Giffoni Daily - 23 luglio 2012

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23 Luglio 2012

Anno 3 - Numero 10

GLEEFFONI, TUTTI PAZZI PER DIANNA

Dopo ore di attesa, la "Gleemania" è esplosa in tutto il suo fragore all'arrivo di Dianna Agron, l'eroina delle centinaia di fan che da ieri mattina all'alba hanno atteso davanti alla Cittadella del Cinema del Gff la protagonista del telefilm americano "Glee". Per lei è stata coniata addirittura una ‘sigla’, Gleeffoni: è questo il marchio che ha accompagnato ieri la star del telefilm per teenager più cult del momento nella giornata più lunga del Giffoni 2012, apertasi alle prime ore del mattino con carovanate di pullman in arrivo da ogni parte d’Italia per incontrare lei, ‘Quinn Fabray’ di Glee.A Giffoni i ragazzi sono arrivati con ogni mezzo: pullman, autostop, macchine private, passaggi di genitori 'condannati' con loro ad una lunga attesa vista la giornata piena di iniziative per i figli. Molte coperte e sacchi a pelo sono stati utilizzati dai ragazzi per dormire stanotte davanti alla Cittadella aspettando il "Meet and Gleek" - l'incontro esclusivo cui hanno partecipato 500 ragazzi dai 12 ai 18 anni . Le prime ad arrivare

sono state alcune ragazzine tedesche, intorno alle cinque: non volevano perdersi per nessun motivo al mondo l'appuntamento tra i più attesi della 42esima edizione del Festival. Per i giovanissimi gleekers il tempo è passato cantando la sigla e i pezzi più noti delle tre edizioni di Glee finora trasmesse. Partito l’appuntamento riservato in Sala, in molti hanno atteso di vederla approdare lungo il Red Carpet seguendo l'incontro dal maxi schermo apposto davanti alla Sala Truffaut, aspettando poi che la star si manifestasse nel pomeriggio. L'entusiasmo raggiunge l'apice quando la Agron, dopo aver risposto alle tante domande dei giovanissimi in Sala Sordi, chiama sul palco accanto a lei due ragazzine in visibilio. Insieme a loro l'attrice intona "Hey Jude" dei Beatles e in pochi secondi tutta la Cittadella la segue in un canto gioioso…

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AGRON, SUL GRANDE SCHERMO CON BESSON «Al nostro produttore piacciono molto i musical ma quest’anno ci saranno più canzoni contemporanee, almeno credo»: è una delle anticipazioni che Dianna Agron ha concesso su Glee 4 per non deludere i fan accorsi ad incontrarla e raccontare loro qualcosa in anteprima sulla serie che amano di più e che la vede protagonista. La giovane star si è lasciata andare alle domande e alle curiosità sugli sviluppi e il dietro le quinte dei ragazzi della serie senza esitazione. Immancabile la domanda sul rapporto tra Quinn e Rachel, acerrime nemiche nella serie fino a qualche ‘mese fa’: «Sono sicura che questa amicizia crescerà: Quinn andrà a Yale, Rachel a New York, ma il nostro rapporto continuerà e non mancheranno risvolti interessanti. Mi diverto molto a lavorare con Lea… sono certa che passeremo ancora tanto tempo insieme». Le anticipazioni su Glee 4 hanno tenuto banco anche nella sala stampa del Festival. «Come cambierà il mio personaggio nella quarta stagione? Onestamente non lo so ancora – ha detto ai giornalisti - gli episodi sono ancora in fase di scrittura. Anche io sono curiosa di capire quale direzione prenderemo: io di certo andrò a Yale, altri andranno a New York, altri a Los Angeles e ci saranno molti nuovi elementi nello show». Sul futuro di Quinn dalla quinta stagione in poi, la Agron ha

quasi lanciato un appello ai produttori e agli autori: «Solitamente per una serie tv si firma un contratto per 5/7 anni; avendo però a che fare con una storia teen, ambientata in un liceo, i protagonisti si diplomano ‘prima’. Ma fino a quando la mia presenza lì avrà un senso, fin quando le storylines di Quinn avranno un senso, io ci starò:

questo ruolo e questa serie sono parte di me». Il legame con il suo ruolo traspare in ogni frase che l’attrice dedica al suo ‘alter ego’ tv, specie quando ha incontrato poi i ragazzi della Giuria: «Io sono cresciuta con Quinn, sono cresciuta con il mio p e r s o n a g g i o. L e i è c a m b i a t a fisicamente e psicologicamente in queste tre stagioni e anche io sono cresciuta. È stato bello vederla cambiare un po’ alla volta, una trasformazione che dimostra come la scrittura di Glee non sia convenzionale». Tra aneddoti, non sempre lieti e lacrime che scorrono

