurazione ad arena


Una tribuna in dettaglio

Configurazione a tribuna unica


2004 Chiesa di Santa Giustina a Milano tipo: restauro conservativo stato: in corso di progettazione progetto preliminare, esecutivo e direzione lavori: 8|3 studio ( Melzi, Fabian, Moro ) restauro: Marcato Restauri d’Arte illuminotecnica: 8|3 studio con Targetti Sankei spa imprese: Le Torri (Bolzano), Marcato (Milano) superficie lorda totale intervento: 800 m² Dettaglio della nuova stratigrafia di progetto Le lavorazioni previste nel progetto di restauro della Chiesa ottocentesca di Santa Giustina a Milano sono state divisi in due fasi fondamentali che coincidono anche con i due principali ambiti e tempi di intervento. Il primo riguarda le lavorazioni relative agli esterni della chiesa. Il secondo le lavorazioni inerenti agli interni di essa. Il primo ambito coincide con tutti quegli interventi necessari a sanare e porre in sicurezza gli ambienti interni dell’Edificio Religioso. Esso è cioè destinato a creare le condizioni perché gli interventi di restauro vero e proprio degli interni della Chiesa possano avvenire in un ambiente sano e sicuro. Il progetto prevede in questa fase di realizzare gli interventi necessari a consolidare la natura statica dell’edificio e ad eliminare ogni possibile fonte di infiltrazione dell’acqua meteorica o di altri agenti atmosferici. Sono interessati la struttura portante della copertura con il risanamento delle capriate lignee ammalorate, il manto di copertura in coppi e la lattoneria in rame per lo smaltimento dell’acqua piovana. Il progetto prevede inoltre il risanamento della cella campanaria, della struttura del campanile e il risanamento delle facciate dello stesso.

Sezione della navata centrale


Dettagli delle strutturre lignee


Il secondo ambito (interni della Chiesa) è finalizzato a concentrare gli sforzi di restauro puro alle superfici pittoriche ed agli affreschi situati nelle volte ed all’interno della cupola. Il progetto esecutivo del restauro interno della Chiesa si fonda sull’analisi interpretativa del degrado finalizzata a meglio definire gli interventi necessari di pulitura, consolidamento,riparazione e/o reintegrazione di affreschi, decorazioni a secco, marmi e stucchi. Le operazioni di restauro sull’apparato pittorico e sul materiale lapideo si distingueranno in operazioni di pulitura, operazioni di consolidamento ed operazioni di restauro pittorico vero e proprio. Le operazioni di pulitura hanno lo scopo di rimuovere la patina di sporco che nel tempo si è sedimentata sulle superfici ed ha alterato anche sensibilmente la percezione cromatica dell’apparato pittorico e del materiale lapideo. Le operazioni di consolidamento hanno invece lo scopo di arrestare e risanare i fenomeni di scollamento degli intonaci dalle superfici murarie vere e proprie. Il ciclo di interventi di restauro si concluderà infine con il restauro pittorico vero e proprio i cui obiettivi sono quelli di colmare le lacune oggi percepibili sull’apparato pittorico senza che tali integrazioni si confondano con la decorazione originale. La chiara distinzione delle integrazioni pittoriche eseguite sulle lacune dall’originale pittorico e finalizzata a preservare l’autenticità e il valore storico-artistico dell’opera originale. Tale chiara distinzione permette anche una reversibilità dell’odierna operazione di restauro.

