IL QUARTO - maggio 2013

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SOMMARIO:

Giugno 2013

TECNOLOGIA

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VOLONTARIATO

3-4 5

PROGETTI DI LAVORO

SCIENZA SPECIALE GITE

7-10

CULTURA

11-15

SPORT

LA

SFIDA DEL WEB:

RAGAZZI,

GENI-

TORI E SCUOLA NELLA RETE

Il web come sfida educativa, la rete come provocazione per le famiglie e per la scuola, per chi cioè può e deve cogliere trasformazioni, opportunità e rischi della “società informazionale”. Da qui il titolo del ciclo di incontri svoltosi presso il liceo nel mese di maggio: “La sfida del web. Famiglie e scuole nella rete: trasformazioni, opportunità, rischi”. Un percorso coordinato dal prof Cardarelli e condotto, dal punto di vista scientifico, dal dott. Silverio Zucchi, psicoterapeuta, che ha proposto una prima riflessione sulle trasformazioni, giocate tra alleanza e conflitto, delle funzioni genitoriali nell’era di Internet. Distanza, identità, generazione Y, intimità, nuovi spazi e nuovi tempi, apprendimento, limite sono divenute altrettante parole-chiave di un’educazione alla “saggezza digitale” che richiede un ripensamento delle funzioni genitoriali e la chiarezza su alcune linee-guida, come premesse di un possibile “accordo sui media” tra genitori e figli. Una seconda riflessione (“Social network: emozioni, relazioni, identità”) è stata fatta dalla prof.ssa Fontana, esperta di nuove tecnologie nella didattica, sui social network e su come il web 2.0 stia modificando la tessitura delle relazioni e delle comunicazioni amicali ed affettive dei “millenium learners”. Un’ultima importante angolatura della questione è stata fornita dal dott. Marcello Zanni, Ispettore Capo della Polizia di Stato (Polizia Postale e delle Comunicazioni), che ha permesso di cogliere gli elementi e i comportamenti che consentono di prevenire, riconoscere ed intervenire di fronte a potenziali situazioni di pericolo (truffe on line, furti di identità, pedopornografia in rete, cyberbullismo, ecc.). Ma il percorso è solo iniziato, perché la sfida del WEB è ancora tutta da giocare. Un gioco che ci vede tutti coinvolti, una sfida da affrontare INSIEME. Lorenzo Cardarelli

HELP!

IL BULLISMO CORRE SUI BIT

6

ALLARME

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SPOTTED

Il bullismo è sempre stato un grave proble- OFFESE A STUDENTI E PROFESSORI ma, ma con la nascita di internet e dei social network il fenomeno si è via via più ag- Spotted è un fenomeno nato in un'unigravato diventando una vera e propria for- versità inglese tre anni fa, utilizzato ma “virtuale” di prevaricazione che prende il dagli studenti per fare apprezzamenti nome di Cyberbullismo. e dichiarazioni in modo anonimo alle Se nel bullismo “normale” la vittima si trova altre ragazze frequentanti l'università. coinvolta in attacchi ripetuti diretti E’ arrivato in Italia da poco e si è diffu(aggressioni fisiche o verbali) o indiretti so tramite Facebook. Anche la nostra (pettegolezzi, esclusione dal gruppo), nel scuola è stata affetta da questo virus: cyberbullismo si fa leva in modo pericoloso purtroppo però la situazione è rapidasugli strumenti tecnologici e sulle loro po- mente degenerata in quanto questo tenzialità. mezzo è stato utilizzato per insulti, La vittima può anche pesanti, a studenti, professori e trovarsi al personale ATA. centro di at- Per questo motivo il preside Aluisi Totacchi via mail solini ha deciso di intervenire distrio SMS offensi- buendo agli studenti una circolare vi, messaggi nella quale i ragazzi venivano invitati a lesivi su blog o non pubblicare messaggi considerati forum, pubbli- offensivi nei confronti di propri comcazione online di foto compromettenti sui pagni o docenti. principali social network quali Facebook e Sfortunatamente Facebook non è un Youtube, ma anche di attacchi indiretti quali luogo riservato e quindi tutto ciò che è la non accettazione di amicizia sui profili messo in rete, anche se successivaFacebook di un gruppo di coetanei, la crea- mente cancellato, viene salvato per zione e distribuzione online di voci e pette- periodi molto lunghi. Questo può porgolezzi. Al carnefice che le vuole usare in tare a conseguenze molto gravi, con modo anonimo, le tecnologie offrono la risvolti anche penali. possibilità di agire senza essere riconoscibile e nascondendosi dietro a un’identità falsa Lorenzo Pedroni e Marco Gerra 2C ed inventata. Questo fa sentire particolarmente vulnerabile la vittima che, contrariamente a ciò che accade nelle storie di bullismo presenti nella vita reale, a volte non sa nemmeno con esattezza chi la fa soffrire. Per quanto virtuale, il bullismo elettronico “IL QUARTO” è PRODOTTO DALLA REDAZIOha conseguenze amplificate rispetto al bulli- NE CROSSMEDIAL DEL LICEO BERTOLUCCI smo “tradizionale”, in quanto la diffusione DI PARMA di informazioni in rete non può essere con- GRAFICA: ALICIA CARRILLO ANNA MARtrollata ed arriva a coinvolgere un numero CHESI altissimo di utenti. COORDINAMENTO: SILVIA FONTANA Tra gli adolescenti intervistati sul tema, il DIRETTORE RESPONSABILE: 20% ha dichiarato di avere agito da cyberALUISI TOSOLINI bullo, il 10-30% di esserne stata vittima.

Giacomo Forestieri, Enrico Mulazzi,

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La sfida del WEB SI PUÒ MORIRE DI CYBERBULLISMO?

SCAMBI D’IDENTITÀ SUL WEB Primo caso: “Falso account per vendetta”

Il 5 gennaio di quest'anno una ragazza quattordicenne ha confermato la risposta a questa domanda. Carolina Picchio si è suicidata gettandosi dal balcone del terzo piano della casa di suo padre a Novara. Le cause non sono del tutto chiare, ma probabilmente il gesto è dovuto al fatto che Carolina era vittima di cyberbullismo. La ragazza, infatti, ha ricevuto vari insulti da parte dei suoi coetanei a causa di alcune foto postate sui social network dopo una festa. Vedendosi ritratta ubriaca, seduta sul water o sdraiata su un divano, Carolina ha reagito chiudendosi in se stessa. Finché, come ha scritto anche in uno dei biglietti confidenziali alle amiche, non ha retto più le derisioni e le prese in giro che le venivano rivolte: «Perdonatemi – ha scritto - non sono forte». E' stata una grande tragedia, per questo bisogna impegnarsi a non creare situazioni in cui altri casi simili possano ripetersi. Prima di compiere un atto di cyberbullismo bisognerebbe pensare che la vittima potresti essere anche tu, così da evitare prese in giro. Mesi fa a Parma una ragazza ha postato su Facebook una foto con sua madre; giorni dopo questa è stata ritrovata modificata e con insulti su una pagina. La foto è stata vista da più di 70.000 persone che hanno commentato sempre con insulti senza nemmeno conoscere i soggetti dell'immagine. La sedicenne, scoprendo ciò, si è sentita molto umiliata. Ha provato a contattare gli amministratori della pagina chiedendo spiegazioni e dopo aver ricevuto ancora vari insulti, questa è stata cancellata. Ci deve essere un’assunzione di responsabilità da parte di tutti, bisogna stare molto attenti a che cosa si dice e a chi rendiamo pubbliche le nostre cose. Eva Bura e Alice Gemma 2C

La vicenda riguarda un ragazzo della Toscana che, per danneggiare una sua “amica”, ha creato un account di posta elettronica intestato a lei e ha allacciato rapporti con utenti della rete internet a suo nome. La ragazza ha iniziato a ricevere telefonate da uomini che le chiedevano incontri a scopo sessuale. La Corte, a cui poi la vittima si è rivolta, ha evidenziato che il ragazzo non solo ha recato danno alla persona di cui usava l'identità, ma ha ingannato anche gli altri utenti e quindi ha leso la fede pubblica. In base al codice penale rischia sino a un anno di carcere.

