IL LABORATORIO DIGITALE
LA REALTA’ SI COSTRUISCE COSTRUZIONISMO
Uno dei miei punti fermi centrali è che la costruzione che ha luogo "nella testa" spesso si verifica in modo particolarmente felice quando supportata dalla costruzione di qualcosa di molto più concreto: un castello di sabbia, una torta, una casa di Lego, una società, un programma per computer, una poesia, una teoria dell'universo.
(S.Papert, I bambini e il computer,Rizzoli)
Seymour Papert (Pretoria, 1º marzo 1928) è un matematico sudafricano.
Dopo aver lavorato con Piaget si trasferisce negli anni sessanta al MIT per lavorare con il gruppo che si occupava di Intelligenza Artificiale e in particolare con Marvin Minsky. Papert introduce il concetto di costruzionismo.
Infatti, secondo Papert, il processo di apprendimento è un processo di costruzione di rappresentazioni più o meno corrette e funzionali del mondo con cui si interagisce. Rispetto al costruttivismo, il costruzionismo introduce il concetto di artefatti cognitivi, ovvero oggetti e dispositivi che facilitano lo sviluppo di specifici apprendimenti.
FASE DELL’OPERATIVITA’ CONCRETA
L'elaborazione teorica di Papert contiene una presa di distanza da alcuni aspetti della teoria di Piaget. In particolare quello che Papert chiama la rivalutazione del pensiero concreto, cioè una rivalutazione degli aspetti non astratti del pensiero che la cultura dominante tende a trascurare in favore di una presunta superiorità gerarchica del pensiero formale, astratto. C'è uno spostamento dell'attenzione dagli "stadi" generali dello sviluppo cognitivo allo studio dei contesti che rendono possibile questo sviluppo e agli stili di apprendimento. L'attenzione alla ricchezza e diversità dei percorsi individuali dell'apprendimento mette in questione la visione di uno sviluppo cognitivo come una progressione verso forme di pensiero ipotetico-deduttivo. Non sempre il pensiero formale è lo strumento più appropriato né quello più potente per tutti. (Turkle e Papert, 1991)
CONTRAPPOSIZIONE TRA DIDATTICA D'AULA E DIDATTICA DI LABORATORIO
Può essere rappresentata dalla dicotomìa tra le categorie di - istruzionismo, inteso come modalità che fa prevalere le ragioni dell'insegnare, - e quella di costruttivismo, dove al contrario sono considerate determinanti le ragioni del soggetto che apprende. A favore del primo termine c'è soprattutto l'esigenza di garantire che una quantità predefinita di conoscenze venga assimilata dagli studenti entro vincoli temporali dati (una esigenza tipica della programmazione per obiettivi). Questa finalità, che appare ragionevole e condivisibile, a sua volta, spesso deve fare i conti con risultati deludenti: la sequenza lezione-esercitazione tende a produrre una comprensione superficiale. Sequenze di informazioni che calano dall'alto non hanno tempo - di sedimentarsi, - di interagire con le conoscenze del soggetto che apprende, - di essere oggetto di dialogo e confronto tra punti di vista diversi, - di concretizzarsi in esperienze significative.
PARTECIPAZIONE MOTIVATA
Al contrario la modalità laboratorio favorisce una partecipazione motivata del soggetto al proprio processo di apprendimento, creando un rapporto - attivo con la realtà e collaborativo con i compagni, che tende a promuovere una comprensione profonda. Una seconda motivata ragione per occuparsi di classi 2.0 è la possibilità di costruire le condizioni di un apprendimento che sia: - attivo e costruttivo, - contestuale e problematico, - conversazionale e collaborativo, - intenzionale e riflessivo. Si tratta di una didattica di laboratorio capace di dare concretezza ai principi del costruttivismo che possiamo individuare in: - attenzione alle condizioni, - problematizzazione dei contenuti, - utilizzo dell'operatività, - ricorso alla metacognizione.
IL LABORATORIO DIGITALE
Prima di essere “ambiente”, il laboratorio è uno “spazio mentale attrezzato”, una forma mentis, un modo di interagire con la realtà per comprenderla e/o per cambiarla.
Il termine laboratorio va inteso in senso estensivo, come qualsiasi spazio, fisico, operativo e concettuale,opportunamente adattato ed equipaggiato per lo svolgimento di una specifica attività formativa.
