Transiti

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Transiti Gianfranco Tognarelli Maurizio Governatori



transiti Gianfranco Tognarelli Maurizio Governatori


transiti Gianfranco Tognarelli - Maurizio Governatori 29 aprile - 21 maggio 2017

Sala degli Archi. Fortezza Nuova, Livorno Mostra promossa e realizzata da

Assessore alla Cultura e Turismo

Francesco Belais Organizzazione mostra Settore Cultura, Tempo Libero e Giovani

Paola Meschini Ufficio Cultura, Spettacolo e Rapporti con UniversitĂ e Ricerca

Giovanni Cerini Daniela Mannella Curatore

Nicola Micieli Ufficio Stampa

Ufficio Comunicazione e Marketing del Comune di Livorno Supporto comunicazione

Reality Art Studio Catalogo Centro Stampa del Comune di Livorno

Stefano Seghetti Stampa

Centro Stampa del Comune di Livorno Rilegatura

Bandecchi & Vivaldi, Pontedera Testi

Francesco Belais Nicola Micieli Foto

Roberto Di Nocera Gianfranco Mancini Lido Scarpellini Supporto organizzativo

Coop Agave

Gianfranco Tognarelli e Maurizio Governatori intendono esprimere un particolare ringraziamento a Stefano Cecchi per la preziosa collaborazione, a William Busdraghi e Francesco Cerrai per l’accompagnamento musicale ed alla direzione di Reality Magazine.


Transiti Gianfranco Tognarelli Maurizio Governatori a cura di

Nicola Micieli

Livorno, Fortezza Nuova - Sala degli Archi 29 aprile - 21 maggio 2017



L’Amministrazione Comunale è lieta di accogliere negli ambienti della Sala degli Archi, in Fortezza Nuova, la mostra delle opere di Gianfranco Tognarelli e Maurizio Governatori. I due artisti – la cui amicizia risale al 1968, ai tempi dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze – propongono qui le loro esperienze, parallele seppur diverse, talvolta opposte, ma caratterizzate da un’analisi della contemporaneità dove la “grammatica pittorica” è struttura comune. Nei loro lavori mostrano le infinite forme e i caratteri della realtà contemporanea, e dialogano tra loro nelle diversità delle tecniche espressive. Transiti rappresenta un insieme di situazioni che non hanno un passato, un futuro, un prima ed un dopo. Una sorta di stadio intermedio, tra un passato che non si abbandona e il futuro che non si intravede. Non c’è spazio dunque per scelte cristallizzate e ogni opera d’arte diventa il luogo di un transito, di un passaggio, di un incontro. Nel presentare questo catalogo delle opere, curato da Nicola Micieli, desidero infine ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo importante appuntamento culturale, con cui Livorno conferma la sua presenza nella cultura artistica contemporanea.

Francesco Belais Assessore alla Cultura e Turismo Comune di Livorno

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Sospendere il presente, per il futuro Nicola Micieli

Nel 2013 Maurizio Governatori e Gianfranco Tognarelli tenevano al Centro Congressi San Martino di Fermo una mostra all’insegna dei Transiti. Un titolo inclusivo di innumerevoli accezioni, che per loro significava «i passaggi, gli attimi, i momenti della riflessione, della sospensione del tempo, delle azioni e delle immagini». Nel gioco linguistico del sottotitolo esp-opposizione, dichiaravano poi di accedere alla complessità concettuale e alla fenomenologia del “transito” mettendo in scena due mondi pittorici diversi e anche opposti, per linguaggio, stile e poetica. Aggiungevano però, enunciando già una delle modalità operative del transito quale veicolo di idee e fattore di cambiamento, che le loro diverse appartenenze si erano snodate su percorsi svolti in interfaccia, per così dire. Tra Governatori e Tognarelli, difatti, è intercorso un assiduo e producente rapporto di riflessione e interlocuzione critica, intorno all’arte e al suo sistema e al loro lavoro. Una reciprocità di attenzioni e di stimoli che avviata negli anni, ormai lontani, degli studi all’Accademia di Firenze, non si è mai interrotta. Si noterà che il confronto e lo scambio delle opinioni, la circolazione delle idee che alimentano la crescita artistica, sono una pratica sempre più disattesa nei laboratori dell’arte attuali, concentrati come sono più sul marketing che sulla riflessione. Governatori è sostanzialmente un realista/espressionista con una qualche divagazione tra surreale e

