DEDICAZIONE DELLA BASILICA LATERANENSE - ANNO A - (bianco) 9 NOVEMBRE 2014 64ª Giornata del ringraziamento gli parlava del tempio del suo corpo». La festa odierna è festa della città di Roma, della Chiesa di Roma e della Chiesa universale. La Basilica Lateranense, infatti, è la Cattedrale di Roma e la “Madre di tutte le chiese dell’Urbe e dell’Orbe”. Dalla Liturgia della Parola di oggi si possono trarre “tre icone” che ci parlano della Chiesa. Dalla prima lettura, di Ezechiele, e dal Salmo 45, l’icona del fiume di acqua che sgorga dal Tempio e che rallegra la città di Dio, immagine della grazia che sostiene e alimenta la vita della Chiesa. Dalla seconda lettura, di san Paolo ai Corinzi, l’icona della pietra, che è Gesù Cristo, fondamento su cui è costruita la Chiesa. Dal Vangelo della purificazione del Tempio, l’icona della riforma della Chiesa: Ecclesia semper reformanda, perché i membri della Chiesa sono sempre peccatori e hanno bisogno di conversione. Preghiamo perché la Chiesa possa sempre far scorrere l’acqua della grazia, sia sempre fondata su Cristo, gli rimanga fedele e i suoi membri si lascino sempre convertire da Gesù.
«
E
ANTIFONA D’INGRESSO
in piedi
Vidi la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, preparata come una sposa adorna per il suo sposo. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Signore, che guida i nostri cuori nell’amore e nella pazienza di Cristo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito
ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, «non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?». Purifichiamoci dai nostri peccati e apriamo i cuori al perdono di Dio. (Breve pausa di silenzio) Tutti: Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro. Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla
vita eterna. Cel. Signore, pietà Cel. Cristo, pietà Cel. Signore, pietà
Ass. Amen Ass. Signore, pietà Ass. Cristo, pietà Ass. Signore, pietà
INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.
COLLETTA Cel. O Padre, che prepari il tempio della tua gloria, con pietre vive e scelte, effondi sulla Chiesa il tuo santo Spirito, perché edifichi il popolo dei credenti che formerà la Gerusalemme del cielo. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen
Oppure Cel. O Dio che hai voluto chiamare tua Chiesa la moltitudine dei credenti, fa’ che il popolo radunato nel tuo nome ti adori, ti ami, ti segua, e sotto la tua guida giunga ai beni da te promessi. Per il nostro Signore... Ass. Amen
Lungo il torrente, su una riva e sull’altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui foglie non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio 12
SALMO RESPONSORIALE La prima lettura ci riporta al simbolismo dell’acqua che usciva dal tempio. L’acqua è motivo di salvezza e di rigenerazione. In questo simbolo, la tradizione cristiana vi rilegge la nuova alleanza, nonché il mistero stesso di Cristo e della sua Chiesa che nasce dal costato del Crocifisso. La seconda lettura, attraverso uno stile parenetico e catechetico, ci presenta una grande verità del nostro battesimo: siamo diventati tempio del Dio vivente a partire da Cristo, fondamento, pietra angolare del nostro vivere. Ogni azione di male e di peccato è un attentato alla grazia del Signore e anche al nostro essere tempio di Dio. Da qui l’invito forte di Paolo a vivere secondo lo Spirito, nella grazia. Il Vangelo riprende un momento molto delicato e difficile della vita di Gesù: la salita al tempio, l’allontanamento dei mercanti e la disputa con i giudei. Attraverso il gioco del fraintendimento e un linguaggio ironico, Gesù denuncia l’ipocrisia del culto e della fede, sino a trovare una relazione molto forte tra la sua morte di Croce e la distruzione del tempio. Gesù è il nuovo tempio, il nuovo culto in spirito e verità. Il Padre cerca tali adoratori. PRIMA LETTURA Seduti
Dal libro del profeta Ezechièle (47,1-2.8-9.12)
In quei giorni, [un uomo, il cui aspetto era come di bronzo,] 1mi condusse all’ingresso del tempio e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del tempio era verso oriente. Quell’acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale dell’altare. 2 Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all’esterno, fino alla porta esterna rivolta a oriente, e vidi che l’acqua scaturiva dal lato destro. 8 Mi disse: «Queste acque scorrono verso la regione orientale, scendono nell’Àraba ed entrano nel mare: sfociate nel mare, ne risanano le acque. 9Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il torrente, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché dove giungono quelle acque, risanano, e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà.
