Poste Italiane Spa Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n째 46) art. 1 comma 1, DCB PZ
copertina:copertina.qxd 05/04/2013 17:58 Pagina 1
gabbia pubb doppia:gabbia pubb doppia.qxd 04/03/2013 18:36 Pagina 1
gabbia pubb doppia:gabbia pubb doppia.qxd 04/03/2013 18:37 Pagina 2
gabbia pubb doppia:gabbia pubb doppia.qxd
25/02/2011
18.37
Pagina 1
gabbia pubb doppia:gabbia pubb doppia.qxd
25/02/2011
18.38
Pagina 2
sommario:sommario.qxd 05/04/2013 17:26 Pagina 1
6
S O M M A R I O
20
Interviste a Roberto Speranza, Cosimo Latronico e Mirella Liuzzi
V I G N E T TA N D O
9
La giovane Speranza di mastro Geppetto
R E P O R TA G E
20 22 24 25 26 28
37
Roberto Speranza, neo capogruppo alla Camera Cosimo Latronico, senatore del Pdl Mirella Liuzzi, “cittadina” M5s AttendendoGodot Lucia Pennesi assessore al comune di Melfi Mulino Alvino, un restauro con nubi sulla destinazione
E P I S T E M E
30 La cultura come coltivazione
“Cinema nei Sassi” il museo fotografico nel Sasso Barisano
E U R E K A
32 Il Parco della Murgia Materana 36 Scomparso Nicolino Giasi il primo ristoratore materano 37 Un fotomuseo nei Sassi ripercorre i ciak materani 40 Forme di ritualita’ dal mondo antico 42 Stabilimento Idroterapico. Seconda Parte 44 La Potenza dei quindicenni tosti
40 Fino al 30 giugno 2013 presso il Palazzo Ducale di Tricarico una mostra sui riti
M U S I C A N D O
46 Walkyrya, non smettono di guardare l’orizzonte B L O G O S F E R A
50 Blogosfera T R A L E R I G H E
52 Il guscio della chiocciola 53 Il buio della mente, la luce nell’anima
61
La partecipazione della Basilicata al Torneo delle Regioni in Sardegna
D O L C E
E
S A L ATO
54 Il cuore dei Lucani I N - F O R M A
56 Orgogliosi di essere lucani L O O K A N I A
66 Racconto di Venosa
i lucanomagazine
gabbia pubb ok:gabbia pubb ok.qxd
29/03/2010
17.29
Pagina 1
gabbia doppiaok2:Copia di gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 17:46 Pagina 1
8
E D I T O R I A L E
LA SERIE DEI NUMERI di Antonello LOMBARI
' difficile trovare una congiuntura astrale così contorta nella storia dell'umanità. In un momento di ansia per la pace universale e di recessione economica, di portata mondiale, al parallelo di Roma è accaduto di tutto. Dalla difficoltà di formare un nuovo governo, dopo le elezioni politiche italiane, alla prossima scadenza del mandato del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e, in ultimo, le impreviste dimissioni di Papa Benedetto XVI e l'avvento del nuovo pontefice Francesco. Idi di marzo, coincidenze o pura casualità, non lo sapremo mai. Ciò che, invece, dà la cifra della portata epocale di questo momento storico importante è proprio il ricorso ai numeri, necessario ad esprimere il consenso, in tutti i consessi citati. Mancano i numeri in Parlamento per costituire un governo appena in grado di poter far funzionare l'apparato costituzionale. L'attuale presidente, in odore di scadenza di mandato, non ha più il potere di sciogliere le Camere ed indire nuove elezioni. Il conclave elegge al quinto scrutinio il primo papa latino-americano, senza ricorrere al ballottaggio. C'è una componente lucana che lega i tre momenti istituzionali. Emilio Colombo, senatore a vita e decano dei parlamentari italiani, ha presieduto le sedute che hanno consentito di eleggere il presidente del senato Grasso. Roberto Speranza, neo deputato del Pd, è stato nominato capogruppo del suo partito alla Camera. Filippo Bubbico, ex governatore lucano, è uno dei dieci saggi scelti dal Capo dello Stato per traghettare il Paese verso la stabilità istituzionale. In occasione della proclamazione del nuovo Papa, sulla balconata di San Pietro, vi erano due prelati lucani: monsignor Francesco Camaldo, decano dei cerimonieri pontifici, di Lagonegro, e monsignor Stefano Nicola Sanchirico di Corleto Perticara. Come dire: siamo piccoli nelle proporzioni ma ci facciamo valere. Il lucano appartiene ad una tipologia d'individuo assimilabile alla quercia. Come tale si può considerare secolare, anzi: centenario. Anche "il Lucano magazine", entrato nel suo decimo anno di vita, esprime delle cifre importanti. In questo mese tocca, infatti, il traguardo dei cento numeri pubblicati. L'accenno è solo un doveroso omaggio e siamo lieti di condividerlo con i lettori che ci seguono, a testimonianza della bontà del lavoro svolto dai collaboratori del giornale. Non è facile, in una realtà come quella lucana, mantenere in vita un'iniziativa editoriale per un tempo così lungo e, quando ciò accade, di sicuro, non è frutto del caso. Va dato merito all'editore di aver saputo tenere testa alle tante insidie di un settore senza grossi introiti, così come di essere riuscito a non cedere alle lusinghe di sirene emergenti dalle paludi della politica. Se il magazine è ancora vivo lo si deve alla passione e alla professionalità di un gruppo di redattori e all'impegno della proprietà nel garantire la continuità del progetto editoriale. Uno sguardo lungo che ha saputo ampliare gli orizzonti mediatici per giungere ai social e al web, dimostrando di sapersi rinnovare con idee e proposte, oltre la carta stampata. In attesa di degustare la torta del decennale, godiamoci questa cifra così tonda e piena, augurando al mondo de “il Lucano magazine” (lettori e addetti ai lavori) altri cento di questi numeri.
E
vignetta:gabbia pubb ok.qxd 05/04/2013 17:23 Pagina 1
Vignettando
La giovane Speranza di mastro Geppetto
gabbia pubb ok2:gabbia pubb ok.qxd 04/02/2013 12:11 Pagina 1
gerenza:gerenza ok2.qxd 05/04/2013 17:20 Pagina 1
I L
L U C A N O
Editore Lucana Editoriale s.r.l. Amministratore Vito ARCASENSA
vito@arcasensa.it
Direttore Responsabile Antonello LOMBARI
antonello.lombari@libero.it 377.2314028
Redazione da Potenza: Antonello LOMBARI, Vito ARCASENSA
0971.476423
Angelomauro CALZA, Carlo jr. CALZA, Federica CAPASSO, Paolo CILLIS, Leonardo CLAPS, Gabriele DI STASIO, Marianna Gianna FERRENTI, Giovanni GALLO, Silvana LAGROTTA, Salvatore LUCENTE, Antonello MANGO, Anna MOLLICA, Michele RUOTI, Albina SODO, Margherita E. TORRIO Editing e correzione bozze: Margherita E. TORRIO dal Materano: Giovanni MARTEMUCCI
0835.333321 333.8647076 info@martemix.com
Vignette di Luca NOMAGA Hanno collaborato in questo numero Angelo BENCIVENGA, Adriana CRISCI, Arsenio D’AMATO, Vincenzo MATASSINI, Carla MESSINA, Antonio PETRINO, Raffaele PINTO, Donato SABINA, Gino SPINELLI Redazione Sportiva Antonio CROGLIA, Michele POTENZA, Federico PELLEGRINO
Fotografie Foto: Andrea MATTIACCI, Giovanni LANCELLOTTI, Canio VERTONE Angelo Rocco GUGLIELMI, MARTEMIX.COM
Stampa Arti Grafiche Boccia s.p.a. Via Tiberio Claudio Felice, 7 Fuorni - Salerno Registrazione Tribunale di Potenza N° 312 del 02/09/2003 Pubblicità Lucana Editoriale s.r.l. Via Gallitello, 89 Potenza Tel. Fax 0971.476423 -Cell. 337.901200 E-mail: info@lucanomagazine.it Chiuso in redazione 04 Aprile 2013 Questo giornale è associato Uspi Unione stampa periodici italiani
www.lucanomagazine.it info@lucanomagazine.it
gabbia pubb ok2:gabbia pubb ok.qxd 23/01/2013 19:09 Pagina 1
NEWS3:NEWS2.qxd 05/04/2013 11:02 Pagina 1
N E W S
13
Don Mimì Morelli, un sacerdozio lungo 60 anni ricordato con l’arte Una gara d’arte per celebrare i sessanta anni di sacerdozio di don Mimì Morelli, parroco della chiesa di San Pio X insieme a Don Gino Galante. L’iniziativa della parrocchia di San Pio X è rivolta a ragazzi, gruppi e famiglie che potranno rispondere al bando realizzando un’opera artistica sul tema “La fede, il Sacerdozio, la Vocazione”. I lavori potranno essere realizzati con le tecniche più svariate, dalla pittura alla scultura, dal fumetto alla poesia. L’opera sarà giudicata da tre artisti locali, Milvia Lo Forte, Pino Oliva, Cesare Maremonti, i quali, a loro volta, si cimenteranno nel realizzare un’opera inerente l’evento. Il giorno 12 aprile, alla presenza del parroco, di Don Mimì e dell’assemblea parrocchiale, saranno premiati i primi tre classificati. Nella stessa occasione le opere saranno messe all’asta insieme a quelle donate dagli artisti della giuria e serviranno a finanziare l’acquisto della nuova sede presbitera-
le dell’altare. “La comunità di San Pio X – afferma Don Gino Galante - si prepara a vivere un evento particolarmente significativo che unisce fede ed espressione artistica nella celebrazione del sessantesimo anniversario di sacerdozio di Don Mimì Morelli. La sua opera pastorale, ispirata alla spiritualità di comunione, in tanti anni ha prodotto molti frutti di vita cristiana, sia a livello personale che comunitario”. La parrocchia di San Pio
X è ricca di gruppi di diversa provenienza, tutti in cammino verso un unico obbiettivo, l’unità e la fede. I catechisti, con questa iniziativa diversa e innovativa, rivolta soprattutto ai ragazzi e alle famiglie, hanno cercato di unire la fede all’arte espressa in varie forme, estendendo l’invito anche alle scuole, con l’intento di rivalutare la chiesa e la parrocchia come punto di aggregazione della vita cittadina. gi.ma.
NEWS3:NEWS2.qxd 05/04/2013 11:02 Pagina 2
14
N E W S
Prosegue la “battaglia” dell’Adiconsum di Pomarico Oramai è senza sosta la battaglia intrapresa dalla sezione di Pomarico dell’Adiconsum contro l’Ordinanza di senso unico in corso Garibaldi, Ordinanza (che a parere della scrivente Associazione e dei tanti cittadini firmatari di una petizione popolare nel quale dichiaravano la loro contrarietà al provvedimento) emessa dal Sindaco solo e soltanto per un unico scopo e cioè creare pericolo e disagio a tutta la cittadinanza. Infatti i cittadini, per uscire dall’abitato di Pomarico (impossibilitati a percorrere nell’altro senso di marcia corso Garibaldi,strada di appena 100 metri ) sono costretti a sobbarcarsi due percorsi, uno di quasi 1 km e l’altro di quasi 2 km. Nell’attesa di riscontri agli esposti presentati, per inopportunità del seguente provvedimento, nelle settimane scorse al Prefetto, al Questore, alla Procura della Repubblica di Matera, al Provveditorato alle Opere Pubbliche (sezione circolazione e sicurezza stradale) all’Ufficio provinciale della Motorizzazione e ai Carabinieri di Pomarico, l’Adiconsum ha deciso così di giocare in anticipo e chiedere quindi un incontro da svolgersi in Prefettura con una delegazione di cittadini. Il segretario Adiconsum di Pomarico, Vito Pantone: “Abbiamo presentato la richiesta di incontro urgente al Prefetto sulla vicenda. Esterneremo le nostre osservazioni sulle presunte violazioni al Codice della Strada ( art 1 comma 2 e presunte violazioni al Testo Unico delle leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali ( art 107 , primo comma del Decreto Legislativo 18 Agosto del 2000, n 267). Anche la circolare prot. 16742 del 22 febbraio 2010 del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha ribadito che la regolamentazione della circolazione della strada spetta, innanzitutto e come regola generale, al dirigente competente”.
“Auspichiamo –conclude Pantone- che anche la Procura della Repubblica di Matera si attivi in tempi rapidi al fine di accertare la fondatezza delle violazioni di legge sopracitate e, soprattutto,di accertare se, una strada principale, come corso Garibaldi, da doppio senso di circolazione diventa può diventare a senso unico e se, per il fatto che su codesta arteria sono state elevate delle contravvenzioni, presumibilmente illegittime, i suindicati illeciti possano indurre la stessa Procura ad una ipotetica apertura di un fascicolo per eventuali reati quali l’ interruzione di pubblico servizio, abuso di potere e indebito arricchimento”. gi.ma.
Il Sunia di Matera, per combattere la crisi e a sostegno delle famiglie Il Sunia (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari) federazione di Matera e Assocasa (Sindacato Nazionale per la tutela degli inquilini ed assegnatari) denunciano lo stato di malessere cui sono giunte centinaia di famiglie materane a causa del perdurare di una crisi economica senza precedenti. L’ aumento del carico fiscale, delle tasse sulla casa, dell’ iva sugli acquisti ed i rincari che ci saranno nei prossimi mesi, sono fattori a cui guardare con paura, che contribuiscono ad innalzare lo stato di stress e di tensione sociale nel nostro paese e nella nostra città. In città si sente il bisogno di attuare programmi edilizi di stimolo all’ economia, basati sullo sviluppo dei servizi, delle iniziative imprenditoriali legate al turismo ed alle attività ludico–ricreative e per lo sport, alla realizzazione ed alla gestione delle risorse ambientali del nostro territorio, al recupero delle identità storico-artististiche del nostro territorio, unitamente all’ attuazione di un piano abitativo con l’
intento di attenuare il disagio, oggi più di ieri avvertito dalle famiglie. Il tutto in conformità agli indirizzi europei in tema di investimenti eco-sostenibili con abbattimento dei costi energetici. Ci auguriamo che il Comune possa contribuire al raggiungimento di questi obiettivi. L’augurio è di poter assistere all’ avvio, nei prossimi mesi, di cantieri che collochino nel mercato alloggi di vero interesse per la città. Ci riferiamo ad alloggi prioritariamente in affitto che soddisfino le esigenze dei ceti medio-bassi. Ma ci si chiede: come può una famiglia il cui reddito è di 18.000,00 euro (famiglia monoreddito o precaria che non può neanche accedere al sistema della casa popolare) investire somme che vanno dai 160.000 ai 220.000 euro impegnandosi al pagamento di mutui che assorbono quasi la totalità del reddito disponibile? Come possiamo soddisfare le richieste delle famiglie indigenti (nuclei familiari che potrebbero invece accedere al sistema degli alloggi popolari) se non costruiamo alloggi popo-
il lucanomagazine
lari? Si osservi che, mentre il mercato immobiliare privato ha subito un rallentamento, il numero delle richieste per case popolari è arrivato a oltre 500 mentre per alloggi in affitto (con possibilità di riscatto) le richieste sono arrivate ad oltre 700 (edilizia Convenzionata). Invitiamo pertanto il Comune, l’ Ater, le imprese ad attuare nei prossimi mesi programmi costruttivi di alloggi popolari ed in affitto calmeriato. gi.ma.
NEWS3:NEWS2.qxd 05/04/2013 11:02 Pagina 3
15
Alberghiero di Marconia, Lateana e Faraco qualificati per la finale di Grado I ragazzi dell’Istituto alberghiero di Marconia si sono qualificati per la finale del concorso “Maître junior dell’anno 2013”. A fine marzo, a Civitanova Marche, nell’hotel Cosmopolitan, gli alunni Leo Lateana e Manuel Faraco accompagnati dai docenti Antonio Zaza e Giuseppe Gallitelli si sono qualificati per la finale di Grado che si terrà il giorno 8 e 9 maggio. I ragazzi di Marconia hanno battuto i loro “colleghi” degli Istituti Professionali per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione provenienti da Vieste, Roccaraso, Venezia, Fiuggi, Anzio. Ogni istituto è stato rappresentato da due squadre composte da due alunni: un alunno si è cimentato al flambè preparando un primo piatto e il collega abbinava il vino. Durante la competizione hanno presentato il primo piatto “Frizzuli al pane raffermo” ricetta lucana rivisitata e realizzata utilizzando olio “Afrodite” dell’azienda Nivuori e flambata con grappa lunaria delle cantine Cerrolongo. Al piatto è stato abbinato il vino Sulco i.g.t. della cantina Crocco di Montalbano Jonico. L’insieme, dal gusto particolarmente deciso, ha permesso ai due alunni di accedere alla finale. Le prime tre manche del concorso, che ha l’obiettivo di valorizzare la figura professionale del Maître, si sono tenute a Isernia , Ragusa e Policoro. Il concorso “Maître junior dell’anno”, edizione 2013, promosso
dall’AMIRA (Associazione Maîtres Italiani Ristoranti e Alberghi) coinvolge duemila Maître professionisti e oltre mille giovani allievi delle ultime classi degli Istituti alberghieri del settore “sala bar”. gi.ma.
NEWS3:NEWS2.qxd 05/04/2013 11:02 Pagina 4
16
N E W S
Carlo Levi e il Parco letterario Sfogliare le pagine di un libro non è solamente leggere un racconto o delle poesie. E’ l’esplorazione dell’animo profondo dell’autore che in quelle pagine ha immortalato sé stesso e il mondo esteriore. Aliano per Carlo Levi rappresentava due universi complementari, interno ed esterno, che gli hanno consentito di amare un luogo a lui, medico torinese, lontano come spazio e come stile di vita. Il suo Cristo si è fermato ad Eboli ha fatto il giro del mondo. Ha permesso una diffusissima conoscenza del piccolo borgo lucano lanciandolo nella fama e consacrandolo depositario della sua memoria. Levi vi è seppellito, circondato dai calanchi e dagli olivi da lui descritti e raffigurati. In sua memoria è attivo il “Parco Letterario”, un ente che da poco più di un decennio promuove la divulgazione della vita e delle opere di colui giunto qui negli anni ’30 come confinato politico. E lo fa attraverso una più ampia visione delle cose che contempla il paesaggio, i luoghi descritti dall’autore che sono rimasti sorprendentemente intatti, come la casa in cui ha abitato. Un omaggio a Carlo Levi è stato celebrato lo scorso 21 marzo a Potenza nel Museo “D. Adamesteanu”. Un incontro organizzato dalla Società “Dante Alighieri”, dalla Soprintendenza Archeologica della Basilicata, in collaborazione con il Comune di Potenza, che ha evidenziato i contorni letterari, umani, artistici di Levi attraverso la voce di coloro che portano avanti il suo ricordo. Tra loro don Pierino Dilenge, parroco di Aliano, fondatore della rivista La voce dei calanchi, Antonio Colaiacovo presidente del Parco Letterario, Guido Sacerdoti nipote di Levi e presidente della Fondazione dedicata allo zio attiva
a Roma dal 1976. Sacerdoti ha letto dei passaggi tratti dal saggio Un volto che ci somiglia. Ritratto dell’Italia che Levi scrisse nel 1960. E’ un viaggio nei fatti, nelle vicende, nei cambiamenti del tempo analizzati ed interpretati da una mente aperta che sapeva andare oltre il percettibile. Oggi un diversificato pubblico giunge ad Aliano alla scoperta dei luoghi da lui appassionatamente descritti. E’, infatti, il paese lucano più visitato dopo Matera. Le sue 10.000 presenze all’anno sono servite a muovere l’economia di un paese di poco più di 1.000 abitanti, che ha aperto ristoranti e, a breve, inaugurerà il primo albergo comunale. Un futuro roseo si prospetta per Aliano grazie alla lungimiranza di coloro che in paese hanno saputo apprezzare e cogliere la valenza di un uomo che ha imparato ad amare la Lucania divenendone parte. “Nessun lucano può dirsi più lucano di Carlo Levi”, ne è sicuro il giornalista Rai Rocco Brancati che di questo incontro è stato il moderatore. an.mo.
gabbia pubb ok2:gabbia pubb ok.qxd 04/07/2012 16:32 Pagina 1
gabbia pubb ok2:gabbia pubb ok.qxd 10/12/2012 17:44 Pagina 1
gabbia destraok:gabbia destra.qxd 05/04/2013 10:56 Pagina 1
I L
C O R S I V O
19
Il Bruscolino nell’occhio di Angelomauro CALZA
iciamocelo chiaro: una carta di credito è da sempre moneta sonante. La Carta carburanti rilasciata dalla Regione Basilicata su cui vengono accreditati i bonus carburanti derivanti dalle royalty del petrolio è una carta di credito vera e propria. Ne deriva che i pagamenti effettuati presso i distributori di carburante con la carta della Regione sono pagamenti in denaro sonante. Ne siamo sicuri? Non direi. Eggià, perché presso le stazioni ENI di Potenza (non ho verificato presso distributori di altre zone della provincia di Potenza e della regione in quanto al terzo rifornimento il bonus era già esaurito) si può fare sì rifornimento, ma non alle colonnine del self-service Iperself, che erogano carburante a minor prezzo. In pratica l’ENI ci dà la possibilità di utilizzare la carta carburanti come se fosse un favore, quindi non si può mica pretendere che la si utilizzi anche per rifornirsi alle colonnine dedicate a rifornimenti scontati, che cavolo! E’ un grave sopruso, che va contro ogni logica e legge di correttezza nel commercio. Chissà se alla Regione la voce è giunta: io penso di sì, ma in caso contrario eccola qua la mia denuncia, con tanto di firma e di responsabilità personali. Ma correttezza vuole anche che, se i proprietari delle stazioni di servizio associate all’ENI hanno da giustificare in maniera non artificiosa questa situazione, beh, sono pronto a fare marcia indietro e chiedere scusa: mica posso sapere tutte le magagne che ci sono sotto un rifiuto di accettare una carta per il pagamento di un bene acquistato; sono pronto,
D
però, ad imparare e ampliare le mie conoscenze anche in questo campo. Seconda denuncia: prendiamo un elenco telefonico della Telecom, Pagine Bianche, ed andiamo alle pagine interne, quelle dei Comuni della provincia di Potenza. Prendiamone uno a caso… Tito?... Tito! Beh, sotto la fascetta azzurra con in negativo bianco il nome del paese, e il rigo successivo con in grassetto il prefisso telefonico, leggiamo una terza intestazione: Servizi di interesse pubblico. E’ lo spazio in cui da sempre si trovano i numeri che i cittadini possono avere più fretta a trovare, di solito per chiamate di emergenza. E’ in questo spazio che hanno sempre trovato asilo i numeri dei carabinieri, della guardia medica, dei vigili urbani, della farmacia. Oggi no: i numeri di pubblico interesse che
il lucanomagazine
ho trovato alla voce Tito, sono quelli della contrattualistica e segnalazione guasti di luce elettrica e gas. Della guardia medica nessuna traccia da nessuna parte, così come per i vigili urbani. La stessa cosa accade per tanti altri Comuni, mentre per altri tutto è rimasto come una volta, facile, comprensibile, giusto: sotto la voce Servizi di interesse pubblico ci sono sì, anche luce e gas, ma ci sono tutte le altre fattispecie che davvero servono in caso di emergenza. Quali che siano i motivi di questo vero e proprio disservizio, ivi compreso l’eventuale mancato acquisto degli spazi da parte dei Comuni interessati, la speranza è che nel prossimo elenco telefonico ricompaiano questi numeri, perché mentre capita spesso di aver bisogno di chiamare un medico per emergenza, è molto, molto raro che qualcuno chiami di sabato o domenica gli uffici dell’Enel o del gas perché ha urgente bisogno di un aumento di potenza. Magari perché ha improvvisamente deciso di suicidarsi!
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 04/04/2013 17:10 Pagina 1
20
R E P O R T A G E
Roberto Sp
neo capogruppo a “Non è passato il no ome ha rimarcato anche l’assessore Pittella, uno dei pochi a fare un’analisi lucida delle attuali vicende politiche, il Pd in questa tornata elettorale ha subito una “sconfitta”. Gli elettori cosa non hanno compreso del programma del Pd? Non penso che dobbiamo rammaricarci di non essere stati populisti. Penso che non dovevamo, forse, sottovalutare il cortocircuito che si è determinato tra il nostro messaggio di serietà e solidarietà e il sentimento di esasperazione e di rabbia di un Paese allo stremo, indignato contro una classe politica generalmente giudicata priva di credibilità e interessata a difendere sprechi di Stato e privilegi di casta. E così il nostro messaggio è stato schiacciato tra il tutti a casa violento e radicale di Grillo e la risposta particolare ed individuale di Berlusconi. La nostra Italia Giusta è entrata con più difficoltà proprio nei luoghi del disagio e della sofferenza più acuta dove invece ha avuto maggior presa la radicalità di un messaggio di contestazione pura e semplice o di risposta diretta ai problemi particolari, penso al condono tombale o alla restitu-
C
di di Antonello MANGO
il lucanomagazine
zione dell’Imu. Questa chiave di lettura, utile per leggere il risultato in tutto il Paese, mi pare ancora più idonea a capire cosa è accaduto nel Mezzogiorno. Io credo che il Pd abbia minore responsabilità degli altri nel degrado della politica italiana, perché non è certo addebitabile a noi lo scempio devastante della vita pubblica prodotta dal berlusconismo. E fa sinceramente riflettere la vitalità politica che il centrodestra a guida berlusconiana riesce ancora ad esprimere, nonostante i danni incalcolabili che esso ha prodotto al Paese. Eppure non possiamo non vedere che siamo stati molto spesso percepiti anche noi come parte di un sistema malato ed autoreferenziale, complessivamente incapace di risolve i problemi reali della quotidianità delle vite dei cittadini. Cosa esprime il consenso dato al M5S? Certamente di rabbia. Di sfiducia. Ma dobbiamo guardare al voto del Movimento 5 stelle con la convinzione che esso rappresenti una opportunità. Ho affermato con forza durante la Direzione regionale e lo ribadisco in questa intervista: personalmente guardo con positività a qualsiasi forma di rappresentanza politica, purché rafforzi i principi di democrazia e partecipazione che negli ultimi anni sono stati lontani anni luce dallo scenario politico italiano. La miscela esplosiva che ha trovato espressione nel boom di Grillo del M5S è appunto il prodotto combinato della reazione alla crisi più drammatica degli ultimi 60 anni e della ripulsa del ceto politico più screditato dell’Italia repubblicana. Una tempesta che ha investito in pieno il sistema politico consolidatosi negli ultimi 20 anni, il suo assetto bipolare, sottoponendo a una durissima prova di resistenza anche noi, l’unico partito organizzato di massa, l’unico partito a dimensione nazionale unitaria, l’interprete storico delle grandi tradizioni democratiche e popolari del nostro Paese.
