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CE S AR O
QUESTO VOLUME, SPROVVISTO DI TALLONCINO A FRONTE (O OPPORTUNAMENTE PUNZONATO O ALTRIMENTI CONTRASSEGNATO), È DA CONSIDERARSI COPIA DI SAGGIO - CAMPIONE GRATUITO, FUORI COMMERCIO (VENDITA E ALTRI ATTI DI DISPOSIZIONE VIETATI: ART. 17, L.D.A.). ESCLUSO DA I.V.A. (DPR 26-10-1972, N.633, ART. 2, 3° COMMA, LETT. D.). ESENTE DA DOCUMENTO DI TRASPORTO.
COMPETENTI IN ITALIANO
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Collana a cura di Franca Bosc
30 E LO DE
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Frequentare un’università italiana obbliga non solo a confrontarsi con materie nuove ma anche con l’“italiano dello studio”. La lingua usata dai docenti a lezione, nei manuali o negli articoli scientifici presenta, infatti, caratteristiche un po’ diverse dall’italiano “standard” insegnato nei comuni corsi di lingua. 30 e Lode è uno strumento pensato per aiutare studenti adulti di italiano L2/LS a orientarsi in questa lingua accademica. Il libro è ideale per lo studio individuale a partire da un livello intermedio di competenza dell’italiano (B1/B2), ma è adatto anche per la pratica di classe. L’approccio del volume al testo accademico può essere utile, infine, anche a studenti di madrelingua italiana. Ecco allora otto unità didattiche suddivise in tre macroaree tematiche (umanistica, giuridicoeconomica, salute), che lo studente può svolgere sistematicamente o da cui può selezionare attività e materiali sulla base dei propri interessi o necessità.
Cesaroni - Ferrara - Marani - Schenetti
L’italiano per sopravvivere all’università
In copertina: © Depositphoto
30 E LODE
COMPETENTI IN ITALIANO
La collana, diretta da Franca Bosc, presenta strumenti concreti per lo studio della lingua italiana, fornendo in forma piacevole e facilmente navigabile conoscenze e competenze. I volumi possono essere utilizzati sia in aula sia per lo studio individuale con le chiavi per l’autocorrezione.
La Linea Edu
Paola Cesaroni - Carla Ferrara Tommaso Marani - Davide Schenetti
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L’italiano per sopravvivere all’università IVITÀ T T A N CO
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Paola Cesaroni - Carla Ferrara - Tommaso Marani - Davide Schenetti
30 E LODE
L’italiano per sopravvivere all’università
IL LIBRO IN DIGITALE
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© Loescher Editore - Torino 2022 www.loescher.it I diritti di elaborazione in qualsiasi forma o opera, di memorizzazione anche digitale su supporti di qualsiasi tipo (inclusi magnetici e ottici), di riproduzione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), i diritti di noleggio, di prestito e di traduzione sono riservati per tutti i paesi. L’acquisto della presente copia dell’opera non implica il trasferimento dei suddetti diritti né li esaurisce. Le fotocopie per uso personale (cioè privato e individuale, con esclusione quindi di strumenti di uso collettivo) possono essere effettuate, nei limiti del 15% di ciascun volume, dietro pagamento alla S.I.A.E. del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Tali fotocopie possono essere effettuate negli esercizi commerciali convenzionati S.I.A.E. o con altre modalità indicate da S.I.A.E. Per le riproduzioni ad uso non personale (ad esempio: professionale, economico, commerciale, strumenti di studio collettivi, come dispense e simili) l’editore potrà concedere a pagamento l’autorizzazione a riprodurre un numero di pagine non superiore al 15% delle pagine del presente volume. Le richieste per tale tipo di riproduzione vanno inoltrate a Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali (CLEARedi) Corso di Porta Romana, n. 108 20122 Milano e-mail autorizzazioni@clearedi.org e sito web www.clearedi.org L’editore, per quanto di propria spettanza, considera rare le opere fuori del proprio catalogo editoriale. La fotocopia dei soli esemplari esistenti nelle biblioteche di tali opere è consentita, oltre il limite del 15%, non essendo concorrenziale all’opera. Non possono considerarsi rare le opere di cui esiste, nel catalogo dell’editore, una successiva edizione, le opere presenti in cataloghi di altri editori o le opere antologiche. Nei contratti di cessione è esclusa, per biblioteche, istituti di istruzione, musei e archivi, la facoltà di cui all’art. 71 - ter legge diritto d’autore. Maggiori informazioni sul nostro sito: www.loescher.it/fotocopie/ Ristampe 6
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Soluzioni degli esercizi e altri svolgimenti di compiti assegnati Le soluzioni degli esercizi, compresi i passaggi che portano ai risultati e gli altri svolgimenti di compiti assegnati, sono tutelate dalla legge sul diritto d’autore in quanto elaborazioni di esercizi a loro volta considerati opere creative tutelate, e pertanto non possono essere diffuse, comunicate a terzi e/o utilizzate economicamente, se non a fini esclusivi di attività didattica. Solutions of the exercises The solutions of the exercises, including the steps leading to the results and other forms of treatment of the assigned exercises, are protected by Copyright Law (L.633/1941) as a modification of the exercises deemed original creative intellectual property work and therefore may not be used economically or disseminated to third parties, except for the exclusive purpose of teaching activities. Diritto di TDM L’estrazione di dati da questa opera o da parti di essa e le attività connesse non sono consentite, salvi i casi di utilizzazioni libere ammessi dalla legge. L’editore può concedere una licenza. La richiesta va indirizzata a tdm@loescher.it Data mining out of this work or parts thereof and connected uses are not allowed, unless for free uses permitted by law. Publisher may agree to license specific uses. The request may be sent to tdm@loescher.it
ISBN 9788858343548 In alcune immagini di questo volume potrebbero essere visibili i nomi di prodotti commerciali e dei relativi marchi delle case produttrici. La presenza di tali illustrazioni risponde a un’esigenza didattica e non è, in nessun caso, da interpretarsi come una scelta di merito della Casa editrice né, tantomeno, come un invito al consumo di determinati prodotti. I marchi registrati in copertina sono segni distintivi registrati, anche quando non sono seguiti dal simbolo .