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tra i ragazzi in Sala la Agron ha confessato: «Glee mi ha cambiato molto la vita: per l’ultima stagione ho lavorato per tre mesi stando su una sedia a rotelle ed è stata un’esperienza forte. Mi ha fatto capire molte cose anche sulla disabilità e su quanto sia fortunata ad alzarmi in piedi tutti i giorni». Dianna ha anche rivelato che sulla selezione dei brani non mancano i suggerimenti degli attori al creatore Ryan Murphy: «Anche se i tempi sono così veloci che diventa difficile. Il punto è che i brani devono sempre essere attinenti ai temi della puntata o alla scena. Gli arrangiamenti, però, sono cambiati nel tempo, con l’età e con l’evoluzione del mio personaggio». Dianna - che alla domanda su chi sia la sua fonte d’ispirazione ha risposto «senza dubbio Audrey Hepburn. L’ho vista ballare in “Funny Face” e ho capito che avrei voluto fare questo nella vita. Sono cresciuta guardando i vecchi film anni ‘50 e ‘60» - ha confessato anche che ora ha voglia di andare anche oltre. Sta per misurarsi col grande cinema europeo, girando a Parigi con Luc Besson che l’ha voluta per il suo “Malavita”, e ha rivelato di essere disposta a interpretare il ruolo di un’eroina in una produzione ‘comics’: «Mi piacciono i fumetti, ma se me lo chiedi a bruciapelo non saprei quale eroina scegliere. Di certo è un tipo di ruolo che mi affascina, se mi fosse proposto lo farei».

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FOTOCRONACA

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GRAZIE AL CINEMA TANTE STORIE SI COMPRENDONO MEGLIO Insieme nella vita, da sposati, insieme al Giffoni Experience dove hanno diviso e condiviso la scena. Sonia Bergamasco e Fabrizio Gifuni hanno raccontato di progetti, sogni e vita quotidiana. Rifacendosi al tema di questa 42esima edizione del GFF, l'attore romano ha spiegato: «Per me la felicità è guardare le nostre figlie dormire», e - ha aggiunto la Bergamasco - «anche quando sono sveglie non è poi così male». Gifuni, che sui grandi schermi nel 2012 è Aldo Moro nel film storico di Marco Tullio Giordana «Romanzo di una strage» ha sottolineato che «film come questi ti aiutano a capire e a conoscere meglio episodi della nostra storia. Questo lavoro per me è stato davvero molto importante. Il cinema e la tv possono accendere la curiosità nei giovani come accadeva anche a me alla loro età. Ci sono tanti eventi che, anche grazie al cinema, si possono comprendere meglio». L'attore, oltre al teatro, in autunno sarà anche accanto a Vincent Gallo e Claudia Gerini in «La leggenda di Kasper Hauser» di Davide Manuli. L'attrice

«passione per la scena che, con gli anni - ha raccontato poi Gifuni ai giurati della Masterclass del Giffoni - invece di diminuire, aumenta. L'emozione è sempre fortissima. Acquisisci, col

quell'emozione ho cercato di preservarla e conservarla. A chi tra voi ragazzi oggi vuole intraprendere questa carriera dico che è necessario rimanere sempre in

tempo, l'esperienza e la conoscenza ma il momento dell'abbandono arriva sempre. Ho scoperto di amare questo

contatto con la propria passione e le proprie emozioni, senza lasciarsi distrarre da quello che c'è intorno, dove regna troppo rumore». Anche la Begamasco ha voluto lasciare qualche consiglio alla giovane platea del Festival: «Da ragazzina ha detto - pur avendo molte idee confuse, sentivo la necessità di dovermi esprimere. Gli anni dell'adolescenza sono stati molto difficili alla ricerca della mia strada. Ai giovani che sentono questa passione per il mondo dell'arte in generale consiglio solo di individuare cosa li spinge verso questo mondo. Deve essere un'energia molto forte perché le difficoltà sono tante ed è facile perdersi d'animo».

