La strada delle competenze - Storia e Geografia

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Storia e geografia

QUESTO VOLUME, SPROVVISTO DI TALLONCINO A FRONTE (O OPPORTUNATAMENTE PUNZONATO O ALTRIMENTI CONTRASSEGNATO), È DA CONSIDERARSI COPIA DI SAGGIO - CAMPIONE GRATUITO, FUORI COMMERCIO (VENDITA E ALTRI ATTI DI DISPOSIZIONE VIETATI: ART. 17, L.D.A.). ESCLUSO DA I.V.A. (DPR 26-10-1972, N.633, ART. 2, 3° COMMA, LETT. D.). ESENTE DA DOCUMENTO DI TRASPORTO.

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Marco Cecalupo

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la strada delle competenze

Il percorso è diviso in 10 unità di apprendimento tematiche: i temi, legati ▶ alla vita quotidiana, alla partecipazione democratica e al mondo del lavoro, sono stati selezionati privilegiando argomenti attuali che concorrono allo sviluppo di una cittadinanza consapevole.

▶ Lo studio della geostoria basato sulle competenze: un corso che attiva continuamente lo studente attraverso approfondimenti, esercitazioni individuali o di gruppo, ricerche guidate in Internet, temi di discussione e compiti di problem solving. ▶ Il testo integra tra loro in modo omogeneo obiettivi e strumenti didattici specifici della storia e della geografia: il filo del tempo, dal passato al presente, e la trama dello spazio, dal locale al globale, sono sempre associati.

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La Linea Edu

unità di apprendimento per i percorsi di primo livello - primo periodo Diploma di scuola secondaria di primo grado

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la strada delle competenze

storia e geografia

▶ Il volume è parte di un unico progetto editoriale, “La strada delle competenze”, che propone lo sviluppo dei comuni nuclei tematici nelle diverse materie della licenza media; può essere usato singolarmente o insieme agli altri volumi del corso per una completa programmazione didattica interdisciplinare per competenze.

NELL'ELENCO DEI LIBRI DI TESTO INDICARE L'INTERO CODICE ISBN

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Temi di storia e geografia per lo sviluppo delle competenze.

Cecalupo

storia e geografia

In copertina: © riderlondon/Shutterstock

La strada delle competenze

€ 8,90

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cecalupo la strada delle competenze storia e geografia

VALIDO PER IL 2017

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PAESAGGI DI CITTÀ E CAMPAGNA Area tematica

CITTÀ E CAMPAGNA

Competenze

Analizzare sistemi territoriali vicini e lontani nello spazio e nel tempo per valutare gli effetti dell’azione dell’uomo.

Abilità

Collocare processi e momenti nei relativi contesti geostorici; mettere in relazione la geostoria locale e globale; utilizzare il territorio come fonte storica; leggere e interpretare carte tematiche; utilizzare gli strumenti della geografia per cogliere gli elementi costitutivi dell’ambiente e del territorio; operare confronti tra diverse aree del mondo.

BREVE STORIA DI CAMPAGNA E CITTÀ La nascita della campagna e della città Centomila anni fa le bande di Homo sapiens si spostano per cercare le piante e gli animali da mangiare. Queste bande non producono cibo, ma lo cercano nell’ambiente naturale. Gli agricoltori e i pastori, invece, non cercano il cibo nell’ambiente naturale ma lo producono, e per farlo modificano l’ambiente naturale. I primi Homo sapiens a diventare agricoltori e pastori, circa diecimila anni fa, sono stati gli abitanti di alcuni villaggi in Asia (negli attuali Stati dell’Iraq e della Turchia). Essi vivono sulle colline, in un ambiente naturale molto vario, e hanno imparato la domesticazione di alcuni animali, pecore e capre, e di alcuni cereali (farro, miglio, frumento e orzo). La domesticazione di piante e animali nel Neolitico.

fave patate cotone paprica

aree di domesticazione datazione prime colture

er

SUD AMERICA

Tigri Eufrate

Egitto Tebe

ig

azzoni

Am Rio delle

Mesopotamia

Gerico Menfi

OCEANO ATLANTICO 4000 sorgo patata dolce ananas

7000 zucca 5000 mais

bio

Çatal Hüyük

AFRICA

Nilo

fave

Danu

N

fave mais cacao pomodori avocado

A S I A

EUROPA

vite olive avena segale

i ipp

siss

Mis

OCEANO PACIFICO

NORD AMERICA

Ur

Uruk

Harappa Indo

orzo frumento piselli cipolle

Chang Jiang

Gange

miglio cetriolo banane cotone tè

miglio soia cotone

Fiume Giallo

Banpo

India 8000 frumento orzo

miglio sorgo caffè

anguria patata dolce

Cina

6000 miglio

Mekong

noci di cocco albero del pane

OCEANO PACIFICO

7000 riso

OCEANIA

OCEANO INDIANO

lama

renna

maiale

cammello

sebu

pollame

alpaca

cavallo

pecora

dromedario

yak

oca

maialino d’india

bovini

capra

asino

bufalo

tacchino

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PAROLE PER CAPIRE •• Domesticare (o addomesticare) Paleolitico (da paleo, “antico”). significa controllare e guidare Secondo gli storici di oggi, invece, l’alimentazione, la crescita e la ri- nei millenni del Neolitico (circa produzione di una specie vegetale da diecimila a cinquemila anni fa) o animale. L’agricoltura e l’alle- il cambiamento più importante è vamento, quindi, sono le attività il modo di procurarsi il cibo: alcuumane della domesticazione di ni uomini passano dalla ricerca e piante e animali. Il verbo deri- raccolta del cibo (i cacciatori e i va dalla parola domus, che nella raccoglitori) alla sua produzione lingua latina significa “casa”: gli (gli agricoltori e i pastori). Si chiaanimali, infatti, vivono vicino (o ma “Rivoluzione neolitica”. dentro) le case degli uomini. •• La diga è una costruzione che blocca il corso naturale di un La parola Neolitico (da neos, “nuo•• vo”, e lithos, “pietra”) significa fiume. Può essere costruita con età della pietra nuova. Secondo diversi materiali (quelle modergli storici del passato, il Neoliti- ne sono di calcestruzzo) e per co è l’epoca in cui alcuni uomini due scopi principali: creare una imparano tecniche più evolute e riserva d’acqua per i campi, gli complesse per costruire strumen- animali o gli acquedotti, oppure ti di pietra, diversi da quelli del produrre energia elettrica.

Parco naturale regionale della Maremma, in Toscana.