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 04/04/2013 17:10 Pagina 2
21
Speranza,
o alla Camera nostro messaggio”
A suo giudizio, quale la ricetta giusta per uscire da questo stallo politico? Pd e centro-sinistra non hanno ignorato la domanda del cambiamento. In Basilicata, ad esempio, prima nel seminario di Rifreddo e poi nella nostra Conferenza Programmatica, abbiamo meritoriamente cominciato ad elaborare le linee di un riformismo possibile al tempo della crisi, individuando già le parole-chiave di un nuovo tempo e di un nuovo ciclo della politica, del nuovo spirito pubblico: serietà, sobrietà, trasparenza, accountability, capacità, merito e inclusione. Evidentemente tutto ciò non è stato sufficiente o non siamo riusciti a farne oggetto di una consapevolezza più diffusa. Così come il grande bagno democratico delle primarie evidentemente non è bastato a rompere agli occhi della gente le pareti della autoreferenzialità del ceto poli-
tico, ad innovare linguaggi ed atteggiamenti, a farci sentire meno distanti dai sentimenti di distacco e di sfiducia presenti nella nostra comunità. Ma io penso che quella sia la direzione giusta sulla quale insistere, semmai con maggiore convinzione, coerenza e coraggio, sperimentando da subito, ad esempio nel passaggio delle elezioni amministrative che sono già alle porte e che vedono al voto comunità molto importanti, una capacità di apertura e di coinvolgimento maggiore alle risorse ed alle energie dell’autonomismo civico. L’interesse dell’Italia si persegue solo se si terranno assieme responsabilità e cambiamento. Un binomio indissolubile. È ancora possibile parlare di governabilità, alla luce del responso delle urne? La Direzione Nazionale del Pd ha già inqua-
il lucanomagazine
drato l’incredibile complessità della situazione politica e parlamentare che lo sconvolgimento dei vecchi equilibri e la nefandezza di una legge elettorale non a caso definita Porcellum hanno determinato, in forza della quale abbiamo vinto e perso, siamo la coalizione nettamente più forte nella rappresentanza parlamentare, ma non siamo in grado di garantire la governabilità del Paese. Io ho condiviso pienamente, come del resto tutta la Direzione che si è espressa all’unanimità, la relazione del segretario nazionale e la sua proposta per aprire la strada ad un governo del cambiamento. Una piattaforma di questioni e di risposte molto nette per rompere la gabbia dell’austerità recessiva, per dare fiato alle imprese ed alle amministrazioni locali, a partire dall’ormai indispensabile allentamento del patto di stabilità, per difendere la tenuta sociale. Penso al reddito di cittadinanza e a misure efficaci a generare lavoro, per aggredire i nodi della riforma dei partiti e della vita pubblica (dalla nuova legge elettorale ai costi della politica ed alla lotta alla corruzione ed ai privilegi), per rafforzare i presidi della cittadinanza democratica. La condizione economica e sociale dell’Italia si va drammaticamente aggravando, al gioco al massacro del nostro Paese non ci presteremo mai. Che analisi fa del voto lucano? In modo assolutamente responsabile e senza tracotanza devo sottolineare che in Basilicata il Partito Democratico è il primo partito. È vero, il partito ha perso degli elettori, ma la nostra Basilicata rappresenta non tanto un’isola rossa, bensì quella regione che meglio ha saputo contenere la paradossale conferma di Silvio Berlusconi in tutte le altre regioni del Mezzogiorno. Il Pdl infatti si ferma al 19% perdendo voti e seggi e, con essi, gran parte della rappresentatività nei territori. Per quanto riguarda il movimento di Grillo, in Basilicata è accaduto quello che abbiamo registrato in tutta Italia, anzi, in forma meno clamorosa. Nella Direzione del 9 marzo il Partito Democratico ha fatto autocritica. È stata una lunga discussione, franca e dai toni a volte accesi. Dobbiamo avere la consapevolezza che i nostri elettori ci chiedono una svolta epocale, di rinnovamento. Naturalmente il voto si presta ad una serie di valutazioni differenziate sul piano territoriale e un vero e proprio check up deve essere fatto per capirne di più di alcuni cedimenti troppo vistosi, delle criticità vissute soprattutto nei centri maggiori e nei due capoluoghi; o, in alcune aree territoriali strategiche, penso al Vulture Melfese o al Metapontino, o ancora nei paesi dove il partito è stato, a volte, lo dico autocriticamente, troppo indulgente verso la persistenza di dissidi locali. Siamo pronti ad accogliere le sfide complicate che ci sono innanzi, con la responsabilità di essere una grande forza di Governo.
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 04/04/2013 17:10 Pagina 3
22
R E P O R T A G E
Cosimo Latronico, senatore d
Dal voto il disagio del p L’esito delle urne mette in discussione l’egemonia del centro sinistra lucano di Marianna Gianna FERRENTI
enatore Latronico, le ultime elezioni nazionali hanno rivelato la necessità da parte dell'elettorato di un mutamento radicale nel mondo politico. Quali sono, secondo lei, le ragioni di questa voglia di rinnovamento? Il voto ha sostanzialmente certificato il malessere che agita il corpo sociale, un disagio che ha il volto di tanti problemi non risolti: disoccupazione, sottosviluppo, corruzione; ma che porta con se anche una insoddisfazione che rischia di avere il sopravvento sulla positività! Voglio dire che si può correggere tutto con una responsabilità larga e condivisa, nessuno si può chiamare fuori da un processo di ricostruzione collettiva. Sarebbe un grande ed ingannevole errore scaricare le colpe su una parte dimenticando che abbiamo bisogno di costruttori di esempi positivi ad ogni livello di responsabilità. Il livello della crisi e' così profondo e grave che chiama in causa tutti i soggetti responsabili della realtà sociale, culturale e produttiva del nostro Paese.
S
Ritiene che la politica, negli ultimi vent’anni, abbia fallito? E se sì, in che cosa? La politica e' una parte che riflette il tutto! I nodi e le inadeguatezze si sono manifestate nelle difficoltà presenti! Si parla tanto di un Pd convinto di poter dialogare con le nuove forze che pullulano nel M5S. Ritiene che tornare a nuove elezioni possa favo-
rire il Pdl? I risultati elettorali non hanno di fatto proclamato un vincitore assoluto nonostante le aspettative del centro sinistra. Ora da questo dato bisognerebbe partire per dare al governo una base parlamentare larga di cui i difficili problemi del Paese necessiterebbero. Noi vorremmo scongiurare il ricorso alle elezioni ma, se il Pd non intende rispettare le forze parlamentari in campo, temo che non ci siano altre soluzioni alle elezioni. Bisogna dare atto al Pdl al suo Presidente Berlusconi ed al suo segretario Alfano che in questa fase hanno premesso gli interessi del Paese a tutte le altre problematiche. Speriamo che questa apertura sia valorizzata dal Presidente incaricato. Secondo me il Pd e l'on. Bersani, almeno fino a questo punto, stanno seguendo l'idea sbagliata di cercare un appoggio dal “Movimento 5 stelle” che peraltro rifiuta, fino ad oggi, di sostenerlo. Eppoi se non succedono miracoli almeno il Capo dello Stato e' costretto a prendere atto del fallimento dell'on Bersani. Come uscire dal rischio di una politica
il lucanomagazine
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 04/04/2013 17:10 Pagina 4
23
e del Pdl
el popolo
nuovamente paludosa e lontana dalle esigenze dei cittadini, dei precari, dai giovani e meno giovani, dei cassintegrati, dei lavoratori in mobilità sociale? Non crede che sia opportuno provare a creare un governo di larghe intese, perché andare ancora una volta alle elezioni significherebbe protrarre l'agonia dell'economia e dell'impresa italiana, portandola all'eutanasia? Non c'e dubbio che la politica deve recuperare la sua vocazione per apparire ed essere all'altezza delle sue responsabilità. Andrebbe definita un’agenda di governo che sia in grado di sollecitare la crescita e la ripresa che in questi anni e' stata trascurata da una politica di austerità che ha accresciuto gli effetti recessivi. Per fare questo ci sarebbe la necessità di costruire un governo di coesione nazionale, che peraltro sarebbe rispettoso del responso elettorale che, non avendo designato un vincitore, costringe tutti ad assumersi una quota di responsabilità. Basterebbe essere rispettosi di un principio di realtà. La cronaca politica giornaliera rivela quanto meno un'erosione interna alla politica lucana. Da parte dell'opposizione, quali saranno le vostre mosse in questo scacchiere un po' confuso? Ritiene che la confusione a livello nazionale si stia riflettendo anche
il lucanomagazine
in Basilicata? In Basilicata il risultato risente dell'andamento nazionale. Quel che c'e di più e' che il centro sinistra che pensava di confermare un risultato largamente maggioritario, contando tradizionalmente su maggioranze bulgare, vede ridimensionato il suo obiettivo. Oggi ci sono tre forze : il centro sinistra che vale il 35% ,il centro destra il 25% , il “Movimento 5 stelle” il 25 % , a cui si aggiunge il centro di Monti che vale il 10%. Si tratta, quindi, di un quadro politico in movimento che mette in discussione tutti, ma in primo luogo chi ha avuto la responsabilità di governare a tutti i livelli la gran parte degli enti locali della Basilicata, vale a dire il centro sinistra che viene giudicato pesantemente alla luce del risultato elettorale. Il responso lucano delle urne ha, inoltre, messo in risalto una vera e propria rabbia sociale, che si è incanalata nel M5S. Ritiene che questo nuovo magma multiforme, proveniente da differenti estrazioni ideologiche, ma anche da cittadini comuni, potrebbe rigenerare la classe dirigente, forse troppo arroccata in strutture arcaiche, sia a livello nazionale che in Basilicata? Il risultato del “Movimento 5 stelle” e' generato da un insieme di fattori che vanno considerati. Sicuramente quegli aspetti che attengono ad una ripresa ideale e culturale dell’iniziativa politica all'altezza della crisi, al netto di un certo disfattismo inconcludente.
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 04/04/2013 17:10 Pagina 5
24
R E P O R T A G E
Mirella Liuzzi, “cittadina” M5s
Un occhio attento alle tematiche lucane di Giovanni GALLO
entre andiamo in stampa a Montecitorio il clima è surriscaldato. Fervono gli incontri e le sedute parlamentari si susseguono. Non è stato facile intervistare i deputati lucani, nel pieno della bufera politica. La neo deputata Mirella Liuzzi ci ha mostrato disponibilità e cortesia nel rispondere alle domande poste, ma ha tenuto a precisare che il suo spettro sarebbe stato limitato a tematiche di carattere locale.
M
Mirella Liuzzi, neo parlamentare lucana del M5S, un incarico di responsabilità. Prime impressioni da deputata alla Camera. Ovviamente è stato emozionante entrare nella Camera dei Deputati. Il momento più intenso è stato votare il nostro candidato alla Presidenza della Camera, un cittadino come noi, attivista del Movimento 5 stelle da anni, con una serie di battaglie sul territorio, riconosciuto in tutta Italia per le sue qualità di onestà e trasparenza. Cosa esprime il consenso conquistato dal M5S? Se lo aspettava? In Basilicata ci aspettavamo questi risultati. Abbiamo condotto una campagna elettorale “fai da te” e “porta a porta” nella quale abbiamo incontrato comitati, associazioni, cittadini con i quali ci siamo confrontati serenamente. Abbiamo toccato diverse zone della Basilicata sulla spinta degli attivisti locali che hanno organizzato autonomamente gli incontri. A Matera il M5S è ufficialmente attivo dal 2010 e da allora abbiamo sempre organizzato eventi, banchetti e fatto informazione. Eravamo certi che la risposta delle urne a Matera sarebbe stata una delle più elevate per il nostro Movimento. Quali sono le iniziative del movimento intraprese in Basilicata di cui anda-
re fieri? Sono fiera di tutte le iniziative del M5S in Basilicata. Vorrei fare riferimento ad alcune delle ultime attività in ordine cronologico che stiamo seguendo. In questi giorni alcuni cittadini del M5S hanno presidiato il piazzale antistante la Regione Basilicata ed in particolare due attivisti hanno affrontato uno sciopero della fame richiedendo trasparenza totale sulla questione Fenice, dibattuta proprio in questi giorni in Consiglio Regionale. Lunedì 25 Marzo, a Potenza, si è tenuta una fiaccolata in ricordo delle tantissime vittime di cancro in Basilicata, regione fra i primi posti in Italia per decessi tumorali. Alcuni di noi hanno incontrato e dialogato sia con il presidente della commissione d’inchiesta Fenice, Nicola Pagliuca (in questa circostanza ero in collegamento video via internet da Roma), sia con il presidente del Consiglio Regionale, Vincenzo Santochirico (è possibile trovare il video-resoconto su youtube). Ovviamente tutto è stato fatto anche coor-
il lucanomagazine
dinandoci con il comitato di cittadini "Diritto alla Salute" di Lavello, che da anni segue questa vicenda. Ogni azione del movimento 5 stelle è sempre legata ad una proposta. In questo caso, in merito alla gestione del ciclo rifiuti, partirà subito dopo le festività pasquali una raccolta firme per una nuova legge di iniziativa popolare legata al progetto “rifiuti zero”. Gli attivisti lucani, tramite banchetti, raccoglieranno le firme sul territorio spiegando ai cittadini la proposta. Noi parlamentari supporteremo il progetto e spingeremo affinché venga discusso alla Camera e al Senato. Tra l’altro, proprio a Matera, nel Gennaio 2011, come M5S Matera, organizzammo un convegno di approfondimento con il prof. Paul Connet, esperto americano della strategia rifiuti zero. Altre iniziative passate molto discusse sui media e con i cittadini sono state la campagna “opere inutili” del gruppo potentino, la raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare denominata “Zero Privilegi” per dimezzare i costi della politica (bocciata in consiglio regionale nel Luglio 2012), una moratoria per lo stop immediato delle trivellazioni, azioni relative alla trasparenza nella PA tramite il codice etico “Carta di Pisa”. Sempre in riferimento alla Basilicata, come si sta organizzando Il M5S per le prossime elezioni amministrative? So che i gruppi di Pignola, Lavello e Tricarico si stanno organizzando per presentare una lista del M5S alle amministrative di Maggio. Il M5S non è una forza politica verticistica e strutturata: ogni territorio crea un programma partecipato con la popolazione ed organizza da sé la presentazione della lista e la scelta tramite votazione del candidato sindaco in totale e completa autonomia.
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 04/04/2013 17:10 Pagina 6
25
NOTE A MARGINE
ATTENDENDO GODOT he sia una crisi di sistema è confermato dallo stato di stallo di questa fase post-elettorale. Ne sottolineano la gravità la carica eversiva delle dichiarazioni di alcuni parlamentari eletti. E’ d’uso ormai il linguaggio scurrile che caratterizza alcuni, la minaccia all’uso della piazza come ricatto sulle istituzioni che caratterizza altri, il mettere in dubbio le figure degli organi che in “raggruppamento” formano i poteri fondamentali dello stato, il legislativo, l’esecutivo, il giudiziario. Il complesso rapporto tra i soggetti che dovrebbero interagire, è incrinato dal fatto che sembra dimenticata la legge primaria deontologica, senza la quale resta solo la situazione di svantaggio che ricade su tutti i cittadini Due scenari mi vengono in mente, quasi a decodificare la situazione italiana. Il primo me lo suggerisce il film di Silvio Soldini, Pane e tulipani, del 1999, almeno in quella parte che si svolge sull’autobus dove sono intruppati un po’ di viaggiatori, per la vendita di pentole proposte da un imbonitore. L’altro scenario me lo suggeriscono i tre di Caterpillar, a RAINews, lunedì 25 marzo, che mettono in scena la storiella del tale che deve traghettare con la sua barca una capra, un cavolo ed un lupo. Come fare senza che l’uno sbrani l’altro, mentre nel frattempo il cittadino italiano annega in mezzo al fiume? Il cittadino che annega è, come registrano
C
i dati raccolti dal Censis, quello in decrescita economica; è il giovane tra i 15 e i 29 anni che non studia, non lavora e non si forma, in percentuale molto più alta nelle regioni meridionali (sono il 31,9%) che nel resto d'Italia (22,7% la media nazionale); quello che paga la contraddizione di una spesa pubblica per l'istruzione e la formazione nel Mezzogiorno più alta di quella destinata al resto del Paese, con tasso di abbandono scolastico, però, superiore al Sud, livelli di apprendimento “decisamente peggiori'; è quello che fa parte del 23,7% di universitari iscritti meridionali che si è spostato verso una città centro-settentrionale. Non a caso il voto a Grillo ha punito il PD anche in Basilicata, con un massimo della perdita di voti nella città di Potenza. I nostri politici sembrano essersene dimenticati, visto il modo con cui si affrontano per la nuova giunta che, invece, è auspicabile sia scevra da qualunque implicazione nei processi in atto. Non sarà facile trovare la soluzione per i problemi che, come sempre, esistono nel PD tra ex DS ed ex DC. La riduzione del numero degli assessori da sei a quattro sarebbe un segnale anche se molto di più si attendono i lucani dal governo regionale. Sul piano nazionale, lo sforzo politico del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, risponde con azioni che risalgo-
il lucanomagazine
no alla “istituzione” fondante, la Costituzione, seguendone il dettato, in questa fase finale del suo mandato. La scelta di affidare a due commissioni di saggi il compito di preparare soluzioni programmatiche, rinviando la formazione del nuovo governo al dopo elezione del Presidente della Repubblica, spunta le armi di chi gioca con veti e ricatti: quelli di Grillo il cui obiettivo è destabilizzare questo sistema politico portando fino in fondo la lotta ai partiti, per un qualcosa che assomiglia all’idea di "partito unico", gestito attraverso la rete, con una logica tra l’anti-parlamentarismo e, il controllo "leninista"; quelli di chi tenta di contrattarsi il Quirinale, giocando anche in questa nuova fase, le sue carte, pressato dai processi e, comunque, esperto della corta memoria degli italiani. Può ridimensionare anche il rischio della trappola “dell’inciucio”? Quella cosa fu definita così per la prima volta da Massimo D’Alema , il 28 ottobre 1995. Ne parlò ampiamente un libro che merita di essere ricordato. Peter Gomez e Marco Travaglio, in Inciucio, BUR, 2005 vi denunciavano i passaggi poco chiari, subiti in buona o cattiva fede, dai partiti di centro-sinistra, comunque tenuti in scacco da Berlusconi. Meglio evitarlo anche se la speranza di una rinascita dei partiti e della buona politica sembra un aspettare Godot. ma.to.
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 04/04/2013 16:24 Pagina 1
26
R E P O R T A G E
Melfi, il valore della cultura Lucia Pennesi, assessore al ramo più variegato del comune federiciano di Marianna Gianna FERRENTI
ante le attività che la città di Melfi, con un impegno che nasce dalla sinergia di diversi assessorati, ha messo in campo dando lustro alla comunità federiciana. Innumerevoli iniziative l’hanno vista protagonista nel sociale, nello sport solidale, impegnata in favore delle fasce più deboli. Abbiamo potuto spaziare con l'assessore Lucia Pennesi, su vari argomenti, date le importanti cariche che ricopre, dalle politiche sociali a quelle giovanili, dalle politiche del lavoro alle pari opportunità. Tanti sono gli spunti di riflessione.
T
Assessore Pennesi, Ci parla delle iniziative messe in campo negli ultimi mesi,come la rassegna cinematografica “Diritti in Piazza”? La rassegna cinematografica “Diritti in Piazza”, che ha visto la partecipazione diretta di molte persone, giovani soprattutto, ma anche meno giovani, in ogni sua fase di definizione e costruzione, è stata una delle più importanti iniziative condivise messe in campo nell’ultimo periodo nella nostra Città. L’idea, nata per caso dal desiderio di cominciare ad introdurre anche a Melfi una discussione e una riflessione più approfondita sui temi della guerra, della condizione delle donne, dei diritti civili, degli omosessuali, del lavoro, della salute mentale, ha voluto rappresentare un momento di incontro importante al quale ognuno potesse contribuire in qualche modo.
La considerazione più importante che ha accompagnato la nascita di questo progetto è stata la necessità, in un’epoca di grandi incertezze come quella che stiamo attraversando, di stimolare la riflessione da parte di ognuno su temi, quelli riguardanti i diritti, appunto, che rendono unica una società rispetto alle altre. Per questa ragione si è ritenuto procedere, nella sua definizione, garantendo la partecipazione diretta di chiunque desiderasse farlo, attraverso il web prima (nella fase di individuazione dei film da proiettare) e della realizzazione pratica poi. Quali sono i prossimi eventi in programma con l’amministrazione comunale e con gli altri assessorati, ad esempio con il ramo alla Cultura? Ritengo la cultura uno dei rami più importanti di un’Amministrazione. Un perno centrale su cui poggiare l’intera attività di governo. La nostra Città, poi, ci offre fortunatamente diversi elementi, storici, monumentali, legati alla tradizione, su cui poter operare. Anche qui, il senso della collaborazione tra diversi assessorati, come le politiche sociali e giovanili e la cultura, appunto, è in alcuni casi imprescindibile. Già lo scorso anno abbiamo messo in piedi occasioni comuni di incontro tra le diverse realtà esistenti nel nostro Paese: l’immigrazione, prima di tutto. In un mondo in cui la disgregazione sociale sembra diventare sempre più evidente, abbiamo ritenuto fondamentale ricordare e ricordarci che l’unica maniera per superare le innumerevoli difficoltà che ci affliggono è stimolare, sempre più, l’integrazione e la solidarietà tra i popoli. Questo ci è sembrato importante non solo sul piano morale ed etico, ma anche dal punto di vista economico,
il lucanomagazine
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 04/04/2013 16:24 Pagina 2
27 per certi versi. Da queste riflessioni sono nate, ad esempio, iniziative come la sfilata di moda multietnica, organizzata in collaborazione con la Caritas; il Natale sociale, dedicato a chi soffre maggiormente i danni della crisi economica mondiale. So che c’è una bella e prolifica sinergia con l’Assessorato allo Sport. Con il cui contributo, cosa riuscite a mettere in campo per la prossima primavera? Siamo convinti, come già accennavo in precedenza, che la responsabilità maggiore di un’Amministrazione sana sia quello di intendersi non come un insieme di pezzi separati e distinti che operano in solitudine, quanto piuttosto come una squadra che lavora per il bene di un’intera comunità. La sinergia importante e proficua che è venuta a crearsi con l’assessorato all’istruzione e allo sport è, da questo punto di vista emblematica. Riportare, ad esempio, dopo tanti anni di lunga assenza la Città a festeggiare continuando a riflettere sul momento storico della Liberazione d’Italia dal nazi – fascismo, con la celebrazione del 25 aprile, è stato un momento di grande importanza, sui cui ancora intendiamo spenderci. Farlo, poi, attraverso il coinvolgimento delle scuole, confrontandoci con i ragazzi sulla Carta Costituzionale, è un’occasione di vera democrazia. Anche in questo caso, l’attenzione al tema dell’integrazione sociale, attraverso lo sport, ha evidenziato la necessità di non abbandonare temi importanti e occasioni fondamentali di crescita comune. Sono tante, ancora le iniziative sociali che vedranno una collaborazione diretta tra i due assessorati e il desiderio di portare avanti un lavoro già avviato è grande. Quali sono le iniziative intraprese dall’assessorato per aiutare le famiglie in difficoltà economica e finanziaria e i giovani che non trovano occupazione? Il numero di persone che necessitano del
il lucanomagazine
sostegno dei servizi sociali, in questi anni, a causa della crescente disoccupazione, ma anche della cassa integrazione e più in generale della crisi economica in cui versa anche la nostra Nazione, ci costringe come Amministrazione ad interrogarci su quali strumenti adoperare per meglio rispondere alle necessità crescenti della nostra gente. Il puro assistenzialismo che ha caratterizzato la scelta degli ultimi anni non ci sembra abbia saputo rispondere in maniera adeguata alle esigenze che emergono sempre più intensamente. Per questa ragione ritengo sia più utile immaginare un sistema che sappia garantire un sostegno economico, anche mensile, a chi realmente ne ha necessità, unito alla possibilità di offrire a queste persone l’opportunità di dare un proprio contributo alla comunità. Alla stessa maniera, riguardo la seconda questione da lei suggerita, tenendo conto delle funzioni e delle competenze che un Comune può avere, ma contemporaneamente della necessità che la politica fornisca comunque delle risposte alle questioni sociali ed economiche emergenti, si sta valutando la possibilità di aprire all’interno degli spazi comunali uno sportello per lo start – up delle imprese giovanili che possa essere di sostegno e accompagnamento, in maniera del tutto gratuita, per chiunque desiderasse avviare un’attività di tipo imprenditoriale nella nostra Città. Le faccio un’ultima domanda. Le chiedo quale sia, secondo lei, il futuro dello stabilimento Fiat Sata di San Nicola di Melfi? Che aria si respira a Melfi? C'è più fiducia o preoccupazione, dopo le rassicurazioni di Sergio Marchionne? Ciò che registro attraverso il confronto con la gente della mia Città, è una grande preoccupazione per il futuro. La FIAT – SATA di Melfi è stata e continua ad essere una risorsa importante per l’economia dell’intera area. Ciò nonostante, l’annuncio dei due anni di cassa integrazione; l’abbandono di un piano “Fabbrica Italia”, tanto declamato e mai realizzato; l’incertezza determinata da un piano industriale che prevede per Melfi la produzione di due nuovi modelli al posto della Punto, ad alto rischio di posizionamento sul mercato mondiale e che soprattutto non chiarisce quale sarà il numero di lavoratori che continueranno a lavorare e a quali condizioni all’interno dello stabilimento, sono tutti elementi che non possono che creare incertezza e preoccupazione tra la gente. Anche da questo punto di vista è decisiva la scelta di un eventuale Governo centrale, di ripensare alla necessità di un piano industriale nazionale, ma soprattutto di garantire, attraverso una legge sulla rappresentanza sindacale e sull’abolizione dell’art. 8 sul licenziamento per causa economica, la tutela dei diritti fondamentali dei lavoratori.
