Anno 1 n. 1
MAGAZINE ECONOMIA FINANZA 9 FEBBRAIO 2013
FOREXELITEWEEK Economia notizie dalla Germania Forex: come vanno i nostri trades Segnali operativi settimana eccellente
In questo numero
Pag. 2 Euro nord Euro sud Pag. 5 Agenda Merkel la madre di tutte le agende Pag. 11 Le nostre performance Pag. 14 I seganli operativi 2013
EURO NORD EURO SUD Fra le tante responsabilità dei sud europei, secondo Klaus-Peter Willsch, deputato al Bundestag della CDU, c'è anche quella di aver causato l'allontanamento della Gran Bretagna dall'Unione Europea. Che la Gran Bretagna stia tirando il freno è comprensibile, alla luce dei costi dell'Eurocrisi. Se non si interviene adesso sarà l'intera Europa a esplodere, secondo il deputato della CDU Klaus-Peter Willsch. Il discorso di Cameron dovrebbe farci riflettere. Lo si è visto al varo di ogni nuovo pacchetto di salvataggio: la Gran Bretagna non intende assistere in silenzio all'impiego di tutte le risorse finanziarie dei 27 per il servizio del debito dei paesi del sud Europa. Dal fondo EFSM, un fondo EU originariamente previsto per l'assistenza ai paesi con difficoltà nella bilancia dei pagamenti, anche al di fuori dell'eurozona, solo per il salvataggio di Portogallo e Irlanda sono usciti 48.5 dei 60 miliardi complessivi. La Gran Bretagna non è mai stata euro-entusiasta, ma il paese è chiaramente uno dei partner europei più importanti. Non solo nel campo delle politiche di sicurezza, ma anche sui temi del libero scambio e della libertà economica resta un partner della G L'adesione forzata alla moneta unica nella sua forma attuale sta scavando un solco fra i paesi Euro e i membri EU con una propria valuta, mentre la convivenza pacifica è messa a rischio.
La Gran Bretagna sta cercando di tirare il freno d'emergenza. Lo considero comprensibile alla luce del duraturo tentativo dei paesi periferici del sud Europa di scaricare i loro debiti sulle istituzioni europee. Alla fine anche la Gran Bretagna si trova a combattere con dei deficit eccessivi e con un elevato livello di indebitamento. Sarebbe molto più importante se Londra si sforzasse di riportare gli altri stati verso un percorso di sussidiarietà (a fianco della Germania, perché la crisi attuale è da ricondurre ad un passo troppo affrettato verso l'integrazione) l'introduzione dell'Euro, con un numero eccessivo di paesi membri e con livelli di competitività molto diversi. 14 anni dopo l'introduzione della moneta unica, pensata come la “corona dell’integazione europea”
da una parte all'altra del continente l'Europa è attraversata da tensioni che la spingono verso la disintegrazione. Non si può reinventare l'Europa dando ogni mattino uno sguardo spaventato al corso delle azioni quotate in borsa. Nel caso del brutale rifiuto di tenere un referendum in Grecia, ancora una volta i funzionari europei hanno mostrato di temere il voto popolare più di ogni altro pericolo. Cosa c'entra tutto ciò con un'Europa libera e dell'autodeterminazione, se i protagonisti temono il voto popolare come il diavolo teme l'acqua santa? Dobbiamo lottare per l'unione politica europea. Per questo dobbiamo riflettere su ciò che tiene unita l'Europa e su ciò che ne ha moltiplicato il benessere. Le 4 libertà nei principali mercati europei sono conquiste che le altre regioni del mondo ci invidiano. Il centralismo di Bruessel deve tuttavia essere frenato dalla diversità europea e dalla libertà dei suoi stessi popoli autodeterminati. Con la sussidiarietà abbiamo per questo lo strumento adeguato: solo ciò che a livello nazionale non può essere gestito e controllato in maniera adeguata, potrà essere accessibile al legislatore europeo. (da handelsblatt.de)
AGENDA MERKEL La madre di tutte le agende Al Forum di Davos la Cancelliera della Germania è stata finalmente chiara e ha illustrato i concetti di base della sua agenda per l'Europa. Angela Merkel vuole approfittare della situazione per attuare un cambiamento radicale in Europa, ammettendo che la crisi offre la possibilità di applicare all'intera Europa la sua agenda economica. A Davos la sua richiesta principale è stata riassunta nel modo seguente: "In Europa vogliamo - e su questo nell'Unione Europea c'è accordo - trasformare l'Unione monetaria e quella economica in un’unione di stabilità. E' il contrario di una piccola operazione d'emergenza. Piuttosto è un percorso permanente, una strada da seguire le cui idee guida sono da un lato le riforme strutturali per una maggiore competitività e dall'altro il consolidamento delle finanze statali. Voglio qui sottolineare ancora una volta: per me le due cose sono strettamente connesse. Consolidamento e crescita sono due facce della stessa medaglia, quando si tratta di ripristinare la fiducia".
