L'Arte Alchemica

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Luca Falace

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L’Arte Alchemica I CONTENUTI PRESENTI IN QUESTO VOLUME SONO REGISTRATI E DEPOSITATI PRESSO IL

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L’ARTE ALCHEMICA E’ STATA REGISTRATA NELL’ANNO 2007, PRESSO IL

MINISTERO DEI BENI CULTURALI. TUTTE LE OPERE SONO ESPOSTE AL PUBBLICO E FRUIBILI VIRTUALMENTE, PRESSO LE POSTAZIONI MULTIMEDIALI DEI SEGUENTI IMPORTANTI MUSEI PUBBLICI NAZIONALI:

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L’Opera Celeste Centro culturale

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Presentazione

Nell’immaginario collettivo l’arte è vista come un qualcosa di importante. Milioni di persone ogni anno nel modo visitano musei ed osservano opere d’arte antiche, moderne e contemporanee, ma la maggior parte di queste non sa bene perché l’arte da sempre è ritenuta una realtà di notevole importanza. Questa questione è stata da sempre, uno dei miei ricorrenti interrogativi. Che cos’è l’arte? Perché l’essere umano civilizzato, e quello ancora allo stato primitivo, la considera così importante? Durante gli anni universitari iniziai seriamente le mie ricerche sul significato originario dell’arte. Dopo i numerosi classici esami di storia dell’arte iniziai a seguire i corsi di antropologia culturale. Benché fossi da sempre un erudito ed un appassionato di arte, gli esami di antropologia mi sembravano più vicini al mio versatile pensiero. La mia ricerca, sul significato originario dell’arte, prese un imprevista ed affascinante strada. Lo

studio

della

mia

documentazione

si

basava

sull’evoluzione simbolica dell’arte nelle sue prime forme: le origini dell’arte. Tale studio tende ad evidenziare, secondo un’analisi antropologica, che i molti concetti filosofici, che caratterizzano le varie tradizioni popolari, sono uniti da un’infinita quantità di miti e simboli che da sempre sono presenti e coincidenti nei racconti, nelle fiabe e nei film di successo. Questo perché il consenso del pubblico è legato al riscontro e all’immedesimazione negli archetipi presenti nella simbologia dei racconti. Così mi laureai con una tesi in antropologia culturale, sulla storia delle tradizioni popolari, e sul significato delle divinazioni. Dopo l’Università, la mia ricerca continuava.

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Nel periodo in cui iniziai ad insegnare storia dell’arte al liceo, ebbi l’opportunità di scoprire che le divinazioni, e le coincidenze sono entrambi legate da un comune denominatore: lo spazio, il tempo e la casualità. Il risultato incredibile di questa ricerca fu quello di apprendere che l’arte e la divinazione sono due fenomeni molto vicini, e che il fenomeno delle coincidenze è alla base di quello creativo-divinatorio. Secondo lo studioso Carl Gustav Jung, la sincronicità era il quarto fattore che andava aggiunto agli altri tre. Sulla base degli studi di Carl Gustav Jung, il quale chiarisce e porta alla luce, in maniera pionieristica ed accademica tale fenomeno, ho iniziato la mia modesta ricerca empirica. I miei esperimenti quotidiani, erano incentrati dunque sullo studio della fenomenologia delle coincidenze. Secondo Jung esse sono distinte da due fattori: quello casuale estraneo

alla

volontà

dell’uomo,

inerente

al

macrocosmo, e quindi ancora misterioso e lontano alla nostra volontà, e l’altro invece, per quanto concerne il microcosmo, si manifesta in ogni singolo essere umano, come un evento fenomenico, che come diceva Jung può verificarsi attraverso una manifestazione della volontà inconscia dell’uomo. La mia intuizione relativistica è stata quella di collocare a questi quattro elementi in questione, un quinto elemento che ho chiamato Energia Celeste. Essa in Oriente è chiamata Ki, Chi oppure, Prana ed è inscindibile dal resto degli elementi. Questa energia, che potrebbe

rappresentare

una

coscienza

collettiva

dell’umanità e del cosmo, si trasforma attraverso l’uomo in emozione. Essa è soggetta a sincronismi a volte periodici e coincide dunque, con il comportamento dell’essere umano. Emozioni, sentimenti e creatività in rapporto con gli eventi relativi a tale energia unanime. Gli eventi possono essere condivisi da più individui con la stessa vibrazione emozionale. Questo corrisponde alla coincidenza. Nel periodo in cui ero impegnato ad

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insegnare storia dell’arte, il mio interesse verteva sullo studio del fenomeno delle contemporaneità e della casualità degli eventi. Mi ritrovai con una notevole quantità di appunti, che accumulai durante le mie osservazioni. Incominciai a riordinarli come tasselli di un mosaico. Notai che stava nascendo un saggio con più chiavi di lettura. Dopo aver riorganizzato i miei appunti, inerenti la ricerca del connubio tra arte e simbolo e relativo significato originario dell’arte, sulla base di una storia autobiografica decisi così, per gioco, di pubblicare un romanzo, dal titolo “L’Opera Celeste”. Questo libro è nato come saggio storico mitologico, nel quale vi sono molte mie intuizioni e scoperte scaturite dallo studio tra le varie filosofie e teorie scientifiche. Dopo la presentazione del libro, alla quale parteciparono molti dei miei alunni, vi fu una serie di divertenti coincidenze. Il racconto riscontrò un notevole successo inaspettato. Le persone rimasero affascinate dalla narrazione. Anche se la quantità di libri della prima pubblicazione è stata limitata a poche centinaia di copie, queste però sono arrivate, grazie ad una innumerevole serie di coincidenze, in maniera inspiegabile e casuale, alle personalità più note. Stavo sperimentando ciò che da tempo studiavo, il fenomeno degli eventi paralleli. Oltre alle numerose conoscenze con personaggi popolari, di indiscutibile fama del mondo del cinema, ho avuto il piacere di incontrare personalità

riconosciute

internazionale,

a

a

queste

livello persone

nazionale ho

ed

donato

personalmente con piacere, una copia del libro “L’Opera

Celeste” ricevendo molti complimenti in cambio. È iniziato così il classico passaparola, che ha reso L’Opera Celeste un romanzo celebre principalmente tra le persone famose o socialmente importanti nel mondo dell’arte. Questo non significa che è un libro per pochi, un libro di élite o per i soli studiosi. Il tema di fondo del romanzo è

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proprio l’unione e l’uguaglianza tra gli uomini. La spiegazione penso che sia legata alla rappresentazione simbolica che raffigura l’opera. Dopo la notorietà che ottenne il libro, soprannominato “Il Libro degli Eventi Felici”, poiché non mi interessava la vendita ed il semplice ricavo materiale, ma bensì il messaggio d’Amore Universale presente in esso, decisi così di offrirlo in esclusiva custodia presso uno dei più importanti

musei

d’arte

Contemporanea.

All’inizio

poteva sembrare una decisione insolita ed improduttiva per le persone che osservavano ciò che facevo. Al contrario invece, la sua collocazione presso una sede museale, dopo la sua notorietà, si rilevò un’ottima alternativa originale e atipica. Questo rese il romanzo ancora più interessante. Un opera lontana dal gran numero di volumi di ogni genere, che affollano gli scaffali dei negozi di libri. Un’opera collocata in un solo luogo, in un museo, come un oggetto prezioso. Il romanzo “L’Opera Celeste” è prima di tutto la rivelazione dell’opera d’arte figurativa contenuta al suo interno. I due studiosi, i protagonisti del racconto, cercano di rivelare i

significati simbolici racchiusi

nell’opera d’arte. Da sempre ho praticato per passione pittura figurativa ottenendo molti riconoscimenti in merito, e questo quadro esiste realmente, ed è stato dipinto da me. Un’Opera Celeste, il cui titolo è Verso

l’Unione. L’argomento principale dell’opera è l’evoluzione dell’uomo attraverso la conoscenza e la ricerca di se stessi. Un percorso simbolico, che la collocazione dell’opera invoca. In molti miti il libro è il simbolo del sapere. È noto che questo cammino verso la conoscenza è arduo. Solo chi è veramente interessato può raggiungerlo. In altri miti il libro è associato al Graal. Un libro alla cui lettura può accedere solo chi è in grazia di Dio. Un libro la cui verità è rilevata solamente dalle persone intelligenti, evolute, buone e sensibili. Un libro

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che è alla portata di tutti, ma solo pochi, per una serie di coincidenze, riescono a trovarlo. Oggi anche se la vendita dell’Opera Celeste è relativa, il libro ha acquisito ancora più notorietà. Quando una cosa diventa introvabile, difficile da raggiungere, essa diviene di conseguenza mitica e preziosa. Una materializzazione umana del volume, che metaforicamente ricorda il momentaneo distacco dal gruppo, che permette quella evoluzione spirituale ed intellettuale del singolo. Il quale dopo l’esperienza dell’Odissea interiore, rientrato nel mondo sociale, può rendere partecipe i suoi simili delle proprie conquiste, donando una buona speranza e indicando la giusta via al prossimo meritevole. Ricordiamo che grazie all’archetipo di queste persone evolute, dai nobili ideali, la Società riesce da sempre a crescere e ad evolversi nello spaventoso caos creato da uomini involuti. Queste persone sono degli Esseri Celesti, un faro per l’intera Umanità. Per tali motivi andrebbero aiutate nei loro progetti e salvaguardate come Bene Culturale. Nel romanzo ho inserito, molte delle mie intuizioni, queste però sono celate metaforicamente dietro la storia dei protagonisti del racconto. Questa metodologia ermetica è antica quanto quella dei grandi miti, dei racconti e della fiabe. Nei miti per quanto il significato morale possa essere esplicito, la metafora non è sempre chiara a tutti, in quanto essa è parte della conoscenza e del sapere. Dopo la mia esperienza d’insegnante di storia dell’arte al liceo, che coincideva con il periodo in cui pubblicai il romanzo, capii che per essere compreso da tutti, dovevo spiegare in una maniera più semplice le cose che avevo intuito. Decisi così di scrivere vari saggi per chiarire e rendere note a tutti alcune delle mie intuizioni storiche, mitologiche e scientifiche: L’Opera

Celeste”, “L’Arte e il Simbolo”, “Soldi, Successo, Salute” “L’Arte Alchemica”, “L’Arte Intellettuale”, “La Terapia dell’Aria” e “Il Sincronismo Creativo”. Il saggio intitolato

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“Il Sincronismo Creativo. Studio dei Sincronismi Creativi”, nasce dopo la pubblicazione del mio primo romanzo intitolato “L’Opera Celeste”. L’esigenza di pubblicare tale saggio è nata da alcune originali osservazioni, sul fenomeno della casualità degli eventi. Il mio studio iniziale sulle coincidenze, si era basato sull’osservazione empirica, la quale seguiva un ritmo stabilizzato, diluito nel tempo. Quando pubblicai il romanzo non ho potuto fare almeno di osservare che la quantità delle coincidenze erano concentrate in favore del mio libro. Incominciai a suddividere la quantità delle manifestazioni coincidenti esterne, da quelle inconsce. Partendo quindi dalla Sincronicità junghiana, intuii un’avventata ma giustificata supposizione. La mia idea principale si basa sulla comparazione tra la relatività di Einstein, la sincronicità di Jung e l’antica filosofia energetica orientale. Come abbiamo visto Jung distingue due tipi di coincidenze, quelle che dipendono da fattori esterni, e quelle scaturite dall’inconscio dell’uomo. Dall’analisi degli eventi manifestati nel macrocosmo, e quelli scaturiti dal microcosmo, dall’unione degli opposti, può essere intuita l’eventualità di un’unica energia collettiva, casuale e significativa. Gli eventi felici e la fortuna dipendono in parte dall’energia di un individuo, e dall’ambiente in continuo mutamento nel quale egli è momentaneamente immerso. Nel mio volume “Il Sincronismo Creativo”, si può approfondire meglio questo argomento. In questo saggio sono contenute alcune teorie, riguardanti i miei studi sulla fenomenologia delle coincidenze. Le prime considerazioni su tale applicazione sono scaturite dalla mia osservazione empirica, dopo un’esperienza diretta durata molti anni. Sulla base della Teoria della

Sincronicità di Carl Gustav Jung, ho inserito delle mie considerazioni, che nel tempo si sono rivelate originali e continuative al relativo studio in questione. Oltre allo studio delle coincidenze, incentrato sulla ricerca del suo

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significato naturale, nel saggio vi è una relativa ricerca delle coincidenze storiche, mitologiche e simboliche. Alla base di tale studio si evince una simbologia universale, che evidenzia in modo naturale, una metafora evolutiva all’interno dei simboli, dell’arte, dei racconti e dei grandi miti del passato, fino a quelli contemporanei. Un’eterna coincidenza, in continuo ritorno, legata ad una sorta di archetipi perenni e universali. Le mie teorie in merito non hanno alcuna presunzione scientifica o accademica, ma registrano a mio avviso, un originale serie di intuizioni che andrebbero approfondite attraverso una metodologia appropriata. Inoltre il mio intento è quello di portare alla luce il fenomeno in questione, e risvegliare le coscienze degli studiosi, che intraprendono la via della conoscenza. Il fenomeno della sincronicità a mio parere è di notevole importanza, perché è legato in parte al percorso evolutivo di ogni singolo essere della Terra, ed inoltre è collegato al più grande evento ancora inspiegabile che l’essere umano possa svelare: il mistero dell’esistenza. I miei libri “L’Opera Celeste”, “Il Sincronismo Creativo”, “L’Arte e il Simbolo”, “Soldi, Successo, Salute” “L’Arte

Alchemica”, “L’Arte Intellettuale”, “La Terapia dell’Aria” come tutti i libri di cultura, sono volumi senza finalità didattiche, tecniche o di espressione letteraria. Lo scopo è quello di pubblicare i propri studi, ed essere lodato per le legittime considerazioni personali. La pubblicazione di un libro funge da strumento nel quale viene attestata e riconosciuta l’appartenenza di un lungo lavoro, dell’impegno per l'apprendimento, per la scoperta di concetti, idee e pensieri innovativi ed originali, che potrebbero giovare il prossimo e l’intera collettività.

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L’Opera Celeste

La Grande Opera Alchemica Alchimia tra Oriente e Occidente

Compendio

Rosarium Philosophorum, XVI secolo.

 Il Dipinto L’Opera Celeste.  Il Romanzo L’Opera Celeste.  Il Significato Alchemico Filosofico, del dipinto L’Opera Celeste. Verso l’Unione.  Approfondimenti sul Libro L’Opera Celeste  L’Autore delle opere letterarie ed artistiche.  Il Messaggio comune in tutte le Opere.  Le altre opere e significato simbolico.