milanese, invece, nel 2012 è stata diretta da Bernardo Bertolucci nel film “Io e te”, tratto da romanzo di Niccolò Ammaniti, che uscirà nelle sale italiane il 26 ottobre. Entrambi sono uniti da questa irrefrenabile

mondo all'età di sedici anni quando ho calcato le tavole del palcoscenico grazie ad un laboratorio teatrale organizzato nella mia scuola. Lì ho capito che il mio destino era fare l'attore. Una volta conosciuta


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GUADAGNO, NON PERDERE MAI LA PASSIONE «Mi auguro che Cinecittà sopravviva. Sentire che Teatro 5 ha preso fuoco è stato per me un grande dolore». A dirlo l'attore, doppiatore, regista teatrale e direttore del doppiaggio italiano, Marco Guadagno che ieri al Giffoni Experience ha tenuto una lezione per i giurati della Masterclass sul doppiaggio. «Speriamo - ha rimarcato - che si trovi un modo appassionato per cambiare le cose. Voi ragazzi avete le idee e l'energia per poterlo fare. Non perdete mai la passione. È la cosa che fa andare avanti e fa la differenza».Attore dall'età di 10 anni, ha lavorato con De Sica, Bolognini, Damiani, Lizzani, Verdone, Luchetti, Izzo, Risi e tanti altri, Guadagno alle Antiche Ramiere ha portato la sua esperienza. «Da bambino sapevo che esisteva il doppiaggio ha raccontato ma non ci avevo mai pensato. Nel mio palazzo, viveva una delle mie maestre che lavorava molto con le voci nuove e vere e disse a mio padre che cercavano dei bambini piccoli. Fu lei a

ruolo definito». «Doppiare un personaggio e dirigere i doppiatori ha spiegato Guadagno - sono due cose ben diverse. Dirigere i miei colleghi è una situazione che vivo con grande pathos. Ogni battuta è come se la recitassi io e quando ritorni a

consigliargli di portare me e mia sorella Francesca a fare un provino. Da quel momento sono entrato in quel mondo e non ne so o più uscito. Nella mia carriera ho fatto la gavetta vera, per anni prima una battuta, poi un brusio, per poi arrivare ad avere un

doppiare è un po' una liberazione». E poi ha tenuto a evidenziare un altro punto : «Il mestiere dell'attore si può fare in tanti modi: al teatro, al cinema, al doppiaggio o in radio. Ogni personaggio rappresenta un ruolo nel quale ti devi immedesimare .

Nell'animazione, ovviamente, la tua fantasia e la tua creatività possono avere uno sfogo maggiore. Puoi, insomma, giocare un po' di più».


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I MILLE VOLTI DELLA FELICITA’


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I MILLE VOLTI DELLA FELICITA’


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I MILLE VOLTI DELLA FELICITA’


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ELEMENTS +3, OGGI IN CONCORSO THE BOY AND THE MOON By Rino Alaimo (Italy, 2012, 6' 20’')

ENEBO - ONE LIGHT L I F E By Hiroaki Taniguchi (Japan, 2010, 5')

GRAND PRIX by Anna Solanas, Marc Riba (Spain, 2011, 7' 40'')

KIND MOON by Nazanin SobhanSarbandi (Iran, 2012, 7' 26'')

THE POSTMAN WHO NEVER GOT MAIL By Marloes Kiezebrink (Netherlands, 2011, 5')

SUPERDAD AND PELÈ by Annette Saugestad Helland (Norway, 2011, 9')

REON by Lee, Ki-young (South Korea, 2010, 13')

SPYCAT AND THE PA P E R C H A S E by Darren Lim (Singapore, 2011, 5' 58'')

ERNESTO by Corinne Ladeinde (UK, 2010, 8' 53'')

A SPECIAL PUPPY by Andrea Castellani (Italy, 2012, 3' 54'')


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ELEMENTS +6 e +10, OGGI IN CONCORSO THE DOG AND KAY

COME OUT

PEM

by Heejung Kim South Korea, 2011, 5’14’’

by Ben Pace UK/Italy, 2012, 13’30’’

by Alfonso Pontillo Italy, 2012, 15’

Ha-young, una bambina di 10 anni, ha perso di nuovo le chiavi di casa. Una volta tornata a casa da scuola, non riesce ad entrare e sua madre è al lavoro.Troverà il modo di entrare?