magica. Egli ha molto lavorato in vari paesi dell’America Latina, per lo più a grandi impianti parietali di destinazione pubblica, qualificandosi tra i maggiori prosecutori del muralismo di originaria scuola messicana. La linea di tendenza della sua pittura, che testimonia un modo non neutro di stare nel mondo e di raccontarne le luci e le tenebre che lo abitano, la chiamerei nell’insieme “dura” e a connotazione esistenziale. Al contrario, Tognarelli si è sempre mosso su una linea di tendenza che definirei “morbida” quanto alla gradazione dei valori pittorici, ma non priva di accentuazioni climatiche del colore e ritmiche e plastiche dei segni e delle forme guizzanti, che scandiscono gli impianti. Egli ha esordito nell’ambito d’un naturalismo post Novecento a base tonale. Dopo una fase esplicitamente orfica o di sentimento panico della natura, è approdato a una sorta di neonaturalismo informale, nel quale la rappresentazione dello “spirito” della natura, e intendo le energie che pervadono e affaticano ogni cosa, è affidata alla pura dialettica dei segni, delle forme, della materia/colore. Governatori affronta frequentemente, con acuto investimento ideale ed emotivo, i grandi temi della condizione umana, anche di stringente attualità. Per esempio le migrazioni di massa provocate dalle guerre e dalla povertà estrema, emergenza internazionale nella quale si traduce l’accezione certamente più drammatica dei “transiti” contemporanei. Nell’a-

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nimazione formale e soprattutto nella temperatura cromatica delle partiture di Tognarelli possiamo leggere solo per via indiretta eventuali contingenze esterne, magari alluse nei titoli, e le relative suscitazioni dell’animo. Diverse, dunque, per linguaggio pittorico, visione e intenzione espressiva, le esperienze di Governatori e Tognarelli tuttavia convergono nel considerare la pittura «esperienza cognitiva, il lavoro che stratifica i saperi, compartendo esperienze». Nel costume artistico del nostro tempo, che coltiva la proiezione esterna e il ritorno immediato anziché lo scavo nel profondo e nella materia e i tempi lunghi delle verifiche di tenuta e di risposta pubblica, non è cosa corrente concepire l’arte – «terreno comune dove gli uomini possono esercitare il giudizio» – come luogo della riflessione e della durata, alla quale concorrono il pensiero e la manualità oggi in disuso. Su tali presupposti Governatori e Tognarelli allestivano a Fermo la scena pittorica di Transiti, momento centrale d’una riflessione sul “presente” estesa alla musica, alla letteratura, alla poesia e al teatro. Da me riordinata e aggiornata con l’aggiunta di opere nel frattempo eseguite, Transiti approda ora nella Sala degli Archi della cinquecentesca Fortezza Nuova di Livorno, parte della città pentagonale progettata dal Buontalenti a protezione e servizio del porto mediceo. Niente di più idoneo al passaggio di Transiti. La fortezza è luogo emblematico d’una città già porto franco, storicamente multietnica, votata alla mobilità degli uomini e delle cose, alla circolazione delle idee, allo scambio delle esperienze, all’incontro delle culture. Sono, come si vede, aspetti o portati del vivere comunitario che in versione aggiornata e planetaria, e certo non priva di problematicità, contrassegnano quel “villaggio globale” preconizzato da McLuhan che è il nostro tempo. Questo nostro tempo segmentato e iperconnesso,

