Portfolio. architettura
“Stando nel Sant’ Andrea di Mantova ho avuto la prima impressione del rapporto tra il tempo e l’architettura; vedevo la nebbia entrare nella basilica, come l’elemento imprevedibile che modifica e altera, come la luce e le ombre, come le pietre ridotte e lisciate da piedi e dalle mani di generazioni di uomini. L’architettura era uno dei modi di sopravvivere che l’umanità aveva ricercato; era un modo di esprimere la sua fondamentale ricerca della felicità” _Aldo Rossi, Autobiografia scientifica
4
Contatti Lorenzo Casagni 13 Luglio 1992, Firenze, Italia Via Madonna del Violo n°66 Poggio a Caiano, Prato +39 3357739260 lorenzocasagni@stud.unifi.it
Conoscenze informatiche Sistemi operativi Mac OS X
Grafica e postproduzione Photoshop
Windows
InDesign
Disegno e modellazione Autocad ArchiCAD (BIM)
Lightroom
Testo e calcolo Excel Word
Conoscenze linguistiche Inglese livello B2 Istruzione Dal 2011 Iscritto al corso di laurea magistrale in Architettura, presso l’Univerità degli Studi di Firenze, Facoltà di Architettura 2007 - 2011 Diploma conseguito presso l’Istituto superiore A. Gramsci di Prato
5
Viaggi
InterRail attraverso l’Andalusia: Valencia, Cordoba, Cordoba, Granada, Sevilla
2016
2016 Londra, UK 2015 Barcellona, Spagna 2014 Bregenz, Coira, Vals, Austria e Svizzera 2014 Praga, Repubblica Ceca
Interessi Fotograifa
Libri
Attività sportiva
Network
Viaggi
Esperienze rilevanti 2016 Workshop accademico presso la Torre FIAT di Marina di Massa, progettata da Vittorio Bonadè Bottino nel 1933. Attraverso la guida dei professori dell’Unifi sono state affrontate tematiche quali: tecniche di rilievo fotogrammetrico, caratterizzazione materica e analisi del degrado nell’architettura contemporanea.
Maggio
2014 Workshop accademico presso San Possidonio, Modena, Aprile il comune è stato uno dei maggiormente colpiti dallo sciame sismico del 2011 che si è abbattuto nel modenese. In seguito ad una campagna di rilievo architettonico nel periodo di soggiorno, nei mesi successivi sono state avanzate ipotesi di consolidamento strutturale sul patrimonio storico. 2014 Viaggio di studio nella città austriaca, Breghens e nei comuni svizzeri del Cantone dei Grigioni, Coira e Vals. l’itinerario ha percorso i luoghi della produzione architettonica dell’ Architetto Peter Zumthor, Pritzker Prize 2009
Febbraio
6
Carrara, l’artificio della Natura Tema Parco urbano adibito a laboratori e piccole case per artisti Corso Laboratorio di Progettazione IV tenuto dalla prof.sa Maria Grazia Eccheli Data Ottobre 2014 -Luglio 2015 Team Casagni Lorenzo e Vieri Cardinali Introduzione Il progetto si inserisce in un’ottica di riconversione dell’area sub urbana mediante l’installazione di laboratori per artisti così che l’arte della scultura del marmo carrarese non vada perduta ma anzi si rinnovi l’interesse per un settore che attualmente è rivolto solo all’esportazione
7
La storia geografica Una strada tra la montagna e il mare, il fiume denominato poi Carrione, che scende serpentino, scava il terreno in una ripida discesa dall’Apuane al mare . Gli uomini ne seguirono presto il corso. Nasce Carrara che con la sua strada cardine, la Carriona, instaurerà un legame imprescindibile col territorio, manifestando la volontà di mettere in comuicazione, proprio come fa la natura, elementi e mondi apparentemente distanti.
