progetto di riqualificazione della periferia Nord di Modena attraverso il trasferimento delle nuove sedi comunali e la creazione di un campus urbano di aggregazione
progetto di riqualificazione della periferia Nord di Modena attraverso il trasferimento delle nuove sedi comunali e la creazione di un campus urbano di aggregazione
laureandi Emanuele Marrone Luca Michelini
relatori prof. Roberto Di Giulio prof.ssa Laura Gabrielli correlatori prof. Fausto Barbolini arch. Lorenzo Lipparini
Corso di Laurea Magistrale in Architettura tesi di laurea in tecnologia dell'architettura sessione autunnale – aa 2017/2018
contenuti
00 ABSTRACT
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01 INQUADRAMENTO URBANO
13
01.1 La città di Modena nel territorio regionale 01.2 Modena Nord: inquadramento dell’area di analisi nella città 01.3 Ex-Mercato Bestiame ed ex-Consorzio Agrario: la mancata relazione con il centro storico ed i quartieri Sacca e Crocetta 01.4 I servizi presenti nell’area
13 15 18 24
02 ANALISI STORICA
31
02.1 02.2 02.3 02.4
31 44 46 52
La storia industriale dell’area Nord La dismissione dei grandi comparti produttivi Il Concorso di Progettazione del 2002: motivazioni iniziali ed esiti Il post-Concorso: questioni aperte e Bando Periferie
3
03 BANDO PERIFERIE
57
03.1 La visione del Comune di Modena: analisi della strategia urbana 03.2 Situazione attuale: gli interventi in corso 03.3 Futuri interventi e questioni aperte
58 61 63
04 STRATEGIA URBANA
69
04.1 Evoluzione critica della strategia del Comune: impostazione di un’analisi tematica 04.2 Sedi comunali: analisi, sintesi e opportunità progettuali 04.3 Altre analisi urbane 04.4 Obiettivo, strategia e fasi d’intervento 04.5 Fase 0: condizioni base per la realizzazione del progetto 04.6 Altre fasi: demolizioni, accessibilità e progetto
69 70 74 83 86 90
05 CITY CAMPUS: DISEGNO URBANO DEL LOTTO
97
06 CITY HALL: IL CUORE DEL PROGETTO
107
06.1 Organizzazione delle funzioni e degli spazi 06.2 Progettazione dei nuovi spazi ufficio secondo le dinamiche dello smartworking
107 119
4
07 ASPETTI TECNOLOGICI ED ENERGETICI
131
07.1 Attenzione alla sostenibilità, alla sicurezza e al benessere interno 07.2 Prestazioni energetiche dell’edificio
133 142
08 CONCLUSIONI
151
09 VISTE
153
10 165
BIBLIOGRAFIA
11 171
TAVOLE
5
VISTA SULL’AREA EX-CONSORZIO AGRARIO
8
00
ABSTRACT Il tessuto urbano di Modena Nord è fortemente sconnesso: zone residenziali, aree produttive e ampi comparti dismessi si alternano secondo una distribuzione a macchia di leopardo che non permette di instaurare relazioni e connessioni reciproche tra queste aree. L’obiettivo del progetto è la riqualificazione del comparto dismesso dell’ex-Mercato Bestiame di Modena attraverso la ricucitura dei quartieri residenziali della Sacca e della Crocetta, quindi dell’intera area Nord con la stazione ferroviaria ed il Centro Storico. Ripartendo dagli esiti del Concorso di Progettazione del 2002 e dal progetto presentato per il Bando Periferie nel 2016 si propone la realizzazione in più fasi di un importante campus urbano per servizi, in cui si prediligono la mobilità dolce e la continuità del verde per le connessioni. I temi chiave del progetto sono il lavoro, l’innovazione e la promozione. Questi tre temi vengono sintetizzati nel concetto di City Hall, cuore del progetto e motore della trasformazione dell’area. Modena City Hall è un grande edificio, progettato ex-novo, che ospiterà i nuovi uffici del Comune, progettati sviluppando le dinamiche dello smartworking, e integrati con servizi e spazi per i cittadini. La volontà è quella di ricostituire il rapporto di vicinanza tra l’amministrazione e il cittadino, quindi l’idea di una città in continua trasformazione e sviluppo, mostrando maggiore trasparenza senza venire meno ai requisiti di sicurezza ed efficienza degli spazi di lavoro.
9
VISTA SULL’AREA EX-MERCATO BESTIAME
01
INQUADRAMENTO URBANO 01.1 LA CITTA’ DI MODENA NEL TERRITORIO REGIONALE La città di Modena, facilmente individuabile nel contesto regionale e nazionale grazie alla sua posizione strategica sulla storica via Emilia, è una città italiana di medie dimensioni, capoluogo dell’omonima provincia. Questa confina ad Est con il territorio di Bologna, capoluogo della Regione Emilia-Romagna, e ad Ovest con la provincia di Reggio Emilia. Nel 2018 la città conta circa 186.000 abitanti e occupa un territorio completamente pianeggiante nel contesto della Pianura Padana, la cui estensione è di circa 183,19 km2. Il territorio comunale è completamente racchiuso ad Est dal fiume Panaro e ad Ovest dal fiume Secchia, due affluenti del fiume Po, che nascono nell’Appennino Tosco-Emiliano. Modena deve la sua crescita e la sua fama, principalmente al forte sviluppo industriale della sua provincia, che si divide tra la cultura dei sapori, quella dei motori e dello sport, ed infine quella più propriamente industriale dei tessuti, della ceramica e del bio-medicale. Proprio grazie allo sviluppo di questi settori Modena risulta essere una delle maggiori realtà economiche a livello italiano ed europeo. La città di Modena, come tutti i capoluoghi di provincia della regione Emilia-Romagna, è anche città d’arte, e tra queste è quella che ha avuto il maggiore sviluppo turistico tra il 2016 e il 2018, con un saldo positivo del 18,5% negli arrivi. Il settore turistico più sviluppato tuttavia continua ad essere quello commerciale. La via Emilia, insieme all’autostrada A1, all’A22 Modena-Brennero e alla linea ferroviaria, è uno dei principali assi di collegamento della città con l’esterno e con il territorio circostante. 13
INQUADRAMENTO DELL’AREA
nel contesto regionale lungo la via Emilia e nel contesto urbano di Modena
LEGENDA estensione comunale di Modena – 183,19 km² di superficie – 186.000 abitanti (circa)
via Emilia tangenziale di Modena autostrade A1 - A22
Centro Storico
N
casello Modena Nord
area d’intervento, ex-Mercato Bestiame – 14,5 ha di superficie totale
S
casello Modena Sud
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ferrovia Milano - Bologna
Il trasporto su gomma è ancora quello preferito per gli spostamenti in città – la quale è dotata di un sistema stradale chiaro e di un’efficace tangenziale di raccordo – e verso la città, specialmente dai pendolari. La scelta di non portare all’interno della città la linea dell’alta velocità ferroviaria, insieme alla scarsa accessibilità del sistema dei parcheggi della stazione, ha sicuramente contribuito alla scarsa diffusione del trasporto su rotaia tra i viaggiatori, ma di certo non si può dire che questo abbia segnato un calo nello sviluppo economico e turistico della città.
01.2 MODENA NORD: INQUADRAMENTO DELL’AREA DI ANALISI NELLA CITTA’ L’area di intervento si inserisce all’interno della zona Nord di Modena. Quest’ultima vanta una certa identità grazie alla chiara demarcazione dei suoi confini. Ha infatti un’estensione di 500 ettari con direzione prevalente Est-Ovest ed è definita superiormente dalla tangenziale Nord ed inferiormente dalla ferrovia Bologna/ Modena/Mantova. Si trova in una posizione geografica intermedia compresa tra il centro storico a Sud e l’espansione in divenire delle aree industriali verso Nord. Troviamo varie zone monofunzionali che la identificano e la caratterizzano, ma avendo una visione totale non vi è né una omogeneità d’insieme né una vera e propria logica di urbanizzazione, tipico fenomeno delle periferie delle città. Si alternano infatti quartieri ed aree industriali con una distribuzione a macchie di leopardo definite da strade carrabili e confini naturali quali canali o campi agricoli. Le connessioni con l’esterno sono puntuali e simmetriche. Provenendo da Nord troviamo gli svincoli della tangenziale di Lamarmora a Ovest, viale Finzi al centro e via Nonantolana ad Est; a Sud troviamo invece i collegamenti verso la città Estense, ovvero i sovrappassi della ferrovia: quello di via Cialdini a Ovest, via Mazzoni al centro e via Menotti a Est. Vi sono infine un sottopassaggio pedonale e uno ciclo-pedonale: rispettivamente in corrispondenza della stazione ferroviaria e in via Cuboni. Nell’area si alternano in modo equivalente aree industriali, grandi aree produttive dismesse e quartieri residenziali; trovano tuttavia poco spazio le aree verdi attrezzate, fatta eccezione per il grande parco XXII Aprile posto in posizione centrale tra la zona residenziale di viale Gramsci e il quartiere Crocetta.
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FIGUREGROUND CON INDIVIDUAZIONE DEI CONFINI DEL QUADRANTE NORD territorio quadrante Nord
confini carrabili 1. viale A. La Marmora - via F. Cialdini 2. tangenziale Nord 3. viale C. Menotti - strada Albareto
area d’intervento, ex-Mercato Bestiame ferrovia
2
1
3
FIGUREGROUND CON INDIVIDUAZIONE DEI TESSUTI URBANI PREVALENTI tessuto produttivo in attivitĂ
tessuto residenziale viale Gramsci
grandi aree industriali dismesse e in corso di trasformazione A. ex-Mercato Bestiame B. ex-Consorzio Agrario
tessuto residenziale Sacca 1. quartiere INA-Casa Sacca 2. quartiere via Gerosa assi carrabili principali
ferrovia
1 2
A
B
01.3 EX-MERCATO BESTIAME ED EX-CONSORZIO AGRARIO
LA MANCATA RELAZIONE CON IL CENTRO STORICO ED I QUARTIERI SACCA E CROCETTA
Tra le numerose aree produttive ora dismesse e in via di trasformazione, particolarmente interessanti e ricche di potenzialità per la loro posizione strategica sono le aree dell’ex-Mercato Bestiame e dell’ex-Consorzio Agrario. Questi due non sono gli unici grandi comparti dismessi nei confini dell’area Nord, ma sono sicuramente quelli di maggior rilievo, in quanto connotati da una storia ricca di avvenimenti. Le aree confinano sui due lati più estesi con quartieri residenziali. Ad Est il quartiere residenziale Gramsci è caratterizzato dal grande viale alberato Nord-Sud, che si ricollega al centro della città tramite il cavalca-ferrovia Mazzoni e termina a Nord su un fronte cieco; il quartiere si sviluppa in modo simmetrico ai lati del viale Gramsci, ed è caratterizzato da un denso tessuto abitativo con assetto regolare e piccole attività commerciali. Ad Ovest invece troviamo il quartiere residenziale Sacca, realizzato dall’Istituto INA-Casa tra il 1957 e il 1965. Questo si presenta nel complesso meno regolare del precedente, ma mantiene il carattere di “piccola comunità” con le sue dinamiche puntuali: parrocchia, polisportiva, servizi scolastici, commercio di vicinato. Nel quartiere si trovano un’abbondanza di aree verdi e parchetti, ma di piccola dimensione, sfruttabili per lo più a livello di vicinato, mentre l’unica area verde estesa è quella realizzata in prossimità dell’ex-fondazione Pro Latte. L’area della fonderia, con un’estensione complessiva di 14 mila metri quadrati, nei piani passati era destinata a ospitare verde urbano e alloggi di edilizia popolare, ma per ora è abitata solo da rifiuti e dai resti delle demolizioni effettuate. I lotti dell’ex-Consorzio Agrario e dell’ex-Mercato Bestiame sono poi delimitati a Nord da modeste aree industriali attive, alcune di queste in evidente difficoltà, che costituiscono limiti invalicabili da “aggirare”, senza interazioni con il contesto. Tutte le altre realtà produttive ancora attive nella zona, ad eccezione del complesso della New Holland, occupano anch’esse superfici modeste di terreno, ma insieme formano fronti urbani molto estesi, non penetrabili fisicamente e, spesso, anche visivamente. A Sud infine il limite è segnato dalla ferrovia, attraversabile in questo punto grazie ad un sottopassaggio pedonale che collega l’attuale parcheggio Nord della stazione ferroviaria, in via Fanti, con la stazione vera e propria. A livello infrastrutturale via del Mercato e via M. Finzi definiscono longitudinalmente l’area ex-Mercato Bestiame e la ricollegano con la tangenziale Nord; trasversalmente 18
FIGUREGROUND CON INDIVIDUAZIONE DEI FLUSSI DELL’ACCESSIBILITA’ URBANA flussi carrabili del traffico 1. tangenziale 2. via Canaletto 3. via del Mercato 4. via Finzi 5. cavalca-ferrovia Cialdini 6. cavalca-ferrovia Mazzoni 7. cavalca-ferrovia Menotti
grandi aree industriali dismesse e in corso di trasformazione fronti estesi non penetrabili sottopassaggi ferroviari ferrovia 1
4
5
3
2
6
7
via Fanti e via Canaletto definiscono l’area ex-Consorzio Agrario. In particolare, via Canaletto ha la duplice funzione di separazione dei due lotti e di collegamento verso il centro della città grazie al cavalca-ferrovia Mazzoni. Le aree, interamente dismesse tra il 2000 e il 2001, presentano ora un assetto disomogeneo e disorganizzato, frutto di interventi singoli, dissociati dal contesto e da qualsiasi disegno logico urbano. Sono infatti presenti edifici sparsi, frutto di trasformazioni passate o in corso, ma non mancano nemmeno progetti di futura realizzazione che non pongono rimedio alla forte sconnessione del tessuto urbano. L’alto livello di degrado che ha reso famosa quest’area su giornali e notiziari locali, oltre che all’alto numero di immigrati presenti nella zona, spesso costretti a vivere in condizioni di sovraffollamento e di scarsa qualità di vita, è strettamente legato alla sconnessione dei tessuti urbani. quartieri residenziali comparti industriali attivi comparti industriali dismessi
Non esiste alcun collegamento diretto tra i due quartieri Sacca e Crocetta (viale Gramsci), che risultano quindi essere realtà indipendenti, quasi ghettizzate; e ancora più difficile è il collegamento con il centro città. L’automobile è il solo mezzo che ad oggi permette il collegamento tra queste tre realtà, separate da fronti urbani eccessivamente estesi ed impenetrabili. Gli obiettivi del Comune, definiti in seguito alla dismissione dei grandi comparti produttivi e contenuti nei primi programmi di riqualificazione dell’area, di creare un secondo centro città fuori dal centro storico – cercando così di “salvare la periferia da sé stessa” – sono andati sfumando a seguito della crisi economica, della resilienza del sistema economico e sociale, e infine anche a causa dei fenomeni migratori. 20
FIGUREGROUND CON INDIVIDUAZIONE DEL SISTEMA DEL VERDE PUBBLICO verde pubblico e parchi urbani 1. parco XXII aprile 2. parco Gerosa 3. parco Novi Sad 4. Giardini Ducali
verde diffuso 5. quartiere INA-Casa Sacca 6. viale Gramsci assi carrabili principali
ferrovia
5 2
6
3 4
1
22
VISTA DALL’AREA EX-MERCATO23BESTIAME SUL QUARTIERE DI V.LE GRAMSCI
Successivamente ai primi programmi di riqualificazione, la più grande opportunità di salvare l’area dal suo stato di degrado è nata nel 2016 con il “Programma per la riqualificazione e la sicurezza della periferia Nord della città”, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito del cosiddetto Bando Periferie. Le aree ex-Mercato Bestiame ed ex-Consorzio Agrario sono indicate nel PSC (Piano Strutturale Comunale) del Comune di Modena tra gli “ambiti per i nuovi insediamenti”, in particolare come “aree di sostituzione di tessuti urbani” (IV-a). “Tali aree comprendono le aree già edificate, da riqualificare, nelle quali sono previste consistenti sostituzioni al fine di favorire il miglioramento della qualità ambientale e architettonica dello spazio urbano ed una più equilibrata distribuzione di servizi, di dotazioni territoriali o di infrastrutture per la mobilità; sono inoltre finalizzate ad eliminare le eventuali condizioni di abbandono e di degrado edilizio, igienico, ambientale e sociale che le investono. Tali aree devono essere caratterizzate da una equilibrata compresenza di residenza ed attività sociali, culturali, commerciali e produttive compatibili”
01.4 I SERVIZI PRESENTI NELL’AREA All’interno dell’intera area Nord troviamo vari edifici o complessi di edifici, classificabili non solo in base alla funzione, ma piuttosto in base al grado di influenza che generano su flussi e attrattività a varia scala: urbana, locale o di quartiere. Questi attrattori, allo stesso tempo, possono essere identificati all’interno di categorie note, in modo da poter avere una chiara mappatura dei servizi presenti all’interno dell’area. Le categorie analizzate comprendono: complessi sportivi, complessi scolastici, spazi di verde pubblico, spazi della mobilità, edifici per la cultura, edifici per il commercio, edifici per servizi socio-assistenziali, edifici per il culto. Tra i complessi sportivi e aggregativi di maggior rilievo troviamo la Polisportiva Villa d’Oro nel quartiere Crocetta e la Polisportiva Sacca, quest’ultima in stretta relazione con gli impianti del Rugby Modena. L’istituto comprensivo “G. Marconi” e il liceo “C. Sigonio” sono forti attrattori di carattere urbano alla pari del Parco XXII aprile che costituisce uno spazio di aggregazione unico nel suo genere all’interno del quartiere Crocetta. Purtroppo non si può dire altrettanto degli spazi culturali che, ad eccezione del Cinema Multisala Victoria, sono pochi e scarsamente attrattivi; in particolare la 24
Biblioteca Comunale Crocetta, non essendo valorizzata dal contesto in cui si trova, non è capace di prendersi l’attenzione che tuttavia si meriterebbe. Gli spazi commerciali infine, ad eccezione della Coop Canaletto e di altre realtà a grande scala, sono perlopiù a servizio del quartiere e concentrati lungo le vie principali (viale Gramsci, via del Mercato, via Canaletto, via Cassiani). Infine, è fondamentale e bello sottolineare come, in stretta relazione con l’alto tasso di stranieri ed immigrati residenti nei due quartieri, molte delle attività presenti promuovono il “commercio etnico” e sono gestite da stranieri. Oltre agli edifici che ospitano servizi, ve ne sono alcuni identitari, testimoni di una memoria storica passata, ma che possono essere recuperati per usi pubblici, ed altri più recenti, o in corso di realizzazione, finanziati in parte dai contributi derivanti dal Bando Periferie.
ex-Borsa Merci, via Canaletto
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SCHEMA ASSONOMETRICO URBANO
con mappatura dei servizi presenti nell’area
area d’intervento - ex-Mercato Bestiame Centro Storico di Modena area di pertinenza della ferrovia
ISTRUZIONE 1. 2. 3. 4. 5. 6.
Nido e scuola dell’infanzia Carovana Scuola dell’infanzia Peter Pan English Liceo delle Scienze Umane Sigonio Complesso scolastico Marconi Nido Pellico Scuola dell’infanzia Anderlini
SPORT
CULTURA
7. 8. 9. 10. 11. 12. 13.
14. Palazzina Pucci - Biblioteca Crocetta e “Laboratorio della Città” 15. Cinema Multisala Victoria 16. MEF - Museo Enzo Ferrari
Modena Rugby Polisportiva Sacca Pala Madiba Palestra Motus Fitness Palestra la Fenice Polisportiva Villa d’Oro Asia Dojo
COMMERCIALE
SERVIZI ASSISTENZIALI
17. 18. 19. 20. 21. 22.
23. 24. 25. 26. 27.
Brico Io Supermercato Coop Canaletto Centro commerciale Sacca Zona commerciale viale Gramsci Zona commerciale via Canaletto Sud Zona commerciale via Cassiani
Carabinieri - comando provinciale Casa della Salute Croce Rossa Italiana Riacef Centro Assistenziale
MOBILITA’/PARCHEGGI
VERDE PUBBLICO
CULTO
28. 29. 30. 31. 32. 33.
34. 35. 36. 37. 38. 39.
40. 41. 42. 43.
Parcheggio Nord della Stazione Parcheggio Piazza Darsena Parcheggio via Canaletto Parcheggio Biblioteca Crocetta Parcheggio Piazza Dante Parcheggio R-Nord
Parco XXII Aprile Parco Gerosa Sistema verde area Ina-Casa Orti degli Anziani Parchetto di Viale Gramsci Parchetto di via B. Croce
Chiesa camerunense Chiesa africana Chiesa evangelica Parrocchia di San Giovanni Evangelista
MERCATO BESTIAME, 1960 CIRCA
02
ANALISI STORICA La storia dell’area a Nord della stazione di Modena risale a tempi antichi ed è strettamente connessa alla presenza del canale Naviglio, quindi della ferrovia in tempi più recenti: nasce come area produttiva/commerciale intorno alla quale si svilupparono poi quartieri residenziali operai che, oggi come allora, sono fortemente sconnessi tra loro. L’area è sempre stata vissuta come zona di frontiera, in cui avvenivano gli scambi immediati delle informazioni e delle conoscenze con gli “stranieri”, prima commercianti e poi lavoratori provenienti dalle aree rurali, e in anni più recenti anche dal meridione e da paesi extra-comunitari. La percezione di quest’area oggi non è molto diversa da quella di allora: la forte sconnessione e disomogeneità del tessuto urbano sono la causa principale del degrado esistente, ma allo stesso tempo offrono l’opportunità di sperimentare forme innovative, integrate e flessibili di rigenerazione urbana1.
02.1 LA STORIA INDUSTRIALE DELL’AREA NORD Il canale Naviglio, fin dall’anno mille ed in epoca ducale, costituiva un’importante via di comunicazione per il trasporto delle persone e lo scambio delle merci con il mercato veneziano. Intorno allo scalo del Naviglio, nell’area antistante il Palazzo Ducale e a nord della città, sorgevano numerosi magazzini, depositi e attività artigianali. A metà ‘800, per volontà di Francesco V che portò a compimento il progetto della ferrovia, venne chiusa la darsena interna alle mura, che terminava in corrispondenza del Palazzo Ducale, e rimase accessibile solo la darsena esterna. Quest’ultima venne interrata nel 1936, in occasione della costruzione del cavalca-ferrovia Mazzoni, uno dei pochi punti di raccordo tra l’area Nord e il centro storico. Comune di Modena, Masterplan per il riordino funzionale e morfologico dell’area urbana della periferia Nord della città – fascia ferroviaria, 2017, p. 2; 1
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IL QUARTIERE CROCETTA E VIALE GRAMSCI Con il passaggio della ferrovia, l’insediamento della stazione e dello scalo merci, la zona si trasformò radicalmente divenendo il cuore dello sviluppo industriale della città: le mura settentrionali vennero abbattute e nella zona al di sopra della ferrovia, in stretta connessione con essa, si sviluppò il primo vero rione operaio di Modena. Nacque così il quartiere Crocetta, con le case degli operai, la “popolarissima” e le aree produttive al suo intorno; queste ultime, fino agli anni ’20 del Novecento ospitavano numerosi opifici e piccole attività artigianali, che negli anni successivi lasciarono spazio alle prime grandi industrie della città. L’intera zona vide la sua massima espansione durante gli anni ’60 parallelamente al forte sviluppo del settore produttivo in quell’area. Qui infatti nacquero e si svilupparono varie attività produttive che costituiscono un importante tassello della storia industriale della città, tra cui: –– l’Officina Meccanica Rizzi, che fin dal 1857 fu una delle principali officine modenesi, nella stessa area occupata dal Consorzio Agrario Provinciale; –– le Fonderie Corni che, fondate nel 1907, nel periodo di massima espansione arrivarono ad ospitare fino a 450 dipendenti; –– le Officine di Costruzioni Industriali FIAT per la fabbricazione dei trattori, nate nel 1928 su un impianto industriale già esistente, esistono tuttora in quanto acquisite nei primi anni ’90 dalla New Holland Agriculture; –– le grandi Acciaierie Ferriere, nate nel 1924 su iniziativa del modenese Adolfo Orsi e chiuse nel 1984 in seguito agli incentivi previsti dalla legge per la dismissione degli impianti per la produzione dell’acciaio; –– le Fonderie Riunite di Modena, nate nel 1938 e anch’esse facenti parte del gruppo Orsi, sono il simbolo delle lotte operaie che si svilupparono in tutto il paese attorno alla metà del ‘900 e che ebbero massima manifestazione nella strage del 9 gennaio 1950; oggi l’area delle fonderie è abbandonata e inagibile; –– la Maserati Alfieri e la Maserati Candele e Accumulatori, trasferitesi da Bologna nei primi anni ’30. Lo sviluppo delle zone industriali e dei quartieri popolari limitrofi fu smisurato e mal pianificato, configurandosi come “un’espansione semi-spontanea e distorta”. A partire dai primi anni ’50 e fino agli anni ’90 del secolo scorso si sviluppò la zona residenziale di viale Gramsci, l’unica caratterizzata da un tessuto fortemente identitario, che tuttavia oggi necessita di essere ripensato in termini di mobilità, commercio e sicurezza.
32
MODENA NORD, 1998
33
MODENA NORD, 2015
CONSORZIO AGRARIO, MERCATO BESTIAME E VIALE GRAMSCI, 1955
IL MERCATO BESTIAME E LA BORSA MERCI In quella che è stata da noi individuata come area di studio tra le numerose aree della produzione dismesse del quadrante Nord, tra il 1947 e il 1951 venne ultimato il progetto di trasferimento ed ampliamento del Mercato Bestiame di Modena, il quale poteva ora giovare della vicinanza con lo scalo ferroviario. Tale complesso, che comprendeva anche il macello pubblico, assunse una valenza di carattere provinciale e rappresentò per anni il motore di tutte le trasformazioni urbanistiche dell’intera area di espansione a Nord della città. La struttura, dopo aver raggiunto la massima espansione nel 1962, fu protagonista di un lento declino, fino alla chiusura definitiva, avvenuta nel 2001. Il complesso nel 1999 venne inserito in un programma di riqualificazione urbana che prevedeva la realizzazione di un insediamento residenziale e terziario, approvato nel 2004 a seguito di un concorso di progettazione. Prima della sua dismissione, l’area del mercato era organizzata, secondo il progetto dell’architetto Mario Pucci, attorno ad uno spazio aperto centrale. Questo era caratterizzato dalle pensiline in calcestruzzo armato degli stalli e dalla torre piezometrica, e delimitato da due edifici disposti lungo le due strade perpendicolari. Il primo, sulla strada Canaletto, era l’edificio principale (attuale Palazzina Pucci): svuotato nella parte sud-ovest dal portico che permetteva il passaggio degli animali, ospitava la sala di contrattazione, i locali di ristorazione e gli uffici. A partire dall’anno 2006 l’edificio è stato riconvertito a sede del “Laboratorio della Città” e ospita le sedi della Biblioteca Comunale Crocetta, del Quartiere 2 e di altre associazioni culturali come il FAI. Il secondo edificio chiudeva l’area sul fronte di via del Mercato e ospitava stalle e servizi, quindi dopo la dismissione del Mercato Bestiame divenne sede del Mercato Ortofrutticolo. Oggi l’edificio è vincolato, ma abbandonato a sé stesso. In stretta relazione con il complesso del Mercato Bestiame e a supporto delle attività che vi si svolgevano all’interno, nel 1978 venne realizzato l’edificio della Nuova Borsa Merci. L’edifico, frutto della ricerca architettonica del periodo, è opera degli architetti Tullio Zini e Carlo Trevisi, e ospitava oltre agli spazi per la contrattazione, anche la sede di un’agenzia della Banca Popolare dell’Emilia Romagna e i locali dei servizi del quartiere Sacca, oggi non più presenti. L’edificio oggi si presenta in un forte stato di degrado, pur costituendo insieme alla Palazzina Pucci un importante fronte di ingresso dell’area dell’ex-Mercato Bestiame.
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IL CONSORZIO AGRARIO Intorno al 1955, nell’area antistante al Mercato Bestiame, tra la ferrovia e la strada Canaletto, venne realizzata la sede del Consorzio Agrario Provinciale. Prima della fine degli anni ‘60 il complesso ha subito numerose trasformazioni che lo hanno portato a contraddistinguere in modo evidente l’intera area Nord e a porsi in forte contrasto con il vicino Centro Storico. Nel periodo di massima espansione il complesso contava una palazzina per gli uffici, alcuni capannoni di deposito e una serie di imponenti silos per i cereali. L’intera area, visibile anche dalla stazione ferroviaria, rimase per molti anni la quinta scenica dell’arrivo in città. La demolizione dei fabbricati dell’area è avvenuta il 9 dicembre 2000 nell’ambito di un primo progetto di riqualificazione dell’intera fascia ferroviaria.
38
IL QUARTIERE INA-CASA SACCA Tra il 1957 e il 1965, per far fronte alla difficile situazione abitativa di chi proveniva da fuori città per lavorare, venne realizzato un nuovo quartiere residenziale alla Sacca, uno degli ultimi interventi finanziati dall’Istituto INA-Casa nel corso del secondo settennato (1956-1963). Il 24 febbraio 1949 infatti, il Parlamento Italiano approvò il “Piano Fanfani”, un progetto di legge con l’intento di incrementare l’occupazione operaia attraverso lo sviluppo del settore edilizio, che rappresentò un modello di riferimento nei periodi 1949-1956 e 1956-1963. Il complesso residenziale INA-Casa alla Sacca si presenta come un quartiere di edilizia sociale ben pianificato, ma rappresenta anche oggi un elemento di forte discontinuità funzionale, in quanto si trova in una zona ormai consolidata dal punto di vista della funzione produttiva.
