Torino Rude Boys

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IL CAMPIONATO Un mese e mezzo lontano dal PalaRuffini e quattro sconfitte consecutive in trasferta per la Manital Pms, cinque se consideriamo anche il ko rimediato nella semifinale di Coppa Italia. Oggi arriva Matera, seconda della classe a 4 punti da Torino, e i gialloblù sono a un bivio: batterla significherebbe blindare il primo posto matematico, scacciare la crisi e lanciare a tutto il campionato il segnale che Torino c’è ed è pronta a giocarsi i playoff per l’agognata Legadue Gold. Perdere ancora vorrebbe dire lottare fino all’ultima giornata per guadagnarsi un primo posto che, fino a qualche settimana fa, sembrava virtualmente acquisito: in questo caso i lucani salirebbero a -2 ma avrebbero dalla loro il 2-0 nello scontro diretto, anche se devono ancora scontare un turno di riposo. Dall’ultima sconfitta a Ferrara sono comunque arrivati incoraggianti segnali di ripresa per i gialloblù, il cui periodo di appannamento è anche dovuto alle precarie condizioni fisiche di alcune pedine fondamentali nello scacchiere di coach Pillastrini. Alle spalle delle due battistrada è bagarre totale: otto squadre racchiuse in un fazzoletto di 4 punti si contendono il terzo e quarto posto che danno accesso ai playoff. Con il blitz di giovedì a Castelletto, Omegna ha piazzato una zampata forse decisiva: adesso i lupi sono in terza posizione insieme ad Agrigento e Casalpusterlengo e in caso di un arrivo a tre a pari punti, del tutto possibile guardando il calendario, il computo degli scontri diretti premierebbe nell’ordine Omegna e i siciliani a scapito dei lombardi, che restano comunque pienamente in corsa. Alle loro spalle il trio Castelletto-Lucca-Treviglio può ancora sperare di tornare in gioco, anche se tutte e tre sono attese da due trasferte. Speranze molto più ridotte per Firenze e Reggio Calabria, attardate di 4 punti rispetto alla zona playoff, ma entrambe attraversano un ottimo momento di forma: in ogni caso solo vincendole tutte e tre potrebbero ancora dire la loro per il quarto posto. Entrambe devono comunque guardarsi alle spalle da una Recanati che, reduce da tre vittorie consecutive, intende giocarsi fino all’ultimo le sue chance di ingresso diretto nella futura Leguadue Silver, e da un Bari che oggi, in casa proprio contro Firenze, è all’ultima spiaggia per rientrare in zona Silver. Molto più improbo il compito di Mirandola, che deve ancora osservare un turno di riposo. Ferrara, virtualmente al playout, difende con le unghie il quintultimo posto che le consentirebbe di giocare l’eventuale bella in casa negli spareggi per non retrocedere. Già sicure dei playout sono invece Chieti, Latina, San Severo e Perugia.


RUDE

MENTE

MENSILE D’INFORMAZIONE DEI RUDE BOYS TORINO AD “OFFERTA LIBERA”