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nel quale filtrano e si manifestano in simultanea mille mondi, mille settorialità, ognuna con i propri valori, le proprie esigenze, i propri gravami. A giustificazione del loro intervento, in una nota introduttiva al catalogo di Fermo, Governatori e Tognarelli ponevano in sintesi tre considerazioni valide anche per l’attuale edizione dei Transiti. La prima, che il “transito” è la situazione del tempo sospeso: il presente soffermato sulla soglia, nel luogo «dove non si lascia il passato e non si vede il futuro»; e a corollario: il luogo «dove si negano le scelte cristallizzate». Le quali appartengono, evidentemente, al passato. La seconda, che il presente deve essere il tempo sospeso della riflessione generatrice del cambiamento. Come dire un trampolino per il futuro, in quanto “ci si dà il tempo” per formulare l’ipotesi e impostare lo sviluppo del passato nel futuro. Con altra immagine, potremmo paragonare il presente all’immersione in un fiume – il fluire del tempo – per il guado. L’acqua corrente sembra sempre la stessa, in realtà cambia continuamente. Panta rei, diceva Eraclito: tutto diviene, e noi con il tutto. Nonché lambirci e scorrere via, il flusso del tempo ci attraversa e ci trasforma senza sosta. Se si vuol governare il cambiamento, farsene attori anziché lasciarsi passivamente trasformare dal presente che ci investe, la carta da giocare è la durata del guado. Occorre darsi il tempo rallentato della riflessione, perché il presente nel quale siamo immersi si carichi di nuove, nostre forme e significati da traghettare nel futuro. Per l’artista non adagiato sulla propria cifra formale e stilistica, sul già fatto e cristallizzato, il presente non può essere che perenne riflessione critica funzionale al cambiamento. Quindi soluzione di continuità tra il passato e il futuro. Con la terza e conclusiva considerazione premessa alla mostra Transiti, la condizione soggettiva dell’artista rispetto al tempo si amplia e generalizza:


«La società, la cultura, i movimenti degli uomini vivono un eterno transito». Sul piano esistenziale la vita è un intervallo, un passaggio nel non essere, e quanta discontinuità di stati e di situazioni in quel pur breve percorso! Dal punto di vista antropologico in prospettiva preistorica e storica, se non nei tempi lunghi evolutivi della specie, dalla scaturigine comune africana a homo sapiens, il tempo è una ininterrotta sequenza di percorsi individuali e collettivi – e relativi portati: bisogni sentimenti conoscenze ideali visioni rappresentazioni stili di vita – che si incrociano frizionano confliggono diramano fondono ibridano, insomma intessono la continuità e la discontinuità, ossia il divenire della vita individuale come delle civiltà, dei popoli, delle culture. Il punto critico su cui insiste la visione dei Transiti di Governatori e Tognarelli nel passaggio dal tempo privato creativo al tempo di estensione pubblica e globalizzata, è la sempre più rapida accelerazione dei tempi della comunicazione e dei comportamenti, sulla scala che va dai rapporti interpersonali alle strategie relazionali geopolitiche. Si opera di fatto il cambiamento, ma non sembra che lo si sia elaborato con la riflessione necessaria a governarlo. In Transiti si toccano diversi punti della complessa questione del tempo e del presente. Tognarelli è soprattutto concentrato sui passaggi interni, i passaggi genetici ed evolutivi della forma che si compiono nel laboratorio della pittura, per segni e linee e masse e colori e infine contrasti di luce e d’ombra. Sempre sollecitato da un’emozione, uno stato dell’animo che alla fine qualifica poeticamente la visione, dipinge fuor di figura un “paesaggio” dalla morfologia in continua mutazione, con uno sguardo ravvicinato tanto da rendere ambigui i riferimenti al reale, alla ricerca instancabile degli stati transitori della materia che simultaneamente si aggrega e scompone, si stabilizza e scatta su direttrici

vettoriali, che diviene nel divenire del tutto di cui l’immagine pittorica è in definitiva una sintesi temporanea. C’è sempre, sottesa, una componente orfica nell’animazione delle sue partiture, una tensione al coinvolgimento totalizzante, nel parziale dello specchio visualizzato. La si riconosce nei dipinti contrassegnati da titoli denotativi delle dinamiche in atto nella forma pittorica, quali Transito instabile, Andamenti, Frazioni di tempo, Passaggi, Interferenze, Geometrie di luce, Raramente si intersecano, Continuità, Ritmo di un interno; ma anche negli analoghi di rispondenza interiore: Voglia di andare, Incanti instabili, Contemplazione, Nel silenzio meridiano, Luoghi mentali, Relazioni; oppure nei sinestetici Jazz e Assonanze, nel luminoso Estate, nel toponimo Zanego dell’incantevole località ligure. Correlati ai Transiti interni alle partiture di Tognarelli, sono i due estesi dipinti Senza titolo che però Governatori ha portato a un grado estremo di complessità strutturale e di solidificazione della materia pittorica, per farne un aggrovigliato convolvolo di forme lanceolate vagamente vegetali, che si insinuano l’una nell’altra e si intricano saturando lo spazio. Vorrei leggere questi inquietanti, surreali paramenti come metafora dei sommersi, direi archetipali labirinti della psiche collettiva. Penso all’oscuro motore biologico, ancor prima che culturale, che innesca l’inesausto andare e mutare e differenziarsi ed espandersi invasivo degli uomini e delle loro “fabbriche”, chissà quante volte implosi nei corsi e ricorsi della molteplice e stratificata loro storia. Quando nel trittico dei Fuggiaschi quei paramenti fittomorfi si trasformano in una sorta di disastrata “Zattera della Medusa”, che trasporta in un mare di pece senza orizzonte, un cumulo fantasmatico di umanità derelitta e di relitti delle cose, si capisce che Governatori scorge il segno rinnovato di un antico destino negli eventi tragici ai quali assistiamo nel

