LOVeat Aprile 2017

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LOVeat Brodetto, ova, salame, zuppa ingresa, carciofoli, granelli e ’r rimanente, tutto a la grolia de la Santa Chiesa. Giovacchino Belli, 1835

In questo numero di LOVeat vogliamo raccontarvi la Colazione di Pasqua, tradizione amata da molte famiglie italiane. La Pasqua, dopo il Natale, è una delle festività più attese dell’anno. È una festa gioiosa che evoca gioia e serenità non solo per il suo significato cristiano, ma anche perché nell’aria c’è odore e colore di Primavera. Come per ogni ricorrenza della religione cristiana anche questa si porta dietro

secoli di tradizioni e ricette tramandate di generazione in generazione. La colazione di Pasqua rientra tra le tradizioni cristiane per festeggiare la fine del digiuno quaresimale con tanti cibi buoni e nutrienti, ma è anche un motivo per riunire famiglie ed amici. Il menù unisce cibi salati e cibi dolci. Torte salate e uova sono tra gli ingredienti principali. La Colomba, dolce il cui valore simbolico è legato alla Pace, viene consumato nel corso della giornata di Pasqua fin dal mattino. Si aprono finalmente le uova di cioccolata, simbolo della Resurrezione, ricche di sorprese che rendono felici i bambini … ma anche gli adulti! Ecco, quindi, qualche idea gustosa ed originale per organizzare una speciale colazione di Pasqua. Non solo pietanze, ma anche spunti per decorazioni e un locale dove trascorrere momenti piacevoli. E infine, in linea con il significato di questa festa che non è solo cibo, ma anche Pace, vi parliamo di un progetto a scopo benefico. Un consiglio: per la decorazioni della tavola ispiratevi anche a LOVeat di Marzo, aggiungendo le nostre decorazioni pasquali e uova decorate, rami di ciliegio, coniglietti di cioccolata e così via.

Buona Pasqua dalla redazione! L’immagine di copertina è di Stefania Zagari con la consulenza di Silvia Ferrante I testi e le immagini sono delle autrici

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indice Hot Cross Buns pag. 8

La Torta Pasqualina pag. 12

Mini Pastiere al cioccolato pag. 16

Mini Casatiello pag. 20

Biscotti di Pasqua pag. 24

Easter Diy ovvero le nostre decorazioni di Pasqua pag. 29

Restart, un progetto solidale pag. 34

Bake Mandara pag. 36

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le autrici

Miriam Bonizzi

www.cartaforno.com

Giulia Possanzini

www.cookingwithjulia.ifood.it

Silvia Ferrante

www.silviaferrante.com

Monica Sgandurra

www.cakegardenproject.com

Giulia Panarelli instagram

in_cucina_con_amore

Stefania Zagari

www.unmetroquadrodicucina.it

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La colazione di Pasqua

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Hot Cross Buns di

Silvia Ferrante www.silviaferrante.com Dei soffici panini dolci ripieni di uva passa e profumatamente speziati che devono il loro nome alla Croce che li decora, simbolo della Crocifissione. Una ricetta pasquale della tradizione inglese che amerete all’istante. ingredienti per 24 pezzi circa per i buns (panini) 860 g di farina 00 250 ml di latte intero 180 g di burro non salato e morbido 100 g di zucchero semolato 4 uova 16 g di lievito di birra secco 1 cucchiaino di sale 100 gr di uva passa (fatta rinvenire in acqua) i semi di una bacca di vaniglia la scorza di 1 arancia la scorza di 1 limone 1 cucchiaino di zenzero grattugiato fresco 1 pizzico di noce moscata 1 pizzico di cannella per la croce 2 cucchiai di olio di semi 150 g scarsi di farina 00 120 g circa di acqua 1 pizzico di sale per lucidare mezza tazza di marmellata di albicocche o di gyngersyrup

