Sesta domenica di Pasqua Anno C

Page 1

6ª DOMENICA DI PASQUA - ANNO C (bianco) 5 MAGGIO 2013 on sia turbato il vostro cuore». Il cuore è la sede della nostra volontà e della conoscenza: si pensa, si decide e si agisce con il cuore. Che cosa può turbare, dunque, il nostro cuore se non la morte di Cristo, lui che è la nostra vita? Il credente che si sente smarrito e lontano dal Signore trova nel discorso di Gesù ai suoi discepoli un vero rimedio. Chiunque, se vuole, può divenire discepolo del Figlio e avere parte alla sua vita, entrare in comunione con lui. C’è una relazione d’amore che unisce il discepolo al Figlio e il Padre e il Figlio al discepolo. Il Padre entra in dialogo d’amore con il discepolo se questi, per la fede, è divenuto uno con il Figlio. L’amore di Gesù si rivela nel praticare la sua parola. Se dunque qualcuno ama Gesù e osserva la sua parola, egli verrà a lui e con Gesù anche il Padre perché essi sono una cosa sola. La venuta del Padre e del Figlio è definita una dimora. È questa venuta del Padre e del Figlio in noi per la potenza dello Spirito Santo che ci libera da ogni paura e turbamento. L’Eucaristia che celebriamo è ringraziamento rivolto al Padre nello Spirito Santo per le meraviglie compiute in Gesù Cristo, il Figlio unigenito.

«

N

INNO DI LODE ANTIFONA D’INGRESSO

in piedi

Con voce di giubilo date il grande annunzio, fatelo giungere ai confini del mondo: il Signore ha liberato il suo popolo. Alleluia. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito

ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, attraverso il dono dello Spirito, Dio viene ad abitare in noi e ci rivela il suo amore misericordioso. Apriamo, quindi, i nostri cuori al perdono e alla riconciliazione. (Breve pausa di silenzio) Cel. Pietà di noi, Signore. Ass. Contro di te abbiamo peccato Cel. Mostraci, Signore, la tua misericordia. Ass. E donaci la tua salvezza Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, pietà Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà

Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.

COLLETTA Cel. Dio onnipotente, fa’ che viviamo con rinnovato impegno questi giorni di letizia in onore del Cristo risorto, per testimoniare nelle opere il memoriale della Pasqua che celebriamo nella fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Oppure: Cel. O Dio, che hai promesso di stabilire la tua dimora in quanti ascoltano la tua parola e la mettono in pratica, manda il tuo Spirito, perché richiami al nostro cuore tutto quello che il Cristo ha fatto e insegnato e ci renda capaci di testimoniarlo con le parole e con le opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen


La prima lettura dimostra come certe questioni intercomunitarie non possono essere risolte dalla chiesa locale, ma devono essere demandate all’autorità centrale. Il problema di fondo è la comunione, cioè l’unità della Chiesa universale. Vige un principio guida: l’azione dello Spirito Santo. Per cui, non c’è Chiesa senza comunione. La seconda lettura descrive la Gerusalemme celeste attraverso una rilettura di Ez 40-48. Non viene presentato il piano di una città, ma il nuovo Israele, in cui i desideri maturati nell’AT trovano compimento nella presenza di Cristo, l’Agnello. La Chiesa è la sposa dell’Agnello. Il Vangelo ci riporta alla conclusione del primo discorso d’addio o di consolazione. Gesù non solo promette il dono dello Spirito, ma anche la venuta sua e del Padre nel cuore dei discepoli. È la comunione d’amore e di fede.

PRIMA LETTURA

Seduti (15,1-2.22-29)

Dagli Atti degli Apostoli In quei giorni, 1alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: «Se non vi fate circoncidere secondo l’usanza di Mosè, non potete essere salvati». 2 Poiché Paolo e Bàrnaba dissentivano e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Bàrnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione. 22 Agli apostoli e agli anziani, con tutta la Chiesa, parve bene allora di scegliere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Bàrnaba: Giuda, chiamato Barsabba, e Sila, uomini di grande autorità tra i fratelli. 23 E inviarono tramite loro questo scritto: «Gli apostoli e gli anziani, vostri fratelli, ai fratelli di Antiòchia, di Siria e di Cilìcia, che provengono dai pagani, salute! 24Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi. 25Ci è parso bene perciò, tutti d’accordo, di scegliere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, 26uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo. 27Abbiamo dunque mandato Giuda e Sila, che vi riferiranno anch’essi, a voce, queste stesse cose. 28È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: 29astenersi dalle

carni offerte agl’idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State bene!». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

SALMO RESPONSORIALE

(Sal 66)

Rit. Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti

Dio abbia pietà di noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto; perché si conosca sulla terra la tua via, la tua salvezza Rit. fra tutte le genti. Gioiscano le nazioni e si rallegrino, perché tu giudichi i popoli con rettitudine, governi le nazioni sulla terra. Rit. Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti. Ci benedica Dio e lo temano tutti i confini della terra. Rit.

SECONDA LETTURA Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo (21,10-14.22-23) 10 L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. 11Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino. 12 È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d’Israele. 13A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte. 14 Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello. 22 In essa non vidi alcun tempio: il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello sono il suo tempio. 23La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna: la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l’Agnello. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

CANTO AL VANGELO

in piedi

Alleluia, alleluia. Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice


il Signore, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. Alleluia.