* ANNO IV * N°21 * APRILE 2013

WWW.RUDEBOYS1989TORINO.JIMDO.COM

EDITORIALE IL MOMENTO E' ORA!!! Abbiamo passato 18 anni in apnea. Da quel nefasto 1995, culminato con l'autoretrocessione dell'AUXILIUM, ne è passata acqua sotto i ponti. DA allora la serie A è stata solo un ricordo che è servito a nutrire sogni e speranze degli amanti della palla a spicchi torinese. Abbiamo visto l'oscuro abisso della C ed il grigio cielo del purgatorio della B ora dnA/B. Abbiamo conosciuto dirigenti volenterosi ma con i sassi in tasca ed altri più "forniti" ma inetti e voltafaccia. Abbiamo girato palestre e palazzetti di tutta Italia in posti che neanche le mappe segnavano! Abbiamo lasciato la nostra voce in ogni luogo ed esportato la nostra passione come fossero tutte finali scudetto. Con orgoglio, con i colori della nostra Città sempre stretti al collo e sempre sventolati sulle nostre bandiere. Abbiamo pianto per un passato che non c'è più e sorriso pensando ad un futuro tutto da disegnare. Abbiamo salutato, commossi, campioni e protagonisti della "nostra" storia che ci hanno lasciato per sempre. Abbiamo sofferto, gioito, ci siamo incazzati, siamo stati delusi, irrisi, presi in giro, abbiamo insultato, sostenuto, combattuto. Adesso tutto questo non conta più. Adesso vogliamo riprenderci la STORIA! Adesso vogliamo la LEGA DUE. Ma solo come antipasto... TUTTI INSIEME PER RIPORTARE TORINO DOVE E' GIUSTO CHE STIA. FORZA TORINO ...IL MOMENTO E' ORA!!!

Rude boys 1989 Torino e’ la nostra citta’


Memento

- Per il veterano che si ricorda di non dimenticare e per il

giovane che vuole conoscere ciò che non può sapere Primavera 1993. Al governo ci sono i socialisti con Giuliano Amato Presidente del Consiglio. Alla presidenza della Repubblica c'è Oscar Luigi Scalfaro, in radio passano "Gli spari sopra" di Vasco e al cinema si guarda Carlito's Way, Nel nome d el padre e Proposta indecente. La Juventus si appresta a vincere la sua terza coppa Uefa, mentre il Toro la sua quinta coppa Italia. Intanto, l'Auxilium targata Robe di Kappa, si appresta a giocare quella che, ad oggi, è l'ultima stagione in A1.

14 marzo 1993 Passammo la settimana nell'indecisione. Certo, andare a Milano era un'obbligo al quale mai ci eravamo sottratti. Ma la delusione per una retrocessione annunciata e la praticamente scontata spazzolata che, sul campo, ci aspettava avevano minato ogni certezza. Alla fine però prevalse la voglia di andare a mostrare le nostre dita medie ai bauscia ed in 35 ci ritrovammo la domenica mattina in via Don Orione per partire. Il viaggio tra le due città è breve, ma il grado alcolico e di conseguenza urinatorio che l'età di allora ci consentiva fecero dilatare il tempo portandolo sull'abisso dell'infinito. E fu in una delle tante soste in autogrill che ci trovammo faccia a faccia con un pullman di tifosi calcistici, per la precisione interisti. Questione di attimi e poi la "sana" rivalità tra i due capoluoghi sfociò in tutta la sua poesia.Ovvero noi a smanacciare amorevolmente il loro autobus e loro celermente a risalirci. Il bello fu che subito non ci accorgemmo che il mezzo addosso al quale stavamo espletando tutti insieme i nostri bisogni fisiologici era con tifosi a bordo. Fu uno di noi che in un raro ed imprevedibile lampo di lucidità alzò la testa e se ne uscì con un "Cazzo, ma questi son milanesi!!!" che fù d'illuminazione a tutto il resto della cricca. In ogni caso il pullman riparò velocemente in autostrada, dimenticando però un occupante a terra,il quale per "fortuna" sua pensò bene di chiedere proprio a noi se avevamo visto il suo pullman. Bingo! Anche se aveva perso il pullman aveva trovato tanti nuovi "amici", ovvero noi che ci offrimmo di portarlo fino a Milano dove al fine lo lasciammo nei pressi del forum .Chi trova un'amico trova un tesoro ed il povero meneghino abbandonato scese dal nostro pullman con così tanto alcool in corpo che sembrava veramente felice... Da Torino non c'erano state richieste di biglietti, d'altronde giocava la prima contro l'ultima, quindi la nostra presenza inaspettata fece trovare i pochi poliziotti presenti tanto impreparati da permetterci di entrare direttamente nel settore di casa, dal quale, dopo un breve "colloquio" con qualche locale e qualche manganellata dai blu tornammo a dirigerci nel settore ospiti.Altri tempi ed altri controlli che ci permisero di entrare con un paio di torce che una volta accese ritardarono l'inizio della gara di 5 minuti. Mentre la Kappa sul campo abbozzava, noi sugli spalti a far festa come sempre. Cori, salti e battimani circondati dalla polizia che nel frattempo aumentava a dismisura e si proponeva in assetto antisommossa. Situazione alquanto ironica vedere 35 festaioli che cantano e saltano brilli e felici avvolti da una nuvola blu con caschi calati e manganelli dondolanti, che raggiunge l'apice dell'ilarità quando arriva una pattuglia della polstrada che ci comunica che gli occupanti del pullman interista avevano fatto denun cia per "sequestro di persona"!!! Sequestro di persona???Ma se fù la mezzora più bella della sua vita!!!Gente ingrata... La partita finì con la solita asfaltata abituale di quella annata e con un pò di tensione fuori dell'impianto. Tornammo verso casa in religioso silenzio annebbiati dal barbera e dal dolcetto. In fondo sapevamo già che saremmo tornati sconfitti. E quella non sarebbe stata l'ultima. Purtroppo.


