Il Lucano Magazine Numero ottobre 2013

Page 1

Poste Italiane Spa Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n째 46) art. 1 comma 1, DCB PZ

copertina:copertina.qxd 07/10/2013 10:33 Pagina 1


gabbia pubb doppia:gabbia pubb doppia.qxd 04/03/2013 18:36 Pagina 1


gabbia pubb doppia:gabbia pubb doppia.qxd 04/03/2013 18:37 Pagina 2


gabbia pubb doppia:gabbia pubb doppia.qxd 10/07/2013 17:27 Pagina 1


gabbia pubb doppia:gabbia pubb doppia.qxd 10/07/2013 17:27 Pagina 2


sommario:sommario.qxd 04/10/2013 12:16 Pagina 1

6

S O M M A R I O

21

Kermesse culturale dal tema violenza sulle donne

V I G N E T TA N D O

9

Elezioni Regionali - Il cielo sopra via Anzio

R E P O R TA G E

21 24 28 30 32

Violenza sulle donne: basta! Storie d’impegno per le donne Per una nuova cultura femminile Tempi nuovi per le regionali Matera, Il consigliere Pedicini parla dei rifiuti in città 34 Liscia, gassata e Viggianello... 36 La Borsa del Turismo Rurale

36

E P I S T E M E

38 Autostima autentica

Emozioni e suggestioni lucane alla Borsa del Turismo Rurale

E U R E K A

54 Nuove frontiere si aprono per la speologia in Basilicata

40 Matera: Una passeggiata multimediale con la tecnica del Qr Code 44 L’itinerario di Federico II 46 Sposarsi non è uno spreco! 48 Petruccelli Orazio 52 Melfi: intervista all’assessore alla Cultura Maria Pina Palmieri 54 Nuovi speleologi di Marsico Nuovo e dintorni 56 Montemurro, nasce la scuola dei graffiti 58 Il tributo di Venosa a Carlo Gesualdo, a 400 anni dalla sua scomparsa M U S I C A N D O

60 Festival di Potenza. Il punto con il direttore artistico Mario Bellitti B L O G O S F E R A

58 Blogosfera

71

Due ruote mettono in moto Pietragalla

T R A L E R I G H E

64 Appunti per la ricerca di una direzione 65 Inedito Galloitalico D O L C E

E

S A L ATO

66 Giallo come l’autunno L O O K A N I A

66 Racconto di Lucania - Prima Parte

i lucanomagazine


gabbia pubb ok:gabbia pubb ok.qxd

14/07/2008

17.42

Pagina 1


gabbia doppiaok2:Copia di gabbia doppiaok.qxd 03/10/2013 17:57 Pagina 1

8

E D I T O R I A L E

E’ TOTO-VOTO REGIONALI Antonello LOMBARI

ll'ombra dei cipressi e dentro l'urne. Bieche reminiscenze foscoliane affiorano alla vigilia di una scadenza elettorale importante per i destini della Basilicata. Il 17 e 18 novembre prossimi si voterà per eleggere il nuovo Consiglio regionale e il governatore lucano. E' già da un bel po' di tempo che il peso di questa consultazione incombe sulle coscienze civiche della gente di Basilicata. I recenti scandali emersi con "rimborsopoli" hanno allontanato ulteriormente il cittadino comune dal Palazzo. In questi mesi di riflessione è emersa un'esigenza diffusa di rinnovamento. Il cambiamento, a giudicare da ciò che si è sentito nel corso della campagna elettorale, è al centro di ogni discorso o programma politico. Discorsi nuovi pronunciati, spesso da personaggi "vecchi", nel senso di uomini non nuovi a contaminazioni di natura politica; sproloqui vecchi, in comizi tenuti da giovani candidati. C'è, dicevamo, la necessità di qualcosa di nuovo, di giovane, non solo in termini anagrafici ma, soprattutto, di testa. Prima di andare in stampa si sono appena svolte le primarie fratricide del centrosinistra che hanno visto Marcello Pittella prevalere, sebbene di misura e a sorpresa, sul massimo contendente Piero Lacorazza e sugli out-sider Nicola Benedetto e Miko Somma. Quando manca poco più di un mese (salvo ricorso pendente al Tar) alle elezioni regionali in Basilicata, iniziano a circolare i primi identikit del futuro governatore. Si tratta dell’ ultimo “chiacchiericcio” prima dell’ufficialità delle candidature e della formulazione delle liste. Il Pd, a dispetto delle indicazioni alle primarie, pare stia individuando una figura esterna al mondo della politica e, come tale, gradita anche ad una vasta parte dell’elettorato moderato. Sulla sponda opposta, anche il Pdl (ora la nuova Forza Italia) sta procedendo ad individuare una persona in grado di riscuotere consensi. Il valzer dei nomi, fa già girare la testa: Giampaolo D’Andrea e Carmen La sorella, per il Pd. Emblematico il caso di Gianpiero Perri e di Ernesto Navazio indicati da entrambi gli schieramenti. E’ probabile che nei giorni che seguiranno prendano corpo altri nominativi in grado di rendere più verosimile la fisionomia del candidato a nuovo governatore lucano. Il Movimento 5 Stelle, attraverso il meetup sulla rete, ha avviato le sue "regionarie". La formazione di Beppe Grillo, dopo il grande e inaspettato successo ottenuto alle elezioni politiche, punta decisamente all’exploit. Ad oggi, sulla poltrona del dimissionario Vito De Filippo, c’è chi vede sedersi un uomo del centrosinistra; altri, invece, individuano una figura trasversale: un uomo gradito al centrodestra o una “fascia tricolore” (leggi sindaci; n.d.r.). C’è pure chi, analogamente a quanto già avvenuto in Sicilia, vede un governatore a cinque stelle (e questa volta non nel senso della lunga conservazione) e con tanti "grillini" per la testa. C’è, poi, da prestare attenzione al popolo dei delusi che potrebbe disertare le urne. In un contesto difficile da decifrare la Basilicata prova ad incontrare, democraticamente, il proprio destino.

A


vignetta:gabbia pubb ok.qxd 03/10/2013 16:40 Pagina 1

Vignettando Elezioni Regionali Il cielo sopra via Anzio


gabbia pubb ok2:gabbia pubb ok.qxd 03/10/2013 18:01 Pagina 1


gerenza:gerenza ok2.qxd 04/10/2013 12:17 Pagina 1

I L

L U C A N O

Editore Lucana Editoriale s.r.l. Amministratore Vito ARCASENSA

vito@arcasensa.it

Direttore Responsabile Antonello LOMBARI

antonello.lombari@libero.it 377.2314028

Redazione da Potenza: Antonello LOMBARI, Vito ARCASENSA

0971.476423

Flavia ADAMO, Angelomauro CALZA, Carlo jr. CALZA, Federica CAPASSO, Elisa CASALETTO, Paolo CILLIS, Antonio CORBO, Leonardo CLAPS, Marianna Gianna FERRENTI, Giovanni GALLO, Silvana LAGROTTA, Salvatore LUCENTE, Antonello MANGO, Anna MOLLICA, Giulio RUGGIERI, Michele RUOTI, Albina SODO, Margherita E. TORRIO Editing e correzione bozze: Margherita E. TORRIO dal Materano: Giovanni MARTEMUCCI

0835.333321 333.8647076 info@martemix.com

Vignette di Luca NOMAGA

Hanno collaborato in questo numero Angelo BENCIVENGA, Arsenio D’AMATO, Vincenzo MATASSINI, Carla MESSINA, Donato SABINA, Canio VERTONE

Redazione Sportiva Antonio CROGLIA, Michele POTENZA, Federico PELLEGRINO

Fotografie Foto: Andrea MATTIACCI, Giovanni LANCELLOTTI, Canio VERTONE Angelo Rocco GUGLIELMI, MARTEMIX.COM

Stampa Arti Grafiche Boccia s.p.a. Via Tiberio Claudio Felice, 7 Fuorni - Salerno Registrazione Tribunale di Potenza N° 312 del 02/09/2003 Pubblicità Lucana Editoriale s.r.l. Via Gallitello, 89 Potenza Tel. Fax 0971.476423 -Cell. 337.901200 E-mail: info@lucanomagazine.it Chiuso in redazione 2 Ottobre 2013 Questo giornale è associato Uspi Unione stampa periodici italiani

www.lucanomagazine.it info@lucanomagazine.it


gabbia pubb ok2:gabbia pubb ok.qxd 23/01/2013 19:09 Pagina 1


NEWS3:NEWS2.qxd 07/10/2013 10:02 Pagina 1

N E W S

13

Le Vincenziane di Potenza e il Teatro Minimo di Basilicata insieme per i bisognosi La voglia di aiutare gli altri passa attraverso diverse vie. Una di queste è lo spettacolo che veicola messaggi in modo anche divertente. E’ quanto è successo lo scorso 23 settembre allo “Stabile” di Potenza quando è andato in scena “Tutti a teatro per carità !”, la rappresentazione che ha visto esibirsi le eccellenze artistiche della Basilicata a sostegno di una nobile causa: aiutare i più bisognosi della città. Realizzato con la collaborazione del Teatro Minimo di Basilicata, lo spettacolo nasce da un’idea della famiglia vincenziana di Potenza che da anni è impegnata nel sostegno materiale e spirituale delle tante persone indigenti della città. Esiste, purtroppo, una condizione di disagio dovuta oggi all’assenza del lavoro che non si trova o che si è perso. Le volontarie Vincenziane cooperano con la società civile e la Chiesa e la loro attività deriva dall’esperienza di San Vincenzo de’ Paoli (1581 – 1660), eletto 100 anni fa Patrono Universale delle opere di carità nel mondo da papa Leone XIII. Esemplare la vita del santo francese che, nato povero, scelse la vita ecclesiastica per sfuggire agli stenti, ma poi, toccato profondamente nel cuore dai troppi bisognosi di aiuto, decise di creare una catena di solidarietà, organizzata, che arrivò a coinvolgere anche le signore benestanti del piccolo centro di Chatillon – les – Dombres che sotto la sua guida presero il nome di “Dame della Carità”. Straordinario fu il loro l’impegno

che le condusse a cercare i poveri e ad avvicinarli con umiltà e gentilezza per aiutarli e ridare loro dignità umana. Dopo 400 anni quell’organizzazione è cresciuta. Nel 1971 è nata l’A.I.C (Associazione Internazionale della Carità) con competenze in 56 paesi nel mondo, mentre in Italia l’Associazione nel 1972 ha preso il nome di G.V.V. (Gruppi di Volontariato Vincenziano) – A.I.C. ed è presente in 18 regioni. Quattro sono le G.V.V. potentine che fanno capo alle parrocchie di S. Cecila, S. Maria, S. Gerardo e S. Michele. Le volontarie si prodigano nelle visite a domicilio, ai detenuti, ai ricoverati delle case di riposo, agli ammalati. Carità ed evangelizzazione sono i punti cardine della missione fondata da San Vincenzo, imitando la vita di Gesù che, prima di tutti, amava ogni persona. La carità, dunque, va fatta con amore. Ritornando allo spettacolo, i tanti uditori presenti hanno trascorso una serata in cui si sono alternati poesia, musica, canto e danza. Gli artisti Dino Lorusso, Peppuccio Di Bello, Cuscino – Fortunato, Infantino – Antenucci, Iole – Scorza, Gianni Fanelli, Iatrida, Dino Becagli, Graziano Accinni Giuseppe Forastiero, Monica Palese, il coro Melos, hanno espresso alla perfezione la propria arte con uno stile ed eleganza che ha entusiasmato oltre che rallegrato tutti. an.mo.


NEWS3:NEWS2.qxd 07/10/2013 10:02 Pagina 2

14

N E W S

PIANO SAN NICOLA, LA CHIUSURA DEL CENTRO ESTIVO Giovedi 29 agosto e' giunto al termine il primo Centro Estivo organizzato dall' Associazione Volontariato Lucanya Baby tenutosi presso i locali della scuola primaria "Esplorandia" di San Nicola di Pietragalla. L’iniziativa, grazie alla partecipazione di oltre quaranta bambini, ha avuto un notevole successo. Ciò è stato possibile, soprattutto, per la passione e la dedizione con la quale i ragazzi dello staff hanno affrontato il compito assegnatogli. Un impegno che li ha visti impegnati, intensamente, cinque giorni a settimana. Al termine di questa entusiasmante esperienza abbiamo registrato l’apprezzamento dell’intera comunità di San Nicola. Complimenti per tutti, dunque: per i ragazzi impegnati, affinchè l’iniziativa riuscisse, per tutti i bambini, ora già impegnati nel nuovo anno scolastico; a tutti i genitori che, sin dall’inizio, hanno avuto fiducia nei ragazzi dello staff. Ultimo, ma non meno importante, un ringraziamento particolare alla Preside Anna Maria Calabrese e agli Assessori Messina e

Lovallo, (sempre attenti e disponibili ogni qualvolta si proponga loro argomenti di utilita' sociale), per l' autorizzazione all'

utilizzo dei locali della scuola. Grazie di cuore veramente a tutti e arrivederci al 2014.

Il Museo di Storia Naturale di Monticchio ospita anche contenuti multimediali Allestimenti multimediali e laboratori didattici sono alla base del nuovo investimento di 200.000 euro messo a punto dalla Provincia di Potenza per ampliare l’offerta culturale del Museo di Storia Naturale dell’abbazia di San Michele a Monticchio. Una nuova ala del museo scientifico che permette, ai circa 15.000 visitatori all’anno, di acquisire le conoscenze storico-naturalistiche del posto lungo gli stretti corridoi rocciosi, nelle viscere della montagna dentro la quale è stata scolpita l’abbazia. Qui le esposizioni e le installazioni multimediali “parlano” del territorio, della sua storia naturalistica, biologica, geologica e religiosa. Un percorso che ha stupito piacevolmente anche gli ospiti invitati per l’inaugurazione lo scorso 26 settembre: Paco Lanciani, fisico, collaboratore della trasmissione “Superquark” e responsabile della “Mizar per la divulgazione scientifica” e Armando Massarenti responsabile de Il Sole 24 Ore Cultura e del supplemento “Domenica”. Entrambi per la prima volta a Monticchio hanno riconosciuto la valenza culturale di un posto che come ha detto Masserenti “somma il piacere della conoscenza al piacere estetico”. Un commento condiviso da Paco Lanciani che in più ha spiegato l’importanza che conserva il museo scientifico nell’era di internet. Internet, infatti, permette l’accesso alle informazioni ma non alla percezione sensoriale della visita. “Un museo scientifico” ha detto “si giudica dal cambiamento che produce in ognuno di noi da quando entriamo a quando usciamo”.

Dagli stimoli, cioè, che ha saputo donarci l’emozione di quella scoperta e dall’appagamento che deve giungere dalla professionalità, accoglienza e cortesia del personale. Paco Lanciani ha ricevuto il Premio “Green Culture” per la divulgazione scientifica elargito dalla Provincia di Potenza, una statua di bronzo realizzata dall’artista montemurrese Antonello Leone. an.mo.

il lucanomagazine


NEWS3:NEWS2.qxd 07/10/2013 10:03 Pagina 3

15

Assunta Arcasensa laureata a pieni voti in Giurisprudenza

Il 28 settembre scorso, Assunta Arcasensa ha conseguito, con il punteggio di 110 e lode, la Laurea in Giurisprudenza presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi “Roma Tre”, discutendo la tesi in Diritto Amministrativo recante il titolo “L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato come parte ricorrente nel processo amministrativo (art. 21-bis, L. 287/1990)”. Relatore della tesi è stato il Professor Guido Corso. La redazione de “Il Lucano magazine”, il direttore responsabile e la “Lucana Editoriale srl” nel porgere gli auguri sinceri per una luminosa carriera forense, partecipano alla felicità della famiglia Arcasensa e si congratulano con la neo dottoressa per la brillante affermazione accademica.

il lucanomagazine


NEWS3:NEWS2.qxd 07/10/2013 10:03 Pagina 4

16

N E W S

L’Avo di Potenza ha una nuova sede L’Avo, l’Associazione Volontari Ospedalieri, di Potenza ha una nuova sede. E’ collocata al Padiglione A, primo piano dell’Azienda Ospedaliera “San Carlo” di Potenza, ed è stata inaugurata lo scorso 13 settembre. Molto più ampia della precedente, situata sempre nello stesso ospedale, la nuova sede può ospitare molte più persone agevolandone gli incontri, le riunioni, le lezioni e i corsi di aggiornamento che i volontari spesso organizzano per accrescere le loro competenze e la loro professionalità. Affinché anche nell’ambito del volontariato ci sia sempre più consapevolezza della delicatezza del ruolo che svolgono accanto al malato che ha bisogno di cure particolari e mirate. Sono quasi trent’anni che l’associazione potentina opera in questa struttura. Un periodo nel quale l’associazione ha visto crescere i suoi partecipanti, di ogni genere ed età, mettere a disposizione parte del loro tempo libero accanto ai malati, in maniera gratuita. Il compito dei volontari è prezioso. Aiutare i pazienti nelle cose semplici come mangiare, bere, camminare, vestirsi è fondamentale per chi non riesce a farlo da solo. Ma anche il solo parlare, ascoltare è importante per chi, trovandosi in uno stato di difficoltà, si sente spaventato. L’Avo è presente sul territorio nazionale dal 1975, da quando cioè venne fondata dal dott. Erminio Longhini, primario dell’Ospedale di Sesto San Giovanni, il quale si era reso conto delle difficoltà pratiche che incontravano i pazienti. I volontari non si sostituiscono al personale sanitario, lo affiancano, costituiscono un’unità di supporto.

La presidente Avo di Potenza, Natalina Lucia, nel corso dell’inaugurazione, ha ringraziato il direttore generale del “San Carlo” Giampiero Maruggi e tutti coloro che hanno permesso il trasferimento dell’Associazione nella sede più appropriata. E, poi, tutti i volontari, gli attuali ed anche quelli che aderiranno in futuro, con l’augurio che questi “angeli”, anche loro in camice bianco, possano essere sempre più numerosi. L’Avo di Potenza dispone di un sito che è possibile consultare a questo indirizzo: www.avopotenza.altervista.org. an.mo.


gabbia pubb ok:gabbia pubb ok.qxd

29/03/2010

17.29

Pagina 1


gabbia pubb ok2:gabbia pubb ok.qxd 02/05/2013 11:51 Pagina 1


gabbia destraok:gabbia destra.qxd 04/10/2013 12:13 Pagina 1

I L

C O R S I V O

19

Il Bruscolino nell’occhio Angelomauro CALZA

onsultando il sito dell’Istat è stato interessante esaminare le statistiche riguardanti indagini su alcuni indicatori economici della Basilicata. Più in particolare, quelli riguardanti la situazione economica delle famiglie lucane. E così ho potuto constatare come tutti gli indicatori di benessere, oggetto dell’indagine, abbiano subito una netta flessione in un arco temporale complessivo di vent’anni. Alla domanda “La situazione economica della sua famiglia è migliorata molto o un poco” è stato registrato un dato in calo di ben 4 punti in percentuale rispetto a 20 anni fa, e addirittura di 8 punti rispetto a quello del 2001. Anche chi dichiara che la sua situazione è rimasta pressochè invariata è l’11,5% in meno rispetto al 1993 e addirittura il 36,6% in meno se rapportato al 2001. Un “ventennio” fa, nel 1993, il 31,8% dichiarava che la sua situazione economica era un po’ peggiorata. Il dato scendeva all’11% nel 2001, per risalire nel 2009 al 40,1%. Nel 2012 il dato è pari al 40%. Ulteriore conferma della drammaticità della situazione ci rinviene da chi dichiara che il suo stato è di molto peggiorato: nel 2012 è il 17,1% delle famiglie; nel 2001 era l’ 1,6%. Nel 2012 addirittura nessuno giudica “ottime” le risorse economiche complessi-

C

ve della famiglia, il 45,6% le giudica adeguate. Indiscutibile il segnale nettamente e pesantemente negativo del 9% di chi giudica assolutamente insufficienti le proprie risorse economiche. Ecco. Questa è una delle tante, possibili fotografie della regressione economica che anche in Basilicata stiamo vivendo. In questo quadro, con queste incertezze sul futuro, ci apprestiamo ad andare al voto. E allora, in tema di indagini, se questa è la situazione, quanta gente avrà ancora voglia di riporre fiducia in qualcuno, votandolo? E’ una situazione pericolosa, che potrebbe rappresentare il prodromo della mancanza di fiducia definitiva nelle Istituzioni e nella democrazia: due cose di cui abbiamo estremamente bisogno per poter sperare in momenti futuri più sereni, più tranquilli, a beneficio della strutturazione più solida della famiglia e della

il lucanomagazine

società. Cose che al momento sono fragili per cause endogene prima ancora che esterne al sistema Paese e al sistema Basilicata. C’è bisogno di fiducia in se stessi, della consapevolezza che ce la possiamo fare. E’ difficile, ma dobbiamo crederci: abbiamo il diritto-dovere di farlo. Possiamo riuscirci più facilmente se chi sa di aver sbagliato prenda coscienza di sé, dei suoi errori, anche della sua disonestà e si faccia da parte da solo. Noi non abbiamo alcun elemento per pensare che il nuovo che si propone sia uguale o peggiore del vecchio che ha già dimostrato di non essere adeguato alla bisogna, quindi diamo fiducia al nuovo rappresentato non da sigle, ma da persone. Oneste, innanzitutto. E capaci. E andiamo in cabina e votiamolo “questo” nuovo. Solo così potremo tornare ad essere regione virtuosa, e non più virtuale.


gabbia pubb ok2:gabbia pubb ok.qxd

24/01/2011

11.31

Pagina 1


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 03/10/2013 12:11 Pagina 1

R E P O R T A G E

21

EMERGENZA, CHE FARE

Violenza sulle donne:

basta! Flavia ADAMO

l dilagare degli episodi di violenza consumati nei confronti delle donne è una notizia che purtroppo fa da protagonista sempre più spesso nelle prime pagine dei giornali. Si tratta di un problema radicato nella personalità propria di ogni uomo, nel modo di considerare il rapporto tra i sessi e nel confondere una relazione amorosa in una dipendenza affettiva che comporta l'attaccamento e l'ossessione verso la donna. Negli ultimi anni tante sono le testimonianze di questo fenomeno, purtroppo, in continua crescita. Al fine di arrestare questi avvenimenti sono state svolte alcune manifestazioni e presi dei provvedimenti. A riguardo, la Kermesse culturale IN-GIUSTIZIA, promossa dal Dipartimento Tutela Vittime Di Violenza di Fratelli Di Italia, dopo una serie di manifestazioni che si sono svolte in tutto il paese e che si concluderanno a Milano il 26 ottobre con la consegna del premio Justitia, ha organizzato, con l'interessamento dell'avvocato Maria Sabina

I

il lucanomagazine

“ASSOCIAZIONE ANTISTALKING A.MAT.A.S MATERA” PRESIDENTE FONTANA ANTONIETTA VIA PENTASUGLIA,40 Tel: 345/2652425 e-mail: amatas@live.it SPORTELLO SOS DONNA ASSOCIAZIONE ITALIA VERA Dott. ANTONELLA SIMONATO Tel: 338/8301981 e-mail: simonato@litaliavera.it “ORIZZONTI” CENTRO DI PROMOZIONE DELLA SALUTE E DEL BENESSERE via CALTANISETTA 12-POLICORO (MT) Infoline: 340/2658356 e-mail: centro.orizzonti@gmail.com www.centro-orizzonti.blogspot.com RETE NAZIONALE ANTIVIOLENZA DONNE NUMERO DI PUBBLICA UTILITA’: 1522 Il numero è attivo 24 ore su 24 per tutti i giorni dell'anno ed è accessibile dall'intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile, con un'accoglienza disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo, russo e arabo. Le operatrici telefoniche dedicate al servizio forniscono una prima risposta ai bisogni delle vittime di violenza di genere e stalking, offrendo informazioni utili e un orientamento verso i servizi socio-sanitari pubblici e privati attivi a livello locale. “TELEFONO DONNA” Casa per le donne “Ester Scardaccione” - Porta Sociale Comune di Potenza - via dei Ligustri, 32: dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13. Telefono: 0971/55551; sito internet: www.telefonodonnapotenza.it; mail: info@telefonodonnapotenza.it.