La domanda è: di quale fiducia sta parlando Merkel? Si tratta della fiducia del popolo? Oppure della fiducia dei mercati? Naturalmente la seconda. E’ stata proprio la Cancelliera ad aver indicato come guida dell'azione politica la "democrazia basata sui mercati". Da un punto di vista economico Merkel racconta una bugia intenzionale: crescita e consolidamento delle finanze pubbliche vanno mano nella mano. Fatto recentemente smentito anche dal FMI nella discussione sul moltiplicatore fiscale - e il FMI non può essere certo sospettato di fare del romanticismo sociale. Frau Merkel questo la sa bene. Ma non si tratta solo del consolidamento delle finanze statali, per lei questo è solo la leva con cui può costringere gli altri stati sovrani ad adottare la sua Agenda: "Si pone anche la domanda di quanto sia forte la volontà politica di tenere insieme la zona Euro, quanto sia vera la disponibilità alle riforme e quanto sia grande la solidarietà nella zona Euro. Io credo che negli ultimi 12 mesi su questi punti abbiamo fatto passi in avanti significativi (...)
La situazione in cui ci troviamo in questo momento, in realtà, è caratterizzata dal fatto che il fattore tempo gioca un ruolo decisivo. Abbiamo preso misure di consolidamento (...) e realizzato un'ampia varietà di riforme strutturali (...) Ora è necessario utilizzare il tempo, affinché la situazione politica non abbia un’escalation, e affinché non si crei nuova instabilità", ha aggiunto Merkel. La crisi Euro per la Cancelliera rappresenta una possibilità, limitata nel tempo, durante la quale gli altri partner europei saranno disponibili a fare le riforme. C'è da meravigliarsi se Merkel si è opposta ai tentativi di disinnescare l'Eurocrisi attraverso una politica attiva della BCE? No, la strategia della Merkel potrebbe essere definita come Schock Strategy - l'uso di una crisi per far passare riforme che non sono volute né dai parlamenti né dal popolo. A Davos su questo punto si è espressa in maniera ancora più chiara: "L'esperienza politica ci dice che spesso per ottenere riforme strutturali è necessario esercitare pressione. Per esempio anche in Germania i disoccupati sono dovuti arrivare fino a 5 milioni, prima di ottenere la disponibilità all'attuazione delle riforme strutturali. La mia conclusione è questa: se l'Europa oggi è in una situazione difficile, è necessario introdurre riforme strutturali, affinché domani si possa vivere meglio".
Se Angela Merkel e il suo pubblico a Davos potranno vivere meglio con le loro "riforme strutturali", resta una questione aperta. Milioni di tedeschi, che vivono di Hartz IV (sussidio di disoccupazione), oppure sono occupati con un basso salario (Niedriglohnsektor), vedono la questione in maniera diversa. Se si considera l'effetto negativo del settore a basso salario sulla struttura salariale complessiva, si può dire che le riforme hanno avuto un solo risultato: a pochissimi oggi va molto meglio, e a tantissimi oggi va molto peggio. I rappresentanti di questa grande maggioranza purtroppo non erano presenti a Davos. Quale ironia della storia, il predecessore di Merkel, Schröder, aveva candidamente presentato 8 anni prima le motivazioni delle sue riforme strutturali esattamente nello stesso luogo:
"Dobbiamo e abbiamo già liberalizzato il nostro mercato del lavoro. Abbiamo dato vita ad uno dei migliori settori a bassa salario in Europa", disse Gerhard Schröder durante il suo discorso del 28.01.2005 al World Economic Forum di Davos. Schröder può essere orgoglioso del suo successore infatti quello che Schröder ha applicato in Germania, sarà applicato dalla Merkel in tutta Europa: "Come possiamo essere sicuri di poter raggiungere nei prossimi anni una coerenza in termini di competitività anche all'interno dell'Unione monetaria? E a tale proposito non considero un livello di competitività medio, piuttosto una competitività misurata dal fatto che avremo accesso ai mercati mondiali (...) Io immagino - e di questo stiamo parlando nell'Unione Europea - che sottoscriveremo un patto analogo al Fiskalpakt, con il quale gli stati membri si impegneranno ad aumentare il proprio livello di competitività su determinati punti che in questi paesi non raggiungono un livello sufficiente. Si tratterà di temi come il cuneo fiscale, il costo del lavoro per unità di prodotto, le spese per la ricerca, le infrastrutture e l'efficienza amministrativa". L'Europa dovrà quindi seguire il modello tedesco, tagliare lo stato sociale e comprimere il costo del lavoro. L'Europa perde quindi credibilità in quanto mercato e sceglie invece di impegnarsi in una competizione sui salari con i paesi in via di sviluppo. La Cancelliera ha inoltre chiarito che cosa intende per armonizzazione a livello europeo dei costi del lavoro per unità di prodotto. La Germania, secondo il messaggio di Merkel, avrebbe fatto tutto bene. Cosi la Cancelleria di Berlino ha pubblicato in rete il discorso di Merkel con il titolo provocatorio: "I migliori come esempio". Quindi i tedeschi sono i migliori, eh sì.
