6ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B (verde) 15 FEBBRAIO 2015 o voglio, sii purificato!». Domenica scorsa abbiamo visto che Gesù, nella sua vita pubblica, ha guarito molti malati, rivelando che Dio vuole per l’uomo la vita, la vita in pienezza. Il Vangelo di questa domenica (Mc 1,40-45) ci mostra Gesù a contatto con la forma di malattia considerata a quei tempi la più grave, tanto da rendere la persona “impura” e da escluderla dai rapporti sociali: parliamo della lebbra. Una speciale legislazione (cf. Lv 13-14) riservava ai sacerdoti il compito di dichiarare la persona lebbrosa, cioè impura; e ugualmente spettava al sacerdote constatarne la guarigione e riammettere il malato risanato alla vita normale. L’Eucaristia che celebriamo annuncia che Gesù è venuto a rendere puro ciò che la legge aveva dichiarato impuro. Rendiamo grazie al Signore che è buono e grande nell’amore.
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ANTIFONA D’INGRESSO
in piedi
Sii per me difesa, o Dio, rocca e fortezza che mi salva, perché tu sei mio baluardo e mio rifugio; guidami per amore del tuo nome. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Signore Gesù, che ci ha liberati dalla morte e dal peccato, risorgendo dai morti, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito
ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, facciamo ogni cosa per la gloria del Padre che ha operato segni e prodigi nella vita di Gesù, suo Figlio. Apriamo, quindi, i nostri cuori al perdono e alla riconciliazione. (Breve pausa di silenzio) Cel. Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro. Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen
Cel. Signore, pietà Cel. Cristo, pietà Cel. Signore, pietà
Ass. Signore, pietà Ass. Cristo, pietà Ass. Signore, pietà
INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.
COLLETTA Cel. O Dio, che hai promesso di essere presente in coloro che ti amano e con cuore retto e sincero custodiscono la tua parola, rendici degni di diventare tua stabile dimora. Per il nostro Signore... Ass. Amen Oppure Cel. Risanaci, o Padre, dal peccato che ci divide, e dalle discriminazioni che ci avviliscono; aiutaci a scorgere anche nel volto del lebbroso l’immagine del Cristo sanguinante sul-
la croce, per collaborare all’opera della redenzione e narrare ai fratelli la tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen La prima lettura riporta delle norme ben precise per i malati di lebbra che erano esclusi dalla vita cultuale, religiosa, politica e sociale del popolo santo. La lebbra è intesa come segno di peccato perché esclude dalla comunità e, anche dopo la guarigione, non si può essere riammessi nella comunità senza un sacrificio di espiazione. La seconda lettura contiene l’invito dell’apostolo Paolo ad essere suoi imitatori, come egli lo è di Cristo. Paolo sviluppa il tema della libertà temperata dalla carità e affronta l’argomento delle carni immolate agli idoli e distingue due aspetti: il cristiano non può mangiarle in un banchetto sacro; se, invece, sono state comprate sul mercato, ci si regoli con libertà cercando solo di non offendere la coscienza altrui. In una parola, si cerchi sempre la gloria di Dio e il bene dei fratelli. Il Vangelo racconta della guarigione di un lebbroso: la salvezza è veramente per tutti. Gesù s’impietosì per quel lebbroso: è questo un sentimento forte di compassione che fa stendere a Gesù, quasi spontaneamente, senza accorgersene, la sua mano per guarire il lebbroso.
PRIMA LETTURA Dal libro del Levìtico (13,1-2.45-46) 1 Il Signore parlò a Mosè e ad Aronne e disse: 2 «Se qualcuno ha sulla pelle del corpo un tumore o una pustola o macchia bianca che faccia sospettare una piaga di lebbra, quel tale sarà condotto dal sacerdote Aronne o da qualcuno dei sacerdoti, suoi figli. 45 Il lebbroso colpito da piaghe porterà vesti strappate e il capo scoperto; velato fino al labbro superiore, andrà gridando: “Impuro! Impuro!”. 46Sarà impuro finché durerà in lui il male; è impuro, se ne starà solo, abiterà fuori dell’accampamento». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
SALMO RESPONSORIALE
(Sal 31)
Rit. Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall’angoscia
ìmputa il delitto e nel cui spirito non è inganno. Rit. Ti ho fatto conoscere il mio peccato, non ho coperto la mia colpa. Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità» e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato. Rit. Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti! Voi tutti, retti di cuore, gridate di gioia! Rit.
