11ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C (verde) 16 GIUGNO 2013 olui al quale si perdona poco, ama poco». Gesù ci insegna, quest’oggi, che amare è donare la vita e dire all’altro: “tu non morirai, perché io morirò per te”. Il perdono riparatore che offre Gesù Cristo non solo ci purifica ma, molto di più, ci rende nuovi, ci rinnova nella forza della sua grazia, dello Spirito Santo. A volte ci capita di distruggere relazioni, amicizie, fraternità, rapporti coniugali e parentali nel nome della verità che si deve dire a tutti i costi. La verità è importante, è la premessa per ogni relazione sincera e per un dialogo autentico. Tuttavia, la verità non è il fine delle nostre relazioni, bensì lo strumento. Il fine di ogni relazione umana è la riconciliazione che è molto più grande della stessa ricerca della verità. Una verità fine a se stessa giustifica la violenza, le guerre, il giudizio, l’intolleranza, l’emarginazione. Gesù è venuto a salvare ciò che era perduto: egli è il buon pastore, la buona novella per gli smarriti di cuore, per chi non si aspetta più niente dalla vita e dalla società. L’Eucaristia che celebriamo è un invito che Gesù ci rivolge ad amare fino in fondo, sempre, senza stancarci, donandoci completamente, avendo attenzione anche per chi ci ha fatto del male, per chi ci ha procurato dei dolori. Questo amore gratuito e oblativo, che trova nella Trinità – e storicamente nella croce di Gesù – il suo modello e la sua sorgente, vale anche per i nemici, per coloro verso i quali mai avremmo immaginato dover rivolgere una parola o di provare dell’affetto.
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INNO DI LODE ANTIFONA D’INGRESSO in piedi Ascolta, Signore, la mia voce: a te io grido. Sei tu il mio aiuto, non respingermi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La pace e la carità del Signore risorto sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito
ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, Gesù è il Signore: egli è venuto a salvare ciò che era perduto. (Breve pausa di silenzio) Cel. Signore, che perdoni i peccati di chi molto ha amato, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, che hai liberato molti da infermità e da spiriti maligni, abbi pietà di noi. Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, che rimetti i peccati del mondo, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen
Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.
COLLETTA Cel. O Dio, fortezza di chi spera in te, ascolta benigno le nostre invocazioni, e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto, soccorrici con la tua grazia, perché fedeli ai tuoi comandamenti possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Oppure: Cel. O Dio, che non ti stanchi mai di usarci misericordia, donaci un cuore penitente e fedele che sappia corrispondere al tuo amo-
re di Padre, perché diffondiamo lungo le strade del mondo il messaggio evangelico di riconciliazione e di pace. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen La prima lettura presenta un momento molto drammatico: il re Davide giunge al pentimento e, quindi, al perdono perché si è reso disponibile alla parola di Dio, pronunciata dal profeta che contestava la sua vita. La seconda lettura assume un significato mistico e sacramentale: nella vita di Paolo vive oramai Cristo. Paolo sa che solo la fede giustifica: la croce di Cristo è diventata la sua stessa vita, lo scopo della sua esistenza, del suo annunzio. Il Vangelo riprende una sezione che ha per tema la presentazione di Gesù come colui che deve venire, cioè il Messia, provocando lo scandalo e la divisione. È una pagina tipica di Luca. La salvezza è per chi si sente povero. PRIMA LETTURA Seduti
Dal secondo libro di Samuèle (12,7-10.13)
In quei giorni, 7Natan disse a Davide: «Così dice il Signore, Dio d’Israele: Io ti ho unto re d’Israele e ti ho liberato dalle mani di Saul, 8ti ho dato la casa del tuo padrone e ho messo nelle tue braccia le donne del tuo padrone, ti ho dato la casa d’Israele e di Giuda e, se questo fosse troppo poco, io vi aggiungerei anche altro. 9Perché dunque hai disprezzato la parola del Signore, facendo ciò che è male ai suoi occhi? Tu hai colpito di spada Urìa l’Ittìta, hai preso in moglie la moglie sua e lo hai ucciso con la spada degli Ammonìti. 10Ebbene, la spada non si allontanerà mai dalla tua casa, poiché tu mi hai disprezzato e hai preso in moglie la moglie di Urìa l’Ittìta». 13 Allora Davide disse a Natan: «Ho peccato contro il Signore!». Natan rispose a Davide: «Il Signore ha rimosso il tuo peccato: tu non morirai». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio SALMO RESPONSORIALE (Sal 31) Rit. Togli, Signore, la mia colpa e il mio peccato
Beato l’uomo a cui è tolta la colpa e coper-
to il peccato. Beato l’uomo a cui Dio non imputa il delitto e nel cui spirito non è inganno. Rit. Ti ho fatto conoscere il mio peccato, non ho coperto la mia colpa. Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità» e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato. Rit. Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall’angoscia, mi circondi di canti di liberazione. Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti! Voi tutti, retti di cuore, gridate di gioia. Rit.
SECONDA LETTURA Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati (2,16.19-21) Fratelli, 16sapendo che l’uomo non è giustificato per le opere della Legge ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesù per essere giustificati per la fede in Cristo e non per le opere della Legge; poiché per le opere della Legge non verrà mai giustificato nessuno. 19 In realtà mediante la Legge io sono morto alla Legge, affinché io viva per Dio. Sono stato crocifisso con Cristo, 20e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me. 21Dunque non rendo vana la grazia di Dio; infatti, se la giustificazione viene dalla Legge, Cristo è morto invano. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
CANTO AL VANGELO
in piedi
Alleluia, alleluia. Dio ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. Alleluia.
