Introduzione al riconoscimento ed uso delle piante officinali Dr.Pietro Mazzucca

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INTRODUZIONE AL RICONOSCIMENTO ED USO DELLE PIANTE OFFICINALI Con elementi di botanica-botanica sistematica, elementi di erboristeria, consigli pratici


Premessa Nessuno pensi che questo lavoro sia un' enciclopedia del benessere : esso, non avendo nessuna pretesa di sostituirsi alla medicina o alla farmacopea, è solo un piccolo contributo alla conoscenza della natura e del mondo vegetale e ,per quanto possibile , una piccola raccolta di rimedi officinali e medicali. La conoscenza della botanica fa gustare il sapore della natura e la forza della stessa attraverso le sue più belle esternazioni, quali il quotidiano miracolo delle piante. Un ciclo che si ripete e non finisce mai di stupire chi si avvicina con occhio attento alla specie vegetale, al substrato pedogenetico, all’ ambiente circostante. La magia, quella pura , che compie la natura ciclicamente ,affascina e nel contempo stupisce ogni volta che ci avviciniamo alle piante, ai fiori e a tutte le altre espressioni botaniche. Prima di intraprendere qualsiasi trattazione sulle proprietà terapeutiche delle piante officinali è necessario tenere presente un concetto fondamentale. Quando siamo in presenza di una malattia o, meglio, di una persona ammalata, l'unico soggetto idoneo ad eseguire un iter diagnostico e ad impostare un programma terapeutico è il MEDICO. Se teniamo conto di questo principio inalienabile, quanto di seguito potrà essere letto nella giusta chiave e compreso nel suo vero significato. 1- Depositario ufficiale della salute è il medico: occorre, quindi, sentire sempre il parere del medico prima di iniziare a utilizzare tutte le cosiddette Piante Medicinali .TUTTE le piante medicinali possono avere un potere terapeutico ma , se usate in modo non corretto ,possono creare gravi danni alla salute. 2 - Le leggi italiane vietano a tutti (compresi i medici) di attribuire proprietà terapeutiche a prodotti, sostanze, piante, ecc. che non facciano parte del prontuario terapeutico ufficiale. 3 – Riflettiamo , neppure il Ministero della Sanità potrà mettere sotto accusa l'Aglio perché abbassa o normalizza la pressione senza il suo permesso! Ma UNA COSA è dire che l'Aglio FA BENE alla pressione; altra cosa, invece, è AFFERMARE CHE L'Aglio CURA qualcosa. L' Aglio è classificato in Italia quale alimento e, in quanto tale, è di libera vendita ; anche se si documenta che l'aglio fornisce un valido aiuto nell' ipertensione, esso è e rimane sempre un ALIMENTO......................................

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Time – table storico INTRODUZIONE ALLA FITOTERAPIA Breve storia evolutiva Nel corso dei millenni la fitoterapia ha subito un’evoluzione costante passando da un uso prettamente istintivo, intuitivo o magico ad un utilizzo più moderno basato sulla conoscenza chimico-fisica e quindi farmacologica dei principi attivi. Ecco quindi che, da una parte, si sono ridimensionate se non annullate alcune proprietà terapeutiche di determinate piante ma, dall’altra, si sono aperti nuovi orizzonti basati su certezze e non su simbolismi. Si usa una pianta non più perché è la tradizione tramandata che lo dice ma perché attenti studi ne dimostrano l’efficacia. Vero è che dobbiamo comunque fare tesoro del passato se non altro perché, anche se con uso erroneo o smodato, l’utilizzo farmacologico delle piante ha costituito un bagaglio di esperienze preziose per l’utilizzo odierno. Testimonianze scritte risalgono sin dagli antichi Egizi, poi dai Greci ( Galeno dette il nome alle preparazioni medicamentose “galeniche”) e quindi dai Romani ma i primi seri accertamenti scientifici iniziano solo nel periodo rinascimentale con una svolta definitiva a partire dalla fine del XVII secolo grazie allo sviluppo della citologia e della biochimica. In epoche medievali le “farmacie” erano spesso presenti solo nei monasteri e molte testimonianze fitoterapiche sono giunte ai giorni nostri grazie alle esperienze scritte o tramandate da generazioni di monaci e frati. I primi veri farmacisti giungono molto più tardi e il loro lavoro era appunto quello di effettuare preparazioni galeniche con farmaci che loro stessi preconfezionavano o preparavano al momento.

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Erbe e farmaci Molti tendono ingenuamente a contrapporre due prodotti che sono in realtà consequenziali. E’ come cercare di instaurare delle differenze tra una materia prima e il prodotto finito che, pur avvalendosi spesso di prodotti di sintesi, non può fare a meno del primo. La differenza sta comunque nel fatto che il farmaco tende a contenere il principio attivo isolato della pianta ed ha di conseguenza un’efficacia indubbiamente più elevata in quanto specifica. Assumendo un preparato erboristico della stessa pianta si assimilano una serie di elementi e principi attivi (Fitocomplesso), tra i quali, quello che ci occorre. Ovviamente l’effetto sarà più blando, sicuramente più naturale, e con eventuali controindicazioni che, se presenti, sono notevolmente inferiori rispetto al farmaco tradizionale. Per dirla in parole semplici, le erbe stanno al farmaco come l’arancia sta alla vitamina C. Nel senso che, chi ha carenza di questo elemento, potrebbe assumerla mangiando un’arancia piuttosto che prendere delle comode e pratiche compresse. Questo, non perché le compresse facciano male ma semplicemente perché, mangiando un’arancia, oltre alla vitamina C si assumono altre utili vitamine e fibre alimentari. L’esempio dell’arancia ci fa quindi capire la vera differenza e, come si nota, non c’è contrasto ma semplicemente la possibilità di scegliere ciò che è meglio. L’erboristeria non è dunque un’alternativa ma semplicemente un’opportunità in più per prevenire e curare. Naturale non è sinonimo di innocuo Un altro errore che spesso si commette è quello di considerare l’uso dei rimedi naturali assolutamente innocuo senza fare quindi attenzione a controindicazioni o preoccuparsi di eventuali effetti collaterali. Un principio attivo non è mai innocuo e quindi l’uso fitoterapico della pianta che lo contiene deve essere sempre soggetto ad oculatezza e non a semplice improvvisazione. I rimedi naturali vanno quindi utilizzati come farmaci , con le stesse attenzioni e criteri di dosaggio. Certamente un sovradosaggio “naturale” è meno grave di quello di un farmaco ma ciò non giustifica un uso smodato che alla lunga può arrecare solo danni all’organismo. Ecco quindi che, l’erborista serio, da non confondersi con il semplice venditore di erbe, non deve limitarsi a dare il prodotto più testato per un determinato problema ma deve verificare tutta una serie di parametri medici e psicologici che evidentemente cambiano da individuo ad individuo sia per l’assunzione che per gli effetti del rimedio in questione.

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Il corretto approccio con l’erborista In un’erboristeria, ma anche in una farmacia, esistono rimedi naturali per quasi tutte le patologie e quindi anche il consumatore deve saper illustrare con chiarezza non solo la propria patologia o le proprie carenze ma, soprattutto, eventuali allergie, problemi metabolici o fisiologici particolari al fine di consentire all’interlocutore di capire il suo problema e quindi di consigliare il prodo.tto e le dosi più appropriate. Meglio sarebbe, anche perché il farmacista e tanto meno l’erborista non possono sostituirsi al medico, se l’utilizzo di un rimedio fitoterapico fosse direttamente prescritto da un medico anche se, purtroppo, pochi medici sono in grado di farlo e quindi di seguirne l’efficacia nel corso del tempo. Ovviamente, in qualche caso, come accade nell’acquisto di farmaci senza obbligo di prescrizione, tutto non è così complesso ma bisogna pur sempre essere coscienti e sicuri di ciò che si vuole. Il “fai da te” può essere ammesso ma con conoscenze acquisite da comprovate esperienze altrui o fatte su testi appropriati e scientificamente attendibili. L’Omeopatia termine composto dal greco homoios:simile e pathos:sofferenza Nasce nel XIX secolo con il medico tedesco Hahnemann , fondatore di una medicina psicosomatica che si basa su di un procedimento chiamato legge di similitudine e che come approccio terapeutico utilizza la somministrazione di dosi estremamente diluite di sostanze, sia originalmente dotate di potere farmacologico sia sprovviste di tale proprietà allo stato grezzo.Le diluizioni del farmaco omeopatico superano molto spesso il numero di Avogadro e quindi non esiste una molecola attiva: solo avendo riferimenti biofisici e non molecolari è possibile ipotizzare un meccanismo d'azione di tipo informazionale in cui l'acqua mantiene una specie di memoria di tipo fisico e l'informazione arriva ai sistemi omeostatici dell'organismo, che vengono considerati dei sistemi complessi e oscillano tra ordine (informazione) e disordine (entropia). A differenza della medicina tradizionale, che si basa su interventi mirati alla soppressione di fattori etiologici, di sintomi patologici o di aggiunta di elementi carenti nell'organismo, l'Omeopatia rappresenta una terapia di regolazione e di riattivazione. L' 0meopatia utilizza il principio Similia similibus curentur : ogni sostanza che ha un potere farmacologico induce nell'individuo sano un quadro sintomatologico caratteristico della sostanza usata; inoltre guarda non la malattia ma il malato con la sua malattia, cioè guarda l'insieme di tutti iu segni che portano ad una diagnosi di malattia , ma anche il modo di reagire tipico dell'individuo. Le sostanze medicamentose usate in omeopatia sono usate in dosi infinitesimali tramite diluizione, trituramento e succussione( cioè forte scuotimento), con queste manipolazioni .si sviluppano le potenzialità 5


terapeutiche necessarie per la guarigione. La farmacologia omeopatica è costituita da una serie di medicinali sperimentati tratti dal regno animale minerale vegetale e di sintesi. Ogni rimedio omeopatico è testato singolarmente e a dosi non tossiche ed imponderabili sull' uomo sano per evidenziare i sintomi patogenetici, cioè gli effetti. Ogni medicinale ha una peculiarità nella sua forma , nella sue qualità, nell' azione che svolge sull' essere umano. Il medicinale omeopatico è formato da due elementi ; la sostanza farmacologica di partenza e il solvente liquido , acqua o alcool ,in cui questa sostanza è disciolta..I rimedi si presentano sotto forma di tinture madri cioè forme farmaceutiche liquide ottenute con differenti gradazioni di alcool su prodotti vegetali o animali o sotto forma di soluzioni preparate diversamente in base alla sostanza di origine ed utilizzata in genere per i minerali ed i prodotti di sintesi o come macerati glicerici in cui la miscela contiene anche la glicerina oltre all 'alcool oppure triturazioni per preparare i medicamenti allo stato solido mescolando sostanza e lattosio ottenendo una miscela necessaria a rendere solubile le sostanze insolubili. I MEDICAMENTI OMEOPATICI SVOLGONO UN AZIONE SINERGICA con la medicina allopatica (medicina tradizionale) nel trattamento dei sintomi correlati a patologie croniche o degenerative : ad esempio , l'uso di rimedi omeopatici per ridurre la comparsa di diarrea cronica neoplastica evita l 'uso di farmaci che hanno effetti collaterali. La Floriterapia di Bach Studiata negli anni ’30 da Edward Bach si basa sull’uso di rimedi costituiti da diverse specie di fiori selvatici. Il campo di applicazione è a livello psichiatrico e lo scopo della terapia è quello di riequilibrare la psiche del paziente perchè la malattia ha le sue origini sempre in un problema mentale, un pensiero negativo.I fiori, che agiscono secondo i principi della medicin vibrazionale, intervengono per ristabilire l'armonia psichica.Oltre ai 38 rimedi del ott. Bach la floriterapia conta su moltissimi altri fiori scoperti in tempi più recenti, dai fiori californiani, ai fiori francesi, dagli australiani agli alaskani.Ultimamente nell'ambito della medicina vibrazionale sono nati anche i rimedi a base di gemme e pietre preziose, che si trovano comunemente in gocce o in creme. L’Associazione della Floriterapia con farmaci tradizionali e sedute psicoanalitiche può risultare molto efficace soprattutto nei casi di ansia, depressione, stress o altre psico-patologie particolari. La decottopia E' un sapere nato in Italia secoli fa da una dinastia di erboristi, poi elaborata e conservata fino ai tempi nostri attraverso le generazioni delle famiglie Bonardo Balestra Mech.La decottopia è una forma galenica e un metodo di lavorazione e trasformazione di piante officinali in un prodotto liquido per 6


costituire un integratore alimentare che ha una valenza salutistica ed ha l' obiettivo di migliorare lo stato nutrizionale ottimizzando le condizioni di benessere generale. Questi prodotti sono integratori vegetali che favoriscono le normali funzioni dell' organismo che a causa del lavoro , dello stress , del fumo , degli abusi alimentari , dell 'abuso di alcool , può andare incontro a situazioni di squilibrio. Il nome decottopia deriva dal greco DEKA radice e significa la terapia delle 10 piante perché sono utilizzate 10 piante , a differenza della fitoterapia che ,per evitare antagonismi, non accosta più di tre o quattro piante . Il prodotto decottopirico è lavorato e frazionato attraverso procedimenti quali infusione, macerazione ,decozione ,fino ad ottenere un prodotto liquido con un metodo che ne consente la conservazione senza l' impiego di alcool, zuccheri e conservanti. In decottopia si attivano le sinergie tra le piante la cui droga ,cioè la parte attiva della pianta ,viene usata in toto estraendo tutti i principi attivi in essa contenuti. Ogni principio attivo è estratto solo con acqua con le tecniche sopra elencate, questo procedimento è detto frazionamento decottopirinico , indicato con la sigla FD ,seguita dal numero ordinale di piante usate e serve a minimizzare al massimo i rischi che possono insorgere utilizzando uno o poche piante od uno o pochi principi attivi. Attenzione però, infatti: se un soggetto è allergico ad una certa pianta il fatto che nel prodotto decottopirico la presenza della pianta grazie al frazionamento è minima, si riduce proporzionalmente il pericolo di un' eventuale reazione allergica.

Le piante utilizzate sono in relazione alle loro proprietà principali: FRUTTATO: ribes nero, fiori d arancio, tiglio, sambuco SPEZIATO :chiodi di garofano,cannella, boldo, rabarbaro ,legno quassio AMARO: genziana. carciofo, ginepro, tarassaco, achillea BALSAMICO: pino. Timo. Issopo, eucalipto AROMATICO: anice. finocchio. carvi. zenzero. anice stellato I prodotti debbono essere conservati a temperatura tra i dieci e quattordici gradi ,non debbono essere esposti ad illuminazione diretta e prolungata e si conservano in contenitori di vetro scuro. Le piante sono comunque fototropiche positive ,è bene ricordarlo. 1) L' organismo è esposto quotidianamente ad agenti inquinanti quali stress ,fumo ,dieta squilibrata , sedentarietà ,consumo di alcolici ,tutte situazioni che portano a disarmonie che minano il nostro equilibrio psico- fisico. La decottopia è un metodo che si propone di indurre il ritorno ad un equilibrio psico -fisico.eliminando lo sbilancio che ha causato la malattia stessa. E' un supporto alimentare mirato. L' approccio decottopirico , per contrastare gli effetti negativi collaterali dell' uso di farmaci usati durante la malattia, è un ausilio da non usare 7


senza interpellare il medico .L' organismo può andare incontro ad uno sbilanciamento carenziale dovuto ad una mancata o insufficiente assunzione di un certo alimento oppure c è un maggior fabbisogno da parte dell 'organismo. In entrambe le situazioni la decottopia vale come supporto per riequilibrare apportando gli elementi mancanti sino a soddisfare l' accresciuto bisogno. Un esempio è dato dall' uso del cardo mariano del quale si usa il frutto :è un epatoprotettore , depurativo per il fegato , ha un complesso di sostanze capaci di proteggere gli epatociti dai danni di sostanze tossiche come fumo ,alcool ,farmaci quindi è un supporto per equilibrare una situazione organica alterata. Un altro esempio dell’ opportunità di usare i prodotti decottopirici è dato dall' accumulo di acido urico protratto nel tempo e non sufficientemente smaltito per inadeguato apporto idrico alimentare o di un eccessivo consumo di carne, formaggi ,uova cioè una dieta troppo ricca di proteine; gli equilibratori decottopirici della diuresi sono un insieme di piante ad azione diuretica in grado di favorire l' eliminazione di acido urico a livello renale quindi l 'eliminazione di liquidi. Queste sostanze comportano un aumento di volume dell'urina eliminata in seguito al maggior afflusso di sangue nei reni,quindi l'espulsione di sostanze tossiche idrofile, i corpi chetonici ,e liquidi in eccesso. Le piante usate in questi casi sono l' equiseto, la betulla, il tarassaco l 'uva ursina ,l' asparago.I depurativi decottopirici presentano un'attività ampia: stimolano l 'attività degli organi riducendo l 'assorbimento di sostanze potenzialmente tossiche e l 'assenza di alcool è importante perchè l' alcool è metabolizzato attraverso le vie ossidative epatiche quindi la sua presenza vanificherebbe gli effetti che il prodotto intende indurre. La depurazione è importante per avere un corretto funzionamento degli organi emuntori cioè fegato ,reni, polmoni ,per permettere il mantenimento di una situazione di equilibrio psico fisico; quindi , ad esempio, dopo aver ecceduto con alimenti grassi o abuso di alcool si può ristabilire l' equilibrio con l 'ausilio di prodotti decottopirici ( carciofo ,tarassaco) che agiscono sulla funzionalità epatica e gastrointestinale. La Fitoterapia associata In alcuni casi l’uso di preparati a base di piante officinali associati con le pratiche omeopatiche e/o con farmaci tradizionali può essere di valido aiuto in campo medico sia dal punto di vista del successo terapeutico che per le possibilità di cura che, molto spesso, sono condizionate da effetti collaterali che variano da paziente a paziente. Tra le patologie che hanno fatto riscontrare i maggiori successi troviamo: le allergie stagionali e croniche, problemi gastrointestinali e altre patologie a 8


livello articolare, cardiaco, dermatologico ecc. L’uso di rimedi fitoterapici da soli o associati spesso comporta effetti curativi molto prolungati nel tempo e per questo è importante acquisire fiducia e soprattutto seguire fedelmente il consigli del medico che provvederà eventualmente ad “adattare” la cura in funzione dei progressi del paziente. Come regola generale vale anche e soprattutto il consiglio di seguire una dieta appropriata, senza la quale, qualsiasi tentativo di cura potrebbe risultare nullo. Inoltre occorre tener presente che la fitoterapia, oltre al trattamento sintomatico, può essere veramente di valido aiuto per prevenire l’insorgere di una malattia e per questo, quando si ha l’opportunità di rivolgersi ad un medico esperto in materia, è utile rivolgersi a quest’ultimo quando si è sani e non soltanto quando si è malati.

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PARTE PRIMA PIANTE, DROGHE E PRINCIPI ATTIVI ECOLOGIA L’ecologia delle piante si differenzia da quella degli animali soprattutto per il fatto che queste non si muovono, debbono ancorarsi al terreno e di conseguenza provvedere per sè e per gli altri. Le piante fungono da “produttori” con il pregio e l’onere di essere le uniche a produrre sostanza organica e ossigeno, sfruttando unicamente il sole, l’acqua e le sostanze minerali presenti nel terreno. Ecco quindi che tale ricchezza di molecole, ancora tutta da scoprire, è da millenni a disposizione del genere umano per fabbricare od ottenere profumi, veleni, alimenti, zuccheri, succhi, estratti, farmaci ecc. ecc. Tutte queste sostanze allo stato molecolare vengono dette PRINCIPI ATTIVI e costituiscono la materia prima sia per l’erborista che per l’industria farmaceutica. Un determinato principio attivo, o l’insieme sinergico o meno di essi, non sempre è presente in tutta la pianta (radici, fusto, foglie e fiori) ma spesso in una parte ben precisa. Gli alcaloidi , ad esempio, sono generalmente presenti nelle foglie e quindi è di esse che ci si serve per estrarli. Quindi la Parte di pianta che viene utilizzata per estrarre un determinato principio attivo prende il nome, per quanto infausto che sia, di DROGA. LA DROGA Come prima accennato è la parte di pianta che contiene, tra gli altri, il principio attivo che ci occorre e le foglie per estrarre un alcaloide ne sono un chiaro esempio. Il concetto di droga è stato purtroppo alterato negativamente dalle varie sostanze stupefacenti ma di contro possiamo pensare al “vecchio droghiere” che di droghe ne vendeva a iosa anche se queste erano semplicemente rappresentate da pepe, spezie e condimenti vari. La droga è quindi la materia prima utilizzata nelle preparazioni erboristiche e da essa si estraggono, oltre al principio attivo che interessa maggiormente, altre sostanze attive che, nell’insieme originano quello che viene chiamato FITOCOMPLESSO. Assumendo una droga dunque si assimila un insieme di principi attivi che farmacologicamente possono esplicare un’azione sinergica, favorire l’assorbimento o ridurre o annullare eventuali effetti indesiderati fungendo da “diluitori” del principio attivo principale. L’ AZIONE SINERGICA ( insieme di principi attivi che concorrono ad ottenere un determinato effetto ) può essere ottenuta anche utilizzando più 10


droghe. In questo caso avremo i COMPOSTI che si ottengono per semplice miscela o unendo prodotti finiti già estratti. Le principali “droghe” riferite ad una specie di pianta possono quindi essere rappresentate da: - Pianta intera ( radici, fusto e foglie ) - Parte aerea ( fusto e foglie ) - Radici, bulbo o rizomi - Foglie - Fiori - Semi, bacche o frutto - Linfa - Corteccia - Brattee ( foglie adibite a proteggere il fiore ) - Resine - Scorza del frutto - Gemme - Giovani getti ( i rametti fogliuti nuovi ) E’ importante sapere che “Droga” non coincide con pianta e che di conseguenza una stessa pianta può contenere più droghe. Se prendiamo in considerazione il Tiglio esso contiene due droghe: le gemme e le brattee con i fiori. PRINCIPI ATTIVI L’uso erboristico o farmacologico di una pianta ha senso solo in funzione dei principi attivi in essa contenuti. - Alcaloidi: (azoto, carbonio, idrogeno e ossigeno) Sono i principi attivi più potenti , rappresentati da molecole complesse che si distinguono per la presenza di un atomo di azoto. Normalmente sono considerati veleni ( i più potenti veleni sono alcaloidi ) in quanto i loro effetti fisiologici sono talmente forti e immediati che, a qualsiasi livello agiscano, determinano reazioni che possono condurre a gravi conseguenze ivi compresa la morte. Il loro uso in campo medico è tuttavia diffuso ma solo con dosaggi controllati, mirati e giustificati da corrette diagnosi. - Saponine: Si tratta di glucosidi a forte azione tensioattiva (diminuiscono la tensione superficiale dell’acqua formando schiuma) che perdono le loro proprietà terapeutiche se si fanno bollire troppo a lungo. Il nome di questo principio attivo fa pensare giustamente al sapone che ne è logicamente l’uso cosmetico più diffuso. Tuttavia la loro efficacia curativa si manifesta anche nell’uso interno (ci riferiamo ovviamente alle saponine e non al sapone che le contiene) in quanto la loro azione ha effetti espettoranti e, secondariamente, diuretici. L’assunzione di saponine è quindi raccomandata come “sinergico” (azione che concorre positivamente ad 11


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ottenere un risultato curativo) in tutte le cure in quanto favorisce l’assorbimento di altre sostanze farmacologiche. Le saponine si distinguono in due gruppi: a nucleo steroidico ( nella digitale o nella salsapariglia ) e a nucleo triterpenico ( nella saponaria, liquirizia ecc. ). Tannini: Il termine deriva da “tannare=conciare le pelli”. Sono sostanze tipicamente vegetali e non contengono azoto. Hanno la proprietà di far precipitare le proteine con la formazione di coaguli ed esplicano di conseguenza un’azione astringente, antiinfiammatoria ed emostatica. Il loro utilizzo riguarda sia l’uso interno che esterno per frenare le infiammazioni, arrestare piccole emorragie cutanee o delle mucose, contro diarree e come antimicrobico. I tannini sono solubili in acqua e perdono efficacia a contatto con l’aria o se sottoposti a bollitura troppo prolungata. Resine: Sono il prodotto di secrezione di alcune cellule specializzate ( presenti soprattutto nelle conifere ) e scaturiscono dalla polimerizzazione e ossidazione di olii essenziali appartenenti al gruppo dei terpeni. La resina è una sostanza amorfa, insolubile in acqua ma non volatile. Dalle resine unite ad olii essenziali puri si formano le oleoresine o balsami con spiccate proprietà antisettiche per le vie respiratorie. Vitamine: Presenti unicamente nelle piante, non possono essere sintetizzate attraverso i processi metabolici dell’uomo. Alcune tuttavia fanno eccezione come la vitamina D che si forma grazie all’azione dei raggi UV della luce, la vitamina A che si forma dalla sua provitamina (carotene) e la vitamina PP che trae origine da un aminoacido aromatico. Le vitamine sono suddivise in due gruppi: -

itamine idrosolubili: vitamine del gruppo B – C – P -

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itamine liposolubili: A – D – E – F – K La migliore assunzione di questi preziosi elementi va fatta soprattutto consumando cibi freschi e crudi. La cottura e i processi di conservazione ne provocano la progressiva riduzione che può essere limitata attraverso una cottura a vapore o in poca acqua ed evitando possibilmente il sale. Mucillagini: Polisaccaridi che si presentano sotto forma di masse amorfe biancastre che in acqua originano soluzioni colloidali e viscose ma non adesive. Queste proprietà chimico-fisiche esplicano un’azione antiinfiammatoria a livello delle mucose sulle quali la mucillagine si deposita in modo stratificato fungendo da barriera contro le irritazioni. La bollitura prolungata ne provoca un annullamento dell’efficacia. Principi amari: Sostanze di vario genere ( es. nella genziana ) caratterizzate dal sapore amaro. Proprio quest’ultimo ne costituisce la peculiarità. Favoriscono la digestione e l’appetito aumentando la secrezione cloropeptica agendo anche a livello epatico stimolando la secrezione (azione coleretica) e biliare per quanto riguarda il deflusso (azione colagoga).


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Olii essenziali: Si ottengono per distillazione, estrazione con solventi volatili o per pressione. Si tratta di miscugli di sostanze organiche volatili ( terpeni ciclici e aciclici, alcoli, aldeidi, chetoni, acidi) e di consistenza oleosa. Sono poco solubili in acqua ma molto solubili in alcool, etere, cloroformio e grassi. Glucosidi: Sono i principi attivi più importanti e quelli che giustificano l’utilizzo di molte piante in farmacologia e fitoterapia. Non a caso la loro suddivisione rispecchia spesso l’uso farmacologico e quindi avremo: -

ardiotonici: a livello cardiaco; -

ntrachinonici: azione lassativa o purgativa; -

olforati: azione antisettica, stimolante, stomachica, revulsiva; -

d Arbutina e metil Arbutina: azione antisettica sulle vie urinarie; -

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alicilica: azione antireumatica e antipiretica ( es. Salice ) Acidi organici: Sono presenti sotto forma di sali e abbondano particolarmente nelle leguminose. Possiedono attività osmotica ed esercitano un’azione blandamente lassativa. Sali minerali e sostanze inorganiche: Sono particolarmente importanti per l’attività osmotica dell’organismo e per i tessuti di sostegno (sali di potassio, di calcio, di ferro e acido silicico). Oligoelementi: Elementi richiesti dall’organismo in quantità ridottissime ma nello stesso tempo importantissimi per tutte le attività fisiologiche, di crescita e di sana costituzione ( Cobalto, Magnesio, Manganese, Rame, Zinco ). Zuccheri semplici: carboidrati composti da molecole semplici e quindi direttamente assorbibili Zuccheri composti. Composizione Sono molto importanti i “disaccaridi”, ovvero glucidi composti da due molecole di zuccheri semplici combinate tra di loro. assimilazione-Quando vengono introdotti nell'organismo, vengono anch'essi digeriti e trasformati in zuccheri semplici. -esempi. Un tipico disaccaride è lo zucchero comune (di canna o di barbabietola) composto da una molecola di glucosio (zucchero semplice) e una di fruttosio (altro zucchero semplice). Un altro esempio è costituito dal lattosio (zucchero contenuto nel latte) formato da una molecola di glucosio e una di galattosio. L'amido è il componente nutritivo presente nei farinacei (pane, pasta...) nei legumi (fagioli, ceci, piselli...) e in altri vegetali (patate, ecc.)


E' composto da una catena formata da circa 400 molecole di glucosio (schematizzata in figura da una pallina arancione) che ha formula C6-H1005, quindi ciascuna "pallina" è formata da 6 atomi di carbonio, e l'equivalente di 5 molecole di acqua. Nell'organismo umano viene scisso prima come maltosio (composto da due molecole di glucosio) e poi in glucosio. LE FAMIGLIE VEGETALI PIU’ UTILIZZATE IN FITOTERAPIA La Botanica sistematica riunisce tutte le piante in gruppi omogenei chiamate “Famiglie”. Nel ‘600 con Federico Cesi, fondatore dell’Accademia dei Lincei, inizia questo “ordinamento” che dati gli scarsi mezzi di ricerca dell’epoca” era basato unicamente su caratteristiche esteriori quali il fiore, la forma delle foglie ecc. ,comunque trattasi della prima classificazione scientifica, Successivamente quest’ordinamento ha subito notevoli variazioni grazie alla genetica e soprattutto alla scoperta di nuovi strumenti in grado di stabilire con certezza la somiglianza genetica all’interno di una famiglia. Fermo restando che tutte le piante contengono principi attivi, consideriamo officinali quelle che ne possiedono una certa quantità o che sono più facilmente reperibili o coltivabili. -

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Ombrellifere: Caratterizzate dall’infiorescenza ombrelliforme: Cicuta, Anice, Finocchio, Angelica, Carota, Prezzemolo ecc. Principi attivi: olii essenziali con proprietà antispasmodiche, carminative, toniche, stimolanti ecc. Labiate: Infiorescenza a corolla bilabiata posta su verticilli: Menta, Rosmarino, Timo, Lavanda, Salvia, Melissa, Issopo, Santoreggia. Principi attivi: olii essenziali, tannini, resine ecc. L’uso terapeutico è vastissimo, come anche l’uso in campo cosmetico e culinario. Composite: Piante caratterizzate da un’infiorescenza a capolino dove quello che sembra un fiore unico è in realtà l’insieme di minuscoli fiorellini appressati: Margherite, Assenzio, Artemisia, Tarassaco, Camomilla, Arnica, Bardana, Achillea, Carciofo. Insieme alle labiate costituiscono il serbatoio di rifornimento più importante in campo farmacologico ed erboristico. Rosacee: Piante caratterizzate da un fiore costituito sempre da 5 petali cuoriformi e 5 sepali molto pronunciati e visibili dall’alto tra un petalo e l’altro. Rosa canina, Biancospino, Sorbo, Melo, Pero, Mandorlo, Susino, Pesco, Albicocco, Ciliegio, Fragola, Lampone, Mora, Spirea ecc. Principi attivi: tannini, Vitamine, ecc. Piante importantissime per l’alimentazione per via dei frutti, sono veri e propri serbatoi di Vitamine, in particolare la vitamina C. Graminacee: Monocotiledoni distinguibili per la classica infiorescenza verdastra a spiga e per la presenza di nodi lungo il fusto: Avena, Grano,


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Orzo, Gramigna, Canna domestica, mais ecc. Stessa importanza alimentare delle Rosacee ,costituita dall’apporto di amido e conseguente assunzione di carboidrati. Proprietà diuretiche, disinfettanti e antispasmodiche. Malvacee: Piante caratterizzate da un fiore roseo venato di carminio grande e fragile e foglie grandi e palmate: Malva, Altea. La loro caratteristica fondamentale è l’alto contenuto di mucillagini. Equisetacee: Piante Pteridofite (stesso gruppo delle felci) caratterizzate da un fusto con fitte foglie capillari disposte su verticilli. Sono particolarmente ricche di Silicio e quindi indicate come diuretico e rimineralizzante. Conifere: Piante Gimnosperme che si distinguono per il frutto conico (Pigna): Abete, Pino, Cedro ecc. Principi attivi: resine e olii esenziali con effetti balsamici ed antisettici. Liliacee: Piante caratterizzate da fiori molto evidenti e colorati sempre con sei petali disposti 3+3 e senza sepali: Gigli di vario tipo, Aglio, Cipolla, Mughetto ecc. Si tratta di piante spesso velenose ma dai cui bulbi si estraggono importantissimi principi attivi che annoverano olii essenziali, Vitamine ecc. ad azione antisettica, ipotensiva, vermifuga, antiaggregante piastrinica, ipocolesterolizzante ecc. Scrofulariacee: Piante che devono il nome all’antico uso finalizzato a curare la scrofula (malattia che interessa il sistema linfatico). Sono del tutto simili alle labiate dalle quali si distinguono per la disposizione delle foglie e dei fiori in modo alterno e non verticillato: Verbasco, Digitale, Scrofularia ecc. Sono generalmente usate soprattutto per l’uso esterno: Verruche, psoriasi, eczemi ecc. Nell’uso interno esplicano, grazie alla presenza di alcaloidi (Digitale) spiccate ed efficaci attività cardiotoniche ma riservate unicamente al più severo controllo medico.


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COME RICONOSCERE LE PRINCIPALI FAMIGLIE VEGETALI IL REGNO VEGETALE VEGETALI INFERIORI ( si riproducono per spore ) -

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TALLOFITE: Piante non vascolari che non hanno una distinzione funzionale in radici, fusto e foglie anche se la loro forma lo fa credere. In realtà quelle che sembrano radici sono semplici cellule che esplicano la sola funzione di ancoraggio. - ALGHE - FUNGHI - LICHENI BRIOFITE: Piante non vascolari che iniziano ad avere una distinzione funzionale. - MUSCHI - EPATICHE PTERIDOFITE: Piante vascolari la cui distinzione funzionale comincia a somigliare a quella dei vegetali superiori - FELCI - EQUISETI - SELAGINELLE

VEGETALI SUPERIORI ( si riproducono per seme ) -

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CORMOFITE: Tutti i vegetali superiori sono dotati di una ben definita distinzione in radici, fusto e foglie. Si tratta di piante tutte vascolari dove un sistema di vasi ( vasi conduttori ) assicura il trasporto di sostanze in tutte le parti della pianta. - GIMNOSPERME: Piante a seme nudo nelle quali gli organi sessuali non sono ricoperti da Perianzio ( es. conifere ) - ANGIOSPERME: Piante a seme ricoperto nelle quali è presente un perianzio che rende evidente l’organo sessuale ( fiore ). Le Angiosperme annoverano la quasi totalità delle piante terrestri. - MONOCOTILEDONI: Angiosperme con seme intero e con unica foglia embrionale. - DICOTILEDONI: Angiosperme con seme diviso in due parti e con due foglie embrionali.