Secondo caso: “Divulga il numero di telefono” Attribuirsi una falsa identità, anche in chat, è reato. Una donna ha divulgato il numero di cellulare della sua ex datrice di lavoro (con la quale aveva già in corso una causa civile) dicendo che la stessa era disposta a incontri di natura sessuale a pagamento. La vittima, ignara di tutto, si è trovata all’improvviso a ricevere telefonate e sms di persone interessate a tali incontri e insulti di varia natura. La donna rischia sino ad un anno di carcere.

Luca Lambertini 2C

IL DECALOGO DEL SAFE-WEB 1. Installa sul PC e mantieni aggiornato un software anti virus 2. Non dare confidenza ad estranei 3. Non pubblicare e condividere foto provocanti 4. Cambia spesso le password, non rivelarle a nessuno e non salvarle sul browser 5. Non cliccare su link sospetti e pubblicità 6. Non accettare regali, vincite, estrazioni fortunate 7. Non dare mai il tuo numero di cellulare o indirizzo di casa a persone conosciute sul web 8. Non fare video chat con gente conosciuta on line 9. Se si vuole incontrare qualcuno conosciuto su internet MAI ANDARE DA SOLI! 10. Se rimani vittima di cyberbullismo rivolgiti a un adulto che ti possa aiutare. Sara Zanelli, Luca Ferrari, Ulderico Tarasconi 2C

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BERTOLUCCI FOR THE OTHERS ZAINO

IN SPALLA!

Il Bertolucci ha deciso di impegnarsi nel contrastare l’abbandono scolastico attraverso la partecipazione al progetto “Zaino in spalla” organizzato dalla associazione Orizzonte. Partendo dall’attività di Emporio effettuata a scuola, con anche altre scuole di diverse province si è lavorato per sensibilizzare i ragazzi su questo tema. Noi in particolare abbiamo lavorato su due fronti: in primo luogo abbiamo mostrato in dettaglio come viene svolta l’attività di Emporio attraverso un video. Le sequenze del video raccontano le varie fasi del progetto: 1) La raccolta dei prodotti nelle classi: “Ragazzi avete la roba per Emporio?” 2) la sistemazione dei cibi sugli scaffali 3) l’arrivo di Giovanni, il responsabile della “riscossione” del raccolto, che con l’aiuto di baldi e forzuti studenti carica gli alimenti sul suo mitico furgoncino. 4) il trasferimento al supermercato speciale di Emporio dove famiglie in difficoltà possono fare la spesa con una carta punti. Questo per noi richiede un minimo sforzo, ma per altri è assolutamente essenziale. Il secondo gruppo ha montato delle interviste “doppie”, modello “Le Iene”, e noi, le nuove Ilary Blasi, abbiamo domandato a ragazzi del liceo scelti a caso se avevano mai partecipato al progetto Emporio, se avevano mai fatto altri tipi di volontariato e, la domanda che creava più panico, “Il volontariato in una parola?”. Sapere cosa significa per i ragazzi è importante: c’è chi ha svolto attività per Mani tese, centri estivi parrocchiali, scout e sviluppato progetti con società come La Bula; altri che invece non ne hanno mai avuto l’occasione, ma tutti quelli che l’hanno fatto lo consigliano perché aiuta a crescere, perché motiva le persone, perché fa capire le altre situazioni che ci sono al mondo. Il progetto si è concluso con una conferenza, tenutasi presso l’aula magna dell’Istituto Bocchialini dove, alla presenza dei licei partecipanti, sono stati mostrati gli elaborati prodotti dai ragazzi di ciascuna scuola. All’incontro ha preso parte anche una delegazione dei volontariati della Croce Rossa che ha sensibilizzato tutti su questa organizzazione; il loro intervento è terminato con la distribuzione a tutti di palloncini: cuori, cagnolini (alcuni con la coda monca ;) ), lumache, fiori e spade. In conclusione, il volontariato è un’esperienza che tutti dovrebbero provare, una cosa nuova per far del bene agli altri, a chi ne ha bisogno. Ringraziamo in modo particolare la Prof.ssa Azzoni e il Dott. Zucchi che ci hanno guidati in questa attività. Anna Marchesi 2C Le classi 4B e 4E hanno raccolto 300 € per fare la spesa per Emporio. Hanno comprato fagioli e tonno, alimento molto nutriente ma molto caro; due scatolette possono costituire una cena.

VOLONTARIATO: UNA RAGIONE PER CRESCERE

Venerdì 5 aprile i ragazzi delle classi 2A e 2E si sono recati presso la Galleria Nazionale per assistere ad una rappresentazione teatrale organizzata da Forum Solidarietà. Lo spettacolo è risultato particolare ed interattivo, poiché gli attori erano gli esponenti di alcune associazioni che si occupano attivamente di volontariato nel nostro territorio. Al termine, ogni associazione si è presentata, dicendo una frase o svolgendo un’azione che ne identificasse il proprio compito e anche il pubblico è stato coinvolto raccontando alcune esperienze personali riguardanti questo tema e facendo domande al fine di risolvere qualsiasi dubbio o paura. Durante lo spettacolo i ragazzi sono stati invitati a dire e recitare alcuni stati d’animo inerenti all’argomento trattato. Inoltre hanno esposto alcune esperienze che li ha toccati in prima persona, come Emporio e la festa di Natale per i bambini della Scuola della Pace organizzata dalla nostra scuola. L’ultima mezz’ora è stata dedicata alle proposte annuali dei diversi enti per i giovani. Molti di questi cercavano aiuti per la festa Multiculturale di Collecchio per gestire banchetti e librerie. Altri hanno offerto la possibilità di vivere una settimana nelle comunità per provare un’esperienza nuova e istruttiva. L’associazione Giocamico Onlus e Per ricominciare proponevano attività ludiche. Questa esperienza ha fatto riflettere gli allievi che hanno capito l’importanza di aiutare gli altri con poco.

Nicole Poma e Marta Paletti 2^A

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BERTOLUCCI on the JOB PROGETTO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO 4E AT WORK Inserirsi nel mondo del lavoro e avere un primo approccio con esso: questo è lo scopo del progetto Alternanza Scuola-Lavoro, proposto e organizzato dalla prof Maria Saponaro. I ragazzi della classe 4E si sono recati per due settimane, dal 27 maggio al 7 giugno, presso le ditte o enti che hanno accettato questo ambizioso progetto. Dalla Bormioli alla Uisp, dal Comune di Parma alla Camera di Commercio, fino ai liberi professionisti della nostra città, sono molte le aziende o enti pubblici o privati che hanno ospitato come stagisti i ragazzi, pronti a immergersi per una decina di giorni nell'attività lavorativa, per un totale di 35 ore settimanali. In preparazione dello stage, gli alunni hanno anche svolto lezioni di Excel, tenute dal tecnico informatico Picco, ma anche ore di formazione riguardanti Economia e Diritto, argomenti fondamentali per esperienze lavorative in ambiti giuridici, tenute dalla prof.ssa Catelli. Altre lezioni hanno riguardato la Sicurezza sul lavoro e il Pronto soccorso, utili soprattutto in casi di emergenza. In un mondo del lavoro sempre più in crisi e saturo, inserirsi in esso fin dal raggiungimento della maggiore età risulta così determinante; ovviamente questa prima esperienza lavorativa per i ragazzi della 4E sarà utile per capire non solo quale via lavorativa imboccare, ma anche per avere maggior consapevolezza su come funziona davvero un'azienda.