4 Un moderno canale di irrigazione (Emilia-Romagna).

Nei millenni successivi gli altri uomini in tutti i continenti hanno imparato la domesticazione di piante e animali. Gli storici chiamano questo tempo Neolitico. Per più di cinquemila anni, i villaggi degli agricoltori hanno modificato gli ambienti naturali intorno a loro: gli uomini, infatti, piantano i semi nei campi, tolgono tutte le piante che non servono, tagliano gli alberi, creano canali di irrigazione per far arrivare l’acqua dei fiumi e dei laghi, costruiscono pozzi e cisterne per ottenere altra acqua dalla pioggia e dal sottosuolo, realizzano strade e magazzini nei villaggi per conservare i raccolti. I pastori spesso non stanno fissi in un luogo ma sono nomadi. Questa parola, nella lingua greca antica, significa proprio “pastore”. Anche i nomadi modificano l’ambiente, ma molto meno degli agricoltori: costruiscono recinti per gli animali che allevano, si spostano a ogni stagione seguendo percorsi regolari in cerca di buoni pascoli e sfruttano l’acqua dei fiumi e dei laghi per le loro mandrie. Così agricoltori e pastori costruiscono il paesaggio della campagna. Cinquemila anni fa alcuni villaggi di agricoltori nella regione di pianura che gli storici chiamano Mesopotamia (nell’attuale Iraq) diventano città. Questa regione presenta un ambiente naturale molto difficile: la palude. Due grandi fiumi, il Tigri e l’Eufrate, attraversano lentamente la lunga valle e la loro acqua si riversa ovunque perché il fiume è pieno di fango, sabbia e terra. Gli uomini di questi villaggi perciò, costruiscono argini, cioè mura lungo le sponde dei fiumi, dighe e canali per controllare le acque. Così quella campagna diventa molto fertile e dà ottimi raccolti. La popolazione di questi villaggi vicini ai fiumi cresce molto, da qualche centinaio a qualche migliaio di abitanti, perciò ha bisogno di molto spazio, molto cibo e una buona organizzazione per distribuire l’acqua e vivere insieme. In questi grandi villaggi la società diventa più complessa, si fanno mestieri diversi e i più ricchi ne prendono il controllo. Il capo (il re) fa costruire regge e templi, magazzini e mercati, strade e piazze, e tutto viene circondato da grosse mura di pietra. Le case diventano più alte, gli artigiani aprono le loro botteghe, i negozi offrono merci e servizi agli abitanti. Così si costruisce il paesaggio della città.

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La nascita delle città si ripete poi in altri continenti, sempre vicino a grandi fiumi. La città Fiume trasforma il paesaggio della campagna: negli Giallo Ti g r i MESOPOTAMIA CINA orti, più vicini, i contadini della città producoEufrate Indo Gange EGITTO INDIA Oceano Nilo no il cibo deperibile, che bisogna consumare Pacifico presto, come le verdure; nei campi, più lontaA f r i c a ni, i contadini coltivano prodotti vegetali (ceOceano reali, legumi, piante per i tessuti); dai pascoli, Indiano ancora più lontani, vengono i prodotti degli Le prime città nascono vicino ai grandi fiumi. allevatori di animali (carne, latte, uova). Per funzionare, una città ha bisogno di controllare la produzione e lo scambio (il commercio) del cibo e di tutte le altre materie prime (acqua, legno, metalli, argilla, pietra ecc.) con l’ambiente circostante. La città, insomma, controlla l’intero territorio e diventa il centro di una regione più o meno grande. A

s

i

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E u r o p a

PAROLE PER CAPIRE •• Per i geografi una regione è un territorio che ha alcune caratteristiche comuni; quando si tratta di caratteristiche naturali, si parla di regione fisica. È il caso di una pianura (come la pianura Padana) o di una catena di montagne (come le Alpi); ma esisto-

no anche regioni economiche, linguistiche, storiche, culturali. Lo Stato italiano è diviso in 20 regioni amministrative (come l’Abruzzo, la Sicilia, la Lombardia ecc.), cioè territori che hanno un Governo proprio che può prendere alcune decisioni autonome.

Ricostruzione plastica di Roma antica.

Panorama del borgo di Bagnoli del Trigno, in Molise.

1

Riassumi il testo completando le frasi sul tuo quaderno. a. Circa diecimila anni fa, in alcuni villaggi dell’Asia... b. Durante il periodo del... , gli agricoltori modificano l’ambiente perché... c. I pastori, invece... d. Cinquemila anni fa, nella regione... alcuni villaggi... e. Nelle città antiche ci sono... f. Le città controllano il territorio perché...

2

Osserva le quattro immagini di campagna e città italiana nel testo che hai appena letto. Scrivi sul tuo quaderno una descrizione per ciascuna di esse, utilizzando le seguenti parole (scegli due parole per ogni paesaggio).

RIASSUMERE I CONTENUTI

INTERPRETARE I PAESAGGI

campi

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animali   case

acqua

mura

palazzi

pascolo   strade

Osserva i due affreschi di Ambrogio Lorenzetti, dipinti nel XIV secolo sulla parete di una sala del Palazzo Pubblico di Siena (in Toscana). Secondo l’autore, descrivono il paesaggio della campagna e della città quando sono ben governati (si intitolano, infatti, Effetti del buon governo in città e Effetti del buon governo in campagna). Cerchia e numera sulle immagini i dettagli descritti dalle frasi, come nell’esempio. Es. 1.  In città ci sono botteghe di mercanti. STUDIARE I DOCUMENTI

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4 2. G li animali allevati sono portati in città. 3. Fiumi e canali portano l’acqua nei campi. 4. I nobili vanno a caccia fuori città. 5. Nel paesaggio ci sono boschi e foreste. 6. Si costruiscono torri sempre più alte.

7. Un maestro insegna agli studenti. 8. Le case sono circondate dalle mura. 9. Si costruiscono case con molti piani. 10. I contadini trasportano i cereali sugli asini. 11. Si coltivano piante e alberi anche in collina. 12. Le strade sono piene di persone.

Città e campagne nel passato Per millenni in Europa, Asia, Africa e America il paesaggio rurale (della campagna) e quello urbano (della città) sono cambiati molto lentamente. Gli strumenti dei contadini (bastone, pala, falce, zappa, aratro ecc.) e le tecnologie agricole, infatti, si sono tramandati da una generazione all’altra e sono rimasti molto simili.

Affresco nella tomba di Sennedjem, Valle dei Re, Luxor (Egitto), XIII sec. a.C.

Miniatura del XIV secolo: contadini che mietono il grano sorvegliati da un signore.

XX secolo: una coppia di contadini francesi durante il raccolto nei campi.