CHIAVI DICOTOMICHE SEMPLIFICATE Lo scopo spero sia raggiunto,è che si advenga all’’acquisizione di un metodo consistente nell’apprendimento delle capacità di osservare una pianta partendo dall’ambiente in cui vive dal suo portamento generale e dai particolari che la distinguono. Tutto questo sarà possibile attraverso le CHIAVI DICOTOMICHE ovviamente semplificate dal punto di vista divulgativo e sostanziale in limitati ad alcune famiglie vegetali che rappresentano la maggior parte delle angiosperme. Le chiavi dicotomiche funzionano secondo il criterio “dal generale al particolare”: si inizia esaminando alcune descrizioni ( 2 max 3 ) e, trovata quella corrispondente alle caratteristiche della pianta in esame, andremo a confrontare un’altra serie di affermazioni cui questa ci indirizzerà. E’ come se dovessimo giungere in un luogo attraverso una serie di bivi l’importante è non sbagliare strada e seguire bene le indicazioni. LIVELLO 1 A) Piante a seme intero con una sola foglia embrionale con foglie semplici mai lobate o dentellate di forma allungata ( spadiforme o lanceolata ) e nervature parallele che percorrono in modo rettilineo o confluente tutta la lamina fogliare ( foglie parallelinervie ). Fusto mai legnoso e accrescimento solo in altezza ( primario ). Piante annuali o perenni ( con rizoma o bulbo ) con parte aerea che scompare nel periodo di riposo vegetativo. MONOCOTILEDONI – vedere LIVELLO 2 B) Piante a seme diviso in due parti uguali e con due foglie embrionali, foglie di forma varia ( da semplice a composta a lobata o dentellata ) e retinervie con nervature che irradiano in varie direzioni tutta la lamina fogliare. Piante spesso legnose con accrescimento primario e secondario annuali o perenni. DICOTILEDONI – vedere LIVELLO 5 LIVELLO 2 1.

Perianzio evidente bianco o colorato vivacemente – vedere LIVELLO 3 1. Perianzio assente o quasi, poco evidente con fiori verdastri o biancastri – vedere LIVELLO 4

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LIVELLO 3 A) Fiori zigomorfi - Foglie spadiformi o strettamente lineari avvolgenti buona parte del fusto con tre stami e tre pistilli IRIDACEAE ( genere gladiolus ) - Foflie spadiformi, o da ovali a ovato allungate, stami ed ovario in una colonnina detta ginandro. Fiori con petralo inferiore più grande e differenziato ( labello ) e a volte muniti di sperone. ORCHIDACEAE B) Fiori attinomorfi - Ovario supero, calice assente, sei petali (tetali) disposti 3+3. LILIACEAE - Ovario infero - Fiori con corolla che alla base forma una specie di corona AMARYLLIDACEAE - Fiori con tre stili spesso petaloidei con sei petali di cui tre rivolti verso l’alto ( genere iris ) o con sei petali disposti ad imbuto che si dipartono direttamente dal terreno ( senza fusto: genere crocus o romulea ) IRIDACEAE LIVELLO 4 A) Fiori senza perianzio sostituito da una grande brattea – foglie grandi e sagittate. ARACEAE B) Fiori con perianzio sostituito da glume – foglie lunghe da spadiformi a filiformi. - Fusto con nodi, infiorescenza a spiga GRAMINACEAE - Fusto senza nodi - Foglie filiformi a sezione circolare, fusto assente con infiorescenza posta lateralmente in prossimità dell’apice fogliare. JUNCACEAE - Infiorescenza in spighe appressate composte da otricelli e adagiate o pendenti da ascelle fogliari CYPERACEAE LIVELLO 5

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A) Fiori non appariscenti verdastri o molto piccoli con perianzio spesso sostituito da foglie fioriformi. - Piante con latice, fiori verdastri con macchie scure e frutto a capsula. EUPHORBIACEAE - Piante senza latice -

nfiorescenza a spighetta densa e conica con perianzio posto alla base, foglie tutte in rosetta basale da ovali a lanceolate. PLANTAGINACEAE -

iori molto piccoli bianchi, gialli o porpora, foglie verticillate, fusto erbaceo da prostrato ad ascendente, tappezzante e spesso tagliente con sezione quadrangolare. RUBIACEAE B) Fiori appariscenti – vedere LIVELLO 6

LIVELLO 6 A) Fiori con corolla dialipetala - Corolla zigomorfa – vedere LIVELLO 7 - Corolla attinomorfa – vedere LIVELLO 8 B) Fiori con corolla gamopetala - Corolla zigomorfa - Fiori tubuliflori che terminano con un labbro superiore e inferiore, calice spesso a cinque punte ( 5 mero ) fiori diposti su verticilli e foglie opposte. LABIATAE - Fiori tubuliflori o appiattiti, calice spesso a 4 punte ( 4 mero ) fiori e foglie disposti in modo alterno. SCROPHULARIACEAE - Corolla attinomorfa - Fiori con petali totalmente saldati – CONVOLVULACEAE - Fiori con petali in gran parte saldati ma con parte terminale a 5 punte ( rar. 4) a forma di stella - Corolla iniziante a tubo e che si apre alla fauce con 4-5 punte. GENTIANACEAE - Corolla campanulata 20


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CAMPANULACEAE Petali saldati solo alla base e quindi solo apparentemente divisi. PRIMULACEAE

LIVELLO 7 A) Fiori con sperone - Foglie profondamente incise o quasi capillari corolla stretta quasi a tubo PAPAVERACEAE ( generi fumaria e corydalis ) - Corolla aperta foglie palmate o profondamente incise RANUNCOLACEAE ( generi aconitum e delphinium ) B) Fiori senza sperone, fiore papilionaceo con due petali inferiori racchiusi a carena (tipo mani giunte) e due superiori saldati a vessillo, semi racchiusi in baccello. LEGUMINOSEAE O PAPILIONACEAE LIVELLO 8 A) Fiori sempre con 4 petali - Petali pi첫 larghi che lunghi e ampi di colore rosso o giallo, foglie pi첫 o meno profondamente incise con fusto esile. PAPAVERACEAE - Petali disposti a croce e spesso asimmetrici. CRUCIFERAE B) Fiori con 5 o pi첫 petali - Fusto a volte spinoso, foglie seghettate palmato o pennato composte. Petali cuoriformi con sepali del calice pronunciati. ROSACEAE - Fiori a volte senza calice ( genere anemone ) con foglie palmato composte pi첫 o meno incise. RANUNCOLACEAE - Calice molto sviluppato allungato o rigonfio apice dei petali sfrangiato o bilobato. CARYOPHYLLACEAE C) Infiorescenza molto appressata con fiori piccoli e riuniti - Fiori riuniti ad ombrella con peduncoli separati disposti a raggio UMBELLIFERAE - Infiorescenza a capolino appressata su unico ricettacolo COMPOSITAE*** 21


*** Le composite sono suddivise in: - Tubuliflore: Fiori capillari o tubulosi ( cardi, artemisie, elicriso ecc.) - Liguliflore: Fiori riuniti costituiti ciascuno da un solo petalo (ligula) ( tarassaco, cicoria, pilosella ecc. ) - Tubuliflore a margine ligulato ( margherite ) - Tubuliflore sfrangiate ( fiordalisi )

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GLOSSARIO RIFERITO ALLE CHIAVI ALTERNE/I: Foglie o fiori disposti sul fusto su singoli piani alternati in varie direzioni. ATTINOMORFA o RADIALE: Corolla che vista dalla fauce del fiore è a simmetria raggiata (a torta). Comunque si tracci una linea passante per il centro e da qualsiasi direzione avremo sempre due parti uguali. BRATTEA: Foglia diversa dalle altre che assume funzione vessillare allo scopo di proteggere il fiore. CALICE: Vedi Perianzio COROLLA: Vedi Perianzio DIALIPETALA: Corolla i cui petali sono separati uno dall’altro e quindi inseriti singolarmente nel ricettacolo. FAUCE: E’ il punto di vista che mostra tutte le parti di un fiore (petali, stami e pistilli) GAMOPETALA: Corolla i cui petali sono saldati totalmente o parzialmente tra loro. GLUME: Involucro membranaceo che sostituisce petali e sepali. OPPOSTE: Foglie che sono distribuite in coppia sul fusto una opposta all’altra. PERIANZIO: Parte vessillare del fiore costituita dal calice (insieme di sepali) e dalla corolla (insieme dei petali). Da notare che spesso il calice è assente e i petali prendono il nome di tetali. OVARIO: Parte inferiore del pistillo che contiene il o i futuri semi. Quando l’ovario è posto al di sopra del ricettacolo si parla di ovario supero se invece è al di sotto abbiamo un ovario infero. RICETTACOLO: Parte sommitale del peduncolo nel quale sono inseriti petali, sepali ecc. SPERONE: Prolungamento posteriore tubuloso della corolla. VERTICILLO/I: Quando più foglie o più fiori sono disposti in serie e in modo circolare o semicircolare su punti comuni del fusto. ZIGOMORFA o BILATERALE: Corolla che vista dalla fauce è divisibile in due parti uguali solo se attraversata da una linea in un’unica direzione passante per il centro

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RACCOLTA E CONSERVAZIONE Una buona conoscenza di botanica sistematica finalizzata al riconoscimento è importantissima sia per raccogliere le specie che ci occorrono sia, soprattutto, per evitare piante velenosissime, che pur avendo grande efficacia curativa (in campo strettamente medico) non possono e non debbono essere usate per preparati fai da te . Bisogna poi ricordare che molte piante velenose possono esserlo solo relativamente ad alcune parti di esse o se consumate crude. E’ quindi necessario, prima di effettuare qualsiasi raccolta, conoscere bene ciò che si vuole e per questo una conoscenza di sistematica botanica di base è importante e basilare. LA RACCOLTA Quando raccogliere La raccolta di piante officinali deve essere limitata alla droga e di conseguenza, a seconda della specie e del suo ciclo vegetativo (periodo in cui la pianta cresce, si riproduce, matura e va in stato di riposo) e della parte di essa che ci occorre, raccoglieremo la droga in un periodo ben preciso detto TEMPO BALSAMICO. Le ragioni di questa semplice ma importantissima regola dipendono essenzialmente da due fattori: - I Principi attivi sono presenti o lo sono maggiormente in una fase vegetativa ben precisa; - Se la parte di pianta è un fiore, un frutto, seme o bacca o una gemma è evidente che bisogna limitarsi alla fase vegetativa in cui tale parte si manifesta. Nella maggior parte delle piante il periodo migliore per la raccolta coincide normalmente nel periodo di fioritura ( meglio all’inizio ) quando invece la droga è costituita dalle radici o rizomi bisogna approfittare del periodo di riposo vegetativo che normalmente coincide con il periodo invernale. Durante il giorno l’attività fisiologica e gli elementi contenuti in una pianta sono influenzati da vari fattori esterni. Soprattutto nelle giornate molto calde è consigliabile effettuare la raccolta al mattino onde garantirsi una cospicua presenza di principi attivi soprattutto se rappresentati da composti volatili come gli olii essenziali.

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Dove e come raccogliere La raccolta va effettuata in luoghi esenti da qualsiasi forma di inquinamento e lontano da colture sottoposte a trattamenti chimici. Spesso i bordi di strade e ferrovie sono particolarmente ricchi di piante officinali, soprattutto iperico, tarassaco e bardana, non raccogliere mai piante in questi luoghi in quanto potrebbero contenere residui di metalli pesanti. Il sistema di raccolta deve essere inoltre rispettoso delle piante: mai raccogliere piante isolate e, in caso di zone dove esse abbondano, raccogliere in modo distribuito onde non depauperare singole piante.

L’ ESSICCAZIONE Una volta raccolte le piante vanno preparate o conservate. E’ sempre preferibile utilizzare piante fresche appena raccolte ma, soprattutto per la preparazione di infusi, di aromi per la cucina o per problemi pratici, è necessario procedere all’essiccazione e quindi alla conservazione. Da tener presente che l’essiccazione di una droga comporta una certa perdita di principi attivi e quindi una dose di 10 grammi di pianta lavorata fresca va sostituita con una quantità secca ottenuta dall’essiccazione di circa 50 grammi di peso fresco originario. Le piante raccolte, se necessario, vanno lavate con acqua fredda a patto che le si asciughi subito con aria calda onde evitare l’effetto solvente dell’acqua e quindi messe ad essiccare in un luogo ombreggiato, asciutto e ben areato (mai al sole) possibilmente riunite in fasci appesi a testa in giù. Qualora si sia reso necessario disporle su un piano occorrerà di tanto in tanto rivoltarle al fine di ottenere una essiccazione uniforme ed evitare formazione di muffe. Soprattutto quando la droga è costituita dai fiori, prima di procedere all’essiccazione, è indispensabile separarli dal peduncolo o dai fusti onde evitare che la linfa ancora presente li trasformi in frutti. Lo stesso vale per le radici che, dopo averle lavate con cura, vanno ridotte a pezzetti di 1-2 cm sia per affrettarne l’essiccazione sia per il fatto che, una volta secche, sarebbero difficili da sminuzzare. Le bacche, al fine di favorirne la disidratazione, devono essere spaccate o leggermente pestate. L’essiccazione, a seconda della percentuale d’acqua contenuta nella pianta, dura dai 7 ai 15 giorni, anche in funzione delle caratteristiche del locale.

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CONSERVAZIONE Le piante vanno essiccate con cura allo scopo di ridurre al minimo la presenza di acqua e conservate in contenitori per alimenti ben chiusi in luogo fresco e asciutto al riparo dalla luce. E’ poi importante apporre sul contenitore un’etichetta dove, oltre al nome della droga, sia ben chiara la data di confezionamento ( a patto che questo avvenga immediatamente ad essiccazione ultimata ) in quanto la droga secca perde efficacia e caratteristiche organolettiche dopo un anno ( il periodo si allunga a seconda della parte di pianta ).

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PARTE SECONDA LE PREPARAZIONI ERBORISTICHE La formulazione della droga Una volta isolata la parte di pianta che contiene i principi attivi richiesti occorre predisporla alla preparazione o semplicemente al confezionamento, nel caso di piante essiccate. Droghe destinate ad uso aromatico in cucina vanno ridotte quasi in polvere, negli altri casi, secche o fresche che siano, ridotte a pezzetti grossolani ( basta sforbiciare mazzetti di erbe ) onde agevolarne l’eventuale filtraggio. I solventi I principi attivi contenuti nelle droghe vanno estratti e per far questo occorre un solvente che nello stesso tempo costituirà anche il “veicolo” adatto per la somministrazione o l’applicazione delle sostanze estratte. I solventi hanno dunque l’importante ruolo di estrarre sostanze attive dalla pianta e insieme alla droga costituiscono la materia prima dell’erborista o del cauto apprendista. I solventi principali sono: acqua, vino, olio d’oliva, alcool, glicerina, aceto ecc. L’attrezzatura L’attrezzatura per l’estrazione e il confezionamento di preparati erboristici può essere molto complessa e costosa nel caso di particolari lavorazioni ( distillazione, micronizzazione, compresse, capsule ecc.). Tuttavia, nel caso di buona parte dei preparati erboristici, è sufficiente una normale attrezzatura da cucina ( pentole, vasi di vetro, misuratori graduati ) con l’unica esigenza, almeno per preparazioni che richiedono una certa precisione di dosi, di possedere una bilancia capace di misurare singoli grammi o suoi multipli da 2 a 5. Per il confezionamento, almeno per alcuni preparati, bisognerà reperire flaconcini con contagocce o vasetti in vetro sufficientemente piccoli per contenere unguenti od oleoliti. I Principali preparati I vari preparati erboristici prendono il nome dal solvente o dal loro aspetto finale caratterizzato dal “veicolo” utilizzato per l’assunzione.

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IDROLITI LE TISANE Sono soluzioni acquose di fitocomplessi di piante medicinali ottenute versando acqua bollente sulla droga ( infuso ) o portando ad ebollizione quest’ultima aggiunta a freddo ( decotto ). Le Tisane vengono preparate dunque a partire da miscugli di erbe realizzati allo scopo di rinforzare l’effetto curativo attraverso un sinergismo costituito dai vari principi attivi. Nella preparazione si devono sempre seguire alcuni criteri derivanti da quella che è la composizione base di una tisana. - Il rimedio base ( rimedium cardinale ): Una o più droghe che contengono i principi attivi necessari alla cura da intraprendere; - L’ adiuvante ( adjuvans ): Una o più droghe aventi lo scopo di rinforzare il rimedio base attraverso un’azione detta “sinergica” in quanto atta a favorire l’assorbimento dei principi attivi necessari. Un esempio è dato dalle saponine che svolgono un ruolo importantissimo in tal senso. - Il correttore ( corrigens ): Serve per migliorare il sapore e l’odore della tisana. In ogni caso nella composizione di una tisana si deve: - Associare sempre droghe omogenee per durezza o delicatezza. Ad esempio non fare mai tisane con radici e fiori insieme ma miscelare tra loro foglie tenere e fiori o radici con cortecce. - Rispettare l’omogeinità farmacologia. Mai unire droghe ad effetto contrapposto. - Non miscelare più di 3-7 droghe. Infusi L’infuso è una soluzione medicamentosa ottenuta da una o più droghe secche disciolte in acqua portata a temperatura di ebollizione ( da unire a fiamma spenta ) e lasciate infondere in un tempo che varia dai 5 ai 30 minuti. Il dosaggio è generalmente di 1 a 20 con dosi di circa 5 grammi di droga ogni 100 grammi di acqua. Gli infusi devono essere preparati e consumati al momento in quanto non si conservano. Per preparare un infuso occorre sminuzzare la sostanza vegetale e porla in un recipiente. Dopo di che versare la quantità d’acqua bollente necessaria e lasciare riposare per almeno 7-8 minuti, o per il tempo suggerito dalla ricetta, quindi filtrare e spremere il residuo per raccogliere la maggior parte dei principi attivi. Generalmente l’infuso va bevuto caldo, può succedere che alcuni infusi particolarmente amari risultino accettabili solo a temperatura ambiente. 30


Decotti Si usano generalmente quando si ha a che fare con droghe piuttosto dure e consistenti ( radici, rizomi. cortecce o altre parti dure ) ma anche in altri casi. Rispetto alle tisane e gli infusi le droghe vengono immesse in acqua fredda e quindi portata ad ebollizione. Il tempo di ebollizione è di circa 10-30 minuti per le parti dure e di 5 minuti per fiori, foglie ecc. E’ buona norma, prima di filtrare, lasciare riposare a fuoco spento per circa 10 minuti.. Alla fine si filtra ed eventualmente si spreme il residuo per estrarne completamente il succo. I decotti possono anche essere consumati freddi e si conservano uno o due giorni se posti in frigorifero, debbono, comunque, essere utilizzati nelle quantità, nei modi e alle temperature previsti dalla ricetta. Il rapporto droga solvente è lo stesso degli infusi ( 1 a 20 e in taluni casi 1 a 50 ). Macerazione È una tecnica adottata per estrarre in tempi lunghi tutte le sostanze attive, soprattutto quelle facilmente alterabili dalle temperature elevate. Dopo avere sminuzzato e pestato la sostanza vegetale, versarle sopra dell’acqua a temperatura ambiente. Lasciare a riposo per il periodo previsto dalla ricetta, agitando il miscuglio di tanto in tanto. Infine colare attentamente comprimendo i vegetali macerati. Tintura Le tinture si ottengono estraendo le sostanze attive delle erbe per mezzo di: alcool, etere, vino od altri alcolici. Generalmente si utilizza la tecnica della macerazione, in cui è necessario lasciare a riposo il miscuglio. Un altro sistema per preparare una tintura, è tramite una semplice percolazione, in cui il liquido viene fatto gocciolare attraverso la sostanza vegetale, contenuta in un recipiente lungo e stretto. Particolari macerazioni alcoliche sono i liquori e i vini aromatizzati. Le tinture, anche se sono preparate per scopi terapeutici, spesso risultano gradevoli al palato. Ovviamente tutte le preparazioni a base di alcool devono essere consumate con moderazione e sono assolutamente sconsigliabili agli adolescenti. Ne parleremo dopo in apposito capitolo Sciroppo L’utilizzo dello sciroppo è subordinato alla possibilità di rendere piacevole al palato l’assunzione di sostanze terapeutiche di sapore sgradevole. Gli sciroppi si ottengono preparando un liquido contenente acqua e zucchero in cui 31


vengono aggiunte tali materie medicamentose. L’uso dello sciroppo è sicuramente da evitare nei casi di diabete e di soprappeso. Succhi La preparazione di un succo, da una sostanza vegetale, ha lo scopo di estrarne le materie attive. A tale scopo, in funzione della collocazione di tali elementi nell’erba o nella pianta da cui si vuole attingere, possono essere spremuti o centrifugati sia i frutti freschi che le foglie o i gambi.

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TISANE: L’INFUSO

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Far bollire l’acqua

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Versare l’acqua bollente ( un quarto di litro per ogni cucchiaio di droga ) sulla droga e coprire il tutto.

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Lasciare il tutto in infusione per un tempo variabile tra i 5 e i 30 minuti.

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Filtrare il

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Se necessario, dolcificare ( meglio se con miele).


TISANE: IL DECOTTO

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Porre la quantitĂ di droga in acqua fredda nella misura di un cucchiaio ogni quarto di litro.

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Portare tutto ad ebollizione e continuare a far bollire per un tempo variabile tra i 5 e i 30 minuti.

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A fuoco spento lasciare tutto in infusione per almeno 10 minuti.

- Filtrare il tutto

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Se necessario, dolcificare ( meglio se con miele).


ALCOLITI ( Tinture ) Negli alcoliti il solvente è costituito dall’alcool, opportunamente ridotto di gradazione mediante diluizione proporzionale in acqua, che va utilizzato con droghe preferibilmente fresche. Esistono vari metodi di estrazione ma generalmente si usa un dosaggio 10:1 o 5:1 ( 10 o 5 parti di soluzione alcoolica ogni singola parte di droga ). In un rapporto 10 a 1 si misceleranno 100 grammi di soluzione con 10 grammi di droga. Preparata la tintura la si conserverà in un vaso di vetro al buio per un tempo variabile tra i 5 e i 20 giorni. La gradazione media utilizzata per la soluzione alcoolica è di 50 gradi ( 50% di alcool e 50 % di acqua in volume ) con variazioni, a seconda del tipo di droga e del principio attivo, da 20 gradi ( 20% di alcool in volume ) a 80 gradi ( 80%). Una volta pesata la droga ***( ad esempio 100 grammi ) ,considerando che l’estrazione deve avvenire in un rapporto 10:1 ,occorrerà preparare a parte una soluzione di alcool ed acqua pari a 1000 grammi corrispondenti a a più di 950 ml. Se tale soluzione deve essere a 40 gradi ecco che sarà composta da 380 ml. ( 40% di 950 ) di alcool puro e 620 ml. ( il restante per arrivare a 950 ) di acqua. A questo punto infondervi la droga, chiudere il vasetto e conservarlo scuotendolo ogni tanto. In talune preparazioni oltre all’alcool si utilizza la glicerina (o macerati glicerinati ) quando si ha necessità di estrarre principi attivi da gemme, altri tessuti embrionali, giovani getti, giovani radici o linfa. Un metodo indicato per l’ottenimento delle tinture è quello della percolazione dove, rispettando sempre le stesse proporzioni, la droga viene immessa in un cilindro che nella parte inferiore si restringe ad imbuto munito di rubinetto. Una serie di filtri tengono appressata la droga e su di essi si versa la soluzione che “percola” attraverso di essi. Ogni tanto si apre il rubinetto, si svuota il tutto e si reimmette dall’alto. In questo modo si potenzia l’azione del solvente e l’infusione può definirsi perfetta. Dopo il filtraggio il preparato può essere confezionato in flaconi con contagocce e assunto in poca acqua con dosi che variano dalle 15 alle 30-40 gocce. *** Quando si usa una droga fresca, nel rapporto 10:1 in peso, bisogna tener presente che ciò si riferisce alla parte di pianta disidratata. Quindi, considerando che una pianta contiene mediamente il 70% di acqua, 100 grammi occorrenti per 1000 grammi di solvente, corrisponderanno a circa 340 grammi di droga fresca. Per essere più precisi, visto che si parla di contenuto di acqua medio e che questo può essere notevolmente inferiore o superiore, basterà sottoporre campioni di droga da un’essiccazione in forno a 50° per 24 ore e fare la differenza tra peso fresco e peso secco. Se raccogliamo 250 grammi di elicriso fresco con esso potremo realizzare: 250 grammi in peso fresco = 75 grammi in peso secco e quindi occorreranno 750 grammi di solvente meno l’acqua contenuta nella droga ( 175 grammi = 175 ml ). 36


ENOLITI Si parla di enoliti quando il solvente utilizzato è costituito da vino ( con l’aceto si possono invece preparare le Tinture Acetiche ) e il metodo e le proporzioni sono le stesse delle tinture alcooliche. In particolare si usano: - Vino rosso: per droghe astringenti e tanniche la cui azione viene potenziata dal vino rosso che notoriamente contiene molto tannino; - Vino bianco: Nel caso di droghe diuretiche o che contengono alcaloidi od enzimi.

OLEOLITI In questo caso il solvente è costituito da olio di oliva o di semi e il preparato ottenuto per macerazione ( a freddo o a caldo ) è destinato unicamente all’uso esterno. Gli oleoliti sono spesso utilizzati per la preparazione di unguenti ,di consistenza cremosa ,ottenuti miscelandoli a glicerina e cera vergine di api. Un metodo molto semplice riguarda l’Iperico. Una volta raccolte le sommità fiorite si pestano in un mortaio, si dispongono in un vaso di vetro e si coprono con olio extravergine di oliva fino a superare di un dito la droga. Il vaso ben chiuso va posto al sole per un mese circa dopodiché si filtra il tutto e si conserva per l’utilizzo o successiva miscelazione. MELLITI Preparazioni di consistenza pastosa che hanno come base il miele. Il miele in questo caso assume più ruolo di ingrediente e conservante naturale che di solvente. La preparazione, più che un estrazione, è quindi una miscela più o meno complessa di miele con polveri e altri estratti di varia natura ivi compresi gli olii essenziali.

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DISTILLATI ( Olii essenziali ) R ichiedono metodi di preparazione più complessi e difficilmente praticabili a livello casalingo sia per necessità di particolari attrezzature ma anche e soprattutto per una certa difficoltà di procedimento che se fatto in modo errato può comportare conseguenze spiacevoli. La distillazione si basa sul concetto di evaporazione e quindi nel sottoporre la droga ad una bollitura in particolari contenitori dai quali i vapori, percorrendo serpentine opportunamente raffreddate, si condensano dando origine ad un liquido alcoolico o di consistenza oleosa come gli olii essenziali.

POLVERI MICRONIZZATE Si ottengono dalla droga secca ed hanno la caratteristica di essere così finemente triturate da essere quasi impalpabili. Le polveri ottenute possono essere inserite in miscele ( melliti ) o ridotte in compresse o in capsule in modo da esplicare la loro azione direttamente nell’organismo. ESTRATTI SECCHI Di applicazione simile alle polveri sono tuttavia tra i preparati erboristici più efficaci in quanto la loro lavorazione non comporta perdite significative di principi attivi. L’ottenimento di estratti secchi si ha mediante evaporazione del solvente fin quando non rimane una polvere secca sul fondo. Altri metodi recenti consistono in processi abbastanza complessi come ad esempio la liofilizzazione consistente in una fase di congelamento e successivamente di sublimazione. ESTRATTI MOLLI ED ESTRATTI FLUIDI Si ottengono con processi di evaporazione del solvente. Nel caso di estratti molli avremo una evaporazione condotta fin quando ciò che rimane risulta di consistenza molle ma tale da non bagnare. Negli estratti fluidi l’evaporazione cessa quando il peso della soluzione è equivalente a quello della droga secca di partenza.

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PICCOLI DATI - FORMULE

DI BASE

Prima di effettuare qualsiasi preparazione erboristica è opportuno conoscere bene alcune formule di base necessarie soprattutto a predisporre con precisione i solventi. Inoltre è utile conoscere la corrispondenza in peso o volume di dosaggi più o meno approssimativi ( cucchiaino, goccia, pugno, pizzico ecc. ). Ciò può essere molto utile anche ai fini dell’utilizzo. Sapere quanta droga si consuma a dose può indicare la durata della scorta che si ha in casa e non si corre il rischio di rimanerne senza. Equivalenze fondamentali Mentre non esistono problemi per quanto riguarda il peso che viene espresso in grammi o chilogrammi, qualche complicazione può sorgere con il volume che può essere espresso in cc (centimetri cubici), in ml o cl o in frazioni o multipli di litro. Ecco che è quindi utile rinfrescare la memoria di qualche nozione che troppo spesso diamo scontata ma che può generare confusione. 1 litro = 1000 ml = 100 cl = 1000 cc 1 chilo = 1000 g 1 grammo = 1000 mg (milligrammi) Per il peso atomico il peso molecolare, e altri parametri quali le abbreviazioni degli elementi , si consiglia di consultare la TAVOLA PERIODICA DEGLI ELEMENTI Corrispondenze Ogni liquido possiede un proprio peso specifico che è il risultato della corrispondenza volume/peso. L’acqua o una soluzione ha una corrispondenza 1:1: un litro pesa un chilo e di conseguenza 1 ml peserà un grammo. 1 ml di acqua = 1 g 1 ml di alcool a 95° = 0,8 g 1 ml di olio = 0,6 g Nelle varie preparazioni e spesso nelle indicazioni d’uso troviamo dosaggi espressi con mezzi di misura piuttosto casalinghi e quindi è utile sapere che: Nelle corrispondenze in volume: 15 –20 gocce = 1 ml Un cucchiaino = 5 ml Un cucchiaio = 10 ml Una tazzina da caffè = 50 ml Una tazza da te = 100 ml Nelle corrispondenze in peso: Pizzico = 1-2 grammi 39


Pugno o manciata di piccoli semi = 80 – 100 grammi Pugno o manciata di sostanze farinose = 50 grammi Pugno o manciata di erbe o radici = 20 – 35 grammi E’ comunque ovvio che tali dati vanno accolti con il beneficio del “circa” in quanto è da considerare, soprattutto in dosaggi molto piccoli, la temperatura del liquido, il grado di umidità del prodotto secco o le dimensioni della mano e quindi della presa. In ogni caso l’utilità pratica che si può ricevere nel caso del consumo è significativa nell’assunzione di prodotti in gocce. Se ad esempio acquistiamo una tintura madre da 50 ml con dose media di 30 gocce (circa 2 ml) da ripetere tre volte al giorno ( tot. 6 ml ) ecco che il flaconcino costituirà una scorta di circa 9 giorni. CORRISPONDENZE KG/VOLUME DI ZUCCHERI Nelle preparazioni erboristiche gli zuccheri si utilizzano principalmente per le loro proprietà conservanti ( sciroppi o bevande sciroppose ) e per questo onde rispettare proporzioni in volume è necessario conoscere il corrispondente peso/volume di ciascuno. Lo zucchero semolato possiede una resa in volume pari al 63% del suo peso. Un Kg. di zucchero sciolto in acqua rende quindi 630 ml. Il Fruttosio ha una resa più bassa pari al 58% del peso. Un Kg. di fruttosio sciolto in acqua rende di conseguenza 580 ml. IL GRADO ALCOOLICO O QUANTITATIVO ANIDRO Ogni qualvolta dobbiamo preparare una soluzione alcoolica o ci troviamo di fronte ad una bottiglia di liquore dobbiamo fare i conti con un “numero” che esprime il grado alcoolico della soluzione. Premesso che un liquido alcoolico è espresso in volume idrato ( il contenuto risultante sommando sia la frazione alcoolica che analcolica es. acqua + alcool ) e che la sola frazione alcoolica ( alcool teorico a 100 gradi ) è invece espressa in volume anidro, ecco che un prodotto a 30° ( si può scrivere anche 30% vol ) conterrà il 30% in volume ma non in peso di alcool puro. Su 1000 ml avremo quindi 300 ml di alcool e 700 ml di acqua o parte analcolica. La stessa indicazione può essere espressa in contenuto idrato = 1000 ml ( totale alcool + acqua ) e, al posto di 30° o 30% vol, in contenuto anidro = 300 ml. (frazione effettiva di alcool contenuto).

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Tempo balsamico Dicesi tempo balsamico il periodo dell'anno in cui una certa pianta officinale presenta la più alta concentrazione di principi attivi ed è il momento più indicato per la raccolta. Il tempo balsamico di una pianta, comunque, varia a seconda di vari fattori: •

latitudine,

altezza,

clima,

IL TEMPO BALSAMICO DELLE DROGHE Radici e Autunno e inverno. Nel caso di piante annuali o nel secondo biennio in rizomi primavera. Bulbi Autunno Cortecce All’inizio del periodo vegetativo Pianta intera In periodo di fioritura Foglie Quando si sono ben distese (prima della fioritura). Nelle labiate all’inizio della fioritura. Steli Ad innalzamento ultimato prima della fioritura Fiori Prima che sboccino Frutti e semi Quando sono maturi e sono ancora sulla pianta Gemme e getti Generalmente da fine inverno a inizio primavera Tabella del tempo balsamico Gennaio Bergamotto Abete Bianco,Abete Rosso,Carrubo,Cipollaccio col fiocco, Cipresso, Febbraio Favagello,Lichene Islandico.

Marzo

Asparago, Barba di becco, Borsa di pastore, Bosso, Cappero, Cariofillata, Enula Campana, Epilobio, Erica carnicina, Faggio, Farfara, Farfaraccio, Felce florida, Fumaria, Genziana, Lichene pulmonario, Margheritina, Nocciolo, Olivo, Olmo, Ononide, Pesco, Pino silvestre, Pioppo, Prugno, Quercia, Salice rosso, Sanguinello, Serenello, Viola mammola.