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 04/04/2013 12:12 Pagina 1
28
R E P O R T A G E
Mulino Alvino
Un restauro con nubi sulla destinazione
di Giovanni MARTEMUCCI
Prevista la riqualificazione dell’opificio materano e la realizzazione di quarantadue alloggi
roseguono senza sosta i lavori del cantiere per il restauro del Mulino Alvino di Matera che prevede la riqualificazione dello storico opificio e la costruzione di 42 alloggi nella parte iniziale di via Dante. Le torri costruite successivamente all’impianto originale sono state abbattute insieme agli opifici costruiti negli anni ‘50. Ma qualche nube si addensa all’orizzonte per un permesso a costruire rilasciato dal dirigente del settore Gestione del territorio del Comune di Matera contro cui, nei mesi scorsi, si sono scagliate le critiche di molte associazioni ambientaliste. Critiche ignorate dall'Amministrazione comunale che hanno indotto le associazioni a presentare il mese scorso un ricorso al Tar della
P
il lucanomagazine
Basilicata. Il permesso contro cui è stato puntato il dito è quello con cui si è provveduto a cambiare la destinazione d’uso di un'area da “verde pubblico”, situata in via Dante, a “residenziale” (dove è ora prevista la costruzione di un complesso residenziale con locali commerciali) mediante la delocalizzazione di volumi rivenienti dall’ex opificio industriale “Mulino Alvino”. Le associazioni che hanno presentato ricorso sono “Città Plurale” e “Mutamenti a Mezzogiorno”, a cui si sono uniti anche alcuni cittadini residenti nei pressi dell'area di via Dante dove sorgeranno le nuove costruzioni. “Ci chiediamo - sostiene Pio Abiusi di “Città Plurale” - se sia possibile che la destinazione a verde pubblico di un’area venga modificata con
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 04/04/2013 12:12 Pagina 2
29
un semplice permesso di costruire del dirigente di settore o se, invece, non debba transitare dal Consiglio Comunale, così come prevede il Testo Unico dell’Edilizia di cui al Dpr n. 380 del 2001”. L’area relativa al Mulino Alvino è urbanisticamente qualificata come "Area Extraurbana a Disciplina Pregressa" e rientra in ambito Sic (Siti di interesse comunitario) denominato “Gravine di Matera”. I progetti in aree Sic sono da sottoporre ad una procedura di “Valutazione di Incidenza Compatibilità Ambientale”, allo scopo di salvaguardare l’integrità di particolari siti. L’area di Via Dante interessata, invece, ricade in gran parte nell'area verde del Piano regolatore. A settembre scorso l’ufficio Urbanistica del Comune di Matera ha
espresso parere favorevole all’operazione valutando positivamente, tra le altre cose, la circostanza che il bilancio ambientale ed urbanistico dell’intervento, che sarà realizzato da un'impresa materana, risulta positivo in relazione: all’interesse storicoculturale del manufatto edilizio che viene recuperato; all’interesse paesaggistico volto all’eliminazione di preesistenze precarie e degradate ed al trasferimento di minori volumetrie in zona non vincolata. L’impresa costruttrice si è obbligata nei confronti del Comune di Matera a realizzare, a propria cura e spese e senza scomputo di oneri, la sistemazione a standard nell’ambito di via Dante e la sistemazione esterna dell’area dell’ex Mulino Alvino. Le associazioni ambientaliste, però, sosten-
il lucanomagazine
gono che sulle aree a destinazione verde pubblico sia vietato qualsiasi intervento edificatorio, ad eccezione degli interventi di trasformazione finalizzati alla tutela e alla conservazione dei caratteri paesaggistico-ambientali esistenti. “L’area del Mulino Alvino - aggiunge Abiusi - è area extraurbana, mentre l’area di via Dante è urbana. Non è concepibile delocalizzare gli standard urbanistici da un’area urbana in un’area extraurbana. Ragionando in questi termini si potrebbe consentire la traslazione del verde pubblico cittadino in ambiti esterni alla città, creando così il paradosso di una città completamente cementificata, senza verde pubblico, con gli spazi verdi solo al di fuori del perimetro di essa”.
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 03/04/2013 17:43 Pagina 1
30
E P I S T E M E
LA CULTURA COME COLTIVAZIONE di Leonardo CLAPS
a parola “cultura” deriva dal latino colere e significa 'coltivare', 'aver cura', ma anche 'venerare'. L'antropologia culturale sostiene che ogni civiltà ha la sua cultura, nel senso che ogni civiltà ha un insieme di credenze, valori, idee che costituiscono la sua particolare specificità. Ricordiamo brevemente la definizione classica di cultura data da Edward B. Tylor: “La cultura, o civiltà, intesa nel suo ampio senso etnografico, è quell'insieme complesso che include la conoscenza, le credenze, l'arte, la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall'uomo come membro di una società”. In un senso molto semplice possiamo dire che la cultura rappresenta la mentalità di un popolo, le sue credenze, i suoi comportamenti peculiari. Ovviamente, ogni cultura presenta particolarità che la differenziano da tutte le altre, ogni cultura ha i suoi 'valori', la sua caratteristica mentalità. Ma in generale ogni cultura è essenzialmente una disciplina, un ordine nella molteplicità dei fenomeni della vita, cioè un
L
coltivare, un aver cura. Dice in modo estremamente significativo l'antropologo americano C. Geertz che senza la cultura gli uomini non sarebbero semplicemente in grosse difficoltà adattive ma “sarebbero inguaribili mostruosità con pochissimi istinti utili, ancor meno sentimenti riconoscibili e nessun intelletto: casi mentali disperati”. Dunque, carattere essenziale di ogni cultura è il prendersi cura di norme e valori che sono ritenuti indispensabili per la vita dell'uomo. Nella paremiologia lucana c'è un proverbio molto significativo in questo senso: S' gli auciedd' canuscessr' ru gran', nun facesser' rumanì mangh n'acin’. Tradotto il proverbio dice così: 'Se gli uccelli conoscessero il grano, non farebbero rimanere nemmeno un chicco”. Cosa significa? A livello letterale: se gli uccelli capissero l'importanza del grano, lo beccherebbero tutto, fino all'ultimo chicco, senza lasciare nulla. A livello metaforico: se si capisse il bene, ognuno lo prenderebbe tutto per sé. Questo proverbio rientra appieno nelle considerazioni antro-
il lucanomagazine
pologiche sulla cultura. Quando si riconosce e quindi si capisce un bene bisogna averne la massima cura. Questa è cultura nel senso di coltivare, cioè coltivare ciò che è bene, importante, valevole. E così nella vita di noi esseri umani può capitare di trovare buone opportunità di crescita, di sviluppo ma, l'essenziale è saperle riconoscere, cioè saperle valorizzare. Infatti il proverbio inizia con un'ipotesi, “se”, per mettere in evidenza che non sempre avviene questo riconoscimento, cioè non sempre c'è cultura delle buone opportunità. Se una persona capisse e riconoscesse il bene nelle occasioni particolari in cui si presenta allora quella persona avrebbe ottime possibilità di evoluzione, crescita, maturazione. Ma capire e riconoscere il bene quando si presenta significa avere la mentalità di saper coltivare i valori della vita, cioè essere capaci di cultura in un senso antropologicamente significativo. Così noi diciamo 'coltivare i sentimenti' per intendere che bisogna aver cura della dimensione affettiva; diciamo pure 'coltivare l'amicizia' per intendere che
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 03/04/2013 17:43 Pagina 2
31
è importante aver cura delle relazioni interpersonali; si dice anche 'coltivare un'arte' per intendere che è bene aver cura di quell'arte. Tuttavia, le persone trasandate, distratte, con scarso controllo comportamentale non sono capaci di prendersi cura delle cose importanti della vita e conducono quindi un'esistenza più o meno disordinata, forse anche caotica, priva di dinamiche autenticamente significative. Queste persone non sanno prendersi cura dei valori essenziali, non sono capaci di prendere sul serio l'amore, l'amicizia, i prodotti della civiltà, l'impegno per il duro lavoro, l'onestà, il senso di responsabilità. In realtà vivono in una forma di quasi esistenza, una specie di imitazione della vita, sempre alla ricerca di facili diversivi, di facili disimpegni, di magre e vergognose razionalizzazioni per la loro cattiva condotta. Persone del genere non hanno rispetto per il senso autentico della cultura, cioè della coltivazione e della cura dei valori della vita. Ma la vita senza cultura, cioè senza cultura intesa antropologica-
mente, non è veramente vita ma simulazione, un insieme disperato di tentativi mal riusciti di salvare l'apparenza della normalità, dell'onore, della dignità. L'antropologia culturale ha ben messo in evidenza che senza cultura l'uomo non è in grado di condurre un'esistenza autentica, realmente umana, davvero significativa. Senza cultura, in senso antropologico, l'uomo si riduce ad un ammasso caotico di impulsi generici, di emozioni capricciose, di pensieri astratti privi di reali riferimenti. Senza la forza della cultura l'uomo si trova quindi in un universo artificiale dove la cosa più importante, forse l'unica cosa importante, è la finzione, l'apparenza, il tentativo disperato di imitare una consistenza che ormai sfugge, poiché non può contare sul sostegno di una sostanza reale. L'uomo deve coltivare i valori della vita. Se manca questa cura ci può essere solo apparenza. Ma l'apparenza è superficialità, leggerezza, facilità. In realtà è molto facile apparire, non c'è bisogno di particolare impegno, non occorre alcuna profondità.
il lucanomagazine
Ma cultura, in senso propriamente antropologico, significa cura, impegno, dedizione, sviluppo. Quindi l'uomo realizza sé stesso grazie alla cultura, sviluppa le sue potenzialità grazie alla cultura, disciplina le sue tendenze inferiori grazie alla cultura. Lo sviluppo e la realizzazione della personalità autentica possono avvenire solo grazie alla cura e alla coltivazione degli aspetti decisivi della costituzione umana. Curare i sentimenti significa considerarli all'interno della personalità totale. Curare i pensieri, le idee, i concetti significa aver cura della propria mente, dello svolgimento delle proprie elaborazioni. Curare il comportamento significa non dare libero sfogo ad ogni sorta di capriccio che potrebbe facilmente essere messo in moto da occasioni esterne momentanee. Dunque, cultura in senso profondo ed autentico significa cura, controllo, disciplina, ordine. Significa non sprecare il tempo, non sprecare energie preziose, non sprecare la propria disponibilità. La vita è un bene prezioso che si deve proteggere con amore.
Copia di gabbia doppiaok2:gabbia doppiaok.qxd 03/04/2013 17:30 Pagina 1
32
E U R E K A
Il Parco della Murgia Materana
no dei più suggestivi itinerari turistici in Basilicata tra i più spettacolari paesaggi rupestri d'Italia. Il Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, o Parco della Murgia Materana colpisce per l'apparente asprezza del territorio. Nasconde, in realtà, un ambiente naturale unico per la sua bellezza segnata da imponenti pareti rocciose e dolci distese ondulate, profonde gole e fresche lame, che si presentano l'una dietro l'altra, in una continuità che non finisce di sorpren-
U
dere. L’ampio numero delle Chiese Rupestri a Matera e nell’immediato territorio circostante è uno dei tratti distintivi e più spettacolari dell’insediamento rupestre nell’area: circa centocinquanta siti di culto compresi in un arco temporale che dall’alto medioevo giunge fino al secolo XIX, strettamente legati ad ogni fase storica, sociale e religiosa del territorio. L’itinerario è bello ma allo stesso tempo impegnativo. Si consiglia di prestare molta attenzione lungo il percorso o chiedere il
il lucanomagazine
supporto di una guida esperta. L’itinerario inizia da Serra S. Angelo, a Matera, raggiungibile prendendo l’uscita Matera sud e proseguendo in direzione di Via dei Cappuccini. Il primo tratto è in salita, dopo pochi metri ci si avvicina ad un incrocio, da lì si prosegue diritto per Iazzo di Focile. In questo punto vi è un accesso alquanto impervio da attraversare con molta cautela. Camminando nel Parco della Murgia per circa 3 chilometri si devia a sinistra per arrivare alla Chiesa di Cristo la Selva. Proseguendo si giunge, per effet-
Copia di gabbia doppiaok2:gabbia doppiaok.qxd 03/04/2013 17:30 Pagina 2
33
Tipologia: Trekking Difficoltà: media Dislivello in salita: 190 metri
tuarvi una una sosta, al Cippo con Croce. Dopo pochi metri si può osservare lungo il percorso una catena. A questo punto si svolta a sinistra per arrivare alla Masseria Passarelli; da qui si scende giù verso il torrente si attraversa il ponte e si risale poi attraverso la strada sterrata. Si arriva così ad un incrocio dove giriamo a sinistra per fermarci ad ammirare la Chiesa di San Luca e la Chiesa di Vitisciuolo nel Villaggio Saraceno, punto finale dell' itinerario. v.a.
Scarica gratuitamente il file GPS del percorso su www.innbasilicata.it il lucanomagazine
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 04/04/2013 16:45 Pagina 1
34
E U R E K A
I 150 anni
DELLA CAMERA DI COMMERCIO La fucina delle classi dirigenti di Margherita E. TORRIO
o studio della istituzione delle Camere di Commercio permette di fissare l’attenzione su un ente la cui istituzione rappresenta, soprattutto nel meridione e in Basilicata, un termine pre e post quem, utile a decodificare il territorio e la sua evoluzione. La loro istituzione, infatti, aggiunse un ulteriore tassello all’ unità Risorgimentale, negli anni immediatamente successivi al 1860 che videro una svolta restauratrice nella politica, da Rattazzi e l’Aspromonte in poi. Il lavoro di ricerca e di studio svolto, su commissione della Camera di Commercio di Potenza, in occasione del suo 150mo anniversario, dall'unità di ricerca diretta dal prof. Lerra, del Dottorato di ricerca in Storia dell’Europa dall’Antichità all’Età contemporanea, si è avvalsa dello studio dei dottori di ricerca Antonio D’Andria, Morese e Labriola, della collaborazione della signora Lucia Restaino, segretaria amministrativa della Deputazione di Storia Patria. Per le sezioni riguardanti gli ultimi quarant'anni di attività della Camera, sono stati importanti i contributi di Nicola Bux, già segretario della Camera e di Patrick Suglia, attuale segretario della stessa. La sinergia tra gli studiosi e la Camera di Commercio di Potenza, dopo la iniziale sollecitazione e, poi, il costante supporto del suo Presidente Pasquale Lamorte, ha potuto contare sulla messa a disposizione dell'archivio camerale e sull’aiuto della dott. Teresa Costabile,
L
oltre che del dott. Fernando Rossi della ReteCamere srl. Espressione e documento di questo lavoro è un volume che evidenzia il ruolo svolto dall'Ente camerale. Il volume La Camera di Commercio di
il lucanomagazine
Potenza. Territorio, Risorgimento, Sviluppo a cura di Antonio Lerra, pag.250, definisce un tipo di tracciato che apre anche ad ulteriori interventi ed offre spunti di ricerca per altri studiosi che vorranno ulteriormente
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 04/04/2013 16:46 Pagina 2
35
approfondire. Il percorso di questo importante volume tiene conto di tre nuclei tematici, il territorio, il risorgimento, lo sviluppo, a partire dal decreto istitutivo delle Camere nel
1862, attraverso la scansione dei capitoli che definiscono Una realtà di eccellenza, La città di Potenza dall’antichità all’età contemporanea, guidano nella visita a Le perle lucane. Luoghi della Basilicata tra percezio-
il lucanomagazine
ne e rappresentazione, disegnano il rapporto Tra economia e società, sino alla storia più specifica degli ultimi quarant’anni ed al ruolo di Volano di sviluppo. L’opera rappresenta indubbiamente un traguardo importante, cui ha lavorato il gruppo di studio; dove l’ approfondimento e lo stesso percorso seguito vanno di conserto con le questioni di metodo, nascono e si confrontano con la definizione delle fonti come strumento fondante del lavoro di ricerca. Valorizzare Potenza che, da cittadina marginale, mutò una volta diventata capoluogo, doveva contemporaneamente tener conto dell’intero territorio, allora provincia, oggi regione. Gli strumenti di cui si sono avvalsi gli studiosi sono ad ampio raggio, per uno studio pluridisciplinare che si avvale di incisioni, dagherrotipi, testi di viaggiatori che sottolineano il livello della socialità e delle dinamiche relazionali attraverso le lettere di presentazione che pre-determinavano relazioni con alcune famiglie più importanti; di studi di viaggiatori speciali che giunsero per studi specifici, di botanica, geologici, ingegneristici; ed ancora di figure di personalità importanti ed, eventualmente, di loro testi o poesie; ed ancora della storiografia locale. Sono strumenti di tipologia diversa che valorizzano quale fosse la percezione esterna, evidenziano fenomeni di evoluzione nella popolazione, mettono a confronto i luoghi che emergono nel periodo oggetto o contesto della indagine, i palazzi civili e religiosi che fanno da sfondo e acquistano particolare evidenza nel confronto con le forme, l’aspetto o la contestualizzazione attuale. Ci sono gli stemmi dell’episcopio di Matera, la statistica murattiana, i materiali della Biblioteca della Camera di Commercio, le deliberazioni della Presidenza, poi opere a stampa, il suo Bollettino. Il quadro si chiarisce attraverso gli interventi rispondenti alle necessità del mondo agrario, poi base elettorale nel Regno dell’Italia liberale; sino agli sviluppi dal ’24, con il processo di accentramento nello Stato; attraverso la ricostruzione e le iniziative prese nel periodo post bellico per rispondere alle esigenze di risorse energetiche e petrolifere; poi ancora per le ferrovie, per i progetti stradali, per dare respiro al commercio, alle popolazioni presenti malgrado l’emigrazione, alle industrie tessili, ai Pastifici a Matera, alle fabbriche di liquori (Pisticci e Laurenzana), alle tante imprese per i legnami, idroelettriche e delle cave di marmo. Il volume, con una ampia ed approfondita analisi, permette di ri-leggere la Basilicata superando vecchi criteri di lettura che fotografavano lo scenario di una terra immobile, chiusa e negata alla storia. Bene sottolinea, quindi, il prof Lerra la incidenza delle Camere di Commercio sul territorio cogliendone la funzione e, soprattutto, il valore di fucina di classi dirigenti.
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 04/04/2013 16:54 Pagina 1
36
E U R E K A
Scomparso Nicolino Giasi il primo ristoratore materano atera perde un pezzo della tradizione e della cultura gastronomica locale con la scomparsa, avvenuta lo scorso 26 marzo, di Nicola Giasi, titolare dello storico Ristorante Moro, il primo locale ad aver aperto nella Città dei Sassi nel lontano 1920. “Nicolino”, come lo conoscevano tutti, è andato via, in silenzio, all’età di 87 anni, dopo una vita intera dedicata al ristorante di famiglia. In silenzio, come quando alla fine di una giornata di lavoro si affacciava dalla cucina della “Villetta” con il suo grembiule bianco e l’immancabile cappello da cuoco, per dare un saluto ed un sorriso ai suoi affezionati clienti, conquistati da quella cucina semplice che oggi etichettiamo come cucina mediterranea. Un modo di cucinare che Nicolino aveva imparato sin da bambino seguendo i genitori e il fratello maggiore Giuseppe che, più grande di 10 anni, lo aveva tenuto sempre al suo fianco tra i fornelli. Così Nicolino dai tempi in cui “il Moro” era in via Ascanio Persio ha saputo tenere alto il nome del ristorante fondato dai suoi genitori Saverio Giasi e Giacinta Loperfido. Nicolino ha passato quasi 80 anni della sua vita nelle cucine del ristorante di famiglia dedicandosi con passione e dedizione d’altri
M
tempi ad un’attività che ha saputo portare avanti nel solco di una tradizione gastronomica fatta di semplicità ed ingredienti genuini. Nicolino ha sempre lavorato con umiltà e determinazione senza strafare, proponendo una cucina vera, autentica, conforme alle abitudini del posto, preparata con la maestria di chi conosce il territorio. In tanti anni di lavoro Nicolino ha proposto quella dieta mediterranea di cui oggi tanto si parla e che lui preparava giornalmente per i professionisti, gli operai, i turisti e la gente semplice che frequentava il suo locale come fosse una grande famiglia. Non mancavano anche i clienti importanti e gli intellettuali. Nicola Giasi ha avuto il merito di far apprezzare a clienti abituali come Carlo Levi, Pierpaolo Pasolini o Umberto Lattuada la cucina materana. Da Nicolino sono passati anche tanti personaggi importanti come il re di Svezia, o il fotografo Henri Cartier-Bresson che quando mangiava al Ristorante Moro, nei suoi frequenti viaggi a Matera negli anni 60 e 70, era solito poggiare a terra la sua macchinetta fotografica per evitare che cadesse. Tutti ricorderanno Nicolino per la sua grande efficienza nel lavoro, la cucina impeccabile e il suo continuo sincerarsi che il servi-
il lucanomagazine
zio in sala fosse sempre all’altezza. Lo ricorderanno soprattutto per quel suo animo semplice e schietto che rispecchiava la sua cucina e per quei piatti ricchi di sapori e odori che ha portato per sempre, con se. “Con la scomparsa di Nicola Giasi la cucina materana ha perso uno dei massimi interpreti della tradizione, dove i sapori di una volta si sposavano con la tipicità e la semplicità’’. E’ il ricordo del presidente della Camera di commercio, Angelo Tortorelli, del piu’ anziano chef della cucina della “Città dei Sassi”, già titolare dello storico ristorante “Moro” aperto nel 1920, che ha saputo trasmettere negli anni i segreti del mangiare bene a generazioni di cuochi e ristoratori. “ Se la cucina materana –ha detto Tortorelliha incontrato nuovi estimatori e ha saputo conquistare consensi tra buongustai italiani e stranieri tanto merito va al compianto “Nicolino’’. La Camera di Commercio, che sta lavorando attraverso un Centro Studi a un progetto di promozione della Dieta Mediterranea, ha fatto tesoro di quella preziosa esperienza e non mancherà di esaltarla nei percorsi di valorizzazione che ha attivato’’. gi.ma.
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 04/04/2013 16:54 Pagina 2
37
Un fotomuseo nei Sassi ripercorre i ciak materani
i chiama “Cinema nei Sassi” il museo fotografico inaugurato a fine marzo nel cuore del Sasso Barisano. A curare questo museo che raccoglie le suggestive immagini dei film girati a Matera è l’Associazione Pasolini di Matera. In una serie di ambienti scavati nel tufo del Sasso Barisano vengono esposte in permanenza le foto che Domenico Notarangelo scattò nel 1964 sul set del Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini insieme ad una serie di altre immagini che illustrano il percorso cinematografico che in oltre 50 anni è stato tracciato da registi italiani e stranieri, da Lizzani e Lattuada a Rossellini, a Luigi Zampa, a Pasolini e Nanni Loy, da Arrabal a Franco Rosi, a Tornatore, da Mel Gibson a Gabriele Salvatores e numerosi altri. Sarà possibile anche assistere a proiezioni di backstage realizzati durante la lavorazione di film, a interviste raccolte fra registi, attori e attrici, scenografi impegnati sui set dei Sassi materani. Il museo fotografico intende anche offrire una proficua collaborazione alla Lucana Film Commission con lo scopo di valoriz-
S
zare i Sassi di Matera e il territorio della Murgia come set naturali per la cinematografia mondiale. Con il titolo “Una forza del passato” a Pasolini è dedicata inoltre la mostra di sculture in terracotta di Claudio Vino, l’artista che, già all’illustre scrittore regista di Casarsa, aveva dedicato la serie di sculture del “nulla lucente” in memoria della figlia scomparsa prematuramente. L’artista pugliese ancora una volta si rivela rispettoso del messaggio e del linguaggio di Pasolini ch’egli sottopone a processi di maturazione psicologica e artistica, nulla lasciando al caso e tutto vagliando col setaccio della sua sensibilità francescana. Avviando questa iniziativa Mario Notarangelo, presidente dell’associazione Pasolini, ha rivolto un appello ai materani “perché considerino questo museo il frutto della loro storia e che ad esso facciano costante riferimento per arricchirlo nel proseguo degli anni con altre testimonianze e reperti legati ai set cinematografici realizzati nei Sassi”. gi.ma.
il lucanomagazine
gabbia pubb ok:gabbia pubb ok.qxd
23/02/2010
10.13
Pagina 1
io sono lucano2:gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 11:48 Pagina 1
io sono LUCANO
I AM LUCANO
JE SUIS LUCANO
ICH BIN LUCANO
SOY LUCANO
Я ЛУКИ
我盧肯
I nser to a cura de
La Basilicata nel mondo
Assemblea 2013
gabbia pubb doppia2:gabbia pubb doppia.qxd
01/03/2011
12.07
Pagina 5
gabbia pubb doppia2:gabbia pubb doppia.qxd
01/03/2011
12.10
Pagina 6
Prossima Apertura
io sono lucano2:gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 11:52 Pagina 4
L U C A N I
6
N E L
M O N D O
ai nostri lettori Assemblea Annuale dei Lucani nel Mondo
Intervista a Vincenzo Santochirico
6
Sempre più 10 protagonisti
Intervista a Vincenzo Folino
16
ItalianSide alla riscoperta delle nostre radici
17
La voce dei lucani nel mondo
I Lucani Insigni 2013
20
Testi nelle pagine a cura di Paolo Cillis e Albina Sodo
4
I O
S O N O
L U C A N O
Se il lettore è il nostro principale interlocutore, è giusto che abbia diritto ad un rapporto diretto con la rivista. Da sempre sono proprio i lettori a fornirci spunti su questioni e tematiche della vita sociale e politica della nostra regione. L’invito che vi rinnoviamo è di collaborare con la redazione segnalandoci notizie, curiosità, avvenimenti che vi hanno particolarmente colpito o, ancora, disagi e disservizi nei quali vi imbattete nel vostro quotidiano.