Said, Marco and Damiano sono legati da un'amicizia che trascende le loro provenienze geografiche. Il pregiudizio razziale degli adulti rovinerà una normale serata di gioco.

Pem racconta la storia dell'amicizia tra un albero e un bambino. Un insolito legame nella solitudine della campagna. Un'esperienza che cambia la vita.

DOG IN HEAVEN by Jeanette Nørgaard Denmark, 2012, 25’ La piccola Lora arriva in un convento isolato con Cane. Una suora, sorella Esperanza, li ha condotti lì con la promessa di farli vivere in un “posto migliore”.

ALIAH by Diego Pacenti Italy, 2012, 5’24’’ Vedere e ascoltare l'armonia di un carillon per trovare la serenità nonostante la crudeltà della guerra, attraverso un sogno e gli occhi di una bambina afgana, Aliah. Il carillon, simbolo dei ricordi e del passare del tempo, rende tutto più dolce con la sua melodia. Speranza per un mondo migliore.

BALLET STORY by Daria Belova Germany, 2011, 9’ Un altro giorno alla Scuola di Ballo. In classe solita routine, finché Sophie non si accorge di un ragazzo fuori, sulla strada. Lo trova misterioso, forse le piace, ma non ha coraggio di fare niente. Circondata dalle sue compagne e dalle loro

MINA MOES

MONSTER AND DUMPING

by Mirjam de With The Netherlands, 2011, 15’

by Ji-hwan Jung South Korea, 2011, 4’50’’

Mina ama Minnie e ogni giorno va a scuola con le sue orecchie da topolina. La maestra e la mamma vogliono che smetta di indossare quelle orecchie e che si vesta come tutti gli altri.

C’era una volta un mostro brutto e violento che non piaceva a nessuno. Un giorno il mostro giunse in una piccola città per cercare del cibo e incontrò una bambina. Il mostro cercò di mangiarla, ma poi accade qualcosa che lo cambiò per sempre .

chiacchiere frivole, Sophie capisce che un’altra ragazza è molto più veloce di lei nel prendere decisioni…

THE BOY IN THE BUBBLE by Kealan O’Rourke Ireland, 2011, 8’ Rupert, un bambino di dieci anni, si innamora perdutamente per la prima volta. Quando tutto va storto, desidera non provare mai più quel tipo di dolore e cerca in un libro di magia un incantesimo che possa proteggerlo per sempre dalle emozioni.

KIDNAPPED by Sarah Winkenstette Germany, 2011, 20’ 11 anni, Ida ha rapito il suo compagno di classe Hannes perché vuole che lui la baci. Non convenzionale e poco accettata in classe, Ida è alla ricerca di amore e di affetto - e un bacio, ovviamente, sarebbe un buon punto di partenza.

BICYCLE by Rzgar Husein Kurdistan, 2012, 17’ Ogni giorno Hajar e Kovan raccolgono lattine dalle immondizie intorno alla città per venderle e guadagnare qualche soldo. Il sogno di Hajar è avere una bicicletta e guidarla. Quando incontra Karzan, che ha una bicicletta, Hajar cerca di realizzare il suo sogno.

A SUMMER TALE by Anita Rivardi, Irene Tommasi Italy, 2012, 11’39’’ Estate 1964, Riviera Adriatica. Una ventina di bambini si allontana risalendo le dune sabbiose della spiaggia libera per scomparire nella pineta. Sono orfani con un destino non scritto e dei sogni stretti in tasca. Le suore li accolgono come fossero tutti figli della stessa madre.Vivono insieme ogni stagione dell'anno e quell'estate succede qualcosa di straordinario: assaporano la leggerezza e il senso di libertà di una vacanza al mare.