Aprile

Acero, Agrifoglio, Ailanto, Alliaria, Betonica, Betulla, Biancospino, Billeri, Calamo aromatico, Calendula, Carciofo, Castagno, Castagno d’india, Centocchio,Crescione, Efedra, Favagello, Fico d’india, Fitolacca, Fragola, Frangola, Frassino, Graminia rossa, Imperatoria, Lapazio, Larice, Ligusto, Lentisco, Manna, Mentastro, Noce, Ontano, Ortica, Primavera, Prugno spinoso, Rovo, Salice bianco, Tamerici,

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Tarassaco, Tiglio semplice, Valeriana, Viola del pensiero. Acetosa, Acetosella, Aglio orsino, Altea, Arancio amaro, Asperula, Bagolaro, Bocca di lupo, Bugula, Camomilla, Camomilla romana, Chelidonia, Ciliegio, Cineraria, Cinoglosso, Cinquefoglio, Edera terrestre, Erba roberta, Erba ruggine, Farfaracio, Fico, Finocchio, Maggio Fiordaliso, Galega, Malvone,Mestolaccia, Morine, Podagraria, Prezzemolo, Pulmonaria, Quercia marina, Rosa canina, Rosa rossa, Rosalacio, Sambuco, Sanicula, Sedano montano, Senecione, Serenella, Trifoglio fibrino. Agrimonia, Amarena, Amorino, Avena, Balsamino, Bocca di leone, Borraggin, Camedrio, Camepizio, Caprifoglio, Cardiaca, Cardo benedetto, Centinodio, Cicutaria, Ciambalaria, Coclearia, Consolida maggior, Crespino, Cuscutta, Dragoncello, Ebbio, Echio, Erisimio, Giugno Eucalipto, Eupatoro, Fico d’india, Fragola, Giglio biano, Ginestrino, Lampone, Ligustro, Malva comune, Malva silvestre, Margherita, Millefoglio, Mirtillo, Mirto, Nepetello, Ortica bianca, Parietaria, Pervinca, Pesco, Plosella, Pulegio, Risetto, Rosmarino, Ruta, Salcerella, Salvia, Serpillo, Timo, Verbsco, Veronica, Vulneraria. Alchimea moscata, Alchemilla, Alloro, Altea, Anagallide, Arancio dolce, Argentina, Arnica, Artemisia, Assenzio, Ballotta, Bardana, Basilico, Betonica, Bistorta, Canapa selvatica, Capelvenere, Carciofo, Cardo mariano, Carota, Cataria, Centaurea minore, Cetriolo, Cicoria, Cicoria, Coda cavallina, Corbezzolo, Corniolo, Cotogno, Cumino dei prati, Dittamo, Erica, Elicrisio, Eliotropio, Erba vescica, Erigero, Luglio Efrasia, Farfara, Fieno greco, Frassino, Genepi, Genzianella, Granoturco, Iperico, Issopo, Lappola, Lavanda, Lingu di cane, Marrubio,Meliloto, Melissa, Menta acquatica, Menta piperita, Mentastro, Mentone, Mugo, Origano, Pastinaca, Piede di gatto, Pimpinella, Poligala, Porcellana, Prunella, Rapunzia, Ribes nero, Ribes rosso, Salvia sclarea, Santolina, Semprevivo, Senape bianca, Tiglio semplice, Tiglio doppio, Verbana. Aglio, Alchechengi, Anice erde, Brugo, Caglio, Carrubo, Cipolla, Coriandolo, Epilobio,Erniari, Fagiolo, Finocchio, Finocchio marino, Fitolaccia, Giaggiolo, Girasole, Iride germanica, Lampone, Licopodio, Linaiola, Lino, Luppolo, Maggiornana, Melnzana, Mirtillo, Nocciolo, Agosto Noce, Olivella, Olmaria, Peperoncino, Piantaggine, Polipodio, Prezzemola, Prugna, Psillio, Romice, Rosolinda, Santoreggia, Sedano, Serenella, Spincervino, Tormentilla, Uva ursina, Verga d’oro, Vite , Vulvaria. Aneto, Angelica, Angelica selvatica, Arnica, Barba di becco, Bistorta, Settembr Calamo aromatico, Calcetrappolo, Calendula, Cnna, Cnna di palude, e Cappero, Card dei lanaioli, Cariofillata, Castagno d’india, Cedrina, Cicoria, Cinquefoglio, Cren, Dittamo, Giglio bianco, Ginepro rosso, 42


Nigella, Ononide, Ortica, Peucedano,Pungitopo, Quercia, Rosa canina, Rovo, Salcerella, Sanicula, Sorbo rosso, Tamerici, Tarassaco, Valeriana, Zucca. Acetosa, Ailanto, Altea, Asfodelo, Asparago, Bardana, Borsa di pastore, Carlina, Carota, Consolida maggiore, Corniolo, Cotogno, Crespino, Ebbio, Enula campana, Erba ruggine, Eupatorio, Felce maschio, Genziana, Ginepro, Giuggiolo, Imperatoria, Lapazio, Limone, Ottobre Lingue di cane, Liquirizia, Malva silvestre, Ninfea, Pioppo, Podagraria, Primavera, Prugno spinoso, Rabarbaro alpino, Rapunzia, Sedano montano, Siglillo do salomone, Sorbo, Tamaro, Valeriana rossa, Vulneraria, Zafferano. Novembr Agrifoglio, Alloro, Felce florida, Finocchio, Frangola, Mestolaccia, e Nespolo, Olmo. Dicembr Arancio amaro, Arancio dolce. e Consigli pratici TABELLA PER OTTENERE 100 ML DI SOLUZIONE A UN GRADO DESIDERATO Grad Alcoo Acqua o l 95° ml ml 80 83 17 75 77 23 70 72 28 65 67 33 60 61 39 55 56 44 50 51 49 45 46 54 40 41 59 35 30 25 20

36 31 26 21

64 69 74 79

MEDICAMENTI IN RELAZIONE AL PERIODO DEL 43 GIORNO Mattino a Depurativi, Lassativi, Diuretici, Cicatrizzanti digiuno dello stomaco, vermifughi.


Flavonoidi I flavonoidi (o bioflavonoidi) sono composti chimici naturali, diffusi nelle piante superiori e particolarmente conosciuti ed apprezzati per le loro proprietà salutistiche. Potenti antiossidanti, sono utili per garantire l’ottimale funzionamento di fegato, sistema immunitario e capillari; contribuiscono inoltre alla prevenzione di numerose patologie, come quelle cardiovascolari, infiammatorie e persino alcune forme tumorali. L’ampia varietà di azioni biologiche ascritte ai flavonoidi dipende in gran parte dalla loro capacità di bloccare il danno provocato dai radicali liberi, che si correla in maniera importante con molte patologie croniche degenerative. La classe dei flavonoidi, in realtà, è piuttosto ampia –si conoscono più di 5000 composti- ed il loro effetto terapeutico dipende in larga misura dal fitocomplesso (insieme delle sostanze chimiche contenute nella droga o nell’alimento). Il cardo mariano, per esempio, esplica principalmente un’azione epatoprotettiva (stimola la funzionalità del fegato e lo protegge dalle tossine), il thè verde è particolarmente noto per le sue proprietà antiossidanti ed “antinvecchiamento”, mentre l’ippocastano vanta un’importante azione protettiva e rinforzante sul microcircolo, una proprietà esaltata dalla contemporanea associazione di vitamina C. Analogo discorso per il vino rosso, che a dosi moderate influenza positivamente la salute cardiovascolare grazie alla sua ricchezza di flavonoidi e di altri polifenoli come il resveratrolo. Queste sostanze vengono talvolta indicate sotto il termine unico di vitamina P, sigla che ricorda la loro capacità di ridurre non solo la permeabilità, ma anche la fragilità capillare. Tale azione è particolarmente utile nel ridurre la formazione di edemi negli arti inferiori (vedi caviglie gonfie), per combattere 44


ritenzione idrica,

inestetismi della cellulite ed alcune patologie di interesse proctologico (emorroidi) e non (vene varicose, insufficienza venosa).

Attività biologiche dei flavonoidi Antiallergica

Antivirale

Antiepatotossica

Gastroprotettiva

Antinfettiva

Immunomodulante

Antiinfiammatoria

Ipocolesterolemizzante

Antiosteoporotica

Spasmolitica

Antitumorale

Riequilibrante sull’apparato endocrino

Antiaggregante piastrinica Come anticipato, i flavonoidi sono molto diffusi in natura, dove concorrono a determinare le sfumature gialle, rosse, azzurre ed arancioni di numerosi frutti (agrumi, mele, albicocche ecc.) ed ortaggi (cavoli, broccoli, spinaci, pomodori, finocchi, cipolle ecc.). I flavonoidi si possono ritrovare anche nei semi, nelle cortecce, nei rizomi, nelle foglie e nelle radici di molte piante, nonché in alcune bevande (vino rosso, tè, succhi di frutta). Nel regno vegetale proteggono la pianta dagli effetti dannosi delle radiazioni solari, dalle aggressioni di patogeni ed intervengono attivamente nel suo metabolismo (crescita, respirazione, processi enzimatici, fotosintesi, attrazione visiva degli insetti utili per l’impollinazione). Proprio in virtù dell’ampia diffusione dei flavonoidi nei tessuti vegetali, è stato calcolato che ogni giorno, attraverso l’ordinaria alimentazione, si introducono in quantità vicine al grammo. 45


Alimenti e droghe ricchi di flavonoidi Tè verde

Cioccolato fondente

Agrumi Finocchio

Frutti di bosco Pomodori

Grano saraceno

Mirtillo

Centella asiatica Ginkgo Biloba Vite rossa

Ippocastano Rusco o pungitopo Propoli

Cardo mariano

Prugne

– cacao

Parte Terza Consigli Pratici CELLULITE La cellulite lipodistrofica distrettuale è una modificazione del tessuto sottocutaneo che colpisce soprattutto le giovani donne , localizzata su cosce, natiche e fianchi: si ha la formazione di piccoli noduli , dolorosi alla pressione, dovuti verosimilmente a ristagno di liquido extracellulare nei piccoli vasi linfatici. Le cause Generalmente le cause che comportano la formazione di cellulite sono da ricondurre ad un'alterazione della microcircolazione. I piccoli vasi che irrorano il tessuto adiposo diventano più permeabili e lasciano trasudare il liquido all'esterno. Si viene quindi a creare una stasi circolatoria e un ristagno di liquidi tra una cellula e l'altra, con formazione di edema, per cui le cellule adipose non riescono più ad effettuare in modo ottimale i loro scambi nutritivi con i vasi capillari. In questo modo si crea una condizione di scarsa ossigenazione, di sofferenza cellulare, di ristagno di tossine e di liquidi. Per tentare di contrastare e prevenire la cellulite, bisogna quindi iniziare a combattere la ritenzione idrica. Fattori predisponenti Esistono dei fattori che, più di altri, comportano l'insorgere della pelle "a buccia d'arancia": -l'ereditarietà unita ad una debolezza dei vasi 46


-la scarsa componente muscolare in particolare nelle gambe: i muscoli dei polpacci non riescono a comprimere le vene ed i piedi non riescono a svolgere la loro azione di pompa -la vita sedentaria e la stazione eretta prolungata -le abitudini errate (come indossare tacchi troppo alti o vestiti troppo stretti) -l'impiego della pillola -la gravidanza Rimedi Per combattere la cellulite è necessario apportare alcune modifiche a stili di vita sbagliati. Ecco come: Movimento - E' la prima regolare per migliorare la circolazione e riattivare i muscoli. Se i tessuti sono poco tonici non possono svolgere la loro azione compressiva sulle vene che facilita la risalita del sangue verso il cuore. Nuoto, bicicletta e corsa sono gli sport più adatti perché coinvolgono più parti del corpo senza appesantirne nessuna, potenziano il trofismo muscolare stimolando la circolazione e hanno quindi un'azione benefica sulla circolazione e l'ossigenazione dei tessuti. Dieta - L'alimentazione deve essere povera di sale che non andrebbe aggiunto alle pietanze, gia' naturalmente saporite. Da evitare tutti i cibi molto ricchi di sodio quali insaccati e prodotti in scatola. Bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno. Introdurre quotidianamente verdura e frutta fresca. Scegliere cereali integrali. Variare sempre le fonti di proteine: un giorno pesce, un altro soia, carne magra, uova, legumi. Cambiare abitudini - Migliorare alcuni di stili di vita è un altro passo fondamentale. Eccone alcuni: 1) Evitare di stare troppo a lungo nella stessa posizione, sgranchire le gambe ogni ora. 2) Quando si passano molte ore seduti è consigliabile tenere le ginocchia parallele e i piedi appoggiati a terra. 3) Usare scarpe con tacchi alti 3-5 centimetri in modo tale che il tallone possa svolgere senza problemi le sue funzioni di sostegno e pompa del sangue. Il massaggio, in un serio programma contro la cellulite, ha un ruolo importante, perché può migliorare la microcircolazione capillare e il drenaggio linfatico. La

linfa è un fluido ricco di proteine, che fornisce ossigeno e sostanze nutritive alle cellule, un ristagno, o una linfa particolarmente lenta, causa difficoltà nella produzione di collagene ed elastina, componenti fondamentali del tessuto connettivo, e formazione di edemi. Una microcircolazione scarsa equivale ad uno scarso afflusso di sangue, che comporta problemi di scarso nutrimento, di ossigeno insufficiente e di difficoltà nell’eliminare le tossine, con ristagno di sostanze sgradite. Ulteriori nuove tecniche anticellulite sono rappresentate dall’impiego dell’elettrostimolatore e dalla carbossiterapia. 47


I prodotti naturali, che ci possono venire in aiuto per contrastare la cellulite, si possono distinguere in base al tipo di azione a cui ottemperano: -azione lipolitica: thè, thè verde, caffè, guaranà, alga kelp; -azione drenante: ananas, betulla, tarassaco, papaia, pilosella; -azione sulla microcircolazione: centella, vite, ippocastano, meliloto. Utile è la fisioterapia locale che insieme all' esercizio fisico migliora la circolazione sanguigna aiutando a combattere la ritenzione di liquidi. La natura ci viene in aiuto con l 'assunzione di alghe marine ;fucus vesciculosus, associata a papaia o pilosella hanno azione rivitalizzante favorendo i ricambi. Utile tisane a base di gambi di ciliegia o bucce di mela oppure borraggine e regina dei prati. Ideale contro il ristagno di liquidi è un infuso di equiseto gr5 in un ¼ di litro d acqua da bere una volta al giorno (1 tazza) prima di dormire. Rimedi naturali come drenanti Lo smaltimento dei liquidi può essere agevolato, oltre che dalla dieta e dal movimento, anche da alcuni drenanti naturali sotto forma di integratori, tisane, decotti o tintura madre. Quelli forniti dalle piante si dividono in tre categorie, in base all'azione che svolgono sui tessuti. In particolare, i meccanismi attraverso i quali agiscono i principi naturali sono: 1) azione circolatoria: stimolano cioè la circolazione sanguigna e l'ossigenazione del tessuto sottocutaneo; 2) azione drenante: diminuiscono il ristagno dei liquidi; 3) azioni multiple: associano i primi due tipi di interventi. Tisane, ecco alcune idee Per ottenere un'azione specifica può essere utile farsi preparare dall'erborista un misto di erbe mirate a risolvere i diversi problemi e disturbi. Ecco qualche suggerimento: Ingredienti - 30 g di foglie di fucus, 20 g di foglie di betulla, 20 g di estratto secco di asparago, 20 g di tè di Giava. Preparazione - Lasciare in infusione per 20 minuti un cucchiaio di tisana in una tazza di acqua bollente. Filtrare. Bere 3 tazze al giorno, prima di colazione, pranzo e cena. Ingredienti - 20 g di peduncolo di ciliegio, 20 g di gramigna, 50 g di equiseto, 40 g di pilosella Preparazione - Portare a bollore 250 ml di acqua, aggiungere un cucchiaio della miscela e far bollire per 10 minuti. Consumare 3 tazze al giorno. 48


. Rimedi naturali contro la ritenzione idrica Per combattere la ritenzione idrica si deve agire su due fronti: - 1) la circolazione - 2) il drenaggio 1) Per quanto riguarda la circolazione piante che migliorano il trofismo del microcircolo sono varie: CIPRESSO, RUSCO, AMAMELIDE, MELILOTO, Centella, Ortosiphon, Tarassaco, Pilosella. Agiscono migliorando l'elasticità e il tono delle pareti venose, riducendone la porosità. E' utilizzata anche l' ACEROLA, ricca di Vit.C, che migliora la funzionalità del connettivo oltre ad aumentare le difese immunitarie. Si possono utilizzare formulazioni in capsule o in gocce, da assumere 2-3 volte al giorno, soprattutto nelle stagioni più calde. Per uso esterno è bene utilizzare gel rinfrescanti a base di thè verde, thè bianco e thè rosso, che possono alleviare il senso di stanchezza e di gonfiore agli arti inferiori. Per ottenere un sollievo immediato si può tenere il tubetto del gel in frigo in modo tale da provocare una leggera vasocostrizione ed avere la sensazione istantanea di gambe fresche e riposate. Ottima è anche la crema all'ippocastano. Entrambe si applicano almeno due volte al giorno, al mattino prima di alzarsi dal letto e la sera prima di andare a letto,facendo un leggero massaggio dalla caviglia alla coscia. 2) Le piante che favoriscono il drenaggio sono quelle che aumentano l'eliminazione di liquidi, aiutando a ridurre ristagno venoso ed edema. Vi sono formulazioni in gocce contenenti GRAMIGNA, TARASSACO, PILOSELLA, ORTHOSIPHON, ASPARAGO ma anche BETULLA, CILIEGIO, OLMARIA. Un bagno anti -cellulite Per combattere la cellulite ed eliminare un po’ di tossine, consigliamo un bagno salato, da fare un paio di volte la settimana. Versiamo in un contenitore di vetro, mescolando il tutto con cura, del sale marino integrale, 10 gocce di olio essenziale di cipresso, 10 di limone e 10 di geranio. Chiudiamo e lasciamo a riposo per qualche giorno. Dopo aver eseguito un bel massaggio su tutto il corpo con un guanto di crine, seguito da una doccia tiepida, immergiamoci per circa 20 minuti in un bagno, in cui precedentemente avevamo versato due manciate di sale addizionato con gli oli essenziali. 49


Il tutto risulterà molto utile per eliminare i liquidi in eccesso, come disintossicante e per le contratture muscolari.

Cellulite batterica Infiammazione della cute e del sottocute che tende ad estendersi. E' dovuta prevalentemente a infezioni batteriche. La cute appare calda arrossata gonfia , cosa che la distingue dalla cellulite lipodistrofica,in cui la cute appare fredda bianca e bitorzoluta, e l' infiammazione può estendersi ai linfonodi vicini lungo i vasi linfatici che diventano visibili sulla pelle come strie rosse . Si può avere febbre e malessere .

Insonnia Disturbo del sonno costituito dalla sensazione soggettiva di insufficiente riposo dovuta a diminuzioni della durata del sonno con ripercussioni più o meno gravi sullo stato di benessere del soggetto. L' insonnia è un problema correlato a diverse cause quali stress , pasti serali troppo abbondanti, orari di lavoro notturni che possono alterare il ciclo sonno -veglia, abuso di farmaci, uso di sostanze eccitanti. E un fenomeno diffuso la cui frequenza aumenta con l 'età. L insonnia può essere sporadica ,come accade allo studente che deve sostenere un esame universitario, ma quando diventa reiterata possono venirci in aiuto alcuni rimedi naturali .Giovano al sonno bagni tiepidi o impacchi ai polpacci prima di coricarsi; molto efficaci sono le tisane a base di valeriana e luppolo, una valida si ottiene facendo bollire per 5 minuti in mezzo litro di acqua due cucchiai della seguente miscela: 30 gr di radice tagliata di valeriana, 25gr di passiflora , 25gr biancospino, 25 gr di coni di luppolo , 30 gr foglie di melissa, 50gr di fiori di camomilla; se ne beva un bicchiere mezz' ora prima di cena ed uno prima di coricarsi. Agli insonni si consiglia di fare largo uso di foglie bianche di lattuga soprattutto nel pasto serale. Per l' insonnia nei cardiopatici è indicata una tisana di primula, foglie di morella cardiaca e pulsatilla .Bere la sera un bicchiere di latte tiepido è indicato poiché il latte è ricco di triptogfano che ha un effetto soporifero. I rimedi omeopatici ci aiutano con Nux vomica e Kali phosphoricum per l' insonnia degli studenti, Ignatia per l' insonnia dopo dispiaceri , Arnica per i risvegli improvvisi con affanno. Gli oligoelementi più indicati sono manganese e cobalto, in caso di insonnia da depressione rame, oro ed argento. Efficace il massaggio sulla fronte tra le due sopracciglia massaggiando verso il basso. Per continuare il sonno quando ci si sveglia si consiglia la pressione del punto situato alla base ungueale esterna del secondo dito del piede. Questi sono consigli da seguire senza dimenticare che se l'

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insonnia sottende problemi più gravi correlati ad esempio a problemi neurologici bisogna sempre e comunque ricorrere all ' ausilio medico.

Dolori Mestruali Un rimedio della nonna è assumere un paio di bicchieri di acqua con due cucchiaini di zucchero :lo zucchero , avendo un effetto osmotico richiama liquidi e rende così più fluido il flusso mestruale , liberando dal dolore. La dismenorrea può sottendere problemi ormonali, quindi quando è costante avvalersi dell 'aiuto del medico .La fitoterapia suggerisce un decotto di artemisia pianta, senecione pianta ,salvia, marrobio bianco, fiori di calendula; occorrono 5 gr di miscela in parti uguali per una tazza di decotto ;se ne bevano due tre tazze al giorno durante la settimana che precede la data delle mestruazioni. Graveolens L. o comunemente chiamata Ruta è una pianta della famiglia della Rutaceae ed è usata per curare mestruazioni dolorose, ascessi e nefrite. Componenti attivi della Ruta: olio essenziale, tannino, alcaloidi, resina, gomma, glucosio, vitamina C e vitamina P. Ruta

Parti utilizzate: foglie tenere e parti aeree. Pianta perenne, alta 40-60 cm, che con il tempo diventa legnosa con il suo ceppo. Le foglie sono alterne, glabre e di colore verde mare. I fiori piccoli di color giallo limone, sono raccolti in grappoli terminali. Il frutto è una capsula. Fiorisce in primavera e in estate e si riproduce per seme. Rimedio per mestruazioni dolorose •

Infuso: versare una scodella di acqua bollente sopra 5 gr di foglie di ruta; lasciare riposare 10 minuti e poi filtrare. Berlo caldo.

Rimedio per ascessi •

Cataplasma: coprire l'ascesso con 10 gr di foglie fresche schiacciate e coprire le foglie con una garza.

Rimedio per nefrite •

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Olio di ruta: schiacciare in un mortaio 60 gr di ruta fresca e travasare il succo ottenuto in una bottiglia. Aggiungere 1/4 di litro di olio d'oliva, tappare ermeticamente e lasciare capovolta all'aperto, al sole, per 40


giorni. Filtrare quindi il preparato e con il liquido ottenuto frizionare la parte dolorante con un panno di lana caldo, che va lasciato sulla pelle. Fitoterapia per i dolori mestruali: l'uso dei fitoestrogeni I fitoestrogeni non sono utili solo in menopausa, ma anche in tante altre problematiche femminili, tra cui la dismenorrea e l'amenorrea. Vediamo perché. I fitoestrogeni sono validi sia nelle situazioni di carenza di estrogeni (climaterio e menopausa, amenorrea) sia in quelle di eccesso (dismenorrea, sindrome premestruale). Infatti i fitoestrogeni hanno la capacità di agire sia come agonisti che come antagonisti degli estrogeni prodotti dal corpo. Nel primo caso, si ha un’azione di rinforzo - ad esempio dei pochi ormoni presenti durante il climaterio - e i fitoestrogeni si comportano dunque da estrogeni; nel secondo, i fitoestrogeni agiscono con un meccanismo di competizione con gli estrogeni naturali e si comportano quindi da antiestrogeni. Questo avviene perché i fitoestrogeni vanno a occupare gli stessi recettori degli estrogeni. I recettori sono strutture presenti sulla superficie delle cellule e sono un po’ come una serratura, che può essere aperta solo da una particolare chiave e non da altre; nel caso di estrogeni e fitoestrogeni, però, le due chiavi sono pressoché uguali, perché si tratta di molecole dalla struttura molto simile. Una volta che un recettore è occupato, ad esso non può attaccarsi nient’altro. Nell’utilizzo dei fitoestrogeni, si sfrutta proprio questo effetto: si assumono fitoestrogeni in modo che i recettori vengano da questi occupati, impedendo quindi che a essi si attacchino gli estrogeni. Il vantaggio, nella dismenorrea, è dovuto al fatto che i fitoestrogeni hanno un’attività estrogenica molto minore di quella degli estrogeni prodotti dal corpo e quindi vengono mitigati i disturbi provocati dall’eccesso di estrogeni, come i dolori. Come rimedio naturale alle mestruazioni dolorose consigliamo il decotto seguente : bollire , in un litro di acqua, per due minuti, 4 cucchiai di una miscela di erbe ottenuta mescolando 50 grammi di Camomilla, 50 grammi di galbuli di Ginepro , 50 grammi di Fumaria, 50 grammi di Achillea, 50 grammi di rizoma di Pungitopo. Lasciare in infusione per ulteriori 10 minuti, berne due tazze al giorno (mattina e sera) nei 14 giorni che precedono la data presunta delle mestruazioni. 52


PIANTE CHE CONTENGONO FITOESTROGENI Soia non OGM, biologica, estrogeni naturali, utile anche per il controllo del

colesterolo in menopausa, contiene sostanze ad azione estrogenosimile, Cimicifuga, racemosa, per le caldane e le vampate di calore in menopausa,

Composto Cimicifuga, utile nei disturbi e nei sintomi legati alla menopausa Anice pianta ad

azione estrogeno-simile,aiuta nelle turbe digestive con azione anti-infettiva Piante utili nei disturbi legati alla menopausa Angelica Trifoglio contiene fitoestrogeni, i cumestani Salvia, pianta utile nelle sudorazioni eccessive durante la menopausa e le

vampate,in questo casi associare la Cimicifuga Calendula pianta utile in menopausa, anche quando si instaura la leucorrea Finocchio Liquirizia azione gastroprotettiva, non va assunta dagli ipertesi, ha una azione

utile per gli ipotesi , per i quali si può associare , nelle forme gravi di ipotensione , Guaranà e Liquirizia

PIANTE CHE CONTENGONO PROGESTERONE UTILE IN MENOPAUSA Dioscorea,progesterone naturale, pianta utile per la carenza di progesterone in

Menopausa, contiene fitoprogesterone naturale.

PIANTE REMINERALIZZANTI UTILI IN MENOPAUSA Alfa-Alfa Fieno Greco utile per prevenire l'osteoporosi ;

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Equiseto come remineralizzante , la presenza di silicio lo rende utile nel

metabolismo del tessuto connettivo, dona elasticità e flessibilità anche al tessuto delle arterie; cautela in chi soffre di iperpotassiemia, in chi soffre di problemi renali, di insufficienza renale, sconsigliare a chi è in dialisi).

PIANTE ANTIDOLORIFICHE UTILI IN MENOPAUSA preparati erboristici e piante utili nell'artrosi, osteoporosi e sindromi dolorose nella menopausa L'artrosi è caratterizzata dall'usura delle cartilagini articolari, può anche essere dovuta ad una postura sbagliata, a microtraumi, a peso eccessivo; il problema si manifesta con rigidità e dolore articolare dopo il riposo . Artiglio del Diavolo, aiuta per la sua azione anti-infiammatoria, antidolorifica,

analgesica, antispasmodica ; utile nei dolori di artrosi, reumatismi che spesso insorgono in menopausa a causa della diminuita produzione di ormoni. Ha anche una azione vaso-protettiva. Utile l' associazione di Soia, Equiseto e Artiglio del diavolo per le sindromi dolorose che insorgono con la menopausa.

PIANTE UTILI IN MENOPAUSA PER INSONNIA, ANSIA, DISTURBI DELL'UMORE preparati utili per i problemi di umore legati alla menopausa, insonnia, ansia, tensione, stress, depressione L'ansia è la sensazione di una minaccia imminente , nasce da una sensazione indefinita di pericolo ; l'attacco di panico si manifesta con sintomi fisici quali palpitazioni, respirazione alterata, nausea, vomito, tremori, spasmi, visione offuscata, sensazione di morire; se questa situazione persiste consultare lo specialista competente. La depressione è uno stato d'animo caratterizzato dalla tristezza, da indifferenza e apatia, dalla perdita di fiducia in se stessi, senso di inutilità, frustrazione e sensi di colpa .Per la depressione in menopausa : Rodiola, pianta utile per l'equilibrio emotivo in menopausa Maggiorana per ansia e insonnia nella menopausa ; Composto Escolzia per insonnia e ansia in menopausa;

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Iperico, aiuta nelle forme depressive ; non associare gli psicofarmaci e le

benziodiazepine, Passiflora, aiuta nelle forme ansiose, ha una attività sedativa ; Verbena Melissa Tiglio Arancio Amaro e Dolce Biancospino, con le cautele in ipotensione, aiuta nell'ansia Vitamine del Gruppo B, insieme all Soia sono utili per la perdita della memoria in menopausa; è utile l'associazione con aminoacidi come la metionina , la

tirosina e la colina ( la tirosina non va somministrata se si è in presenza di alterazioni del ritmo cardiaco, cardiopatie, ipertiroidismo, ipertensione arteriosa, ipereccitabilità). In presenza di qualsiasi disturbo dell'umore è sempre bene consumare cereali integrali, ricchi di vitamine del complesso B, avena, soia che sono ricchi di colina. Le vitamine del complesso B sono presenti nei cereali integrali, biologici, nella verdura e frutta se biologici meglio; evitare il fumo, l'alcol e il caffè.

PIANTE UTILI PER LA SECCHEZZA VAGINALE IN MENOPAUSA preparati erboristiciùù§+ §, piante officinali, erbe, prodotti naturali, piante utili per la secchezza vaginale in menopausa spesso a causa del dolore durante il rapporto si ha come conseguenza la frigidità, il calo del desiderio e della libido in menopausa, Borragine, pianta utile nel trofismo vaginale in menopausa ; Germe di grano , pianta utile nella secchezza vaginale in menopausa ; Luppolo in forma di crema vaginale, di aiuto nella secchezza vaginale in

menopausa ; Calendula ovuli, utile nei problemi vaginali in menopausa; Cimicifuga, pianta utile sia nel trattamento delle vampate di calore che della

secchezza vaginale in menopausa. 55


PIANTE UTILI NELLA CISTITE IN MENOPAUSA preparati erboristici., piante officinali, erbe, prodotti naturali, piante utili per la cistite in menopausa la cistite si manifesta con dolore nella minzione che diventa frequente Uva Ursina Mirtillo

PIANTE UTILI PER L'IPERTENSIONE IN MENOPAUSA ED IL GONFIORE, LE VARICI, LA CIRCOLAZIONE SANGUIGNA

Betulla per l 'ipertensione e la ritenzione idrica, utile anche nella gotta e negli

acidi urici e per le forme artritiche e artrosiche, in genere per le forme dolorose del sistema osteo-articolare e muscolare Aglio per la pressione alta Gingko per migliorare la circolazione e il microcircolo, ha una azione

fleboprotettiva, anti radicali liberi, epatoprotettiva, cardio protettiva, azione protettiva contro i tumori ( sentire prima il medico) perchè riduce l'afflusso di sangue nel tessuto neoplastico, azione antiaggregante piastrinica, aiuta nelle vertigini e nei disturbi legati all'equilibrio, ha una buona azione nei disturbi dell'occhio, dell'orecchio, sulla memoria ( cautele perchè può potenziare gli effetti degli antiaggreganti piastrinici e degli anticoagulanti, non associare 56


all'aspirina, cautela negli epilettici che stiano assumendo farmaci in quanto potrebbe ridurre l'efficacia dei farmaci) Non far assumere a chi è a rischio di emorragie. Centella migliora il microcircolo Ananas leggero diuretico e antinfiammatorio Mirtillo aiuta il microcircolo Ortosifon ha una azione diuretica e depurativa, aiuta l'eliminazione del cloro,

aiuta nei processi flogistici a carico delle vie urinarie, per la presenza dei flavonoidi e dei polifenoli ha una azione ipocolesterolemizzante, utile nella menopausa, per la sua azione diuretica aiuta nell' ipertensione(fare solo attenzione perchè può potenziare l'azione di altri diuretici se assunti contemporaneamente, ha un effetto antagonista se assunto insieme alla Salvia); Olio di pesce per il colesterolo, i trigliceridi e l'ipertensione in menopausa; Composto Bardana come depurante generale; Boldo, Carciofo, Tarassaco per colesterolo e trigliceridi alti in menopausa , non

impiegare se si hanno problemi alla colecisti e se questa sia stata asportata; Biancospino pianta utile per la tachicardia nella menopausa , ha una azione

cardioprotettiva e vasodilatatrice ;un',azione sedativa del sistema nervoso centrale; ha un' azione ipotensiva ( da non somministrare ai bradicardici e ipotesi), migliora il sonno e riduce lo stato ipertensivo; Olivo pianta utile nella ipertensione e nella menopausa in donne con

ipertensione, ha una azione ipotensiva e cardioprotettiva, aiuta ad abbassare colesterolo e trigliceridi alti, ha inoltre una azione contro i radicali liberi; fare attenzione perchè potenzia l'attività dei farmaci ad azione ipotensiva e vasodilatatoria; Ippocastano, ha una azione fleboprotettiva utile nell'insufficienza venosa che

può insorgere in menopausa; Ginepro aumenta la diuresi, utile per la eliminazione dei cloruri di azoto, non va impiegato in chi soffre di malattie infiammatorie renali; Meliloto, è utile come drenante linfatico , aiuta la riduzione degli edemi,

cautela perchè potenzia i farmaci anticoagulanti; Vite rossa ha una azione fleboprotettiva, protegge dai radicali liberi;

Sorbus domestica, pianta utle nelle varici in menopausa; Castagno , pianta utile nelle varici in menopausa; 57


Fucus, alga marina, utile in menopausa per stimolare la tiroide

nell'ipotiroidismo e aiutare il metabolismo come starter per il dimagrimento, non somministrare agli ipertiroidei Nella ipertensione in menopausa, ridurre il consumo di sale, fare una dieta iposodica, evitare i grassi saturi, evitare pasti abbondanti e ridurre lo stress, controllare anche la funzionalità tiroidea, fare valutazioni adeguate dallo specialista cardiologo e seguire sempre i consigli del proprio ginecologo e medico curante. Sotto controllo medico sono utili negli scompensi cardiaci l'Ortosifon e il Biancospino.

Nell'arteriosclerosi in menopausa è utile l'associazione tra Gingko e Vite rossa, vitis vinifera, sentire sempre il proprio medico curante o un esperto. Nella insufficienza venosa degli arti inferiori in menopausa sono utili Ippocastano, Centella Asiatica, Vite rossa. Nelle emorroidi in menopausa, utile ridurre il peso se si è obesi, evitare sostanze piccanti ed irritanti, seguire una dieta ricca di fibre, verdure crude e cotte, legumi, cereali integrali; sono utili piante come Ippocastano, Centella, per uso esterno si possono fare degli impacchi a base di Ippocastano, Bardana, Achillea, Malva, creme a base di Ippocastano, Calendula, Amemelide, Malva, Pungitopo ruscus aculeatus, Achillea, Bardana. Nella cellulite, che spesso è il sintomo di una insufficienza venosa, seguire una alimentazione adeguata, povera di grassi e ipocalorica sotto controllo del medico nutrizionista esperto; le piante utili nella cellulite sono Betulla ( cautela negli ipotesi), Ananas, Centella, Rusco, Ginepro,Limone, Lavanda, Cipresso, Rosmarino ( alza la pressione non somministrare agli ipertesi). Nelle varici sono utili Sorbus domestica, Castanea vesca, Amamelide ( in forma omeopatica), durante la menopausa se si hanno problemi alle varici, evitare di stare troppo in piedi, evitare bagni troppo caldi, fonti di calore, fare esercizio fisico, cyclette, camminare, usare calze contenitive ed elastiche, fare, bagni e frizioni con acqua fredda, linfodrenaggio in strutture abilitate. Piante utili per il sovrappeso in menopausa, preparati erborisitici, erbe, come il Fucus e la Pilosella; il sovrappeso in menopausa è responsabile dell'insorgere del processo di artrosi, di disturbi venosi, circolatori, di calcoli delle vie biliari, e di alcune forme di tumore al seno e al collo dell'utero., utile il Cromo per gli zuccheri in eccesso; le piante utili sono molte -vedere la sezione Obesità.

. Vitamine e Minerali utili in Menopausa 58


Antiossidanti

Calcio, fondamentale nella formazione del tessuto osseo, da assumere dopo 3 ore se si stanno assumendo tetracicline. Zinco, aiuta la stimolazione della formazione del collagene , da evitare la sua assunzione in presenza di infezioni batteriche, Vitamine e Minerali naturali per aiutare un riequilibrio generale:

Vitamina D Vitamina C promuove la sintesi del collagene oltre ad essere un ottimo antiossidante e anti -radicali liberi Vitamina B6, da assumere insieme anche al Complesso B completo, assicura la compattezza della struttura del collagene Magnesio, facilita la fissazione del calcio, utile in menopausa Omega 3-6-9 Condroitina Glucosamina, utile come antidolorifico Incenso Boswellia utile come antidolorifico Probiotici, Fermenti, fermenti senza latte, fermnti lattici vivi, utili come coadiuvanti,

per la stitichezza, la disbiosi intestinale, l'alitosi, i gonfiori, le cistiti, nella alimentazione sbilanciata, se si stanno assumendo antibiotici, utili anche per colite e colon irritabile, una flora batterica sana mantiene sano il nostro sistema immunitario; favoriscono l'assunzione dei fitormoni della Soia Melatonina,utile per ansia e insonnia, regola l'equilibrio sonno-veglia, aiuta in menopausa per l'equilibrio emotivo alterato da carenza ormonale Preparati utili in menopausa che facilitano la remineralizzazione ossea sono gli integratori a base di magnesio, zinco, vitamina C, vitamina B6; fare anche attività fisica, evitare fumo, alcolici e caffè, esposizione moderata e regolare alla luce solare

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Meteorismo Sensazione soggettiva di gonfiore addominale causata da un eccesso di gas intestinali con senso di tensione dolorosa e di malessere .Cause possono essere una dieta troppo ricca di cibi raffinati e zuccheri complessi ,stress o alterazioni organiche di assorbimento intestinale o alterazione della flora batterica ( dopo una febbre ).E' indicata una dieta a base di yogourth e fermenti lattici per riequilibrare la flora intestinale ; va tenuta efficiente la funzione epatica e biliare con sostanze come le vitamine del complesso B, semi di girasole che possono essere masticati e mangiati durante il giorno; evitare cibi che possono aumentare la formazione di gas :cipolle, cavoli, legumi Per stimolare l 'eliminazione di aria si possono bere infusi di semi di finocchio o semi di anice o semi di sedano. Utile bere dopo i pasti principali una tazzina di decotto preparato facendo bollire in mezzo litro d acqua una miscela di 40 gr radice di angelica, 20 gr di sedano ,20 gr semi di coriandolo, 20 gr anice stellato, 20 gr foglie di edera. Tra i rimedi omeopatici sono usati China , Carbo vegetalis , Raphanus, Lycopodium.