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La terra può essere dei grandi proprietari (in questo caso si chiama latifondo) o dei piccoli proprietari terrieri, oppure è presa in affitto da contadini liberi. I cereali sono le piante più coltivate: il riso in Asia orientale, il grano in Europa e Asia occidentale, il mais in America. C’è un equilibrio costante tra popolazione e cibo: quando la popolazione cresce, c’è bisogno di una maggiore quantità di cibo, nascono nuovi villaggi e si coltivano nuove terre; quando il raccolto dei campi è scarso o nullo, per esempio a causa di una malattia delle piante o per le cattive condizioni del clima, si ha una carestia e la popolazione diminuisce. Dal XV secolo, con la colonizzazione dell’America e l’aumento del commercio tra i continenti, le cose iniziano a cambiare. In Europa la popolazione è in forte aumento nelle città, per cui le campagne devono produrre di più. La rotazione delle colture (come puoi vedere dai disegni) non prevede più terreni a riposo (il maggese), che sono invece utilizzati per produrre il foraggio, cioè il cibo per allevare il bestiame che vive al chiuso, in stalla. Si diffondono le piante tessili, usate per fare tessuti, come la canapa o il lino. Alcune regioni, come la Puglia e la Sicilia, o interi paesi, come la Polonia, esportano il grano nelle grandi città. Dalle colonie, infine, arrivano tè, caffè, cioccolata e zucchero di canna, tutti cibi molto energetici, e tante altre materie prime, come il legno, il cotone e i metalli. ROTAZIONE BIENNALE

ROTAZIONE TRIENNALE (DAL X SECOLO)

ROTAZIONE CONTINUA (DAL XV SECOLO)

PRIMO ANNO

PRIMO ANNO

PRIMO ANNO

cereali

maggese

SECONDO ANNO

maggese

cereali

cereali maggese legumi

SECONDO ANNO

maggese legumi

cereali

TERZO ANNO Vari modelli di rotazione delle colture.

legumi

cereali maggese

grano

mais

foraggio

SECONDO ANNO

mais

foraggio

grano

TERZO ANNO

foraggio

grano

mais

Le città europee, soprattutto le capitali degli Stati più forti e i grandi porti commerciali, come Siviglia e Madrid (in Spagna), Lisbona (in Portogallo), Anversa (in Belgio), Amsterdam (nei Paesi Bassi), Londra (nell’impero britannico) o Vienna (nell’impero austriaco) raddoppiano il numero di abitanti in pochi decenni. I governi ridisegnano le città: abbattono le piccole case affollate del centro e costruiscono lunghi viali e piazze enormi, grandi palazzi e chiese (come la Chiesa di San Pietro a Roma). Ma in queste città ci sono molti problemi: c’è tanto inquinamento, l’igiene è scarsa, ci si ammala spesso e ogni tanto si muore ancora per le epidemie di peste, come succede a Londra, Milano, Napoli e Palermo fino al XVII secolo.

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PAROLE PER CAPIRE •• La carestia è la mancanza di mancanza di grano) e l’intero cibo per una grande parte del- continente nei tempi di guerra. la popolazione di una regione o •• La rotazione delle colture è un’andi un paese. Ancora oggi, a vol- tica tecnica agricola che prevede te per ragioni diverse da quel- la variazione ciclica delle coltile del passato, in molte parti vazioni su uno stesso terreno. del mondo ci sono carestie. In Questa tecnica permette di manquesti casi, se la popolazione è tenere la fertilità del terreno e mipovera, non può fare altro che gliorare la sua resa. In certi tipi di migrare altrove. In Europa, le rotazione, una parte del terreno a ultime carestie hanno colpito turno è lasciata a riposo. l’Irlanda (tra il 1845 e il 1849 •• Un’epidemia è la diffusione rapila peronospora, un fungo, ha di- da di una malattia (quasi sempre strutto il raccolto delle patate contagiosa) nella popolazione di provocando milioni di morti e una regione più o meno estesa. In di emigrati), l’Ucraina (negli passato non si conosceva la causa anni Trenta del XX secolo mo- della maggior parte delle malattie rirono milioni di persone per la contagiose e infettive, cioè batteri

Uno slum, tipico quartiere della classe operaia nella Londra di fine Ottocento.

e virus, quindi le epidemie erano molto frequenti e non esistevano rimedi efficaci contro il colera, il tifo, il vaiolo, la peste, la febbre gialla, la malaria, la tubercolosi o la polmonite. Oggi basta bere acqua pulita, lavarsi spesso e mangiare a sufficienza per ammalarsi di meno. Inoltre le vaccinazioni e i medicinali antibiotici e antivirali possono bloccare molte malattie e il contagio. Tuttavia nel mondo oggi c’è ancora la paura delle epidemie: basta ricordare la SARS in Cina, nel 2002, il virus Ebola in Africa Occidentale, tra il 2014 e il 2015, il virus Zika in Brasile, tra il 2015 e il 2016.

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Industrie dell’acciaio di Essen, in Germania, nel 1890.

Nel XVIII secolo, con la Rivoluzione industriale (▶ p. 86), città e campagne europee cambiano ancora. La trasformazione comincia in Inghilterra. Qui i proprietari delle terre sono diventati degli imprenditori (sempre più spesso, infatti, essi sono mercanti o industriali): i campi, i pascoli e i boschi che prima erano aperti, senza recinzioni e in molti casi erano usati in comune dai contadini dei villaggi (in lingua inglese, open fields), ora vengono recintati e gestiti come una proprietà privata (enclosures); molti contadini diventano braccianti salariati, cioè non lavorano più un pezzo di terreno proprio o preso in affitto, ma offrono il loro lavoro manuale nelle aziende agricole dei proprietari terrieri e ricevono una paga a giornata. Nel secolo successivo, in campagna arrivano le macchine per l’agricoltura (non solo il carro e l’aratro a motore, ma anche la trebbiatrice, che separa i chicchi dei cereali) e i fertilizzanti chimici, che aumentano la produttività del terreno (prima si usava solo il letame degli allevamenti). Nascono l’agricoltura e l’allevamento industriali. Ora i contadini europei coltivano con successo le piante americane: la patata (che cresce sotto terra e così resiste al passaggio degli eserciti in guerra, oltre che ai climi più rigidi), il pomodoro e il mais (che oggi sono coltivazioni tipiche del paesaggio rurale in Italia). Alcuni terreni, però, come quelli del Sud Italia, hanno ancora una produttività molto bassa e sono gestiti con metodi poco innovativi.