vista della navata centrale

detaglio della colonna



2002/03

Convento delle Suore Domenicane (Milano), tipo: ristrutturazione generale, nuova comunità alloggio stato: finito in settembre 2002 progetto preliminare, progetto architettonico, esecutivi e direzione lavori: 8|3 studio ( Melzi, Fabian, Moro) impresa di costruzione: Rosedil srl superficie lorda totale intervento: 950 m² Il progetto di ristrutturazione generale del convento seicentesco delle Suore Domenicane di Milano e riconversione in comunità alloggio per anziani autosufficienti ha comportato la ridistribuzione e il rifacimento di tutti i locali del fabbricato esistente, compresa la parziale demolizione dei solai orginari. Anche gli esterni sono stati parzialmente coinvolti attraverso il rifacimento del nuovo ingresso al Convento e Comunità alloggio. Il progetto ha provveduto innanzitutto ad un’accorpamento più razionale delle funzioni rispetto alla precedente distribuzione interna distinguendo e compartimentando la pianta in quattro zone di natura funzionale e programmatica differenti. Una prima zona raccoglie le funzioni a carattere amministrativo come l’ingresso con una piccola reception, una saletta di ricevimento dove accogliere gli ospiti ed un ufficio per la gestione amministrativa delle attività della Comunità Alloggio. Una seconda zona (zona giorno) che raccoglie le funzioni legate alle attività diurne come la cucina, la sala da pranzo e il soggiorno della Comunità. Attiguo al soggiorno vi è un piccolo locale attrezzato a locale coffee break. Una terza zona, posta in posizione centrale è dedicata alle attività di natura religiosa e ospita i locali della cappella e della sacrestia . Una quarta zona infine (zona notte) raccoglie le camere degli ospiti della Comunità e il bagno assistiti. Le sette camere sono tutte provviste di una piccola sala da bagno privata. Negli spazi di circolazione si è provveduto ad abbattere le barriere architettoniche esistenti e alla verifica del rispetto delle norme in materia di incendi. La grande sala all’estremità destra dell’edificio è concepita come sala polifunzionale aperta sul giardino per le attività ludiche e di socializzazione degli ospiti della Comunità.

pianta piano terra, schema distributivo

viste interne di alcuni spazi comuni, l’ingresso, la sala da pranzo e il soggiorno


la cappella

Pianta piano terra, pianta piano primo


Nel primo piano sono situati gli spazi ad uso conventuale ed occupati e gestiti dalle Suore Domenicane. La camera e il bagno situati all’estremità ovest dell’edificio sono dedicati agli ospiti esterni al Convento e alla comunità e per questo sono situati in posizione maggiormente isolata e in prossimità del vano scala. Il bagno normalmente dedicato a questa camera è utilizzato, in mancanza di ospiti esterni, come bagno comune del Convento. E’ stata ricavata poi una zona giorno dotata di un locale refettorio e di una sala ritrovo ad uso esclusivo delle Suore Domenicane rendendo completamente autonomo questo piano dal pianoterra dedicato alla Comunità Alloggio. In particolare nel locale refettorio ricavato sulla cucina esistente è stato realizzato il prolungamento del montavivande che precedentemente serviva la cucina posta al piano terra ed i locali dispensa posti nel seminterrato. E’ stata tuttavia disposta anche una piccola cucina di fronte alla sala ritrovo attrezzata con il minimo necessario e da utilizzarsi come locale coffee break. Il numero delle camere ricavate in questo piano è di 13. Ognuna di queste camere è provvista di un bagno privato per il quale valgono le caratteristiche di ergonomicità e funzionalità già espresse ed utilizzate nel piano terra.

