Portfolio progetti | LDA

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CV luca donzelli Dopo gli studi di maturità scientifica si iscrive nel 2006 a Scienze dell’Architettura presso il Politecnico di Milano. Si laurea nel 2009 discutendo una tesi sulla riqualificazione architettonica e urbana del comparto nord di Piacenza. Si è posta molta attenzione al rapporto con la città storica e al dialogo tra le architetture di rilievo esistenti ed il nuovo intervento. Nello stesso anno si iscrive al corso di Laurea Magistrale specializzandosi in Architettura degli Interni. Si laurea nel 2011 con il massimo dei voti (110/110) affrontando una tesi teorica con lo scopo di analizzare le architetture e progetti di interni di un grande architetto: Melchiorre Bega. Ad aprile 2012 consegue l’abilitazione come certificatore energetico per la Regione Lombardia e a luglio l’abilitazione alla professione di Architetto nella sede di Milano. Nel frattempo frequenta un corso di alta formazione presso il Polidesign sui Temporary Shop Design; considerati come ultimo confine del Retail e nuova frontiera della comunicazione (marketing), proponendo un progetto di shop itinerante per Nivea. Ad ottobre 2012 viene selezionato , attraverso bando ufficiale, dalla azienda LAGO spa e partecipa al workshop: INTERIOR DESIGN 2012 WS3. Durante la carriera accademica ha collaborato continuativamente con uno ShowRoom di progettazione d’interni e due studi di architettura. E’ sempre alla ricerca di nuovi stimoli e collaborazioni per accrescere le proprie competenze in ambito professionale e culturale.


RING




FACE-BOOK



UP&DOWN



BRICCOTECA



CODE TABLE



DEEP



VILLA MUSEO ROMA




DESCRIZIONE PROGETTI: RING: Nasce dal desiderio non dover sempre sentirsi in obbligo di riordinare gli oggetti nei contenitori a giorno. Con un tocco di alta sartoria, un cavo elastico penetra la lamiera metallica e forma un reticolo che svolge una doppia funzione: schermare ciò che è contenuto nel vano grazie alla sua maglia perfettamente geometrica e il divertimento di poter deformare questa maglia per poter depositare gli oggetti nel vano. In definitiva il cavo elastico, grazie alla proprietà di tornare allo stadio iniziale dopo la deformazione, garantisce sempre uno aspetto ordinato nonostante gli oggetti posti al suo interno siano inseriti nel modo più disordinato possibile. Due le finiture: ferro acidato brunito e metallo verniciato. A parte la scelta del colore del cavo elastico che verrà abbinato al colore della struttura. In abbinamento al contenitore sospeso a muro è stato pensato un contenitore ad appoggio che può essere usato singolarmente o impilato. Dimensioni contenitore a parete: larghezza 108 cm, altezza 36 cm, profondità 40 cm Dimensioni contenitore ad appoggio: larghezza 36 cm, altezza 26 cm, profondità 40 cm FACE-BOOK: il concept mira ad unire l’arte della scultura con l’utilità di una libreria. La raffigurazione del volto umano, da sempre protagonista di soggetti scultorei e pittorici, attraverso una reinterpretazione in chiave moderna si adatta all’ambiente domestico. Con lo scopo di ergersi da pavimento a soffitto ricreando un fuori scala all’interno della propria abitazione. La lamiera curvata sulla sagoma del volto umano rappresenta parte del risultato finale, il quale giunge a compimento quando i libri vengono collocati si di esso. L’abitudine di vedere distese di libri in linea come soprammobili mi ha spinto a creare un’oggetto in cui le pagine scritte fossero parte integrante e vero protagonista del progetto.


Sulla base dell’ambiente in cui andrà collocato si potrà scegliere tra la finitura materica del ferro acidato brunito, la semplicità dell’acciaio satinato o all’integrazione totale con le pareti colorando il metallo. Le dimensioni sono identiche per entrambe le versioni: larghezza 100cm altezza 270 cm profondità 13 cm. UP&DOWN: applique a muro caratterizzata da un ampia libertà di utilizzo. Può essere collocata in qualsiasi ambiente domestico e non. Garantisce molteplici configurazioni per venire in contro all’esigenza di luce: illuminazione diretta, indiretta. Il corpo è un ferro naturale e cavo elettrico flessibile in tessuto. Non servono tracce a muro. Il lungo filo avvolgibile permette di raggiungere anche le prese più distanti. La fresata sulla parte aggettante proietta un fascio di luce delicato sulla parete. BRICCOTECA: Tavolo immediatamente percepibile grazie alla pulizia delle sue linee. Pensato per giungere da subito all’essenza del progetto. La briccola viene tagliata e levigata con estrema precisione lungo il perimetro esterno mentre il lato della corteggia modellata dalla natura viene lasciata appositamente in vista e rivolta verso l’interno. Si ha un contrasto di finito vs grezzo, ordinato vs disordinato, preciso vs impreciso, ecc che permette di apprezzare l elemento ligneo in tutte le sue sfumature. Il vuoto creato all’interno cela la vera essenza del materiale quasi a immortalare l’opera d arte prodotta dai molluschi e dalla corrosione dell’acqua lagunare. Il vetro come un velo d acqua si adagia sopra la scultura lignea e permette l’utilizzo del piano senza distogliere mai lo sguardo dal protagonista del progetto. La struttura e’ composta da un telaio in ferro che comprende le gambe, il supporto alle assi di legno e i sostegni per il piano in vetro. Attraverso quattro fresate, disposte a geometria rettangolare, le assi di legno sono adagiate sul telaio in ferro attraverso il semplice incastro tra legno e ferro. Da quest’ultimo spuntano 6 piccoli supporti dove alloggerà il piano in vetro. Tre semplici elementi sono stati


