2009 - Anno 9 numero 3 Cooperativa Sociale via Vittorio Emanuele 282 12042 Bra (CN) tel. 0172.499169 fax 0172.499074 www.liberomondo.org info@liberomondo.org
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Terreni per nutrire gli stranieri, fame per i filippini Padre Shay Cullen Povertà, fame, violenza, malattie e grande ingiustizia sociale presenti nel mondo sono riconducibili all'iniqua ripartizione della più grande fonte per la sopravvivenza e la sostenibilità nazionale, la terra. La terra produce cibo, acqua, foreste, minerali, spazio in cui vivere e siti di produzione. Essa è ciò che sostiene tutta la vita, le creature e gli esseri viventi. La terra è vita e senza di essa gli esseri umani non possono sopravvivere e condurre una vita dignitosa, decente e provare amore per il pianeta.
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La terra, posseduta e controllata dalla élite dominante, è uno strumento di potere sui poveri che sono prevalentemente agricoltori affittuari, mezzadri, braccianti agricoli, tutti totalmente dipendenti dal proprietario della terra. Questi può astutamente sfruttare l'insicurezza, la fame e le malattie dei poveri grazie alla protezione e l'aiuto che lui può concedere e trasformare tutto ciò in voti per la propria dinastia familiare, al fine di mantenere il potere politico indefinitamente.
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Non meraviglia che i ricchi e gli abbienti tengano duro nei loro vasti possedimenti e tenute e resistano ad ogni tipo di riforma agraria. Non meraviglia anche che gigantesche società multinazionali e persino altre nazioni sovrane desiderino ardentemente terreni nei paesi in via di sviluppo. La loro avidità sta diventando insaziabile e stanno divorando sempre più terreni in tutto il mondo nell'ambito della grande corsa per la terra di questo secolo. (ndr. riferimento alla corsa per la conquista dei terreni avvenuta in America del Nord nel diciannovesimo secolo).
Sommario Commercio equo e identità culturale
1
Novità editoriali
3
Comitato progetti
5
Novità alimentari
6
Collaborazioni
14
Viaggio di verifica in Perù
16
Secondo le Nazioni Unite e gli analisti globali, almeno trenta milioni di ettari sono stati acquisiti dai paesi ricchi per coltivare prodotti alimentari, non per produrli e rivenderli ai poveri dei paesi in via di sviluppo, che sono i veri proprietari della terra in questione, ma per la propria popolazione. Essi sicuramente banchetteranno mentre i poveri continueranno a morire di fame. I politici corrotti dei paesi in via di sviluppo, molti dei quali proprietari terrieri, stanno svendendo terreni pubblici da lungo tempo affittati dai contadini ad acquirenti stranieri. Queste sono terre che dovrebbero essere distribuite ai poveri delle zone rurali, affinché coltivino il proprio cibo e prosperino. Potete essere sicuri che alcuni di questi funzionari stanno ricevendo sottobanco laute tangenti come ricompensa per il fatto di permettere che questi affari per gli stranieri possano proseguire. Dal momento che possono permettere agli investitori stranieri e ai turisti del sesso di sfruttare, commerciare, comprare e vendere con impunità i corpi di bambini e donne, qui (nelle Filippine), la vendita delle terre pubbliche nazionali, che di diritto appartengono al popolo filippino, agli stati stranieri non è altro che una cosa in più. Essi la faranno franca anche in questo caso.
Supplemento al numero di ottobre 2009 di Tempi di Fraternità donne e uomini in ricerca e confronto comunitario, Via Garibaldi 13 presso Centro Studi Sereno Regis, 10122 TORINO sito internet www.tempidifraternita.it posta tempidifraternita@tempidifraternita.it. Spedizione in abbonamento postale articolo 1, comma 2, decreto legge 24/12/2003 n. 353 - conv. in L. 27/2/2004 n. 46 - Autorizzazione del Tribunale di Torino n. 2448 dell'11/11/1974. Direttore responsabile Brunetto Salvarani. Distribuzione gratuita
Già 20 milioni di ettari, che corrispondono alla metà dei terreni coltivabili di tutta l'Europa, sono stati venduti. L'Africa è il primo obiettivo. La Corea del Sud ha ottenuto 700.000 ettari in Sudan, uno dei paesi più poveri del pianeta, e sta per ricevere in uso, per venticinque anni, 94.000 ettari nell'isola di Mindoro, qui nelle Filippine. Quando sono riusciti ad avere in proprietà per 99 anni 1,3 milioni di ettari in Madagascar, in questo paese si è verificato un rapido colpo di stato e il Presidente in carica è stato rovesciato. Il nuovo governo ha annullato l'operazione. Politici, state attenti. Se i contadini filippini che coltivano alimenti su questi terreni, pubblici o meno, che saranno costretti a sgomberare, si rifiutassero di farlo, ciò potrebbe causare diffusi disordini sociali e fare il gioco della guerriglia di ispirazione comunista (uno dei movimenti armati attivi nelle Filippine). La Cina sta cercando di ottenere, sempre nelle Filippine, 1,24 milioni di ettari. Il Qatar sta negoziando un accordo con la Presidente delle Filippine MacapagalArroyo per ottenere 100.000 ettari. L'Arabia Saudita ha acquistato 500.000 ettari in Tanzania. La Repubblica Democratica del Congo sta per concludere una vendita di otto milioni di ettari di terreni a favore di imprenditori sudafricani.