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Versate il latte in un pentolino e fatelo scaldare leggermente. Versatelo nella planetaria, azionate a bassa velocità ed aggiungete lo zucchero, il lievito, il sale, il burro a tocchetti, le spezie e le uova. Unite man mano la farina setacciata e fate andare finché l’impasto non risulterà morbido. Aggiungete l’uva passa e fate incorporare bene. Versate l’impasto su di un piano infarinato ed impastate brevemente per far distribuire l’uva passa. Formate una palla liscia e mettetela in una ciotola leggermente imburrata. Ricoprite con pellicola trasparente e fate lievitare in un luogo caldo finché non raddoppierà di volume (circa 1h e 30”). Quando l’impasto avrà lievitato versatelo su di un piano, impastatelo brevemente e formate un tronchetto. Tagliatelo a metà e a sua volta tagliate ogni metà in 12 pezzi uguali. Formate delle palline, mettetele su di una leccarda ricoperta di carta da forno distanziate tra di loro, copritele con della pellicola trasparente e fate lievitare nuovamente in luogo caldo fino al raddoppio (circa 2 h). Quando avranno lievitato preparate l’impasto per fare la croce. Versatelo in una sac à poche e formate delle croci su ogni panino. Mettete a cuocere i buns in forno preriscaldato a 190° per 18/25 minuti o fino a doratura, ruotando la teglia dopo 10 minuti. Quando saranno cotti trasferiteli su di un gratella e spennellateli con la marmellata di albicocche fatta sciogliere sul fuoco o del goldensyrup.


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La

Gran Bretagna è una terra legata alle cerimonie e usanze locali e nella tradizione pasquale inglese non possono mancare gli Hot Cross Buns, panini dolci speziati contenenti uva passa e decorati in superfice da una croce fatta di glassa, pasta frolla o semplicemente incisi. Si preparano solitamente il Venerdì Santo, poiché in passato durante il periodo non pasquale erano vietati. La ricetta è molto antica ed affonda le origini nei rituali pagani in onore della dea Ostre. Sembra che questi panini venissero consumati dai Sassoni durante la festa che celebrava la fine dell’inverno e che la croce rappresentasse le quattro fasi della luna. Successivamente la tradizione è stata ripresa dal cattolicesimo che ha interpretato la croce come il simbolo di Cristo. Molte sono le credenze che si sono sviluppate nel tempo intorno a questi panini, alcune attribuiscono ai Buns proprietà curative, basterebbe donare un pezzetto di Bun per assicurare la guarigione di un malato. Ma quella più bella per me è che un Bun diviso tra due amici proteggerebbe l’amicizia nel corso dell’anno.

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La Torta Pasqualina di

Giulia Panarelli instagram | in_cucina_con_amore Una torta salata di pasta sfoglia ripiena di bietole, uova e ricotta.Perfetta per la colazione di Pasqua! ingredienti per 6 porzioni 3 rotoli di pasta sfoglia già pronta 600 g bietole 200 g ricotta 6 uova 40 g parmigiano grattugiato olio extra vergine di oliva q.b. sale q.b. pepe q.b. noce moscata q.b. occorrente teglia rotonda di 22 cm taglia biscotti o cutter pasquali.

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Lavate accuratamente le bietole e sbollentatele in acqua bollente, scolate bene, tritate e passatele in padella con un filo di olio e un pizzico di sale, fate insaporire per qualche minuto. Per il ripieno lavorate bene la ricotta in una ciotola capiente, unite un uovo sbattuto, il parmigiano ed un pizzico di sale e pepe. Amalgamate bene il composto, incorporate le bietole, aggiungete un pizzico di noce moscata e mescolate fino ad avere un composto omogeneo . Prendete uno stampo circolare di 22 cm di diametro e foderatelo con la carta forno e il primo rotolo di pasta sfoglia, forate la superficie con la punta di una forchetta e versate il composto preparato precedentemente. Aiutandovi con un cucchiaio fate quattro piccoli incavi equidistanti l’uno dall’altro. Sgusciate in ciascun incavo un uovo intero, in modo che durante la cottura diventi sodo, facendo attenzione a non romperli, salate le uova. Chiudete la torta con il secondo disco di pasta sfoglia, forate con i rebbi di una forchetta e ripiegate il bordo del disco della base all’interno, sigillandolo delicatamente. Usate il terzo disco di pasta sfoglia per decorare la torta a vostro piacimento, io ho scelto il coniglio. Spennellate la superficie con uovo sbattuto e infornate nel forno caldo a 180° in modalità statico per un’ora circa . La torta sarà pronta quando in superficie avrà un bel colore dorato. Sfornate e lasciate raffreddare. Solitamente la Torta Pasqualina si gusta fredda o appena tiepida.