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Nonostante la passione e la competenza delle persone coinvolte nella realizzazione di quest’opera, è possibile che in essa siano riscontrabili errori o imprecisioni. Ce ne scusiamo fin d’ora con i lettori e ringraziamo coloro che, contribuendo al miglioramento dell’opera stessa, vorranno segnalarceli al seguente indirizzo: Loescher Editore Sede operativa - Via Vittorio Amedeo II, 18 10121 Torino - Fax 011 5654200 - clienti@loescher.it Loescher Editore Divisione di Zanichelli editore S.p.A. opera con Sistema Qualità certificato secondo la norma UNI EN ISO 9001. Per i riferimenti consultare www.loescher.it
Coordinamento editoriale: Elga Mugellini, Andrea Ghezzi Redazione: Edizioni La Linea - Bologna Progetto grafico: Massimo Pastore Impaginazione: Angela Ragni - Edizioni La Linea Illustrazioni: Maurizio Lacavalla Ricerca iconografica: Giorgio Evangelisti Fotolito: Walter Bassani - Bascapè (PV) Stampa: Vincenzo Bona S.p.A. - Strada Settimo, 370/30 - 10156 Torino
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Presentazione Competenti in italiano: la collana La collana si rivolge a studenti di italiano L2, ma ha anche un occhio per l’italiano L1, e intende offrire volumi di facile consultazione che approfondiscano un solo argomento grammaticale, lessicale o pragmatico-funzionale che lo studente affronta autonomamente perché guidato da spiegazioni, test e chiavi delle attività. I volumi presentano una suddivisione progressiva dell’argomento permettendone il graduale ampliamento secondo i livelli linguistici del Quadro Comune Europeo di Riferimento e le indicazioni del Profilo della lingua italiana di Spinelli e Parizzi. Si affrontano quegli esponenti linguistici che costituiscono un problema per chi si avvicina all’italiano, ad esempio l’uso dei tempi verbali al passato con particolare attenzione all’aspetto verbale oppure l’uso dei connettivi che anche per gli studenti italofoni, talvolta, possono rappresentare un ostacolo. L’intenzione è di creare uno scambio, un’andata e ritorno tra la didattica dell’italiano L2 e L1: il docente di L2 è consapevole che il suo campo d’intervento spazia dall’educazione linguistica all’educazione alla comunicazione ed è abituato a selezionare ciò che è linguisticamente prioritario in quanto funzionale e utilizzabile in rapporto ai bisogni di comunicazione, a privilegiare alcune tecniche e strategie didattiche e a utilizzare testi stimolanti e attuali. Ogni Unità prevede una chiara divisione tra la sezione teorica e la sezione applicativa. Le attività sono elaborate per l’autoapprendimento: lavoro individuale, tipologie molto varie di esercizi cercando, senza forzare, di avvicinarsi in alcuni casi anche alla logica del gioco. Si parte da un testo con l’obiettivo di verificare le conoscenze dello studente con una riflessione e di avvicinarsi al tema dell’Unità, segue la spiegazione che dà il via alle attività di riconoscimento, di ricostruzione di un testo e di uso dell’argomento affrontato. Il test finale permette allo studente di verificare i suoi progressi e di rinforzare le sue eventuali lacune. I volumi sono versatili e possono essere utilizzati sia per la fruizione individuale sia per l’approfondimento in classe con la presenza del docente. 30 e lode Per affrontare lo studio accademico nella lingua non materna è necessario possedere il livello che il QCER (Quadro Comune Europeo di Riferimento) indentifica nel B2 e disporre di abilità cognitive sviluppate. Il lettore, non di madrelingua ma esperto nel settore, riesce ad anticipare, a prevedere o a indovinare gran parte dei concetti che non potrebbe capire se usasse soltanto la sua competenza linguistica. In altre parole, è proprio la conoscenza dell’argomento che guida fortemente l’operazione di decodifica del messaggio. Lo studente universitario si trova invece a metà del guado perché deve approfondire le conoscenze specifiche della disciplina, non ancora fissate talvolta in L1, e comprendere testi specifici, per lo più espositivi e argomentativi, in italiano. Il testo accademico abbonda di termini tecnici e presenta una complessa organizzazione morfosintattica e testuale; il dato più immediato è infatti la concentrazione di termini disciplinari, spesso sottoposti a rideterminazione, e l’estrema condensazione delle informazioni. Gli autori di 30 e lode hanno affrontato le caratteristiche del testo accademico elaborando unità didattiche cha spaziano dalla storia dell’arte alla medicina all’economia e sviluppando, con uno spiccato senso dell’umorismo carico di informazioni socioculturali, attività coinvolgenti. L’obiettivo degli esercizi è di accompagnare, dal punto di vista lessicale, morfosintattico e testuale, lo studente nel testo con suggerimenti efficaci per superare gli ostacoli e, soprattutto, per fornirgli tecniche di comprensione del testo che potrà mettere in atto individualmente nel suo percorso universitario. Si va dalle mappe al riordino dei testi fino alla stesura di appunti per favorire anche a livello cognitivo il passaggio dalla L1 all’italiano, senza dimenticare che ogni costruzione delle conoscenze in un contesto scolastico, quali che siano le discipline prese in considerazione, passa attraverso un lavoro linguistico. Considerato il livello di partenza richiesto non è stata elaborata alcuna prova di verifica iniziale e finale e il testo risulta utile anche per gli studenti di madrelingua italiana. Gli autori, docenti di italiano all’Università di Erlangen-Norimberga in Germania, con la loro pluriennale esperienza didattica introducono con maestria e leggiadria lo studente nel mondo accademico aiutandolo a migliorare la lingua e a impadronirsi delle strategie utili per fissare i contenuti. Franca Bosc
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PRESENTAZIONE