I nostri contatti: www.lucanomagazine.it info@lucanomagazine.it Tel. 0971.476423
gabbia pubb ok2:gabbia pubb ok.qxd 25/01/2012 09:51 Pagina 1
M O N D O
io sono lucano2:gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 12:08 Pagina 6
L U C A N I
N E L
Assemblea Annuale dei Lucani nel Mondo Due giorni per un abbraccio globale lucani sono ovunque”, queste le parole piene di orgoglio del Presidente della Commissione Regionale Lucani all’Estero, Luigi Scaglione, nel corso della riunione annuale dei lucani all’estero tenutasi l’8 e il 9 Marzo scorso presso l’Hotel Giubileo di Rifreddo. Tale considerazione è testimoniata dalla presenza di circa 170, tra associazioni e federazioni, rappresentate dai delegati che hanno attivamente preso parte alla due giorni dedicata ai lucani nel mondo. Dal Canada all’Uruguay, passando per Panama fino all’Australia, gli emigranti e i lucani di seconda e terza generazione rappresentano circa un milione di persone. Una Basilicata allargata dunque che merita attenzione e che rappresenta uno straordinario potenziale invidiabile anche dalle regioni italiane più grandi. L’apertura della conferenza è stata affidata al presidente della Crle, Scaglione, che ha toccato diversi temi: innanzitutto la rimodulazione della legge regionale istitutiva della commissione, i cui contenuti si riferiscono ad una semplificazione dei processi di rappresentanza, in armonia con lo statuto regionale. Scaglione ha proseguito soffermandosi sul ruolo delle associazioni dei lucani all’estero ed, in particolare, sul concetto di rete, che già in questi anni si è sapientemente creata. “Una rete che dovrà incontrare il rinnovamento, - afferma ancora Scaglione, - tenendo presente i tagli di bilancio, l’intersezione
“I
6
I O
S O N O
L U C A N O
io sono lucano2:gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 12:08 Pagina 7
con i nuovi mezzi di comunicazione, la rete social; ed i nuovi obiettivi strategici che toccano l’ambito del turismo, della cultura e del lavoro.” “La nostra Basilicata. Costruiamola” è il titolo della riunione annuale che, secondo Scaglione, ben esprime l’intento di costruire partendo dalle associazioni dei lucani nel mondo, sempre più numerose ed attive. Da qui l’esigenza di censire le stagioni dell’emigrazione lucana dal XIX al XXI secolo, ed allo stesso tempo dare slancio al ruolo dei giovani che avranno il compito di far cambiar pelle alle rete diffusa delle associazioni e federazioni. Tutto ciò, afferma Scaglione, “Sarà possibile grazie anche alla collaborazione con l’Università di Basilicata, la cui rappresentanza espressa dal prof Ettore Bove, ben testimonia la volontà di mettere in campo progetti e dare forza e competenza agli spor-
telli Basilicata” i quali ospiteranno sei giovani laureandi della Facoltà di Economia. Questi svolgeranno un periodo di stage operando e fornendo un aiuto prezioso nel nuovo progetto di internazionalizzazione delle imprese lucane, che vogliono affacciarsi a nuovi mercati, investendo e posizionando i propri prodotti. Nel corso del dibattito, la modernità diventa il tema centrale insieme concretizzandosi nell’interazione su nuove piattaforme, con i socialnetwork, ed il mondo del web in generale. In quest ultimo capitolo rientrano le diverse iniziative che la Crle sta incentivando, da e verso i lucani nel mondo sull’asse della comunicazione. La carta stampata, il web, la radio e la Tv sono i canali attraverso i quali rispettivamente la presente testata, Radio Rinascita Svizzera e TRM hanno messo in campo iniziative per innovare ed intensificare il
I O
rapporto con i lucani nel mondo. Altro progetto illustrato nel corso dei lavori è riferito al Centro dei Lucani nel Mondo “Nino Calice” che sarà ubicato all’interno del Castello di Lagopesole e che ospiterà un tecnologico spazio museale dedicato ai migranti. Quest’anno l’annuale riunione è stata caratterizzata da una intelligente apertura verso diverse istituzioni ed organismi che operano nell’area comune della internazionalizzazione, come l’Apt, la Camera di Commercio, che insieme alla Giunta Regionale ed alla stessa Crle avranno in futuro il compito di collaborare confrontandosi sui programmi da attuare, in modo da non generare iniziative clonate ed evitare sperpero di fondi. Un’azione strategica rappresentata nel corso dell’incontro dalla presenza del presidente dell’Union Camera di Basilicata, Pasquale La Morte, dal direttore generale dell’Apt, Gianpiero Perri e per la Film Commission Basilicata da Paride Leporace e Giovanna D’Amato. Condividere informazioni e diffondere contenuti mirati saranno gli obiettivi che le istituzioni e tutti gli organismi interessati dovranno perseguire per ottenere dei risultati nell’ambito dell’esportazione dell’immagine della Basilicata e, soprattutto, nell’esplorazione dei nuovi mercati in campo imprenditoriale. Innovativa la partecipazione all’assemblea di una giovane iniziativa imprenditoriale legata al mondo universitario, quella dell’Unibas Store, che si occupa di vendere il brand Unibas attraverso prodotti e servizi che utilizzano un progetto di filiera tracciabile, e, soprattutto, gestendo il marchio dell’Università della Basilicata in maniera nuova ed accattivante.
S O N O
L U C A N O
7
L U C A N I
N E L
M O N D O
io sono lucano2:gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 12:09 Pagina 8
Una due giorni che ha ospitato anche il direttore generale di “Matera 2019”, Paolo Verri, il quale ha sottolineato come siano poche le città che hanno a disposizione una rete associativa nel mondo così ampia. “Con essa bisogna costruire in primis, - ha continuato Verri,- un appuntamento specifico per il programma culturale di “Matera 2019”, aiutare la candidatura di Matera attraverso attività di promozione, di crow funding (raccolta fondi tramite la rete) ed infine fornire un supporto concreto diffondendo e raccontando in ogni modo possibile in tutto il mondo, la bellezza della città di Matera e tutte le qualità che possono consentirle di diventare la capitale della cultura nel 2019”. Preziosa la partecipazione di Silvia Bartolini, presidente del Coordinamento Commissioni Regionali Italiani all’estero,
8
I O
S O N O
che ha ricordato da emiliana, come sia stato fondamentale l’aiuto dei lucani nel mondo nei confronti dei cittadini dell’Emilia in occasione del terremoto, ed in generale il grande attivismo dei lucani verso tutti i corregionali. “La rete associativa rappresenta oggi un’ occasione per veicolare lo sviluppo, le esperienze e offrire opportunità ai giovani”. Tutto ciò, afferma Bartolini, “deve avvenire in maniera bidirezionale, e le istituzioni hanno il compito di sostenere l’enorme ricchezza delle comunità nel mondo”. Nell’alveo degli interventi istituzionali, quello di Elio Carozza, Segretario Generale del CGIE, il quale di fatto presiede tutti gli italiani nel mondo, ha rilevato come nei lavori della Crle ci sia una grande attenzione verso le comunità all’estero. Carozza afferma inoltre “ la Basilicata pur essendo
L U C A N O
una piccola regione, riesce attraverso le sue istituzioni ad essere attiva alla pari delle grandi regioni italiane sui temi dei suoi concittadini all’estero”. Eccezionale anche la presenza di Pietro Porcarelli, nella veste di Ministro plenipotenziario presso il Ministero degli Esteri, il quale ha sottolineato che il 20% delle associazioni italiane nel mondo è lucana, e che l’azione dei lucani all’estero ha sempre contribuito allo sviluppo dei paesi in cui si sono insediati. Porcarelli ha affermato che “la necessità di riflettere sul concetto di rappresentatività degli italiani all’estero, un tema che deve chiamare in causa tutti gli organismi istituzionali interessati, non deve toccare le comunità oltre confine solo per il voto elettorale, ma a 360 gradi in tutti gli aspetti che coinvolgono i nostri concittadini nel mondo”.
io sono lucano2:gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 12:09 Pagina 9
Il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha invece esaltato il protagonismo dei lucani nel mondo affermando “Come ciò ha consentito alla Basilicata di stare su di un piedistallo planetario, grazie anche alle iniziative avviate in questi anni dalla Regione, sostanziatisi con la ricostruzione capillare dell’identità dei nostri conterranei e, inoltre, con il programma di assistenza rivolto in particolare ai lucani del Sud America”. De Filippo ha continuato sottolineando che “Seppur l’impatto poderoso dei cambiamenti economici, politici e culturali che stiamo vivendo ci imponga una replica non più automatica dei programmi, insieme alla Crle affronteremo le scelte giuste per assicurare il sostegno dei nostri cittadini”. Il presidente De Filippo non ha poi tralasciato il tema del rinnovamento, affermando “ Le azioni
di questi anni ora hanno la necessità di essere riviste e aggiornate, basandole sul nuovo contesto economico in cui si muovono le amministrazioni pubbliche, le quali stanno attraversando la cruna più complicata della storia nazionale”. Dopo gli interventi del Presidente del Consiglio Regionale Santochirico e del neo deputato Vincenzo Folino, i quali hanno entrambi richiamato l’attenzione su come è ormai diventato importante non guardare all’azione delle iniziative verso i lucani nel mondo come un punto di arrivo, ma invece considerargli come un riferimento iniziale per poter aprirsi alle diverse realtà continentali in cui esse risiedono. Altrettanto propositiva l’osservazione del vice presidente della Crle, Franco Mollica, che ha affermato: “La costruzione della nostra Basilicata deve avvenire partendo
I O
dai lucani nel mondo ma con uno spirito innovativo che deve saper rivisitare anche le funzioni degli Sportelli Basilicata e deve saper fruire del mondo social in cui le nuove generazioni già sono protagonisti”. A chiusura dell’assemblea annuale dedicata ai lucani nel mondo il presidente della Crle, Scaglione, afferma con soddisfazione, “ I lucani sono e saranno vivi ovunque e sempre, siano o non siano riconoscibili in una regione geografica dal nome Basilicata”. Dopo la sessione guidata dalla Commissione dei lucani all’estero, la serata è stata caratterizzata dalla premiazione dei Lucani Insigni 2012, durante la quale è stato presentato il lavoro di Angelo Lucano Larotonda, il “Dizionario dei Lucani. Riprendiamoci la storia”. Paolo Cillis
S O N O
L U C A N O
9
L U C A N I
N E L
M O N D O
io sono lucano2:gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 12:12 Pagina 10
VINCENZO SANTOCHIRICO Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata
“Dall’assemblea una nuova strategia per fare squadra”
i lavori dell’assemblea dei lucani all’estero, ha preso parte il nuovo Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata, Vincenzo Santochirico. Il neo presidente, nell’intraprendere il nuovo incarico, ha evidenziato l’importanza e la funzionalità della Crle ed ha espresso le sue valutazioni sulla due giorni dedicata ai lucani nel mondo.
A
Come cambia il ruolo delle federazioni ed associazioni dei lucani all’estero? Le federazioni e le associazioni sono nate soprattutto come momento di riconoscimento, di ricerca, di riscoperta, affermazione e conservazione della identità attraverso l’appartenenza al luogo ed alla terra d’origine. Il rafforzamento del legame con essi, in questi anni, è stato un obiettivo importante ed ormai raggiunto. La Regione Basilicata ha giustamente sostenuto queste realtà; tuttavia, poiché siamo in una fase mondiale particolarmente dinamica, esse dunque dovranno stare al passo a nuovi modi di operare e soprattutto comunicare, aprendosi alle nuove generazioni. Quali prospettive hanno i giovani in questa difficile fase economica? I flussi di emigrazione attuali riflettono una realtà occupazionale italiana che è satura
10 I O
S O N O
L U C A N O
io sono lucano2:gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 12:12 Pagina 11
e che non lascia spazio ai giovani. Oggi c’è, come magra consolazione, una situazione in cui i giovani che oggi vanno all’estero, non hanno più la valigia di cartone, ma un bagaglio di conoscenze di alto profilo, che consente loro di affermarsi in ruoli importanti. In questo contesto, le federazioni e le associazioni dei lucani nel mondo rappresentano un riferimento per i giovani che intraprendono nuove esperienze all’estero. Oggi è superata la fase in cui il legame con i lucani all’estero era relegato ai viaggi di rappresentanza? In passato ci sono stati periodi in cui le mere gite di rappresentanza erano fondamentali per consolidare il legame con le comunità lucane. L’approccio attuale è chiaramente diverso con queste realtà. Dall’assemblea emerge anzi una nuova strategia di azione che punta a fare squadra con gli altri organismi istituzionali, fra i quali l’Apt, la Camera di Commercio, l’Università e la Basilicata Film Commission. Tutto ciò consentirà alla Crle e alla Regione Basilicata di utilizzare al meglio le poche risorse disponibili. Come la nascente Basilicata Film Commission s’inserisce nel rapporto con i lucani nel mondo? Un esempio è il film “Basilicata coast to coast”, del lucano Rocco Papaleo, un lavoro che è stato per i nostri luoghi una formidabile vetrina. Tramite il film di Papaleo, si stanno avendo dei risultati importanti in termini di visite turistiche. Molti hanno visto la Basilicata per la prima volta attraverso le immagini del film. La film commission può avere una duplice funzione: quella di veicolare l’immagine del nostro territorio con film, video, documentari all’estero utilizzando anche la rete dei lucani nel mondo; attrarre soggetti che investano nei film da girare in Basilicata facendo crescere così, quell’insieme di competenze e di forme artigianali che su questo terreno si stanno diffondendo. Una Basilicata proiettata verso l’esterno, ma che, al contempo, riesce a calamitare verso l’interno risorse e nuove opportunità. pa.ci.
I O
S O N O
L U C A N O 11
gabbia pubb doppia:gabbia pubb doppia.qxd 05/04/2013 18:07 Pagina 1
gabbia pubb doppia:gabbia pubb doppia.qxd 05/04/2013 18:07 Pagina 2
L U C A N I
N E L
M O N D O
io sono lucano2:gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 12:28 Pagina 14
Onorevole VINCENZO FOLINO “Il mondo somiglia a una clessidra che sta per essere rovesciata”
n incontro con i lucani all’estero che mette in evidenza quanto sia fondamentale per la Basilicata mantenere i rapporti con una rete associativa così numerosa. Al neo deputato Vincenzo Folino, il resoconto di questa importante riunione ed alcune considerazioni sulla delicata fase politica dell’Italia.
U
Perché i lucani nel mondo rappresentano un potenziale per la Basilicata? E’ un potenziale in costante crescita in un mondo che cambia velocemente. In questi ultimi trent’anni si sono costruiti i rapporti e si è rafforzata la rete in maniera unidirezionale, nel senso che la terra d’origine è stata sempre un punto di riferimento per queste associazioni. Oggi, però, la forza di radicamento di queste ultime dovrà evolversi e calarsi nel mondo dei nuovi media, utilizzare con frequenza il web. Tutto ciò deve portarci a riconsiderare il rapporto con le comunità dei lucani all’estero. Esse devono diventare protagoniste. Viviamo in un mondo che somiglia ad una clessidra che sta per essere rovesciata e l’Europa sta attraversando una fase decadente rispetto ai nuovi paesi emergenti che, con le loro
14 I O
S O N O
economie in ascesa, rappresentano l’orizzonte delle nuove opportunità. In Sud America la presenza di lucani è fra le più nutrite rispetto agli altri continenti. Ciò deve poter rappresentare una base di riferimento per stringere relazioni con la realtà sociale, economica e culturale. In definitiva i lucani e le loro associazioni devono fare da apripista per chi dall’Italia volesse lanciarsi in esperienze lavorative e formative. L’apporto di questa rete deve ovviamente essere accompagnato da politiche di governo mirate che considerino queste prospettive di sviluppo in maniera più organica. Il rapporto deve diventare
L U C A N O
io sono lucano2:gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 12:28 Pagina 15
bidirezionale con i lucani oltre confine e può concretizzarsi soprattutto nel settore turistico. Le storie delle famiglie lucane emigrate devono essere raccontate con nuovi linguaggi e nuovi mezzi di comunicazione, tramandate ai nipoti e rivolte ai più giovani. Cosa rappresentano gli Sportelli Basilicata? Gli sportelli sono un primo piccolo punto di riferimento che, pur non avendo impegnato tante risorse, rappresentano più che altro un’azione di sollecito, di stimolo nei confronti delle realtà associative e verso gli imprenditori che vogliono rendersi protagonisti, promuovendosi nei Paesi in ascesa. La crisi politica ed economica dell’Italia crea preoccupazioni anche all’estero. Come se ne esce fuori? I timori dei nostri connazionali all’estero ci sono, ma non bisogna cadere in un vortice di sfiducia, cercare di non perdere l’ottimismo. L’Italia ha le qualità per superare questo momento difficile. L’instabilità di governo è una criticità, i consensi ottenuti dal Movimento 5 Stelle, denotano una voglia di cambiamento e l’esigenza di riforme che
I O
toccano i cittadini. In questa fase il mio partito affronterà le problematiche con senso di responsabilità e cercherà di condividere quei temi fondamentali per risollevare il Paese. I risultati elettorali denotano una voglia di cambiamento anche in Basilicata? Il Pd ha avuto una flessione anche in Basilicata, rispecchiando l’andamento nazionale, tuttavia si riconferma la stessa rappresentanza parlamentare. In ogni caso ciò deve farci interrogare sulla qualità dei rapporti tra politica, istituzioni e società. In questo senso il Pd dovrà aprirsi di più ai contatti con la gente. Il mio nuovo ruolo dovrà essere a servizio dei cittadini ed essere pronto a cogliere le esigenze del governo regionale nell’affrontare e discutere le problematiche in sede parlamentare. Fra i temi centrali per la Basilicata vi sono: il ripensare ad un nuovo sistema industriale, consolidare e rilanciare il ruolo dell’università ed infine la più importante, una nuova politica di sviluppo occupazionale. pa.ci.
S O N O
L U C A N O 15
L U C A N I
N E L
M O N D O
io sono lucano2:gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 12:31 Pagina 16
Alla riscoperta delle nostre radici una platea vastissima quale quella degli Italiani all’estero. Il punto di forza di ItalianSide è il posizionamento sui motori di ricerca internazionali, un risultato importante che deriva da un lavoro meticoloso e professionale.
talianSide.com è un’iniziativa lucana curata da professionisti ed esperti di informatica, turismo, recupero architettonico, marketing territoriale e genealogia. Ogni mese, afferma Michele Lo Squadro, sono oltre 30.000 i visitatori del sito con accessi da 160 nazioni.
I
Il portale ItalianSide è stato presentato alla Conferenza annuale dei Lucani nel mondo. Qual è il vostro parere sulle associazioni esistenti e come è vista la Basilicata? Le associazioni sono importanti e possono rappresentare un avamposto culturale della Regione nel mondo. I discendenti dei lucani, all’estero da due o tre generazioni, non conoscono la Basilicata. Grazie a strumenti come ItalianSide, possono apprezzarla ed entrare in contatto con le associazioni. C’è grande attenzione e curiosità per la Basilicata. Ogni volta che ne parliamo sul sito arrivano messaggi di informazioni. Inoltre, aumenta il numero di coloro che la hanno visitata e che testimoniano con i loro commenti la bellezza della nostra terra.
Con quale motivazione e da quanto tempo è in rete ItalianSide? Tempo fa abbiamo raccolto le emozioni di alcune persone di origine italiana in visita nel paese dei propri nonni: li abbiamo visti andar via entusiasti, commossi, con tante foto e un pugno di terra da custodire come ricordo. Tutto ciò non poteva lasciarci indifferenti; abbiamo pensato a “qualcosa” da realizzare online. Due anni fa è nato ItalianSide.com, da blog sulle curiosità italiane a portale che seleziona, aggrega, offre servizi e opportunità per gli Italiani all’estero e a quanti sono interessati al bel Paese. È facile comunicare le bellezze dell’Italia? L’Italia è un paese unico. Noi Italiani, spesso, distrattamente lo dimentichiamo o non ce ne accorgiamo. Se ci soffermiamo, invece, su come vengono visti e apprezzati nel mondo l’Italia e il Made in Italy, ci rendiamo conto di quale sia il valore della nostra storia e della nostra cultura. Quali sono le istanze dei vostri utenti? Sono richieste varie e curiose: c’è chi vuole conoscere le località degli avi o il modo per procedere alle ricerche genealogiche; altri ricercano foto antiche, ricette, termini dialettali. Gli aspetti più interessanti, su cui ci stiamo concentrando, sono relativi al turismo, all’acquisto di prodotti tipici e agli inve-
16 I O
S O N O
stimenti di immobili. Su questi temi, orientati al business, stiamo creando un network con gli operatori locali. Tour operator, strutture ricettive, agenzie immobiliari, produttori, sono i soggetti con cui stiamo lavorando sul territorio nazionale. Perché veicolare le tradizioni del passato attraverso le nuove tecnologie? Innanzitutto perché Internet è lo strumento più efficace e immediato per raggiungere
L U C A N O
Progetti futuri per ItalianSide? Internet è uno spazio dinamico e competitivo, stiamo realizzando il portale in altre lingue (Portoghese e Spagnolo). Lo sforzo significativo è nel settore immobiliare e agroalimentare. Con partner qualificati nel campo del recupero architettonico abbiamo avviato un progetto per valorizzare il patrimonio edilizio dei centri storici. ItalianSide, infine, si propone come punto di incontro tra produttori e consumatori per promuovere prodotti tipici di qualità in un mercato ampio, attento ed esigente, come quello degli Italiani nel mondo. Albina Sodo
io sono lucano2:gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 12:31 Pagina 17
LA VOCE DEI LUCANI NEL MONDO omenico Pinto vive a New York dal 1964. In America ha incontrato sua moglie Maria Pompea Pellicciari, originaria di Miglionico e ideatrice della pagina Facebook sulle Donne Lucane d’America.
ichele Pacella, nativo di Banzi, è il presidente dell’Associazione Lucania Western Australia.
D
M
Ci racconta il suo arrivo negli States? Integrarsi nella grande mela è stato complicato. Dopo aver raggiunto mio padre, ero diviso tra scuola e lavori serali, visti i costi elevati dell’istruzione statunitense. Ho aperto un’autoscuola per gli immigrati italiani i quali, non conoscendo l’inglese, sostenevano l’esame nella nostra lingua. L’attività ha avuto successo.
Qual è il senso della Conferenza dei lucani all’estero nel 2013? È importante per discutere le proposte della Regione. La Basilicata ha bisogno di noi, noi rappresentiamo la Basilicata nel mondo. Le istituzioni locali dovrebbero attivarsi per riportare i giovani lucani di seconda e terza generazione con responsabilità, non come numero ma con impegno. E non solo per scoprire la provenienza dei parenti ma perché è una terra meravigliosa.
Cosa pensa della Conferenza dei Lucani all’estero? Nel 2013 il significato della Conferenza dei Lucani all’estero esprime il senso dell’appartenenza alla terra d’origine, l’occasione d’incontro con amici provenienti da ogni parte del mondo, la promozione turistica e gastronomica della Basilicata di cui mi sento ambasciatore. E se cinquanta anni fa gli stessi italiani facevano fatica a collocare geograficamente Potenza e l’intera regione, ora non ho alcun rimpianto. Quali sono le iniziative delle associazioni nel Nord America? Negli Stati Uniti le associazioni lucane sono sparse sul territorio, non esistono iscritti o tesserati, è ben vista la collaborazione con i gruppi delle altre regioni, ci si ritrova per le serate danzanti ed è possibile ascoltare, in quei luoghi, i dialetti autentici. Le differenze tra l’emigrazione degli anni ’50 e dei nostri giorni? È inevitabile il confronto tra vecchi e nuovi migranti: i primi operavano nell’edilizia, nella ristorazione, nell’industria, subivano forme di razzismo; i secondi studiano, insegnano, creano business, sono emancipati. Si sente più lucano o americano? Sono nato a Rapone, sono da sempre lucano e italiano. Dal 1969 sono americano, ho colto le opportunità del sistema economico e politico di New York. Se una persona si sente italiano all’estero allora ha difficoltà. Restate italiani ma inseritevi nei paesi in cui vivete attraverso il voto e la partecipazione attiva. al.so.
Il suo percorso professionale? Prima in Piemonte e poi in Australia sono stato un apprendista saldatore, ho gestito un ristorante per 27 anni e ora esporto prodotti lucani naturali e genuini, come i funghi cardoncelli, i fichi secchi. Specialità che non esistono in Australia e, dunque, molto richieste. Quanti sono i lucani in Australia? Sono 70-80 mila. Negli anni ’50 gli italiani non erano trattati bene, svolgevano i lavori più umili. Oggi i figli, i nipoti studiano, lavorano, si affermano, insomma, sono cittadini australiani. Si definisce lucano? Sono fiero di essere lucano. La Basilicata è in me perché sono nato qui, non posso dimenticarlo. Ho i fratelli a Banzi, mia sorella abita a Como. La Basilicata è una regione bellissima ma non è conosciuta. I pugliesi, i calabresi, i campani d’Australia la riconoscono, bisogna, però, farla amare ancora di più. al.so.
I O
S O N O
L U C A N O 17
L U C A N I
N E L
M O N D O
io sono lucano2:gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 16:53 Pagina 18
Emanuele Di Lecce Originario di Matera, vive a Toronto in Canada. E’ un ingegnere delle telecomunicazioni che ha lavorato nel settore della tv via cavo. Di Lecce è presidente della Basilicata Cultural Society of Canada, un’ associazione composta da 350 tesserati che si autofinanziano. “La nostra associazione afferma Di Lecce- si occupa di promuovere e conservare la cultura e le usanze lucane in Canada. Stiamo organizzando delle borse di studio per i giovani canadesi di origine lucane che frequentano i college, sul tema della riscoperta delle origini lucane. In futuro l’obiettivo è coinvolgere le università continua Di Lecce - costruendo un ponte fra quelle canadesi e quella lucana. Il nuovo programma della Crle - conclude il delegato di Toronto - mi sembra essenziale e funzionale ad una crescita operativa delle associazioni dei lucani nel mondo.”
Donato Caivano Vive a Montreal in Canada ed è presidente dell’Association Basilucania. E’ stato presidente della federazione dei lucani in Canada e si è sempre attivato per tenere vivi i contatti con la terra d’origine. Caivano ha lasciato Picerno non ancora diciottenne, per iniziare le prime esperienze lavorative nella Milano che chiamava i meridionali “terroni”. Decide allora di emigrare in Svizzera dove si specializza nella costruzione di motorini ad orologeria usati in campo elettronico. Dopo qualche anno vive altre esperienze lavorative in Argentina ed in Germania. Si stabilisce per dieci anni in Australia dove lavora prima con la General Motors e poi come tecnico telefonico. Incontra sua moglie in Canada, dove ancora oggi vive, dopo aver lavorato per oltre vent’anni in una compagnia area. Un lucano che ne ha fatta di strada e che confida nella professionalità e nella competenza della Crle, dell’Apt e degli altri organismi nell’esportare e promuovere l’immagine della Basilicata all’estero. “Per inserirsi nei mercati nord americani in tutti i settori - afferma Caivano - è necessario puntare sulla qualità dell’offerta. I prodotti enogastronomici da esportare devono raggiungere i piccoli ristoratori, le boutique e devono essere promossi direttamente dai produttori, così da generare ancor più fiducia nel cliente.”
Gladys Constanza Medina Brando E’ presidente dell’Associazione dei lucani a Tunja in Colombia. Di professione è un giudice penale, le sue origini sono da ricercare a Maratea dove sono nati i suoi nonni. La delegata colombiana ha così espresso il suo parere sull’incontro con la Crle, “Noi rappresentanti delle comunità lucane all’estero insieme ai rappresentanti delle istituzioni ed organismi qui in Basilicata, dobbiamo incamminarci verso obiettivi più precisi. In Colombia continua Gladys Brando - abbiamo bisogno di importare e conoscere i pacchetti turistici lucani e la cultura agrituristica della Basilicata.” Gladys Brando concludendo afferma “Gli scambi possono esserci anche riguardo ad esperienze lavorative. In Colombia c’è una grande offerta di figure professionali nell’ambito socio assistenziale, nella cura degli anziani; qui in Basilicata c’è tanta richiesta. Allo stesso tempo molti giovani lucani hanno una formazione tale da poter essere sfruttata nel mio paese. Spero dunque che ci possa essere in futuro, una sorta di compensazione occupazionale”.
Vito Santarsieri Vive a Buenos Aires dove è diventato un imprenditore di successo nel settore edile. Orginario di Forenza, attivo nella Federazione dei Lucani e nell’Associazione Forenzese oltre che membro dell’Assemblea dei lucani all’estero. “La comunità lucana in Argentina è una delle più numerose nel mondo, - afferma Santarsieri - ben 36 le associazioni che fanno capo ad una grande federazione. Tra le ultime iniziative organizzate a Buenos Aires vi è una degustazione enogastronomia durante la settimana dei lucani, e delle attività di formazione sull’artigianato presepiale. In programma abbiamo l’inaugurazione del busto di Orazio nel centro di Buenos Aires -continua Santarsieri- e la consegna della cittadinanza onoraria al Presidente della regione Basilicata Vito De Filippo.Tutto ciò rientra in un più ampio programma di cooperazione che la città di Buenos Aires ha siglato con la regione Basilicata”.