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La

Torta Pasqualina è una torta salata tipica della Liguria ed in particolare della città di Genova. Le sue origini risalgono al XV secolo ed il suo nome deriva appunto dal periodo in cui era tradizione prepararla: la Pasqua. Rappresentava in origine una pietanza pregiata adatta ad un’occasione speciale o appunto alle festività religiose, poiché gli ingredienti al suo interno come le uova e il formaggio erano all’epoca molto costosi. La Torta Pasqualina è ricca di simbolismi che richiamano al cristianesimo e prima ancora ai riti pagani che celebravano il ritorno della Primavera. La tradizione vuole che per preparare questa specialità si utilizzino 33 fogli di pasta, che simboleggiano gli anni di Cristo. Una sfoglia particolare senza uova, ma con farina, olio extravergine di oliva ovviamente ligure, sale ed acqua. Le uova che ritroviamo nel ripieno sono il simbolo della rinascita della vita, del ritorno della Primavera e quindi della rivincita della vita sulla morte. Originariamente non si usava la ricotta, ma la prescinseua genovese, prodotto caseario tipico simile ad una cagliata acida e molto leggera. A riconoscimento di questa lunga tradizione, la Torta Pasqualina è inclusa nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tipici (PAT) nella categoria “Prodotti della gastronomia”.

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Mini Pastiere al cioccolato di

Giulia Possanzini www.cookingwithjulia.ifood.it

Un classico della pasticceria napoletana, rivisto in versione mini e al gusto di cioccolato.

ingredienti per 6 mini pastiere pasta frolla 125 g di burro 125 g di zucchero di canna 1 uovo 240 g di farina scorza di un’arancia 1 cucchiaino di estratto di vaniglia ripieno 100 g di ricotta 50 g di zucchero a velo 100 g di uova 50 ml di panna fresca scorza grattugiata di un’arancia 1 cucchiaino di estratto alla vaniglia 150 g di grano per pastiera pronto 100 g di cubetti d’arancia candita 100 g di cioccolato fondente fuso 100 g di latte bollente 35 g di burro sciolto

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Sulla spianatoia create una fontana con la farina. Aggiungete lo zucchero, il burro a tocchetti, l’uovo già sbattuto, la scorza dell’arancia e l’estratto di vaniglia. Impastate fino a creare un impasto compatto e liscio, formate una palla e fate riposare in frigo una notte. Portate la pasta frolla a temperatura ambiente. Preparate il ripieno setacciando la ricotta e unitela mescolando con una frusta allo zucchero, aggiungete le uova, gli aromi, il grano, la panna liquida e il cioccolato fuso che avrete unito insieme al latte tiepido. Versate il burro fuso e per ultima l’arancia candita. Imburrate e infarinate gli stampini da crostatine. Stendete la pasta frolla con uno spessore di 3mm e ricavate dei dischi di pasta frolla grandi quanto lo stampo. Foderate gli stampini con la pasta, foratela con i rebbi di una forchetta e riempite ciascun stampo con il ripieno di grano e cioccolato. Con la frolla rimanente tagliate delle strisce e decorate ad incrocio. Fate cuocere le mini pastiere 30 minuti a 170° in forno statico. Lasciate raffreddare prima di toglierle dallo stampo.


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La

Pastiera è un dolce napoletano tipico del periodo pasquale. La tradizione vuole che si prepari il Giovedì Santo perché è un dolce che deve riposare perché migliora il sapore e si può conservare fino a dieci giorni, ma non in frigo perché altrimenti si rovinerebbe.La classica pastiera è a base di ricotta, grano cotto e aroma di fiori d’arancio. Durante la colazione di Pasqua non può mancare. Questa versione al cioccolato è una variante che l’anno scorso ho scoperto e ho voluto condividerla con la mia famiglia durante la nostra colazione, insieme alla tradizionale Pizza dolce preparata da mia nonna, le uova sode, il salame e la frittata con la menta. La mia colazione di Pasqua è sia dolce che salata e unisce tradizioni romane, marchigiane e napoletane.