Cantami o diva, o della fatica di iniziare Care studentesse, cari studenti, un giorno inizierete a lavorare e vi troverete a partecipare a una riunione. La prima volta sarà emozionante, la seconda interessante, la terza inizierà già a sembrarvi quello che realmente è: una commedia teatrale in cui ogni partecipante recita la sua parte. Vedrete quindi le stesse persone che fino a dieci minuti prima parlavano normalmente, che, appena inizia la riunione cominciano a esprimersi in modo strano: dicono “qual è la nostra vision?” e intendono “dove vogliamo andare?”, parlano di “risorse umane” e intendono “persone”, sono preoccupati perché altre persone che fanno il loro stesso lavoro – e loro chiamano competitors – potrebbero essere più brave e avere un prodotto che “impatta” meglio, cioè che “vende di più”. Dopo un po’ vi abituerete e dopo un altro po’ inizierete anche voi a parlare così. È il momento in cui smettete di essere pubblico e diventate attrici e attori. E potete decidere come far continuare la storia. La stessa cosa vi succederà quando entrerete per la prima volta in un’università (italiana). Ragazzi fuori, o del divario da colmare Nella nostra vita di insegnanti di italiano LS (scusate: “italiano come lingua straniera”) abbiamo tutti i giorni in classe ragazze e ragazzi come voi che vogliono prepararsi a un periodo di studio in Italia. Vengono, ascoltano, imparano, partono. E (a volte) tornano. E se tornano, in genere ci raccontano che è andato tutto benissimo, che hanno fatto nuove amicizie, conosciuto nuovi posti, mangiato benissimo e messo su qualche chilo, visto opere d’arte e fatto bagni in mare. E ce lo raccontano in un italiano molto migliore di quello che avevano prima di partire. Però... Però ci raccontano anche che sono andati all’università, che hanno seguito tanti corsi, ma con grande fatica, perché il personale docente (ma anche quello delle segreterie, degli uffici o delle biblioteche) a volte parlava in modo diverso da quello che avevano imparato a lezione da noi. Insomma: è possibile parlare bene una lingua, ma avere lo stesso difficoltà a seguire una lezione universitaria, proprio perché ogni ambiente ha il suo modo specifico di dire le cose, con un lessico e una grammatica particolari. E questo non vale solo per il mondo dell’università ma anche per ogni singola materia: una professoressa di ingegneria si esprime in modo diverso rispetto a un professore di storia dell’arte. Esiste quindi un divario (nelle riunioni, quando lavorerete, lo chiameranno gap) tra l’italiano che avete imparato voi e quello che vi serve per non perdervi nel mondo universitario del nostro Paese. Questo divario è il tema di questo volume. Focalizzare (scusate: “capire”) il bisogno ci ha aiutato anche a definire il nostro pubblico: siete voi, ragazze e ragazzi che avete una conoscenza intermedia dell’italiano e volete studiare un semestre in Italia. Siete voi, che volete una laurea italiana. Siete voi, che state per iniziare una specializzazione in Italia. Siete voi che amate le materie umanistiche. E anche voi, che invece preferite l’ambito giuridico-economico. Ma naturalmente anche voi, che avete un debole per le scienze naturali. Noi abbiamo preso le vostre passioni e ci abbiamo costruito sopra il libro: le unità si sviluppano attorno ad argomenti di queste tre macroaree, ma crediamo possano interessare tutti, anche chi studia altro. Bugiardino, o delle cose da sapere Ogni unità inizia con una breve introduzione all’argomento. Qui vi spieghiamo di cosa stiamo parlando e vi forniamo (scusate: “vi diamo”) un po’ del lessico che vi servirà per il lavoro successivo. Al centro di ogni unità c’è un testo originale preso da uno dei libri che potreste dover studiare o da uno degli articoli che potreste dover scrivere – un giorno – all’università. Dopo avere lavorato sulla comprensione del testo e avere esercitato alcune competenze utili per la lezione (prendere appunti, schematizzare o formulare ipotesi sul testo che vi trovate di fronte), vi verrà chiesto di riflettere su alcuni fenomeni linguistici tipici per il livello o per il genere testuale. Potete seguire l’ordine che abbiamo dato noi alle unità, ma potete anche partire dai vostri interessi ed esplorare il resto solo in seguito: il libro non ha una vera progressione grammaticale e non c’è una trattazione sistematica degli argomenti, perché questo non è un manuale e neppure un libro di testo. E le varie unità non hanno lo scopo di presentarvi in modo sistematico tutto il lessico specialistico dello scibile (scusate: “del sapere”) umano e neanche quello di spiegarvi tutte le forme e le eccezioni del passato remoto o del congiuntivo. Vorremmo, invece, farvi acquisire un metodo che vi permetta di orientarvi 4
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PRESENTAZIONE
e lavorare con la lingua dell’università. Il libro che avete per le mani può quindi essere utile anche per voi, che l’italiano lo parlate come L1 (scusate: “madrelingua”), poco importa se non avete mai lasciato il nostro Paese o se non ci siete mai entrati prima. Quasi tutte le attività sono a risposta chiusa, perché il libro è stato pensato per voi che lavorate autonomamente (ma non per questo necessariamente da soli) per migliorarvi, ma troverete anche qualche esercizio per cui non è possibile dare una proposta di soluzione. Speriamo che siano per voi un pretesto per confrontarvi con altre persone, per chiedere, cercare e scoprire. Perché uno studio all’università, per fortuna, è ancora molto di più di un foglio di domande a risposta multipla. Per lavorare con questo libro vi servono solo un posto tranquillo da qualche parte e qualcosa per scrivere. Tutto il resto ce l’abbiamo messo noi, compresi i consigli per le pause (qualcuno forse ha già sentito Umberto Eco parlare di intertestualità e “pigrizia del testo”, tutti gli altri possono digitare i titoli delle unità in un motore di ricerca) e una guida d’eccezione: una professoressa curiosa di tutto (come voi). Sarà lei ad accompagnarvi lungo le pagine del libro e ad aiutarvi quando le cose si fanno complicate. Ha una pettinatura particolare e un’eleganza antica, ma è una figura estremamente moderna, come quella a cui ci siamo ispirati: Rita Levi Montalcini (1909-2012). Non l’abbiamo presa a modello perché ha vinto un Nobel (1986), o almeno non solo per quello. L’abbiamo scelta perché aveva uno stile e una classe che facevano risplendere uno stadio, se ci entrava; perché era fragile nei lineamenti, ma al contempo dritta e forte come un faro tra le onde. E perché ha sempre saputo parlare ai giovani, spingendoli a “inventare” il mondo, cioè a smettere di essere pubblico e a diventare attrici e attori della nostra società. Per decidere come far continuare la storia. Buon lavoro!
Le Autrici e gli Autori
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Indice PRESENTAZIONE 1
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LA GRANDE BELLEZZA
o del Made in Italy
Per cominciare Cosa dice la letteratura Rinascimento e Made in Italy Dentro la lingua La scelta: indicativo o condizionale? Come si formano le parole Prima o dopo? La posizione degli aggettivi
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Pag. 7 11 15 14 14 15 18
INDOVINA CHI VIENE A CENA?