Cicatrizzazione E un processo reattivo di natura diversa che conduce alla riparazione di una perdita di sostanza dei tessuti danneggiati da agenti traumatici ,chimici, fisici, 60


infettivi. L a cicatrizzazione avviene grazie alla moltiplicazione di cellule (macrofagi e fibroblasti )che riparano i tessuti danneggiati. Da millenni l' uomo ha trovato nelle piante preziosi alleati per risolvere problemi quali cicatrizzare piccole ferite ed abrasioni potenzialmente infette ed infettabili, utilizzando fiori ,radici .foglie ,cortecce per produrre unguenti medicamentosi o cataplasmi che favoriscono i processi riparativi dei tessuti stimolando la rigenerazione degli epiteli o delle strutture connettivali (collagene), migliorando il trofismo (cioè il nutrimento) e l 'ossigenazione tissutale necessari ai processi di riparazione. L' uso di questi ausili vegetali può essere solo d 'aiuto in piccole situazioni d emergenza come accade ad esempio ferendosi le dita dei piedi d 'estate su uno scoglio del mare e si è lontano da un presidio di soccorso. E' fondamentale e saggio detergere sempre qualunque ferita con acqua bollita e fredda e portare via sporcizia ed organismi settici usando sempre una garza od un fazzoletto , mai cotone idrofilo che lascia residui nella ferita, e pulendo sempre dall ' interno verso l 'esterno della ferita. Per le ferite unte e grasse , come può accadere ad esempio ai meccanici nelle officine, pulire con trementina ed un fazzoletto. Vi sono molteplici piante che possono esserci d aiuto per cicatrizzare ferite ed abrasioni; tra queste vi sono: la Viola , bellissimo fiore che si trova nei campi tra primavera ed autunno , è ricca di olii essenziali , tannino e mucillaggini che ne fanno un ottimo cicatrizzante e coadiuvante nella cura delle ferite. Basta farne un decotto con 5 gr della parte aerea fiorita in acqua fredda da far bollire per cinque minuti ,lasciar intiepidire ed immergervi poi una garza sterile da applicare più volte al giorno sulla zona da curare; l 'Achillea che si trova nelle zone boschive e nella macchia della nostra bella penisola, - le foglie sono ricche di tannino che ha azione coadiuvante della cicatrizzazione-, si può usare sotto forma di olio di achillea , macerando in un litro di olio 100 gr di fiori per 40 giorni ,sostituendo i fiori dopo 20 giorni con altri, poi filtrando; si forma un impiastro che può essere applicato su piccole ferite ed abrasioni; la Calendula , pianta della quale si usano fiori e foglie ,detta sposa del sole perché si apre al sorgere del sole. La tintura di calendula applicata sulla ferita non distrugge nè irrita le nuove cellule epiteliali che si stanno formando grazie ai fibroblasti , anzi ne stimola la crescita . La tintura madre di calendula si usa diluendola in proporzione di un cucchiaino da the in mezzo litro di acqua e si può usare sulle abrasioni. L' unguento di calendula porta a guarigione soprattutto ferite del labbro e del naso. ' l'olio di Iperico serve a curare soprattutto le piccole ferite altamente infette e i paterecci ( giradito) e viene preparato con 500 gr di sommità fiorite di iperico lasciate a macerare in 1 kg d olio d 'oliva insieme a 500 gr di vino bianco per circa tre giorni , quindi si mette a bagnomaria e si fa bollire fino a che il vino sia evaporato e si applica con compresse di garza su ferite ulcerate; l'olio di Neem ,estratto dai semi spremuti a freddo della Azadirachta indica 61


dal persiano -- albero liberatore dalle malattie -- ricco in acidi grassi polinsaturi , ha capacità riparatrici della cute da lesioni. Il suo uso si trova anche in scritti medici sanscriti che riferiscono i benefici effetti dei frutti e dei semi; Burro di Karitè Shea Galam Banbrite sono i nomi di un albero dal cui frutto si ricava per pressione o a freddo un burro caratteristico di colore bianco avorio che ha proprietà cicatrizzanti e lenitive di piccole abrasioni e ferite escoriate; l' Aloe -- termine che indica 360 specie diverse di piante grasse appartenenti alla famiglia delle liliacee , come l' asparago delle zone asciutte dell' Africa settentrionale , della Spagna e dell'India, presentano foglie carnose. L' aloe favorisce la cicatrizzazione dei tessuti attraverso un 'azione di stimolo positivo delle cellule adibite alla formazione ed alla riparazione dei tessuti. La cicatrizzazione è favorita da zuccheri presenti nelle foglie come il mannosio e il glucomannano che stimolano l 'attività dei macrofagi e favorendo la crescita delle cellule e dei tessuti la proliferazione dei fibroblasti ( cellule riparatrici) . Il glucomannano aumenta la sintesi del collagene necessario alla riparazione cellulare. Inoltre nelle foglie dell' aloe vi sono ormoni vegetali che accelerano la cicatrizzazione stimolando la riproduzione cellulare. L ' aloe si usa sotto forma di gel sulle ferite; la Ruta , pianta velenosa dell 'arco alpino, presenta sostanze medicamentose nell 'olio , dall 'odore sgradevole, che si trova raccolto in vescichette sulle foglie -. La ruta si utilizza fritta con olio d 'oliva ; si fa raffreddare il liquido e si applica spalmandolo sulla ferita; la Bella di notte , pianta comune nei nostri giardini , che si usa applicando su di una garza le foglie cotte, ha azione cicatrizzante; l' Equiseto , che cresce in vicinanza dei fiumi delle zone subalpine , è un' erba ; si può usare bollendo 20 gr di equiseto in ½ litro di acqua per cinque minuti. Può essere utilizzato per impacchi cicatriziali su piaghe e ferite ; le foglie di ulivo sono utilizzate da secoli soprattutto dalla cultura contadina per cicatrizzare piccole ferite.

Couperose Malattia dei vasi della pelle; colpisce soprattutto le donne tra i trenta e i cinquanta anni a livello del viso. Può essere di origine microbica o da squilibrio nel funzionamento ghiandolare; le condizioni climatiche hanno un ruolo molto importante perché la couperose compare più facilmente su un viso sottoposto a sbalzi di temperatura; anche stress emotivi possono determinarne la comparsa. Occorre proteggere la pelle con olio di mandorle dolci ,l 'alimentazione dovrà 62


essere leggera ed a piccoli pasti per combattere la cattiva digestione di cui soffrono spesso le donne affette da couperose, Un rimedio naturale è la tisana che si ottiene con Achillea millefoglie gr 20 , frutti di Ippocastano gr 15, ,semi di Lino gr 30, Liquirizia decorticata gr 20 :se ne bevono due tre tazze al giorno o anche si possono fare impacchi tiepidi con lo stesso infuso. Un 'efficace maschera si ottiene con polvere di foglie di Malva gr 40, fiori di Biancospino gr 30 , frutti di Ippocastanogr 15 , Hamamelis gr 15: si mescolino le polveri, che vanno bagnate con acqua distillata; si ponga sul viso e lo si lasci per circa 20 minuti , poi si risciacqui .

AFFATICAMENTO fatica mentale e/o fisica. Alcuni rimedi naturali per prevenire o superare questi momenti Fin dai tempi antichi le erbe medicinali hanno svolto un ruolo essenziale nella medicina tradizionale di numerose culture. Echinacea. Pianta originaria dell’america del nord, veniva utilizzata dagli

indiani d'America contro le morsicature dei serpenti, le febbri e le ferite difficili da guarire. Negli ultimi cinquant'anni è diventata famosa come potente stimolante delle difese immunitarie. Indicata per rinforzare l’organismo, è particolarmente utile in caso di infezioni virali, influenza, fatica, periodi di stress, di esami o di intensa attività sportiva. Eleuterococco. Chiamato anche ginseng siberiano, è un tonico generale che fortifica e stimola il sistema nervoso centrale aumentando le prestazioni sia fisiche che intellettuali. E’ utile durante i periodi di stress e agisce come ricostituente ed energetico in caso di depressione o di mancanza di concentrazione. Ortica. Fortificante. Le sue foglie, oltre a contenere le Vitamine A e C, sono ricchissime di sali minerali, ferro, silice, calcio, manganese e potassio. Proprio grazie alla sua ricchezza di sali minerali e vitamine è raccomandata in caso di anemia e di fatica cronica. E’ utile anche per depurare l'organismo in caso di artrite, reumatismi ed eczemi.

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Pino silvestre. Oltre alle note proprietà balsamiche, antisettiche ed espettoranti , per le quali è utile in caso di bronchite, sinusite e laringite,ha anche proprietà stimolanti e fortificanti ed è d'aiuto per affrontare periodi di fatica o stati generali di indebolimento. Le parti utilizzate sono le gemme. Equiseto. Chiamato anche coda cavallina, è ricco in silice, potassio, calcio, ferro, manganese e magnesio ed è raccomandato per far fronte a periodi di convalescenza, fatica, anemia. Rinforza inoltre le unghie e i capelli fragili. Questi rimedi possono essere presi in combinazione per creare un effetto sinergico. Di seguito alcune associazioni ottimali dei rimedi naturali contro la fatica: Ortica e Coda cavallina: remineralizzanti. Pino, Eleuterococco, Echinacea: contro la fatica e per i periodi di convalescenza. Echinacea, Eleuterococco: contro la fatica e l’indebolimento fisico o mentale. Per ottenere l'effetto voluto è importante assicurarsi che i rimedi siano preparati con piante fresche e di prima qualità.

DOLORI MUSCOLARI DA AFFATICAMENTO DA SPORT Il giorno successivo ad un'intensa giornata di attività fisica ,soprattutto dopo un lungo periodo di inattività, il male ai muscoli si fa spesso molto forte. Cosa possiamo fare per recuperare le forze e alleviare la tensione muscolare e il dolore? Consiglio preliminare: non rimaniamo fermi in poltrona, ma cerchiamo comunque di muoverci. E' buona abitudine massaggiarsi con dell' olio all'Arnica che è utilizzato anche dagli atleti. Facciamo una doccia bagnando i muscoli dolenti prima con acqua molto fredda e poi molto calda per aumentare la circolazione del sangue e di conseguenza alleviare il dolore. Facciamo un bagno caldo in acqua in cui avremo aggiunto 4/5 gocce di olio essenziale di Menta piperita o Lavanda. Possiamo utilizzare per aromatizzare il bagno anche una manciata di Origano senza però esagerare nella quantità. CRAMPI Per far passare un crampo e alleviarne il dolore nell'immediato possiamo: 64


stendere il muscolo interessato (proprio come vediamo fare a calciatori ed altri sportivi) e bere dei liquidi; applicare impacchi caldi, anche a base di Camomilla, per riscaldare il muscolo e per sfruttare le proprietà antinfiammatorie e calmanti della camomilla; massaggiare la parte dolorante con dell'olio a base di essenza di Violetta, pianta che contiene acido acetilsalicilico, capace di lenire il dolore e diminuire le tensioni muscolari. Chi soffre spesso di crampi può avere carenze vitaminiche o di sali minerali quindi per prevenirne la ricomparsa si consiglia di: fare una dieta ricca di magnesio e potassio con l'assunzione di cibi che ne sono ricchi come le banane e il sedano; rilassare la muscolatura delle gambe dopo una giornata faticosa immergendo la parte interessata in un bagno al Rosmarino; bere un infuso di Biancospino per 2 – 3 giorni interrompendo l'assunzione per un breve periodo per poi riprenderla per altri 2 – 3 giorni. Consultare un medico STRESS E OLI ESSENZIALI Gli Oli per combattere lo Stress Ecco alcune proposte di semplice utilizzo per combattere lo stress con gli Oli essenziali. Si possono usare nell'acqua della vasca per un bagno aromatico o nel diffusore di essenza, se ne può aggiungere qualche goccia in un fazzoletto e respirarla direttamente (ma attenzione a non toccarla con la pelle del naso), si possono fare fumenti, maniluvi, pediluvi, semicupi ecc. Gli Oli essenziali sono un rimedio naturale dai benefici immediati, che possiamo avere sempre a portata di mano... Stress ambientale (luce, rumore, ambienti affollati ecc); olio essenziale di: Basilico, Bergamotto, Camomilla, Cipresso, Geranio, Cedro atlantico. Stress chimico (inquinamento, fumo, caffè, farmaci, ecc): Lavanda, Salvia , Limone, Rosmarino, Petitgrain, Geranio. Stress fisico ( stanchezza fisica, dolenzia muscolare, ecc): Rosmarino, Timo, Finocchio dolce, Lavanda, Pino silvestre, Limone. Stress mentale (prolungato impegno cerebrale): Basilico, Bergamotto, Lavanda, Sandalo, Menta, Cardamomo. Stress emozionale (conflitti, problematiche relazionali): Rosa, Sandalo, Geranio, Vetiver, bergamotto, Petitgrain, Arancio amaro, Benzoino, Incenso. 65


GASTRITE processo infiammatorio acuto o cronico a carico dello stomaco. Le forme acute sono dovute spesso ad abuso di cortisonici e fans ,alcool ,infezioni batteriche e virali. È molto importante eseguire un esame endoscopico in presenza di sintomi suggestivi di gastrite come la pirosi ( bruciore ) post prandiale. . Le forme croniche sono spesso asintomatiche e colpiscono la quinta decade o spesso possono dare dispepsia ( disturbo della digestione) ;l' origine è poco chiara, forse autoimmune o da reflusso biliare . Chi ne soffre sa quanto sia fastidiosa: dà dolori allo stomaco, nausea, vomito, acidità, gonfiore e senso di pesantezza specie dopo i pasti. E' un disturbo che colpisce il 37% della popolazione italiana e, in particolare, affligge chi ha superato i 40 anni, è separato o divorziato o, usa spesso farmaci, è in sovrappeso e, soprattutto, è stressato. Questi dati, emersi da un recente convegno sui disturbi digestivi, sono confermati anche dal professor Piergiorgio Pietta, dell’Istituto di Tecnologie Biomediche del CNR di Milano, che aggiunge: "la prima regola da adottare se si soffre di gastrite è una dieta corretta, qual è quella mediterranea che è basata su cibi semplici: cereali, legumi, frutta e verdura, pesce, poca carne (preferibilmente bianca), scarsi formaggi (possibilmente di pecora e capra), olio di oliva come grasso base (niente burro) e moderate quantità di vino rosso (un bicchiere al pasto). Bisogna poi mangiare lentamente, masticando bene ed in condizioni tranquille, evitando situazioni stressanti". Dunque,una dieta corretta è l’intervento di base, ma Pietta suggerisce anche alcuni rimedi naturali. Liquirizia: ha un’azione antispasmodica ed antinfiammatoria sulla 66


muscolatura liscia dello stomaco, si utilizza un estratto secco titolato in Glicirrizina (min.4%); la posologia giornaliera va da 6 a 8 mg di estratto per kg di peso corporeo in due somministrazioni, una al mattino al risveglio e l’altra tra le 16.00 e le 17.00. Può provocare aumento della pressione arteriosa, non va usata, quindi, da soggetti ipertesi; è controindicata, inoltre, in chi assume contraccettivi orali. Non devono assumerla neppure le persone diabetiche e va presa con precauzione dai nefropatici. E’ vietata, infine, in gravidanza e nell’allattamento, e nei bambini di età inferiore ai 12 anni (in questi casi l’estratto titolato di liquirizia non va usato, mentre la liquirizia pura o il succo nelle varie forme, in quantità modeste, è tollerato). Camomilla e Melissa: la prima viene impiegata sotto forma di infuso (3 g di fiori per tazza 3-4 volte al giorno); allevia spasmi ed infiammazioni del tratto gastro-intestinale; la Melissa, oltre ad avere una blanda azione di tipo sedativo ed ansiolitico (consigliabile nei soggetti stressati ed ansiosi), ha una valida azione spasmolitica sulla muscolatura liscia del tratto digerente, dovuta all’olio essenziale ed ai flavonoidi. Si possono assumere infusi (2-3 g di parti aeree in una tazza d’acqua 2-3 volte al giorno oppure, meglio, estratti titolati in acido rosmarinico min. 2%). La posologia è di 5-7 mg di estratto per kg di peso corporeo al giorno, suddivisi in due tempi lontano dai pasti. Sia la Camomilla che la Melissa possono provocare in soggetti sensibili allergie cutanee; la melissa, poi, non va usata da ipotiroidei, in gravidanza e nell’allattamento. Lo Zenzero è molto utile in caso di nausea e/o vomito ,sotto forma di estratto, 19-12 mg/kg di peso corporeo, in due somministrazioni, preferibilmente a stomaco vuoto. Questa sostanza potenzia l’effetto degli antiaggreganti (aspirina) e degli anticoagulanti. Secondo studi recenti, può essere usato anche in gravidanza.

E infine, difficile da credere, il Peperoncino rosso, che per la presenza di capsaicina (il principio pungente) ha un effetto benefico sulle mucose gastriche. Altre erbe note per l’azione lenitiva sono quelle che contengono mucillagini capaci di formare uno strato protettivo sulla mucosa gastrica. Queste erbe si configurano in : l’Altea, la Malva ed il Lichene islandico. La dieta aiuta………. In presenza di gastrite è molto importante evitare tutti quei cibi che causano ulteriori insulti ad una mucosa gastrica già infiammata a causa del disturbo. Queste norme dietetiche sono indicate sia nelle forme sporadiche che in quelle croniche ma, mentre nel primo caso sono spesso in grado di risolvere 67


da sole il problema, nel secondo si rendono necessari anche medicinali specifici . Anche nelle forme più lievi è tuttavia importante effettuare una visita di controllo al fine di sorprendere sul nascere eventuali complicanze (ulcere, infezione da Helicobacter Pylori, cancro allo stomaco). La dieta per la gastrite si basa innanzitutto sull'osservanza di alcune norme comportamentali molto semplici come: mangiare lentamente. Una corretta masticazione rende più agevole la digestione e riduce i tempi di permanenza gastrica del cibo. Per questo motivo è importante evitare di abbuffarsi e fare molta attenzione con quei cibi di difficile masticazione (soprattutto quando la dentatura non lo consente). Oltre a masticare lentamente è importante farlo in un'atmosfera rilassante, rimanendo seduti per qualche decina di minuti al termine del pasto. Si sconsiglia invece di mangiare nei momenti in cui si è particolarmente nervosi o stanchi. Evitare pasti abbondanti: in presenza di gastrite è molto importante ripartire correttamente i pasti nell'arco della giornata. Bisogna innanzitutto sforzarsi di mangiare ad orari regolari senza mai saltare un pasto o ritardarlo eccessivamente. Per non affaticare troppo lo stomaco è inoltre importante evitare pasti troppo abbondanti soprattutto alla sera. Uno spuntino a metà mattina e uno nel pomeriggio contribuiscono a tamponare l'acidità di stomaco evitando che questa salga troppo a causa del digiuno prolungato.

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Colite La colite è una infiammazione , a carattere acuto o cronico, che colpisce la mucosa e la sottomucosa del colon. Le forme acute sono correlati ad errori alimentari , tossine ,virus , protozoi , errori terapeutici; sono presenti febbre e spesso diarrea a volte con sangue e muco nelle feci , sete intensa e disidratazione nelle forme più severe ; ci possono essere dolori addominali crampiformi. Le croniche possono essere originate da microrganismi, tipo amebica o tbc o da cause sconosciute.( ulcerosa o Chron ); i sintomi non differiscono molto dalle forme acute. La causa più frequente è la somatizzazione di stati di tensione psicofisica prolungata. Sono indicati cibi come farina di carruba , zucca , mele, riso bollito , pesce bollito , carne bianca ;sono da eliminare liquori .La fitoterapia consiglia prima di dormire un cucchiaino da caffè di radici di Altea o di carbone vegetale in un po' di acqua. Le tisane si bevono a tazzine cominciando al mattino a digiuno. Nelle coliti croniche una buona tisana si prepara facendo bollire 15 minuti in gr 600 di acqua gr 35 di cariossidi di Orzo, 40 gr Carote e una Mela cotogna; tolto il liquido dal fuoco si aggiungono in infusione gr 5 di Salvia , gr 6di Piantaggine , gr 3di Passiflora ,gr 2 di Menta. Rimedi omeopatici utili sono Camomilla ,Cantharis , Mercurius ,Veratrum album ,Nux vomica. .Un tipo particolare di colite è quella da abuso di antibiotici ,detta pseudomembranosa: la normale flora batterica presente nel colon si riduce, prendendo il sopravvento un microrganismo, il Clostridium difficile, responsabile , tramite la produzione di una tossina , di danneggiare la mucosa, con formazione di pseudomembrane biancastre che ricoprono la mucosa ; i sintomi sono diarrea , dolori addominali , febbre e feci ricche di muco pus . Consigli pratici - una tisana con fiori di Camomilla, semi di Finocchio e fiori di Malva ,da lasciare in infusione almeno 10 minuti. Meglio sarebbe lasciare i fiori di Camomilla in infusione per un’ora affinché venga accentuata la loro azione antispasmodica, lenitiva e sedativa del sistema nervoso. La tisana va bevuta prima dei pasti almeno 2-3 volte al giorno. - il succo di Limone. Se ne è dimostrata l’efficacia come antibatterico, disinfettante e sfiammante naturale dell’intestino. Spremete il succo di un limone e diluitelo in acqua bollente. Bevete quand’è ancora caldo. È utile assumere il succo di limone sia come curativo sia come preventivo, specialmente prima e durante viaggi in paesi esotici. -Banana - Una o due banane mature consumante ogni giorno è uno dei rimedi naturali più efficaci per la colite ulcerosa. Sono facilmente 69


digeribili e leggermente lassative, promuovendo così il processo di cura della colite. -Cocco - Bere acqua di cocco ogni giorno aiuta nella cura della colite. Agisce come tranquillante della mucosa del colon. -Riso -Il riso possiede un grande contenuto fibroso, pertanto agisce come tranquillante e quindi cura naturale per la colite. Mischiare un pugno di riso con un bicchiere di siero di latte e una banana matura e consumare la soluzione una volta al giorno. -Mela -Le mele aiutano alla cura delle lesioni ulcerose, a causa della loro alta concentrazione di ferro e fosforo.

Diarrea Disturbo dell' alvo caratterizzato dall' evacuazione di un maggior volume di feci , a consistenza ridotta. più volte al giorno e talora anche la notte. Cause molteplici : freddo ,eccessi alimentari , indigestione, emozioni, infezioni, antibiotici . La diarrea è un sintomo che non va sempre combattuto : nel caso di ingestione di cibo avariato può servire per eliminare le tossine ingerite. E' sempre importante sostenere l 'organismo reintegrando le perdite di liquidi con soluzioni saline o con acqua di riso , preparata facendo bollire 30 -40 gr di riso in un litro di acqua per mezz 'ora. Tra i rimedi omeopatici utili l 'Aloe, l' Antimomium ,la Nux vomica , l Arsenico . La fitoterapia consiglia di prendere un cucchiaino da caffè di bacche di Mirtillo dopo pranzo al posto della frutta. La zuppa di Carote è una cura naturale molto utile per la diarrea. Fornisce al corpo acqua per combattere la disidratazione, ristabilisce i livelli di sodio, potassio, fosforo, calcio e magnesio e copre l’intestino per alleviare l’infiammazione. Da consumare ogni ora in piccole quantità per curare la diarrea. Riso - una cura naturale a base di riso è efficace per la diarrea. Il riso agisce come astringente. 70


Il Melograno è conosciuto come un ottimo rimedio naturale per la diarrea, dovuto alle sue proprietà astringenti. l'ARGILLA (fango di terra argillosa) - mangiata come un "dolce" ogni giorno od ogni 2 o 3 giorni per un certo periodo ,che in genere varia da soggetto a soggetto, con un minimo di 15 giorni; alle volte e' necessario assumerla per periodi piu' lunghi. Fare attenzione : l'argilla puo' portare stitichezza. L'argilla con il suo potere mineralizzante, cicatrizzante e chelante, fornisce un ottimo ausilio a tutti coloro che si debbono disintossicare dalle sostanze tossiche, aiutando la disinfiammazione e la disintossicazione dell'apparato digerente ed il corpo intero. Pimpinella Fate bollire 30 grammi di parti aeree di pimpinella in un litro d’ acqua per 10 minuti e bevete tutto il decotto in giornata in caso si diarrea; 3 tazze al giorno per la menopausa.

STITICHEZZA o meglio STIPSI COSA E' LA STIPSI ( O STITICHEZZA ) disturbo dell alvo caratterizzato da un emissione scarsa od infrequente di feci. Stipsi viene dal greco “stipsis” che vuol dire restringimento. Si parla di stipsi quando: - il numero delle evacuazioni è inferiore a 2 3 volte la settimana - le feci si presentano dure e disidratate - c'è dolore al momento della defecazione - rimane il senso di una defecazione incompleta Esistono 2 tipi di stitichezza: stitichezza occasionale - fenomeno passeggero causato da sbalzi climatici, emozioni improvvise, viaggi. Alimentazione con cibi raffinati insufficiente introduzione di liquidi, stitichezza cronica – dovuta a scorrette abitudini alimentari, sedentarietà, uso prolungato di farmaci o malattie croniche intestinali ( diverticolite, ragadi, emorroidi, colite spastica, diabete, depressione ). STITICHEZZA: UN PROBLEMA CHE NON HA ETA' Soffre di stitichezza circa il 20% della popolazione ed è uno dei disturbi più diffusi della società moderna. Secondo un'indagine recente 7 italiani su 10 soffrono di tale disturbo e sono soprattutto donne. Le donne in età fertile producono progesterone, un'ormone che determina il 71


rilassamento delle pareti intestinali prolungando il tempo di evacuazione. Durante la gravidanza la produzione di progesterone raddoppia ed è quindi facile comprendere perchè molte gestanti accusino spesso il disturbo della stipsi, accentuato dal fatto che il colon subisce una dislocazione. Nei bambini la stitichezza è spesso dovuta a scorrette abitudini quali: - mangiare poca frutta e poca verdura - sopprimere lo stimolo per giocare o guardare la TV - bere troppo poco Negli anziani la stipsi è un problema molto frequente poiché la dieta alimentare diventa monotona e con masticazione spesso incompleta, l'attività fisica è scarsa o nulla, l'assunzione di liquidi è insufficiente e vi è, di solito, un considerevole uso di farmaci.

LE CAUSE DELLA STITICHEZZA In pratica abbiamo già visto quali possono essere le cause della costipazione intestinale: Alimentazione ricca di cibi raffinati, assunzione di bevande alcoliche, scarsa introduzione di fibre con frutta, verdura o pane integrale ( le fibre assorbono liquidi e sollecitano i movimenti dell'intestino indispensabili per la sua funzionalità ); Scarso apporto di liquidi, importanti poiché vengono riassorbiti a livello del colon e aumentano la massa fecale; Soppressione dello stimolo evacuativo per ragioni di convenienza sociale; Scarsa attività fisica; Fattori psicologici ( ansia, stress, depressione ); Assunzione di farmaci che determinano stipsi come effetto collaterale ( ansiolitici, antidepressivi, antiacidi ); Uso continuato ( si può parlare di abuso ) di lassativi; Malattie dell'apparato digerente e del colon retto ( ragadi, emorroidi, diverticoli ); Alterazione della microflora intestinale. IMPIEGO DEI LASSATIVI PER COMBATTERE LA STITICHEZZA Se si seguono le regole di vita che si possono facilmente comprendere dopo aver letto ciò che è stato scritto fin qui non ci sarà mai bisogno di utilizzare lassativi, almeno in maniera esagerata. L'uso occasionale di lassativi è una pratica normale ma l'abuso è solo dannoso. Nel mondo vegetale sono svariate le piante che possiamo utilizzare e che molto spesso sono presenti, nelle varie formulazioni, in associazione tra loro. 72


Frangola, cascara, rabarbaro, senna sono lassativi antrachinonici che stimolano la motilità intestinale ed agiscono dopo 6-12 ore dalla somministrazione. Sono sconsigliati in gravidanza e durante l'allattamento poiché passano nel latte rendendo anche questo lassativo, con spiacevoli conseguenze per il bambino. Sono sconsigliati anche nella congestione emorroidaria. L' olio di mandorle dolci è un olio grasso ottenuto per pressione a freddo dei semi maturi di Prunus Amygdalus, var.dulcis. La sua azione come lassativo è quella di lubrificare e ammorbidire la massa fecale,riducendo gli sforzi richiesti per la defecazione. E' un liquido giallo pallido, molto fluido, quasi inodore, di sapore dolciastro. La dose utilizzata è di circa 20 ml al dì e può essere utilizzato in gravidanza. L' Aloe è un succo estratto da una pianta sempreverde, con fogliame grasso. Ne esistono circa 350 specie ma quelle utilizzate in campo erboristico sono prevalentemente due : Aloe Barbadensis Miller (Aloe Vera ) e Aloe Arborescens Miller. Nell' intestino l' Aloe agisce contro la pigrizia intestinale, aumentando la peristalsi ( cioè i movimenti dell'intestino ); cura la colite, la diverticolite e le patologie a carico dell'intestino tenue poiché presenta azione antinfiammatoria, lenitiva e cicatrizzante; cura la diarrea in quanto possiede anche azione antibatterica e antisettica ; impedisce l'insediamento di una flora batterica pericolosa, essendo efficace contro microrganismi quali Salmonella, Streptococchi, Stafilococchi e miceti quali Candida albicans intestinale. Da tutto questo si evince che si può parlare di Aloe come regolarizzatore intestinale piuttosto che come semplice lassativo. Ultimamente si tende sempre più a rieducare l'intestino alla sua funzionalità piuttosto che somministrare lassativi antrachinonici che, abbiamo visto, sono utili soprattutto nei casi di stitichezza occasionale. I fermenti lattici I probiotici sono fermenti lattici che normalizzano la flora batterica intestinale regolarizzando le funzioni fisiologiche. Quando la microflora intestinale viene arricchita dalla presenza di questi fermenti si riattiva, riportando tono alla motilità intestinale e favorendo così la sua naturale funzionalità. Non tutti i fermenti lattici sono probiotici. Lo sono quelli che raggiungono l'intestino in condizioni vitali, resistendo a valori estremi di pH, all'azione dei sali biliari e del succo pancreatico, senza danneggiare in alcun modo l'organismo umano. CIBI LASSATIVI

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Gli alimenti lassativi stimolano la peristalsi del colon, favorendo od accelerando di riflesso l'evacuazione delle feci. Appartengono a questa categoria le verdure, il miele, i legumi, la frutta, la birra, il latte, il pane nero ed il brodo. Tra gli alimenti lassativi più efficaci ricordiamo il tamarindo e la cassia, generalmente assunti sotto forma di marmellata o sciroppo. Spostandoci alle nostre latitudini, il cibo lassativo per eccellenza è dato dalle prugne secche (in caso di stitichezza ostinata, si consiglia di immergerle la sera in un bicchiere d'acqua, consumandole poi al risveglio insieme al liquido residuo e ad un cucchiaio di miele). Altri alimenti lassativi sono le more, l'uva, i fichi, la liquirizia, le pesche, le patate, i kiwi e tutti i cibi particolarmente ricchi di fibra (semi di lino, avena, farro, carote ecc.) Alla sera prima di coricarsi si può bere un infuso preparato lasciando riposare per mezz' ora in un quinto di litro d acqua bollente petali di rosa gr3 ,foglie di susino gr4 ,corteccia di frangula gr3 . CISTITI infezione acuta o cronica della vescica ; i microrganismi arrivano per via ascendente dall 'uretra o dai genitali esterni. La cistite è una fastidiosa infiammazione (flogosi) della mucosa vescicale. Colpisce prevalentemente il sesso femminile e spesso si accompagna ad un bisogno continuo e doloroso di urinare. La cistite è tra i disturbi femminili più comuni e colpisce circa 1,7 milioni di donne ogni anno. Quattro donne su cinque denunciano almeno un attacco di cistite nella loro vita e alcune donne ne sono soggette ricorrentemente. La conformazione anatomica femminile fa sì che le donne siano più colpite; infatti nella donna l' uretra è più breve che nell'uomo e questo facilita la risalita dei germi presenti nell'ambiente vaginale e nell'intestino. Non sono comunque solo le donne a soffrire di questo disturbo ma anche uomini, bambini, bambine, anziani e perfino neonati. Sintomi Cistite

Sul piano clinico la cistite è caratterizzata dai seguenti sintomi irritativi: pollachiuria: aumento transitorio o permanente del numero di minzioni durante

le 24 ore, accompagnato dalla riduzione del volume vuotato per ogni atto minzionale; disuria: difficoltà nell'urinare saltuaria o continua, la minzione può essere lenta e poco copiosa; tutto ciò richiede uno sforzo eccessivo, i muscoli appaiono

contratti ed il getto può risultare modificato nel volume o nella forma (deviato, tortuoso ecc.) o arrestarsi improvvisamente e involontariamente; -bruciore o dolore durante la minzione, talvolta accompagnato da brividi e freddo; 74


-tenesmo vescicale: spasmo doloroso seguito dall'urgente bisogno di urinare; -urine torbide, a volte maleodoranti; talvolta è presente anche ematuria o piuria, termini utilizzati per indicare, rispettivamente, la presenza di sangue e pus nelle urine. In genere la cistite acuta e non complicata non causa febbre, quando la temperatura sale notevolmente è possibile che l'infezione si sia propagata alle alte vie urinarie. La fenomenologia della cistite cronica è simile a quella della cistite acuta ma caratterizzata da sintomi più lievi. Cause di insorgenza della cistite La vescica ha una notevole resistenza alle infezioni ed in condizioni normali l'urina che contiene è sterile. Esistono tuttavia particolari condizioni che rendono l'organismo più suscettibile all'attacco batterico. Questi microrganismi possono raggiungere la vescica per via ascendente (risalita lungo l'uretra dopo emissione con le feci), discendente (discesa dal rene) o ematica. La cistite può quindi manifestarsi per la presenza di numerose condizioni predisponenti: debilitazione del sistema immunitario in seguito a terapia antibiotica; alimentazione irregolare o stress eccessivo; affaticamento fisico o mentale; scarsa o eccessiva igiene intima è un fattore di rischio comune per la cistite;

utilizzo di assorbenti interni; uso del diaframma e di creme spermicide che diminuiscono l'acidità vaginale favorendo la contaminazione batterica; pantaloni o biancheria intima eccessivamente aderente; malattie sessualmente trasmissibili come la gonorrea o blenorrea;

agenti chimici; malformazioni dell'apparato urinario possono predisporre alla cistite; rapporti sessuali; utilizzo del catetere; stenosi o restringimenti uretrali; presenza di corpi estranei o patologici nella vescica (calcoli o tumori); diverticoli; 75


ipertrofia prostatica; diabete: la presenza di glucosio nelle urine (glicosuria) favorisce la crescita

batterica. Vediamo ora alcune semplici regole di comportamento per prevenire la cistite: bere molto e spesso: il consumo di acqua aiuta a prevenire l'insorgenza della cistite, evitando che l'urina ristagni per lungo tempo all'interno della vescica; evitare di trattenere troppo a lungo le urine, poichÊ la rarefazione delle minzioni agevolerebbe la moltiplicazione batterica; seguire una dieta sana ed equilibrata, concedersi saltuariamente delle pause rigeneranti e praticare regolare esercizio fisico; tali norme comportamentali sono importantissime per garantire l'ottimale efficienza del sistema immunitario; evitare i rapporti sessuali con persone a rischio od utilizzare perlomeno delle precauzioni; urinare e detergere le zone intime dopo rapporto sessuale; evitare l'utilizzo comune di asciugamani e biancheria intima, a casa, in albergo, o in qualsiasi altra condizione; evitare di stare a lungo con il costume da bagno umido; non indossare pantaloni, biancheria intima o altri indumenti troppo stretti; meglio scegliere il cotone che rispetto alle fibre sintetiche garantisce una miglior traspirazione. Consigli pratici In presenza di cistite acuta vengono consigliate norme igienico-sanitarie di carattere generali quali: assunzione di molta acqua (almeno due litri al giorno, preferibilmente oligominerale) per diluire la carica batterica ed ottenere un lavaggio meccanico delle vie urinarie ; accurata igiene personale, specie nei giorni del ciclo e dopo i rapporti sessuali, Sul fronte fitoterapico è possibile intervenire, nei casi lievi e sotto controllo medico, con uva ursina ed altre droghe ad azione diuretica. Utili anche i fermenti lattici e la vitamina A.