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Mini Casatiello di

Monica Sgandurra www.cakegardenproject.com E, venuto lo juorno destenato, oh bene mio: che mazzecatorio e che bazzara che se facette! Da dove vennero tante pastiere e casatielle? Dove li sottestate e le porpette? Dove li maccarune e graviuole? Tanto che nce poteva magnare n’asserceto formato. da La gatta Cenerentola di Gianbattista Basile, 1634

ingredienti per 3 mini casatielli 700 g di farina 00 7 g di lievito di birra fresco 250 g di strutto 300 ml di acqua 300 g di salame 300 g di pancetta 300 g di pecorino grattugiato 4 uova pepe q.b.

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Sciogliete il lievito di birra con un po’ di acqua tiepida. Impastate la farina, il lievito sciolto, il sale e l’acqua, formate una palla di pasta liscia e lasciatela lievitare per due ore sotto un canovaccio. La pasta deve lievitare fino a raddoppiare il suo volume. Sgonfiate la pasta e introducete lo strutto. Riformate il panetto e lasciate lievitare ancora per un paio di ore. Finita la seconda fase di lievitazione dividere la pasta in tre porzioni e stendetela con le mani in tre rettangoli. Sulla superficie della pasta spargere un terzo del pecorino, della pancetta e del salame tagliati a pezzettini e aggiungere una buona quantità di pepe. Arrotolate la pasta e formate una ciambella e al centro posizionate un uovo lavato in acqua e bicarbonato. Completate con l’aggiunta di una piccola treccia di pasta come decorazione. Formate nello stesso modo gli altri casatielli, appoggiateli in una teglia rivestista di carta forno, copriteli con un canovaccio e lasciateli lievitare per la terza volta. Prima di infornare spennellate la superficie con dell’uovo sbattuto e salato. Dopo circa un’ora cuocete a 180°C per circa 45 minuti. Sfornate e lasciate rafferddare prima di servire.


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Il casatiello

non manca mai nella mia colazione di Pasqua, un rito che vede la mia famiglia riunita intorno a una tavola imbandita con bontà dolci e salate in una mescolanza di tradizioni napoletane e romane. Tra una tazza di caffè e di the, una spremuta di arancia, una coppa di fragole, si rompono le uova di cioccolata, si mangia la pastiera e la colomba, si assaggia la corallina con le uova sode e si gusta naturalmente il casatiello. Ogni famiglia napoletana ha la sua ricetta, la giusta quantità di strutto, o come lo chiamiamo a Napoli, sugna, c’è chi lo fa sfogliato e chi invece, come nel territorio di Caserta, lo fa dolce. Il casatiello è una torta rustica dalla tradizione antichissima, se ne conosce l’esistenza almeno a partire dal 1600 con un alto valore simbolico per la tavola pasquale perché la forma a ciambella ricorda la corona di spine di Cristo. Un altro simbolo cristiano sono le due strisce incrociate di pasta che solitamente si mettono sopra l’uovo per siboleggiare la croce. La versione napoletana doc prevede anche il caciocavallo come formaggio.

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Biscotti di Pasqua di

Stefania Zagari www.unmetroquadrodicucina.it

Come tutte le ricette della tradizione, ogni famiglia custodisce la propria ricetta di questi biscotti che ritiene la migliore, cambiano gli aromi e naturalmente cambiano le forme. Io ho scelto di proporvi quelle classiche di Gallo e Paniere, come si faceva e si fa ancora sulla tavola delle famiglie calabresi che per la Pasqua si riuniscono immancabilmente intorno alla tavola.

ingredienti per 4-5 biscotti grandi 750 g di farina (50% integrale) 4 uova + 6 uova per la decorazione 7 g di ammoniaca per dolci 250 g di zucchero semolato 75 g di burro 60 ml di latte scorza di un’arancia non trattata un pizzico di sale

