X domenica del tempo ordinario anno c 2013

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10ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C (verde) 9 GIUGNO 2013 uo figlio vive». Quel Dio che parlò ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe e che i profeti hanno annunciato e che, finalmente, in Gesù Cristo, si è dato un volto umano per sempre, è il Vivente, il Signore della vita, che fa risuscitare i morti e libera dal peccato. Il profeta Elìa, protagonista di questa domenica, quasi segno e anticipo del potere taumaturgico di Gesù, ci fa comprendere chiaramente che il Signore non salva dalla morte, bensì nella morte, cioè nel momento in cui la nostra vita è al limite delle proprie forze, senza risorse o energie. La risurrezione del giovane, figlio di una vedova della città di Nain, rivela la grandezza di Gesù: in lui opera la mano potente del Padre, lo Spirito Santo, e si realizza l’avvento definitivo del regno dei cieli. Nelle parole impetuose del Maestro rivolte al defunto – “Ragazzo, dico a te, àlzati!” – noi troviamo la voce potente dell’Eterno che fa risorgere dai morti e tornare a vita nuova. Questo miracolo, vero prodigio, è quasi un anticipo o segno della pasqua di Gesù, il Vivente! L’Eucaristia che celebriamo è sacramento della vita che ci unisce per sempre alla storia di Gesù Cristo, il Figlio di Dio che ha vinto la morte e il peccato.

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INNO DI LODE ANTIFONA D’INGRESSO in piedi Il Signore è mia luce e mia salvezza, di che avrò paura? Il Signore è difesa della mia vita, di chi avrò timore? Proprio coloro che mi fanno del male inciampano e cadono. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Signore Gesù, che fa risuscitare i morti e ha sconfitto il male e il peccato, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito

ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, il Signore è veramente nostra luce e salvezza: confessiamo ogni nostra colpa. (Breve pausa di silenzio) Cel. Pietà di noi, Signore. Ass. Contro di te abbiamo peccato Cel. Mostraci, Signore, la tua misericordia. Ass. E donaci la tua salvezza Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, pietà Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen

Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.

COLLETTA Cel. O Dio, sorgente di ogni bene, ispiraci propositi giusti e santi e donaci il tuo aiuto, perché possiamo attuarli nella nostra vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Oppure: Cel. O Dio, consolatore degli afflitti, tu illumini il mistero del dolore e della morte con la speranza che splende sul volto del Cristo; fa’ che nelle prove del nostro cammino restiamo intimamente uniti alla passione del tuo Figlio, perché si riveli in noi la potenza della sua risurrezione. Egli è Dio, e vive re-


gna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Ass. Amen

La prima lettura ci presenta il profeta, l’uomo di Dio, Elìa, che richiama alla vita il figlio della vedova di Sarèpta. Attraverso questo grande prodigio, riceve conferma la missione del profeta che si fa portavoce di un messaggio autentico di salvezza. La seconda lettura afferma che Paolo annunzia non un Vangelo di sua invenzione o che ha fondamento in un insegnamento umano, bensì nel dono di grazia, cioè che ha come fondamento Gesù Cristo stesso. Se fosse dipeso da lui, Paolo sarebbe rimasto rigidamente ancorato alla tradizione dei padri. Cristo, invece, che è morto per lui, gli ha cambiato la vita. Da qui il bisogno, per noi, di accettare il Vangelo unicamente perché è Parola di Dio e rivelazione di Gesù Cristo. Il Vangelo narra di un miracolo molto importante: il ritorno in vita di un giovane figlio di una vedova della città di Nain. Gesù opera con autorità ed è mosso da profonda compassione. Si rinnova il miracolo di Elìa e si compie la profezia che annunziava il tempo messianico della risurrezione dei morti. Da qui il commento della gente: “Dio ha visitato il suo popolo”. Vi è uno stretto legame tra questo miracolo e la risurrezione di Gesù.