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nostro tempo. In Transito 1 si ripete la scena della livida traversata, questa volta di uomini inquadrati di spalle in primo piano, piegati sul barcone che li trasporta non si sa dove, sotto la pioggia battente e l’onda che si rovescia loro addosso, e fa dei loro corpi un unico liquido flusso. Non c’è che una Tenda di calcificata materia sironiana, dove sostare nella traversata del deserto, per un pur arduo approdo alla speranza del futuro. Sull’oscuramento della speranza dovrebbe soffermarsi a riflettere, sospendendo il presente, il nostro tempo accelerato, che non riconosce la speranza nel bimbo che nel dipinto Innocenza è piegato a raccogliere nella mano l’acqua del mare. Ben si riconosce, invece, il tragico destino dell’Innocente e degli Innocenti che compongono con l’Innocenza un trittico ammonitore, circa il senso di umanità e

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di giustizia da recuperare per una visione possibile e grata del futuro di tutti. Occorre sospendere il presente per farsi Pescatori di luce, dice Governatori. Lo recita il bellissimo, religioso trittico del cammino della speranza, che è sì un’immagine della soglia, un navigare, un gettare le reti, un soffermarsi sulla riva del mare a raccogliere e riflettere le animule luminose che baluginano nella notte del mistero. Ma è anche una sospensione del presente per riflettere e operare il cambiamento nella consapevolezza che si può – si deve – già qui e ora, su questa terra, progettare un futuro nel quale per ognuno brilli nella notte un’animula luminosa. Un futuro da restituire agli occhi azzurri della madre che in Cosa vedono? porta in braccio il proprio figlio, il cui corpo, come il suo, è dipinto di verde, il colore della morte dei crocifissi medievali.


Maurizio Governatori

Colonna, 1997, olio su tela cm 210 x18 Ø Colonna, 1997, olio su tela cm 210 x18 Ø Colonna, 1997, olio su tela cm 195 x 12 Ø


Senza titolo 2, 1994, acrilico su carta intelata cm 150x339

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Nelle pagine seguenti: Senza titolo 1, 1994, acrilico su carta intelata cm 150x255

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Fuggiaschi, 1997, olio su tela cm 210x400

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Tenda 3, 2003, olio su tela cm 98,5x73,5

Transiti 1, 2009, olio su tela cm 220x280

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Trittico: Innocenti, 2008, olio su tela cm 170x140 Innocente, 2008, olio su tela cm 170x140 Innocenza, 2008, olio su tela cm 170x140

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Trittico: Pescatori di luce, 2012, primo tempo, olio su tela cm 122x 150,5 Pescatori di luce, 2012, secondo tempo, olio su tela cm 122 x115 Pescatori di luce, 2012, terzo tempo, olio su tela cm 122 x 150,5

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Natura morta, 2008, olio su tela cm 87,5x107,5

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Deposizione, 2014, olio su tela cm 98x125

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Autoritratto, 2010, olio su tela cm 105x95

Cosa vedono?, 2014, olio su tela cm 73x95 27


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Nabca, 2016, olio su tela cm 140x105

La porta rossa, 2016, olio su tela cm 87x107

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Nudo, 2017, olio su tela cm 150x180

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Andamenti, 2013, acrilico su tela cm 80x70

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Gianfranco Tognarelli


Transito instabile, 2005, acrilico su tela cm 126x153

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Incanti instabili, 2010, acrilico su tela cm 110x100