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IL COMPLESSO R-NORD Tra i grandi interventi di edilizia residenziale portati a termine nell’area Nord è fondamentale annoverare il progetto per il fabbricato oggi noto come “complesso R-Nord”. Intorno al 1970, a ridosso del cavalca-ferrovia Mazzoni, viene costruito su progetto dell’architetto Vinicio Vecchi un grande edificio originariamente destinato ai lavoratori del Mercato Bestiame che, come già accennato in precedenza, costituiva il fulcro dello sviluppo della fascia a Nord della ferrovia fin dal dopoguerra. L’edificio, a partire dall’anno 2008, è stato oggetto di un’opera di ristrutturazione da parte di una Società di Trasformazione Urbana composta dal Comune, dalla Provincia e dall’ACER (Azienda Casa dell’Emilia Romagna), atta a sanare non solo il degrado fisico dell’edificio, ma anche a far fronte a problematiche di natura sociale. Tra il 2008 e il 2018, oltre ad aver compiuto un’opera di riqualificazione e ad aver promosso una maggiore varietà funzionale all’interno della galleria pubblica, sono stati introdotti –– una palestra; –– una nuova sede della Croce Rossa Italiana; –– la sede della Medicina dello Sport; –– un centro giovani e un servizio di portierato sociale; –– alcuni spazi dedicati al coworking e alle start-up; –– un FabLab; –– uno studentato universitario. Infine, a partire dal 2014, è iniziato un importante programma di acquisizione e taglio degli alloggi, che prevede l’accorpamento delle superfici e l’adeguamento a standard qualitativi maggiori per ridurre il degrado che in passato contraddistingueva questo complesso.
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02.2 LA DISMISSIONE DEI GRANDI COMPARTI PRODUTTIVI Negli anni ’60 la struttura industriale e produttiva della città si è modificata, con la nascita di un gran numero di piccole e medie industrie1, e con la progressiva perdita di importanza delle grandi strutture industriali. Tuttavia a partire dagli anni ’70 inizia un periodo critico, caratterizzato da una progressiva condizione di degrado. L’inquinamento prodotto dalla concentrazione industriale crea seri problemi all’ambiente e alla salute dei lavoratori, anche se nel 1976 viene realizzato il Parco XXII aprile, che porta ad un sensibile miglioramento della vivibilità della zona. Inoltre il forte ridimensionamento dei maggiori comparti produttivi, come le fonderie, porta alla scomparsa di molti insediamenti e alla creazione di grandi vuoti urbani, mentre in altre zone della città nascono i primi villaggi artigiani. A partire dalla fine degli anni ’80 l’intera area Nord assiste alla progressiva dismissione delle aree produttive presenti e alla creazione di grandi spazi a disposizione per una totale riconfigurazione di questo quadrante urbano 2. Tra il dicembre dell’anno 2000 e la metà dell’anno successivo anche le aree dell’exConsorzio Agrario e dell’ex-Mercato Bestiame vengono dismesse e tutti i manufatti presenti al loro interno vengono abbattuti. Come diretta conseguenza a questi avvenimenti tra il 1998 e i primi anni del 2000 nascono quindi i primi programmi di intervento sui maggiori comparti produttivi dismessi di quest’area – identificata dall’amministrazione con il nome “fascia ferroviaria” – tutti recepiti nell’ambito del PRG e fondati sui medesimi aspetti strategici. Tra questi, sono fondamentali e condivisi tutt’oggi: la connessione tra i tessuti residenziali esistenti, la valorizzazione della vicinanza con il centro storico, quindi il trasferimento di servizi importanti alla scala urbana.
Barbieri G., Quartiere e Città, in Villanti G. (a cura di), La città promessa, progetti e strategie a Modena per salvare la periferia da sé stessa, Maggioli Editore, 2003; 2 Comune di Modena, Masterplan per il riordino funzionale e morfologico dell’area urbana della periferia Nord della città – fascia ferroviaria, 2017, p. 2; 1
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FIGUREGROUND CON INDIVIDUAZIONE DEI COMPARTI PRODUTTIVI DISMESSI COMPARTI COMPARTIPUBBLICI PUBBLI 1. ex-Mercato Bestiame 2. ex-fondazione Pro Latte
COMPARTI PRIVAT COMPARTI PRIVATI 3. ex-Consorzio Agrario 4. ex-Corni 5. ex-Vinacce 6. ex-Benfra 7. ex-Acciaierie
2
1
4 5 3
6 7
1
2
3
4
5
6
7
14,5 ha
5,2 ha
6,9 ha
9,5 ha
5,3 ha
3,4 ha
5,5 ha
– Concorso 2002 e Bando Periferie
– Concorso 2002 e Bando Periferie
– Concorso 2002 e Bando Periferie
– polo culturale – area di – area di completamento e commerciale completamento residenziale residenziale (completato)
– nuovo polo urbano, MEF (completato)
02.3 IL CONCORSO DI PROGETTAZIONE DEL 2002 MOTIVAZIONI INIZIALI ED ESITI
Nei primi anni 2000 tali obiettivi sembravano perseguibili attraverso un nuovo disegno compiuto dell’intera zona, basato a sua volta su dinamiche ben definite e assodate. Per l’area maggiore, quella dell’ex-Mercato Bestiame, e alcune aree limitrofe venne adottato un Piano Urbanistico Attuativo di iniziativa pubblica, il quale poi confluì all’interno di un Concorso di Progettazione “per la Qualificazione Architettonica del nuovo Centro Urbano della Zona Nord della Città di Modena”. Il Concorso, bandito nell’anno 2002 dal Comune, prevedeva uno schema d’impianto urbanistico predefinito, che avrebbe dovuto dare alla zona Nord un nuovo centro riconoscibile per reagire alla condizione negativa di periferia, e aveva come oggetto la definizione architettonica di dettaglio del sistema dei suoi spazi collettivi primari. Il Concorso di Progettazione è risultato essere quindi uno strumento di verifica e discussione dell’impostazione di lavoro assunta dal Comune di Modena nelle precedenti fasi di studio; fasi fondamentali che, fin dal momento della dismissione dei maggiori comparti industriali, hanno portato l’amministrazione ad interrogarsi sulla riqualificazione urbana della zona Nord in termini di qualità urbana e degli spazi collettivi, forma ed uso di questi spazi, estetica del progetto urbano. L’impianto urbanistico di riferimento per il Concorso discendeva da un disegno urbano concepito alla scala più ampia ed era costruito seguendo un percorso di riconnessione con il centro della città, sul quale si individuavano alcuni spazi collettivi in sequenza, e una nuova centralità per la zona Nord. Vi era quindi la volontà di trasformare la periferia Nord in una parte di città che potesse raggiungere un aspetto morfologico compiuto e dotato di senso a partire dal nuovo centro urbano, fino a sviluppare interventi successivi che rientrassero in una visione unitaria, e non episodica, dello spazio. Il documento preliminare per la Progettazione riporta che l’oggetto specifico del Concorso è rappresentato dal progetto preliminare architettonico del sistema degli spazi collettivi, comprendente la definizione delle sistemazioni al suolo, dei fronti edilizi principali prospicenti e degli altri elementi di interesse collettivo. In definitiva, si coglie come il concorso fosse nato per privilegiare l’immagine architettonica di questo sistema di spazi collettivi, disposi e concatenati secondo una sequenza organizzata a partire da un nuovo fronte Nord della stazione ferroviaria. 46
Schema dell’impianto urbanistico proposto nel documento preliminare per la Progettazione con individuazione dei temi principali in sequenza e relativa legenda
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Tale sistema di spazi, individuato in relazione alla disponibilità delle aree e alla storia dell’intero quadrante, comprendeva: –– la nuova Piazza della Stazione, interfaccia urbana che avrebbe permesso la creazione di un centro di scambio intermodale, quindi non solo il punto iniziale del nuovo percorso verso Nord, ma una vera e propria porta per la città; –– la Porta del Rondò del Canaletto, nodo distributivo e elemento di rallentamento del traffico veicolare in corrispondenza del nuovo asse, quindi ingresso al nuovo quartiere previsto per l’area dell’ex-Mercato Bestiame; –– la passeggiata del Campo Lungo alberato, cuore della vita del nuovo quartiere previsto dal piano e circondato da un portico pubblico con vocazione commerciale; –– la Piazza Architettonica Centrale, luogo della vita pubblica del quartiere e punto di intersezione tra i due assi Nord-Sud ed Est-Ovest, quest’ultimo inteso come connessione delle principali aree verdi dell’intero quadrante Nord – l’edificio che andava a racchiudere la piazza avrebbe dovuto ospitare 9 piani di residenze sociali e un piano terra commerciale; –– il Giardino Pubblico di mezzo, nuovo spazio verde per la zona Nord, e collegamento tra il nuovo quartiere e il quartiere INA-Casa; –– il Carrobbio del Soratore, punto conclusivo dell’asse prospettico di via Canaletto; –– la connessione della Darsena Nuova, punto di connessione con il centro storico. Le aree interamente coinvolte all’interno del programma di riqualificazione, e quindi oggetto del concorso, erano: l’area dell’ex-Mercato Bestiame, l’ex-Consorzio Agrario e l’ex-Fondazione Pro Latte. All’epoca della dismissione il Comune di Modena era integralmente proprietario dell’area ex-Mercato Bestiame, quindi dell’ex-Fondazione Pro Latte, mentre l’area occupata dell’ex-Consorzio Agrario è un’area quasi interamente privata – per la maggior parte proprietà di Esselunga e Coop Estense – e solo in minima parte pubblica. Aree acquisite prima del Concorso EX-MERCATO BESTIAME cooperative imprenditori
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1° progetto classificato, gruppo arch. Gianni Braghieri
2° progetto classificato, gruppo arch. Franco Lipparini
3° progetto classificato, gruppo arch. Enrico Spicuglia
Prima del Concorso vennero alienate alcune aree dell’ex-Mercato Bestiame, secondo un disegno non diverso da quello alla base del Concorso stesso, e chi acquisiva si doveva impegnare quindi ad accettare la revisione del Piano a valle del Concorso. Una parte del terreno venne ceduta a varie società di imprenditori, mentre una parte altrettanto consistente venne affidata a società cooperative. Una volta definiti gli esiti del Concorso, il Comune sarebbe entrato in possesso del progetto vincitore, procedendo quindi all’adeguamento e all’approvazione del Piano 49
Particolareggiato, cosa che effettivamente avvenne nel corso dell’anno 2004 con la consulenza dell’architetto Gianni Braghieri, che presentò il progetto vincitore del concorso. Qualche anno dopo al Concorso, con l’approvazione del Piano Particolareggiato, le cooperative avevano già avviato la loro parte di interventi: oltre alle opere di urbanizzazione, sono stati realizzati 3 isolati residenziali, ognuno dei quali è composto da un edificio a corte in testa, rientrante in un programma di edilizia agevolata e convenzionata, e numerose schiere che godevano di vendita libera. La componente imprenditoriale invece si dimostrò titubante. Gli anni passavano e l’amministrazione approvò una variante al Piano Regolatore, in cui si andava a ridimensionare la superficie dell’alloggio standard da 100 a 75 metri quadri: per tutti i Piani che non erano ancora stati attuati vennero ricalibrati i dati urbanistici, con il conseguente aumento nel numero degli alloggi. Tutti i progetti subirono un netto rallentamento, che portò allo stesso tempo alla maturazione di nuovi ragionamenti progettuali, quindi ad un nuovo adeguamento del Piano. Nell’area cosiddetta del Campolungo, ad esempio, l’edificio centrale che Braghieri individuava come una serra, venne trasformato in un centro benessere, per il quale venne poi fatto un bando di gestione che tuttavia andò deserto. Le cooperative, essendo partite con le vecchie condizioni, si sono salvate dall’imminente crisi del mercato immobiliare, mentre i privati sono stati travolti in pieno. Questi ultimi, per fissare i finanziamenti regionali per la realizzazione di una quota di edilizia agevolata, in prossimità dello scadere dei termini degli accordi si sono mossi per la realizzazione delle opere di urbanizzazione e di uno stralcio di edificato che oggi, in seguito al fallimento di alcuni gruppi investitori, risulta uno scheletro abbandonato. Quello che doveva essere un piano di riqualificazione innovativo è fallito ancor prima della crisi economica e del mercato immobiliare in quanto non era stato previsto nessun motore per lo sviluppo dell’area. Non essendoci all’epoca la necessità di inserire una funzione pubblica all’interno del piano, in pochi anni anche l’intera quota di residenze prevista – all’epoca del concorso sembrava che il mercato delle residenze fosse ancora solido – non trovava alcuna giustificazione. Dopo aver portato a termine il progetto per l’insediamento del complesso scolastico “G. Marconi” nell’anno 2010, l’amministrazione scelse di investire altrove e per alcuni anni lasciò in secondo piano gli sviluppi dell’area3.
molte delle informazioni contenute in questo capitolo sono emerse durante gli incontri con l’arch. Lorenzo Lipparini e l’ing. Marcello Capucci, coinvolti direttamente nelle fasi successive al Concorso; 3
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INTERVENTI REALIZZATI NELL'AMBITO DEL PIANO PARTICOLAREGGIATO SUCCESSIVO AL CONCORSO 1. COMPLESSO SCOLASTICO “G. MARCONI”
2. BIBLIOTECA COMUNALE “CROCETTA”
Complesso scolastico, che comprende la scuola primaria “G. Marconi” e la scuola secondaria “A. Frank”, è stato inaugurato il 14 settembre 2010. Nel 2013 viene inaugurato anche il PalaMadiba, anch’esso parte del complesso scolastico.
La palazzina ex-sede degli uffici del Mercato Bestiame a partire dall’anno 2006 venne trasformata nella sede della Biblioteca Comunale Crocetta. L’edificio ospita anche altre funzioni di carattere sociale tra cui il “Laboratorio della Città”.
3. INTERVENTO “ROTORE”
4. RESIDENZIALE “EX-MERCATO BESTIAME”
Intervento centrale secondo lo schema del Concorso di progettazione, è incompiuto e bloccato ormai da diversi anni. Il complesso avrebbe dovuto ospitare una quota consistente di residenze sociali a canone agevolato.
Complesso residenziale in fase di ultimazione: ognuno dei tre isolati è composto da un edificio a corte in testa, rientrante in un programma di edilizia agevolata e convenzionata, e numerose schiere che godevano di vendita libera.
5. RESIDENZIALE “GEROSA” Nuovo insediamento di edilizia residenziale in corrispondenza dell’area dell’ex-fondazione Pro Latte.
5 3
4 1 2
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02.4 IL POST-CONCORSO: QUESTIONI APERTE E BANDO PERIFERIE Non solo la crisi economica, ma anche i fenomeni migratori e la resilienza del sistema economico e sociale rispetto alle previsioni evolutive hanno introdotto significativi elementi ostativi allo sviluppo dell’area determinando interventi a macchia di leopardo, con vaste zone avviate ma non completate e altre semplicemente dismesse e mai avviate4. Un caso limite è quello del “rotore”, stralcio di edificato facente parte del progetto della Piazza Architettonica Centrale, il cui scheletro in calcestruzzo armato non si nasconde nella vastità dell’area dell’ex-Mercato Bestiame. Un destino non tanto diverso è spettato all’area ex-Consorzio Agrario, pur essendo la sua storia molto dissimile rispetto a quella dell’area ex-Mercato Bestiame. All’interno dell’area, che come si è detto in precedenza appartiene per la maggior parte a privati, non è avvenuta alcuna trasformazione significativa proprio a causa delle contese tra i soggetti privati proprietari, Coop ed Esselunga. Quest’ultima società è in possesso della maggior parte del terreno e si è dimostrata più volte interessata a presentare un Piano Particolareggiato per la realizzazione di uno stabile commerciale ed un comparto immobiliare nell’area, oggi in corso di attuazione. Per qualche anno, e fino all’agosto 2016, l’intera area si trovava in una situazione estrema di stallo – ad eccezione del complesso R-Nord, sul quale sono stati avviati programmi straordinari di riqualificazione ed integrazione a partire dal 2008 – e anche a livello di procedure urbanistiche le iniziative avviate necessitavano di essere riviste ed adeguate a nuove condizioni. Il 25 maggio 2016 la Presidenza del Consiglio dei Ministri pubblica un bando “per la presentazione di progetti per la predisposizione del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia”, noto anche come Bando Periferie. Il Comune di Modena coglie quest’opportunità presentando nell’agosto dello stesso anno un progetto di riqualificazione per l’area Nord, che si pone come imperdibile occasione per ripensare le modalità, le procedure e le tempistiche della rigenerazione. Il nuovo progetto riprendeva ed adeguava, a seguito di un’analisi urbana più approfondita, molte delle strategie d’intervento proposte in passato, tra cui la ricucitura con il Centro Storico e lo sviluppo delle infrastrutture esistenti con
Comune di Modena, Masterplan per il riordino funzionale e morfologico dell’area urbana della periferia Nord della città – fascia ferroviaria, 2017, p. 3. 4
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forme alternative di mobilità, quindi la creazione di un polo dell’innovazione e della sperimentazione per l’intera città in corrispondenza di via Canaletto. Gli studi approfonditi e le strategie d’intervento hanno garantito al Comune di Modena il sesto posto in graduatoria ed un finanziamento del progetto pari a 18.000.000 di euro da parte del Ministero. Nei primi mesi del 2017 l’amministrazione ha avviato il percorso di definizione dei primi interventi pubblici e privati e, oltre ai 18 milioni di euro finanziati dal Bando Periferie, sono stati messi a disposizione 7 milioni di euro dal Comune, 12 milioni di euro da altri soggetti pubblici e 22 milioni di euro da imprese private.
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ROTORE (AREA EX-MERCATO BESTIAME), 2018
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BANDO PERIFERIE La partecipazione al Bando Periferie è stata per il Comune di Modena una grande opportunità per ripensare e rilanciare l’area Nord della città attraverso la realizzazione di nuovi interventi, in particolare consistenti miglioramenti della viabilità, che sono ora in corso di attuazione. “Il masterplan prevede la progettazione dello spazio pubblico come spazio di relazione che tiene insieme le varie zone dell’area, in un quadro di rigenerazione urbana che vedrà il coordinamento da parte dell’Amministrazione di un mix di interventi pubblici e privati e definisce un progetto urbanistico che risponde a tre obiettivi: creare un centro, individuato in strada Canaletto e nel polo che comprende il Pala Madiba, le scuole Marconi e la Palazzina Pucci; guidare i flussi, con interventi qualificanti su infrastrutture e mobilità; avvicinare il centro della città”. Tali obiettivi, dichiarati dall’amministrazione comunale, dovrebbero essere raggiunti tramite l’applicazione di una strategia che prevede una serie di operazioni.
Schema di strategia urbana del progetto per il Bando Periferie 57
03.1 LA VISIONE DEL COMUNE DI MODENA ANALISI DELLA STRATEGIA URBANA
La strategia rinnovata dell’Amministrazione prevede la realizzazione di un programma definito flessibile, attuabile nel tempo attraverso la collaborazione tra pubblico e privato. Il primo, che ricopre il ruolo di regista dell’intera operazione, al fine di rendere il disegno complessivo il più unitario possibile ha scelto di non “ingabbiare” l’area con un nuovo disegno compiuto, bensì creare una rete fisica e relazionale di sostegno alle trasformazioni 1. Definiti gli obiettivi e la strategia progettuali, sono stati individuati 6 indirizzi operativi, ognuno dei quali è stato poi declinato in azioni progettuali più dettagliate. La strategia ricerca il completamento in ordine dei seguenti obiettivi: –– creare un centro, operativamente connotare l’asse di via Canaletto e i suoi fronti come nuova polarità pubblica di riferimento per l’intera area, preservando e valorizzando le permanenze storico-identitarie; –– integrare poli e servizi, ovvero integrare le nuove realtà commerciali con quelle già esistenti e dotare l’area di nuovi servizi pubblici e a valenza sociale, creando un sistema equilibrato e supportato dal disegno dello spazio urbano; –– connettere con efficienza e qualità, ovvero valorizzare e potenziare il tessuto connettivo e di relazione dell’area, realizzando una rete di spazio pubblico ad elevata qualità, socialità e vivibilità; –– collegare al Centro Storico, quindi potenziare, qualificare e sviluppare un asse di collegamento ciclopedonale tra l’area di progetto, il centro storico e la parte sud della città; –– adeguare il sistema della mobilità, ovvero qualificare gli assi della mobilità di attraversamento dell’area come infrastrutture funzionali ma anche di alto valore urbano; –– sostenere il sistema con la rete verde, quindi potenziare le valenze ambientali dell’area integrando e connettendo gli spazi e gli elementi verdi esistenti, integrandoli nel sistema dello spazio pubblico ed edificato e valorizzando la funzione estetico-ornamentale del verde. Il disegno complessivo dell’area di intervento va a ridefinire una porzione di città vera e propria. In una visione ad ampia scala temporale, per il raggiungimento degli Comune di Modena, Masterplan per il riordino funzionale e morfologico dell’area urbana della periferia Nord della città – fascia ferroviaria, 2017, p. 16. 1
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obiettivi appena citati si prevede di attuare i seguenti interventi: –– per la nuova polarità di via Canaletto si prevede la realizzazione di un percorso funzionale alle necessità trasportistiche, ma anche in grado di offrire spazi di relazione e di valorizzazione del nuovo polo pubblico che si viene a creare mettendo in stretta connessione tutti servizi presenti e futuri; –– realizzazione di un Data Center come “porta di accesso” all’area dell’ex-Mercato Bestiame, che integra funzioni ICT con attività di ricerca e didattica accademica e iniziative di formazione aperte al pubblico; –– riconversione dell’area del “rotore” in un luogo per il social housing; –– realizzazione di un nuovo centro residenziale e assistenziale di via Forghieri; –– realizzazione della Casa della Salute su via Fanti, nell’area dell’ex-Consorzio Agrario; –– ridisegno di viale Finzi come viale di accesso in città, con prolungamento fino alla stazione; –– ridisegno di via del Mercato, valorizzandone i fronti; –– ridisegno di via Toniolo e ampliamento della ciclabile su via Gerosa per migliorare il collegamento Est-Ovest e potenziare la mobilità dolce; –– ridisegno di via Fanti, con la creazione di una nuova piastra di attraversamento pedonale e ciclabile, riconnessioni con le ciclabili esistenti verso la Crocetta e l’area del Multisala Victoria; –– ampliamento del sottopassaggio ferroviario e creazione di un’ampia area pedonalizzata di interscambio all’interno del parcheggio riconfigurato di Porta Nord.
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MASTERPLAN MODENA NORD (Bando Periferie), 2016
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03.2 SITUAZIONE ATTUALE: GLI INTERVENTI IN CORSO Tra gli interventi proposti nell’ambito del Progetto Periferie molti non hanno ancora visto un riscontro progettuale. In particolare per l’area del “rotore”, in cui era prevista la realizzazione di edifici per il social housing, il Comune dichiara di non avere ancora nessun progetto tra le mani. Uno dei punti chiave per rivitalizzare un’area disconnessa dal contesto è sicuramente migliorarne l’accessibilità. La visione globale dell’amministrazione, per quanto riguarda la viabilità, è quella di ricollegare i vari lotti attraverso un sistema continuo di percorsi ciclopedonali e rallentare la viabilità carrabile laddove vi siano attraversamenti importanti. INTERVENTI SULLA VIABILITÀ Tra i numerosi progetti sulla viabilità, l’unico che ad oggi sta avendo un seguito è quello che interessa via Fanti e il parcheggio Porta Nord della stazione. L’intervento prevede la realizzazione di una rotatoria tra le vie Giovanni Pico della Mirandola e Manfredo Fanti, la quale poi permetterà di ricollegarsi alla rotatoria di via Canaletto attraverso la realizzazione di uno stralcio carrabile associato ad un percorso ciclopedonale. L’intervento prevede anche la sistemazione del parcheggio di Porta Nord, la creazione di una piazza pedonale coperta in corrispondenza dell’uscita del sottopassaggio della stazione con servizi dedicati alle biciclette – una velostazione, in sostituzione dell’attuale deposito protetto, con 48 posti bici invece degli attuali 12 e otto nuove postazioni del servizio C’Entro in bici. CASA DELLA SALUTE Grazie ai fondi derivanti dal Bando Periferie è stata possibile la realizzazione di alcuni interventi tra cui la cosiddetta Casa della Salute. L’investimento di 5 milioni e 800mila euro vede la realizzazione di un punto di riferimento rivolto ai cittadini per l’accesso alle cure, l’orientamento ai servizi, la continuità dell’assistenza e la gestione delle patologie croniche. L’edificio, attualmente in costruzione in via Fanti, accoglierà 53 ambulatori tra cui sportello unico, assistenza primaria, ambulatori infermieristici e per la cronicità, per la presa in carico dei disturbi psichiatrici minori, attività di pediatri, e numerosi altri servizi. La conclusione dei lavori è prevista entro la fine del 2018.
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INTERVENTI IN CORSO DI REALIZZAZZIONE O FUTURI NELL'AMBITO DEL PROGETTO PER IL BANDO PERIFERIE 1. CASA DELLA SALUTE
2. DATA CENTER
Edificio in corso di realizzazione con l’utilizzo dei fondi del Bando Periferie, sarà un punto di riferimento rivolto ai cittadini per l’accesso alle cure, l’orientamento ai servizi, la continuità dell’assistenza e la gestione delle patologie croniche.
Inserito nell’area centrale del comparto ex-Mercato Bestiame, il Data Center andrà a costituire una nuova “porta d’accesso” all’area, quindi uno spazio innovativo utilizzabile da diversi enti pubblici. I lavori sono iniziati nel settembre 2018.
3. CENTRO DIURNO DISABILI
4. COMMERCIALE “ESSELUNGA”
L’intervento, che oltre ad un centro diurno polifunzionale all’avanguardia comprende anche la realizzazione di 33 appartamenti a canone calmierato, sarà il completamento di un complesso già ultimato in via Forghieri.
La società Esselunga, proprietaria di un lotto di circa 45mila metri quadri nell’area dell’ex-Consorzio Agrario, è pronta ad avviare un intervento che prevede l’inserimento di un grande edificio commerciale e un modesto comparto residenziale.
5. “PORTA NORD” ED INTERVENTI SULLA VIABILITÀ Tra i numerosi progetti sulla viabilità, l’unico che ad oggi sta avendo un seguito è quello che interessa via Fanti e il parcheggio Porta Nord della stazione. Altri progetti previsti riguardano l'adeguamento delle vie Canaletto e del Mercato.
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03.3 FUTURI INTERVENTI E QUESTIONI APERTE Tra gli interventi di futura realizzazione previsti dal Comune nell’ambito Bando Periferie ad oggi troviamo i seguenti. DATA CENTER Il progetto del Data Center è inserito nell’area centrale del comparto ex-Mercato Bestiame, e andrà a costituire una nuova “porta d’accesso” all’area. Il Data Center sarà utilizzabile da diversi enti pubblici, associazioni e imprese private, ha la funzione di contenitore di dati garantendo economie di scala, flessibilità di gestione e riducendo l’impatto energetico e aumentando la sicurezza dei sistemi informatici. Sono previsti anche spazi destinati ad aule e laboratori a servizio dell’Università per lo sviluppo di competenze specialistiche in ambito ICT. L’inizio dei lavori previsto è settembre 2018.
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RESIDENZE SOCIALI E CENTRO DIURNO DIASBILI L’intervento, da realizzarsi in via Forghieri a completamento di un complesso già ultimato, prevedrà la realizzazione di 33 appartamenti a canone calmierato, destinati a tipologie familiari diversificate, con annesso un centro diurno polifunzionale all’avanguardia per la disabilità. SISTEMAZIONE DI VIA CANALETTO E DI VIA DEL MERCATO I progetti per l’adeguamento della viabilità per le vie Canaletto e del Mercato sono pronti: ciò che resta ignoto sono i tempi previsti per la realizzazione di questi interventi, i quali risulterebbero fondamentali per mutare la percezione ampiamente negativa che si ha della zona essendo questi assi di attraversamento importanti.
COMPARTO “ESSELUNGA” La società Esselunga, proprietaria di un lotto di circa 45mila metri quadri nell’area dell’ex-Consorzio Agrario, è pronta ad avviare un importante intervento di riqualificazione urbana insieme all’amministrazione attraverso l’inserimento di un grande edificio commerciale e un modesto comparto residenziale. Il Piano Particolareggiato per la realizzazione dell’intervento è già pronto.