(Sal 45)
Rit. Un fiume rallegra la città di Dio
Dio è per noi rifugio e fortezza, aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce. Perciò non temiamo se trema la terra, se vacillano i monti nel fondo del mare. Rit. Un fiume e i suoi canali rallegrano la città di Dio, la più santa delle dimore dell’Altissimo. Dio è in mezzo a essa: non potrà vacillare. Dio la soccorre allo spuntare dell’alba. Rit. Il Signore degli eserciti è con noi, nostro baluardo è il Dio di Giacobbe. Venite, vedete le opere del Signore, egli ha fatto cose tremende sulla terra. Rit.
SECONDA LETTURA Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (3,9c-11.16-17) Fratelli, 9cvoi siete edificio di Dio. Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un saggio architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento a come costruisce. 11Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo. 16 Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? 17Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
CANTO AL VANGELO
in piedi
Alleluia, alleluia. Io mi sono scelto e ho consacrato questa casa perché il mio nome vi resti sempre. Alleluia.
VANGELO Dal Vangelo secondo Giovanni
(2,13-22)
Ass. Gloria a te, o Signore 13 Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. 14Trovò nel tempio gen-
te che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. 15Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, 16e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». 17I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». 18 Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». 19Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». 20Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». 21Ma egli parlava del tempio del suo corpo. 22Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo
PROFESSIONE DI FEDE
in piedi
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Carissimi, il Signore ci ha scelti e ci ha consacrati nella sua morte di Croce e nella risurrezione della sua carne.
Lettore Diciamo con gioia: Ass. DONACI, SIGNORE, IL TUO SANTO SPIRITO! 1. Per la Chiesa. Perché adori il Signore Gesù in Spirito Santo e verità, senza alcun compromesso e paure. Preghiamo. 2. Per i Vescovi. Perché siano fedeli annunciatori del Vangelo e strumento di pace e di riconciliazione tra i cristiani. Preghiamo. 3. Per i nostri governanti. Perché agiscano per il bene di tutti, soprattutto dei più bisognosi e degli emarginati, preghiamo. 4. Per i catecumeni. Perché illuminati dalla Parola di Dio scoprano il vero significato della vita: appartenere a Cristo, preghiamo. 5. Per gli smarriti di cuore. Perché la grazia del Signore, morto e risorto, li sostenga nel tempo della prova e susciti in loro la speranza di poter cambiare vita, preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. O Padre, nostro rifugio e forza: tu sei aiuto infallibile nelle angosce; donaci di sperare in te, di percorrere i fiumi della grazia. Perché tutte le genti ti conoscano. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
SULLE OFFERTE
in piedi
Cel. Accogli, Signore, le offerte che ti presentiamo, e dona al tuo popolo la grazia redentrice dei tuoi sacramenti e la gioia di veder esauditi i voti e le speranze. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
PREFAZIO Rendiamo grazie al Padre che nel suo amore per l’umanità ha voluto abitare là dove è raccolto il suo popolo. È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Nel tuo amore per l’umanità hai voluto abitare là dove è raccolto il tuo popolo in preghiera per far di noi, con l’aiuto incessante della tua grazia, il tempio dello Spirito Santo, in cui risplenda la santità dei tuoi figli. Questa Chiesa, misticamente adombrata nel segno del tempio, tu la santifichi sempre come sposa del Cristo, madre lieta di una moltitudine di figli, per collocarla accanto a te rivestita di gloria. E noi, uniti ai cori degli angeli, innalziamo a te l’inno di benedizione e di lode.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE Come pietre vive vi edificate in tempio spirituale per un sacerdozio santo.
