Lungomare

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Lungomare Lorenzo Marra

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Progetto di Lorenzo Marra realizzato durante il corso di Fotografia tenuto da Mario Cresci Diploma accademico di Secondo livello in Fotografia dei Beni Culturali AA 2011 - 2012


Lungomare Lorenzo Marra

“ Il tempo e il mare hanno di queste pause...� Mario Luzi



Introduzione

Vagando lungo il litorale pesarese mi sono lasciato condurre tra un frangiflutti e vecchie case incustodite, senza meta, da viale Trieste fino al porto, soffermandomi ad ogni particolare che colpiva il mio sguardo. Il compagno di questo cammino è stato il mare, sempre lì, protagonista di questi luoghi. È stato quasi un percorso dell’anima, lungo il mare 5

ma non nel mare che, in verità, non amo molto. Lungo la spiaggia ho trovato un tempo irreale; prima dell’arrivo della grande estate tutto sembra immobile, in disuso, quasi abbandonato, niente fa credere che questi luoghi saranno presto pieni di vita. Il mare appartiene a questi posti, li ha mutati e questi vivono per lui, sono in attesa in

un tempo senza fine. Il mare che così tanto ho temuto ora è mio complice. Per voler trovare se stessi si ha bisogno di star da soli. E sono solo in questi luoghi deserti. La pace e la tranquillità mi invadono. Era questo che cercavo.


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“Se la realtà è un flusso continuo che non è possibile bloccare e riordinare, si può scomporlo, guardarne ogni aspetto per quanto minimo, per trovarne li, la quiete e l’equilibrio.” Roberta Valtorta

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“Indicare e descrivere più che spiegare. Raccogliere, indicare e catalogare: per cercare di dare una forma all’attenzione. Sono spazi fragili, complessi, privi di un’evidente precostituita qualità, ma non per questo non interessanti allo sguardo.” Guido Guidi

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“Il concetto di viaggio viene anzi liberato dalla tradizionale e, potremmo dire, conformistica tendenza a cercare il diverso e il rischioso per essere consegnat ad una qutidianeitĂ ricca di situazione banali, che banali non sono.â€? Luigi Ghirri

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“Sono spazi diversi per forma e dimensione, accumulati solo dall’assenza di ogni attività umana.” Gilles Clément

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“ll problema era di porsi di fronte al paesaggio come luogo ignorato e quindi emarginato, escluso; una ricerca del paesaggio dei margini, dell’ ambiguità, del finito.” Arturo Carlo Quintavalle

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“Nell’insistenza di questo sguardo tenace di scrutare la superficie delle cose, la fotografia muove con decisione verso l’inaccessibile e il misterioso che sono nascosti nel nostro paesaggio quotidiano.” Paolo Costantini

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“Un paesaggio è uno stato d'animo.” Henri Frédéric Amiel

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Fulviri for uteri, se atus etrem cepopub linvern imussula rem ac mante fecient eremus, se cotiquos, cupes tessi perte quitus hae fica Sercertem fac opublic atium, quem me tanum, Cuppl. Ad iam iaet, estem dicaste,

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“Non la ricerca formale, non la bellezza delle azioni o dei luoghi, dunque, diventa il centro concettuale del lavoro, ma l’osservazione del reale in tutte le sue stratificazioni dei suoi significati e nei suoi mutamenti, per cercare di capire.�

Roberto Valtorta

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“Se si smette di guardare il paesaggio come l’oggetto di una attività umana subito si scopre una quantità di spazi indecisi, privi di funzione sui quali è difficile posare un nome.” Gilles Clément

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Fonti

Gilles Clement, Manifesto del Terzo paesaggio, Quodibet Roberta Valtorta, Racconti dal paesaggio. 1984-2004. A vent’ anni da Viaggio in Italia. Quaderni di villa Ghirlanda Paolo Costantini, Nuovo paesaggio americano, Electa, Milano, 1987 Michael Jakob, Il paesaggio, Il Mulino A. C. Quintavalle, Muri di carta. Fotografia e paesaggio dopo le avanguardie, Milano, Electa 1993; Salvatore Settis, Paesaggio Costituzione Cemento. La battaglia per l’ambiente contro il degrado civile, Torino, Einaudi 2010.

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Finito di stampare nel giugno del 2012 da SPAZIO 81, Milano 75



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