’ stravolta Per il resto sono un po re due arti...mi hanno fatto scrive e fare un zze coli, correggere due bo cluso, con ho comunicato (che non rare a pa im to anche perché ho dovu farlo sul momento). Giornatina leggera ;-) G. Di Rienzo

Nella clinica pediatrica che sto frequentando, ho la fantastica opportunità di seguire le visite ed entrare in contatto diretto con i pazienti. Indossare il camice è prima di tutto responsabilità, ma anche passione. Ho scoperto di quanto sia emozionante anche solo ascoltare il battito del cuore di un bambino. E spero che tutto ciò, un giorno, possa essere anche parte della mia vita. Grazie, a tutte le persone che hanno reso possibile questo! Eleonora Rossi

Papi Federico 4e Il mondo del vetro è veramente affascinante. Nell'ufficio tecnico sono riuscito a vedere il famoso programma di progettazione CAD che mi ha sempre incuriosito. Per noi ragazzi, che viviamo in mondi sempre molto distanti dalla realtà e che consumiamo oggetti senza chiederci quanto studio e quanta progettazione ci sia dietro, tutto questo è estremamente interessante. Il mio "lavoro" consiste non solo nell'utilizzo del software per la progettazione, ma anche nell'acquisizione di competenze relative alla produzione. I tutor che mi sono stati affiancati sono simpaticissimi e disponibilissimi. Anche la mensa non è male… Lorenzo Fornaro,

Sto vivendo un'esperienza fantastica, ho conosciuto persone stupende che mi stanno mostrando realmente e concretamente cosa significa fare l'avvocato. NON mi annoio per niente!!! All'interno dello studio legale in cui "lavoro" sono tutti molto carini e disponibili con me, mi seguono e rispondono e soddisfano tutte le mie curiosità. Elisa Ciolfi

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BERTOLUCCI on the JOB ...Io sono con Andrea Ferrari alla Robuschi Salvatore, lavorare devo dire con tutta sincerità che è stancante ma nonostante ciò cerco di applicarmi e apprendere il piu possibile da questa esperienza. Il nostro lavoro in questi due giorni consiste soprattutto nell’ utilizzare excel di cui vorrei sapere di più... Ringrazio la scuola per l'esperienza che ci sta facendo vivere Buona serata Carlo Masseroni

E’ un’esperienza fantastica, ma soprattutto significativa... significativa perché apre gli occhi su una realtà che fino a poco prima era sconosciuta... una realtà che è emozionante da vivere, ma allo stesso tempo impegnativa! E i colleghi... beh, loro sono i migliori! Ci sono sempre, sia quando hai bisogno sia per una pausa caffè! Il lavoro mi aspetta, un bacione. Giulia Derlindati

L’esperienza si sta rivelando utile per capire come è organizzato il lavoro d'ufficio e come si archiviano dati e documenti; inoltre tutti sono disponibili ad aiutarmi per qualunque cosa." Federico Papi

Stare in ospedale a contatto con i pazienti e con quello che è la professione dei medici e delle infermiere è veramente una bella esperienza e mi ha fatto capire che mi piacerebbe veramente fare questo mestiere! Non posso dirvi molto di più per via del segreto professionale ;) saluti a tutti Erika Terenziani

La mia giornata inizia alle 8.00. Bellissimo arrivare ed essere accolto da tutti con il buongiorno, anche da quelli che non ti hanno mai visto. In questi primi giorni non abbiamo fatto nulla di particolare. Nel laboratorio siamo due staggisti, io e una ragazza dell’Ipsia. Ci hanno portato in giro per l’azienda e spiegato un po’ come funziona il tutto. Dall’arrivo delle materie prime al prodotto finito. A livello di esperimenti abbiamo analizzato del marmo e della dolomite, controllando la concentrazione del ferro, nemico del vetro e sempre per questi due elementi abbiamo fatto la calcinazione (tutti macinati a mano con il mortaio, sano lavoro manuale). Questa mattina, come tutte le mattine, sono arrivati camion carichi di sabbia provenienti dall’Olanda (se non ricordo male), ne abbiamo prelevato un campione e in laboratorio analizzato l’umidità. Mi trovo benissimo, spero che continui così anche nei prossimi giorni. Mattia Dessena

È un'esperienza utile ed anche divertente. I colleghi sono simpatici e sempre disponibili per dubbi e chiarimenti. In questi primi due giorni ho aiutato a svolgere gli esercizi in palestra e mi sono stati insegnate alcune basi di anatomia. Per ora sono molto soddisfatto di questo progetto. Luca Fontechiari

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SPECIALE SCIENZA DARWIN DAY UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PARMA - DIPARTIMENTO DI BIOSCIENZE

“…Il nostro pianeta continuava a ruotare secondo la legge costante della gravitazione, da un inizio così semplice si sono evolute e tuttora si evolvono innumerevoli forme, bellissime e meravigliose…”.

E’ così che ci hanno accolto, con questa piccola frase che ci apre mille strade, possibilità e immaginazioni. Le classi 3^B e 3^E del nostro liceo scientifico hanno potuto assistere in prima persona alla VI edizione del “Darwin Day”, organizzata dal dipartimento di bioscienze dell’Università di Parma e dalla professoressa Maria Cristina Baracchi. Il tema di quest’anno è stata la comunicazione e il linguaggio di quel grande regno a cui noi apparteniamo: il regno animale. La comunicazione è un processo di condivisione delle informazioni tra due o più individui tramite l’utilizzo di segnali codificati. Essa, quindi, è strettamente legata al concetto di informazione. Questo concetto di informazione si è allargato ed approfondito quando, grazie a James Watson e Francis Crick, era stata identificata la struttura del DNA (molecola che contiene le informazioni genetiche), identificando così che esisteva un “linguaggio molecolare”. Dopo diversi studi, sfide, esperimenti e prove si è giunti alla conclusione che qualsiasi organismo è in grado di comunicare: dai batteri ai protisti, dai pesci ai rettili, delle lumache agli insetti, dalle piante all’uomo. Ogni organismo possiede un proprio sistema comunicativo, i batteri per esempio comunicano grazie a segnali di tipo chimico, gli uccelli grazie al piumaggio ecc.. E’ così che grazie al linguaggio e a diversi segnali genetici, chimici e comunicativi l’evoluzione è stata possibile. Interessanti sono stati anche gli interventi del ricercatore Donato A. Grasso e quelli dedicati anche all’importanza assunta dai feromoni nelle vita comunicativa di noi viventi, scoprendo anche che molti segnali emessi possono essere ingannevoli. E’ stata un’esperienza del tutto positiva e la classe 3B ringrazia la professoressa di biologia del nostro liceo Maria Cristina Baracchi che ci ha accompagnati all’evento. Martina Marchesini 3B