vista interna di una camera tipo

Dettagli degli arredi


il nuovo ingresso al convento e alla comunitĂ alloggio

Dettagli del portone d’ingresso


2000/01

Oratorio di Santa Giustina ad Affori (Milano), tipo: ristrutturazione generale, stato: finito nel 2001 progetto preliminare, progetto architettonico, esecutivi e direzione lavori: 8|3 studio (Melzi, Fabian) impresa di costruzione: Rosedil srl superficie lorda totale intervento: 1360 m² L’edificio dell’Oratorio di Santa Giustina è un grosso stabile degli anni ‘60 che presentava problemi di degrado diffuso delle facciate in laterizio e cemento armato, delle strutture in cemento armato, dei serramenti in ferro. L’intervento si rendeva inoltre necessario per l’esigenza espressa dalla committenza di poter ricavare nuovi spazi da dedicare alle attività oratoriali e per provvedere all’abbattimento delle barriere architettoniche. L’intervento di ristrutturazione generale e adeguamento tecnologico dell’Oratorio di Santa Giustina ad Affori(Milano), ha comportato dunque il rifacimento e la ridistribuzione dell’ingresso, dei locali polifunzionali posti al piano terra ( bar, servizi, sale riunioni dei ragazzi...) e l’inserimento di un nuovo ascensore in carpenteria metallica e vetro al fine di abbattere le barriere architetto niche.L’ascensore è posto nel cortile interno dell’edificio e ne ridisegna parzialmente le facciate. Sempre al piano terra, nello spazio precedentemente disposto a pilotis, sono stati realizzati dei nuovi locali ad uso della Parrocchia. L’intervento ha comportato inoltre il risanamento delle facciate originali degli anni ‘60 e il parziale ridisegno delle forometrie mediante l’inserimento di nuovi serramenti in alluminio trattato con colore micaceo grigio antracite. Sulla superficie del cortile interno dell’oratorio sono stati ricavati spazi per le attività ludico-ricreative interamente trattati a tartan.

vista del cortile interno

pianta piano primo


vista dell’ingresso all’edificio

pianta piano terra



vista dell’edificio e della corte interna adibita a spazio comune ricreativo

prospetto e sezione sul cortile interno

prospetto esterno sul fronte stradale



Progetti e realizzazioni attinenti il tema della Progettazione Urbana


2006

Piazza San Vittore, Intra (VB) progettisti: 8|3 studio (A.Melzi, L.Fabian, R.Manuelli, A. Moro, E.Donadoni) Procedura: aperta, concorso di idee. Ente banditore: Comune di Verbania Tema:concorso di idee per la riqualificazione della piazza s.vittore e dei percorsi del centro storico di Intra. La città di Verbania, situata su un declivio che si affaccia sul Lago Maggiore, definisce una porzione di territorio caratterizzata da forti differenze di quota. Anche il centro di Intra risponde a queste caratteristiche: fra il porto, la piazzetta della chiesa di Santa Marta e la Piazza della Basilica di San Vittore si registra un dislivello di circa 12 metri. I dislivelli sono storicamente organizzati, a Intra come in altri centri storici sul Lago Maggiore, da una serie di muri di contenimento del terreno in pietra a spacco, lungo i quali si dispongono i percorsi di risalita. Tali dislivelli partecipano a un più ampio sistema che pone in relazione topologica e funzionale i principali spazi pubblici del Comune. Il progetto prende le mosse dalla semplice osservazione che il nucleo antico di Intra non è piatto. In esso si possono registrare salti di quota sensibili, che oggi sono difficilmente percepibili perché ‘dilatati’ su lunghe distanze. Il progetto propone di mettere in valore questa potenzialità nascosta del sito, attraverso una riorganizzazione delle pendenze, in modo da definire luoghi caratterizzati da differenti spazialità. Il muro diviene così l’elemento che struttura e conferisce unità all’intervento, utilizzato per i parapetti, per le sedute, per segnalare i dislivelli ed organizzare gli spazi di maggiore intimità. E’ realizzato con due facce diverse: una in calcestruzzo faccia vista e l’altra in serizzo antigorio lavorato a spacco, come i muri che oggi caratterizzano i dislivelli della piazzetta di Santa Marta. Il progetto ha come obiettivo prioritario la riqualificazione e la pedonalizzazione del centro storico. Concentra la propria strategia di intervento lungo due assi a cui riconosce un’importanza strategica. Essi connettono il nucleo antico pedonale con i principali parcheggi della città. Il primo asse è disposto in direzione est-ovest, comincia con il parcheggio di via Rosmini e interessa la Via Rosmini stessa; lambisce il lato sud della Piazza San Vittore, prosegue nella Via XXV aprile e continua a scendere per terminare con il parcheggio compreso fra la via XXV Aprile e il Corso Cobianchi Il secondo asse, in direzione sud nord, inizia sul lungolago di Intra, a partire dal parcheggio di Corso Mameli; esso risale lungo il primo tratto di Via San Vittore, incrociando la Piazza della Basilica, continua a salire nel secondo tratto di via San Vittore e termina in Piazza Cavour. All’incrocio fra questi due assi si situa la Piazza San Vittore: il luogo centrale e di maggiore importanza simbolica del nucleo antico