La concessione della terra in affitto agli stranieri potrebbe essere uno sporco trucco per aggirare la riforma fondiaria nelle Filippine, la quale ha portato alla ridistribuzione di solo 6 milioni di ettari nel corso degli ultimi quindici anni. C'è molto di più da ridistribuire a milioni di poveri senza terra. Una manciata di ricche famiglie, politici, e magnati possiedono o controllano la maggior parte dei terreni coltivabili privati nelle Filippine, mentre la maggior parte della popolazione continua a vivere senza terra ed è affamata. Per esempio, sette contadini su dieci ancora non possiedono terreni propri, mentre meno di un terzo dei proprietari terrieri possiede più dell'80% dei terreni agricoli. Non solo il progetto di riforma agraria (CARP) è fallito. Solo una frazione (17%) dei 1,5 milioni di ettari di terreni privati è stata equamente ridistribuita tra gli agricoltori affittuari che hanno lavorato la terra. La scelta politica di vendere o concedere in affitto la terra per produrre alimenti per i ricchi stranieri mentre i filippini continuano a essere senza terra e affamati è un assoluto disastro e per di più un atto immorale. Ci sarà un terribile prezzo da pagare.
Preda Foundation La Peoples Recovery Empowerment and Development Assistance Foundation (Preda) è un'organizzazione non governativa senza scopo di lucro, fondata a Olongapo nel 1974. Ad avviare le attività furono Padre Shay Cullen, missionario irlandese dell'ordine di San Colombano, e una coppia di filippini già impegnati in ambito sociale, Merle e Alex Hermoso. Lo scopo dell'organizzazione è quello di promuovere e proteggere il rispetto della dignità e dei diritti umani della popolazione filippina, con particolare attenzione alle donne e ai bambini; il lavoro è orientato ad assistere i bambini vittime di abusi e dello sfruttamento sessuale, garantendo loro un ambiente sereno e contribuendo a far crescere la coscienza dell'opinione pubblica su questi temi. Il settore del commercio equo e solidale è impegnato in progetti che coinvolgono 26 comunità di villaggio e gruppi residenti nelle aree urbane impegnati nella produzione artigianale. Un importante supporto fornito ai gruppi riguarda i prestiti a tasso zero, l'accesso ai canali di commercializzazione locali ed internazionali, la consulenza nello sviluppo di nuovi prodotti e la realizzazione di infrastrutture nei villaggi. Preda lavora inoltre con migliaia di piccoli contadini e cooperative impegnati nella produzione di frutta che, ridotta in purea o essiccata, viene poi avviata all'esportazione. Questo permette ai contadini di ricevere un prezzo equo e di contrastare i prezzi molto bassi fissati dal cartello di intermediari che controlla il mercato di questi prodotti. Padre Shay Cullen Padre Shay Cullen, tre volte candidate al Premio Nobel per la Pace, è un sacerdote irlandese membro della congregazione Società Missionaria di San Colombano, che vive nelle Fillippine dal 1969 ed è fortemente impegnato nella difesa dei diritti dei bambini e delle donne. Nato a Dublino il 27 marzo del 1943, completò la sua formazione al St. Columban's, Dalgan Park, Navan - Irlanda, ed venne ordinato sacerdote nell'aprile 1969. Poco tempo dopo gli fu assegnato l'incarico di pastore della comunità parrocchiale di Zambales e di Olongapo city - Subic Bay. Il suo operare a favore della giustizia e della pace è fondato su uno spirito ecumenico e aperto a persone di qualsiasi "fede", intransigente nel prendere posizione a favore del rispetto dei diritti umani e nel proteggere la dignità di ogni persona, in modo particolare le donne e i bambini sfruttati. Quando scoprì un traffico di bambini avviati alla prostituzione e destinati al personale della base della Marina Militare Statunitense di Subic Bay, avviò una campagna per rimuovere la struttura militare e convertire gli edifici a scopi commerciali e produttivi. Ora circa centomila filippini lavorano nelle ex basi militari situate a Clark e Subic. Nel 1974, Padre Shay Cullen, in collaborazione con alcuni filippini laici, ha fondato Preda Foundation per promuovere diritti umani e giustizia, nella convinzione che povertà, violenza e abusi sui minori, sono ostacoli che impediscono una vera pace e favoriscono la nascita dei tiranni e dei persecutori.
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