pensati per questo progetto: il vetro e il ferro rispettivamente sostengono e proteggono il terzo elemento: il legno. L’utilizzo di materiali naturali, coesistenti per importanza strutturale ed estetica, connota un progetto semplice e ben leggibile. Il rispetto verso l’ambiente rappresentato viene perseguito nel suo riutilizzo dalle briccole, utilizzate precedentemente come indicatori nella laguna di Venezia. CODE TABLE: Tavolino da soggiorno in Corian. Parallelepipedo bianco connotato da fresate trasversali irregolari su tutta la superficie del tavolo. Sostenuto da una struttura in ferro laccato bianco arretrata rispetto all’ingombro del tavolo. In corrispondenza della fresata posta all’estremità del tavolo, attraverso movimento push-pull, si accede al vano tecnologico. Sono disponibili prese elettriche ed USB. DEEP: Progettato con l’idea di avere sempre a disposizione ma in modo ordinato prese USB ed elettriche per ricade i dispositivi elettronici. Linee dure e spigolose avvolgono il tavolo esternamente. Nello spesso è stata creata una morbida concavità che consente una migliore presa ed estrazione della “station” tecnologica. VILLA MUSEO: Il progetto si sviluppa su un lotto dai confini irregolari alla base del colle Aventino. Ci troviamo in zona Trastevere precisamente sotto il bellissimo giardino degli aranci e confinante con un area archeologica protetta dalla sovrintendenza. Abbiamo l’affaccio diretto sul fiume Tevere e la prospiciente cupola di San Pietro. Le richiesta di progettare una casa museo -con annessi appunto il museo, la residenza, la foresteria, le terme, ecc- ci ha portato alla realizzazione di tre volumi principali: -la cripta: volume ricavato nel dislivello tra quota 0.00 e +6.80m dove è presenta la zona termale. Quest’ultima è utilizzabile sia dallo spettatore sia dal proprietario di casa. E’ dotata di ingresso a se stante, ma con la possibilità di giungere sino


allo spazio espositivo situato al piano superiore senza interferire con il flusso della gente già presente nello spazio mostra. -naos o cella: padiglione espositivo, di chiara ispirazione miesiana, con il suo volume semplice si appoggia delicatamente sul terreno roccioso sottostante. Edificio caratterizzato per la sua orizzontalità mutuata della geografia del lotto si mostra per la sua grande tettoia e gli esili pilastrini che la sorreggono e scandiscono la trasparenza della vetrate; -la residenza: con tre setti si è volutamente creare un gioco di estrusioni e sfalsamenti in grado di riprendere la forma esistente della vecchia parete in mattoni che fa da contrafforte al giardino degli aranci soprastante. Con questi setti in mattoni faccia vista si è creata un “intercapedine” in grado di ospitare tutte le funzioni della casa-museo. Sono stati collegati allo stesso modo la scalinata discendente dal giardino e la passerella di collegamento con il volume esistente ad archi. Esternamente, di fronte allo spazio espositivo, troviamo la piscina a sfioro. Con il volume della piscina si è voluto ricreare un volume pieno in contrapposizione al vuoto della rampa di scale del padiglione. Allo stesso livello delle terme è stato realizzato un parcheggio interrato con accesso dalla strada e collegamento interno alla residenza/terme. Per lo spazio dedicato alla foresteria è stato pensato un ingresso separato seppur l’ingresso principale al lotto sia lo stesso della proprietà. Il progetto, dunque, si caratterizza per per la forte orizzontalità e verticalità che si viene a creare. Interessante è la scelta di mostrare frammenti ed altri elementi archeologici nello spazio espositivo visitabile contemporaneamente dall’utente termale e dall’utente museale.


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