2006

Tre piazze a Sesto (MI) progettisti: 8|3 studio ( A.Melzi, L.Fabian, R.Manuelli, A. Moro, G.Orsenigo). Procedura: aperta, concorso di idee. Ente banditore: Comune di Sesto San Giovanni Tema:concorso di idee per la riqualificazione delle piazze Oldrini, Rondò, Repubblica. Il progetto si propone di connettere piazza Oldrini con piazza IV Novembre e piazza della Repubblica, al fine di realizzare un sistema integrato di luoghi centrali e vitali che consenta di superare, almeno dal punto di vista delle pratiche sociali e della percezione unitaria dello spazio urbano, la divisione della città attualmente determinata dalla presenza della linea ferroviaria. Tale obiettivo è perseguito attraverso la realizzazione di un supporto destinato a svolgere la funzione di infrastruttura della socialità: un nastro di cemento colorato di larghezza e di spessore variabili (da 0 a 20m) che collega gli spazi urbani, riqualificandoli e istituendo nuove relazioni tra di essi; un supporto per i flussi di persone che, provenendo dalle diverse parti della città, convergono nell’area centrale di Sesto San Giovanni e, allo stesso tempo, un supporto attrezzato per le attività culturali, del commercio, del tempo libero, e così via che questa area potrà ospitare in futuro. L’infrastruttura della socialità è un materiale di progetto, ma è soprattutto un dispositivo pensato per essere potenzialmente esteso a tutta la città di Sesto San Giovanni, in grado quindi di intercettare e di mettere a sistema una pluralità di centralità diffuse nel tessuto urbano. In questo senso, il nastro di cemento colorato deve essere inteso come un oggetto flessibile, non rigidamente definito nel tempo, mutevole nella propria estensione, nella propria dimensione e nel proprio aspetto: uno spazio aperto alle pratiche informali della società contemporanea e alle iniziative della comunità; uno spazio complesso fatto di oggetti, di programmi, di flussi e di persone che occupandolo, attraversandolo o percorrendolo, contribuiscono alla messa a sistema di una serie di risorse già presenti e alla costruzione di un nuovo spazio della socialità e della libertà di relazione alla scala urbana. Il progetto, dunque, riconosce il valore storico dei luoghi centrali di Sesto San Giovanni e il ruolo che essi hanno avuto nella vita sociale ed economica della città; li assume come patrimonio ma, allo stesso tempo, si propone di istituire un nuovo contesto all’interno del quale possano manifestarsi e rappresentarsi le istanze collettive, i desideri e le aspettative di una realtà territoriale e di una comunità che, negli ultimi anni, sono state interessate da un rapido e radicale processo di trasformazione. Il supporto aspira non solo a costruire un nuovo spazio urbano destinato ad ospitare pratiche e attività sociali, ma anche a definire una nuova centralità forte e riconoscibile per Sesto San Giovanni e per i suoi abitanti. Nel fare ciò, il progetto si propone come un ‘simbolo’ in grado di alimentare una nuova immagine di sintesi della città; un’immagine riconoscibile, attrattiva e appetibile sia per i residenti sia per chi vi giunga da altri centri della regione metropolitana milanese.