SECONDA LETTURA Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (10,31-11,1) Fratelli, 31sia che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio. 32Non siate motivo di scandalo né ai Giudei, né ai Greci, né alla Chiesa di Dio; 33così come io mi sforzo di piacere a tutti in tutto, senza cercare il mio interesse ma quello di molti, perché giungano alla salvezza. 1 Diventate miei imitatori, come io lo sono di Cristo. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
CANTO AL VANGELO
Alleluia, alleluia. Un grande profeta è sorto tra noi, e Dio ha visitato il suo popolo. Alleluia.
VANGELO Dal Vangelo secondo Marco
(1,40-45)
Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, 40venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». 41Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». 42E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. 43 E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: 44«Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». 45Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte. Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo
PROFESSIONE DI FEDE Beato l’uomo a cui è tolta la colpa e coperto il peccato. Beato l’uomo a cui Dio non
in piedi
in piedi
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, Gesù si muove a compassione verso di noi e ci libera da ogni male ed esperienza di peccato. Lettore Diciamo con fiducia: Ass. GESÙ, FIGLIO DI DIO, SALVACI! 1. Perché la Chiesa sia nel mondo, per tutti gli uomini e le donne di buona volontà, un segno forte e concreto dell’amore misericordioso di Dio. Preghiamo. 2. Perché i Paesi più ricchi sappiano prendersi cura degli emarginati e favorire leggi giuste a vantaggio degli ammalati e dei poveri. Preghiamo. 3. Perché la carità sia vissuta nelle nostre famiglie e comunità come partecipazione alla stessa compassione di Gesù. Preghiamo. 4. Perché ci liberiamo da una fede formale e superficiale e non escludiamo nessuno dai nostri rapporti di amicizia e di fratellanza. Preghiamo. 5. Perché il Signore ci liberi da ogni malattia spirituale: idolatria, culto di sé, cupidigia, vanagloria. Preghiamo. 6. Perché sappiamo prenderci cura gli uni degli altri, perdonandoci con sincerità e condividendo gli stessi ideali del Vangelo. Preghiamo. Intenzioni della comunità locale
Cel. O Padre, fonte della vita: accogli la preghiera di questa famiglia che ti cerca con cuore sincero; fa’ che lo Spirito Santo ci rinnovi nel tuo amore misericordioso. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
SULLE OFFERTE
in piedi
Cel. Questa nostra offerta, Signore, ci purifichi e ci rinnovi, e ottenga a chi è fedele alla tua volontà la ricompensa eterna. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
PREGHIERA EUCARISTICA V/C Gesù modello di amore Questa preghiera eucaristica forma un tutto unico con il suo prefazio, che non si può mai cambiare: di conseguenza, non si può dire quando è prescritto un prefazio proprio.
È veramente giusto renderti grazie, Padre misericordioso: tu ci hai donato il tuo Figlio, Gesù Cristo, nostro fratello e redentore. In lui ci hai manifestato il tuo amore per i piccoli e i poveri, per gli ammalati e gli esclusi. Mai egli si chiuse alle necessità e alle sofferenze dei fratelli. Con la vita e la parola annunziò al mondo che tu sei Padre e hai cura di tutti i tuoi figli. Per questi segni della tua benevolenza noi ti lodiamo e ti benediciamo, e uniti agli angeli e ai santi cantiamo l’inno della tua gloria.
MISTERO DELLA FEDE Ogni volta che mangiamo di questo pane e beviamo a questo calice: annunziamo la tua morte, Signore, nell’attesa della tua venuta.
PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Gesù è il Figlio di Dio che ci libera da ogni male. Diciamo insieme con fiducia. Tutti: Padre nostro...