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La terapia vera e propria si basa sulla somministrazione di antibiotici e di antidolorifici (antispastici, che riducono la contrazione della muscolatura vescicale). I farmaci antibiotici possono essere assunti in dose singola (se al primo episodio) o attraverso un breve ciclo di tre giorni (cistite cronica) che, secondo studi recenti, sembra più efficace della monodose. Dopo qualche giorno dal termine del trattamento andranno rivalutati i sintomi e gli esami delle urine, in modo da evitare che la cistite cronicizzi o si complichi. Per la riuscita del trattamento è fondamentale seguire scrupolosamente i consigli del medico. Dopo la menopausa la terapia di una cistite cronica può avvalersi anche di estrogeni naturali o sintetici. È consigliabile in generale l'adozione di una dieta a base di molti alimenti freschi e naturali e la riduzione dei cibi ad alto contenuto zuccherino, che tendono a sostenere i processi alla base di molte infezioni. Molto indicato cominciare ogni pasto con un piatto di verdure crude per potenziare il sistema immunitario a livello intestinale. In presenza di intolleranze alimentari va impostata con l'aiuto del medico un'opportuna dieta di rotazione. In molti casi, quando il trattamento dietetico è insufficiente a risolvere il problema, riesce però a rimettere il paziente in condizioni di rispondere alla terapia antibiotica. Un altro strumento da considerare per le cistiti croniche sono le integrazioni vitaminiche e minerali, in particolare di Rame, Zinco, Manganese, vitamina A o betacarotene e vitamina C. Una miscela di oxiprolinati adatta può essere così composta: Manganese 30 ml, Rame 90 ml, Zinco 90 ml, Magnesio 30 ml, Litio 30 ml, Pidione C 30 ml (di questa se ne possono prendere 2 cucchiai da 5 ml al giorno per almeno 1 mese). In fase acuta, bere molta acqua pura (o tisane di malva), almeno un bicchiere ogni 20 minuti: è indispensabile per favorire la purificazione dell'organismo, diluire le urine e ridurre lo stato di infiammazione. È buona norma, in caso di cistiti frequenti, imparare a urinare ogni volta che si presenta lo stimolo: i batteri trattenuti tendono a riprodursi. Ogni volta che sintomi quali febbre e interessamento generale dell'organismo facciano sospettare una cistite batterica, è opportuno assumere del Rame (2/3 cucchiaini al giorno) almeno fino a quando sarà scesa la febbre. Se invece il problema è più probabilmente collegato a spasmo, contrattura o renella, l'integrazione più adatta è una miscela di oxiprolinati di Magnesio 60 ml, Litio 30 ml, Manganese 15 ml, Cobalto 15 ml (3 cucchiaini da 5 ml al giorno). Anche in caso di cistite “cronica” sono necessarie assunzioni quotidiane di una dose di Rame (meglio come oxiprolinato), anche per lunghi periodi, fino alla normalizzazione delle urinoculture, da associare alla formulazione segnalata più sopra. 77


Nei casi in cui si sospetti un'infezione delle vie urinarie è anche utile utilizzare del Mirtillo nero in capsule. Grazie alla sua ricchezza in antocianosidi il Mirtillo nero svolge una buona azione antibatterica particolarmente a livello vescicale. In caso di colibacillosi, può essere utile integrare l'alimentazione con Yogurt, Fermenti lattici, Vitamina C, Bioflavonoidi e Vitamina A; inoltre si consiglia di “ripulire” l'intestino con una dose del rimedio omeopatico Oxyurus vermicularis 200 CH. La fitoterapia consiglia di bere un decotto gr 50 per un litro di acqua di radici di Prezzemolo , fiori di Erica ,foglie di Pirola, foglie di Uva ursina, radici di Gramigna .I rimedi omeopatici più usati sono Mercurius, Populus, Equisetum ,Cantharis .

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Raffreddore IL naso chiuso dal raffreddore e dai muchi ristagnanti causa spesso difficoltà respiratorie, testa ovattata, e a volte leggera e temporanea ipoacusia con possibile conseguente rialzo febbrile Elicriso L'elicriso è una pianta dai colori brillanti come il sole: si raccoglie da maggio a settembre ed è utile per combattere le malattie da raffreddamento, le patologie respiratorie e le allergie Naso chiuso Respirare bene migliora il flusso d'aria dalle narici, Cosa significa avere il naso chiuso? La sensazione di naso chiuso (o congestione nasale) si verifica quando la mucosa nasale si gonfia, riducendo o impedendo di conseguenza la respirazione attraverso il naso. Di conseguenza diventa più semplice respirare dalla bocca. La congestione nasale può essere particolarmente fastidiosa di notte e quando il respirare dalla bocca può causare fenomeni di russamento che impediscono di dormire a te e a chi ti sta accanto! Come si può gestire? Per un sollievo immediato al naso chiuso, prova i cerottini nasali RespiraBene™ che hanno la capacità di alleviare immediatamente la congestione nasale. Cosa provoca la congestione nasale? La congestione nasale è provocata da disturbi comuni, come raffreddori e allergie, che, causando una dilatazione dei vasi sanguigni nel naso, fanno sì che i passaggi nasali si restringano. Tale processo rende più difficile il 79


passaggio dell’aria attraverso il naso e provoca la nota sensazione di naso chiuso. Rimedio pratico Mettere in una bacinella acqua bollente e delle foglie di menta e eucalipto tritate, diluire con un cucchiaio uno o due dosi (cucchiai) di vicks vaporoub e mettere la testa sulla bacinella coperta da un asciugamano per almeno 10 minuti; ripetere alla bisogna .

Rimedio naso chiuso 1 tazza di acqua – 1 cucchiaino di sale marino integrale. Portate a bollore una tazza di acqua alla quale avete mescolato il sale marino integrale e fate raffreddare. Prendete una pipetta contagocce e con essa instillate nel naso alcune gocce di soluzione. Fate un bel respiro e poi soffiate il naso, tenendo tappata l’altra narice. Ripetete la stessa operazione per l’altra narice e sentirete il naso libero e la respirazione regolare. Il trattamento naso chiuso con la soluzione naturale non ha nessuna controindicazione in quanto non comporta infiammazioni delle mucose nasali; associato ad una dieta di cibi caldi e decotti decongestionanti l’effetto benessere è assicurato.

Tosse i mesi più freddi dell’anno coincidono con la stagione del mal di gola, del raffreddore, dell’influenza e, naturalmente, anche della tosse. Tosse che viene usualmente distinta in grassa e secca o, in altri termini, produttiva (con catarro) e non produttiva. Se state passando i giorni e le notti a tossire, potete contemplare uno o più dei seguenti prodotti fitoterapici, sulla base delle caratteristiche della vostra tosse. Tranne quando diversamente specificato, ogni erba può essere assunta sotto forma di tintura madre, alla dose di 50 gocce in mezzo bicchiere d’acqua 3 volte al giorno. Nei bambini, le dosi vanno calibrate in base al peso, ma, considerato il contenuto di alcol delle tinture madri, sono preferibili le tisane. Nella tosse dei più piccoli, oltre alla fitoterapia, è molto utile anche l’omeopatia. Di seguito alcuni dei rimedi fitoterapici utili nella tosse : 80


Altea: emolliente e lenitiva delle mucose, adatta soprattutto nella tosse secca e stizzosa. Echinacea: qualora sia anche necessario rinforzare il sistema immunitario, l’echinacea è uno dei fitoterapici più indicati. Lavanda: spasmolitica delle vie respiratorie e sedativa del sistema nervoso, è adatta in particolare nella tosse stizzosa ed è l’ideale per passare notti serene. Interessante anche la Lavanda come olio essenziale. Malva: emolliente e antitussiva, è utile soprattutto nella tosse stizzosa. Oltre alla tintura madre, può anche essere impiegato un facilissimo macerato a freddo . Papavero: una tisana di papavero rosso, come la lavanda, è perfetta per passare notti tranquille, dal momento che agisce sia calmando la tosse secca e nervosa sia facilitando il sonno. Pino: gli oli essenziali di pino hanno proprietà espettoranti, balsamiche e decongestionanti e possono essere adoperati per preparare suffumigi per sciogliere il catarro. Timo: spasmolitico dei bronchi, espettorante e antisettico, trova impiego nella tosse grassa.

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PICCOLI STATI INFLUENZALI La Spirea Ulmaria agisce proprio come l'aspirina svolgendo un'azione antinfluenzale, febbrifuga e diaforetica oltre che antinfiammatoria e antidolorifica. Il nome aspirina potrebbe derivare proprio dalla “spirea” Una panacea, quindi, per chi viene colpito da un'influenza con i relativi sintomi, come dolore e indolenzimento alle ossa e ai muscoli, mal di testa, congestione, debolezza. E' sufficiente assumere prima di coricarci un cucchiaio di fiori o sommità fiorite , lasciati in infusione per dieci minuti nell'acqua di una tazza da tè, per scatenare una reazione molto simile a quella prodotta dall'aspirina, risvegliandoci magari tutti sudati ma anche sfebbrati. Si rammenta che i farmaci sono un attentato per le cosce e i glutei femminili, in quanto alimentano ritenzione idrica e cellulite; al contrario la Spirea Ulmaria è una pianta indicata anche per questo tipo di problema . Se l'influenza è accompagnata da una tosse fastidiosa che impedisce il riposo notturno, facciamoci preparare dal nostro erborista di fiducia una tisana con la Spirea e il Tiglio, magari con l'aggiunta di Sambuco. Aggiungiamo del miele di tiglio oppure di eucalipto per ottenere benefici maggiori.

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ALITO CATTIVO – ALITOSI I residui di cibo, che si depositano tra i denti, vengono decomposti dall'azione dei batteri presenti nel cavo orale e, se non rimossi tramite un'accurata igiene orale, diventano una delle cause principali dell'alitosi. In particolare, alcune sostanze come l'alcool o i residui della combustione del tabacco, o quelle presenti nell'aglio e la cipolla, sono eliminate per via respiratoria e conferiscono uno spiacevole odore caratteristico all'alito. Il Bicarbonato, essendo una sostanza tampone, aiuta a neutralizzare proprio quegli odori che hanno origine acida, come aglio o cipolla (oltretutto particolarmente difficili da eliminare!) o basica, come il pesce. Come fare? sciogliere 1 cucchiaino (5g) di Bicarbonato Solvay in un bicchiere d acqua, con una foglia di menta . Poi sciacqua la bocca come faresti con un normale collutorio: funziona, e ti lascerà un gusto fresco in bocca! ATTENZIONE: se, nonostante un'accurata igiene orale e l'eliminazione delle sostanze tipicamente causa di alitosi, il problema dovesse persistere, questo potrebbe essere la spia di affezioni a carico del cavo orale (ad esempio carie, gengiviti o la temuta malattia paradontale, comunemente detta piorrea) o dell'apparato digerente (ernia iatale, diverticoli esofagiti‌); vale quindi sicuramente la pena di approfondirne le cause con il medico di fiducia o con uno specialista. .

Faringite

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La faringite, o più comunemente mal di gola, è l'infiammazione della faringe, spesso causata da un'infezione virale come il raffreddore, l'influenza o la mononucleosi; più raramente il processo flogistico è causato da batteri ed in tal caso viene intrapresa una terapia antibiotica. Il sintomo più caratteristico, noto ai più, è un dolore localizzato nella parte posteriore del cavo orale, Se l'infezione persiste, i linfonodi del collo possono infiammarsi e risultare particolarmente dolenti (adenite cervicale).

AFRODISIACI NATURALI

Afrodisiaci naturali. Spesso uno dei due membri della coppia é affetto da 84


disturbi di natura psicologica o di natura fisica che creano disfunzioni a livello sessuale. Tralasciando il problema della "precocità maschile", disturbo sempre più diffuso e altamente complesso, qui indicheremo alcuni afrodisiaci, maschili e femminili (anche le donne possono utilizzare con buoni risultati prodotti afrodisiaci) che possono aiutare in vari modi nel rapporto sessuale. Senza entrare nello specifico indichiamo i principali prodotti naturali, afrodisiaci. Sicuramente ha suscitato molto interesse la Yohimbina, alcaloide principale contenuto nella corteccia della rubiacea Corynanthe yohimbe. Questo alcaloide è in grado di stimolare i comportamenti sessuali a livello centrale e di produrre vasodilatazione a livello periferico. La Yohimbina viene utilizzata nel trattamento di impotenza di origine organica o psicosomatica. Purtroppo la Corynanthe yohimbe rientra tra quelle piante introvabili e considerate pericolose. In alternativa ci si può orientare sulla Muira puama, pianta originaria dell'Amazzonia brasiliana, "afrodisiaco di potenza straordinaria". Contiene un alcaloide con struttura simile a quella della yohimbina, ad azione vasodilatatrice specifica.

LA Maca, energizzante nelle disfunzioni sessuali, in particolare maschili, nell'infertilità' e nell'affaticamento cronico, contiene alcuni alcaloidi i quali agiscono sull'asse ipotalamo-ipofisario, producendo una stimolazione delle ghiandole surrenali ed un effetto energizzante e stimolante sulle gonadi. Ha proprietà di aumentare la fertilità, sia maschile che femminile, dovuta al sinergismo di diversi componenti: alto contenuto di minerali quali zinco e iodio, presenza di aminoacidi, in particolare arginina, e vitamine C ed E agiscono in sinergia con le sostanze di natura alcaloidea e con i fitosteroli. Tribulus terrestris, é un tonico energizzante naturale in grado di influire

favorevolmente sulla sfera sessuale. Le sue proprietà, tonico-energizzanti, anabolizzanti, stimolanti dell’attività sessuale e spermatogeniche, sono da ricondursi alla presenza di saponine steroidiche. E' sicuramente assieme a Maca l' afrodisiaco più utilizzato.

Mucuna pruriens: Lo studio scientifico dei principi attivi ha dimostrato che

l’azione della Mucuna è fondamentalmente legata all’elevato contenuto di Ldopa (precursore della dopamina). L’attività dopaminergica è associata con l’attività erettile nel maschio. Secondo alcuni autori l’attività afrodisiaca sembra essere potenziata da alcuni alcaloidi indolici contenuti nella Mucuna, 85


in particolare la 5-metossi-N,N-dimetiltriptamina (Neuwinger H.D., 1996). Attualmente i prodotti a base di Mukuna pruriens sono di difficile reperibilità. Yohimba

La Pausinystalia yohimbe è un albero che cresce nelle regioni occidentali del continente africano (Nigeria, Cameroon, Congo e Gabon). Dalla corteccia di questo albero si ricava un potente alcaloide chiamato Yohimbina. Tale sostanza, molto utilizzata prima dell'avvento del viagra (che non può essere considerato un afrodisiaco), viene impiegata nel trattamento della disfunzione erettile. La Yohimbina ha la capacità di rilasciare e dilatare i vasi del pene, aumentando l'afflusso di sangue e, di conseguenza, la consistenza e la durata dell'erezione (azione inibitoria sui recettori α-2 che stimolano la contrazione della muscolatura liscia vascolare). Questa sostanza è nota anche per i suoi presunti effetti dimagranti legati alla stimolazione del sistema adrenergico (aumentata secrezione di catecolamine). A causa dei suoi effetti collaterali tale droga è vietata in alcuni Paesi. Questo alcaloide può infatti causare forti emicranie, insonnia ed ipertensione arteriosa. Posologia: da 5 a 6 mg da assumere tre volte al giorno per otto settimane. Quando si parla di preparati erboristici i livelli di assunzione dipendono comunque dal prodotto che può essere più o meno concentrato e purificato. Muira Pauma è un alberello che cresce spontaneo in Brasile lungo le rive del Rio delle Amazzoni. Dalle radici e dal fusto si ricavano interessanti alcaloidi in grado, anche in questo caso, di curare disfunzioni sessuali sia in uomini che in donne. Queste sostanze stimolano infatti la vasodilatazione periferica grazie anche all'aumentata produzione di ossido nitrico. Indagini sui possibili effetti di questa pianta hanno evidenziato che, ad alte dosi, gli estratti di Muira Palma alterano la coordinazione dei movimenti a causa dell'aumento di acetilcolina nel muscolo derivante dalla massiccia inibizione della colinesterasi (enzima che scinde l’acetilcolina, un importante neurotrasmettitore). Ginkgo bilboa

Il ginkgo bilboa è una pianta tipica della medicina popolare cinese ma molto conosciuta anche nei Paesi occidentali. Le sue proprietà afrodisiache sono legati al contenuto in terpenlattoni e ginkoflavone glicosidi. Entrambe queste classi di sostanze dal nome poco rassicurante sono in realtà molto utili nel regolare la funzionalità circolatoria. Le loro azioni vasodilatatorie vengono impiegate non solo per aumentare il

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desiderio sessuale, ma anche per il loro effetto coadiuvante nella terapia del morbo di Alzheimer. Gli estratti di Ginkgo non vanno utilizzati in associazione agli antiaggreganti piastrinici, come l'eparina e l'aspirina e a prodotti che aumentano l'acidità gastrica, come aglio e salice. Damiana La Damiana è una pianta originaria del Messico e del sud degli Stati Uniti. Gli estratti di questa pianta sono stati ampiamente utilizzati dai Messicani come potente afrodisiaco utile sia per gli uomini che per le donne. Purtroppo anche in questo caso mancano chiare evidenze scientifiche sulle reali proprietà della pianta. Uno studio suggerisce che alcune sostanze presenti nella Damiana potrebbero avere effetti simili al progesterone e potrebbero per questo contribuire alla regolazione del ciclo mestruale e all'aumento della libido nelle donne. L-Arginina è un aminoacido che regola numerose funzioni corporee. Tra tutte queste funzioni l'arginina interviene anche nella sintesi di ossido nitrico, una sostanza che induce vasodilatazione diminuendo la pressione arteriosa ed aumentando l'apporto di sangue ai tessuti. Tale effetto potrebbe in qualche modo contribuire all'aumento del desiderio e delle prestazioni sessuali incrementando l'afflusso di sangue ai genitali. Capitolo a parte dedicheremo al peperoncino,il quale ha proprietà diverse ed è considerato a giusta ragione vasodilatatore, e per tale scopo può essere immesso nelle piante afrodisiache. Non sottovalutare anche l' assunzione delle noci e della frutta secca in genere che aumentano il progesterone, ma nulla è veramente miracoloso. Al termine di questa dissertazione mi auguro sia chiaro che l'efficacia degli afrodisiaci naturali deriva per lo più dalle tradizioni locali e da pochi studi isolati, spesso privi di qualsiasi fondamento scientifico (senza contare i possibili effetti collaterali e le interazioni con altri farmaci o patologie). Se la mancanza di desiderio è importante si consiglia di rivolgersi ad un medico specialista che cercherà di risolvere il problema collaborando con altre figure importanti, come lo psicologo e lo stesso erborista. Sottolineiamo infine l'importanza dell'attività fisica e di una sana alimentazione. Il piacere di muoversi e stare con gli altri, associato al miglioramento estetico e funzionale del proprio corpo, è infatti in grado di regalare sicurezza ed autostima migliorando al tempo stesso anche desiderio e performance sessuali. 87


Consigli pratici Allenare il piacere sessuale Tra i tanti muscoli del corpo umano ne esiste uno in grado di aumentare il piacere sessuale Il perineo forma con i suoi fasci la regione muscolare della parte inferiore del bacino. La sua funzione principale è quella di sostenere gli organi pelvici. Tra i tanti muscoli che formano il perineo ne esiste uno, volontario, chiamato pubococcigeo, la cui azione basilare è di restringere l'ano e nella donna la vagina. Kegel fu il primo a compiere studi approfonditi su questo muscolo e a sviluppare tutta una serie di tecniche per controllarlo e svilupparlo. PER LEI: Il muscolo pubococcigeo interviene nel parto, nella minzione e nell'orgasmo. Secondo Kegel due donne su tre non proverebbero nulla nel rapporto genitale o proverebbero soltanto una sensazione troppo debole, semplicemente perché questo muscolo non è sufficientemente sviluppato. I benefici che una donna può trarre dall'allenamento del muscolo pubococcigeo sono: orgasmi più intensi, piacevoli e facili da raggiungere ; aumento della sensibilità vaginale; facilitazione durante il parto ; prevenzione di prolassi e incontinenza ; aumento del piacere del partner durante il rapporto . Per questo motivo le donne hanno imparato a conoscerlo e ad esercitarlo già da molto tempo, specie nella cultura orientale. SERIE E RIPETIZIONI: come tutti gli altri muscoli anche il pubococcigeo risponde a determinati stimoli allenanti. L'esercizio più semplice per individuare ed allenare questo muscolo è quello di interrompere il flusso di urina per qualche secondo durante la minzione. Si possono eseguire a tal proposito tre serie da cinque ripetizioni della durata di 3 secondi ciascuna. Esistono poi una serie di oggetti in grado di facilitarne la localizzazione e l'allenamento, come ad esempio i coni vaginali. 88


Un altra tecnica utilizzata è quella delle contrazioni graduate. Dopo qualche settimana di allenamento e sensibilizzazione è possibile contrarre gradualmente il muscolo pubococcigeo per 5 secondi, mantenere la tensione per altri 5 e quindi rilassarlo gradualmente. E' importante esercitare questo muscolo quotidianamente. In ogni caso i progressi ottenibili sono rapidi e già nel giro di 1-2 settimane si possono ottenere risultati concreti. PER LUI: Grazie a questa tecnica è possibile controllare l'eiaculazione. Il dominio di questo muscolo permette infatti di rimandare l'eiaculazione e persino di provare orgasmi multipli.

COLESTEROLO, TRIGLICERIDI e DISTURBI CARDIOVASCOLARI

Il colesterolo, appartenente alla classe dei grassi, è una sostanza presente in tutti i tessuti dell’organismo in quanto essenziale per la vita: gioca un ruolo molto importante nella produzione della vitamina D, di diversi ormoni e nella 89


formazione delle cellule in generale, è il costituente fondamentale della guaina che riveste i nervi, rappresenta inoltre una riserva energetica per l’organismo. Tuttavia un eccesso di questa sostanza può risultare dannoso alla salute, colpendo in particolare il sistema cardiovascolare. Il colesterolo viene trasportato attraverso il circolo sanguigno dalle lipoproteine, di cui sono presenti due gruppi fondamentali: le lipoproteine a bassa densità (indicate con la sigla LDL) e quelle ad alta densità (HDL). I trigliceridi sono i grassi per definizione, necessari per l’organismo entro certi limiti, possono contribuire a peggiorare i danni provocati da un eccesso di colesterolo. Anch’essi sono trasportati nel sangue sotto forma di lipoproteine, classificabili in base alle loro dimensioni, densità, rapporto fra trigliceridi e colesterolo contenuti. Quando Colesterolo e trigliceridi diventano dannosi: L’iperlipidemia è riconosciuta come una delle cause principali di morte per malattie coronariche. Con tale termine viene definito un eccessivo livello plasmatico di colesterolo e di lipoproteine trasportatrici di trigliceridi: nei paesi occidentali ne sono colpiti circa il 15-20% della popolazione. Ma anche livelli poco superiori a quelli considerati ottimali sono legati ad un aumentato rischio di infarto del miocardio; secondo questa ultima definizione il 50% della popolazione adulta è a rischio. Particolarmente rischiosi sono gli alti livelli di colesterolo nel sangue (ipercolesterolemia), che possono dipendere da difetti metabolici, generalmente ereditari, oppure da una eccessiva introduzione di colesterolo con l’alimentazione. Piuttosto che sui livelli di colesterolo totale, l’orientamento attuale focalizza l’attenzione sul colesterolo-LDL, il cosiddetto colesterolo cattivo, colesterolo legato alle lipoproteine a bassa densità (Low Density Lipoproteins). Sappiamo infatti che il colesterolo-LDL favorisce la formazione delle placche aterosclerotiche mentre il colesteroloHDL, detto colesterolo buono cioè il colesterolo legato alle lipoproteine ad alta densità (High Density Lipoproteins), svolge anzi un’azione protettiva nei confronti delle malattie cardiovascolari. Una particolare attenzione viene rivolta pertanto a quelle sostanze in grado di diminuire specificamente il colesterolo-LDL.

Colesterolo totale

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ColesteroloLDL

ColesteroloHDL

Trigliceridi


Valori ottimali auspicabili

< 200 mg/dl

< 120-150 mg/dl

>= 50-60 mg/dl

Valori non ottimali

200-239 mg/dl 150-180 mg/dl 50-35 mg/dl

200-800 mg/dl

Valori pericolosi

>= 240 mg/dl > 180 mg/dl

> 800 mg/dl

< 35 mg/dl

< 250 mg/dl

Fattori aggravanti Esiste come abbiamo visto una predisposizione genetica, ma vi sono anche diversi fattori aggravanti rappresentati da •

Abitudini alimentari scorrette: una dieta ricca di grassi soprattutto se di origine animale fa aumentare l’introduzione di colesterolo e trigliceridi peggiorando la situazione;

• Abitudini non alimentari: il fumo aumenta il rischio di aterosclerosi, al di là degli altri danni conosciuti infatti provoca un progressivo restringimento delle arterie; anche lo stress contribuisce a peggiorare tale situazione; • Alcune malattie: l’ipertensione e il diabete provocano lesioni al rivestimento interno delle arterie, queste lesioni predispongono al deposito di colesterolo e alla successiva formazione di placche aterosclerotiche. Importante é seguire una dieta per diminuire colesterolo e trigliceridi e aumentare i valori del colesterolo buono. Fare le analisi periodicamente e seguire una dieta equilibrata consona con il proprio fabbisogno calorico è essenziale. Non esitate a parlare con il vostro medico.

Sangue dal naso - epistassi Detta anche rinorragia, o più semplicemente sangue dal naso, l'epistassi può verificarsi senza causa apparente (epistassi essenziale) o come sintomo di un’affezione locale o generale (epistassi secondaria). 91


Il più delle volte, specie in pazienti giovani, l'emorragia è dovuta a rottura spontanea dei piccoli vasi della muscosa nasale, in seguito a irritazione o a piccoli traumi (raffreddore, manovre maldestre con le dita, riniti, modificazioni ormonali tipiche della pubertà ecc.). Più raramente, e soprattutto negli anziani, il sangue dal naso può essere sintomo di un malessere severo. Sono infatti innumerevoli le situazioni patologiche che possono determinare epistassi: fragilità vasale, arteriosclerosi, cardiopatie, ipertensione, malattie infettive (scarlattina, febbre tifoide, morbillo ecc.), avvelenamento, coagulopatie, deficienze vitaminiche, malattie renali ed epatobiliari, colpo di calore. All'origine del sanguinamento possono esservi anche fattori locali più o meno gravi (varici del setto, polipi nasali, deviazioni del setto, neoplasie, ulcera perforante del setto, morbo di Rendu-Osler, fibroma rinofaringeo, irritazione chimica -vedi cocaina-). Cosa fare? - primo soccorso → Se l'emorragia dei vasi sanguigni presenti nelle cavità nasali non segue a trauma cranico, occorre mettere la vittima in posizione seduta, con il capo leggermente chinato in avanti; questa operazione, unitamente all'invito di sputare il sangue eventualmente presente nel cavo orale, ha lo scopo di evitare l'insorgenza di nausea o vomito con la sua ingestione. Slacciare gli abiti intorno al collo e comprimere la narice sanguinante con un dito per qualche minuto; utile, se possibile, il raffreddamento con ghiaccio o acqua fredda alla radice del naso.

Se l'emorragia non si arresta è opportuno rivolgersi al medico per un tamponamento (introduzione nella fossa nasale di un cilindro di cotone imbevuto di acqua ossigenata o di una garza iodoformica) o, nelle emorragie più severe e recidivanti, tramite galvanocausticazione. Il consulto medico è d'obbligo anche in caso di epistassi ricorrente, in modo da eseguire tutti gli accertamenti necessari per scoprirne le cause.

Se la perdita di sangue dal naso è dovuta ad un trauma cranio-facciale , va sospettata la frattura delle ossa nasali ogniqualvolta il naso si presenti tumefatto e dolente. In questo caso è bene evitare qualsiasi manovra, poiché interventi impropri o maldestri potrebbero causare danni estetici permanenti. Se il paziente perde conoscenza in seguito al trauma va messo in posizione laterale di sicurezza sul lato dell'emorragia (onde evitare che il sangue si raccolga nel retrobocca e vada ad ostruire le vie respiratorie); tale operazione 92


andrebbe eseguita con l'ausilio di un compagno per evitare inopportuni movimenti del collo. Allertare tempestivamente il 118.

PREVENZIONE: è importante evitare gli sbalzi pressori (tipici quelli da rapida risalita in superficie nell’immersione subacquea) e tenere sotto controllo le malattie generali che causano il sanguinamento dal naso. Qualora questo si verifichi è bene mantenere la calma poiché l'ansia sembra essere un fattore aggravante l'emorragia. Rimedi domestici naturali al trattamento della epistassi Limone : Nel caso della epistassi, mettere due gocce del limone frequentemente nelle narici. Controllerà lo spurgo dal naso. Uva : piccole spremuta di uva dolce tramite le narici. Fornirà risoluzione all'istante della epistassi. Melograno : (1) mettere alcune gocce della spremuta del melograno nelle narici fornirà il sollievo da expistaxis. Cipolla : Mettere alcune gocce della spremuta della cipolla nelle narici nel caso di emorragia dal naso. La spremuta della cipolla cura l'infezione del naso e della gola. Mettere alcune gocce della cipolla che la spremuta ha mescolato con la spremuta di fogli mint nelle narici è inoltre favorevole. L'estratto dei fiori del melograno può anche essere mescolato con la spremuta di foglie menta. Basilico: Mettendo alcune gocce della spremuta del basilico nelle narici smetterà di sanguinare dal naso. Acqua : L'acqua fredda versantesi sulla testa smetterà di sanguinare dal naso. Ghiaccio : mettere il ghiaccio sulla testa ed inoltre versare l'acqua fredda. Smetterà di sanguinare dal naso. Noce di cocco : Il consumo quotidiano della noce di cocco alla mattina sullo stomaco vuoto fornisce il rilievo dalla epistassi. Mal di denti Mettete a bollire in un pentolino quattro rametti di salvia; l'acqua deve diventare di un colore viola ,dopo di che fate i risciacqui come con il collutorio.. Vedrete : farà miracoli.. 93


- Con una cipolla tritata possiamo disinfiammare la parte dolente - anche in caso di gengiviti. Per gli ascessi è da preferire la cipolla cotta, in attesa ovviamente della prescrizione dell'antibiotico! - Con i chiodi di garofano possiamo anestetizzare la parte dolente, rinfrescare l'alito e combattere persino la nausea. Da usare sotto forma di essenza. Procedimento: imbevete un cotton fioc nell’olio essenziale di chiodo di garofano e applicate sul dente che duole. Secondo le proprie esigenze, applicate ogni qual volta ne avvertite l’esigenza. E’ anche possibile acquistare chiodi di garofano in erboristeria e masticarli come chewingum. -Masticando foglie di prezzemolo fresco riusciremo sicuramente a provare del sollievo. -Noce Moscata -Un rimedio che ha origini molto antiche, quello di usare la noce moscata per combattere il mal di denti. Oggi si usa fondamentalmente l’olio essenziale di noce moscata da applicare, con un cotton fioc, sul dente dolente. -Con l'infuso di basilico (tre/quattro cucchiaini nell'acqua di una tazza da tè) possiamo fare sciacqui molto efficaci sia per il mal di denti che per le afte. -Pestando una o più foglie di cavolo e applicandole - ricordandoci di cambiarle spesso -con una garza sulla zona colpita da un ascesso, noteremo una sensibile riduzione del gonfiore. -Mescolate un cucchiaino di olio essenziale di garofano e uno di cloroformio, poi bagnate dei batuffoli di cotone e applicate localmente. - Mescolate sale fino e allume in parti uguali e riducete in polvere. Poi bagnate un piccolo pezzo di cotone, fatevi aderire il composto e applicate sul dente dolorante. All’inizio avvertirete una sensazione di freddo che gradualmente scomparirà portandosi dietro il mal di denti. Funziona perchè l’allume, che si trova nelle erboristerie, è un antibatterico naturale. -Prendete una fetta di pane tostato e riducetela in poltiglia. Bagnate con alcol, spolverizzate con pepe e applicate esternamente Denti cariati In un cucchiaio versate limone e sale fino, lasciate cuocere a fuoco lento; quando il prodotto sarà cotto, fate una piccola medicazione con un pezzettino di ovatta e lasciatelo nella cavità del dente.

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Se sul dente dove si focalizza il dolore si presenta solo una piccola macchia scura sullo smalto si tratta con tutta probabilità di una carie superficiale , in tal caso al dolore si associa anche una forte sensibilità ai cibi caldi o freddi . Nel caso sul dente si evidenzia il buchetto nero si tratta allora di carie profonda e quindi il batterio responsabile della carie ( streptococco mutans) ha danneggiato la dentina, ovvero il tessuto sottostante il dente, fino ad arrivare alla polpa che ,gonfiandosi ,comprime il nervo, facendoci avvertire quell’insopportabile dolore “a pulsazioni”. In tal caso occorre verificare se nel buco del dente è presente del cibo, in questo caso occorre rimuoverlo utilizzando esclusivamente lo spazzolino e dentifricio. Per le carie, il sollievo più immediato è dato da risciacqui con collutorio e se si vuole ricorrere all’esperienza della nonna ,si masticano chiodi di garofano, posizionandoli sul dente dolorante e schiacciandoli con l’opposto sano. I chiodi di garofano sono ricchi di un olio essenziale con attività anestetizzante. Se si notano gengive arrossate allora con ogni probabilità si tratta di gengivite, se invece il dolore è localizzato verso la fine dell’arcata dentale plausibilmente il dolore è dovuto al dente del giudizio. In entrambi questi casi il sollievo immediato si può ottenere ricorrendo a sciacqui di infuso di malva-- aggiungere cinque grammi di malva ( in fiori o foglie) in 100 ml di acqua bollente, filtrare e lasciare raffreddare prima di effettuare gli sciacqui---. Non utilizzare spazzolino nel caso di gengivite ovvero gengive infiammate. Non tutti i rimedi suggeriti dall’esperienza del popolo sono efficaci; per non peggiorare il dolore è da evitare sicuramente: - Rimuovere il cibo dal dente cariato con uno stuzzicadenti; - Non abusare di analgesici; - Tenere in bocca bevande fredde o bollenti che aumenterebbero solo l’irritazione; - Masticare alimenti duri, - Sciacquare la bocca con bevande alcoliche; in tal caso l’effetto anestetizzante è solo temporaneo. Ad ogni buon conto superata la notte insonne occorrerà rivolgersi al dentista di fiducia. N.B. Quanto sopra , solo per una emergenza al dolore poi dovete recarvi dal dentista ... Denti bianchi rimedi fai da te L’uso eccessivo di tabacco, caffè, vino, nonché la cattiva alimentazione, macchiano i nostri denti ingiallendoli. Per avere denti bianchi ed un sorriso 95


sempre smagliante, senza dover ricorrere ai costosi trattamenti dentistici, ecco alcuni rimedi fai da te. Il bicarbonato è utile oltre che a rendere i denti più bianchi, anche a combattere l’acidità creata dai batteri che sono la causa della formazione della placca. Come usarlo: immergere la punta dello spazzolino nel bicarbonato, spazzolare i denti per circa un minuto. Si percepisce sin da subito la sensazione dei denti bianchi, ma attenzione, non utilizzare questa soluzione più di due volte la settimana perché si rischia di graffiare i denti e consumare lo smalto. Un’erba efficace per mantenere i vostri denti sempre al top è la salvia. Come usarla: passare sui denti una foglia di salvia ogni 3 giorni, questa avrà un effetto antisettico e lenitivo, capace di rinforzare le gengive deboli e sanguinanti. N.B. È bene sapere, infine, che tutti i tipi di sbiancamento indeboliscono i denti, per cui non bisogna mai esagerare!