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INQUADRAMENTO DEL “ROTORE” SU67VIA TONIOLO DAL PARCO XXII APRILE , 2018
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STRATEGIA URBANA 04.1 EVOLUZIONE CRITICA DELLA STRATEGIA DEL COMUNE IMPOSTAZIONE DI UN’ANALISI TEMATICA I 6 indirizzi operativi individuati dal Comune di Modena in occasione del progetto per il Bando Periferie sono tutti molto validi, ma spesso le azioni progettuali o i progetti che sono seguiti non hanno centrato appieno l’obiettivo. In particolare il Data Center, che il Comune prevede di inserire nell’area centrale dell’ex-Mercato Bestiame, più che essere una nuova porta di accesso all’area va a negare la percezione della profondità di quest’ultima, richiudendola in se stessa sul fronte principale. Sulla stessa area del “rotore” non esiste ancora un progetto forte che possa garantirne un futuro sviluppo. Per questi motivi, riteniamo che la strategia per la rigenerazione dell’area Nord debba essere arricchita considerando due nuovi indirizzi operativi: –– inserire una funzione che possa divenire il “motore” della rigenerazione e l’elemento di attrattività dell’area, centrale rispetto all’intero quadrante Nord; –– migliorare l’accessibilità all’area implementando la rete di mobilità dolce attraverso la creazione di un percorso ciclo-pedonale che metta in connessione diretta il Centro Storico, la Stazione Ferroviaria e il “motore” dell’intervento, quindi di un percorso trasversale verde che metta in connessione i due quartieri residenziali. A conclusione delle varie analisi fatte sull’area possiamo affermare che una delle cause che non ne ha permesso il vero sviluppo sia sicuramente attribuibile alla mancata individuazione di una funzione di interesse collettivo da potervi inserire per metterla in connessione con il centro e i quartieri limitrofi. Nel ricercare questa possibile funzione rigeneratrice è stata sviluppata un’analisi 69
urbana più dettagliata e, nell’ottica di poter presentare una proposta attuabile e condivisa, si sono svolti alcuni incontri con l’amministrazione comunale e con alcune figure direttamente coinvolte in passato dallo sviluppo dell’area. Per circoscrivere l’analisi abbiamo individuato e approfondito 3 tematiche che ci sono sembrate coerenti con la storia e il presente dell’area. I temi sviluppati sono: –– il tema del lavoro, fondamentale nel corso della storia dell’area e motore dello sviluppo della città contemporanea; –– il tema dell’innovazione, ricercato dall’amministrazione come opportunità di trasformazione dell’area; –– il tema della promozione, per migliorare l’immagine della città e rendere più coinvolto il cittadino.
TEMA DEL LAVORO - coltivare la-storia coltivare dell’area la- storia coltivare Nord dell’area la storia Nord dell’area Nord - motore di sviluppo - motoredella di sviluppo - motore della di sviluppo della città contemporanea città contemporanea città contemporanea
TEMA DELL'INNOVAZIONE - riprendere -lariprendere strategia -del lariprendere strategia del la strategia del Comune sull’area Comune e fallimento sull’area Comune e fallimento sull’area e fallimento dei programmi dei precedenti programmi dei programmi precedenti precedenti - sviluppare il- sviluppare lavoro in un -ilsviluppare lavoro in un il lavoro in un contesto innovativo contesto innovativo contesto innovativo
TEMA DELLA PROMOZIONE - inserire una- inserire funzioneuna attrattrice - inserire funzioneuna attrattrice funzione attrattrice (per cittadini,(per lavoratori, cittadini, (per turisti) lavoratori, cittadini,turisti) lavoratori, turisti) - marketing urbano - marketing -urbano marketing urbano
04.2 SEDI COMUNALI: ANALISI, SINTESI E OPPORTUNITA’ PROGETTUALI La ricerca di una funzione “motore” per la rigenerazione dell’area ha occupato gran parte della fase di analisi, e riteniamo che il risultato della nostra ricerca sia la sintesi delle tre tematiche individuate. Nel cuore dell’area di intervento si propone di inserire un nuovo polo urbano che possa ospitare il complesso delle sedi del Comune di Modena. L’amministrazione comunale di Modena occupa infatti numerose sedi in vari fabbricati sparsi sul territorio comunale, e non di tutte risulta esserne proprietaria. Due delle maggiori sedi, in via Santi e in via Galaverna, risultano essere in affitto e i costi sostenuti dal Comune si aggirano intorno ai 2.200.000 euro all’anno. Da alcuni anni per risolvere il problema degli affitti passivi l’amministrazione sta ricercando varie soluzioni e tra il 2012 e il 2014 è stata presa in considerazione anche l’idea di unificare tutte le sedi in un unico centro direzionale che potesse ospitare fino a 700 addetti. 70
20 luglio 2012 AFFITTI PASSIVI
3.826.298 €/anno
Sedi, il Comune di Modena risparmierà 4 milioni
RICERCA DI UN'UNICA SEDE DIREZIONALE 11.500 mq 700 addetti 400 uffici
Da sei passeranno a tre. Ne verrà acquisita una nuova: cinque sono le ipotesi, compreso l'ex direzionale Manfredini Attualmente le sedi comunali sono tre: il Palazzo Municipale di piazza Grande, la torre di via Santi 40 e gli uffici di via San Cataldo, ma ad essi si aggiungono tre affitti di edifici privati. Questi ultimi, collocati in via Santi 40, via Galaverna 8 e via Costa 13, costano alle casse pubbliche circa un milione e 600mila euro l'anno. Il punto principale del nuovo piano è la ricerca – attraverso gara pubblica – di una sede direzionale da 11500 metri quadri in grado di accogliere oltre 700 addetti in 400 uffici oltre a laboratori, archivi e depositi e un parcheggio per 100 posti auto.
23 aprile 2014 AFFITTI PASSIVI
2.693.863 €/anno RINEGOZIAZIONE DEI CANONI D’AFFITTO
Affitti, così il Comune risparmia
Abbandonata l’idea di un solo Direzionale, l’amministrazione rinegozia i canoni Tramontata l'ipotesi di un solo direzionale poiché il confronto tra le condizioni economiche proposte dai partecipanti al bando e quelle degli affitti pagati dal Comune non soddisfaceva i criteri introdotti dalla Legge di stabilità del 2012, la riorganizzazione degli uffici comunali passa ora attraverso la razionalizzazione delle spese e la rinegoziazione degli affitti passivi. Obiettivo: ridurre i costi. L'assessore al Patrimonio Fabio Poggi spiega: "abbiamo poi avviato le contrattazioni con i proprietari delle tre principali sedi in locazione (in via Santi 60, in via Costa e in via Galaverna) trovando condivisione d'intenti per continuare la collaborazione a fronte di una riduzione dei canoni, così come l'andamento del mercato immobiliare rendeva opportuno e possibile fare".
23 gennaio 2015 AFFITTI PASSIVI
2.200.00 €/anno DISMISSIONE DELLA SEDE IN AFFITTO DI VIA COSTA
Lavori pubblici, variazione da 550mila euro approvata in Consiglio
Il Consiglio approva la delibera per il riassetto degli uffici comunali, con la dismissione della sede di via Costa Una variazione al Programma triennale dei lavori pubblici 2014-2016 di 550 mila euro, per consentire il riassetto di uffici comunali, in vista della dismissione della sede di via Cesare Costa. Sarà possibile arrivare a una riduzione di affitti passivi per ulteriori 500 mila euro, così da arrivare a un calo di circa un quarto di tale spesa. La soluzione proposta è solo una ‘pezza’ che non risolve l’annoso problema degli affitti passivi, che pesano sul Comune per circa 2 milioni 600 mila euro.
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SCHEMA CON INDIVIDUAZIONE DELLE SEDI COMUNALI PRINCIPALI LEGENDA sedi proprie sedi in affitto
3. VIA SANTI, 60 Settore economia, promozione della città e servizi demografici –– SUAP - Sportello Unico Attività Produttive; –– Sportello Unico Edilizia; –– Servizio promozione della città e turismo; –– Servizio Amministrativo.
1. VIA SCUDARI, 20 Polizia Municipale e Politiche per legalità e sicurezza –– Ufficio Politiche per legalità e sicurezza;
Pianificazione Territoriale e Rigenerazione Urbana –– Servizio Amministrativo –– Servizio trasformazioni edilizie –– Ufficio attività edilizia –– Ufficio sicurezza, legalità e controlli –– Servizio urbanistica –– Servizio progetti complessi e politiche abitative.
Settore Risorse Umane e strumentali –– Ufficio Comunicazione; Settore Risorse finanziarie e affari istituzionali –– Servizio Finanze, economato e organismi partecipati; –– Ufficio Bilancio e programmazione; –– Ufficio Economato; –– Ufficio Contabilità finanziaria; –– Ufficio Investimenti e contabilità economico patrimoniale; –– Servizio Segreteria generale; –– Ufficio Quartieri e centro storico, pari opportunità, partecipazione, lavoro e formazione professionale.
2. VIA SAN CATALDO, 116 Settore lavori pubblici, mobilità e manutenzione urbana –– Servizio manutenzione straordinaria e verde pubblico; –– Servizio Opere Pubbliche, edilizia storica; –– Servizio urbanizzazioni prevenzione e protezione; –– Servizio amministrativo; –– Ufficio manutenzione ordinaria.
4. VIA SANTI, 40 Settore lavori pubblici, mobilità e manutenzione urbana –– Servizio mobilità e traffico; Settore economia, promozione della città e servizi demografici –– Servizio Statistica; –– Ufficio Anagrafe e elettorale; –– Ufficio Stato civile e polizia mortuaria; Settore Ambiente, protezione civile, patrimonio e sicurezza del territorio –– Servizio Amministrativo e utenze –– Unità Specialistica Servizi pubblici ambientali –– Servizio Energia, ambiente e protezione civile –– Ufficio Impatto Ambientale –– Servizio Patrimonio –– Ufficio Trasformazione del patrimonio e inventario –– Ufficio Valorizzazione e gestione del patrimonio Settore Risorse Umane e strumentali –– Servizio Progetti telematici, comunicazione e città intelligente –– Ufficio Reti informatiche
5. VIALE MONTE KOSICA, 56 Settore Politiche Sociali, Sanitarie e per l'integrazione –– Centro Stranieri.
6. VIA GALAVERNA, 8 Politiche Sociali, Sanitarie e per l’integrazione –– Servizio Sociale territoriale; –– Servizio gestione servizi diretti e indiretti; –– Ufficio gestione servizi per l'integrazione; Settore Istruzione e Rapporti con l'Università –– Servizio rapporti con le famiglie, sistema educativo e di istruzione integrato; –– Servizio Educativo e Scolastico 0-6 anni; –– Ufficio appalti e acquisizioni di servizi; Settore Cultura, Sport e Politiche Giovanili –– Servizio Sport e Politiche Giovanili; –– Ufficio amministrativo e coordinamento iniziative; Settore Risorse Umane e strumentali –– Settore Risorse Umane e strumentali; –– Ufficio Stipendi e previdenza; –– Servizio amministrazione del personale e bilancio.
7. VIALE JACOPO BAROZZI, 172 Settore Istruzione e Rapporti con l'Università –– Ufficio Servizi autonomia scolastica.
Tra le aree individuate per attuare questo progetto di unificazione, oltre che un centro direzionale già esistente, venne presa in considerazione l’idea di costruire un nuovo polo amministrativo nell’area dell’ex-Mercato Bestiame. Tuttavia, proprio per la situazione di immobilità in cui si trovava il comparto in quegli anni, tale ipotesi, insieme alla volontà di unificazione degli uffici comunali, venne abbandonata. L’idea di inserire in un comparto urbano in corso di rigenerazione il nuovo polo amministrativo del Comune – trasferendone tutte le sedi, ed in particolare quelle che oggi si trovano in affitto – si traduce in un messaggio di attenzione al cambiamento e di promozione della città da parte dell’amministrazione, ma anche nella capacità della città di innovarsi e rinnovarsi. Il confronto con la stessa amministrazione comunale ha contribuito a giustificare la strada intrapresa dal progetto, ovvero la costruzione di un complesso per 700 dipendenti con la possibilità di attuare il trasferimento degli addetti in due fasi, dando precedenza a quelli delle due sedi in affitto. L’unica sede che si sceglie di mantenere dov’è tuttora è quella del Palazzo Municipale di Piazza Grande/via Scudari, in quanto sede di rappresentanza nel cuore del Centro Storico della città. L’occasione del trasferimento delle sedi comunali, ricordando le tre tematiche individuate per circoscrivere l’analisi urbana, può essere colta inoltre per: –– sviluppare sistemi innovativi di gestione ed approccio al lavoro (smartworking), in questo caso all’interno delle Pubbliche Amministrazioni; –– creare nuovi spazi e luoghi d’incontro per lavoratori e professionisti (coworking) per sottolineare l’attenzione dell’amministrazione allo sviluppo della città attraverso il lavoro; –– inserire spazi d’incontro con il cittadino per accrescere ulteriormente la vicinanza tra chi amministra e chi vive la città (urban center, auditorium); –– introdurre nell’area di intervento, quindi in stretta relazione con le sedi amministrative, funzioni e spazi di carattere pubblico-commerciale (mensa, attività commerciali).
04.3 ALTRE ANALISI URBANE L’analisi che segue, oltre a riprendere le tematiche del lavoro, dell’innovazione e della promozione, getta le basi per tradurre in progetto le opportunità individuate nel capitolo precedente. 74
Tutte le categorie di analisi individuate (imprese, start-up, coworking, smartworking, turismo) sono strettamente connesse al tema del lavoro, e i contenuti riportati sono fondamentali per dare un’idea generale del tema in termini di sviluppo in Italia, nella regione Emilia-Romagna e a Modena. IMPRESE (lavoro) I dati sulle imprese sono un ottimo indicatore delle possibilità di sviluppo di una città e dei settori che maggiormente la rappresentano, ma allo stesso tempo sono un utile strumento di confronto in termini di innovazione e promozione. Due interessanti indicatori sono il tasso di sopravvivenza e il saldo delle imprese per settore di attività. Il tasso di sopravvivenza del totale delle imprese modenesi iscritte alla Camera di Commercio è superiore alle medie regionale e nazionale, infatti nel 2016: –– l’81,6% delle imprese modenesi, contro il 76,9% delle imprese italiane sopravvive dopo 1 anno; –– l’64,8% delle imprese modenesi, contro il 63,4% delle imprese italiane sopravvive dopo 3 anni. Il saldo delle imprese attive per settore di attività nella Provincia di Modena, tra il dicembre 2016 e il dicembre 2017, evidenzia una crescita positiva nel numero delle imprese nei seguenti settori: –– attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+ 0,4%); –– servizi di informazione e comunicazione (+ 0,7%); –– noleggio e servizi di supporto alle imprese (+ 2,9%); –– attività professionali, scientifiche e tecniche (+ 1,3%); –– attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (+ 1,4%). START-UP (lavoro e promozione) Il saldo di crescita delle imprese è decisamente positivo se si parla di start-up. L’Emilia Romagna infatti è la seconda regione in Italia per numerosità di start-up (10,27%), e in particolare Modena è la nona città italiana per quantità di start-up attive (1,85% del totale nazionale): se ne contano 155 al 31.12.2017. La Camera di Commercio di Modena riporta inoltre indicatori di crescita del numero di startup nettamente positivi: nel 2017 in Emilia Romagna si ha una crescita del 10,7% rispetto al 2016. Tuttavia, in base a quanto riportato da un’indagine svolta dall’ISTAT e dal Ministero dello Sviluppo Economico nel 2016, solo il 34% degli startupper italiani è pienamente soddisfatto delle risorse a disposizione in termini di fondi, materiali e spazi. 75
IMPRESE Settori di attività delle imprese Agricoltura e pesca Estrazione di minerali da cave e miniere Attività manifatturiere Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata Fornitura di acqua, reti fognarie Costruzioni Commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli Trasporto e magazzinaggio Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione Servizi di informazione e comunicazione Attività finanziarie e assicurative Attività immobiliari Attività professionali, scientifiche e tecniche Noleggio e servizi di supporto alle imprese Istruzione Sanità e assistenza sociale Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e di divertimento Altre attività di servizi Imprese non classificate
Imprese attive al 31.12.2017 8.111 35 9.247 116 86 10.483 14.551 2.286 3.880 1.385 1.381 4.957 2.882 1.795 238 292 651 2.801 7 65.184
Imprese attive al 31.12.2016 8.273 40 9.652 113 88 10.648 14.772 2.299 3.865 1.376 1.394 5.018 2.846 1.744 219 291 642 2.784 14 66.078
Saldo di imprese attive - 162 -5 - 405 3 -2 - 165 - 221 - 13 15 9 - 13 - 61 36 51 19 1 9 17 -7 - 894
Variazione percentuale -2 - 12,5 - 4,2 + 2,7 - 2,3 - 1,5 - 1,5 - 0,6 + 0,4 + 0,7 - 0,9 - 1,2 + 1,3 + 2,9 + 8,7 + 0,3 + 1,4 + 0,6 - 50,0 - 1,4
TASSO DI SOPRAVVIVENZA DELLE IMPRESE dopo 1 anno 81,6 Modena 76,9 Italia dopo 3 anni 64,8 Modena 63,4 Italia
fonte: ModenaEconomica, elaborazione Centro Studi e Statistica Camera di Commercio di Modena su dati Infocamere fonti: ModenaEconomica 2018 - Camera di Commercio di Modena, ISTAT 2017, Modena Smart Community - Comune di Modena
START-UP NUMEROSITÀ DELLE STARTUP PRINCIPALI SETTORI STARTUP
Provincia di Modena (1,85%, 155) Emilia Romagna (10,27%) Italia (100%)
Manifattura (19%) Altri settori (10%) Servizi alle Imprese (71%)
il 66% degli startupper in Italia è insoddisfatto delle risorse a disposizione
LABORATORI LABORATORICONDIVISI CONDIVISI aaModena Modena
INCUBATORI INCUBATORIDIDISTARTUP STARTUP ininProvincia ProvinciadidiModena Modena
HUB HUBMODENA MODENA Modena, Modena,R-Nord R-Nord
KNOWBEL KNOWBEL Spilamberto Spilamberto
TPM TPMCUBE CUBE Mirandola Mirandola
SETTORI SETTORI digital digital ICT ICT manifattura manifatturadigitale digitale creatività creatività
SETTORI SETTORI meccanica meccanicaavanzata avanzata motoristica motoristica automazione automazioneindustriale industriale robotica robotica meccatronica meccatronica elettronica elettronica ICT ICT
SETTORI SETTORI biomed biomed biotech biotech nanotech nanotech
FAB FABLAB LAB Modena, Modena,R-Nord R-Nord
MAKEIT MAKEIT Modena ModenaOvest Ovest
SETTORI SETTORI SETTORI SETTORI manifattura manifatturadigitale digitale digital digital creatività creatività ICT ICT informatica informatica manifattura manifatturadigitale digitale elettronica elettronica creatività creatività ICT ICT
La capacità innovativa della città di Modena, seppur frammentata in segmenti spesso non perfettamente integrati, presenta un’ampia gamma di soluzioni e progetti distribuiti nei diversi settori, nonché un tessuto produttivo ancora vitale ed una forte tradizione di partecipazione civica. I principali progetti di incubatori per start-up, sostenuti dalla Fondazione Democenter, sono: –– Knowbel, con sede presso il Tecnopolo di Spilamberto (MO), dedicato ai settori meccanica avanzata, motoristica, automazione industriale, robotica, meccatronica, elettronica e ICT afferente all’ambito industriale; –– TPM Cube, con sede a Mirandola (MO) nel cuore del Distretto Biomedicale mirandolese, dedicato ai settore biomed, biotech e nanotech; –– Hub RNord, con sede presso il complesso RNord di Modena, dedicato ai settori digital, ICT, manifattura digitale e creatività. A Modena esistono anche numerosi progetti di laboratori condivisi, noti anche come “palestre digitali”, che tuttavia sono ancora poco noti nel contesto cittadino. Tra questi lo stesso FabLab di Makers Modena all’R-Nord e la palestra Makeit Modena in via Barchetta (Modena Ovest). COWORKING (lavoro e innovazione) Il coworking è uno stile lavorativo basato sulla condivisione di un ambiente di lavoro e sulla possibilità di mantenere tuttavia un’attività indipendente. Alcuni degli spazi di lavoro presenti sul territorio di Modena sono attivi nel coworking da diversi anni; in particolare, alcuni sono caratterizzati da un’impostazione aperta alle attività artistiche, anche in campo musicale, e all’organizzazione di corsi ed eventi. I principali spazi di coworking presenti nella città di Modena sono: –– JUNTO R-NORD (via Attiraglio, zona Centro-Nord); –– EDERA (via Emilia Ovest, zona Centro-Ovest); –– MODENA COWORKING (via Giardini, zona Ovest); –– COWO (zona Sud); –– DOT - Drama Open Theatre (zona Centro-Sud). SMARTWORKING (lavoro e innovazione) Lo smartworking è un nuovo approccio al modo di lavorare e collaborare all’interno di un’azienda, sia essa pubblica o privata, che da tempo sta prendendo piede anche in Italia. Questa pratica si basa essenzialmente su 4 pilastri: –– approccio al lavoro “per obiettivi”; –– flessibilità di orari e luoghi di lavoro; –– adattamento degli spazi fisici; –– adeguamento della dotazione tecnologica. 78
COWORKING
JUNTO JUNTO JUNTO R-NORD R-NORD R-NORD
EDERA EDERA EDERA COWORKING COWORKING COWORKING
10 minuti 10 minuti da 10Stazione minuti da Stazione daFSStazione FS FS via Attiraglio, via Attiraglio, via zona Attiraglio, Centro-Nord zona Centro-Nord zona Centro-Nord
23 minuti 23 minuti da 23Stazione minuti da Stazione daFSStazione FS FS via Emilia via Emilia Ovest, via Emilia Ovest, zonaOvest, Centro-Ovest zona Centro-Ovest zona Centro-Ovest
300 mq 300 mq 300 mq
300 mq 300 mq 300 mq
600 mq 600 mq 600 mq
SERVIZI SERVIZI SERVIZI - 40 postazioni - 40 postazioni - 40 postazioni fisse efisse condivise efisse condivise e condivise - zona- relax zona- relax zona e cucina relax e cucina e cucina - internet - internet e- stampa internet e stampa e stampa - servizio - servizio posta - servizio postaposta
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ENA ODENA WORKING KING
COWO COWO studio studio Politecnica Politecnica
autiStazione da Stazione FS FS ona ini, zona OvestOvest
20 minuti 20 minuti da Stazione da Stazione FS FS zonazona Sud Sud
mq 00 mq
IZI ERVIZI ei fisse e condivise e condivise ona elaxrelax net stampa e stampa le nioni riunioni vizio postaposta aring ar sharing
MODENA MODENA MODENA COWORKING COWORKING COWORKING 30 minuti 30 minuti da 30Stazione minuti da Stazione daFSStazione FS FS via Giardini, via Giardini, viazona Giardini, Ovest zona Ovest zona Ovest
DOTDOT Drama Drama Open Open Theatre Theatre 25 minuti 25 minuti da Stazione da Stazione FS FS zonazona Centro-Sud Centro-Sud
160 160 mq mq
100 100 mq mq
SERVIZI SERVIZI - postazioni - postazioni fisse fisse e condivise e condivise - zona- zona relaxrelax e cucina e cucina - internet - internet e stampa e stampa - sale- riunioni sale riunioni
SERVIZI SERVIZI - 4 postazioni - 4 postazioni condivise condivise - 1 ufficio - 1 ufficio singolo singolo - zona- zona relaxrelax - internet - internet e stampa e stampa - sale- teatrali sale teatrali
In Italia nel 2013 solo il 3,0% dei lavoratori praticava lo smartworking; nel 2016 il dato è salito al 5,0% e nel 2017 all’8,0% (circa 305.000 lavoratori). Dal 2017 lo smartworking è tutelato, sia per lavoratori autonomi che subordinati, dalla legge 81 del 22 maggio 2017, la quale prevede che l’accordo relativo alle modalità di lavoro agile sia stipulato per iscritto e che il lavoratore dipendente che pratichi smartworking abbia diritto ad un trattamento economico non differente da chi invece non lo pratica. In base a quanto riportato da un’analisi del 2018 dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, se il 70% dei lavoratori potenziali (circa 5 milioni) applicassero lo smartworking si stima un incremento della produttività media del lavoro in Italia intorno al 13,7 miliardi di euro. Si stima inoltre che l’incremento di produttività media per un lavoratore che applichi smartworking sia nell’ordine del 15%, ed il risparmio in termini di ore lavorative sia di 40 all’anno. Oltre ai benefici economici è opportuno pensare anche ai benefici in termini ambientali, corrispondenti ad un risparmio annuo di 135kg di CO2 per persona se si immagina che questa pratichi lo smartworking per un giorno a settimana. Se nelle aziende private lo smartworking sta iniziando a trasformare l’approccio al lavoro, di certo questo non vale per le aziende pubbliche (Pubbliche Amministrazioni). In Italia infatti solo il 5% delle Pubbliche Amministrazioni dichiara di avere progetti strutturati di smartworking, mentre il 4% afferma di praticarlo informalmente. Il 32% dichiara espressamente una mancanza di interesse nell’attuare pratiche di smartworking, e le motivazioni sono principalmente le seguenti: inapplicabilità alla propria realtà attuale, carenza di normative e regolamentazioni sul tema, limitato livello di digitalizzazione dei processi, adeguatezza della dotazione tecnologica e formazione dei lavoratori. TURISMO (lavoro e promozione) È risaputo che in Italia il turismo sia un’immensa fonte di lavoro. Nonostante la provincia di Modena non sia una zona ad elevata vocazione turistica, nell’ultimo anno ha mostrato un andamento particolarmente positivo: tra le province dell’Emilia-Romagna infatti si posiziona al primo posto per incremento di arrivi di turisti nel corso del 2016 (+18,5%). Quando si parla di turismo nelle medie e grandi città italiane è bene non generalizzare, ed è quindi opportuno individuare quali sono i settori trainanti del turismo, che a Modena è essenzialmente di tre tipi: –– innanzitutto commerciale, con imprenditori che si recano in visita alle numerose realtà economiche per concludere affari e partecipare a fiere; 80
SMARTWORKING PERCENTUALE DI SMARTWORKER IN ITALIA
BENEFICI DELLO SMARTWORKING
3,0 2013 5,0 2016 +15%
SMARTWORKING
8,0 2017
40 ore
1 giorno a settimana per 1 anno
CO2 -135kg
SMARTWORKING NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Presenza di iniziative strutturate 36,0 Grandi Aziende Private 5,0 Pubblica Amministrazione Presenza di iniziative non strutturate 7,0 Grandi Aziende Private 4,0 Pubblica Amministrazione Introduzione prevista o possibile 44,0 Grandi Aziende Private 56,0 Pubblica Amministrazione Introduzione incerta o non prevista 13,0 Grandi Aziende Private 35,0 Pubblica Amministrazione
FLESSIBILITÀ DI LUOGO
TECNOLOGIA
22
48
Pubblica Amministrazione
Grandi Aziende Private
40 ore
56
88
Pubblica Amministrazione
Grandi Aziende Private
fonte: Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, 2018
40 ore
TURISMO INCREMENTO INCREMENTO DELLA PRESENZA DELLA PRESENZA TURISTICA TURISTICA PRESENZA PRESENZA TURISTICA TURISTICA IN EMILIA IN EMILIA ROMAGNA ROMAGNA IN EMILIA IN EMILIA ROMAGNA ROMAGNA PER PROVINCE PER PROVINCE (2016) (2016) PER PROVINCE PER PROVINCE (2016) (2016)
Bologna Bologna +13,3 +13,3
Parma (6,5%) Parma (6,5%)
Reggio Emilia Reggio+11,6 Emilia +11,6
SETTORI DEL TURISMO A MODENA
PERMANENZA TURI permanenza media/ 2,4 gg permanenza extra-alberghiero/ 3,5 gg
1
2 culturale e gastronomico
SMO A MODENA
rciale
Ferrara (5,5%) Ferrara (5,5%) Modena Modena (5,7%) (5,7%)
Modena Modena +18,5 +18,5
commerciale
3 Appennino Modenese
PERMANENZA TURISTICA A MODENA permanenza media/ 2,4 gg permanenza extra-alberghiero/ 3,5 gg
3 Appennino Modenese
fonte: ModenaEconomica, Camera di Commercio di Modena da elaborazione indagine ISTAT sulle presenze turistiche
–– culturale ed enogastronomico; –– legato alle attrazioni dell’Appennino, sia per gli sport invernali, che per le vacanze estive. Secondo quanto riporta la Camera di Commercio di Modena in base ad un’elaborazione di un’indagine ISTAT sulle presenze turistiche, nel 2016 la Provincia di Modena ha ospitato quasi 600.000 turisti, con una permanenza media di 2,4 notti a testa. Tale durata tuttavia è differente in base al tipo di alloggio prescelto, con gli esercizi extralberghieri che registrano una permanenza superiore (3,5 notti in media). Questi dati “confermano la preferenza di risiedere in alloggio rispetto che in albergo”, come ha dichiarato il presidente provinciale di Assoturismo Confesercenti.
04.4 OBIETTIVO, STRATEGIA E FASI D’INTERVENTO A conclusione dell’analisi appena svolta è opportuno ridefinire in modo chiaro l’obiettivo e la strategia d’intervento, e allo stesso tempo individuare una serie di fasi operative fondamentali per garantire la completa e regolare trasformazione dell’area. L’obiettivo principale del progetto è quello di riqualificare l’area dell’ex-Mercato Bestiame, area industriale dismessa e in corso di trasformazione, attraverso: –– la ricucitura del tessuto residenziale dei due quartieri della Sacca e di viale Gramsci, in modo da generare attrattività a livello di quartiere; –– la creazione di un collegamento con il Centro Storico, per garantire attrattività a livello urbano a beneficio di tutta l’area Nord di Modena. La strategia d’intervento, come già accennato in precedenza, è sviluppata in continuità con gli indirizzi operativi individuati nel progetto del Bando Periferie, e può essere sintetizzata in due punti: inserire una funzione “motore” della rigenerazione e migliorare l’accessibilità all’area implementando la rete di mobilità dolce. In particolare il posizionamento di una funzione forte che sia in grado di creare un secondo centro città è vista come un’esigenza essenziale al fine di rigenerare l’area. Come si evince dalle esperienze passate, infatti, l’assenza di una funzione che funga da propulsore e attrattore di persone, ha causato una perdita di interesse tra gli investitori con conseguente blocco di ogni attività edile. Il progetto per la funzione regista della trasformazione si inserirà nell’area del “rotore”, cuore del comparto e ancora oggi priva di un progetto concreto, in posizione strategica per il collegamento tra i due quartieri, quindi con la stazione ferroviaria ed il Centro Storico. 83
La strategia prevede inoltre di modificare i percorsi da e verso l’area di progetto al fine di garantire un più alto livello di accessibilità e visibilità, indispensabile per rendere fruibile un comparto in via di riqualificazione. I movimenti all’interno del lotto privilegiano infatti la mobilità dolce a discapito dell’automobile che rimane confinata lungo il perimetro del lotto. Le fasi operative maturate, schematizzate graficamente anche a lato e approfondite nei capitoli successivi, sono le seguenti: 0. individuazione delle condizioni base per garantire la realizzazione del progetto “motore”; 1. demolizione completa o parziale degli edifici fatiscenti all’interno dell’area e lungo il percorso di ricollegamento con il centro; 2. creazione di un percorso ciclo-pedonale; 3. costruzione del complesso comprendente le nuove sedi del Comune di Modena come “motore” della trasformazione; 4. completamento dell’area, in particolare attraverso l’ampliamento della quota di residenze per creare nuovi fronti urbani verso i due quartieri limitrofi che saranno finalmente connessi.