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 03/10/2013 12:11 Pagina 2

22

R E P O R T A G E

Lembo, referente territoriale per la Basilicata del citato Dipartimento, anche a Potenza, presso la Sala A del Palazzo Consiglio Regionale in Viale Vincenzo Verrastro, il convegno “VIOLENZA SULLE DONNE: BASTA”. Hanno preso parte al convegno il Dottore Gianni Rosa, portavoce regionale Fratelli Di Italia Basilicata; la Dottoressa Antonella Simonato, specialista in anatomia patologica e competente in medicina legale, nonché CTU tribunale di Roma e responsabile dello sportello SOS DONNAASSOCIAZIONE ITALIA VERA; la Dottoressa Marina Baldi, biologa e genetista forense del laboratorio genoma di Roma e membro sportello SOS DONNA-ASSOCIAZIONE ITALIA VERA; la Dottoressa Juliana Tamburini, psicologa clinica e presidente del centro di promozione della salute e del benessere ORIZZONTI di Policoro; l'avvocato del foro di Matera Pietro Mazzoccoli e la Signora Antonietta Fontana, presidente dell'ASSOCIAZIONE ANTISTALKING A.MAT.A.S Matera, sorella di Anna Rosa, vittima di un amore malato e uccisa, nonostante i diversi tentativi di denuncia, nel dicembre 2010. Scopo di questa manifestazione è cercare delle soluzioni concrete che, sulla base della Convenzione di Istanbul 2011, tramite le esperienze dei protagonisti e delle loro famiglie, portino ad ottenere non solo delle leggi giuste per la tutela delle donne ma anche ad una maggiore coscienza di quello che è il fenomeno, facendo leva sull'importanza di questo problema che sta destando preoccupazione a

livello nazionale. Dopo l'importante passo di adesione a questa convenzione, il consiglio dei ministri in Italia ha approvato, su proposta del ministro dell'interno Alfano, il decreto legge 93/2013, un vero e proprio pacchetto di sicurezza che riunisce tra loro temi che andrebbero trattati singolarmente per la loro complessità e incompatibilità. Tutto ciò è disarmante in quanto, a seguito della ratifica della convenzione, bisognava proseguire con il precedente disegno di legge presentato al Senato da tutti i partiti, in cui si chiedeva al governo di introdurre nel curriculum scolastico e negli obiettivi nazionali di insegnamento, la cultura del rispetto e della consapevolezza delle identità di genere, in modo da arginare il fenomeno della violenza contro le donne, così come viene più volte ribadito dalla Dott. Tamburini che propone laboratori esperen-

il lucanomagazine

ziali a partire dalla scuola dell'infanzia. Ancora una volta però, il governo, come è solito fare in campo penale, ha deciso di intervenire con una decretazione d'urgenza e ha inserito la normativa nell'ambito della pubblica sicurezza, invece di creare una normativa ad hoc sulle violenze di genere. Nonostante con questo decreto si vogliano rendere più incisivi gli strumenti della repressione penale nei casi di maltrattamenti in famiglia, di stalking e violenza sessuale, si tende a considerare le donne come soggetti deboli e poiché una donna ogni due giorni è vittima di una violenza, che spesso si conclude con l'uccisione della stessa, non si può parlare di un problema di carattere straordinario. Si potrebbero muovere altre critiche a riguardo, in primis questo decreto chiamato “decreto anti femminicidio” non presenta e non chiarisce


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 03/10/2013 12:11 Pagina 3

23

Il quadro legislativo, tra prevenzione e protezione “ CONVENZIONE DEL CONSIGLIO D'EUROPA SULLA PREVENZIONE E LA LOTTA CONTRO LA VIOLENZA DEI CONFRONTI DELLE DONNE E LA VIOLENZA DOMESTICA (ISTANBUL 11 MAGGIO 2011) ”

Viene ampliato il raggio d'azione delle situazioni aggravanti che vengono estese anche ai fatti commessi dal coniuge pure in costanza del vincolo matrimoniale, nonché a quelli perpetrati da chiunque con strumenti informatici e telematici;

La convenzione, composta da 81 articoli, è il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante, per gli stati, in materia di violenza sulle donne e violenza domestica; contiene la protezione delle vittime e procedimenti penali, le misure per la prevenzione della violenza; definisce e criminalizza le diverse forme di violenza contro le donne tra cui il matrimonio forzato, lo stalking, le mutilazioni dei genitali femminili, le violenze fisiche, psicologiche e sessuali, carantendo il diritto al risalcimento del danno. Per l'entrata in vigore della convenzione sono necessarie le ratifiche di almeno 10 stati, tra i quali 8 membri del consiglio d'Europa. L'Italia il 27 settmebre 2012 ha sottoscritto la convenzione e il 28 maggio 2013 con la ratifica approvata all'unanimità dalla camera dei deputati, l'Italia diventa il 5° paese ad ever ratificato il provvedimento dopo Albania, Montenegro, Turchia e Portogallo. (http://www.coe.int/t/dghl/standardsetting/convention-violence/convention/Convention%20210%20Italian.pdf )

Viene prevista, analogamente a quanto già accade per i delitti di violenza sessuale, l' irrevocabilità della querela per il delitto di atti persecutori che viene incluso tra quelli ad arresto obbligatorio.

DECRETO LEGGE 93/2013 ANTI FEMMINICIDIO RECANTE “ DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI SICUREZZA E PER IL CONTRASTO DELLA VIOLENZA DI GENERE, NONCHE' IN TEMA SI PROTEZIONE CIVILE E DI COMMISSARIAMENTO DELLE PROVINCE” Sulla base delle indicazioni provenienti dalla Convenzione del Consiglio d' Europa, il decreto mira a rendere più incisivi gli stumenti della repressione penale dei fenomeni di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e di stalking. Vengono inasprite le pene quando: Il delitto di maltrattamenti in famiglia è perpetrato in presenza di minore degli anni 18; Il delitto di violenza sessuale è consumato ai danni di donne in stato di gravidanza; Il fatto è consumato ai danni del coniuge, anche divorziato o separato, o dal partner. Un secondo gruppo di interventi riguarda il delitto di stalking:

Sono previste poi una serie di norme riguardanti i maltrattamenti in famiglia: Viene assicurata una costante informazione alle parti offese in ordine allo svolgimento dei relativi procedimenti penali; Viene estesa la possibilità di acuqistare testimonianze con modalità protette allorquanto la vittima sia una persona minorenne o maggiorenne che versa in uno stato di particolare vulnerabilità; Viene esteso ai delitti di maltrattamenti contro i famigliari e conviventi il ventaglio delle ipotesi di arresto di flagranza; Si prevede che in presenza di gravi indizi di colpevolezza di violenza sulle persone o minaccia grave e di serio pericolo di reiterazione di tali condotte con gravi rischi per le persone, il Pubblico Ministero può richiedere al Giudice di irrogare un provvedimento inibitorio urgente, vietando all'indiziato la presenza nella casa familiare e di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentato dalla persona offesa. Infine è stabilito che i reati di maltrattamenti ai danni di familiari o conviventi e di stalking sono inseriti tra i delitti per i quali la vittima è ammessa al gratuito patrocinio anche in deroga ai limiti direddito. In modo da garantire alle vittime di violenza domenstica il diritto all'assistenza legale gratuita.  Sempre in attuazione alla Convenzione di Istanbul, si prevede il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi di protezione (tutela vittime straniere di violenza domestica);  Per completare il pacchetto, si è provveduto a varare un nuovo piano straordianrio di protezione delle vittime di violenza sessuale e di genere che prevede azioni di intervento mutidisciplinare, a carattere trasversale, per prevenire il fenomeno, potenziare i centri antiviolenza e i servizi di assistenza, formare gli operatori.

da un punto di vista terminologico questo vocabolo che però identifica una particolare condotta. E' stata usata la formula della decretazione d'urgenza, preoccupandosi di fare un intervento repressivo mentre la prevenzione per questi crimini necessiterebbe di un approccio strutturale, informativo, in modo da poter capire la predisposizione vittimogena nei casi di femminicidio e lavorare così sulla psicologia e sul comportamento dell'uomo in modo da evitate tempestivamente episodi già troppe volte ripetuti. La speranza dell'avvocato Lembo è che, in sede di conversione in legge del decreto, vengano apportati i correttivi necessari per garantire un'adesione piena e conforme alla convenzione di Istanbul, con l'augurio di poter, nella pratica, ridurre notevolmente questi casi, affiancando e tutelando ogni donna in questa dura lotta.

il lucanomagazine


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 03/10/2013 12:11 Pagina 4

24

R E P O R T A G E

STORIE

D’IMPEGNO PER LE DONNE I dati di Telefono Donna in Basilicata parlano di una recrudescenza delle violenze: 144 contatti nel 2011, 157 nel 2012, 140 S chiamate a metà 2013

torie di donne. Ne veniamo a conoscenza quando ormai è troppo tardi. Ugualmente tardi e solo quando fanno notizia, o eccitano la curiosità degli ascoltatori, facendo crescere gli ascolti, allora veniamo anche a conoscere le storie di violenze che per tantissimo tempo hanno mortificato nelle loro case e nella famiglia le donne vittime. Per il resto le notizie, anche quando giungono sui grandi mezzi di comunicazione, scorrono spesso via senza

il lucanomagazine

nemmeno più suscitare emozioni. Sono tanti i casi, tante le cifre che fanno emergere un dato: il nostro civile paese registra un numero altissimo, troppo alto, di vittime della violenza. Mi guida nell’argomento, che pur con la mia sensibilità di donna conosco poco, Cinzia Marroccoli, una psicologa che da sempre è impegnata con entusiasmo, passione, dedizione, con le donne e per le donne e lavora come volontaria con


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 03/10/2013 12:11 Pagina 5

25

Telefono Donna. Ha appena ricevuto il Premio Speciale della giuria “Ester Scardaccione” del Consiglio Regionale di Basilicata. Proprio con Ester iniziò il suo impegno per attivare Telefono Donna, che nacque ufficialmente con l’atto costitutivo nell’aprile 1989, pur essendo già attivo da almeno due anni per assicurare assistenza psicologica e assistenza in genere, senza nessun fondo pubblico con cui iniziare. L’attività di Telefono Donna si avvale oggi di tre operatrici con contratto a tempo indeterminato, 12 ore al giorno (contro le 24 iniziali che per mancanza di fondi si sono dovute ridurre) e su volontari che danno la loro disponibilità a rotazione. E’ infatti nata negli anni una Casa che accoglie ed ospita donne che vogliano ricominciare. La problematica che volontarie ed operatrici affrontano ha una precisa denotazione, è la violenza dell’uomo contro le donne; l’affrontano con la consapevolezza di avere a che fare con un qualcosa che ha origini culturali. Da qui inizia la loro differenza con altri tipi di impegni e associazioni, o enti, o partiti, nel significato che danno alla violenza ed al nodo fondante che individuano: è necessario un cambiamento di cultura. “Parlare di vittime- ricorda Cinzia Marroccoli- di vittimologia, coincide con una visione che vede e concentra l’attenzione sul singolo episodio, sul singolo fenomeno, dimenticando che c’è una marea di situazioni, che mostrano che si ha a che fare con un problema sociale”. Inadeguato è anche cercare di porre l’accento solo sull’aspetto sanitario. “Non sono donne patologiche; il trauma subito e lo shock rientrano quando le donne che hanno subito violenza sono sostenute nella maniera giusta”. D’altra parte non è compiuto parlare di raptus né di patologico per l’uomo che perpetri violenza contro la sua compagna o contro una qualunque donna. Ci sono, infatti segnali che vengono da lontano, denunce che spesso non vengono prese in considerazione, bambini che hanno problemi comportamentali e psicologici a scuola. Sono segnali che non vengono visti perché non si vogliono vedere; talvolta vengono sottaciuti per una specie di collusione tra quanti dovrebbero inter-

venire e il violento. Bisogna sconfiggere questo che ha una sua radice sessista. Per questo, ricorda Cinzia Marroccoli, bisogna cambiare la cultura, cominciando dalla scuola, sconfiggere pregiudizi, stereotipi, educare al rispetto delle differenze; poi lavorare per la formazione degli operatori, dei medici di base, dei carabinieri, della polizia, della magistratura. Parlare di inasprimento delle pene, pertanto, non basta, bisogna arrivare a prevenire che la donna possa essere vittima, deve essere aiutata prima, evitare la collusione che esiste tra marito e i carabinieri del paese, dei vicini di casa, dei medici di base. Cinzia Marroccoli, le volontarie, le operatrici della Casa scommettono su una attività fortemente professionalizzata, su un regime di operatività assolutamente organizzato da regole; partecipano a corsi di formazione, si guardano intorno per relazionarsi con altre associazione ugualmente impegnate, partecipano ad incontri, acquisiscono elementi concreti per garantire quell’attività professionale cui mirano. La loro consulenza è sempre pronta (il telefono, intanto squilla spesso e Cinzia deve interrompere la conversazione per rispondere e pren-

il lucanomagazine

dere appuntamenti); non obbligano a fare denuncia, pur ricordandone la importanza, per lasciare la scelta alla volontà diretta delle interessate. Pur operando ora con le Istituzioni, anche per una garanzia minima di fondi a fronte di spese ed esigenze sempre più complesse ( è prossima in questo periodo anche la nascita e, quindi, l’ospitalità a due bimbi) Telefono Donna e la Casa di accoglienza, non hanno i caratteri della istituzionalizzazione, per la presenza reale concreta, attiva, fisica nel presenziare ai processi cui si costituiscono come parte civile, per il valore “politico” del loro impegno teso a quel cambiamento culturale che dicevamo, per essere schierate chiaramente con le donne, per la partecipazione, anche emotiva, al lavoro che svolgono, fortemente corroborato da un grande senso di co-responsabilità a ciò che fanno, per la sensibilità e umanità che pongono nella loro azione che un reclutamento per concorso probabilmente non sarebbe sufficiente a garantire. Le cose sembrano dare ragione a queste donne impegnate per le donne. A Lauria, a Lavello, Montemilone, Trecchina, ovunque siano presenti mostrano competenze e capacità anche più delle amministrazioni locali, non sempre capaci di mettere su quelle iniziative previste dall’Europa. 144 contatti nel 2011, 157 nel 2012, a metà 2013 già 140 contatti. E’ il segno di una recrudescenza del fenomeno della violenza. Dal 2001 hanno ospitato circa 150 donne e 60 bambini. A fronte di 600. 000 abitanti in Basilicata, dal 2001 ben 1500 contatti hanno dato il segno di una situazione altamente complessa. I dati ISTAT rivelano che fronte del 7% di donne che denunciano, il 15% di donne che hanno contattato Telefono Donna hanno denunciato. Certo è aumentata, commenta Cinzia Marroccoli, “la forma qualitativa”, il numero delle telefonate è cresciuto anche grazie all’informazione ed al fatto che si parli tanto. Aumentato è il numero, inoltre, di donne straniere che subiscono violenza da mariti italiani. Il lavoro che aspetta Telefono Donna è ancora tanto e lunga la strada da percorrere. ma.to.


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 03/10/2013 12:38 Pagina 1

26

R E P O R T A G E

Per una nuova cu Albina SODO

A ottobre la presentazione di due indagini sulla relazione di giovani e donne con le realtà formative e lavorative lucane

uperare il gap di generi e generazioni attraverso lo scambio di conoscenze e pensieri autentici. È questa la finalità della Libera Università delle Donne che crede in un’Italia con pari diritti per tutti. Qual è la situazione in Basilicata? L’intervista è al Presidente dell’Associazione, Adriana Salvia.

S

Come nasce la Libera Università delle Donne? La Libera Università nasce nel marzo 2011 dalla volontà di un gruppo di donne, eterogeneo per età, estrazione culturale e appartenenza politica. Una risposta per riappropriarsi di uno spazio di incontro; per superare l’isolamento e la scarsa partecipazione alla cosa pubblica, dopo la grande stagione degli anni ’70 e ’80. I numeri attuali e le iniziative future dell’Associazione? L’Associazione è formata da un direttivo di nove iscritte, trentadue socie e numerosi soci solidali. Condividiamo con altre cinque associazioni una sede in Via del Gallitello a Potenza. Nel mese di ottobre presenteremo gli esiti di un lavoro di indagine sui giovani e sulle donne, fatto attraverso que-

il lucanomagazine

stionari e successive analisi, insieme alla Commissione per le Pari Opportunità. Un momento fondamentale per noi perché questo strumento merita una riflessione da parte di chi ci governa. Sebbene i numeri non siano rilevanti scientificamente lo sono per consegnare una fotografia, di questa regione, costruita senza intermediazioni dalle persone coinvolte nell’inchiesta. Quali le osservazioni emerse dai questionari proposti? 9 giovani su 10 ritengono alta la probabilità di andar via dopo la laurea. La Basilicata sta perdendo i suoi ragazzi. Drammatica è l’incapacità del territorio di accogliergli una volta formati. Delle donne mi ha colpito, invece, la fatica a sostenere tutti i ruoli che la condizione femminile purtroppo richiede: la cura dei figli, degli anziani, il ritiro dal lavoro, i salti mortali. È una regione in affanno che penalizza le persone. Cosa frena l’occupazione femminile? È un problema non solo regionale. Le società capitaliste e neoliberiste non riescono a far fronte a una domanda di lavoro che cresce, a una tecnologia che


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 03/10/2013 12:38 Pagina 2

27

cultura femminile

esclude tante figure professionali. In Basilicata le politiche di conciliazione sono solo sulla carta, anche se con notevoli passi in avanti. Le ragazze piene di talento non riescono a trovare spazio, sono preoccupate per il futuro familiare e lavorativo più dei coetanei maschi. Gli incarichi decisionali non sono a loro accessibili. Nel privato le differenze salariali e le dimissioni in bianco persistono. Le trappole nascoste da lavoro flessibile sono forme di schiavitù. Un Paese che rinuncia, inoltre, alla politica, perciò, è sottoposto a ogni forma di vessazione. La democrazia si basa sulla politica e se vogliamo difenderla dobbiamo partecipare. Si può parlare di femminismo? Il femminismo non è finito. Il movimento ha rotto gli schemi patriarcali che si riversavano nell’economia, nel tessuto sociale. È superata la fase della ridefinizione del ruolo, dell’identità della donna. Oggi abbiamo bisogno di un Paese in cui i diritti non siano pari solo sulla carta. Abbiamo bisogno di un femminismo del pensiero. Non un pensiero di genere ma di una società multipla.

Quanto è importante un decreto legge sul femminicidio in Italia? Dà visibilità a un problema finora taciuto e sottovalutato, spacciato come dramma della gelosia, come amore passionale. Per il Governo è un crimine. E’, però, una legge insufficiente. Dobbiamo cambiare cultura e moltiplicare i progetti sulla parità dei diritti, sulla non esclusione del non omologo, a partire dalle scuole. È giusto eliminare il concorso di Miss Italia. Le donne svestite, al contrario degli uomini, non rappresentano la normalità ma l’aberrazione della realtà. Se la Rai trasmette tre serate di Miss Italia che tipo di cultura sta diffondendo? Cosa le piace dell’essere donna? Mi piace la capacità di relazione, la forza di resistere e di esistere, l’intelligenza onnicomprensiva delle donne. Le donne a cui si sente più vicina? Ho apprezzato le donne delle nostre interviste. Ammiro le registe, le scienziate, le giornaliste, le politiche, le mistiche. Leggendo la biografia di Marie Curie sono rimasta colpita dalla sua dedizione a servizio dell’umanità. Essere donne dal pensiero libero, questa è la nostra conquista.

il lucanomagazine


gabbia pubb doppia:gabbia pubb doppia.qxd 01/07/2011 10:54 Pagina 1


gabbia pubb doppia:gabbia pubb doppia.qxd 01/07/2011 10:54 Pagina 2


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 03/10/2013 12:06 Pagina 1

30

R E P O R T A G E

NOTE A MARGINE

TEMPI NUOVI PER

SE LA MEDICINA FARA’ E Margherita E. TORRIO

ettembre 2013. Le primarie del PD regionale segnano la data ufficiale d’inizio della contesa per le prossime elezioni regionali. Elezioni particolarmente importanti, le prime, e proprio nella nostra regione, dopo le ultime politiche, la defaillance del PD alle presidenziali, infine, il governo delle larghe intese, in perenne sofferenza. La vittoria alle primarie di Pittella su Lacorazza il cui successo era stato, in genere, dato quasi per certo, per essersi stretti intorno a questa candidatura, buona parte della dirigenza del partito, dai più alti livelli romani, apre l’orizzonte degli scenari possibili. Pittella, con una presenza molto attiva su tutto il territorio, aveva dalla sua, più che un certo numero di sostenitori, il merito di aver voluto a tutti i costi la sua candidatura, contro tutte le logiche spartitorie, le logiche dei trenini. Una caparbietà che è piaciuta a tanti come l’unico segno che in quel partito qualcuno si muovesse contro logiche definite ”staliniste” che avevano voluto la candidatura Lacorazza. Insomma qualcosa che ha smosso le acque nella nostra regione, resa immobile, a fronte di una opposizione esterna inesistente, in un’atmosfera surreale , in cui tutti sono a sinistra ma in cui il respiro della dialettica politica e democratica è molto fievole Dopo aver avanzato la possibilità che fosse candidato il prof. Giampaolo D’Andrea, poi a fine estate un materano, Adduce, i giochi si erano fatti più chiari subito quando con la benedizione dei vecchi e nuovi parlamentari, era stato infine portato il nome di Piero

S

Lacorazza, presidente della Provincia, ente destinato a scomparire o, comunque a subire profonde mutazioni. La candidatura di Pittella, alla fine, si è presentata come risultato ed effetto di un sistema rarefatto, frutto della debolezza dei partiti, e del PD in particolare, vittima anch’esso della cultura dello scontro frontale; ma anche, contraddittoriamente e paradossalmente, come antidoto di quella malattia di cui potremo constatare l’eventuale efficacia solo aspettando la mattina. Ed ha dato senso all’uso stesso delle primarie che, se ci fosse stato un solo candidato, avrebbero avuto l’ulteriore sconfortante ruolo di un plebiscito inutile richiesto dopo decisioni, per i cittadini impoderabilmente, assunte intorno ad un tavolo. Su queste basi e su queste attese da parte dell’elettorato di

il lucanomagazine

centro sinistra si misurerà la capacità del futuro prossimo candidato della coalizione di centro sinistra, presumibilmente, prossimo Presidente della regione Basilicata. Che, nell’agosto 2010, rilasciava al nostro giornale una intervista pubblicata sul Sito Lucanomagazine: “Per reggere la politica, oggi, più che la comunicazione virtuale è necessaria la comunicazione personale che io antepongo alla prima. E’ intervenuto anche nei partiti di centro sinistra una attenzione ridotta ai cittadini, circoli, sezioni. Una sorta di berlusconismo che fu accreditato con Veltroni. Lo scarso rapporto con i territori, l’affidarsi alla vanità mediatica determina lo sterminio delle relazioni. Bisogna recuperare la comunicazione, lo scambio di informazioni e di stimoli con rapporti diretti”. Ed aggiungeva:


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 03/10/2013 12:07 Pagina 2

31

ER LE REGIONALI

A’ EFFETTO

“Scenari futuri? In politica tutto è possibile”. Le discussioni e le operazioni hanno investito in pieno anche i partiti di area fomentando, in alcuni casi una diatriba interna che non si è limitata ad essere solo di tipo politico. Vecchie ruggini e personalismi hanno complicato lo scenario, segnato anche dal fatto che da 30 consiglieri si passerà con la prossima consiliatura a 20. In vista delle elezioni regionali i grillini che avevano affilato le armi, sono di fatto sguarniti ora delle parole d’ordine delle loro battaglie, di fatto assunte, tra l’altro dentro un partito, da Marcello Pittella. Fratelli d’Italia cerca di vivacizzare lo schieramento a destra. Il PD riconferma le difficoltà interne, rispetto a cui dovremo studiare tutte le mosse di riavvicinamento o le

imboscate che la dirigenza locale, dopo la sconfitta alle primarie, vorrà mettere in campo. Il partito vive, comunque, una fase precongressuale molto convulsa di cui, in fondo, la partita in Basilicata è solo un aspetto ed una fase, a fronte di una realtà, dilaniata dall’esistenza di potentati locali, attestati con una propria base di clientele, effetto vistoso, in effetti, di un berlusconismo molto lontano dall’essere stato debellato; realtà molto lontana, invece, da quella dimensione di partiti, organici, strutturati, che i vecchi partiti vantavano. Il PSI, rappresentato dal Segretario Regionale Livio Valvano, ha dovuto fare i conti con una fronda interna che ha voluto giocare, ora con atteggiamenti di semplice dissenso dialettico, ora con atteggiamenti frazionistici tesi più ad un tattico indeboli-

il lucanomagazine

mento del partito che all’affermazione di un proprio ruolo e visibilità. Dal momento che il PSI è tornato nelle aule parlamentari, sarebbe importante che sapesse giocare, da questo momento in poi, un suo ruolo in modo significativamente politico, al di là dei fermenti interni o etero diretti. Su un piano più generale, resta il fatto che i partiti che si preparano ad affrontare le prossime regionali devono ancora fare anche i conti con il disamora mento e le tante difficoltà presso l’elettorato presso cui è importante ricostruire credibilità e percezione di affidabilità. Lo scenario che si apre potrebbe, però, riavvicinare molti disillusi. Vedremo se le prossime regionali e i congressi prossimi dei partiti sapranno riportare in vita l’uso del dibattito e della politica.