uno scenario per Sesto San Giovanni

gli spazi minerali piazze e strade

gli spazi protetti pensiline, ombratili e microarchitetture

gli spazi permeabili parchi, giardini e filari


Ambito di: sottopasso Metropolitana- piazza della Repubblica - giardini di Via Piave Il progetto amplifica il ruolo di Piazza della Repubblica come cerniera fondamentale di connessione fra differenti parti della città. Vengono estesi sulla piazza della Repubblica i giardini di Via Piave, posti a sud, e la superficie attrezzata del tunnel del metrò. La piazza si trova dunque all’intersezione di questi due sistemi, configurando una grande superficie inclinata, destinata ad essere percorsa e abitata dai flussi delle persone, e inserita all’interno di un parco sul quale vengono conservate e valorizzate le preesistenze arboree, prima confinate entro un aiuola spartitraffico. La superficie inclinata, ampia ed intima, punteggiata dalla presenza di alberature, estenderà e riqualificherà l’accesso al tunnel del metrò, proseguendo l’attuale attraversamento della ferrovia fino al superamento di Via Piave. La lieve pendenza di questo elemento di progetto garantisce l’abbattimento delle barriere architettoniche per l’accesso al tunnel preesistente. Una relazione visiva importante con il sistema sotterraneo viene istituita attraverso la realizzazione di fori sulla superficie attrezzata all’incrocio con Via Piave. Sul marciapiede di Via Piave, verso la ferrovia, vengono mantenuti gli attuali accessi al tunnel della linea Metropolitana. Una pensilina coperta permette di riqualificare questo spazio e di attrezzarlo per l’attesa degli autobus. L’alta pensilina, ipotizzata nel progetto, assume il ruolo di luogo di sosta e di attesa, di filtro fra lo spazio della piazza e lo spazio della ferrovia, di landmark in grado di istituire una relazione visiva fondamentale tra piazza della Repubblica e l’altra pensilina realizzata nel Rondò.


Ambito di: Viale Casiraghi - Piazza IV novembre (il Rondò) - sottopasso Metropolitana Il progetto prevede la connessione di questo ambito con Piazza Oldrini attraverso il ridisegno dell’ampio parterre che costeggia Viale Casiraghi; si provvede alla ri-pavimentazione del viale, confermandone la sezione di circa dieci/dodici metri. Il supporto attrezzato, in questo tratto, ospita le attività commerciali che si affacciano lungo il viale; il filare alberato fa di questa “promenade” uno spazio intimo e protetto dal sole, garantendo buoni livelli di comfort urbano. In Piazza IV Novembre il supporto raggiunge, connettendoli al sistema, il sottopasso per il metrò, i portici e gli spazi pubblici posti sul retro della piazza e la vicina piazza della Repubblica. Lungo il suo dispiegarsi, il supporto prende di volta in volta la forma di parterre, di luogo di sosta coperto e di pensilina per l’attesa dell’autobus, diventando il legante delle principali attrezzature che garantiscono il funzionamento del complesso insieme di flussi che da sempre interessano il Rondò come recapito o come luogo di transito. Grazie alla ‘strip’ del supporto attrezzato, il Rondò cessa di essere uno spazio bidimensionale mortificato dal traffico automobilistico e diventa uno spazio cavo, intimo, caldo e confortevole: un vuoto pronto ad accogliere le attività della città. La sua condizione di cavo è amplificata nel punto di incontro con il sottopasso della metropolitana; esso, dove possibile, si ‘frammenta’, riacquistando il contatto con il cielo attraverso il filtro di coperture ed ombratili che relazionano i due livelli della piazza. Alcune parti del lungo sottopasso cessano dunque di essere un tunnel, per diventare spazi di ‘rondò’ posti a -4 metri dal livello del suolo, consentendo così l’insediamento di piccole attività commerciali. Ambito di: Piazza Oldrini - giardino Corridoni Padovani - Via Rovani L’intervento ipotizzato su Piazza Oldrini realizza un supporto attrezzato che assume le forme di un grande spazio coperto. In direzione nord-sud la “strip” attrezzata lambisce il Centro Civico, agganciandosi ad esso e connettendo la piazza con il giardino Corridoni Padovani (posto a nord) e il sistema di spazi pubblici che da via Rovani, passando per viale Casiraghi, giunge a Piazza IV Novembre. Lo spazio coperto si connette al Centro Civico, luogo della socialità per eccellenza, ampliandone il funzionamento e dilatando alcune delle sue attività verso l’esterno. Sotto lo spazio coperto si prevede la realizzazione di una lunga rampa pedonale, che permette di costituire una nuova e più interessante modalità di accesso al parcheggio pubblico; di un piano mezzanino collegato con il primo piano del Centro Civico e con l’ampliamento dell’auditorium; di un’ ampia scala di accesso al piano mezzanino e di un ascensore, che connetterà il parcheggio pubblico con la piazza e con il mezzanino stesso.