OBIETTIVO RIGENERARE L’obiettivo principale del progetto è quello di riqualificare l’area dell’ex-Mercato Bestiame, area industriale dismessa e in corso di trasformazione, attraverso: – la ricucitura del tessuto residenziale dei due quartieri della Sacca e di viale Gramsci, in modo da generare attrattività a livello di quartiere; – la creazione di un collegamento con il Centro Storico, per garantire attrattività a livello urbano a beneficio di tutta l’area Nord di Modena.
LEGENDA quartieri residenziali comparti industriali attivi comparti industriali dismessi
STRATEGIA FUNZIONE “MOTORE” Il posizionamento di una funzione forte che sia in grado di creare un secondo centro città è vista come un’esigenza essenziale al fine di rigenerare l’area. Come si evince dalle esperienze passate, infatti, l’assenza di una funzione che funga da propulsore e attrattore di persone, ha causato una perdita di interesse tra gli investitori con conseguente blocco di ogni attività edile nell’area.
ACCESSIBILITÀ La strategia prevede di modificare i percorsi da e verso l’area di progetto al fine di garantire un più alto livello di accessibilità e visibilità, indispensabile per rendere fruibile un comparto in via di riqualificazione. I movimenti all’interno del lotto privilegiano la mobilità dolce a discapito dell’automobile che rimane confinata lungo il perimetro del lotto.
FASI OPERATIVE 0
Nella fase operativa zero si individuano le condizioni base, tra cui le operazioni e le possibili forme di finanziamento attuabili dalla Pubblica Amministrazione, per garantire la realizzazione del progetto “motore”.
1
La prima fase opertiva prevede la demolizione completa o parziale degli edifici fatiscenti all’interno dell’area e lungo il percorso di ricollegamento con il Centro Storico. Per alcuni di essi, nell’ambito del Progetto Periferie, è già prevista la demolizione da parte dell’Amministrazione Comunale.
2
La seconda fase prevede la creazione di un percorso ciclo-pedonale che colleghi il Centro Storico con l’area dell’ex-Mercato Bestiame, passando per l’ex Consorzio Agrario e la stazione ferroviaria.
3
La terza fase prevede la costruzione delle nuove sedi del Comune di Modena. Esse riuniranno molti degli uffici ora sparsi per la città, risolvendo il problema dei canoni d’affitto. Tale complesso conterrà vari servizi a livello urbano e sarà l’occasione per avvicinare cittadino e amministrazione.
4
La quarta ed ultima fase prevede il completamento dell’area ex-Mercato Bestiame al fine di creare un disegno unitario e completo di tutto il lotto: – verrà dato ampio respiro all’intorno del nuovo edificio con aree verdi; – sarà completato il disegno del parco lineare lungo il percorso; – verrà ampliata la quota di residenze andando a creare nuovi fronti urbani verso i due quartieri limitrofi che saranno finalmente connessi.
04.5 FASE 0: CONDIZIONI BASE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO È risaputo come le Pubbliche Amministrazioni non godano di risorse economiche illimitate. Inoltre, l’area individuata per la realizzazione del progetto, come accennato nel capitolo 2, è stata alienata dal Comune di Modena secondo i disegni definiti per il Concorso di Progettazione del 2002. In particolare l’area del “rotore”, abbandonata a sé stessa, ancora oggi risulta in buona parte di proprietà di imprenditori privati. Queste prime condizioni non fanno ben sperare nella possibilità di costruire un unico complesso che riunisca le sedi amministrative e che sia integralmente di proprietà del Comune, facendo così risparmiare alle casse pubbliche le onerose spese degli affitti passivi. È possibile quindi identificare delle operazioni, principalmente di carattere finanziario, che garantiscano la realizzazione di questo progetto in alternativa al semplice prestito bancario con la Cassa Depositi e Prestiti? Tra le operazioni possibili, escludendo fin da subito il prestito bancario, si è indagata la possibilità di affidare la realizzazione del progetto ad una Società di Trasformazione Urbana. Nel contesto di Modena, in particolare per i progetti connessi con il Bando Periferie, opera la società CambiaMo, costituita ai sensi dell’art. 120 del TUEL (Testo Unico degli Enti Locali) e della Legge Regionale 19/1998 fra il Comune di Modena e l’Azienda Casa Emilia-Romagna della Provincia di Modena. Per non escludere altri procedimenti più innovativi e diffusi, anche se di carattere strettamente finanziario, è stata approfondita l’operazione di sale and lease back (o leasing). Questa operazione è una particolare forma di finanziamento secondo la quale un’azienda, proprietaria di un bene immobile, cede tale bene ad una società finanziaria (l’impresa di leasing), dalla quale poi otterrà il godimento del bene in leasing fino ad una specifica data futura, in cui avrà la possibilità di riacquisire il bene divenendone proprietaria. Lo strumento di leasing è utilizzato molto nel settore privato, ma ha avuto importanti sviluppi anche nel settore pubblico1. Nel caso delle Pubbliche Amministrazioni si parla in particolare di leasing in costruendo, un’operazione trilaterale nella quale intervengono: –– il soggetto interessato al godimento del bene (utilizzatore); –– la società di leasing, che costruisce un bene immobile secondo le indicazioni del richiedente e ne mantiene la proprietà fino al momento del riscatto; –– il soggetto che costruisce il bene immobile. si veda il caso delle sedi della Regione Piemonte: Norsa A., Trabucco D., Il leasing in costruendo, una nuova opportunità per le opere pubbliche, in Techne, Firenze University Press, n. 03 (2012), pp. 90-96. 1
86
FASE 0 A. l'area del "rotore" non è più integralmente di proprietà pubblica e le capacità di spesa del Comune sono limitate
2000 area ex-Mercato Bestiame proprietà totalmente pubblica fino alla dismissione dell'area
alienazione delle aree prima del Concorso proprietà pubblica società cooperative imprenditori privati
2018 area "rotore" proprietà suddivisa tra: Pubblica Amministrazione e imprenditori privati secondo il disegno del Concorso
?
come costruire le sedi comunali ed esserne proprietari? quali operazioni ipotizzare?
2033 progetto costruito proprietà mista, suddivisa tra: Pubblica Amministrazione (uffici) investitori privati (piano terra)
In aggiunta alle operazioni appena descritte si considera anche la possibilità di stipulare un accordo pubblico-privato a “costo zero”, ovvero cedere le aree di proprietà pubblica del lotto ad investitori privati per realizzarvi una quota di spazi commerciali in cambio della costruzione delle sedi comunali sulla stessa area. Tuttavia, il valore dell’area, non è comparabile con il valore di mercato della quota di uffici destinata all’Amministrazione Pubblica, quest’ultimo stimato attraverso l’utilizzo di un valore di mercato standard a mq per uffici di nuova costruzione. Per la stima dell’area, fatta in modo speditivo, è stato impiegato un procedimento sintetico-comparativo basato sul confronto dei valori medi dell’area e l’impiego dell’indice di edificabilità presente nell’area oggetto di studio. Per questo motivo si prevede come forma di finanziamento aggiuntiva, la possibilità di alienare altri immobili, sempre di proprietà pubblica, tra cui le ex-sedi proprie degli uffici comunali e altri immobili inseriti nel piano comunale di alienazione e valorizzazione immobiliare. In conclusione, la soluzione che si propone per lo sviluppo specifico del progetto “motore” è quella di un’operazione mista che comprende il procedimento di leasing in costruendo e la cessione delle aree e di altri immobili di proprietà pubblica. In dettaglio il procedimento di leasing potrebbe svilupparsi secondo il seguente schema: 1. l’Amministrazione Comunale cede le aree di sua proprietà e si affida a una o più società di leasing per la gestione e il finanziamento del progetto; 2. la realizzazione del progetto viene affidata tramite gara d’appalto ad un’impresa costruttrice; 3. una volta terminata l’opera l’amministrazione occuperà tutti gli uffici pagando un affitto da locazione alla società di leasing per un periodo di circa 15 anni: il canone d’affitto annuo potrà essere coperto con una parte o tutta la quota che è stata finora destinata agli affitti passivi delle sedi attuali (circa 2.000.000 €), e sarà ridotto grazie all’annullamento degli oneri di urbanizzazione e alla cessione delle aree; 4. la/le società di leasing rimarranno proprietarie del piano terra, in cui verrà realizzata una quota di spazi commerciali, e sceglieranno se mantenerne la proprietà, quindi stipulare dei contratti d’affitto, o venderla a investitori terzi; 5. dopo un periodo di 15 anni (ipotesi) gli spazi commerciali rimarranno sempre in gestione a privati, mentre il Comune diverrà finalmente proprietario delle sedi, pagandole ad un prezzo modesto: l’acquisto finale sarà coperto grazie all’alienazione dei vari beni inseriti nei futuri piani comunali di alienazione e valorizzazione immobiliare.
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B. OPERAZIONI POSSIBILI per la realizzazione del progetto "motore" e per avere una sede propria
SEDI COMUNE
€
prestito bancario con la Cassa Depositi e Prestiti
AREE PUBBLICHE
cessione delle aree ad investitori privati
operazione finanziaria di Sale and lease back (o leasing) in particolare un'operazione di "leasing in costruendo" Società di Trasformazione Urbana
alienazione di altri immobili
C. SOLUZIONE ADOTTATA, ipotesi di un'operazione mista che comprende: – operazione di "leasing in costruendo" – cessione delle aree e di altri immobili
1
2
3
€
l'amministrazione cede le aree e si affida a una o più società di leasing per la gestione del progetto
la realizzazione del progetto viene affidata tramite gara d'appalto ad un'impresa costruttrice
4
la/le società di leasing rimarranno proprietarie del piano terra, in cui verrà realizzata una quota commerciale
l'amministrazione occuperà tutti gli uffici pagando un affitto da locazione per un periodo di circa 15 anni
5
dopo un periodo di 15 anni (ipotesi) il Comune diviene proprietario delle sedi, pagandole ad un prezzo modesto
04.6 ALTRE FASI: DEMOLIZIONI, ACCESSIBILITA’ E PROGETTO Determinate le condizioni base per la realizzazione del progetto regista, è ora opportuno sviluppare le fasi successive della trasformazione del comparto exMercato Bestiame, e più in generale dell’area Nord. La prima fase prevede la demolizione completa o parziale degli edifici fatiscenti all’interno dell’area e lungo il percorso di ricollegamento con il Centro Storico. Per alcuni di essi è già prevista la demolizione da parte dell’Amministrazione Comunale, nell’ambito dei primi interventi del Progetto Periferie. All’interno dell’area ex-Mercato Bestiame in particolare si prevede la demolizione dello scheletro del “rotore” e, più a Sud, delle tettoie e dei capannoni dismessi dell’exMercato Ortofrutticolo. L’edificio sul fronte di via del Mercato e l’ex-Borsa Merci si immagina che possano essere recuperati per l’inserimento di un’area sportiva/ culturale in stretta relazione con il complesso scolastico “G. Marconi”, la Biblioteca Crocetta e un nuovo parco lineare. Nella seconda fase, sviluppata a carattere urbano solo attraverso schemi e suggestioni progettuali, si propone la realizzazione di un nuovo percorso ciclo-pedonale che possa mettere in connessione diretta l’area di progetto con la stazione ferroviaria, quindi con il centro città. Per rendere questo percorso riconoscibile si immagina di utilizzare una pavimentazione avente la stessa trama e gli stessi materiali proposti nel progetto di riqualificazione dell’ex-Manifattura Tabacchi di Modena, dal 2014 nuova porta d’accesso al Centro Storico, sede del MaTa e parte integrante del percorso proposto. In particolare lungo il disegno del percorso sono stati mappati 4 punti critici, per i quali sono state studiate altrettante soluzioni, talvolta come sviluppo di proposte fatte dalla stessa amministrazione: –– l’attraversamento di via Canaletto; –– l’attraversamento di via Finzi e il parcheggio Nord della stazione; –– il prolungamento del sottopassaggio ciclo-pedonale nella zona ex-Scalo Merci; –– l’attraversamento di viale Monte Kosica e la piazza della Manifattura Tabacchi. La terza fase, ovvero l’inserimento nel cuore dell’area del complesso delle sedi comunali, corrisponde all’azione fondamentale per la rigenerazione dell’intero comparto. Parallelamente agli uffici comunali l’edificio sarà infatti sede di nuovi spazi per il commercio e servizi per i cittadini, i visitatori e i lavoratori, configurandosi come un municipio moderno, appunto Modena City Hall. 90
FASE 1
DEMOLIZIONE DEGLI EDIFICI LUNGO IL PERCORSO 1. “ROTORE”
2. EX-MERCATO ORTOFRUTTICOLO
Intervento incompleto parte delle opere successive al Concorso di progettazione del 2002, verrà demolito per lasciare spazio al nuovo polo che comprenderà le sedi degli uffici comunali.
I capannoni e le tettoie che ospitavano il mercato verranno demoliti per ospitare una zona sportiva all’aperto, parte del futuro parco lineare, mentre l’edificio sul fronte di via del Mercato verrà recuperato e messo a servizio di quest’area.
3. EX-EDIFICIO INDUSTRIALE
4. EDIFICIO DISMESSO DELLA STAZIONE
La demolizione di questo edificio è già prevista dal Comune di Modena, e sarà funzionale alla creazione del percorso ciclo-pedonale che collegherà l’area di progetto con la stazione ferroviaria, quindi con il centro storico.
La demolizione di questo edificio sarà funzionale al prolungamento del sottopassaggio ciclo-pedonale che collegherà il centro storico con la stazione ferroviaria, quindi con l’area di progetto.
5. CENTRO STRANIERI La demolizione di questo edificio sarà funzionale al passaggio del percorso ciclo-pedonale che collegherà il centro storico con la stazione ferroviaria, quindi con l’area di progetto. La funzione verrà trasferita nell’area di progetto.
1
2
3 4
5
91
Questo complesso innovativo nasce dalla volontà di voler creare un nuovo polo di aggregazione per l’intera area di Modena Nord, il quale possa mettere in connessione due quartieri residenziali storici sconnessi e promuovere la vicinanza tra cittadino e amministrazione. La quarta fase, approfondita in stretta relazione con la terza per garantire l’uniformità del disegno urbano del lotto, si sviluppa successivamente e in una estensione temporale maggiore. Al termine di questa fase il progetto di rigenerazione dell’area sarà completo e il risultato sarà un vero e proprio campus urbano di aggregazione – che comprende residenze, spazi e servizi per il cittadino connessi tra loro da una rete chiara e diffusa di mobilità dolce, e che confina le automobili all’esterno dell’area.
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FASE 2
REALIZZAZIONE PERCORSO CICLO-PEDONALE
CRITICITA’ 1
via Canaletto/ Biblioteca Crocetta, Scuole "G. Marconi"
CRITICITA’ 2 via Fanti/ parcheggio stazione Nord, Casa della Salute
CRITICITA’ 3 Stazione Ferroviaria/ ex-scalo merci CRITICITA’ 4 viale Monte Kosica/ ex-Manifattura Tabacchi
05
CITY CAMPUS: DISEGNO URBANO DEL LOTTO La riprogettazione del lotto dell’ex Mercato Bestiame non può esimersi da quella che è l’attuale configurazione del costruito. Vediamo infatti come la parte residenziale si stia espandendo seguendo le tracce post-concorso, andando pian piano a definire una fascia di abitazioni lungo viale Finzi, caratterizzata sul lato interno del lotto da edifici a corte aperta. La volontà di definire un fronte strada è stata mantenuta e riproposta in modo simile su ambo i lati lunghi del lotto, lasciando centralmente un corridoio in diretto collegamento con il nuovo percorso ciclo-pedonale. Si vengono quindi ad identificare tre fasce principali: due residenziali e una centrale pubblica. Quest’ultima rappresenta la spina dorsale del lotto. Al percorso ciclo-pedonale centrale, in diretto collegamento con il centro storico, se ne aggiunge un altro perpendicolare ad esso, avente la funzione di connettere i quartieri della Sacca e di viale Gramsci. Questo percorso, in particolare, si appoggia agli spazi verdi già esistenti del parco Gerosa ad Ovest e del parco XXII aprile ad Est, andando così a definire una continuità di aree verdi che segue l’asse di via Toniolo. La necessità strategica di posizionare una funzione regista all’interno del lotto e di garantirne il giusto livello di visibilità, trova la sua massima espressione nel punto di intersezione dei due percorsi. Qui vengono intercettati due flussi ciclo-pedonali con identità differenti e ne viene determinato il punto di incontro. Sarà proprio in questo punto che verrà posizionato il complesso Modena City Hall, definito come nuovo polo di aggregazione dell’area Nord, sede degli uffici comunali della città e di altri servizi per i cittadini, i visitatori e i lavoratori. Seguendo le tracce di quello che voleva essere un percorso tra le residenze già presenti nel lotto, si è voluto accentuare e dare vita ad un secondo percorso ciclopedonale “ad anello” che abbracci tutti i completamenti delle fasce residenziali di 97
arc o (Sa Ger cca o sa )
1. SCHEMA INSEDIATIVO E PERCORSI DI CONNESSIONE
(Cr al pa oc rco ett X a - XI via ap le rile Gr am sci )
al p
1
al Cen
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Si individua uno schema insediativo a fasce sul quale vengono realizzati due percorsi ciclo-pedonali: – il primo di riconnessione con il Centro; – il secondo sarà l’unico collegamento diretto tra i quartieri della Sacca e di viale Gramsci. fascia pubblica/servizi fascia residenziale
2. FUNZIONE “MOTORE”
2
Attorno al punto di intersezione dei due percorsi si inserirà il progetto per le nuove sedi del Comune. 3,5ha
1.500mq
verde fotovoltaico pubblico copertura
700 dipendenti
15.000mq lavoro
5.000mq pubblici coperti
1.200mq galleria coperta
3. PERCORSO INTERNO
3
Con il completamento del comparto residenziale sulle due fasce laterali dell’area verrà ultimato anche un percorso ciclo-pedonale “ad anello” che potrà essere utilizzato come elemento interno di connessione. percorso tra le residenze
4. INTERSEZIONI TRA I PERCORSI
4
I punti notevoli di intersezione tra i vari percorsi: parco lineare, fermate trasporto pubblico corridoio verde tra i due quartieri limitrofi parcheggio verde a servizio del Comune – 370 posti auto (14 posti auto disabili) – 10 posti auto elettriche
5. ACCESSIBILITA’ CARRABILE
5
via Fo
rghieri
Il traffico veicolare di attraversamento verrà confinato sui bordi dell’area:
via
Fin zi
viabilità di attraversamento
via
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lM
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viabilità interna
via Ca
nalett
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rampe di accesso all’interrato
futura realizzazione. Tale percorso non è isolato ma si ricongiunge ai due assi principali in tre punti notevoli che garantiranno l’accesso alla stessa area. Alla base, in corrispondenza dell’accesso principale al lotto, si trovano le fermate dei mezzi pubblici mentre nell’estremità opposta, a Nord, trova posto un grande parcheggio verde, dotato anche di posti dedicati alla ricarica di auto elettriche. I percorsi all’interno dell’area di intervento prediligono la mobilità dolce, tuttavia vi è una parte dedicata all’accessibilità carrabile. La composizione funzionale del lotto, che prevede perimetralmente fasce residenziali, ben si presta all’inserimento di strade e parcheggi “a pettine” a bassa percorrenza (zone 30) distribuiti lungo via Finzi e via del Mercato. Qui troviamo inoltre gli accessi al parcheggio interrato dedicato ai dipendenti dell’Amministrazione Comunale. L’asse di via Forghieri permette invece l’accesso al parcheggio verde, oltre che fungere da nuovo collegamento carrabile tra via del Mercato e via Finzi. Per quanto riguarda il completamento dell’apparato residenziale si è deciso di mantenere la tipologia della corte aperta in modo da garantire un fronte continuo verso l’esterno e verso il parco, ma allo stesso tempo mantenere una certa permeabilità sfruttando il verde e i percorsi. Riteniamo fondamentale che una quota di questi edifici venga destinata a residenze di breve permanenza, caratterizzate quindi da contratti flessibili e di durata varia. La vicinanza alla stazione e l’inserimento dei nuovi servizi per i cittadini, ben si prestano ad accogliere tale tipo di funzione, così come dimostrato dalle analisi della permanenza turistica media e dei vari settori del turismo presenti nella città di Modena, che riportano ai vertici il settore commerciale.
schema tipologico a corte aperta
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CITY CAMPUS MODENA NORD area di intervento
Si è voluto, infine, preservare quelle che sono le volontà dell’amministrazione comunale di voler mantenere l’edificio lungo via del Mercato, ora vincolato. Esso sarà di supporto alle attività sportive inserite nella parte sud-est del parco lineare. La decisione di inserire aree sportive pubbliche e a gestione privata deriva dalla presenza delle aree residenziali e del complesso scolastico di primo e secondo grado “G. Marconi”, inoltre dalle analisi svolte sull’area Nord che hanno evidenziato un’assenza di luoghi sportivi di tale natura. Questi spazi ben si integrano con l’intorno, animando e dando vita a quella che ora si identifica come un’area deserta con capannoni abbandonati. L’estensione totale del lotto, pari a circa 14 ettari, e l’organizzazione degli spazi e dei percorsi all’interno dello stesso riprendono quelle tipiche del campus: da qui la denominazione di campus urbano, o City Campus.
PLANIVOLUMETRICO scala 1:1500
103
06
CITY HALL: IL CUORE DEL PROGETTO Il campus urbano si sviluppa attorno a un centro pubblico accessibile “comune”, la City Hall. Questo edificio risulta quindi essere il cuore dell’organizzazione dello spazio del campus, che richiama la comunità in un hub vivibile che al piano terra include caffè, punti ristoro, negozi, bike sharing e un centro visitatori identificato come Urban Center al secondo piano. Lo scopo è quello di creare un nuovo legame tra l’amministrazione comunale e il cittadino, cercando di bilanciare la necessità di sicurezza e privacy con il desiderio di dimostrare trasparenza ed apertura. Il concetto che si vuole esprimere integrando le sedi comunali in un ambito residenziale è proprio quello di ricucire e riportare al centro della città il legame tra amministrazione e cittadino, bilanciandolo con i giusti requisiti minimi che rendono funzionale il complesso direzionale. La volontà di creare questo tipo di ambiente è ciò che ha plasmato le forme dell’architettura definendone i volumi, gli spazi e i percorsi. La strategia compositiva del progetto si basa sul concetto di linearità e continuità dei percorsi pubblici che dai due assi principali penetrano nell’architettura definendo virtualmente tre blocchi. Questi sono sollevati per dar vita ad un ampio piano terra pubblico che, nel collegamento tra essi, crea quello spazio collettivo in grado di rendere il tradizionale edificio per uffici un innovativo spazio pubblico per la città.
06.1 ORGANIZZAZIONE DELLE FUNZIONI E DEGLI SPAZI Il concetto di apertura e permeabilità è espresso dalla grande galleria centrale vetrata, chiusa in sommità da una copertura trasparente, ma schermata da un sistema di frangisole orientabili in silicio policristallino, in grado di assolvere contemporaneamente alle funzioni di schermatura e produzione di energia elettrica. Il piano terra si compone di una serie di servizi utili ai lavoratori, così come a qualsiasi 107
ORGANIZZAZIONE DELLE FUNZIONI
UFFIC UFFICI COMU UFFICI COMUNNE 9 UFFICI COMUNE 8 UFFICI COMUNE 7 UFFICI COMUNE 6 UFFICI COMUNE 5 UFFICI COMUNE 4 I CO E 3 MEN COWOMUNE 2 SA ⁄A UDIT RKING 1 ORIU M0
UNE OMUNE C I ICI C 4 UFFICI COMUNE UBBL P I M F E O 3 UF CI C UN 2 UFFICI COMRVIZI 1 UFFI ZI ⁄ SE O 0 NEGOHEGGI C R -1 PA
1. ORGANIZZAZIONE DELLE FUNZIONI Il mix delle funzioni genera un rapporto nuovo di vicinanza tra cittadino e amministrazione
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ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI
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2. ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI
visitatore. Tra questi troviamo: una caffetteria, un negozio di bike-sharing con deposito, negozi di vendita al dettaglio/take away, laboratori creativi, un servizio di mensa e altri servizi di ristorazione, un auditorium con una sala espositiva e uno spazio di incontro, e infine una reception informativa. La galleria centrale sfocia poi nella corte esterna che funge contemporaneamente da collegamento tra i due edifici, grazie alla pensilina coperta, e spazio a servizio dei vari negozi e della mensa. La corte tuttavia può essere utilizzata come semplice spazio di incontro e sosta: questa è infatti il punto di intersezione tra il percorso diretto al centro città e quello di collegamento tra i quartieri della Sacca e di viale Gramsci. Qui troviamo infine una grande scalinata esterna che conduce al terrazzamento al primo piano dal quale è possibile entrare nello spazio adibito a coworking. Il progetto vuole rendere chiara la conformazione funzionale anche dall’esterno. Nei prospetti principali dell’edificio più basso, a Nord e Sud, parti opache e parti trasparenti definiscono rispettivamente i luoghi di lavoro dell’amministrazione e i servizi liberamente accessibili al cittadino. Vediamo inoltre come il percorso centrale derivante dal parco trovi continuità nella facciata dell’edificio a torre che definisce la corte. Quest’ultimo presenta infatti una trama di facciata simmetrica, organizzata a fasce, in cui quella verticale centrale non solo riprende il tema della linearità della galleria vetrata, definendo il punto di arrivo del percorso, ma è anche testimonianza dell’organizzazione funzionale al suo interno. Nella parte centrale troviamo infatti quei luoghi di aggregazione e socializzazione quali sale conferenze, zone pranzo, relax e concentrazione; mentre gli uffici si sviluppano nelle ali laterali. Vista la vastità del complesso City Hall e per offrire un servizio ulteriore ai cittadini, la configurazione dello spazio pubblico al piano terra è studiato per poter essere accessibile anche oltre gli orari di chiusura degli uffici dell’amministrazione. Questo è reso possibile grazie alla presenza al piano terra di partizioni vetrate scorrevoli che permettono la separazione degli spazi commerciali e dei laboratori disposti lungo il perimetro, dallo spazio centrale. Quest’ultimo non sarà dunque più accessibile nelle ore più tarde della sera, mentre la corte esterna e tutti gli spazi perimetrali saranno ancora illuminati ed accessibili. In questo modo si risolvono problemi legati alla sicurezza degli arredi e più in generale degli uffici al primo piano che non necessiteranno di sorveglianza continua in quanto inaccessibili. Il livello di accessibilità pubblica è massimo al piano terra e diminuisce salendo di piano. Il primo piano è infatti un misto tra uffici privati dell’amministrazione e uffici aperti al pubblico. Qui troviamo le sale di attesa, gli uffici e gli sportelli aperti al pubblico, mentre dal secondo piano iniziano gli uffici privati dell’amministrazione, fatta eccezione per lo spazio dell’Urban Center, accessibile dalla grande scalinata 109
interna, dedicato alla promozione della città e all’esposizione dei lavori e delle idee per lo sviluppo presente e futuro. Lo spazio dell’Urban Center presenta anche una sala conferenze e un’aula per lezioni frontali, workshop o laboratori, spazi che possono essere affittati a chi ne dovesse far richiesta per promuovere progetti ed iniziative. La grande scalinata posta al centro della galleria conduce direttamente alla reception, posta in posizione centrale al primo piano, dalla quale si viene poi indirizzati verso le sale di attesa al primo piano o verso gli ascensori, utilizzabili anche dai visitatori solo per mezzo di un badge elettronico. L’organizzazione degli spazi dei piani degli uffici segue uno schema a fasce. Questo
permettere di leggere in modo molto chiaro la configurazione e la gerarchia degli spazi, rendendo più efficiente l’utilizzo dello spazio di lavoro anche a livello pratico. Verso la galleria centrale affacciano tutte quelle aree che richiedono un minor livello di concentrazione, quindi tutti gli spazi di relazione, zone relax, zone pranzo, spazi di lavoro informale e i box chiusi delle sale riunioni. Spostandoci verso l’esterno troviamo poi la fascia dei servizi che comprende i servizi igienici, i collegamenti verticali – ascensori e scale antincendio – e i locali tecnici. Questa fascia funge anche da filtro tra lo spazio più rumoroso centrale e lo spazio di lavoro. L’ultima zona, in stretta relazione con il parco e le zone verdi, è infatti quella dedicata agli uffici.
