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INDICE 1 Immagini fotografiche
Bega, il luogo di lavoro e i committenti Le opere importanti
2 Lettere
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L’opera di Melchiorre Bega, di Raffaello Giolli, “Casabella” 119, novembre 1937; Stile di Bega, di Giò Ponti, “Stile”, 22, ottobre 1942; Il grattacielo Galfa a Milano, di Giuseppe Vaccaro, “l’Architettura cronache e storia”, 48, ottobre 1959; Le torri di Milano: la torre Galfa, di Giò Ponti “Domus” 377, 1961; Tre Architetti per la vostra casa, “Epoca”, 275, gen naio 1956; Incontro con Melchiorre Bega, di Remo Pascucci, “Finsider”, 2, giugno 1974;
3 Articoli da riviste
4 Articoli dalla stampa
Nasce in Piazzale Loreto l’ONU degli uomini d’affari, “Corriere della sera”, 1964; Grattacielo italiano davanti al “muro”, “Corriere della sera”, 1966; A cavallo di grattacieli, “Il Resto del Carlino”, 19 feb braio 1972; Dai grattacieli a San Petronio, “Il Resto del Carlino”, 14 maggio 1975; Tecnica e caratteristiche del “Palazzo Meccanica”, Bega, di lui parla il cemento, L’Eco della stampa, febbraio 1984;
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1 IMMAGINI FOTOGRAFICHE
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Studio dell’architetto Melchiorre Bega
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Melchiorre Bega che progetta sulla scrivania in cristallo
Studio dell’architetto Melchiorre Bega 7
M. Bega con l’amico pittore Giorgio Morandi
M. Bega a cena con il Segretario Michele Guido Franci
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M. Bega con il cavaliere Attilio Monti
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M. Bega con S.E. Benito Mussolini
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(a destra) Torre Galfa, 1959
Plastico con risalto della torre Galfa e Pirellone
Vista soletta a sbalzo torre Galfa, a destra vista del piano Direzionale
Vista palazzo per uffici STIPEL, 1964
Vista frontale palazzo per uffici STIPEL, 1964
Grattacielo SIP, 1969
Ingresso casa All’Osservanza, 1940
Vista panoramica sul centro di Bologna dal soggiorno della casa All’Osservanza,
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Villa Cerri A, 1951
(a destra) vista del patio di villa Budellaci, 1951
Casa ad appartamenti a Bologna, 1952
Casa ad appartamenti a Firenze, 1955
Sala dell’orchestra, Bar Grand Italia, 1922
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(a destra) Scala elicoidale autoportante in compensato Bar Motta 1933
Bar Motta rivisitato da zuffi nel 1954 (fig. in alto e in basso a sinistra), ingresso Bar Motta 1933 (fig. in basso a destra) 22
Bar Viscardi, 1937
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Scala elicoidale autoportante in compensato negozio Piperno Al Corso, 1937
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Ingresso Grand Hotel Duomo, 1950 25
(pag a sinistra) Viste prospetto frontale e posteriore, altare e fonte battesimale, 1967 In alto, Schizzo di studio del Padiglione della Meccanica 7; In basso, Padiglione realizzato, 1975
Vista interno e schizzo “Sala Europa�, Centro Congressi Bologna, 1975
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Planimetria Rockefeller Center, 1933 29
In alto e sotto, Modelli del Domus Omnium, 1964 30
(a destra) Disegno iniziale e variante definitiva del prospetto della torre a “cuspide�, 1958
Plastico del Centro Direzionale con edificio del Comune, uffici STIPEL e torre a “cuspide”
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In alto plastico della proposta iniziale con la torre per la casa editrice Axel Springer. Sotto, complesso realizzato con edificio di 19 piani, 1966 33
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Le torri di Milano: la torre Galfa, di Giò Ponti “Domus” 377, 1961
<< La torre Galfa, alta centotrè metri, che arricchisce lo “spettacolo” dell’architettura di Milano, là dove essa, nel quartiere direzionale, si rappresenta nella sua vitalità, è parte eminente di quella “creazione ambientale” i cui aspetti milanesi suscitano tanto interesse. Si sono richiamati i diritti d’esistenza della città storica e (quando degne) delle testimonianze stilistiche anche immediatamente antecedenti al nostro tempo. Ma qui siamo in presenza di un altro fatto di altrettanta sostanza storica, vorremmo dire perché, oltre che rispecchiare un modo ed una dimensione del costruire che procedono da una realtà portati propria dell’epoca in cui viviamo (e dei suoi sviluppi), questo progettare rispecchia con assoluta schiettezza una realtà umana, quella vitale dell’operosità, dell’intraprendenza, del coraggio fattivo dei milanesi. E, aggiungeremo, raggiunge una bellezza che è subito compresa ed amata, perché è la forma (tecnica, estetica e rappresentativa) di una verità. La torre di Bega è in questo contesto un elemento inappuntabile, il che è già dire moltissimo: ma si deve aggiungere che, per la particolarità della sua struttura, per la perfezione del suo finimento, per la vigilante presenza di un architetto espertissimo, all’altezza del compito e degli impegni moderni di questa nostra stupenda professione, la Torre Galfa mostra in ogni elemento un raggiungimento particolare di venustà architettonica. Nell’attuare nella loro verità e rigore le espressioni ed i termini stessi dell’architettura moderna, quest’opera si compone in una proporzione perfetta di volumi, in una semplicità di linee la cui ascendenza strutturale è espressa con sapienza e verità, con classicità >>.
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