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Anche il paesaggio delle città inglesi e degli altri Stati europei cambia molto e diventa simile a quello di oggi: intorno alle fabbriche (che inquinano l’acqua, l’aria e la terra delle città) nascono i quartieri delle case degli operai (gli slums in lingua inglese), piccoli appartamenti, malsani e tutti uguali; si abbattono le mura cittadine, ormai inutili, e si costruiscono le periferie; si deviano all’esterno i corsi d’acqua, anch’essi ormai poco utilizzati; si riorganizzano i quartieri, le piazze e le strade (come a Parigi, con i suoi larghi e lunghi viali chiamati boulevards) per il traffico delle automobili e dei mezzi pubblici; il centro (come la City di Londra) è occupato dai grandi edifici delle istituzioni pubbliche Mappa turistica del centro di Londra oggi. (Governo, università, accademie ecc.), delle istituzioni private (banche, compagnie commerciali, assicurazioni, grandi magazzini ecc.) e da spazi in cui i cittadini più ricchi trascorrono il tempo libero (parchi, giardini, musei, teatri ecc.). Le città inglesi di Manchester e Liverpool sono un esempio perfetto di questa trasformazione.

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RIASSUMERE I CONTENUTI

Scrivi un titolo per ogni paragrafo del testo.

a. ........................................................................................................................................................................................................................... b. ........................................................................................................................................................................................................................... c. ........................................................................................................................................................................................................................... d. ........................................................................................................................................................................................................................... e. ...........................................................................................................................................................................................................................

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Osserva con attenzione i disegni della rotazione delle colture (▶ p. 50) e calcola la percentuale di terreno non coltivato, nei tre sistemi. Poi scrivi una frase per commentare i risultati della tua osservazione. a. Dal Neolitico con la rotazione biennale: .................... % b. Dal X secolo con la rotazione triennale: ................... % c. Dal XV secolo con la rotazione continua: ................... % SELEZIONARE INFORMAZIONI

.................................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................................

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Utilizza due immagini a tua scelta che hai visto nelle pagine precedenti per parlare della campagna e della città nel passato. Organizza la tua esposizione orale seguendo le indicazioni. CONFRONTARE LE CULTURE

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LA CAMPAGNA

LA CITTÀ

- La foto rappresenta... nel secolo... - Si vedono... (edifici, elementi del paesaggio) - Le persone... (chi sono, che cosa fanno) - Dalla foto si può capire che...

- La foto rappresenta... nel secolo... - Si vedono... (edifici, elementi del paesaggio) - Le persone... (chi sono, che cosa fanno) - Dalla foto si può capire che...

Collega cause e conseguenze che descrivono alcuni importanti processi che trasformano il paesaggio europeo a partire dal XV secolo. Indica se si tratta del paesaggio urbano (U) o rurale (R). RIASSUMERE I CONTENUTI

CAUSA

CONSEGUENZA

a. colonizzazione dell’America b. nascita delle industrie moderne c. recinzione dei campi (enclosure) d. condizioni igieniche scarse e. stato moderno f. fertilizzanti chimici

1. riorganizzazione della rete stradale 2. aumento della produttività del suolo 3. frequenti epidemie 4. coltivazione di mais, patate ecc. 5. fine dell’uso comune di terre e boschi 6. costruzione degli slums

R/U

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CAMPAGNE E CITTÀ DEL MONDO Paesaggi rurali I paesaggi delle campagne del mondo oggi sono molto diversi tra loro. Nel passato, tutto dipendeva dal clima e dal suolo e solo in parte dall’intervento e dalle scelte umane. Negli ultimi due secoli, invece, i cambiamenti operati dall’uomo sono stati decisivi. Le macchine agricole pian piano, in aree sempre più estese del mondo, hanno modificato o sostituito il lavoro dei contadini, costretti a diventare braccianti o a emigrare in città per cambiare lavoro. Oggi nei paesi più ricchi dell’Europa e dell’America settentrionale solo il 5% dei lavoratori si occupa di agricoltura e allevamento; in Asia, in Africa e negli Stati più poveri, invece, i contadini sono anche l’80% dei lavoratori. I Governi, spesso grazie alle lotte dei contadini, hanno fatto leggi di riforma agraria per ridistribuire le terre e hanno provato a ripopolare e a difendere le campagne dall’invasione delle città in continua crescita. Il commercio internazionale, inoltre, regolato da accordi fra Stati, influenza le scelte dei produttori e dei contadini, che investono e lavorano per il mercato. I nuovi metodi agricoli, infine, come la selezione delle specie da allevare o dei semi da coltivare, l’uso di prodotti chimici, le tecniche di agricoltura commerciale o di allevamento industriale (che sono arrivate in Africa e in Asia nella seconda metà del XX secolo, nel corso di un processo chiamato Rivoluzione verde) sono molto diverse dall’agricoltura e dall’allevamento tradizionali, legati alla storia di un territorio, o dalle tecniche dell’agricoltura biologica, che mette al primo posto la biodiversità, la tutela dell’ambiente e della salute.

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Vediamo insieme quali sono i principali tipi di agricoltura e allevamento descritti dai geografi, che creano i paesaggi rurali del mondo contemporaneo.

Siberia

Grande Nord Terre Nere Praterie

Deserti dell’Asia Centrale

Sahara

Agricoltura intensiva

Subcontinente indiano

Piantagioni e agricoltura estensiva Agricoltura di sussistenza Amazzonia

Allevamento lattiero intensivo

Africa subsahariana

Allevamento da carne estensivo Allevamento nomade o semi-nomade

I paesaggi rurali del mondo contemporaneo. Almería, Spagna: la coltivazione in serra occupa gran parte del paesaggio.

Campi allagati per la coltivazione del riso a Yuanguang, in Cina.

Agricoltura intensiva. Nelle aree di pianura più fertili e più ricche di acqua, soprattutto in Europa, si utilizzano la rotazione continua e le tecnologie più avanzate (concimi, diserbanti, macchine agrarie) per aumentare il rendimento dei terreni. Si coltivano prodotti costosi, frutta e ortaggi. Quando il clima è troppo arido, troppo freddo o troppo variabile, si costruiscono le serre per proteggere le colture. Se lo spazio nelle pianure è insufficiente, si coltiva sulle colline, con i terrazzamenti, e anche in aria, in sospensione (coltivazione idroponica). In Asia orientale, è molto diffuso il paesaggio di agricoltura intensiva del campo allagato: la risaia. Le piante di riso, infatti, hanno bisogno di acqua corrente e di molta cura, ma danno ottimi raccolti.

Alle

Allevamento intensivo. Nell’Europa nordoccidentale (ma anche in Italia e in altri paesi), l’allevamento è praticato quasi ovunque con metodi industriali. Nelle stalle i lavoratori sono pochi e gli animali tantissimi, anche in spazi molto ristretti. Computer e macchine si occupano di quasi tutte le operazioni necessarie: preparazione e distribuzione del cibo, allattamento e crescita dei piccoli, pulizia e aerazione degli stabilimenti, mungitura (per gli animali da latte), tosatura (per gli ovini). Le aziende zootecniche curano anche il trasporto e la macellazione degli animali. Anche se il bestiame vive chiuso nelle stalle, questo modello di allevamento modifica il paesaggio rurale: i pascoli sulle colline e in montagna non sono più frequentati, e in pianura, per diversi periodi dell’anno, bisogna impiegare grandi porzioni di terreno per coltivare foraggio oppure mais e soia da destinare agli animali. Allevamento meccanizzato in uno stabilimento zootecnico nei Paesi Bassi.

