Ss corpo e sangue di xto b 15

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SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO - ANNO B (bianco) 7 GIUGNO 2015 rendete, questo è il mio corpo». Nell’Eucaristia si comunica l’amore del Signore per noi: un amore così grande che ci nutre con Se stesso; un amore gratuito, sempre a disposizione di ogni persona affamata e bisognosa di rigenerare le proprie forze. Vivere l’esperienza della fede significa lasciarsi nutrire dal Signore e costruire la propria esistenza non sui beni materiali, ma sulla realtà che non perisce: i doni di Dio, la sua Parola e il suo Corpo. Se ci guardiamo attorno, ci accorgiamo che ci sono tante offerte di cibo che non vengono M , S dal Signore e che apparentemente soddisfano di più. Alcuni si nutrono con il denaro, altri con il successo e la vanità, altri con il potere e l’orgoglio. Ma il cibo che ci nutre veramente e che ci sazia è soltanto quello che ci dà il Signore!

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CHIESA DI SAN

ANTIFONA D’INGRESSO

in piedi

Il Signore ha nutrito il suo popolo con fior di frumento, lo ha saziato di miele della roccia. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Dio dei viventi, che ha stipulato con noi la nuova alleanza nel sangue di Cristo e ha effuso lo Spirito Santo sul popolo eletto, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito

ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, Cristo «con uno spirito eterno offrì se stesso senza macchia a Dio», purificando la nostra coscienza dalle opere morte. Ringraziamo il Padre. (Breve pausa di silenzio) Cel. Signore, sommo sacerdote dei beni futuri, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, mediatore di una nuova alleanza, abbi pietà di noi. Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, eredità eterna che ci è stata promessa, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen

INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace

ETODIO A

IRACUSA

in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.

COLLETTA Cel. Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa’ che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre... Ass. Amen Oppure: Cel. Signore, Dio vivente, guarda il tuo popolo radunato intorno a questo altare, per offrirti il sacrificio della nuova alleanza; purifica i nostri cuori, perché alla cena dell’Agnello possiamo pregustare la Pasqua eterna della Gerusalemme del cielo. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen


La prima lettura descrive la stipulazione dell’alleanza tra Dio e il suo popolo. Dopo aver presentato quanto sta per accadere ed esposto il contenuto del patto, Mosè, fungendo da intermediario, sancisce ritualmente l’alleanza spargendo con il sangue l’altare e il popolo. Essa è bilaterale: Dio liberamente la offre e il popolo l’accoglie, aderendovi liberamente e responsabilmente. La seconda lettura mette a confronto il sacrificio di Cristo con i sacrifici di espiazione, offerti annualmente nel tempio, per mostrare la definitività e la superiorità dell’oblazione di Cristo, che è insieme sacerdote e vittima. Quello del Signore Gesù non è soltanto un sacrificio di espiazione ma anche di alleanza che ci unisce in eterno al Padre e ci fa eredi della sua promessa. Il Vangelo si compone di due parti: la preparazione della cena pasquale e l’istituzione dell’eucaristia. La dovizia di particolari con cui si descrivono i preparativi, la sontuosità della stanza, stanno a indicare l’importanza di questa cena per Gesù. È lui stesso a preparare la sua Pasqua in modo libero e consapevole.

PRIMA LETTURA

Seduti

Dal libro dell’Èsodo (24,3-8) In quei giorni, 3Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose a una sola voce dicendo: «Tutti i comandamenti che il Signore ha dato, noi li eseguiremo!». 4Mosè scrisse tutte le parole del Signore. Si alzò di buon mattino ed eresse un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d’Israele. 5Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore. 6Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l’altra metà sull’altare. 7Quindi prese il libro dell’alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: «Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo ascolto!». 8Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: «Ecco il sangue dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

SALMO RESPONSORIALE

(Sal 115)

Rit. Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore

Che cosa renderò al Signore, per tutti i benefici che mi ha fatto? Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore. Rit. Agli occhi del Signore è preziosa la morte dei suoi fedeli. Io sono tuo servo, figlio della tua schiava: tu hai spezzato le mie catene. Rit. A te offrirò un sacrificio di ringraziamento e invocherò il nome del Signore. Adempirò i miei voti al Signore davanti a tutto il suo popolo. Rit.

SECONDA LETTURA Dalla lettera agli Ebrei (9,11-15) 11 Fratelli, Cristo è venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraverso una tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano d’uomo, cioè non appartenente a questa creazione. Egli entrò una volta per sempre nel santuario, 12non mediante il sangue di capri e di vitelli, ma in virtù del proprio sangue, ottenendo così una redenzione eterna. 13 Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsa su quelli che sono contaminati, li santificano purificandoli nella carne, 14 quanto più il sangue di Cristo - il quale, mosso dallo Spirito eterno, offrì se stesso senza macchia a Dio purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte, perché serviamo al Dio vivente? 15 Per questo egli è mediatore di un’alleanza nuova, perché, essendo intervenuta la sua morte in riscatto delle trasgressioni commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l’eredità eterna che era stata promessa. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

SEQUENZA La sequenza è facoltativa e si può dire anche nella forma breve, a cominciare dalla strofa: Ecco il pane.

Ecco il pane degli angeli, pane dei pellegrini, vero pane dei figli: non dev’essere gettato. Con i simboli è annunziato, in Isacco dato a morte, nell’agnello della Pasqua, nella manna data ai padri. Buon pastore, vero pane, o Gesù, pietà di noi: nùtrici e difendici, portaci ai beni eterni nella terra dei viventi.