VANGELO Dal Vangelo secondo Giovanni (14,23-29)

Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, 23Gesù disse [ai suoi discepoli]: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. 25Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. 26Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. 27Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. 28Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò a voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. 29Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo

SIMBOLO DEGLI APOSTOLI in piedi Io Credo in Dio, Padre Onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, (si china il capo), il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen

PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, il Signore viene ad abitare in mezzo a noi, nei nostri cuori. Lettore Diciamo con gioia: Ass. DONACI LA TUA VITA, SIGNORE! 1. Per il Santo Padre. Il Signore lo benedica e lo protegga nel difficile compito di annunziare il Vangelo e di servire i fratelli per l’unità tra le Chiese. Preghiamo. 2. Per la pace nel mondo. Perché i governanti dei popoli agiscano a favore dei debo-

li e dei poveri, promulgando leggi giuste e denunciando ogni forma di violenza e sopraffazione. Preghiamo. 3. Per i fanciulli della Prima Comunione. Perché sentano la presenza di Gesù nelle nostre comunità e si avvicinino sempre di più al Vangelo. Preghiamo. 4. Per i profughi, i rifugiati e i migranti. Perché trovino accoglienza e solidarietà nelle nostre famiglie e comunità parrocchiali. Preghiamo. 5. Per noi qui riuniti. Perché sappiamo superare ogni discordia e divisione attraverso l’invocazione dello Spirito Santo e l’ascolto reciproco. Preghiamo. Cel. O Padre, fonte dell’amore: fa’ che ci apriamo al dono sincero dello Spirito, e purifica la nostra fede da tutto ciò che non è autentico. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

SULLE OFFERTE

in piedi

Cel. Accogli Signore, l’offerta del nostro sacrificio, perché, rinnovati nello spirito, possiamo rispondere sempre meglio all’opera della tua redenzione. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

PREFAZIO PASQUALE III Cristo sempre vive e intercede per noi È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, proclamare sempre la tua gloria, o Signore, e soprattutto esaltarti in questo tempo nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. Egli continua a offrirsi per noi e intercede come nostro avvocato: sacrificato sulla croce più non muore, e con i segni della passione vive immortale. Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, l’umanità esulta su tutta la terra, e con l’assemblea degli angeli e dei santi canta l’inno della tua gloria.

MISTERO DELLA FEDE Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo.

PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Gesù è la luce che illumina il mondo: cantiamo con speranza e fiducia Tutti: Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno,


sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.

SCAMBIO DELLA PACE Cel. L’Eucaristia è dono dello Spirito: per restare in comunione, scambiatevi un segno di pace.

CANONE CANTATO Vi lascio la pace, vi dò la mia pace: non vi turbate. Vi lascio la pace, vi dò la mia pace: abbiate fede in me.

FRAZIONE DEL PANE Cel. Il Corpo e il Sangue di Cristo, uniti in questo calice, siano per noi cibo di vita eterna.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui». Alleluia.

DOPO LA COMUNIONE

in piedi

Cel. Dio grande e misericordioso, che nel Signore risorto riporti l’umanità alla speranza eterna, accresci in noi l’efficacia del mistero pasquale con la forza di questo sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Ass. Amen Figlio ✠ e Spirito Santo. Cel. Gesù ci dona il suo Spirito: nel suo nome, andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio La dimora di Dio Questo termine è denso di significati: la dimora per eccellenza era il Tempio di Gerusalemme (cf. Sal 121,1; 131,3-14; Is 6; 60), e prima ancora la tenda (cf. Nm 14,10; Es 2627) il luogo della presenza di Dio in mezzo agli uomini. Già il re Salomone durante la cerimonia di consacrazione del tempio si chiedeva come fosse possibile che Dio, gran-

ANNO DELLA FEDE Da chi Gesù ha imparato a pregare? Gesù, secondo il suo cuore di uomo, ha imparato a pregare da sua Madre e dalla tradizione ebraica. Ma la sua preghiera sgorga da una sorgente più segreta, poiché è il Figlio eterno di Dio che, nella sua santa umanità, rivolge a suo Padre la preghiera filiale perfetta. Il Vangelo mostra spesso Gesù in preghiera. Lo vediamo ritirarsi in solitudine, anche la notte. Prega prima dei momenti decisivi della sua missione o di quella degli Apostoli. Di fatto, tutta la sua vita è preghiera, poiché è in costante comunione d’amore con il Padre. La preghiera di Gesù durante la sua agonia nell’Orto del Getsemani e le sue ultime parole sulla Croce rivelano la profondità della sua preghiera filiale: Gesù porta a compimento il disegno d’amore del Padre e prende su di sé tutte le angosce dell’umanità, tutte le domande e le intercessioni della storia della salvezza. Egli le presenta al Padre che le accoglie e le esaudisce, al di là di ogni speranza, risuscitandolo dai morti. Gesù ci insegna a pregare, non solo con la preghiera del Padre nostro, ma anche quando prega. In questo modo, oltre al contenuto, ci mostra le disposizioni richieste per una vera preghiera: la purezza del cuore, che cerca il Regno e perdona i nemici; la fiducia audace e filiale, che va al di là di ciò che sentiamo e comprendiamo; la vigilanza, che protegge il discepolo dalla tentazione. de e infinito, potesse ridursi a dimorare in una casa fatta da mani d’uomo (cf. 1Re 8,27). Il dimorare di Dio in mezzo agli uomini era anche una delle promesse più importanti fatte dai profeti (cf. Zc 2,14). Il Verbo di Dio, attraverso la sua incarnazione, ha compiuto la promessa della presenza di Dio in mezzo agli uomini (cf. Gv 1,14), ha posto una dimora definitiva tra noi. Adesso è la volta del credente, che grazie alla sua unità con il Figlio, diventa dimora di Dio. Per Giovanni, la dimora di Dio è l’uomo (in primis Gesù e poi tutti gli uomini e le donne; cf. Gen 1,26-27).

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica e testi musicali di Boutros Naaman.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.