Voglia di andare, 2011, acrilico su tela cm 110x110 37


Contemplazione, 2011-12, acrilico su tela cm 126x126

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Geometria di luce, 2012, acrilico su tela cm 178x148



Luoghi mentali, 2014, acrilico su tela cm 110x110

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Jazz, 2012, acrilico su tela cm 160x130


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Relazioni, 2012, acrilico su tela cm 180x150 Frazioni di tempo, 2013, acrilico su tela cm 205x160


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Passaggi, 2013-14, acrilico su tela cm 110x130

Raramente si intersecano, 2015, acrilico e olio su tela cm 110x100

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Ritmo di un interno, 2014, acrilico su tela cm 200x180 Sagome, 2016, acrilico su tela cm 120x92


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Interferenze, 2017, acrilico su tela cm 100x120

ContinuitĂ , 2016, acrilico su tela cm 120x100

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Nel silenzio meridiano, 2015, acrilico su tela cm 90x115

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Zanego, 2013, acrilico su tela cm 70x100

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Estate, 2013, acrilico su tela cm 75x75 Assonanze, 2013, acrilico su tela cm 80x70 52



Improvviso, 2017, acrilico su tela cm 70x83

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Note biografiche



Maurizio Governatori Nato a Fermo nel 1950, Maurizio Governatori a Firenze frequenta l’Accademia fino al 1973, con Conti e Trovarelli, e gli studi di Annigoni e Farulli. Agli Uffizi studia l’arte italiana eseguendo copie. Da Trovarelli apprende la tecnica dell’affresco e conosce le esperienze novecentiste d’arte murale. Nel 1977 a Fermo progetta la mostra Realtà e invenzione. Realismo come arte di tendenza.Nel 1979 a Milano frequenta il maestro novecentesco Mucchi, che lo stimolerà a scelte non convenzionali di lavoro, tra arte e architettura. Nel 1982 realizza nella cupola di Santa Maria degli Angeli a Lonate Pozzolo (Mi) la sua prima pittura murale su commissione, molto apprezzata da Guttuso. Dal 1984 al 1986 collabora con il Ministero della Cultura del Nicaragua alla creazione della Scuola Nazionale di Arte Pubblico-Monumentale (Enapum-Das): prima esperienza del genere nel continente americano. Tra il 1984 e il 1986 esegue in Santa Maria de Los Angeles a Managua sei pitture murali e altorilievi policromi, con il plauso del poeta Ernesto Cardenal, allora Ministro della Cultura, della storica dell’arte Maria Dolores Torres e dello storico nord-americano David Kunzle. Cardenal lo incarica del progetto di scultura sulla pace oggi situata all’Università Upoli di Managua. Nel 1987, a Milano, incontra Mario de Micheli che dà un sostegno decisivo al suo lavoro di muralista e pittore da cavalletto. Nel 1993, nell’ambito dei corsi d’Arte murale istituiti grazie al Fondo Sociale Europeo, realizza nella Sala Consiliare di Grottammare (AP) un affresco ispirato a una poesia di Ferlinghetti. Partecipano come docenti i maestri messicani Arturo Garcia Bustos e Rina Lazo, allievi rispettivamente di Frida Kahlo e Diego Rivera. De Micheli tiene un corso sulla storia dell’arte murale. Nel 1997, presente come artista e relatore al I Convegno Mondiale di Arte pubblico-monumentale di Città del Messico, incontra di nuovo Bustos e Lazo. A Guanajato conosce il maestro Chavez Morado e sua moglie, la pittrice Olga Costa, fondamentali per ampliare la visione dell’arte e comprenderne gli sviluppi compositivi. Nel 1998 realizza per il Comune di Grottammare il piano del colore Conservazione e recupero del colore nel Centro storico. Fra il 1999 e il 2000, per il Ministero della Cultura del Nicaragua, realizza i murales Ruben Darìo Desde el Origen Hasta el Futuro nel Palazzo Nazionale di Managua, oggi Museo. Il 5 gennaio del 2000 per i suoi murales il Ministerio de Educacion, Cultura y Deporte gli conferisce la massima onorificenza culturale del Nicaragua: La Llave del Palacio Nacional; tra il luglio e l’agosto, su committenza del Ministro della