La progettazione degli spazi ufficio e degli spazi pubblici non si è distaccata dalla ricerca di strategie e soluzioni per uno sviluppo sostenibile del progetto, atte a garantire il benessere interno dell’edificio. Tra tutti i principali sistemi attivi e passivi integrati nel progetto trovano ampio spazio i sistemi di schermatura solare e produzione di energia elettrica. In particolare, i prospetti laterali dell’edificio più basso sono caratterizzati da un sistema di frangisole a pale orientabili verticali, quest’ultimo inquadrato da una cornice aggettante che contribuisce a definire la linearità dell’edificio. La galleria centrale, come già accennato in precedenza, è schermata in copertura da 1450mq di pannelli fotovoltaici orientabili trasparenti in silicio policristallino. Il ricambio dell’aria all’interno della galleria è garantito dalla conformazione stessa dell’ambiente, in grado di sfruttare appieno l’effetto camino per la ventilazione naturale grazie anche alle numerose aperture in sommità. Le coperture opache infine sono caratterizzate da un sistema di verde estensivo che, oltre ad aumentare l’inerzia termica della copertura per un maggiore comfort interno, contribuisce a ridurre l’impatto ambientale dell’opera.
STRATEGIE AMBIENTALI TETTO VERDE
COPERTURA VETRATA CON SCHERMATURA FOTOVOLTAICA
RICAMBIO NATURALE DELL’ARIA IN GALLERIA
FRANGISOLE VERTICALI A EST-OVEST
3. STRATEGIE AMBIENTALI
Sistemi attivi e passivi integrati per garantire ottime prestazioni ambientali 114 dell’edificio
ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI PRIMO E SECONDO PIANO spazio pubblico aree di lavoro (uffici comunali) aree di relazione (uffici comunali)
06.2 PROGETTAZIONE DEI NUOVI SPAZI UFFICIO SECONDO LE DINAMICHE DELLO SMARTWORKING Per quanto riguarda le zone di lavoro vero e proprio è stata condotta una ricerca al fine di individuare esigenze e necessità dello spazio ufficio inteso in senso moderno. Vediamo infatti come questo spazio e le attività che qui si svolgono siano radicalmente cambiate nel tempo. Si è passati dall’ufficio singolo, completamente chiuso in sé stesso ed isolato dall’ambiente circostante, alle postazioni di lavoro ad alveare, con minuscoli divisori tra i vari operatori immersi in rumorosi openspace che creano un’autonomia lavorativa solo apparente, a uno spazio ibrido. Quest’ultimo consiste in un openspace dalle giuste dimensioni che permette la cooperazione tra i lavoratori garantendo allo stesso tempo il giusto livello di concentrazione. Vediamo, inoltre, come siano cambiati gli strumenti del lavoro. Si è passati dalla macchina da scrivere e un sistema di archiviazione cartaceo, all’utilizzo di computer fissi e stampanti. Ora la tendenza di molte aziende (e in un futuro non molto lontano anche delle amministrazioni pubbliche) è quella di utilizzare per lo più laptop, dando la possibilità al lavoratore di poter cambiare la postazione di lavoro qualora lo ritenesse necessario o addirittura, per alcuni giorni alla settimana, lavorare da casa o in remoto. Il sistema di archiviazione si sta inoltre sempre più digitalizzando trasferendo i dati da forma cartacea al cloud, rendendoli reperibili anche a distanza senza dover necessariamente recarsi fisicamente in archivio. Tutti questi aspetti rientrano nelle dinamiche lavorative dello smartworking, nuovo approccio al modo di lavorare all’interno di aziende pubbliche e private che si basa essenzialmente su 4 pilastri: –– approccio al lavoro “per obiettivi”; –– flessibilità di orari e luoghi di lavoro; –– adattamento degli spazi fisici; –– adeguamento della dotazione tecnologica. Secondo la Buffalo Organization for Social and Thecnological Innovation (BOSTI), la facilità di accesso e comunicazione e la presenza di spazi condivisi e distinti per incontri e scambi sia formali che informali, facilitano enormemente l’efficacia e l’efficienza dei gruppi di lavoro. Si è visto come uffici come quelli precedentemente descritti, troppo ampi o troppo stretti, creino ambienti sfavorevoli alla produttività. In simili circostanze si rileva un incremento dei permessi per malattia addirittura del 62%. L’ambiente di lavoro ha quindi un’enorme influenza sul rendimento e sulla motivazione degli individui, non solo per il livello di comfort che è in grado di garantire, ma soprattutto per il tipo di relazioni che l’organizzazione dello spazio consente. 119
Gli studi sulla psicologia ambientale nascono attorno agli anni ’70 e riguardano il rapporto dell’individuo con l’ambiente fisico che lo circonda. I fondatori di tali studi furono James Q. Wilson, George L. Kelling e Philip Zimbardo. Quest’ultimo, professore presso l’Università di Standford (USA), condusse nel 1969 un interessante esperimento che lo portò a sviluppare la “teoria delle finestre rotte”. Il gruppo di ricerca abbandonò due automobili identiche, una nel Bronx, allora una delle zone più povere e pericolose di New York e l’altra nei quartieri benestanti di Palo Alto in California. Dopo poche ore la macchina nel Bronx fu imbrattata di vernice e seriamente danneggiata mentre quella a Palo Alto non subì alcun danno. Dopo una settimana in cui nulla successe all’auto a Palo Alto, i ricercatori decisero di rompere un finestrino. Dopo poco tempo avvenne lo stesso fenomeno osservato nel Bronx: atti vandalici e danneggiamenti fecero fare all’automobile parcheggiata in una zona “ricca” la stessa fine di quella parcheggiata in una zona degradata. Vediamo infatti come gli ambienti in cui viviamo influenzano enormemente i nostri comportamenti in modo positivo o negativo. Per esempio secondo un recente studio condotto dal team di ricerca dello psicologo Simone Kuhn, del Max Planck Institute for Human Development di Berlino, vivere o lavorare in prossimità di ambienti naturali migliorerebbe la funzionalità dell’amigdala, struttura celebrale che lavora in condizioni di stress. Proprio per questo il progetto e la sua divisione per fasce non ha solo l’obiettivo di rendere facilmente leggibile e fruibile lo spazio ma anche quello di rapportare il più possibile le zone di lavoro con il verde esterno. A quest’ultimo viene infatti dato ampio spazio attorno all’edificio, così da poter influenzare positivamente il lavoro dei dipendenti e allo stesso tempo dare la possibilità ai cittadini di vivere tali spazi per svago, incontri o semplicemente per passeggiare. La progettazione dello spazio ufficio ha voluto improntare l’attenzione sulla persona e sull’ambiente di lavoro che direttamente la influenza analizzando vari aspetti legati al benessere della persona. BENESSERE FISICO Il benessere di una persona si definisce in primo luogo sotto la componente fisica. Ergonomia, comfort e varietà dello spazio sono componenti necessarie, e per questo sono state prese in considerazione per la progettazione di spazi e arredi. BENESSERE PERSONALE Con lo smartworking, modalità sempre più adottata dalle aziende private ma che pian piano sta interessando anche le Pubbliche Amministrazioni, concetti come mobilità e flessibilità di tempo e luogo sono ormai un dato di fatto. 122
A
B
C
D
E F
G H
BENESSERE ORGANIZZATIVO Il lavoratore oggi vuole sempre più autonomia, quindi la possibilità di poter organizzare in prima persona il proprio lavoro. BENESSERE PSICO-SOCIALE Se stipendio e stabilità erano i fattori più importanti dal punto di vista sociale, oggi il lavoratore cerca maggiormente la gratificazione e il significato del lavoro che sta svolgendo. Studi dimostrano infatti come lavorare per obiettivi migliori la produttività facendo sentire il lavoratore più coinvolto e improntato al raggiungimento di un risultato. Capita invece, soprattutto nelle Pubbliche Amministrazioni, che il lavoratore viva la propria vita lavorativa in modo disinteressato e senza sentirsi coinvolto, coprendo le ore di lavoro a lui assegnate senza capire il vero obiettivo di ciò che sta facendo. Questi fattori impattano enormemente sulla felicità della persona con conseguenze dirette in termini di produttività. AMBIENTE CONFORTEVOLE Il progetto dell’interior tiene conto del benessere percepito dai dipendenti giocando su colori, luce naturale e materiali. Allo stesso modo si è data importanza al comfort termico e acustico e all’ergonomia delle postazioni di lavoro, studiando il design di scrivanie con altezza regolabile per dare la possibilità di lavorare in piedi e sedie ergonomiche per garantire la giusta postura durante il lavoro. Il Dr. Dieter Breithecker del BAG (Istituto Federale per lo sviluppo sulla postura e sul movimento) afferma che “i Luoghi di lavoro innovativi e flessibili, in particolare se dotati di arredi in grado di dare un adeguato stimolo al movimento, sono un ottimo esempio di come gli spazi possano agire sul nostro subconscio, il quale a sua volta ha direttamente degli effetti sul comportamento del corpo. Siamo quindi in grado di attivare una autorganizzazione inconscia che permette al corpo di rispondere correttamente e autonomamente ai fattori che ci procurano stress”. AMBIENTE FUNZIONALE E SOCIALE L’ufficio del presente si compone in base alle attività da svolgere e deve essere adattabile alle diverse necessità dei gruppi di lavoro. Le modalità di lavoro sono in continua evoluzione e la necessità di condivisione durante i momenti della giornata è talmente forte che le persone non possono più essere relegate unicamente nelle aree operative, perché potrebbero sentirsi sminuite con riflessi negativi sulla creatività e la produttività. Come racconta l’Architetto Jacopo della Fontana di Design to Users “il modello openspace continua a essere attuale ma la sua configurazione è profondamente cambiata: non si tratta più di grandi spazi indifferenziati ma di aree più contenute attrezzate con scrivanie e intervallate da sale riunioni di diversa dimensione e zone di 125
socializzazione arredate con arredi più informali e confortevoli per dar luogo a scambi di esperienze coi colleghi” e continua: “non avviene più dunque una netta distinzione funzionale degli uffici con i piani openspace per le funzioni operative, il piano direzionale con uffici chiusi e il piano delle sale riunioni ma vengono creati sottoinsiemi modulari e ripetuti, ciascuno con un mix di funzioni, in modo da dare la possibilità ai diversi gruppi di lavoro di ricreare un baricentro di interesse”. Proprio per questo all’interno del progetto delle nuove sedi comunali dell’amministrazione troviamo ad ogni piano un varietà di spazi di socializzazione e spazi di lavoro con diversi gradi di concentrazione. Il lavoratore ha inoltre la possibilità di lasciare la propria scrivania e lavorare in uno degli spazi di lavoro informale che si affacciano verso la galleria centrale1.
i temi trattati in questo capitolo sono stati approfonditi anche con la partecipazione al convegno OLMeet - spazi ufficio e luoghi della produzione per una nuova dimensione del lavoro svoltosi a Padova in data 11.06.2018. 1
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07
ASPETTI TECNOLOGICI ED ENERGETICI Il complesso che comprende gli uffici comunali è caratterizzato da una struttura mista che prevede l’utilizzo del calcestruzzo armato e parallelamente di un sistema costruttivo a travi e pilastri in acciaio. Questo sistema si sposa bene con l’organizzazione a fasce degli spazi, permettendo di creare delle vere e proprie scatole in calcestruzzo armato per gli ambienti di servizio e i collegamenti impiantistici, ma lasciando maggiori libertà negli spazi di lavoro e di relazione. Nel primo edificio inoltre l’utilizzo delle travi reticolari permette di dare ampio respiro allo spazio della galleria centrale, che gode quindi di una luce libera di circa 15 metri. L’edificio della galleria, essendo caratterizzato da un’estensione longitudinale di circa 72 metri, presenta una discontinuità strutturale in corrispondenza dell’asse centrale. Tale interruzione è necessaria per permettere all’edificio di assestarsi correttamente in seguito ai minimi movimenti del terreno e della struttura. Il livello interrato e le strutture di fondazione sono realizzate interamente in calcestruzzo armato. Gli aspetti tecnologici ed energetici del progetto sono stati studiati principalmente sul primo edificio, in particolare nella relazione tra gli spazi di lavoro e l’ambiente esterno, quindi nel rapporto della galleria centrale con le chiusure e gli elementi in aggetto. Il progetto non tralascia le relazioni tra tecnologia e aspetto finito dell’architettura curando aspetti quali il benessere interno, la sicurezza e la sostenibilità dell’edificio in ogni sua fase.
131
07.1 ATTENZIONE ALLA SOSTENIBILITA’, ALLA SICUREZZA E AL BENESSERE INTERNO L’attenzione del progetto per la sostenibilità, oltre che a livello di strategia sociale ed economica generale, è distinguibile anche nelle scelte ambientali di dettaglio, che comprendono: –– l’impiego di un sistema di verde estensivo in copertura; –– l’adozione di soluzioni attive e passive per il controllo del benessere interno; –– la scelta di materiali certificati a livello internazionale e caratterizzati da un basso impatto ambientale; –– l’attenzione alle prestazioni estive e invernali dell’involucro; –– l’integrazione totale dei sistemi di guadagno energetico (fotovoltaico) nel disegno architettonico. L’utilizzo della copertura verde estensiva è uno dei tratti caratteristici dell’intero progetto sull’area: questa tecnologia infatti è utilizzata per tutte le coperture degli edifici di progetto con lo scopo di garantire una riduzione dell’impatto ambientale del costruito, aumentare l’inerzia termica del solaio di copertura, ridurre i fenomeni di albedo e infine migliorare la gestione dello scolo delle acque piovane in caso di piogge intense. L’edificio centrale è caratterizzato da due fasce di verde estensivo corrispondenti alle zone di uffici e servizi sottostanti. Lo scolo delle acque, comprese quelle della copertura vetrata della galleria, risulta quindi essere dilatato nel tempo grazie all’assorbimento da parte del terreno e al drenaggio garantito dalla ghiaia. L’acqua dalla copertura giunge poi in ampie vasche di laminazione, per mezzo di pluviali nascosti all’interno dei cavedi impiantistici. Queste vasche, poste in corrispondenza del livello interrato dell’edificio, sono in grado di accumulare fino a 500m³ di acqua compensando una superficie urbanizzata di circa 1 ettaro. Se uno dei punti importanti dell’intero progetto è l’utilizzo del tetto verde estensivo, sicuramente ciò che maggiormente caratterizza l’edificio delle sedi comunali è l’impiego sia in facciata che in copertura di un importante sistema di ombreggiamento. Tra le soluzioni passive per il controllo del benessere interno degli ambienti quella che prevede l’uso dei frangisole è indubbiamente la più diffusa, tuttavia in molte architetture è spesso mal integrata. Nel presente caso il sistema di ombreggiamento, oltre che essere un elemento caratterizzante dell’aspetto architettonico dell’opera, è pienamente giustificato ed integrato sia in copertura che in facciata. 133
DETTAGLIO TECNOLOGICO A
CO1
LEGENDA 1. lama in acciaio di contenimento del terriccio – h 200mm 2. strato di terriccio per tetto verde estensivo – sp 200mm 3. telo filtrante in tessuto non tessuto 4. strato drenante in ghiaia – spMAX 160mm 5. telo impermeabile 6. massetto in cls alleggerito pendenziato del 2% – spMAX 160mm 7. isolante termico XPS in doppio strato, λ = 0,035 W/mK, densità 35 kg/m³ – sp 100+100mm 8. solaio collaborante in lamiera grecata (i = 150mm) con rete elettrosaldata – sp 55+55mm 9. trave IPE 300 – orditura principale 10. intercapedine per impianti – sp 200mm 11. pendino con molla a sostegno del controsoffitto, ancoraggio all’ala della trave tramite clip 12. controsoffitto acustico in lastre smontabili con griglia nascosta tipo Ecophon Focus composto per l’80% da lana di vetro riciclato, dim 120x120cm – sp 20mm 13. scossalina di protezione in zinco-titanio – sp 1mm 14. pannello di irrigidimento tipo Aquapanel – sp 12,5mm 15. isolante termico XPS sagomato, λ = 0,035 W/mK, densità 35 kg/m³ – spMAX 120mm 16. finitura ad intonaco su rasatura con rete in fibra di vetro – sp 15mm 17. isolante termico XPS, λ = 0,035 W/mK, densità 35 kg/m³ – sp 120mm 18. tamponamento in blocchi di cls aerato maschiato tipo GASBETON evolution dim 30x60x25cm, λ = 0,11 W/mK, densità 480 kg/m³ – sp 300mm 19. isolante termico XPS in doppio strato sagomato, λ = 0,035 W/mK, densità 35 kg/m³ – spMAX 80+60mm 20. canale orizzontale di raccolta delle acque piovane in lamiera di zinco-titanio, dim 150x75mm 21. isolante termico per cappotto in pannelli rigidi a doppia densità in lana di roccia con freno al vapore su lato interno tipo Rockwool Frontrock Max Plus, λ = 0,035 W/mK – sp 120mm 22. sottostruttura composta da profili a C 40x60 in acciaio per fissaggio pannelli e frangisole 23. pannello di irrigidimento tipo Aquapanel – sp 20mm 24. imbotte sagomato in lamiera di zinco-titanio – sp 1mm 25. telaio a C 35x60 in alluminio estruso per fissaggio sistema di frangisole 26. sistema di frangisole costituito da pale verticali in alluminio pressopiegato, dim 40x6cm, orientabili a comando automatico (con centralina elettronica) 27. elemento isolante in purenite, dim 8x12cm 28. falso telaio in legno 29. infisso in alluminio a taglio termico e doppio vetro 5-15-6, porzione a telaio fisso 30. tenda interna a rullo manuale, con piastra di ancoraggio a parete dim 8x10,5cm 31. trave IPE 300 con tamponamento in lana di roccia a bassa densità sp 60mm – orditura secondaria
DETTAGLIO TECNOLOGICO B
LEGENDA
PO1
CV1
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.
infisso in alluminio a taglio termico e doppio vetro 5-15-6, porzione con apertura a singola anta imbotte sagomato in lamiera di zinco-titanio – sp 1mm pannello di irrigidimento tipo Aquapanel – sp 12,5mm isolante termico XPS sagomato, λ = 0,035 W/mK, densità 35 kg/m³ – spMAX 120mm elemento isolante in purenite, dim 8x12cm finitura ad intonaco su rasatura con rete in fibra di vetro – sp 15mm isolante termico per cappotto in pannelli rigidi a doppia densità in lana di roccia con freno al vapore su lato interno tipo Rockwool Frontrock Max Plus, λ = 0,035 W/mK – sp 120mm 8. tamponamento in blocchi di cls aerato maschiato tipo GASBETON evolution dim 30x60x25cm, λ = 0,11 W/mK, densità 480 kg/m³ – sp 300mm 9. intercapedine per impianti – sp 50mm 10. pannelli rigidi tipo CANAPAlithos Argilla CMF greentech su struttura metallica con rivestimento ad intonaco, λ = 0,129 W/mK, densità 700 kg/m³ – sp 14mm 11. mensola a C 40x60 in acciaio pressopiegato, fissaggio al solaio collaborante con tassello chimico 12. telaio a C 35x60 in alluminio estruso per fissaggio sistema di frangisole 13. lamiera di copertura in alluminio 14. sistema di frangisole costituito da pale verticali in alluminio pressopiegato, dim 40x6cm, orientabili a comando automatico (con centralina elettronica) 15. pannello di irrigidimento tipo Aquapanel con sottostruttura in acciaio – sp 20mm 16. elemento isolante in purenite, dim 8x12cm 17. falso telaio in legno 18. infisso in alluminio a taglio termico e doppio vetro 5-15-6, porzione a telaio fisso 19. tenda interna a rullo manuale, con piastra di ancoraggio a parete dim 8x10,5cm 20. pavimento in lastre di gres porcellanato tipo Highstone pearl Ceramica Sant’Agostino – sp 10+5mm 21. sistema di pavimento radiante soprelevato accessibile tipo DIffuse Nesite, corpo radiante in pannelli sandwich composti da isolante XPS, lamina in alluminio per diffusione del calore e tubi multistrato diam 16mm – sp 40mm 22. sistema di pavimento radiante soprelevato accessibile tipo DIffuse Nesite, struttura regolabile in altezza in colonnine a doppia testa e sottostruttura in alluminio – 140mm 23. solaio collaborante in lamiera grecata (i = 150mm) con rete elettrosaldata – sp 55+55mm 24. trave IPE 300 – orditura principale 25. intercapedine per impianti – sp 200mm 26. pendino con molla a sostegno del controsoffitto, ancoraggio all’ala della trave tramite clip 27. controsoffitto acustico in lastre smontabili con griglia nascosta tipo Ecophon Focus composto per l’80% da lana di vetro riciclato, dim 120x120cm – sp 20mm 28. trave IPE 300 – orditura secondaria
DETTAGLIO ASSONOMETRICO
SISTEMA DI FRANGISOLE CON PALE VERTICALI ORIENTABILI A COMANDO AUTOMATICO
asta di collegamento per il movimento simultaneo delle pale
mensola a C 40x60 in acciaio pressopiegato
isolante termico per cappotto in lana di roccia tamponamento in blocchi di cls aerato
telaio a C 35x60 in alluminio estruso rinforzo interno della pala in alluminio estruso
intercapedine per impianti
pannello rigido in canapa e finitura ad intonaco
solaio trave IPE 300 trave IPE 300 falso telaio isolante in purenite
isolante termico in lana di roccia
lamiera di copertura in alluminio pale verticali orientabili in alluminio pressopiegato, dim 40x6cm
pannello di irrigidimento con sottostruttura in acciaio finitura ad intonaco su rasatura con rete in fibra di vetro
imbotte sagomato in lamiera di zinco-titanio
La grande copertura vetrata della galleria presenta un sistema composto da numerosi pannelli semitrasparenti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica. Le facciate laterali, esposte ad Est ed Ovest, sono caratterizzate da una cortina continua di frangisole verticali orientabili a comando automatico. Tale sistema permette di ombreggiare gli spazi di lavoro durante le giornate di sole garantendo allo stesso tempo un corretto apporto di luce naturale. Le facciate principali della galleria centrale e dell’edificio a torre sono protette da un sistema di frangisole orizzontali che filtrano la luce diretta proveniente da Sud. Alcuni prospetti, o grandi porzioni degli stessi, risultano essere completamente opachi e privi di aperture. Le due ali del prospetto principale in particolare, essendo esposte direttamente a Sud, sono opache per ridurre l’eccessiva illuminazione e l’abbagliamento all’interno degli spazi di lavoro. Queste grandi porzioni opache utilizzano il sistema costruttivo a facciata ventilata, che grazie allo sfruttamento dell’effetto camino permette alla parete retrostante di non accumulare troppo calore durante il periodo estivo e quindi trasmetterlo negli ambienti interni. L’effetto camino viene sfruttato anche all’interno, nell’ambiente della galleria centrale. Le numerose aperture del piano terra e le grandi vetrate apribili poste in sommità favoriscono infatti il ricircolo naturale dell’aria all’interno dell’ambiente che in estate risulterebbe surriscaldato malgrado la presenza diffusa dei sistemi di ombreggiamento. Oltre ai sistemi passivi appena citati, per garantire il giusto comfort interno degli ambienti, e in particolare degli spazi di lavoro, vengono utilizzati anche sistemi che richiedono un importante apporto di energia. La regolazione della temperatura è sostenuta in tutti gli ambienti da un sistema di riscaldamento/raffrescamento a pavimento alimentato da pompe di calore ad acqua. Le serpentine dell’impianto di riscaldamento/raffrescamento sono integrate all’interno del sistema di pavimentazione galleggiante visibile nei dettagli tecnologici studiati. In ogni piano, all’interno degli ambienti di lavoro, questo sistema è associato ad un impianto di ventilazione meccanica controllata che permette il ricircolo di aria pulita riducendo le dispersioni di calore. Il tema della ventilazione e dell’aerazione degli spazi è molto importante anche in relazione alla sicurezza antincendio. Questo tema è fondamentale nella progettazione degli edifici pubblici. È stata prestata particolare attenzione alla sicurezza antincendio in relazione ai collegamenti verticali e ai parcheggi del piano interrato. Le scale interne degli edifici, 139
due per ogni blocco e poste ad una distanza reciproca inferiore ai 40 metri, fungono anche da scale di sicurezza in quanto dotate di uno spazio filtro, caratterizzato da porte e muri tagliafuoco, che le isola dagli ambienti interni a rischio. L’aerazione e la ventilazione all’interno del parcheggio interrato sono garantite da un sistema meccanico posto in controsoffitto e naturalmente da grandi aperture comunicanti direttamente con l’esterno poste sui lati opposti dell’ambiente. In particolare, in caso di incendio l’ingresso dell’aria avverrà attraverso le aperture poste in corrispondenza di una delle due facciate laterali a seconda della direzione del vento e l’estrazione del fumo sarà effettuata dal lato opposto. Il dimensionamento di tali aperture rispetta i minimi della normativa antincendio che prevede, specialmente in mancanza di una ventilazione forzata, una ventilazione naturale con superficie delle griglie di aerazione non inferiore ad 1/25 della superficie netta del parcheggio. Le vie di fuga del parcheggio interrato corrispondono con gli accessi a doppia corsia di marcia. Questi sono distanti tra loro e posti in corrispondenza dei vertici opposti del parcheggio in modo da garantire sempre una via sicura in caso di pericolo. L’attenzione al comfort interno degli spazi e alla sostenibilità dell’intero progetto non si esime dallo studio dei materiali utilizzati, in particolare del loro impatto sull’ambiente e sulle persone. Tutti i materiali utilizzati all’interno del progetto sono dotati di certificazioni che ne attestano il basso impatto ambientale e il rispetto delle normative internazionali. DI seguito è riportato uno schema relativo ai materiali maggiormente utilizzati all’interno del progetto e alle loro caratteristiche di sostenibilità, anche legate alle fasi di produzione, trasporto o smantellamento: PAVIM. ESTERNA
PAVIM. INTERNA
CONTROSOFFITTO
FINITURA INTERNA
KM
KM
KM
C.2 FINITURA ESTERNA
C.9 B.20
A.12 B.27
ISOLANTE NATURALE
B.10
TAMPONAMENTO
KM
KM
B.7 A.21
facciata principale
materiale riciclabile prodotto con materiali riciclati
KM
B.8 A.18
materiale km0 (r < 100km)
prodotto con materiali naturali
riduce sostanze inquinanti
prodotto con fonti rinnovabili
140
DETTAGLIO ASSONOMETRICO
STRATIGRAFIA DELLA FACCIATA VENTILATA PRINCIPALE OPACA (prospetto Sud) E SISTEMA AD AGGANCIO INVISIBILE
staffa a T e tassello di ancoraggio
telo impermeabile e di tenuta allâ&#x20AC;&#x2122;aria pannello rigido in intercapedine canapa e finitura per impianti ad intonaco
profilo montante a T, sottostruttura
profilo corrente, sottostruttura
tamponamento in blocchi di cls aerato telo impermeabile e di tenuta allâ&#x20AC;&#x2122;aria rivestimento con lastre in gres porcellanato ad aggancio invisibile tipo Mirage, dim120x240cm
graffa e tassello per ancoraggio lastre
isolante termico in lana di roccia
07.2 PRESTAZIONI ENERGETICHE DELL’EDIFICIO CONSUMO E PRODUZIONE DA FONTI RINNOVABILI Le prestazioni ambientali dell’edificio sono state studiate con attenzione e sono in linea con i limiti previsti dalle normative vigenti in materia, definite sulla base dei criteri e degli indirizzi stabiliti dalla Direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia. Il decreto legge n. 63/2013 infatti, recependo la Direttiva Europea, aveva stabilito che a partire dal 31 dicembre 2018, gli edifici di nuova costruzione occupati da Pubbliche Amministrazioni e di proprietà di queste ultime dovranno essere edifici a energia quasi zero. La regione Emilia Romagna tuttavia, con il DGR 967 del 20 luglio 2015 ha anticipato questi termini per gli edifici pubblici al 1 gennaio 2017. Viene così introdotto in Italia il concetto di edificio a energia quasi zero (nZEB), ovvero un edificio ad altissime prestazioni, con un fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo coperto in misura significativa da energia da fonti rinnovabili, prodotta all’interno delle aree di pertinenza dell’edificio. Le soluzioni adottate per l’involucro opaco assieme alle altre scelte ambientali fatte sull’edificio, in particolare l’inserimento di una consistente quota di pannelli fotovoltaici integrati al sistema di copertura vetrata della galleria, contribuiscono nell’avvicinare l’edificio progettato al concetto di nZEB. Un importante parametro di riferimento atto a definire le prestazioni dell’involucro è il valore di trasmittanza termica U (W/m²K) relativo alle singole chiusure dell’edificio di progetto verso l’esterno. Questo valore deve essere confrontato con quello relativo ad un edificio di riferimento inserito nella stessa zona climatica del progetto, che nel caso del comune di Modena è la zona E. Risulta quindi che: –– per le chiusure opache verticali UPROG < 0,26 W/m²K, infatti 0,150 < 0,26 e 0,149 < 0,26; –– per le chiusure opache superiori UPROG < 0,22 W/m²K, infatti 0,136 < 0,22; –– per le chiusure opache inferiori UPROG < 0,26 W/m²K, infatti 0,142 < 0,26. cod. elemento
spessore trasmittanza
CO1 solaio copertura verde (dettaglio tecnologico A)
massa sfasamento superficiale
124cm
0.136 W/m2K
540 Kg/m2
16h
CO2 solaio piano terra (dettaglio tecnologico C)
165,5cm
0.142 W/m2K
450 Kg/m2
14h
CV1 parete esterna facciata laterale (dettaglio tecnologico B)
50cm
0.150 W/m2K
154 Kg/m2
11h
CV4 parete esterna facciata principale (dettaglio assonometrico A)
57cm
0.149 W/m2K
200 Kg/m2
12h
142
La massa superficiale e lo sfasamento termico sono altri due parametri che chiariscono le prestazioni dell’involucro sia in regime invernale che in estate. In particolare, il confronto tra questi due parametri definisce il livello di inerzia termica delle chiusure, un importante fattore che determina il benessere interno degli ambienti progettati. I risultati ottenuti sulle chiusure di progetto sono tutti verificati infatti, anche se i valori di massa superficiale delle chiusure verticali non sono superiori ai 230 kg/m², per queste si ottiene un valore di sfasamento ideale (compreso tra le 11 e le 12 ore). Per quanto riguarda l’involucro trasparente sono stati utilizzati prodotti certificati per i quali è garantito il rispetto dei limiti imposti dalla normativa, ovvero un valore di trasmittanza termica U non superiore a 1,4 W/m²K (zona climatica E). Il rispetto di tali valori è assicurato principalmente dalle prestazioni della vetrocamera e dal taglio termico del telaio in alluminio. Conseguentemente alle considerazioni fatte sulle prestazioni dell’involucro, si può affermare che queste coincidono con quelle di un edificio di riferimento di classe energetica A. I consumi relativi a un edificio corrispondente a questa classe energetica sono di circa 18 kWh/m²a per il fabbisogno invernale di riscaldamento e di circa 25 kWh/m²a per il fabbisogno estivo di raffrescamento e deumidificazione. Questi valori sono fondamentali per calcolare la domanda energetica totale dell’edificio, ovvero i consumi elettrici che devono essere coperti da energia pulita prodotta in loco per poter considerare l’edificio progettato un nZEB. Nello schema a lato sono riportati i calcoli relativi alla domanda energetica dell’edificio a galleria, e comprendono il fabbisogno estivo ed invernale dell’involucro, la deumidificazione degli ambienti, il fabbisogno di acqua calda sanitaria e il fabbisogno per illuminazione e forza motrice. Il fabbisogno totale di energia elettrica dell’edificio è pari a 322.199 kWh/a. Solo la quantità di energia relativa ad illuminazione e forza motrice è più del 50% della domanda complessiva infatti, escludendo tale valore, la domanda di energia elettrica sarebbe di 135.831 kWh/a. Definiti i consumi totali dell’edificio si può procedere con il calcolo della produzione di energia elettrica, garantita dal sistema di schermatura solare della copertura della galleria. Tale sistema si estende per 1450mq ed è composto da pannelli trasparenti orientabili, ognuno dei quali ha dimensioni pari a 100x26cm e comprende 18 celle in silicio policristallino inserite tra due lastre di vetro. La potenza indicata sulla scheda tecnica del prodotto dalla ditta di riferimento è di 100 Wp/m². 144
DOMANDA ENERGETICA
CALCOLO DEL FABBISOGNO ENERGETICO TOTALE DEL SINGOLO EDIFICIO A GALLERIA
FABBISOGNO INVERNALE (riscaldamento) CONSUMO EDIFICIO PASSIVO
SUPERFICIE
ENERGIA TERMICA TOT
COP
18 kW h/mq a • 11.200 mq = 201.600 kW hTERMICI/a • 3,8 = 53.053 kW • hELETTRICI/a •
•
•
FABBISOGNO ESTIVO (raffrescamento e deumidificazione) CONSUMO EDIFICIO PASSIVO
SUPERFICIE
ENERGIA TERMICA TOT
COP
25 kW h/mq a • 11.200 mq = 280.000 kW hTERMICI/a • 3,8 = 73.684 kW • hELETTRICI/a •
•
•
FABBISOGNO ACS (acqua calda sanitaria) CONSUMO ACQUA GIORNALIERO
SUPERFICIE
CAPACITÀ TERMICA ACQUA
GIORNI
dT
COP
0,2 mc/g mq • 11.200 mq • 300 gg • 0,00116 kW h/mc K • 35 K • 3 = 9.094 kWhELETTRICI/a •
•
•
FABBISOGNO ILLUMINAZIONE E FORZA MOTRICE POTENZA EL
SUPERFICIE
ORE
0,008 kW/mq • 11.200 mq • 2080 h = 186.368 kW • hELETTRICI/anno
FABBISOGNO TOTALE
FABBISOGNO TOTALE
(esclusa illuminazione e forza motrice)
322.199 kW • hELETTRICI/anno
135.831 kW • hELETTRICI/anno PRODUZIONE ENERGETICA
CALCOLO PER L’EDIFICIO A GALLERIA CON FOTOVOLTAICO INTEGRATO ED EXTRA
A) 1.450mq di pannelli trasparenti in silicio policristallino GUADAGNO ENERGETICO (fotovoltaico integrato) POTENZA AL MQ
SUPERFICIE COPERTURA
POTENZA TOT
ORE LUCE
159.500 kW • hELETTRICI/a
0,1 kWp/mq • 1.450 mq = 145 kWp • 1100 h =
50%
100%
DEL FABBISOGNO TOTALE DELL’EDIFICIO
DEL FABBISOGNO INVERNALE, ESTIVO E DI ACS
+
+
B) aggiunta di una doppia serie di pannelli in silicio monocristallino sulle coperture verdi per un totale di 710mq +
GUADAGNO ENERGETICO (fotovoltaico integrato + extra)
100%
159.500 kW hELETTRICI/anno + ( 0,24 kWp/mq • 710 mq • 1100 h = 187.440 kW hELETTRICI/anno ) =
DEL FABBISOGNO TOTALE DELL’EDIFICIO
•
•
346.940 kW • hELETTRICI/anno
SURPLUS 24.741 kW hELETTRICI/a •
145
Come si può osservare nello schema riportato nella pagina precedente il guadagno energetico garantito da questo sistema di fotovoltaico integrato è di 159.500 kWh/a elettrici, pari al 50% circa dei consumi totali dell’edificio e in grado di alimentare un sistema a pompa di calore ad acqua per la produzione di caldo, freddo e ACS. È possibile tuttavia coprire il 100% dei consumi, posizionando sulle coperture verdi a lato della galleria una quota extra di pannelli fotovoltaici iper-performanti in silicio monocristallino pari a 710m², corrispondente ad una doppia serie di pannelli disposti secondo 5 fasce parallele. L’energia prodotta è ora sufficiente a coprire anche la domanda restante, ovvero quella relativa ad illuminazione e forza motrice, e ottenere un surplus di 24.741 kWh/a accumulabile per altri usi.