DIFFERENZA TRA IL LABORATORIO SPECIALISTICO ED IL LABORATORIO DIGITALE
Dal punto di vista logistico il laboratorio digitale della scuola dovrebbe essere un locale a sé stante, appositamente costruito e corredato per produrre apprendimenti plurudisciplinari e pluriesperenziali Dal punto di vista formativo, il laboratorio specialistico si caratterizza per l’oggetto della sua azione, vale a dire per l'attività che vi si svolge, che investe il soggetto operante. Con il lavoro nel laboratorio digitale lo studente domina il senso epistemologico del suo apprendimento ritrovando facilmente le risorse necessarie per produrre, perché opera concretamente, perché “facendo” sa dove vuole arrivare e perché.
EPISTEMOLOGIA OPERATIVA DEL LABORATORIO DIGITALE E NON
A. MUNARI (1994)
L'attività proposta nel laboratorio: ♦ si deve prestare ad una manipolazione operatoria concreta (non bastano i codici linguistici verbale o simbolico); ♦ deve implicare le operazioni cruciali (devono essere presenti i passi principali di una procedura); ♦ non deve avere una soluzione unica (deve dare la possibilità di scegliere e di decidere; il laboratorio che prospetta un’unica soluzione si riduce ad algoritmo applicativo); ♦ deve provocare uno “spiazzamento” spiazzamento” cognitivo (deve far scoprire qualcosa di nuovo, mettendo in crisi le vecchie conoscenze); ♦ si deve situare ad una giusta distanza (il nuovo non deve essere né troppo vicino al conosciuto né troppo distante); ♦ deve comportare diversi livelli di interpretazione (pluralità dei punti di vista); ♦ deve possedere valenze metaforiche (deve richiamare esperienze lontane ed eterogenee); ♦ deve coinvolgere il rapporto dello studente con il sapere (nel (nel laboratorio il sapere è conoscenza in azione).
ESSERE ATTIVI IN UN LABORATORIO
Nel laboratorio, come con gli altri metodi “coinvolgenti” il soggetto agisce, è attivo.
L’essere attivo del soggetto si può esplicitare in molti modi e ai due estremi ritroviamo due tipologie: l’attività riproduttiva e quella produttiva; è attivo l’allievo che copia, che ripercorre la procedura richiesta, che riproduce ciò che ha studiato; è attivo l’allievo che inventa, che ipotizza nuove strategie risolutive, che produce qualcosa ex novo.
Nel laboratorio si opera su entrambi i piani: ma lo scopo formativo del laboratorio è quello di produrre pensiero a partire dall’azione e non è mai meramente applicativo (ossia riproduttivo)
‌ Non c'è vento favorevole per chi non sa in che porto vuole andare. Seneca 11
ALBUM FOTO CL@SSI 2.0 2011
Se ascolto, dimentico; Se vedo, ricordo; Se faccio, comprendo. Confucio
AMBIENTI E CONTESTI DI APPRENDIMENTO
…nativi digitali e non solo: fuori dall’aula informazione e interazione continua
…sviluppo laterale degli apprendimenti (informale); i nativi digitali hanno giá contribuito a
modificare abitudini cognitive, forme di rappresentare e conoscere il mondo (Prensky, 2001, 2008; Ferri, 2008; Rivoltella, 2006, 2008)
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…nativi digitali e non solo: fuori dall’aula un apprendimento continuo …espressione di atteggiamenti naturali di cooperazione, condivisione, costruzione, comunicazione; …emergente connessionismo: “i” phone, “pod”, “pad”, accesso e scambio informativo senza più limiti all’integrazione di differenti canali cognitivi e sensoriali.
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CONTESTI DI APPRENDIMENTO
- Creano le pratiche didattiche, il sostegno, gli ambienti fisici che potenziano l'insegnamento e l'apprendimento, le competenze del XXI secolo; - Supportano la classe intesa come comunitĂ di apprendimento professionale che permette agli studenti di collaborare, condividere le migliori pratiche e di integrare le competenze; - Consentono agli studenti di apprendere questioni del mondo reale (ad esempio, attraverso problemi, casi, ricerca)
CONTESTI DI APPRENDIMENTO NEI QUALI:
1. Le persone sono il centro del processo di apprendimento; 2. Si progettano processi attivi; 3. Si usano materiali differenti per stili differenti 4. Di definisce come si apprende 5. Si attivano relazioni significative; 6. Si lavora in gruppo; 7. Si comprendono i processi non solo il risultato finale; 8. Si progettano i contenuti delle discipline attorno a questioni chiave o grandi idee.