L’orizzontalità del Tirreno e la verticalità delle vette Apuane si fondono in pochi chilometri di costa. In questo contesto di tensioni eterne il fiume e la strada trovano equilibrio in uno scopo comune. Il comporre in architettura trova una sua declinazione nell’orografia dell’area San Martino, un lotto costeggiato da Via della Stazione direttrice pressochè parallela alle due generatrici della città.
8
9
Descrizione del progetto A Nord della strada, a Ovest rispetto il parcheggio del Tribunale si innesta il lotto in oggetto. Su di esso il progetto prevede: un complesso di laboratori per artisti del marmo, che abiteranno in loco presso delle piccole case atelier. La struttura sarà fruibile anche per i visitatori che vi si recheranno per poter ammirare le opere localizzate all’interno di un
apposito percorso separato dalle officine di lavorazione che tuttavia consentirà la vista. Il lotto stesso per sua conformazione con estensione in lunghezza sembra rievocare la genesi di Carrara: “la strada”, tramite la quale i blocchi di marmo arrivano ai laboratori degli artisti, vengo lavorati e dunque ripartono sotto la loro nuova veste scultorea.
10
7_
Disposizione planimetrica
La proposta progettuale è caratterizzata da pochi segni basati sulla linearità compositiva. Il profilo collinare del lotto viene scavato ricavarne lo spazio dei laboratori del marmo. Un taglio netto divide la collina dalla strada, un muro che rievoca i profili netti delle cave. Una grande vela in Calcestruzzo armato, lunga quanto l’estensione dello spazoio lo protegge e ne definisce
6_
la volumetria. I camion con il marmo entrano direttamente nello spazio di lavoro per poi facilmenteuscirne, riconnettendosi all’asse viario. Tutto il progetto è scandito da una maglia quadrata di dimensioni 12x12. In planimetria i segni sono 3. La corte dell’acqua, la corte delle abitazioni e lo scasso nel terreno, rievocazione della
5_
11
4_
9_ 3_
1_
8_
rovina. Tutti i percorsi sono incastonati nella collina ed abbracciati dalla vela. Il più basso è appunto quello dei laboratori, mentre alla quota del parcheggio di fronte al tribunale, inizia il percorso pedonale, è questo l’ingresso per i non addetti ai lavori.
1_Rampa di accesso per i mezzi 2_ Laboratori del marmo 3_Accesso visitatori 4_Corte dell’ acqua 5_Corte delle abitrazioni 6_Bar e servizi 7_Parco urbano 8_Via della Stazione 9_Lotto del Tribunale
12
Non ha l’ottimo artista alcun concetto c’un marmo solo in sé non circonscriva col suo superchio, e solo a quello arriva la man che ubbidisce all’intelletto. _ Michelangelo Buonarroti
13
14
Assenza. Comporre nelle cesure della storia Tema Ricostruzione della Tore Diberta e di un nuovo museo ipogeo Corso Laboratorio di Progettazione dell’Architettura V tenuto dal prof. Arrigoni. Curatrice della materia arch.Milena Blagojevic Data Ottobre 2015 - Marzo 2016 Team Casagni Lorenzo, Vieri Cardinali e Benedetta Franci Introduzione Il titolo riassume il tema attorno al quale ruota il laboratorio. Il caso studio è il borgo di Sansepolcro nella Alta Valle Tiberina: la ricostruzione di Torre di Berta, il ridisegno della piazza che la accoglie e la ricollocazione del dipinto del Battesimo del Cristo di Piero della Francesca sono le finalità del programma; la lacuna, la discontinuità e la memoria come matrici dell’azione trasformatrice.