schema assonometrico relativo al sistema di copertura della galleria
146
DETTAGLIO TECNOLOGICO D
LEGENDA 1. pannello fotovoltaico orientabile a comando automatico costituito da 18 celle in silicio policristallino tra due lastre di vetro, dim 100x26cm – sp 10mm 2. doppia lamina di acciaio per ancoraggio sistema frangisole – sp 6+6mm 3. staffa in acciaio per ancoraggio alla struttura – sp 6mm 4. sistema di copertura vetrata composto da infisso in alluminio a taglio termico, giunzioni in silicone strutturale e doppio vetro 8-12-6 tipo Poliedra Metra, porzione a telaio fisso 5. profilo tubolare in acciaio 60x60, struttura primaria copertura, con ali per ancoraggio all’orditura secondaria 6. profilo tubolare in acciaio 40x40 – struttura secondaria copertura 7. staffa in acciaio per ancoraggio alla struttura – sp 8mm 8. trave IPE 180 – orditura secondaria 9. trave reticolare con correnti, montanti e diagonali composti da doppio profilo a C 75x38x8 e piastre di giunzione
DETTAGLIO TECNOLOGICO E
LEGENDA 1. pavimento in lastre di gres porcellanato tipo Highstone pearl Ceramica Sant’Agostino – sp 10+5mm 2. sistema di pavimento radiante soprelevato accessibile tipo DIffuse Nesite, corpo radiante in pannelli sandwich composti da isolante in XPS, lamina in alluminio per diffusione del calore e tubi multistrato diam 16mm – sp 40mm 3. sistema di pavimento radiante soprelevato accessibile tipo DIffuse Nesite, struttura regolabile in altezza in colonnine a doppia testa e sottostruttura in alluminio – 140mm 4. solaio collaborante in lamiera grecata (i = 150mm) con rete elettrosaldata – sp 55+55mm 5. trave IPE 300 – orditura principale 6. intercapedine per impianti – sp 200mm 7. pendino con molla a sostegno del controsoffitto, ancoraggio all’ala della trave tramite clip 8. controsoffitto acustico in lastre smontabili con griglia nascosta tipo Ecophon Focus composto per l’80% dal lana di vetro riciclato, dim 120x120cm – sp 20mm 9. parapetto di sicurezza composto da montante verticale in acciaio fissato al profilo a C 300x100, corrimano in legno chiaro e correnti in cavi di acciaio inox diam 6mm 10. profilo a C 300x100 11. trave IPE 300 – orditura secondaria 12. elemento isolante in purenite, dim 11,5x17cm 13. elemento isolante in purenite, dim 6x7cm 14. pannello rigido tipo CANAPAlithos Argilla CMF greentech con rivestimento ad intonaco – sp 14mm 15. infisso in alluminio a taglio termico e doppio vetro 5-15-6, porzione a telaio fisso
DETTAGLIO ASSONOMETRICO FACCIATA PRINCIPALE VETRATA
pale orizzontali orientabili in alluminio pressopiegato, dim 30x4cm
vetrata in doppio vetro 8-12-6, porzione fissa
staffa in acciaio
tirante interno in acciaio per pareti vetrate traverso in alluminio
montante strutturale in alluminio
vetrata in doppio vetro 8-12-6, porzione fissa non ombreggiata
tirante esterno doppia lamina di acciaio in acciaio per ancoraggio pale
08
CONCLUSIONI La città contemporanea, specialmente se si parla delle piccole e medie città Europee, è caratterizzata da una trasformazione lenta, quasi impercettibile agli occhi di chi la vive. L’attenzione viene riportata sempre più all’interno della città stessa, in quei territori già urbanizzati che hanno perso la loro identità o necessitano di essere rigenerati. Questa trasformazione non può essere solo fisica, perché appunto troppo lenta, ma deve tenere conto anche di dinamiche sociali come la percezione dell’immagine della città, il coinvolgimento e i comportamenti dei cittadini. Lavoro, innovazione e promozione sono temi che risultano essere caratterizzanti nello sviluppo della città di oggi e che per questo non possono essere tralasciati quando si parla di trasformazione urbana. In quest’ottica è fondamentale il ruolo delle amministrazioni locali, in quanto vertici della trasformazione delle città. I tempi e gli schemi di pensiero che tendevano a settorializzare il territorio in aree tematiche monofunzionali sono cambiati: esiste una nuova consapevolezza nell’approccio alle trasformazioni, tuttavia spesso mancano l’idea e le strategie per attuarle. In questo sistema urbano statico il cittadino rimane obbligato a spostarsi in automobile e si accontenta di condizioni poco sostenibili. La città necessita di spazi polifunzionali, accessibili e ben collegati, che possano ridurre gli spostamenti e incoraggiare quelli a impatto ambientale nullo, e allo stesso tempo ha bisogno del coraggio dei cittadini nel compiere scelte di cambiamento sostenibili. Le campagne di sensibilizzazione verso i temi della sola sostenibilità ambientale non bastano più e dovrebbero essere accompagnate da azioni concrete da parte delle amministrazioni che fungano da esempio per tutti e da stimolo per considerare le attenzioni all’ambiente e alla sostenibilità delle scelte un beneficio e non un onere. Il risultato della tesi, ovvero il progetto di un edificio a impatto ambientale quasi nullo per le nuove sedi del Comune di Modena, promuove il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte dell’amministrazione ed è sintesi delle tematiche sopracitate. Il cittadino, il lavoratore e chiunque viva la città viene posto al centro in modo tale che sia consapevole di agire per un obiettivo comune e possa contribuire con azioni concrete all’innovazione, alla promozione e allo sviluppo della città. 151
09
VISTE 1. prospettiva centrale della galleria dal secondo piano (Urban Center) 2. vista interna sulla galleria e sulla sala riunioni 3. vista esterna sul prospetto principale dal parco lineare 4. vista esterna sulla corte dallâ&#x20AC;&#x2122;asse di collegamento tra i due quartieri 5. vista esterna sulla corte
153
10
BIBLIOGRAFIA Conato F., Frighi V., Metodi della progettazione ambientale, approccio integrato e multiscala per la verifica prestazionale del progetto di architettura, FrancoAngeli Editore, Milano, 2016 Dessì V., Farnè E., Ravanello E., Salomoni M.T., Rigenerare la città con la natura, strumenti per la progettazione degli spazi pubblici tra mitigazione ed adattamento ai cambiamenti climatici, Maggioli Editore, Santarcangelo di Romagna (RN), 2016 Lynch K., Ceccarelli P. (a cura di), L’immagine della città, Marsilio Editori, Venezia, 1964 Rogers R., Gumuchdjian P., Città per un piccolo pianeta, ERId’A, 2000 Tomitsch M., Making Cities Smarter, Designing Interactive Urban Applications, JOVIS Verlag GmbH, Berlino, 2017 Villanti G. (a cura di), La città promessa, progetti e strategie a Modena per salvare la periferia da sé stessa, collana Edilizia ed Urbanistica, Maggioli Editore, Santarcangelo di Romagna (RN), 2003 Norsa A., Trabucco D., Il leasing in costruendo, una nuova opportunità per le opere pubbliche, in Techne, Firenze University Press, n. 03 (2012), pp. 90-96 Allievi C., Motivazione delle persone e ambiente di lavoro, in Officelayout, Soiel International, n. 171 (ottobre-dicembre 2017), pp. 22-27 Petti S., L’evoluzione del lavoro in azienda, in Officelayout, Soiel International, n. 172 (gennaio-marzo 2018), pp. 24-26 165
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The Plan –– https://www.theplan.it/ Via Emilia –– http://www.visitviaemilia.it/ Visit Modena –– http://www.visitmodena.it/
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TAVOLE Tavola 00 – copertina Tavola 01 – inquadramento urbano dell’area Tavola 02 – analisi storica Tavola 03 – analisi urbana e strategia Tavola 04 – prime fasi d’intervento Tavola 05 – Modena City Campus, masterplan Tavola 06 – Modena City Hall, edificio Tavola 07 – piano terra Tavola 08 – spazi pubblici Tavola 09 – primo piano Tavola 10 – secondo piano/piano tipo Tavola 11 – tecnologia e materiali Tavola 12 – tecnologia ed energetica
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progetto di riqualificazione della periferia N delle nuove sedi comunali e la creazione
Corso di Laurea Magistrale in Architettura
tesi di laurea in tecnologia dell'architettura sessione autunnale – aa 2017/2018
laureandi Emanuele Marrone Luca Michelini relatori prof. Roberto Di Giulio prof.ssa Laura Gabrielli correlatori prof. Fausto Barbolini arch. Lorenzo Lipparini
Il tessuto urbano di Modena Nord è fortemente sc comparti dismessi si alternano secondo una distrib instaurare relazioni e connessioni reciproche tra qu L’obiettivo del progetto è la riqualificazione del Modena attraverso la ricucitura dei quartieri residen area Nord con la stazione ferroviaria ed il Centro S
Ripartendo dagli esiti del Concorso di Progettazion Periferie nel 2016 si propone la realizzazione in più in cui si prediligono la mobilità dolce e la continuit I temi chiave del progetto sono il lavoro, l’innova sintetizzati nel concetto di City Hall, cuore del pr Modena City Hall è un grande edificio, progettato progettati sviluppando le dinamiche dello smartwo La volontà è quella di ricostituire il rapporto di vic l’idea di una città in continua trasformazione e s venire meno ai requisiti di sicurezza ed efficienza d
Nord di Modena attraverso il trasferimento e di un campus urbano di aggregazione
connesso: zone residenziali, aree produttive e ampi buzione a macchia di leopardo che non permette di ueste aree. comparto dismesso dell’ex-Mercato Bestiame di nziali della Sacca e della Crocetta, quindi dell’intera Storico.
ne del 2002 e dal progetto presentato per il Bando ù fasi di un importante campus urbano per servizi, tà del verde per le connessioni. azione e la promozione. Questi tre temi vengono rogetto e motore della trasformazione dell’area. o ex-novo, che ospiterà i nuovi uffici del Comune, orking, e integrati con servizi e spazi per i cittadini. cinanza tra l’amministrazione e il cittadino, quindi sviluppo, mostrando maggiore trasparenza senza degli spazi di lavoro.
INQUADRAMENTO DELL’AREA
NEL CONTESTO REGIONALE LUNGO LA VIA EMILIA E NEL CONTESTO URBANO DI MODENA
02
03
04
05 SCHEMA RIASSUNTIVO
LEGENDA
con evidenziazione della sconnessione tra le varie aree funzionali a causa di aree dismesse impenetrabili
estensione comunale di Modena – 183,19 km² di superficie – 186.000 abitanti (circa) Centro Storico area d’intervento, ex-Mercato Bestiame – 14,5 ha di superficie totale
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via Emilia tangenziale di Modena
LEGENDA
autostrade A1 - A22 N
casello Modena Nord
S
casello Modena Sud
quartieri residenziali comparti industriali attivi
ferrovia Milano - Bologna
comparti industriali dismessi
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08 AREA EX-MERCATO BESTIAME
FIGUREGROUND CON INDIVIDUAZIONE DEI CONFINI DEL QUADRANTE NORD
09
FIGUREGROUND CON INDIVIDUAZIONE DEI TESSUTI URBANI PREVALENTI
scala 1:15.000
confini carrabili 1. viale A. La Marmora - via F. Cialdini 2. tangenziale Nord 3. viale C. Menotti - strada Albareto
scala 1:15.000
tessuto residenziale viale Gramsci tessuto residenziale Sacca 1. quartiere INA-Casa Sacca 2. quartiere via Gerosa
2
territorio quadrante Nord
tessuto produttivo in attività
area d’intervento
grandi aree industriali dismesse e in corso di trasformazione A. ex-Mercato Bestiame B. ex-Consorzio Agrario
ferrovia
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ferrovia assi carrabili principali
A
B
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MODENA CITY HALL
progetto di riqualificazione della periferia Nord di Modena attraverso il trasferimento delle nuove sedi comunali e la creazione di un campus urbano di aggregazione
SCHEMA ASSONOMETRICO URBANO CON MAPPATURA DEI SERVIZI PRESENTI NELL’AREA area d’intervento - ex-Mercato Bestiame Centro Storico di Modena area di pertinenza della ferrovia
ISTRUZIONE 1. 2. 3. 4. 5. 6.
FIGUREGROUND CON INDIVIDUAZIONE DEI FLUSSI DELL'ACCESSIBILITA' URBANA
Nido e scuola dell’infanzia Carovana Scuola dell’infanzia Peter Pan English Liceo delle Scienze Umane Sigonio Complesso scolastico Marconi Nido Pellico Scuola dell’infanzia Anderlini
SPORT
CULTURA
7. 8. 9. 10. 11. 12. 13.
14. Palazzina Pucci - Biblioteca Crocetta e “Laboratorio della Città” 15. Cinema Multisala Victoria 16. MEF - Museo Enzo Ferrari
Modena Rugby Polisportiva Sacca Pala Madiba Palestra Motus Fitness Palestra la Fenice Polisportiva Villa d’Oro Asia Dojo
COMMERCIALE
SERVIZI ASSISTENZIALI
17. 18. 19. 20. 21. 22.
23. 24. 25. 26. 27.
Brico Io Supermercato Coop Canaletto Centro commerciale Sacca Zona commerciale viale Gramsci Zona commerciale via Canaletto Sud Zona commerciale via Cassiani
Carabinieri - comando provinciale Casa della Salute Croce Rossa Italiana Riacef Centro Assistenziale
MOBILITA’/PARCHEGGI
VERDE PUBBLICO
CULTO
28. 29. 30. 31. 32. 33.
34. 35. 36. 37. 38. 39.
40. 41. 42. 43.
Parcheggio Nord della Stazione Parcheggio Piazza Darsena Parcheggio via Canaletto Parcheggio Biblioteca Crocetta Parcheggio Piazza Dante Parcheggio R-Nord
Parco XXII Aprile Parco Gerosa Sistema verde area Ina-Casa Orti degli Anziani Parchetto di Viale Gramsci Parchetto di via B. Croce
Chiesa camerunense Chiesa africana Chiesa evangelica Parrocchia di San Giovanni Evangelista
FIGUREGROUND CON INDIVIDUAZIONE DEL SISTEMA DEL VERDE PUBBLICO
1
scala 1:15.000
scala 1:15.000
flussi carrabili del traffico 1. tangenziale 2. via Canaletto 3. via del Mercato 4. via Finzi 5. cavalca-ferrovia Cialdini 6. cavalca-ferrovia Mazzoni 7. cavalca-ferrovia Menotti
verde pubblico e parchi urbani 1. parco XXII aprile 2. parco Gerosa 3. parco Novi Sad 4. Giardini Ducali verde diffuso 5. quartiere INA-Casa Sacca 6. viale Gramsci
grandi aree industriali dismesse e in corso di trasformazione
ferrovia
fronti estesi non penetrabili
assi carrabili principali
sottopassaggi ferroviari
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ferrovia 2 5
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relatori prof. Roberto Di Giulio prof.ssa Laura Gabrielli
correlatori prof. Fausto Barbolini arch. Lorenzo Lipparini
laureandi Emanuele Marrone Luca Michelini
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1998
2001
L’area si presentava essenzialmente come negli anni del boom della produzione: il comparto del Mercato Bestiame occupava una posizione centrale all’interno dell’area in quanto simbolo del suo sviluppo industriale. Il Consorzio Agrario, con i magazzini e gli alti silos chiudeva completamente la percezione dell’area Nord dalla stazione e dalla ferrovia.
Il 9 dicembre 2001, con la dismissione e l’abbattimento di tutti i manufatti del comparto Consorzio Agrario, la grande area in stretta relazione con la stazione venne quasi intermanete liberata costituendo il primo grande vuoto urbano dell’area Nord.
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1998
2000
2001
2003 2002
dismissione dei grandi comparti produttivi
CONCORSO DI PROGETTAZIONE
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LA STORIA DELL’AREA NORD CON LE SUE EMERGENZE STORICHE L’area di Modena a Nord della linea ferroviaria nasce come area produttiva/commerciale e la sua storia è sempre stata connessa alla presenza del canale Naviglio, quindi della ferrovia in tempi più recenti da metà '800. La zona divenne presto il cuore dello sviluppo industriale della città e intorno alle aree produttive si svilupparono quartieri residenziali operai che, oggi come allora, sono fortemente sconnessi tra loro. MODENA NORD, 1955
LA DISMISSIONE DEI GRANDI COMPARTI PRODUTTIVI
IL CONCORSO DI PROGETTAZIONE
Negli anni ’60 la struttura industriale e produttiva della città si è modificata, con la nascita di un gran numero di piccole e medie industrie, e con la progressiva perdita di importanza delle grandi strutture industriali. Mentre in altre zone della città nascono i primi villaggi artigiani, a partire dalla fine degli anni ’80 l’intera area Nord assiste alla progressiva dismissione delle aree produttive presenti e alla creazione di grandi spazi a disposizione per una totale riconfigurazione di questo quadrante urbano. Tra il dicembre dell’anno 2000 e la metà dell’anno successivo anche le aree dell’ex-Consorzio Agrario e dell’exMercato Bestiame vennero dismesse e tutti i manufatti presenti al loro interno vennero abbattuti.
Nel 2002, in seguito alla dismissione delle aree, venne bandito dal Comune un Concorso di Progettazione “per la Qualificazione Architettonica del nuovo Centro Urbano della Zona Nord della Città di Modena”. Il concorso prevedeva uno schema d'impianto urbanistico predefinito, derivante da un primo Piano Urbanistico Attuativo di iniziativa pubblica.
Prima del Concorso venne Mercato Bestiame, le qu da cooperative e in parte l’approvazione del Piano P avviarono la loro parte imprenditoriale invece si dim in pieno dalla crisi economi non furono solo questi i m dell’intero intervento: l’ele un motore della riqualifica
FIGUREGROUND CON INDIVIDUAZIONE DEI COMPARTI PRODUTTIVI DISMESSI scala 1:20.000
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COMPARTI PUBBLICI 1. ex-Mercato Bestiame 2. ex-fondazione Pro Latte
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1. MERCATO BESTIAME
2. CONSORZIO AGRARIO
Cuore pulsante e motore dell’intera area di espansione a Nord della città, realizzato tra il 1947 e il 1951 dall'arch. M. Pucci. Sul fronte di via Canaletto: – palazzina Pucci, dal 2006 sede Biblioteca Crocetta; – nel 1978 Nuova Borsa Merci, oggi in degrado.
L'impianto contraddistinse in maniera molto evidente l’intera area Nord, ponendosi in forte contrasto con il vicino Centro Storico: – realizzato intorno al 1955; – nel 2000 dismissione e demolizione.
L’impianto urbanistico di r costruito seguendo un pe centro della città, sul qua collettivi in sequenza. Una volta definiti gli esiti d entrato in possesso del p quindi all’adeguamento Particolareggiato, cosa ch corso dell’anno 2004 con la
COMPARTI PRIVATI 3. ex-Consorzio Agrario 4. ex-Corni 5. ex-Vinacce 6. ex-Benfra 7. ex-Acciaierie
Aree acquisite prima del Co EX-MERCATO BESTIAME cooperative
2
imprenditori
1
QUARTIERE INA-CASA, 1960
4 5 3
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INTERVENTI REALIZZATI NELL'AMBITO 1. COMPLESSO SCOLASTICO “G. MARCONI”
6
Complesso scolastico, che comprende la scuola primaria “G. Marconi” e la scuola secondaria “A. Frank”, è stato inaugurato il 14 settembre 2010. Nel 2013 viene inaugurato anche il PalaMadiba, anch’esso parte del complesso scolastico.
7
10
3. QUARTIERE CROCETTA (v.le Gramsci)
4. QUARTIERE INA-CASA SACCA
Occupa un'area che si densificò in modo spontaneo ed incontrollato fin dal suo primo sviluppo industriale. È riconoscibile la zona di viale Gramsci: – realizzata tra gli anni ’50 e ’90 del Novecento; – tessuto fortemente identitario.
Intervento di edilizia sociale che è simbolo della forte discontinuità funzinale dell'area Nord: – realizzato tra il 1957 e il 1965; – finanziato dall'Istituto INA-Casa; – espansione successiva ad Ovest
5. IL COMPLESSO "R-NORD"
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Per anni cuore del degrado dell'area Nord è oggi il simbolo della sua rinascita sociale e funzionale: – realizzato intorno al 1970 per i lavoratori del Mercato Bestiame; – dal 2008 è al centro di un piano di riqualificazione ancora attivo.
COMPLESSO "R-NORD", 2018
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14,5 ha
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5,3 ha
3,4 ha
5,5 ha
– Concorso 2002 e Bando Periferie
– Concorso 2002 e Bando Periferie
– Concorso 2002 e Bando Periferie
– polo culturale – area di – area di completamento e commerciale completamento residenziale (completato) residenziale
– nuovo polo urbano, MEF (completato)
Alcune foto significative della dismissione dell'area dell'ex-Consorzio Agrario Provinciale avvenuta nel dicembre 2000; in particolare nella foto a destra è significativo il contrasto tra i grandi manufatti del comparto e le emergenze della città storica oltre la ferrovia (Tempio Monumentale).
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Corso di Laurea Magistrale in Architettura tesi di laurea in tecnologia dell'architettura sessione autunnale – aa 2017/2018
MODENA CITY HALL
progetto di riqualificazione della periferia Nord di Modena attraverso il trasferimento delle nuove sedi comunali e la creazione di un campus urbano di aggregazione
4. RESIDENZIALE “EX-MERCATO BESTIAME” Complesso residenziale in fase di ultimazione: ognuno dei tre isolati è composto da un edificio a corte in testa, rientrante in un programma di edilizia agevolata e convenzionata, e numerose schiere che godevano di vendita libera.
2. BIBLI
La palazzina exdall’anno 2006 Comunale Cro carattere
5.
Nuovo insediam dell’
2004
2015
Nel corso dell’anno 2002 anche l’area dell’ex-Mercato Bestiame venne interamente svuotata ad eccezione della palazzina di uffici di via Canaletto, recuperata poi nell’anno 2006, e della palazzina di via del Mercato, che per alcuni anni rimase sede del Mercato Ortofrutticolo Comunale. Via Finzi, ad Ovest del comparto, ancora non si ricollegava con via Canaletto.
Si individuano i primi interventi successivi al Concorso di progettazione, tra i più importanti: la realizzazione del complesso scolastico “G. Marconi” e dei complessi residenziali dell’ex-Mercato Bestiame e di via Gerosa, quindi la porzione abbandonata del “rotore” nel mezzo dell’area.
2015 2004
2016
realizzazione dei primi interventi su adeguamento del Piano Particolareggiato (fase post-Concorso)
riferimento per il Concorso era ercorso di riconnessione con il ale si individuavano alcuni spazi
ero alienate alcune aree dell’exuali vennero acquisite in parte e da imprenditori. Subito dopo Particolareggiato le cooperative di interventi. La componente mostrò titubante e venne travolta ica e del mercato immobiliare, ma motivi che portarono al fallimento emento incisivo fu la mancanza di azione.
realizzazione interventi con i fondi del Bando Periferie
PARTECIPAZIONE AL BANDO PERIFERIE
APPROVAZIONE PIANO PARTICOLAREGGIATO
del Concorso, il Comune sarebbe progetto vincitore, procedendo e all’approvazione del Piano he effettivamente avvenne nel a consulenza dell’arch. Braghieri.
2017
IL PROGETTO PER IL BANDO PERIFERIE Il 25 maggio 2016 la Presidenza del Consiglio dei Ministri pubblica un bando “per la presentazione di progetti per la predisposizione del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia”, noto anche come Bando Periferie. Il Comune di Modena coglie quest’opportunità presentando un progetto di riqualificazione per l’area Nord, che si pone come imperdibile occasione per ripensare le modalità, le procedure e le tempistiche della rigenerazione. Gli studi approfonditi e le strategie d’intervento hanno garantito al Comune di Modena il sesto posto in graduatoria ed un finanziamento del progetto pari a 18.000.000 di euro da parte del Ministero.