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o della conservazione del Cenacolo Per cominciare Cosa dice la letteratura Un patrimonio fragile. La conservazione del Cenacolo Il Cenacolo Dentro la lingua Passato remoto e passato prossimo La particella ne Un po’ di gerundio: quando lo usiamo Come si formano le parole
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tutti insieme appassionatamente
o della critica letteraria
Per cominciare Cosa dice la letteratura La letteratura italiana dell’immigrazione Dentro la lingua Orientarsi (senza perdersi) in un testo La costruzione impersonale con il si Il participio passato e la concordanza di aggettivi/participi nelle costruzioni con il si
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il capitale umano
o dell’economia della migrazione Per cominciare Cosa dice la letteratura Imprenditori immigrati: minaccia o opportunità? Dentro la lingua Le espressioni fisse per fare paragoni Miniprefissi per megaeffetti: i prefissi per creare superlativi Mi concede? La frase concessiva Il pronome combinato ci si
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TOLO TOLO
Per cominciare
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o della giurisprudenza della migrazione
Per cominciare Cosa dice la letteratura Libertà di circolazione e divieto di espulsione Dentro la lingua Due passi nel passivo Un’altra costruzione passiva Mi è sembrato di vedere un vi: l’avverbio vi Nel labirinto delle leggi
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via col vento
o dei patogeni e del clima Per cominciare Cosa dice la letteratura Covid-19 tra inquinamento e clima Dentro la lingua Il suffisso -geno Una questione di registro: usare espressioni coerenti con il contesto Un po’ di congiuntivo: alcune funzioni Un po’ di condizionale: il condizionale di dissociazione Che rottura di frasi! La frase scissa
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la grande abbuffata
o dello star bene mangiando Per cominciare Cosa dice la letteratura Il concetto di dieta Dentro la lingua Formazione delle parole Connettivi
titoli di coda
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IN nome del popolo sovrano
o delle politiche della migrazione
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Cosa dice la letteratura Se lo straniero diventa cittadino Dentro la lingua Linguaggio accademico e linguaggio informale Le frasi relative Il modo delle frasi relative Relative restrittive e relative descrittive Che o il quale? Aggettivi composti: una questione lessico-grammaticale
o del ponderato tentativo
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di una Postfazione scorretta
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BELLEZZA 1 LA GRANDE Made in Italy o del
Lo sapevate che... Magari vi interessa la moda Made in Italy. Se è così, ci sono buone probabilità, statisticamente parlando, che voi siate tra i 25 milioni di follower di Chiara Ferragni. E se è così, allora dovreste conoscere anche Isabella d’Este. Perché? Io sono convinta che la prima non esisterebbe senza la seconda, e vi dico il motivo. Isabella d’Este aveva 18 anni quando Cristoforo Colombo, nel 1492, arrivò in America, pensando che fosse l’India. Era figlia dei signori di Ferrara (che infatti è chiamata ancora oggi la città estense), ma la sua vita è legata soprattutto a Mantova, dove si trasferì dopo il matrimonio con Francesco II Gonzaga, che era il signore di Mantova. Mantova e Ferrara erano due tipiche corti del Rinascimento e i d’Este e i Gonzaga erano due classiche famiglie di signori rinascimentali, con una grande passione per l’arte e per la guerra. E infatti, mentre il marito Francesco era impegnato a fare la guerra, Isabella faceva la “mecenate”, cioè aiutava, proteggeva e sosteneva i più importanti artisti dell’epoca. Il suo nome era una specie di garanzia: quello che piaceva a Isabella piaceva a tutti. I vestiti che indossava lei diventavano subito di moda in tutta Europa. Oggi la chiameremmo influencer e, magari, seguireste lei al posto di Chiara Ferragni... Forse non vi ho convinti, ma spero di avervi fatto venire voglia di leggere questa prima Unità, in cui faremo un viaggio lungo 500 anni, dal Rinascimento di Isabella d’Este fino all’eccellenza del Made in Italy (spoiler: che non è solo moda).
Per cominciare 1
Secondo te, in quali di questi settori il Made in Italy è molto forte? metallurgia • biomedicale • ceramico • trasporto aereo • rubinetteria • alimentare • occhialeria • due ruote • calzature • strumenti high tech • distillati (spirits) .............................................................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................................................
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1. LA GRANDE BELLEZZA o del Made in Italy
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Indica i prodotti che secondo te sono Made in Italy. Trascrivi poi sotto ogni foto il nome corrispondente, scegliendolo tra quelli dati. montatura da vista/da sole • scarpe • scarponi da sci • capo di moda e borsa • computer e dispositivi periferici • motorino/scooter • auto di lusso • bicicletta da corsa • dispositivo medico • barca da diporto • imballaggio/packaging • miscelatore • divano e illuminazione di design • cellulare • caffettiera moka • elettro-utensili professionali • mozzarelle e burrate, affettati • pasta alimentare • prosecco • piastrelle
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Abbina ciascun prodotto Made in Italy dell’esercizio precedente al suo settore. moda/abbigliamento
arredamento/casa
automazione/ meccanica/plastica
alimentari/vini
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1. LA GRANDE BELLEZZA o del Made in Italy
Come hai appena visto, i settori del Made in Italy sono molti: li conoscevi tutti? E sapevi che i caratteri distintivi che accomunano i suoi prodotti, dall’alta moda alle piastrelle per il bagno, dalle biciclette da corsa ai rubinetti, sono il design e la raffinatezza, la qualità e la grande competenza con cui sono realizzati, oltre al buon rapporto qualità/prezzo? I prodotti del Made in Italy sono importanti anche nel più generale interesse per il brand Italia. Con questa espressione si intende tutto ciò che di positivo si associa al nostro Paese: moda, arredamento, design, prodotti gastronomici, ma anche arte, patrimonio storico, modo di fare business. Secondo il Nation Brands 2021, il report della Brand Finance, la più importante società di consulenza del mondo per la valutazione del brand e degli altri asset intangibili, il marchio “Italia” è al nono posto tra i cento “brand nazione”, ordinati secondo il loro valore economico e finanziario. L’attrattività del marchio Italia deriva dalla ricchezza storica e artistica dell’Italia e dal nostro stile di vita, ma cresce in termini di credibilità e immagine positiva grazie al contributo di brand italiani come Ferrari e Gucci, tanto per citare due esempi tra tutti. E, ultimamente, anche grazie alle tante vittorie nello sport (Europei di calcio e di pallavolo, Olimpiadi, Mondiali di ciclismo) e alla notorietà di una nuova generazione di cantanti e band, come ad esempio i Måneskin, la rock band italiana che sta scalando le classifiche musicali di tutto il mondo! 4
Che cosa altro sai del Made in Italy? Indica la risposta giusta. 1.
A proposito di Made in Italy si parla spesso di 4A. Secondo te, dopo quello che hai visto finora, questa espressione indica le lettere iniziali a. delle caratteristiche dei prodotti Made in Italy: abbordabili nei prezzi, accattivanti nel design, adattabili a ogni occasione, attuali nelle forme. b. delle più importanti aziende del Made in Italy: Alessi (accessori casa), Armani (moda), Asti (Vini e Spumanti), Aprilia (moto). c. dei macro-settori in cui il Made in Italy è forte: abbigliamento, alimentari, arredamento, automazione.
2.
L’orologeria di lusso produce ricchezza per a. 14 milioni di euro l’anno. b. 141 milioni di euro l’anno. c. 1400 milioni di euro l’anno.
5.
Di pasta, esistono circa a. 80 formati diversi. b. 200 formati diversi. c. 500 formati diversi.
3.
Le aziende di rubinetteria a. offrono lavoro a circa 1000 lavoratori. b. utilizzano materiali tradizionali. c. sono distribuite in tutto il Nord Italia.
6.
L’Italia è il primo esportatore al mondo di a. piastrelle. b. abiti in seta. c. automobili.
4.
Tra le regioni italiane esportatrici di pasta, il primato spetta a a. Veneto. b. Emilia-Romagna. c. Campania.
7.
Il gruppo di prodotti Made in Italy più esportato nel mondo è a. cioccolato, caffè, tè, spezie e piatti pronti. b. vini. c. pasta, pane e farinacei. 9
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1. LA GRANDE BELLEZZA o del Made in Italy
8.