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Il dipinto L’Opera Celeste. Verso l’Unione. Autore Luca Falace

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Il Racconto Alchemico Filosofico Luca Falace

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THE CELESTIAL OPERA INTELLEGENTIA ET BENE UNIVERSUS

Il Racconto Alchemico Filosofico SCHEDA TECNICA DEL LIBRO: Autore: Luca Falace Editore: Luca Falace Titolo: L’Opera Celeste Casa Editrice: O.R.O. Anno di pubblicazione: 2005 Codice ISBN: 88-901926-0-7 Lingua: italiano Paese: Italia PROPRIETA’ EDITORIALE DELL’AUTORE: L’Autore il Dott. Luca Falace è anche Editore del libro. NOTORIETA’ DEL LIBRO: Il libro è conosciuto nel mondo dello spettacolo, della musica, del cinema e della televisione italiana. Questo libro, per una serie di coincidenze, è diventato famoso tra le persone più famose al mondo. PROPOSTE DI EDITORI ITALIANI: L’Autore-Editore ha ricevuto dall’anno 2005, molte proposte da editori importanti italiani, per una nuova pubblicazione del libro in Italia, in lingua italiana. Il progetto dell’autore-editore, è quello di pubblicare nella lingua universale : l’inglese.

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Il Romanzo L’Opera Celeste Il Racconto Alchemico Filosofico

L’Opera Celeste è l’opera d’arte dipinta da uno dei due protagonisti del racconto. I due studiosi cercano di rivelare i significati simbolici nascosti in questa opera d’arte. La rivelazione: i personaggi rappresentati nell’opera d’arte figurativa rappresentano la chiave lettura di molti segreti nascosti. La rivelazione dei più importanti miti antichi: dal mito della creazione dell’essere Umano, fino alla ricerca Alchemica dell’Anima Gemella. L’Opera Celeste, questa opera d’arte, è una tela disseminata di archetipi e simbologie esoteriche, I due studiosi riusciranno a decifrare e capire la storia dell’evoluzione dell’essere umano. Saranno capaci ad entrare, nel mistero della natura metafisica delle coincidenze significative. Ed infine arriveranno a trovare il Vero Amore: la loro rispettiva Anima Gemella. Una storia che sulla ricerca dei miti platonici e del ciclo di Artù, penetra realmente nel mistero della conoscenza, grazie ai profondi studi dell’autore del romanzo.


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La Simbologia de L’Opera Celeste

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La Tradizione Alchemica Orientale Falace L’Arte Alchemica DalLuca Romanzo Alchemico Filosofico, di Luca Falace, il significato simbolico del dipinto L'Opera Celeste, Verso l'Unione.

III L’OPERA CELESTE DI LUCAS CAPITOLO III CAPITOLO IV DAL ROMANZO ALCHEMICO L’OPERA CELESTE

Alchimia Orientale

Nella miniatura in alto: L’Opera Celeste. Verso l’Unione. L’immagine di un dipinto di Luca Falace, tratta dal suo Romanzo Alchemico Filosofico dal titolo “L’Opera Celeste, anno di pubblicazione 2005.

La vacanza sull’isola di Tenerife si prolungò più del previsto. Erano trascorsi già trenta giorni. Al mattino mi recavo al mare, dove incontravo gli amici di Lucas, poi andavamo tutti a pranzare. Sulla spiaggia c’era un ristorantino molto carino. Eravamo di solito in dodici, sei donne e sei uomini. Capitava spesso che dopo pranzo, facevamo un giro per l’isola. La sera sperimentavamo ristoranti sempre diversi. Poi dopo facevamo quattro salti nei vari Night club. Sembrava la solita vacanza mondana, ma non lo era per nulla. Si parlava continuamente d’arte e cultura, ma l’argomento principale riguardava la beneficenza. Le nostre conversazioni a tavola erano impostate sulla solita domanda: «In che modo, le persone benestanti possono aiutare il prossimo bisognoso?» Queste splendide persone erano artefici di grandi aiuti umanitari. Essi rispecchiano l’umanità che dovrebbe esserci su tutto il pianeta Terra. La vacanza alla fine del mese di Agosto, per molti continuava in altre isole, in altri posti. La sera del trenta Agosto salutammo molti amici in partenza, con una lunga festa

IN QUESTA PAGINA E NELLE PAGINE SEGURNTI SONO STATI RIPORTATI INTEGRALMENTE, IL TERZO E QUARTO CAPITOLO, DEL ROMANZO L’OPERA CELESTE. IN QUESTI DUE CAPITOLI, DEL RACCONTO, 16 __________ VIENE RIVELATO IL SIGNIFIACATO DE L’OPERA CELESTE, LA GRANDE OPERA ALCHEMICA, SECONDO L’ANTICA TRADIZIONE ORIENTALE.


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a casa di Lucas. Ricordo che parlammo del significato dell’opera d’arte. CAPITOLO III DAL ROMANZO ALCHEMICO L’OPERA CELESTE

Alchimia Occidentale

Nella miniatura in alto: reale amplesso. Una immagine tratta dal Rosarium Philosophorum, XVI secolo. Secondo la tradizione Occidentale, molti studiosi hanno parlato del bagno del re dove la nobile coppia solarelunare si unisce per concepire un figlio reale, il delfino, superiore in valore dei propri genitori. Il volume contiene 20 illustrazioni che rappresentano i momenti fondamentali dell'opus, ovvero il procedimento alchemico per la creazione della Pietra Filosofale. Il Rosarium philosophorum, detto anche "Il Rosario dei filosofi", è un testo alchemico del XIII secolo, attribuito ad Arnaldo da Villanova (1235-1315), famoso medico e alchimista.

Lucas: «Nel momento in cui un’opera d’arte è un vero e proprio capolavoro, essa è senza tempo!» Così incominciò ad esporre: «Quando l’Opera d’arte è un dono, un esempio della conoscenza per tutti gli esseri intelligenti, è dunque universale. Questo perché l’Opera non ha confini, spazio e tempo. L’Opera d’arte che rispecchia questa condizione, è sempre contemporanea in qualsiasi periodo storico. Essa è paragonata quindi al mito ed in alcuni casi; l’opera è il mito stesso. Per tale motivo la vera arte è immortale! Per queste ragioni l’arte è tanto importante.» Ricordo che eravamo nel salone dove era esposto il dipinto. Quando osservai l’opera da vicino, notai in basso una scritta. Una frase in caratteri molto piccoli: “L’unico Verso per l’Universo è Verso l’Unione, perché l’Universo è in noi”

Non gli chiesi il significato della frase. Inconsciamente l’avevo intuito. Mi girai verso di lui e spontaneamente gli dissi: «Il vero genio è colui che ha dedicato tutto se stesso per la costruzione dell’Opera. Egli è consapevole che sta costruendo una cosa importante, ma non immagina però, neanche lontanamente, quanto quest’opera è importante per gli altri esseri umani. Quando Michelangelo affrescava la Cappella Sistina, sapeva che stava creando un’Opera importante. Egli,

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CAPITOLO III DAL ROMANZO ALCHEMICO L’OPERA CELESTE

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però, non avrebbe mai immaginato quanto. Oggi le opere di Michelagelo fanno parte del patrimonio culturale dell’intera umanità. Così pure nella scienza, per esempio con l’Opera di Galileo Galilei. Einstein capì quello che aveva scoperto solo dopo molti anni.» Poi aggiunsi: «Ebbene, ti dico che nella tua Opera c’è qualcosa di veramente importante. Un messaggio buono, ma anche un avvertimento rivolto all’intera Umanità.» Egli sorrise. Continuai dicendo: «Penso che il tuo dipinto sia il prodotto di un’intuizione geniale; rievoca il mito e il mistero della creazione. Esso evoca un contatto con il microcosmo. Attraverso l’arte tu hai scoperto successivamente il macrocosmo. Tu hai usato l’arte come uno strumento per raggiungere la meditazione e per arrivare all’illuminazione. Questo è un vero e proprio messaggio figurativo per il genere umano.» «Detto tra noi, pare proprio che sia andata così!» Lucas confermò la mia intuizione. La prima settimana di Settembre la dedicai allo studio dell’Opera. Il dipinto pareva trasmettere una potente forza magnetica. Ogni volta che mi avvicinavo all’Opera avvertivo un senso di sicurezza, di protezione, di benessere e di moralità. Come se nella raffigurazione ci fossero elencate tutte le leggi etiche da rispettare, come se il quadro indicasse la via giusta da seguire. Il cammino onesto da percorrere. Dopo aver fotografato il dipinto ed aver preso appunti sulla simbologia, partii dalle isole Canarie e continuai il tour vacanziero. Secondo i miei programmi

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dovevo recarmi a Lindos, una solare località dell’Isola di Rodi. Sarei ritornato poi a casa in Costa Azzurra. Arrivai così sull’isola. In aeroporto, presi un taxi e mi recai a Lindos. Lì mi aspettavano dei miei vecchi amici allegri e simpatici. Era un gruppo di quindici persone. Quasi tutti abitavano come me in Costa Azzurra. Con alcuni di loro avevo trascorso molte uscite invernali mondane, lungo la costa francese. In tutti i quindici giorni trascorsi sull’isola di Rodi, non riuscivo a togliermi dalla mente quel dipinto arcano, aveva qualcosa di magico. La sensazione d’amore che trasmetteva il passionale abbraccio dei due innamorati, protagonisti dell’Opera, era stupefacente. Essi si fissano occhi negli occhi, con un’intensità che sembra essere reale. Una volta osservato quel dipinto, è come se entrassero nella mente migliaia di informazioni in un attimo, migliaia di archetipi che mostrano, in chi l’osserva, il giusto cammino da percorrere. La frase scritta sul retro della tela è riferita al titolo del dipinto Verso l’Unione. Ma che cosa voleva significare? Incominciai a fare una lunga ed intensa ricerca. Prima di tornare a casa a Juan Les Pines ad Antibes, feci il solito giro per Cannes, Saintropè, Nizza e Montecarlo. Gli abituali luoghi che percorrevo, non mi sembravano più gli stessi. Ero entrato in contatto con qualcosa di molto antico. I messaggi archetipi del dipinto avevano ampliato la mia consapevolezza. Mi sembrava tutto più semplice, tutto più facile. Mi sentivo più forte. Incominciavo a credere di nuovo

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nella forza dell’amore, nella conoscenza e nell’evoluzione. Arrivato a casa studiai ininterrottamente per sei mesi. L’argomento della mia tesi verteva, sulla ricerca di un collegamento antropologico universale della simbologia artistica dell’uomo. Dopo essermi Laureato iniziai a dedicarmi allo studio dell’arcana Opera di Lucas. Otto mesi dopo ripartii per le Canarie. Ricordo che era il mese di Aprile, quando Lucas mi chiese di curare la parte esplicativa del suo catalogo d’arte. Doveva essere pronto per l’inaugurazione della mostra nel mese di Luglio. Arrivato a casa sua ci mettemmo subito all’opera. Portai con me un’elaborata ricerca. Si trattava di una scrittura riguardo svariati significati simbolici del dipinto. Incominciammo a rivelare parte del significato dell’Opera. La relazione era basata sull’analisi e metodi di attribuzione metodologica dell’antropologia dell’arte. Ci sedemmo sul divano, davanti al dipinto. Incominciai a leggere la relazione per il suo catalogo. «Il primo significato antropologico dell’opera d’arte, risiede nell’appellativo. Il dipinto che Lucas ha intitolato, inconsapevolmente, “Verso l’unione” sta ad indicare l’unione degli opposti che rievoca l’archetipo dell’androgino primogenito.» Capii che il termine Universo significava appunto “volto verso l’Uno”. L’Uno androgino che racchiude in sé il germe della dualità. Esso è il simbolo dell’origine assoluta e del compimento della stessa

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dualità. Questo spiega l’arcana frase coniata da Lucas: L’UNICO VERSO PER L’UNIVERSO È VERSO L’UNIONE PERCHÉ L’UNIVERSO È IN NOI

«Quindi secondo un simbolismo antropologico i due personaggi principali rappresentano, in senso metaforico, il binomio archetipo formato da Adamo ed Eva.» Lucas annuiva e la sua espressione era raggiante. Così continuai ad esporre il concetto metaforico. «È chiaro che i due simboleggino il mito della creazione. Essi rappresentano: i promessi sposi, la coppia degli opposti, l’essere e l’avere, lo spirito e la materia. La loro intenzione fondamentalmente sta nell’atto che si accingono a compiere. I due sono in procinto di unire i loro corpi, le loro menti, le loro anime, il loro amore. Si avviano verso l’unione, il cui risultato è l’unione dei contrari, l’unione degli opposti. «Analizzando le antiche tradizioni filosofiche possiamo riscontare le stesse analogie per quanto concerne la concezione universale. Tutte le antiche filosofie sono mosse dagli stessi principi, dagli stessi archetipi. Questi hanno un unico comune denominatore storico e mitico. Alla base di tutte le filosofie vi è il pensiero dualistico, che si adatta alle diverse tradizioni e alle diverse culture. Il suo funzionamento di base resta e sarà sempre, in ogni caso, mosso dal messaggio mitico simbolico atavico. «Quest’unione degli opposti ad esempio nella filosofia orientale taoista è rappresentata del Tao. I Cinesi

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rappresentano quest’unità con il Tai-ki, il cerchio che ingloba le due correnti principali Yin e Yang. Il mito narra che al principio, l’uno detto “Yi” si mutò in due principi yin e yang, da cui uscirono i cinque elementi o mutazioni. Lo yin e lo yang rappresentano la legge dell’universo, tutto in natura è formato da yin e yang. Il Tao, nella filosofia taoista è il risultato della loro unione. Il Tao indica la via, il giusto ed equilibrato cammino. Esso regola l’universo e di tutti gli esseri. Lo yin e lo yang sono due forze opposte, che non sono in competizione ma sono complementari. Queste due forze, sono parte della natura dell’uomo e dell’universo. Così come nell’universo anche nel corpo umano queste due forze devono essere in equilibrio. «L’uomo che arriva a tanto, può considerarsi un essere Celeste, perché esso è in armonia con le leggi che governano l’universo. Le due forze si adattano a qualsiasi aspetto dell’essere o della natura.» Lucas con aria allegra mi disse di continuare la mia esposizione. Gli diedi la tabella che avevo compilato personalmente. «Come ben sai, il famoso simbolo che ormai risiede nell’immaginario collettivo, il cerchio-spirale, è uno dei più antichi conosciuti in Cina. Il cerchio rappresenta l’Assoluto all’interno del quale lo Yin e lo Yang si generano e si alternano all’infinito. Il loro movimento genera una mutazione ed un’inversione delle polarità, quando uno dei due elementi raggiunge il suo apogeo.