1° progetto classificato, gruppo arch. Gianni Braghieri BIBLIOTECA CROCETTA, 2018
2° progetto classificato, gruppo arch. Franco Lipparini
La strategia rinnovata dell’Amministrazione prevede la realizzazione di un programma e uno schema flessibile, attuabili nel tempo attraverso la collaborazione tra pubblico e privato. Definiti gli obbiettivi e la strategia progettuali, sono stati individuati 6 indirizzi operativi, ognuno dei quali è stato poi declinato in azioni progettuali più dettagliate. La strategia ricerca il completamento in ordine dei seguenti obiettivi: 1. creare un centro sull’asse di via Canaletto; 2. integrare nuovi poli e servizi esistenti; 3. connettere con efficienza e qualità; 4. collegare al centro storico; 5. adeguare il sistema della mobilità; 6. sostenere il sistema con la rete verde.
CANTIERE VIABILITA', 2018
oncorso
3° progetto classificato, gruppo arch. Enrico Spicuglia
O DEL PIANO PARTICOLAREGGIATO SUCCESSIVO AL CONCORSO
IOTECA COMUNALE “CROCETTA”
-sede degli uffici del Mercato Bestiame a partire 6 venne trasformata nella sede della Biblioteca ocetta. L’edificio ospita anche altre funzioni di e sociale tra cui il “Laboratorio della Città”.
Schema di strategia urbana del progetto per il Bando Periferie
INTERVENTO INTERROTTO "ROTORE", 2018
INTERVENTI IN CORSO DI REALIZZAZZIONE O FUTURI NELL'AMBITO DEL PROGETTO PER IL BANDO PERIFERIE
3. INTERVENTO “ROTORE”
1. CASA DELLA SALUTE
2. DATA CENTER
3. CENTRO DIURNO DISABILI
Intervento centrale secondo lo schema del Concorso di progettazione, è incompiuto e bloccato ormai da diversi anni. Il complesso avrebbe dovuto ospitare una quota consistente di residenze sociali a canone agevolato.
Edificio in corso di realizzazione con l’utilizzo dei fondi del Bando Periferie, sarà un punto di riferimento rivolto ai cittadini per l’accesso alle cure, l’orientamento ai servizi, la continuità dell’assistenza e la gestione delle patologie croniche.
Inserito nell’area centrale del comparto ex-Mercato Bestiame, il Data Center andrà a costituire una nuova “porta d’accesso” all’area, quindi uno spazio innovativo utilizzabile da diversi enti pubblici. I lavori sono iniziati nel settembre 2018.
L’intervento, che oltre ad un centro diurno polifunzionale all’avanguardia comprende anche la realizzazione di 33 appartamenti a canone calmierato, sarà il completamento di un complesso già ultimato in via Forghieri.
4. COMMERCIALE “ESSELUNGA”
5. “PORTA NORD” ED INTERVENTI SULLA VIABILITÀ
La società Esselunga, proprietaria di un lotto di circa 45mila metri quadri nell’area dell’ex-Consorzio Agrario, è pronta ad avviare un intervento che prevede l’inserimento di un grande edificio commerciale e un modesto comparto residenziale.
Tra i numerosi progetti sulla viabilità, l’unico che ad oggi sta avendo un seguito è quello che interessa via Fanti e il parcheggio Porta Nord della stazione. Altri progetti previsti riguardano l'adeguamento delle vie Canaletto e del Mercato.
RESIDENZIALE “GEROSA”
mento di edilizia residenziale in corrispondenza ’area dell’ex-fondazione Pro Latte.
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relatori prof. Roberto Di Giulio prof.ssa Laura Gabrielli
correlatori prof. Fausto Barbolini arch. Lorenzo Lipparini
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laureandi Emanuele Marrone Luca Michelini
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IMPRESE
LAVORO E PROMOZIONE
TASSO DI SOPRAVVIVENZA DELLE IMPRESE dopo 1 anno
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TEMA DEL LAVORO
TEMA DELL'INNOVAZIONE
TEMA DELLA PROMOZIONE
- coltivare la storia dell’area Nord - motore di sviluppo della città contemporanea
- riprendere la strategia del Comune sull’area e fallimento dei programmi precedenti - sviluppare il lavoro in un contesto innovativo
- inserire una funzione attrattrice (per cittadini, lavoratori, turisti) - marketing urbano
dopo 3 anni
Il tasso di sopravvivenza del totale delle imprese modenesi i alle medie regionale e nazionale. Il saldo delle imprese attive nella Provincia di Modena, tra il d Si evidenzia tuttavia una crescita positiva nel numero delle im
fonte: ModenaEconomica, elaborazione Centro Studi e Statis Camera di Commercio di Modena su dati Infocamere
SEDI COMUNALI
LAVORO, INNOVAZIONE E PROMOZIONE
STARTUP
LAVORO E INNOVAZIONE
20 luglio 2012
23 aprile 2014
23 gennaio 2015
Sedi, il Comune di Modena risparmierà 4 milioni
Affitti, così il Comune risparmia
Lavori pubblici, variazione da 550mila euro approvata in Consiglio
NUMEROSITÀ DELLE STARTUP
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Da sei passeranno a tre. Ne verrà acquisita una nuova: cinque sono le ipotesi, compreso l'ex direzionale Manfredini
Abbandonata l’idea di un solo Direzionale, l’amministrazione rinegozia i canoni
Attualmente le sedi comunali sono tre: il Palazzo Municipale di piazza Grande, la torre di via Santi 40 e gli uffici di via San Cataldo, ma ad essi si aggiungono tre affitti di edifici privati. Questi ultimi, collocati in via Santi 40, via Galaverna 8 e via Costa 13, costano alle casse pubbliche circa un milione e 600mila euro l'anno.
Tramontata l'ipotesi di un solo direzionale poiché il confronto tra le condizioni economiche proposte dai partecipanti al bando e quelle degli affitti pagati dal Comune non soddisfaceva i criteri introdotti dalla Legge di stabilità del 2012, la riorganizzazione degli uffici comunali passa ora attraverso la razionalizzazione delle spese e la rinegoziazione degli affitti passivi. Obiettivo: ridurre i costi.
Il punto principale del nuovo piano è la ricerca – attraverso gara pubblica – di una sede direzionale da 11500 metri quadri in grado di accogliere oltre 700 addetti in 400 uffici oltre a laboratori, archivi e depositi e un parcheggio per 100 posti auto.
L'assessore al Patrimonio Fabio Poggi spiega: "abbiamo poi avviato le contrattazioni con i proprietari delle tre principali sedi in locazione (in via Santi 60, in via Costa e in via Galaverna) trovando condivisione d'intenti per continuare la collaborazione a fronte di una riduzione dei canoni, così come l'andamento del mercato immobiliare rendeva opportuno e possibile fare".
Emilia Romag
I
Una variazione al Programma triennale dei lavori pubblici 2014-2016 di 550 mila euro, per consentire il riassetto di uffici comunali, in vista della dismissione della sede di via Cesare Costa.
Manifattura (1 Altri settori (1
Sarà possibile arrivare a una riduzione di affitti passivi per ulteriori 500 mila euro, così da arrivare a un calo di circa un quarto di tale spesa. La soluzione proposta è solo una ‘pezza’ che non risolve l’annoso problema degli affitti passivi, che pesano sul Comune per circa 2 milioni 600 mila euro.
Servizi alle Imp
il 66% degli startupp insoddisfatto delle risors
05
2012
2014
2015
COSTO DEGLI AFFITTI PASSIVI
COSTO DEGLI AFFITTI PASSIVI
COSTO DEGLI AFFITTI PASSIVI
3.826.298 €/anno
2.693.863 €/anno
2.200.000 €/anno
RICERCA DI UN'UNICA SEDE DIREZIONALE (11.500 mq - 700 addetti - 400 uffici)
06
Provincia di Modena (
Il Consiglio approva la delibera per il riassetto degli uffici comunali, con la dismissione della sede di via Costa
RINEGOZIAZIONE DEI CANONI D'AFFITTO
DISMISSIONE DELLA SEDE IN AFFITTO DI VIA COSTA
COWORIKING
LAVORO E INNOVAZIONE
SCHEMA CON INDIVIDUAZIONE DELLE SEDI COMUNALI PRINCIPALI LEGENDA sedi proprie
JUNTO R-NORD
sedi in affitto
07
08
4. VIA SANTI, 40
Settore lavori pubblici, mobilità e manutenzione urbana – Servizio manutenzione straordinaria e verde pubblico; – Servizio Opere Pubbliche, edilizia storica; – Servizio urbanizzazioni prevenzione e protezione; – Servizio amministrativo; – Ufficio manutenzione ordinaria.
Settore lavori pubblici, mobilità e manutenzione urbana – Servizio mobilità e traffico;
1. VIA SCUDARI, 20 Polizia Municipale e Politiche per legalità e sicurezza – Ufficio Politiche per legalità e sicurezza; Settore Risorse Umane e strumentali – Ufficio Comunicazione;
09
2. VIA SAN CATALDO, 116
Settore Risorse finanziarie e affari istituzionali – Servizio Finanze, economato e organismi partecipati; – Ufficio Bilancio e programmazione; – Ufficio Economato; – Ufficio Contabilità finanziaria; – Ufficio Investimenti e contabilità economico patrimoniale; – Servizio Segreteria generale; – Ufficio Quartieri e centro storico, pari opportunità, partecipazione, lavoro e formazione professionale.
3. VIA SANTI, 60 Settore economia, promozione della città e servizi demografici – SUAP - Sportello Unico Attività Produttive; – Sportello Unico Edilizia; – Servizio promozione della città e turismo; – Servizio Amministrativo. Pianificazione Territoriale e Rigenerazione Urbana – Servizio Amministrativo – Servizio trasformazioni edilizie – Ufficio attività edilizia – Ufficio sicurezza, legalità e controlli – Servizio urbanistica – Servizio progetti complessi e politiche abitative.
Settore economia, promozione della città e servizi demografici – Servizio Statistica; – Ufficio Anagrafe e elettorale; – Ufficio Stato civile e polizia mortuaria; Settore Ambiente, protezione civile, patrimonio e sicurezza del territorio – Servizio Amministrativo e utenze – Unità Specialistica Servizi pubblici ambientali – Servizio Energia, ambiente e protezione civile – Ufficio Impatto Ambientale – Servizio Patrimonio – Ufficio Trasformazione del patrimonio e inventario – Ufficio Valorizzazione e gestione del patrimonio Settore Risorse Umane e strumentali – Servizio Progetti telematici, comunicazione e città intelligente – Ufficio Reti informatiche
6. VIA GALAVERNA, 8
10 minuti da Stazione FS via Attiraglio, zona Centro-Nord
Politiche Sociali, Sanitarie e per l’integrazione – Servizio Sociale territoriale; – Servizio gestione servizi diretti e indiretti; – Ufficio gestione servizi per l'integrazione; Settore Istruzione e Rapporti con l'Università – Servizio rapporti con le famiglie, sistema educativo e di istruzione integrato; – Servizio Educativo e Scolastico 0-6 anni; – Ufficio appalti e acquisizioni di servizi; Settore Cultura, Sport e Politiche Giovanili – Servizio Sport e Politiche Giovanili; – Ufficio amministrativo e coordinamento iniziative;
via E
300 mq
SERVIZI - 40 postazioni fisse e condivise - zona relax e cucina - internet e stampa - servizio posta
-
Settore Risorse Umane e strumentali – Settore Risorse Umane e strumentali; – Ufficio Stipendi e previdenza; – Servizio amministrazione del personale e bilancio.
SMARTWORIKING
LAVORO E INNOVAZIONE
PERCENTUALE DI SMARTWORKER IN ITALIA 3,0 2013 5. VIALE MONTE KOSICA, 56
7. VIALE JACOPO BAROZZI, 172
Settore Politiche Sociali, Sanitarie e per l'integrazione – Centro Stranieri.
Settore Istruzione e Rapporti con l'Università – Ufficio Servizi autonomia scolastica.
5,0 2016 8,0 2017
BENEFICI DELLO SMARTWORKING
10
+15%
SMARTWORKING
40 ore
1 giorno a settimana per 1 anno
CO2 -135kg
TURISMO
11
PROMOZIONE E LAVORO
INCREMENTO DELLA PRESENZA TURISTICA IN EMILIA ROMAGNA PER PROVINCIE (2016) Modena +18,5 Bologna +13,3 Reggio Emilia +11,6
12 fonte: ModenaEconomica, Camera di Commercio di Modena da elaborazione indagine ISTAT sulle presenze turistiche
Corso di Laurea Magistrale in Architettura tesi di laurea in tecnologia dell'architettura sessione autunnale – aa 2017/2018
MODENA CITY HALL
progetto di riqualificazione della periferia Nord di Modena attraverso il trasferimento delle nuove sedi comunali e la creazione di un campus urbano di aggregazione
P
Settori di attività delle imprese
81,6 Modena 76,9 Italia 64,8 Modena 63,4 Italia
iscritte alla Camera di Commercio è superiore
dicembre 2016 e il dicembre 2017, è negativo. mprese di alcuni settori.
stica
(1,85%, 155)
gna (10,27%)
Imprese attive al 31.12.2017
Imprese attive al 31.12.2016
Saldo di imprese attive
Variazione percentuale
8.111 35 9.247 116 86 10.483 14.551 2.286 3.880 1.385 1.381 4.957 2.882 1.795 238 292 651 2.801 7 65.184
8.273 40 9.652 113 88 10.648 14.772 2.299 3.865 1.376 1.394 5.018 2.846 1.744 219 291 642 2.784 14 66.078
- 162 -5 - 405 3 -2 - 165 - 221 - 13 15 9 - 13 - 61 36 51 19 1 9 17 -7 - 894
-2 - 12,5 - 4,2 + 2,7 - 2,3 - 1,5 - 1,5 - 0,6 + 0,4 + 0,7 - 0,9 - 1,2 + 1,3 + 2,9 + 8,7 + 0,3 + 1,4 + 0,6 - 50,0 - 1,4
Agricoltura e pesca Estrazione di minerali da cave e miniere Attività manifatturiere Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata Fornitura di acqua, reti fognarie Costruzioni Commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli Trasporto e magazzinaggio Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione Servizi di informazione e comunicazione Attività finanziarie e assicurative Attività immobiliari Attività professionali, scientifiche e tecniche Noleggio e servizi di supporto alle imprese Istruzione Sanità e assistenza sociale Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e di divertimento Altre attività di servizi Imprese non classificate
PRINCIPALI SETTORI STARTUP
OBIETTIVO RIGENERARE L’obiettivo principale del progetto è quello di riqualificare l’area dell’ex-Mercato Bestiame, area industriale dismessa e in corso di trasformazione, attraverso: – la ricucitura del tessuto residenziale dei due quartieri della Sacca e di viale Gramsci, in modo da generare attrattività a livello di quartiere; – la creazione di un collegamento con il Centro Storico, per garantire attrattività a livello urbano a beneficio di tutta l’area Nord di Modena.
LABORATORI CONDIVISI a Modena
INCUBATORI DI STARTUP in Provincia di Modena
Italia (100%)
LEGENDA
19%) 10%)
prese (71%)
HUB MODENA Modena, R-Nord
KNOWBEL Spilamberto
TPM CUBE Mirandola
FAB LAB Modena, R-Nord
MAKEIT Modena Ovest
SETTORI digital ICT manifattura digitale creatività
SETTORI meccanica avanzata motoristica automazione industriale robotica meccatronica elettronica ICT
SETTORI biomed biotech nanotech
SETTORI digital ICT manifattura digitale creatività
SETTORI manifattura digitale creatività informatica elettronica ICT
quartieri residenziali comparti industriali attivi comparti industriali dismessi
per in Italia è se a disposizione
STRATEGIA
fonti: ModenaEconomica 2018 - Camera di Commercio di Modena, ISTAT 2017, Modena Smart Community - Comune di Modena
FUNZIONE “MOTORE” Il posizionamento di una funzione forte che sia in grado di creare un secondo centro città è vista come un’esigenza essenziale al fine di rigenerare l’area.
EDERA COWORKING
MODENA COWORKING
23 minuti da Stazione FS Emilia Ovest, zona Centro-Ovest
COWO studio Politecnica
30 minuti da Stazione FS via Giardini, zona Ovest
300 mq
DOT Drama Open Theatre
20 minuti da Stazione FS zona Sud
600 mq
Come si evince dalle esperienze passate, infatti, l’assenza di una funzione che funga da propulsore e attrattore di persone, ha causato una perdita di interesse tra gli investitori con conseguente blocco di ogni attività edile nell’area.
ACCESSIBILITÀ
25 minuti da Stazione FS zona Centro-Sud
160 mq
La strategia prevede di modificare i percorsi da e verso l’area di progetto al fine di garantire un più alto livello di accessibilità e visibilità, indispensabile per rendere fruibile un comparto in via di riqualificazione.
100 mq
I movimenti all’interno del lotto privilegiano la mobilità dolce a discapito dell’automobile che rimane confinata lungo il perimetro del lotto.
SERVIZI - postazioni fisse e condivise - zona relax e cucina - internet e stampa - organizzazione eventi/corsi - consulenza impresa - fotografia
SERVIZI - postazioni fisse e condivise - zona relax - internet e stampa - sale riunioni - servizio posta - car sharing
SERVIZI - postazioni fisse e condivise - zona relax e cucina - internet e stampa - sale riunioni
SERVIZI - 4 postazioni condivise - 1 ufficio singolo - zona relax - internet e stampa - sale teatrali
FASI OPERATIVE 0
Nella fase operativa zero si individuano le condizioni base, tra cui le operazioni e le possibili forme di finanziamento attuabili dalla Pubblica Amministrazione, per garantire la realizzazione del progetto “motore”.
1
La prima fase opertiva prevede la demolizione completa o parziale degli edifici fatiscenti all’interno dell’area e lungo il percorso di ricollegamento con il Centro Storico. Per alcuni di essi, nell’ambito del Progetto Periferie, è già prevista la demolizione da parte dell’Amministrazione Comunale.
2
La seconda fase prevede la creazione di un percorso ciclo-pedonale che colleghi il Centro Storico con l’area dell’ex-Mercato Bestiame, passando per l’ex Consorzio Agrario e la stazione ferroviaria.
3
La terza fase prevede la costruzione delle nuove sedi del Comune di Modena. Esse riuniranno molti degli uffici ora sparsi per la città, risolvendo il problema dei canoni d’affitto. Tale complesso conterrà vari servizi a livello urbano e sarà l’occasione per avvicinare cittadino e amministrazione.
4
La quarta ed ultima fase prevede il completamento dell’area ex-Mercato Bestiame al fine di creare un disegno unitario e completo di tutto il lotto: – verrà dato ampio respiro all’intorno del nuovo edificio con aree verdi; – sarà completato il disegno del parco lineare lungo il percorso; – verrà ampliata la quota di residenze andando a creare nuovi fronti urbani verso i due quartieri limitrofi che saranno finalmente connessi.
SMARTWORKING NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Presenza di iniziative strutturate 36,0 Grandi Aziende Private
FLESSIBILITÀ DI LUOGO
5,0 Pubblica Amministrazione Presenza di iniziative non strutturate 7,0 Grandi Aziende Private
TECNOLOGIA
40 ore
22
48
Pubblica Amministrazione
Grandi Aziende Private
56
88
Pubblica Amministrazione
Grandi Aziende Private
40 ore
4,0 Pubblica Amministrazione Introduzione prevista o possibile 44,0 Grandi Aziende Private 56,0 Pubblica Amministrazione Introduzione incerta o non prevista 13,0 Grandi Aziende Private
fonte: Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, 2018
35,0 Pubblica Amministrazione
SETTORI DEL TURISMO A MODENA
PRESENZA TURISTICA IN EMILIA ROMAGNA PER PROVINCIE (2016)
PERMANENZA TURISTICA A MODENA permanenza media/ 2,4 gg permanenza extra-alberghiero/ 3,5 gg
Ferrara (5,5%) Modena (5,7%) Parma (6,5%)
2 culturale e gastronomico
1 commerciale
3 Appennino Modenese
relatori prof. Roberto Di Giulio prof.ssa Laura Gabrielli
correlatori prof. Fausto Barbolini arch. Lorenzo Lipparini
laureandi Emanuele Marrone Luca Michelini
01
FASE 0
FASE 2
CONDIZIONI BASE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO
REALIZZAZIONE PERCO
SCHEMA URBANO PERCORSO CENT
A. l'area del "rotore" non è più integralmente di proprietà pubblica e le capacità di spesa del Comune sono limitate
CON MAPPATURA DELLE CRITICITÀ E SUGGESTIONI PRO schematizzazione del percorso tra Biblioteca Crocetta e Piazza Roma: – 1,9km, 25 minuti a piedi (oggi); – 1,2km, 15 minuti a piedi (progetto).
02 CRITICITA’ 2
? 2000
2018
area ex-Mercato Bestiame
03
via Fanti/ parcheggio stazione Nord, Casa della Salute
alienazione delle aree prima del Concorso
proprietà totalmente pubblica fino alla dismissione dell'area
proprietà pubblica società cooperative
2033
area "rotore" proprietà suddivisa tra:
progetto costruito proprietà mista, suddivisa tra:
come costruire le sedi comunali ed esserne proprietari?
Pubblica Amministrazione e imprenditori privati secondo
Pubblica Amministrazione (uffici) investitori privati (piano terra)
quali operazioni ipotizzare?
il disegno del Concorso
imprenditori privati
B. OPERAZIONI POSSIBILI per la relaizzazione del progetto "motore" e per avere una sede propria
€ SEDI COMUNE
prestito bancario con la Cassa Depositi e Prestiti
05
Società di Trasformazione Urbana costituita ai sensi dell'art. 120 del TUEL e della Legge Regionale 19/1998 fra il Comune di Modena e l'Azienda Casa Emilia-Romagna della Provincia di Modena
operazione finanziaria di Sale and lease back (o leasing)
AREE PUBBLICHE
cessione delle aree ad investitori privati per realizzare una quota di spazi commerciali in cambio della costruzione delle sedi
in particolare un'operazione di "leasing in costruendo"
VAREE 2.000.000 €
C. SOLUZIONE ADOTTATA, ipotesi di un'operazione mista che comprende: – operazione di "leasing in costruendo" – cessione delle aree e di altri immobili
VM UFFICI 20.000.000 €
alienazione di altri immobili di proprietà pubblica, tra cui le ex-sedi proprie degli uffici comunali – sede di via San Cataldo, 116 – sede di via Santi, 60 – altri immobili inseriti nel piano comunale di alienazione e valorizzazione immobiliare
(valori non comparabili)
€
06 l'amministrazione cede le aree e si affida a una o più società di leasing per la gestione del progetto
07
FASE 1
la realizzazione del progetto viene affidata tramite gara d'appalto ad un'impresa costruttrice
l'amministrazione occuperà tutti gli uffici pagando un affitto da locazione per un periodo di circa 15 anni
la/le società di leasing rimarranno proprietarie del piano terra, in cui verrà realizzata una quota commerciale
dopo un periodo di 15 anni (ipotesi) il Comune diviene proprietario delle sedi, pagandole ad un prezzo modesto
DEMOLIZIONE EDIFICI LUNGO IL PERCORSO 1. “ROTORE”
2. EX-MERCATO ORTOFRUTTICOLO
3. EX-EDIFICIO INDUSTRIALE
Intervento incompleto parte delle opere successive al Concorso di progettazione del 2002, verrà demolito per lasciare spazio al nuovo polo che comprenderà le sedi degli uffici comunali.
I capannoni e le tettoie che ospitavano il mercato verranno demoliti per ospitare una zona sportiva all’aperto, parte del futuro parco lineare, mentre l’edificio sul fronte di via del Mercato verrà recuperato e messo a servizio di quest’area.
La demolizione di questo edificio è già prevista dal Comune di Modena, e sarà funzionale alla creazione del percorso ciclopedonale che collegherà l’area di progetto con la stazione ferroviaria, quindi con il centro storico.
08
4. EDIFICIO DISMESSO DELLA STAZIONE
09
La demolizione di questo edificio sarà funzionale al prolungamento del sottopassaggio ciclo-pedonale che collegherà il centro storico con la stazione ferroviaria, quindi con l’area di progetto.
1
10 2
5. CENTRO STRANIERI
11
La demolizione di questo edificio sarà funzionale al passaggio del percorso ciclo-pedonale che collegherà il centro storico con la stazione ferroviaria, quindi con l’area di progetto. La funzione verrà trasferita nell’area di progetto.
3
4
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5
Corso di Laurea Magistrale in Architettura tesi di laurea in tecnologia dell'architettura sessione autunnale – aa 2017/2018
MODENA CITY HALL
progetto di riqualificazione della periferia Nord di Modena attraverso il trasferimento delle nuove sedi comunali e la creazione di un campus urbano di aggregazione
CRITICITA’ 3
Stazione Ferroviaria/ ex-scalo merci
ORSO CICLO-PEDONALE
TRO-AREA PROGETTO
OGETTUALI
CRITICITA’ 1
via Canaletto/ Biblioteca Crocetta, Scuole "G. Marconi"
e
CRITICITA’ 4
viale Monte Kosica/ ex-Manifattura Tabacchi, nuova porta d'accesso al Centro Storico
relatori prof. Roberto Di Giulio prof.ssa Laura Gabrielli
correlatori prof. Fausto Barbolini arch. Lorenzo Lipparini
laureandi Emanuele Marrone Luca Michelini
FASI 3-4 1
PLANIVOLUMETRICO
REALIZZAZZIONE DEL PROGETTO E COMPLETAMENTO DELL’AREA
al p arc o (Sa Ger cca osa )
01
SCALA 1:1500
1. SCHEMA INSEDIATIVO E PERCORSI DI CONNESSIONE
Si individua uno schema insediativo a fasce, come potenziamento del disegno esistente, sul quale vengono realizzati due percorsi ciclo-pedonali: – il primo diventa parte del percorso di riconnessione con il Centro; – il secondo, appoggiandosi agli spazi verdi esistenti, sarà l’unico collegamento diretto tra i quartieri della Sacca e di viale Gramsci.
(Cr al pa oc rco ett X a - XI via ap le rile Gr am sci )
02
fascia pubblica/servizi fascia residenziale
al Cent
ro
03
2. FUNZIONE “MOTORE”
2
Attorno al punto di intersezione dei due percorsi, individuato come nuovo polo dell’area Nord, si inserirà il progetto per le nuove sedi del Comune. Il progetto comprende: 3,5ha
1.500mq
verde fotovoltaico pubblico copertura
700 dipendenti
15.000mq lavoro
04
5.000mq pubblici coperti
1.200mq galleria coperta
3. PERCORSO INTERNO
3
Con il completamento del comparto residenziale sulle due fasce laterali dell’area verrà ultimato anche un percorso ciclo-pedonale “ad anello” che potrà essere utilizzato come elemento interno di connessione. percorso tra le residenze
schema tipologico a corte aperta
06
4. INTERSEZIONI TRA I PERCORSI
4
I punti notevoli di intersezione tra i vari percorsi pubblici e residenziale ospiteranno servizi per il potenziamento dei sistemi di connessione: parco lineare che nell’interfaccia con via Canaletto permetterà il collegamento con il servizio di trasporto pubblico sistema di verde pubblico (creazione di un corridoio verde tra i quartieri della Sacca e di via Gramsci) grande parcheggio verde a servizio dell’edificio del Comune – 370 posti auto – 14 posti auto disabili – 10 posti auto eletriche
07
5. ACCESSIBILITA’ CARRABILE
5
via Fo
rghier
Volendo prediligere l’accessibilità dolce, il traffico veicolare di attraversamento verrà confinato sui bordi dell’area: – un sistema “a pettine” permette l’accesso alle residenze e al parcheggio interrato per i dipendenti del Comune; – l’asse di via Forghieri permette l’accesso al parcheggio verde.
Fin zi via
08
i
viabilità di attraversamento
rampe di accesso all’interrato
via
de lM
erc a
to
viabilità interna
via Ca
nalett
09
o
CITY CAMPUS MODENA NORD area di intervento
10
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MODENA CITY HALL
progetto di riqualificazione della periferia Nord di Modena attraverso il trasferimento delle nuove sedi comunali e la creazione di un campus urbano di aggregazione
LEGENDA confine dell’area di intervento
PROGRAMMA FUNZIONALE 01. 02. 03. 04.
Modena City Hall (funzione “motore”) edifici residenziali di progetto edifici residenziali esistenti complesso scolastico “G. Marconi”
relatori prof. Roberto Di Giulio prof.ssa Laura Gabrielli
05. 06. 07. 08.
