Mercoledi ceneri a 2014

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MERCOLEDÌ DELLE CENERI - ANNO A (viola) 5 MARZO 2014 on tutto il cuore». Oggi, Mercoledì delle Ceneri, iniziamo un nuovo cammino quaresimale, un itinerario che si snoda per quaranta giorni e ci conduce alla gioia della Pasqua del Signore, alla vittoria della Vita sulla morte. La Chiesa ci ripropone il forte richiamo che il profeta Gioele rivolge al popolo di Israele: «Così dice il Signore: ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti» (2,12). Va sottolineata l’espressione «con tutto il cuore», che significa dal centro dei nostri pensieri e sentimenti, dalle radici delle nostre decisioni, scelte e azioni, con un gesto di totale e radicale libertà. Ma è possibile questo ritorno a Dio? Sì, perché c’è una forza che non risiede nel nostro cuore, ma che si sprigiona dal cuore stesso di Dio. È la forza della sua misericordia. Il ritorno al Signore è possibile come grazia, perché è opera di Dio e frutto della fede che noi riponiamo nella sua misericordia. Questo ritornare a Dio diventa realtà concreta nella nostra vita solo quando la grazia del Signore penetra nell’intimo e lo scuote donandoci la forza di «lacerare il cuore». In effetti, anche ai nostri giorni, molti sono pronti a “stracciarsi le vesti” di fronte a scandali e ingiustizie – naturalmente commessi da altri –, ma pochi sembrano disponibili ad agire sul proprio “cuore”, sulla propria coscienza e sulle proprie intenzioni, lasciando che il Signore trasformi, rinnovi e converta. Quel «ritornate a me con tutto il cuore», poi, è un richiamo che coinvolge non solo il singolo, ma la comunità. L’Eucaristia che celebriamo è il ritorno di tutta la Chiesa, corpo del Signore, alla radice della nuova alleanza, ossia a Cristo che ha dato la sua vita per noi.

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ANTIFONA D’INGRESSO

in piedi

Tu ami tutte le tue creature, Signore, e nulla disprezzi di ciò che hai creato; tu dimentichi i peccati di quanti si convertono e li perdoni, perché tu sei il Signore nostro Dio. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Dio della speranza, che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede per la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito Si omette l’atto penitenziale, sostituito dal rito di imposizione delle ceneri.

COLLETTA Cel. O Dio, nostro Padre, concedi al popolo cristiano di iniziare con questo digiuno un cammino di vera conversione, per affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito del male. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen

La prima lettura ci riporta al significato più vero della conversione: il ritorno al Signore con tutto

il cuore, con digiuni, con pianti. Si tratta di cambiare completamente stile di vita e modo di pensare. La Quaresima, sarà, dunque, un tempo di penitenza, di purificazione e di lotta contro il male. La seconda lettura contiene l’invito alla riconciliazione con Dio. Cristo si è fatto per noi peccato, affinché noi, in lui, potessimo diventare giustizia di Dio. La Quaresima, allora, sarà un tempo di grazia in cui riconosciamo la compassione del Signore verso di noi. Il Vangelo contiene l’invito a riscoprire l’aspetto interiore e autentico della preghiera, dell’elemosina e del digiuno, tre pratiche molto importanti che dobbiamo riscoprire nelle nostre comunità e per i nostri stili di vita. La Quaresima, infine, diviene un momento propizio per il dialogo con il Signore, la pratica dell’ascesi e il compimento delle opere di carità.

PRIMA LETTURA

Seduti (2,12-18)

Dal libro del profeta Gioèle Così dice il Signore: 12«Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. 13Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male». 14Chi sa che non cambi e si ravveda e lasci dietro a sé una benedizione?


Offerta e libazione per il Signore, vostro Dio. 15Suonate il crono in Sion, proclamate un solenne digiuno, convocate una riunione sacra. 16Radunate il popolo, indìte un’assemblea solenne, chiamate i vecchi, riunite i fanciulli, i bambini lattanti; esca lo sposo dalla sua camera e la sposa dal suo talamo. 17Tra il vestibolo e l’altare piangano i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano: «Perdona, Signore, al tuo popolo e non esporre la tua eredità al ludibrio e alla derisione delle genti». Perché si dovrebbe dire fra i popoli: «Dov’è il loro Dio?». 18Il Signore si mostra geloso per la sua terra e si muove a compassione del suo popolo. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

SALMO RESPONSORIALE

(Sal 50)

Rit. Perdonaci, Signore: abbiamo peccato

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità. Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio pecRit. cato rendimi puro. Sì, le mie iniquità io le riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male Rit. ai tuoi occhi, io l’ho fatto. Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. Rit. Rendimi la gioia della tua salvezza, sostienimi con uno spirito generoso. Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode. Rit.