IL

TEOREMA DI

PITAGORA

SECONDO QUALCUNO CHE NON È

PITAGORA

Tutti, dalla prima alla quinta del nostro liceo, conoscono il teorema di Pitagora, ma pochi sanno che, dietro alla solita formula che usiamo per trovare la lunghezza di un lato di un triangolo rettangolo, ci sono molti più “segreti” di quanto possiamo immaginare. Grazie al Progetto Lauree Scientifiche, che ci è stato proposto all’inizio dell’anno scolastico dal prof. Fiorini, noi ragazze di 2C abbiamo cercato dimostrazioni alternative e altre applicazioni del famoso Teorema. Dopo aver raccolto i lavori fatti individualmente su tutte le teorie nate prima di Pitagora, sull’equiscomponibilità e l’idea di Henry Perigal, sui numeri irrazionali, la proporzione aurea e la sequenza di Fibonacci, mercoledì 5 giugno andremo a esporre il tutto alla dipartimento di matematica e informatica dell’università degli studi di Parma insieme ad altri studenti che parleranno di altri argomenti interessanti sempre relativi alla matematica. Oltre a noi, a rappresentare il Bertolucci, parteciperanno anche altri ragazzi di 4C con l’argomento di crittografia e studenti di terza sul tema dei sistemi dinamici discreti. Sara Zanelli 2C

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SPECIALE POESIA POESIA E MATEMATICA, CHI L’AVREBBE MAI DETTO? E chi avrebbe mai detto che per una conferenza così originale introducessi l'argomento con parole così banali. Questione di possibilità, di scelta, di strategia. Chiara Valerio, scrittrice che ha riscosso negli ultimi tempi un buon successo, è in realtà un matematico, un genio calcolatore e piuttosto … agitato, considerando il fiume di parole che rimbalzavano da una parte all'altra della sala, il 16 maggio alle 16 in punto alla Casa della Musica. Per la Maratona Bertolucci, indetta dal Liceo Scientifico e Musicale Attilio Bertolucci e a cura della prof.ssa Dodi, una conferenza che leghi la matematica alla poesia suona quasi come una scusa, una giustificazione a un’intitolazione tanto originale per un liceo scientifico. Ma in realtà c'è più affinità di quanto sembri perché la meravigliosa astrazione della matematica ricalca la meravigliosa astrazione della poesia, dove le parole conducono l'uomo per strade sconosciute, ai confini dei propri ricordi e sensazioni. La costruzione di un sistema matematico ha più ispirazione e creatività di quanto si possa pensare, sempre alla ricerca di universi e sistemi complessi di numeri, coordinate, tensioni iperboliche verso qualcosa che è da sempre intrinseco alla materia universale. E non è che l'ecletticità della matematica si ritrovi nella scrittura in quel contorto procedimento di composizione di lettere e sillabe? E non hanno scrittura e matematica la ricerca della perfezione? La matematica è passione e chi non ne comprende il senso profondo non è destinato alla grandezza. Così per la poesia, l'intuizione e l'ispirazione. Giulia di Rienzo 4E

POETI IN ERBA DELLA 2C VECCHIE GLORIE Quanto sono belli un Ciao, un Bravo e un Garelli quando andiamo a zonzo mi sento un po’ gonzo poi guardo l'orizzonte e divento un bisonte. Corriamo senza freni in un gruppo compatto, forse anche un po’ matto, veloci come treni I nostri motori ruggendo conquistano la strada come le donne strillando una borsa di Prada Ulderico Tarasconi 2C

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SPECIALE GITE Il viaggio è iniziato il modo decisamente traumatico: sveglia ore 2.00 per partire alle 3.00 da Piazzale Sicilia. Le tattiche adottate dagli studenti per passare la brevissima notte sono state varie: c'è chi si è comportato da 'nonna pensionata' e alle 4 del pomeriggio è andato a dormire, chi ha voluto fare un'unica tirata e passare la notte in bianco e chi, come me, ha dormito quel giusto che bastava per svegliarsi interrompendo un bel sogno e con ancora più sonno di quando si era andati a letto. Comunque sia, ci siamo trovati tutti (III E, IV D e IV A musicale) all'orario stabilito, e siamo partiti verso l'aeroporto di Malpensa con le professoresse Bellodi, Saponaro e Paone. Arriviamo per le 5 e mezza, giusto in tempo per fare una veloce colazione e metterci in fila (interminabile) per il check-in. Prendiamo l'aereo alle 7.35 e subito dopo il decollo, restiamo incantati dalla vista del sole che sorge: sembrava di essere immersi in un mare di una consistenza mai vista e al di fuori del tempo e dello spazio, tutto sembra immobile ed eterno. Ma con grande rammarico di chi soffre l'aereo, arriva l'atterraggio, e mentre c'è chi si risveglia da un sonno tranquillo, altri sono terrorizzati. Finalmente verso le 8 e mezza arriviamo all'aeroporto di Londra, e la prima cosa che noto è l'efficienza degli aeroporti londinesi rispetto a quelli italiani: in 10 minuti siamo sul pullman, diretti verso l'hotel Travelodge Kings Cross Royal Scot, nel cuore di Londra. Tutto ci affascina: autobus a due piani visti solo nei films, la stazione di King's Cross da cui Harry Potter è partito per Hogwarts, Battersea Power Station dell'album dei Pink Floyd, la celebre fretta dei londinesi e la loro guida 'al contrario'... Abbiamo pranzato e poi ci siamo diretti verso Piccadilly Circus. Nonostante fosse l'ora di punta le prof per loro (s)fortuna non hanno perso nemmeno uno studente! Successivamente siamo andati verso la National Gallery. Anche i meno appassionati all'arte non sono potuti restare indifferenti di fronte alle opere di artisti come Monet, Van Gogh, Botticelli e Piero della Francesca. Credetemi, vedere questi capolavori dal vivo è tutta un'altra cosa che studiarli sui libri! Siamo andati poi a Covent Garden e anche lì è stato lasciato tempo libero a sufficienze per fare acquisti e assaggiare, ad esempio, un buon milkshake. Io e dei miei amici ci siamo messi a ballare assieme a dei violinisti, nel bel mezzo della piazza! Verso le 7 e mezza siamo tornati all'hotel. Alla sera ci siamo ritrovati per scambiarci quattro chiacchiere, senza disturbare però gli altri ospiti: c'era una stanza a nostra disposizione in cui potevamo stare liberamente. Però eravamo stanchi a causa della lunga giornata, e così siamo andati a letto presto. Il mattino successivo eravamo pronti per iniziare un'altra giornata nella bellissima Londra! Elisabetta Tateo 3E Pagina 8

From London with LOVE

Il terzo giorno della gita, venerdì, siamo andati a visitare il luogo che era al centro del progetto Shakespeare: The Globe. Mentre ci stavamo avvicinando al famosissimo teatro abbiamo avuto l'occasione di osservare da vicino la famosa chiesa di St. Paul, distrutta insieme al Globe nel Great Fire di Londra e ricostruita poco dopo. È una gradissima e bellissima chiesa, che vanta il primato di cupola più alta del mondo. Dopo la cattedrale siamo finalmente arrivati al teatro di Shakespeare. È più piccolo di come ci immaginavamo, ed ha uno stile molto particolare, con le pareti bianche sostenute da travi di legno scuro. Il tetto ricoperto di muschio lo fa sembrare la casa degli Hobbit del Signore degli Anelli. Siamo stati accolti da un simpatico attore che, parlando in inglese chiaro e comprensibile, ci ha introdotti nel teatro e narrato la sua storia. Mentre lui continuava a parlare con noi facendoci frequentemente domande e svelandoci qualche curiosità su Shakespeare e sul Globe, ci siamo spostati in una stanza interna e abbiamo fatto qualche prova di recitazione con i testi del noto commediografo, ridendo delle nostre improbabili esibizioni e imparando l'arte della recitazione. Dopo pranzo, ci siamo ritrovati sempre al Globe, per continuare la nostra attività . Alle cinque ci siamo riuniti davanti al teatro ci siamo spostati in un altro edificio vicino e abbiamo iniziato a ragionare sui testi di Shakespeare e sul lavoro che dovevano fare gli attori della sua epoca, che rappresentavano ogni giorno una commedia nuova. Dopo qualche prova personale della famosa scena del balcone di Romeo e Giulietta (balcone che in realtà non c'era) abbiamo fatto esercizi che gli attori svolgono per imparare a recitare. L‘ultima tappa della giornata è stata la famosa galleria di arte moderna Tate, dove abbiamo ammirato le opere di Picasso e di Andy Worhol. Marco Fontana 3E