Cultura, nel convento di San Francisco di Granada, monumento nazionale risalente al 1524, realizza un murale di 100 mq sulla storia della città dalla conquista alla fine del ’900. Le opere suscitano l’interesse di storici e critici d’arte quali Maria Dolores Torres e Arnulfo Aguero. Nel 2003 tiene a Porto Sant’Elpidio (Fm) una personale sul tema Arte ed etica. Pitture murali mobili, presentata da Daniela Marcheschi; progetta e realizza con il Fondo Sociale Europeo, il Comune di Grottammare, il Form. Art. Marche e l’Assessorato alla Formazione professionale del Comune di Ascoli Piceno, il II Corso di Specializzazione di Arte murale per gli studenti delle Accademie e delle Facoltà di Architettura. Nel 2005 a Managua si inaugurano presso l’Università Politecnica Upoli gli affreschi El Mediterraneo nos offrese: el Despertar de un suegno e El Amor de una Mariposa, dei quali scrive Anastasio Lovo, ora presidente del Centro Nazionale degli Scrittori Nicaraguensi. Nel 2006 a Fermo realizza sei affreschi ispirati al poema di Ruben Darìo San Francesco e il Lupo, nell’ambito del Convegno Internazionale su Darìo cui partecipano fra gli altri il poeta Ernesto Cardenal e Daniela Marcheschi. Nel 2009 realizza a Buenos Aires e a Mar del Plata due murales mobili, nell’ambito del Encuentro Internacional de Muralismo y Arte Público: Murales por la Paz; in Messico per la BMW una scatola dipinta per il lancio d’un modello automobilistico di lusso. Realizza anche un quadro a olio per il mercante d’arte Hortenzia Saz Polo. Il 15 aprile 2010 a Managua, l’Università Upoli gli assegna l’onorificenza Orden de Paz Martin Luther King. Nel 2012 realizza a Managua la scultura San Francesco e il lupo. Nel 2013, alla I Biennale di Miramar, in Argentina, realizza un mosaico pubblico; al Centro Congressi San Martino di Fermo, in tandem con Tognarelli tiene la mostra Transiti. Nel 2014 a Managua realizza La mano por la paz (h mt 8), una scultura per l’entrata centrale dell’Università Upoli. Nel 2015 è presente alla II Biennale di Miramar, con la scultura in mosaico ceramico L’albero della vita (h mt 3). Nel 2016 nella scuola del CDI di Managua realizza un mosaico (mt 4x2) per i cento anni della morte di Rubèn Darìo. Nel 2017 alla Fortezza Nuova di Livorno, in tandem con Tognarelli, tiene la mostra Transiti. Via delle Mura, 52 - 63900 Fermo maurizio.governatori@mauriziogovernatoriarte.com 0734 224262 / 340 3135364

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Gianfranco Tognarelli Pittore e incisore, Gianfranco Tognarelli è nato a Pontedera nel 1949. Dopo il diploma tecnico, ha frequentato la scuola libera del nudo e l’Accademia di Belle Arti di Firenze, conclusa nel 1973 con una tesi su Anton Luigi Gajoni, protagonista del gruppo “Les italiens de Paris”. Agli anni dell’accademia risale l’incontro con Maurizio Governatori, con il quale ha mantenuto una stabile corrispondenza di idee ed esperienze, nell’autonomia dei rispettivi linguaggi. Nel suo percorso formativo sono state decisive la conoscenza di Gajoni e la sua lezione di colorista. Ha esordito alla fine degli anni ’60 con opere figurative. Dalla fine degli ’80 i suoi dipinti di animazione panica, hanno assunto suggestioni oniriche e riferimenti mitici. In quel periodo aderiva al sodalizio pittorico “Gruppo di Buti”. Nel seguito si è vieppiù orientato verso una realtà più interiore, fino all’approdo dell’attuale ciclo “Transiti” rappresentativo d’una realtà “sommersa”, più che astratto, nel quale pienamente si compie il percorso precedente. Tra le esposizioni: 1975 Galleria Il Gabbiano, Gallarate (P) 1976 Saletta A5, Pontedera (P) 1979 Galleria Macchi, Pisa (P) 1987 VI Rassegna d’Arte Città di Buti (P) 1988 EtruriArte, Venturina 1989 Sotto il segno dell’arte, Rotonda ’89, Livorno / (S)oggettivamente, Civitella in Val di Chiana 1991 Itinerari Pittorici. Gruppo di Buti (P): Logge di Palazzo Pretorio, Volterra - Palazzo Lanfranchi, Pisa - Palazzo Pretorio, Poggibonsi - Chiesa di San Cristoforo, Lucca 1993 Ah, Pittura! Gruppo di Buti (P), Galleria Lo Scalone, Palazzo Massarini, Mantova - Galleria Atelier, Carrara - Circolo Arti Figurative, Palazzo Ghibellino, Empoli / Occasioni d’incontro, Ospedale Psichiatrico di Maggiano 1995 Dipinti e Incisioni, Sede Ing Bank, Pontedera (P) 1996 XVI Rassegna d’Arte Città di Buti (P) 1998 Arborea, Palazzo Civico, Sarzana (P) / Percorso d’arte a Barberino, Barberino del Mugello (P) / Contemporaneamente, Museo Cassioli, Asciano Senese 1998-99 Incisione Pisana del Novecento, La Limonaia, Pisa 2000 XX Calandriniana, Sarzana / VI Biennale Internazionale di Incisione Caixanova, Ourense (Spagna)