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 03/10/2013 11:39 Pagina 1

32

R E P O R T A G E

Il consigliere Pedicini parla dei rifiuti in città Giovanni MARTEMUCCI

’ poco efficiente il servizio di raccolta dei rifiuti in città. Da qualche tempo i cittadini si lamentano per la sporcizia in città e per i rifiuti in strada. Molte zone della città sono invase da cumuli di spazzatura e rifiuti ingombranti vicino ad ogni cassonetto. Per non parlare della pulizia di marciapiedi e strade che non viene effettuata nemmeno una volta a settimana. Anzi, in molte zone, gli spazzini non si vedono ormai da mesi se non da anni. Non si tratta soltanto della periferia: anche le isole ecologiche centrali sono invase da cartacce, foglie di alberi e rifiuti vari accatastati vicino ai bidoni. È il caso per esempio di via Passarelli, di via Lanera, via Montescaglioso, Agna Le Piane, via la Martella e dei quartieri della zona Nord. “L’intero impianto di raccolta e messa in discarica dei rifiuti nella nostra città –afferma il consigliere Adriano Pedicini, capogruppo PDL- combacia con il termine inefficienza. Una grande falla che prosciuga una risorsa importante del bilancio, quella che i cittadini riversano con le loro tasse, senza ottenere un servizio decente. Affinché non ci siano dubbi

E

dirò che considero questa amministrazione responsabile per aver mutato questa città, per averla resa sporca e carica di rifiuti disseminati in ogni dove E’ un dato oggettivo, non credo di percepirlo solo io, lo vedono tutti, soprattutto i turisti; e non si fa nulla per renderla lievemente più pulita. Siamo quasi al termine del primo ed unico bando per la gestione dei rifiuti e niente di quanto ci si prefiggeva è stato portato a capo. Nemmeno il contratto con il gestore è stato sottoscritto; dal lavaggio delle strade al netturbino di quartiere; il lavaggio dei cassonetti, la pulizia della periferia, la differenziata, un servizio che doveva essere efficace e funzionante, tutto disatteso e rimasto nelle promesse e nei sogni dei cittadini”. Intanto la rimodulazione della tassa da TARSU a TARES preleverà dalle nostre tasche ulteriori 800mila euro. La tassa può avere una natura tributaria o tariffaria a seconda degli obiettivi che si intendono raggiungere. Sembra che la scelta dell'amministrazione Adduce sia la seconda, quindi si paga in rapporto al rifiuto prodotto. Ma è proprio così? “La bolletta -continua Pedicini- è comunque

il lucanomagazine

più pesante ed il servizio sempre meno valido. Ci viene continuamente ripetuto che 4 milioni di euro non bastano, sono pochi, ora ne avremo quasi un milione in più, cosa cambierà? Intanto il fallimento è totale, una città completamente incapace di agire, e reagire, alla decadenza sulla questione rifiuti, incapacità che emerge tra la montagna di rifiuti in strada; carte, buste, vetri e plastica disseminati ovunque, tra vie, piazze, mete turistiche e verde pubblico; una gestione che tratta i suoi rifiuti come un problema da nascondere sotto al tappeto e non come una risorsa da sfruttare al meglio. Il fallimento si insinua con arroganza in tutti quegli ambiti che dovevano essere incentivati ed innovati per rendere pulita la città; con una efficace differenziata e la raccolta porta a porta”. Le premesse erano per una informazione accurata e metodica al cittadino, per guidare e accompagnarlo in un sistema nuovo ed efficiente. Ma se osserviamo la raccolta differenziata su strada diremmo subito che non ci convince. Contenitori che non vengono svuotati e colmi d’ogni cosa; sacchetti dimenticati o


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 03/10/2013 11:39 Pagina 2

33

lasciati fuori orario, disservizi e scarso dinamismo aggravano le cose mentre non vi è alcuna relazione o collegamento tra la raccolta porta a porta che vorremmo incentivare e far crescere, ed il resto del sistema, atteso che il nostro non è un vero porta a porta, e nel sacchetto finisce di tutto. “L'inosservanza delle regole e il cattivo servizio offerto – incalza il consigliereriaccendono un dibattito già aspro sul sistema di raccolta misto-porta a porta e stradale che non ha alcuna funzione pratica ed alcuna efficacia. La gravità della situazione è ben visibile: il porta a porta funziona male e i residenti sono costretti a caricarsi i sacchi per gettarli nei cassonetti più vicini pur di non vederli accatastati sotto casa. Dove sono finiti i propositi e gli obiettivi di non fare di tutta la spazzatura un sacco? Dove sta la differenziata? Quali sono i veri numeri percentuali della differenziata? Perché non si sottoscrive il contratto? Questi interrogativi che non sono certo un dato insignificante, verranno posti, perché gli obiettivi del differenziato entro la fine dell’anno dovrebbero attestarsi intorno al 65% stante gli obblighi di

legge imposti. Siamo molto lontano da tali cifre e siamo anche lontani dal promuovere l’economia del recupero con imprese che si occupino seriamente del valore ‘rifiuto’. Il rifiuto è un business e lo diventa maggiormente quando le questioni non sono chiare, si naviga nel torbido, si fa solo un gran parlare di differenziare; frattanto la discarica diventa una bomba ecologica lontana dalla città e dagli occhi di tutti, un luogo di nessuno dove si conferisce di tutto. Se, invece, dal nostro rifiuto dovessimo sottrarre organico, vetro, plastica, carta e metalli, ben poca cosa rimarrebbe da conferire. Ma questo è un altro discorso, riguarda il mega fallimento della discarica, quella che si doveva chiudere, quella per la quale si doveva pensare di risolvere, quella del percolato e dell'impianto di compostaggio, degli odori nauseabondi, dell’inquinamento delle falde, degli studi epidemiologici indipendenti operati sul territorio e mai fatti, ormai tutto dimenticato”. Dunque dopo l’abbandono dell’appalto da parte della Aimeri (che pure aveva fatto cilecca), il servizio è lontano da quanto ci si aspettava, consi-

il lucanomagazine

derate le caratteristiche e gli indirizzi dell’appalto. Se poi questo dato lo rapportiamo a quanto i cittadini pagano, per prestazioni non corrispondenti alle somme versate, diventa comprensibile animare qualcosa in più del solito lamentarsi. Non vi sono ricordi peggiori, mai si era raggiunto uno stato di degrado e sporcizia come in questo periodo. Ogni punto di raccolta dei rifiuti sembra una mini discarica, cassonetti non svuotati a distanza di giorni, quartieri e zone, specie quelle periferiche, dove la pulizia delle strade rimane solo nelle promesse, un centro storico e Sassi che, dopo l’assalto festivo, sono una grande pattumiera. Mucchi di cartoni e carta giacciono accumulati nei pressi dei contenitori e si disperdono col vento. E’ questa la nuova gestione della raccolta dei rifiuti? È questo quello che ci si aspetta per il futuro? Si spera proprio di no. Quello dei rifiuti è un settore dove non si può improvvisare e porre rimedi nell’emergenza, c’è bisogno di programmazione e di idee, quelle che tutti si aspettano anche in prospettiva della candidatura di Matera a Capitale della cultura 2019.


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 03/10/2013 10:56 Pagina 1

34

R E P O R T A G E

Liscia, gassata e Viggianello... Firmato l’accordo tra Regione Basilicata e Acqua San Benedetto S.p.A. per la minerale del Mercure L a realizzazione dell’impianto di imbottigliamento dell’acqua minerale della sorgente del Mercure di Viggianello, progetto che va avanti da svariati anni, sembra essere arrivato in dirittura d’arrivo. Lo scorso 4 settembre, infatti, presso la Sala Verrastro, è stato sottoscritto un accordo tra la Regione Basilicata e Acqua minerale San Benedetto S.p.A. con il quale la Giunta regionale, su proposta all’epoca dell’assessore alle Attività produttive Marcello Pittella, a fronte di un investimento complessivo di 12.391.300 euro, ha preimpegnato la somma di 3.402.132 euro, a titolo di contributo in conto capitale, a favore della ditta Viggianello Fonti del Pollino Spa, società controllata al 100% dal Gruppo San Benedetto e prima azienda a capitale interamente italiano di tutto il mercato del beverage analcolico. Una boccata d’ossigeno, quindi, per Viggianello e per l’area Sud della Basilicata, giacché si tratta di un sito produttivo che avrà ricadute positive sul territorio sia in termini occupazionali che di visibilità. “Una iniziativa imprenditoriale che garantisce una concreta possibilità di crescita per l’economia locale ed è, nello stesso tempo, un veicolo attraverso il quale trasmettere il messaggio di un territorio incontaminato e ricco di risorse naturali quale è il Pollino”. Questo il commento di Marcello Pittella, fresco vincitore delle primarie Pd e forte sostenitore dell’iniziativa presentata a Viggianello, il giorno successivo alla sottoscrizione dell’accordo. “Un investimento che comporterà un aumento dell’attrattività della zona del Mercure, così come è accaduto per il Vulture ma, soprattutto, nuove opportunità

di lavoro in quanto l’impresa si obbliga ad attivare un piano occupazionale che prevede l’impiego di 15 unità lavorative. Apprezzando l’impegno del Comune -ha concluso Marcello Pittella- la Regione ha inteso sostenere il progetto condividendone finalità e potenzialità”. Numeri da record per l’impianto; lo stesso, infatti, occuperà una superficie di 32.000 metri, di cui 5.519 metri quadrati coperti, 1.660 metri quadrati destinati alla produzione e 1.000 metri quadrati al deposito di materie

il lucanomagazine

prime. Notevole pure la capacità produttiva: a regime sarà di 150 milioni di bottiglie l’anno con conseguenti benefici in termini di occupazione e indotto. Parole di soddisfazione e ringraziamento provengono da Enrico Zoppas, Presidente di Acqua Minerale San Benedetto: “Nonostante il difficile contesto economico, con questo investimento confermiamo che il progetto Viggianello rientra in una visione strategica più ampia che pone in primo piano la valorizzazione di un dono prezioso quale l’ac-


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 03/10/2013 10:56 Pagina 2

35

qua. Si tratta -ha continuato Zoppas- di un investimento che ci permette di essere più vicini ai mercati del Centro-Sud”. Protagonista della realizzazione dell’iniziativa anche il Presidente Vito De Filippo, consapevole che tale attività porterà delle evidenti utilità all’area del Pollino: “La serietà di un gruppo industriale che rappresenta la prima realtà a capitale totalmente italiano nel settore del beverage analcolico, il radicamento al territorio, le prospettive di crescita rafforzate da un brand in espansione

e, ancora, l’effetto sinergico che un prodotto come l'acqua minerale può innescare per l’area, rappresentano un’eccellenza per l’intera Basilicata. Chi sceglierà quelle bottiglie conterà su un’acqua pura frutto di un ambiente incontaminato”. Finalmente, quindi, Viggianello potrà beneficiare del tanto agognato sogno dell’imbottigliamento dell’acqua minerale della sorgente del Mercure. “È un’opera -ha commentato il Sindaco Vincenzo Corraro- che rappresenta una grande opportunità sia per le poten-

il lucanomagazine

zialità dell’indotto e delle prospettive occupazionali e sia per i numeri assolutamente nuovi ed elevati per un territorio piccolo e periferico che ha deciso di puntare tutto sui beni comuni e sulle risorse primarie quali l’acqua, la montagna e le eccellenze agroalimentari locali”. Manca, quindi, davvero poco all’inizio dei lavori dello stabilimento che consentirà al gruppo San Benedetto di rafforzare la propria presenza nel sud Italia e a Viggianello di decollare, forse definitivamente, nel panorama che conta.


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 03/10/2013 10:50 Pagina 1

36

R E P O R T A G E

a MercoledÏ 4 a Sabato 7 Settembre tour operator e buyer operanti nel settore del turismo hanno preso parte alla III edizione della Borsa del Turismo Rurale, organizzata dal Consorzio Turistico del Levante. Visitatori provenienti da Spagna, Gran Bretagna, Svezia, Francia e Belgio, oltre che rappresentanti di operatori turistici nazionali, hanno avuto modo di visitare e provare le emozioni che la Basilicata può suscitare. Partendo dalla zona del Vulture e Melfese, dove la sera del 4 Settembre i visitatori hanno potuto deliziarsi con una cena a base di prodotti tipici e piatti tradizionali nella splendida cornice del Resort Pace Sports Village, il tour ha abbracciato gran parte delle zone turistiche lucane, scendendo fino alle Dolomiti Lucane, Maratea e il Pollino. Sabato 7 Settembre la Borsa del Turismo Rurale è tornata al Resort Pace Sports Village, in cui, durante il workshop conclusivo che ha preceduto il buffet di commiato, l'offerta turistica lucana ha potuto incontrare la domanda sia nazionale che estera. Nel corso della giornata conclusiva gli organizzatori hanno ringraziato e salutato calorosamente i partecipanti e chiunque, prendendo parte a questa edizione, sia venuto a conoscere la terra lucana, per troppo tempo rimasta sconosciuta e ignorata nonostante sia ricca di bellezze indescrivibili e ineguagliabili, nella speranza di poterli riaccogliere presto.

D

La Borsa del Turismo Rurale

Emozioni e suggestioni lucane in tour il lucanomagazine


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 03/10/2013 10:50 Pagina 2

37

r il lucanomagazine


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 02/10/2013 12:30 Pagina 1

38

E P I S T E M E

AUTOSTIMA A Leonardo CLAPS

alle nostre parti c'è un proverbio che dice: paglia nun d' fa ca lu viend' nun d' vondl' (paglia non ti fare che il vento non ti svolazza). Il significato di fondo è abbastanza semplice: non ti sminuire e non avrai problemi di confusione mentale. Infatti, la paglia può essere facilmente mossa dal vento, per via della sua leggerezza, in qua e in là, sopra e sotto, a destra o a sinistra. Questo proverbio, grazie ad una semplice ma efficace similitudine, ci invita a salvaguardare il senso della nostra autostima. Se uno si fa leggero come paglia, se si sminuisce o non sa conservare un suo sano senso di sè allora è molto probabile che possa venir sballottato in varie direzioni, rimanendo alla fine confuso, disorientato e alla mercé dei capricci altrui. La prima parte del proverbio è molto significativa e sicuramente la più importante dell'intero testo: 'paglia non ti fare...'. “Non ti fare” significa non ridurti, non abbatterti, non sminuirti. Qui il proverbio non parla di altri che potrebbero abbattere o sminuire, ma di sé stessi, cioè di non buttarsi a terra da sé stessi. Anche se a tutta prima può apparire strano e incomprensibile ma di fatto ci sono davvero persone che si buttano a terra da sé. Perché? Ovviamente, i motivi possono essere diversi, ma il punto centrale da tenere a mente è che veramente a volte una persona può sminuirsi da sé. In questo caso gli altri non c'entrano, o c'entrano pochissimo. Ma allora, come può accadere una cosa del genere? Perché una persona può incorrere in questo spiacevolissimo problema della bassa autostima. Una prima ed elementare

D

risposta viene dalla psicologia: le persone con una bassa autostima sono persone che soffrono di una brutta malattia che si chiama depressione. Tipico della depressione è proprio un senso negativo del proprio valore, spesso accompagnato da sentimenti di autoaccusa e un malato bisogno di autopunizione. Il caso della depressione è un caso estremo che rientra francamente nell'ambito della psicopatologia grave, nei confronti della quale, le cose che si possono fare per risolvere quest'umore nero, sono davvero poche. Tuttavia, i casi più interessanti dal punto di vista dell'analisi sono quelli che riguardano persone normali, cioè prive di problemi psicopatologici, ma che, comunque, mostrano significativi disturbi dell'autostima. Nella maggior parte dei casi non patologici può valere come indicazione generale il proverbio prima analizzato. Rimane comunque il problema più importante: perché una persona può incorrere nella bassa autostima? La prima risposta è quella più ovvia: per avere bassa autostima ci saranno ragioni valide. Cosa significa? Se una persona dà importanza a cose frivole, di certo non può pretendere di acquisire valore a partire da quelle cose. Ora, l'autostima è un valore. Essendo un valore non può derivare da cose che valore non hanno e non sono. Ad esempio, una persona troppo dedita ad una vita materialista, superficiale e basata solo su beni fisici non può pretendere che quella vita sia garanzia di veri valori. Le cose materiali possono essere sì beni ma non valori. I valori sono tali perché valgono, cioè perché riguardano capacità, virtù, forza. Il valore è forza e dà

il lucanomagazine


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 02/10/2013 12:30 Pagina 2

39

A AUTENTICA forza, è coraggio e dà coraggio, è abilità, capacità, garanzia di un bene. Quindi il valore, se è veramente tale, non fa male, anzi fa bene, procura salute, energia, positività. Allora, l'autostima riguarda il valore di sé stessi, è il valore che riguarda il senso di sé, della propria identità. Come tale, cioè in quanto valore, non può basarsi sull'apparenza, sulla menzogna, sull'illusione. Una sana autostima riguarda sempre il valore reale della persona, e quindi non può derivare da pregiudizi astratti, da vaghe illusioni sul Sé, da orgoglio presunto. Il vero valore di una persona riguarda sempre capacità reali, concrete, autentiche. Una persona brava è tale se si comporta ed agisce da brava persona, non se lo proclama solo a parole ai quattro venti. Se il vero valore è realtà positiva allora questa realtà deve pur agire in qualche modo, cioè deve avere i suoi effetti concretamente percepibili. Una persona capace è in grado di mettere sempre in pratica la sua capacità, cioè è in grado di fare, di agire e di comportarsi con abilità, intelligenza, senno. L'autostima è il valore di sé. Ma chi stabilisce questo valore? La risposta ovvia è: il sé. Ma, e questo è il punto chiave, il sé è in grado di valutarsi obiettivamente? Come può il sé valutare sé stesso in modo giusto, imparziale, obiettivo? È chiaro ed ovvio che tutto dipende dall'autocoscienza. Quindi, l'autostima è strettamente legata all'autocoscienza. Ma l'autocoscienza non è semplice espressione di sé, non è semplice descrizione di sé. L'autocoscienza per essere autentica ed efficace dev'essere distanziata dal sé, e solo così può osservar-

il lucanomagazine

lo e valutarlo oggettivamente, come dall'esterno, evitando di farsi coinvolgere dalle stesse caratteristiche del sé. Il distacco di cui qui si parla è una forma di auto-trascendenza. Le persone troppo prese da sé stesse, troppo chiuse in sé non hanno buone capacità di auto-trascendenza e quindi di autocoscienza. Una persona troppo presa da sé, chiusa in sé stessa, o a causa del suo egoismo o a causa della sua presunzione, non è capace di auto-distanziarsi e quindi non è capace di vera autocoscienza. Quindi è molto probabile che la sua autostima sia seriamente distorta. È molto difficile essere giudici imparziali di sé stessi. Il proverbio prima analizzato dice di non sminuirsi da sé, altrimenti si corre il rischio di essere sballottati qua e là a seconda dei capricci di chi ci circonda. Quindi il proverbio allude al bisogno di sana autostima che ognuno di noi dovrebbe avere. “Paglia non ti fare” vuol dire “salvaguarda la tua sana autostima”. Per fare questo, come già accennato, bisogna essere capaci di autotrascendenza. L'auto-trascendenza è autodistanziamento. Quest'auto-distanziamento dovrebbe garantire una visione onesta di sé stessi. Perché? Perché auto-distanziamento significa essenzialmente non accettazione acritica di tutto il sé. L'auto-trascendenza è un bene per una sana autostima allorquando libera l'uomo dall'eccessivo coinvolgimento nel sé, specialmente quando questo sé è presuntuoso, egoista, illusorio. Nessuno si deve far paglia, ma nessuno anche si deve far aquila quando è ancora un semplice pulcino.


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 02/10/2013 16:50 Pagina 1

40

E U R E K A

Una passeggiata multimediale con la tecnica del Qr Code La voce dei Sassi parla dei rioni materani n modo davvero originale e al passo con le nuove tecnologie per fruire dei Sassi e per sentire le pietre raccontare le storie che per secoli si sono avvicendate negli antichi rioni materani. Dopo l’interesse suscitato dall’esperienza pilota realizzata ad Aprile, StudioAntani presenta “Il suono della clava” piccole storie sussurate dai Sassi. Il “suono della clava” è un gioco di parole, un anagramma di “Casalnuovo”, la via protagonista delle memorie audio raccolte e condivise con la tecnica dei qr code. Attraverso sistemi mobile (smartphone/tablet) è possibile legare contenuti multimediali a luoghi fisici. Dietro una porticina anonima si possono nascondere delle storie appartenute a quel luogo. Il visitatore con il suo smartphone può accedere facilmente ai contenuti e fruirne sul luogo stesso. Basta scaricare una qualsiasi app gratuita per la lettura dei QR-CODE e passeggiare per via Casalnuovo guardando con

U

il lucanomagazine


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 02/10/2013 16:50 Pagina 2

41

Una via racconta storie d’emigrazione e di marginalità Via Casalnuovo è un vecchio tracciato stradale che collegava l’ultimo casale, sviluppatosi nell’aria periferica di Matera, con il centro storico della città. La via inizia costeggiando il lato destro dell’imponente edificio dell’ex seminario Lanfranchi e prosegue delimitando l’antico rione “Casalnuovo” risalente al 1550, che era abitato dai grossi possidenti agrari, dai piccoli contadini padroni della loro terra e infine dai braccianti che coltivavano la terra altrui a giornata. Nel XVI secolo in questo quartiere risiedevano i cosiddetti “Schiavoni”, popolazioni immigrate albanesi e serbo-croate dedite all’agricoltura, alla produzione di cera e alla tintura e conciatura di pelli. Le loro abitazioni, collocate in questo quartiere, erano mantenute parzialemente separate dal resto della città dal “grabiglione” valletta di scarico che correva fino agli anni ’30 dove attualmente passa l’unica strada carrabile di congiungimento dei rioni sassi.