18 I O
S O N O
L U C A N O
io sono lucano2:gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 16:53 Pagina 19
Maria Celano Vive a Torino ed è presidente dell’Associazione Magna Grecia Lucana Onlus. Nella vita è un insegnante di sostegno e di recente ha pubblicato “Racconti da Gustare”, un libro che, attraverso i piatti tipici lucani, racconta storie di personaggi e luoghi delle sue origini, Valsinni e i paesi limitrofi. Si definisce una “svezzata con il pane cotto”, ricordando le sue origini a partire dal cibo. Il suo intervento in assemblea ha posto l’accento su come si possa aprire la dimensione associativa ad una partecipazione giovanile. “Tra le iniziative che da anni organizziamo, vi sono: i concorsi “Albino Pierro” sulla poesia dialettale, alla nona edizione quest’anno, la cui premiazione si tiene a Tursi ed il premio “Isabella Morra” a Valsinni.” Altro evento di rilievo è “Diamo un volto ad Abufina” organizzato nel castello di Grottole, un concorso pittorico e scultoreo che si propone di valorizzare la bellezza del castello.
Joe Di Giacomo Presidente della Federazione delle Associazioni Lucane in Australia e dell’associazione dei lucani a Sidney. E’ cresciuto a San Fele, oggi dirige una scuola d’insegnamento della lingua italiana. “Le nostre associazioni dei lucani a Sidney - afferma Di Giacomo- hanno ormai compiuto quarant’anni. Esse hanno contribuito in questi anni a dare l’idea di un popolo, quello lucano, dedito al lavoro. Si deve però ammettere che esse hanno assolto ad una funzione passata, quella di assistenza agli emigranti lucani, che oggi è cambiata. Siamo in una fase in cui dobbiamo passare il testimone ai giovani che proietteranno le associazioni verso nuove mete da raggiungere.” Joe Di Giacomo, evidenziando quanto diversamente profonda sia il tipo di emigrazione giovanile di oggi, afferma, “ I giovani oggi scappano dall’Italia con un bagaglio culturale molto più alto del nostro. Noi eravamo costretti a emigrare per mantenere una famiglia, avevamo meno chance all’estero. I giovani lucani hanno tutte le carte in regola per poter affrontare nuove esperienze, farne tesoro, ritornare e metterle in pratica in Italia”.
Odilon De Barros Presidente della Federazione delle Associazioni della Basilicata in Brasile, è originario di San Chirico Raparo. Oggi vive a Rio de Janeiro, dove lavora nella segreteria dello sviluppo economico del governo cittadino. “L’incontro con la Crle - afferma De Barros - spero possa ridare una spinta propulsiva alle associazioni, raggiungendo quattro obiettivi essenziali: la comunicazione, il turismo, il commercio ed il rinnovamento degli organismi associativi.” Riguardo agli Sportelli Basilicata, De Barros li considera poco efficaci, “ Gli sportelli sono troppo relegati a forme di volontariato, dovrebbero essere gestiti in maniera professionale. Proporrò come esempio l’esperienza della regione Abruzzo, che ha istituito a San Paolo, l’edificio By Abruzzo, con all’interno un ristorante tipico abruzzese, un’agenzia di viaggio ed uno store di prodotti abruzzesi.” Odilon De Barros evidenzia che il Brasile sta attraversando una fase economica in forte crescita, e che è un buon momento per poter affacciarsi al panorama brasiliano. L’invito è rivolto sopratutto agli imprenditori lucani”.
I O
S O N O
L U C A N O 19
L U C A N I
N E L
M O N D O
io sono lucano2:gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 16:54 Pagina 20
LUCANI INSIGN PREMIATI Don Ferdinando Castriotti (Honduras), originario di Venosa, è laureato in Filosofia e Teologia. Si specializza in Dogmatica e Morale e consegue un dottorato in Bioetica. Accanto all’attività di evangelizzazione, si dedica a mettere in atto opere concrete di vicinanza alla popolazione povera. In Honduras, dove da 2007 è missionario diocesano presso la parrocchia di El Paraiso, la stampa del posto lo definisce “l’angelo custode di El Paraiso”. Don Ferdinando nel ricevere il premio, da lui inatteso, ha con la modestia e l’umiltà che lo contraddistingue, affermato “ il Vangelo non è solo questione di parole che si dicono, ma è questione di piedi e di mani che si sporcano…” sottolineando come difficile sia la vita quotidiana per una grossa fetta della popolazione mondiale. Achille Patrizio Caputi (Messina-Italia), nato a San Fele, è un medico chirurgo. Presso l’università di Messina è professore ordinario di Farmacologia. Caputi è attualmente componente della sottocommissione farmacovigilanza dell’AIFA e del Geriatric Ageing Group. Ha ricoperto le cariche di presidente della Società italiana di
20 I O
S O N O
L U C A N O
Farmacologia e vicepresidente della Società Italiana di Tossicologia. Ben 388 le pubblicazioni scientifiche di cui è autore riportate su Meline. Alla premiazione Caputi ricorda con orgoglio e ammirazione il liceo “V Orazio Flacco” di Potenza, che gli ha dato le basi formative per raggiungere molti traguardi. Come docente universitario ricorda, con rammarico, che molti giovani cervelli vanno via dall’Italia e che egli vede formare anche nella sua università, “Come doppia beffa - afferma Caputi - ce li ritroviamo come concorrenti quando dobbiamo competere sul campo della ricerca”. Caputi rinuncia al premio economico consegnatogli e lo devolve a qualche giovane medico di San Fele che voglia specializzarsi.
Antonio Preziosi (Roma - Italia), direttore di Radio Uno e del Giornale radio Rai, ed ad interim della testata Gr Parlamento. E’ professore presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università Pontificia Salesiana di Roma. Preziosi è stato nominato Consultore del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali da Papa Benedetto XVI. Insignito del Premio Amalfi per il gior-
io sono lucano2:gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 16:54 Pagina 21
GNI 2013 Bruno Mario Albano ( Pignola - Italia), è il Presidente della Pro Loco di Pignola e vicepresidente del Comitato U N P L I Basilicata, insignito del titolo di “Uomo simbolo delle Pro loco d’Italia” da parte dell’UNPLI Nazionale. Ha ricevuto il premio “Il Portale d’Oro”. Albano è stato fra gli attivi realizzatori del programma “Gioventù per l’Europa”, e della “Rassegna della Cultura e delle Tradizioni Popolari”.
nalismo radiofonico, Preziosi afferma, “La radio è uno strumento antico, ma è anche quello che di più ha saputo cavalcare la modernità. Entra nel cuore e nella testa di chi la ascolta. Ho portato sempre il mio orgoglio di essere lucano -continua Preziosi- in tutte le interviste e manifestazioni pubbliche a cui ho partecipato. Questo perche c’è una lucanità diffusa fatta di tre elementi: onestà, tenacia e attaccamento al lavoro e all’etica. Sono orgoglioso che la Basilicata si sia ricordata anche di me.” Gesualdo Scutari (New York), nato a Chiaromonte, dopo essersi laureato in Ingegneria Elettronica, ottiene una cattedra presso l’Università di New York nella
sede di Buffalo. Viene considerato fra gli esperti più importanti al mondo per le “Telecomunicazioni, Ottimizzazione e Teoria dei G i o c h i ”. Scutari è inoltre editore di una delle più prestigiose riviste internazionali di Ingegneria la “IEEE Signal Processing Letter”. A ritirare il premio vi erano i genitori che hanno portato un messaggio del figlio, che esprimeva felicità,soddisfazione e soprattutto orgoglio nel sapere che la Basilicata riconosce ed apprezza il suo lavoro.
I O
Ottavio Galella (Montreal - Canada), è ingegnere civile e dei trasporti. Come esperto di management del traffico, ha brevettato in Canada ed Usa il semaforo per daltonici. Galella è stato fra i primi in Nord America a creare reti di corsie per i trasporti pubblici urbani ed a prevedere il congestion charge su ponti e autostrade nelle aree metropolitane. Ha organizzato la prima mostra nordamericana dei dipinti di Carlo Levi e la mostra delle madonne lignee lucane al World Trade Centre di Montreal. L’ingegnere canadese originario di Muro Lucano, firmerà un’opera monumentale, il ponte mobile più lungo al mondo, che collegherà due aree urbane di Montreal. Ha comunicato che il premio in denaro sarà devoluto all’associazione di Muro Lucano, “L’oasi per gli anziani di San Gerardo”.
S O N O
L U C A N O 21
L U C A N I
N E L
M O N D O
io sono lucano2:gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 16:54 Pagina 22
ONORIFICENZE Domenico Notarangelo (Matera), giornalista, prestigiose le collaborazioni con grandi registi, tra i quali Pierpaolo Pasolini nel Vangelo Secondo Matteo e Francesco Rosi nel Cristo si è fermato ad Eboli. Dichiarato di interesse nazionale dal Mnistero dei Beni Culturali, il suo archivio fotografico è costituito da diverse decine di immagini in bianco e nero. Presente alla premiazione, Notarangelo afferma “Per ripagare del premio che ho ricevuto, annuncio che presto sarà aperto un museo del cinema a Matera”. Giovanni Fasanella (Roma), originario di San Fele, è un giornalista parlamentare per il settimanale Panorama, ed è esperto di giornalismo investigativo. Per il cinema e la tv svolge l’attività di sceneggiatore, ed è anche documentarista. Gabriele Scarcia (Roma), nato a Miglionico dove è vicepresidente della Pro loco, si laurea in Conservazione dei Beni Culturali. I suoi studi lo portano ad impegnarsi attivamente nella valorizzazione dell’arte della sua regione, dalla fotografia alla pittura, abbrac-
22 I O
S O N O
L U C A N O
ciando anche architettura e scultura. Le sue pubblicazioni entrano a far parte di diverse librerie universitarie straniere. Giovanni Soldano (Padova), nasce a Venosa dove trascorre la sua infanzia. Laureato in Giurisprudenza, il Luotenente dei Carabinieri è stato spesso impegnato in operazioni antiterrorismo, antidroga e lotta alla criminalità organizzata. Caposcorta nella traduzione dei maggiori criminali italiani come R i i n a , Santapaola e Bagarella. Dal Presidente della Repubblica viene insignito del titolo di “Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana”. Soldano si è mostrato commosso del premio ricevuto dalla Regione Basilicata, ha ricordato quanto sia stato difficile e triste lasciare la terra d’origine. “Sono figlio di emigranti in Svizzera, ma sono nato in terra lucana. L’onestà tipica dell’essere lucano mi ha aiutato a uscire da situazioni difficili, ed a essere sempre apprezzato come uomo e come carabiniere”. Monsignor Antonio Santarsiero ( Perù) nato ad Avigliano, frequenta L’Università Cattolica di Lima dove segue i corsi di Teologia e Filosofia. Si distingue per il suo forte impegno verso i poveri ed il popolo peruviano, raggiunge i vertici delle gerarchie ecclesiali del Perù. Viene nominato vescovo di Huacho dal Santo Padre Giovanni Paolo II nel
2004. Francesco Artese (Grassano), il maestro dei presepi oltre che pittore e scultore. Crea presepi dal 1980 e le espone in tutto il m o n d o . Riproduce la Basilicata nelle sue o p e r e , mostrando le sue bellezze al Greenwhich Village di New York, a Washington e nella Basilica Superiore di Assisi. L’UNESCO gli commissiona la riproduzione dei Sassi di Matera da esporre nel Museo Mondiale della natività a Betlemme. Gli scorci dei sassi materani sono anche lo sfondo della Natività che Artese, in un’opera monumentale, espone a Piazza San Pietro a Roma, come dono della Regione Basilicata al Santo Padre. Ilaria D’Auria (Bruxelles) è fra le ideatrici della candidatura di Matera a capitale europea della cultura 2019. Ha una Laurea in S c i e n z e Sociali ed è ricercatrice in Antropologia presso il Fond National de Recherche Scientifique in Belgio. Particolarmente impegnata nel processo di internazionalizzazione della città di Matera e della Basilicata. D’Auria esprime con grande soddisfazione al pubblico presente che “ La candidatura di Matera a capitale della cultura è un’opportunità per tutti quanti, per ripensarci e riproporci al mondo. Tutto il lavoro che si sta facendo per raggiungere questo obbiettivo fa parte di un percorso collettivo.” pa.ci.
gabbia pubb ok2:gabbia pubb ok.qxd 06/12/2011 10:17 Pagina 1
gabbia pubb ok2:gabbia pubb ok.qxd
24/01/2011
11.31
Pagina 1
È QUANDO TI SENTI PICCOLO CHE SAI DI ESSERE DIVENTATO GRANDE.
A volte gli uomini riescono a creare qualcosa più grande di loro. Qualcosa che prima non c’era. È questo che noi intendiamo per innovazione ed è in questo che noi crediamo. Una visione che ci ha fatto investire nel cambiamento tecnologico sempre e solo con l’obiettivo di migliorare il valore di ogni nostra singola produzione. È questo pensiero che ci ha fatto acquistare per primi in Italia impianti come la rotativa Heidelberg M600 B24. O che oggi, per primi in Europa, ci ha fatto introdurre 2 rotative da 32 pagine Roto-Offset Komori, 64 pagine-versione duplex, così da poter soddisfare ancora più puntualmente ogni necessità di stampa di bassa, media e alta tiratura. Se crediamo nell’importanza dell’innovazione, infatti, è perché pensiamo che non ci siano piccole cose di poca importanza. L’etichetta di una lattina di pomodori pelati, quella di un cibo per gatti o quella di un’acqua minerale, un catalogo o un quotidiano, un magazine o un volantone con le offerte della settimana del supermercato, tutto va pensato in grande. È come conseguenza di questa visione che i nostri prodotti sono arrivati in 10 paesi nel mondo, che il livello di fidelizzazione dei nostri clienti è al 90% o che il nostro fatturato si è triplicato. Perché la grandezza è qualcosa che si crea guardando verso l’alto. Mai dall’alto in basso.
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 04/04/2013 16:41 Pagina 1
40
E U R E K A
FORME DI RITU dal mondo antic In esposizione fino al 30 giugno 2013 presso il Palazzo Ducale di Tricarico la mostra che analizza il rapporto antichità e il mondo contemporaneo attraverso i riti di Anna MOLLICA
al suo cortile si contemplano le suggestive vallate del Bradano e del Basento. Al suo interno si ammira l’antichità, testimone eccellente di un passato importante. Il Palazzo Ducale di Tricarico regala due diverse possibilità di osservazione, una naturale ed una artificiale, entrambe imponenti e belle. Sorto in anni precedenti il XV secolo, il Palazzo, che è uno dei monumenti storicamente ed artisticamente più rilevanti di Tricarico, oggi è sede operativa della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata e di un Museo in cui sono conservati reperti dalla preistoria all’età romana rinvenuti nel suo territorio e in zone limitrofe. Ritrovamenti che attualmente fanno da cornice ad un’altra mostra dal titolo Forme di ritualità dal mondo antico in cui vengono narrati abitudini, stili di vita e miti di popoli antichissimi che hanno lasciato traccia in alcune usanze dei nostri tempi che ogni anno rivivono in un particolare periodo e in grande stile. Parliamo del Carnevale di Tricarico, delle sue variopinte
D
il lucanomagazine
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 04/04/2013 16:41 Pagina 2
41
TUALITA’ tico maschere e dei suoi assordanti campanacci, simboli di una mandria di mucche e tori in transumanza che il 17 gennaio, giorno di Sant’Antonio Abate, invadono il paese fin dalla prime ore dell’alba. Sono le particolarità di un popolo che cerca fortuna e protezione in gesti ed oggetti che ritiene propiziatori: i colori, allegoria del risveglio della natura, il rumore che tiene lontano le negatività, il falò che arde per simboleggiare la luce e le giornate che si allungano. Il Carnevale è molto sentito dagli abitanti i quali ne curano la preparazione in ogni dettaglio. L’esposizione è stata pensata secondo le logiche di un viaggio a tappe che parte dalla preistoria, continua in epoca ellenica ed arriva ai nostri giorni. Gianfranco Lionetti, esperto di Paleontologia e curatore della parte introduttiva della mostra, ha analizzato il periodo compreso tra l’età dei metalli e l’età storica, dal punto di vista economico. Il suo studio si è concentrato sulla transumanza, la pratica che portava a spostare le greggi dalla montagna alle coste nei periodi invernali. La pastorizia era indispensabile per la comunità, gli animali erano fonte di nutrimento (carne, formaggi) e di derivati come la lana che, oltre al consumo, servivano ad alimentare il baratto con altri beni non presenti sul luogo. Più alto era il numero dei capi di bestiame più alto era il tenore di vita. Frequentemente sono stati ritrovati vasi antichi, uno dei quali databile addirittura a 5.000 anni fa, che riportano figure di animali. Procedendo nel percorso espositivo arriviamo al periodo ellenico del quale vengono registrate la figura di Dioniso e le festività a lui dedicate. Dioniso era il dio del vino ed era lui che ne regolava l’utilizzo con ferree regole che impedivano il bere indiscriminato tra i mortali. Il vino non poteva essere consumato puro ma miscelato
il lucanomagazine
con acqua. Quest’ultima doveva essere in quantità maggiori, più del doppio. L’ imposizione serviva per distinguersi dai barbari che lo bevevano puro; soprattutto serviva ad evitare disordini sociali molto più probabili tra persone senza il controllo di sé. Solo in un certo periodo dell’anno erano concesse deroghe e cioè durante le feste in onore di Dioniso nelle quali veniva annullata ogni limitazione. Chiunque in vita avesse rispettato queste norme veniva premiato nell’aldilà dove nulla sarebbe stato più vietato. In diversi corredi funerari sono stati trovati vasi utili per bere ed utensili da vino raffiguranti l’immagine di Dioniso. In questo culto curiose sono le assonanze con il nostro Carnevale. Ma è bene precisare che il Carnevale come lo conosciamo oggi, con le maschere, i colori e i suoni, nasce nel Medioevo. E’ un’invenzione del cristianesimo pensata per concedere alla gente atteggiamenti più libertini in attesa della Quaresima, periodo invece di ristrettezze e rigore. Il percorso si conclude con le maschere tipiche, non sono solo di Tricarico, ma anche di Teana, Satriano ed Aliano. In esse rivive quel rapporto uomo-natura che è una costante di tutti i tempi e di tutte le società, il fondamento di questi riti che ritornano anche se con diversi motivi e in diverse condizioni. La mostra, inaugurata lo scorso 28 febbraio, è stata presentata da Antonio De Siena, Soprintendente per i Beni Archeologici della Basilicata, Maria Antonietta Carbone, curatrice, don Nicola Urgo, vicario della Diocesi di Tricarico, da Giovanna Vizziello assessore alla Cultura della provincia di Matera, da Ferdinando Mirizzi, direttore DICEM dell’Università della Basilicata, e da Rocco Stasi presidente della Pro Loco di Tricarico.
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 10:43 Pagina 1
42
E U R E K A
STABILIMENTO ID Parte Seconda: 1883 - 1887 di Vincenzo MATASSINI
a anche in Corte d’Appello il Comune risultò soccombente dal momento che con sentenza del 25 settembre 1883 i giudici ritennero che “anche dopo che c’era stato l’intervento del Dott. Francesco Falcone, precedente proprietario, in contraddizione degli atti di espropriazione, non influiva a far ritenere espropriato in suo danno anche il suolo del diruto (diroccato) Casale, e quindi passato all’aggiudicatario Angelo Maria Addone e da questi al Dott. Federico Gavioli1”. Nella successiva riunione Consiliare del 26 novembre 1883 l’Assessore Avv. Francesco Cavallo, nel far rilevare che a suo giudizio “la semplice sospensiva dei lavori intrapresi dal Dott. Federico Gavioli non portava seco la conseguenza dei danni derivati allo stesso Dott. Federico Gavioli
M
dal cambiamento di disegno e dallo spostamento della linea non dipendenti dalla sospensione, ma dalla sola volontà del Dott. Federico Gavioli”, orienta l’Assemblea sulla “convenienza di provvedere analogo ricorso in Cassazione avverso la relativa sentenza emessa dalla Corte di Appello”. Il Consiglio si espresse a maggioranza assoluta per il ricorso. Siccome la Corte di Cassazione era a Napoli, il Consiglio si orientò per inviare immediatamente gli atti del giudizio della Corte d’Appello all’Avv. Perez-Navarreta Paolo e nello stesso tempo approvò l’esito di L. 160 per deposito del ricorso in Cassazione nel giudizio contro il Dott. Federico Gavioli. Mentre la causa seguiva il suo itinerario in Cassazione, il Dott. Federico Gavioli continuava la costruzione della sua Palazzina, anche se restavano non definiti i confini sul lato dalla parte di oriente e settentrione. Ma improvvisamente, mentre da due anni la causa pendeva presso la Cassazione di Roma, l’8 ottobre 1885 il Dott. Federico Gavioli ne fece pervenire al Comune di
Villa Gavioli
il lucanomagazine
Potenza una istanza di conciliazione; erano quattro anni che durava la vertenza ed evidentemente il Dott. Gavioli aveva urgenza di terminare i lavori della sua Palazzina. Il Comune si prese un po’ di tempo per valutare la convenienza della richiesta, considerando che il giudizio presso la Cassazione pendeva “per elevato conflitto di attribuzione” e che non era facile presumere un risultato favorevole, essendoci la questione d’impegno sulla proprietà o meno di una zona di terreno, che il Dott. Federico Gavioli pretendeva essere sua e che il Comune di Potenza sosteneva essere parte del suolo pubblico. Inoltre, se era difficile prevedere un esito favorevole per la questione di competenza, ancora più malagevole era prevedere un esito favorevole sulla questione di proprietà decisa dal Giudice di merito sui titoli rispettivamente esibiti nei mezzi d’istruzione, perizia e prove testimoniali, disposte dagli stessi giudici di merito, sotto il riflesso precipuo che non era consentito alla Cassazione di poter portare il suo esame ed il suo giudizio sopra le questioni di prove fatte. Quindi Il Comune ritenne prudente prendere in considerazione le proposte del Dott. Federico Gavioli, tanto più che in esse vi si riscontrava quello che i giuristi dicono l’alliud datum e l’aliud retentum, cioè vi è l’equa transazione e l’equo compenso dei reciproci diritti. Quindi con delibera del 22 novembre 1885 il Comune di Potenza, Sindaco l’Avv. Beniamino Doti, accettò la transazione alle seguenti condizioni: 1) rimanere di indiscutibile proprietà comunale quella zona di suolo esistente innanzi la Palazzina ed innanzi alla siepe del contiguo giardino del Dott. Federico Gavioli alla Strada Montereale, per quanto riguarda il lato occidentale della Palazzina stessa; 2) sistemare il Comune come meglio creda vantaggioso all’interesse dei cittadini la zona medesima, senza mai edificarvi sopra o permettere che altri vi edifichino e senza nemmeno alterare le fabbriche delle cantine sottostanti nello stato in cui attualmente vi esistono, cioè per la larghezza di m. 2,50 e per la lunghezza di m. 8,65 a
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 10:43 Pagina 2
43
O IDROTERAPICO Archivio Angela Gavioli: Pianta della Villa e dello Stabilimento Idroterapico
partire dall’angolo Nord-Ovest della Palazzina; 3) pagamento al Dott. Federico Gavioli, a titolo di indennizzo di danni sofferti ed in compenso della rinuncia ad ogni suo diritto sulla zona di terreno di cui agli articoli precedenti, la somma di L. 1.800 nonché le spese per tutti gli stati di giudizio ed i relativi oneri agli Avvocati, bonariamente calcolati e transatti per la somma di L. 800; 4) permettere il Dott. Federico Gavioli che il Comune demolisca la casetta terrana addossata al suo nuovo fabbricato e far rientrare il muro di cinta, allo scopo di sistemare la Via adiacente e di situare in sito più adatto il fontanino nei pressi dell’attuale cancello della vigna, cancello situato sulla rotabile di Napoli verso NordEst (attuale via Nicola Vaccaro); 5) indennizzare al Dott. Federico Gavioli i danni derivanti dalla demolizione del casotto e dalla occupazione del suolo verranno, secondo la stima che farà l’ingegnere Comunale. Ed infine il Consiglio, dopo aver autorizzato il Sindaco a rinunciare al ricorso pendente presso la Cassazione di Roma, in considerazione che il Dott. Federico Gavioli sta per impiantare uno Stabilimento Idroterapico nei pressi della sua Palazzina, dal momento che sarebbe il
primo Stabilimento del genere in tutta la Basilicata, il Comune di Potenza assunse l’impegno di fornirgli, a titolo di incoraggiamento e “fra un biennio” dalla data dell’approvazione del Deliberato, “l’uso gratuito dell’acqua in quel volume e con le altre modalità che saranno credute opportune e determinate con successiva Deliberazione”, dal momento che ancora non erano terminati i lavori del nuovo acquedotto da Fossa Cupa. Dopo qualche mese furono rimborsate, per saldo spese legali e compensi, 700 Lire all’Avv. Leonardantonio Montesano, per la causa difesa nell’interesse del Comune contro il Dott. Federico Gavioli; 2.600 Lire a favore dello stesso Dott. Federico Gavioli per transazione e spese nel giudizio intentato tra lui ed il Comune in occasione della costruzione della Palazzina sulla Strada che mena a Montereale; 98 Lire per le spese della transazione, cosicché il Comune, perché rimanesse “di indiscutibile proprietà comunale quella zona di suolo esistente innanzi la Palazzina ed innanzi alla siepe del contiguo giardino” sborsò di soldi pubblici quasi 3.700 Lire. Finalmente con Delibera del 13 gennaio 1887 il Comune, dal momento che il Dott.
il lucanomagazine
Federico Gavioli aveva realizzato il suo Stabilimento Idroterapico che, come si vede dalla pianta, prevedeva sia docciature che nebulizzazioni, ora chiese la concessione di 20 mc. d’acqua al giorno, deliberò che gli si concedessero, a titolo di incoraggiamento per l’impianto di un 1° Stabilimento Idroterapico in Potenza, l’uso gratuito dell’acqua nel volume dei 20 mc. domandati, a patto però che dei 20 mc. se ne immagazzinasse 16 mc. nelle ore della notte in apposita vasca che avrebbe dovuto costruire a sue spese, e 4 mc. ne prendesse direttamente nelle ore di giorno, dal prossimo fontanino sulla rotabile di Napoli. Venne ribadito che la concessione, perché gratuita a scopo di incoraggiamento, fosse limitata nel tempo e si credesse conveniente limitarla a 10 anni ma che i mezzi per la presa dell’acqua fossero a carico esclusivamente del concessionario. Alle decisioni si astenne il Sindaco Domenico Addone (essendo parente del Dott. Federico Gavioli). NOTE 1 - Gavioli Federico Ferdinando (Novi, Modena 1834 - Potenza 18.05.1896), Medico Chirurgo.