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PELLE SECCA - DISIDRATATA Con l'arrivo dell'inverno la pelle si secca, tira, prude. Sono soprattutto il viso e le mani a soffrire. Ma anche altre parti del corpo hanno bisogno di maggiore idratazione e cura. Ecco alcuni rimedi fai da te per proteggere questo tipo di pelle: 1- Intiepidite due cucchiai di latte e aggiungete qualche goccia d'olio d'oliva o di mandorle dolci; mettete il liquido in un flaconcino e agitate, poi usatelo come un normale latte detergente, asciugando alla fine gli eventuali residui con dei fazzolettini di carta. 2 - Mescolate mezzo bicchiere di succo di melone con altrettanto latte fresco intero ed acqua minerale o distillata. Conservate in una bottiglia chiusa in frigorifero (si conserverà per alcuni giorni). Scuotete la soluzione ogni volta che volete pulire la pelle del viso e del collo ed utilizzatela come un normale detergente. Il risultato sarà in entrambi i casi una pelle non solo perfettamente struccata e pulita, ma anche morbida ed idratata. Tonico per pelle secca e sensibile: Dopo la pulizia del viso, questo tonico stimola e rinfresca la pelle - 85 ml di acqua di rose - 2 cucchiaini di tintura di Calendula .Agitare bene l’acqua di rose e la tintura di calendula in un flacone di vetro scuro. Conservare al fresco. Picchiettare viso e collo con ovatta imbevuta di tonico. 97


-Riempite di avena un sacchetto di mussola, legatelo in cima, immergetelo nell'acqua fredda o in acqua tiepida, spremetelo e sfregatelo leggermente sulla pelle screpolata nell'arco della giornata per attenuare il fastidio.

L’acne è una dermatosi caratterizzata da ipersecrezione delle ghiandole sebacee e da pustole dovute ad infiammazione del follicolo pilo-sebaceo. La più comune è giovanile, ma esistono altre forme, quali ad esempio, l'acne da cosmetici, l'acne rosacea, l'acne da medicamenti ed altre ancora. L'acne giovanile, molto frequente negli adolescenti, presenta lesioni particolari: oltre ai punti neri o comedoni, si possono avere anche pustole acneiche vere e proprie e piccoli ascessi. Quando l’eccessiva produzione di sebo è da ricondursi a stimoli androgenici, spesso non si ha un’eccessiva produzione ormonale, ma solo un eccesso di “ricezione” dello stimolo ormonale nei distretti cutanei con conseguente condizione di oleosità. La Bardana , ottima pianta di drenaggio, soprattutto a livello cutaneo, è un potente depurativo per le sue proprietà diuretiche, diaforetiche (favorisce la sudorazione) e colagoghe (stimola il flusso di bile nell’intestino). La radice fresca contiene inoltre principi dotati di attività antibiotica; per l’insieme di queste attività risulta quindi valida nel trattamento delle forme cutanee, quale acne, eczema, seborrea ecc. Utili nel trattamento delle affezioni della pelle, con attività depurativadiuretica, non mancano di notevoli meriti il Tarassaco, la Fumaria e il Carciofo. L’estratto di Betulla possiede principi attivi con una notevole attività sebonormalizzante e purificante. La Viola Tricolor (Viola del pensiero) per la ricchezza in flavonoidi ,con attività diuretica, depurativa ed emolliente ,è anch’essa efficace in caso di acne, eczemi e psoriasi. Per uso locale, ottimo antisettico, è l’Olio di Melaleuca alternifolia (Tea Tree oil), diluito in olio di mandorle dolci o in crema (concentrazione 2-15 %). 98


Come cicatrizzante ed antinfiammatorio è altresì consigliata la Calendula officinalis (sommità fiorite) in crema. Molto utile, nelle forme acneiche di vario tipo, è mantenere integra la flora batterica intestinale con l’utilizzo di probiotici.

Tisana depurativa Rimedio 1- La tisana depurativa si prepara unendo un pizzico di foglie di bardana, uno di foglie di malva, uno di salvia e due di fiori di camomilla. Mettete tutte le erbe in un litro di acqua minerale naturale e portate ad ebollizione. Poi lasciate raffreddare, filtrate e bevete almeno un bicchiere al giorno, possibilmente a stomaco vuoto, conservando la tisana in frigo, in una bottiglia di vetro. Per preparare una maschera efficace e veloce, da ripetere due volte la settimana , evitando il contorno occhi, non dovete fare altro che lavare e privare della buccia una carota e mezza mela. Poi cuocete al vapore o anche al forno la radice ed il frutto, quindi schiacciatene la polpa e, mescolata, stendela sul viso, lasciandola in posa per venti minuti .Risciaquate con acqua tiepida fino a togliere tutti i residui della maschera, quindi risciacquate ripetutamente con acqua freddissima. Applicate poi, dopo la maschera o sulla pelle comunque perfettamente pulita, questa tintura: mescolate in un piattino qualche goccia di tintura madre di Propoli, qualche goccia di olio essenziale di Lavanda ed alcune gocce di olio di Mandorle dolci. Mescolate con un cotton fioc ed applicate sui singoli foruncoli. Sciaquate con acqua tiepida, non appena la tintura si sarà completamente seccata. L'azione combinata dell' olio di mandorle e della lavanda farà in modo che le imperfezioni svaniscano in breve tempo, lasciando la pelle compatta, uniforme e senza segni. Rimedio 2 -Cardo mariano 30gr, Bardana 25gr ,Enula (radice) 25 gr, Liquirizia (radice) 20gr. 50 gr di composto in un litro di acqua. Bollire 5 minuti, infuso per 30 minuti e poi un buon filtraggio. Bere tutto in 3 /4 volte lontano dai pasti.

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Occhi stanchi e gonfi Una delle cause più frequenti del gonfiore sotto gli occhi è dovuta all’eccessivo accumulo di liquidi nell'area del contorno occhi ,dovuto ad una scarsa circolazione linfatica. In secondo luogo, la pelle col passare del tempo perde elasticità, e i muscoli del contorno occhi si indeboliscono portando come conseguenza l'aspetto cadente delle palpebre. Le borse sotto gli occhi possono dipendere anche dall'abitudine di dormire con un cuscino troppo basso. Da supini, infatti, una gran quantità di sangue confluisce verso la testa: i capillari della zona perioculare si gonfiano e trasudano siero, che si raccoglie nel grasso sotto le palpebre. Stando in piedi, in genere, il liquido rientra in circolo e gli occhi si sgonfiano. Ma se questo processo si ripete spesso, finisce col crearsi un ristagno cronico che rende fibroso il grasso e le borse permanenti. Un possibile rimedio? Dormire con la testa rialzata usando due cuscini. Per prevenire o attenuare le borse può essere utile: arricchire la dieta di vitamine e bioflavonoidi, consumando frutta arancione e ortaggi a foglia verde, ma anche frutti di bosco, tè verde e pesce azzurro ricco di Omega 3; dormire almeno otto ore e cercare di limitare lo stress; applicare la sera sulle palpebre impacchi di fiori di camomilla o di tiglio; ridurre l'apporto di sale nella dieta; farsi consigliare dal medico antistaminici, se le borse dipendono da reazioni allergiche. E' opportuno quindi puntare sulla prevenzione con alcuni accorgimenti. Indossare cappellini con visiera e occhiali con le lenti protettive (che assorbono e riflettono i raggi ultravioletti), evitare di corrugare occhi e fronte, ma è importante anche l'applicazione di cosmetici per il contorno occhi, sotto forma di emulsioni o gel arricchiti di principi attivi antiossidanti, idratanti e lenitivi. Per quanto riguarda la fragilità capillare è possibile ridurla rinforzando le 10 0


pareti vasali attraverso il rispetto di regole salutari come: 1) dormire circa otto ore per notte; 2) evitare situazioni di stress che scombussolano la vita; rilassarsi , facendo un bagno in acqua calda tenendo i piedi appoggiati sul bordo della vasca: in questo modo viene favorito il ritorno del flusso venoso e anche gli occhi ne trarranno beneficio; 3) smettere di fumare poiché la nicotina interferisce negativamente con le irrorazioni sanguigne del contorno occhi; 4) seguire un'alimentazione sana e corretta eliminando cibi grassi e ricchi di sale; 5) non stare troppe ore davanti al computer poiché gli occhi potrebbero stancarsi; 6) applicare ogni giorno creme apposite (in commercio esistono linee che vanno dalla "young" a quella per pelli mature). Usare quotidianamente una crema decongestionante e drenante, che stimoli la circolazione e rifletta la luce, rendendo meno visibile il contorno scuro 7) sconsigliamo interventi di chirurgia plastica o peeling per eliminare le occhiaie Consigli pratici • Tagliate a fette una patata cruda, chiudete gli occhi e poggiate le fette sulle palpebre. Oppure grattugiate la patata, mettetela dentro della garza e poggiate sugli occhi. Rilassatevi per 15 minuti. Bagnate dei dischetti struccanti di cotone con del latte freddo e poggiateli sugli occhi chiusi. Mischiate alcune gocce di olio alla vitamina E dentro una ciotola di acqua molto fredda. Immergeteci dei cotoncini e poggiateli sugli occhi chiusi per 20 minuti. •

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Riscaldare insieme, senza però portare a ebollizione, 2 cucchiai di acqua di Amamelide (estratto distillato), 2 cucchiai di decotto concentrato di camomilla e 2 cucchiai di decotto concentrato di fiori di fiordaliso; unire lentamente 1,2 ml di agar agar e un pizzico di borace, che serve per la conservazione. Fare sciogliere bene l’agar agar senza formare grumi; lasciare raffreddare e conservare in frigorifero in vasetto chiuso ermeticamente. Non confondere il distillato di amamelide con la tintura ottenuta dalla corteccia e dalla foglie; quest’ultima può essere molto astringente e rovina la pelle. Una garza imbevuta di camomilla fredda è un ottimo rimedio per combattere le borse sotto gli occhi.


Per cancellare le occhiaie,magari dopo una giornata di stress o una notte insonne, c'è un classico rimedio di cosmesi popolare, ovvero tamponarle con compresse di cotone imbevute di infuso di tiglio, dalle note proprietà decongestionanti. L'infuso si fa così: 2 pizzichi di fiori di tiglio essiccati in una tazza di acqua bollente, si lascia intiepidire, si filtra ed è pronto all'uso. Rimedi per occhi arrossati e gonfi : impacchi di acqua zuccherata: far bollire dell’acqua con lo zucchero. Lasciare raffreddare e praticare gli impacchi con garze sterili.

REUMATISMI – ARTRITI – PERIARTRITI Cenni, e piccoli rimedi

L'Artrosi e l'Artrite possono essere molto invalidanti e comportano sempre una forte diminuzione della qualità della vita nei soggetti colpiti. Sono patologie croniche, localizzate per lo più a livello delle articolazioni e delle parti molli che le circondano, caratterizzate da dolori e congestione (affluenza di liquido nei tessuti). E' quindi più pertinente parlare di patologie reumatiche. Si distinguono tre grandi gruppi: i reumatismi infiammatori, extra-articolari e degenerativi. Quest'ultima categoria è la più frequente. L’artrosi è il risultato di un difetto metabolico nella biosintesi della glucosamina e dei proteoglicani, costituenti fondamentali delle cartilagini articolari. La carenza di questo amino-zucchero porta a distruzione delle cartilagini, danni articolari da usura delle cartilagini, conseguente dolore e infiammazione con difficoltà motorie. Reumatismi infiammatori Rientrano in questo gruppo la poliartrite reumatoide, spesso chiamata semplicemente artrite, la spondiloartrite anchilosante e le collagenosi. La poliartrite reumatoide è caratterizzata da accessi infiammatori a carico delle mani, in particolare delle dita, le cui articolazioni si deformano, talvolta limitando fortemente la mobilità. Si assiste ad una distruzione progressiva di cartilagini e articolazioni. Questa malattia è causata da reazioni auto-immuni, di cui gli specialisti non sono ancora in grado di spiegare l'origine; pare tuttavia che entrino in gioco fattori ereditari. Quanto alla spondiloartrite anchilosante, è una malattia relativamente rara, che colpisce sostanzialmente gli uomini giovani; ha un'evoluzione lenta ed interessa soprattutto le articolazioni della colonna vertebrale. Alcuni tipi di artrite possono derivare inoltre da infezioni virali o batteriche. 10 2


Infine, le collagenosi sono considerate patologie autoimmuni, caratterizzate da una diffusa compromissione del collagene, una proteina del tessuto connettivo, che subisce una degenerazione. Reumatismi extra-articolari Come indica il nome, questi reumatismi non interessano le articolazioni. Si tratta per esempio di tendiniti e di fibromialgia. Quest'ultima è una patologia cronica caratterizzata da dolori generalizzati e diffusi, accompagnati da una profonda fatica. Reumatismi degenerativi (artrosi) E' questo reumatismo che si ritiene a torto collegato all'età. Se è vero che il rischio di artrosi aumenta con il passare degli anni, è altrettanto vero che questa malattia colpisce anche i soggetti giovani. L'artrosi interessa soprattutto le articolazioni del ginocchio, dell'anca, delle dita e della colonna vertebrale. Tale patologia è riconducibile ad un'alterazione progressiva della cartilagine che ricopre le estremità ossee. La cartilagine, che funge da cuscinetto ammortizzatore consentendo alle articolazioni di muoversi in scioltezza, nell'artrosi si deteriora diventando rugosa in superficie. Una volta che si è deteriorata, la cartilagine non è in grado di rigenerarsi e di ammortizzare gli impatti derivanti dai movimenti. Con il passare del tempo le estremità ossee diventano meno lisce. Si riscontrano deformazioni articolari e le ossa possono assumere posizioni inappropriate. In questa situazione i tendini e i muscoli sono sottoposti a sollecitazioni inconsuete che provocano sovraccarico, dolori, rigidità e una minor mobilità. Possono inoltre manifestarsi delle infiammazioni con andamento accessuale (cioè che presentano fasi acute): sono provocate dalla presenza di frammenti di cartilagine nella cavità articolare con produzione eccessiva di liquido e rigonfiamento dell'articolazione. I trattamenti ecologici Pur essendo costantemente in fase rigenerativa, la cartilagine non è un tessuto vascolarizzato (non contiene vasi sanguigni). C'è un equilibrio tra i suoi componenti proteici (condroitina e proteoglicani) e l'acqua. La cartilagine capta l'acqua e le sostanze nutritive di cui ha bisogno durante i movimenti articolari. Avendo cura delle articolazioni e facendole funzionare correttamente (e costantemente), è possibile entro certi limiti prevenire l'usura della cartilagine e garantirne la rigenerazione. Per favorire questo processo bisogna tuttavia fornire al tessuto cartilagineo le sostanze nutritive necessarie. I glucosaminoglicani, presenti nell'estratto di cozze «dalle labbra verdi» (Perna canaliculus), sono i componenti naturali del tessuto connettivo, dei tendini e delle cartilagini articolari. Quest'estratto contiene anche numerosi aminoacidi, sali minerali e acidi grassi omega-3. Secondo alcuni studi clinici recenti gli acidi polinsaturi omega-3 e gli 10 3


antiossidanti come la vitamina E possono ridurre i processi infiammatori. I seguenti integratori alimentari, disponibili in farmacia o erboristeria, possono essere consigliati ai soggetti che soffrono di malattie reumatiche (artrite, artrosi o altre patologie articolari): vitamina E (a forti dosi), capsule di olio di pesce (l'alternativa è consumare pesce di mare in grande quantità quattro volte alla settimana), capsule o compresse contenenti estratto di cozze "dalle labbra verdi". Per risultare efficaci questi prodotti vanno assunti regolarmente per almeno qualche settimana. Nelle fasi infiammatorie acute sono indicate le pomate e le creme a base di sostanze antinfiammatorie, nonché l'applicazione di gel e borse di ghiaccio per lenire il surriscaldamento e i dolori. In assenza di flogosi (infiammazione) i soggetti che soffrono di artrosi hanno bisogno di una crema riscaldante per migliorare la mobilità dell'articolazione. I pazienti possono anche contare su terapie diverse da quelle farmacologiche: gli psicoterapeuti e gli ergoterapisti sono partner essenziali. Terapie con il freddo o il calore, massaggi, esercizi di ginnastica specifici ed ausili contribuiscono a prevenire e contrastare i dolori e la minor mobilità. Anche le cure termali possono dare sollievo ed influenzare favorevolmente vari tipi di reumatismi. Consigli Pratici Per gli artritici è necessario bere molti liquidi, soprattutto succhi di frutta che sono molto vitaminici, ed usare tutti gli alimenti che facilitano le funzioni renali e che apportano poche sostanze azotate. Da ridurre il pane che si può sostituire con patate o crusca, da evitare la carne e invece mangiare pesce magro di fiume o lago. Mangiare riso in bianco, evitare crostacei, i cibi piccanti, quelli troppo conditi, quelli conservati, affumicati e la selvaggina. Tra erbe e verdure sono consigliati: legumi, spinaci, cavoli, lattuga, peperoni, bietole, abbondare con carote e sedano. Evitare asparagi, rape e fagiolini. Sono consigliate anche le minestre di verdura con brodo sgrassato e le zuppe di foglie tenere di ortica. Ottimo il succo di limone e la frutta, sia cruda che cotta. I rimedi per i dolori sono molti, ad esempio: Poltiglia da applicare sulla parte: tritare prezzemolo, cipolla, frassino e songia. Questa miscela si applica tiepida e si tiene tutta la notte. Frizioni con olio: fare frizioni con alcool canforato misto ad olio di oliva. Sabbiature: tra i rimedi più gettonati dell'estate ci sono le sabbiature: (dopo avere chiesto il parere del medico) : sdraiatevi in spiaggia e fatevi coprire di sabbia calda tutto il corpo , in modo da lasciare fuori solo la testa. Rimanete 10 4


sotto inizialmente per 5 minuti, aumentate nei giorni successivi fino a 12. Per non affaticare il cuore fatele a giorni alterni. Se fate la sabbiatura solo sulla parte dolente si può arrivare fino a 25 minuti e più. Lavatevi sotto una doccia calda, e dopo massaggiate con vigore la parte dolente. Appena usciti dalla sabbia potete bere un sorso di brandy per sopportare meglio la reazione. Infuso di semi di lino: lasciare per una notte un cucchiaio di semi di lino in un bicchiere di acqua calda, con poca liquirizia. Bere il giorno dopo questo infuso per i dolori reumatici. La cura dei limoni: un limone al giorno, in qualsiasi forma e quando si vuole ma non a digiuno, per almeno 2 mesi. Felci per l'artrosi cervicale: raccogliete in estate delle felci, fatele seccare all'ombra e mettetene in un sacchetto di cotone e cucitelo. Da tenere sul cuscino e dormirci sopra la notte, rilasserà molto il collo.

PANTE OFFICINALI DI USO COMUNE – PROPRIETA’ Aglio Appartiene alla famiglia delle Liliaceae, è una delle piante medicinali più conosciuta. Abbassa il livello del colesterolo totale e del colesterolo LDL, depura il sangue,abbassa la febbre, tonifica il sistema circolatorio, rafforza il sistema immunitario, riduce l'alta pressione, ha effetto antibiotico, ecc.

Sciroppo di aglio Pelare e tagliare 8 spicchi di aglio freschi, mettere in un vasetto di vetro e aggiungere 8 cucchiai di miele fino a quando l'aglio è ben coperto, lasciare riposare per una decina di giorni, filtrare ed utilizzare il miele a cucchiaini (massima dose 5 volte al giorno). Latte di aglio (rimedio utile in caso di febbre e laringite in bambini) Pelare e tagliare fine 3 spicchi di aglio freschi, mettere in un tegame insieme a 250 ml. di latte, cuocere a fuoco basso per 20 minuti, filtrare, lasciare 10 5


raffreddare e conservare in frigo fino a 3 giorni; si assumono 2 cucchiai ogni 4 ore. Aloe E' una pianta grassa che spesso si trova comunemente nelle nostre case, si utilizzano la polpa interna ed il succo. Rinfresca, è un antimicotico, cura l'acne, l'herpes, le rughe, il mughetto, ecc. Gelatina di Aloe Lavare bene le foglie e tagliare a pezzi di 5 cm., tagliarle a metà , mettere direttamente sulla parte da curare oppure raschiare la gelatina ed utilizzarla. BASILICO Discreto potere stimolante e eccitante; Contro la digestione difficile; L' infuso preparato con il basilico serve per fare gargarismi in caso di alito cattivo. Calendula Pianta molto comune nei nostri giardini, ha fiori gialli o arancioni. Ha funzione antidepressiva, antimicotica, antinfiammatoria, ecc. Infuso di calendula Far bollire 125 gr. di acqua, quando bolle mettere tre fiori di calendula per 10 minuti e bere l'infuso che ne risulta (3 tazze al giorno). Camomilla Ha proprietà calmanti, antisettica, digestiva, antinfiammatoria, ecc. Impacco di camomilla Prendere una manciata di fiori secchi di camomilla, metterli in un contenitore, versare poca acqua bollente fino a formare una pappina, far raffreddare, mettere il composto in una tela di cotone e applicare sugli occhi stanchi ed arrossati per 15 minuti. Biancospino Pianta molto comune, si utilizzano le bacche rosse. Abbassa la pressione, rafforza il cure, calma il sistema nervoso, ecc. 10 6


Liquore al biancospino Raccogliere le foglie ed i fiori del biancospino, lavarli, lasciarli asciugare, mettere in un contenitore di vetro, coprire con del brandy, chiudere e lasciare riposare per 15 giorni, filtrare e versare in una bottiglia, assumerne 2 cucchiai al giorno. Elicriso FAMIGLIA: Asteracae (Compositae) NOMI COMUNI: Costo bianco, semprevivu, zipro, fior di roch, canapicchia, brotamo. LA DROGA: Le sommità fiorite. QUANDO SI RACCOGLIE: Le sommità fiorite si raccolgono in giugnoagosto, all'inizio della fioritura, tagliando i rami per 10 cm circa ed evitando la porzione legnosa inferiore. PROPRIETÀ: Tossifughe, espettoranti, antiinfiammatorie, analgesiche, antireumatiche. PRINCIPI ATTIVI: Olio essenziale (pinene, eugenolo, linalolo), acido caffeico, flavonoidi. COME SI USA LA DROGA L'elicriso, pianta aromatica prettamente italiana e mediterranea, è utile per sedare gli eccessi di tosse, in particolare la pertosse, favorire l'eliminazione del catarro bronchiale, attenuare gli eccessi di asma e le infiammazioni di origine allergica della mucosa nasale. Sono stati anche riscontrati utili effetti nel caso di mal di testa e di emicrania, nonché nell'artrite e nelle forme reumatiche acute. Per uso esterno l'Elicriso ha la proprietà di agire beneficamente sulla psoriasi e sugli eczemi, lenire le ustioni, curare gli eritemi solari e aiutare la regressione dei geloni e degli edemi dovuti a stasi della circolazione degli arti inferiori e delle infiammazioni delle emorroidi. USO INTERNO Le sommità fiorite: come tossifugo, espettorante, antiasmatico, antinevralgico. Decotto: 2 grammi in 100 ml di acqua. Due-tre tazzine al giorno. USO ESTERNO Le sommità fiorite: Per prevenire e curare le scottature solare, per gli eczemi e la psoriasi, per gli edemi delle gambe. Decotto: 6 grammi in 100 ml di acqua. Fare lavaggi, applicare compresse imbevute di decotto sulle parti interessate per 15 minuti.

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Tintura oleosa: 20 grammi in 100 ml di olio d'oliva o di semi (a macero per 10 giorni). Diluire dieci volte con olio e applicare sulla pelle senza frizionare. USO COSMETICO Una manciatina di sommità fiorite infuse nella acqua del bagno giova alle pelli delicate e irritate dagli agenti atmosferici.

Finocchio Viene utilizzato molto in cucina, si utilizzano sopratutto i semi e le foglie. Ha proprietà antispasmodiche, favorisce la produzione di latte in gravidanza, si utilizza in caso di coliche, ritenzione idrica ed edemi, ecc. Iperico Erba diffusa, sulle foglioline è presente l'olio di iperico. Viene utilizzata in caso di emicrania, lombalgie, ottimo antinfiammatorio, herpes, nevralgie,antidepressivo ecc. Malva FAMIGLIA: Malvaceae NOMI COMUNI: Arma, riondella, miloghia, nardebba, parmuzza. LA DROGA: Le foglie e i fiori. QUANDO SI RACCOGLIE: Le foglie si raccolgono da giugno a settembre, recidendole senza il picciolo; i fiori nello stesso periodo, recidendoli in bocciolo o appena aperti. PROPRIETÀ: Emollienti, lenitive, antiinfiammatorie, leggermente lassative, espettoranti. PRINCIPI ATTIVI: Mucillagini antociani (malvina), acido clorogenico e caffeico, potassio. COME SI USA LA DROGA Questa è la Malva maggiormente impiegata per preparazioni farmaceutiche. Le foglie e i fiori hanno all'incirca le stesse proprietà e possono, nei trattamenti domestici, venire impiegati separatamente o in miscela a seconda della disponibilità. Per uso interno , i preparati di Malva silvestre sono emollienti della bocca, della gola, espettoranti nel caso di bronchiti e catarri ostinati, antiinfiammatori, regolatori e antispasmodici dell'intestino; per la loro azione sicura e dolce, sono particolarmente adatti al delicato organismo dei bambini e degli anziani. Per uso esterno, l'applicazione più comune è quella in gargarismi e sciacqui, utili nelle stomatiti, afte, ascessi dentari, e in clisteri, usati per costipazioni e infiammazioni intestinali. Le radici della Malva silvestre 10 8


sono reputate leggermente analgesiche e risolventi di foruncoli e paterecci; inoltre si strofinano tradizionalmente sulle gengive per pulire i denti. USO INTERNO I fiori e le foglie: Per le tossi, i raffreddori, le costipazioni e le infiammazioni intestinali. Infuso: 3 grammi in 100 ml di acqua. Una tazzina a piccoli sorsi due - tre volte al giorno. USO ESTERNO I fiori e le foglie: Per le infiammazioni delle mucose della bocca e della gola, gengive fragili, nevralgie dentarie, pelli arrossate, foruncoli, pruriti. Infuso: 5 grammi in 100 ml di acqua. Fare sciacqui, gargarismi, lavaggi, applicare compresse imbevute di Infuso piĂš volte al giorno. USO COSMETICO Bagni emollienti e idratanti si ottengono aggiungendo all'acqua decotti di fiori e foglie.

Olio di iperico Raccogliere i fiori, metterli in un contenitore e coprire con olio leggero e puro, pestare i fiori in modo che ne fuoriesca l'olio, mettere in un contenitore , coprire con altro olio , agitare e coprire con circa due cm. di olio, far riposare per 20 giorni. Rosmarino Pianta comune, viene utilizzata molto in cucina ma anche in medicina. Ha proprietĂ antidepressive, migliora la circolazione, aiuta la digestione, blocca la caduta dei capelli e facilitĂ la ricrescita, ecc. Aceto di rosmarino Mettere 25 gr. di rosmarino in 1 l. di aceto di mele, lasciare riposare per 2 settimane, filtrare e mettere in una bottiglia. Usare 2 cucchiai di aceto come risciacquo dopo lo shampo, massaggiare il cuoio per circa 20 minuti e risciacquare. Salvia Pianta comune, viene utilizzata molto in cucina ma anche in medicina. 10 9


Ha proprietà astringenti, stimola il sistema nervoso, ottimo ricostituente, buon antidepressivo, si utilizza per risciacqui, mal di gola, ecc. Foglie di tarassaco Erba comune utilizzata per le sue varie proprietà. Ottimo diuretico, buon ricostituente, attenua la ritenzione idrica, ecc. Tiglio E' un albero molto comune nei parchi, si utilizzano i fiori. Ha proprietà calmanti, rafforza il sistemo nervoso, buon digestivo, ecc. Ortica Pianta comune utilizzata anche come base per tessuto. Ha proprietà ricostituenti, astringenti, nutrienti, diuretiche, cura la ritenzione Ortica: un rimedio per diarrea, emorragie, orticaria, psoriasi, punture di insetti, reumatismi e sciatica

L’ ortica (Urtica dioica) è all’ insaputa di molti un’ erba con moltissime proprietà medicinali. Oltre ad essere un buonissimo ingrediente per sfiziosi risotti, in fitoterapia viene largamente utilizzata per le cure primaverili di depurazione dell’ organismo, per curare diarrea ed enterite, emorragie, menopausa, orticaria, psoriasi, punture di api e di vespe, reumatismi, sciatica e sangue dal naso. Ecco come… CURE DI PRIMAVERA E DEPURAZIONE - Preparate il decotto facendo bollire per 10 minuti in un litro d’ acqua 50 grammi di pianta intera e bevetene 2-3 tazzine al giorno per almeno 20 giorni. - Preparate il decotto facendo bollire per 4 minuti in un litro d’ acqua 50 grammi di radici e foglie. Bevetene 4-6 tazze al giorno per 20 giorni. - Usate l’ infuso indicato per la diarrea a bevetene una tazza al giorno. RIMEDI NATURALI DIARREA ED ENTERITE - Spremete con una garza una buona quantità di foglie fresche e bevete fino a 6-7 cucchiai al giorno del succo. - Fate l’ infuso con 50 grammi di foglie e fiori in un litro d’ acqua bollente per 10 minuti; bevetene un cucchiaio ogni 3 ore. - Preparate la tintura lasciando a macero per 5 giorni 200 grammi di foglie e fiori in un litro di alcol a 20°, filtrate, imbottigliate e assumetene 2-4 cucchiaini al giorno. RIMEDI NATURALI DISTURBI MENOPAUSA Pestate nel mortaio parecchie foglie fresche, strizzatele attraverso una garza e bevete 100 ml di succo al giorno. 11 0


RIMEDI NATURALI ORTICARIA Preparate il decotto facendo bollire per 15 minuti in un litro d’ acqua 50 grammi di pianta intera e bevetene 3 tazze durante la giornata. RIMEDI NATURALI PSORIASI Preparate il decotto facendo bollire per 5 minuti in un litro d’ acqua 80 grammi di fusti e foglie secchi, lasciate riposare per 15 minuti e imbevete delle compresse di garza da tenere in posizione per almeno un’ ora. Ripetete più volte al giorno. RIMEDI NATURALI PUNTURE DI API E VESPE Togliete il pungiglione e frizionate con foglie fresche leggermente pestate. RIMEDI NATURALI REUMATISMI Fate bollire per 10 minuti in un litro d’ acqua 40 grammi di foglie, lasciate riposare il decotto per 5 minuti e bevetene 2 tazze al giorno per 10 giorni. Ripetete la cura ogni 2 mesi. RIMEDI NATURALI PERDITA DI SANGUE DAL NASO Pestate nel mortaio una manciata di foglie fresche e strizzatele attraverso una garza. Imbevete nel succo un batuffolo di cotone e infilatelo nel naso per fermare il sangue. RIMEDI NATURALI SCIATICA Sfregate delicatamente la parte interessata con ortiche fresche, poi massaggiate con vino bianco o aceto. Pimpinella: un rimedio naturale emorragie,emorroidi, ferite e scottature

per

diarrea,

menopausa,

La pimpinella maggiore (Sanguisorba officinalis) è un’ erba di campo che ha fiori di un delicato color lilla. In pochi sanno che questa pianta è un valido rimedio per diarrea, menopausa, emorragie, emorroidi, ferite e scottature. RIMEDIO NATURALE EMORRAGIE Preparate l’ infuso lasciando 40 grammi di parti aeree di pimpinella in un litro d’ acqua bollente per 10 minuti e bevetelo tutto in giornata. RIMEDIO NATURALE EMORROIDI Preparate l’ infuso lasciando 30 grammi di parti aeree di pimpinella in un litro d’ acqua bollente per 10 minuti, filtrate e bevetene un cucchiaio a distanza di ogni quarto d’ ora. RIMEDI NATURALI FERITE Due soluzioni naturali: - Se le ferite non sanguinano, pestate una manciata di foglie fresche di pimpinella e applicatele interponendo una garza e tenendo in posizione per un’ ora, poi rinnovate la medicazione. - Se le ferite sanguinano, preparate il decotto facendo bollire 50 grammi di 11 1


parti aeree della pianta di pimpinella in un litro d’ acqua bollente per 5 minuti e usate per lavaggi e impacchi da tenere in posizione e rinnovare ogni 2-3 ore. RIMEDIO NATURALE SCOTTATURE Sbucciate le radici fresche di pimpinella, affettatele e applicatele sulla parte colpita.