SECONDA LETTURA Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (5,20-6,2) Fratelli, 20noi, in nome di Cristo, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. 21 Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio. 1Poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. 2Egli dice infatti: «Al momento favo-

revole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso». Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza! Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

CANTO AL VANGELO

in piedi

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria! Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore. Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

VANGELO Dal Vangelo secondo Matteo (6,1-6.16-18)

Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 1 «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. 2 Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 3Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, 4perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. 5 E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 6 Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. 16 E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 17Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, 18 perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo

BENEDIZIONE DELLE CENERI Terminata l’omelia, il sacerdote, in piedi e a mani giunte, invita alla preghiera:

Cel. Raccogliamoci, fratelli e sorelle carissimi, in umile preghiera, davanti a Dio nostro Padre, perché faccia scendere su di noi la


sua benedizione e accolga l’atto penitenziale che stiamo per compiere. Tutti pregano per qualche momento in silenzio. Quindi, il sacerdote dice una delle orazioni seguenti:

Cel. O Dio, che hai pietà di chi si pente e doni la tua pace a chi si converte, accogli con paterna bontà la preghiera del tuo popolo e benedici ✠ questi tuoi figli, che riceveranno l’austero simbolo delle ceneri, perché, attraverso l’itinerario spirituale della Quaresima, giungano completamente rinnovati a celebrare la Pasqua del tuo Figlio, il Cristo nostro Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Ass. Amen Oppure Cel. O Dio, che non vuoi la morte ma la conversione dei peccatori, ascolta benigno la nostra preghiera: benedici ✠ queste ceneri, che stiamo per imporre sul nostro capo, riconoscendo che il nostro corpo tornerà in polvere; l’esercizio della penitenza quaresimale ci ottenga il perdono dei peccati e una vita rinnovata a immagine del Signore risorto. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Ass. Amen E, senza nulla dire, asperge le ceneri con l’acqua benedetta.

IMPOSIZIONE DELLE CENERI I fedeli si presentano al sacerdote, ed egli impone a ciascuno le ceneri, dicendo:

Convertitevi, e credete al Vangelo. Oppure Ricordati che sei polvere, e in polvere tornerai. Intanto si esegue un canto adatto, per esempio:

ANTIFONA Rinnoviamo la nostra vita in spirito di umiltà e di penitenza; facciamo digiuno e supplichiamo con lacrime il Signore, perché è pieno di misericordia il nostro Dio, disposto a perdonare tutti i nostri peccati. Questa antifona si può alternare con i versetti del Sal 50, Pietà di me, o Dio. Terminata l’imposizione delle ceneri, il sacerdote si lava le mani.

PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, chiediamo al Signore aiuto e sostegno in questo nuovo itinerario di Quaresima. Lettore Diciamo con sincerità: Ass. CAMBIA I NOSTRI CUORI, SIGNORE!

1. Perché la Chiesa sia uno strumento di pace e di riconciliazione tra gli uomini. Preghiamo. 2. Perché i governanti delle Nazioni si lascino ispirare, nelle scelte quotidiane, dalla verità del Vangelo, cercando il bene comune e la giustizia. Preghiamo. 3. Perché ogni battezzato, in questo tempo forte di preparazione alla Pasqua, riscopra la propria fede come adesione personale al Signore morto e risorto. Preghiamo. 4. Perché ogni famiglia cristiana viva la Quaresima come tempo di grazia, di dialogo con il Signore e momento favorevole per la riconciliazione. Preghiamo. 5. Perché la pratica del digiuno, della preghiera costante e dell’elemosina ci aiutino a cambiare vita, e a liberarci dal male. Preghiamo. 6. Perché l’Eucaristia che celebriamo sia un segno della Pasqua, della vittoria di Cristo sulla morte e sul peccato. Preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. O Padre, fonte della vita, accogli la preghiera di questa comunità che si prepara a celebrare la Pasqua del tuo Figlio, morto per noi. Fa’ che lo Spirito Santo ci guidi giorno per giorno verso il bene e la luce. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