15
La storia del borgo Posta ai piedi dell’ultimo tratto dell’Appennino toscano, Sansepolcro domina l’Alta valle del Tevere, che si apre in un vasto anfiteatro montano e collinare. La fondazione del borgo è tradizionalmente attribuita a dei pellegrini di ritorno dalla terra Santa che in questo luogo edificarono un reliquiario; nello stesso luogo che diverrà poi il centro cittadino. La torre venne realizzata nel XII secolo, come torre angolare di un gruppo di edifici presso
l’abbazia benedettina di San Giovanni Evangelista. Nel 1868 furono abbattuti gli edifici confinanti con la torre realizzando così l’attuale piazza. In questo modo la Torre di Berta divenne fulcro della piazza nonchè elemento identitario per la cittadinanza di Sansepolcro. Venne distrutta nella notte tra il 30 e il 31 luglio 1944, in un’azione militarmente insensata, dei soldati tedeschi in ritirata.
16
17
0 1 2
Descrizione del progetto Oggi non rimane che la memoria di un tempo perduto. Il progetto si pone come principio generatore la volontà di restituire al luogo il proprio simbolo identitario, un ‘icona tra le icone, che lo stesso Piero della Francesca raffigura sullo sfondo dei suoi dipinti; omaggio alla sua città natale. Il programma prevedeva inloltre l’individuazione di una nuova “casa” per il capolavoro di Piero, il Battesimo di Cristo. Il progetto individua la colloca-
5
zione dell’opera, ai piedi della torre nel nuovo museo ipogeo. Il confronto tra due entità avvine per contrastanto: la torre, con il suo volume slanciato nell’angusto spazio della piazza sovrasta il museo avvolto nel grembo terrestre, invisibile anche a coloro che percorrono la piazza. La torre quindi non è solo il sommo belvedere da percorrere per apprezzare la distesa dell’abitato di San Sepolcro e i suoi suggestivi scorci, ma diventa anche accesso al museo sottostante.
10m
18
_1
_2
_3
0
_1 copertura: argilla espansa 6cm; doppia guaina bituminosa sp.4mm; isolante termico 6cm; massetto delle pendenze (2%); lamiera grecata con getto di completamento in cls armato con rete elettrosaldata; trave acciaio HEB 220 _2 tamponamento esterno: in mattoni faccia vista dimensioni UNI; struttura metallica a mensola e ancoraggi anti-ribaltamento; struttura portante in acciaio HEB220; rete porta intonaco; finitura interna intonaco cementizio sp.1,5 cm _3 Pavimentazione: lastre di arenaria sp. 2cm; massetto di posa 2 cm; lamiera grecata con getto di completamento in cls armato con rete elettrosaldata; trave acciaio HEB 220
1
Pianta museo 1_Hall d’ingresso 2_Corridoio 3_Sala del dipinto 4_Deposito 5_Servizi 6_Bookshop Frammenti pagine seguenti: scorcio San Sepolcro, Natività 1470 National Gallery Londra particolare angelo, Madonna del Parto, 1455-1465 Museo civico Monterchi
2
4m
19
_3
_4
_5
_6
_2 0 1 2
5
Descrizione del progetto Il museo diventa il grembo materno della città che riprende tra le proprie braccia il suo dipinto, suggestione dettata dagli atteggiamenti affettuosi delle Madonne che l’artista ha dipinto nel corso della sua vita. Il museo interamente ipogeo è accessibile attraverso la torre che attraverso il suo basamento vetrato invita il visitatore. Una volta entrati il percorso per il museo scende di cinque metri sotto la quota della piazza, con sbarco nella hall.
Lo sguardo del visitatore viene attirato dalla luce naturale che penetra attraverso un taglio nel solaio di copertura, guidandolo nella successione degli ambienti. La sala del dipinto è l’ambiente più ampio del museo. Lo spazio inizialmente risulta compresso per poi arrivare alla visione del dipinto nell’abbraccio del velo che con il suo movimento pare essere appena stato scostato per far conoscere al visitatore il dipinto, enfatizzato sotto la luce della fonte zenitale.