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L’UNIONE DEGLI OPPOSTI Luca Falace I DUE

PRINCIPI OPPOSTI COMPLEMENTARI

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 YANG Bianco Spirito Cielo Sole Oro Giorno Caldo Essere Luce Destra Contrazione Aspetto paterno

YIN Nero Materia Terra Luna Argento Notte Freddo Avere Tenebre Sinistra Espansione Aspetto materno

YANG Stretto Immateriale Esterno Stimolazione Logica Attivo Positivo Evoluzione Razionalità Severità Radici Principio maschile

YIN Largo Materiale Interno Inibizione Fantasia Passivo Negativo Involuzione Irrazionalità Gentilezza Piante Principio femminile

Il principio maschile Yang e il principio femminile Yin, sono rigenerati dal Ki,1 il respiro della natura. Esso è fondato su canoni matematici che reggono il cosmo. L’alternanza dello Yin e dello Yang segue i ritmi cosmici.» Lucas si complimentò per la mia relazione. «Vero! Nel taoismo, il Tao corrisponde in effetti, al Tai-ki cinese; il cerchio dell’unità. L’unità è l’origine di ogni esistenza. Lao Tsŭ, o Lao-Tse, fu uno dei più grandi studiosi del Tao. Il suo nome significa il “Vecchio Maestro”, “Tsŭ” vuol dire anche “Ragazzo”, quindi il “Vecchio Ragazzo”. Allusione al suo sapere che aveva sin da piccolo. Il suo studio fu aspirare a nascondere se stesso e a rimanere senza nome. Lao Tsŭ coltivava la virtù del Tao.2

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K’I, C’I, Ki oppure Chi. Lao Tsŭ contemporaneo di Confucio è vissuto tra il 570 e il 490 a.C., nel futuro Impero Celeste. Se Confucio parlava ai Cinesi, Lao Tsŭ si rivolgeva all’intera Umanità. Oggi è considerato da tutti il grande creatore del Tao Te 2

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Nel suo libro “Tao Teh Ching”, la Regola Celeste, Lao Tsŭ indica all’uomo la via dell’armonia: Il vero virtuoso non è consapevole della propria virtù. […] La vera virtù è spontanea. «Il Tao è l’artefice dell’equilibrio Universale. L’unione del macrocosmo con il microcosmo. Quest’unità è raggiunta attraverso la meditazione e una disciplina di vita regolare. I taoisti rappresentano lo spirito dell’Universo con il simbolo del dragone che si avvolge su se stesso. «Nel mondo Occidentale tale concetto corrisponde ad un simile simbolo, ovvero l’Uroborus detto anche Oroborus, che rappresenta l’Eternità, l’eterno divenire. Questo simbolo è rappresentato dalla figura di un serpente o anche da quella di un dragone che si morde la coda. Di tal genere è il movimento perpetuo dell’universo. Il simbolo rappresenta dunque l’unità e l’infinito. «Il serpente che si chiude in un cerchio a mo di zero corrisponde alla figura del TaiKi o del Tao. L’eterno ritorno, il cielo e la terra, l’unione degli opposti. Questo principio corrisponde alla ruota delle esistenze, delle reincarnazioni, che gira su se stessa senza poter elevarsi ad un livello spirituale superiore. Nel Buddismo ritroviamo gli stessi concetti nel simbolo della ruota, che rappresenta il ciclo dell’eterno ritorno.»

Ching “Il libro del Principio e della sua virtù”. Comunemente conosciuto come “La Regola Celeste di Lao Tsŭ”.

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«Questo concetto si collega alle prove karmiche da superare?» Gli chiesi. «La risposta del Buddismo al problema del Karma corrisponde ad uno stile di vita condizionato da tecniche ascetiche, che conducono alla Samandhi ossia unione o assorbimento, lo stato in cui cessano idea e pensiero. Una volta che si ottiene l’Illuminazione secondo la tradizione, si esce dal Samsara l’eterno ritorno del ciclo delle incarnazioni, e si entra nel Nirvana ovvero il Vuoto-pieno. Tale stato di Buddhità può essere realizzato sulla Terra.3 » Erano dieci anni circa che Lucas praticava lo Yoga. Nella mia ricerca erano inclusi anche questi concetti. Lucas mi ricordò che la cultura occidentale non conosceva veramente il significato dello yoga, così come le varie filosofie orientali. «Lo Yoga è il principale strumento, del Buddhismo, dell’Induismo e del Gianismo, come tu sai. Esso consente di raggiungere il Nirvana, il Vuoto-Pieno. Il praticante, riesce a congiungersi e a realizzare la sua unione spirituale, secondo le forme mistiche dello yoga.4» 3

L’origine dell’esistenza è ricostruita in conformità a dodici connessioni casuali. Ogni forma d’impermanenza risolve ogni forma d’esistenza. 4 Le principali forme dello Yoga: Jnana Yoga. La conoscenza intuitiva. Il sentiero della conoscenza tramite l’intelletto attraverso lo studio ma andando oltre i concetti e le idee. Karma Yoga. L’azione slegata. Lo yoga dell’azione giusta per il benessere dell’umanità.

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«Che cos’è Yoga Reale?» Gli chiesi. «Il termine Yoga Reale, Raja Yoga, è un sistema elaborato dallo Yogi Patanjali nel 300 d.C. Lo yoga di Patanjali insegna una via articolata in sette stadi e otto gradi. Inizia con l’acquisizione di una determinata vita morale e meditativa equilibrata, fino ad arrivare alle pratiche di controllo del respiro attraverso la concentrazione. Lo scopo è di arrivare a capacità di meditazione sempre più alte, culminanti nel Nirvikalpa Samadhi, che tradotto significa Estasi. Patanjali tratta a lungo dei poteri soprannaturali, Siddhi, che si manifestano nelle differenti fasi dell’ottuplice sentiero logico.» Risposi. Lucas poi aggiunse: «In uno dei più noti testi Indù è scritto che: “lo yogi diventa il Signore degli Elementi” «Le cose materiali non hanno più alcun valore per chi è arrivato ad un alto grado evolutivo. La materia è al servizio dell’essere e non viceversa!» «Alcune di queste regole sono elaborate nella forma di yoga più diffusa e conosciuta, praticata anche in Occidente; l’Hata Yoga, che insegna la tecnica della postura e del respiro.» Bhakti Yoga. La devozione a Dio. Il sentiero della devozione e dell’amore. Altri tipi di yoga sono: Hata Yoga. La tecnica delle posizioni, del respiro e della meditazione. Laya Yoga. La tecnica della Kundalini, del Tantra detta anche della Saliti ossia potenza. Lo yoga che risveglia le energie latenti che risiedono nel corpo umano. Japa Yoga. La tecnica del Mantra, ossia del suono. Raja Yoga. Lo yoga della meditazione interna, la base di tutti gli altri yoga.

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«Per questo ho sostenuto che la tua Opera è straordinaria! Perché rispecchia anche i principi dello yoga. Se ben ti ricordi Yoga significa proprio Unione!» Gli dissi. «È vero! In sanscrito Yoga vuol dire Unione! Indica l’unione dell’anima umana con l’anima universale.» Rispose Lucas. «Quest’unione provoca il Risveglio, la Rigenerazione e l’Illuminazione del primo esemplare!» «Verso lo Yoga è il titolo del tuo dipinto. Difatti tu, Lucas, hai praticato la meditazione e tutte le pratiche d’astinenza. Le stesse pratiche che seguono i maestri yogi, i monaci tibetani, i santoni indù, i frati francescani e tutti quelli devoti alla castità e alla cultura dello spirito. Insieme alla meditazione e agli stati trascendentali è inclusa l’estasi mistica.» Continuai. «La tua Opera è la manifestazione figurativa di chi pratica una determinata vita pura e ascetica.» «Le vibrazioni entrano in contatto con una conoscenza atavica,» mi rispose «ma non ho voluto fare mica l’eremita! Ho seguito solo ciò che dice il mio cuore! Il mio comportamento è stato spontaneo, inoltre è stata l’unica scelta giusta che potevo prendere. Sono stati gli eventi che mi hanno portato in questa direzione meditativa.» «Platone e Plotino chiamano questa fase Opera Noetica. Nello Yoga è definito come Vidya.» Aggiunsi. «Infatti mi sono ispirato a Pitagora, che diceva: “Conosci te stesso”. Attraverso la meditazione, la disciplina fisica ed intellettuale, puoi elevare la tua anima ed unirla con quella Celeste Universale.» Mi

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rispose allegramente. Continuò. «Attraverso la contemplazione, la castità e la purezza del corpo, l’essere umano acquisisce la conoscenza Celeste. Esso si avvicina alla sapienza antica, ottiene la rigenerazione, si evolve e diviene parte dell’Opera Celeste.» Lucas poi mi rivelò il suo desiderio: «Sì, ma il mio desiderio più grande è quello di trovare l’anima gemella, la donna ideale. Sposarmi ed avere dei figli con lei.» «Vuoi crearti una semplice e regolare famiglia! Insomma una vita normale.» Risposi. «Sembra semplice! Ma sto parlando dell’anima gemella. Quasi impossibile da trovare. In ogni caso sarei sempre interessato a tutto ciò che è virtù e conoscenza, perché sento che questi elementi fanno parte della mia natura. Il nucleo familiare penso che sia la vera realizzazione per un essere umano.» Lucas si voltò verso la sua opera osservando la bellissima donna che abbracciava l’uomo. Mi incantai ad osservare il dipinto. Tutti i personaggi dell’Opera sono intenti nel guardare i due sposi che rappresentano l’amore, la pace e l’unione. Mentre vicino a loro vi sono i due figli e dietro di loro dei personaggi misteriosi, ma benevoli. Lucas incominciò a sintetizzare, gli argomenti trattati. Parlò della sua donna ideale. «Creare una famiglia con la donna giusta è il dono più grande. L’uomo e la sua donna che diventano una sola cosa nell’abbraccio dell’amore, simboleggiano colui che diventa una cosa sola con la sua

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conoscenza.5 Questo divenire è la più alta felicità. Tale concetto è sintetizzato nella frase di San Tommaso: “Quando farete del maschio e della femmina una cosa sola entrerete nel regno” Tommaso; 27 Vangelo Apocrifo.

«Sì, rispetto il tuo desiderio, ma lo stesso pensiero sembra un concetto ermetico.» Gli domandai. «Un detto popolare sostiene che ogni uomo ha in sé la sua donna e viceversa. Quest’analisi riferita all’unione con noi stessi, prescinde dalla ricerca della donna reale.» Rispose. Oramai avevo capito, ero lì con fogli in mano e con una discreta preparazione, mentre Lucas con la sua vasta conoscenza, mi rispondeva in modo semplice e naturale. Non avevo ancora capito però se le sue erano risposte metaforiche, o naturali. Egli aveva evidentemente già fatto moltissime ricerche in merito. Dovevo occuparmi, realmente, del catalogo attinente alle sue opere d’arte? Continuai a rovistare nei miei appunti e ripresi il discorso: «Metaforicamente nello Yoga, il maschio è la forza che risiede nel nervo psichico sinistro, mentre la femmina è la forza che giace nel nervo psichico destro. Queste due forze se si uniscono avviene l’unione degli opposti tra i due principi maschio e femmina, si raggiunge il dono

5 La quinta essenza dopo i quattro elementi è proprio l’unione del maschio con la femmina.

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della trascendenza e lo stato di Buddhità. Questo vuol dire Illuminazione.» «È vero!» Esclamò Lucas. Poi aggiunse: «Nella tradizione orientale lo stato d’illuminazione è rappresentato dall’unione del maschio e della femmina. La mia rivelazione consiste nell’unione della filosofia taoista, cabalistica, quella dei chakra, e poi, tutte le altre. Mi limiterò a citare solo queste tre filosofie. La prima è filosofia cinese dello yin e yang e del Tao, la seconda filosofia ebraica e la terza, è l’antica filosofia induista e buddista; lo yoga e i chakra. Bene, incominceremo da quella taoista, giacché abbiamo parlato di questa tutto il tempo!» Lucas indicando i due protagonisti del dipinto, uniti nel loro meraviglioso e passionale abbraccio, mi mostrò il simbolo della filosofia cinese, il Tai-Ki. «Vedi Laface,» Lucas usa spesso il mio cognome in modo giocoso, dato che abbiamo lo stesso nome «se osservi il cerchio nel quale si trovano i due principi opposti, quello femminile e quello maschile e se osservi attentamente la postura dei due innamorati noterai che essi rievocano l’uomo il numero nove e la donna, il numero sei. Accostando i due numeri, il 9 e il 6, ed unendoli come nell’abbraccio dei due innamorati, otteniamo il numero novantasei (96). «Questi due numeri racchiusi in una circonferenza, rappresentano yin e yang, il simbolo Tai-ki. Dove yang corrisponde al numero nove, e yin coincide con il numero sei. La loro unione corrisponde al numero novantasei. I due numeri anche se li

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invertiamo nel sessantanove, (69) o li osserviamo in modo speculare, in ogni caso raffigurano sempre il Tai-ki. L’unione dei due numeri sembra rievocare lo stesso congiungimento dell’intimo contatto dei due personaggi del dipinto.» Rimasi sbalordito da questa coincidenza grafica e rivelatrice. «Tu asserisci che la coppia formata dal numero nove (9) e dal numero sei (6) simboleggia l’abbinamento atavico che sta per unirsi e diventare un unico essere? Inoltre i due si fondono in un’unica sfera contenente i due principi?

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Figura 1

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L’Opera Celeste di Lucas, “Verso l’unione”. Il Nucleo Familiare, L’Albero dell’Illuminazione..


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«Pensandoci bene, secondo la 6 numerologia , il nove rappresenta il principio maschile ed il sei quello femminile! Anche secondo un significato numerologico le due cifre incarnano le sembianze dei personaggi del dipinto. La mia rivelazione è stata quella di identificare, in questi due numeri, il collegamento dello yin e dello yang nella filosofia orientale, e la loro corrispondenza grafica!» «Sì, ma non è tutto,» rispose. «Questi due numeri arabi che derivano dalla stessa forma, sono le uniche cifre che rappresentano una spirale. Il nove è un sei capovolto e viceversa. Il simbolo della spirale è stato ritrovato in tutte le culture antiche. È un simbolo universale, uno dei simboli più antichi esistenti sul nostro pianeta. La spirale rappresenta il movimento del macrocosmo e del microcosmo. Il macrocosmo simboleggia l’universo, mentre il microcosmo rappresenta l’essere umano. La spirale che ruota in senso antiorario, da sempre è stata raffigurata dai popoli antichi, perché rappresenta le forze del bene. In senso orario rappresenta le forze avverse. Il significato originario di alcuni simboli pacifici purtroppo è stato mutato di proposito, in senso negativo durante il corso della storia.»