SPECIALE GITE VIAGGIO TRA NUVOLE, MUSICA E TEATRO

Ognuno di noi si ricorderà di questo viaggio a Londra, ma in modo diverso: per quanto mi riguarda, la prima cosa che mi torna alla mente, o meglio alle orecchie, è la musica. Curiosi personaggi che canticchiano in aereoporto a Malpensa (ore 5.00 circa) "Loooondon, here we coooooome" (libera interpretazione di "California" dei Phantom Planet), sparano a tutto volume dall'iPhone "Hotel California" degli Eagles mentre scendono le scale mobili (stando sempre sulla destra) della metropolitana (rigorosamente Piccadilly line), addirittura trovano un gruppo di artisti di strada che all'angolo di Regent Street con Piccadilly Circus sotto un cielo notturno senza stelle suonano proprio proprio "Hotel California", mentre a tre passi si balla hip-hop sotto un Eros beffardo, o si mettono a ballare al suono di una fisarmonica accanto al Millenium Bridge. Strano accostamento, quello tra Londra e la California, assolutamente improbabile; strana anche l'impressione che Londra ha lasciato sulla sottoscritta, una bellezza "manageriale" e un po' ambigua nella scelta e nell'accostamento tra presente e passato. Strano anche vedere gli scoiattolini che si arrampicano sulle ginocchia a St. James's Park, la gente che gira in pantaloncini corti mentre tu hai la giacca pesante e le sorelle Mary and Elizabeth, acerrime rivali e crudeli nelle difese della loro fede e dei loro interessi, che riposano una accanto all'altra sotto le secolari guglie di Westminster Abbey, Starbuck's ovunque e il binario 9 e 3/4 a King's Cross. E infine è strano entrare nel Globe ricostruito, e mettersi a fare gli attori per un'oretta e mezza, e rifletterci su, mentre il cielo fuori è nuvoloso come al solito e sulla calamita che qualcuno ha appena acquistato c'è scritto "All the world's a stage", o "What fools these mortals be!". Massime lucide di pioggerellina e di shakesperiana saggezza. Anna Rapacchi 4D

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SPECIALE GITE MIRABILANDIA 3b, 3d,4b,4c

L’ECCIDIO DI MARZABOTTO

PALMARIA

2e

“Non dovete dimenticare che le atrocità che accaddero su questo monte sono messe in atto ancora oggi” ci ha detto Francesco, la guida, quando ci siamo fermati nei pressi delle abitazioni diroccate dove si consumò l'eccidio. Per le classi 3C e 4C e L'uscita didattica a Marzabotto, più specificamente a Monte Sole, non è servita solo per ricordare lo sterminio compiuto dalle SS ma è stata anche una presa di coscienza di quanto l'uomo possa spingersi a compiere azioni terribili a causa di quell'ideale che portò i tedeschi di allora a considerare gli esseri umani non più come propri simili ma esseri inferiori. Sull'entrata del cimitero di Casaglia vi è una tavola su cui è inciso: “Dobbiamo essere crudeli, dobbiamo esserlo con tranquilla coscienza, dobbiamo distruggere tecnicamente e scientificamente”. In queste parole Hitler riassume tutta la ferocia e la violenza che portarono a quello che ancora oggi viene ricordato come l'eccidio di Marzabotto, alla scomparsa di ottocento persone fra donne, vecchi e bambini. Ma nella tragedia e nel ricordo di tutti quei poveri innocenti massacrati per la follia di un ideale, rimane la speranza che l'uomo si accorga della assurdità e follia di questi atti, in modo che NON possano accadere mai più nel mondo. D. Pressanto e Maria Laura Zinelli 3C

RAVENNA classi 2a, 2b,2d,2e

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SPECIALE GITE BASILEA FRIBURGO STRASBURGO Nei giorni dal 24 al 27 aprile, le classi 4E e 4B hanno partecipato a un viaggio d’istruzione che ha incluso varie mete: Basilea, Strasburgo, Friburgo e Colmar. Partiti alle 6 del mattino da piazzale Sicilia, gli studenti, accompagnati dalle professoresse Fontana, Paone, Tanzi e Baracchi, anche se un po’ assonnati, erano carichi per la gita che iniziava. Dopo alcune soste e una tappa alla celebre fondazione Beyeler di Basilea (un’istituzione che comprende un'enorme raccolta di opere di arte moderna e contemporanea), ecco finalmente, nel tardo pomeriggio, l’arrivo alla principale destinazione: Strasburgo. In questa ridente città gli studenti avrebbero alloggiato all’hotel “Nid de cicognes”, vicinissimo alla stazione e situato in pieno centro. Arrivati in albergo, gli alunni hanno avuto appena il tempo di cambiarsi e lavarsi, perché bisognava essere pronti in poco tempo per arrivare in orario al ristorante convenzionato (cosa che si è rivelata più difficile del previsto, dato che qualcuno è riuscito a prendere una multa per il ritardo). Il secondo giorno si è trascorso per la maggior parte a Friburgo, città ecosostenibile, dove il gruppo ha potuto vedere la casa più ecologica del mondo, vari quartieri e il centro storico. Il ritorno a Strasburgo è avvenuto verso sera, e gli studenti si sono rilassati in attesa della cena. Se nei primi due giorni il tempo era stato bellissimo e soleggiato, nei due successivi è stato il contrario: pioggia e clima quasi invernale. Il terzo giorno si è svolto a Strasburgo, con un bel giro in battello lungo i canali della città, al quale avrebbe dovuto aggiungersi una visita al Parlamento Europeo. Nel pomeriggio, una guida ha mostrato al gruppo la Cattedrale di Strasburgo: un capolavoro dell’arte gotica francese e tedesca. Successivamente, gli studenti sono tornati in albergo, preparandosi per l’ultima serata. Il mattino dopo, ultimo giorno, dopo la colazione il gruppo si è messo in viaggio per tornare a casa. Ma la gita non era ancora finita, perché mancava un'ultimo luogo: Colmar. In questa cittadina francese si sono svolti prima una visita al celebre Museo di Unterlinden, e poi un giro nel centro storico. Dopo pranzo, con un po’ di tristezza, il gruppo è salito in pullman per l’ultimo viaggio, quello verso Parma. Lorenzo Simonetti 4E

2C e 4C a Torino: un paradiso di libri

Ma perché al Salone del libro di Torino, quando il mondo comunica in “informatichese”? E’ molto semplice: perché il libro ha sempre il suo fascino. Perché quando giri le pagine senti quel profumo, ogni volta un po’ diverso; è il profumo di una storia che non è solo stampata, ma ha una vita sua, che porta dentro un pezzo di cuore di chi l’ha scritta. Intanto che scorri le parole la storia ti cresce dentro, diventa piano piano tua, è un tuffo in sensazioni ed emozioni che riempiono spazi vuoti, che pensavi di non avere. Ecco quello che fa il libro, che non trovi nei blog e nelle chat, se pur divertenti e interessanti. E al salone del libro entri in questo immenso mondo di storie, dove tanta gente cerca la sua preferita. C’è un brulicare di persone tra gli stand, che ha fretta di vedere tutto, ma per queste cose occorre tempo!