VANGELO Dal Vangelo secondo Luca (7,36-8,3)[Forma breve 7,36-50]
Ass. Gloria a te, o Signore [In quel tempo, 36uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 37Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; 38stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. 39 Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».
Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, Maestro». 41«Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. 42Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». 43 Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». 44 E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45 Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. 46Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. 47Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». 48Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». 49Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». 50Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».] 8,1 In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici 2e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; 3Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni. Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo 40
PROFESSIONE DI FEDE
in piedi
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo,
siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, Dio rivela il suo amore misericordioso e potente soprattutto nel perdono. Lettore Diciamo con fiducia: Ass. SIGNORE, NOSTRA SALVEZZA, ASCOLTACI! 1. Per le Chiese d’Oriente e d’Occidente. Perché annuncino sempre, in ogni luogo, che la salvezza viene dalla morte e dalla risurrezione di Gesù, il Figlio di Dio. Preghiamo. 2. Per i nostri governanti. Perché agiscano con rettitudine e giustizia, favorendo soprattutto i poveri e gli emarginati. Preghiamo. 3. Per i genitori. Perché nelle scelte di ogni giorno e nell’educazione dei figli si lascino guidare dai valori del Vangelo e dalla fede in Cristo. Preghiamo. 4. Per gli ammalati e i tribolati. Lo Spirito del Signore risorto li liberi da ogni sofferenza fisica e spirituale. Preghiamo. 5. Per la nostra comunità. Perché, sull’esempio del Signore Gesù, che molto ha perdonato, sappia accogliere chi è smarrito e stare vicino a chi vive nel peccato. Preghiamo. Cel. Aiutaci, o Padre, a non giudicare nessuno: fa’ che lo Spirito Santo illumini sempre i nostri cuori, nella speranza di compiere il bene e di aiutare chi è lontano dalla fede. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
SULLE OFFERTE
in piedi
Cel. O Dio, che nel pane e nel vino doni all’uomo il cibo che lo alimenta e il sacramento che lo rinnova, fa’ che non ci venga mai a mancare questo sostegno del corpo e dello Spirito. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
PREGHIERA DELLE DOMENICHE VI Il pegno della Pasqua eterna È veramente cosa buona e giusta renderti grazie e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode, Dio onnipotente ed eterno, dal quale tutto l’universo riceve esistenza, energia e vita. Ogni giorno del nostro pellegrinaggio sulla terra è un dono sempre nuovo del tuo amore per noi, e un pegno della vita immortale, poiché possediamo fin da ora le primizie del tuo Spirito, nel quale hai risuscitato Gesù Cristo dai morti, e viviamo nell’attesa che si compia la beata speranza nella Pasqua eterna del tuo regno. Per questo mistero di salvezza, insieme agli angeli e ai santi, cantiamo a una sola voce l’inno della tua gloria.
PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Gesù è il Messia: diciamo con speranza. Tutti: Padre nostro...
SCAMBIO DELLA PACE Cel. Gesù è nostro fratello: nel suo amore, scambiatevi un segno di pace.
CANONE CANTATO Vi lascio la pace, vi dò la mia pace: non vi turbate. Vi lascio la pace, vi dò la mia pace: abbiate fede in me.
FRAZIONE DEL PANE Cel. Il Corpo e il Sangue di Cristo, uniti in questo calice, siano per noi cibo di vita eterna.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita. Oppure: Dice il Signore: «Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi». Oppure: «Le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato», disse il Signore alla donna peccatrice.
DOPO LA COMUNIONE
in piedi
Cel. O Dio, che ci hai rinnovati con il corpo e sangue del tuo Figlio, fa’ che la partecipazione ai santi misteri ci ottenga la pienezza della redenzione. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Abbiamo riconosciuto Gesù come il Messia: annunziatelo a tutti gli uomini, andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio La pedagogia del perdono e della pace Nel Messaggio di Benedetto XVI per la celebrazione della 46ª Giornata mondiale della pace, intitolato Beati gli operatori di pace, si parla di educazione per una cultura di pace che trova impegnate anzitutto le famiglie e le istituzioni civili. Al n. 6 di questo Messaggio è scritto: «La famiglia è uno dei soggetti sociali indispensabili nella realizzazione di una cultura della pace. Bisogna tutelare il diritto dei genitori e il loro ruolo primario nell’educazione dei figli, in primo luogo nell’ambito morale e religioso […]. Una missione speciale nei confronti della pace è ricoperta dalle istituzioni culturali, scolastiche ed universitarie. Da queste è richiesto un notevole contributo non solo alla formazione di nuove generazioni di leader, ma anche al rinnovamento delle istituzioni pubbliche, nazionali e internazionali». Più avanti, afferma il papa, emerge «la necessità di proporre e promuovere una pedagogia della pace. Essa richiede una ricca vita interiore, chiari e validi riferimenti morali, atteggiamenti e stili di vita appropriati. Pensieri, parole e gesti di pace creano una mentalità e una cultura della pace, un’atmosfera di rispetto, di onestà e di cordialità. Bisogna, allora, insegnare agli uomini ad amarsi e a educarsi alla pace, e a vivere con benevolenza, più che con semplice tolleranza. Incoraggiamento fondamentale è quello di dire no alla vendetta, di riconoscere i propri torti, di accettare le scuse senza cercarle, e infine di perdonare» (n. 7). AIUTIAMO LA BUONA STAMPA ✠ CCP n.11298809 E. Scognamiglio Convento S. Lorenzo Maggiore - Napoli
La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica e testi musicali di Boutros Naaman.