2002 Montemarcello Studio, Circolo Culturale “Bertold Brecht”, Milano (P) 2004 Rassegna del V Repertorio degli Incisori Italiani, Museo delle Cappuccine, Bagnacavallo / 100 Artisti insieme: per un museo: Le due Matrici di Modica / Grafik Museum Schreiner, Badsteben (Germania) / Saale Galerie, Saafeld (Germania) / Centro dell’Incisione Alzaia Naviglio Grande, Milano 2006 VIII Salon Carbunari delle Piccole Stampe, Muzeul Florean, Maramures (Romania) 2007 Incontri a Montemarcello, Spazio Culturale, Milano (P) 2007 VII Biennale Internazionale di Incisione Contemporanea Iosif Iser, Ploiesti (Romania) 2008 X Biennale Internazionale di Incisione Caixanova, Ourense (Spagna) 2009 XIII Biennale Internazionale Grafica Piccolo Formato, Ostrow Wielkopolski (Polonia) / VIII Biennale Internazionale di Incisione Contemporanea Iosif Iser, Ploiesti (Romania) / Con gli occhi degli altri, Associazione Art and Prison, Galleria Magnificat, Berlino 2010 Attraversando colori, Fortezza Firmafede, Sarzana / Silenzio su carta, Quartiere San Vitale, Sala Silentium, Bologna 2011 Verso l’altrove, Centro d’arte Futuramente, Pontedera (P) / Non d’Itaca si sogna, spazio d’arte Moretti, Carmignano 2012 Artisti in Cittadella, Fortezza Firmafede, Sarzana / In itinere. L’armadio dei bastoni di Nicola Micieli, Teatro del Silenzio, Laiatico 2013 Transiti, Centro congressi San Martino, Fermo / Il tempo si sospende, chiesa di Sant’Urbano, San Miniato / Distanti Diversi. Per una cultura anti copyright, SMSBiblio, Pisa 2015 Acquietati d’inchiostro. Incisioni 1970-2014, Biblioteca Giovanni Gronchi, Pontedera 2017 Percorsi d’Arte in Italia 2016, Il Mitreo Arte Contemporanea, Roma 2017 Bozzetti d’arte per un carro allegorico, Museo Michetti, Francavilla al Mare. Collezioni pubbliche Florean Museum, Maramures (Romania); Napoca Art Museum, Cluj (Romania); Gabinetto Stampe Antiche e Moderne, Museo Civico delle Capuccine, Bagnacavallo; Graphic Art Gallery, Varna (Bulgaria); Prahova County Art Museum, Ploiesti (Romania); Museo della Grafica “Le due Matrici”, Modica; Museo dell’Incisione, Acqui Terme; Museo Gilar-

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di, Querceta; Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi”, Torino; Muzeum Miasta, Ostrowa Wielkopolski (Polonia); Pinacoteca d’Arte Contemporanea “Casoli Pinta”, Casoli d’Atri; Pinacoteca Comunale Carmelo Floris, Olzai; Raccolta Associazione Incisori Veneti, Venezia; Raccolta Comunale d’Arte Contemporanea, Buti; Raccolta Comunale d’Arte Contemporanea, Piombino; Raccolta Comunale d’Arte Contemporanea, Ortonovo; Raccolta Comunale d’Arte