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Lavate bene le uova e poi mettetele in ammollo con il bicarbonato per almeno 10 minuti, quindi asciugatele bene e tenetele da parte. Setacciate la farina in una ciotola e create un buco al centro in cui metterete tutti gli altri ingredienti. Impastate bene con le mani fino ad ottenere un composto omogeneo. Dividete quindi l’impasto in quattro porzioni, stendete la pasta col mattarello e dategli la forma desiderata rifinendo poi i particolari a mano e con l’aiuto della vostra fantasia. Mettete su ogni forma le uova intere che volete esercitando una leggera pressione per farle stare ferme sull’impasto. Infine, fermate le uova con delle strisce di pasta sottili creando delle croci o degli intrecci. Spennellate la superficie dei biscotti con l’albume d’uovo e cuocete in forno già caldo a 180° C per circa 30 minuti.


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Le

Cuddrhure sono tipici dolci pasquali calabresi le cui origini si perdono nella notte dei tempi, sono simbolo di rinascita e regalarle è considerato un gesto d’amore. Il termine cuddrhura deriva dal greco antico κολλύρα (kollura) che significa “corona” e ne ricordava appunto la forma, circolare beneaugurante, alla quale poi nel tempo si sono aggiunte nuove forme e nuovi ingredienti, come le uova, alimento prezioso da consumare dopo il digiuno della Quaresima, ma anche simbolo della vita eterna e augurio di abbondanza e di fertilità. A partire dal Quattrocento, infatti, la Chiesa chiamò la festa della Resurrezione “Pasqua dell’Uovo”, nacque così l’usanza di portare le uova in Chiesa per farle benedire e di preparare per la festa il pane dolce biscottato, le cuddrhure, con tante uova sopra per poi distribuirle a parenti ed amici. Nei giorni precedenti la Pasqua, quindi, le donne preparavano “cuddrhure cu l’ova” per ogni membro della famiglia e tante altre da donare a seconda delle circostanze. Secondo la tradizione, che si perpetua ancor oggi, le uova utilizzate in ogni biscotto devono essere di numero dispari; per i bambini la cuddrhura si fa a forma di ciambella o a forma di colomba, per le signore si usa la forma di paniere e per gli uomini la forma di gallo, sempre con le uova bene in vista come segno di buon augurio. Le madri usavano regalarle ai generi ed alle figlie realizzando galli e panieri ricchi di uova come augurio di fertilità.

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EASTER DIY ovvero

le nostre decorazioni di Pasqua di

Miriam Bonizzi www.cartaforno.com

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Le carotine

materiale cartoncino bianco cartoncino arancione cartoncino verde spiedini di legno pistola per la colla a caldo forbici

procedimento Iniziate disegnando una carotina con il relativo ciuffo su un cartoncino bianco. Ritagliatelo ed usatelo come sagoma da ritagliare sul cartoncino arancione per il corpo della carota e verde per il ciuffetto. Unite i due ritagli con la colla a caldo cosĂŹ da ottenere una carotina e attaccatela ad uno spiedino. Ecco a voi il vostro topper che potrete utilizzare sul vostro dolce pasquale.

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Festone di coniglietti

materiale cartoncino bianco cartoncino celeste cartoncino rosa cartoncino giallo cartoncino verdino pistola per la colla a caldo spago forbici

procedimento Disegnate un coniglietto sul cartoncino bianco che vi servirà come sagoma da ritagliare nei vari colori di cartoncino. Ritagliateli uno ad uno. Stendete lo spago e con l’aiuto della colla a caldo sistemate ed incollate su di esso i coniglietti ritagliati, alternando i colori.