6 La numerologia è la disciplina che studia i significati armonici e mistici dei numeri. È il frutto di una corrente teorica nella quale, inizialmente si fusero quattro fonti distinte: la filosofia greca, la mistica ebraica, in particolare la cabala con la sua concezione delle Sefiroth e infine, il Cristianesimo.

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Lucas mi fece vedere i suoi appunti, dove vi erano disegnate tutte le possibili combinazioni spiraliformi. «La rotazione dei chakra dell’uomo ad esempio avviene in senso orario, verso destra, mentre la rotazione dei chakra della donna in senso antiorario, verso sinistra. L’uomo quindi, secondo ciò che abbiamo detto, riguardo al significato del moto rotatorio, incarna istintivamente una forza che potrebbe essere distruttiva se non è equilibrata dall’intelletto. La donna viceversa, incarna una forza creativa. Ancora oggi è attribuita una nota simbologia antica, sia all’uomo che alla donna. L’uomo viene indicato con il simbolo del pianeta Marte, (♂) che rappresenta il dio della guerra, mentre la donna viene indicata con il simbolo del pianeta Venere, (♀) che rappresenta la dèa dell’amore. Nel dipinto la donna graficamente corrisponde al numero sei, speculare. L’uomo corrisponde al numero nove. Il loro moto figurativo spiraliforme è fedele anche al verso dei chakra. Nove: senso orario di rotazione dei Chakra nell’uomo Sei speculare: senso antiorario di rotazione dei Chakra nella donna Per quanto riguarda il Tai-Ki, come abbiamo detto, i nostri due personaggi simboleggiano il nove ed il sei (96)7. Questo numero se viene racchiuso in un cerchio, 7 Il numero sei corrisponde all’organo genitale femminile, ed il nove a quello maschile, precisamente il seme.

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forma il Tai-ki. Secondo la rivelazione di Lucas in tutti i casi, l’accoppiamento dei due numeri genera graficamente, numerologicamente e filosoficamente il famoso cerchio spirale Tai-ki. Qualunque sia la combinazione: il novantasei (96), il sessantanove (69), il nove e sei speculare (9 )8 ed il novantasei speculare:

La classificazione grafica di questi due numeri, trova una coincidenza delle similitudini nella sfera Tai-ki. All’interno della sfera Tai-ki, se viene ridotta ai minimi termini secondo la mia rivelazione, si possono osservare i due simboli che graficamente corrispondono ai numeri nove e sei!» «Ma questo è incredibile!» Risposi. Poi continuai: «Ma è anche lo stesso simbolo che si usa nella rappresentazione del segno zodiacale del Granchio.» Lucas rispose: «Infatti, i due simboli, sono i centri di energia rotante, che si attirano, si uniscono, si moltiplicano ed elaborano alla fine una entità completa. Il segno del crostaceo, che apre il solstizio d’estate quando la natura è al massimo 8 Questa ultima combinazione, il nove ed il sei speculare, corrisponde alla posizione assunta dai personaggi dell’Opera figurativa di Lucas. Il movimento spiraliforme dei due innamorati, ruota in senso antiorario. Questo è lo stesso moto, delle energie positive dell’Universo. L’unione dell’uomo con la donna, dà vita nell’opera, ad un simbolo antichissimo. Il senso di tale simbolo, nella trascrizione figurativa, è antiorario. Questo rappresenta le forze del bene, dell’amore, del cosmo e dell’intero Universo.

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splendore, rappresenta le forze generatrici materne terrestri. L’archetipo della madre che reca in grembo la vita. L’immagine zodiacale del granchio marino, simboleggia le caratteristiche di questo animale protetto dalla dura corazza che vive tra l’acqua e la terra. Questo segno è governato dalla Luna, la madre archetipa, ponte dell’unione del passato, del presente e del futuro. Secondo Jung questo segno zodiacale rappresenta il karma dei genitori. Dalla nascita si entra nella vita, e poi si ritorna al nulla originario. I vari personaggi del dipinto rappresentano proprio questo: il tempo e lo spazio.» Intervenni: «Ora che li osservo, in effetti, il simbolo corrisponde ai due personaggi principali, che tu hai dipinto. L’uomo somiglia al numero nove, e la donna al numero sei. Questa non può essere una semplice combinazione. Questa è la tua rivelazione taoista?» Gli domandai esterrefatto, ma con aria dubbiosa. «Si, è proprio così! Tutto questo è documentabile con le varie corrispondenze filosofiche, i cui simboli hanno un linguaggio universale. Una volta capito il linguaggio simbolico, si possono svelare le rivelazioni. Tutto coincide con il tutto. Tutto fa parte di un solo pensiero evolutivo, di un’unica sostanza. Un disegno evolutivo, che l’essere umano non è in grado di poter interpretare. Quest’apparente banale similitudine fa parte della Terza Rivelazione, della Generazione e della Rigenerazione. Lucas rivelò, inoltre, che graficamente l’intreccio e la fusione dei due numeri, il

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nove e il sei, l’uomo e la donna, generarono il numero otto (8). Questo numero rappresenta il perpetuarsi della creazione, quindi della generazione, il continuo ripetersi dell’esistenza. In matematica, infatti, questo numero è utilizzato come simbolo dell’infinito. Un otto coricato su se stesso (∞). Esso ricorda anche la doppia spirale del dna. «Vedi Laface, penso che gli alchimisti arabi erano ben consapevoli di questi arcani significati. Essi hanno rielaborato l’antica simbologia analitica, corrispondente agli antichi simboli della cultura Indù. Il significato dell’Universo risiede negli stessi numeri.» Capii che le sue intuizioni venivano alla luce grazie alla meditazione e alle esperienze oniriche. Lui si era collegato con la conoscenza dello spazio e del tempo attraverso la quarta dimensione. La meditazione. Queste rivelazioni simboliche non si trovano in nessun libro. «Questo è solo l’inizio!» mi disse Lucas «di un mondo simbolico, pieno di spiegazioni uniche.» Poi incominciò a parlare della rivelazione cabalistica, dei dieci punti d’energia. Prese un libro e mi mostrò uno schema con dieci cerchi, i quali erano collegati tra loro grazie a delle linee ramificate. «Vedi Laface, nella geometria antica il cerchio che equivale alla sfera nella nostra dimensione, simboleggia la conoscenza Celeste. Tra le dieci sfere, elencate nel libro, l’uomo del dipinto rappresenta la nona

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sfera, o il nono cerchio contenente il numero nove.» Lucas mi stava mostrando il cosiddetto Albero Cabalistico. Le cui sfere sono dei cerchi numerati. Ero a conoscenza del disegno dell’Albero. Questo disegno l’avevo più volte ritrovato nelle mie ricerche sulla simbologia, riguardante lo studio della storia delle filosofie antiche, ma non avevo mai approfondito la ricerca. Sapevo che in ogni tradizione, l’eroe doveva conquistare i frutti dell’albero. Prima però deve superare delle prove difficoltose. Simbolicamente l’albero rappresenta il collegamento tra il cielo e la terra. Lucas mi mostrò la figura dell’Albero Cabalistico delle dieci Sefiroth. Mi rivelò che il suo dipinto era collegato all’Albero. Anzi tutti i personaggi rappresentano l’Albero. «Vedi, in questo schema, la donna rappresenta la sesta sfera. Il cerchio contenente il numero sei. Inoltre, se noti bene, il sei ed il nove sono gli unici due cerchietti che si trovano in una posizione atipica. I dieci personaggi in effetti, IL CLASSICO rappresentano i dieci cerchi ALBERO numerici. Le sfere raffigurano la CABALISTICO visione dell’intelletto e del sapere. L’accesso alla conoscenza delle dieci sfere è dato solo attraverso l’unione degli opposti. Al momento di questo congiungimento si accede ad una

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conoscenza universale. Questo è il sapere dell’Albero! «Questo testo che ti sto mostrando è un comune testo di filosofia cabalistica. In ogni testo del genere è incluso questo schema con i cerchi numerati. Quando ho finito di dipingere l’Opera, come ti ho già raccontato, non conoscevo ancora questa filosofia antica. Il libro è un regalo di mia sorella Vivienne. Lei non conosceva assolutamente il contenuto. Non è stata una semplice casualità, perché la mia sorellina è molto precisa, rispetta sempre le ricorrenze per i doni. Per questo fu un regalo insolito. Vivienne disse che aveva acquistato questo libro da un vecchietto, su una bancarella per strada. «Questo testo tratta della Cabala detta anche Cabbalà, o Quabbhalà. Quando cominciai a leggere questo libro, notai subito una similitudine numerica tra le dieci sfere, e i dieci personaggi da me ideati. Quando poi riscontrai delle caratteristiche, significative, appartenenti ad ogni singola sfera, rimasi esterrefatto. Il dipinto corrisponde all’Albero Cabalistico. I personaggi hanno le stesse qualità specifiche delle dieci sfere. La disposizione dei personaggi coincide perfettamente con quella delle Sefiroth Cabalistiche, i cui significati quadrano con la descrizione delle immagini. «Questa rivelazione è unica al mondo, perché è legata al mio dipinto. In nessun testo cabalistico è descritta l’unione delle due sefiroth centrali. Queste a loro volta corrispondono ai due giovani amanti nel dipinto i quali simboleggiano lo yin-yang. Come abbiamo visto, il loro intreccio

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rappresenta il Tao. La metafora dell’abbraccio dei due amanti. Quest’atto annuncia la loro imminente unione. Le due sefiroth, quella numero nove con la numero sei, corrispondono dunque alle due polarità dello yin-yang. Le due figure opposte, sono la rappresentazione simbolica dell’unione del microcosmo con il macrocosmo.» Ogni volta che un uomo e una donna si amano, la loro unione rappresenta il tentativo di ricongiunzione all’anima gemella. Essi rievocano il ricordo atavico che sussiste da sempre nei due sessi, ed aprono la porta metafisica, dell’Albero della vita. La porta d’ingresso per il mondo Celeste. I due sono in contatto con l’infinito, con il mistero della creazione e con la spirale delle energie universali; il bene e l’amore.» «Questa è la Terza Rivelazione, della Generazione e della Rigenerazione. Il numero tre in numerologia rappresenta la Generazione. Il numero sei unito al nove rappresenta la Rigenerazione. Colui che riesce ad unire le due polarità, quella maschile e quella femminile, si rigenererà. In questo stato l’essere umano diviene un nuovo essere, con una consapevolezza ed un’evoluzione più avanzata.» Ero senza parole. “Tutto è collegato a tutto.” Questa era la frase che riecheggiava nella mia mente. Tutte le filosofie sono unite. Egli aveva sperimentato ed era arrivato a realizzare, ciò che la mente non riesce a concepire. Mi vennero in mente le altre due rivelazioni. In particolare l’unione dello spazio con il tempo.

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Per mezzo dell’unione di questi due opposti, mi disse Lucas, secondo la Teoria della Relatività, si accede alla Quarta Dimensione. Questa corrisponde al Tao. Quindi le due figure principali del dipinto potrebbero rappresentare, lo spazio ed il tempo. «Nel misticismo Orientale, lo spazio e il tempo sono uniti in un’unica realtà. Si può accedere dunque, alla quarta dimensione attraverso la Meditazione.» Disse Lucas. Continuò. «Ti rivelerò tale concetto in una fase successiva.» All’inizio della ascesa spirituale di Lucas ci furono in effetti, tre fondamentali Rivelazioni Evolutive: La Prima Rivelazione fa parte della dimensione interna, e rappresenta la conoscenza della consapevolezza dell’essere attraverso la ricerca dell’anima gemella. La Seconda Rivelazione si basa sulla preparazione alla conoscenza, grazie alla consapevolezza acquisita nella prima rivelazione. La conoscenza è acquisita grazie alla mitica unione e dalla quale scaturisce la padronanza della conoscenza del rapporto spazio-tempo. La Terza Rivelazione è quella il cui significato, si trova alla base delle maggiori filosofie. La terza rivelazione, secondo un mio parere, è una delle più importanti, non si trova in nessun testo filosofico. Lucas ha rivelato i due numeri, il 9 e il 6, nascosti all’interno di un figura antichissima, il cerchio spirale Tai-ki, manifestandone il significato simbolico e la natura numerologica. I due numeri sono di nuovo

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i protagonisti nelle figure del dipinto, le quali coincidono perfettamente con le due sefiroth centrali dell’Albero Cabalistico. L’unione del maschio e della femmina produce un ciclo generativo, che può durare in eterno. Per cui dalla sovrapposizione simbolica dei due numeri, il nove e il sei nasce l’otto. Questo rappresenta analiticamente l’infinito. Attraverso le dieci sfere, Lucas accede ad una conoscenza illimitata e senza tempo, universale, detta il “Sapere dell’Albero”. Questa sapienza antica, gli permette di svelare il mistero della creazione, e della stessa esistenza dell’essere umano. Dietro la coppia raffigurata nel dipinto, vi è rappresentato un albero in lontananza, il quale simboleggia questa scala di personaggi attraverso i quali si accede al mondo celeste e divino. Il tronco dell’albero simboleggia poi, la via mediana attraverso la quale avviene l’unificazione degli opposti. I dieci rami sono rappresentati, dai dieci personaggi del dipinto. L’Opera raffigura il cammino della discesa, lungo la quale, le anime e le creature hanno raggiunto la loro forma attuale. Questo è anche il sentiero dell’ascesa attraverso cui l’intero creato, può ritornare a quello stato originario paradisiaco. La simbologia nell’Opera, è stata studiata da Lucas in un secondo momento. L’Opera nasce di getto, con lo stesso automatismo della scrittura. Lucas ha scelto in un primo momento l’arte, perché da sempre la capacità delle immagini rendono il messaggio ideale ed universale. L’Opera d’arte di Lucas, è un messaggio eloquente

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dell’evoluzione e della conoscenza antica. L’arte come messaggio d’amore, di un mondo Celeste puro ed evoluto. I personaggi del dipinto rappresentano l’Opera Celeste, ed è evidente che Lucas abbia riversato su una grande tela, l’intera splendida proiezione della sua anima Celeste. L’Opera è l’evoluzione creativa della proiezione ascetica attraverso cui l’esperienza spirituale di Lucas, si traduce in forma visibile. Il risultato è un atto creativo i cui ideali archetipi, sono tramutati in un’Opera d’arte. Egli stesso quindi è l’Opera. Il magnifico prodotto assume una realtà propria, indipendente dal suo creatore. Capii solo in quell’istante la visione della filosofia Buddista. Lucas è un essere Illuminato e Realizzato dalla nascita. Qualsiasi cosa Lucas avrebbe detto o fatto, sarebbe stata una manifestazione di un messaggio evolutivo. Una rivelazione Celeste.