CONTESTI NEI QUALI
1. 2. 3. 4. 5. 6.
La pedagogia è costruttiva; L’esperienza è continua; Il setting è cooperativo; I significati trasformano; Le decisioni sono partecipate; L’apprendimento è consapevole;
‌ ambiente significativo di
Relazione Esperienza Costruzione Innovazione Ricerca
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1. Fattori coinvolti nei processi di apprendimento a. Le ricerche hanno evidenziato che: a. la conoscenza umana è costruttiva vs trasmissiva; b. la motivazione va intenzionalmente sostenuta vs casualità; c. la trasferibilità di quanto appreso è continua vs discontinua; d. le differenze individuali vanno considerate come risorsa vs problema; e. la pratica dei processi metacognitivi è ordinaria vs straordinaria;
b. Gli individui differiscono per come: a. elaborano le informazioni; b. costruiscono significati e li applicano a nuove situazioni; c. eseguono compiti o raggiungono risultati diversi; d. usano competenze, atteggiamenti e preferenze nell’affrontare compiti di diversa natura.
c. Vi è quindi relazione tra l’apprendimento e le differenze individuali, evidenziate da: a. gli stili cognitivi; b. le strategie di apprendimento; c. le credenze sull’intelligenza consolidate. d. Utilizzare i differenti tratti individuali nelle attivitá ordinarie attraverso la progettazione di adeguati contesti e l´utilizzo di tecnologie adeguate, incrementa le potenzialità dei singoli.
2. Come si articola la teoria costruttivista della conoscenza
L’allievo impara attraverso: - “il pensare” e “l’agire” realizzando progetti quotidiani e complessi che attraversano. L’allievo è considerato una persona: - attiva; - sociale; - creativa; - un “apprendista” che:
discute
ipotizza
dibatte
valuta
investiga
realizza
osserva
L`ambiente di apprendimento viene progettato per la scoperta e la soluzione di problemi. In esso vi sono - “oggetti” (libri, testi, internet, cdrom, video,); -Strumenti ( software e materiali) - “processi” che permettono agli allievi di utilizzare i contenuti e gli strumenti con efficacia (verifica di ipotesi, casi di studio, gruppi di lavoro, metodi per la ricerca, scambi di opinioni continue con l´insegnante e i compagni).
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CONTESTI PER ESPERIENZE DI APPRENDIMENTO CONTINUE:
1. 2. 3.
4.
5. 6.
Interdipendenza positiva Interazione continua ResponsabilitĂ individuale e sociale Trasposizione di competenze sociali Valutazione fornativa; Revisione continua;
Interpretare
Spiegare
Applicare
criticare illustrare giudicare tradurre fornire metafore
descrivere esprimere giustificare predire sintetizzare
costruire creare risolvere realizzare progettare
assumere il ruolo di considerare immaginare riferirsi a gioco di ruolo
essere cons. di realizzare rivedere riflettere auto-valutarsi
analizzare arguire comparare contrastare inferire
Empatizzare
Consapevolezza
Avere Prospettiva 39
TECNOLOGIE DIDATTICHE E PROCESSI COGNITIVI
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IL CAMBIAMENTO da una visione del mondo
OGGETTIVISTA MECCANICISTICA COMPORTAMENTISTA ‘(20 - ’50) orientata al controllo delle acquisizioni individuali e creatrice di utenti, scarsamente motivati, ricettori di informazioni o esecutori di funzioni in modo meccanico e ripetitivo.
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SI È PASSATI ad una visione • COGNITIVISTA (dagli anni ‘50) volta ad esaltare l’attività della mente umana. COSTRUTTIVISTA (anni ’80) di diretta emanazione cognitivista, orientata a ricentralizzare l’apprendimento sul soggetto ed espressione di utenti attivi, partecipi, creativi, propositivi, altamente motivati, costruttori di conoscenza propria e condivisa.
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IL COSTRUTTIVISMO PROMUOVE: 1. 2. 3. 4.
