Diario della soprabalia Carlotta

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Diario della soprabalia Carlotta


Ciao!!

SONO Livio, IL TOPO D'ARCHIVIO!


Mi chiamo così perché vivo nel luogo misterioso dove sono raccolti con cura tutti i documenti preziosi che conservano la memoria dei fatti accaduti! I topini come me, di solito, amano rosicchiare le pagine saporite dei vecchi volumi… ma io sono un topo speciale, perché i libri non li mangio... li leggo!! Per questo ho scelto come mia dimora l’Archivio dell’Istituto degli Innocenti. Ed è un’ottima scelta, perché è uno spazio davvero grande! Quando la sera tutte le luci si spengono e l’Istituto si svuota, io mi aggiro libero per gli scaffali: prendo il mio manoscritto preferito e lo porto sul leggìo. Così mi sento davvero un signor topo, il padrone incontrastato del regno della carta! Dopo tanti anni tra filze e registri, una sera mi sono imbattuto in una scatola mai vista prima, che conteneva quattro preziosi diari scritti più di cento anni fa. Che scoperta! Le storie che vi ho trovato erano davvero speciali… Leggendoli insieme a me mentre visiti la mostra, potrai scoprire alcune cose sulla vita delle bambine e dei bambini vissuti agli Innocenti. Il primo diario che ho letto è stato quello di Carlotta, una delle soprabalie dello Spedale. Il tempo ha rovinato parte delle pagine, ma sono sicuro che insieme riusciremo a completare le parti mancanti!

Comincia così...


Io, sottoscritta Carlotta Bucci, di professione soprabalia, scrivo questo diario di mio pugno per conservare le memorie degli anni passati in questo Spedale degli Innocenti, dove vengono accuditi e cresciuti i bambini abbandonati e bisognosi di Firenze e delle campagne circostanti. Scriverò di quando i fanciulli sono condotti qui, di come sono subito curati e nutriti dalle balie presenti nello Spedale, che sono chiamate balie di casa. Con loro restano però solo alcuni giorni, perchÊ poi vengono mandati dalle balie di campagna per circa un anno.


Le balie Le balie degli Innocenti erano donne che allattavano dietro compenso i bambini affidati allo Spedale. Potevano allattare perchÊ avevano avuto anche loro un figlio, che però non aveva piÚ bisogno del loro latte, quindi potevano darlo ad altri! Appena arrivati i neonati erano affidati per alcuni giorni alle balie interne, donne del popolo che avevano lasciato temporaneamente la propria famiglia per lavorare presso gli Innocenti. Poi i bambini venivano affidati a una balia esterna, quasi sempre appartenente a una famiglia di contadini. Alle balie esterne, oltre allo stipendio, veniva dato un corredino di pezze e fasce, berretto e camiciolino per il bimbo. Tutte cose che dovevano riconsegnare se riportavano il bambino!

Ieri, 6 marzo 1861, sono stata svegliata nel cuore della notte da uno scampanellĂŹo insistente e sono corsa alla finestra ferrata...


Se vuoi scoprire perché Carlotta è stata svegliata e dove è andata, cerca nella sala questa fotografia che mostra il porticato esterno dello Spedale e una finestra quadrata molto molto importante. Chi voleva affidare un bambino agli Innocenti lo faceva passare attraverso quella finestra e lo adagiava sopra un morbido cuscino, poi suonava un campanello per avvertire del nuovo arrivo. La finestra era chiamata “ferrata” per via di alcune sbarre che permettevano di lasciare solo bambini appena nati, perché i bambini più grandi che avevano bisogno d'aiuto erano accolti in altre istituzioni.

ferrata


Al suono del campanello, Carlotta si è svegliata perché è una soprabalia. Il suo compito era quello di registrare le informazioni relative ai bambini appena arrivati e controllare il lavoro delle balie.

Attraverso le grate della finestra, qualcuno ha lasciato un neonato avvolto in una coperta. Il biglietto che lo accompagnava diceva: “fu depositato un maschio di nome

in questo Spedale di Firenze” .


Come hai letto, Carlotta prende nota di tante informazioni. La Soprabalia doveva essere molto scrupolosa e prendere nota di tutti gli oggetti e i documenti che i bambini portavano con sé al momento dell’arrivo. Purtroppo il diario si è rovinato con il tempo e non riusciamo a leggere il nome del bambino. Però il biglietto e la mezza medaglia li puoi vedere in questa sala.

SE RIUSCIRAI A TROVARLI, POTRAI SCOPRIRE IL NOME CHE ERA STATO DATO AL BAMBINO E COMPLETARE IL TESTO DEL DIARIO. DOPO QUESTA RICERCA, CONTINUIAMO A LEGGERE INSIEME...


Il bambino portava con sé la metà di una medaglietta di ottone raffigurante la Madonna. Troviamo spesso biglietti e medagliette di questo tipo. Tutte queste cose le conserviamo con cura nell’archivio...

Speravano di poter un giorno tornare a riprendere i loro bambini e in quel

SAI PERCHÉ I GENITORI SI PREOCCUPAVANO DI LASCIARE QUESTI OGGETTI?

caso avrebbero usato l'altra metà della medaglia, che avevano tenuto loro, per dimostrare di essere i genitori del bambino! Forse penserai che era più semplice usare il nome e la data di nascita. Leggi che cosa scrive Carlotta su questo argomento nel suo diario…


Siccome il bambino non portava con sĂŠ i documenti originali di battesimo, non abbiamo potuto chiamarlo come chiedevano i genitori, ma lo abbiamo battezzato il giorno dopo, con un nome e cognome nuovi. Lo abbiamo chiamato...