SCAMBIO DELLA PACE Cel. Rigenerati dalla forza dello Spirito Santo, scambiatevi un segno di amore fraterno.
CANONE CANTATO Vi lascio la pace, vi do la mia pace: non vi turbate. Vi lascio la pace, vi do la mia pace: abbiate fede in me.
FRAZIONE DEL PANE Cel. Il Corpo e il Sangue di Cristo, uniti in questo calice, siano per noi cibo di vita eterna.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE «Signore, se vuoi puoi guarirmi!». Gesù disse: «Lo voglio, guarisci».
DOPO LA COMUNIONE
in piedi
Cel. Signore, che ci hai nutriti al convito eucaristico, fa’ che ricerchiamo sempre quei beni che ci danno la vera vita. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Signore Gesù è il Figlio di Dio: nel suo nome, andate a pace! Ass. Rendiamo grazie a Dio Attualizzare la Parola Gesù non sfugge al contatto con il lebbroso, anzi, spinto da intima partecipazione alla sua condizione, stende la mano e lo tocca – superando il divieto legale – e gli dice: “Lo voglio, sii purificato!”. In quel gesto e in quelle parole di Cristo c’è tutta la storia della salvezza, c’è incarnata la volontà di Dio di guarirci, di purificarci dal male che ci sfigura e che rovina le nostre relazioni. In quel contatto tra la mano di Gesù e il lebbroso viene abbattuta ogni barriera tra Dio e l’impurità umana, tra il Sacro e il suo opposto, non certo per negare il male e la sua forza negativa, ma per dimostrare che l’amore di Dio è più forte di ogni male, anche di quello più contagioso e orribile. Gesù ha preso su di sé le nostre infermità, si è fatto “lebbroso” perché noi fossimo purificati. La buona notizia La buona notizia che Gesù comunica all’umanità è che Dio non emargina alcuna persona. È la religione che divide le persone tra puri e impuri, meritevoli e no, ma non Dio. È questo il tema che ci presenta l’evangelista Marco nel capitolo primo con l’episodio del lebbroso. La lebbra a quel tempo era considerata un castigo per determinati peccati. In tutto l’Antico Testamento si narrano soltanto due guarigioni dalla lebbra, una di Maria, la sorella di Mosè, a opera di Dio stesso, e l’al-
Testimonianza Uno splendido commento esistenziale al Vangelo di oggi è la celebre esperienza di san Francesco d’Assisi, che egli riassume all’inizio del suo Testamento: «Il Signore dette a me, frate Francesco, d’incominciare a fare penitenza così: quando ero nei peccati, mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi; e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia. E allontanandomi da essi, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza d’animo e di corpo. E di poi, stetti un poco e uscii dal mondo» (FF, 110). In quei lebbrosi, che Francesco incontrò quando era ancora “nei peccati” – come egli dice –, era presente Gesù; e quando Francesco si avvicinò a uno di loro e, vincendo il proprio ribrezzo, lo abbracciò, Gesù lo guarì dalla sua lebbra, cioè dal suo orgoglio, e lo convertì all’amore di Dio. Ecco la vittoria di Cristo, che è la nostra guarigione profonda e la nostra risurrezione a vita nuova! tra per mezzo di Eliseo verso la mano di un pagano. Il lebbroso non destava compassione, doveva vivere lontano dai villaggi, emarginato. Ebbene, nel racconto di Marco, il lebbroso trasgredisce la legge. Va verso Gesù e lo supplica in ginocchio e chiede almeno il contatto con Dio, perché la religione lo ha posto in una situazione d’isolamento. È impuro. Gesù ha compassione per questo lebbroso. Il termine “compassione” indica un sentimento divino con il quale si restituisce vita a chi vita non ne l’ha. La volontà di Dio è l’eliminazione di ogni emarginazione attuata in nome suo, cancellando così definitivamente per sempre la categoria degli impuri. Non esistono persone impure per il Signore.
La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica e testi musicali di Boutros Naaman.