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Agricoltura estensiva. Su terreni meno fertili, ma molto estesi, si coltivano piante più resistenti (anche alcuni alberi da frutto) che non hanno bisogno di molte cure. Siccome c’è molta terra a disposizione, i coltivatori non sono spinti a sfruttarla a pieno o a fare molte innovazioni. Per le operazioni stagionali di raccolta si impiegano molti braccianti. Nell’America centromeridionale, in Africa, in Asia e nelle zone più calde attorno all’Equatore, i coloni europei hanno Piantagione estensiva di palma da olio in Indonesia. iniziato la coltivazione estensiva nel XVI secolo, spesso con lo sfruttamento del lavoro degli schiavi. Ancora oggi in quelle regioni il paesaggio rurale è caratterizzato dalle piantagioni, da cui le grandi multinazionali ricavano prodotti per l’esportazione (caffè, tè, spezie, cacao, cocco, palma, banana, dattero, canna da zucchero, gomma ecc.). Allevamento estensivo. Alcune grandi aree di pianura, soprattutto in America, sono utilizzate come pascolo per l’allevamento all’aperto di bovini ed equini. Gli animali circolano liberi e hanno molto spazio a disposizione. Gli allevatori si muovono a cavallo – oggi anche in elicottero – per controllare le mandrie. Anche questo modello è di origine coloniale. Nella pampa, la pianura argentina, è stato portato dai vacheros e rancheros spagnoli. Negli Stati Uniti i cowboys lavorano nei ranch (le fattorie) fin dal XVII secolo. La più grande Cattle station Allevamento di bovini in Australia. (stazione di allevamento) del mondo si trova nel Sud dell’Australia: la Anna Creek Station, fondata nel XIX secolo, è grande più di 23 000 km2 (quanto la Lombardia), ma ci lavora solo qualche decina di persone, con poche migliaia di mucche.

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Agricoltura e allevamento di sussistenza. In tutti i continenti, milioni di persone praticano l’agricoltura e l’allevamento seguendo metodi tradizionali. Hanno piccoli appezzamenti PAROLE PER CAPIRE •• Quando uno Stato vuole cambiare locale non ha migliorato la pro- ••Le multinazionali sono aziende un aspetto importante della sua pria condizione economica. che hanno sedi in diversi Staorganizzazione, fa una riforma, •• La biodiversità (diversità bio- ti. Spesso la loro produzione si cioè una legge che stabilisce nuo- logica) è l’insieme di tutte le svolge nei paesi dove il costo ve regole, nuovi diritti o nuovi do- varietà delle specie animali o del lavoro è più basso o dove veri, o cambia radicalmente una vegetali presenti in un determi- si trovano le materie prime, istituzione o un servizio pubblico. nato ambiente. Essa è anche un mentre la direzione è nei gran•• La Rivoluzione verde ha sosti- principio fondamentale per l’e- di centri finanziari (Shanghai, tuito in gran parte l’agricoltura voluzione: più sono numerose Londra, New York ecc.). I proe l’allevamento tradizionali in le varietà genetiche all’interno dotti delle multinazionali sono Africa e in Asia negli ultimi cin- di una popolazione, più è faci- venduti direttamente o indiretquant’anni. Ha introdotto l’uso le per essa adattarsi ai continui tamente in tutto il mondo. Le di macchine, prodotti chimici cambiamenti dell’ambiente e del multinazionali più ricche e poper fertilizzare il suolo o contro clima. La diffusione di animali o tenti hanno un peso economico i parassiti, selezione genetica e piante selezionate, tutte uguali, maggiore di molti Stati in cui altre tecnologie per una resa più riduce la biodiversità. Per questo operano e sono in grado, quinabbondante. Oggi però i terreni è importante mantenere in vita di, di influenzare la loro politica sono più poveri e la popolazione tutte le varietà di una specie. economica.

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di terreno su cui coltivano molte specie diverse tutto l’anno o allevano pochi capi di bestiame sui pascoli. Non usano macchine o concimi chimici, ma fertilizzanti naturali o tecniche di maggese. Buona parte del prodotto è consumata dagli stessi produttori o venduta nei mercati locali. Un ragazzo indiano con la sua In alcuni casi, come nelle foreste del Sudamerica o del Sud-Est piccola mandria al pascolo. asiatico, si pratica un’agricoltura itinerante. È la tecnica dello slash & burn (“taglia e brucia” in lingua inglese): si tagliano gli alberi della foresta pluviale per ricavare una piccola porzione di terreno coltivabile, si piantano mais o taro (un tubero simile alla patata) e altre verdure e ortaggi e, dopo un paio d’anni, si abbandona il terreno ormai consumato e ci si sposta in un altro luogo. In altri casi, in Asia e in Africa, si tratta di Orti urbani sui tetti delle case di contadini e pastori poveri con pochi mezzi, che coltivano i New York, Stati Uniti. terreni difficili e poco fertili. Altre volte, si tratta di giovani preparati, che mescolano le tecniche tradizionali con gli studi e le ricerche recenti, per praticare un’agricoltura sostenibile. In città, invece, giovani e anziani coltivano gli orti urbani, piccolissimi appezzamenti di terra, per ricavare frutta, verdura, ortaggi. Più che di agricoltura di sussistenza, in questo caso si tratta però di un hobby per “coltivare” in modo sano il proprio tempo libero.