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GENERATOR +13 e +16, OGGI IN CONCORSO MILO The Netherlands/Ireland, 2011, 94’ regia Berend & Roel Boorsma Milo, un introverso ragazzino di dieci anni dalla “pelle sensibile”, vive sotto il rigido controllo paterno. Spinto dalla sua prima vera amicizia, scappa di casa per partecipare al campeggio scolastico, ma non riesce ad arrivarvi. Cade così nelle mani di una vecchia coppia di criminali, e insieme a loro sperimenta finalmente una vita libera, senza restrizioni e senza limiti, fino a quando scopre la

sconvolgente verità sulla condizione della sua pelle. Pieno di dubbi sulla sincerità dell’amore del padre, Milo dovrà affrontare e accettare la propria vera natura.

18 YEARS OLD AND RISING Francia, 2011, 92’ regia Frédéric Louf Francia. La vigilia del 10 maggio 1981, la notte prima dell’elezione del Presidente della Repubblica François Mitterand, due diciottenni, Primo e Gabrielle, si incontrano a una festa. Gabrielle appartiene all’alta borghesia parigina. Primo è figlio di un piccolo commerciante di provincia, un f i o r a i o . To t a l m e n t e ammaliato e conquistato da Gabrielle e dalle ragazze c h e l a circondano, per far colpo Primo mente, finge, si inventa una nuova, prestigiosa, altolocata identità, tenta di compensare la distanza socio-

economica e il vuoto delle proprio tasche con la faccia tosta, l’immaginazione e le bugie… finché la verità non preme per venire a galla.


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GENERATOR +18, OGGI IN CONCORSO EDMOND WAS A DONKEY by Franck Dion (France, 2012, 15')

JUST A KISS by Simone Petralia (Italy, 2012, 12' 30'')

ONCE OUT by Renato Chiocca (Italy, 2012, 12')

SHORTS by Angelo Cretella (Italy, 2011, 20')

SIGNS by Simon Sliphorst (The Netherlands, 2012, 7' 27'')

THE TENTH WAVE by Francesco Colangelo (Italy, 2011, 15')

THEY SAY by Aluda Ruiz de Azúa (Spain, 2011, 18')

TUBA ATLANTIC By Hallvar Witzø (Norway, 2011, 25')


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ALL YOU CAN DREAM Dopo i cori di ieri all'insegna delle canzoni di Glee, si tornerà a cantare oggi in Cittadella dove è attesissima l'anteprima mondiale di “All You Can Dream”. Diretta e sceneggiata da Valerio Zanoli, la pellicola vede l'esordio sul grande schermo della stella della musica soul Anastacia, qui nel ruolo di se stessa. La cantante è l'idolo di Suzie, una giovane ragazza con qualche chilo di troppo che, per via del suo peso, viene spesso derisa e rifiutata. Da quando i genitori si sono separati, Suzie (interpretata da Hali Mason) vive da sola con la madre, con cui litiga continuamente.Al liceo viene presa in giro dai compagni, in particolare da Jessica, che non perde occasione per far notare la propria bellezza. L'unica consolazione nella sua vita è la musica: ama cantare, e la sua artista preferita è Anastacia, che talvolta le appare come una sorta di angelo custode. Grazie all'amicizia di un ragazzo di nome Colin, all'arrivo in casa della nonna, e ai consigli di Anastacia, Suzie inizia a cambiare le sue abitudini di vita e trova il coraggio

di iscriversi ai provini per il talent show “All You Can Dream”. Il film è prodotto, diretto e sceneggiato da Valerio Zanoli. Dopo essersi laureato alla University of Southern California, ha prodotto e diretto i seguenti film: “The Minis Nani A Canestro” (THE MINIS, 2007), una commedia interpretata dalla leggenda dell'NBA Dennis Rodman; “Note di Speranza” (HOPEFUL NOTES, 2009), presentato alla Mostra di Venezia e vincitore del primo premio agli International Social Commitment Awards; “The Opening” (2010), con Maria Grazia Cucinotta. È produttore esecutivo di due film d'animazione, 00 “Zero Zero 3d” (2011) ed “Extra 3D” (2012), entrambi diretti da Marco Pavone, e produttore del film

“The Ghost Experiment 3D” (2012), diretto da Kevin J. Foxe.