Luca Acito

attenzione e scovando i codici. Condividere queste storie piccole della cultura locale e popolare è un’ azione culturale ma è anche un modo per vivere un’ esperienza immersiva al di là dei limiti del tempo e dello spazio. Il “suono della clava” è un salto nel tempo, è raccolta di memorie, narrazione dei luoghi, gioco urbano, marketing territoriale ma è anche un modo semplice e efficace per far emergere “l’orgoglio di appartenere a una terra ricca di storia”. Inoltre, la raccolta delle storie è da considerarsi come la base necessaria per sviluppare sistemi di fruizione alternativi, dalla creazione di percorsi tematici alla organizzazione di giochi urbani complessi. “Sono sempre stato affascinato – afferma Luca Acito ideatore del progetto- dall’immateriale e dall’idea di raccontare i luoghi attraverso piccole grandi storie. Con “il suono della clava” ho voluto condividere innanzitutto un' esperienza personale, quella che vivo

il lucanomagazine

ogni giorno da più di un anno, da quando mi sono trasferito in questa via...spesso la curiosità mi porta a chiacchierare con la gente che incontro e a scoprire delle piccole storie sorprendenti, del calzolaio, la cui bottega era luogo di incontro e di scherzi fino a quella del tabaccaio "licantropo" e della vecchietta indigente che dava da mangiare la mortadella ai topi per "tenerli buoni". Il “suono della clava” è un modo semplice per raccontare i luoghi, far rivivere storie che alle volte si nascondono dietro una porta abbandonata e, soprattutto, far vivere ai visitatori (locali e turisti) un' esperienza da riportare a casa! “ Il percorso dei codici parte dalla discesa di piazzetta Pascoli e arriva allo slargo antistante la chiesa di San Rocco. Il progetto è stato realizzato da Studio Antani con la collaborazione di Geppetto - Artigianato artistico e il supporto di Duerre di Fatone. gi.ma.


gabbia pubb ok:gabbia pubb ok.qxd

23/02/2010

10.13

Pagina 1


io sono lucano3:gabbia doppiaok.qxd 03/10/2013 12:42 Pagina 1

io sono LUCANO

I AM LUCANO

JE SUIS LUCANO

ICH BIN LUCANO

SOY LUCANO

Я ЛУКИ

我盧肯

I nser to a cura de

Incontro d’arte e cultura

La Basilicata in visita nella capitale Montevideo


gabbia pubb doppia:gabbia pubb doppia.qxd 03/10/2013 18:10 Pagina 1


gabbia pubb doppia:gabbia pubb doppia.qxd 03/10/2013 18:10 Pagina 2


io sono lucano3:gabbia doppiaok.qxd 03/10/2013 12:43 Pagina 4

I L

6

V I A G G I O

ai nostri lettori

Montevideo, incontri di cultura e d’arte in Uruguay

I L

Sempre più protagonisti

C I R C O L O

10

Settimo Torinese, per quattro giorni è una città lucana

I L

12

P E R S O N A G G I O

Rocco Papaleo ospite d’onore alla festa dei lucani a Settimo

Se il lettore è il nostro principale interlocutore, è giusto che abbia diritto ad un rapporto diretto con la rivista. Da sempre sono proprio i lettori a fornirci spunti su questioni e tematiche della vita sociale e politica della nostra regione. L’invito che vi rinnoviamo è di collaborare con la redazione segnalandoci notizie, curiosità, avvenimenti che vi hanno particolarmente colpito o, ancora, disagi e disservizi nei quali vi imbattete nel vostro quotidiano.

I nostri contatti:

4

I O

S O N O

L U C A N O

www.lucanomagazine.it info@lucanomagazine.it Tel. 0971.476423


gabbia pubb ok2:gabbia pubb ok.qxd 03/10/2011 10:52 Pagina 1


V I A G G I O

io sono lucano3:gabbia doppiaok.qxd 03/10/2013 12:46 Pagina 6

I L

Incontri di cultura e d’arte in Uruguay La visita lucana per la celebrazione di Montevideo capitale sudamericana

Giulio RUGGIERI

re giorni di iniziative culturali e promozionali hanno segnato la presenza della Basilicata a Montevideo (Uruguay) il 28, 29 e 30 agosto scorsi, grazie all'impegno della Commissione regionale dei Lucani all’Estero, che ha raccolto le sollecitazioni della federazione dei lucani in Uruguay. La Commissione, presieduta da Luigi Scaglione, ha messo in campo le energie migliori per dare riscontro all’attività promozionale svolta dalle comunità lucane in Uruguay. Una vasta comunità di varie aree della regione e, in particolare, proveniente dalla valle del Melandro e del Vulture ma, anche da Potenza, ha raccolto la sfida lanciata proprio in Uruguay, del progetto di conoscenza dei territori dei suoi immigrati. E, proprio in occasione delle celebrazioni della capitale della Cultura Sudamericana, in svolgimento a Montevideo, ha dato vita ad un cartellone ricco di appuntamenti e di impegni celebrativi che, attraverso il

T

6

I O

S O N O

L U C A N O


io sono lucano3:gabbia doppiaok.qxd 03/10/2013 12:46 Pagina 7

I O

S O N O

L U C A N O

7


I L

V I A G G I O

io sono lucano3:gabbia doppiaok.qxd 03/10/2013 12:46 Pagina 8

ricordo di Rosita Melo (1897-1981), soprano e compositrice originaria di Rionero in Vulture, nata a Montevideo ma affermatasi nei primi del Novecento in Uruguay e Argentina, ha disegnato uno spaccato della Basilicata tramite le immagini, i ricordi, la conoscenza dell’impegno al femminile della emigrazione lucana e gli incontri, anche di natura economica, che potranno avere effetti positivi nei prossimi anni. A Caracas, è stata sottoscritta una lettera d'intesa tra il consolato generale d'Italia e la federazione dell'associazione lucana nella capitale venezuelana, titolare e garante di un poliambulatorio che dĂ assistenza ai lucani, ma non solo. Con questa lettera il consolato si impegna ufficialmente ad indicare il poliambulatorio come struttura sanitaria per gli italiani appartenenti al consolato, in previsione dell'avvio

8

I O

S O N O

L U C A N O


io sono lucano3:gabbia doppiaok.qxd 03/10/2013 12:46 Pagina 9

dell'ambulatorio cardiologico, che sarà operativo verso la fine dell'anno, con attrezzature all'avanguardia in questo settore clinico. Un altro dei temi toccati ha riguardato i giovani, la cui presenza nelle associazioni, com’è stato sottolineato negli interventi, è necessaria per la continuità stessa delle istituzioni e per la salvaguardia dell’identità italiana all’estero. A Montevideo, invece, si è realizzata la tre giorni di promozione della Basilicata. L'iniziativa di promozione turistica è stata realizzata con l'apporto dell'APT ed ha fornito anche delle opportunità di soggiorni turistici in Basilicata, per i lucani residenti all'estero. In questa occasione, si è fatta anche la donazione della scultura del maestro Antonio Masini, raffigurante la composizione dell’artista Rosita Melo. In particolare, sono state avviate concrete azioni con

Montevideo che porteranno alla sottoscrizione di un protocollo tra Basilicata e la capitale uruguaiana, per attivare azioni di sviluppo economico-imprenditoriale e turistico. “Un impegno forte che avevamo considerato possibile già nella scorsa primavera quando -ha sottolineato il Presidente della Commissione, Luigi Scaglione- abbiamo ricevuto l’invito ufficiale a celebrare la nostra corregionale e a guardare a quel nuovo mondo che si realizza, tra l’area di sofferenza economica dell’Argentina e quella del potenziale sviluppo nel futuro del Brasile, come elemento di garanzia e stabilità. E, nel contesto sudamericano, proprio le autorità locali, a cominciare dall’Intendenza Municipale di Montevideo per finire alla nostra Ambasciata, hanno proposto presenze di imprenditori lucani nel settore della produzione energetica alternativa e

I O

del know-how delle nuove imprese, come ad immaginare occasioni per il turismo di rientro per i lucani di seconda e terza generazione facendo conoscere le potenzialità del territorio lucano”. All’evento hanno partecipato anche l'ambasciata ed il consolato generale d'Italia. Sempre a Montevideo, poi, si è tenuto un seminario sul ruolo della donna lucana in America Latina, coordinato dalla commissione regionale per le pari opportunità. Il 3, 4 e 5 ottobre, inoltre, si terranno a Venosa, Potenza e Stigliano, le giornate dei “lucani nel mondo” in cui si parlerà della rete dei Lucani nel mondo, intesa come risorsa primaria per la Basilicata, e del forte contributo dei lucani alla cultura italo-americana. Ma ci sarà anche la consegna di un riconoscimento ad un lucano emigrante che, per la prima volta torna nella propria regione.

S O N O

L U C A N O

9


I L

C I R C O L O

io sono lucano3:gabbia doppiaok.qxd 03/10/2013 12:52 Pagina 10

Settimo Torinese, per quattro giorni è una città lucana Mostre, danze, cucina tipica alla festa curata dall’associazione “Gianturco”

ettimo Torinese è diventata una “città lucana” per quattro giorni, dal 12 al 15 settembre. Il merito di questo successo, vissuto interamente nel cuore del nuovo borgo, va all'associazione lucana “Emanuele Gianturco” ed ai suoi appassionati volontari. Una squadra capace di attirare simpatie e collaborazioni da parte degli enti locali e da tantissime altre persone. Un sodalizio in grado di unire tutti, mettendo da parte le divisioni politiche. Infatti, all’interno dell’ associazione collaborano, da anni, Dino Sportiello (presidente del Consiglio comunale, lista Pd) e Felice Scavone (capogruppo dell'opposizione del Pdl). Entrambi, naturalmente, nati in Basilicata. “Ma senza le donne -conferma Vito Sileo, presidente dell'associazione lucana- non potremmo far nulla. Sono le donne dell'associazione la nostra forza”. Durante i quattro giorni di festa è stato possibile visi-

S

10 I O

S O N O

L U C A N O


io sono lucano3:gabbia doppiaok.qxd 03/10/2013 12:52 Pagina 11

I O

S O N O

L U C A N O 11


I L

P E R S O N A G G I O

io sono lucano3:gabbia doppiaok.qxd 03/10/2013 12:52 Pagina 12

tare, all'interno della nuova struttura di via Fantina, ormai denominata da tutti “il pallone”, sia alcune mostre fotografiche, dove veniva ritratta la Basilicata e le sue bellezze naturali, sia alcuni stand di associazioni lucane. Tutte le serate sono state caratterizzate da intrattenimenti musicali, a cura di gruppi danzanti, e da cucina tipica, proposta dal ristorante “Pietra del sale” di Avigliano, in provincia di Potenza. L'evento di punta è stato affidato all'ospite d'onore, Rocco Papaleo. L'attore e regista lucano si è esibito sabato sera, 14 settembre, con il

12 I O

S O N O

suo spettacolo teatrale: “Una piccola impresa meridionale”. Il tutto è stato accompagnato da un'anteprima organizzata da Roberta Zanzarella, presentatrice della serata, con uno dei gruppi folkloristici più importanti del Piemonte, i Vampa de Lumèra. Una Festa Lucana ricca di contenuti, caratterizzata dal divertimento, dalla tradizione e dal ricordo di Emanuele Gianturco, celebre giurista, politico e musicista lucano, a cui Settimo ha anche dedicato una via. L’evento ha riscosso ampi consensi ed è stato molto apprezzato. Ecco

L U C A N O

quanto ha affermato Dino Sportiello, presidente del Consiglio comunale: ”Questa festa ha messo in evidenza, soprattutto, il concetto di integrazione ed è perfettamente riuscita. Settimo ha risposto molto bene tant’è che, già dalla prima sera, l'area della festa è stata presa d'assalto. Senza contare che, con lo spettacolo di Rocco Papaleo, s’è avuta un’apoteosi di pubblico. Abbiamo ricevuto grandi attestazioni di stima da parte dei cittadini che hanno deciso di festeggiare con noi. La città è stata trasformata, resa più bella da tutte le persone che


io sono lucano3:gabbia doppiaok.qxd 03/10/2013 12:52 Pagina 13

C’è stato anche l’ospite d’onore: Rocco Papaleo

occo Papaleo è arrivato puntualissimo alla Biblioteca Civica Archimede, nel pomeriggio di sabato 14 settembre. L'artista ha visitato la struttura, accompagnato dall'assessore Elena Piastra, in veste di guida. L'attore, al termine della passeggiata, durante la conferenza in sala Levi, ha manifestato al sindaco Aldo Corgiat grande ammirazione e stima. “Complimenti sindaco! Non ho mai visto una struttura così bella, in tutta Italia -ha detto Papaleo- qui il passato si unisce al futuro”. Corgiat non ha nascosto l'emozione di aver centrato l'obiettivo. Rocco Papaleo ha presentato il suo spettacolo teatrale, “Una piccola impresa meridionale” (già nome del suo film di prossima uscita), andato poi in scena durante la serata presso il nuovo Centro Polifunzionale di via Fantina. “Sono qui

R hanno scelto di affrontare sacrifici immensi, decidendo di lasciare la propria terra, per venire ad abitare e a lavorare qui, con tutti i problemi che ne sono conseguiti. E, come tanti altri, in questa circostanza, sono orgoglioso di essere un vero settimese”. Felice Scavone, capogruppo dell’opposizione, ha commentato: “Non si può non essere soddisfatti per l'organizzazione. Ringraziamo, ovviamente, la Provincia di Torino e la Regione Piemonte che ci hanno dato una mano per realizzare tutto questo”. giu.ru.

I O

come artista -ha detto l’attore di Lauriaanche se non nascondo le mie origini lucane. La Basilicata è mia madre, ma non mi piacciono i campanilismi”. Come dire: siamo tutti cittadini del mondo. In serata è andato in scena lo spettacolo di Papaleo, uno show creato per vivere e riprodurre l’emozione che trasmette il palco di un teatro. Il piazzale di via Fantina, però, non poteva proprio garantire le stesse suggestioni: il pubblico ha rumoreggiato ma sarebbe stato impossibile, davvero, fare di più. Papaleo ha scelto di cantare, senza recitare, solo canzoni accompagnate in chiave acustica, a volumi bassi. Un'ora e mezza di concerto, prima della buonanotte. Con qualche brusio, a fari spenti, da parte degli spettatori per un concerto sussurrato. giu.ru.

S O N O

L U C A N O 13


gabbia pubb doppia:gabbia pubb doppia.qxd 01/07/2011 10:43 Pagina 1


gabbia pubb doppia:gabbia pubb doppia.qxd 01/07/2011 10:43 Pagina 2


gabbia pubb ok2:gabbia pubb ok.qxd 06/12/2011 10:17 Pagina 1


È QUANDO TI SENTI PICCOLO CHE SAI DI ESSERE DIVENTATO GRANDE.

A volte gli uomini riescono a creare qualcosa più grande di loro. Qualcosa che prima non c’era. È questo che noi intendiamo per innovazione ed è in questo che noi crediamo. Una visione che ci ha fatto investire nel cambiamento tecnologico sempre e solo con l’obiettivo di migliorare il valore di ogni nostra singola produzione. È questo pensiero che ci ha fatto acquistare per primi in Italia impianti come la rotativa Heidelberg M600 B24. O che oggi, per primi in Europa, ci ha fatto introdurre 2 rotative da 32 pagine Roto-Offset Komori, 64 pagine-versione duplex, così da poter soddisfare ancora più puntualmente ogni necessità di stampa di bassa, media e alta tiratura. Se crediamo nell’importanza dell’innovazione, infatti, è perché pensiamo che non ci siano piccole cose di poca importanza. L’etichetta di una lattina di pomodori pelati, quella di un cibo per gatti o quella di un’acqua minerale, un catalogo o un quotidiano, un magazine o un volantone con le offerte della settimana del supermercato, tutto va pensato in grande. È come conseguenza di questa visione che i nostri prodotti sono arrivati in 10 paesi nel mondo, che il livello di fidelizzazione dei nostri clienti è al 90% o che il nostro fatturato si è triplicato. Perché la grandezza è qualcosa che si crea guardando verso l’alto. Mai dall’alto in basso.


Copia di gabbia doppiaok2:gabbia doppiaok.qxd 02/10/2013 11:35 Pagina 1

44

E U R E K A

L’itinerario di Federico II

’itinerario ci porta a scoprire un’area ricca di interesse naturalistico, storico, culturale, enogastronomico della Basilicata. Si parte dal borgo di Castel Lagopesole, luogo di caccia dell’imperatore Federico II di Svevia dove si può ammirare uno dei suoi maestosi Castelli. Lasciamo il borgo alle nostre spalle e proseguiamo attraverso una piacevole e verde vallata in direzione di Atella dove è possibile gustare l’acqua minerale che sgorga dalla fontana del paese.

L

Proseguiamo in direzione Rionero in Vulture, luogo di produzione del famoso vino Aglianico del Vulture. All’incrocio proseguiamo in direzione Laghi di Monticchio. Da qui entriamo nel territorio del Monte Vulture, un antico vulcano ormai spento le cui bocche sono riempite dai laghi di Monticchio. Tutto il comprensorio è un sito naturalistico di straordinaria bellezza e suggestione, il monte Vulture è anche un antico luogo di pellegrinaggio, la testimonianza più importante è rappresentata dall’ Abbazia di San Michele nata da eremiti

il lucanomagazine

Basiliani risalenti al X secolo. Continuiamo il nostro itinerario seguendo la strada che “avvolge” il lago grande e, giunti all’incrocio, proseguiamo in direzione Melfi attraversando località Foggiano e gli stabilimenti produttivi di un famoso marchio di acque minerali. Giungiamo a Melfi ricca di storia e riconoscibile dalla presenza del castello normanno - Svevo irto sulla collina. Lasciata la città di Melfi proseguiamo in direzione Rapolla. Da qui l’itinerario prosegue attraverso vasti filari di alberi di ulivo dai quali viene prodotto l’olio extravergine


Copia di gabbia doppiaok2:gabbia doppiaok.qxd 02/10/2013 11:35 Pagina 2

45

Tipologia: cicloturismo Distanza: 50 km

di olivo con marchio DOP. Fermatevi presso qualche produttore anche solo per sentirne l’odore. Sarà difficile resistere. Da Rapolla giungiamo a Barile, altro borgo di produzione del vino Aglianico del Vulture. Fate un’ulteriore sosta. Infine da Barile, attraversando località Ginestra, giungiamo nella città natale del Poeta latino Orazio, Venosa che è la nostra tappa finale. Dal Castello fino agli scavi archeologici fuori del paese scoprirete uno dei borghi più suggestivi della Basilicata. v.a.

Scarica gratuitamente il file GPS del percorso su www.innbasilicata.it il lucanomagazine


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 02/10/2013 11:39 Pagina 1

46

E U R E K A

Sposarsi non è uno

spreco! il lucanomagazine

Eva BONITATIBUS

l mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni”. Le parole di Paulo Coelho descrivono bene i tratti di una persona che ha fatto dei sogni la propria ragione d’essere. Una definizione che calza perfettamente ad una donna che nel capoluogo lucano ha messo su un’attività imprenditoriale di alto profilo. Luciana Pepe, imprenditrice dal forte temperamento, è alla guida di un Atelier di abiti nuziali e da cerimonia dal nome decisamente evocativo: Emozioni. Vivere i sentimenti e possedere sensibilità sono infatti le peculiarità di questa donna che amava emozionarsi sin da bambina quando sognava di realizzare abiti da sposa e giocava con le proprie bambole vestendole di morbido tulle bianco e facendole danzare graziosamente. Questa è infatti la principale occupazione di Luciana: confezionare sogni per sé e per gli altri. E lo fa con cura e con amore, perché ogni sposa trovi nel suo Atelier la propria dimensione, si affidi a lei non solo per trovare il vestito più adatto, ma perché colga la giusta attenzione affinché non solo l’abi-

“I


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 02/10/2013 11:39 Pagina 2

47

Enzo Miccio Nato nel napoletano, si trasferisce a Milano dove frequenta l’Istituto Europeo di Design e inizia la sua carriera nel mondo della moda, che non ha mai abbandonato, seguendo l’allestimento di sfilate ed eventi. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche con fotoreportage su tematiche di moda, scenografia e di arredo della tavola. Partecipa anche come designer nella rivista White Sposa curandone sin dalla nascita la rubrica di table design.Nel 2001 fonda la società di organizzazione eventi e matrimoni "Garini Della Sforzesca". Debutta in televisione nel 2005, sul network Real Time, con il programma Wedding Planners, dedicato alla sua attività di progettazione di matrimoni. Dal 2008 e dal 2011 inizia a condurre due programmi televisivi di successo al fianco della style coach Carla Gozzi. Dal dicembre 2011 si occupa della rubrica "L'eleganza del maschio" per il settimanale Diva e Donna con commenti su stile e buon gusto, e dal maggio 2013 conduce l'omonima trasmissione televisiva su Real Time, in cui suggerisce outfit e dispensa consigli di eleganza e buone maniere al pubblico maschile.

Atelier Emozioni Entrando nell’elegante Atelier situato in viale Marconi a Potenza, si respira immediatamente un clima sereno e festoso al tempo stesso. La mission di Emozioni è infatti seguire gli sposi dall’Atelier all’altare, curando tutti i particolari perché il giorno più emozionante della futura vita di coppia sia veramente indimenticabile. Tanti i servizi resi dall’Atelier Emozioni, dal primo appuntamento fino alla vestizione in casa, il team altamente professionale segue la propria sposa ovunque, ricoprendola di attenzioni e dispensandole utili consigli. Qui non solo gli sposi ma anche tutta la famiglia può trovare tutto l’occorrente per la propria mise, dall’intimo alla scarpe alle acconciature ai gioielli. E poi un ampia scelta per gli abiti da cerimonia, per le damigelle e i paggetti. Non solo, la novità dallo scorso anno è la maglieria alta moda.

to, ma tutta la cerimonia, sia fatta su misura. Per raggiungere questo obiettivo Luciana Pepe si impegna quotidianamente insieme al suo staff perché la sua attività sia sempre fresca, disponibile e dinamica. A circa tre anni di vita, Emozioni ha già compiuto passi da gigante: ha inaugurato il suo elegante locale in viale Marconi a Potenza, ha acquistato l’esclusiva di alcune case di moda internazionali, ha registrato il proprio marchio Pepe Couture, ha ampliato il proprio organico, ha rafforzato il proprio brand. E non è poco. Una realtà giovanissima che manifesta tutta la sua voglia di crescere e di consolidare la propria struttura all’interno del territorio lucano, cogliendo le sfide del mercato e sapendo comunicare un’idea nuova di fare impresa. Coniugando qualità e gusto, ricercatezza e originalità, eleganza e raffinatezza, l’azienda “al rosa” guarda in avanti nonostante gli ostacoli che la crisi economica sta disseminando. Ora Emozioni si appresta a vivere una nuova stagione: il matrimonio con il wedding planner più famoso d’Italia, Enzo

Miccio. Una collaborazione importante che porrà in posizione privilegiata quanti decideranno di affidarsi alle mani esperte del rafforzato team di Luciana. Mani che trasmettono non solo amore per il proprio mestiere, ma la cultura di un mondo antico che nella pratica di tutti giorni trova la sua rinnovata dimensione. All’ufficializzazione del nuovo rapporto professionale, avvenuta nel corso di una conferenza stampa svoltasi il 13 settembre scorso, Luciana Pepe ha sottolineato il valore di questo accordo, che andrà a rafforzare ancora di più l’immagine non solo dell’Atelier ma dell’intera Basilicata. Le spose potranno ora affidarsi completamente ai consigli di Emozioni che grazie all’esperienza di Enzo Miccio, ritroveranno la serenità nella complicata organizzazione del proprio matrimonio. Consigli sull’abito, sui fiori, sulla pettinatura, sulla location, sulle bomboniere, sugli inviti, insomma su tutto che ciò riguarderà la progettazione del giorno più bello della vita. E non sarà uno spreco. Parola di Miccio, il principe del bon ton, che ha messo in evidenza l’ampiezza della filiera del matrimonio e la sua valenza nell’intero processo

il lucanomagazine

produttivo nazionale. "Alla luce dell’attuale crisi economica può sembrare paradossale parlare di cerimonie - ha detto Enzo Miccio - in realtà non è così perché si razionalizzano le spese e si contengono i costi delle varie voci. E sono tante perché dietro un matrimonio c'è un intero indotto di aziende che vive grazie alla propria attività." Fiori, bomboniere, confetti, abiti, calzature, catering vanno infatti ad alimentare il mercato dell'artigianato italiano e contribuiscono a far girare l'economia nazionale. "La gente rimanga in Basilicata a comperare l'abito", è stato il monito del conduttore televisivo di “Ma come ti vesti?” e “L’eleganza del maschio” su Real tv, il quale attraverso questa operazione invita le spose lucane a non recarsi fuori regione per l'acquisto del vestito. Un invito dunque a sostenere l'economia locale e a valorizzare le realtà che operano sul territorio, facendo di Emozioni il punto di riferimento del Wedding market lucano. Professionalità, esperienza, competenza e amore sono gli ingredienti di questo nuovo "matrimonio" che consentirà alle spose di realizzare il proprio sogno.