SULLE OFFERTE

in piedi

Cel. Accogli, Signore, questo sacrificio, col quale iniziamo solennemente la Quaresima, e fa’ che mediante le opere di carità e penitenza vinciamo i nostri vizi e liberi dal peccato possiamo celebrare la Pasqua del tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Ass. Amen

PREFAZIO DI QUARESIMA III I frutti della penitenza È veramente cosa buona e giusta, innalzare un inno a te, Padre onnipotente, e cantare insieme la tua lode. Tu vuoi che ti glorifichiamo con le opere della penitenza quaresimale, perché la vittoria sul nostro egoismo ci renda disponibili alle necessità dei poveri, a imitazione di Cristo tuo Figlio, nostro salvatore. E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei Cori celesti, cantiamo con voce incessante l’inno della tua gloria.


PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Il Padre vuole che tutti gli uomini siano salvi. Pieni di fiducia, cantiamo con gioia. Tutti: Padre nostro...

SCAMBIO DELLA PACE Cel. Rigeneràti dal perdono del Padre, scambiatevi un segno di pace.

FRAZIONE DEL PANE Cel. Il Corpo e il Sangue di Cristo, uniti in questo calice, siano per noi cibo di vita eterna.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE Chi medita giorno e notte sulla legge del Signore, al tempo opportuno porterà il suo frutto.

DOPO LA COMUNIONE

in piedi

Cel. Questo sacramento che abbiamo ricevuto, o Padre, ci sostenga nel cammino quaresimale, santifichi il nostro digiuno e lo renda efficace per la guarigione del nostro spirito. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Ass. Amen Figlio ✠ e Spirito Santo. Cel. La messa è finita: andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio «Le tre pratiche fondamentali Nella pagina del Vangelo di Matteo, che appartiene al cosiddetto Discorso della montagna, Gesù fa riferimento a tre pratiche fondamentali previste dalla Legge mosaica: l’elemosina, la preghiera e il digiuno; sono anche indicazioni tradizionali nel cammino quaresimale per rispondere all’invito di «ritornare a Dio con tutto il cuore». Ma Gesù sottolinea come sia la qualità e la verità del rapporto con Dio ciò che qualifica l’autenticità di ogni gesto religioso. Per questo egli denuncia l’ipocrisia religiosa, il comportamento che vuole apparire, gli atteggiamenti che cercano l’applauso e l’approvazione. Il vero discepolo non serve

Attualizzare la Parola «Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!» (2Cor 6,2). Le parole dell’apostolo Paolo ai cristiani di Corinto risuonano anche per noi con un’urgenza che non ammette assenze o inerzie. Il termine “ora” ripetuto più volte dice che questo momento non può essere lasciato sfuggire, esso viene offerto a noi come un’occasione unica e irripetibile. E lo sguardo dell’apostolo si concentra sulla condivisione con cui Cristo ha voluto caratterizzare la sua esistenza, assumendo tutto l’umano fino a farsi carico dello stesso peccato degli uomini. La frase di san Paolo è molto forte: Dio «lo fece peccato in nostro favore». Gesù, l’innocente, il Santo, «Colui che non aveva conosciuto peccato» (2Cor 5,21), si fa carico del peso del peccato condividendone con l’umanità l’esito della morte, e della morte di croce. La riconciliazione che ci viene offerta ha avuto un prezzo altissimo, quello della croce innalzata sul Golgota, su cui è stato appeso il Figlio di Dio fatto uomo. In questa immersione di Dio nella sofferenza umana e nell’abisso del male sta la radice della nostra giustificazione. se stesso o il “pubblico”, ma il suo Signore, nella semplicità e nella generosità: «E il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà» (Mt 6,4.6.18). La nostra testimonianza allora sarà sempre più incisiva quanto meno cercheremo la nostra gloria e saremo consapevoli che la ricompensa del giusto è Dio stesso, l’essere uniti a lui, quaggiù, nel cammino della fede, e, al termine della vita, nella pace e nella luce dell’incontro faccia a faccia con lui per sempre (cf. 1Cor 13,12). AIUTIAMO LA BUONA STAMPA CCP n.11298809 E. Scognamiglio Convento S. Lorenzo Maggiore - Napoli

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica e testi musicali di Boutros Naaman.


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