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RIASSUMERE I CONTENUTI

a. piantagione b. orto c. agricoltura biologica d. stalla e. agricoltura itinerante f. ranch g. risaia h. coltura idroponica

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Associa ciascun termine alla sua definizione. 1. tecnologia che sposta con frequenza il terreno coltivato 2. stabilimento in cui vivono gli animali allevati 3. piccolo pezzo di terra coltivato 4. campo allagato per la coltivazione del riso 5. coltivazione estensiva di prodotti per l’esportazione 6. tecnologia che non usa prodotti chimici e non inquina 7. fattoria utilizzata per l’allevamento all’aperto 8. tecnologia di coltivazione con poca o senza terra

Scegli la foto di un paesaggio rurale del mondo, tra quelle presenti nell’unità, e immagina di vivere e lavorare in quel luogo. Per raccontare la tua esperienza puoi usare la traccia seguente. – Io vivo... (Dove abiti?) – Nel mio lavoro... (Dove lavori? Quali attività svolgi? Chi sono i tuoi colleghi di lavoro?) – Mi considero... (Qual è la tua retribuzione? Qual è la tua condizione economica?) – Qui intorno ci sono... (Quali sono gli elementi visibili e non visibili del paesaggio?) – I problemi qui sono... (Quali sono gli svantaggi e i rischi legati a quel luogo e al lavoro?) – Resto qui perché... (Quali sono i vantaggi e i benefici legati a quel luogo e al lavoro?) NARRARE I RACCONTI

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Cercate oggetti, fotografie, testimonianze, dati e notizie (anche direttamente, con un’uscita della classe, se è possibile) sulle campagne più vicine. Per studiare bene un territorio complesso, è necessario il lavoro di molte persone, quindi dividete la classe nei seguenti quattro gruppi di ricerca. Dopo aver raccolto e analizzato le informazioni, discutete tutti insieme in una conferenza dal titolo: “Aspetti positivi e negativi della nostra campagna”. ORIENTARSI NEL MONDO

GRUPPI

TEMI E DOMANDE DA SVILUPPARE

Agronomi e zootecnici

Quali piante sono coltivate? Quali animali sono allevati? Quali sono le caratteristiche del suolo? Si usano tecnologie tradizionali o moderne? Si usano macchine agricole? Agricoltura e allevamento sono attività integrate tra loro?

Geografi, storici e studiosi del paesaggio

Come erano utilizzati i terreni nel passato? Qual è il clima del territorio? Ci sono aree di vegetazione spontanea (boschi, paludi ecc.)? Da dove viene l’acqua per i campi? È un paesaggio rurale antico o moderno?

Sociologi, antropologi, studiosi della cultura

Chi sono i proprietari delle terre? Dove vivono? Come sono divisi i terreni? Chi lavora la terra? I contadini sono discriminati o vittime di pregiudizi? Esiste una mentalità o una cultura contadina? La tradizione contadina è forte o debole?

Economisti, amministratori locali

Dove sono venduti i prodotti dei campi? I prezzi dei prodotti agricoli sono in aumento o in calo? Come è pagato il lavoro? Le attività economiche sono in attivo o in passivo? La campagna è ben collegata all’industria e alla città? Quali leggi particolari favoriscono o danneggiano la campagna?

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Paesaggi urbani Quanti abitanti ha una città? Per le grandi città si contano solo gli abitanti del Comune, oppure quelli dell’area metropolitana, cioè gli abitanti dei piccoli Comuni intorno? Stati, geografi e demografi usano regole diverse per rispondere a queste domande e quindi per descrivere e classificare le città, ma non è solo una questione di dati e numeri: una città è un centro che controlla la regione che ha intorno e offre merci e servizi che i centri minori non hanno. Da sempre le città attraggono gli abitanti delle campagne, che si trasferiscono lì per lavorare e per vivere. Da qualche anno, per la prima volta nella storia, la popolazione urbana ha

Popolazione (in milioni)

7000 6000

popolazione urbana popolazione rurale

5000 4000

La popolazione urbana e rurale del mondo (1950-2050). Fonte: Nazioni Unite, 2014.

3000 2000 1000 19 50 19 55 19 60 19 65 19 70 19 75 19 80 19 85 19 90 19 95 20 00 20 05 20 10 20 15 20 20 20 25 20 30 20 35 20 40 20 45 20 50

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Mosca 12,1

Londra 10,3 Parigi 10,8 Los Angeles 12,5

Il Cairo 18,7

Città del Messico 21 Abitanti per km2

Pechino 20,3 Tianjin 11,2 Tokyo 38 Osaka 20,2 Chongqing 13,3 Shanghai 23,7 Delhi 25,7 Dacca 17,6 Guangzhou (Canton) 12,5 Karachi 16,6 Shenzhen 10,8 Calcutta 14,9 Manila 13 Mumbai 21

Istanbul 14,2

New York 18,6

Lagos 13,1

più di 200 da 100 a 200

Kinshasa 11,5

da 50 a 100

Jakarta 10,3

da 1 a 50 meno di 1 territori disabitati principali mega-città con milioni di abitanti

Rio de Janeiro 13 San Paolo 21 Buenos Aires 15

La carta mostra la distribuzione della popolazione urbana nel mondo e le mega-città. Nel 1980, ci sono solo cinque mega-città con più di 10 milioni di abitanti; oggi, le mega-città sono più di 30, e più della metà si trovano in Asia. Fonte: Nazioni Unite (World Urbanization Prospects 2015).

superato quella rurale: in America, Europa e Oceania la popolazione urbana è oltre il 70% del totale. Oggi, tuttavia, sono le città in Asia e in Africa che crescono più velocemente. I contadini sono tuttora più numerosi dei cittadini solo in Africa, ma ancora per pochi anni. Questo aumento della popolazione cittadina significa che in città si vive meglio? Le città contemporanee hanno molti problemi: affollamento, inquinamento, traffico, rifiuti, disoccupazione, povertà, criminalità di ogni tipo, corruzione e non sempre sono in grado di migliorare la vita dei propri cittadini. La ragione principale di questa crescita, in realtà, si trova nello svuotamento delle campagne degli ultimi cento anni. Le città non hanno tutte la stessa evoluzione. Alcune crescono molto velocemente, come Shenzhen, sul mar Cinese Meridionale. Quarant’anni fa era un piccolo villaggio di pescatori di ventimila abitanti, ma nel 1979 il governo comunista ha deciso di farla diventare la prima Zona Economica Speciale, un’area dove si può produrre e commerciare più liberamente con l’estero. Siccome si trova di fronte all’isola di Hong Kong, un centro finanziario e commerciale mondiale, la città si è sviluppata, è diventata un centro industriale e oggi ha più di 10 milioni di abitanti. Altre città sono rimaste quasi uguali per secoli, come Venezia, che è stata costruita su piccoli isolotti della laguna veneta nel V secolo. Oggi i suoi canali e le sue calli (le piccole stradine, antiche di mille anni) sono una delle mete turistiche più visitate del mondo. Altre città sono state abbandonate a causa di disastri naturali o provocati dall’uomo. La città di Pripyat, in Ucraina, è stata costruita nel 1970 Mappa di Venezia del XVII secolo.

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Panorama di Shenzhen, in Cina.