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 02/10/2013 12:34 Pagina 1

48

E U R E K A

PETRUCCELLI Vincenzo MATASSINI

l 24 settembre 2013 ricorre il 70° anniversario dell’eccidio di Cefalonia (Kefalonià in greco), isola nel Mar Ionio di fronte al Golfo di Patrasso. Sarebbe rimasta un’isola greca che i visitatori potevano ricordare per la bellezza del mare e delle sue coste, o per l’affabilità dei suoi abitanti. E’ rimasta, invece, nella memoria degli italiani per un fatto di sangue che ha coinvolto circa cinquemila soldati. Ripercorriamo gli eventi passati. Durante la Seconda Guerra Mondiale l’Italia dichiarò guerra alla Grecia ed il 1° maggio 1941 Cefalonia venne occupata da forze italiane e poi, in ottemperanza alle clausole dell’armistizio subentrato con la Grecia, fu presidiata dalla Divisione fanteria “Acqui” al Comando del Generale Antonio Gandin1, con una forza di circa 10.000 soldati e 525 Ufficiali. Dopo il 25 luglio 1943, l’alto comando germanico cominciò a far affluire reparti tedeschi sull’isola, in vista del già prevedibile armistizio separato fra l’Italia e gli Alleati (tra il 5 ed il 10 agosto 1943 sbarcarono sull’isola circa 2.000 soldati tedeschi fortemente armati). L’11 settembre i tedeschi, venuti a conoscenza dell’armistizio italiano, intimarono al generale Gandin di consegnare le armi senza condizioni. Gli italiani decisero però di resistere e presentarono a loro volta, il 14 settembre, un ultimatum alla guarnigione tedesca. La reazione germanica fu spie-

I

tata: i tedeschi, fatti sbarcare a Cefalonia altri cinque battaglioni, appoggiati in forza dall’aviazione, il 15 settembre passarono al contrattacco, stroncando dopo accaniti combattimenti ogni possibilità di difesa della Divisione “Acqui” che aveva perduto circa 3000 uomini tra morti e feriti. All’alba del 22 settembre il Generale Gandin chiese la resa e subito i tedeschi si abbandonarono ad una vera e propria caccia all’uomo. Non meno di cinquemila uomini furono fucilati tra il 22 ed il 25 settembre, fra i quali 332 Ufficiali. Egualmente tragica fu la sorte dei superstiti: buona parte di essi, avviati per mare ai campi di lavori in Germania, persero la vita nel naufragio delle navi che urtarono su mine o che furono affondate deliberatamente. Fatto questo breve riferimento storico, che ho preso direttamente dalle fonti storiche, a me qui interessa ricordare la figura del Sottotenente dei Carabinieri Orazio Petruccelli2, nato a Potenza, del 7° Battaglione Carabinieri, 2a Compagnia, che l’8 settembre 1943 si trovava a Cefalonia alle dipendenze del Comando della Divisione fanteria “Acqui”. Laureato in Economia e Commercio, appassionato dell’Arma dei Carabinieri, appena gli si presentò l’occasione si arruolò nell’Arma ma, ammalatosi gravemente, dovette abbandonare la vita militare e entrò come funzionario a Napoli nella Banca d’Italia. Scoppiata la Seconda Guerra Mondiale si arruolò volontario, sempre nell’Arma dei Carabinieri, col grado di Sottotenente, chiedendo di essere destinato nelle zone di guerra e, aggregato alla Divisione “Acqui”, il 23 marzo 1943 partì per Cefalonia. All’indomani dell’Armistizio con le Forze Alleate dell’8 settembre 1943, la guarnigione italiana a Cefalonia venne a trovarsi in una condizione drammatica, dopo l’ultimatum dei tedeschi a cedere le armi e ad arrendersi senza condizioni. Mentre fervevano le trattative di resa fra il

il lucanomagazine

Comando della Divisione “Acqui” ed il Comando germanico, nella notte fra il 13 ed il 14 settembre i tedeschi avevano provveduto nella piazza di Argostòli, principale


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 02/10/2013 12:34 Pagina 2

49

Ritratto del Maestro Vincenzo D’Acunto di Tursi

ORAZIO

centro di Cefalonia, ad ammainare la bandiera italiana sostituendola con quella tedesca; il Sottotenente Orazio Petruccelli, col suo plotone di Carabinieri, ebbe il

coraggio di ammainare la bandiera tedesca e di issare nuovamente sul pennone quella italiana, fra la sorpresa del picchetto armato tedesco che non reagì, forse per la preponderanza dei Carabinieri. Iniziatasi il 15 settembre 1943 la battaglia, che si svolse prevalentemente sulle alture di Hieramis, e delineatasi una minaccia di sfondamento delle linee italiane, il Sottotenente Petruccelli fu inviato col suo plotone di Carabinieri in rinforzo alla Compagnia comandata dal Capitano Saettone e prese parte attiva ai combattimenti. Dopo la sconfitta e la conseguente resa degli italiani, venne catturato dai tedeschi e la mattina del 24 settembre 1943, insieme ad altri ufficiali, fu condannato a morte e trasportato a Capo S. Teodoro dove venne fucilato. Con Decreto del 15 febbraio 1949 fu concessa ad Orazio Petruccelli la Medaglia d’Oro al valor militare alla memoria con la seguente motivazione: “Petruccelli Orazio da Potenza, classe 1914, Divisione fanteria “Acqui”, 7° Battaglione Carabinieri mobilitato, Comandante il plotone Carabinieri della Divisione “Acqui” si rivelava tra i primi accesi e tenaci assertori della lotta contro i tedeschi a Cefalonia. Mentre perduravano ancora le trattative, sfidando un picchetto armato tedesco, sorpreso da tanta audacia, ammainava la bandiera germanica issata oltraggiosamente dal nemico nella piazza di Argostòli, innalzando nuovamente la bandiera italiana. Durante l’aspra e sanguinosa battaglia, sempre presente dove maggiore era il pericolo, confermava in ogni circostanza il suo militare ardimento, trascinando con l’esempio i suoi uomini ad epica lotta. Catturato dai tedeschi e sottoposto a fucilazione affrontava la morte con fierezza e dignità di soldato. Fulgido esempio di fedeltà alla Patria ed attaccamento al dovere. Cefalonia (Grecia), 8-24 settembre 1943”.

il lucanomagazine

Il testo della Medaglia d’Oro viene proposto ai Comandi Militari con una relazione del Capitano d’Artiglieria Apollonio Renzo “sul fatto d’arme di Cefalonia (8-24 settembre 1943) cui ho partecipato”. Potè testimoniare perché, pur essendo stato fucilato anche lui, era rimasto sotto i cadaveri degli altri ufficiali e venne successivamente rinvenuto e curato dai greci che erano andati per seppellire i cadaveri. Il 5 luglio 1949 in Roma, nella Caserma “Legnano” dei Carabinieri, fu ufficialmente consegnata la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla vedova sig.ra Iolanda Schifani Cortini. Ma le celebrazioni non si fermarono qui, perché il 22 giugno 1949 l’Avv. Antonio Ciamarra, Presidente del Gruppo delle Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, scrisse alla vedova sig.ra Iolanda Schifani Cortini pregandola di inviare tutte le informazioni documentali e fotografiche del decorato per poterle inserire nell’Albo Nazionale perché “possano servire a maggiormente illustrare l’eroica figura”. Da una lettera in data 8 settembre 1949, inviata invece alla sig.ra Eleonora Petruccelli Correale madre di Orazio Petrucceli, il Dott. Felice Bianco, Capitano dei Carabinieri in congedo, fece conoscere un’inedita vicenda che rende ancora più umana la figura della Medaglia d’Oro. Credo utile riportare per intero il documento: “Vengo a conoscenza che il 24 settembre p.v., nell’anniversario dell’eccidio di Cefalonia, si terrà a Potenza una solenne cerimonia dedicata alla memoria e all’eroismo di Suo figlio Orazio, mio collega ed amico. Il ricordo di Lui non è legato solamente alle vicende della guerra vissute insieme ma ad un particolare importante della mia vita che desidero ricordare in questo momento, sia perché si esalti più il suo sacrificio, e sia per mio debito di eterna riconoscenza.


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 02/10/2013 12:34 Pagina 3

50

E U R E K A

Qualche giorno prima delle ostilità (settembre 1943) io dovevo raggiungere la mia famiglia per urgenti ed improrogabili motivi. Avevo la licenza già concessa da un mese e mezzo ma la partenza veniva impedita dal Comando Divisionale per il fatto che non vi era in luogo disponibile altro Ufficiale dei Carabinieri valido che mi potesse sostituire. Orazio non stava bene, doveva entrare in ospedale, ed io non ebbi il coraggio di rivolgermi a Lui. Avevo già abbandonato l’idea di raggiungere la mia famiglia quando il mattino del 26 luglio 1943 Suo Figlio, che era intanto venuto a conoscenza delle mie cose, mi fece sapere che sarebbe venuto Lui a sostituirmi. Infatti venne il giorno dopo; lo vidi in precarie condizioni di salute e lo esortai a desistere dal suo proposito. Non ci fu verso. Mi rispose: “è più importante che tu vada a porre in salvo i tuoi cari” e si adagiò sul mio letto tutto grondante di sudore. Così Lo abbracciai e partii portando nel cuore l’immagine di un amico raro che doveva divenire poi un Eroe purissimo della Patria. Con profonda stima”. La testimonianza del Capitano in congedo Felice Bianco tratteggia un lato di Orazio Petruccelli che era stato sempre sottolineato nelle varie agiografie ma che non era mai stato documentato. Forse spronata dalla lettera del Cap. Bianco il 30 settembre 1943 la sig.ra Eleonora Petruccelli Correale, madre di Orazio Petruccelli, scrisse al Sindaco di Potenza, il Notaio Giuseppe Sivilia, asserendo fra l’altro: “Tanto io che la mia famiglia abbiamo invano atteso ed auspicato che la Città di Potenza si rendesse promotrice di onoranze degne d’un sì grande figlio che a 29 anni, quando più gli sorrideva la vita, sposo felice da pochi mesi, antepose ad ogni affetto il suo dovere. Nulla si è pensato invece in pro di questo Eroe che ha onorato la sua terra. Mi permetto allora di suggerirLe di venire incontro al nostro desiderio, quello cioè d’intitolare la Caserma dell’Arma al nome suo, limpida figura di Ufficiale dei Carabinieri, Eroe contemporaneo, figlio di Potenza. Sono sicura che Ella vorrà perciò appoggiare la domanda già fatta dalla famiglia al Comando Generale dell’Arma e premere presso il Comiliter di Bari perché essa venga accolta. La Sua richiesta sarebbe indispensabile per dimostrare che la cittadinanza potentina non ha nulla da opporre a che il nome di Mario Pagano (di cui già si onora la Piazza attigua al Palazzo di Giustizia in Potenza) venga sostituito da quello più appropriato d’un Eroe dell’Arma, egualmente caro ai lucani per l’esempio di grande patriottismo dato”. Poco dopo al Sindaco pervenne un’altra lettera datata 31 ottobre 1949 inviata dal Colonnello Luigi Messore, della Direzione Generale Personale Ufficiali del Ministero Difesa - Esercito, nella quale lo

Cap. Artiglieria Apollonio Renzo al Sacrario di Cefalalonia

stesso estensore, dopo aver tratteggiato le motivazioni della concessione della Medaglia d’Oro ad Orazio Petruccelli, riferiva che: “Come soldato e nativo di Potenza mi permetto segnalare alla S. V. questo degno nostro concittadino, perché Ella voglia proporre al Consiglio Comunale che una Via della nostra bella Città sia intitolata al nome del Sottotenente dei Carabinieri Orazio Petruccelli, il quale, anche di fronte alla morte, volle e seppe dimostrare quali alte virtù alberghino nel cuore di un potentino”. E qui abbiamo la sorpresa; benché la lettera fosse firmata da un potentino, quasi certamente proveniva da gradi più alti del Ministero della Difesa. In effetti il Sindaco di Potenza passò la richiesta all’Ufficio Urbanistica che prospettò la possibilità di intitolare al Sotto Tenente Orazio Petruccelli la strada, già Via delle Scuole che collega, tramite Via Pretoria Piazza Mario Pagano con Via del Popolo, intitolazione che avvenne poco dopo con una massiccia partecipazione dell’Arma dei Carabinieri e dell’intera popolazione di Potenza. Anche la Caserma dei Carabinieri di Via Pretoria, ex Convento S. Lucia, cambiò nome e fu intitolata ad Orazio Petruccelli ed il 19 aprile 1984, 70° anniversario della sua nascita, il Comune di Potenza fece porre nel porticato a lato dell’ingresso una lapide commemorativa che riprendeva le motivazioni della Medaglia d’Oro alla memoria. Ora entra in gioco una testimonianza del veronese di Valeggio sul Mincio Angelo Stanguellini, autista del 5° Reggimento artiglieria contraerea ed ultimo autista del Generale Gandin (il precedente era un marinaio), che getta nuova luce, anche se

il lucanomagazine

in maniera indiretta, sulla fine di Orazio Petruccelli. Per i tedeschi gli autisti erano “merce rara” e così Stanguellini fu risparmiato dall’essere fucilato come gli altri commilitoni e potè raccontare gli ultimi momenti della fucilazione del Generale Gandin e degli altri Ufficiali italiani. Il reduce raccontò che egli guidava un camion piccolo, uno Spa 39, sul quale fu fatto salire il Generale Gandin, dopo il processo sommario che lo condannava alla fucilazione “senza più gradi, bottoni, cinghia, cordoni delle scarpe, aveva solo giacca e pantaloni”. Si avviarono per la strada del porto di Argostòli per quasi 500 metri, fermandosi davanti al cancello di una vecchia villa disabitata di un Generale greco. Si trattava della Casetta Rossa, diventata uno dei luoghi dell’eccidio; lì i tedeschi ordinarono a Gandin di entrare e disposto a ferro di cavallo il plotone di esecuzione composto da 7-8 militari armati di mitra, fecero fuoco. Il Generale fu falciato dalle raffiche: il suo corpo, orribile a dirsi, fu troncato in tre tronconi che furono fatti rotolare a mare. Stanguellini ricevette poi il compito di tornare al Comando di Argostòli per condurre alla Casetta Rossa anche gli Ufficiali e racconta: ”Ne trasportai quattro alla volta per tre giorni e tre notti: 332” chiedendosi anche perché non molti di più, dal momento che sul camion ne potevano stare anche 15. E continuava: “Chi veniva prelevato non sapeva che sarebbe stato fucilato. Fu la strage degli Ufficiali Superiori: li mitragliavano là sul molo e poi ne facevano un catasta; rimasero senza sepoltura per giorni e terminato quello sterminio i tedeschi chiusero il cancello della Casetta Rossa col reticolato”. In seguito la gente del posto, sentito l’odore di cadavere, “con gli asini ed i carretti portò di nascosto, durante la notte, le salme al cimitero dove le hanno sepolte”. La testimonianza di Stanguellini ci dà, anche se indirettamente, notizie sulla fine di Orazio Petruccelli, anche se il nipote che ha lo stesso suo nome, autorizzato a portare la Medaglia d’Oro del martire, afferma che dopo sue ricerche il corpo fu gettato in mare; due pronipoti sono attualmente nell’Arma dei Carabinieri. NOTE 1) - Gandin Antonio (Avezzano, l’Aquila 13.05.1991 - Cefalonia, Grecia 24.09.1943), Generale di Divisione, partecipò alla campagna di Libia ed alla 2a Guerra Mondiale. Con l’ARMIR, sul fronte russo, ottenne anche un’onorificenza dai tedeschi, che gettò sprezzante prima di essere ucciso. 2) - Petruccelli Orazio (Potenza 19.04.1914 Cefalonia, Grecia 24.09.1943), Sotto Tenente dei Carabinieri.


gabbia pubb ok2:gabbia pubb ok.qxd 02/05/2013 11:55 Pagina 1


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 03/10/2013 11:08 Pagina 1

52

E U R E K A

L’assessore alla Cultura Maria Pina Palmieri:

“Coinvolte le asso e valorizzati i talen Marianna Gianna FERRENTI

ssessore Palmieri, quest'anno la stagione 2013 è stata condita dalla importante collaborazione tra l'amministrazione comunale e l'Archeoclub di Melfi, un'associazione che promuove la valorizzazione del patrimonio archeologico ed architettonico della città federiciana. Quali sono gli eventi culturali più importanti che tale collaborazione ha prodotto in questa estate melfitana? La collaborazione che abbiamo instaurato dall'inizio del nostro mandato con l'Archeoclub di Melfi è stata ricca di eventi e manifestazioni culturali che hanno fatto sì che si riempisse quel magnifico contenitore culturale che è palazzo Donadoni, in passato sfruttato solo marginalmente, rendendolo cosi punto di aggregazione della città. In questa stagione estiva 2013 l'Archeoclub e l'amministrazione comunale di Melfi hanno puntato su una mostra fotografica e antropologica che ha visto impegnata l'associazione al recupero di numerosissime foto donate da alcune famiglie melfitane, divise per settori, a partire dall'inizio del secolo fino agli anni '60. Dal 4 al 29 agosto ci sono stati circa 2500 visitatori; ora vi è la necessità di protrarre la mostra, che doveva chiudersi il 4 settembre, fino al 21 settembre. Vi è anche una richiesta da parte dell'Associazione Melfitani a Torino di avere questa mostra per dare la possibilità anche ai nostri concittadini emigrati di vivere ricordi sia delle persone che della città.

A

Quali sono le associazioni che l'amministrazione comunale ha coinvolto in modo trasversale? Obiettivi del nostro assessorato per il cartellone estivo 2013 sono stati quelli di coinvolgere le associazioni culturali e sportive presenti sul territorio nonché sfruttare i talenti melfitani, sia quelli che operano a melfi sia quelli che vivono in altre città. Il cartellone estivo, quindi, ha visto la presenza delle associazioni culturali Bramea, Ramaela, Moysa, Rytmitika e di quelle sportive Libertas BodyPlanet, Evergreen nonchè il CSI. Quali sono le iniziative salienti che avete posto in essere, e quali, secondo lei, sono state più apprezzate dalla comunità? L'evento Etnimoda, che è un progetto di integrazione sociale prodotto da tre associazioni di Melfi, Ramela Moysa e BodyPlanet, è nato da un'idea di Antonella Moccia che, nel magnifico scenario di Piazza Duomo, ha proposto una sfilata multietnica con abiti provenienti dall'Asia, dall'Africa e dall'Europa, indossati magistralmente da donne extracomunitarie presenti nel territorio, da ragazze e ragazzi Melfitani, preparati per oltre due mesi dalla stessa stilista Moccia. Questo suggestivo spettacolo, di altissimo contenuto sociale e artistico è stato interpretato da donne di altre nazioni qui residenti, che svolgono lavori umilissimi, diventate regine su una passerella e da talenti melfitani che, in canto e ballo classico e moderno, hanno espresso le loro qualità artistiche. L’evento ha avuto l'attenzione da parte del Ministro dell'integrazione Cecile Kyenge che non ha potuto essere presente ma ha fatto pervenire tutta la sua attenzione a questo progetto con una mail personale di auguri e di totale approvazione dell'idea. L'obiettivo è stato centrato?

il lucanomagazine

Altro evento di spessore, che ha visto la suggestiva location della Porta venosina e della rigogliosa villa comunale, e' stato un concerto di musica Brasiliana, a cura del gruppo formato da musicisti italiani e brasiliani con vocalist brasiliana, il cui batterista e' Mauro Salvatore, melfitano che vive a Roma da anni, e il percussionista e' Gino Capobianco anch'egli Melfitano, ambedue musicisti di grande capacita' e professionalità. Il concerto nasce dal progetto "BRASILICATA", protocollo di intesa fra la Regione Basilicata e l'ambasciata brasiliana in Italia per la promozione di musica dell'America Latina. Abbiamo anche "osato" un concerto di musica classica della giovane pianista Firmina Adorno, melfitana emigrata a Milano per fortificare la sua passione per il pianoforte; un concerto che ha visto il


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 03/10/2013 11:08 Pagina 2

53

sociazioni enti melfitani” anche per l’alto numero di persone che hanno seguito ogni singolo evento. Ma ogni scelta, proprio perché è "scelta", e' soggetta a critiche, a dissensi o assensi e noi facciamo tesoro di ciò per migliorare e condividere il più possibile le scelte future con la città.

Salone degli stemmi del Palazzo Vescovile gremito all'inverosimile, nonostante la calda serata estiva. Un altro successo con una talentuosa pianista melfitana che ci ha riempito di orgoglio e soddisfazione. Quindi, il bilancio di fine estate? È positivo? Gli obiettivi di massimo coinvolgimento delle associazioni culturali locali, di valorizzazione dei giovani talenti melfitani o di scelta di talenti che, andati via da Melfi, hanno proseguito nelle loro varie attività artistiche con successo, sono stati raggiunti. Abbiamo cercato di proporre spettacoli che coinvolgessero le varie fasce di eta'. A nostro giudizio, il fatto che siano stati realizzati, pur con notevoli sforzi anche per i costi in un periodo di vera recessione, ci permette di tracciare un bilancio positivo

Le iniziative su cui l'assessorato alla Cultura porrà l'accento durante la stagione autunnale, quali sono? Siamo già al lavoro per l'ottobre melfitano con la preparazione della Sagra della varola che si svolgerà il 18 e 19 ottobre; stiamo altresì progettando il rilancio della due giorni dedicata alla Falconeria che si terra' nel weekend successivo. Poi è in corso l'iter amministrativo per la gestione artistica del teatro Ruggiero che dovrebbe consentire la proposizione di un vasto e nutrito cartellone di eventi rivolto a tutte le fasce di eta' con la priorità del contenimento al minimo del prezzo d e l biglietto. E poi "cultura per tutti" con altre iniziative culturali e di aggregazione per le quali aspettiamo le proposte che ci provengono dalla città sia a mezzo delle associazioni sia dai singoli nostri concittadini. ma.gi.fe.

il lucanomagazine


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 02/10/2013 16:40 Pagina 1

54

E U R E K A

Nuovi speleologi di Marsico Nuovo e dintorni Elisa CASALETTO

uove frontiere si aprono in Basilicata con il XV Corso di speleologia curato dal gruppo Speleo Statte in collaborazione con il gruppo Speleo Club Marmo Platano, patrocinato dal comune di Marsico Nuovo e dalla SSI ovvero Società Speleologica Italiana che è una libera associazione per gli speleologi italiani ed ha come principale fine lo sviluppo dei modi idonei e corretti d’interazione tra il mondo sotterraneo e quanti lo esplorano. La speleologia studia appunto i fenomeni carsici ovvero le grotte e le cavità naturali, la loro genesi e la loro natura, inserendosi tra le scienze che studiano la terra e i fenomeni che avvengono nel sottosuolo con particolare attenzione al movimento delle acque. Il gruppo Speleo Statte è rinomato proprio perchè opera con dinamismo ed entusiasmo nel settore da molti anni, apportando grande valore a quest’attività. Con lo stesso entusiasmo il gruppo Speleo Club Marmo Platano nato nel 2008 a Muro Lucano si dedica all’esplorazione di luoghi nuovi e incontaminati. Il corso di speleologia è durato all’incirca un mese e mezzo durante il quale si sono svolte lezioni in aula con nozioni teoriche di chimica e geomorfologia carsica, accompagnate da esercitazioni pratiche di carattere tecnico-geologico riguardo l’uso degli attrezzi con uscite ed esercitazioni in parete sul territorio lucano e pugliese. Gli insegnanti del corso sono stati degli

N

istruttori nazionali tra cui geologi, ingegneri, speleologi e ricercatori con esperienza. Il gruppo di corsisti inoltre era già composto da alcuni esperti nel settore come geologi, archeologi e professionisti che, oltre alle proprie conoscenze, hanno voluto immergersi nel sottosuolo esplorando ciò che era stato descritto, riuscendo così a scoprire questo favoloso mondo ricco di mistero, che solo in pochi riescono a vedere con i propri occhi. Tra i corsisti Emiddio Michele Gianuario Votta, fotografo di professione, ha curato l’intera documentazione visiva del corso attraverso fotografie accurate che mostrano l’incantevole paesaggio del sottosuolo.

il lucanomagazine

Tante esercitazioni, una nel comune di Statte, una nella grotta dei “Vucculi” a Muro Lucano curata dal Presidente dello Speleo Marmo Platano, altre nel comune di Sant’Angelo Le Fratte. Infine l’ultima esplorazione con cui si è concluso il corso è stata nel territorio di Marsiconuovo nella grotta di Castel di Lepre definita dagli esperti come “L’università delle grotte”, per le sue lunghe dimensioni e per la sua particolarità in quanto “attiva” con un lungo fiume sotterraneo con il fondo sassoso. Al termine del corso è stato rilasciato l’attestato di 1 ̊ Livello di Speleologia contribuendo così alla nascita di nuovi speleologi lucani che, spinti dalla voglia e dalla passione