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IV LE DIECI SFERE E I SETTE PUNTI DI ENERGIA

CAPITOLO IV DAL ROMANZO ALCHEMICO L’OPERA CELESTE

I dieci personaggi del dipinto rappresentano, simbolicamente, i diversi significati connessi alle dieci sfere cabalistiche. Nel mondo del microcosmo le dieci Sfere equivalgono ai dieci stadi della psiche umana. Sono le dieci Potenze dell’Anima, le Dieci Luci, e sono sempre pronte ad aiutare la crescita evolutiva di coloro che riescono a collegarsi ad esse. Le Sfere sono i frutti dell’Albero Celeste della vita. Nel mondo fisico del Macrocosmo queste sfere dell’intelletto sono collegate al sistema solare. In ebraico sono chiamate Sefirot, Sefiroth o Sephiroth; ma Sefirà non significa Sfera, data la somiglianza fonetica. Il termine Sefiroth ha un altro significato più profondo, metafisico. Secondo la tradizione, con l’Albero della vita si è svolta la creazione dei mondi. L’Albero è il cammino lungo il quale le anime, nella loro discesa, hanno raggiunto l’attuale forma, ma nello stesso tempo equivale anche al sentiero di risalita, lungo il quale l’intero creato può ritornare al Mondo Celeste. Gli studiosi della Cabalà o Cabbala, spiegano che l’Albero della vita simboleggia la Scala di Giacobbe, la cui base è appoggiata sulla terra e la cui cima tocca il cielo. Lungo di essa salgono e scendono, in

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continuazione, sia gli angeli sia le coscienze e le intuizioni degli esseri umani. Grazie ad essa scende la linfa, il nutrimento energetico sorto nelle zone di luce eterna della creazione, come sostentamento per gli esseri umani. I tre pilastri dell’Albero corrispondono alle tre vie iniziatiche; facile a destra, difficile a sinistra, Regale al centro. Solo la via mediana ha in sé la capacità di unificare gli opposti. Le componenti sono: maschile a destra, femminile a sinistra, coscienza umana al centro. Secondo la tradizione Cabalistica, le sfere si dividono in tre ternari: il primo corrisponde al mondo dello spirito o del pensiero, il secondo all’anima o alla psiche, il terzo rappresenta la materia, dunque l’universo dei sensi. Nel primo ternario, la prima sfera è rappresenta nel dipinto dalla colomba che simboleggia la pace, il piano più puro ed elevato dell’universo. La colomba bianca è detta anche del mercurio o colomba di Filalete. Le altre due sfere, la seconda e la terza sono rappresentate da due angioletti, i quali simboleggiano rispettivamente, la sapienza e l’intelligenza. Nel secondo ternario la quarta sfera, secondo la Cabala, raffigura la misericordia, la compassione, la pietà, la grazia, l’amore e la saggezza. È di colore blu chiaro. Il pianeta attribuitogli è Giove. Questa sfera cabalistica corrisponde perfettamente alla raffigurazione del personaggio del dipinto di Lucas. La postura di questa figura ricorda il numero quattro e rispecchia la descrizione della quarta sefiroth. L’espressione del volto alieno evoca il

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principio femminile della misericordia e della compassione. Questi principi sono accentuati dalla posizione delle mani, che indicano il tipico atto di raccoglimento e di preghiera. Il suo abito è di colore blu. La quinta sfera corrisponde secondo la Cabala, alla realizzazione delle speranze. Il colore cabalistico è il rosso. Il personaggio del dipinto che corrisponde a queste caratteristiche è vestito con un abito di colore rosso. Il pianeta corrispondente è Marte, il cui colore è il rosso. La postura della figura sta ad indicare, proprio il numero cinque. Questa sfera è raffigurata nel dipinto da un essere etereo dall’aspetto autoritario. L’alieno, il numero cinque, con il braccio sinistro sollevato, indica la colomba. Il numero uno. Esso ricorda e avverte, di seguire sempre la giusta via: quella della pace e della rettitudine. Questa figura simboleggia l’equità, la ragione, il diritto, la forza, la giustizia, il rigore, la severità, la paura, la punizione e il potere creatore. È il braccio sinistro del macrocosmo.

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Simbologia Alchemica Orientale Luca Falace L’Arte Alchemica

L’Unione degli Opposti

Figura 2

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“L’Opera Celeste” I Numeri delle Sfere 47 corrispondono ai personaggi dell’Albero Figurativo di Lucas.


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La sesta sfera che Lucas dipinge rappresenta la bellezza, l’amore universale, la sensibilità, l’affetto, la comprensione, l’anima razionale, l’armonia, l’equilibrio, il Sole e la rinascita. Il colore è il rosasalmone. La postura della donna raffigurata simboleggia il numero sei. Nel terzo ternario, la settima sfera, è raffigurata da una piccola fanciulla devota, protetta dalla figura numero cinque, sta ad indicare la vittoria, il trionfo del bene, la spontaneità, la purezza, l’istinto. Il pianeta è Venere. È la gamba destra del Macrocosmo. La postura della figura indica il numero sette. L’ottava sfera corrisponde alla gloria, allo splendore, al Caduceo, all’elemento Mercurio, alla Medicina, all’astrologia, alla sensibilità, agli scrittori, ai messaggeri, alla sensazione e alle facoltà mentali medianiche. È la gamba sinistra del Macrocosmo. Il pianeta è Mercurio. La postura del personaggio raffigurato nel dipinto simboleggia il numero otto9. Lucas ha dipinto la propria immagine accanto a quella della sua donna ideale. Questa corrisponde alla sfera numero sei. L’immagine di Lucas corrisponde alla nona sfera e la postura del personaggio è simile al numero nove. La sfera numero nove e la sfera numero sei, sono le uniche sfere nell’Albero separate dal gruppo delle altre sfere, sono le protagoniste ubicate al centro

9 Nella tradizionale classificazione cabalistica questo numero si trova al posto del numero sette, ed il numero sette al posto del numero otto. Nel dipinto le posizioni sono invertite.

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dell’Albero Cabalistico. Così come pure i due innamorati situati al centro del dipinto. La sfera numero nove rappresenta: il seme della vita, il principio generativo, l’energie latenti, la Luna, la fondazione e la conoscenza del mondo. La decima sfera rappresenta l’angelo dell’intesa, i piedi dell'Adamo Celeste, la materialità e il mondo fisico. La postura di questa figura simboleggia il numero dieci.

Figura 3 L’ALBERO CABALISTICO SECONDO LA CORRISPONDENZA DEI PERSONAGGI DEL DIPINTO L’OPERA CELESTE

Figura 3 L’ALBERO CABALISTICO SECONDO LA CORRISPONDENZA DEI PERSONAGGI DEL DIPINTO10 Dietro i personaggi è raffigurato in lontananza, in alto a destra, un albero con dieci rami i cui frutti sono rappresentati dai dieci 10 Le dieci Sefiroth, o Sefirot, sono i dieci cerchi numerati, chiamati anche sfere, all’interno delle quali Lucas ha aggiunto il nome del personaggio corrispondente. Nel dipinto la figura che simboleggia il numero sette prende la posizione del numero otto e viceversa.

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personaggi dell’albero Celeste. Le sefiroth sono i frutti dell’albero, questi sono collegati da ventidue sentieri e trentadue vie. Nonostante la mia apparente stanchezza continuavo ad essere affascinato da tutta questa serie di collegamenti. Lucas aveva parlato ininterrottamente per dieci ore. Gli appunti che avevo portato erano poca cosa in confronto alle sue rivelazioni. Durante la serata arrivarono delle sue amiche. Cenammo tutti insieme e poi andammo a dormire. Il mattino seguente facemmo colazione con le due ragazze fuori al terrazzo. Era una bellissima giornata di sole. Katherine e Angelita prepararono il pranzo. Lucas ed io riprendemmo il discorso del giorno precedente. Dopo la rivelazione del legame delle dieci sfere, con i dieci personaggi del dipinto, Lucas disse che vi molti altri collegamenti. Dopo il Tai-Ki, il Tao, L’Albero Cabalistico e le dieci Sefiroth, Lucas decise di spiegarmi il quarto collegamento filosofico: i sette punti d’energia. Si trattava della filosofia Indù. «Nel dipinto la figura della Colomba corrisponde alla prima sfera nell’Albero sefirotico. La prima sefiroth rappresenta la corona ed è chiamata nella filosofia cabalistica, Keter, mentre nella filosofia indù, corrisponde al settimo chakra. Questo secondo l’induismo è rappresentato dalla sillaba seme OM, dai Mille Petali.»

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() ed è chiamato Loto


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Lucas si è rappresentato involontariamente, nella nona sfera. Questa secondo la filosofia Induista, è situata in uno dei sette punti d’energia, collocato negli organi genitali. Simbolo della purezza, è la base o il fondamento dell’ascesa e del ritorno alla prima sfera. Colui che intende iniziare la via spirituale deve domare all’inizio le energie sessuali. Queste risiedono nella nona sfiroth, o nel primo chakra. La nona sfera è chiamata in molti modi: il fondamento, la forza che sorregge ogni forma di vita nell’universo, il fluido vitale. Il Santo Spirito, il Chi dei cinesi, il Ki dei tibetani, il Prana degli indù, il Ka degli egizi, il Telesma dei filosofi. Lucas ha scoperto che questa sfera, la Nona Sefiroth dell’energia vitale, in Oriente corrisponde al primo punto d’energia ossia il Primo Chakra. La prima sfera, la Prima Sefiroth, nel dipinto è rappresentata dalla Colomba, simbolo della contemplazione interiore e dell’Unione con la coscienza universale. Questa corrisponde al settimo punto d’energia, in altre parole il Settimo Chakra. Avevo capito che i Chakra erano sette e le Sefiroth dieci. Anche se sono numericamente diversi, questi punti energetici corrispondono. A tavola Lucas aggiunse: «Completato il dipinto, iniziai a studiare seriamente. Quando ottenni la conoscenza, iniziarono le rivelazioni e i collegamenti tra tutte le filosofie. Capii che il Primo Chakra corrispondeva alla Nona Sefirot. Il cammino per arrivare al settimo chakra inizia proprio dal primo chakra. Il dipinto

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annunciava l’imminente cammino che avevo intrapreso.» Dopo mangiato ci recammo con le ragazze, al porticciolo per prendere un caffè. Interrompemmo per un po’ i nostri discorsi e spostammo l’attenzione su Katherine e Angelita. Sembravano predisposte nei nostri confronti, ma si era fatto tardi. Loro avevano un negozio di libri antichi, e dovevano andare a lavoro. Lucas arrivò ad una rivelazione del tutto originale. Attraverso la rappresentazione medianica del suo dipinto, scoprì l’antica unione accennata implicitamente dalle varie filosofie.11 «Nella filosofia orientale, Induista e Buddista, la visualizzazione dell’unione degli opposti corrisponde allo sviluppo creativo di un’artista. I sentimenti soggettivi, sono trasformati in un’opera d’arte oggettiva. L’Opera, dopo la creazione assume una realtà incondizionata dal suo artefice.» Era passata circa una settimana dall’ultima volta che Lucas ed io avevamo parlato della simbologia metaforica dell’Opera. Tra arte e divinazioni incominciavo a capire che i messaggi di Lucas non erano casuali. Si rivelava dinnanzi ai miei occhi, col passare del tempo, un disegno geometrico ben definito. Lucas aveva chiesto un mio aiuto. Un’analisi interpretativa sulla questione della simbologia attinente al dipinto, ma il mio apporto a questo punto sembrava 11 Nelle tabelle, alla fine di questo paragrafo, sono riportati i corrispettivi significati simbolici e mitici, sia orientali sia occidentali.

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superfluo. La sua mente era andata oltre la comune conoscenza. Egli si era collegato con il sapere profetico e rivelatore. Compresi attraverso l’Opera, che Lucas è un messaggero illuminato, un saggio. Egli è entrato con l’ausilio dell’arte nel mistero della natura, conoscendone l’essenza. Egli è un essere così sensibile e puro, da rievocare l’archetipo dell’epoca d’Oro. L’epoca del Paradiso Terrestre. La sua sensibilità è legata alla sensitività medianica. La sua percezione funziona come un’antenna che riceve lontani segnali senza tempo. Lucas attinge la sua conoscenza da una fonte inesauribile, antica e lontana. Nella sua opera, infatti, la diramazione dei personaggi, che insieme formano un unico albero quello della vita, rappresenta il mistero dell’esistenza stessa. Dopo la lunga conversazione, il mattino seguente, andai a fare colazione al Caffè del porticciolo. Dato che ero ospite rientrai a casa per ora di pranzo. Incontrai le cugine di Lucas. Mentre le ragazze preparavano un pasto vegetariano, Lucas continuò a spiegarmi la Terza Rivelazione: «La settimana passata abbiamo parlato della Terza Rivelazione che concerne la consapevolezza dell’unione di tutte le filosofie più importanti. Adesso parleremo di quella induista: «Il pensiero Indù si basa sullo studio dell’equilibrio dei vari punti d’energia situati all’interno nostro corpo. Questi punti d’energia sono chiamati Chakra, e sono dei punti di collegamento psicofisici.» Disse Lucas. Poi continuò:

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«Le dieci sfere o Sefiroth dell’Albero Cabalistico, di cui abbiamo parlato ieri sera, corrispondono nella filosofia orientale ai Sette Chakra più importanti. I chakra si trovano nelle varie parti del corpo dell’uomo. Questi punti d’energia permettono il contatto con il subconscio. Attraverso i chakra sono sfruttate le energie latenti. Queste forze permetterebbero all’uomo di rigenerarsi, e di evolversi velocemente. «I simboli dei chakra sono rappresentati dal fiore di loto, sacro in India. Il Fiore di Loto nasce dal fango, come un fiore con pochi petali. Nel tempo cresce e si distacca dalla fanghiglia, si dischiude ed evolve fino a diventare metaforicamente un Loto dai mille petali. Nella storia della simbologia il Giglio, per questi motivi, è stato sempre rappresentato, fin dagli egizi, come emblema della purezza. Nella Cabala, questo fiore corrisponde a Keter, la corona, in altre parole la Prima Sefiroth. Mentre nell’Induismo corrisponde al Settimo Chakra e nel taoismo al Tao. Nella cultura occidentale corrisponde alla discesa dello Spirito Santo i cui doni sono: Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà e Amor di Dio. Questi chakra, secondo la filosofia orientale, se sono attivati viene risvegliata la forza dormiente della dèa Kundalini. «Quest’energia, detta dagli Indù Kundalini, gli antichi egizi la chiamavano Ureus. L’energia divina dormiente, che si trova in ogni essere umano, giace alla base del coccige e viene rappresentata

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figurativamente come un serpente avvolto su se stesso. Nelle raffigurazioni orientali è rappresentata anche come una dèa danzante. «L’energia latente nel corpo umano, come abbiamo detto, si trova precisamente nel primo chakra che risiede nel coccige, comunemente detto osso sacro. Quest’energia deve raggiungere il settimo chakra, che si trova nel cervello, tra la ghiandola pineale e la pituitaria.12 Questo chakra è detto Centro della Corona. «Ora capisco!» Gli dissi. «Nella tradizione cabalistica, invece la prima sfera è chiamata Keter e nel tuo dipinto corrisponde alla colomba!» «Proprio così!» Rispose. Poi continuò. «Anticamente, quest’energia, i Sumeri la chiamavano Inanna ed era rappresentata dalla dèa madre che donava la nascita spirituale del cosiddetto soffio sacro. I cinesi invece, come abbiamo visto, indicano quest’energia con il simbolo del cerchio spirale Tai-ki, ovvero l’unione degli opposti. Nel taoismo è detto Tao. Tutte le filosofie convergono in un unico significato originario!» Poi continuò dicendo: «Ritornando ai chakra, la Susumna stabilisce il collegamento diretto fra i sette centri o le dieci sfere. È il canale che permette di far fluire l’energia divina. In esso, secondo la filosofia orientale sono 12

Ghiandola Pineale, o Epifisi dal gr. Accrescimento, si trova nella parte dorsale del cervello. Influisce sull’accrescimento generale del cervello e degli organi genitali. La Ghiandola Pituitaria o Pituitrina, Pituitaria, contiene vari ormoni, ma ancora parte della sua funzione resta poco nota.