Pala Madiba Biblioteca “Crocetta” e altri servizi culturali fermata mezzi pubblici banca (esistente)
correlatori prof. Fausto Barbolini arch. Lorenzo Lipparini
09. 10. 11. 12.
complesso sportivo parco lineare parcheggio pubblico verde centro diurno disabili
laureandi Emanuele Marrone Luca Michelini
01
03 NE MU I CO UNE
ICI
4 UFFICI COMUNE UBBL P 3 UFFICI COMUNE 2 UFFICI COMRVIZI 1 UFFIC ZI ⁄ SE O IO 0 NEG HEGG -1 PARC
04
SP SP AZIO
UFFIC UFFICI COMU UFFICI COMUNNE 9 UFFICI COMUNE 8 UFFICI COMUNE 7 UFFICI COMUNE 6 UFFICI COMUNE 5 UFFICI COMUNE 4 I CO E 3 MEN COWOMUNE 2 SA ⁄A UDIT RKING 1 ORIU M0
SP AZ I SP O DI SP AZIO LAV AZ D OR IO I S O DI ER RE VIZ L A IO ZIO NE
02
2. OR
1. ORGANIZZAZIONE DELLE FUNZIONI Il mix delle funzioni genera un rapporto nuovo di vicinanza tra cittadino e amministrazione
05
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MODENA CITY HALL
progetto di riqualificazione della periferia Nord di Modena attraverso il trasferimento delle nuove sedi comunali e la creazione di un campus urbano di aggregazione
Per garantire l’ind schema a fasce
DI SP L A AZ VO IO SE RO RV IZI O
TETTO VERDE
COPERTURA VETRATA CON SCHERMATURA FOTOVOLTAICA
PA O
ZI DI SP O DI RELA AZ SER ZI IO VI ON DI ZIO E LA VO RO
SE RV IZ DI SP IO L A AZ VO IO RO
S. DI DI REL SPALAZIVORO AZION O E
RICAMBIO NATURALE DELL’ARIA IN GALLERIA
FRANGISOLE VERTICALI A EST-OVEST
RGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI
dipendenza degli spazi di lavoro si propone uno e in cui gli spazi di servizio fungono da filtro
3. STRATEGIE AMBIENTALI
Sistemi attivi e passivi integrati per garantire ottime prestazioni ambientali dell’edificio
relatori prof. Roberto Di Giulio prof.ssa Laura Gabrielli
correlatori prof. Fausto Barbolini arch. Lorenzo Lipparini
laureandi Emanuele Marrone Luca Michelini
01
PROGRAMMA FUNZIONALE 01. 02. 03. 04. 05.
galleria centrale/spazio pubblico caffetteria bike sharing vendita al dettaglio/take away vendita al dettaglio/laboratorio creativo
ACCESSIBILITÀ CARRABILE 06. 07. 08. 09. 10.
negozio con laboratorio gelateria con laboratorio di produzione servizi igienici pubblici scala antincendio locale tecnico
11. 11a. 11b. 11c. 11d.
mensa/ristorazione sala consumazioni, 135+36 posti cucina caffetteria locali di servizio
12. 12a. 12b. 12c.
auditorium/sala conferenze sala principale, 224 posti sala espositiva spazio d’incontro
13. 14. 15. 16.
hall d’ingresso con reception servizi igienici pubblici scala antincendio locale tecnico
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MODENA CITY HALL
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17. rampa di accesso parcheggio interrato – 180 posti auto per dipendenti 18. parcheggio pubblico, 370 posti – 14 posti disabili – 10 posti ricarica elettrica
PIANTA DEL PIANO TERRA SCALA 1:250
relatori prof. Roberto Di Giulio prof.ssa Laura Gabrielli
correlatori prof. Fausto Barbolini arch. Lorenzo Lipparini
laureandi Emanuele Marrone Luca Michelini
01
SPACCATO ASSONOMETRICO SEZIONE LONGITUDINALE A-A’
02
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PROSPETTO SUD PRINCIPALE SCALA 1:200
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MODENA CITY HALL
progetto di riqualificazione della periferia Nord di Modena attraverso il trasferimento delle nuove sedi comunali e la creazione di un campus urbano di aggregazione
VISTA ESTERNA DALLâ&#x20AC;&#x2122;ALTO
VISTA DELLA CORTE ESTERNA
PROSPETTO SUD CORTE SCALA 1:200
relatori prof. Roberto Di Giulio prof.ssa Laura Gabrielli
correlatori prof. Fausto Barbolini arch. Lorenzo Lipparini
laureandi Emanuele Marrone Luca Michelini
01
PIANTA PRIMO PIANO SCALA 1:250
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PROSPETTO EST SCALA 1:250
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Corso di Laurea Magistrale in Architettura tesi di laurea in tecnologia dell'architettura sessione autunnale â&#x20AC;&#x201C; aa 2017/2018
MODENA CITY HALL
progetto di riqualificazione della periferia Nord di Modena attraverso il trasferimento delle nuove sedi comunali e la creazione di un campus urbano di aggregazione
UFFICI PUBBLICI 01. 02. 03. 04. 05. 06. 07. 08. 09.
SPACCATO ASSONOMETRICO
PIANTA DEL PRIMO PIANO
galleria centrale/spazio pubblico reception sala d’attesa uffici pubblici/front office ufficio open-space spazio di socializzazione/relax servizi igienici scala antincendio locale tecnico
COWORKING 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16.
hall d’ingresso con reception sala riunioni sala corsi spazio di lavoro/open-space servizi igienici scala antincendio locale tecnico
ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI spazio pubblico aree di lavoro (uffici comunali) aree di relazione (uffici comunali)
VISTA DELLA GALLERIA CENTRALE
relatori prof. Roberto Di Giulio prof.ssa Laura Gabrielli
correlatori prof. Fausto Barbolini arch. Lorenzo Lipparini
laureandi Emanuele Marrone Luca Michelini
01
PIANTA SECONDO PIANO SCALA 1:250
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06
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SPAZI SMARTWORKING SCHEMI ASSONOMETRICI
08 SEZIONE LONGITUDINALE B-B’ SCALA 1:250
A
C
09 B
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MODENA CITY HALL
progetto di riqualificazione della periferia Nord di Modena attraverso il trasferimento delle nuove sedi comunali e la creazione di un campus urbano di aggregazione
D
PIANO TIPO
URBAN CENTER
01. 02. 03. 04. 05. 06.
07. sala espositiva 08. sala incontri/presentazioni 09. sala workshop/laboratorio
galleria centrale/spazio pubblico uffici dirigenti spazi di lavoro/open-space servizi igienici scala antincendio locale tecnico
SPACCATO ASSONOMETRICO
PIANTA DEL SECONDO PIANO
SMARTWORKING A. B. C. D. E. F. G. H.
lavoro flessibile/ openspace lavoro informale/ scrivania riunione formale/ sala esterna presentazione/ sala interna concentrazione/ phone-box incontro occasionale/ stampa/fotocopie relax/ divanetti socializzazione/ cucina
ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI spazio pubblico (urban center) aree di lavoro (uffici comunali) aree di relazione (uffici comunali)
VISTA DELLA SALA RIUNIONI
E H
F
G
VISTA DELLO SPAZIO DI LAVORO
relatori prof. Roberto Di Giulio prof.ssa Laura Gabrielli
correlatori prof. Fausto Barbolini arch. Lorenzo Lipparini
laureandi Emanuele Marrone Luca Michelini
01
SEZIONE TECNOLOGICA PROSPETTICA
DETTAGLIO ASSONOMETRICO A
SCALA 1:50
STRATIGRAFIA DELLA FACCIATA VENTILATA PRINCIPALE OPACA (prospetto Sud E SISTEMA AD AGGANCIO INVISIBILE staffa a T e tassello di ancoraggio
profilo montante a T, sottostruttura
02
profilo corrente, sottostruttura
graffa e tassello per ancoraggio lastre
03 profilo corrente, sottostruttura
04
rivestimento con lastre in gres porcellanato ad aggancio invisibile tipo Mirage, dim120x240cm
DETTAGLIO ASSONOMETRICO B
SISTEMA DI FRANGISOLE CON PALE VERTICALI ORIENTABILI A COMANDO AUTO asta di collegamento per il movimento simultaneo delle pale
05
mensola a C 40 in acciaio press
telaio a C 35x60 in alluminio estruso rinforzo interno della pala in alluminio estruso
06 lamiera di copertura in alluminio
07
finitura ad intonaco su rasatura con rete in fibra di vetro
pale verticali orientabili in alluminio pressopiegato, dim 40x6cm
08
CARATTERISTICHE DEI PRINCIPALI MATERIALI
DOTATI DI CERTIFICAZIONI INTERNAZIONALI CHE NE ATTESTANO IL BASSO IMP PAVIM. ESTERNA
PAVIM. INTERNA
KM
KM
C.2
09
CONTROSOFFITTO
C.9 B.20
A B
DETTAGLIO TECNOLOGICO C LEGENDA
CO2
10
LEGENDA DELLE STRATIGRAFIE
CON RIFERIMENTI ALLA SEZIONE E AI DETTAGLI CHIUSURE ORIZZONTALI CO1 CO2 CO3 CO4
vedi dettagli tecnologici vedi dettagli tecnologici vedi dettagli tecnologici – pavimento industriale con rete elettrosaldata e finitura multistrato con spolvero di quarzo – sp 200mm – guaina impermeabile – magrone livellante – sp 80mm – ghiaia
infisso in alluminio a taglio termico e doppio vetro 5-15-6, porzione a t pavimentazione fotocatalitica ad effetto pietra per esterni dim 50x50 sabbia stabilizzante – sp 30mm telo impermeabile massetto in sabbia e cemento pendenziato del 2% - spMAX 85mm sabbia – sp 120mm massetto in cls alleggerito – sp 80mm elemento isolante in purenite, dim 10x17cm pavimento in lastre di gres porcellanato tipo Highstone pearl Ceramica strato impiantistico per riscaldamento a pavimento – sp 40mm strato impiantistico in cls alleggerito – 140mm isolante termico XPS in doppio strato, λ = 0,035 W/mK, densità 35 kg/m solaio alveolare prefabbricato in cls armato – sp 420mm proiezione trave in cls armato – sp 500mm intercapedine per impianti – 300mm pendino con molla a sostegno del controsoffitto controsoffitto in grigliato di alluminio maglia 10x10cm - sp 40mm sistema di raccolta acque piovane con caditoie a fessura in acciaio zinc canale orizzontale di raccolta delle acque piovane in cls, dim libera 120 muratura in cls armato – dim 300mm grigliato di acciaio elettrosaldato zincato a caldo, maglia 25x50mm – s
TABELLA DELLE CHIUSURE
TRASMITTANZE, MASSE SUPERFICIALI E SFASAMENTI
CHIUSURE VERTICALI
12
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21.
CV1 vedi dettagli tecnologici CV2 – muro controterra in cls armato – sp 400mm – guaina impermeabile CV3 facciata principale, vedi dettaglio assonometrico A
cod.
elemento
CO1
solaio copertura verde (dettaglio tecnologico A)
CO2
solaio piano terra (dettaglio tecnologico C)
PARTIZIONI ORIZZONTALI
CV1
parete esterna facciata laterale (dettaglio tecnologico B)
PO1 vedi dettagli tecnologici
CV4
parete esterna facciata principale (dettaglio assonometrico A)
Corso di Laurea Magistrale in Architettura tesi di laurea in tecnologia dell'architettura sessione autunnale – aa 2017/2018
MODENA CITY HALL
progetto di riqualificazione della periferia Nord di Modena attraverso il trasferimento delle nuove sedi comunali e la creazione di un campus urbano di aggregazione
DETTAGLIO TECNOLOGICO A
DETTAGLIO TECNOLOGICO A
d)
SCALA 1:15
LEGENDA
1. lama in acciaio di contenimento del terriccio – h 200mm
telo impermeabile e di tenuta all’aria
CO1
tamponamento in blocchi di cls aerato
intercapedine per impianti pannello rigido in canapa e finitura ad intonaco
2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12.
strato di terriccio per tetto verde estensivo – sp 200mm telo filtrante in tessuto non tessuto strato drenante in ghiaia – spMAX 160mm telo impermeabile massetto in cls alleggerito pendenziato del 2% – spMAX 160mm isolante termico XPS in doppio strato, λ = 0,035 W/mK, densità 35 kg/m³ – sp 100+100mm solaio collaborante in lamiera grecata (i = 150mm) con rete elettrosaldata – sp 55+55mm trave IPE 300 – orditura principale intercapedine per impianti – sp 200mm pendino con molla a sostegno del controsoffitto, ancoraggio all’ala della trave tramite clip controsoffitto acustico in lastre smontabili con griglia nascosta tipo Ecophon Focus composto per l’80% da lana di vetro riciclato, dim 120x120cm – sp 20mm
13. 14. 15. 16. 17. 18.
scossalina di protezione in zinco-titanio – sp 1mm pannello di irrigidimento tipo Aquapanel – sp 12,5mm isolante termico XPS sagomato, λ = 0,035 W/mK, densità 35 kg/m³ – spMAX 120mm finitura ad intonaco su rasatura con rete in fibra di vetro – sp 15mm isolante termico XPS, λ = 0,035 W/mK, densità 35 kg/m³ – sp 120mm tamponamento in blocchi di cls aerato maschiato tipo GASBETON evolution dim 30x60x25cm, λ = 0,11 W/mK, densità 480 kg/m³ – sp 300mm isolante termico XPS in doppio strato sagomato, λ = 0,035 W/mK, densità 35 kg/m³ – spMAX 80+60mm canale orizzontale di raccolta delle acque piovane in lamiera di zinco-titanio, dim 150x75mm isolante termico per cappotto in pannelli rigidi a doppia densità in lana di roccia con freno al vapore su lato interno tipo Rockwool Frontrock Max Plus, λ = 0,035 W/mK – sp 120mm sottostruttura composta da profili a C 40x60 in acciaio per fissaggio pannelli e frangisole pannello di irrigidimento tipo Aquapanel – sp 20mm imbotte sagomato in lamiera di zinco-titanio – sp 1mm telaio a C 35x60 in alluminio estruso per fissaggio sistema di frangisole sistema di frangisole costituito da pale verticali in alluminio pressopiegato, dim 40x6cm, orientabili a comando automatico (con centralina elettronica) elemento isolante in purenite, dim 8x12cm falso telaio in legno infisso in alluminio a taglio termico e doppio vetro 5-15-6, porzione a telaio fisso tenda interna a rullo manuale, con piastra di ancoraggio a parete dim 8x10,5cm trave IPE 300 con tamponamento in lana di roccia a bassa densità sp 60mm – orditura secondaria
19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26.
telo impermeabile e di tenuta all’aria staffa a T e tassello di ancoraggio
27. 28. 29. 30. 31.
isolante termico in lana di roccia
DETTAGLIO TECNOLOGICO B
DETTAGLIO TECNOLOGICO B LEGENDA
OMATICO
0x60 sopiegato
1. 2. 3. 4. 5.
isolante termico per cappotto in lana di roccia
intercapedine per impianti
CV1
tamponamento in blocchi di cls aerato
pannello rigido in canapa e finitura ad intonaco solaio collaborante IPE 300 ord. principale
IPE 300 ord. secondaria
isolante termico in lana di roccia pannello di irrigidimento con sottostruttura in acciaio imbotte sagomato in lamiera di zinco-titanio
PO1
falso telaio elemento isolante in purenite
SCALA 1:15
infisso in alluminio a taglio termico e doppio vetro 5-15-6, porzione con apertura a singola anta imbotte sagomato in lamiera di zinco-titanio – sp 1mm pannello di irrigidimento tipo Aquapanel – sp 12,5mm isolante termico XPS sagomato, λ = 0,035 W/mK, densità 35 kg/m³ – spMAX 120mm elemento isolante in purenite, dim 8x12cm
6. finitura ad intonaco su rasatura con rete in fibra di vetro – sp 15mm 7. isolante termico per cappotto in pannelli rigidi a doppia densità in lana di roccia con freno al vapore su lato interno tipo Rockwool Frontrock Max Plus, λ = 0,035 W/mK – sp 120mm 8. tamponamento in blocchi di cls aerato maschiato tipo GASBETON evolution dim 30x60x25cm, λ = 0,11 W/mK, densità 480 kg/m³ – sp 300mm 9. intercapedine per impianti – sp 50mm 10. pannelli rigidi tipo CANAPAlithos Argilla CMF greentech su struttura metallica con rivestimento ad intonaco, λ = 0,129 W/mK, densità 700 kg/m³ – sp 14mm 11. mensola a C 40x60 in acciaio pressopiegato, fissaggio al solaio collaborante con tassello chimico 12. telaio a C 35x60 in alluminio estruso per fissaggio sistema di frangisole 13. lamiera di copertura in alluminio 14. sistema di frangisole costituito da pale verticali in alluminio pressopiegato, dim 40x6cm, orientabili a comando automatico (con centralina elettronica) 15. pannello di irrigidimento tipo Aquapanel con sottostruttura in acciaio – sp 20mm 16. elemento isolante in purenite, dim 8x12cm 17. falso telaio in legno 18. infisso in alluminio a taglio termico e doppio vetro 5-15-6, porzione a telaio fisso 19. tenda interna a rullo manuale, con piastra di ancoraggio a parete dim 8x10,5cm 20. pavimento in lastre di gres porcellanato tipo Highstone pearl Ceramica Sant’Agostino – sp 10+5mm 21. sistema di pavimento radiante soprelevato accessibile tipo DIffuse Nesite, corpo radiante in pannelli sandwich composti da isolante XPS, lamina in alluminio per diffusione del calore e tubi multistrato diam 16mm – sp 40mm 22. sistema di pavimento radiante soprelevato accessibile tipo DIffuse Nesite, struttura regolabile in altezza in colonnine a doppia testa e sottostruttura in alluminio – 140mm 23. solaio collaborante in lamiera grecata (i = 150mm) con rete elettrosaldata – sp 55+55mm 24. trave IPE 300 – orditura principale 25. intercapedine per impianti – sp 200mm 26. pendino con molla a sostegno del controsoffitto, ancoraggio all’ala della trave tramite clip 27. controsoffitto acustico in lastre smontabili con griglia nascosta tipo Ecophon Focus composto per l’80% da lana di vetro riciclato, dim 120x120cm – sp 20mm 28. trave IPE 300 – orditura secondaria LEGENDA
PATTO AMBIENTALE
O
FINITURA INTERNA
FINITURA ESTERNA
ISOLANTE NATURALE
KM
KM KM
A.12 B.27
TAMPONAMENTO
B.10
B.7 A.21
facciata principale
B.8 A.18
materiale riciclabile
materiale km0 (r < 100km)
prodotto con materiali riciclati
riduce sostanze inquinanti
prodotto con materiali naturali
prodotto con fonti rinnovabili
KM
DETTAGLIO TECNOLOGICO C SCALA 1:15
telaio fisso e 50x10 – sp 60mm
a Sant’Agostino – sp 10+5mm
m³ – sp 100+100mm
cato – sp 17,5mm 0x120mm
sp 30mm
spessore
trasmittanza
massa superficiale
sfasamento
124cm
0.136 W/m2K
540 Kg/m2
16h
165,5cm
0.142 W/m2K
450 Kg/m2
14h
50cm
0.150 W/m2K
154 Kg/m2
11h
57cm
0.149 W/m2K
200 Kg/m2
12h relatori prof. Roberto Di Giulio prof.ssa Laura Gabrielli
correlatori prof. Fausto Barbolini arch. Lorenzo Lipparini
laureandi Emanuele Marrone Luca Michelini
01
DETTAGLIO TECNOLOGICO D
DETTAGLIO ASSONOMETRICO C
SCALA 1:15
COPERTURA VETRATA DELLA GALLERIA E SISTEMA DI FRANGISOLE CON FOTOVOLTAICO INTEGRATO doppia lamina di acciaio per ancoraggio pannelli
staffa in acciaio per ancoraggio alla struttura
pannello fotovoltaico orientabile trasparente in silicio policristallino, dim 100x26cm
02
03 staffa in acciaio per ancoraggio alla struttura
04
trave IPE 180, orditura secondaria
DETTAGLIO TECNOLOGICO D LEGENDA
05
1. pannello fotovoltaico orientabile a comando automatico costituito da 18 celle in silicio policristallino tra due lastre di vetro, dim 100x26cm – sp 10mm 2. doppia lamina di acciaio per ancoraggio sistema frangisole – sp 6+6mm 3. staffa in acciaio per ancoraggio alla struttura – sp 6mm 4. sistema di copertura vetrata composto da infisso in alluminio a taglio termico, giunzioni in silicone strutturale e doppio vetro 8-12-6 tipo Poliedra Metra, porzione a telaio fisso 5. profilo tubolare in acciaio 60x60, struttura primaria copertura, con ali per ancoraggio all’orditura secondaria
6. 7. 8. 9.
profilo tubolare in acciaio 40x40 – struttura secondaria copertura staffa in acciaio per ancoraggio alla struttura – sp 8mm trave IPE 180 – orditura secondaria trave reticolare con correnti, montanti e diagonali composti da doppio profilo a C 75x38x8 e piastre di giunzione
DETTAGLIO TECNOLOGICO E
piastra di giunzione corrente inferiore della reticolare composto da doppio profilo a C 75x38x8
DETTAGLIO ASSONOMETRICO D
SCALA 1:15
FACCIATA PRINCIPALE VETRATA
pale orizzontali orientabili in alluminio pressopiegato, dim 30x4cm
06
vetrata in doppio vetro 8-12-6, porzione fissa
tirante interno in acciaio per pareti vetrate
07
traverso in alluminio
08
staffa in acciaio per ancoraggio sistema frangisole
09
tirante esterno in acciaio per pareti vetrate
DETTAGLIO TECNOLOGICO E LEGENDA
10
1. pavimento in lastre di gres porcellanato tipo Highstone pearl Ceramica Sant’Agostino – sp 10+5mm 2. sistema di pavimento radiante soprelevato accessibile tipo DIffuse Nesite, corpo radiante in pannelli sandwich composti da isolante in XPS, lamina in alluminio per diffusione del calore e tubi multistrato diam 16mm – sp 40mm 3. sistema di pavimento radiante soprelevato accessibile tipo DIffuse Nesite, struttura regolabile in altezza in colonnine a doppia testa e sottostruttura in alluminio – 140mm 4. solaio collaborante in lamiera grecata (i = 150mm) con rete elettrosaldata – sp 55+55mm 5. trave IPE 300 – orditura principale 6. intercapedine per impianti – sp 200mm 7. pendino con molla a sostegno del controsoffitto, ancoraggio all’ala della trave tramite clip
8. controsoffitto acustico in lastre smontabili con griglia nascosta tipo Ecophon Focus composto per l’80% dal lana di vetro riciclato, dim 120x120cm – sp 20mm 9. parapetto di sicurezza composto da montante verticale in acciaio fissato al profilo a C 300x100, corrimano in legno chiaro e correnti in cavi di acciaio inox diam 6mm 10. profilo a C 300x100 11. trave IPE 300 – orditura secondaria 12. elemento isolante in purenite, dim 11,5x17cm 13. elemento isolante in purenite, dim 6x7cm 14. pannello rigido tipo CANAPAlithos Argilla CMF greentech con rivestimento ad intonaco – sp 14mm 15. infisso in alluminio a taglio termico e doppio vetro 5-15-6, porzione a telaio fisso
DOMANDA ENERGETICA EDIFICIO
PRODUZIONE ENERGETICA
CALCOLO DEL FABBISOGNO ENERGETICO TOTALE DEL SINGOLO EDIFICIO A GALLERIA
11
PER L’EDIFICIO A GALLERIA CON FOTOVOLTAICO INTEGRATO ED EXTRA
FABBISOGNO INVERNALE (riscaldamento) CONSUMO EDIFICIO PASSIVO
SUPERFICIE
ENERGIA TERMICA TOT
ENERGIA TERMICA TOT
18 kW • h/mq • a • 11.200 mq = 201.600 kW • hTERMICI/a
COP
201.600 kW • hTERMICI/a • 3,8 =
53.053 kW • hELETTRICI/anno
FABBISOGNO TOTALE (esclusa illuminazione e forza motrice)
FABBISOGNO ESTIVO (raffrescamento e deumidificazione) CONSUMO EDIFICIO PASSIVO
SUPERFICIE
ENERGIA TERMICA TOT
ENERGIA TERMICA TOT
25 kW h/mq a • 11.200 mq = 280.000 kW hTERMICI/a •
•
COP
280.000 kW hTERMICI/a • 3,8 =
•
•
73.684 kW • hELETTRICI/anno
FABBISOGNO ACS (acqua calda sanitaria) CONSUMO ACQUA GIORNALIERO
SUPERFICIE
GIORNI
CAPACITÀ TERMICA ACQUA
dT
COP
0,2 mc/g • mq • 11.200 mq • 300 gg • 0,00116 kW • h/mc • K • 35 K • 3 =
9.094 kWhELETTRICI/anno
FABBISOGNO ILLUMINAZIONE E FORZA MOTRICE POTENZA EL
SUPERFICIE
ORE
0,008 kW/mq • 11.200 mq • 2080 h =
186.368 kW • hELETTRICI/anno Corso di Laurea Magistrale in Architettura tesi di laurea in tecnologia dell'architettura sessione autunnale – aa 2017/2018
135.831 kW • hELETTRICI/anno FABBISOGNO TOTALE
322.199 kW • hELETTRICI/anno MODENA CITY HALL
A) 1.450mq di pannelli trasparenti in silicio policristallino GUADAGNO ENERGETICO (fotovoltaico integrato) POTENZA AL MQ
SUPERFICIE COPERTURA
POTENZA TOT
0,1 kWp/mq • 1.450 mq = 145 kWp
POTENZA TOT
ORE LUCE
145 kWp • 1100 h =
50%
100%
DEL FABBISOGNO TOTALE DELL’EDIFICIO
DEL FABBISOGNO INVERNALE, ESTIVO E DI ACS
159.500 kW • hELETTRICI/anno +
+
B) aggiunta di una doppia serie di pannelli in silicio monocristallino sulle coperture verdi (710mq) GUADAGNO ENERGETICO (fotovoltaico integrato + extra) 100% + 159.500 kW • hELETTRICI/anno + ( 0,24 kWp/mq • 710 mq • 1100 h = 187.440 kW • hELETTRICI/anno ) =
346.940 kW • hELETTRICI/anno
progetto di riqualificazione della periferia Nord di Modena attraverso il trasferimento delle nuove sedi comunali e la creazione di un campus urbano di aggregazione
DEL FABBISOGNO TOTALE DELL’EDIFICIO
SURPLUS 24.741 kW • hELETTRICI/anno
SEZIONE TECNOLOGICA PROSPETTICA SCALA 1:50
doppio vetro 8-12-6 con giunzioni in silicone strutturale
doppio infisso in alluminio a taglio termico per coperture tipo Poliedra Metra
profilo tubolare in acciaio 60x60 con ali per ancoraggio alla struttura
corrente superiore della reticolare composto da doppio profilo a C 75x38x8 montante della reticolare composto da doppio profilo a C 75x38x8 diagonale della reticolare composto da doppio profilo a C 75x38x8
doppia lamina di acciaio per ancoraggio pale
montante strutturale in alluminio
vetrata in doppio vetro 8-12-6, porzione fissa non ombreggiata
A) pannelli trasparenti orientabili in silicio policristallino – dimensioni 100x26cm, 18 celle – potenza 100 Wp/mq
o
B) pannelli iper-performanti in silicio monocristallino – disposti in una doppia serie di 5 fasce parallele lungo le coperture verdi dell’edificio a galleria (5x72m) – dimensioni 150x100cm – potenza 360 Wp/pannello
o relatori prof. Roberto Di Giulio prof.ssa Laura Gabrielli
correlatori prof. Fausto Barbolini arch. Lorenzo Lipparini
laureandi Emanuele Marrone Luca Michelini
RINGRAZIAMENTI
“ Sono le scelte che facciamo, Harry, che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità ” Ci piace l’idea di utilizzare questa frase tratta dal libro “Harry Potter e la camera dei segreti”, parte della serie simbolo della nostra generazione, per ringraziare tutti coloro che ci hanno fornito i mezzi e il coraggio di fare delle scelte, grandi o piccole che siano, significative per la nostra crescita ed il nostro futuro. Grazie alla prof.ssa Laura Gabrielli per averci accompagnato con costanza e professionalità in questo cammino, e per averci seguito con attenzione fino all’ultimo. Grazie al prof. Roberto Di Giulio per averci consigliato anche nel dettaglio lasciandoci allo stesso tempo molta autonomia nelle scelte. Grazie al prof. Fausto Barbolini e all’arch. Lorenzo Lipparini per averci indirizzato sulle vie tortuose della storia e del presente dell’area di progetto. Grazie all’ing. Marcello Capucci e al Comune di Modena, in particolare a Maria Sergio e Catia Rizzo per la disponibilità dimostrata nel fornirci informazioni e materiali. Un grazie speciale alla nostre famiglie, in particolare a Carmine, Ferdinando, Rita, Angela, Mattia e Sara. Grazie per averci sostenuti, nutriti (nessun piatto regge il confronto con gli gnocchi di zucca di Carmine), spronati, ma soprattutto grazie per averci dato l’opportunità di intraprendere questi studi. Grazie per averci dato la possibilità di vivere a Ferrara come fuori sede e per averci permesso di fare esperienze di studio all’estero (o quasi, mannaggia li turchi). Questo lavoro è dedicato soprattutto a voi e ai continui sacrifici che avete fatto per farci stare bene. 199
Grazie agli amici di una vita e agli scout di una vita. Grazie agli amici del gruppo di meditazione della SRF. Grazie ai nostri compagni di corso che da 5 anni condividono con noi revisioni, esami, ritmi di vita insostenibili, avventure, viaggi e belle serate in compagnia. Grazie ai coinquilini di Ferrara e di Malta, alle amicizie nuove e a quelle consolidate. Grazie a tutti voi per aver donato leggerezza a questo ultimo periodo, per aver condiviso insieme a noi momenti belli e preziosi. Grazie a Peppe, Annamaria e Sonia per averci accolto a braccia aperte nel loro studio, che è un po’ la loro seconda casa, e per averci accompagnato nei nostri primi passi di vita professionale. Grazie alla prof.ssa Silvia Brunoro, all’arch. Federico Arieti, al prof. Gianpaolo Guerzoni e a Claudia Zambianchi di Soiel International. Un grazie ed un augurio speciale per il futuro a chi festeggia insieme a noi questo traguardo e a chi lo raggiungerà a breve. Grazie a noi perchè ogni progetto è più bello se condiviso.
200