E' sorprendente quanto sia difficile imparare per la Cancelliera. Fra gli economisti amici della Merkel non vi è alcun dubbio : l'Eurozona potrà avere un futuro solo se i costi del lavoro per unità di prodotto e la produttività all'interno dell'Unione monetaria potranno convergere. Alla convergenza appartengono naturalmente entrambi i lati. La Germania dovrebbe necessariamente muoversi verso i suoi vicini, ad esempio attraverso salari più alti, indispensabili per una convergenza economica. Ma di ciò la Cancelliera non ne vuol sapere. Se fosse per lei, l'Europa avrebbe una sola strada - la via verso il basso, il percorso della moderazione salariale, della riduzione dei diritti dei lavoratori e della scomparsa dello stato sociale. Imparare dalla Germania significherebbe, secondo Merkel, imparare a vincere, appunto i migliori come esempio. Come i vicini della Germania abbiano interpretato il messaggio, è abbastanza chiaro. La domanda centrale dovrebbe essere: quale diritto vorrebbe avere Angela Merkel? Già Brecht diceva che solo i vitelli più stupidi si scelgono da soli il loro macellaio. I vitelli tedeschi apparirebbero abbastanza stupidi, non sarebbe possibile spiegare altrimenti il successo della Merkel. Ma su questo gli altri partner europei non possono fare nulla. L'Europa non è un protettorato tedesco, piuttosto l'unione di diversi stati sovrani e la Cancelliera non ha alcun mandato per dettare la sua politica agli altri stati sovrani. Tuttavia, se pretende di avere "in Europa un ruolo molto proattivo", come scritto sul sito internet della Cancelliera, Merkel non ha fondamentalmente capito che cosa esattamente significhi la democrazia.
Per raggiungere i suoi obiettivi, procede mano nella mano con la Commissione Europea. Qualcuno si meraviglia che gli europei siano stanchi di questa Europa? Un’ Europa che serva solo a limitare la democrazia, la sovranità e la partecipazione degli europei non ha futuro e nessuna ragione di esistere. Se gli europei vogliono salvare l'Europa e il pensiero europeo, devono liberarsi da questo abuso.  Devono sfidare Angela Merkel. (da NachDenkSeiten)
LE NOSTRE PERFORMANCE
I grafici pubblicati nelle pagine seguenti rappresentano i guadagni realizzati attraverso l’esecuzione dei nostri trades negli anni 2011 e 2012. Il capitale di partenza è stato di 5000,00 euro per ogni anno e i profitti realizzati sono stati distribuiti a ogni fine anno. Tutti i trades sono stati eseguiti in collaborazione con forexacademy.ch, che ha suggerito i segnali operativi. Nel prossimo numero dettaglieremo tutte le operazioni eseguite.
EQUITY 2011
Euro
16.370,65
11.721,56
17.133,45
12.505,73
9.964,75 8.399,83
5.000
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
EQUITY 2012
31669,41 31919,96
Euro
24302,59 20508,41 20720,04 17632,44 13440,32
18959,13
14386,03
11481,82 8928,73 6816,2 5000
Gen
Feb
Mar
Apr Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott Nov
Dic
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SEGNALI OPERATIVI I NOSTRI TRADES NEL 2013 Eccellenti risultati ottenuti in questa settimana di trading. Sono state eseguite dieci operazioni con una performance pari a 315 pips, davvero eccellente considerando che in tutto il mese di gennaio sono stati realizzati guadagni pari a 363 pips. Considerando l’operatività effettuata con un contratto per il mercato forex e l’equivalente , in termini di marginazione, per dax ed eurostoxx50 abbiamo ottenuto un guadagno pari a 4200,60 euro, che sommati ai 3382,95 realizzati a gennaio totalizzano un profit di 7583,55 euro (+ 151,67%).
5 febbraio eur/chf buy 1.23060 take profit 1.23660= 60 pips 6 febbraio eur/jpy sell 126.700 take profit 126.400= 30 pips 7 febbraio stoxx50 sell 2603.4 take profit 2588.4= 15 pts 8 febbraio eur/jpy sell 124.780 take profit 124.480= 30 pips usd/jpy sell 93.170 take profit 92.870= 30 pips
15.000
Le operazioni:
12.500
4 febbraio eur/usd sell 1.36380 take profit 1.35980= 40 pips stoxx50 sell 2694.4 take profit 2684.4= 10 pts usd/chf buy 0.91090 take profit 0.91490= 40 pips dax sell 7760.4 take profit 7730.4= 30 pts eur/usd [31.01.13] sell 1.35420 take profit 1.35120= 30 pips
10.000 7.500 Gennaio Febbraio
5.000
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