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 02/10/2013 16:40 Pagina 2

55

del mondo sotterraneo, si dedicheranno alla ricerca dando nuovi esperti nel settore al nostro territorio. Questo corso nasce quindi come attività di ricerca per promuovere il territorio della Basilicata dando visibilità al paesaggio ricco di luoghi da scoprire e approfondire tramite l’esplorazione di cavità naturali in una regione piena di risorse e bellezze naturalistiche che, attraverso questo tipo di attrazione, richiama l’attenzione di numerosi visitatori. Oltre al piacere di vedere la bellezza del paesaggio s’interessano con particolare entusiasmo anche della parte tecnica e sperimentale. Grazie a quest’attività, oltre alla risorsa del

territorio, adesso abbiamo anche gli esperti nel settore. Nuovi speleologi che si ripromettono di far rifiorire il territorio lucano, mirando anche all’esplorazione di altri territori con determinazione e passione, crescendo sempre di più attraverso la ricerca e la divulgazione delle loro scoperte, contribuendo al progresso della regione. Tutto ciò è accompagnato da un particolare interesse per qualcosa di nuovo; ma, soprattutto, è servito a contribuire alla nascita di numerosi progetti che si porteranno alla luce in futuro. Così come si è portato alla luce tutto ciò che fin’ora restava nel sottosuolo.

il lucanomagazine

Foto Emidio Michele Gianuario Votta


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 02/10/2013 16:36 Pagina 1

56

E U R E K A

Montemurro

Nasce da un sogno la quasi un museo a cielo aperto Anna MOLLICA

’incessante assiduità, in Montemurro, nel silenzio delle giornate di ghiaccio e, nello strano silenzio delle poche giornate di sole, in molti di noi, tale silenzio, ha fatto rumore. Con Mimmo Longobardi e Mariolina Amato, in una giornata grigia, a Montemurro, abbiamo sentito il fascino delle vie e viuzze, delle case con le scale all’esterno e, di tante porte chiuse; il rasentare di voci nel vento tra la sabbia sgretolata dai muri di sostegno a mormorare certezze. Il richiamo al simbolo, alla narrazione di un “segno” visibile, destinato alla luna e al sole, ha “liberato” una, due, tre pagine da “Civiltà delle Macchine” per tre graffiti e un grazie rispettoso a Leonardo per i “segmenti” visionari di una geometria umanizzata. Quest’omaggio […] accoglie i nostri tre lavori per determinare soste di riflessioni su le tante anime montemurresi di: filosofi, mistici, uomini politici, carbonari, pittori, scalpellini-scultori,

L

il lucanomagazine

poeti, artieri, contadini…; lungo la strada da chiamare via dei Graffiti. Le riflessioni del maestro Giuseppe Antonello Leone sono raccolte in Graffiti polistrato montemurresi il libro realizzato per celebrare i 10 anni di una straordinaria e raffinata esperienza artistica. Sono pensieri che legano profondamente l’artista nativo di Pratola Serra (Avellino) a Montemurro paese che lo ha adottato dopo il matrimonio con Maria Padula, pittrice e paesaggista di talento. Queste parole sanciscono l’inizio del suo sogno: realizzare a Montemurro un museo a cielo aperto che mostri a qualunque passante la bellezza di lavori artistici collocati sui muri di stradine interne, preservate nella loro originaria ramificazione. E’ il 2003 e quel desiderio presto diviene desiderio di tutti. Dell’amministrazione comunale, prima diretta dal sindaco Giuseppe De Bellis e poi da Mario Di Sanzo, e della Pro loco di Montemurro, tutti convinti della validità di un progetto che, unico nel suo genere, avrebbe messo in risalto le potenzialità, le risorse e il fascino del piccolo paese, testimone peraltro di


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 02/10/2013 16:36 Pagina 2

57

o la scuola dei graffiti,

Antonello Leone Graffiti Piazza IV Novembre

un importante passato. Nasce una scuola allo scopo di divulgare ed insegnare la tecnica dell’arte che modella le forme rimuovendo il materiale. “Ovo mathematicus” è il nome del primo graffito che Antonello Leone dedica a Leonardo Sinisgalli, suo grande amico. E’ un’opera di alto pregio, ampia, che il maestro realizza dopo quasi 40 anni dal suo primissimo graffito “Il Circo”, largo tre metri ed alto due, sorretto da un telaio metallico e composto da 10 strati di malta colorata. A commissionarlo fu un privato di Potenza. Era il 1965. Da 10 anni a questa parte la scuola applica gli insegnamenti di Leone: 1/3 di calce, 2/3 di sabbia silicea montemurrese, qualche cucchiaio di soda caustica e tanti colori che formano intonaci policromi pronti al graffio. Perché è il togliere colore che forma il disegno, che forgia la materia largamente sublimata da Leone che nel tempo ha reso arte anche la plastica, la pietra e la ceramica. A quella del 2003, seguono altre edizioni della scuola del graffito. Nel 2007 Antonello Leone e Mimmo Longobardi, insieme agli studenti dell’Istituto compren-

sivo di Montemurro “Domenico Robilotta” e all’insegnante Erminia di Sanzo, realizzano “Un graffio dai mille colori”, un progetto che da’ alla luce 8 piccoli graffiti polistrato ispirati alle opere di Maria Padula di cui ricorre il ventennale dalla morte. Nel 2010 torna l’omaggio al poeta-ingegnere con “Leonardo Sinisgalli e la Basilicata” che genera altri 6 graffiti a cui si aggiungono, nel 2011, i 13 ispirati al 150° dell’Italia unita: “Montemurro e l’Unità d’Italia”. Nel 2012 “Il paesaggio di Maria Padula” è invece il tema che, nel 25° anno della scomparsa della pittrice, orienta le opere di 12 artisti. Mentre “Luoghi del Sacro e del Sublime” è l’argomento dell’edizione 2013, scelto per celebrare l’anno della Fede e, per il paese, il restauro della chiesa di San Rocco. Sette i partecipanti. Quest’anno, grazie alla collaborazione di tre associazioni lucane, Bellivergari di Montemurro, Lucanianet di Tito e DNA – MarateaContemporanea di Maratea, è nata l’associazione “Scuola del graffito di Montemurro” che ha lo scopo di gestire gli eventi, di tutelare la tecnica e di promuo-

il lucanomagazine

vere i contatti con accademie, artisti, luoghi d’arte interessati a questa realtà. Presidente onorario è G.A. Leone, Presidente Giuliano Leone e direttore artistico Mimmo Longobardi. La scuola del graffito si avvia dunque ad acquisire dignità accademica. In un decennio ha dato modo ad artisti lucani, italiani e stranieri di esprimersi con una tecnica che crea opere rese eterne dalla solidità del cemento e dalle malte che nella scuola sono stese dal maestro d’arte muraria Giovanni Lobosco e montate su strutture metalliche mobili realizzate da Mario Angerami, entrambi montemurresi. E’ in questo materiale che è racchiuso il segreto di un’arte che, sfidando il tempo e le intemperie, è ideale per abbellire gli esterni di muri, case e palazzi. Gli attuali 33 graffiti, infatti, oggi si possono ammirare sulle pareti laterali di piazza IV Novembre (già piazza Santa. Maria) e nell’orto di Merola. Di anno in anno essi contribuiscono a rendere suggestivi i percorsi ed un “percorso” che si vuole ampliare fino a che ogni spazio di Montemurro venga adornato da uno splendido graffito.


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 02/10/2013 11:43 Pagina 1

58

E U R E K A

Carlo Gesualdo principe della musica enosa apre il sipario al 400esimo anniversario della scomparsa, avvenuta l’8 settembre 1613, del madrigalista Carlo Gesualdo, ultimo e prodigioso capostipite di una delle dinastie più nobili e antiche della storia. Le celebrazioni in suo onore sono iniziate l’8 settembre scorso, data storica che coincide con la cerimonia inaugurale alla presenza delle massime autorità istituzionali per presentare il calendario di quella che si preannuncia essere non una semplice commemorazione ma un inno di gioia alla sua memoria e al suo immenso talento musicale a volte oscurato dalle vicissitudini tormentate della sua esistenza. Una presentazione dell’Anno dedicato al Principe della musica, arricchita dal Concerto dell’Accademia Mahler G.A.IA. e della Corale Gesualdo e dall’evento “Calici di Madrigale”, in collaborazione con l’Associazione Cuochi lucani. Gli eventi che si sono svolti il 14 e il 15 settembre a Venosa, e quelli previsti a Matera il 20 sono solo l’inizio di un lunghissimo percorso che continuerà fino al 2016, quando le celebrazioni si chiuderanno con il 450esimo anniversario della nascita dell’illustre madrigalista. Fino ad allora sono previsti molti eventi, finanziati dal Dipartimento Formazione, Cultura e Sport della Regione Basilicata, con il rilevante supporto dell’Apt Basilicata e di altri enti, associazioni, istituzioni e cultori. Le iniziative che si intrecciano nel qua-

V

Il tributo di Venosa a 400 anni dalla scomparsa del madrigalista

il lucanomagazine

dro dei cerimoniali che si svolgono in tutta Italia e nel mondo. Le celebrazioni sono state curate da un comitato politico che ha stanziato un contributo di 200.000 euro, cifra che sarà diluita in un arco temporale di tre anni. La parte logistica ed organizzativa degli eventi, invece, è stata impiantata grazie all’impegno di un comitato scientifico formato dall’Associazione Centro Storico e dell’Accademia dei Rinascenti. L’itinerario si snoda tra le vie e i vicoli di Venosa; Largo San Filippo Neri ha ospitato l’evento “Arti e Mestieri d’epoca”; Palazzo Lauridia, Vico Nitti, Palazzo del Balì, Frantoio Monaco sono state ravvivate da “Scene di vita quotidiana”; Piazza Orazio e Largo Rapolla sono state animate da “Danze e musica”; S. Domenico da “Arte della Ceramica”; Fontana Messer Oto dalle “Lavandaie”; S. Martino da “Degustazioni pietanze; Casa Ninni da “Scene di vita quotidiana ed arte della ceramica”; Piazza Ninni da “Mercato e degustazioni pietanze”; Casa Moreno è allietata da “Arte della Musica”. La Pro Loco di Avigliano, assieme ai valenti giovani attori di “Basso La terra”, hanno portato in scena, con un evento che ha più colpito i visitatori, il quadro plastico della Pala del Perdono, dipinto nel 1609 da Giovanni Balducci, che raffigura il Principe e la sua famiglia. Una tradizione tipicamente aviglianese degli anni ’20, riscoperta dallo studioso delle tradizioni popolari, il prof. di


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 02/10/2013 11:43 Pagina 2

59 Antropologia culturale Angelo Lucano Larotonda, che la maggior parte dei venosini non conosceva, come hanno dimostrato gli sguardi stupefatti di chi si accingeva ad osservare un quadro vivente, in cui i corpi immobili non erano mere raffigurazioni pittoriche ma uomini e donne in carne ed ossa che hanno interpretato lo sguardo, l’espressione del volto e l’atteggiamento posturale dei soggetti raffigurati nel quadro. A Venosa tanto divertimento, suspanse, atmosfere suggestive, quasi psichedeliche, in un castello illuminato all’esterno di luci soffuse e fumi sfavillanti, assaggi di sapori rinascimentali; altrettanta attenzione e cura alla valorizzazione della cultura in un periodo di congiuntura molto particolare. Di giorno, invece, si sono ramificati cortei storici, passeggiate con i personaggi Eleonora D’Este e Maria D’Avalos nel borgo antico nei meandri di un percorso gesualdiano animato da scene di vita rinascimentali, con attori e musici in costume negli angoli più suggestivi del borgo antico, performance video sonore, banchetti rinascimentali a cura dell’Unione Cuochi lucani, danze e musiche cortigiane con un ricco buffet nei vicoli per un assaggio di storia presso i principali punti ristoratori della città, in collaborazione con l’Associazione ristoratori di Venosa; ed ancora performance-musico teatrali, Venosa InCanto, animazioni di tutte le chiese del Centro storico, con esibizione di musica rinascimentale, a cura dell’Associazione Abaco. Non poteva mancare la rappresentazione storica di alcuni dei momenti cruciali che segnano irrimediabilmente la vita di Gesualdo, cambiando il corso degli eventi, come il processo (tratto dal libro “L’Affaire Gesualdo” dello scrittore Antonio Vaccaro), la messa in scena della sua morte, ancora oggi avvolta nel mistero; ed ancora la riproduzione degli usi e costumi della corte napoletana cinquecentesca e della corte estense. Insomma l’Anno gesualdiano è iniziato con il tripudio dei suoi immensi talenti e virtù che, nonostante le ombre della sua esistenza e i tormenti vissuti, si sono dipanati, nella loro pienezza, attraverso la sua musica, le sue composizioni poetiche e polifoniche (i cosiddetti madrigali) e le singolari partiture che rappresentano meglio di qualsiasi documento storico il testamento della vita dell’artista. Il percorso, iniziato a Venosa, è proseguito a Matera con il grande Concerto dedicato alla figura dell’illustre madrigalista eseguito dall’Orchestra Sinfonica del Conservatorio “E. R. Duni” di Matera per la direzione artistica di Vito Paternoster, arricchito dalla voce soave del soprano Maria Laura Iacobellis, e il 22 con la “Responsoria Sabbati Sancti” da Gesualdo di Venosa, eseguita dalla Ensemble Vocale Odhecaton, direttore artistico Paolo Dal Col. Entrambi trasmessi a Fahrenheit Radio 3. Il viaggio alla scoperta del Principe madrigalista ha fatto ritorno a Venosa il 28 settembre, in occasione delle Giornate

Europee del Patrimonio, promosse dal Ministero dei Beni e delle Attività cultural e del Turismo e la Direzione Regionale della Basilicata per i Beni culturali e paesaggistici, con la conferenza del prof. Annibale Cogliano rientrante nel percorso “Echi di madrigali nella Casa del Principe” e che ha delucidato, presso la Sala del Trono del Castello venosino, la figura di Carlo Gesualdo attraverso le nuove fonti archivistiche corredate dalla consegna del Fondo Cogliano, che sarà custodito negli archivi

il lucanomagazine

della Soprintendenza dei Beni Archeologici. E, dulcis in fundo, il concerto della corale Gesualdo di Pino Lioy presso il Museo Archeologico Nazionale, ubicato nel prestigioso castello ed altri eventi collaterali come la presentazione della Mostra “La Cultura ebraica scritta” a cura del CeRDEM “C. Colafemmina”, organizzata con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici e la Soprintendenza dei Beni Archeologici della Basilicata. ma.gi.fe.


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 02/10/2013 12:28 Pagina 1

60

M U S I C A N D O

Festival di Poten

Il punto con il diretto artistico Mario Bellit Carlo CALZA Jr.

l prossimo 30 Novembre all’Auditorium del Conservatorio di Potenza si terrà il “Festival di Potenza”, il consueto appuntamento con la musica che da diversi anni attira concorrenti da tutto il sud Italia. In vista dell’apertura delle iscrizioni abbiamo rivolto qualche domanda a Mario Bellitti, direttore artistico nonché anima della manifestazione.

I

Siamo ormai giunti alla tredicesima edizione del “Festival di Potenza” e l'attività si dimostra sempre più valida e impegnativa. Questa soddisfazione rappresenta per lei un punto di arrivo o solo una tappa di un percorso che sembra destinato ad andare avanti ancora molto bene? Sicuramente la tredicesima edizione del “Festival di Potenza” rappresenta una tappa d’ inizio che richiede molto impegno al fine di realizzare al meglio una manifestazione che possa dare maggiore visibilità ed opportunità professionali ad artisti ed operatori dello spettacolo. Del resto,

il lucanomagazine


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 02/10/2013 12:28 Pagina 2

61

enza

ettore ellitti

come ogni cosa, penso che dove si raggiunge un arrivo cade l’entusiasmo che favorisce la crescita di un’iniziativa. Quindi, da parte mia e dei collaboratori c’è l’impegno per fare sempre meglio.. La formula di gara rimane la stessa degli anni scorsi oppure quest'anno il “Festival di Potenza” ci riserverà qualche sorpresa? La formula è cambiata già lo scorso anno, non più concorso ma rassegna per artisti che operano già in spettacoli di arte varia (piano-bar, band, orchestra spettacolo, comicità, illusionismo, danza, etc). Il “Festival di Potenza”, ha lo scopo di promuovere nuovi talenti musicali e dello spettacolo, di valorizzare talenti artistici esistenti. Al Festival possono partecipare: cantanti, cantautori, gruppi e/o band, Artisti dello spettacolo, l'età minima per i partecipanti è di 18 anni. Solo nel caso di gruppo o band musicale, è consentita la partecipazione ad uno o più componenti di età inferiore ai 18 anni.

La rassegna canora da sempre vede partecipare ragazzi lucani e non, che aspettative ci sono per questa edizione? Trattandosi di una rassegna non esiste competizione, l’obiettivo dei partecipanti è di ottenere una vetrina per poter promuovere la propria arte e trarne benefici professionali, mediante spettacoli da fruire successivamente tramite addetti ai lavori del settore spettacolo: manager, produttori, discografici, giornalisti ecc. che saranno presenti in Teatro. Inoltre, per promuovere al meglio gli artisti partecipanti, l’organizzazione produce un format televisivo “Festival di Potenza 2013” che sarà trasmesso da emittenti Tv.

Rivolga un pensiero ai nostri lettori, un invito a diventare parte attiva di un movimento artistico come questo Per chi crede nell’arte o in altri obbiettivi da raggiungere, invito a non mollare mai e ad impegnarsi al massimo per realizzare i propri desideri; senza sacrifici non si ottiene nulla, il successo meritocratico ha un valore inestimabile. Come diceva il grande De Curtis (Totò): “Artisti si nasce e non si diventa”. Invito i lettori a trascorrere una serata di spensieratezza e sano spettacolo al Gran Galà “Festival di Potenza”, sabato 30 novembre prossimo, alle ore 21, presso l’Auditorium del Conservatorio di Musica di Potenza “Gesualdo da Venosa”.

Avremo testimonial particolari a fare da padrini dell'evento? Il Cast è in via di definizione, le iscrizioni sono aperte e si chiudono il 19 ottobre prossimo. Prevediamo comunque la presenza di personalità del mondo dello spettacolo e/o della cultura.

Vuoi promuovere il tuo disco o la tua demo? invialo a “Il Lucano Magazine” Via del Gallitello, 89 85100 Potenza lo ascolteremo e pubblicheremo una recensione nella rubrica “RETROCENSIONI” a cura di Carlo Calza Jr.

il lucanomagazine


gabbia sinistraok:gabbia destra.qxd 02/10/2013 11:36 Pagina 1

62

Donato SABINA

uesta la ‘posto’ su Facebook…!”. A chi non è capitato di sentire, oggi, una frase del genere, quando scattare una foto o rintracciarla sul web è diventato ormai semplice come bere un bicchiere d’acqua? Nell’era di Internet 2.0 sono nati specifici social network fotografici, come Instagram o Pinterest, dove poter mostrare e condividere foto di tutti i tipi. Scatto e ‘posto’… tutto in tempo reale.

“Q

Fra tutti gli strumenti messi a disposizione dalla Rete però il blog resta, come sempre, quello più dettagliato ed approfondito. Nascono così blog fotografici, con la possibilità di aggiungere un commento anche articolato alle immagini postate. Nel panorama della blogosfera lucana, i siti personali che si presentano con l’etichetta di “fotoblog “ possono essere un modo per parlare di sé stessi, aggiungendo foto personali, dei propri amici o immagini particolari prese da Internet ( vedi www.stellakeride. splinder.com, http://marianna111tzn.spaces.live.com ) oppure una vetrina personale di arte contemporanea ( thegaragegallery.blogspot.com); possono essere un reportage delle proprie esperienze di viaggio (http://spaces.msn.com /members/ fabbbione: <<E' un fotoblog nato per rendere le mie esperienze di viaggio in modo

il lucanomagazine

visivo e con un approccio diverso: quello di un apolide alla ricerca dell'anima del mondo. Attenzione particolare è posta sull'Irlanda>> ) oppure un semplice modo per ‘cazzeggiare’ (http://cazzeggionline.splinder.com, con i TAG: cazzeggio, immagini, barze, ridere, cazzate). Tra i più curiosi segnaliamo amoregridatosuimuri.blogspot.it presentato così dalla propria creatrice, una certa Brunella: <<Ho creato questo blog perchè voglio fare concorrenza a Federico Moccia, scrivendo un libro virtuale fatto di infinite pagine tante quanti sono i muri su cui compare una scritta d'amore...>> Un blog che raccoglie foto non solo di frasi d’amore, ma anche murales e scritte divertenti fatte sui muri. E’ corretto o meno scrivere su un muro, fosse anche una profonda dichiarazione d’amore? Boh…


gabbia pubb ok2:gabbia pubb ok.qxd 03/10/2013 17:59 Pagina 1


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 02/10/2013 13:00 Pagina 1

64

T R A L E R I G H E

APPUNTI PER LA RICERCA DI UNA DIREZIONE SAGGIO SU MARTIN BUBER

IL LIBRO DI MARIA DE CARLO er comporre il dipinto che disegna la copertina, l’artista Patrizia Monacò si è ispirata ai contenuti di questo testo nel quale inquietudine e smarrimento, tipici dei tempi moderni, trovano spazio insieme alla concreta possibilità di una loro soluzione. Il libro si intitola Appunti per la ricerca di una direzione. Saggio su Martin Buber, ultimo lavoro letterario di Maria De Carlo, edito da..., che ha individuato nelle teorie del filosofo e teologo austriaco un modo con il quale riordinare il caos di valori nel quale si trova l’uomo. Docente, giornalista pubblicista, saggista, laureata in Filosofia, l’autrice in questo testo riprende e spiega il pensiero di Martin Buber. Pensiero che affonda nella profonda fede ebraica del filosofo, nato a Vienna nel 1878 e morto a Gerusalemme nel 1965, e che si confronta nella società e nel personalismo di ciascun uomo per spiegarne risvolti e finalità, spesso non sempre nobili. Teorie che nascono analizzando i mali sociali, le loro cause che per Buber hanno origine dal cambiamento di direzione che ha portato l’uomo lontano da Dio sostituendolo con individualismo e beni materiali, portatori di una felicità effimera e mai compiuta. Percorrendo questa via l’uomo, alla fine, si è perso, ha commesso sbagli e prodotto immani tragedie, come quelle del secolo scorso consumate durante le guerre mondiali. Ma Buber, nell’elaborare il suo pensiero non dispera. Contro i mali sociali l’antidoto esiste e va ricercato al di dentro e al di fuori di noi stessi, in quella direzione che conduce al rapporto stretto con Dio e con gli uomini, alla pratica del Bene contro il Male, quest’ultimo comunque presente. In questo cammino non siamo e non dobbiamo essere soli. Ci accompagnano uomini ed anche cose e animali, pure loro latori di un

P

Dal giorno in cui siamo stati concepiti è iniziato il nostro cammino. A noi tocca trovare nei vari percorsi, ora lineari e ora tortuosi, senso e significazione stando attenti a non fermare mai questo processo di continua ricerca della Direzione. Maria De Carlo senso che condiziona le nostre vite ponendoci di fronte a continue scelte, a seconda del modo con cui interagiamo con essi. Martin Buber, a tal proposito, parla di libertà e responsabilità, di protagonismo attivo degli uomini nel definire gli eventi o nel Bene o nel Male. Maria De Carlo con questo saggio ha voluto far conoscere una persona di grande levatura che ha identificato nel senso della comunità senza gerarchie e nel dialogo con Dio il segreto della felicità. Scrive l’autrice:” A Buber, che ha saputo fare della sua vita una continua esperienza dialogante, rivolgo un pensiero di profonda gratitudine”. an.mo.

il lucanomagazine


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 02/10/2013 13:00 Pagina 2

65

INEDITO GALLOITALICO IL LIBRO DI TONINO CUCCARO tudiare i dialetti vale a dire studiare l’identità di una terra. Nell’analisi dei vocaboli, detti, proverbi c’è l’anima di un popolo che così si preserva e protrae nel tempo trasferendo alle generazioni seguenti un’eredità preziosa che affonda le sue origini in tempi lontani. Inedito Galloitalico, nella edizione..., è il libro che va in questa direzione. Scritto da Tonino Cuccaro, con il finanziamento dell’Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata e dell’Amministrazione Comunale di Tito, il libro si incentra sul galloitalico, appunto, il dialetto parlato a Potenza e dintorni e nell’entroterra del Golfo di Policastro. E’ un lavoro di ricognizione, il suo, che porta avanti fra gli studiosi italiani e stranieri, che in passato hanno indagato sul parlato locale, scoprendo che non tutto dell’idioma in questione è stato censito. Parole, modi di dire, aforismi del dialetto galloitalico, di cui Tito rappresenta la roccaforte maggiore, non catalogati e che l’autore ha attinto fra i ricordi personali e quelli della civiltà contadina, detentrice e garante della tradizione orale. E’ un tentativo di conservazione che l’autore spera possa essere ripreso da molti. Non solo da studiosi e ricercatori ma anche dalla gente comune, letterati e non, affinché si evitino, per quanto possibile, contaminazioni o, peggio, dispersioni dovute alla normale interferenza della lingua nazionale. Questo perché nella lingua locale è racchiusa la storia del popolo che la parla. Storia a volte dai tratti non sempre definiti, che non sempre riesce a spiegare le

Ritengo che dialetto e lingua nazionale si possono affiancare e integrare vicendevolmente in un “bilinguismo basale” di cui le nostre comunità […] sono tutt’ora capaci e portatrici. […] Dunque una “pacifica” coesistenza tra dialetto e italiano che, se da un lato lascia tutto lo spazio occorrente al secondo nell’ambito della comunicazione con carattere di ufficialità e formalità, dall’altro, in un contesto comunicativo più squisitamente locale e familiare, consente una sinergia tra le due parlate con significativi vantaggi in termini di sinteticità e di efficacia espressiva. Tonino Cuccaro

S

origini e le dinamiche di una determinata realtà. Come avviene con il galloitalico, i cui albori, in assenza di fonti certe, sono stati teorizzati da studiosi che hanno confrontato i dialetti galloitalici lucani con gli omologhi dell’Italia settentrionale, scorgendone similitudini ed arrivando ad ipotizzare flussi coloniali che, in epoca medioevale, hanno attraversato la peni-

il lucanomagazine

sola per raggiungere le regioni del sud. Teorie suggestive ed affascinanti che servono a dare nuova linfa vitale ad una ricerca che, come spera e dimostra con questo lavoro Tonino Cuccaro, non possa smettere mai e che possa, invece, continuare a sfidare il tempo e la sua irrefrenabile nonché unidirezionale corsa. an.mo.