A Mirandola, in Emilia-Romagna, nella più importante area di produzione biomedicale italiana, sono attivi a. 500 addetti con 200 milioni di euro di fatturato. b. 1000 addetti con 600 milioni di euro di fatturato. c. 5000 addetti con 1 miliardo di euro di fatturato.
9.
Una gran parte della produzione di mobili del Made in Italy si concentra tra le seguenti regioni a. Friuli-Venezia Giulia, Lombardia e Veneto (Italia settentrionale). b. Lazio, Umbria e Marche (Italia centrale). c. Puglia, Campania e Sicilia (Italia meridionale).
10. L’Espresso Coffee Maker (model 9090) 1978 della ditta Alessi è esposta al a. b. c.
5
useo del Design della Triennale di Milano. M Design Museum di Londra. MoMa di New York.
Abbina alle seguenti caratteristiche del Made in Italy un prodotto che conosci. Caratteristiche 1. Qualità 2. Raffinatezza 3. Buon rapporto qualità/prezzo 4. Design
Nome del prodotto ........................................................................................................................................... ........................................................................................................................................... ........................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................
Stai per leggere un articolo in cui si associa il Made in Italy al Rinascimento (XV-XVI secolo). Prima però dobbiamo fare un rapido viaggio nel tempo. Il Rinascimento (termine che significa “rinascita”) è un’epoca di straordinaria crescita artistico-culturale, favorita da un forte sviluppo dell’economia, del commercio e della popolazione in tutta Europa. In Italia, città come Firenze, Milano e Venezia, lo Stato Pontificio, e piccole città-stato, come Ferrara, Mantova e Urbino, si contendono i migliori artisti del tempo: Brunelleschi, Donatello, Botticelli, Leonardo, Michelangelo, Raffaello, Tiziano, Tintoretto e molti altri. Nel Rinascimento la filosofia, la letteratura, le scienze e l’arte in generale vivono un enorme sviluppo. Vengono riscoperti i classici latini e greci, che diventano il modello da seguire in ogni branca della cultura. Mentre nel Medioevo al centro del mondo c’era Dio, nel Rinascimento c’è l’uomo, che sa costruirsi il proprio destino e controllare le forze della natura. Il Rinascimento è l’epoca in cui i pittori e gli architetti applicano per la prima volta la prospettiva, analizzano stili e tecniche costruttive del mondo classico e studiano il corpo umano alla ricerca della bellezza ideale. 10
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1. LA GRANDE BELLEZZA o del Made in Italy
Cosa dice la letteratura 6
Leggi questo testo tratto da uno studio recente sul Made in Italy. Titolo: Rinascimento e Made in Italy ............................................................................................................... […] [È] […] necessario domandarsi quale sia l’origine dell’apprezzamento dei prodotti italiani sul piano internazionale: la qualità del prodotto è importante, ma in sé non è in grado di spiegare il successo del Made in Italy. I fattori che hanno contribuito alla creazione dell’immagine del Made in Italy, e che co5 stituirebbero i tratti distintivi della creatività italiana, derivano spesso da una rappresentazione semplificata della nostra cultura e società e da ricostruzioni superficiali della storia nazionale. Si tratta essenzialmente di stereotipi, di clichés, molto spesso privi di fondamento e acriticamente riproposti. Una tradizione pluricentenaria di artigianato raffinato e una lunghissima storia di eccellenza nel campo artistico, i cui prodotti farebbero 10 dell’Italia una specie di vasto museo che avrebbe “educato” la popolazione al “sentimento della bellezza” in virtù di un contatto costante con le opere d’arte: ecco le argomentazioni più frequenti usate per spiegare l’inesauribile fonte della creatività italiana – e il periodo storico che avrebbe marcato irreversibilmente il buon gusto italiano sarebbe il Rinascimento. All’interno dei diversi settori produttivi che costituiscono il vasto universo del Made in Italy, quello della moda è stato forse il primo ad affermarsi a livello internazionale, e il primo ad appropriarsi di questa epoca storica come intangible asset (‘bene immateriale’). Stando alla narrazione sviluppata da imprenditori, manager ed esperti di marketing nei decenni del crescente successo internazionale del Made in Italy, dagli anni Cinquanta a 20 oggi, il Rinascimento sarebbe iscritto nel DNA della moda italiana, che ne sarebbe la discendente diretta e l’erede legittima nella sfera del gusto: un legame ormai incontestato per definire il quale è stata anche forgiata una fortunata espressione, “effetto-Rinascimento”. […] 25 Il concetto fondamentale alla base dell’“effetto Rinascimento” è dunque quello della continuità tra artigianato rinascimentale e case di moda contemporanee. 15
C.M. Belfanti, Rinascimento e Made in Italy
Quando il pronome relativo “cui” si trova tra l’articolo e il nome, come nella frase che abbiamo evidenziato, esprime possesso: i cui prodotti → i prodotti della tradizione pluricentenaria di artigianato raffinato e della lunghissima storia di eccellenza nel campo artistico farebbero dell’Italia… 7
Scegli il sottotitolo che si adatta meglio al testo che hai letto. 1. 2. 3.
ue visioni contrastanti in Italia e nel mondo D L’invenzione di un’identità culturale per l’industria della moda Storia dell’arte e dell’artigianato per conoscere meglio l’Italia 11
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1. LA GRANDE BELLEZZA o del Made in Italy
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Anche Chiara e Isabella hanno letto il testo a pagina 11: chi ha preso gli appunti giusti? CHIARA
• Il fattore principale alla base del successo internazionale del Made in Italy è la qualità dei prodotti italiani. • Il popolo italiano è educato alla bellezza dalle innumerevoli opere d’arte presenti nei musei del territorio. • Gli italiani, soprattutto a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso, trovano nel Rinascimento i loro maestri e la loro guida per condurre uno stile di vita molto raffinato.
9
ISABELLA
• Un fattore rilevante del successo del Made in Italy è la qualità dei prodotti italiani. • Un altro fattore è da ricercare nell’immagine, anche se in parte stereotipata, dell’Italia, Paese con grandi bellezze artistiche, la cui sapienza artigianale si tramanda da secoli, di generazione in generazione. • Un fattore sicuramente important e per l’affermazione del Made in Italy è un’operazione di marketing degli anni Cinquanta del secolo scorso, epoca in cui nell’ambiente della moda si iniziò a parlare di diretta discendenza della moda contemporanea dal Rinascimento.
Indica, tra quelle proposte, le spiegazioni di alcune parole prese dal testo a pagina 11. Attenzione: per ogni gruppo c’è una spiegazione in più! 1. r. 12 inesauribile a. b. c.
b. c.
b. c.
4. r. 22 forgiato
notificato, comunicato creato, formato che non si può mettere in dubbio, che non si può negare
5. r. 16 affermarsi a.
(aggettivo di irreversibilmente)
che non può più tornare allo stato originale rovesciabile, che si può usare da due parti che non finisce mai
3. r. 21 incontestato a.