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Restart, un progetto solidale In questo numero vi vogliamo parlare di un progetto che ci ha fatto innamorare e ci ha subito conquistate. Parliamo di Restart by TOOLK ACADEMY, un progetto a scopo benefico e finalizzato alla raccolta fondi per le zone colpite dal sisma. Nasce come frutto della collaborazione tra gli allievi del corso di stilisti e modellisti calzaturieri presso la TOOLK Academy S.r.l., scuola di formazione ed aggiornamento professionale a favore delle imprese. Gli allievi, insieme ai docenti Luigino Cardinali e Marzia Ioverno e al titolare della TOOLK Academy S.r.l., hanno creato una linea di T-shirt che vedete indossate nelle nostre foto e una linea di cover Restart by TOOLK ACADEMY. Le stampe sono state realizzate da due allieve del corso di stilisti: Alda Gugashi e Francesca Albanesi. Abbiamo deciso di aderire perché Restart non è solo una linea di T-shirt e cover, ma anche un progetto che mira a creare una rete di solidarietà attiva sul territorio. Infatti i fondi verranno devoluti periodicamente a favore delle popolazioni di Marche, Lazio, Abruzzo e Umbria con l’obiettivo di sostenere attività concrete di ripresa - da cui il nome RESTART - nei territori colpiti dal terremoto. Vi invitiamo ad aderire anche voi! Potete trovare tutte le informazioni su instagram @restart.project e su facebook RestartprojectToolkAcademy per l’acquisto delle t-shirt inviate un messaggio privato IBAN IT54A0760105138267329167330

la redazione

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Bake Mandara di

Giulia Panarelli instagram | in_cucina_con_amore

Vi vogliamo suggerire un posticino molto poliedrico: la Bakery BAKE MANDARA Risto Food, Bakery, Cake Poppery e Pizzeria. Bake si trova a Roma in zona Eur ed è aperto dalla colazione fino al dopocena. Da poco è diventato Bistrò ed ogni venerdì organizzano cene a lume di candela con nuovi menù e degustazioni. L’atmosfera diventa calda e accogliente grazie alla luce soffusa delle candele e di altre mille lucine, perfetta così anche per un cena romantica! L’ambiente, molto luminoso di giorno, è davvero confortevole e curato nei minimi dettagli ed i pezzi scelti per l’arredamento sono davvero deliziosi ed inoltre sono in vendita! Da Bake sono davvero cordiali, disponibili e sempre alla ricerca di cose nuove da offrire ai loro clienti.

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Si possono gustare pinse romane, anche integrali, no-stop e addirittura a domicilio nelle zone limitrofe. Trovate poi anche la pizza integrale con la farina macinata a pietra, focacce e fritti. Aperitivi tutti i giorni e tante soluzioni intelligenti per il pranzo a prezzi modici senza perdere il gusto. I mastri pasticceri selezionano solo gli ingredienti più freschi e genuini per realizzare creme e dolci di qualità! I gelati sono artigianali e preparati ogni giorno. L’attenzione è rivolta anche alla selezione dei vini e delle birre guidando il cliente attraverso un viaggio di scoperta. E con l’arrivo della bella stagione arrivano estratti, centrifughe, yogurt e insalatone.

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In questo periodo di Pasqua hanno un’ampia selezione di uova di cioccolato, colombe, pizze pasquali e altri dolci artigianali. Gli ampi spazi permettono di organizzare compleanni, battesimi, brunch privati ed altri eventi privati tutto l’anno, grazie anche allo spazio esterno. Un altro aspetto che esprime innovazione e voglia di connessione sono i corsi di vario genere che Bake ospita come ad esempio, di cake design, di fotografia, di flower design, di painting 3D e tanti altri! Per saperne di piÚ visitate i loro social instagram @bake_mandara #AndiamodaBake facebook Bake Mandara @bakemandara le immagini sono di Bake Mandara

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LOVeat © Tut t iidi r i t t isono r i ser vat i Èv i et at al ar i pr oduz i oneanc hepar z i al e. I lmat er i al epubbl i c at oèdipr opr i et àdei r i s pet t i v i aut or i . Ques t a r i v i s t a non r appr es ent a una t es t at a gi or nal i s t i c a i n quant o v i ene aggi or nat as enz aal c unaper i odi c i t à.Non può per t ant oc ons i der ar s iun pr odot t o edi t or i al e ais ens idel l al egge n. 62 del 07. 03. 2001. Lar i v i s t aèr eal i z z at as enz aal c uns c opo dil uc r o,èpubbl i c at ai nf or mat oPDFed è s c ar i c abi l e gr at ui t ament e s ul s i t o www. i s s uu. c om. cont at t i r edazi onel oveat @ gmai l . com


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