Lo spazio coperto si propone come un luogo sostanzialmente libero, dedicato ad ospitare le molteplici attività che caratterizzano la vita sociale di Sesto San Giovanni. Esso ridefinisce il ruolo del grande vuoto di piazza Oldrini che diventa una risorsa destinata ad accogliere manifestazioni che concentrino una grande quantità di persone. Nella sua dimensione quotidiana, lo spazio coperto si propone come un semplice luogo di sosta riparato dal sole o dalla pioggia, assolvendo ad una funzione semplice ma fondamentale nella definizione del comfort urbano dello spazio aperto. Il supporto attrezzato, che in Piazza Oldrini diventa spazio coperto, si estende verso nord sotto forma di “parterre”, fino a connettersi con il giardino Corridoni Padovani, per trasformarsi in un playground , uno spazio a più livelli destinato ad ospitare attrezzature per il gioco dei bambini. Verso sud, invece, il supporto attrezzato ridisegna l’ampio marciapiede che connette via Rovani con il viale Casiraghi.




2004

nucleo antico di Taino (VA) 3° classificato progettisti: 8|3 studio (A.Melzi, A.Costa, L.Fabian) Procedura: aperta, concorso di progettazione in due fasi Ente banditore: Comune di Taino Tema:riqualificazione funzionale di tutte le strade e dell’immagine del centro abitato per farne un polo di attrazione dell’interesse cittadino.

Rilievo che risalta dal piano “La qualità semplice consiste nel vedere, nel rendersi consci dell’ondulazione del terreno […]. Quanti sono i luoghi che a un primo sguardo appaiono piatti e che ad uno sguardo più attento rivelano i dislivelli che danno vitalità alla scena? Questo si può osservare più facilmente se c’è una linea di livello in confronto alla quale si possa rilevare la differenza, o un indizio…” Gordon Cullen L’abitato di Taino, situato su una collina che si affaccia sul lago Maggiore, definisce una porzione di territorio caratterizzata da forti differenze di quota. Fra il cimitero comunale, il parco pubblico e piazza Pajetta si registra un dislivello di circa 25 metri, organizzato da una serie di muri di contenimento del terreno in pietra a spacco, lungo i quali si dispongono i percorsi di risalita. Tale rilievo partecipa a un più ampio sistema che pone in relazione gli spazi pubblici del Comune: il tessuto residenziale con il centro storico, il cimitero con il parco e il Municipio, la chiesa con i terrazzamenti che salgono da via Sist. Il progetto parte dalla semplice osservazione che l’area di intervento non è piatta. In essa si possono registrare salti di quota sensibili, che oggi sono difficilmente percepibili perché ‘dilatati’ su lunghe distanze. L’idea base è di mettere in valore questa potenzialità nascosta del sito, attraverso una riorganizzazione delle pendenze in modo da definire luoghi caratterizzati da differenti spazialità.






8|3 studio di architettura e urbanistica

ViaTremiti8/3 20162 Milano tel.studio-fax 026425720 studio@8interno3.it www.8interno3.it


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