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Lo Spettacolo Viaggiante 9/10 2022

Position paper di Parchi Permanenti Italiani al nuovo Governo e al Parlamento

Prima della tornata elettorale l’associazione che rappresenta i parchi di divertimento ha segnalato alle forze politiche le esigenze del settore, che il prossimo Governo e il Parlamento dovranno affrontare. Ecco il testo del documento.

PARCHI di divertimento

Le attese dell’industria dei parchi di divertimento e le prossime consultazioni elettorali

Parchi Permanenti Italiani è l’organizzazione di categoria che rappresenta l’industria dei parchi tematici, acquatici, zoo ed acquari italiani. Il settore accoglie oltre 20 milioni di visitatori con un volume d’affari di oltre 400 milioni di euro (dati certificati SIAE 2019) che raggiunge i due miliardi di euro con l’indotto, generato dai fornitori, i pacchetti turistici e dalla ricaduta sulle attività economiche sul territorio.

Il comparto intermedia direttamente oltre un milione di pernottamenti in strutture ricettive ed è un formidabile attrattore turistico, soprattutto per le aree dove si concentra un rilevante numero di strutture, come la Riviera romagnola, quella veneta e il Gardesano. Si tratta di aree che attraggono numerose presenze di turisti stranieri, che da sole ospitano annualmente più della metà dei visitatori del settore, oltre 12.500.000 di persone. Anche le regioni del Centro contribuiscono all’industria turistica ospitando quasi 4 milioni di visitatori, e quelle dell’area più meridionale e insulare, che registrano oltre 3 milioni di visitatori.

L’inserimento dei parchi divertimento tra le imprese turistiche

ristorazione, dei trasferimenti e del commercio – offrendo servizi legati a una forma di popolare divertimento, coinvolgimento fisico e socializzazione, che contribuisce al benessere delle famiglie e alla qualità delle destinazioni turistiche, quanto a proposte per trascorrere il tempo libero.

Da tempo l’industria dei parchi di divertimento ha richiesto di essere inserita tra le imprese turistiche di cui all’art. 4, comma 1) del Decreto Legislativo 23 maggio 2011, n. 79.

Attualmente le imprese del settore fanno riferimento al Ministero della Cultura in quanto ricomprese nel settore dello “spettacolo viaggiante” ma il dicastero non ha mai ritenuto di regolare e sostenere il settore, a differenza di tutte le altre attività di spettacolo, soprattutto nel corso dell’emergenza legata alla pandemia.

Il settore dei parchi tematici, acquatici, faunistici e naturalistici applica da decenni l’aliquota IVA al 10 per cento, analoga a quella applicata ai servizi di ospitalità, ristorazione e trasporti e alle attività di spettacolo. Si richiede pertanto che l’inserimento del settore tra le imprese turistiche conservi l’aliquota IVA di cui al n. 123 della Tabella A, parte III allegata al DPR n. 633/1972 o venga creata un’apposita classificazione, ove necessario, sempre all’interno della medesima parte III.

I dati evidenziati confermano che i parchi tematici, acquatici, faunistici e naturalistici contribuiscano a rafforzare il numero di presenze turistiche – e conseguentemente dei pernottamenti e servizi di

Il settore auspica che il nuovo Parlamento e il Ministero del Turismo si attivino per una corretta classificazione dell’industria dei parchi divertimento all’interno delle imprese turistiche.

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