PRIMA LETTURA

Seduti (17, 17-24)

Dal primo libro dei Re In quei giorni, il figlio della padrona di casa [la vedova di Sarepta di Sidòne] 17si ammalò. La sua malattia si aggravò tanto che egli cessò di respirare. 18Allora lei disse a Elìa: «Che cosa c’è fra me e te, o uomo di Dio? Sei venuto da me per rinnovare il ricordo della mia colpa e per far morire mio figlio?». 19 Elìa le disse: «Dammi tuo figlio». Glielo prese dal seno, lo portò nella stanza superiore, dove abitava, e lo stese sul letto. 20Quindi invocò il Signore: «Signore, mio Dio, vuoi fare del male anche a questa vedova che mi ospita, tanto da farle morire il figlio?». 21Si distese tre volte sul bambino e invocò il Signore: «Signore, mio Dio, la vita di questo bambino torni nel suo corpo». 22 Il Signore ascoltò la voce di Elìa; la vita del bambino tornò nel suo corpo e quegli riprese a vivere. 23Elìa prese il bambino, lo portò giù nella casa dalla stanza superiore e lo consegnò alla madre. Elìa disse: «Guarda! Tuo figlio vive». 24 La donna disse a Elìa: Ora so veramente

che tu sei uomo di Dio e che la parola del Signore nella tua bocca è verità». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio SALMO RESPONSORIALE (Sal 31) Rit. Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato, non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me. Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi, mi hai fatto rivivere perché Rit. non scendessi nella fossa. Cantate inni al Signore, o suo fedeli, della sua santità celebrate il ricordo, perché la sua collera dura un istante, la sua bontà per tutta la vita. Alla sera ospite è il pianto e al mattino la gioia Rit. Ascolta, Signore, abbi pietà di me, Signore, vieni in mio aiuto! Hai mutato il mio lamento in danza, Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre. Rit.

SECONDA LETTURA Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati (1,11-19) 11 Vi dichiaro, fratelli, che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; 12 infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Geaù Cristo. 13 Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel giudaismo: perseguitavo ferocemente la Chiesa di Dio e la devastavo, 14superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito com’ero nel sostenere le tradizioni dei padri. 15 Ma quando Dio, che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia, si compiacque 16di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti, subito, senza chiedere consiglio a nessuno, 17senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco. 18 In seguito, tre anni dopo, salii a Gerusalemme per andare a conoscere Cefa e rimasi presso di lui quindici giorni; 19degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio


CANTO AL VANGELO

in piedi

Alleluia, alleluia. Un grande profeta è sorto tra noi, e Dio ha visitato il suo popolo. Alleluia.

VANGELO Dal Vangelo secondo Luca (7,11-17)

Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, 11Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla. 12 Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei. 13Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «non piange!». 14Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!» 15Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre. 16 Tutti furono presi di timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». 17 Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante. Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo

PROFESSIONE DI FEDE

in piedi

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, in Cristo Gesù, morto e risorto, Dio ha veramente visitato il suo popolo. Lettore Acclamiamo con gioia e fiducia: Ass. CRISTO, FIGLIO DI DIO, ASCOLTACI! 1. Perché la Chiesa annunci a tutti gli uomini e le donne di buona volontà la Pasqua di Gesù Cristo, morto e risorto per la nostra salvezza. Preghiamo. 2. Perché la pace, frutto della giustizia e dono dello Spirito Santo, sia ricercata da ogni popolo e nazione. Preghiamo. 3. Perché i giovani riscoprano la bellezza del Vangelo e la forza della fede che ci fa incontrare Gesù Cristo. Preghiamo. 4. Perché sappiamo prenderci cura degli orfani, delle vedove, degli anziani e di ogni persona emarginata. Preghiamo. 5. Perché celebrando l’Eucaristia possiamo sperimentare la potente azione del Signore Gesù che ci libera dalla morte e dal peccato. Preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. O Padre, fonte della vita e della vera gioia, liberaci da ogni male e fa’ che ascoltiamo sempre, con cuore sincero, la Parola di salvezza che viene dal tuo Figlio Gesù Cristo. Egli è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Ass. Amen

SULLE OFFERTE

in piedi

Cel. Quest’offerta del nostro servizio sacerdotale sia bene accettata al tuo nome, Signore, e accresca il nostro amore per te. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

PREGHIERA DELLE DOMENICHE VI Il pegno della Pasqua eterna È veramente cosa buona e giusta renderti grazie e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode, Dio onnipotente ed eterno, dal quale tutto l’universo riceve esistenza, energia e vita. Ogni giorno del nostro pellegrinaggio sulla terra è un dono sempre nuovo del tuo amore per noi, e un pegno della vita immortale, poiché possediamo fin da ora le primizie del tuo Spirito, nel quale hai risuscitato Gesù Cristo dai morti, e viviamo nell’attesa che si compia la beata speranza nella


Pasqua eterna del tuo regno. Per questo mistero di salvezza, insieme agli angeli e ai santi, cantiamo a una sola voce l’inno della tua gloria.

PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Gesù è il Messia: diciamo con speranza. Tutti: Padre nostro...

SCAMBIO DELLA PACE Cel. Gesù è nostro fratello: nel suo amore, scambiatevi un segno di pace.

CANONE CANTATO Vi lascio la pace, vi dò la mia pace: non vi turbate. Vi lascio la pace, vi dò la mia pace: abbiate fede in me.

FRAZIONE DEL PANE Cel. Il Corpo e il Sangue di Cristo, uniti in questo calice, siano per noi cibo di vita eterna.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE Il Signore è mia roccia e mia fortezza: è lui, il mio Dio, che mi libera e mi aiuta. (Sal 17, 3) Oppure: «Io dico a te, àlzati!» disse il Signore. Il morto si levò ed egli lo diede alla madre. (Lc 7,14-15)

DOPO LA COMUNIONE

in piedi

Cel. Signore, la forza risanatrice del tuo Spirito, operante in questo sacramento, ci guarisca dal male che ci separa da te e ci guidi sulla via del bene. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Ass. Amen Figlio ✠ e Spirito Santo. Cel. Abbiamo riconosciuto Gesù come il Messia: annunziatelo a tutti gli uomini, andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio Attualizzare la Parola L’apostolo Paolo ha fatto di Cristo, il Crocifisso-Risorto, la sua esperienza di vita. Egli si è sentito amato, perdonato, riconciliato, nella Pasqua di Gesù. Per questo, egli non può ammettere altre vie di salvezza. Tutto viene dalla morte di Cristo. Il Figlio di Dio è la vita di Paolo. Al centro del suo cuore e della sua

ANNO DELLA FEDE L’amore che salva Al n. 6 della Lettera apostolica Porta fidei, Benedetto XVI afferma che «nel mistero della sua morte e risurrezione, Dio ha rivelato in pienezza l’Amore che salva e chiama gli uomini alla conversione di vita mediante la remissione dei peccati (cf. At 5,31). Per l’apostolo Paolo, questo Amore introduce l’uomo a una nuova vita: “Per mezzo del battesimo siamo stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una nuova vita” (Rm 6,4). Grazie alla fede, questa vita nuova plasma tutta l’esistenza umana sulla radicale novità della risurrezione. Nella misura della sua libera disponibilità, i pensieri e gli affetti, la mentalità e il comportamento dell’uomo vengono lentamente purificati e trasformati, in un cammino mai compiutamente terminato in questa vita. La “fede che si rende operosa per mezzo della carità” (Gal 5,6) diventa un nuovo criterio di intelligenza e di azione che cambia tutta la vita dell’uomo (cf. Rm 12,2; Col 3,9-10; Ef 4,20-29; 2Cor 5,17)». Sant’Antonio di Padova 13 Giugno Dio onnipotente ed eterno, che in Sant’Antonio di Padova, hai dato al tuo popolo un’insigne predicatore e un patrono dei poveri e dei sofferenti, fa’ che per sua intercessione seguiamo gli insegnamenti del Vangelo e sperimentiamo nella prova il soccorso della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore. Amen. vita vi è la Parola della Croce, l’Evangelo. Egli ha sperimentato la grazia del Vangelo, la giustificazione. Si è sentito amato da Cristo. E noi? Sperimentiamo la dolcezza del perdono di Cristo? Gli siamo riconoscenti? Sappiamo comunicare agli altri questo perdono?

AIUTIAMO LA BUONA STAMPA ✠ CCP n.11298809 E. Scognamiglio Convento S. Lorenzo Maggiore - Napoli

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica e testi musicali di Boutros Naaman.


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