Il Berberis vulgaris, conosciuto con il nome di Crespino Caratteristiche: È un arbusto alto da uno a tre metri con grosse radici brune all'esterno e gialle internamente; la pianta è molto ramificata con rami spinosi. Le foglie sono ellittiche, si restringono alla base in un corto picciolo, sono ottuse o arrotondate all'apice; la consistenza è quasi coriacea, la superficie è glabra e lucida, il margine è dentellato. Le foglie sono alterne sui rami lunghi oppure sono riunite in fascetti su dei rametti molto corti, alla base di ognuno dei quali è presente una spina composta di tre-sette aculei molto pungenti. I fiori sono raggruppati in numero di 15-20 su racemi penduli inseriti all'ascella dei rametti sopraccitati; hanno sei sepali gialli tanto simili ai sei petali da far apparire il fiore come doppio. Il frutto è una bacca ellissoidale lunga 1 cm, di colore rosso e lungamente persistente sulla pianta, che contiene due-tre semi dal guscio corneo. Habitat: Cresce nelle zone aride montane, ai margini dei boschi, nelle siepi, nei pascoli.1000-2000 m. I frutti maturano in settembre -ottobre. Proprietà farmaceutiche: Amaricanti, toniche, astringenti, febbrifughe, depurative, diuretiche. Droga usata: corteccia delle radici, foglie e frutti. Uso in cucina: In autunno si raccolgono i frutti maturi da utilizzare freschi, essiccati o per preparare marmellate e sciroppi dal sapore leggermente acidulo. Uso Primaverile Momento di risveglio e di rinascita, la primavera ci coglie spesso "impreparati". Usciamo da un lungo inverno intossicati da mesi di eccessi alimentari, da una vita sedentaria. Da qui l'esigenza di ripulirci, disintossicando il corpo attraverso gli emuntori naturali (fegato, reni, intestino, pelle e polmoni) e di riprendere nuova energia arricchendo l'alimentazione con sostanze antiossidanti che sono in grado di combattere i dannosi radicali liberi. Il Berberis vulgaris, conosciuto con il nome di Crespino, e' una pianta montana che racchiude nel suo fitocomplesso sostanze dalla duplice azione: sono sia disintossicanti sia antiossidanti. Tra i principi attivi presenti nel Crispino figura infatti la berberina, sostanza che risulta essere molto indicata per stimolare la funzionalita' epatica, abbassare la pressione arteriosa, rilassare la muscolatura, come antimalarico. 11 2


L'iperico o Erba di San Gìovanni (Hypericum perforatum L.) è specie comune dalla zona mediterranea fino alla zona montana, ai margini dei campi, nelle forre umide; il fiore è giallo con fioritura estiva. Si usano in particolare le foglie come antisettico per piaghe, scottature e contro le infiammazioni dei bronchi e delle vie urinarie. La Ginestra minore (Genista tinctoria L.) è frequente nei boschi (faggete, abetine, cerrete) e in cespuglieti e pascoli a quote elevate; il fiore è giallo intenso. I semi contengono citisina, un alcaioide tossico, che in leggere quantità conferisce alla pianta proprietà diuretiche, purgative e cardiotoniche. Un tempo veniva usata dai tintori per colorare di verde i tessuti. Il Tarassaco comune - Soffione (lingua locale albanese) (Taraxacum officinale W.) è presente nei boschi di abete e faggio, ma soprattutto in prati, cespuglieti e presso ruderi; il fiore è giallo carico. La sua radice viene utilizzata in medicina per le proprietà diuretiche, depurative e toniche. Spesso è coltivata come vero e proprio ortaggio e consumato come insalata. La Cornetta dondolina (Coronilla emerus L.) si ritrova nei querceti (roverelleto, cerreta), nella macchia mediterranea, nella lecceta, nei cespuglieti e negli incolti. Il fiore è giallastro, in caratteristiche ombrelle. Come proprietà officinali è un ottimo cardiotonico; molto spesso coltivata per ornamento.

La Ginestra odorosa (Spartium junceum L.) dal fiore giallo intensamente profumato, forma popolamenti largamente estesi soprattutto nella fascia mediterranea (lecceta); grazie all'elevata capacità di colonizzare ambienti scoperti, essa è frequentemente utilizzata come specie preparatoria dei rimboschimenti e consolidatrice di pendii franosi. Ha proprietà diuretiche ed ipotensive. I rami, per la loro flessibilità, sono utilizzati nelle pratiche agricole come legacci e, attraverso un lungo procedimento di lavorazione, anche come filato per tessuti.

Il Biancospino comune - Kromumbihse e Murriza (lingua locale albanese) (Crataegus monogyna J.) è una specie arbustiva frequente nei cespuglieti e nelle radure dei boschi a diverse quote (macchia, roverelleto, abetina, cerreta). Il fiore è bianco, molto odoroso. La pianta, sin dall'antichità, è sottoposta a svariati usi officinali essendo astringente, febbrifuga, sedativa ed ipotensiva. Spesso è coltivata per ornamento. 11 3


La Borragine comune - Gluha Lops e Vraina (lingua locale albanese) (Borago officinalis L.) è presente negli incolti e negli ambienti ruderali della fascia mediterranea; ha fiore bianco. È depurativa, diuretica, emolliente, lassativa e sudorifera. Le foglie ancora tenere vengono utilizzate nella preparazione di minestre. Il Ginepro comune - Dilenja (lingua locale albanese) (Juniperus communis L.) è un arbusto frequente dal piano mediterraneo a quello subalpino, nella lecceta e nei boschi di abete e faggio, in cespugli ed incolti; il frutto è di colore violaceo: viene impiegato nella preparazione del gin e in medicina come diuretico, tonico, stimolante e depurativo. Il Millefoglio montano (Achillea millefolium L.) è specie rarissima, presente nelle formazioni di pino loricato o faggio, in boscaglie ed incolti dei piano montano; il fiore è bianco-rossastro. Ha proprietà emostatiche, vulnerarie, antisettiche, antispasmodiche, cicatrizzanti e diuretiche. La leggenda narra che il centauro Chirone curò le ferite di Achille, eroe della mitologia greca, con applicazioni di millefoglio. Attualmente è molto usata come aromatizzante in liquoreria. La Fumaria comune (Fumaria officinatis L.) è molto frequente dalla macchia al piano montano, in coltivi e presso i ruderi. Il fiore è rosso; ha proprietà antiflogistiche, antieczematose, diuretiche, ipostenizzanti e toniche. Il Verbasco tasso (Verbascum thapsus L.) si trova in boschi di abete e faggio, negli incolti e in vicinanza di ruderi; il fiore è bianco-giallastro. È officinale dalle proprietà cicatrizzanti, calmanti, espettoranti, sudorifere, emollienti, antispasmodiche e sedative. Il Poligano bistorta (Polygonum bistorta L.) è diffusa nei cespuglieti dei piano montano e subalpino. Il fiore è roseo; dal rizoma si ricava il tannino usato per la concia delle pelli. È astringente, antidiarroica, emolliente, risolvente, tonica e vulneraria. La Pervinca Minore (Vinca minor L.) è presente nelle abetine e faggete del piano montano; il fiore è violetto. È coltivata per ornamento. Ha proprietà diuretiche, ipotensive, digestive, decongestionanti, astringenti ed antidiabetiche. L'Alloro – Lauro Dbafna (lingua locale albanese) (Laurus nobilis L.) sempreverde, è tipico della macchia mediterranea, si trova in boscaglie e cespuglieti. Il fiore è giallo ed odoroso. Molto spesso viene coltivata per ornamento. È officinale dalle proprietà antisettiche, sedative, stimolanti, sudorifere e carminative. Le foglie sono usate in cucina come aromatizzanti.

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Il Ginestrino (Lotus comiculatus L.) si ritrova nei boschi di cerro, abete e faggio, negli incolti e nei pascoli; il fiore è giallo-rosso. È coltivato come foraggio. Ha proprietà antispasmodiche e sedative. E' specie protetta. L'Asfodelo montano (Asphodelus albus M.) è presente nei pascoli montani e in boschi di cerro, abete e faggio; il fiore è bianco, in vistosa pannocchia. Ha ottime proprietà diuretiche; i tuberi contengono amido, utilizzato nella preparazione di bevande alcooliche e di colle. È officinale protetta. La Genziana maggiore (Gentiana lutea L.) è frequente nelle formazioni di pino loricato e nei pascoli; il fiore è giallo. È officinale velenosa, ma gli estratti dal rizoma, in quantità limitate, possiedono proprietà aperitive, febbrifughe, stomachiche, toniche e vermifughe.

Te Verde (the - green tea - Camellia sinensis ) Denomin.botan.: Cammelia sinensis L. O.Kuntze, Thea sinensis L., Thea viridis, Carne//la thea - fam. Teacee Sinonimi: Té o te verde, tè vergine Nomi stranieri: ingl. - Green tea, Tea bush, Common (Chinese) tea; fr. - Thé vert, Théier; ted. - Teestrauch, Chinesischer Tee; sp. - Camelia, Te; indiano Cha, Chai; cinese - Ming, Ch’a; giappon. - Cha-yeh Parti usate: foglie fresche essiccate ad alta temperatura (Green tea) Solvente di estrazione: idroalcolico - Titolo: 80% polifenoli La camellia sinensis, conosciuta come thè verde, è un arbusto sempreverde originario del sud Yunnan (var. sinensis) e della provincia di Assam in India (var. assamica), il thè è coltivato in Cina da tempi remoti. Cresce bene su terreni acidi ben drenati, da 500 a 2000 m di altitudine, in zone tropicali o sub-tropicali con adeguate precipitazioni piovose (200 cm!anno). Il thè verde si ottiene trattando le foglie fresche col vapore o essiccandole ad alta temperatura: si ottiene così una disattivazione degli enzimi e la conseguente stabilizzazione e preservazione della frazione polifenolica, che nel thè nero viene invece perduta. thè verde estratto secco COMPOSIZIONE: - polifenoli: tannini idrolizzabili - i ,4,6-trigalloil glucosio e i -galloil-esaidrossi-4,6-difenoil-glucosio; ac. fenolici - ac. clorogenico, caffeico e gallico; flavonoidi (catechina polifenoli) - O-eterosidi di flavonoli e flavanoni, C-eterosidi di flavoni, flavan-3-oli: (-)-epicatecolo, (-)epigallocatecolo (EGC) e loro esteri gallici (EGCG): monoesteri in 3, diesteri in 3,3’, 3,4’, 3,5’, (-)-epiafzelechina; Dimeri flavanici - proantocianidoli (procianidoli B2-4, prodelfinidolo B e 11 5


analoghi), teasinensine, assa mica i ne; - basi xantiniche: caffeina, teofillina, teobromina Indicazioni del Thè verde(thegreen tea - Camellia sinensis ): Rafforza il sistema immunitario, aiuta contro i radicali liberi, dona energia, previene i processi di invecchiamento, cellulite, abbassa il colesterolo, indicato nelle diete dimagranti Il thè verde brucia le calorie di troppo, contrasta gli effetti deleteri dei radicali liberi nelle strutture biologiche ; è un inibitore naturale dei processi di ossidazione, per cui previene la formazione di radicali liberi. Il fitocomplesso del Thè verde è da tempo noto per la sua azione lipolitica, dovuta in particolare alle basi xantiniche, capaci di inibire le fosfodiesterasi, e ai flavonoidi, in grado di inibire le catecol O-metiltransferasi (COMT), tale sinergia potenziando l’attività delle catecolamine. Numerose evidenze epidemiologiche hanno mostrato inoltre una significativa diminuzione dell’incidenza di numerose malattie degenerative (in particolare del sistema cardiovascolare, malattie infiammatorie e malattie tumorali) nelle popolazioni che fanno un notevole consumo di thè verde come bevanda. Responsabile di queste azioni è l’insieme dei polifenoli, di cui è particolarmente ricco il thè verde. E’ dimostrato che i gallati di epicatecolo e epigallocatecolo (EGCG) sono in grado di ridurre la colesterolemia e si comportano come eliminatori di radicali liberi, funzionando in particolare come disattivatori di numerosi mutageni chimici: per interazione col citocromo P-450 microsomiale epatico (responsabile dell’attivazione dei precarcinogeni), reagendo inoltre direttamente con alcuni mutageni formando prodotti atossici, facilmente eliminabili, con i più comuni agenti cancerogeni (nitrosammine, idrocarburi policiclici, aflatossine), potenziando l’attività dei sistemi antiossidanti di difesa dell’organismo: glutatione ,perossidasi e catalasi. EGCG è inoltre in grado di bloccare l’angiogenesi, fondamentale per lo sviluppo tumorale. È un potente antiossidante, abbassa il colesterolo, rafforza il sistema immunitario, protegge dalla carie dentaria, nei casi di stanchezza e depressione, dona energia, mantiene la pelle ed i capelli sani, preventivo dei processi di invecchiamento, dell'arteriosclerosi, , aiuta il metabolismo delle ossa e dei tessuti, assicura un buon funzionamento del fegato, dei reni, riduce l'assorbimento degli zuccheri, mantiene costante il ritmo cardiaco, protegge dalle infezioni digestive e respiratorie, abbassa la pressione sanguigna, previene le malattie cardiovascolari, facilita la digestione, rassoda la pelle, aiuta nel mal di testa, nell'esaurimento, nei dolori reumatici, rende innocui certi veleni ambientali, abbassa il rischio di infarto, previene le malattie epatiche, ha una azione distensiva sul sistema nervoso ,efficace contro la diarrea ed il bacillo del colera e della salmonella, regola il flusso biliare, indicata in chi soffre di acidità di stomaco, iperacidità gastrica, nei bruciori e nelle eruttazioni, previene in ragione di 10 tazze al giorno il cancro dello stomaco, esofago, intestino, fegato, polmone, mammella e pelle, aiuta nei 11 6


papillomi, ( in questi casi consultare sempre il proprio medico curante) protegge dalle radiazioni e dallo stronzio 90, riduce la peristalsi intestinale, ha una leggera azione astringente, riduce le reazioni infiammatorie da raggi ultravioletti, , riduce gli effetti collaterali da chemioterapia, ( sentire sempre il proprio medico curante), accelera tutti i processi di guarigione, previene l'alito cattivo, indicato nella osteoporosi, per chi soffre di diabete in quanto è ipoglicemizzante indicato nelle diete dimagranti, ha un leggero effetto diuretico, ed è quindi indicato in chi soffre di disfunzioni renali Note e avvertenze: Nessuna controindicazione sul thè verde ci è nota.

Il Peperoncino piccante il Capsicum annus. La parte attiva della pianta è costituita dal frutto che contiene la capsaicina, una sostanza oleosa e rubefacente la quale è responsabile del suo sapore piccante. Dal punto di vista chimico nel peperoncino è possibile isolare: sostanze azotate, capsacina, oleoresina, capsantina, un colorante carotenoide rosso, quercitina, esperidina, eridietrina, lecitina, vitamine C, PP, B1, B2, K2, A, E sali minerali acido malonico e citroflavonoidi. Senza entrare nel merito dei mirabili effetti delle vitamine e dei sali minerali contenuti nel prodotto è bene ricordare l'azione vasodilatatrice ed emodinamica. Il peperoncino risulta particolarmente efficace nello stimolare la vitalità dei tessuti ed attivare il circolo venoso e capillare. Sono tuttavia in corso studi che evidenziano l'effetto antistaminico del frutto e ne propongono l'uso in alcune patologie allergiche e nell'asma. Tralasciando l'impiego ragionato sistematico che può essere prescritto da un medico Fitoterapista, vediamo come possiamo gestirlo nella nostra alimentazione quotidiana. La regola principale deve essere la moderazione. Piccole quantità, distribuite regolarmente nell'arco della giornata, possono essere assunte, in concomitanza dei pasti (meglio se al principio, cioè con il primo piatto). Chi fa una colazione abbondante e robusta può assumere una modesta quantità di peperoncino già al mattino. Purtroppo noi italiani siamo abituati al thè o caffè bevuto di corsa, magari in piedi. Salvo poi il cappuccio con brioche al bar per il piacere del momento. Non si può certo pretendere di fare tutte le mattine una colazione come al buffet di un albergo europeo da un certo numero di stelle in su, però alzarsi un attimo prima del solito, preparare una colazione sostanziosa, magari con latte, cereali, yogurt o (perché no? panino con salame come facevano i nostri 11 7


nonni), sedersi comodamente e gustarla con calma, adempiere ai bisogni fisiologici del proprio corpo concedendosi tutto il tempo necessario, lavarsi i denti ! e poi uscire, sicuramente aiuta ad affrontare la giornata con una marcia in più. A queste condizioni un pizzico di peperoncino piccante (in polvere o, se è la stagione giusta, fresco sminuzzato) aiuta il nostro corpo a funzionare al top. Quale migliore additivo naturale? A mezzogiorno, nel panino mangiato al bar (sempre con calma, è meglio, e sempre vario, con verdure formaggio magro e, almeno due volte la settimana, pesce) o sul piatto di spaghetti per chi ha più tempo, una bella spolverata di peperoncino aiuta senz'altro lo stomaco a lavorare meglio, l'intestino a mobilizzarsi, il circolo sanguigno che fa capo alla vena porta (che va al fegato) a darsi una scrollatina. La sera, se mangiate cibi solidi usate pure il peperoncino piccante, ma evitate assolutamente di versarlo in minestre brodose e calde. Questo particolare ci ricorda un'altra importante raccomandazione. Non respirare polvere di peroncino. Evitate accuratamente di farlo. Può provocare un broncospamo anche grave. Attenzione quindi!!! Tutti sanno che se si tocca il peperoncino con le mani occorre evitare di toccarsi le mucose. Quelle degli occhi e del naso, ma anche le cosiddette pseudomucose dell'apparato genitale. Non succede niente, è vero, non si muore, ma è meglio non provarlo! - Il peperoncino piccante è anche detto diavolicchio (un buon diavolo, ci pare), comunque anche il diavolo appartiene alla sacralità; - l'accostamento tra piante gentili e generose, come il pomodoro, la melanzana, la zucchina, lo stesso peperone dolce che coltiviamo nei nostri orti, con il peperoncino piccante, insidioso e pronto a morderti, a pungerti con la sua piccantezza , gli fa guadagnare un rispetto quasi sacro.

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Dimagrire, perdere peso, ……….. salute. Dimagrire, diversamente a quanto si crede, non é solo un 'esigenza estetica. Dimagrire significa salute! L’approssimarsi della bella stagione aumenta il desiderio di mostrarsi scevri dai chili di troppo e si ha voglia di smaltire i grassi e/o Kg in eccesso accumulati nel periodo invernale. Tutti si affannano a dare suggerimenti e consigli e, in molti casi , si propende per un fai da te senza che sia suffragato da nessuna giustificazione scientifica es. dieta dissociata, dieta del minestrone ecc. ERRATO!!! ATTENZIONE:Se ci sono simili problemi non esitate : andate da uno specialista medico : si rischia di meno e soprattutto si evitano pericoli per la salute: Si deve dimagrire per combattere l'obesità, non per perdere qualche chilo di troppo. Per obesità si intende eccesso di massa grassa. Più del 30% della popolazione occidentale ne soffre. I fattori che portano all' obesità sono molteplici (non li analizzeremo in questa sede). Quali sono le malattie più frequenti nelle persone obese: I disturbi e le malattie che colpiscono le persone obese sono svariati. Vediamo i principali: · Malattie cardiovascolari · Ipertensione · Diabete · Tumori · Dislipidemia Malattie cardiovascolari Una statistica ha messo in evidenza che nei soggetti obesi, il rischio di eventi cardiovascolari è maggiore che nelle persone non soggette a sovrappeso. Ipertensione Uno studio condotto in USA ha messo in evidenza che la prevalemza di ipertensione nelle persone obese è maggiore di circa 3 volte rispetto alle persone che non soffrono di obesità. Diabete 11 9


Esiste una relazione tra obesità e diabete. Circa il 92% delle persone con diabete è obeso. In un gruppo di donne di età tra i 30 e i 50 anni si é mostrato come il rischio di diabete è maggiore di 40 volte per le donne obese. Conclusioni Qui abbiamo parlato brevemente di alcuni studi statistici atti a dimostrare come il peso corporeo influisca sulla nostra salute. Ovviamente l' obesità influisce negativamente anche sulla psiche del soggetto obeso. Per esempio, basti pensare alle attività fisiche a cui deve rinunciare un ragazzo obeso, per quando riguarda una giovane donna alle rinunce per la scelta dell' abbigliamento... per dirne alcuni. Dimagrire non significa quindi solo bellezza estetica, ma anche, e sopratutto, stare bene! Le erbe depurative Comprendono quelle erbe che stimolano l'organismo per espellere le sostanze tossiche. In questo senso le piante depurative comprendono i diuretici, i lassativi e i sudoriferi. Bardana timo carciofo e vite 1-Bardana Arctium lappa L.- Famiglia Asteraceae

E' una pianta erbacea biennale a foglie basali molto grandi nel primo anno di vegetazione fra le quali, nel secondo anno, spunta il fusto floreale alto fino a 2 m. Cresce in tutta Italia dal mare alla regione montana fino a 1700 m.; si trova vicino alle case, in tutte le zone soleggiate. Le radici si raccolgono nell'autunno del primo anno di vegetazione o nella primavera del secondo anno prima che si formi il fusto floreale. Le foglie si raccolgono in maggio-luglio prima della fioritura della pianta

In quest'umilissima pianta si è verificata l'azione diuretica e depurativa generale, ma anche l'azione stimolante sul fegato e sulla cistifellea e la proprietà di diminuire il tasso di zucchero nel sangue; quindi può essere usata, sotto il controllo medico, come coadiuvante, dalle persone affette da diabete. La bardana è' nota per la proprietà disinfettante e antisettica su alcuni batteri patogeni della pelle e per le applicazioni contro l'acne e la foruncolosi. Le foglie vengono anche consumate in alcune insalate cotte come complemento alimentare.

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Altri nomi: Lappola Parti usate: foglie, radici, rizoma, semi e frutti Principi attivi: olio essenziale, inulina, mucillagini, lappatina, fitosteroli e acido clorogenico (dalla nota azione bioattivante cutanea) ProprietĂ : diuretica, diaforetica, depurativa, ipoglicemizzant e, antiforuncolosi, antiacneica, antiseborroica, antisettica

uso interno

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Radici Come diuretico e depurativo. Infuso: 4 g in 100 ml d'acqua. Una tazza la mattina a digiuno. Tintura vinosa: 4 g in 100 ml di vino bianco (a macero per 5 giorni). In bicchierini. uso esterno Radici Per acne, foruncolosi, eczema, varici Decotto: 10 g in 100 ml d'acqua. Fare lavaggi e applicare compresse. Foglie fresche Per capelli grassi Succo: fare frizioni quotidiane.

2-Timo Thymus vulgaris L. - Lamiacee

E' un piccolo arbusto, alto 20-30 cm, legnoso nella parte inferiore, il fusto è abbondantemente ramificato con piccole foglie. E' comunemente coltivato negli orti, cresce qua e là in luoghi soleggiati e aridi d'Italia dal mare alle regioni montane, fra rocce e ghiaie, si raccoglie in maggio-luglio, recidendo i fusti fioriti 5-10 cm al di sotto dei fiori. E' consuetudine pensare al timo come condimento alimentare per le sue caratteristiche aromatiche e antisettiche che nei cibi ne prolunga la loro conservazione. Non è da sottovalutare però la sua proprietà medicinale che ne fa uno dei migliori antisettici naturali utile per disinfettare apparato respiratorio e intestino. Combatte le fermentazioni e infezioni intestinali e per la sua proprietà balsamica è fluidificante catarrale, benefico per pertosse e asma. Tisane e sciroppi di timo tonificano l'organismo, stimolano l'appetito e la digestione, il funzionamento del fegato, combattono le malattie da raffreddamento. Per uso esterno è uno stimolante della circolazione periferica e disinfettante della pelle. Contro l'alito cattivo sono efficaci gli sciacqui.

Parti usate: l'intera pianta fiorita 12 2


Principi attivi: olio essenziale (timolo, carvacrolo), tannini, resine, saponine, fenolacidi, flavonoidi Proprietà: aromatizzante, antisettica, depurativa, balsamica, digestivo, tossifugo, revulsivo, anticatarrale, stimolante, diuretico, purificante uso cosmetico Per un'azione defatigante del viso. Una manciata di timo in un catino d'acqua bollente, per brevi suffumigi, tenendo ben chiusi gli occhi per evitare arrossamenti. uso interno Fiori Per fermentazioni e affezioni catarrali dell'apparato respiratorio Infuso: 1-1,5 g in 100 ml d'acqua. Due-tre tazze al giorno (dolcificate con miele). Tintura vinosa: 2,5 g in 100 ml di vino bianco (a macero per 5 giorni). A bicchierini. ususo esterno Fiori Per detergere piaghe e ferite, per purificare bocca e gola. Infuso: 5 g in 100 ml d'acqua. Fare lavaggi, sciacqui gargarismi

3-Vite Vitis vinifera L. - Famiglia Vitaceae

E' un arbusto rampicante, alto fino a 20-30 metri. Diffuso in tutta Italia è per lo più coltivato. In autunno si raccolgono le foglie quando sono rosse, i frutti a maturazione in agosto-settembre. Le proprietà dell'uva sono note a tutti; le proprietà terapeutiche delle foglie sono un ottimo astringente adatto a combattere i disturbi della circolazione, vene varicose, emorroidi e mestruazioni abbondanti. I viticci sono reputati ottimo depurativo del sangue, adatto a sofferenti di gotta e artrosi. Il succo che cola a primavera dalle ferite della potatura è ritenuto dai contadini il migliore dei colliri.

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Dai vinaccioli dell'uva si ricava un olio ricco d'acido linoleico (vit.F) con una parte d' insaponificabile che è un valido rassodante cutaneo. L'olio di vinaccioli è pregiato sia per l'uso alimentare sia farmaceutico e cosmetico ed è raccomandato come olio dietetico. Di recente sono stati estratti dalla sottile scorza che riveste i vinaccioli dei composti che sono usati in campo dietetico-farmaceutico-cosmetico come "antiradicalici", che agiscono combattendo processi ossidativi deleteri per i tessuti prolungandone quindi le buone condizioni.

Decotti d'uva passa sono emollienti per la tosse e le infiammazioni di gola. Dall'uva si ottengono vini e distillati alcolici. L'aceto di vino è aromatizzante e dissetante, rinfrescante e astringente intestinale; poche gocce su di una zolletta di zucchero fanno passare il singhiozzo; l'aceto si impiega anche per lavare piaghe, ferite e fare impacchi sulle contusioni. Un buon bicchiere di vino vecchio, caldo, zuccherato ed aromatizzato con cannella e chiodi di garofano è un ottimo coadiuvante nel raffreddore o influenza. Ampeloterapia è il termine che definisce "la cura dell'uva", essa è consigliata nelle affezioni cardio-renali, agli uricemici, agli obesi, nella stitichezza cronica, ai deboli, convalescenti, anemici, sofferenti di fegato e nell'arteriosclerosi.

Parti usate: frutti, semi (vinaccioli) e foglie Principi attivi: acidi organici, flavonoidi. tannini, zuccheri Proprietà: aromatizzante, depurativo, nutritivo, stimolante, antiinfiammatorio, diuretico, vaso protettore uso cosmetico Una manciata di fiori infusi nell'acqua molto calda del bagno (oppure il decotto) esercita un effetto addolcente, decongestionante, idratante. Le mani screpolate traggono giovamento dall'immersione, per 10 minuti, nel decotto. uso interno Foglie Per disturbi circolatori Decotto: 4 g in 100 ml d'acqua. Duetre tazze al giorno. uso esterno Foglie Per i geloni e i vasi superficiali dilatati Decotto: 8 g in 100 ml d'acqua. Fare impacchi sulle zone interessate. 12 4


Attenzione: prima di cogliere le foglie di vite, accertarsi che non abbiano subito trattamento con prodotti chimici.

4-Carciofo Cynaria scolimus L. - Famiglia Asteraceae

E' una pianta erbacea con un robusto rizoma da cui sorgono le foglie basali i fusti fin E' ampiamente coltivato in tutta Italia, in special modo nella regione mediterraranee.a-ran Nell'impiego erboristico e medicinale del carciofo non si usa la parte commestibile floreal vera e propria che in cucina è scartata. E' nota la proprietà di stimolare la diuresi, abbass colesterolo nel sangue, favorire la secrezione della bile e renderla piÚ fluida, proteggere e fegato. Questa somma di proprietà ha anche, indirettamente, un buon effetto estetico in qu depurativa contribuisce a mantenere la pelle sana e luminosa. Le radici sono utili come

igestivo e diuretico.

digestivo e diuretico.

uso cosmetico Il decotto di carciofo ha dimostrato un'azione bioattivante cutanea attraverso applicazioni esterne, per rinormalizzare pelli gialle con foruncoletti dei soggetti epatici.

uso interno

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Foglie Come diuretico, depurativo, epatoprotettore Decotto: 2 g in 100 ml d'acqua. Una tazza 2-3 volte al giorno. Tintura: 20 g in 100 ml d'alcool di 60° (a macero per 5 giorni). Un cucchiaino dopo i pasti. Rizoma Come diuretico e aperitivo Decotto: 2 g in 100 ml d'acqua. Una tazzina prima dei pasti. Tintura vinosa: 2 g in 100 ml di vino (a macero per 10 giorni). Un bicchierino prima dei pasti.

5 Alloro Laurus nobilis L. - Famiglia Lauracee

E' una pianta sempreverde le cui dimensioni variano da piccolo arbusto ad albero alto fino a 10 m; cresce spontanea nei boschi e nelle macchie della regione mediterranea, mentre in altre zone è coltivata. Le foglie si raccolgono tutto l'anno, ma le migliori sono quelle che nascono a luglioagosto. I frutti si raccolgono maturi in ottobre-novembre. E' noto nella buona cucina per le sue caratteristiche aromatiche. L'infuso di foglie d'alloro a dosi moderate è un'ottimo stimolante generale dell'organismo: purifica il tubo digerente e favorisce l'eliminazione dei gas intestinali. Possiede anche un'azione espettorante ed antireumatica. Le preparazioni ottenute con i frutti sono adatte per l'uso esterno. Le foglie e l'essenza hanno la capacità di allontanare gli scarafaggi.

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Uso esterno Foglie Per i piedi stanchi e sudati Infuso: una piccola manciata di foglie nell'acqua caldissima per un pediluvio. Fare lavaggi, oppure applicare le compresse imbevute di decotto sulle parti arrossate. Frutti Per reumatismi e contusioni Tintura oleosa: 20 g in 100 ml di olio di semi o di oliva (a macero per cinque giorni). Frizionare con un cotone imbevuto di tintura le parti dolenti

ERBE AFRODISIACHE 12 7


Ovvero: Come Accendere il desiderio attraverso il sapiente uso delle erbe. Premessa IMORTANTE a quanto di seguito riportato è: Le erbe sono un ottimo coadiuvante, non abusarne , e sopratutto nei casi gravi e/o di malattie interpellare sempre ed esclusivamente il medico.- cfr Dr Pietro Mazzuca www.mazzucapietro.com Ne indichiamo alcune 1. Cacao euforizzante per provocare piacevoli giramenti di testa 2. Calendula la credenza popolare dice: favorisce il concepimento di un figlio maschio ma solo se si mangia a pranzo e poi ...... si consuma....Non è vero ma ci credo…….. La Cannella o Cinnamomum zeylanicum Proviene dalle piantagioni di cannella di Ceylon, dall'India orientale, dalle Antille, da Giava e dal Madagascar. Le sue proprietà terapeutiche sono innumerevoli anche se generalmente viene considerata un ottimo ingrediente nella preparazione di dolci o come componente aromatica di alcune formule farmaceutiche. Pochi conoscono invece le eccezionali proprietà afrodisiache di questa "corteccia" che può essere usata nei casi più ribelli di astenia sessuale. E' chiaro che quando si parla genericamente di impotenza o di mancanza di entusiasmo amoroso, ci si riferisce sempre a problemi derivanti da fattori transitori, legati a momentanei cali d'energia, sia di origine fisica che psichica. L'impotenza patologica, derivante da fattori endocrini o meccanici che colpiscono l'apparato sessuale non possono trarre giovamento da un trattamento fitoterapico. Al contrario, certe "debacle" improvvise o certi ricorrenti periodi di "freddezza" possono essere efficacemente superati con l'uso di preparati a base di Cannella di Ceylon. E' bene sempre tenere presente che, anche nell'uso dei prodotti naturali, il buon senso e la misura sono elementi importanti per il buon funzionamento della terapia. Ogni abuso può avere effetti nettamente contrari allo scopo prefisso. Con la Cannella quindi due sono le più conosciute "pozioni" da preparare per avere successo in amore o per indurre un partner svogliato a ritrovare la sua carica erotica.

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3. Cardo contro l’inappetenza è un buon “ipertensore” con azione stimolante dei surrenali e vasocostrittore periferico. 4. EUGENIA - Eugenia Caryphillata L'Eugenia, più comunemente conosciuta come garofano, cresce nelle isole Molucche, nelle Antille e nel Madagascar. E' molto usata in cucina ma possiede proprietà antalgiche, cicatrizzanti, e antisettiche. Viene infatti molto usato dai dentisti. Ma le sue proprietà (e sono molteplici) si inseriscono brillantemente in un discorso legato ai problemi dell'amore e del sesso. Ha certamente un effetto tonico generale e, non essendo tossico, può essere usato tranquillamente. Anzi, è un potente antisettico tanto che, quando nelle isole Molucche gli olandesi distrussero tutti gli alberi di Eugenia, il paese fu devastato da parecchie epidemie fino allora sconosciute. Ma veniamo al nostro argomento e vediamo come usare l'Eugenia soprattutto per sedurre una persona che ci interessa particolarmente ma che si dimostra un po' fredda e restia. Si chiamano "Diavoletti o pastiglie afrodisiache di Napoli" e vanno preparate da un esperto erborista, ma hanno un effetto sorprendente se offerte ad una persona troppo riservata e scostante.

5. Ginseng Pianta arcinota Il Ginseng è una radice proveniente dall'Estremo Oriente dove viene considerato una panacea per tutti i disturbi legati alla debolezza o all'esaurimento fisico e, di conseguenza alla frigidità sessuale e all'impotenza. E' eccezionale per combattere l'invecchiamento e i disturbi del sistema neurovegetativo e del metabolismo cellulare. La sua preparazione non può essere casalinga, infatti è reperibile in farmacia o in erboristeria sotto varie forme quali l'elisir tonico, l'estratto concentrato, liofilizzato in bustine o in vasetto. Si può trovare anche in varie preparazioni abbinato con altre erbe medicinali, o con pappa reale e rappresenta una vera sferzata d'energia e una potente difesa del sistema immunitario. Ne consegue una azione d'urto contro ogni tipo di debolezza e principalmente per quella che attacca la sfera emotiva e sessuale. 12 9


In Italia esiste un'erba, che cresce spontanea nei prati, che viene paragonata al Ginseng e che può essere usata come stimolante ed afrodisiaco sia in decotto sia in estratto fluido o in tintura. E' conosciuta col nome di Panace o Heracleum spondykium e presenta le stesse proprietà del Ginseng. In decotto, in dose di 15 grammi per litro d'acqua, può essere assunto in dose di tre bicchieri al giorno. Entrambi questi rimedi, proprio per la loro efficacia, vanno usati con prudenza soprattutto nei soggetti molto tesi o nervosi in quanto possono provocare un eccesso di eccitazione. Se ne consiglia un uso dilazionato nel tempo, con periodi di sospensione fra un ciclo di trattamenti e l'altro. MUIRA PUAMA (Prycopetalum olacoides), Il Muira Puama o Marapuama (detta anche volgarmente il Viagra naturale) è una pianta tipica del Brasile molto conosciuta per i suoi effetti afrodisiaci. Le antiche tribù autoctone attribuivano a questa pianta fantastiche proprietà, chiamandola erba dell’amore ed usandola in molte cerimonie propiziatorie all’accoppiamento. Di questa singolare pianta, il Muira Puama vengono utilizzate le radici, dove si trovano in quantità notevoli molte sostanze di natura resinose ed un particolare alcaloide. Quest’ultimo ha potenti proprietà vasodilatatorie che conferiscono al Muira Puama una spiccata azione afrodisiaca. Il suo uso è indicato in molti casi di impotenza sessuale, ma anche nella diminuzione della libido e nei casi di astenia psichica. Molti studi hanno dimostrato che un ciclo di assunzione di due/tre settimane, rispettando la dose consigliata, migliora lo stato erettile in generale, le funzioni sessuali, il vigore ed il desiderio sia nell’uomo che nella donna. Ottimo come stimolante nervoso. Usata nei casi di impotenza, diminuzione della libido, astenia psichica, stanchezza fisica ed intellettuale. Agirebbe sui sistemi “catecolaminergici” del sistema nervoso centrale ed i suoi princìpi attivi funzionerebbero da precursori dei neurosteroidi cerebrali. Sia i sistemi catecolaminergici cerebrali che i neurosteroidi sono tra i principali responsabili del desiderio sessuale oltre che dell’aspetto di gratificazione propria che deriva dal compimento dell’atto. La loro azione benefica non si ferma però qui, poiché catecolamine e steroidi sovrintendono al determinante ruolo di generare la sensazione di energia e vitalità fisica complessiva:ne deriva un' azione rivitalizzante generale che ha positivi influssi sullo stato generale. La cosa straordinaria è che sembra assodato che stimola i centri nervosi spinali responsabili dell’erezione maschile, e può anche, se assunta dalla 13 0


donna, provocare un inturgidimento dei genitali femminili (in particolare del clitoride) con conseguente aumento del desiderio e del piacere. Ottimo euforizzante. Stimola i centri del midollo spinale responsabili dell'erezione nel maschio e dell'inturgidimento dei genitali nella femmina. E’ bene sottolineare che i principi attivi responsabili dei benefici apportati dalla radice e dalla corteccia di Muira Puama non sono solubili in acqua e non sono normalmente attaccabili dal nostro sistema digerente. Per la dissoluzione e la completa estrazione dei numerosi composti volatili, degli oli essenziali, dei terpeni, delle gomme e delle resine è infatti necessario utilizzare trattamenti ad alta temperatura per almeno venti minuti (per un tempo ancora superiore se viene utilizzato l’alcol come solvente). Pur non essendo ancora ben conosciuto il reale meccanismo d’azione dei principi attivi contenuti nella corteccia e nella radice di Muira Puama, si pensa che gli effetti più noti siano dovuti alla sua capacità di funzionare come tonico a livello nervoso, muscolare e circolatorio. Ulteriori applicazioni degli estratti di Muira Puama riguardano l’attenuazione dei sintomi della dismenorrea (mestruazioni dolorose), della sindrome premestruale e della depressione. NOCE Di origine orientale il Noce o Juglans Regia possiede forti proprietà afrodisiache e rappresenta un potente rimedio contro ogni forma di astenia. Molte volte la mancanza di appetito sessuale deriva da una scarsa tonicità del sistema nervoso che provoca una sorta di disinteresse verso la vita e una forma di chiusura a tutto ciò che richiede entusiasmo ed iniziativa. Secondo una antica ricetta indiana, succo di mallo e polvere di foglie, impastati con burro, zucchero candito e miele, sembra poter rendere virilità anche ad un uomo vecchissimo. Una ricetta più attuale ma altrettanto efficace è la seguente: Lasciar macerare per tre mesi in un litro di acquavite 500 grammi di malto di noce. Dopo tre mesi filtrare e mescolare a tre litri di vino, al quale si aggiungerà zucchero a piacere. Questo liquore, ottimo al gusto, ha proprietà tonificanti sul sistema nervoso e favorisce il funzionamento dell'apparato digerente che, assai spesso, costituisce una causa determinante di certi stati di astenia e sonnolenza. Di più semplice preparazione, ma altrettanto efficace il "Vino tonico" che si ottiene lasciando macerare per otto giorni 50 grammi di foglie fresche di noce in un litro di vino. Berne un bicchierino da liquore prima dei pasti.