Ti fermi, leggi qualche frase sulla copertina, parli con altri, ti confronti con qualche battuta e a volte nascono nuovi interessi. E poi ridi con gli amici, perché qualcuno commenta con ironia, perché c’è la Littizzetto, che con la sua irriverenza non risparmia critiche a nessuno, perché insieme si sta bene. Il libro a Torino diventa anche incontro di persone, di idee, di menti, di sentimenti e perché no, anche il piacere di stare in compagnia. Luca Ferrari 2C


EVENTI DEL BERTO CONCORSO BOOK TRAILER EDIZIONE 2013 Il 24 maggio, presso l’Oratorio Novo della Biblioteca Civica, si è tenuta la pre-

miazione del concorso Book Trailer realizzato con l’Istituzione Biblioteche del Comune di Parma. Erano presenti Michele Corsello della Biblitoeca Civica, la prof.ssa Paone ed il Dirigente del Liceo Bertolucci, oltre a diversi studenti che hanno partecipato al concorso. La classifica generale ha visto premiati quattro video (il secondo posto con due video a parità di punteggio): i voti ottenuti dalle votazioni su You Tube sono stati sommati ai voti della giuria composta da cinque esperti. Tutti i lavori presentati sono visualizzabili sul canale YouTube Bertolucci e Civica, Radiofficina ha registrato la premiazione e trasmetterà uno speciale. CLASSIFICA GENERALE CONCORSO 2013 1) Grandi speranze (video 23) 231 voti (181 + 50 youtube) 2) Io sono il libanese (video 16 ) 222 voti (192 + 30 youtube) Gli effetti secondari dei sogni (video 32 ) 222 voti (212 + 10 youtube) 3) Il visconte dimezzato (video 1 ) 207 voti

ESAME DI INGLESE FCE RAGAZZI E INSEGNANTI SUI BANCHI DI SCUOLA

È incredibile quanto il tempo passi veloce. E’ terminato il corso di inglese first, quando invece mi sembra ieri il giorno in cui è iniziato. L'anno sta terminando e imminenti saranno gli esami che vedranno coinvolti noi partecipanti al corso. Mi stava venendo da scrivere“noi studenti” ma poi ho riflettuto... a partecipare al corso del first non siamo stati solo “noi studenti” ma con noi c'erano anche alcune professoresse. É stato molto divertente avere come compagne di classe alcune prof. Insieme ci siamo divertiti , abbiamo scherzato e riso e, ovviamente, siamo migliorati nel nostro inglese (beh poi i risultati si vedranno dopo l'esame). Nelle ultime lezioni abbiamo fatto alcune simulazioni d'esame e per correggerle ci siamo scambiati le verifiche l'un l'altro. Io, personalmente, ho corretto la prova della mia prof di latino. È stato stranissimo; mi è piaciuto molto poter essere io, per una volta, a controllare una sua verifica. Devo ammettere che non ho trovato molti errori, anzi devo affermare che la mia prof è molto brava anche in inglese... non ho Pagina 12

potuto sfruttare la mia occasione di insegnante per correggere la prof. Sinceramente sono dispiaciuta che il corso sia terminato, mi mancheranno i martedì dedicati all'inglese. Mi sono trovata molto bene con i miei compagni (studenti e professori) e, a prescindere dai risultati dell'esame, credo che ognuno di noi, a suo modo, sia notevolmente migliorato. Volevo ringraziare il nostro insegnante Danile, perché con noi ha riso e scherzato e soprattutto, in modo piacevole e interessante, ci ha insegnato molte cose. Infine la prof. Bellodi che ha organizzato i corsi. IN BOCCA AL LUPO A TUTTI per l'esame e grazie per aver contribuito a rendere quest'esperienza così piacevole e entusiasmante. Best wishes ( spero di non essere troppo informale) Cecilia Massera 4A


ATTUALITA’ 28

MAGGIO

1974:

LA BOMBA DI BRESCIA

LA TESTIMONIANZA DEL PROF FIORINI Brescia, 28 marzo 1974. Alle ore 10:12, è in corso una manifestazione organizzata dal Comitato Antifascista. Durante il comizio del sindacalista della CISL Franco Castrezzati una bomba esplode in un cestino, vicino ad uno dei porticati della piazza, dove vi è una buona parte della folla riparatasi per la pioggia. Il bilancio è tragico, otto morti e un centinaio di feriti. Il professor Fiorini all’epoca aveva 16 anni e si era recato alla manifestazione con la sua scuola. Qual è il ricordo che le è rimasto dell’esplosione? Ero frastornato, in mezzo a tutta questa gente che correva e urlava. Ricordo ancora alcuni dettagli macabri, ad esempio il sangue che copriva i muri nelle vicinanze dell’esplosione . Vi furono cento feriti … Sì, fra cui un mio amico che rimase ferito ad una coscia. Lei si trovava sotto i portici? Sì, ero a qualche decina di metri da dove esplose la bomba. Ha sentito lo sbalzo dell’esplosione? Sì, fu forte. Non era paragonabile a un terremoto ma è stata una vera e propria onda d’urto che mi ha buttato a terra. Improvvisamente mi sono trovato in una situazione assurda e impensabile, nonostante il clima politico dell’epoca . Il primo impulso fu quello di correre via, dopotutto avevo 16 anni. Che clima si respirava all’epoca? La situazione che si viveva in quegli anni era drammatica. Quando si usciva di scuola era diventato normale assistere allo scontro fisico tra gruppi di estremisti di sinistra e destra, che finivano talvolta in ospedale. Alla fine si conviveva con questa situazione, non potendo fare altro. Durante le assemblee scolastiche i discorsi erano di altro genere rispetto ad oggi, c’erano dispute accese tra differenti visioni politiche. Davanti ai discorsi di qualcuno particolarmente esaltato si diceva “E’ solo un esagitato, cosa volete che faccia” poi magari si scopriva che in realtà passava dalle parole ad azioni violente. All’epoca non lo sapevo ma in una classe della nostra scuola, non ricordo se in una terza o in una quarta, c’era un ragazzo che faceva parte di Prima Linea, una organizzazione di estrema sinistra che è stata poi negli anni condannata per terrorismo. Nel 39° anniversario della strage perché ricordare tale evento? Perché è sempre possibile che vi sia qualcheduno, da una parte o dall’altra, che possa intraprendere azioni di questo genere. L’attenzione da parte di tutti, non solo delle istituzioni, deve essere sempre molto alta verso i problemi dei cittadini. Vediamo ogni giorno azioni isolate di persone esasperate dalla crisi che potrebbero però essere sintomo di un fenomeno più grande, che qualcuno potrebbe sfruttare per compiere azioni violente e antidemocratiche. In ogni caso mai sottovalutare i segnali concreti che ci arrivano dal contesto sociale e politico. Sicuramente l’evento a cui ho assistito può segnare la vita di una persona, non augurerei a nessuno di vivere un’esperienza simile. Sono stati assolti tutti in cassazione nel 2012; a quanto pare questa è un’altra strage senza alcun colpevole … Esatto, dopo 38 anni di indagini, processi e anche depistaggi, nessuno alla fine è stato condannato per la strage di Brescia. Sì, parlo di depistaggi poiché, come successe per moltissime altre stragi di quell’epoca, , sono avvenute deviazioni e occultamenti da parte dei servizi segreti italiani e della loggia P2 di Licio Gelli. Questo non è un parere personale ma è testimoniato da altre indagini e sentenze. Tali trame hanno probabilmente causato le assoluzioni del processo dell’anno scorso per mancanza di prove. Forse una volta che sarà tolto il segreto di stato su questi fatti, si potrà sapere la verità... Non saprei, sono scettico sul fatto si potrà mai dare una risposta definitiva a quanto accadde 39 anni fa.