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depositate tutte le impressioni delle vite passate, ossia il nostro Karma. Queste impressioni influenzano inconsciamente il nostro comportamento. I sette centri d’energia sono delle isole che si trovano lungo il canale Susumna. Quando la Kundalini viene risvegliata comincia a salire verso l’alto aprendo i vari Chakra giungendo al Sahasara, il fine ultimo, è ricongiungersi con la Shakti l’energia universale.» «Così avviene dunque la famosa illuminazione?» Gli domandai. «Sì! Quando si raggiunge l’Illuminazione, l’energia della Kundalini sale e si unisce con l’energia cosmica universale. Vengono così bruciate tutte le impressioni karmiche delle vite passate, quindi non vi sono più reincarnazioni da compiere.» «Finalmente ho capito che cosa s’intende per Illuminazione!» Risposi. «In Occidente se ne parla da sempre. Il termine è molto popolare, ma nessuno sa veramente cosa significhi realmente.» Aggiunsi. Lucas incominciò a spiegare il collegamento che sarebbe intercorso tra il ciclo delle reincarnazioni e i personaggi dello zodiaco. Un collegamento affascinante e poco noto. Riuscivo a seguire tutta la sua ricerca in modo analitico, non vedevo il tutto come un fatto probabile e praticabile. «Vedi Laface, secondo il tradizionale pensiero filosofico in questione, una volta raggiunta l’ultima l’Illuminazione, la Dodicesima, che corrispondente all’archetipo dal segno dei Pesci si esce dal

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giro continuo della Ruota delle Reincarnazioni. Questo avviene una volta che l’essere umano si è reincarnato Dodici Volte nei Dodici Segni dello Zodiaco.» «Quindi una persona, per uscire dal ciclo delle reincarnazioni, deve incarnarsi centinaia di volte? Come si dice di solito?» Gli domandai. Lucas rispose: «Sì anche migliaia, oppure una sola volta! Questo perché, se un essere opera una perfetta vita evolutiva, s’incarnerà nel segno seguente. Può anche accadere che un essere, in una sola esistenza, grazie all’eredità delle reincarnazioni passate o ad una repentina evoluzione nella stessa vita, percorra l’intero giro: dodici volte i dodici i segni della ruota. Viceversa se un essere vive un’evoluzione negativa ritornerà nel segno precedente, se persevererà nell’errore ripercorrerà tutto il giro inverso.» Ma come avviene l’Illuminazione?» Gli chiesi. Lucas mi spiegò il fenomeno, secondo il metodo adottato dai famosi santoni Indù. «Questo è un fenomeno che avviene raramente, non tutti gli Yogi che praticano la Via del Risveglio arrivano alla meta. Lo yogi che arriva a tanto, è colui che ha risvegliato la forza o il fuoco dormiente, che risiede nell’osso sacro detto muladhara. La sua anima evoluta non ha bisogno di incarnarsi in un nuovo corpo. Egli è stato in grado di controllare le energie istintive e quindi ha ottenuto la rigenerazione fisica. Questa tecnica si basa sul controllo del cosiddetto soffio, il quale percorre in moto alternativo nelle due direzioni, le correnti nadi. Il respiro è fondamentale per l’esercizio. La parte della narice sinistra

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viene chiamata chandra, Luna, mentre la narice destra viene chiamata gurya, Sole. Lo yogi con una serie di lunghi e complicati esercizi, riesce a fortificare il corpo e l’animo fino a diventare puro e incorruttibile come un diamante, da cui prende il nome di Vajra.» «Che cos’è il Vajra?» Gli chiesi. «È la pietra più preziosa, la più pesante e nobile! La forza del Vajra, è paragonata alla durezza del diamante. Nelle rappresentazioni pittoriche dell’arte orientale, il Vajra è disegnato come una spirale che inizia dal centro di una sfera. Questo simbolo rappresenta l’origine del mondo tridimensionale, ossia lo spazio della nostra dimensione. La trasformazione della rigenerazione avviene nel corpo ma anche nell’anima. Dalla materia alla luce. Questa trasformazione in oriente corrisponde all’ottava forma, la porta attraverso la quale si accederà poi alla resurrezione della nona ed ultima forma. L’uomo, secondo la tradizione, non ha bisogno di un nuovo corpo per la sua anima evoluta. Esso utilizza lo stesso involucro per lungo tempo. Dopo potrà poi scegliere di aiutare il prossimo come Deva terrestre, ossia angelo terrestre, e ritornare sulla Terra o decidere di dirigere dalle alte sfere Celesti, nelle vesti di Deva Celeste, ovvero angelo Celeste.» L’Illuminazione mi sembrava una cosa così difficile da conquistare. Tutti quegli esercizi e quello stile di vita impeccabile, rendevano la cosa un fatto impossibile. Gli feci alcune domande in merito:

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«Per questo affermi che diventare come il Vajra, la pietra più dura, è una cosa rarissima? Perché bisogna percorrere un cammino pieno di tecniche e rinunce?» «Sì, Laface, ma vedi, tutti gli esseri umani hanno le stesse potenzialità. A tutti è consentito di provare. Il sistema energetico dell’essere umano è formato da tre diverse principali strutture: corpi sottili, o energetici, Chakra, o centri d’energia, e canali energetici detti Nadi. In sanscrito Nadi significa canale, vena. I canali energetici formano una rete di condotti per il collegamento dell’energia vitale detta Prana, che in sanscrito significa energia ancestrale. I cinesi, la stessa energia la chiamano Chi, o anche Ki. «Il Prana si manifesta in varie frequenze. Le sue vibrazioni viaggiano nell’aria. Quest’energia è a disposizione degli esseri viventi. Il processo di conservazione dell’energia è direttamente proporzionale. Maggiore è la quantità di Prana che un essere riesce ad assorbire e maggiore sarà il livello di consapevolezza. Le persone spirituali più evolute avranno un elevato livello di prana rispetto agli esseri meno sviluppati. Questo però non vuol dire che un essere con una minore consapevolezza, non abbia le stesse potenzialità di uno che utilizza una maggior quantità di Prana. L’essere che vive in una non consapevolezza, percorrendo un determinato stile di vita, può aprire i suoi chakra e raggiungere un’alta consapevolezza in ogni momento. «L’apertura dei Chakra non è data solo dall’esercizio e della tecnica orientale, ma è dato anche dal corretto comportamento e

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da una condotta di vita psicofisica equilibrata.» Rispose Lucas. «Ora capisco cosa vuoi dirmi. I Santi occidentali, pur non praticando le tecniche orientali della respirazione, delle posizioni dello yoga e della meditazione, ottenevano un risultato simile a quello degli Yogi orientali, grazie ad una vita ascetica regolare. «Sì, proprio così!» Rispose Lucas. «Attraverso le preghiere che equivalgono ai suoni dei mantra, e alla contemplazione delle figure sacre, che equivalgono alla visione dei mandala orientali.» Rispose. Poi riprese: «Risvegliando le forze della Kundalini,13 che in genere sono bloccate all’entrata della Susumna, ed orientandole verso i chakra superiori avviene la realizzazione della consapevolezza.» «Che cosa intendi per realizzazione della consapevolezza?» Gli chiesi. Lucas rispose: «Fare con facilità ciò che gli altri trovano difficile corrisponde al talento, fare ciò che alle persone comuni sembra impossibile corrisponde al genio. Il risultato creativo dovuto ad una normale attività, di una persona geniale, corrisponde al risultato di un lento e difficile lavoro da parte di un’intelligenza comune. In genere, se per “genio” s’intende la facoltà di divenire coscienti attraverso la realizzazione interiore, questi esercizi di meditazione hanno dunque lo scopo di fissare nell’uomo questo stato di genialità.» 13 Come abbiamo detto questa energia è rappresentata con la figura della dèa Kundalini, oppure da un serpente attorcigliato su se stesso, simbolo dell’energia latente.

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«La famosa Illuminazione di Buddha quindi, può avvenire in maniera diversa tutte le volte che si pratica la meditazione?» Gli chiesi. «Proprio così! Una volta che tu hai raggiunto l’Illuminazione possiedi una concezione totale della realtà, dove tutto è collegato al tutto. Negli anni però questa tua consapevolezza, la tua luce, può essere oscurata dal mondo materiale che ti circonda. La meditazione ti aiuta a tenere sempre alta la tua illuminazione.» «Come funziona la tecnica?» Gli domandai. «Gli antichi suoni dell’alfabeto sanscrito hanno la capacità di risvegliare ogni centro principale d’energia attraverso le sillabeseme. Ciascuno di questi centri psicofisici è raffigurato come un fiore di loto, i cui petali corrispondono ad una determinata sillaba seme, detta Bija. Le sillabe-seme sono recitate durante la meditazione. Questo metodo di meditazione corrisponde alla Kundalini-yoga. Il risveglio della potente energia che tutto trasforma.14 Questo tipo di Yoga sensibilizza direttamente i sette chakra più importanti, i cui esercizi corrispondono anche alla ripetizione dei mantra o sillabe-seme. In genere molti conoscono il significato simbolico dell’ultimo dei sette chakra, OM, ma difficilmente si conosce la funzione. Tutte le altre sillabe-seme corrispondenti agli altri chakra, sono sconosciute, in alcuni casi, anche dalle stesse persone che praticano yoga.»

14 Figura 4 e 5. Lucas e i sette punti d’energia, ovvero i Sette Chakra.

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«In occidente è molto praticato l’Hatayoga, per il corpo. Questo che pratichi tu, Kundalini-yoga è lo yoga della mente!» Aggiunsi. «Si, infatti! La tecnica si basa sulla corretta postura, e la recita delle sillabeseme, sono risvegliate le energie latenti della Kundalini, lì dove la Susumna “dorme” nel primo chakra. Quando quest’energia viene risvegliata sono attivate le forze latenti creative, la libido. La corrente susumna si apre e comincia a salire verso il settimo chakra. La mente diventa più che sensibile, l’intelletto giunge là dove non si può arrivare nemmeno con il ragionamento.» Mi rispose. Il pranzo vegetariano era pronto. Intanto erano arrivati i parenti di Lucas. Ci sedemmo in dodici intorno ad una grande tavola rotonda e incominciammo a pranzare. Erano presenti anche due nostre amiche modelle. In tutto eravamo quattordici persone. Dopo aver pranzato, gli ospiti andarono in albergo. Lucas mi prestò i suoi disegni. Quando arrivai in albergo studiai nei minimi particolari la sua ricerca. La sua analisi si basa sulla dimostrazione della similitudine dei concetti tra le varie filosofie.15 Ogni Sefirot o 15 Figura 7. Come possiamo osservare dai disegni di Lucas, che ho riportato in queste pagine, i sette centri del corpo umano rappresentano la struttura dell’universo. In ognuno di questi centri principali vi è una potenzialità latente. I sette chakra, nello yoga, sono collegati alle dieci sefiroth cabalistiche. L’Albero delle dieci Sefiroth, o Albero della vita, costituisce la base della filosofia cabalistica. Attraverso lo studio dei numeri, la Cabala cerca di spiegare i misteri

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Sefiroth come abbiamo visto, corrisponde ad una determinata caratteristica. Nella figura disegnata da Lucas, si può notare l’unione delle due filosofie: le dieci Sefiroth corrispondono ai sette Chakra. Dato che la corrispondenza delle sfere, con i centri d’energia, non è figurativa. 16

della creazione e dell’esistenza. L’Albero rappresenta, dunque, una sintesi di questo principio filosofico. Tale sintesi può essere applicata ad ogni idea, logica o cosa. Come per il principio dello yin e dello yang. La Sefira, significa numerazione. Le Sefiroth o Sefirot, sono quindi i numeri semplici da uno a dieci. L’ultimo numero il 10, è considerato il ritorno all’Unità. Secondo la numerologia, infatti, calcolando la Radice Numerica di 10, ovvero uno più zero, il risultato equivale ad uno. 16

I valori coincidenti sono elencati nella tabella di fig.7.