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Contemporanea, Pontedera; Raccolta delle Stampe Moderne della Cittadella dell’Oasi, Troina; Fondo associazione Diego Donati, Perugia; Fondazione Il Bisonte, Firenze; Collezione Archivio, Mantova; Collezione Grafica d’Arte, Milano. www.gianfrancotognarelli.it gianfranco.tognarelli@yahoo.it 338 7941783


Indice delle opere

Maurizio Governatori

Gianfranco Tognarelli

Colonna, 1997, olio su tela cm 210x18 Ø . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 Colonna, 1997, olio su tela cm 210x18 Ø . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 Colonna, 1997, olio su tela cm 195x12 Ø . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11

Andamenti, 2013, acrilico su tela cm 80x70 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32 Transito instabile, 2005, acrilico su tela cm 126x153 . . . . . . . . . 34-35

Senza titolo 2, 1994, acrilico su carta intelata cm 150x339 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12-13

Voglia di andare, 2011, acrilico su tela cm 110x110 . . . . . . . . . . . . . . 37

Incanti instabili, 2010, acrilico su tela cm 110x100 . . . . . . . . . . . . . . 36 Contemplazione, 2011-12, acrilico su tela cm 126x126 . . . . . . . . . . 38

Senza titolo 1, 1994, acrilico su carta intelata cm 150x255 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14-15

Geometria di luce, 2012, acrilico su tela cm 178x148 . . . . . . . . . . . . 39

Fuggiaschi, 1997, olio su tela cm 210x400

16-17

Luoghi mentali, 2014, acrilico su tela cm 110x110 . . . . . . . . . . . . . . . 40

Tenda 3, 2003, olio su tela cm 98,5x73,5 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

Jazz, 2012, acrilico su tela cm 160x130 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41

Transiti 1, 2009, olio su tela cm 220x280 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19

Relazioni, 2012, acrilico su tela cm 180x150 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42

Innocenti, 2008, olio su tela cm 170x140 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20-21

Frazioni di tempo, 2013, acrilico su tela cm 205x160 . . . . . . . . . . . 43

Innocente, 2008, olio su tela cm 170x140 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20-21

Passaggi, 2013-14, acrilico su tela cm 110x130 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44

Innocenza, 2008, olio su tela cm 170x140 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20-21

Raramente si intersecano, 2015, acrilico e olio su tela cm 110x100 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45

. . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Pescatori di luce, 2012, primo tempo, olio su tela cm 122x 150,5 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22-23

Ritmo di un interno, 2014, acrilico su tela cm 200x180 . . . . . . . . 46

Pescatori di luce, 2012, secondo tempo, olio su tela cm 122x115 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22-23

Sagome, 2016, acrilico su tela cm 120x92 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47

Pescatori di luce, 2012, terzo tempo, olio su tela cm 122 x 150,5 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22-23

Interferenze, 2017, acrilico su tela cm 100x120 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49

Natura morta, 2008, olio su tela cm 87,5x107,5 . . . . . . . . . . . . . . . . . 24

Nel silenzio meridiano, 2015, acrilico su tela cm 90x115 . . . . . . . . 50

Deposizione, 2014, olio su tela cm 98x125 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25

Zanego, 2013, acrilico su tela cm 70x100 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51

Autoritratto, 2010, olio su tela cm 105x95 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26

Estate, 2013, acrilico su tela cm 75x75 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52

Cosa vedono?, 2014, olio su tela cm 73x95 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27

Assonanze, 2013, acrilico su tela cm 80x70 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53

Nabca, 2016, olio su tela cm 140x105 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28

Improvviso, 2017, acrilico su tela cm 70x83 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .54

Continuità, 2016, acrilico su tela cm 120x100 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48

La porta rossa, 2016, olio su tela cm 87x107 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29 Nudo, 2017, olio su tela cm 150x180 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30-31

61


Indice

Presentazione di Francesco Belais, Assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Livorno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

Sospendere il presente, per il futuro, di Nicola Micieli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 Opere di Maurizio Governatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 Opere di Gianfranco Tognarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33 Note biografiche di Maurizio Governatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57 Note biografiche di Gianfranco Tognarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59 Indice delle opere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61



Š Copyright 2017 Comune di Livorno Finito di stampare nel mese di aprile 2017




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