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APERTAMENTE. Cosa resterà di questo III centenario dalla morte di San Francesco de Geronimo, Patrono di Grottaglie?
APERTAMENTE. Cosa resterà di questo III centenario dalla morte di San Francesco de Geronimo, Patrono di Grottaglie? Creato MARTEDÌ, 09 MAGGIO 2017 15:55 Ultima modifica il MARTEDÌ, 09 MAGGIO 2017 18:55 Pubblicato MARTEDÌ, 09 MAGGIO 2017 15:55 Scritto da LILLI D'AMICIS - DIRETTORE Visite: 184
"Cosa resterà degli anni 80" cantava Raf nella sua bella canzone nel 1989, mentre noi parafrasando questo titolo ci chiediamo: cosa resterà del III centenario dalla morte del nostro santo concittadino de Geronimo?; un anno dedicato al Santo dove in una bozza programmatica, di oltre un anno fa (ottobre 2015) si parlava di un imponente programma costituito da celebrazioni liturgiche, eventi culturali, arte, storia, mostre, etc. finalizzati a far conoscere nei dettagli la figura e la vita del de Geronimo, della sua santità, della sua missione popolare. In quella bozza erano previsti tanti pellegrinaggi al Santuario, che doveva rimanere aperto tutti i giorni per rendere omaggio ai resti mortali di Francesco situati nella bella urna di bronzo/argento fatta costruire dai grottagliesi nel 1948 a Napoli, e alla casa natale del Santo adiacente alla chiesa con ingresso su Via Spirito Santo. Ci sarebbe stato il coinvolgimento delle scuole di Grottaglie e non solo, presentazioni di pubblicazioni sulla vita e i http://www.oraquadra.com/cronaca/14778-apertamente-cosa-restera-di-questo-iii-centenario-dalla-morte-di-san-francesco-de-geronimo-patrono-di-grottaglie?tmpl=co...
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miracoli, convegni dedicati al Santo con atti pubblicati, pellegrinaggi organizzati al "Gesù nuovo" di Napoli e gemellaggio con la Città di Napoli, dove il nostro Santo visse operando tanti prodigi. Si indicava anche del rifacimento ed inaugurazione della pavimentazione a chianche dell'antica Via di mezzo (ora Via San Francesco de Geronimo) e di Via Madonna del Lume, omaggi musicali al Santo Patrono con inno giubilare a S. Francesco, cori polifonici, recital musicali e concerti all'organo rinascimentale (quest'ultimi eseguiti con partecipazione modestissima di popolo). In programma c'erano anche mostre d'arte, in ceramica, e varie tecniche pittoriche. (foto a dx cpola in degrado) Per la scuola si indicavano vari percorsi didattici, proposte di ripresa di alcune tradizioni, come quella della benedizione e distribuzione del pane, dell'olio di San Ciro e della diffusione del nome di Francesco per i nuovi nati nel tricentenario. Non mancavano incontri di riflessioni e di preghiera, vari pellegrinaggi del corpo del Santo presso chiese parrocchiali della provincia. Tutto questo venne suggellato in un incontro operativo/organizzativo nell’ottobre 2015, a cui parteciparono le seguenti persone che facevano parte della segreteria del Centenario: don Eligio Grimaldi, padre Florio Quercia sj, Ciro De Vincentis, Rosario Quaranta, Carlo Santoro, Franco Spagnulo, Alfredo Traversa e per la comunicazione Silvano Trevisani, giornalista. In quella riunione fu convenuto che entro aprile del 2016 si doveva provvedere al: Rifacimento delle chianche di Via Spirito Santo (scalelle) e del largo insistente davanti alle sale espositive del museo degeronimiano, dell'accesso della casa del Santo, della stradina Via Spirito Santo fino all'ingresso del Santuario e dell’accesso laterale alla sagrestia. Riapertura della porta della casa del Santo con installazione del vetro antiproiettile, portando a vista la porta erosa del ‘600 della casa del Santo. Rifacimento della cartellonistica indicante il Santuario dai vari ingressi cittadini nel Centro Storico. Verifica del funzionamento dell'illuminazione stradale delle vie perimetrali del Santuario. Di questi 4 punti solo la porta di accesso alla casa del Santo è stata portata a compimento, e chi si era fatto garante finanziariamente (preventivo dei lavori 2500€), ha messo su una commedia popolare alla Eduardo De Filippo, vantando primogenitura dell'idea, ma di operativo niente, tanto che una devota si è calata le mani in tasca, sborsando di suo la cifra necessaria per i lavori e nel giro di pochi giorni il lavoro è stato portato a compimento, circa due mesi fa. http://www.oraquadra.com/cronaca/14778-apertamente-cosa-restera-di-questo-iii-centenario-dalla-morte-di-san-francesco-de-geronimo-patrono-di-grottaglie?tmpl=co...