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I SETTE CHAKRA Luca Falace L’Arte Alchemica ___________________________________________________

I° Chakra

II° Chakra

III° Chakra

IV° Chakra

Muladhara Sudhishthana Manipura Anahta LAM VAM RAM YAM

V° Chakra

VI° VII° Chakra Chakra

Visuddha Ajna HAM A

Sahasrara OM

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Centri psichici

Corrispettivi fisiologici

SAHASRARA-PADMA Centro della corona Sillaba-seme OM

CERVELLO (Ghiandola pituinaria) Sistema nervoso volontario

AJNA-CHAKRA Il terzo occhio. (fra le sopracciglia) Sillaba-seme: A (breve) VISUDDHA-CHAKRA Centro della gola Elemento: Etere Sillaba-seme: HAM Colore: bianco ANAHTA-CHAKRA Centro del cuore Elemento: Aria Sillaba seme: YAM Colore: grigio-azzurro MANIPURA-CHAKRA Centro dell’ombellico Elemento: Fuoco Sillaba-seme RAM Colore: rosso

MEDULLA OBLONGATA Sistema nervoso riflesso

PLEXUS CERVICUS Sistema respiratorio

PLEXUS CARDIACUS Sistema circolatorio

PLWXUS EPIGASTRICUS (PLESSO SOLARE) Sistema della nutrizione

SVADHISTHANA-CHAKRA Centro addominale Elemento: Acqua Sillaba-seme VAM Colore: bianco

PLEXUS HYPOGASTRICUS Organi interni della secrezione e della riproduzione

MULADHARA-CHAKRA Centro della radice (nel perineo) Elemento: Terra Sillaba-seme: LAM Colore: giallo

PLEXUS PELVIS (plesso sacro) Forza creatrice-libido.

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L’UNIONE DELLE DIECI SEFIROTH Luca Falace L’Arte Alchemica CON I SETTE CHAKRA

Figura 4 LUCAS E I SETTE PUNTI DI ENERGIA OVVERO I SETTE CHAKRA

Figura 6 I SETTE PUNTI DI ENERGIA OVVERO I SETTE CHAKRA I DIECI PUNTI DI ENERGIA OVVERO LE DIECI SEFIROTH

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LE DIECI SEFIROTH Luca Falace

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I DIECI PUNTI DI ENERGIA OVVERO LE DIECI SEFIROTH In riferimento alla figura 5 0 Uroborus I Sefiroth Keter II Sefiroth Hokman III Sefiroth Binah IV Sefiroth Hesed V Sefiroth Geburah VI Sefiroth Tiphereth VII Sefiroth Ntsah VIII Sefiroth Hod IX Sefiroth Yesod X Sefiroth Malkuth

L’Eterno Ritorno. Risveglio della conoscenza. Principio femminile. Saggezza, parola, verbo. Principio maschile. Intelligenza, concezione delle idee. Misericordia, fede, compassione, grazia. Ordine, solidità. Forza, giustizia, regola. Potere creatore, severità, novità. Amore universale, bellezza. Rinascita, vitalità. Vittoria, successo, saldezza. Leggi della natura, frutti. Gloria, splendore, intuizione. Scritti, parola, scienza. Il seme che genera la conoscenza. Base, veggenza. Adamo Celeste. Il Regno. Materialità, Terra.

Figura 5 I DIECI PUNTI DI ENERGIA OVVERO LE DIECI SEFIROTH

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L’UNIONE DELLE DIECI SEFIROTH CON I SETTE CHAKRA In riferimento alla figura 6

CHAKRA

SEFIROTH

CENTRO ENERGETICO

_________________________________________________________ I° Mundale 10 Malkuth Coccige II° Savadisthana 9 Yesod Organi genitali III°Manipura 8-7 Hod e Netzach Plesso solare IV° Anahta 6-5-4 Tifareth-Geburah e Chesed Cuore V° Visuddihi 11 Daath Gola VI° Ajna 2-3 Binah e Chockmah Centro della testa VII° Saharara 1 Keter Sommità della testa_

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Approfondimenti sul Libro L’Opera Celeste Indice delle pagine INDICE PREFAZIONE Introduzione………………………………………………..9 PARTE I LA DIMENSIONE INTERNA PRIMA RIVELAZIONE LA CONSAPEVOLEZZA I. La Ricerca dell’Anima Gemella………………………………21 SECONDA RIVELAZIONE PREPARAZIONE ALLA CONOSCENZA II. Il Rapporto Spazio Tempo………………………………….41 TERZA RIVELAZIONE LA RIGENERAZIONE III. L’Opera Celeste di Lucas…………………………………...57 IV. Le Dieci Sfere e i Sette Punti di Energia……………………79 PARTE II LA DIMENSIONE STORICA QUARTA RIVELAZIONE LA SAPIENZA ANTICA V. L’Arte Veicolo di Messaggi Celesti…………………………..105 QUINTA RIVELAZIONE LA CONOSCENZA ONIRICA VI. Messaggi Onirici ed Eventi Paralleli………………………...127 SESTA RIVELAZIONE CICLICITÀ STORICA VII. I Cicli Storici…………………………………………….....157 VIII. Il Ritorno dei Miti Antichi…………………………….…..193 PARTE III LA DIMENSIONE EVOLUTIVA SETTIMA RIVELAZIONE INVOLUZIONE ED EVOLUZIONE IX. Il Mosaico Mitologico………………………….……………...231 OTTAVA RIVELAZIONE CREAZIONE E PROGRESSIONE X. Il Mito della Creazione……………………………….………....265 NONA RIVELAZIONE I PIANI EVOLUTIVI XI. Le Fasi Evolutive……………………………………………....293 XII. Entità Evolute………………………………………………...305 PARTE IV LA DIMENSIONE ESTERNA DECIMA RIVELAZIONE L’ORDINE CELESTE XIII. Classificazione Celeste………………………………………...333 UNDICESIMA RIVELAZIONE INTERPRETAZIONE DEI MESSAGGI CELESTI XIV. Messaggi Celesti…..…………………………………………...367 DODICESIMA RIVELAZIONE PREPARAZIONE CELESTE XV. La Trasmutazione Celeste………………………………………395 XVI. Il Dono dell’Opera……………………………………….……401 PARTE V LA DIMENSIONE COMPLESSIVA L’OPERA CELESTE XVII. I Principi dell’Opera Celeste……….………………………….413 SINTESI CELESTE XVIII. Sintesi Celeste ……………………………………………….431 ELENCO DEI MITI COSMOGONICI E TEOGONICI XIX. Teoria e Storia dell’Evoluzione.…………………………………447

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L’originalità dell’Opera L’originalità di quest’Opera sta nel modo in cui è trattato il concetto Universale di Unione. Alla base dell’evoluzione e del pensiero dell’essere umano, vi sono prima di tutto i grandi miti. Il Mito e il simbolo sono legati al pensiero spirituale. Si evince in questo racconto, un particolare e variegato studio del percorso evolutivo dell’essere umano. Lo studio parte dal mito della creazione, quello dell’evoluzione, fino alla fenomenologia del mondo Celeste. Tale percorso storico normalmente è sminuzzato, in diverse parti, all’interno della Cultura dell’Uomo. La storia evolutiva inerente ai miti del passato dell’essere umano è stata tramandata in modo frammentario negli ultimi millenni. Oggi questa conoscenza, si trova nelle varie forme di pensiero; teologico, filosofico, storico, poetico, narrativo, folkloristico e delle credenze popolari. In questo volume sono stati inseriti quasi tutti i più importanti miti esistenti, antichi, moderni e contemporanei. Per tale motivo questo libro è originale ed unico nel suo genere. Il racconto è accompagnato da una serie di originali, collegamenti, intuizioni e nuove rivelazioni storico mitico simboliche, che non si trovano in nessun altro libro al Mondo. Questo perché l’Autore ha racchiuso tutta la sua esperienza nello studio dei miti e della

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filosofia antica. Uno studio durato oltre un decennio. Nel Romanzo “L’Opera Celeste” il mito, in questo caso, si fonde con il simbolo, così come l’essere con l’avere, lo spazio con il tempo e l’arte con la scienza, in altre parole il tema di fondo è rappresentato dall’unione degli opposti. Questa complementarietà è il segno che rimanda ad un significato ultimo che l’essere umano, nel nuovo millennio, deve ancora riconoscere. Questa unione alchemica se funzionasse nell’uomo contemporaneo allora si rifletterebbe sull’intera società. Ci sarebbe così l’unione del pensiero materialista con quello spirituale. L’unione del pensiero consumistico e materiale Occidentale, con quello conservatore e spirituale Orientale. L’equilibrio dei due opposti; tra l’Avere e l’Essere. Questa unione porterebbe pace e serenità su tutto il pianeta Terra. Gli antichi archetipi presenti nell’Opera si rivelano in uno scenario attuale e sincronico, nel quale le prospettive temporali delle leggende evocate, si uniscono in una sorta di collettiva eterna fusione mitologica rivolta al bene, all’unione e alla fratellanza universale.

Recensioni Redazione OppureLibri Il Romanzo Alchemico Filosofico “L’Opera Celeste” è un’imponente romanzo dal sapore epico, nel quale diversi linguaggi

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sapientemente si organizzano, tracciando una scena tridimensionale e simbolica, di grande impatto emotivo. La prosa è abilmente messa al servizio del racconto e questo soprattutto quando la Storia e la filosofia si fanno avanti per dare il proprio contributo. Un romanzo che trascende il continuo se stesso per farsi saggio, trattato, opera filosofico-morale, in cui è tentata una vasta ricognizione storica dei limiti e dei poteri acquisiti dall’uomo, attraverso il proprio cammino d’arte e conoscenza. Un’opera romantica nello spirito e allo stesso tempo, illuminista e razionale, che nulla lascia all’azione del caso.

Recensioni Quotidiano Roma "L'OPERA CELSTE" di Luca Falace L'anima gemella come il Sacro Graal Non un semplice romanzo ma un "Opera Celeste" che si sviluppa su molti livelli quella di Luca Falace versatile insegnante, studioso e artista, ha costruito un racconto ispirato a un quadro da lui stesso dipinto e che dà il titolo al volume. Una tela disseminata di simbologie esoteriche, che i due protagonisti, incarnazione di due archetipi

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umani complementari - quello del visionario filosofo-mago e quello dello zelante e umile apprendista antropologo s'industrieranno a decifrare, in un percorso di formazione spirituale e di catarsi alla ricerca dell'anima gemella, simboleggiata dal Sacro Graal. Una storia a tratti onirica, che sulla scorta dei miti platonici e del ciclo arturiano tenta di penetrare il mistero della conoscenza [...]. [RC]

I Personaggi del Racconto e l’Opera d’Arte figurtativa I due protagonisti del racconto evocano proprio le due differenti intelligenze. Esse sono complementari ed indispensabili, l’una per l’altra, per un perfetto equilibrio naturale. Uno dei protagonisti del racconto, il filosofo e artista, incarna l’emisfero, celebrale destro. Questo corrisponde, metaforicamente all’emisfero della creatività del romanticismo, la dimensione creativa e metafisica. L’altro personaggio lo storico dell’arte ed antropologo, rappresenta l’emisfero, celebrale sinistro. Questo emisfero corrisponde alla praticità, al calcolo, alla razionalità e alla critica. Il contatto intellettivo dei due personaggi, è la metafora simbolica dell’unione perfetta degli opposti complementari. L’unione delle due intelligenze contrapposte

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corrisponde al famoso essere alchemico. Nelle conversazioni pacifiche e costruttive tra i protagonisti del racconto, avviene simbolicamente questa rivelazione. I due trovano un’armonia che rappresenta metaforicamente l’equilibrio e l’unione degli opposti emisferi. Questo equilibrio è rappresentato figurativamente dal dipinto. Le due menti complementari: i due personaggi principali del racconto rappresentano i fondamentali archetipi della natura umana. I due protagonisti sono i due archetipi umani complementari, che troveranno la loro rispettiva Anima Gemella. Il Graal rappresenta, secondo gli studi dell’autore di questo romanzo, il suo vero significato archetipo: l’Anima Gemella. Dall’unione delle due coppe nasce la Sfera, la quale simbolicamente, secondo Platone, rappresenta la Conoscenza Celeste. Questa è stata da sempre, a mio parere, la ricerca del misterioso Graal. Questa è la rivelazione dei protagonisti. La coppa rappresenta la semisfera, l’altra metà mancante che ogni essere umano spera un giorno di trovare. I due studiosi protagonisti sono: quello del visionario filosofo-mago e quello dello umile apprendista antropologo. Lucas l’artista, filosofo, storico dell’arte spagnolo, sembra essere una fusione, tra Mago Merlino e Siddharta. Laface il giovane razionale apprendista antropologo francese invece, come in molti miti, rievoca l’archetipo del personaggio umile.

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Il prescelto che detiene inconsapevolmente un enorme potere benefico. I due operano attraverso le forze del bene. Per questo saranno premiati. I due decifrano i simboli racchiusi nell’opra d’arte, (questo straordinario quadro esiste realmente ed è stato dipinto dall’autore del romanzo) in un percorso di formazione spirituale ed andranno inconsapevolmente alla ricerca dell'anima gemella, il cui simbolo è il Sacro Graal. I personaggi del racconto incarnano i nostri archetipi, quelli utilizzati dai più importanti miti. L’Opera figurativa è il risultato di una serie di messaggi e simboli Celesti. Lucas dopo aver dipinto l’Opera, incomincia a studiare i simboli contenuti al suo interno. Laface, esperto di simbologia, dopo aver visto l’Opera ne intuisce l’importanza ed inizia la ricerca sui significati simbolici attraverso gli studi antropologici. I due studiosi dopo una serie di rivelazioni, scaturite dall’interpretazione dell’opera d’arte, intraprendono così la ricerca dell’anima gemella, sia materialmente, sia spiritualmente. Lucas e La face, vengono a conoscenza, tramite le leggende autoctone dell’isola di Tenerife, che gli abitanti del luogo sono i discendenti degli atlantidei. Una civiltà scomparsa dodici mila anni fa: Atlantide. Laface approfondisce gli studi sul mito di Atlantide, l’Eden scomparso, e scopre che

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questo mito, si collega con una miriade di altre leggende solo apparentemente divise tra loro, perché tutte derivanti da una sola radice atavica. Le tradizionali storie fanno parte della medesima Opera, dello stesso mosaico. La stessa Opera dipinta da Lucas, ne spiegherebbe il significato del mito dell’eterno ritorno. I due studiosi si accorgono che i simboli all’interno dell’Opera d’arte rapresentano i significati archetipi più importanti. Il mito della creazione, quello dell’Eden scomparso, l’unione degli opposti e la ricerca dell’anima gemella. Questi sono solo alcuni dei simboli che rievoca l’opera d’arte. Il giovane artista spagnolo, il filosofo Lucas, prima di arrivare all’acquisizione della conoscenza finisce per distaccarsi dal resto del gruppo e vive una serie di esperienze di carattere mistico-introspettivo. Il giovane antropologo invece, sotto la guida di Lucas, sapiente conoscitore delle arti, inizia l’addestramento per trovare l’anima gemella. Lucas riesce, attraverso la testimonianza delle sue rivelazioni oniriche ed attraverso la simbologia alchemica dei personaggi raffigurati nel suo dipinto, a far cambiare la visione delle cose al razionale antropologo francese La face. Il quale non può che accettare l’evidenza delle veggenze del suo amico e comprovare i significati archetipi, connessi alle maggiori filosofie, contenuti all’interno della Grande Opera pittorica creata da

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Lucas. I sogni rivelatori dell’artista sono continui e veritieri, così come i significati pittorici dell’Opera Celeste di Lucas. Egli rivela di possedere la capacità di vedere frammenti di un futuro remoto. Questo avvenire, ad ogni modo, non è del tutto prevedibile. Egli insegna che bisogna seguire il ritmo e l’energia della natura, senza forzare gli eventi e senza praticare alcun tipo di divinazione artificiale. I suoi messaggi medianici, onirici ed artistici, sono spontanei e naturali. Pacifici consigli Celesti rivolti all’intera umanità.