2. r. 13 irreversibile
6. r. 17 appropriarsi
entrare in possesso, attribuirsi emergere, avere successo fissarsi in un luogo, attardarsi
12
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1. LA GRANDE BELLEZZA o del Made in Italy
10
Basandoti sul testo a pagina 11, completa la mappa con le parole date. opere • tradizione • creatività • imprenditori • Made in Italy • cultura e società • esperti • storia • immagine • bellezza
Rinascimento e Moda
e Rinascimento sono strettamente collegati
1
.........................................
2
..........................................
Effetto Rinascimento
secolare raffinata
Eredità del passato 3
...................................
artigianale
d’arte eccellenti
Caratteristiche dei prodotti MADE IN ITALY
Motivi di successo del marchio
4
.......................................................
Gusto Operazione marketing negli anni Cinquanta
7
.........................................
dell’Italia stereotipata
11
Esempio: il popolo italiano sarebbe educato alla 8
...................................
circostante
motivi
attori
5
........................................
6
. .......................................
di marketing Manager Ricostruzione superficiale della 9 ............................. italiana Rappresentazione superficiale della 10 ............................. italiana
Indica quali di queste affermazioni tratte dal testo a pagina 11 si basano su un dato di fatto certo (D) e quali su un’ipotesi più o meno fondata (I). 1.
2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.
I fattori che hanno contribuito alla creazione dell’immagine del Made in Italy derivano spesso da una rappresentazione semplificata della nostra cultura e società e da ricostruzioni superficiali della storia nazionale. I fattori che hanno contribuito alla creazione dell’immagine del Made in Italy costituirebbero i tratti distintivi della creatività italiana. Si tratta essenzialmente di stereotipi, di clichés, molto spesso privi di fondamento e acriticamente riproposti. L’Italia vanta una tradizione pluricentenaria di artigianato raffinato e una lunghissima storia di eccellenza nel campo artistico. I prodotti artigianali e artistici della tradizione pluricentenaria farebbero dell’Italia una specie di vasto museo. L’Italia, come una specie di vasto museo, avrebbe “educato” la popolazione al “sentimento della bellezza” in virtù di un contatto costante con le opere d’arte. Il periodo storico che avrebbe marcato irreversibilmente il buon gusto italiano sarebbe il Rinascimento. Il Rinascimento sarebbe iscritto nel DNA della moda italiana, che ne sarebbe la discendente diretta e l’erede legittima nella sfera del gusto.
D
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1. LA GRANDE BELLEZZA o del Made in Italy
Dentro la lingua La scelta: indicativo o condizionale? 12
Riguarda l’esercizio 11 e completa la regola seguente. Per esprimere un fatto certo e sicuro, in italiano si usa il modo ........................................................ . Per esprimere un’ipotesi o un fatto non sicuro, in italiano si usa il modo ........................................................ . Forse non ricordi l’espressione “modo indicativo” ma sicuramente usi spesso questo modo e i suoi tempi (che sono il presente, il passato prossimo, il futuro ecc.) per esprimere un’informazione certa e sicura, insomma un dato di fatto.
CONDIZIONALE DI DISSOCIAZIONE
13
Il modo condizionale, invece, si può usare per evidenziare che non siamo del tutto certi di quello che diciamo o scriviamo: perché l’informazione non è confermata; perché non abbiamo verificato di persona la notizia; perché quello che diciamo è un’ipotesi non provata da una fonte affidabile o dimostrata da un esperimento, oppure è un’opinione di qualcuno con cui non siamo d’accordo. Questo uso del condizionale si chiama condizionale di dissociazione o anche condizionale giornalistico, proprio perché è usato spesso dai giornalisti quando riportano notizie ricevute ma ancora non confermate: L’alta moda italiana discenderebbe direttamente dal Rinascimento. Il buon gusto italiano sarebbe nato nel Rinascimento.
In base al contesto, completa le frasi con l’indicativo (presente, passato prossimo o imperfetto) o con il condizionale (presente o passato). 1.
Secondo informazioni non confermate, nei giorni scorsi alcuni esponenti del governo (esprimere) ................................................................. la propria disponibilità ad accettare le proposte fatte dagli esperti.
2.
Tutto il mondo (conoscere) ........................................................ e (apprezzare) ........................................................ i prodotti del Made in Italy.
3.
Le statistiche non sono ancora ufficiali ma la crescita economica di quest’anno (essere) ..................... superiore alle aspettative.
...........................................
4.
Secondo un’interpretazione storiografica ormai superata, il Medioevo (rappresentare) ........................... ........................................ un periodo di decadenza e superstizione.
5.
Nei giorni scorsi il capo del governo (organizzare) ................................................................... un incontro con rappresentanti del mondo economico e della cultura per parlare del futuro del Made in Italy: nella conferenza stampa tenuta dopo il meeting tutti i partecipanti (essere) ........................................................ molto soddisfatti.
6.
Secondo alcuni economisti, la mancanza di personale specializzato (costituire) ........................................ .................................... il principale problema attuale dell’industria.
7.
La tesi che la lunga tradizione artigianale e artistica italiana dei secoli passati (dare) ........................... ............................. origine al fenomeno del Made in Italy è contestata da molti studiosi.
8.
La lunga tradizione artigianale e la ricchezza storico-artistica dell’Italia (caratterizzare) ..................... ............................................ la cultura italiana in modo inconfondibile e incontestabile.
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1. LA GRANDE BELLEZZA o del Made in Italy
Come si formano le parole 14
Rileggi le righe 1-8 del testo a pagina 11 (fino a “acriticamente riproposti”), cerca tutti i sostantivi che terminano in -tà e -mento e inseriscili nella colonna a sinistra. Prova poi a completare la colonna a destra seguendo gli esempi. NOME/SOSTANTIVO NEL TESTO
DA QUALE PAROLA DERIVA? aggettivo o sostantivo
verbo
....................................................................
aggettivo o sostantivo
verbo
....................................................................
....................................................................
aggettivo o sostantivo
verbo
....................................................................
....................................................................
aggettivo o sostantivo
verbo
....................................................................
....................................................................
aggettivo o sostantivo
verbo
....................................................................
....................................................................
....................................................................
quale
socio
-mento e -ità sono suffissi, cioè elementi sempre uguali usati per formare le parole che si aggiungono alla fine della radice (cioè del nucleo, la base minima di una parola con un significato proprio). -mento è, dopo -zione/-sione (ne parleremo nell’Unità 2), il suffisso più comune per formare sostantivi a partire dai verbi e indica in genere il risultato dell’azione espressa dal verbo. Se il verbo di partenza è un verbo in -are il suffisso diventa – amento (apprezzare → apprezzamento); se invece il verbo è in -ere o -ire il suffisso diventa – imento (rinascere → rinascimento).