VUOI SAPERE QUALE NOME E' STATO POI DATO A QUESTO BAMBINO? FORSE CARLOTTA CI PUO' AIUTARE, VEDIAMO COSA RACCONTA...


Tutti questi particolari, li annoto velocemente su un quadernuccio dove scrivo veloce e a volte mi scappa anche qualche errore di ortografia! Poco male, perché poi lo scrivano ricopia tutto in bella in un grande registro intitolato “Balie e Bambini”. Qui vengono trascritte tutte le informazioni sull’arrivo del bambino, e anche quelle future che lo riguarderanno: da chi andrà a balia, se cambierà famiglia, se si sposerà…

Quindi lo scrivano scriveva in bella copia in un registro le cose annotate dalla soprabalia. Per fortuna anche il Registro di cui parla Carlotta si trova in questa sala. Se guarderai con attenzione nella pagina destra, in alto, troverai il nome e il cognome che erano stati dati al bambino di cui ci parla Carlotta, e potrai completare anche questa parte del diario.


Come hai letto, ai bambini abbandonati venivano dati nomi e cognomi nuovi. Per molti anni questi bambini avevano avuto tutti gli stessi cognomi, che ricordavano il fatto di essere stati lasciati dai genitori (come per esempio Diotallevi, Innocenti, Angioletti, Esposito, Proietti, Maltrovati), poi si decise di dare a ogni bambino un cognome diverso per non far scoprire quello che gli era successo.

COME LI CREAVANO TUTTI QUESTI COGNOMI?

Si utilizzavano diminutivi, vezzeggiativi o varianti di tante parole, seguendo l'ordine alfabetico. Vuoi provare a fare un gioco? Immagina tu tante diverse versioni del tuo cognome! Ora torniamo a un'altra pagina del diario di Carlotta...


Il 17 marzo è ufficialmente nata l’Italia! Dalla mia finestra vedo qualche bandiera tricolore! Oggi, 19 marzo 1861, alle ore 9 e un quarto pomeridiane, abbiamo accolto una bambina che era stata lasciata fuori dalla finestra ferrata. Addosso aveva un bigliettino con scritto

Anche in questa pagina ci sono delle parole che non si riesce a leggere. Però il biglietto di cui parla Carlotta è esposto in questa sala. Se lo troverai, potrai scoprire cosa c'era scritto e completare il diario.


Oggi, 13 settembre 1865, due genitori hanno lasciato una neonata qui da noi, accompagnata da un bigliettino con un fiorellino disegnato, in cui era scritto che la bambina era nata il

L’abbiamo chiamata Raffaella. Spero che, quando la loro situazione sarà migliorata, vengano a riprenderla!


VUOI SCOPRIRE QUANDO E' NATA RAFFAELLA? TROVA IL BIGLIETTO ESPOSTO NELLA SALA E COMPLETA IL DIARIO

ORA LEGGIAMO UN'ALTRA PAGINA SCRITTA DA CARLOTTA...


Sono passati molti anni da che lavoro qui. Oggi ho festeggiato il mio ventesimo anno di lavoro! Ma questi sono giorni molto emozionanti per tutti… infatti, a partire dal 1° luglio 1875, non ci sarà più la finestra ferrata, ma avremo un vero “Ufficio di Consegna”, cioè una stanza adibita all’accoglienza dei bambini. Alle ultime due creature che sono state introdotte tramite la finestra ferrata la notte del 30 giugno, abbiamo dato nomi e cognomi che ricordassero questo evento: sono stati chiamati


PER COMPLETARE QUESTI NOMI CONSUMATI DAL TEMPO, TROVA NELLA STANZA I DOCUMENTI RELATIVI AGLI ULTIMI DUE BAMBINI LASCIATI NELLA FINESTRA FERRATA.

A te quali sembrano i nomi piu' adatti per indicare gli ultimi bambini lasciati allo Spedale, prima della chiusura della finestra ferrata?


Oggi fa un gran caldo… per fortuna nella nuova stanza adibita nel 1891 ad Ufficio di Consegna si sta abbastanza al fresco! Nella sala ci sono tutti gli strumenti utili per le prime valutazioni da fare sui bambini. C’è la scrivania dove lo scrivano sta seduto e annota tutti i dati dei bambini appena arrivati. Dietro la scrivania c’è un per segnare l’ora di arrivo, e nel tavolo accanto alla scrivania una

per pesare i neonati appena arrivati.

Dopo essere stati registrati dallo scrivano i bambini sono portati nella Sala di Prima Osservazione, dove i bambini sono messi a riposare nelle

dipinte di bianco.


Se vuoi completare anche questa parte del diario di Carlotta, trova le foto dell’Ufficio di Consegna e della Sala di Prima Osservazione esposte in mostra...


SE SEI CURIOSO DI CONOSCERE ANCORA NUOVE STORIE, PUOI PRENDERE UN ALTRO DIARIO CHE HO TROVATO IN ARCHIVIO. LEGGENDOLI INSIEME SCOPRIREMO MOLTE ALTRE COSE SULLE BAMBINE E I BAMBINI VISSUTI AGLI INNOCENTI NEL PASSATO!

Percorso didattico realizzato nell’ambito della mostra Figli d’Italia e del progetto Crescere che avventura www.mudi.firenze.it

Con il sostegno e il contributo di

Partner FONDAZIONE


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