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6 Peperoncino rosso la spezia più potente detta anche pericolo. Quando non esiste altro rimedio per stimolare l’eccitazione... 7. SANTOREGGIA Caratteristiche Pianta cespitosa con fusto eretto, ramificato. Ha foglie strette, lineari, acute di colore verde chiaro con lieve peluria. I fiori sono bianchi, rosati o lilla, piccoli, formanti spighe. La fioritura avviene in estate. La pianta può raggiungere i 50 centimetri di altezza. Habitat Pianta coltivata negli orti, si rinviene nelle regioni dell’Italia centro settentrionale fino all’alta collina. Raccolta Apprezzata pianta aromatica, della santoreggia si utilizzano le parti aeree della pianta essiccate in mazzi lenti. Avvertenze Nessuna in particolare. Proprietà E' considerata una delle erbe afrodisiache più rinomate. E' uno stimolante dell'intelletto e delle cortico-surrenali. E' risaputo che,molto spesso,certe defaillances di tipo fisico sono da attribuirsi ad una mancanza di stimoli a livello intellettivo. La mancanza di fantasia o di sollecitazioni emotive giocano contro il successo di un rapporto amoroso. Chi non riesce a trovare nel proprio "io" quelle motivazioni che determinano una risposta positiva sul piano erotico potrà avvalersi dell'aiuto di qualche rimedio "ad hoc"nell'ambito della natura. In questi casi la Santoreggia agisce brillantemente proprio sul piano mentale poiché accende la fantasia,favorisce l'immaginazione e rafforza e tonifica i nervi e i muscoli,rendendo più potente la spinta sessuale. 5 gocce di essenza di Santoreggia su una zolletta di zucchero 4 o 5 volte al giorno favoriscono i rapporti interpersonali, rendendoli più brillanti e stimolanti. In tal modo si viene a creare intorno alla persona un clima di fascino e di seduzione, una sorta di magnetismo sottile e misterioso che favorisce la nascita di nuovi incontri d'amore. La Santoreggia ha goduto sin dall'antichità fama di afrodisiaco, tanto che il nome Santureja significa appunto erba del satiro. La medicina moderna ha confermato questa tradizione, riconoscendo alla Santoreggia la proprietà di stimolare le funzioni cerebrali e fisiche in chi ne fa uso. La Santoreggia è 13 2


considerata quindi ancor oggi una delle erbe afrodisiache piĂš rinomate. E' uno stimolante dell'intelletto e delle cortico-surrenali. E' risaputo che, a volte, certe defaillances di tipo fisico sono da attribuirsi ad una mancanza di stimoli a livello intellettivo. Chi non riesce a trovare nel proprio io quelle motivazioni che determinano una risposta positiva sul piano erotico, potrĂ avvalersi dell' aiuto proprio della Santoreggia che agisce brillantemente proprio sul piano mentale poichĂŠ accende la fantasia, favorisce l'immaginazione e rafforza e tonifica i nervi ed i muscoli, rendendo piĂš potente la spinta sessuale. N.B. Non improvvisate, chiedete sempre al vs medico di fiducia Le erbe non sono innocue!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Piante Per ridurre L'inquinamento domestico

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Nelle grandi città ci si attrezza in questi giorni per ridurre il livello di inquinamento atmosferico, ricorrendo alle targhe alterne o al blocco del traffico. Bisogna considerare però che lo sviluppo tecnologico e l'aumento dei consumi energetici non influiscono solamente sull'aria che respiriamo negli ambienti esterni, al contrario, tali sostanze nocive si concentrano in maniera più elevata proprio nei piccoli spazi, dove viviamo e lavoriamo. In ogni ambiente chiuso, si concentrano inoltre fonti inquinanti legate alla presenza di oggetti d'arredamento, animali e persone: basti pesare ad esempio alla polvere che proviene da tappeti, divani e moquette, al fumo delle sigarette, ai peli di cani e gatti o ancora alle esalazioni prodotte da detersivi e solventi. Per chi volesse risolvere il problema in maniera definitiva, sono in commercio impianti di depurazione dell'aria di semplice istallazione, che possono quindi essere utilizzati anche in ambienti privati. Ne esistono diverse tipologie, a ventilazione o ad aspirazione: in generale, garantiscono un ricambio d'aria continuo e costante e, per un appartamento di media metratura, il costo si aggira intorno ai 400 euro. Per una soluzione meno perentoria ma sicuramente efficace, è possibile ricorrere a un antidoto più naturale. Esistono infatti diverse piante che svolgono un'azione di assorbimento contro i principali agenti inquinanti. In particolare le piante e i fiori tropicali, abituati in natura a svolgere un'azione assorbente attraverso l'umidità ambientale, sono perfetti per purificare anche i piccoli spazi; si tratta inoltre di piante particolarmente ornamentali, ideali per dare un tocco di classe in più all'arredamento. In commercio se ne trovano diverse specie. Tra quelle più comunemente reperibili presso vivai e fioristi, segnaliamo: - Ficus benjamina: tra le piante d'arredamento più conosciute, è anche in grado di purificare l'ambiente da fumo di sigaretta, gas dei fornelli, esalazioni tossiche provenienti da smalti e vernici. Nonostante sia molto decorativa, non è adatta però per chi non è dotato di pollice verde: si tratta infatti di una pianta che necessita di cure costanti e mal si adatta a temperature troppo rigide o troppo secche. - Felce di Boston: bella e decorativa come la precedente, ha bisogno però di meno attenzioni. Sopravvive anche in ambienti poco luminosi e sopporta la siccità. E' tra l'altro un ottimo purificatore: fa da filtro anche contro le radiazioni provenienti da apparecchiature elettriche. - Spatifillo: pianta molto ornamentale, grazie ai grossi fiori bianchi a forma di foglia, ha la particolarità di assorbire smalto e acetone: è indispensabile dunque per chi ama dipingersi le unghie! Attenzione però: si tratta di una pianta acquatica, che necessita quindi un'idratazione costante. - Edera variegata: semplice e poco impegnativa, questa pianta, dalle foglie 13 variegate e cadenti, fa la sua figura in qualsiasi stanza della casa. Assorbe 4 radiazioni da computer, stereo e apparecchi radiofonici in genere, oltre a essere


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Pulizia del viso

Con il cambio di stagione è particolarmente indicato fare una pulizia del viso. Elimina le cellule morte, favorisce l’ossigenazione dei tessuti, fa penetrare meglio un trattamento idratante/nutriente per compensare lo “stress” estivo della pelle e la prepara a fronteggiare freddo invernale. In un’autarchica gestione della vostra bellezza (magari dettata anche da penuria di moneta) vi consiglio come organizzare nel vostro bagno un trattamento viso completo: pulizia al vapore, scrub tonificante e maschera idratante, disdegnando il lettino dell’estetista. Fate bollire due litri d’acqua in una pentola, al momento del bollore aggiungete 50 g di foglie d’ortica se avete la pelle impura, 50 g di fiori di camomilla per la pelle secca/sensibile, oppure 50 g di tarassaco se avete una pelle più matura (gli anni che passano…). Versate il tutto in una bacinella, avvicinate il viso e coprite la testa con un asciugamano, creando una saunetta. Resistete almeno per 5-10 minuti (chi bella vuole apparire bla bla…) dopo di che consiglio alle più esperte di far uscire i punti neri aiutandosi con una velina di carta (mai a mani nude, si può rischiare di prendere delle infezioni) oppure , chi teme di non avere una buona manualità può sfregare la velina nei punti critici, naso, mento come un leggero peeling, favorendo così la rimozione dei punti neri. L’acqua del suffumigio può essere usata anche come lozione tonica: bagnate un batuffolo di cotone e con questo tamponate ritmicamente il viso, oppure bagnate una garza grande ed applicatela direttamente sul viso. Dopo il vapore si può fare questo scrub tonificante -indicato per le pelli normali- composto da: 1 cucchiaino di argilla, 1 cucchiaino di yogurt, 1 cucchiaino di olio di germe di grano e un pizzico di sale fino o zucchero. Si massaggia l’impasto ottenuto sul viso, insistendo su fronte, naso e mento, poi si risciacqua con acqua tiepida. Infine si passa al nutrimento della pelle con una maschera a base di panna e miele. Mescolate in una ciotola 2 cucchiai di miele con 2 cucchiai di panna liquida ed applicate il composto sulla pelle. Lasciate agire per almeno 20′ e poi risciacquate alternando acqua tiepida e fredda Maschera allo yogurt con spremuta d’ arancia Prendete un vasetto di yogurt ,spremete ¼ di un ‘arancia, mescolateli; distribuite in maniera uniforme sul viso, proverete una piacevole sensazione 13 6


di freschezza e sentirete la pelle più distesa. Dopo cinque minuti risciacquate abbondantemente. Se in questo momento vi sentite pigri e stanchi, e volete donare un po’ d’energia alla vostra pelle ..questo è il rimedio giusto per voi. Maschera appetitosa al miele Prendete una mela, due cucchiai di miele, un cucchiaio di farina d’avena, amalgamateli fino a crearne un composto. Applicatelo sulla pelle pulita, tenetelo per 15 minuti, poi risciacquare con acqua calda. Maschera nutritiva Prendete due cucchiai di miele, tre cucchiai di olio d’oliva e un uovo intero. Mescolate il tuorlo d’uovo, l’olio e il miele. Una volta amalgamati aggiungete l’albume, chiudete tutto in un contenitore e agitate bene prima dell’ applicazione. Maschera alla crusca Create una miscela con due cucchiai di crusca, un cucchiaio di olio d’oliva e un tuorlo d’uovo. Applicatela per dieci minuti, poi rimuovetela con acqua calda. Maschera con farina bianca Prendete mezzo bicchiere di farina bianca e aggiungete del latte fino a formare un impasto. Applicatelo sul viso e lasciatelo per 15-20 minuti,risciacquate con acqua calda. BICARBONATO Con il bicarbonato è possibile fare un’accurata pulizia del viso. Basta scioglierne un cucchiaio scarso in un litro di camomilla e riscaldare il tutto fino a quasi farlo bollire. Successivamente, con un asciugamano sulla testa, basta appoggiare il viso sui vapori prodotti per almeno 10 minuti. Fatto ciò non resta che togliere i punti neri e le impurità con un fazzoletto di cotone pulito o con un pezzo di carta. Maschera nutriente Se il problema è la secchezza cutanea, frequente in estate specialmente dopo l’esposizione al sole, molto indicata è una maschera nutriente, a base di miele, olio ed uova. Per prepararla, occorre mescolare due cucchiai di miele, tre cucchiai di olio d’oliva e un tuorlo d’uovo. All’amalgama si aggiunge quindi un albume, agitando tutto dopo averlo versato in un contenitore. Il miele è un ingrediente naturale che ritroviamo anche in altre maschere o trattamenti per la pelle del viso. 13 7


Scrub per il viso al miele Tra questi, è consigliato lo scrub per il viso al miele. E’ sufficiente massaggiare il viso con il composto ottenuto mescolando in una tazzina un cucchiaio di miele e un pizzico di sale e dopo qualche minuto risciacquare con acqua fredda. Maschera esfoliante Se si vuole ottenere un effetto esfoliante, si possono mescolare due albumi con della farina d’avena, applicando la maschera così ottenuta sul viso e risciacquare dopo cinque minuti.

Cetriolo e lime per rinfrescare le pelli miste e grasse Il cetriolo è l’ingrediente da prediligere nel caso in cui si voglia purificare e rinfrescare allo stesso tempo la pelle del viso. Particolarmente indicata per le pelli grasse e miste è una maschera dalle proprietà purificanti e rinfrescanti, che si ottiene con ingredienti come lime, cetriolo e yogurt. Dopo aver fatto bollire per pochi secondi una fetta di cetriolo e averne ricavato una poltiglia, si aggiunge il succo di lime, appena tirato fuori dal frigo, e lo yogurt. L’amalgama viene tenuto in posa sul viso per 10 minuti, e si sciacqua con acqua tiepida. Al termine, si tampona il viso con un batuffolo di cotone imbevuto di succo di lime, utile per prevenire la formazione dei punti neri. Maschera alla farina d’avena La maschera alla farina d’avena, che si ottiene mescolando due cucchiai di farina d’avena e un cucchiaio di bicarbonato di sodio con un po’ d’acqua, puo’ essere utilizzata anche per detergere sia viso che corpo. Consigli per una corretta applicazione della maschera E’ importante applicare la nostra maschera sulla pelle ben detersa, magari subito dopo la doccia, quando i pori sono dilatati dal calore e pronti a ricevere i prodotti. Per favorire un completo assorbimento degli ingredienti, è utile applicare una pellicola sul viso durante il tempo di posa e eliminare al termine gli eventuali residui rimasti dopo il risciacquo con una spugnetta morbida. Al termine della maschera, si applica il tonico e la crema idratante. 13 8


Crema per Rinforzare le Ciglia In questa ricerca l'elemento principale è proprio l'olio di ricino infatti è uno dei prodotti naturali piÚ efficaci per rinforzare le ciglia: può essere usato anche da solo, dopo averlo profumato con olio essenziale, preferibilmente di lavanda. Ingredienti: 1 g di mallo di noce verde, 5 ml di olio di ricino cosmetico, 20 g di vasellina, due o tre gocce di assenza di lavanda. Fate fondere la vasellina emulsionatela con gli altri ingredienti, lasciate raffreddare e poi usate la crema per spalmate le ciglia, facendo naturalmente attenzione agli occhi.

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Aglio (ipertensione, arteriosclerosi, circolazione) Alga Kelp (obesità, cellulite, metabolismo) Aloe vera (disintossicante, infiammazioni, antivirale) Altea (bronchite, catarro, tosse) Ananas (effetti diuretici, digestivi, antinfiammatori) Artiglio del diavolo (infiammazioni, reumatismi) Bardana (acne, eczemi, psoriasi) Betulla (cellulite, ritenzione idrica, iperuricemia)

Calendula (regolazione ciclo mestruale, irritazioni) Centella (cellulite, circolazione, emorroidi) Cumino (appettito, digestione, aerofagia) Echinacea (sistema immunitario, herpes, prostatiti) Equiseto (effetti rimineralizzanti ed antinfiammatori) Erba medica (appetito, anemia, convalescenza) Eucalipto (tosse, catarro, raffreddore) Fieno greco (convalescenze, allattamento, rachitismo) Finocchio (digestione, aerofagia, colite) Frassino (antinfiammatorio, diuretico, antiossidante) Garcinia (obesità, colesterolo, trigliceridi) Ginkgo (circolazione, radicali liberi, memoria) Glucomannano (obesità, stitichezza, colesterolo) Guaranà (astenia, dimagrimento, tonico antifatica) Iperico (ansia, depressione, agitazione) Ippocastano (cellulite, circolazione, edemi) Malva (stitichezza, tosse e raffreddore) Meliloto (cellulite, circolazione, flebiti) Mirtillo nero (emorroidi, vista notturna, diarrea, couperose) Mirtillo rosso (circolazione, diarrea, couperose) Ortosifon (cure dimagranti, diuretico, depurativo) Papaia (cellulite, ritenzione, digestione) Pilosella (cellulite, ipertensione, ritenzione) Rosa canina (vitaminizzante, difese immunitarie) Salice (raffreddore, febbre, dolori reumatici) Spirea ulmaria (cellulite, ritenzione, raffreddore) Spirulina (tonico, sistema immunitario, convalescenze) Tarassaco (cellulite, colesterolo, insufficienza epatica) Tè verde (tonico dimagrante, antiossidante, rimineralizzante) Timo (tosse, catarro, bronchite, meteorismo, diarrea) Tribulus terrestris (ricostituente, accrescimento, fortificante) Valeriana (insonnia, palpitazioni, ansia, agitazione) Vite (cellulite, circolazione, couperose, ematomi)

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Nomenclatura terapeutica Afrodisiaco: aumenta il tono dell'eccitazione sessuale. Antisettico: disinfettante, arresta lo sviluppo dei microbi. Antispasmodico: diminuisce l'eccitabilitĂ del sistema nervoso, calmando le contrazioni muscolari e gli spasmi delle terminazioni nervose. Aperitivo: stimola l'appetito. Aromatico: stimola il gusto e l'olfatto, leggermente eccitante. Cardiotonico: tonifica il muscolo cardiaco. Carminativo: favorisce l'eliminazione di gas dallo stomaco e dall'intestino. Corroborante: rinvigorente. Depurativo: libera il sangue dalle sostanze nocive. Diuretico: facilita l'attivitĂ renale. Eccitante: stimolante delle funzioni vitali. Emolliente: attenua le infiammazioni. Energetico: accresce le forze vitali. Eupeptico: sostanza che facilita la digestione. Ipotensivo: abbassa la pressione arteriosa. Nervino: tonico del sistema nervoso. 14 1


Rilassante: diminuisce le contrazioni dei muscoli striati. Rubefacente: sostanza di uso esterno che strofinata sulla pelle richiama localmente una maggior quantità di sangue. Stimolante: aumenta la sensibilità nervosa, dà tono al sistema circolatorio e muscolare. Tonico: accresce la vitalità e dà forza ed energia all'organismo. Vasodilatatore: dilata la portata dei vasi sanguigni e aumenta l'elasticità arteriosa e venosa.

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PAROLE INGLESI /FRANCESI IN ORDINE ALFABETICO CON LE RELATIVE TRADUZIONI IN TEMA DI BELLEZZA – ESTETICA – ALTRO FEMMINILE A Anti-aging = prodotto per la prevenzione dei danni causati dall’invecchiamento (amer.) B Bleach to = schiarire Blusher = belletto per le guance, sinonimo di fard (ingl.) Body cream = crema per il corpo, dopo bagno/doccia (ingl.) Body care = cura del corpo (ingl.) Body lotion = lozione per il corpo, idratante per il corpo (ingl.) Body oil = olio per il corpo (ingl.) C Cachet = colorante per capelli; tintura temporanea (fr.) Cream wash = crema detergente di pulizia (ingl.) Couperose = affezione della pelle, genera macchie rossastre (fr.) Cleansing lotion = latte detergente D Day cream = crema da giorno per viso e collo (ingl.) Deep cream = crema per la cute, agisce in profondità (ingl.) E Eau de toilette = acqua da toletta (fr.) Eye liner = cosmetico per il contorno occhi (ingl.) Eye shadow = ombretto (ingl.) Eye contour cream = crema per il contorno occhi (ingl.) Emollient cream = crema emolliente (ingl.) F Fard = belletto per il viso che si stende con il pennello sinonimo di blusher (fr.) 14 3


Foam bath = bagnoschiuma (ingl.) Foundation cream = crema base fondotinta per il viso (ingl.) Fragrance free = senza profumo G Glossy = lucidalabbra (ingl.) H Hand cream = crema per le mani (ingl.) Henné = tintura naturale per capelli (der. Ar.) Hydrating cream = crema idratante (ingl.) J Jeunesse = giovinezza (fr) L Lifting = trattamento per l’eliminazione dei segni dell’invecchiamento (ingl.) Lip gloss = lucidalabbra (ingl.) Lip-stick = rossetto per labbra (ingl.) Look = immagine M Make-up = trucco per il viso sinonimo di maquillage (ingl.) Manicure = trattamento per la cura e la bellezza delle mani (fr.) Mask = maschera di bellezza (ingl.) Mousse = schiuma (fr.) Maquillage = trucco per il viso sinonimo di make up (fr.) Moisture to = idratare Make – up remover = struccante (ingl.) N Night cream = crema da notte (ingl.) Nuance = sfumatura di colore (fr.) Nourishing = nutriente (ingl.) O Oil free = caratteristica di prodotto non grasso per pelli grasse (ingl.) P 14 4


Peeling = rimozione delle impurità del viso mediante esfoliazione superficiale della pelle (ingl.) Poudre = cipria (fr.) Protective cream = crema protettiva (ingl.) R Rouge = rossetto (fr.) S Scrub = prodotto cosmetico abrasivo per la rimozione delle impurità della cute (ingl.) Self tanning = autoabbronzante (ingl.) Shampoo = detergente schiumogeno per capelli (ingl.) Skin = pelle (ingl.) Smoothing = levigante (ingl.) Soin = cura S.P.F. sun protective factor = fattore di protezione solare (ingl.) Sun protective = protezione solare (ingl.) Sensitive skin = pelle sensibile (ingl.) Sooth to = lenire (ingl.) Soothing cream = crema lenitiva (ingl.) T Tan = abbronzatura (ingl.) Treatment = trattamento (inglese) V Vaporisateur = vaporizzatore (fr.) W Water-proof = impermeabile (ingl.) Water resistant = resistente all’acqua (ingl.)

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Cromoterapia ROSSO Il rosso è uno stimolante fisico e delle emozioni, favorisce la passione, l'ambizione e l'impulso sessuale. Aumentà la vitalità e l'energia segnala attenzione e temperamento fiero. Utile nei problemi di obesità, emmorroidi, stitichezza. Rinvigorente, vitale, attivante, combatte l'esaurimento, l'artrite, sciatica e problemi alle articolazioni inferiori. Personalità del soggetto: protagonista, competitivo, spossante, estremista, focalizzato, energico, fisico, sano, vitale. ARANCIO L'arancio è il colore di chi a bisogno di ottimismo, dell'istintualità e del piacere dei sensi è un colore allegro, antidepressivo e rende l'ambiente felice, anti-autoritario. Sul piano fisico favorisce la circolazione, scioglie le tensioni in modo particolare nella schiena. Personalità del soggetto: espansivo, costruttivo, energico, eccitabile, socievole, estroverso, frettoloso, gioioso, sicuro. GIALLO Il giallo porta rilassamento dove c'è tensione nella musculatura dovuto a nervosismo, tensione, paura, ansia e stimola la digestione. Indicato per le persone che sentono mancanza di coinvolgimento hanno desiderio di controllo e profonda insicurezza. Stimola l'attività mentale e porta fiducia e sicurezzadonando gioia. Personalità del soggetto: Porta a termine, dominante, intelletuale, coraggioso, responsabile, insicuro, coordinato, socievole e coordiale. VERDE Il verde è il colore dell'amore del cuore. Aiuta ad ispirarsi e ad aprirsi ai sogni e desideri. Ottimo per le persone iperattive senza impegno personale. Porta stabilità ed equilibrio fisico, ottimo per la zona giorno della casa. Personalità del soggetto: equilibrio, coscienzoso, circospetto, armonioso, comprensivo, contento, riservato e ordinato. 14 6


TURCHESE Il turchese è un calmante, sollecita interesse, scioglie la tensione, rende tolleranti, generosi e più giovani e freschi. La personalità del soggetto turchese: calmo e sicuro, comunicativo, vacillante, equilibrato, consapevole, ottimista, abile ma con una tendenza all'infantilismo. BLU Il blu dona pace e tranquillità, rende più facile la comunicazione interpersonale, rilassante invitante ottimo per la meditazione e dona equilibrio. La personalità: Rilassato, quieto, si tira spesso indietro, insicuro, organizzato, creativo, indolente, sensibile, inibito e onesto. Colore adatto agli insegnanti, venditori, agli artisti e chi svolge un lavoro di gruppo. VIOLA Il viola porta quiete di spirito, pace e amore, attenzione per gli altri, ottimo per la meditazione, preghiera e aiuta la concentrazione. La personalità del sogetto è: calmo e sicuro, comunicativo, vaccillante, equilibrato, consapevole, sognatore, ottimista, infantile, abile. MAGENTA Il magenta aiuta ad alzare il livello di energia, formale e festivo, imperioso, energico. E' consigliato non di indossarlo spesso. Personalità: compassionevole, perspicace, cooperativo, stimolante, affettuoso, amorevole, vigoroso e saggio.

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Colori e abbigliamento: L'uso dei colori è molto importante anche nell'abbigliamento. •

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ROSSO: Temperamento a volte aggressivo. Chi si veste di rosso si fa senza ombra di dubbio notare. Il rosso può essere legato anche ad aggressività o incontinenza sessuale. Indicato per problemi circolatori (stasi, geloni, freddolosità, ecc). Molto utile è l'uso di calzini e guanti rossi per migliorare la circolazione periferica. Nell'impotenza maschile è utilissimo indossare slip o costumi da bagno rossi. ARANCIONE: Chi lo indossa esprime gioia e affermazione del suo Io, buonumore e altruismo. Consigliato ai reumatici e come attivatore dell'intestino (stipsi). Per le donne che hanno difficoltà a concepire per problemi psicologici. Ricordare che l'energia elettromagnetica dell'arancione è sulla stessa frequenza vibratoria della catena del DNA. GIALLO: Chi indossa giallo si sente bene con se stesso; è infatti il colore associato al senso di identità, all'Io, all'estroversione. denota sempre una forte personalità. Utilizzarlo stimola la razionalità e il cervello sinistro, migliora le funzioni gastriche e tonifica il sistema linfatico. VERDE: E' il colore dell'equilibrio energetico. Chi lo indossa cerca l'equilibrio e la riflessione. Il suo effetto è rilassante e rinfrescante, quindi in caso di emicrania o insonnia. BLU CHIARO: Le persone che vestono di blu chiaro tendono all' introversione e a una certa chiusura esterna. E' il colore del temperamento flemmatico BLU SCURO (INDACO): Adatto a persone particolarmente tese e nervose. E' indossato da persone riservate e molto chiuse che vogliono vivere nel loro mondo. VIOLA: Le tonalità più chiare esprimono sensualità, le più scure spiritualità. Comprende il blu e il rosso (sacro e profano). E' fortemente controindicato nelle depressioni NERO: Snellisce la figura. Può essere portato di sera ma evitato di giorno, poiché blocca la penetrazione cutanea delle radiazioni elettromagnetiche dei colori e gli scambi con l'esterno. E' un colore che


tende a devitalizzare la persona e nel caso di biancheria intima a raffreddare la sessualità e a lungo andare di danneggiare la sfera riproduttiva. Esalta il rosso (forza e potere), con il giallo esalta il potere intellettuale e con il rosa il potere sociale. Il nero è da evitare in caso di depressione. •

BIANCO: Rivitalizza tutto l'organismo. E' un colore fresco e solare che apporta energia. GRIGIO: Le persone che indossano il grigio pongono una barriera tra sé e il mondo. Era il colore delle autorità che volevano mettere un chiaro distacco con il "resto". MARRONE: La preferenza di marrone simboleggia mancanza di radici però al contempo aiuta ad essere pratici e non dispersivi

Colori e psicologia: La psicologia dei colori descrive il significato psicologico oggettivo delle varie tonalità. ROSSO: E' il principio maschile, attivo; indica il fuoco, la gioia, la festa, l'eccitazione sessuale, rappresenta anche il sangue e le passioni violente. Nell'alchimia rappresenta l'uomo, il sole, lo zolfo, l'oro. Per gli Indiani d'america significa gioia e fertilità. Ha il significato della vita e del calore. Il sangue è rosso. Esso provoca ischemia cutanea, perciò si usa nelle ustioni nelle malattie esantematiche. Il rosso si associa con la circolazione sanguigna e con lo sviluppo cellulare, ed è perciò controindicato in caso di tumore. Scalda il corpo e stimola la produzione di sangue. Molto utile in caso di melanconia e depressione. Stimola la liberazione di adrenalina e fa salire di poco la pressione arteriosa. Il rosso rende loquaci, aperti, premurosi, passionali. Molto utile nelle malattie da raffreddamento, nal mal di gola, nella tosse cronica e nell'asma. Utilissimo per trattare paralisi parziali e totali. GIALLO: E' il colore che più ricorda il Sole, esprime quindi un movimento di espansione. La scelta del giallo quindi è ricerca del nuovo, del cambiamento, della liberazione dagli schemi. Sinonimo di vivacità, estroversione, leggerezza, crescita e cambiamento. Stimola l'attenzione e l'apprendimento, acuisce la mente e la concentrazione. Stimola la digestione (anoressia, inappetenza, flatulenza, emorroidi interne, eczema). Aiuta ad eliminare le tossine attraverso il fegato e l'intestino. 14 9


ARANCIONE: Nella cultura giapponese e cinese è associato all'amore a alla felicità. E' il colore della crescita, simboleggia il sole nascente, è il colore della gioia. Tendenzialmente aumenta la pressione arteriosa. Rappresenta la vitalità , quindi molto utile in caso di irrigidimenti tipo sclerosi, ateriosclerosi; rigenera il tessuto nervoso e ricarica chi è stanco. Stimola la respirazione profonda (asma). VERDE: E' il colore della Natura, del mondo vegetale. Indica immaturità. Per i buddisti rappresenta la vita. E' un colore neutro, rilassante, favorisce la riflessione e la calma. Disintossica e decongestiona l'organismo. E' molto utile in caso di mal di testa, nelle nevralgie e nelle febbri. E usato in tutte le proliferazioni anomale a livello cutaneo: verruche, nei, tumori. BLU: Rappresenta l'intelletto, la verità, la fedeltà, la costanza, Il Blu è il colore della grande profondità, il principio femminile. Per i buddisti rappresenta il Cielo. E' purificante ed è il colore dello spazio. Induce all'introspezione, alla sensibilità, alla calma e serenità. Molto utile in caso di stress, nervosismo, ansia, insonnia, irritabilità e infiammazioni. Ha proprietà antisettiche, astringenti e anestetizzanti. Si usa in tutti i sintomi che sviluppano calore e nei dolori: mal di gola, laringiti, raucedine, febbre, spasmi, reumatismi. BLU INDACO: L'indaco è un grande purificatore del sangue e ha una spiccata azione sulla mente. E' un colore molto freddo e astringente. Induce una forte concentrazione mentale. Si usa nella cataratta. Un vestito blu rilassa chi lo indossa. Nell'illuminazione crea spazio ed è molto rilassante. VIOLA: Sinonimo di intelligenza, conoscenza, devozione religiosa, santità, sobrietà, penitenza. E' il colore con la maggior frequenza e l'energia più alte dello spettro visibile. Rappresenta la porta dell'aldilà. E' il colore del cervello destro (analogico). Il viola ha una grande influenza sul sistema nervoso: epilessia, meningite, crampi, tumore, debolezza reni. E' rilassante e utilissimo nei traumi del cranio, nell'insonnia. BIANCO: Rappresenta la luce, la semplicità, il sole, l'aria, l'illuminazione, la purezza, l'innocenza, la castità, la santità, la sacralità, la redenzione. La luce bianca contiene tutti e sette i colori dell'iride, è vitalizzante, rigenera l'organismo, schiarisce la mente.

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GRIGIO: E' neutro. Simboleggia la depressione, l'umiltà. Indossato pone una barriera tra sé e gli altri. Andrebbe evitato da i paurosi NERO: Rappresenta l'oscurità, il vuoto, il male. E' un non-colore, cioè è assenza di colore, e tuttavia viene utilizzato per rendere più densi altri colori. In genere si indossa perché attira, in quanto si rimane nascosti da un velo di mistero. Pone una barriera tra la persona e il mondo. Ha un effetto depressivo. MARRONE: Rappresenta il colore della Madre Terra, del legno, per cui si associa alle cose solide e durature. La preferenza di marrone simboleggia mancanza di radici però al contempo aiuta ad essere pratici e non dispersivi. E' ottimo come colore nei pavimenti perché rappresenta la terra, da stabilità. ROSA: Rappresenta l'amore e la gentilezza. Agisce in maniera spiccata sul sistema nervoso rilassandolo e migliorando la vista.

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INDICE: Il Paese delle Erbe………………………………………………… Introduzione ……………………………………………………… Parte prima: Piante, Droghe e principi attivi …………………….. Parte seconda: Come riconoscere le principali famiglie vegetali .. Parte terza: Raccolta e conservazione …………………………… Parte quarta: Le preparazioni erboristiche ………………………. Parte quinta: Formule e corrispondenze di base ………………… Tabelle ad uso pratico ……………………………………………

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BIBLIOGRAFIA F. Mearelli – M. Scrignani: TERAPIA MODERNA CON TINTURE MADRI GEMMODERIVATI E OLIGOELEMENTI – Edizioni Planta Medica – ed. Maggio 1992 Marzio Predetti: L’ERBORISTA MODERNO – Studio Edizioni – ed. Aprile 1980 Autori vari: SEGRETI E VIRTU’ DELLE PIANTE MEDICINALI – Selezione dal Reader’s Digest ed. 1980 Umberto Boni – Gianfranco Patri: LE ERBE medicinali aromatiche cosmetiche – Fratelli Fabbri Editori – edizioni v. Ivano Morelli: I PRINCIPI ATTIVI DELLE PIANTE MEDICINALI – Edagricole – ed. 1981 Francesco Perugini: LE NOSTRE PIANTE MEDICINALI – Ed. Junior – ed. 2000 Giorgio De Maria: ERBE E PIANTE MEDICINALI – Fratelli Melita Editori – ed. 1981 Massimo Rossi: TINTURE MADRI IN FITOTERAPIA – Studio Edizioni – ed. 1992

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Walter Culicelli – Marco Sarandrea ecc.: FLORA ERNICA – Tofani Editore – ed. 1999 Ingrid e Peter Schonfelder – LA FLORA MEDITERRANEA – De Agostini – ed. 1986 Fernando Piterà – COMPENDIO DI GEMMOTERAPIA CLINICA – De Ferrari ed. – 2° ed. 1996 L. Pomini – ERBORISTERIA ITALIANA – Ed. Vitalità – 1981 S. Pignatti – FLORA D’ITALIA – Edagricole

Grazie per essere arrivati in fondo

Dott.Pietro Mazzuca

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