La Struttura de L’Opera Celeste L’Opera Celeste è stata scritta in modo tale, da consentire molte chiavi di lettura. Quelle più evidenti sono tre. La prima chiave di lettura corrisponde alla morale del racconto. La buona etica, di una nobile amicizia fondata sulla conoscenza e sulla ricerca della donna ideale: l’Anima Gemella. La seconda chiave di lettura corrisponde al racconto mistico evolutivo che uno dei personaggi intraprende. La terza chiave di lettura di questo romanzo tratta dell’analisi storica del percorso mitico-simbolico degli esseri umani. La struttura complessiva dell’opera è suddivisa in quattro parti fondamentali. Ognuna delle quali

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rappresenta, metaforicamente, una dimensione. Le quattro parti più il quinto elemento: I Dimensione Interna I° Elemento II Dimensione Storica II° Elemento III Dimensione Evolutiva III° Elemento IV Dimensione Esterna IV° Elemento V Dimensione Universale V° Elemento

(Tempo)

Fuoco

(Spazio)

Aria

(Tempo)

Terra

(Spazio)

Acqua

(Energia)

Astrale

I Cinque Principali dell’Opera Letteraria

Significati

Il primo elemento significativo dell’Opera Letteraria è la trasposizione figurativa dei due protagonisti del dipinto, la cui esplicazione trova elementi paralleli e significativi nella corrispondente filosofia orientale Cinese dello Yin e Yang. L’unione degli opposti. Il secondo significato è il parallelismo delle dieci Sefirot con i sette Chakra. L’ascesa e la trasmutazione dell’energia sessuale in energia creativa. Il processo alchemico secondo l’antica tradizione Orientale Indù. Il terzo significato corrisponde alla descrizione della vera storia dell’umanità, secondo i miti dell’eterno ritorno. L’unione di tutti i miti e di tutte le filosofie. Le leggende e le tradizioni, che sopravvivono nel tempo, sono presenti figurativamente, nell’unica Opera d’Arte, ovvero il dipinto di Lucas intitolato L’Opera Celeste-Verso

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l’Unione. Il titolo dell’Opera d’Arte annuncia che tutti i miti più importanti, quelli archetipi, sono uniti tra loro nello stesso tempo, in un eterno presente. Il quarto significato riguarda il collegamento degli eventi paralleli. Lucas rivela che esso dipende dallo specifico utilizzo di determinati chakra. Il quinto significato è la rivelazione dell’energia magnetica. Secondo la visione onirica di Lucas, questa energia era un tempo utilizzata da antiche civiltà evolute. L’evoluzione di questi popoli era avvenuta sotto tutti gli aspetti, attraverso una pura energia naturale: il magnetismo. L’energia magnetica può essere sia fisica, sia mentale. Essa infatti era utilizzata sia nella tecnologia, sia nella polarizzazione delle menti sensitive.

Il Messaggio del Racconto L’Opera Celeste è un racconto che affascina il lettore attraverso la sua neutralità ideologica. La fantasia quando è accompagnata dalla cultura rende la realtà ancora più interessante. Il messaggio che L’Opera Celeste celebra è prima di tutto un messaggio d’Amore Universale che l’Essere Umano nel nuovo millennio, nonostante tutto, è finalmente pronto ad accogliere. Quest’Opera si adatta, grazie alla sua versatilità, alle varie tipologie ideologiche. In essa sono custoditi i temi fondamentali della cultura dell’uomo. Alla base

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dell’evoluzione e del pensiero dell’essere umano, vi sono prima di tutto i grandi miti. Il Mito e il simbolo sono legati al pensiero spirituale. Lo studio parte dal mito della creazione a quello dell’evoluzione, fino alla fenomenologia del mondo Celeste. Si evince in questo racconto, un particolare e variegato studio del percorso evolutivo dell’essere umano. Tale percorso storico normalmente è sminuzzato, in diverse parti, all’interno della Cultura dell’uomo. La storia evolutiva dell’essere umano è stata tramandata in modo frammentario negli ultimi millenni. Oggi questa conoscenza, si trova nelle varie forme di pensiero; teologico, filosofico, storico, poetico, narrativo, folkloristico e delle credenze popolari. Solo in questo libro sono stati inseriti quasi tutti i più importanti miti esistenti. Per tale motivo questo libro è originale ed unico nel suo genere. Il racconto è accompagnato da una serie di originali, collegamenti, intuizioni e nuove rivelazioni storico mitico simboliche che non si trovano in nessun altro libro al Mondo. Questo perché all’interno di questa Opera Letteraria l’Autore ha racchiuso tutta la sua esperienza nello studio dei miti e della filosofia antica. Uno studio durato oltre un decennio. L’originalità di Quest’Opera sta nel modo in cui è trattato il concetto Universale dell’Unione. Dall’unione dei vari concetti scaturisce una nuova visione di un grande disegno filosofico. Questo è racchiuso nel libro “L’Opera Celeste”.

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Nel Romanzo “L’Opera Celeste” il mito in questo caso si fonde con il simbolo, così come l’essere con l’avere, lo spazio con il tempo e l’arte con la scienza, in altre parole il tema di fondo è rappresentato dall’unione degli opposti. Questa complementarietà è il segno che rimanda ad un significato ultimo che l’essere umano, nel nuovo millennio, deve ancora riconoscere. Questa unione alchemica se funzionasse nell’uomo contemporaneo allora si rifletterebbe sull’intera società. Ci sarebbe così l’unione del pensiero materialista con quello spirituale. L’unione del pensiero consumistico e materiale Occidentale, con quello conservatore e spirituale Orientale. L’equilibrio dei due opposti; tra l’Avere e l’Essere. Questa è l’Alchimia spirituale: l’Unione degli opposti nella Mente degli Esseri Umani. Questa unione porterebbe pace e serenità su tutto il pianeta Terra. Gli antichi archetipi presenti nell’Opera si rivelano in uno scenario attuale e sincronico, nel quale le prospettive temporali delle leggende evocate, si uniscono in una sorta di collettiva eterna fusione mitologica rivolta al bene, all’unione e alla fratellanza universale. Le virtù e la conoscenza dell’uomo, sono gli strumenti dell’evoluzione. Quando l’uomo adopererà, con consapevolezza, tali strumenti, quando la materia sarà al servizio di tali principi e non viceversa, allora l’evoluzione spirituale sarà repentina. Sul pianeta Terra l’evoluzione della materia si unirà con

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quella dello spirito evoluto, e si vivrà in un mondo paradisiaco, celestiale.

Biografia del Libro Il libro “L’Opera Celeste” (come hanno scritto, molti giornalisti italiani, in molte recensioni) non è un semplice romanzo, ma un libro adatto a tutti, con più chiavi e livelli di lettura. Può essere letto su molti livelli di conoscenza, in ogni caso il messaggio, del nuovo millennio, presente nel libro, è chiaro in tutti i livelli di lettura: l’Unione tra Essere ed Avere determina l’Evoluzione nell’Essere Umano e nell’intera Umanità.

LE CINQUE CHIAVI PRINCIPALI CHIAVI DI LETTURA DEL LIBRO 1°) livello di lettura: Una storia d’amore (romanzo) 2°) livello di lettura: Insegnamento della storia dei miti e delle leggende e della filosofia Ermetica(saggio) 3°) livello di lettura: Insegnamento delle tecniche energetiche (manuale) 4°) livello di lettura: Insegnamento dei principi della Sincronicità e teoria delle Coincidenze (trattato) 5°) livello di lettura: Insegnamento dell’Alchimia (saggio)

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MESSAGGIO CHIARO CHIAVI DI LETTURA

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SU

TUTTE

LE

Il Messaggio per il Nuovo millennio: l’Unione tra Essere ed Avere determina l’Evoluzione. dell’Umanità. (Essere = anima, spirito, conoscenza - Avere = materia, concretezza, denaro)

SCHEDA TECNICA DEL LIBRO Autore: Luca Falace Editore: Luca Falace Casa Editrice: O.R.O. Anno di pubblicazione: 2005 Codice ISBN: 88-901926-0-7 Lingua: italiano Paese: Italia

PROPRIETA’ EDITORIALE DELL’AUTORE L’Autore il Dott. Luca Falace è anche Editore del libro. Per tali motivi il libro non è legato a nessun contratto editoriale con altri editori.

NOTORIETA’ DEL LIBRO Il libro è conosciuto nel mondo dello spettacolo, della musica, del cinema e della televisione italiana. Questo libro, per una serie di coincidenze, è diventato

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famoso tra le persone più famose al mondo. Questo Libro è conosciuto nel mondo dell'arte, spettacolo, Internazionale del Cinema e della televisione italiana. Stiamo cercando di tradurlo in tutte le principali lingue, per dare a tutti la possibilità di leggerlo.

L’OPERA CELESTE NUOVA RISTAMPA:

http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id =449550

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TUTTE LE OPERE IDEOLOGICHE, LETTERARIE, FIGURATIVE, SCULTOREE, MUSICALI, FILMICHE E D’INGEGNO,

CENTOCINQUANTA OPERE CREATIVE DELLO STUDIOSO, SONO PRESENTI IN UN ALTRO VOLUME, NEL CATALOGO DAL TITOLO,

L'ARTE INTELLETTUALE GLI ANNI DI SPERIMENTAZIONE DI QUASI TUTTE LE TECNICHE ARTISTICHE E D’INGENGNO SONO SERVITI ALLO STUDIOSO, PER ARRIVARE ALLA SUA SCOPERTA DELLA TEORIA SUGLI EVENTI PARALLELI PUBBLICATA NEL SUO SAGGIO DAL TITOLO:

IL SINCRONISMO CREATIVO. STUDIO DEGLI EVENTI PARALLELI, BOOPEN EDITORE, 2008.

TUTTE LE OPERE SI TROVANO NEL CATALOGO DAL TITOLO L'ARTE INTELLETTUALE TUTTE LE OPERE SONO REGISTRATE PRESSO IL MINISTERO DEI BENI CULTURALI. TUTTE LE OPERE SONO ESPOSTE AL PUBBLICO E FRUIBILI VIRTUALMENTE, PRESSO LE POSTAZIONI MULTIMEDIALI DEI SEGUENTI IMPORTANTI MUSEI PUBBLICI NAZIONALI: MAV - MUSEO DELL’AUDIOVISIVO DDS - DISCOTECA DI STATO - ROMA PAN - PALAZZO DELLE ARTI NAPOLI MAXXI – MUSEO NAZIONALE DELLE ARTI DEL XXI SECOLO - ROMA © Copyright - Luca Falace tutti i diritti riservati

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L’Arte Alchemica I CONTENUTI PRESENTI IN QUESTO VOLUME SONO REGISTRATI E DEPOSITATI PRESSO IL

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI, L’ISTITUTO NAZIONALE PER LA GRAFICA E LA S.I.A.E. PERTANTO TUTTE LE OPERE LETTERARIE ED ARTISTICHE, IN ESSO CONTENUTE, CREATE DALL’AUTORE DEL VOLUME, SONO COPERTE DA COPIRIGHT E TUTELATE DALLA SIAE.

L’ARTE ALCHEMICA E’ STATA REGISTRATA NELL’ANNO 2007, PRESSO IL

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Dott. Luca Falace Luca Falace nato in Italia, il 15 Dicembre del 1970, Laureato alla Facoltà di Lettere all’indirizzo Storico Artistico Contemporaneo, già nella sua tesi in Antropologia Culturale sul fenomeno delle divinazioni, evidenzia la relazione di tale fenomeno con le origini dell’arte attraverso la ricerca della simbologia del mito, presente nelle tradizioni popolari. Da oltre un decennio è impegnato nello studio dell’analisi antropologica dell’arte. Le sue opere d’arte, pubblicate su reti televisive nazionali, su quotidiani e periodici, evidenziano un significato archetipo più profondo del concetto d’arte, ovvero quello mitico e simbolico. Dopo aver insegnato storia dell’arte al liceo ha iniziato a pubblicare i suoi libri. Le svariate attività svolte nel corso degli anni contraddistinguono la sua personalità poliedrica: insegnate di storia dell'arte, creatore di opere pittoriche e musicali, scrittore di una decina di libri pubblicati, designer di prodotti industriali, ideatore di macchinari per il benessere del corpo umano. Da oltre un decennio è impegnato nella mediazione contrattuale nel settore dei Brevetti Industriali Internazionali.

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Luca Falace L’Arte Alchemica & L'Arte Intellettuale Catalogo 1993-2007 Letteratura, Pittura, Scultura, Musica, Invenzioni e Brevetti Industriali. Edizioni L'Opera Celeste, anno 2007. Pagine 340 L’ARTE ALCHEMICA & L'ARTE INTELLETTUALE TUTTE LE OPERE IDEOLOGICHE, LETTERARIE, FIGURATIVE, SCULTOREE, MUSICALI, FILMICHE E D’INGEGNO PRESENTI IN QUESTI VOLUMI SONO REGISTRATE PRESSO IL MINISTERO DEI BENI CULTURALI TUTTE LE OPERE SONO ESPOSTE AL PUBBLICO E FRUIBILI VIRTUALMENTE, PRESSO LE POSTAZIONI MULTIMEDIALI DEI SEGUENTI IMPORTANTI MUSEI PUBBLICI NAZIONALI:

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Autore: Luca Falace Editore: L'Opera Celeste Edizioni Anno Pubblicazione: 2007 Genere: Catalogo delle Opere Letterarie, Artistiche: pittura, scultura, design, musicali e opere d'Ingegno di Luca Falace Arte & Scienza Volume: Cartaceo/E-Book Pagine: 340 LucArtStudio L’OPERA CELESTE CENTRO CULTURALE ARTE & SCIENZA CENTRO DI RICERCA SUL SINCRONISMO CREATIVO INTELLEGENTIA ET BENE UNIVERSUS www.loperaceleste.com - info@loperaceleste.com

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