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 03/04/2013 17:37 Pagina 1
44
E U R E K A
Dalla Serie "COME ERAVAMO":
LA POTENZA DEI QUINDICENNI TOSTI A che serve il passar dei giorni se non si ricordano?
ontinua la rassegna dei terribili ragazzi ginnasiali della mitica Quinta C Anni 50 (Prof Pedìo) secondo un ordine quasi alfabetico. CERONE Giovanni (detto Ninì) - Sempre elegante, un pò snob e fanfarone, attento alla linea, rampollo coccolato dagli amici di famiglia (molto benvoluto dall'ing. Montesano) esempio classico dell'unico "figlio di papà", nascondeva un'indole dolce e volubile sotto atteggiamenti vistosi e un tantino esagerati. Pare che dopo il ginnasio abbia tentato di proseguire un difficile curriculum scolastico in quel di Napoli, pur tornando di tanto in tanto a Potenza. In tali fugaci apparizioni peraltro amava conversare più delle sue vittorie nel motociclismo che dei successi negli studi. Facile dedurre quindi quanto fosse preso dalle sue nuove passioni agonistiche. Un giorno d'estate, però, me lo ritrovai inaspettatamente in casa durante la festa del Sacro Cuore che si celebrava a Potenza Inferiore. Aveva riconosciuto mia madre sul balcone del Palazzo Andretti ed era salito con tutti i suoi familiari per godersi al meglio le prodezze dell'invincibile Michele Pendisch' alle prese col "palo della cuccagna" e, soprattutto, per assistere allo spettacolo pirotecnico del famoso Salomone, il "mago" dei fuochi. In realtà -molto probabilmente- per trascorrere una tranquilla serata in compagnia di persone care e simpatiche di cui voleva conservare un buon ricordo. Comunque l'imprevisto avvicinamento tra due famiglie, che non si erano mai conosciute nè frequentate prima, non mi stupì più di tanto. Ero consapevole dello stile brillante ed estroverso del mio simpatico compagno di classe. E di certe sue iniziative. Non potevo mai immaginare, però, che si trattasse di un addio "col botto". Che dire oggi? Intuiva, sapeva che non ci saremmo rivisti mai più? Chissà... Al corrente della mia predilezione per la poesia e la letteratura, dopo alcuni mesi, mi spedì da Napoli una cartolina della tomba del Leopardi. Che caro! Fu l'ultima piacevole conferma della sua profonda sensibilità d'animo. E la manifestazione spontanea di un carattere talvolta esuberante, ma -per
Terza Parte
(Cesare Pavese)
C
Gruppo Colangelo Salvatore, Coviello Vito, Dilenge Domenico (detto Mimì)
altro verso- molto attento alle relazioni umane. A ben pensarci, un carattere meno complicato delle apparenze e desideroso soprattutto di amicizie ed affetti sinceri. Che spero vivamente abbia incontrato anche lontano dalla sua Potenza. Magari nel rinnovato ricordo di una straordinaria sera d'estate trascorsa in famiglia a Palazzo Andretti. Sotto i botti festosi del mago Salomone. Ciao Ninì, ovunque tu sia. COLANGELO Salvatore - Tranquillo, attivo e determinato.Sotto la sua ricciuta chioma arruffata nascondeva una mente pulita e serena costantemente proiettata al faticoso miglioramento spirituale e culturale della persona. Era perfettamente consapevole del fatto che solo la scuola, vissuta con responsabile impegno, potesse garantirgli quel riscatto sociale che la vita quotidiana ingiustamente gli negava. Quando durante i giornalieri tragitti scolastici incontravamo il suo papà, forte e occhialuto, alle prese con faticosi lavori di facchinaggio, calava un improvviso silenzio sulle nostre spensierate risate. Tutti rapiti dalla scena deamicisiana che si profilava davanti ai nostri occhi. E forse qualcuno di noi provava anche un sottile disagio per i privilegi familiari da non poter condivi-
il lucanomagazine
Cerone Giovanni (detto Ninì)
Marini Giuliano
dere col caro Salvatore. Ma lui, fiero e schivo, scioglieva il nostro imbarazzo con una battuta azzeccata o con una grossa palla di neve ben assestata. E così ci aiutava a ridiventare i ragazzi di sempre, spensierati, incoscienti e soprattutto uguali. Abbiamo tutti ammirato la grandezza d'animo del caro Salvatore. E io, più di tutti. Ricordo che
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 03/04/2013 17:37 Pagina 2
45 una volta in classe, nel giorno della prima neve di novembre, lo spintonai per scherzo contro il vetro della finestra. Solo la sua folta chioma lo salvò dai cocci taglienti. L'inconsulto gesto mi costò una lunga sospensione ma dalla sua bocca non uscì mai nè una parola d'accusa nè un cenno di condanna. Al mio ritorno tornammo a sederci insieme nello stesso primo banco, come sempre, come se nulla fosse accaduto. Grazie a lui, recuperai le lezioni pregresse e soprattutto il suo generoso sorriso. La nobile dimensione umana di Salvatore Colangelo era immensa. Ancora oggi conservo gelosamente l'onore di essere stato suo compagno di banco nei successivi anni di Liceo. COVIELLO Vito - Studioso, algido, allampanato e occhialuto. Parlava un pò impastato con flemma e pacatezza stile inglese. Primo "Coviello" della mia vita scolastica (il secondo fu Angelo detto Bebè, moschicida provetto e formidabile mangiatore di panini : i miei ovviamente). Negli anni di Ginnasio l'oculista Marsico mi diagnosticò una miopìa congenita (strano, mai "visti" occhiali in famiglia) e indossai così le prime lenti a stanghetta di Celentano, il noto ottico-optometrista di via Pretoria. Che bella sensazione, però, cominciare a vederci chiaro e lontano. Uscire dal negozio e spingere lo sguardo nitido fino a Porta Salsa. Logico quindi che il primissimo "benvenuto nel club dei miopi" lanciato al volo sulle scale della Posta da un occhialuto di lungo corso come Coviello Vito mi facesse sentire un neofita miracolato. Ignoravo però come la miopìa potesse da subito condizionarmi l'esistenza. Essere punzecchiato in giro con gli appellativi "quattrocchi", "binocolo" o "degasperi" francamente non mi riempiva di entusiasmo. Tuttavia si abbozzava. Ma brancolare con gli occhiali "appannati" per l'emozione attorno alle puelle che anche per questo- "non ti filavano manco di striscio" era un'autentica tragedia. Quindi, all'epoca (con lenti a contatto non inventate) gli occhiali si rivelarono una fastidiosa zavorra estetica : da mettere da parte il più presto possibile. Almeno fuori dalla scuola. Almeno nelle foto ufficiali di fine anno. Però, malgrado tali fermi propositi, mi ritrovai sbadatamente nella foto di classe ritratto "con lenti parasole e sorriso melenso". Mentre Coviello, Basentini, Cerone e Marini (cioè quelli del club) dismessi gli occhiali fissavano smarriti e corrucciati come talpe al sole l'obiettivo di Mario Vincenzi, detto "strazzacuerta", noto come il fotografo degli studenti. Peccato. La sua faccia buffa e simpatica avrebbe certamente strappato un sorriso in più (Cfr LucanoMagazine 6/2010Pagg 48-49). DI LENGE Domenico (detto Mimì) - Di professione ripetente, da Grassano si era trasferito presso zia Antonietta D'andrea, mamma del mio amico-nemico Aldo; non so per quanti anni rimase a studiare (si fa per dire) a Potenza. Lo incontrai al Ginnasio, lo lasciai al Liceo e non so se riuscì mai a completarlo. Buono,
Potenza (Rione Tavolaro) 28.5.53- Davanti alla sede del Liceo-Ginnasio, una delle tipiche e curiose inquadrature "strazzacuerta". Si distinguono nell'ordine (oltre gli scalpi di Melena e Dilenge) D'Ecclesiis, Sordetti, Capone, Prof Errichetti (Religione), Spinelli, Matassini, Corrado, De Bonis, Monaco. Sullo sfondo, Perretta e la bidella benefattrice Nonna Maria che sorride perplessa e divertita sul portone.
educato, disciplinato e ostinato nel raddoppiare i normali anni di frequenza, nascondeva sotto la statura di eterno adolescente un'età piuttosto ragguardevole : insomma, in classe sembrava il più piccolo ma era il più grande di tutti. Oggi Mimì non avrebbe avuto problemi a frequentare un liceo classico attento e volenteroso com'era. Ma illo tempore si richiedeva dai prof -oltre studio critico ed adeguate capacità espressiveanche ottima memoria : proprio quella che tradiva puntualmente il caro Mimì. Insomma Ghemoll, San Pechenino, Bignami e tutte le "tavole sinottiche" di questo mondo non gli assicurarono mai quel rendimento accettabile che la sua perseveranza certamente avrebbe meritato. E così ogni anno cambiava compagni e prof ma restava sempre nella stessa aula e per motivi d'altezza al primo banco. Da non dimenticare, però, i suoi quotidiani exploit sportivi. Perchè era sempre Mimì, infaticabile come Jean Robic, che da Potenza Inferiore al rione Santa Maria guidava la colonna studentesca, dettava con l'esempio i tempi di marcia e tirava ai più sonnolenti la "volata" finale fin davanti alla scuola. Insomma, quando era in forma, la nostra puntualità (scarsa, per la verità) era assicurata soprattutto per merito suo. E orgogliosamente mantenne il ruolo di "capo-carovana" per molto tempo. Poi, il caso volle che a fine curriculum il GinnasioLiceo fosse trasferito al vicinissimo rione Tavolaro e Mimì -senza più seguaci- cadde in disgrazia. Quindi levatacce scongiurate, marce forzate finite e "diritto ai ritardi" ripristinato.. Grazie soprattutto alle "distrazioni" di nonna Maria, la dolcissima bidella che chiudendo un occhio- "dimenticava" pure di chiudere il portone consentendo il fuori-orario agli "abbonati dormiglioni", caldi di letto, come me :-). MARINI Giuliano - Occhi azzurri, biondo nordico con tutte le caratte-
il lucanomagazine
ristiche della razza, cioè, fisico armonico e muscolatura possente. Ci credereste? Il più imbranato di tutti nella ginnastica, nello sport e nel calcio. Il caro Giuliano era semplicemente un adorabile siciliano di Barcellona Pozzo del Gotto (a cui tornava in estate) trapiantato a Potenza a causa del lavoro del papà, valente perito chimico che lavorava all'altro capo della città. Giuliano amava autodefinirsi "il machiavellista nemico del greco" per giustificare alla Prof Pedìo la sua scarsa propensione alla materia. Puntualmente riparata a settembre, malgrado facesse largo uso del mastodontico Ghemoll nel tentativo di trovare le frasi difficili già tradotte. Intelligente e intuitivo s'impegnava in letture a sfondo vagamente nicciano e talvolta frequentava centri politici "nostalgici". Fu lui (adesso posso confessarlo:-) a propormi sulla panchina della villa comunale di S.Maria l'adesione previo solenne giuramento ad un gruppo "segreto" pseudo-politico di ultra-destra. D'obbligo il segreto assoluto : sull'ora X, con adunata e "marcia". Non so se fu smontato dalle mie risate. Ma la cosa ovviamente finì nel nulla. E i "colli fatali di Roma" attesero invano la marcia di Giuliano. Non so se il caro "machiavellista" negli anni successivi si sia dato alla politica, ma so per certo che in un tema scrisse "se non posso realizzare i miei progetti, spero un giorno di diventare un chimico bravo come papà". Deduco che ci sia riuscito alla grande. Qualunque professione abbia intrapreso. E "nel commosso ricordo di tutti i cari Personaggi che hanno reso -a ben pensarcila nostra vita scolastica felice e fortunata" l'identikit sentimentale continua nel prossimo numero. Gino Spinelli (luigi.spi@libero.it). Foto: Archivio Spinelli
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 04/04/2013 11:22 Pagina 1
46
M U S I C A N D O
Senza mai smettere di guardare l’orizzonte di Carlo CALZA Jr.
“Una cosa che ho imparato dai miei fratelli Navajo (Nativi Americani) è che non bisogna mai smettere di fissare l'orizzonte, le sorprese possono essere tante e svariate, l'importante è vederci chiaro. Bene, questo messaggio vale per i Walkyrya. Siamo in due a trascinare questo progetto proiettandolo nel futuro: io ed il manger e socio Donato Gallicchio e finchè avremo forza e determinazione sentirete parlare ancora di noi e della nostra amata Lucania.”
il lucanomagazine
Queste le parole con cui Vince, frontman dei Walkyrya, presenta la sua band; i Navajo ispirano la loro arte e formano la loro determinazione, lui e Donato, fratelli di sangue come Tex Willer e Tiger, sono portatori di messaggi di appartenenza e orgoglio territoriale e si fanno portavoce di temi importanti per noi lucani attraverso la musica. Andiamo a conoscere meglio Vince e la sua band. Quando e come sono nati i Walkyrya?
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 04/04/2013 11:22 Pagina 2
47
AREZZO WAVE BASILICATA 2013 : vincono gli AVAST di Venosa La serata conclusiva del concorso Arezzo Wave Basilicata 2013 ha ospitato i 4 gruppi lucani che, su 21 iscritti, sono stati chiamati ad esibirsi nuovamente dopo la selezione dal vivo svoltasi nel corso del mesi di marzo. Al Centro Cecilia di Tito, sabato 30 aprile, di fronte ad un folto e interessato pubblico di giovani proveniente da tutta la regione, le 4 band finaliste si sono date battaglia Il verdetto della giuria ha premiato gli AVAST di Venosa, già secondi lo scorso anno, seguiti ex-aequo dagli Aeguana Way di Brienza e dai Basiliski Roots di Satriano, terzi The Random di Matera. Gli Avast con il loro rock cantautorale rappresenteranno la Basilicata nel corso del prossimo festival organizzato dalla Fondazione Arezzo Wave Italia. Avast sono: Benedetto Guadagno – voce, Cristiano Giammatteo – tastiere, chitarra classica, Fabio Gammone – chitarra acustica, Giovanni Lentini – chitarra elettrica Sergio Di Leo – basso Pasquale Miranda – batteria
I Walkyrya come vera e propria band sono nati nel 2000, il progetto è nato un po’ prima, nel 1998. Avete da sempre dedicato canzoni e attività alla Basilicata; quanto è forte il vostro legame con il territorio e con i personaggi storici che lo hanno abitato? Il legame con la nostra terra è davvero forte sia geograficamente che storicamente anche legati ai personaggi che ne hanno fatto parte sia culturalmente ma anche chi è morto sacrificandosi nel nome della libertà......la nostra amata Lucania è stata da sempre terra di conquista quindi il lucano verace conserva l'umiltà e l'accoglienza tipica di chi vive nelle terre rurali. Dal punto di vista puramente professionale vivete la Lucania con positività o come un limite? Il nostro vivere in Lucania è sinonimo di coraggio pari a chi è dovuto emigrare in cerca di lavoro....vivere, lavorare, praticare hobby e far scorrere i sogni nel mare delle possibilità è un impresa ardua ed infelice...purtroppo i muri di gomma sono tanti e divisi bene soprattutto nel territorio urbano. Le strutture sono carenti ed inesistenti e molte volte siamo costretti a fare da spettatori ai ragazzi che vanno via o che restano fuori regione dopo aver completato gli studi e magari trovando svaghi più con-
soni ai propri bisogni. Avete da poco presentato il vostro ultimo disco, "End Line...". In quale mondo porterete i vostri fan e gli amanti dell'Heavy Metal? In che modo distribuirete il disco? Premesso che l'heavy Metal ed il progetto Walkyrya sono per noi fonte di divertimento e di continuità nell'apporto artistico al genere che ormai ci accompagna da più di un ventennio. Questo vale soprattutto per Donato Gallichio e me. Abbiamo voluto omaggiare i fan, chi ci conosce e chi non ci conosce ancora, con il freedownload sui siti internet pubblicati anche sui social network, affinchè possano tutti avere un'idea delle nostre proposte con tutta la libertà di critica e, allo stesso momento, anche noi stessi non ci siamo vincolati alle proposte discografiche dove la band è l'unica a perderci, soldi e faccia. Fra le tracce del vostro ultimo lavoro spicca "End Line Immortal Storm Alive", un brano che parla di un tema molto caro a noi lucani.... Uno dei nove brani che compongono la tracklist è dedicato alla memoria di Elisa Claps (End Line Immortal Storm Alive). Il testo della canzone - interpretato da una voce femminile - presenta le tipiche caratteristiche della rock ballad ed è stato composto circa due anni fa, ma viene pubblicato
il lucanomagazine
solo adesso per evitare che si possa pensare che la band (la quale ha sempre trattato tematiche legate alla tradizione ed alla cultura delle Basilicata) abbia voluto usare un’efferata vicenda di cronaca per biechi scopi promozionali. Il brano vuole solamente essere un tributo alla tenacia ed al coraggio di una famiglia lucana che ha lungamente e ingiustamente sofferto per quanto capitatole, ma soprattutto per mantenere sempre vivo il ricordo di Elisa e della sua triste vicenda. Appuntamenti live in cui ascoltare i Walkyrya? Gli appuntamenti live sono ancora in via di definizione ma alla fine dell'estate vale a dire settembre, ci esibiremo in un concerto intero di due ore nella città di Cerveteri (Roma), pensando di raggiungere un vasto pubblico di affezionati che, grazie anche al passaparola dei social network....seguiranno altre date promozionali di esibizioni ridotte dai cinque ai dieci brani live.
Vuoi promuovere il tuo disco o la tua demo? invialo a “Il Lucano Magazine” Via del Gallitello, 89 85100 Potenza lo ascolteremo e pubblicheremo una recensione nella rubrica “RETROCENSIONI” a cura di Carlo Calza Jr.
gabbia pubb doppia:gabbia pubb doppia.qxd 05/04/2013 18:11 Pagina 1
gabbia pubb doppia:gabbia pubb doppia.qxd 05/04/2013 18:11 Pagina 2
gabbia sinistraok:gabbia destra.qxd 04/04/2013 11:17 Pagina 1
50
di Donato SABINA
vvertenza: La classifica di blogitalia viene aggiornata ogni settimana. I primi 5 blog che abbiamo riportato nel precedente articolo si riferivano alla data del 12-02-2013. I blog lucani più letti di questa settimana quindi non sono necessariamente gli stessi di un mese fa. Fatta questa doverosa premessa, possiamo tornare alla nostra rubrica, che, come dicevamo nello scorso numero, si interessa dei blog lucani. In questo numero ci occuperemo della categoria Arte e Cultura, con uno sguardo particolare rivolto alla letteratura. Per molti aspiranti scrittori infatti (ma il discorso vale per tutti gli artisti ed i ‘creativi’ in generale) il blog è diventato una sorta di vetrina utile a far conoscere i propri lavori. Sono nati in Italia, allora, blog letterari di successo, personali o collettivi come: scrittori pre-
A
cari, via delle belle donne, mestiere di scrivere, quaderno di un bibliotecario. Guardando nello specifico alla blogosfera lucana, balzano subito agli occhi curiose e creative presentazioni dei blog: versi spezzati versi annoiati, gratta via la vernice, pomeriggi sotto vuoto, mia madre ha partorito un ricordo e un paio di foto , eterni tramonti che poi finiscono, semplici segni che non capisco (...) SCHEGGE DI SACRO SILENZIO…. oppure Socialismo Surreale...musica, arte, politica, sesso, il tutto visto con gli occhi di un puffo sradicato dal suo amanita muscaria e spedito, ancora in acido, in Lucania... C’è chi si occupa di cinema, chi di musica, chi di arte e chi di creatività lucana in generale, come 100basilicata.blogspot.com, “il primo blog interamente dedicato alla creatività lucana”. Interessante risulta essere l’attività di promozione e divulgazione di scrittori lucani, esordienti o quasi, da parte di lucaniart.wordpress.com, sito-blog dell’Associazione Culturale LucaniArt, che ha come scopo quello di “promuovere e
il lucanomagazine
divulgare sul territorio regionale e nazionale l’arte, la letteratura e la cultura lucana”, con un occhio di riguardo per i giovani talenti. Le voci poetiche e narrative lucane hanno quindi ricevuto spazio non solo mediatico ma anche cartaceo, attraverso la collana Scritture clandestine, appositamente creata dall’Associazione. E’ nell’ambito di tale collana editoriale che abbiamo scoperto, per caso, fra le ultime pubblicazioni, quella di un certo Mario Masotti, che tra l’altro gestisce un blog letterario: nazionelucana.blogspot.com. Si tratta di un blog letterario che contiene recensioni, poesie, favole e racconti, alcuni davvero interessanti. A noi, ad esempio, hanno colpito i racconti lucani, nei quali è evidente quel contrasto tra passato e presente, che sembra caratterizzare la nostra terra di Lucania. Per avere un esempio si legga l’esordio del racconto Tempi antichi, laddove la contrapposizione si gioca tra un luogo della memoria - ormai abbandonato - come la ‘forgia’ (ovvero la fucina dove un tempo lavorava il fabbro del paese) ed una scritta sul muro, fatta con lo spray, da un giovanissimo writer che sembra quasi scimmiottare il passato: Brigante ’92.
gabbia pubb ok2:gabbia pubb ok.qxd 23/01/2013 19:11 Pagina 1
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 04/04/2013 16:36 Pagina 1
52
T R A L E R I G H E
IL GUSCIO DELLA CHIOCCIOLA STUDI SU LEONARDO SINISGALLI
DUE CORPOSI VOLUMI ESPLORANO IL GENIO COMPLETO DEL CITTADINO DEL MONDO E DEL MONTEMURRESE NEL CUORE a complessità e la vastità del suo talento è tutta qui dentro. In questi due volumi che riportano in maniera esaustiva la vita umana, professionale, artistica, letteraria, scientifica di una delle più geniali figure del Novecento. Il guscio della chiocciola. Studi su Leonardo Sinisgalli (edizioni Edisud, Salerno – Forum Italicum Publishing, Stony Brook New York) è il titolo dei testi curati da Franco Vitelli, ordinario di Letteratura Italiana presso l’Università “Aldo Moro” di Bari, e Sebastiano Martelli, Ordinario di Letteratura Italiana presso l’Università di Salerno e direttore del Dipartimento di Studi Umanistici. I volumi, pubblicati di recente, sono la realizzazione di un’idea maturata nel lontano 1979, precisamente a Salerno, durante un convegno sulla Letteratura degli anni ’30. Nacque in quel contesto l’idea di dover celebrare Leonardo Sinisgalli con una grande opera che mettesse insieme tutti gli aspetti dell’uomo, della personalità complessa, della “sintesi” culturale, del dualismo perfetto. Sensibile e forte, concreto ed astratto, enigmatico e schietto con queste doti Sinisgalli seppe interpretare, come pochi, i mille volti della realtà, incidendo significativamente nella società del suo tempo, cogliendo in essa gli intramontabili segni del passato ed anticipando quelli futuri. Mente aperta sulle cose del mondo Leonardo riuscì a dare un senso a ciò che era animato e a ciò che non lo era, grande o piccolo che fosse, considerandoli vettori di elementi poetici e scientifici, artistici e matematici annullandone di fatto ogni confine. I volumi offrono una panoramica vasta su Leonardo Sinisgalli grazie ai contributi di numerosi scienziati, filosofi, grafici, artisti e critici d’arte, esperti della comunicazione, studiosi della letteratura, ed anche amici e parenti. Dedicato ai suoi interessi e ai suoi campi d’azione, il primo volume, basato sulla sua produzione poetica e letteraria con accenni alla vita privata il secondo; i due tomi sono arricchiti da figure coloratissime
L
che rappresentano gli schemi futuristici, ma anche da suggestive fotografie del passato dove, tra le tante, spiccano quelle in bianco e nero del suo paese natio, Montemurro. Si tratta di una delle tante dicotomie che tornano frequentemente nelle oltre 800 pagine dei libri la cui chiave di lettura è stata sapientemente racchiusa nel titolo “Il guscio della chiocciola”, immagine che esalta la bellezza artistica della spirale, quindi della matematica che la giustifica. E che simboleggia le tante intelligenze di Leonardo amante di una comunicazione per simboli, non immediatamente comprensibile ma molto più accattivante. I volumi, frutto anche di collaborazioni inter-
il lucanomagazine
nazionali con le università di Cambridge, Stanford, Colorado, Stony Brook, Monaco, Bonn, Nantes, Castilla La Mancha, Pécs, si sono avvalsi del prezioso lavoro di Mimmo Castellano, grafico e fotografo di successo, Giulia Dell’Aquila scienziata dell’Università di Bari, Laura Pesola, dottore in Italianistica e Palmarosa Fuccella, docente esterna dell’università della Basilicata esperta di editoria multimediale e web e-communication. Insieme, a distanza di 30 anni dalla sua morte, hanno dato vita alla prima opera omnia dell’intellettuale scienziato al quale si vuole restituire il dovuto risalto e la giusta collocazione nella storia italiana. an.mo.
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 04/04/2013 16:36 Pagina 2
53
IL BUIO DELLA MENTE, LA LUCE NELL’ANIMA
IL LIBRO DI DONATO DI CAPUA l viaggio declinato in diversi concetti. Viaggio vero dove fisicamente ci si sposta da un luogo all’altro e viaggio metaforico attraverso un passato da recuperare, un presente da giustificare ed un futuro da pianificare. E’ questo il filo conduttore de Il buio della mente, la luce nell’anima (Casa Editrice Kimerik) il libro di Donato Di Capua nato a Pietragalla dove tutt’ora vive, che esordisce nel panorama letterario con un racconto ricco di emozioni e buoni sentimenti. Il romanzo narra di Kalì, medico originario di Pietragalla che, per motivi di lavoro, si trasferisce a Roma. Qui viene ricoverato in una clinica a causa di un’amnesia che gli ha cancellato i ricordi. Medici ed infermieri si prendono cura di lui nel tentativo di fargli recuperare la memoria mentre gli investigatori per altre vie cercano di ricostruire la sua identità. Si scopre così che Kalì è un uomo molto stimato, umanamente e professionalmente, e che per lavoro ha girato il mondo dove ha contribuito con altri medici a curare tante persone in difficoltà in Paesi poveri. Kalì apprende queste notizie come se riguardassero un’altra persona, e si sottopone alle cure consapevole che solo ricordando può prendere pienamente in mano la sua vita e ricominciare a vivere. Con il sostegno dei medici e degli infermieri, tra angosce e timori, va incontro al suo passato, scruta nelle pieghe della sua mente alla ricerca di cosa può averlo sconvolto al punto tale da non sapere più chi è. Con la loro guida inizia questo viaggio a ritroso nel tempo sorretto da un’umanità che, oltre che dai curanti, gli viene mostrata anche da persone ricoverate con lui con le quali instaura una stretta ed indissolubile amicizia. Legami pre-
I
ziosi che ritrova anche al di fuori della clinica da dove partirà per un altro viaggio alla volta di luoghi che hanno contrassegnato la sua esistenza. E piano piano, grazie a cose, immagini, sapori ed odori familiari, il buio della mente si schiarisce, illuminato dalle reminiscenze che affiorano dalla sua anima che, custode gelosa, ha saputo conservare tutto. Un filo d’affetto e d’amore lega le pagine di un libro che ha, insieme, il sapore della tradizione e della modernità, del raziocinio e del sentimento. Dicotomie che dimorano nella vita di un personaggio dei nostri tempi che affronta i suoi problemi accettando e chiedendo aiuto, e fornendolo a sua volta. Un esempio di altruismo e generosità che tiene in piedi tutte le società cercando di renderle migliori. Kalì insegue le sue origini nella speranza di capire chi è, va alla ricerca della sua storia per recuperare quelle radici a cui saldare una vita che ancora può dargli tanto. Il libro, che partecipa al premio Zingarelli 2013, si presenta come un’opera d’arte. L’illustrazione è infatti del pittore Antonio Cillis che ha altresì partecipato alla realizzazione dell’omonimo Book trailer messo a punto da Giovanni Lancellotti e Sara Vaccaro con la collaborazione di Alessia De Bonis. Si tratta di un video, un paziente ed articolato lavoro artigianale che riproduce la storia del protagonista de Il buio della mente, la luce nell’anima, attraverso centinaia di fotografie scattate a personaggi ed oggetti disposti in posizioni diverse al fine di riprodurne il movimento. La voce narrante è di Fabio Pappacena. an.mo.