LA QUESTIONE PALESTINESE A PALAZZO GIORDANI Riassumere i risultati di un progetto che sembrava impossibile, quello di marciare tutti insieme per la pace in uno dei luoghi più martoriati dalla guerra: questo lo scopo dell’incontro tenutosi presso Palazzo Giordani alla presenza del preside Tosolini, dell’assessore all’istruzione della provincia di Parma, Giuseppe Romanini, del responsabile della marcia della pace Flavio Lotti, del direttore del premio Ilaria Alpi, Francesco Cavalli e del coordinatore dell’associazione palestinese Juzoor, Shadi Zatara. Oltre all’incontro, una mostra di fotografie realizzate dagli studenti che hanno partecipato al viaggio in Palestina: Pietro Maria Barazzoni, Alberto Manassero, Sara Tedeschi e Maria Chiara Zaccardi. Il preside, assieme alla professoressa Cacciani, ha illustrato come sia nata l’idea del viaggio, reso possibile grazie ai finanziamenti della provincia . Lotti ha in seguito sottolineato l’apporto educativo di questa originale edizione della marcia per la pace, nella quale ha rivestito un ruolo estremamente importante, più che l’esperienza in sé, il racconto dei quattro viaggiatori della loro esperienza sul posto. Cavalli ha spiegato come numerosi organi di informazione possano aver dato una visione distorta e propagandistica della realtà palestinese, non fatta solo di luoghi comuni ma anche di situazioni di grave disagio, dove non si contano i soprusi da parte dell’esercito israeliano. Zatara ha descritto le difficoltà che hanno non solo gli adulti ma anche i ragazzi palestinesi nell’ ottenere documenti che rendano possibile viaggi fuori dai territori palestinesi, sottolineando come i cittadini palestinesi residenti in Israele abbiano minori diritti degli israeliani. Barazzoni e Tedeschi hanno illustrato la loro esperienza vissuta in Palestina, una realtà fatta di lunghe code per passare dal confine palestinese a quello israeliano per andare a lavorare, di alti muri che separano i territori palestinesi da quelli israeliani e dei tanti problemi che può avere un semplice cittadino palestinese nel quotidiano. Infine l’assessore Romanini ha concluso l’incontro descrivendo il ruolo attivo della provincia nell’organizzazione di eventi formativi per i giovani. Si spera in un proseguimento di esperienze simili organizzate dalla scuola per meglio conoscere zone del mondo meno fortunate della nostra, al fine di comprendere realtà differenti, fatte anche di degrado e privazioni. Riccardo Gandini 5A

Riccardo Gandini 5A

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CULTURA e SOCIETA’ LA FILOSOFIA NELL'ERA DELLO SPREAD

Il 24 aprile alcune classi del Liceo Attilio Bertolucci hanno incontrato un giovane ricercatore di filosofia del San Raffaele di Milano, Diego Fusaro, già fortemente affermato nonostante l'età. A soli 16 anni, da studente in un liceo classico, ha realizzato quello che è oggi il più importante sito filosofico italiano, filosofico.net. Quella che si è cercata di fare, ascoltando l'esperienza di Fusaro, è una riflessione generale sulla filosofia, e una ricerca del significato profondo di un percorso che viene portato avanti durante tre anni di studi da tutti gli studenti dei licei italiani, percorso del quale sempre più spesso si perde di vista l'importanza. L'analisi di Fusaro riguardante la società e il ruolo della filosofia diventa un interessante spunto di riflessione. "Iscrivetevi a ingegneria, ma non a filosofia", "iscrivetevi ad economia, ma non a filosofia", "la filosofia è inutile non porta a conseguire lavori redditizi", ecco ciò che i giovani studenti si sentono ripetere della società odierna, dice Fusaro: la regola principale è perseguire l'utile, con la conseguente perdita di interesse per il problema della “verità”, quindi della filosofia. Oggi la scuola alleva "consumatori di formazione", è un'azienda, i presidi sono manager, siamo "capitale umano" non c'è più niente di inalienabile e tutto si riconduce a merce. Non esiste altro, l'economia di mercato è diventata una società di mercato. E se illimitatamente desideriamo all'infinito alimentando la società di mercato, siamo colti dall'insoddisfazione e ci sentiamo schiacciati da una convinzione: quella di vivere nell'unico mondo possibile, che non desideriamo, ma che non abbiamo nemmeno la speranza di cambiare. Nella società della merce come unica sostanza, i grandi valori che hanno incendiato il Novecento decadono, rimane solo la ricerca di godimento illimitato.

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La filosofia, in una società come questa, viene disincentivata: in primo luogo perché risulta inutile, non nasce con lo scopo di arricchire di denaro chi se ne occupa, ma soprattutto, meno banalmente, perché propone una visione profondamente critica della realtà, ci permette di pensare all'epoca del totalitarismo perfettamente realizzato in cui viviamo (quale dittatore avrebbe potuto convincere i sudditi ad autoschedarsi e rendere pubblici i loro pensieri come fa oggi facebook?), con una nuova consapevolezza che ci porta ad essere liberi di decidere cosa fare. La filosofia ci salva dall'incapacità di formulare giudizi di valore su un’epoca che pretende di non essere giudicata. Molto spesso agli studenti viene imposta l'avalutatività quando si chiede loro di accettare la realtà così com'è, una realtà da conoscere, ma non da giudicare, perché dal giudizio nasce anche la ricerca di cambiamento. La filosofia, invece, unisce verità e liberazione e diffamarla, o relegarla in una posizione marginale, legata solo a un obbligo scolastico da soddisfare, significa scoraggiare il senso critico e la capacità di formulare giudizi di valore, cioè indurre a vivere da schiavi, come dentro quella famosa "caverna" di Platone, guardando soltanto l'ombra della realtà e credendo sia l'unica possibile. Chiara Mancastroppa 4^ C

EDUCAZIONE ALIMENTARE Il giorno 17 aprile, dalla prof.ssa Alletto nella

classe 3E è stata invitata la dottoressa Danila Fornaciari, agronoma dell'assessorato agricoltura e territorio della Provincia di Parma e responsabile dei progetti di educazione alimentare. Dopo essersi cortesemente presentata, ha iniziato a spiegare, supportata dal pawer point che aveva preparato in precedenza, la piramide della civiltà: parole chiave quali etica, ambiente, qualità, sicurezza e disponibilità sono state variamente interpretate e approfondite, per arrivare a toccare il nodo della questione, cioè la disparità di risorse alimentari che c'è nel mondo e il rapporto di esse con la piramide ambientale, in cui alla base ci sono i prodotti che per essere “creati” hanno bisogno di più energia e all'apice quelli che ne hanno meno bisogno L'incontro è durato solo un'ora, quindi non si poteva fare un discorso più ampio e articolato, però in breve la relatrice è riuscita a toccare tutti i punti fondamentali della questione, cercando di spiegarci ciò che sta succedendo nel mondo in questo momento e ciò che noi possiamo fare, nel nostro piccolo, per poter migliorare o aggiustare la “nostra” piramide alimentare.

Jessica Mazzola, 3E


CULTURA E SOCIETA’ NEL SEGNO DEL GRANDE ARCHITETTO DELL’UNIVERSO LA MASSONERIA SVELA I SUOI SEGRETI

Un tema poco trattato all'interno della scuola, benché di grande importanza per la nostra storia, è quello della massoneria, oggetto dell'interessante incontro tenutosi martedì 14 maggio presso l'Oratorio Novo della Biblioteca Civica, a cui hanno partecipato le classi 4B, 4D e 4E, accompagnate dai docenti Sicuri, Paone e Tanzi.