SUFFISSI
-ità, invece, si usa per formare sostantivi femminili astratti partendo da aggettivi: agile → agilità. A volte, però, il percorso è un po’ più lungo e comincia con il latino, con un aggettivo da cui deriva un sostantivo che è poi alla base del sostantivo italiano. Nell’esercizio 14 trovi due di questi casi: sŏcĭus (= alleato, confederato) → sŏcĭĕtās → società; quālis (= di quale natura? di che genere? quale, come) → quālĭtās → qualità Quando la radice dell’aggettivo termina in -r,-l,-n, il suffisso può essere -tà: fedele → fedeltà. In realtà, ciò succede in pochi casi, ma si tratta di sostantivi che si usano molto nella lingua italiana. 15
Forma i sostantivi partendo dalle parole date. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.
migliorare arredare utile accrescere sostenibile vero abbigliare
falso investire 10. affidabile 11. abbassare 12. deperire 13. possibile 14. abile
........................................................
8.
........................................................
........................................................
9.
........................................................
........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................
........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................
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1. LA GRANDE BELLEZZA o del Made in Italy
16
Trova la parola da cui derivano i sostantivi dati. 1. 2. 3. 4.
17
........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................
Cerca le coppie di contrari tra i sostantivi dell’esercizio 16. / ........................................................ / ........................................................ ........................................................ / ........................................................
1.
........................................................
2.
........................................................
3.
18
civiltà movimento beltà/bellezza libertà
Completa i brani con le parole date. Rinascimento • arredamento • puntualità • creatività • investimenti • civiltà • affidabilità • abbigliamento • qualità • abilità 1.
2. 3. 4.
19
20
La caratteristica che accomuna tutti i prodotti del Made in Italy, dalle automobili ai prodotti alimentari, dall’........................................................ all’........................................................ , è innanzitutto l’alta ................... ..................................... . Un altro aspetto – che è molto evidente nel settore dell’alta moda e degli oggetti di design – è la ........................................................ , la fantasia, l’estro, la ricerca di soluzioni non comuni. I prodotti del Made in Italy si basano inoltre su una lunga e solida esperienza artigianale, su conoscenze specializzate e su una grande ........................................................ nel lavorare i materiali. Ma il successo del Made in Italy è legato anche all’........................................................ delle ditte che garantiscono un’ottima assistenza ai clienti e ........................................................ nel consegnare i prodotti. Gli ........................................................ nella ricerca e nelle nuove tecnologie sono fondamentali per il futuro del Made in Italy. Nel XV e XVI secolo l’Italia, oltre ad avere ancora una posizione di primo piano dal punto di vista economico-politico, diventa centro culturale dell’Europa: è in Italia, infatti, che nasce e si sviluppa l’arte e la cultura del ....................................................... , che riscopre la .................................................. greco-romana e mette al centro l’essere umano, capace di costruirsi il proprio destino e di controllare le forze della natura.
Rivedi gli aggettivi inesauribile e incontestato dell’esercizio 9, poi completa le frasi con la parola mancante oppure scegliendo tra le due proposte. 1.
I due aggettivi iniziano con la lettera ........................................................ .
2.
I due aggettivi hanno un significato
3.
Nell’esercizio 9 c’è un altro aggettivo che ha lo stesso valore positivo/negativo ed è l’aggettivo ........................................................ .
positivo
negativo.
Alle righe 6-7 e 15-17 del testo a pagina 11 ci sono altre due parole con valore negativo: quali sono? 1.
..........................................................................
2.
.........................................................................
16
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1. LA GRANDE BELLEZZA o del Made in Italy
Come hai appena visto, anche all’inizio di parola possiamo avere degli elementi (quasi sempre) uguali. Questi elementi si chiamano prefissi e servono a dare un significato particolare alla parola. I prefissi in- e a- danno alla parola un significato negativo. Il prefisso in- può però in alcuni casi cambiare un po’, come avrai sicuramente notato: PREFISSI in- → irquando la parola base inizia per r- (in + reversibile = irreversibile) in- → ilquando la parola base inizia per l- (in + leggibile = illeggibile) in- → im- quando la parola base inizia per m-, b-, p- (in + mortale = immorale; in + battibile = imbattibile) Anche il prefisso a- cambia: diventa an- quando la parola base inizia per vocale (a + organico = anorganico).
21
Trasforma gli aggettivi nel loro contrario usando il prefisso in-. 1. 2. 3. 4.
22
........................................................
5.
........................................................
6.
........................................................
7.
........................................................
8.
produttivo razionale esperto mortale
........................................................ ........................................................ ........................................................ ........................................................
Completa le frasi con l’aggettivo adatto, scegliendolo tra quelli (trasformati) dell’esercizio precedente. 1. 2. 3. 4. 5.
23
limitato discutibile reale possibile
Il giovanissimo Raffaello ancora ........................................................ impara nella bottega del padre le nozioni di base delle tecniche artistiche. Con il Rinascimento si afferma una visione del mondo che mette al centro l’essere umano e crede nelle sue possibilità ........................................................ . Con l’Orlando Furioso il grande poeta rinascimentale Ludovico Ariosto trasporta il lettore in un tempo mitico e ........................................................ . Grandi artisti del Rinascimento hanno creato opere ........................................................ che ancora oggi tutti conoscono e ammirano. È ........................................................ che le corti italiane rinascimentali e i mecenati hanno svolto un ruolo essenziale nello sviluppo dell’arte e della cultura.
Completa le frasi usando un aggettivo con il prefisso a-. Se necessario, consulta un vocabolario. 1.
Un edificio che è privo di simmetria è ........................................................ .
2.
Una persona che non si occupa di politica è ........................................................ .
3.
Una bevanda che non contiene alcol è ........................................................ .
4.
Un’associazione che non è legata ad alcun partito politico è ........................................................ .
5.
Una persona che non sa leggere né scrivere è ........................................................ .
6.
Una persona che pensa solo a sé stessa e non si occupa della collettività è .................................................... .
7.
Una persona che non è cittadina di alcuno stato è ........................................................ .
8.
Un’antica statua che ha perduto la testa è ........................................................ . 17
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1. LA GRANDE BELLEZZA o del Made in Italy
Prima o dopo? La posizione degli aggettivi 24
Rileggi il testo a pagina 11, sottolinea i gruppi di parole formati da uno/due aggettivi + un sostantivo, poi scegli la risposta corretta. 1.
La posizione più frequente dell’aggettivo è a. prima del nome. b. dopo il nome.
2.
Gli aggettivi italiano e internazionale si trovano sempre a. prima del nome. b. dopo il nome.
3.