Pripyat, in Ucraina, abbandonata dopo il disastro nucleare di Chernobyl.

per ospitare i lavoratori della vicina centrale nucleare di Chernobyl. Ma dopo soltanto sedici anni, nel 1986, c’è stato un disastroso incidente alla centrale, l’area è stata contaminata dalle radiazioni e la città è stata abbandonata dai suoi 50 000 abitanti. Alcune grandi città sono così vicine da formare una rete di città collegate tra loro, che i geografi chiamano conurbazione o megalopoli. In genere, nelle conurbazioni, ogni città è specializzata in un settore. La prima conurbazione a essere stata studiata è quella che comprende le città sulla costa orientale degli Stati Uniti, da Boston a Washington D.C., nate nel XVII secolo dalle prime colonie inglesi, ma abitate anche da molti altri europei. Tra di esse c’è New York (i mercanti olandesi che l’hanno fondata sull’isola di Manhattan la chiamavano Nieuw Amsterdam), che è considerata oggi la città più globale, insieme a Londra (Regno Unito). In Europa, le città olandesi di Rotterdam – unico porto europeo tra i primi dieci al mondo –, Amsterdam, L’Aia e Utrecht, formano il Randstad (città-anello), una megalopoli sostenibile, in cui la qualità della vita è cresciuta negli ultimi anni (meno traffico e meno inquinamento). In Asia si trovano le conurbazioni più grandi. In Giappone, nella catena di città costiere, tra cui Kyoto, Osaka e Tokyo, vivono più di 80 milioni di persone. In Cina, c’è un progetto per fondere insieme Pechino (Beijing in lingua cinese, l’antica capitale dell’impero) e Tianjin (che ha un importante porto sul mare, alla foce del Fiume Giallo (Huang He), e formare così Jing-Jin-Ji, una megalopoli di oltre 110 milioni di abitanti. Attorno alla nuova area metropolitana è stata già costruita un’autostrada lunga 940 chilometri.

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Molte grandi città, cresciute in fretta negli ultimi 50 anni, hanno oggi un paesaggio urbano triste e desolato, soprattutto nelle periferie, dove si costruiscono piccole case e baracche con materiali riciclati e inadatti, in aree senza servizi e senza infrastrutture, che diventano a volte enormi baraccopoli. PAROLE PER CAPIRE Secondo alcuni geografi, esiste •• un’area dell’Europa occidentale così densamente urbanizzata (e collegata da infrastrutture) che può essere vista come una gigantesca conurbazione. Questa regione, che per la sua forma è stata chiamata Banana Blu, va dalla pianura Padana all’Inghilterra cen-

Le luci della Banana Blu, in Europa.

trale, passando per la Svizzera, la Germania, la Francia Nordorientale e il Benelux. È una megalopoli di 80 milioni di persone, cuore pulsante del continente. I suoi centri politici sono L’Aia, Bruxelles e Strasburgo, quelli economici sono Genova, Milano, Zurigo, Francoforte, Rotterdam e Londra.

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Baraccopoli brasiliana di Rio de Janeiro.

In America, ci sono le favelas di Rio de Janeiro e San Paolo (in Brasile), i barrios di Buenos Aires (in Argentina) e Città del Messico, la Citè Soleil a Haiti. In Africa, le bidonvilles (in lingua francese) circondano le città di Lagos (in Nigeria), Nairobi (in Kenya), Kinshasa (nella Repubblica Democratica del Congo), Il Cairo (in Egitto). Accanto a Città del Capo, Johannesburg, Pretoria e altre città in Sudafrica, ci sono le township (in lingua inglese), dove la popolazione nera è stata costretta a vivere dalle leggi razziali di apartheid fino al 1994. Ma la maggior parte delle persone che abita nei moderni slums vive nelle città dell’Asia: non solo nelle capitali statali o regionali, come Mumbai, Delhi, Calcutta (in India), Dacca (in Bangladesh), Jakarta (in Indonesia), Karachi (in Pakistan), Manila (nelle Filippine) o Bangkok (in Thailandia), ma anche nelle città più piccole.

Ogni città ha il proprio paesaggio: la sua forma dipende dalla geografia e dalla storia. Per esempio, ci sono le città-porto, centri di scambio di merci e di culture. Alcune conservano il ricordo di un passato molto antico, come Alessandria d’Egitto, sul delta del fiume Nilo, che ha controllato il Mediterraneo orientale duemila anni fa. Oppure Istanbul (in Turchia), sullo stretto che divide il Mediterraneo dal mar Nero e l’Europa dall’Asia, che si è chiamata prima Bisanzio e poi – dal IV secolo – Costantinopoli, in onore di un imperatore romano. Altre città-porto hanno uno skyline, cioè un panorama, molto Le scalette sul fiume Gange nella città sacra di Varanasi più moderno, come Sydney (in Australia) o Shanghai (in Cina), sulla foce del (India). maggior fiume cinese, il Chang Jiang (Fiume Azzurro). Entrambe si affacciano sulle coste dell’oceano Pacifico, che è il centro attuale del commercio marittimo mondiale. Ci sono anche città sante, che attirano fedeli e visitatori da tutto il mondo in occasione di riti religiosi o per la presenza di antichi edifici sacri: Roma, con la città-Stato del Vaticano sede del Papa della Chiesa cristiana cattolica; Gerusalemme, divisa in due tra Israele e Palestina, ma unita da tre religioni; Varanasi in India, dove gli induisti scendono le scalette (ghats) per bagnarsi nelle acque sacre del fiume Gange; La Mecca, in Arabia Saudita, dove i musulmani terminano il pellegrinaggio (hajj) per pregare intorno alla Ka’ba. PAROLE PER CAPIRE •• In Sudafrica l’apartheid è stato un dalla polizia sudafricana. Tra quesistema di leggi che per gran parte ste, il leader più famoso della lotta del XX secolo ha permesso a una contro l’apartheid: Nelson Mandepiccola minoranza di coloni euro- la. Liberato nel 1990 dopo 27 anni pei (di origine inglese e olandese) di prigione, Mandela è diventato il di governare la grande maggio- primo presidente nero del Sudaranza di popolazione di origine frica libero. Dopo la fine dell’aparafricana. Le leggi discriminatorie theid, il governo non ha incarcenon permettevano ad africani e rato i responsabili delle violenze immigrati asiatici di studiare nelle razziste, ma ha organizzato delle università, di vivere nei quartieri assemblee pubbliche (Commiseuropei, di lavorare o circolare li- sioni per la verità e la riconciliaberamente nel paese. Nelle prote- zione) durante le quali le vittime ste contro l’apartheid sono morte potevano testimoniare la propria migliaia di persone, molte altre sofferenza di fronte ai colpevoli. sono state arrestate e torturate •• Nella storia, ci sono stati molti

tipi di città-Stato. In origine, cinquemila anni fa, tutte le città erano città-Stato. Anche nell’Europa di mille anni fa, controllata da imperi e regni potenti, esistevano città autonome e libere. Cinquecento anni fa, gli imperi coloniali di Olanda, Portogallo e Inghilterra iniziano a costruire città-Stato in Asia o in America per controllare gli scambi commerciali in quei territori. In Europa oltre al Vaticano, ci sono anche San Marino (in Italia centrale), Gibilterra (a sud della Spagna) e il Principato di Monaco (a sud della Francia).