10m
20
21
22
23
24
La bassa modenese, i loghi colpiti Tema Nuovo centro diurno per anziani, progetto di riqualificazione e cambio di destinazione d’uso dell’ex casa del fascio di San Possidonio Corso Laboratorio di Restauro tenuto dal prof. Silvio Van Riel Curatore Arch.Francesco Pisani Data Ottobre 2014 -Settembre 2015 Team Casagni Lorenzo e Vieri Cardinali Introduzione Il comune di San Possidonio fotrtemente colpito dallo sciame sismico che si è abbattuto nel Maggio del 2012, superato il periodo di prima emergenza cerca di ricreare i luoghi della comunità.
25
3
2 4 5
6
2
1 3
7
1
2 7
1
Percorso conoscitivo Prima della fase progettuale è stato effettuata un’analisi conoscitiva del fabbricato, costituita dal rilievo architettonico, caratterizzazione materica e analisi del degrado. Inoltre un’accurata analisi archivistica ci ha permesso di identificare lo sviluppo storico dell’edificio. Da evidenziare infatti il fatto che l’edificio ha subito modificazioni e ampliamenti per sopperire alle necessità dei cambiamenti d’uso avvenuti nel tempo.
1 8
Questi passaggi sono stati propedeutici alla progettazione e indispensabili per effettuare proposte che fosse rispettose della preesistenza. Prospetto lato parco 1_Muratura in laterizi intonacati 2_Laterizi faccia a vista 3_Angolari e sostegni in acciaio e legno 4_Cavi in acciaio 5_Davanzale in pietra 6_Inferiata 7_Cornicione in Laterizio intonacato 8_Elementi prefabbricati in cls
26
Inquadramento territoriale Il lotto d’intervento trova collocazione nei pressi del centro di san possidonio che si identifica con la Chiesa Parrocchiale, principale monumento della cittadina. L’edificio oggetto dell’intervento di ristrutturazione trova localizzazione al margine di un parco pubblico di quartiere, al quale rivolge il retro dell’edificio. Il fronte viene collocato come fondale di una strada che proviene dalla piazza centrale della città.
27
Cenni storici La collocazione, come lo stesso stile dell’edificio era dovuta alla funzione celebrativa svolta dal fabbricato, storicamente edificato negli anni venti come casa del fascio. Durante la seconda guerra mondiale il paese fu sede di intensa attività partigiana e, nell’immediato dopoguerra l’edificio fu convertito nella nuova sede comunale. In seguito ad un ulteriore trasferimento della sede negli anni ‘80, l’edificio che già aveva subito una sopraelevazione verserà in stato di
_Cartolina storica abbandono per diversi anni finchè il sisma del 2012 lo danneggerà irrimediabilmente con il crollo della copertura.
28
29
Descrizione del progetto Il progetto recepisce gli imput dell’amministrazione locale che per tale struttura prevedeva oltre alla trasformazione in un centro diurno per anziani, la presenza di piccoli appartamenti per anziani autosufficienti e funzioni a supporto del centro sanitario di zona dove poter svolgere attività riabilitative motorie. Per far fronte a tali richieste è stato ritenuto opportuno, oltre al ripristino della volumetria esistente prima del sisma, un ampliamento verso il parco concepito come un volume
_Sovrapposto, sezione trasversale monopiano che cerca un dialogo con la struttura preesistente alla quale si avvicina senza toccarla, separata da un diaframma vetrato che segna mediante un fascio di luce la distinzione tra vecchio e nuovo, rispettandone la forma e le aperture. Il volume è concepito come uno spazio di mediazione tra la rigida struttura presistente e le forme organiche del parco, a cui rivolge lo sguardo con la grande vetrata.
30
31
_1
_3
_2
_4
_5
_6
Pianta piano terra
_7
1_Hall d’ingresso 2_Palesta fisioterapica 3_Servizi 4_Sala mensa 5_Vano scale ascensore 6_Sala diurna 7_Cucina
32
33
_4 _2
_3
_6
_7
_5
_1
Pianta piano primo
1_Vano scale ascensore 2_Ballatoio 3_Ingresso 4_Soggiorno, Cucina 5_Disimpegno 6_Servizio 7_Camera