Forse però il mio compito nel mondo consisteva proprio nel rivelare a me stesso chi fossi, o meglio cosa volevo essere. Donato Di Capua
il lucanomagazine
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 03/04/2013 17:34 Pagina 1
54
D O L C E & S A L A T O
IL CUORE DEI LUCANI di Carla MESSINA
ari amici, ci ritroviamo a raccontare un pezzo di storia della nostra terra, apparentemente normale, avvinghiata alle sue radici e che stringe in mano la consapevolezza del suo passato. Quante volte sentiamo parlare di sentire comune, o di sensibilità sociale, o di voce del popolo; sono tutte espressioni che si rifanno alla caratteristica sociale ed umana di una singola condizione popolare. Quali sono queste condizioni? Come e quanto il popolo Lucano deve al suo passato e ai suoi cittadini; se è vero che la storia di un popolo è determinante per il suo futuro, qual è il debito con il passato? Figli di una terra prevalentemente contadina, dove ogni giorno, ogni minuto, era ed è scandito dalle condizioni climatiche, dal ciclo delle stagioni e dagli eventi naturali, sembra quasi di essere appesi ad un filo dove a condurre il gioco è un destino non sempre clemente che usa quel filo come se dall’altra parte ci fossero delle marionette da muovere ed educare al movimento della natura. Abbiamo imparato che la natura va rispettata, amata ed onorata ma storicamente questo ai Lucani non è bastato tanto che oggi la si violenta in ogni modo e, quando lei si ribella, restiamo stupiti. Siamo una delle Regioni a più alto rischio idrogeologico e questo è responsabilità dell’uomo che con una costruzione sel-
C
il lucanomagazine
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 03/04/2013 17:34 Pagina 2
55 vaggia e senza regole ha privato la natura dei suoi mezzi per auto regolarsi. Ma questa è un’altra storia, storia dei giorni nostri. E’ molto più interessante pensare a quei Lucani che hanno dovuto abbandonare la Terra per cercare fortuna altrove e che, grazie proprio agli insegnamenti di questa, sono riusciti nel mondo a far parlare di una Regione tanto piccola e al tempo stesso tanto ricca. Ovviamente però tutto ciò lo apprezzi quando ti viene negato. Ma qual è l’indole dei Lucani, che gente è? I Lucani sono un popolo abbastanza eterogeneo, a seconda delle zone, ci sono delle sfumature completamente diverse, tuttavia alcune caratteristiche portanti comuni tracciano il profilo del Lucano DOC: Caparbietà, Coraggio, Buon Cuore, Solidarietà, Orgoglio ed Ostinazione, tutte qualità che alla lunga fanno la differenza e che narrano al mondo la storia di un popolo che non si lascia schiacciare ma che cerca di trovare una soluzione ad ogni situazione. Popolo di grande inventiva, ha saputo vivere e sopravvivere grazie ai suoi frutti. Innumerevoli le produzioni agricole che la vedono protagonista: dagli agrumi, al grano, ai legumi, fino ad arrivare agli ortaggi, al vino e all’olio; tutti prodotti di pregio. Non si può non considerare anche la presenza del Tartufo, o del Rafano come dei Lampascioni, tutti prodotti pregiati che rendono ancor più tipico il territorio, prodotti particolari figli della terra e, soprattutto, regalo della natura, una natura che regala e al tempo stesso nega possibilità e condizioni di crescita. Tra i tanti prodotti che rendono unica questa regione, troviamo i Lampascioni, un prodotto unico nel suo genere, tipico di Basilicata e Puglia; molto simile ad una cipolla ha tuttavia delle caratteristiche completamente diverse. Il Lampascione o lampagione è una pianta erbacea della famiglia delle Liliaceae, tipica delle zone mediterranee. I fiori della sua pianta sbocciano in primavera e persistono fino all’estate. Il Bulbo di questa pianta è ricco di sali minerali, generalmente cresce ad una profondità di 12/20 cm nel sottosuolo. Molto simile ad una cipolla ha un gusto pressoché amarognolo ed è largamente diffuso soprattutto in sud Italia, nello specifico in Basilicata e Puglia, dove molteplici sono i metodi di preparazione. Si presentano alla vista pieni di terra e radici; pertanto bisogna avere l’accortezza di pulirli per bene, tirare via la pellicina e lasciarli per almeno un’ora in acqua fredda, meglio ancora se sotto un flusso d’acqua corrente. Questo fa si che gli stessi perdano in parte il liquido amarognolo che li contraddistingue e che diversamente sarebbe eccessivo e renderebbe il prodotto immangiabile.
La ricetta... Lampascioni schizzati con aceto Ingredienti: Lampascioni, aceto, olio extra vergine d’oliva, aglio, sale qb., alloro, piccante. Procedimento: Ripulite i Lampascioni dalla terra e dalle radici, tirate via la pellicina e lasciate stare in abbondante acqua fresca per diverso tempo. Sarebbe preferibile sbucciarli e ripulirli almeno il giorno prima, per poter poi cambiare l’acqua fresca più volte nell’arco delle ventiquattro ore. Prendete una padella e versate dell’olio extra vergine d’oliva, aggiungete uno spicchio d’aglio e ponete il tutto sul fuoco. Quando l’olio inizierà a sfrigolare aggiungete i lampascioni, intaccandoli più volte nella parte bassa e lasciate cuocere; di li a poco inizieranno ad aprirsi come una cipolla diventando molto teneri al contatto. Aggiustate di sale e proseguite aggiungendo delle foglie di alloro, che renderanno il piatto profumatissimo. Quando il tutto sarà ben amalgamato andate a sfumare con uno schizzo d’aceto che darà il tono giusto ad un prodotto particolarissimo. Infine aggiungete un po’ di piccante, amalgamate il tutto e servite. Vi troverete di fronte ad un piatto semplicissimo dai toni decisi ed imponenti sicuramente non adatto ai palati delicati, in quanto, l’aceto che andrà a smorzare l’amarognolo dei lampascioni troverà un connubio perfetto ed estremamente delicato con il profumo dell’alloro e del piccante, senza però violentare il tono deciso dei lampascioni. Buon Appetito.
Qualunque sia la preparazione ci si preoccuperà di intaccare i bulbi nella parte inferiore, ovviamente si farà un’incisione diversa a seconda della preparazione, diversi i metodi di preparazione che li vede passati in padella con dell’olio d’oliva, o con l’aggiunta di uova, o semplicemente sott’olio per una media o lunga conservazione. Nel prepararli per la consumazione immediata, ci si preoccuperà d’intaccarli abbondantemente e li si metterà in padella interi finché il vapore non li renderà soffici, favorendone l’apertura a mo’ di fiore. Se, invece, li si dovrà preparare per metterli sott’olio si applicherà un’incisione tipo croce che farà si che una volta bolliti in acqua e aceto restino comunque
il lucanomagazine
interi senza rompersi. In qualsiasi modo vengano fatti è tuttavia raccomandata una preparazione semplice, senza troppe sofisticazioni in quanto il sapore forte ed intenso, con quelle proprietà tipicamente amarognole dal retro gusto dolciastro, sia all’olfatto che al sapore, parlano di un prodotto dalla forte presenza e consistenza del sapore che non chiede null’altro che l’aggiunta di ingredienti semplici che esaltino le sue caratteristiche. Tra le preparazioni Lucane più accreditate troviamo “ I Cipullin’ cu uova e salsiccia o i cipuulin’ schizzat’ cu l’acit’”. Di Seguito vi riporto la ricetta che li vede fatti con un goccio d’aceto e qualche foglia d’alloro.
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 03/04/2013 17:57 Pagina 1
56
I N - F O R M A
ORGOGLIOSI DI E di Adriana CRISCI
on a caso si nasce in un posto piuttosto che in un altro, poiché il posto in cui nasciamo potrebbe essere quello più adatto alla nostra crescita, non solo quella materiale, ma anche di quella superiore che attiene al miglioramento del carattere e alla vera conoscenza di se stessi. E' nel luogo in cui siamo nati e viviamo che dovremmo cercare di manifestare le nostre qualità e con queste contribuire a farlo evolvere. Purtroppo pare che sia proprio questo compito che una parte di noi lucani rifiuta, cioè quello di collaborare tutti insieme, chi in un modo e chi in un altro allo sviluppo del territorio. Dovrebbe essere un motivo di orgoglio e non una delusione far si che si rimanga a coltivare le proprie radici, poiché le radici non si portano dietro, rimangono nel luogo dove l'albero è nato. E' come prendere delle piante e portarle in un altro posto, rimarrà sempre un qualcosa di non compiuto. Nella storia della Basilicata c'è già un qualcosa di strano, che denota, a livello più sottile, la nostra identità: l'unica regione d'Italia, del bel Paese, ad avere due nomi, quasi fossimo dei figli adottati da questa nazione. Qual è la nostra identità, quella di lucani o quella di basilischi? Quella di passivi sognatori o di realizzatori di progetti? Quella di terra che conserva la propria identità o quella di terra di conquista? Solo che ora i conquistatori non sono più i greci, i romani, i normanni, gli svevi, gli aragonesi, ma la lobby interessata al petrolio, piuttosto che all'acqua o alle altre risorse naturali. I lucani, insieme ai sanniti, ebbero il coraggio di ribellarsi al dominio romano, ci fu il declino della nostra regione, ma almeno ci fu un accenno al cambiamento. Oggi la ribellione a un sistema di cose e di idee, consiste nell'andare via, emigrare. Lasciamo
N
che questi territori siano occupati da altri in cerca di ricchezza che noi andiamo a cercare fuori. Un vero controsenso! I greci e i romani vennero in questi territori per l'agricoltura e per i boschi. Ai romani faceva comodo disboscare i nostri boschi e usare il legno per costruire le loro flotte. Se la regione era attraversata da vie quali la Herculia, la Appia e la Popilia, un motivo ci sarà pur stato. Che interesse avrebbero avuto i popoli antichi nell'impiegare energie e denaro se la terra della Lucania fosse stata povera? Da tempi memorabili la nostra terra è stata una terra per predatori e il popolo lucano ha assistito inerme, inerte, preferendo lasciare le proprie dimore e andare all'estero in cerca di fortuna, quando i predatori ci hanno, nei secoli, dimostrato che qui c'è ricchezza. Alcuni lucani si sono accontentati e si accontentano ancora oggi di andare via e impiegarsi in lavori che qui non farebbero perché ritenuti umili. Magari c'è anche chi avrà fatto fortuna fuori; ma non ha una parte di se che manca? Quella parte che lo ha visto venire al mondo? Lucano, che potrebbe derivare dal greco leukaíno, risplendo o leukós, ovvero splendente, come dire luminoso. Come è possibile che gli antichi che sono arrivati in questa regione abbiano visto la luce, lo splendore, la luminosità e noi oggi riusciamo a vederne solo lo svuotamento e la depressione? Dai lucani ai briganti, dentro di noi, pur essendo una popolazione umile, rispetto alle altre d'Italia, c'è stato sempre un moto di insurrezione, di amore per la propria terra. Da tempi antichi l'abbiamo coltivata e siamo stati dediti anche alla pastorizia, quindi sappiamo cosa significa coltivare e accudire. Seminare, curare il terreno, bonificandolo, lì dove è necessario intervenire e raccogliere i buoni frutti. Condurre il gregge al pascolo e, mentre il gregge pascola, osservare l'orizzonte e intanto ascoltare e ascoltarsi. Vedere l'orizzonte e oltre l'orizzonte. Siamo stati pastori e per inversione dei ruoli forse ora siamo diventati come pecore. Che fine hanno fatto il nostro splendore, la nostra luminosità, la nostra radianza? Siamo chiusi in ottiche ristrette e vediamo ciò che non
Girano tanti lucani per il mondo, ma nessuno li vede, non sono esibizionisti. Il lucano, più di ogni altro popolo, vive bene all'ombra. Leonardo Sinisgalli
abbiamo, la carenza, piuttosto l'abbondanza che abbiamo e che potremmo far aumentare. La chiusura alla quale ci siamo costretti è pesante e non si riesce sempre a sopportare, così capita che spesso alcuni ricorrono alle dipendenze che almeno fanno sopportare meglio la contrazione a cui l'animo è costretto. Riflettiamo, un significato ci sarà se gli antichi popoli della Lucania erano dediti al culto di Marte, dio della guerra e del guerriero, ma anche della natura e della fertilità. In realtà Marte era considerato un dio guida, dio della primavera, cioè della stagione dove, dopo il ritirarsi, dopo il letargo, dopo la morte, c'è la rinascita, il fiorire, la trasformazione e il creare nuove cose. L'animo del guerriero è forte, ma la nostra forza dove è finita? L'acqua che scorre e i luoghi dedicati al culto della dea Mefitis, il cui nome stesso ci indica che sono importanti i periodi di transizione, di catarsi, che l'elemento acqua agevola, e di purificazione, per avere nuove visioni e nuove aperture delle menti. Quanta storia ha la nostra regione, gesti, parole che hanno edificato in migliaia di anni, per esempio, luoghi come Matera, una delle città più antiche al mondo. Che dire poi del fatto che siamo una regione ricca di insediamenti archeologici, di castelli e poi dei Calanchi, delle Dolomiti, bagnata da due mari, con montagne alte oltre 2.000 metri? Abbiamo una storia antica, una storia che ci ha posto e ci pone tutt'oggi al contatto con una natura che è, a volte, quasi ribelle, non definita. Dovremmo ricordarci della nostra storia, dovremmo ini-
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 03/04/2013 17:57 Pagina 2
57
I ESSERE LUCANI ziare ad amare questa terra e a non fuggire via, quasi la ripudiassimo. L'amore trasforma ogni cosa e crea entusiasmo ed anche la capacità di attuare i sogni. L'amore e la riconoscenza sono gli alleati per utilizzare le risorse che un luogo ci offre. Riporto un passo di Giuseppe Zanardelli, Presidente del Consiglio prima di Giolitti: “Questa mi era la più ignota tra le province della penisola, come è, credo, la meno conosciuta in tutto il nostro paese. Può dirsi anzi che la Basilicata sia sconosciuta in gran parte agli abitanti della provincia stessa [...] quasi stranieri gli uni agli altri e perciò non cospiranti ad unico fine, sembrano gli abitatori che pur dovrebbero comporre una grande unità sociale. [...] Eppure quanto fu illustre la vostra nobil contrada! Da questo suolo Pitagora diffuse tanta luce di scienza, tanto apostolato di virtù; da questo suolo Zeusi mostrò, primo al mondo, il magistero della pittura; sorse in questo suolo la musa di Orazio i cui versi corrono immortali sulle
labbra degli uomini colti di ogni nazione. E in tutti i tempi la Basilicata è stata ferace di splendidi ingegni, di caratteri sommi [...] Ciò io volli ricordare, non già per un superfluo ricordo storico, ma perché mi sembra renda più imperioso il dovere dell'Italia di tener la Basilicata al posto del quale per ogni aspetto è degna". La Basilicata è una terra che ci pone a stretto contatto con la natura ed è proprio quando l'uomo dimentica il suo contatto con essa che ha minore possibilità di espandere la sua coscienza, la sua consapevolezza. Non ho idee chiuse e campanilistiche, anzi sono una persona che ha viaggiato, certamente avevo la possibilità di trasferirmi in altri luoghi d'Italia, non l'ho fatto. Mi hanno sempre colpito due frasi di Socrate : "Non sono un ateniese o un greco, ma un cittadino del mondo". Queste parole ci insegnano che in qualunque parte del mondo nasciamo e viviamo, in verità, dobbiamo sentirci parte del mondo. Ogni parte della Terra vive con gli stessi ritmi cadenzati dal sorgere del sole che si sussegue alla luna. In ogni luogo possiamo realizzare la felicità che sin dalla nascita cerchiamo; quindi l'importante non è dove viviamo, ma come viviamo. L'importante è la qualità della propria vita che si può raggiungere allargando l'ottica della mente e conoscendo se stessi. Chiarire dentro di se come vogliamo spendere il tempo della nostra vita e quali obiettivi vogliamo raggiungere. "Perché ti meravigli tanto se viaggiando ti sei annoiato? Portandoti dietro te
La Lucania mi pare più di ogni altro, un luogo vero, uno dei luoghi più veri del mondo [...] Qui ritrovo la misura delle cose [...] le lotte e i contrasti qui sono cose vere [...] il pane che manca è un vero pane, la casa che manca è una vera casa, il dolore che nessuno intende un vero dolore. La tensione interna di questo mondo è la ragione della sua verità: in esso storia e mitologia, attualità e eternità sono coincidenti. Carlo Levi
stesso hai finito col viaggiare proprio con quell'individuo dal quale volevi fuggire". Socrate All'epoca ho riflettuto che spesso si va via da un posto non solo per esigenza, ma per attuare una specie di fuga da situazioni che non ci piacciono. Quelle situazioni ce le portiamo dentro di noi, solo che le releghiamo in una parte inconscia, non visibile. Esse escono fuori sotto altri aspetti, con altre modalità, ma solo situazioni irrisolte. Non è importante dove vivi, ma quanto riesci a capire della tua vita. E' l'umiltà di comprendere che tutti i lavori hanno un senso e un significato e che ognuno ha un ruolo importante nel mondo. Nel prossimo articolo continuerò ad approfondire l'argomento Lucania, citando anche Vandana Shiva, nota scienziata a livello mondiale.
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 03/04/2013 18:06 Pagina 1
58
“HO LA SENSAZ NON RIUSCIRE VECCHI LE MIE LA TERRA. MA TUTTI CHE QUE CHE È STATO IL FATTO CHE RIV DELLA VITA”. Pr
di Arsenio D’AMATO
e lo ricordo ancora. Seduto sotto la vecchia quercia contorta ad S, davanti alla dimora museo. Come se tutti i fatti e gesti precedenti fossero stati solo battute d’introduzione: “il viaggio a cinquanta all’ora, sulla vecchia R4, attraverso prati verdi e umidi… la catena fra due cippi di pietra che sbarra l’ingresso… il basamento di pietra, chiazzato di verderame…”. Mi piaceva quel suo profumo di tabacco e disperazione. Era come se facesse parte del suo status in qualche modo subordinato e, allo stesso tempo, indipendente. Era come se fosse sospeso nel tempo eppur tangibile. Come se fosse un po' spaventato, ma eccitato dalla sua stessa follia. Come se l'emotività del trovarsi, giusto al centro, tra l'innocenza e lo schifo della vita futura lo facesse sentire vivo. Come se lui fosse un fiume in piena e scorresse a seconda del pendio: «L’acqua trovl’ ‘nnanz e l’acqua chiara appriss» (L’acqua torbida avanti e l'acqua pulita appresso). E altrettanti come se. …come se il racconto, per cominciare, avesse bisogno di un preambolo a vuoto, parole scritte con inchiostro simpatico, presa di misura nei confronti del primo ostacolo; come se, nel tempo dell'inganno universale, dire la verità fosse un atto rivoluzionario. Abituato a meravigliarmi della negatività, mi sembra assurdo stupirmi della bontà di un uomo fuori dagli schemi, considerato fuori di testa. Sotto quella “cerza” c’è Licio, che si chiama come il condottiero del popolo Sannita, disceso alla conquista delle popolazioni lucane, che, secondo Plinio, avrebbe dato
M
il lucanomagazine
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 03/04/2013 18:06 Pagina 2
59
NSAZIONE DI DURARE TROPPO, DI CIRE A SPEGNERMI: COME TUTTI I MIE RADICI STENTANO A MOLLARE MA DEL RESTO DICO SPESSO A QUELLA CROCE SENZA GIUSTIZIA TO IL MIO MANICOMIO NON HA E RIVELARMI LA GRANDE POTENZA ”. Prima Parte (ALDA MERINI)
Le vicende e gli eventi raccontati in questa storia sono di pura fantasia ed i riferimenti a personaggi e realmente esistiti, o fatti veramente accaduti, hanno esclusiva funzione narrativa.
il lucanomagazine
origine al nome Lucania, terra di confine dei cinque sensi. Un uomo particolare e bello come il sole. Un allegorico incrocio fra Tom Waits e Alain Delon. Uno che, per la società, è un vero e proprio tabù. Un uomo che usa la sua follia per elevarsi al di sopra di tutto e tutti. Uno che ha fatto del proprio svantaggio una bandiera. Che “Il folle non lo si potrà riconoscere senza riconoscersi, senza sentire in sé le sue stesse voci e forze”. Licio è uno scrittore; è un rinomato ghost-writer, ma nessuno può saperlo. Inverosimili racconti a suo nome sono stati pubblicati su varie antologie, anche se non si sa se siano stati scritti tutti da lui. Sotto uno pseudonimo rianima la sua vita. Licio è nato nell'anno della frutta fresca per verdure marce. È un artigiano della parola e suona una chitarra elettrica bianca e rossa, una Fender per la precisione. In tanti sostengono che sia pazzo, ma lui si definisce dissennatamente folle e follemente dissennato. “Nella vita - dice - conta lasciarsi guidare dai sogni. Io sono un folle. Uno fuori dal mondo, ma sono autentico. Io non sono bello: piaccio… alle ex, alle dottoresse e alle amiche… che si confrontano con i graffi della mia esistenza. Io, per il mondo, sono un alieno, ma sono solo capace di recuperare la dimensione di bambino. Un ingenuo che guarda il mondo con occhi incantati. Tutti possiamo essere alieni, basta liberarsi dal peso del passato, dalle aspettative sul futuro e vivere davvero il presente… Ho sempre pensato che crescere fosse un qualcosa di automatico… invece è un qualcosa che bisogna decidere di fare… io ho deciso di attendere! Se per
gabbia doppiaok:gabbia doppiaok.qxd 03/04/2013 18:06 Pagina 3
60
L O O K A N I A
caso decidi di cambiare fallo solo per te stesso. Che c'è chi cerca l'impossibile, c'è chi è incontentabile e c'è chi ti vorrebbe a sua immagine e somiglianza, ma non è un problema tuo. Ognuno è speciale per com'è, ci sono tante persone che ci amano per quello che siamo e che ci sono sempre accanto nel sorriso e nel pianto”. Questa l’essenza del pensiero d’un folle per definizione, ma saggio per determinazione. Appena tornato passavamo ore a gironzolare nelle vie del centro storico oppure stavamo seduti ai piedi dei due leoni in pietra posti ai lati della fontana angioina, così come facevamo da ragazzini, che Plinio, da sempre, è stato affascinato da tutto ciò che ha attraversato il tempo, da qualsiasi cosa abbia un passato o abbia sormontato la storia come la vecchia quercia secolare. Ora, seduto sotto la quercia contorta ad S, davanti alla casa museo, se ne sta per giornate intere, a pensare, fissando il vuoto. Tenendo la sigaretta con mani che sembrano insicure, ma che fingono bene di non esserlo. Come gli adolescenti che maneggiano la sigaretta per le prime volte. “È su l’albero grosso che ci sono più nidi… Io sono come un albero, le storie si posano sui rami. Molte volano via. Quella che resta la scrivo”. Così ho sentito dire una volta a Licio, mentre passeggiavamo nel vicolo che da via Frusci porta alla casa di Orazio. In questo caso c’è una storia a tre teste: le protagoniste sono le tre nutrici. Tre donne: una purissima, una raffinata e una lontanissima che, in epoche diverse, ricercano la loro vera identità in un curioso gioco di specchi, fra riflessi e riflessioni, con la follia del loro interlocutore. Questa è una storia che potrebbe titolare: Antonella, Giovanna, Elsa e Licio; tre matte e un folle o tre folli e un matto… Questa è una storia dove tutto è saturo di follia, ma l’insania di Licio è intrisa di poesia. Di magia. Di rudimentale approccio alla realtà e di delicato contatto col sogno. Raccolgo spesso, appuntandomeli sul mio Moleskine, i pen-
sieri volanti di quello che considero l’uomo più irrazionale e affascinante che abbia mai conosciuto. Uno capace di confondere nomi e persone, di storpiare parole e inventare congetture. Una sera, in una pizzeria, chiese, consapevole, una “notto e ciloppe” – voleva una tonno e cipolle - e quel nome divenne nomenclatura in quel locale. Per non parlare di quando salì sul palco della festa di piazza e, imbracciata la chitarra elettrica, si esibì in una memorabile performance di “Smoke on the water”. Il video, postato su Youtube, raccolse, in pochi giorni, migliaia di accessi. Un’altra volta interruppe un comizio elettorale e l’oratore non seppe ripetere i concetti del suo discorso a braccio; la gente applaudì, ma acclamò Licio… peccato per i suoi periodi assenti. All’inizio pensavo facesse apposta, ma una volta lo spiai dalla finestrella che dava alla cucina. Lui era lì, immobile. Fissava il focolare spento, con le mani aperte come se si stessero riscaldando. Saranno passati venti minuti. Pareva non respirasse neppure. Quando bussai, fece fatica, come fosse incantato, a distaccarsi dal suo miraggio. In certi giorni, di colpo, cominciava a scrivere su un quadernone stile computisteria. Lo faceva in trance, come sotto dettatura. Riempiva otto dieci pagine in un’ora e c’era poco da correggere. Tutto era iniziato quando Antonella, il suo amore purissimo, l’aveva lasciato. Licio, all’epoca, faceva l’animatore turistico ed era un “cristiano normale”. “Ma cosa vuol dire normale?” – chiede, duro e ispirato, quando racconto la sua storia – “Non vuol dire niente!” – è la sua risposta. Antonella studiava sociologia, leggeva tanto, sfuggiva molto e scappava dai legami, di corsa, come un’ape da un fiore all’altro. Licio, quando m’improvviso biografo mi corregge: “…da un pistillo all’altro… che da’ più l’idea…”. Lui per rincorrerla si mise a scrivere. Antonella, incantata dalle sue storie e dalle sue poesie, cominciò ad inviare gli scritti di Licio a riviste ed editori
e fu così che con vari pseudonimi cominciò il suo piccolo grande successo. Per Antonella lui era un novello Forrest Gump. Gli fece guadagnare i primi soldi, non molti, ma sufficienti per comprare le prime statuine di terracotta. Dopo aver riempito una stanza a mo’ di presepe, prese a collezionare bicchieri di birra, poi libri e pietre e teste di cavallo di tutte le fogge e materiali. In uno dei suoi periodi di cura conobbe Giovanna, giovane e raffinata psicopatologa, con la quale intraprese un carteggio epistolare degno d’altri tempi. Non era una corrispondenza come quella con Elsa, che abitava in Toscana, ma quasi. In un armadio a tre ante Licio custodiva le missive delle sue tre principali interlocutrici. Scatoloni pieni zeppi di lettere e cartoline. Ognuna sapeva dell’altra, ma non la conosceva e, quando venivano a trovarlo, lui mutava sempre. Docile con Antonella, timido ma vivace con Giovanna ed esuberante e ironico con Elsa. Trasandato nel vestire quando arrivava Antonella, impeccabile quando era il turno di Giovanna e rock nei rari casi in cui incontrava Elsa. Nei lunghi periodi di assenza dell’una intratteneva corrispondenza fitta con una delle altre due. Se, malauguratamente, nessuno lo cercava cedeva alle fissazioni e non si curava di mangiare, non si lavava, non dormiva e si riduceva a niente. Un barbone. Fino a quando, in nome di chissà quale persuasione, da solo, trovava in se stesso l’incoraggiamento a darsi da fare per rendere favorevole il flusso degli eventi; che «L’acqua scorre addù stàie pendenz» (L'acqua scorre dove si trova il pendio). Io non ho mai contato. Ero solo, nella sua testa, una specie di maggiordomo. “Quello che io vorrei tu non me lo puoi dare… diceva - ma ti perdono… e non parlo di strusciamenti di corpi, ma di carezze d’animo… E’ stupido quanto tu consideri le donne più pure sessualmente degli uomini. O.S.T. Ti regalerò una rosa Simone Cristicchi
gabbia doppiaok4:Copia di gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 11:32 Pagina 1
Lucano
Anno VII numero 4
IL CALCIO LUCANO AL “DELLE REGIONI”
CIAO SARDEGNA, RIPROVIAMOCI Lucano
gabbia doppiaok4:Copia di gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 11:32 Pagina 2
sommario 63 Matera, Vivincittà marciare per i diritti
64 Il calcio lucano al Torneo delle Regioni
LA BASILIC TORNA NEL PALLO di Antonello LOMBARI
’è conclusa, a fine marzo, l'ultima edizione del Torneo delle Regioni di calcio. La più grande vetrina del calcio dilettantistico italiano si è data appuntamento in Sardegna. Un anno fa, di questi tempi, fu proprio la Basilicata ad ospitare l'importante kermesse calcistica. Fu un'occasione unica per mettere alla prova la macchina organizzativa di una struttura federale regionale, espressione di una piccola realtà territoriale. Il lusinghiero risultato conseguito inorgoglì l'intero movimento calcistico lucano per il grande lavoro svolto e per il grado di soddisfazione dichiarato dalle altre regioni partecipanti. Per i lucani, a dispetto della distanza, si è trattato quasi di una passeggiata. Ciò, soprattutto, sul piano organizzativo, non avendo avuto più l'assillo di dover predisporre un apparato organizzativo imponente. I risultati conseguiti in questa edizione, a giudicare i tabellini, non sono stati eccessivamente lusinghieri. Essere usciti al primo turno con tutte le rappresentative, per la Basilicata, non è una novità. Ciò che conta, invece, è sotto-
s 68 Il Real Metapontino è già in serie D
70 Volley, sagome di donne e di atlete vincenti
72 Bocciofila Val d’Agri, storia di passione e qualità
lineare quanto di buono messo in vetrina dai ragazzi di Basilicata e il lavoro, oscuro e profondo, svolto dai tecnici federali lucani. Da una piccola pedata ad una più grande. La novità viene dalla Corte di Giustizia della Figc che ha ammesso il ricorso presentato da Giuseppe Postiglione, per la riammissione dell'Sc Potenza, di cui era il presidente, in Prima Divisione.
gabbia doppiaok4:Copia di gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 11:32 Pagina 3
63
Vivicittà, in marcia per i diritti sociali, civili e per l’ambiente
LICATA
LONE
L'Sc Potenza fu prima radiato, poi, riammesso e retrocesso all'ultimo posto del torneo di Prima Divisione di tre anni fa, dal Tnas. In seguito, però, al terremoto avvenuto in società e nell'ambiente potentino, con la vicenda giudiziaria che aveva investito il massimo dirigente dei rossoblù, il club cittadino riuscì ad essere ammesso, in extremis, al campionato di Eccellenza lucana.