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MODA E CINEMA, MATRIMONIO PERFETTO Quando l'arte e la creatività si fondano con la moda, il successo è assicurato. Il Giffoni Experience, da sempre, sperimenta nuovi canali di comunicazione, utilizzando ogni tipo di linguaggio per interpretare i gusti, i mutamenti, le variazioni di una generazione, quella giovanile che è la protagonista indiscussa di questo festival. E la moda, ovviamente, è uno degli strumenti più attendibili per comprendere in che direzione va il mondo. Una delle ultime iniziative del GFF nasce, dunque, dalla collaborazione (che durerà tre anni) con l'Accademia della Moda di Napoli. L'obiettivo è stato quello di ideare, realizzare, e distribuire dei prodotti con un nu ovo m a rc h i o made in Italy. Una vera e propria joint venture finalizzata al product & fashion design made in Campania. I l p ro g e t t o h a previsto una serie di attività, che sono state svolte nel corso dell'anno, tra le quali laboratori creativi degli studenti dell'Accademia con i ragazzi Masterclass del GFF per l'ideazione del nuovo marchio e di una linea moda ispirata al tema della 42esima edizione del festival, la felicità. Sei ragazzi dell'Accademia (Giovanni Percacciuolo, Sara Pomentale, Gaetano Achille, Micaela Gallo, Biagio Manzo, Alfonsina Vicidomini), insieme a due giurate della Masterclass (Laura Vivacqua, Dina Galdi) hanno così ideato e disegnato le t-shirt utilizzate dai giurati in questa 42esima edizione. Rosso, blu, verde, grigio e nero sono i colori scelti per distinguere le varie sezioni delle giurie, dove viene racchiuso anche il concetto portante di questa edizione, che è la felicità. La produzione delle magliette è avvenuta grazie al supporto di “Piccole Follie group” di Michele Iovino. Ne sono state create 5.000 di cui 3.300

consegnate ai giurati, mentre le restanti sono in vendita alVillage.Tutti i capi sono creati per vestire con comodità la quotidianità con un'occhio di riguardo alla resistenza per capi che devono rimanere inalterati dopo una giornata di giocosa -e, nel rispetto del comfort, anche gli eventi speciali, senza rinunciare all'attenzione per la moda e lo stile. Oltre alla produzione delle magliette, un altro progetto interessante ha preso corpo nel corso del GFF: il blog http://www.modae.it. Nato a gennaio, il blog proprio in questi giorni si sta ampliando grazie al contributo dei

ANSPI, STAPPA LA FELICITÀ Realizzare progetti educativi che promuovano l’interazione tra il cinema e altre espressioni artistiche; incentivare, attraverso progetti comuni, la cultura

cinematografica negli oratori e nei circoli giovanili; promuovere l'aggregazione dei giovani, attraverso le realtà degli oratori e dei circoli, con particolare attenzione alle esigenze delle fasce più deboli,

curando iniziative idonee alla prevenzione ed al ragazzi della Masterclass e di tanti altri superamento di giovani che, con i loro suggerimenti, emarginazione e disagio: tratteggiano una panoramica originale questi sono solo alcuni degli e precisa della moda di oggi. Non solo, obiettivi che si otterranno dunque, servizi sugli artisti e sui loro grazie alla collaborazione gusti in fatto di stile, ospiti al GFF, ma tra il Giffoni Experience e anche sulla moda in generale. Sabato l’Associazione Nazionale sera, poi, al Convento di San San Paolo Italia (Anspi). Nel Francesco, l'Accademia della Moda di corso della 42esima edizione Napoli e Giffoni Experience hanno del GFF, l’Anspi presentato “MOVING FASHION (associazione che riunisce gli ART” . L'evento è nato dall'idea di oratori e i circoli giovanili) dare vita all'arte e alla moda, alle organizzerà una serie di creazioni dei ragazzi dell'Accademia di attività di animazione a Napoli, mettendo “in movimento” le tappe e giochi intitolate loro opere. Il cinema è movimento e “Stappa la felicità”. l'arte dell'Accademia è stata messa in movimento dalle modelle-statue che si aggireranno tra gli ospiti della serata.