Questo, detto Venerabile, dirige i lavori della loggia e sceglie i Dignitari, mentre la Gran Loggia, che fa capo a tutte quelle di uno Stato e che si riuniscono La conferenza, iniziata con una breve introduzione del preside una volta all'anno, ripete Tosolini e successivamente del prof Sicuri, è proseguita con la questa struttura: al maestro corrisponde un Gran lettura, da parte di un componente della massoneria, della Maestro e ai Dignitari corrispondono dei Grandi Dignitari”. lettera scritta appositamente agli studenti dal Gran Maestro del “Grande Oriente d’Italia”, Gustavo Raffi. Per di più ha aggiunto quelli che erano i requisiti per farne parte: “Non bisogna avere paura: è sui confini che si promuove la ricerca... E’ guardandosi negli occhi che cadono le ombre … Sulla vostra strada, verde di speranza, vi auguro di incontrare Maestri veri.”

“Oltre a essere un uomo (maschio) onesto e buono, è necessario credere nell’Essere Supremo. I loro obiettivi hanno una valenza personale perché si cerca di intraprendere una crescita interiore a livello filosofico, e una pubblica, tentando di migliorare la società in diversi aspetti”.

In sintesi, questo incontro ci ha avvicinato a questo tema a lungo proibito. Ha dato inoltre la possibilità agli studenti di approcciare una tematica difficilmente trattata in modo così approfondito nell’ambito scolastico. La testimonianza diretta di esperti in materia e di un esponente di questa organizzazione “La massoneria, nata a Londra ha permesso di superare i prenel lontano 1717, fu associata a giudizi e di creare un’opinione una setta composta da uomini personale. Questo dovrebbe oscuri, i quali si riunivano in essere lo scopo di un’istruzione a scantinati a “ordire trame” . “360” gradi. Contro di essa sono state diseSimone Barberini 4E gnate molte vignette satiriche che hanno fomentato una’accesa propaganda antimassonica, portata avanti dai regimi autoritari. Se altrove la massoneria è considerata parte integrante della società, in Italia c'è sempre stata molta diffidenza, ad esempio verso la P2, Loggia di Propaganda 2, nata nei primi del Novecento, che riuniva a Roma tutti i massoni che erano nei “palazzi del potere”. Diventato un centro di potere autonomo dal Grande Oriente d'Italia, sotto la direzione di Licio Gelli, fu denunciata dalla Commissione Anselmi come una vera e propria "organizzazione criminale". Nel successivo intervento il professor Marco Tuzzi ha raccontato la storia della massoneria in Italia e soprattutto il suo ruolo durante il Risorgimento.

Il professor Edoardo Ripari, intervento successivamente, ha spiegato ai ragazzi come si struttura la massoneria. “L'insieme di massoni che si riuniscono è chiamata loggia, ciascuna di esse sceglie un fratello maestro tramite elezione.

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SPORT LE RAGAZZE DELLA PALLAVOLO SORRIDONO! La sfida combattutissima dei giochi Sportici Studenteschi 2013 che ha portato il titolo provinciale alle ragazze del Bertolucci si è tenuta alla palestra Del Chicca in via Pintor l’8 Aprile. Dopo aver passato, sconfiggendo le ragazze del Giordani, al primo turno, eccole subito in finale! Il Liceo non aveva mai raggiunto il titolo provinciale in questa categoria e per questo è un avvenimento ancora più importante! Le nostre ragazze sono state protagoniste di una partita che ha riservato momenti spettacolari. Una ‘battaglia’ studentesca gestita dalla Fip provinciale in cui le portacolori del Liceo Bertolucci hanno brillato eclissando quelle dell’Istituto Melloni. Il primo set si è infatti concluso a favore delle nostre per 25 a 19; le ragazze si sono imposte, anche se faticosamente, nel secondo set per 25 a 23, risultato che le ha portate alla vittoria definitiva. Un grazie a tutte le ragazze che hanno partecipato: Virginia Cavallotti, Virginia Oddi, Annachiara Staibano, Eleonora Rollo, Maria Chiara Guggia, Nicole Sterlini, Sofia Scati, Beatrice Tassi, Ilaria Galvani, Chiara Morini, Bianca Arduini. Una grazie anche alle proff. Alletto e Paparo che hanno sempre sostenuto e incitato la squadra a dare il meglio. Così, a Reggio Emilia presso il Liceo “M.di Canossa”, si è conclusa anche la fase regionale! Le nostre ragazze hanno combattuto con tutte le forze per cercare di raggiungere l’obiettivo che si erano prefissate: i Nazionali. Delle tre squadre qualificate, tra cui anche Piacenza, si sono presentate solo Parma e Reggio Emilia, così è stato scontro aperto per la qualificazione nazionale. << Abbiamo giocato meglio rispetto alla fase provinciale>> dice la Tassi << forse perché più motivate>> . Nonostante le loro buone azioni durante i tre set non sono riuscite a prevalere sulla squadra Reggiana composta anche da ragazze del Giovolley (squadra in serie C), però hanno lasciato un segno nella storia del Bertolucci arrivando a un così grande traguardo. << E’ stata una bella esperienza sia dal punto di vista sportivo sia da quello della giornata>> dicono le ragazze << ringraziamo anche la prof. Paparo che ci ha sempre sostenute, anche dopo la delusione della partita>>. Vi facciamo ugualmente i complimenti per aver conquistato il secondo posto in regione augurandovi buona fortuna per l’anno prossimo! Brave ragazze! B. Tassi 3C, D. Adorni e V. Saccani 2C

ORIENTEERING: UNA SFIDA DA NON PERDERE Dopo aver passato alla grande la fase provinciale le nostre atlete si preparano per la fase successiva: i regionali. Passate come squadra, essendo arrivate prime come scuola e, come individualista, Denise Adorni, le ragazze sono pronte a competere con le più brave della regione per una sfida “all’ultima bandierina”. Il 14 maggio si mettono in viaggio per Cesenatico e, dopo qualche ora passata in pullman ad ascoltare la musica per smaltire l’ansia, arrivano a destinazione un po’ assonnate. <<Bologna è forte, arriva prima tutti gli anni ed è composta da ragazze che fanno orienteering come sport>> dice Vittoria Bonani – orientista a livello agonistico - <<Ma possiamo farcela!>> aggiunge il prof. Di Marco, accompagnatore della squadra. Perciò, dopo aver dato le istruzioni riguardanti la gara e il modo di timbrare per le bandierine, le ragazze si vanno a cambiare, in attesa della partenza. Dopo qualche corsetta, come riscaldamento, in riva al mare partono. Così l’ordine di partenza: Nicole Sterlini, Vittoria Bonani, Anna Macaluso e Denise Adorni. Quando arrivano sono stremate, ma vanno lo stesso a consultare le classifiche: Vittoria Bonani ha conquistato il terzo posto e la squadra si aggiudica un ottimo secondo posto: << Peccato per quelle bandierine non trovate da alcune ragazze>> dice il professore, un po’ deluso << ma ci rifaremo l’anno prossimo!>>. Così si è conclusa una splendida giornata, con qualche delusione, ma anche tanti sorrisi per la compagnia e qualche scottatura portata a casa! Vi facciamo lo stesso i complimenti e vi auguriamo buona fortuna per l’anno prossimo! Brave ragazze e continuate così! Denise Adorni 2C

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