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 02/10/2013 12:20 Pagina 1

66

D O L C E & S A L A T O

GIALLO

COME L’AUTUN Carla MESSINA

i sono colori che assomigliano alle stagioni, probabilmente non per consistenza nè per sfumature ma semplicemente perché in prevalenza tutto ciò che ci circonda assume toni particolari che sommati tra loro raggiungono più o meno la stessa intensità. Potremmo definire l’autunno anche il tempo delle incertezze o delle “nocciole”. Perché delle nocciole? Perché generalmente, soprattutto quanto sono fresche, è necessario mangiarne in quantità notevoli prima di capire che sono buone. Infatti, non hanno un gusto definito quindi, prima

C

il lucanomagazine

di apprezzarle, bisogna riempirsene la bocca. Solo quando iniziano ad essere croccanti e carnose al tempo stesso ci rendiamo conto della pienezza di un frutto che ha bisogno di tempo per essere apprezzato. Spesso va a braccetto con altri alimenti soprattutto in pasticceria dove vi è un largo consumo delle stesse. Con esse si realizzano confetture, cioccolate, dolci a breve e lunga conservazione, biscotti, gelati, creme, paste secche o anche “pure”, sia usate in caffetteria che in cucina, per arricchire piatti di ogni genere. Tutto ciò per dire che qualsiasi cosa si faccia, grazie alla loro delicatezza che ne fa un frutto unico, riusciamo a godere in pieno di tutte le sue c a ra tt e r i s t i che. Sono ricche di principi nutritivi, tanto che anche a livello medico ne viene consigliata l’assunzione. Essendo la Basilicata ricca di boschi, esse nascono spesso spontaneamente. E’ corretto dire, tuttavia, che questo è un frutto che primeggia in quasi tutto il bacino del Mediterraneo ed ha radici profonde soprattutto in alcune Regioni Italiane come il Piemonte, il Lazio, la Sicilia e la Campania. In Basilicata non vi sono culture particolarmente pregiate tuttavia la notevole presenza sul territorio di un


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 02/10/2013 12:20 Pagina 2

67

La ricetta... Bocconotti di Maratea.

UNNO buon prodotto la vede protagonista in diversi processi di trasformazione. Sin dai tempi dell’antica Roma esse venivano considerate un simbolo di felicità e fecondità, tanto che in alcune culture si aveva in uso di regalare una pianta di nocciole ai novelli sposi proprio come buon Augurio. La combinazione più conosciuta e comune, che ha reso questo frutto uno tra i più apprezzati, è stata sicuramente quella con il cioccolato. Ci sono prodotti di fama nazionale ed internazionale, di largo consumo; ci sono prodotti di nicchia, non meno golosi ma sicuramente meno conosciuti. Ed ecco qui, quello che mia nonna definiva il caffé dei bambini. Vi assicuro che non ho mai assaggiato nulla di più goloso, e se vi va, per la prima volta, vi invito a fare un esperimento: “ Nonna Gerardina, punto di riferimento per i nipoti, normalmente preparava dei gustosissimi dolci per merenda. Caso volle, però, che un giorno una nipotina prendesse il capriccio di volere il caffé. Ovviamente la nonna non poteva assecondare questo capriccio. Inventò una combinazione paradisiaca, in una tazzina incorporò un goccio di caffé, un goccio di sciroppo di amarena, introdusse un cucchiaino di crema di cioccolato alla nocciola ed amalgamò il tutto; infine aggiunse una nocciola sgusciata e diede il tutto ai nipoti i quali non esitarono ad impugnare un cucchiaino e ad avventurarsi in un’esperienza ai limiti del gusto. “La tazzina dell’allegria” diventò un appuntamento fisso ed ancora oggi che quei nipoti sono cresciuti non hanno perso questa fantastica abitudine”! Le nocciole si è detto sono il frutto dell’au-

Ingredienti: Per la pasta frolla; farina doppio zero, uova, lievito per dolci, strutto, zucchero, un bicchiere di vino bianco. Per il ripieno; cioccolato fondente, nocciole tritate, rosso d’uovo, zucchero, latte, zucchero a velo. Procedimento: Su una spianatoia versate a fontana la farina, incorporate del lievito per dolci, dello strutto, le uova e lo zucchero, amalgamate il tutto ed aggiungete un bicchiere di vino bianco. Impastate fino ad ottenere un panetto compatto ed omogeneo, poi lasciate riposare per un po’ in frigo. Nel mentre lasciate sciogliere a bagnomaria del cioccolato fondente. Quando sarà completamente sciolto incorporate dello zucchero, dei rossi d’uovo, le nocciole tritate ed un goccio di latte; amalgamate il tutto e lasciate riposare in frigo. Proseguite prendendo degli stampini, imburrateli. Intanto avrete steso la pasta frolla e con l’aiuto di un bicchiere o dello stampino stesso avrete ottenuto dei dischi di pasta non troppo sottili. Con questi andate a foderare gli stampini imburrati. Proseguite versando all’interno degli stessi un cucchiaio di crema al cioccolato o anche più, secondo le dimensioni dello stampino stesso. Proseguite ponendo a sigillare un altro disco di pasta. Mettete in forno a 180° per circa 15/ 20 minuti poi tirateli fuori dal forno e lasciateli raffreddare. Prima di servirli spolverizzateli con dello zucchero a velo. Ottimi per fare colazione ma anche come dolce dopo pasto. Buon Appetito.

tunno. Ovviamente i tempi di raccolta cadono tra Agosto e Settembre. Infatti, noi facciamo riferimento al primo periodo di commercializzazione che cade proprio nel mese di Ottobre, quando è facile trovarle sia fresche che stagionate a seconda delle esigenze. E’ di fondamentale importanza sottolineare che le piante di nocciole hanno bisogno di molta cura in quanto delicatissime. Le piante vanno tenute sotto controllo proprio per favorire il giusto ciclo di produzione. Va detto, inoltre, che spesso dove ci sono piante di nocciole è facile trovare Tartufi sia bianchi che neri. In cucina le nocciole trovano un uso variegato, dal dolce al salato. Anche se hanno una notevole predisposizione per i prodotti da pasticceria, il loro impiego spazia in ogni direzione. In Basilicata trova le sue radici anche la così detta perla del Mediterraneo ossia Maratea, uno dei luoghi più belli e sugge-

il lucanomagazine

stivi di tutto il territorio Italiano e non solo, un luogo splendido ricco di bellezze naturali ma anche terra a particolare vocazione turistica che riesce a promuovere la sua immagine puntando ad un target medio alto, conosciuta e riconosciuta per il Cristo che domina il Territorio. Un significato particolare in quanto anziché guardare verso il territorio è proiettato verso il mare, quasi a voler accogliere in un abbraccio chi viene dal mare. Uno dei dolci tipici di Maratea sono i Bocconotti; questi, in realtà comuni ad altre regioni italiane, assumono però in ogni dove delle peculiarità differenti. Chi va a Maratea non può non assaggiare e rimanere incantato dagli stessi. Spesso fatti con la marmellata, crema pasticcera o con il cioccolato, sono un elemento distintivo del territorio. Quello più conosciuto ed apprezzato è alla marmellata ma noi, di seguito, vi riportiamo la ricetta di quello al cioccolato.


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 02/10/2013 11:33 Pagina 1

68

“TERRA DA SEM SACCHEGGIATA PIÙ UN DIO. ...DA SEMPRE T TERRA DI NOST Arsenio D’AMATO

elle mattine d’estate, quando il sole non era ancora alto in cielo e l’aria si mostrava frizzante e giuliva, salivo in collina, zona San Vito, mano nella mano, col padre di mia madre. Lui andava lassù per raccogliere degli enormi fasci di origano, io per scampare alla noia delle ore senza scuola e capire la vita e il divenire. Che era difficile per un ragazzo concepire il modo di pensare di un vecchio. Tante cose, ora, tornano e quel tempo assai mi manca. Mi ci è voluto troppo tempo per capire, per far fronte alla miseria della vita e scuoterla per mano. Che dovevo usare le mie emozioni, senza di lui, per disarcionare quella cappa rigida del qualunquismo che le istituzioni m’iniettavano da sempre. E ancora oggi, per sfuggire al banale trantran, mi avviluppo, possente come un anaconda, ai flashback e alle immagini del passato. M’invento concerti notturni. Le parole diventano musica e la musica ascolta le parole. La poesia della reminiscenza porta ricordi alla deriva. Le sommità fiorite dell’origano, raccolte in mazzetti, erano essiccate in un luogo ventilato, cosicché l’aroma s’intensificasse. L’immagine nitida dell’origano messo ad asciugare, sulle bianche pareti delle case di paese, è così vicina, che mi pare di sentirne l’aroma. Lui l'origano non lo estirpava. Mai. Ne raccoglieva l'essenza con un taglio netto del suo coltello, dalla lama a uncino. Una piccola roncola tascabile che ogni buon campagnolo aveva sempre con sé. Una piccola arma che, per monti e campi, era indispensabile. Non so se amava la natura, ma

N

Le vicende e gli eventi raccontati in questa storia sono di pura fantasia ed i riferimenti a personaggi e realmente esistiti, o fatti veramente accaduti, hanno esclusiva funzione narrativa.

sono certo che la rispettava. Sapeva che da ogni seme piantato qualcosa sarebbe uscito e se quel qualcosa non era dannoso era giusto che terminasse il suo ciclo vitale. A valle, nel suo orto ordinato, cresceva di tutto, con le patate che, come numero, la facevano da padrone. Cipolle e agli; fagioli e fave. Piselli, cavoli, pomodori e ceci si alternavano nel suo terreno. Nelle vicinanze del letamaio, o davanti alle coltivazioni, crescevano, spontaneamente, le zucche. Ce n'erano di vari tipi, ma le zucche più buone crescevano nel terreno duro, che quelle nate nella terra soffice andavano bene solo per i maiali. Mio nonno parlava di zucche anche riferendosi allo scibile e, beffarda-

il lucanomagazine

mente, mi dava dei colpetti in testa per vedere se la mia zucca era vuota. “La zucca - diceva - nasce a primavera, cresce d'estate e muore in autunno. Non conosce l'inverno e non ne soffre il freddo, ma tu l’inverno della vita dovrai, per forza, affrontarlo”. Sono passati più di trent’anni e profondo è il ricordo di quei profumi. Mi mancano assai, così come il suo dire. Racconti che s’interrompevano soltanto a sera quando, nell’oscurità, lui, in una sorta di perpetuo suffragio, pregava perché le anime dei morti potessero dormire in pace e si raccomandava che lo facessi anch’io, che spesso i morti, di nascosto, li oltraggiavo e, a sera, desideravo solo oziare e contare i suoi ricor-


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 02/10/2013 11:33 Pagina 2

69

SEMPRE VIOLENTATA, GIATA, STUPRATA; TERRA SENZA

RE TRADITA E AMATA, RIMANI SOLO OSTALGICI RITORNI”. Prima Parte

MARIO SANTORO

di. Io, che mai ne avrei avuto da riferire, lo osservavo fisso. Che comunicava pure quando stava zitto. Mio nonno, “Requia materna” (pronuncia grossolana, nel mio dialetto, della locuzione latina Requiem aeternam; che sta per “pace all’anima sua”), salendo per i tratturi, polverosi e assolati, che s’inerpicavano sulla costa brulla, m’indicava Atena Lucana e i colli in cui pare incastonata, di là dalla ridente vallata dianense, dove l'appenino lucano poggia il piede per varcare il confine tra Campania e Basilicata. Per uno dei vari sentieri che s’inerpicano su per i monti della Maddalena, tra boschi e prati non è difficile imbattersi in mandrie di bovini lasciate libe-

re di pascolare, nei pastori che bivaccano all'ombra di alberi secolari o in vecchiette che con passo spedito e canestra in testa scendono a valle al calar del sole, tra costoni rocciosi colorati di giallo dalle ginestre. «Là dietro – sosteneva – dopo quelle montagne, ci sono i lucani che sono come noi, che siamo un’altra cosa». Sono cresciuto considerando quelle stirpi pari e pur diverse, somiglianti, ma differenti. Da grande ho scoperto l’arcano: quella gente era proprio come noi per usi e tradizioni, parlata, consuetudini e folclore. Apparteniamo, ciò nonostante, a due provincie e due regioni ben distinte. Quel popolo ha sofferto e tollerato, ha zappato e mietuto, ha guadagnato con fatica e pianto quanto noi. Quella è gente tranquilla, ma discende dai briganti. Gente che, per il resto del paese, vive ai margini, in zone depresse, cui, tuttavia, non manca nulla. Gente considerata ignorante che esporta intellighenzia in tutto il mondo. Qualcuno vorrebbe annettere il Vallo di Diano alla Basilicata per creare la Grande Lucania che, di fatto, per alcuni siti, già esiste, ma, per il resto, non è altro che la velleità, da parte di una zona della Campania, di entrare in Basilicata per avere maggior peso politico ed economico e sottrarsi allo strapotere di Napoli. Chi dubita, poi, che questa entità lucana esista e sia davvero radicata potrebbe “rafforzare” i propri dubbi cercando di capire che cosa i materani abbiano in comune con i potentini… Storicamente c’è appartenenza e comunanza fra la zona del Cilento e Vallo di Diano

il lucanomagazine

con la Lucania: nel passato tutta questa regione si chiamava così. Vallo della Lucania e Atena Lucana ne mantengono viva, nel nome, la testimonianza. La separazione fu imposta dai conquistatori francesi nel 1806 e ora parrebbe una cosa fuori tempo e fuori luogo. Sarebbe solo un altro mostro politico da far gestire agli amici degli amici, quindi altro spreco di soldi ed energie. Il riconoscersi “lucano” è a prescindere dai confini amministrativi che, tra l’altro, sono regionali e non statali… Se un popolo si sente stanco e insoddisfatto per tanti motivi, cerca da solo di ricostituirsi e non delega ad altri il proprio destino. “E che ne saccio d'a Basilicata dice ca Cristo nun c'è mai venuto e primma 'e chesta terra s'è fermato…” – così cantava Bennato, in un concerto seguito per caso, al mio paese, quando ero adolescente. Curioso, cercai questa terra così vicina alla mia. Terra di gente che ha nonni briganti e padri emigranti… Ne ho scritto e parlato, ne ho detto e ne racconterò. L’ho fatto, come un vagabondo, paese per paese e per singole realtà. Ora non mi sovviene e contemplo la LOOKania comune a tutto un luogo. Terra di storia, cultura e tradizione. Terra di boschi, perché in latino bosco è “lucus”. Questo è un territorio che non deve essere ricordato solo per i disastrosi terremoti. Le alte torri sveve sono la testimonianza che nel XIII secolo era qui il centro della civiltà occidentale, dell’avanguardia nel diritto, nelle scienze, nella letteratura, nelle arti. Molto tempo prima che Cristo si fermasse a Eboli.


gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 02/10/2013 11:33 Pagina 3

70

L O O K A N I A

Dai Ruderi del Castello di Viggianello ai Resti della Torre di Episcopia. Dalla Porta della Cinta Muraria di Lagonegro alla Fortificazione Basiliana di Rivello. Dalla Torre Ducale di Trecchina alla Porta Rabatana di Tricarico. Dal Castello Nugent di Irsina al Castello Caracciolo di Brienza tutto profuma di vetusto e testimonia in silenzio un mitico e vigoroso passato. Qui ci si sente a casa, non si fa caso a dove batte il sole e ogni angolo, coperto di muschio, sembra già intravisto e vissuto. È come contemplare un volto ingiustamente mascherato. Ascolto Eugenio Bennato in un dèjà vu mistico e consapevole, trascendente e spirituale. Non è possibile aver coscienza di tutto il territorio. Assumendo, però, la posizione di chi osserva e attentamente scruta possiamo consolidare il nostro interesse verso le realtà oggettive di questo meraviglioso angolo di mondo. Le sue storie o le sue favole lontane, che mentre le ascolti già le hai scordate. La Lookania più che vederla, la devi immaginare… che è una zona, dove, per secoli e secoli hanno trafficato vescovi e briganti, soldati e baroni, contadini e pastori, monaci e artisti. Il padre di mia madre, un giorno, in una sorta di rito propiziatorio, mi fece assaggiare una manciata di umido terriccio del suo vigneto. Quella terra che fu, un tempo, un uomo. Riconoscere quel sapore risvegliò un imprinting genetico che colui il quale viene dalla terra, ovunque sia nato, tiene nascosto, da qualche parte, nella sua natura incorporea. Dai suoi canti e dai suoi “cunti” la testimonianza diretta di fatti che non sempre la pubblica ricostruzione del passato ha esposto in modo corretto. La storia, quando è intrisa di sangue, è scritta dal più forte. L’oralità, tuttavia, aveva fatto arrivare, di bocca in bocca, da padre in figlio, certe nefandezze fino a me. L'ordine e la precisione delle piantagioni e dei filari, dei solchi e dei vivai, erano il fiore all'occhiello di quei contadini pazienti e sapienti che passavano

più tempo nella loro terra che in casa, che restavano per intere giornate a contatto con quella terra che avevo io assaporato. «Se queste vigne – diceva quel vecchio saggio - potessero parlare, se questi oliveti potessero aprir bocca e se questa terra potesse far nascere uno specchio, per proiettare i fatti, allora si che guarderesti e sapresti la verità…». Orecchio a terra ascoltai, senza indugio, il suolo. Annusai quel che avevo sempre contemplato. Ebbi l’impressione di vedere aprire una breccia tra gli spettri che si aggiravano per la vallata, un tempo lucana. Facevo esperienza dell’impensabile. A quali corpi erano appartenute quelle ombre? Mio nonno non lo sapeva. Allora mi raccontò quello che egli stesso non sapeva… Percepii suoni e visi, sangue e sudore. Fiutai la lotta e le scorrerie di uomini, armati fino ai denti, intenti a bruciare i pagliai, i fienili e il raccolto pronto per la falciatura. Sentii l’odore delle anguste prigioni riempite di manutengoli, di congiunti dei malfattori, dei loro figli. Le bande di briganti che guerreggiavano per la loro terra avevano un pizzico di dignità e d’ideali, si opponevano a un nemico invasore che nessuno aspettava. Combattuto, unicamente, da coloro cui non spettava. Mi riferisco, ad esempio, ai nobili che preferivano bivaccare e far debiti piuttosto che seguire cosa accadeva nelle proprie terre che s’ingrassavano per i tanti morti. Un destino simile accomuna i Meridionali d’Italia ai Pellerossa nel territorio statunitense e in quello canadese. Il selvaggio, l’indigeno, il partigiano, il brigante, sono i vari riflessi della stessa moneta. Quella con la quale si ripaga chi minaccia una terra amaramente assaporata. Fossi nato in quel contesto, sarei stato uno di loro. Sarei stato un bandito come quelli che furono chiamati “briganti” o “briganti politici” dai responsabili dell'esercito Francese cioè da coloro i quali avevano invaso con la forza il loro territorio. Avrei difeso questa terra ed anche quella di là da Atena Lucana.