Quando ci sono due aggettivi a. uno è prima del nome e uno dopo. b. sono tutti e due prima del nome. Come vedi, in italiano l’aggettivo qualificativo (che esprime una qualità) può stare sia prima sia dopo il nome, a differenza di altre lingue in cui invece l’aggettivo ha una posizione fissa (per esempio, in inglese e tedesco l’aggettivo è sempre prima del nome). A. C’è una differenza di significato tra le due posizioni, ma per la maggior parte degli aggettivi questa differenza è minima: • la posizione a destra (= dopo il nome) è quella più comune e si usa per indicare una caratteristica essenziale del nome, per identificarlo in modo chiaro e oggettivo rispetto ad altri (funzione restrittiva); • la posizione a sinistra (= prima del nome) dà una descrizione aggiuntiva e spesso soggettiva del nome, oppure viene usata per enfatizzare (funzione descrittiva): Ho letto un libro interessante sul Made in Italy (tra tutti i libri uno interessante e NON noioso o banale). Ho letto un interessante libro sul Made in Italy (qui si vuole sottolineare che si tratta di un libro interessante per la persona che parla). La differenza di significato è invece maggiore con alcuni aggettivi usati molto frequentemente (ad esempio, bello, buono, piccolo, grande/grosso, vecchio, alto, forte, nuovo): • quando sono dopo il nome (posizione a destra) mantengono il loro senso proprio; • quando sono prima del nome (posizione a sinistra) hanno in genere un significato figurato: una persona bella (= dal punto di vista estetico); una bella persona (= dal punto di vista della personalità, una persona con valori morali). B. In alcuni casi, l’aggettivo è sempre a destra del nome: • con gli aggettivi relazionali: con quegli aggettivi, cioè, che creano una relazione stabile con il nome e lo identificano in modo univoco. In questo gruppo di aggettivi ci sono quelli di nazionalità (i prodotti italiani), di appartenenza (la storia nazionale), di colore, di forma e di materiale (Ho lasciato la mia borsa gialla e il mio asciugamano
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1. LA GRANDE BELLEZZA o del Made in Italy
quadrato sulla spiaggia ghiaiosa); gli aggettivi relazionali vanno sempre dopo il nome, anche quando sono due: le corti rinascimentali italiane (= del Rinascimento e dell’Italia), le associazioni artigianali medievali (= degli artigiani del Medioevo); • quando all’aggettivo segue una preposizione/un complemento: L’azienda orgogliosa del successo ha avviato una nuova campagna promozionale; • quando l’aggettivo è in realtà un participio presente: Questa è una spiegazione convincente; • quando l’aggettivo viene modificato (ad esempio da molto a poco): Il Rinascimento è un periodo molto importante della storia d’Italia. C. Quando gli aggettivi qualificativi sono due o più abbiamo le seguenti possibilità: • uno si trova prima del nome e l’altro/gli altri dopo: i diversi settori produttivi; il crescente successo internazionale; • tutti gli aggettivi si trovano dopo il nome, legati dalla virgola e dalla congiunzione “e”: la moda italiana sarebbe la discendente diretta e legittima; quelle scarpe sono vecchie, brutte e scomode. 25
Scegli la posizione adatta degli aggettivi, a seconda del significato delle frasi, fornito tra parentesi quadre. 1.
2.
3.
4.
Molte aziende del Made in Italy salvaguardano le antiche tradizioni regionali/tradizioni regionali antiche. [Molte aziende del Made in Italy salvaguardano le tradizioni regionali (molte delle quali sono molto antiche)] Gli artisti rinascimentali studiarono le sculture e architetture antiche/antiche sculture e architetture. [Gli artisti rinascimentali presero come modello l’arte greca e romana e studiarono tutte le loro sculture e architetture] I turisti vogliono visitare i famosi monumenti/monumenti famosi nonostante le lunghe file/file lunghe. [I turisti vogliono visitare i monumenti - quelli conosciuti - e sono disposti a fare la fila per entrare - anche se queste file sono lunghe!] La celebre Primavera/Primavera celebre di Sandro Botticelli è conservata al museo degli Uffizi di Firenze. [La Primavera di Sandro Botticelli è – come si sa – un’opera famosa in tutto il mondo ed è conservata al museo degli Uffizi di Firenze]
Visitatori della Galleria degli Uffizi davanti alla Primavera di Sandro Botticelli 19
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1. LA GRANDE BELLEZZA o del Made in Italy
26
Senso proprio o senso figurato? Indica il significato corretto delle espressioni sottolineate. 1.
La signora Lavezzi è una buona imprenditrice. a. brava, esperta, abile b. ha un carattere buono, non si arrabbia mai e aiuta i dipendenti
2.
La signora Lavezzi è una imprenditrice buona. a. brava, esperta, abile b. ha un carattere buono, non si arrabbia mai e aiuta i dipendenti
3.
Alberta e Luigi sono amici vecchi. a. che hanno tanti anni/che non sono più giovani b. che conosco da molto tempo
4.
Sandro è un mio vecchio amico. a. che ha tanti anni/che non è più giovane b. che conosco da molto tempo
5.
Nel presbiterio della Basilica dell’Isola di San Giorgio a Venezia ci sono due dipinti grandi, sono l’Ultima Cena e La raccolta della Manna di Tintoretto. a. artisticamente molto apprezzati b. che hanno grandi dimensioni
6.
Nella chiesa dei Frari a Venezia puoi ammirare l’Assunta, il grande dipinto di Tiziano. a. artisticamente molto apprezzato b. che ha grandi dimensioni
7.
È giusto che le donne abbiano accesso alle alte cariche dello Stato. a. alle cariche che si trovano agli ultimi piani dei palazzi delle istituzioni statali b. alle cariche più rilevanti/di grande responsabilità dello Stato
8.
Giovanna è una donna alta e molto elegante. a. non bassa, di statura elevata b. è una persona importante
9.
Marisa ha comprato una macchina nuova. a. Marisa ha comprato una macchina e ha deciso di NON comprarne una usata ma una nuova. b. Marisa aveva già una macchina e ne ha comprata un’altra.
10. Edward colleziona auto di lusso, tutte rosse. Oggi ha comprato una nuova Ferrari. a. b.
27
Edward oggi ha trovato un altro modello di Ferrari e l’ha subito comprato. Edward oggi ha comprato una Ferrari nuova perché la sua era vecchia.
Si può dire o no? Indica quali delle seguenti frasi sono possibili e quali invece no. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.
Michelangelo aveva una vasta cultura umanistica. Il politico sistema deve essere riformato. Sono molti gli economici fattori che bisogna considerare. Michelangelo era legato alla poetessa Vittoria Colonna da una grande amicizia. Dante scrive la Divina Commedia in italiana lingua. Il geniale artista Raffaello muore molto giovane. L’ internazionale successo del Made in Italy è incontestato.
SI PUÒ DIRE
NON SI PUÒ DIRE
SI PUÒ DIRE
NON SI PUÒ DIRE
SI PUÒ DIRE
NON SI PUÒ DIRE
SI PUÒ DIRE
NON SI PUÒ DIRE
SI PUÒ DIRE
NON SI PUÒ DIRE
SI PUÒ DIRE
NON SI PUÒ DIRE
SI PUÒ DIRE
NON SI PUÒ DIRE
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