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IL MODELLO GIFFONI IN IRPINIA Valorizzazione delle eccellenze e riscoperta delle aree interne: Giffoni Experience e Irpinia fanno rete per il rilancio del turismo e lo sviluppo del territorio avellinese. L’obiettivo – illustrato ieri mattina in conferenza stampa dal direttore del GFF Claudio Gubitosi e dal Vice Presidente della Regione Campania Giuseppe De Mita in visita al Festival – è di replicare il “modello Giffoni” in Irpinia attraverso la definizione di un piano di azione per il turismo che faccia da motore allo sviluppo del territorio. «Il patrimonio ambientale e artistico da solo non può bastare – ha spiegato il Vice Presidente e Assessore al Turismo De Mita – il turismo si alimenta di idee, ospitalità, servizi, eventi, qualità ambientale e rapporti sociali. Insomma, come dimostra Giffoni, le aree interne, se le idee sono vincenti, hanno un valore aggiunto e enormi potenzialità». Il Giffoni

Experience, si candida, dunque, ad essere “brand” di riferimento per l’Irpinia: «Internazionale per scelta, territoriale per vocazione, questa la scelta vincente di Giffoni – ha spiegato il direttore Claudio Gubitosi – un fenomeno che crea economia e turismo, un evento che in sette giorni ha portato in questa città oltre

110mila persone, con 5000 camere di albergo occupate in tutta la provincia e un brand conosciuto in tutto il

mondo. «Quella che presentiamo stamane è una collaborazione che avverto come una necessità, la necessità di mettere in rete intelligenze, energie, creatività – ha aggiunto Gubitosi - In un momento di crisi come quello che viviamo, è chiaro come oggi la crisi sia dentro di noi. Allora dobbiamo trovare delle nuove visioni, guardare da un’altra prospettiva. Giffoni con il suo esempio si mette a disposizione della regione». Gubitosi ha annunciato la possibilità che si svolga in Irpinia una sezione del Tr e n t o F i l m Festival che prevede un p e z z o d i programma dedicato all’ambiente e alla montagna in collaborazione con il CAI. Il Giffoni Film Festival ha stretto un accordo con il festival di Trento e si potrebbe immaginare già dall’anno prossimo che la sezione dedicata alla montagna possa svolgersi in Irpinia. Il Laceno potrebbe essere la location più adatta. «Adesso dobbiamo essere molto

precisi dal punto di vista organizzativo - ha evidenziato l’on. De Mita ponendoci obiettivi in termini di flussi e di ricchezza da lasciare sul territorio. Poi direi che se noi vogliamo ad avere a riferimento la dimensione economico- produttiva, la nostra infrastruttura di riferimento deve essere il territorio. Chi è chiamato a partecipare a questo processo? Prevalentemente i giovani. Con quale motivazione? Direi di dare priorità ad una q u e s t i o n e d i o rd i n e culturale, oggi usciamo dal lungo periodo del soggettivismo e dell’individualismo. Dobbiamo essere ispirati da una motivazione forte. E lo dico per tutti coloro che si sono avvertiti marginali nel corso degli ultimi anni, oggi dobbiamo essere ambiziosi e orgogliosi. La sintesi di tutto questo è che l’Irpinia faccia l’Irpinia. Questo è il claim che possiamo utilizzare, mutuando quanto proprio a Giffoni Patti Smith ha detto l’altro giorno e cioè “L’Italia faccia l’Italia”». Insieme al direttore del Giffoni Experience Caludio Gubitosi e al Vice Presidente della Regione Campania Giuseppe De Mita sono intervenuti il vicepresidente di Confindustria Avellino Marco De Matteis, il vicepresidente della Provincia di Avellino Vincenzo Sirignano e il p re s i d e n t e d e l l ' U n i o n e d e g l i Industriali della provincia di Avellino Sabino Basso. «L’Irpinia, che si candida a diventare la capitale italiana dell’ecologia e dell’ambiente, deve ripartire dai giovani – fa eco il presidente degli industriali – la crisi è un setaccio a maglie strette che lascerà sul territorio solo imprenditori bravi e politici capaci: sul turismo in passato abbiamo avuto tante teste pensanti ma pochi progetti concreti. L’Irpinia deve ripartire e siamo certi che l’apporto di Giffoni sarà, in questo senso, strategico».


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