Il contesto storico è rappresentato dall'Unità d’Italia, dal Brigantaggio e dall'Emigrazione forzata che, in seguito, ha angustiato questa contrada. Quanti di noi portano le cicatrici sul documento d’identità? L’aver avuto natali forestieri, il più delle volte, è sinonimo di espatrio. Esodo forzato. Diaspora fatale. Or ora vorrei che mio nonno fosse qui. Non ho quel carisma e non possiedo quella forza che ci vorrebbe per alzare al cielo un pugno di quella terra che fu, una volta, un uomo, dolce e schietto, giusto e risoluto, sotto la cui mano io sono cresciuto. Seppure lo facessi, tuttavia, alzerei del terreno più che mai vessato, che continua a denunciare uno stato d’inquinamento eccezionale che genera idiosincrasie e carcinomi, tumori e fibromi, mali incurabili, disfacimenti e fissazioni… E se fosse questo l’invasore dei nostri giorni? Con quali armi lo combatteremmo? A chi spetterebbe guidarci in battaglia? Il sole, adesso, è prominente e dissecca le lacrime. L’ambiente può essere fonte di occupazione e di sviluppo per tutto il meridione. Adesso cogliamo, di nuovo, l'amore autentico per il nostro territorio, abbiamo un pizzico di dignità e d’ideali, e ci opponiamo a un nemico invasore che nessuno aspettava. Combattuto, unicamente, da coloro cui non spetta e compete. Mi riferisco, ad esempio, ai governanti che preferiscono bivaccare e far debiti piuttosto che seguire cosa accade nelle proprie terre che si arricchiscono di nuovi trapassi. La vita non è lunga come si pensa. «Apri la tua mente e vedrai – avrebbe detto il vecchio non distruggete voi stessi, ma imparate dal passato». Ho detto di mio nonno e dell’estate come di una stagione di passaggi, di morti e di rinascite, di riprese di un principio a partire da una fine. Com’era caldo quel sole, quando ne avevo di cose da imparare. Io che non distinguevo un aglio da una cipolla, finalmente, ho i miei aneddoti da raccontare... O.S.T. La Basilicata – Eugenio Bennato


gabbia doppiaok4:Copia di gabbia doppiaok.qxd 04/10/2013 12:04 Pagina 1

Lucano

Anno VII numero 10

DUE RUOTE METTONO IN MOTO PIETRAGALLA Lucano


gabbia doppiaok4:Copia di gabbia doppiaok.qxd 04/10/2013 12:05 Pagina 2

sommario 73 Calcio a cinque - Real Team Matera, vetrina rosa

74 Eccellenza Prove di fuga Rossoblu

UN RADUN METTE IN MOTO L’ECONOM Antonello LOMBARI

76 Promozione Un torneo nuovo di zecca

'è un rombo che fendendo l'aria scuote l'ambiente. Il motore è come un grande cuore. Bastano due ruote per mettere le ali alla fantasia ad una comunità intera. La passione per la moto non conosce confini ed anima, da parte degli amanti di questa disciplina, un desiderio di libertà. Il motoraduno organizzato dal Motoclub di Pietragalla, il 7 e l'8 settembre ha coinvolto oltre quasi quattrocento centauri venuti da ogni dove ed ha messo in vetrina le bellezze del posto. E' stato uno spettacolo vedere tute, giubotti e bandane attraversare i vicoli del suggestivo centro storico dell'Alto Bradano. Così come è stato accattivante il colpo d'occhio che ha consegnato piazza Principe Umberto, meglio conosciuta come piazza Maggio, alle evoluzioni e alle numerose moto parcheggiate. Ce n’erano di tutti i tipi: lucide, accessoriate, sfavillanti. Il caso di Pietragalla testimonia un amore antico per le

C 78 Motoraduno - Torna dopo anni a Pietragalla

80 Moto - Rubino primo a Vallelunga

81 Vela - Argonauti, torna il torneo del Mar Jonio

due ruote a motore. Tutto nacque con Tanino De Bonis, un ragazzo appassionato di moto tragicamente scomparso nel 1982, in seguito ad un incidente stradale. Il primo motoclub pietragallese portò, infatti, il suo nome. Negli anni ottanta-novanta a Pietragalla si svolsero diversi motoraduni che portarono in paese entusiasmo e un gran numero di visitatori. Ed è proprio questo l'aspetto che balza subito agli occhi, in occasione di tali manifestazioni. La moto diventa veicolo di turismo riuscendo anche ad animare, in parte, l'economia del posto. E' accaduto, recentemente, a Pietragalla con il nuovo motoclub che ha saputo ripartire dalla grande passione dei centauri locali, per riuscire a realizzare un evento impegnativo, sul piano organizzativo, ma senza dubbio efficace, sul piano della promozione del territorio. Di grande spessore, in questa kermesse, il ruolo avuto dalla Proloco di Pietragalla. I ragazzi del presi-


gabbia doppiaok4:Copia di gabbia doppiaok.qxd 04/10/2013 12:05 Pagina 3

73

UNO

O OMIA dente Donatino Ceraldi, in sinergia con gli iscritti al Motoclub pietragallese, hanno messo in campo una macchina organizzativa ben collaudata che ha retto l’urto di un evento così impegnativo. A giudicare dai riscontri, la formula scelta si è rivelata vincente e innovativa. L'effetto di questa movimentata due giorni ha lasciato il segno. Chissà che da questo pieno di vitalità ed entusiasmo non prendano avvio, in ambito regionale, altre iniziative sportive di rilievo. L'esempio delle moto pietragallesi andrebbe ripreso. In ogni caso, potrebbe essere utilizzato come modello per coinvolgere le popolazioni lucane, spesso troppo distratte o, peggio, distanti dagli eventi che mirano a valorizzare il territorio. L’iniziativa del motoclub pietragallese dimostra che, talvolta, sono proprio le associazioni e i club sportivi a fornire gli spunti e a promuovere il turismo sul proprio territorio.

Real Team Matera

Una vetrina rosa per il Calcio a cinque

Francesca Paiano

akler Matera allarga i suoi orizzonti nel mondo del calcio a cinque, inserendo nel proprio organico una squadra tutta in rosa. Dopo alcuni anni, il Real Team Matera torna ad impegnarsi anche nel mondo femminile del calcio a cinque. A seguito dell’esperienza biennale, vissuta tra il 2005 ed il 2007 dalla società del presidente Nico Taratufolo, si riapre la vetrina in rosa per la società biancazzurra. Già in fase di preparazione presso il centro sportivo della Zona Paip 1 a Matera, la squadra sarà composta da giocatrici che, negli ultimi anni, hanno già calcato i campi di calcio a cinque sia in Basilicata, che in Puglia, guidate dall’esperienza in campo di Francesca Paiano. Tecnico della Takler Matera in rosa sarà, invece, Gianfranco Lovelli, esperto conoscitore del mondo femminile del calcio a cinque, impegnato nelle passate esperienze con lo Statte in serie A e con diverse altre compagini di rilievo regionale e nazionale. Ma, se qualche ragazza fosse interessata a provare il calcio a cinque, la squadra è pronta ad accogliere altre compagne, tutte le sere, dalle 20,30 in poi. “Sono felicissima di tornare a vestire la maglia del Real, dopo la stupenda esperienza vissuta, tra il 2005 ed il 2007, assieme al presidente

T

Lucano

Taratufolo ed ai suoi collaboratori. -afferma Francesca Paiano, leader del gruppo in rosa della Takler- Non vedo l’ora di poter ripartire. Per ora ci stiamo allenando con costanza, abbiamo formato un bel gruppo, ma siamo pronte ad accogliere anche altre persone. Proprio con il Real ho imparato che, in questo contesto, è importante prima creare il gruppo, poi la squadra”. Dal punto di vista tecnico si parte con delle qualità tecnico e tattiche non indifferenti. “Siamo tutte ragazze che negli anni scorsi hanno calcato i campi di calcio a cinque -continua la Paiano- dunque, l’esperienza non manca. Sicuramente partiamo da un buon punto per quel che riguarda l’aspetto tecnico e tattico e sono sicura che potremo divertirci davvero”. Nei prossimi giorni sarà stabilito il calendario delle prime amichevoli che la Takler Matera femminile disputerà prima dell’inizio del campionato, previsto per metà ottobre, assieme all’esordio in Coppa Italia regionale. “Il nostro desiderio è quello di portare sempre più gente alla Tensostruttura per sostenerci. Di solito il calcio a cinque femminile non è molto seguito, ma siamo pronte -conclude Francesca Paiano- a coinvolgere tutta la città”. gi.ma.


gabbia doppiaok4:Copia di gabbia doppiaok.qxd 04/10/2013 10:42 Pagina 4

74

La Finestra sull’Eccellenza

Rossoblu Potenza, p di fuga per la capolis Federico PELLEGRINO

ossoblu Potenza. E' questo il nome della capolista che sta dominando letteralmente il campionato. Quattro vittorie su altrettanti incontri con il miglior attacco del girone sono una carta di presentazione di tutto rispetto per una vera e propria armata, alla quale sta andando davvero tutto per il verso giusto. Sconfitto

R

Lucano

anche il Viggiano, di misura, che per le prime tre giornate sembrava potesse tener botta, i ragazzi di Camelia si stanno rivelando l'unica formazione in grado di poter ambire al salto di categoria, senza troppi giri di parole. Applausi alla Murese di Felice Ragone, un tempo tra i piĂš prolifici bomber della Basilicata, oggi un allenatore in


gabbia doppiaok4:Copia di gabbia doppiaok.qxd 04/10/2013 10:42 Pagina 5

75

a, prove olista rampa di lancio che sta dimostrando di poter fare bene anche con pochi mezzi a disposizione, vista la ristrettezza economica con la quale sta lavorando nel Marmo Platano. Da copertina il 2-0, nel derby casalingo, contro il Picerno. Coppia che sta deludendo le attese estive è quella formata da Picerno e Lagonegro. Picernesi parti-

ti con ambizioni elevate, candidandosi come seri antagonisti dei potentini, hanno pareggiato a Filiano e perso proprio il derby contro la Murese. Sconfitta che ha fatto scivolare De Pascale e compagni a meno cinque dalla vetta. Un margine che può essere recuperato, certo è che qualcosa, i melandrini, dovranno pur cambiare se non vorranno far scappare i cugini potentini. Ha fatto più male che bene il rimpasto societario tra Valdiano e Lagonegro con la compagine rossonera che ha lasciato punti preziosi per strada, a domicilio, contro le modeste Pignola e Pomarico. Mister Masullo, nonostante l'innesto dell'esperto Angelo Somma, centrocampista classe '80, non è riuscito ad invertire la rotta. Dando uno sguardo alle altre spicca il preoccupante score del Marconia, ancora fermo a zero punti, che sembra essere in caduta libera. In classifica marcatori, invece, domina ancora un nome: quello del centravanti ebolitano Vito Arpaia. L'ariete in forza al

Lucano

Tolve comanda la graduatoria con nove centri all'attivo e si appresta a lottare per il titolo di “scarpa d'oro” del massimo torneo regionale lucano. Alle sue spalle si sta affermando un ragazzo, classe '90, che si trova in questa categoria per caso. Stiamo parlando della seconda punta Jacopo Murano, che staziona a sette marcature e sta dimostrando di poter ambire a quei palcoscenici che gli si prospettavano ad inizio carriera. Un avvio scoppiettante per lui che, fece sfracelli in D a Campobasso, passando, poi, alla prima squadra del Taranto, per essere successivamente ceduto, dagli ionici, in prestito al Montichiari, nella vecchia C2. Da lì iniziarono i problemi fisici che lo costrinsero a scendere di categoria approdando al Brindisi, in Interregionale. Le premesse per il bomberino rossoblu sono buone, sta a lui confermarsi su questa lunghezza d'onda e dimostrare di poter trascinare i suoi compagni sempre più in alto


gabbia doppiaok4:Copia di gabbia doppiaok.qxd 04/10/2013 10:42 Pagina 6

76

Promozione

E’ un torneo nuovo di zecca Antonio CROGLIA

l campionato cadetto 2013/14, che ha preso il via domenica 8 settembre, ha un volto del tutto nuovo rispetto alle attese. Ciò è dovuto al fatto che, il Comitato Regionale di Basilicata per avere ai nastri di partenza 16 squadre, ha dovuto far ricorso ad una serie di ripescaggi. Il massimo esponente del calcio lucano, Piero Rinaldi, in merito agli organici dei due maggiori campionati, ha espresso moderata soddisfazione: “Spiace per quelle compagini che, pur avendo ottenuto dei risultati positivi sui campi di gioco, non hanno poi potuto, per problemi economici, ottemperare all’iscrizione ai campionati di competenza. Bisogna, tuttavia, guardare avanti. Ufficializzati gli organici di Eccellenza e di Promozione, la nuova stagione agonistica può iniziare regolarmente come da tradizione”. Ai nastri di partenza solo dieci erano le “aventi diritto”, Ferrandina, Latronico, Lavello (vincitrice dello spareggio promozione tra seconde di Prima categoria), Sporting Lauria, Sporting

I

Lucano


gabbia doppiaok4:Copia di gabbia doppiaok.qxd 04/10/2013 10:42 Pagina 7

77

Matera (prima del girone B di Prima Categoria), Sporting Palazzo (prima del girone A di Prima Categoria), Rotonda e Ruoti oltre alle retrocesse Miglionico e Tursi Rotondella. Bella, Brienza, Foggiano Melfi, S. Angelo, Salandra e Satriano sono, invece, le ripescate. Tre di queste, anche se il Comitato Regionale ha dovuto riaprire i termini di presentazione delle domande di ripescaggio, sono andate a sostituire FST Rionero, Pomarico e Vitalba (ripescate in Eccellenza), mentre le altre tre sono state ripescate per ricoprire i posti lasciati vacanti dalle mancate iscrizioni dell’Avigliano e del Real Irsina (che, però, sono ai nastri di partenza del campionato di Prima), nonché del Vietri. A voler fare un minimo di bilancio, si può solo pensare che la situazione è a dir poco preoccupante. La cosa che preoccupa ancor di più non è la crisi economica, che ha comunque lasciato il segno, ma ciò che è accaduto in questi centri, perché la crisi economica non c’entra per niente, come ci

hanno raccontato le cronache “paesane” nei giorni passati. In poco tempo sono stati cancellati anni e anni di storia. Altra novità della stagione appena iniziata riguarda la reintroduzione dei play off e play out, anche se il regolamento che regolerà promozioni e retrocessioni, non è stato ancora pubblicato. Ora, però, è più giusto parlare del futuro, anche perché queste compagini si stanno già dando da fare per cercare di raggiungere gli obiettivi prefissati. In effetti, alcune indicazioni, dalle prime giornate, sono già arrivate. Lo Sporting Lauria sembra essere la squadra da battere. E questo, nonostante la sconfitta subita a Brienza, per mano della matricola allenata da mister Gerardi. La squadra burgentina sembra avere tutte le carte in regola, a partire proprio dal tecnico, per fare bene. Mister Curcio dispone di un organico di prim’ordine che potrà rivelarsi tra le squadre protagoniste della stagione. Tra le favorite c’è anche il Latronico di mister Matinata, che può vantare un organi-

Lucano

co già forte di suo e rinforzato con innesti di qualità. Su tutti il bomber Pier Vito Di Cecca, che va a far coppia con Francesco Bavaro, formando, così, un duo d’attacco che potrebbe far bene anche in campionati superiori. Ha tutte le carte in regola pure il Lavello di mister Tarricone. Nel centro dauno si sogna un pronto ritorno nel calcio che conta e la compagine lavellese vanta un organico importante. In prima fascia vanno di diritto anche il Miglionico e il TursiRotondella, che vorranno tornare presto nella Serie A lucana. Un “pelino” più sotto, ma pronti ad essere smentiti, c’è il Ferrandina, con il tecnico aragonese Stigliano che conosce una sola medicina: il lavoro. Sullo stesso gradino c’è il Ruoti di Silipo, lo Sporting Palazzo, lo Sporting Matera e il Rotonda. Bella, Foggiano Melfi, S. Angelo, Salandra e Satriano sembrano, al momento, le squadre che invece dovranno sgomitare per evitare l’immediato ritorno in Prima Categoria.


gabbia doppiaok4:Copia di gabbia doppiaok.qxd 04/10/2013 12:09 Pagina 8

78

Motociclismo

Il motoraduno a Pietragalla, che bel ritorno Canio VERTONE

l 7 e l’8 settembre scorsi, le vie cittadine di Pietragalla sono state invase dall’esercito delle due ruote. Il Motoraduno Città dei Palmenti, primo Memorial “Tanino De Bonis” è stato organizzato dal “Lucania Motorcycle”di Potenza, il cui presidente è il pietragallese Massimo De Bonis. Hanno collaborato all’evento il “Motoclub Pietragalla, l’Amministrazione Comunale, la ProLoco, l’Avis, la Protezione Civile gruppo lucano e l’associazione Volontariato di Pietragalla. Alcuni numeri sul motoraduno: gli iscritti sono stati in totale 331, provenienti da diverse regioni italiane, di cui hanno partecipato 18 motoclub della Basilicata e 26 dal resto della penisola. Molti, comunque, erano i presenti non iscritti, presenti solo per il gusto di esserci. Il motoraduno rientra nel “Trofeo Turistico Sud” della FMI (Federazione Motociclistica Italiana), legato a dodici eventi nell’area del sud Italia, che ha visto, come primi classificati nella graduatoria per moto club della regione Basilicata, il “Venusia Bikers”, seguito, da vicino, dal neo moto club Pietragalla. Per quanto concerne, invece, la graduatoria extraregione sono risultati primi classificati i centauri del “Bikers Salerno City”, della regione Campania. Sono

I

stati due giorni vissuti all’insegna delle moto con un programma turistico ricco di cultura e di gastronomia, che ha avuto inizio nel pomeriggio di sabato 7 settembre, con la visita ad Acerenza al Museo Diocesano ed alla Cattedrale. Per l’occasione la Proloco Acheruntina ha inscenato, eccezionalmente, una parte del Corteo Storico che normalmente si tiene nel mese di agosto. Al termine della visita ad Acerenza, i centauri presenti, all’incirca un centinaio, soddisfatti del-

Lucano

l’accoglienza, hanno espresso la volontà di ritornarvi. Rientrando a Pietragalla ai motociclisti è stata offerta la cena. In piazza Principe Umberto c’è stata anche l’animazione, con band locali, così come si faceva negli storici primi motoraduni. Il giorno dopo, domenica 8 settembre, era presente anche l’arcivescovo di Acerenza, Monsignor Giovanni Ricchiuti. Poi, tutti in marcia, alla volta di Cancellara, per degustare del gelato artigianale e visitare gli stand del festival


gabbia doppiaok4:Copia di gabbia doppiaok.qxd 04/10/2013 12:09 Pagina 9

79

della salsiccia. Ritornando a Pietragalla c’è stata la consueta premiazione a tutti gli iscritti, non prima del saluto di Giovanna De Bonis, sorella di Tanino, colui che ha trasmesso ai pietragallesi la passione per le due ruote, cui è stato dedicato il motoraduno. Molto apprezzate dai centauri le visite guidate nelle vie del centro storico, curate dalla Proloco di Pietragalla. Al termine, la consueta foto di gruppo ed un arrivederci al prossimo anno.

Lucano


gabbia doppiaok4:Copia di gabbia doppiaok.qxd 04/10/2013 11:31 Pagina 10

80

Raffaele Rubino, bel primato a Vallelunga Giovanni MARTEMUCCI

a centrato il primo posto a Vallelunga il pilota materano Raffaele Rubino che gareggia nel trofeo Bridgestone. Una gara senza storia, quella disputata il mese scorso, sul circuito laziale. Rubino ha, infatti, tagliato il traguardo distaccando il secondo classificato di ben 9 secondi. Il weekend di gara era iniziato bene, dal momento che il pilota materano, a bordo della sua Kawasaki Zx 1000 R, sabato, aveva fatto registrare il terzo miglior tempo. Pur non avendo centrato la pole, per qualche problema all'acceleratore, Rubino in gara ha dettato legge sin dall'inizio. Partito terzo, il pilota materano è riuscito a sorpassare i primi due centauri, portandosi in testa già alla prima curva. Posizione che, poi, è stata mantenuta per tutta la gara. "A tre giri dalla fine -sostiene Rubino- mi sono reso conto di aver dato un grande distacco ai miei inseguitori, così ho rallentato un po' il ritmo e gestito con calma il vantaggio fino alla bandiera a scacchi". Insomma, un successo quasi scontato per Rubino che ha dominato la classifica sin dall'inizio del trofeo Bridgestone. Attualmente conserva il primo posto in classifica generale, ad una sola gara dalla fine, corsa che avrà luogo ad ottobre sul circuito di Imola. Intanto Rubino ha avuto un altro buon esordio a Binetto, come pilota ufficiale Bridgestone, prima gara del Trofeo Inverno, nella quale ha centrato un ottimo secondo posto per la categoria “Open”, quella riservata ai piloti più esperti. All’Autodromo del Levante il fine settimana si è aperto sotto buoni auspici con le prove ufficiali che avevano permesso a Rubino di esprimere al meglio le proprie potenzialità. Il centauro materano è riuscito a far valere la sua grande esperienza

H

riuscendo a piazzarsi al terzo posto nella griglia di partenza. Sull’autodromo pugliese Rubino ha gareggiato con la Kawasaki Zx 1000 R affidatagli dal team manager Luca Raggi della Bridgestone. La cronaca della gara ha visto primeggiare, per metà competizione, il pilota lucano che ha mantenuto sempre il secondo posto. Nella seconda metà di gara Rubino ha, poi, alzato il ritmo e ha sorpassato Di Viccaro, su Bmw, portandosi al primo posto, posizione mantenuta fino alla penultima curva. Al “Tornatino”, però, Di Viccaro ha infilato Rubino in maniera irruenta, costringendo il pilota materano ad allargare la traiettoria e a finire sulla sabbia. “Ho perso decimi di secondo preziosi sostiene il pilota materano- che non mi

Lucano

hanno permesso di riacciuffare Di Viccaro all’ultima curva. Così, ho tagliato il traguardo secondo. Sono contento lo stesso per la gara condotta e per le performance delle gomme Bridgestone che mi hanno permesso di avere un ottimo passo, tanto da far registrare il giro più veloce con 48 secondi e 34 decimi”. Il secondo round del Trofeo Inverno è previsto per la seconda domenica di ottobre, sempre a Binetto. “Grazie agli organizzatori del trofeo Bridgestone, Luca Raggi di Ideal Gomme, -conclude Rubinoavrò la possibilità di rappresentare il colosso giapponese dei pneumatici in un trofeo open di grande spessore. Occasione che mi servirà come allenamento per i prossimi appuntamenti agonistici".


gabbia doppiaok4:Copia di gabbia doppiaok.qxd 04/10/2013 11:31 Pagina 11

81

Vela

Argonauti, torna il torneo di Vela del Mar Jonio orna al Porto degli Argonauti di Marina di Pisticci, da questo mese e fino a Maggio 2014, il Campionato Invernale di Vela del Mar Jonio. E’ stata presentata la terza edizione della manifestazione velica che avrà luogo nello specchio di mare antistante il Porto degli Argonauti, organizzata dalla Fiv (Federazione Italiana Vela) e dai quattro circoli che si affacciano sullo Ionio lucano e calabrese: il Circolo Nautico Lucano ASD, il Circolo Velambiente Policoro, il Circolo Nautico Sibari e il Circolo Vela Argonauti. "Una iniziativa che si rinnova e si rafforza sostiene Gerry Capozza, tra gli organizzatori- ma che riserva anche sorprese. Come ad esempio una barca da crociera potentina che ha partecipato al trofeo Megale Hellas e si è piazzata bene alla Brindisi Corfù, su cento iscritti. Ovviamente, c'è tutta una organizzazione dietro che non ha nulla da invidiare agli altri campionati italiani, che pure frequento. Avere dalle 30 alle 40 barche, come avvenuto lo scorso anno, significa regatare davvero divertendosi nel clima e nell'ambiente giusto. Dunque non solo equipaggi con barche impostate ma anche barche con famiglie a bordo o coppie che partecipano, crescono e si divertono, anche in inverno. In più gira anche una piccola

T

economia con "l'anomalia" di vedere equipaggi che prima regatavano a Bari ed ora, invece, hanno l’opportunità di farlo qui in Basilicata" Il Campionato Invernale del Mar Jonio è ormai diventato l'evento più significativo per la vela d'inverno, dell'intero arco ionico, come confermato dal crescente numero di adesione alla competizione, da parte di armatori e velisti di tutta Italia. Otto gli appuntamenti previsti per questa terza edizione. "La sesta zona della Fiv sostiene il Campionato invernale -afferma Rocco Celano del Circolo velico lucano- supportando tutte le iniziative messe in campo per promuovere la vela in Basilicata". Il presidente del circolo velico e delegato regionale della Fiv, Sigismondo Mangialardi, auspica la crescita del numero di imbarcazioni, nello spirito di amicizia e collaborazione che caratterizza questo campionato. L'equipaggio da battere è quello di Anlù che, per due anni consecutivi, si è aggiudicato il trofeo con una imbarcazione "Dufour 45" dell'armatore Antonio Ammendola. Il numero degli equipaggi partecipanti è previsto in aumento. Dunque, superiore alla media di 40 imbarcazioni per gara, fatta registrare lo scorso anno. Come per la passata edizione le imbarcazioni partecipanti

Lucano

saranno suddivise nelle classi "Minialtura", "Crociera-regata" e "Gran crociera vele bianche", in modo da poter applicare il sistema di compensazione riconosciuto a livello internazionale. Tante, infine, le attività collaterali per ogni weekend di gara, rivolte anche a chi non partecipa direttamente alle regate. Sono previsti seminari di base sulla vela, workshop e dimostrazioni organizzate dallo sponsor tecnico. "L'obbiettivo -sostiene Marilinda Nettis tra gli organizzatori del Campionato- è quello di incrementare non solo l'interesse per l'attività sportiva ma, anche, il numero degli armatori partecipanti i quali puntano non solo sull'evento agonistico di squadra ma a vivere la passione per la vela tutto l'anno. Ad ottobre, una volta stabilite le date delle otto gare, presenteremo il campionato a Matera nell'ambito degli eventi di Matera 2019". Grazie alla posizione geografica favorevole del Porto degli Argonauti, al clima mite anche in inverno, alla costante presenza di venti, e ai servizi disponibili in loco, il trofeo Megale Hellas si è rivelato un evento sportivo particolarmente apprezzato da velisti e armatori, come confermato dal gran numero di iscritti registrato nella passata edizione. gi.ma.


gabbia pubb doppia:gabbia pubb doppia.qxd 10/07/2013 16:48 Pagina 1


gabbia pubb doppia:gabbia pubb doppia.qxd 10/07/2013 16:49 Pagina 2


gabbia pubb ok2:gabbia pubb ok.qxd 02/05/2013 11:49 Pagina 1


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.