DOPO LA COMUNIONE
in piedi
Cel. O Dio, che hai fatto della tua Chiesa il segno visibile della Gerusalemme celeste, per la forza misteriosa dei tuoi sacramenti, trasformaci in tempio vivo della tua grazia, perché possiamo entrare nella dimora della tua gloria. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Ass. Amen Fi-glio ✠ e Spirito Santo. Cel. La gioia del Signore sia la nostra forza. Andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio Il valore della fede Oggi la liturgia ci fa celebrare la memoria della dedicazione della Basilica lateranense, cattedrale della diocesi di Roma e perciò prima cattedrale della Chiesa universale. Questa celebrazione si presta a due riflessioni di fondamentale importanza. La prima riguarda il valore della fede cristiana. Il nostro ringraziamento a Dio, evidentemente, nasce dalla fede; e la prima esortazione che il Signore ci rivolge è, appunto, questa: stimate la vostra fede! Mantenete ferma la vostra fede! Oggi vi è bisogno di una fede illuminata, convinta, profonda. Bisogna essere preparati a rispondere in modo adeguato agli interrogativi che la società moderna continuamente, e magari anche violentemente, propone, per non cedere mai all’urto delle diverse e contrastanti mentalità; bisogna aggiornare e sviluppare la propria cultura religiosa. Perciò, specialmente nei periodi di relativa calma dei lavori, frequentiamo gli incontri formativi nelle nostre parrocchie; meditiamo la «parola di Dio», in modo particolare nei giorni festivi, così da essere veramente convinti «adoratori di Dio in spirito e verità», come Gesù dice alla Samaritana (cf. Gv 4,19-24).
Apostolato della preghiera novembre 2014 Generale – Perché le persone che soffrono la solitudine sperimentino la vicinanza di Dio e il sostegno dei fratelli. Missionaria – Perché i giovani seminaristi, religiosi e religiose abbiano formatori saggi e ben preparati. Dei Vescovi – Perché l’uomo riscopra la sacralità della vita, in un mondo che esalta l’avere e l’apparire piuttosto che l’essere. Mariana – Maria ci ricordi che siamo pellegrini verso la casa del Padre. Preghiera di ringraziamento O Padre, che esaudisci sempre la voce dei tuoi figli, ricevi il nostro umile ringraziamento, e fa’ che in una vita serena e libera dalle insidie del male, lavoriamo con rinnovata fiducia all’edificazione del tuo regno. Per Cristo nostro Signore. Amen. S. Martino di Tours 11 novembre San Martino Nasce in Pannonia (oggi in Ungheria) a Sabaria da pagani. Viene istruito sulla dottrina cristiana ma non viene battezzato. Figlio di un ufficiale dell’esercito romano, si arruola a sua volta, giovanissimo, nella cavalleria imperiale, prestando poi servizio in Gallia. È in quest’epoca che si colloca l’episodio famosissimo di Martino a cavallo, che con la spada taglia in due il suo mantello militare, per difendere un mendicante dal freddo. Lasciato l’esercito nel 356, già battezzato forse ad Amiens, raggiunge a Poitiers il vescovo Ilario che lo ordina esorcista (un passo verso il sacerdozio). Dopo alcuni viaggi, Martino torna in Gallia, dove viene ordinato prete da Ilario. Nel 361 fonda a Ligugé una comunità di asceti, che è considerata il primo monastero databile in Europa. Nel 371 viene eletto vescovo di Tours. Per qualche tempo, tuttavia, risiede nell’altro monastero da lui fondato a quattro chilometri dalla città, e chiamato Marmoutier. Si impegna a fondo per la cristianizzazione delle campagne. Muore a Candes nel 397.
La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica e testi musicali di Boutros Naaman.