RUDE IN TRASFERTA - CECINA (coppa Italia): Semifinale di coppa Italia di D.N.A. e i Rude si presentano con un paio di macchinate, rimarcano il loro affetto per i colori giallo-blu ad inizio partita con uno striscione che riporta:”sulle vostre canotte e nei nostri cuori non c’è spazio per altri colori”, mentre la squadra scende in campo con un improbabile divisa nero-verde. I Viking Ticino si presentano in buon numero e aiutati anche dal pubblico di Cecina (che non capiamo bene il perché ma si è unito ai loro cori) fanno un gran bel tifo, e alla fine hanno ragione loro, Castelletto vince e vola in finale… Torniamo a casa delusi, forse ce la sentivamo già in tasca… - CHIETI: da Torino pare una macchina con quattro rude per una trasferta di 700 km circa, ai quali si aggiungeranno nel palazzetto teatino altri 7 rude giunti con mezzi propri (tra i quali ennesima presenza del nostro rude jesino!). Palazzo locale parzialmente pieno e per lo più trascinati da due tamburi coincidenti nei momenti di spinta della squadra locale. Rientro a Torino in nottata - SAN SEVERO: Partita infrasettimanale a circa 850km da casa, una macchinata di Rude attraversa lo stivale e in Abruzzo raccogliamo il sesto Rude. Giunti in Puglia, all’interno del palazzo, piazziamo lo striscione come di consueto sulla balaustra di fronte ai Black Devils. Molti cori di incitamento nonostante la brutta prestazione, troviamo un palazzo molto caldo soprattutto nel finale quando pareggiamo e rischiamo il sorpasso, ma alla fine niente da segnalare. - FIRENZE: In 13 i Rude Boys sono scesi a Firenze domenica 14 aprile per quella che passerà alla storia come una delle peggiori prestazioni di sempre nella storia della Pms, per giunta in diretta tivù. Come sempre abbiamo sostenuto i ragazzi cantando fino alla fine, anche se abbiamo ritenuto che il pesante -30 subito sul campo non potesse passare sotto silenzio. Nessuno di noi ha la memoria corta e nessuno dimentica l’ottima stagione sin qui disputata dai gialloblù: per questo motivo una contestazione sarebbe stata fuori luogo, ma abbiamo comunque fatto sentire il nostro disappunto non per la sconfitta in sé, che in questa fase della regular season ci può anche stare, ma per il modo in cui è arrivata, senza lottare e senza mettere in campo quella grinta che tutti noi ci saremmo aspettati. Lo stesso presidente Antonio Forni, a fine partita, ci ha ringraziato per la presenza chiedendoci scusa a nome della squadra e della società per il brutto spettacolo a cui abbiamo dovuto assistere.


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