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Infine, le principali classifiche mondiali sulla qualità della vita e la sostenibilità ambientale nelle città ci permettono di immaginare la città del futuro: meno inquinata, con servizi più efficienti, più spazi verdi e per il tempo libero. Negli ultimi anni le città ai primi posti sono state: Curitiba (Brasile), Bogotà (Colombia), Vancouver (Canada), Portland (Stati Uniti), Cardiff (Regno Unito), Reykjavík (Islanda), Amburgo e Friburgo (Germania), Helsinki (Finlandia), Copenaghen (Danimarca), Vienna (Austria), Zurigo (Svizzera), Malmö e Stoccolma (Svezia), Melbourne (Australia), Auckland (Nuova Zelanda). Come puoi vedere, in questo elenco di città in cui si vive meglio non ci sono mega-città e nemmeno città italiane. Vauban, il quartiere ecologico di Friburgo, nel Sud-Est della Germania. Sui tetti delle case sono obbligatori i pannelli solari per produrre energia.

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4

Dopo aver inserito ciascuna città nella colonna del proprio continente, scrivi sul tuo quaderno una frase per ognuna di esse in cui riassumere i contenuti del testo che hai letto. SELEZIONARE LE INFORMAZIONI

Amburgo   Auckland   Varanasi   Boston   Città del Capo   Hong Kong   Il Cairo   Istanbul   Lagos   La Mecca   Mumbai   New York   Pechino   Pripyat   Rio de Janeiro   Rotterdam   Shenzhen   Sydney   Tokyo   Venezia

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AMERICA

EUROPA

AFRICA

ASIA

OCEANIA

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Dopo aver osservato con attenzione la carta del mondo sulla distribuzione della popolazione urbana (▶ p. 58), indica se le seguenti affermazioni sono vere o false e motiva brevemente la tua risposta. V F a. In Africa non ci sono mega-città, ma solo piccole città. OSSERVARE LE CARTE

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b. Le mega-città sono quasi tutte in America.

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c. La popolazione urbana vive soprattutto vicino alle coste.

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d. Le mega-città sono sempre al centro di aree urbanizzate.

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e. La densità urbana è molto alta in Europa occidentale.

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Descrivi la città in cui vivi (o in cui hai vissuto) utilizzando la seguente scaletta. Raccogli le informazioni sul tuo quaderno, poi esponi oralmente alla classe. – Voglio parlare della città di... (Come si chiama? In quale regione o paese si trova? In quale ambiente naturale si trova?) – La città è abitata... (Quanti abitanti vi risiedono? Ci vivono molti immigrati dalle campagne o da altri paesi? La popolazione è in crescita, stabile o in declino, negli ultimi anni?) – La città è nata... (Quando è stata fondata? Da chi? Perché? Ha avuto altri nomi? Qual è la sua storia?) – La città è fatta... (Qual è la sua forma? Come sono il centro e la periferia? Come sono le case e i servizi, nelle diverse aree urbane?) – È collegata con... (Fa parte di una regione urbanizzata o di una conurbazione? È ben collegata? Con quali vie di comunicazione?) – La ricchezza della città è... (Quali attività si svolgono? Quali sono i principali settori economici? Quali vantaggi offre, rispetto alle altre città o alla campagna?) – In città, io... (Quali luoghi o aree frequenti? Per quali motivi? Chi incontri? Come ti sposti?) – Negli ultimi anni... (Quali sono i cambiamenti recenti più importanti? Ci sono nuovi edifici, strade, servizi, leggi, abitudini ecc.?) – I problemi sono... (Quali sono le sue principali difficoltà? Come si possono risolvere secondo te?) – La cosa più bella per me è... (Che cosa ti sorprende, ti colpisce o ti affascina della città?)

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Immaginate di vivere in una grande città europea che ha deciso di affrontare il problema del traffico automobilistico. Il Comune ha organizzato delle assemblee pubbliche per ascoltare l’opinione dei cittadini. Organizzate in classe la vostra assemblea seguendo questi passi: • ciascuno indica le soluzioni che preferisce (al massimo quattro) tra quelle elencate; • ciascuno motiva le sue scelte e si discute insieme; • si decide per votazione quali sono le soluzioni (al massimo tre) da proporre. Prima di iniziare, ricorda che devi pensare a tutti gli aspetti del problema: la storia della città, l’ambiente, la salute, l’economia e i costi, le caratteristiche e la cultura degli abitanti ecc. – Vietare l’accesso delle auto nel centro storico e multare chi non rispetta il divieto – Costruire strade più larghe, a scorrimento veloce, per il traffico delle automobili – Migliorare il servizio pubblico degli autobus (e/o della metropolitana) – Favorire l’acquisto e l’uso di automobili che non inquinano o inquinano meno – Organizzare o migliorare un servizio pubblico di biciclette (bike sharing) – Costruire passaggi pedonali e piste ciclabili, separate dal traffico delle auto – Abbattere le case più vecchie e spostare i residenti in nuove case in periferia – Favorire la condivisione e il noleggio di auto private e pubbliche (car sharing)

NARRARE I RACCONTI

DISCUTERE I PROBLEMI

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In quale città è meglio vivere? Che cosa significa, in concreto, una migliore qualità della vita? Quale città soddisfa meglio i bisogni, la cultura, i desideri? Scegli la tua città ideale, cerca informazioni in Internet e organizza un confronto con la città ideale di un/a tuo/a compagno/a di classe sulla base della traccia fornita. ORIENTARSI NEL MONDO

CITTÀ: ............................................

CITTÀ: ............................................

Clima Traffico, viabilità e trasporti Qualità e costo delle abitazioni Attività culturali e sportive Aree verdi e inquinamento

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Opportunità di lavoro Globalizzazione Cultura locale e alimentazione Attività commerciali Altri servizi (pubblici o privati) Altro

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FAI IL PUNTO

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Al termine di questa unità, che cosa hai imparato? Sì

• So descrivere un paesaggio urbano e rurale • So leggere e interpretare una carta • So ricavare le informazioni da un grafico • So consultare Internet per cercare informazioni • So collocare periodi, processi e attori della storia delle campagne e delle città • So definire concetti chiave della geostoria di campagne e città • So orientarmi nello spazio urbano e rurale • So confrontare contesti geografici diversi • So discutere e confrontare idee diverse

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Abbastanza Ancora no

Che cosa hai trovato maggiormente difficile? Discutine in gruppo. la comprensione del testo • le domande e gli esercizi • le parole nuove • lavorare in gruppo

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