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Tutto il programma sopracitato è stato realizzato si e no al 30%, il tutto nella stonatura e quasi offesa al Santo e agli stessi Gesuiti, organizzandoli tutti o quasi nella Chiesa Madre (Collegiata), trascurando del tutto il Santuario che va detto è di una bellezza mozzafiato. Se non fosse stato per alcune Associazioni, quali Grott'Art, Teatro della Fede e Anteas Grottaglie che hanno organizzato eventi importanti nella stupenda cornice dove tutto parla di San Francesco de Geronimo, il Santuario sarebbe rimasto nell’ombra più totale. Da menzionare il lavoro di Alfredo Traversa che ha realizzato un pièce teatrale "Lu Cuntu" raccontando in modo appassionato la vita del Santo, e questo lavoro teatrale è stato più volte proposto nel Santuario, e una volta nella pineta dei Gesuiti, oltre ad essere proposto anche fuori Grottaglie. Allora cosa resterà del III Centenario? Resterà il capolavoro del rifacimento della cupola del Santuario, della ristrutturazione dei locali museali adiacenti alla casa del Santo, della pulizia della facciata della chiesa, della vista a giorno dietro un vetro di sicurezza della porte della casa natale, dell’automazione delle campane, del ripristino dell’ascensore e delle opere di sicurezza del terrazzo. Lavori che superano la somma di 300mila euro, raccolti da semplici donazioni di devoti cittadini grottagliesi, dal contributo del GAL Colline Joniche e dalla grande donazione di un benefattore. Raccolta operata attraverso un porta a porta dal Comitato Pro Cupola voluto dal compianto Padre Salvatore Discepolo SJ costituito da Rosa Saldutti, Antonio Arces, Cosimo Luccarelli e da altre persone operose che sotto il motto “Adottiamo una scandola” hanno permesso a devoti e cittadini grottagliesi di poter mettere il proprio nome o quello di un proprio caro su ogni singola mattonella della cupola. Grazie alla generosità di un grande benefattore che ha donato 90 mila euro, ed altre donazioni significative di singoli devoti, tutti i lavori a contorno della cupola sono stati eseguiti e la cupola è ritornata a risplendere di giorno e di notte attraverso i colori brillanti policromi delle nuove scandole. L’illuminazione notturna della cupola ha reso ancora più suggestivo questo lavoro in quanto è diventata un faro sulla città con lampade a risparmio energetico per non incidere molto sulla bolletta energetica che i Gesuiti pagano regolarmente. I Gesuiti a Grottaglie sono oggi una microscopica comunità religiosa locale, composta da tre persone anziane, rappresentata dal Padre Superiore Florio Quercia che in tutti i passaggi burocratici ha firmato i progetti inerenti ai rifacimenti e ai restauri relativi al Santuario quali: http://www.oraquadra.com/cronaca/14778-apertamente-cosa-restera-di-questo-iii-centenario-dalla-morte-di-san-francesco-de-geronimo-patrono-di-grottaglie?tmpl=co...
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consolidamento cupola, rifacimento rivestimento cupola, illuminazione della stessa, ricondizionamento sale museali, porta della casa natale, pulitura della facciata della chiesa e messa in sicurezza del terrazzo su cui sovrasta la cupola; un terrazzo che sarà visitabile dai pellegrini e/o turisti che attraverso l’uso dell’ascensore potranno vedere da vicino la bellezza della cupola rifatta e godere del panorama mozzafiato che si domina ai piedi della stessa. Lavori ulteriori che saranno avviati a breve grazie al contributo di un altro benefattore e di altri singoli privati cittadini per circa 15.000 euro. Tutto questo è stato possibile anche grazie alla maniacale e precisa dedizione al progetto, di un grande professionista architetto, abilitato al restauro e conservazione dei beni architettonici, grande esperto di ceramica, Francesco Carbotti, il quale è stato chiamato anni fa da padre Salvatore Discepolo sJ, venuto a mancare tre anni fa, ad intervenire sulla cupola che stava andando in pezzi e con pericolo di crollo. Lo stesso Carbotti insieme a padre Quercia, attuale superiore dei Gesuiti, si sono assunti enormi responsabilità su tutti questi lavori, e ancora oggi il cantiere non è chiuso in quanto a giorni inizieranno il lavori di ricondizionamento della facciata del Santuario che verrà ripulita e portata al suo antico splendore. Purtroppo tutto questo non sta avendo il giusto rilievo in quanto la solita mentalità del dividere per imperare, mettersi in mostra magari per meriti non propri, sta facendo chiudere questo III centenario da giochi poco piacevoli e da scorrettezze mirate a sminuire la grandezza del restauro della cupola, dell'apertura della porta della casa del Santo, dove stupide polemiche e giochini di bassa lega e gare di chi era stata l'idea di aprire la porta, sta sminuendo i fatti concreti. Insomma un tricentenario venato di polemiche, dove i Gesuiti sono stati quasi messi da parte, padre Quercia tirato per la giacchetta con comportamento ecumenico, conciliante con tutti che ha comportato situazioni imbarazzanti tali da lasciare che il Santuario venisse mortificato e coinvolto poco e niente nelle celebrazioni, perfino nella celebrazione solenne della chiusura dell'11 maggio che avverrà nella Chiesa Madre (Collegiata) e nella piazza Regina Margherita.
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A chi dobbiamo questa ulteriore decisione? Sicuramente a chi ha lavorato per dividere e non per unire le potenzialitĂ che erano tante, solo che non sono state sfruttate a dovere e forse perchĂŠ qualcuno voleva fare l'unico protagonista o quasi, facendosi bello con il lavoro di chi ha fatto poche parole ma tanti fatti concreti che resteranno nella storia del III centenario dalla morte del Santo grottagliese, Francesco de Geronimo che diceva "Tornate a Cristo!" e che se tornasse oggi in vita direbbe "Parlate di meno e fate i fatti in nome di Cristo, se siete veri cristiani". in fondo il video dell'ultima scandola posata dall'arch. Francesco Carbotti era il 13 marzo 2017
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