Tu che tutto sai e puoi, che ci nutri sulla terra, conduci i tuoi fratelli alla tavola del cielo nella gioia dei tuoi santi.

CANTO AL VANGELO

in piedi

Alleluia, alleluia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno. Alleluia.

VANGELO Dal Vangelo secondo Marco (14,12-16.22-26)

Ass. Gloria a te, o Signore Il primo giorno degli àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?». 13Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. 14 Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. 15 Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi». 19I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua. 22 Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». 23 Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. 24E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. 25In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio». 26Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo 12

PROFESSIONE DI FEDE

in piedi

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo.

Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, il pane che mangiamo è il Corpo del Signore, messo a morte nella carne ma reso vivo nello Spirito. Lettore Acclamiamo con gioia: Ass. GESÙ, PANE DI VITA, SALVACI! 1. Per il Santo Padre. Perché con la sua parola e il suo esempio doni Gesù, il pane della vita, a ogni uomo e donna di buona volontà. Preghiamo. 2. Per i governanti. Perché operino scelte coraggiose a vantaggio dei poveri e degli emarginati. Preghiamo. 3. Per le famiglie. Perché spezzino il pane della carità con quanti vivono grandi disagi economici, affettivi e di salute. Preghiamo. 4. Per le nostre città. Perché si riscopra il culto verso l’Eucaristia e si moltiplichino le iniziative di carità. Preghiamo. 5. Per i fanciulli della Prima Comunione. Il Signore faccia sentire loro la sua dolce presenza e siano sostenuti dai genitori nell’educazione ai valori del Vangelo. Preghiamo. 6. Per noi qui riuniti. Perché l’Eucaristia che celebriamo ci renda un solo corpo e ci liberi da ogni divisione e pregiudizio. Preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. Accogli, o Padre buono, la preghiera di questa comunità: rendici una sola famiglia illuminata dalla Parola del Vangelo e sostenuta dal Pane della vita. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

SULLE OFFERTE

in piedi

Cel. Concedi benigno alla tua Chiesa, o Padre, i doni dell’unità e della pace, mistica-


mente significati nelle offerte che ti presentiamo. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

PREFAZIO L’Eucaristia memoriale del sacrificio di Cristo È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente e misericordioso, per Cristo nostro Signore. Sacerdote vero ed eterno, egli istituì il rito del sacrificio perenne; a te per primo si offrì vittima di salvezza, e comandò a noi di perpetuare l’offerta in sua memoria. Il suo corpo per noi immolato è nostro cibo e ci dà forza, il suo sangue per noi versato è la bevanda che ci redime da ogni colpa. Per questo mistero del tuo amore, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo con gioia l’inno della tua lode.

MISTERO DELLA FEDE Ogni volta che mangiamo di questo pane e beviamo a questo calice annunziamo la tua morte, Signore, nell’attesa della tua venuta.

Attualizzare la Parola Il cibo che ci offre il Signore è diverso dagli altri, e forse non ci sembra così gustoso come certe vivande che ci offre il mondo. Allora sogniamo altri pasti, come gli ebrei nel deserto, i quali rimpiangevano la carne e le cipolle che mangiavano in Egitto, ma dimenticavano che quei pasti li mangiavano alla tavola della schiavitù. Essi, in quei momenti di tentazione, avevano memoria, ma una memoria malata, una memoria selettiva. Una memoria schiava, non libera. Ognuno di noi, oggi, può domandarsi: e io? Dove voglio mangiare? A quale tavola voglio nutrirmi? Alla tavola del Signore? O sogno di mangiare cibi gustosi, ma nella schiavitù? Inoltre, ognuno di noi può domandarsi: qual è la mia memoria? Quella del Signore che mi salva, o quella dell’aglio e delle cipolle della schiavitù? Con quale memoria io sazio la mia anima?

PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Risorti con Cristo a vita nuova, invochiamo il Padre dicendo. Tutti: Padre nostro... CANONE CANTATO Vi lascio la pace, vi dò la mia pace: non vi turbate. Vi lascio la pace, vi dò la mia pace: abbiate fede in me.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE «Prendete, questo è il mio corpo. Questo è il mio sangue, il sangue dell’alleanza», dice il Signore. Alleluia.

DOPO LA COMUNIONE

in piedi

Cel. Donaci, Signore, di godere pienamente della tua vita divina nel convito eterno, che ci hai fatto pregustare in questo sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Ass. Amen

Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Glorificate il Signore con la vostra vita. Andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio

Amare chi non ci ama «Amare chi non ci ama… Non è facile! Perché se noi sappiamo che una persona non ci vuole bene, anche noi siamo portati a non volerle bene. E invece no! Dobbiamo amare anche chi non ci ama! Opporci al male con il bene, di perdonare, di condividere, di accogliere. Grazie a Gesù e al suo Spirito, anche la nostra vita diventa “pane spezzato” per i nostri fratelli. E vivendo così scopriamo la vera gioia! La gioia di farsi dono, per ricambiare il grande dono che noi per primi abbiamo ricevuto, senza nostro merito. È bello questo: la nostra vita si fa dono! Questo è imitare Gesù. Io vorrei ricordare queste due cose. Primo: la misura dell’amore di Dio è amare senza misura. È chiaro questo? E la nostra vita, con l’amore di Gesù, ricevendo l’Eucaristia, si fa dono. Come è stata la vita di Gesù. Non dimenticare queste due cose: la misura dell’amore di Dio è amare senza misura. E seguendo Gesù, noi, con l’Eucaristia, facciamo della nostra vita un dono» (Papa Francesco).

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica e testi musicali di Boutros Naaman.


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