Quella squadra, oggi, non esiste più. Innegabile il danno patito dall'intero movimento calcistico potentino che, da quella drastica azione, non è riuscito più a risollevarsi, nemmeno con l'avvento dell'Atletico Potenza e del Città di Potenza. Ora la novità che torna a far sperare la tiepida e delusa tifoseria potentina. Le voci che circolano, all'indomani dell'ammissione del ricorso sono quelle di un quasi pateracchio. Come dire: riconoscimento di aver creato un danno, da parte della giustizia sportiva, ma inserimento nella categoria minima. L'ex presidente Postiglione, invece, dichiara di voler andare avanti per la sua strada, puntando al massimo: la Prima Divisione. Ottenuto questo obiettivo, Postiglione ha già dichiarato che affiderà il titolo recuperato a “Rivivi Potenza”, l'associazione che mira a recuperare e riprendere il cammino del glorioso club rossoblù della serie B. Nella prossima stagione agonistica è possibile ipotizzare il rientro del massimo club regionale tra i professionisti. Potenza e la Basilicata chiedono a gran voce di poter rientrare nel calcio che conta.
di Giovanni MARTEMUCCI
utti in corsa per Vivicittà, la tradizionale manifestazione podistica per atleti e semplici cittadini organizzata dall’Uisp (Unione Italiana Sport per tutti), svoltasi lo scorso 7 aprile in 36 città italiane e in 18 all’estero. Si è corso anche a Matera, dove l’organizzazione dell’evento è curata, come di consueto, dal Comitato territoriale Uisp Matera. Un’edizione senz’altro speciale e particolarmente sentita dagli organizzatori, visto che la “Corsa più grande del mondo”, quest’anno, ha compiuto trent’anni e continua ad essere una delle manifestazioni sportive più amate di sempre, incontrando il consenso di categorie molto diverse tra loro. Anche l’edizione del trentennale ha posto l’accento sui temi dell’ambiente e dei diritti umani, sociali e civili.
T
Lucano
“Riduco, riciclo, riuso”, lo slogan 2013, fa riferimento all’attenzione e l’impegno profusi, al fine di garantire la sostenibilità dell’evento e la riduzione dell’impatto ambientale. Correre Vivicittà significa, inoltre, fornire un contributo concreto ai progetti di solidarietà che l’ONG Peace Games e Uisp promuovono in Libano, per favorire il dialogo e l’integrazione della comunità palestinese, costretta a vivere in condizioni di estremo disagio all’interno della società libanese. In particolare, per ogni iscrizione effettuata, un euro è stato devoluto al progetto “Sport & Dignity”, che prevede attività sportive per bambine e bambini all’interno dei campi profughi palestinesi. Vivicittà si svolgerà in Libano a fine aprile e sarà inserita nell’ambito delle Palestiniadi, piccole Olimpiadi per ragazzi.
gabbia doppiaok4:Copia di gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 11:32 Pagina 4
64
La spedizione delle rappresentative luc
Dalla Sardegna con un in più e uno stimolo a fa
di Salvatore LUCENTE
n Torneo delle Regioni, quello di Sardegna disputato tra il 23 ed il 30 marzo, che porta con sé qualche strascico di polemica, soprattutto arbitrale, e qualche rimpianto: nessuna delle nostre rappresentative è riuscita a superare la fase a gironi malgrado ci fosse più di qualche segnale positivo. I nostri avversari, come sempre, erano tra i più ostici in assoluto: i nostri ragazzi hanno disputato il Tdr 2013 nell’ostico girone C contro Sicilia (campione calcio a 5 scorso
U
Lucano
anno), la temibile Lombardia, l’Umbria, campione lo scorso anno nella categoria juniores, ed il Comitato Autonomo Trento. Malgrado gli avversari fossero di tutto rispetto, dai commenti degli allenatori si comprende come si nutrisse più di qualche speranza, e quanto, il passaggio del turno, sia stato condizionato spesso da episodi e dalla limitata disponibilità di cambi. Così la rappresentativa Giovanissimi, partita a razzo, ha subito un crollo incredibile nella seconda gara con-
gabbia doppiaok4:Copia di gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 11:33 Pagina 5
65
e lucane al Torneo delle Regioni
un bagaglio d’esperienza a fare meglio
tro la Sicilia, dovendo giocarsi tutto nell’ultima partita: mister Lino Caivano ha visto così sfumare alla fine la qualificazione, tornando però a casa con la consapevolezza di aver disputato un ottimo torneo delle Regioni. Le polemiche, comunque moderate, riguardano soprattutto la gara della Juniores proprio contro il comitato autonomo Trento, in cui, oltre al mister, sono stati espulsi 3 giocatori: questo ha molto condizionato anche il prosieguo della
competizione, costringendo il Ct Nicola Dimase a rinunciare a tre titolari. Ci si aspettava di più dagli allievi, tornati a casa con un solo punto, ma il Ct Pasquale Russo si ritiene comunque ripagato dalle prestazioni: nonostante le delusioni, sul piano del gioco è emerso quanto la classifica non abbia dimostrato appieno i valori espressi. Mentre, per il tecnico della rappresentativa calcio a 5 Domenico Carbone, a tenere banco è soprattutto un grande rammarico: con un pizzico di for-
Lucano
tuna in più nella gara persa all’ultimo minuto contro la Lombardia il passaggio del turno sarebbe stato certamente centrato. Discorso diverso per il Calcio a 5 femminile: l’ottima semifinale raggiunta lo scorso anno resterà nella storia e, in questa edizione, la rinnovata rappresentativa di mister Pasquale Cuviello si è dovuta arrendere di fronte a rappresentative con maggiore esperienza. Ora bisogna tornare al lavoro, ci riproveremo l’anno prossimo!
gabbia doppiaok4:Copia di gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 11:33 Pagina 6
66
Piero Rinaldi Il commento del presidente del Comitato regionale FigcLnd di Basilicata Piero Rinaldi “Dal punto di vista sportivo abbiamo raccolto meno di quanto meritassimo. Nel calcio a 5 abbiamo perso con la Lombardia, all’ultimo minuto, e loro poi hanno vinto il titolo. I giovanissimi hanno lottato fino all’ultima partita per la qualificazione, perdendo con l’Umbria che poi si è qualificata. La juniores era una formazione molto competitiva, abbiamo trovato un arbitraggio non adeguato, nella partita contro il comitato autonomo del Trento; situazione che, poi, ci ha condizionato anche nel prosieguo del torneo. Con la femminile di calcio a 5 abbiamo avuto un banco di prova importante dimostrando di essere in crescita: pur perdendo tutte le gare siamo stati sempre in partita e, quindi, c’è una moderata soddisfazione. Gli allievi potevano fare senz’altro di più, era una buona squadra ma i risultati ci sono stati contrari, non bisogna, però, dimenticare di tenere sempre in debito conto gli avversari. Per quanto riguarda l’esperienza umana dei ragazzi, c’è da dire che hanno avuto modo di ammirare un’altra bella regione italiana. Abbiamo tutti apprezzato la cucina della Sardegna, la loro grande ospitalità e professionalità. È stata insolita, invece, l’organizzazione, che ha deciso di dividere il torneo in 4 zone: in questo modo c’è stata meno comunicazione, il contatto con gli altri si è limitato al momento agonistico, a differenza del Torneo in Basilicata in cui abbiamo mirato a permettere ai ragazzi di stare tra loro”.
Lucano
gabbia doppiaok4:Copia di gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 11:33 Pagina 7
67
Enzo Finamore Il responsabile dell’area tecnica per il calcio a 11 Enzo Finamore Abbiamo registrato in questo torneo, per tutte e tre le rappresentative, una crescita sul piano della organizzazione di gioco, disputando tutte le gare alla pari con regioni di maggior blasone. Siamo stati penalizzati da un fattore prettamente tecnico come la gestione delle palle inattive: la maggior parte dei goal sono stati subiti su calcio piazzato, in momenti della gara in cui eravamo in una situazione di equilibrio. E’ chiaro che nella programmazione del lavoro dovremo fare in modo di trasferire ai club le giuste indicazioni, e fare qualcosa in più sulla tenuta atletica dei nostri ragazzi: questo è uno degli aspetti che possiamo migliorare. Per sintetizzare è stato un Torneo positivo, abbiamo ben chiari i gap da colmare con il lavoro, in un percorso di condivisione già iniziato con le società, che ci porterà ad essere maggiormente competitivi con il tempo”.
Pino Palazzo Il responsabile dell’area tecnica per il calcio a 5 Pino Palazzo “C’è un forte rammarico per non aver superato il turno con la rappresentativa maschile, visti i risultati e la vittoria finale della Lombardia. La gara contro i lombardi è stata la chiave di volta della nostra eliminazione: siamo stati in vantaggio per quasi tutta la partita subendo il gol-sconfitta negli ultimi secondi. Quest’anno avevamo una grande squadra e non posso rimproverare nulla ai ragazzi che hanno dato tutto: è mancato soltanto un pizzico di fortuna. La rappresentativa femminile, pur venendo da un risultato storico come le semifinali, era un po’ meno competitiva dell’anno precedente, sia per i tanti infortuni, sia perché molti elementi sono stati assorbiti dai campionati di serie A. E’ stata, comunque, una esperienza positiva, perché ho visto una notevole crescita tecnica del calcio a 5 lucano”.
Lucano
gabbia doppiaok4:Copia di gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 11:33 Pagina 8
68
La Finestra sull’Eccellenza
Il Real Metapontino è già in serie D di Federico PELLEGRINO
l Real Metapontino taglia con quattro turni d'anticipo il traguardo serie D. In virtù della vittoria sulla Murese di Felice Ragone grazie alle reti di Cirigliano e Armento gli ionici coronano il sogno della storica promozione in serie D per la formazione di Montalbano Jonico. Una vittoria strameritata, conseguita da un gruppo formato da calciatori abituati a vincere anche in serie superiori che hanno aderito, in estate, all'ambiziosissimo progetto del presiden-
I
te Casalnuovo. Seconda vittoria di fila per i fratelli Di Senso che, dopo aver riportato il Potenza in un campionato nazionale, si sono confermati a distanza di un anno, trascinando la squadra celeste ai vertici del calcio regionale lucano. Onore e merito anche a Peppe Fortunato, che festeggia la sua prima vittoria da allenatore, dopo una carriera da calciatore che lo ha visto trionfare anche fuori regione. Alla prima occasione presentatagli non ha fallito, dimostrando di poter costruire una carriera altrettanto trionfante da allenatore. Il futuro però non è privo di interrogativi: continuerà Casalnuovo ad investire a Montalbano? Risposte che verranno col tempo. Ora è tempo di brindare. Un progetto iniziato ben tre anni fa con l'allora Atletico Scanzano che stravinse il campionato di Promozione, iscri-
Lucano
vendosi al torneo di Eccellenza con l'attuale denominazione Real Metapontino che, già lo scorso anno vide sfumare l'obiettivo della quarta serie, terminando, per un misero punto, alle spalle dell'Atletico Potenza. Una vittoria che ha il sapore della rivincita e premia gli sforzi di un presidente capace di spendere cifre faraoniche pur di vedere la sua creatura spiccare il volo. Complimenti Real! Da segnalare che la lotta secondo posto è sempre apertissima con Rossoblu Potenza e Valdiano a giocarsela fino allo scontro diretto dell'ultima giornata di campionato, in quel di Monte San Giacomo. Il distacco attuale è di due punti. Dunque, sarà fondamentale non perdere un colpo se si vorrà tentare il tutto per tutto negli ultimi novanta minuti di questo campionato giunto, ormai, ai titoli di coda.
gabbia pubb ok2:gabbia pubb ok.qxd 31/08/2012 18:02 Pagina 1
gabbia doppiaok4:Copia di gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 11:38 Pagina 10
70
Ecosunpower Avis PM Potenza
Sagome di donne e di atlete vincenti e riproduzioni a grandezza naturale delle atlete attendono le avversarie di turno all’ingresso del Pala Rossellino per accoglierle: austere, alcune con il sorriso sulle labbra, altre ammiccanti, ma tutte a sottolineare che non sarà cosa facile giocare contro di loro, abituate a non regalare nulla e a lottare fino alla fine. Le ragazze della Ecosunpower Avis PM Potenza sono fatte così: spietate lottatrici in campo, donne fuori dalla palestra. Donne con tutte le loro peculiarità, i loro umori, le loro piccole e grandi vanità, piccole e grandi passioni, piccoli e grandi pregi e difetti. Donne. Super in campo, normali fuori, ma sempre e solo donne che conducono la propria vita ciascuna in maniera differente dall’altra, come è giusto che sia, ma che quando indossano la casacca rossoblù della squadra si fondono in un tutt’uno, un po’ come i fantaeroi e i transformers delle serie di cartoons degli anni ’80, un po’ Uforobot un po’ Matzinga Zeta, ma molto di più “Mimì
L
e la Nazionale di pallavolo”. Quasi tutte impiegano molto del loro tempo al di fuori delle palestre a studiare, coscienti del fatto che la passione è “per sempre”, ma lo sport giocato non può esserlo, mentre altre preferiscono impiegare diversamente il tempo a disposizione, magari rilassandosi in tanti modi dopo faticose sedute di allenamento. E così Ylenia Vanni, ad esempio, è prossima alla tesi di laurea in Scienze della comunicazione all’Università di Teramo, e per il suo futuro si augura di potersi occupare preferibilmente di marketing per qualche grande azienda. Gabriella Vico invece è prossima alla laurea in Lingue e letterature straniere all’Università di Napoli, ma è anche appassionata di ballo: bachata, merengue e salsa, oltre che appassionata gastronoma e patita di gusti e sapori genuini della tradizione culinaria campana. E le lingue straniere sono anche parte di
Lucano
Roberta Liguori che, però, nel tempo libero è più attratta dalle passeggiate e dalla playstation ed ha dichiaratamente in testa solo il volley: per il dopo c’è tempo, non vuole pensarci sin da ora. Il capitano della squadra, la ormai “russocalabrese”, Katya Karalyus, sta ultimando gli studi in ingegneria a Cosenza, e sulla possibilità di esercitare questa professione una volta lasciato il volley giocato basa il suo futuro. A scuola, invece, va ancora Angela Facendola che, quest’anno, sosterrà gli esami di maturità e che lega il suo molto probabile futuro universitario alla città in cui si troverà a giocare il prossimo anno. Intanto per lei la soddisfazione di aver compiuto la maggiore età in campo, contro il Paestum, nel girone di andata: compleanno peraltro coronato da un’ottima prestazione. Potentina vera, Antonella Postiglione, con alle spalle trascorsi importanti, come la sua esperienza con il Club Italia, prima di ritor-
gabbia doppiaok4:Copia di gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 11:38 Pagina 11
71
nare due anni fa a Potenza dove studia all’Università per diventare una matematica. Ed altra prossima dottoressa in Agraria sarà Silvia Marchisio che frequenta il secondo anno della facoltà presso l’Ateneo lucano, dopo essere stata iscritta, lei, di Altamura, per il primo anno a Bari. Chi invece ha già terminato gli studi e Lavora per la crescita di nuove leve del volley è l’altra potentina, il libero della squadra Elena Ligrani che, dopo essersi laureata a Napoli in scienza motorie, cura corsi di minivolley con la speranza che da questi giovanissimi di oggi possano venir fuori quanti più bravi giocatori del domani è possibile. C’è anche chi, come la palleggiatrice Chiara Monacelli, di Civita Castellana, dopo aver terminato da tempo gli studi ama rilassarsi con la lettura e, soprattutto, con il cinema, due cose di cui è appassionatissima. E, infine, il ritorno: Myriam Mascaro, che già nel passato ha giocato a Potenza, nella stessa squadra, ed è ritornata con il mercato di
gennaio, vecchia conoscenza degli appassionati potentini. Tutte insieme procedono, sotto la guida del coach Luca Secchi, del secondo Luigi Martini e dello Scout Marco Sinibaldi, verso i play off per la promozione in A2, obiettivo dichiarato sin dall’inizio della stagione. Intanto, nell’ambito dell’iniziativa “La primavera del volley rosa”, promossa proprio dalla Ecosunpower, presso l'Istituto Commerciale “F.S. Nitti” di Potenza si è svolto un incontro tra le atlete e gli alunni delle prime classi. Voluto dalla Prof.ssa Cinzia Rufino, ex-atleta della PM, alla presenza della preside, Lina Infante, del Coordinatore di Educazione Fisica Marcello Restaino e di altre docenti delle varie sezioni, del presidente della PM Michele Ligranio e della vicepresidente Rina De Robbio, si è parlato di scuola e attività sportiva. Si è parlato di attività fisica, della corretta alimentazione e delle sane abitudini di vita che ogni giovane dovrebbe porre in essere
Lucano
per la propria crescita fisica ed intellettiva; è stato posto in evidenza, inoltre, come la pratica sportiva e l’esercizio fisico in generale possono considerarsi “beni meritori”, e come tali costituiscano un bene pubblico e non possano essere sottoposti a logiche di esclusione e selezione. Tali buone pratiche assumono tanta più importanza se acquisite come stile di vita sin dalla più giovane età, grazie all’azione positiva che in tal senso le scuole possono svolgere, soprattutto in una regione come la Basilicata, al secondo posto in Italia in termini percentuali per quel che riguarda il numero di abitanti sofferenti di obesità.
gabbia doppiaok4:Copia di gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 11:38 Pagina 12
72
A.B. VAL D’AGRI ASD
Bocce, una storia di passione e qualità di Anna MOLLICA
ella breve storia che stiamo per raccontare la perseveranza la fa da padrona. Una qualità notevole che, unita alla passione, ha portato a scrivere una pagina bella ed importante dello sport lucano e, in particolare, della Valle dell’Agri. La storia è quella della A.B. VAL D’AGRI ASD, l’associazione bocciofila nata con lo scopo di riunire tutti coloro che condividono la gioia per un gioco conosciuto da sempre (l’archeologia ha provato che era noto già nel 7.000 a.C.). Va subito detto che la bellezza del gioco a bocce è che tutti possono praticarlo. Non ha limiti di età, infatti, è adatto sia alle donne che agli uomini, ai giovani e meno giovani. Il regolamento consente già ai bambini di 6 anni di giocare in una apposita categoria, l’Under 11. In Val d’Agri il gioco delle bocce è stato sempre largamente diffuso ma lo si praticava a livello edonistico e senza vere regole. Questo, però, bastava a dare l’idea del fermento che girava intorno a quello
N
Lucano
che, allora, poteva essere solo un passatempo ma abbastanza sentito da originare un clima che prima o poi doveva sfociare in qualcosa di più “serio”. Fu così che nel 1985, a Paterno, prende vita la Società Bocciofila “Giardini di Paterno”. A presiedere quella che è la prima società di questo sport, a livello locale, è Arbia Andrea che qualche anno dopo lascia il posto a Sabbatella Giovanni. La società nasce sotto una buona stella. In pochissimo tempo riunisce 62 tesserati che si impongono nei campionati provinciali e regionali sia maschili che femminili, nelle categorie A – B – C. Sono gli esiti importanti della più grande società bocciofila della zona ma che purtroppo, per mancanza di soci, non può continuare la sua corsa che si interrompe nel rammarico generale, negli anni ’90. Uno stop di forma ma certamente non di sostanza perché la passione c’è ancora e difficilmente si potrà dissolvere. Tra gli irriducibili c’è Gianuario Sassano il quale
gabbia doppiaok4:Copia di gabbia doppiaok.qxd 05/04/2013 11:38 Pagina 13
73
decide di riprovarci riunendo un gruppo questa volta poco più in là, a Villa d’Agri, che riprende a praticare questo sport a livello solo di gioco. Fino agli anni 2000 quando anche questa esperienza finisce stavolta non per mancanza di soci ma di strutture, assenti sia a livello privato che comunale. Passano otto anni e la stessa passione torna in auge. Ricompattato un gruppo di tenaci, si torna a giocare in posti sempre diversi perché ogni tentativo di far realizzare una struttura fino ad allora era andato vano. Non è invece vana la speranza che li conduce alla scoperta di ciò che stanno cercando: il Bocciodromo di Galaino di Marsico Nuovo. La struttura non è messa bene. E’ coperta e da tempo abbandonata ma può tornare a funzionare se ristrutturata. Questo pensiero porta il Sassano a fare un tentativo presso il sindaco di Marsico Nuovo, Domenico Vita, il quale acconsente a recuperare la struttura, convinto delle buone prospettive che possono configurarsi dalla pratica di questo sport. Con immensa gioia, vengono riparate due piste e il gioco delle bocce riprende il volo con un’associazione nuova di zecca, la A.B. VAL D’ADRI ASD, costituita nel 2010 da un comitato promotore con presidente lo stesso Gianuario Sassano. Con l’entusiasmo alle stelle, i giocatori macinano risultati eccellenti, cosa che porta il sindaco a sostenerli ancora di più rifacendo le due piste e munendo la struttura di Galaino anche di un impianto di riscaldamento. Si innesca nello stesso anno un effetto contagio che porta novantasei persone ad iscriversi all’associazione. Un numero altissimo che nel tempo è sceso a cinquantasei. Un calo fisiologico
che non ha comunque riguardato il morale e la determinazione degli attuali componenti orgogliosi di una realtà, che include tra le loro file anche disabili, e che fa registrare traguardi degni di nota. Segnaliamo tra gli altri quello realizzato lo scorso 24 febbraio, durante il torneo provinciale disputato nel Bocciodromo di Montereale a Potenza, vinto da Bernabei Gelsomino, Malpichi Carmine e Vitacca Michele nella gare tre contro tre, categorie D. Si tratta di risultati belli che fanno guardare oltre, ai campionati regionali e nazionali che si disputeranno a Roma. I soci dell’ A.B. VAL D’ADRI ASD ci credono davvero. In loro vige la ferma convinzione che questo sport può veramente avere un futuro nella Valle dell’Agri anche perché, ripetiamo, la passione per questa disciplina non conosce limiti di età e di genere. Per questo il presidente Sassano con l’ausilio del Bernabei,
Lucano
fervido appassionato di bocce con cui ha vinto in passato anche un premio individuale nella categoria Over 60, stanno da tempo caldeggiando nei diversi comuni della Valle, come Montemurro, Viggiano, Paterno, Tramutola, la realizzazione di strutture per il gioco a bocce o la sistemazione di quelle esistenti. Tanto più che in uno di questi, Montemurro, qualche anno fa si sono giocate delle belle competizioni sportive. La loro azione mira a far conoscere la valenza di uno sport che, come dimostra la A.B. VAL D’ADRI ASD di Galaino, può realmente contribuire alla crescita di un territorio che ha bisogno di energie dinamiche e diversificate per decollare. Un auspicio che i nostri sportivi non vogliono resti solo una speranza ma che si traduca in certezza anche tramite il diffusissimo ed amatissimo gioco delle bocce.
gabbia pubb doppia:gabbia pubb doppia.qxd
24/03/2010
12.06
Pagina 1
gabbia pubb doppia:gabbia pubb doppia.qxd
24/03/2010
12.07
Pagina 2
gabbia pubb ok2:gabbia pubb ok.qxd 23/01/2013 19:08 Pagina 1