5. 6. 7.
una conoscenza costruita dall’esperienza Un apprendimento concepito come una personale interpretazione del mondo Un apprendimento attivo, perché il soggetto lo attua in modo consapevole e responsabile Un apprendimento collaborativo, in quanto il significato è negoziato da molteplici prospettive che si incontrano in una comunità Un apprendimento situato o ancorato ad un contesto Un apprendimento intenzionale perché il soggetto persegue deliberatamente gli obiettivi Un apprendimento riflessivo-metacognitivo, perché il soggetto riflette sui compiti svolti e sulle decisioni assunte.
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SI E’ PASSATI ANCORA Ad una visione
COSTRUTTIVISTA “SOCIO-INTERAZIONISTA” (dagli anni ’90) definita “costruttivismo ecologico” che lega l’attività conoscitiva del soggetto all’ambiente sociale- culturale da esso vissuto. La conoscenza è frutto di una interazione continua e prodotto di una costruzione sociale. IL COSTRUTTIVISMO SOCIALE GENERA CONOSCENZA:
per il sostegno di persone maggiormente esperte per l’interazione socio-cognitiva tra pari, per la condivisione-negoziazione di significati. (come prodotto di una co-costruzione sociale)
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IL MODELLO DI INSEGNAMENTO DI RIFERIMENTO AL MODELLO DIDATTICO ISTRUTTIVO/TRASMISSIVO È centrato essenzialmente sull’insegnante ed è espressione di una visione tecnocentrica
si raffigura fortemente individualizzato È fondato sul rinforzo (feedback) sul controllo dello stimolo informativo È proiettato al raggiungimento, da parte di tutti i componenti del gruppo classe, delle competenze e abilità fondamentali, chiaramente selezionate prima dal docente (diritto all’uguaglianza) È attento ai contenuti da scomporrei in sequenze (U.D) È calibrato sulla progettazione sequenziale ed oggettiva È guidato dagli obiettivi e finalità.
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IL MODELLO DI APPRENDIMENTO DI RIFERIMENTO ALLE TEORIE COSTRUTTIVISTICHE È centrato sull’allievo, è espressione di una visione antropocentrica e si costruisce:
su basi logico riflessive su dimensione cooperativa sulla possibilità di una comunicazione distribuita (tra più risorse, umane e tecniche) sull’opportunità di sviluppare gli altri aspetti dell’intelligenza sul superamento di una concezione lineare, definita (monomedialità linguistica) per passare a quella non-lineare e aperta. sul superamento di una fruizione passiva, ad un atteggiamento attivo, rielaborativo delle conoscenze e interattivo nei confronti delle strumentazioni.
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DAL PARADIGMA DELL’ISTRUZIONE, SI E’ PASSATI A QUELLO:
dell’espressione (comprendente tutti gli editors, inclusi quelli multimediali) della costruzione (ambienti di programmazione di tipo Logo e relativi micromondi, nonché sistemi di authoring multi-ipermediali) della esplorazione (scenari ipermediali, navigazione in Internet) della comunicazione (reti telematiche) della cooperazione (tecnologie che concorrono ad allestire comunità di apprendimento) della ricerca informativa (riferimento a tutti i tool informatici e telematici)
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E il modello di valutazione di riferimento
si allontana dal concetto
di misurazione “obiettiva” (tramite test,ecc.) a favore di una “autovalutazione” (dossier, portfolio), O di una valutazione “intersoggettiva”
E può avvalersi delle tecnologie, quali quelle ipertestuali o ambienti di comunicazione cooperativa on line.
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l’approccio collaborativo VIENE A CONIUGARSI con il concetto di “zona di sviluppo prossimale” di Vygotskij, (1978/ 80, trad.it. Il processo cognitivo ) LA ZSP esprime la possibilità potenziale di sviluppo cognitivo sotto la guida, sostegno (scaffolding) di un adulto o di un pari più capace. VYGOTSKIJ ha proposto tale concetto in contrasto con le tecniche psicometriche allora dominanti: riteneva di dover valutare non solo le capacità attuali, ma anche quelle probabili se aiutati.
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SECONDO BRUNER, BARRET, che si richiamano a Vygotskij, l’ apprendimento è un’attività che si svolge in comune e coinvolge la costruzione sociale della conoscenza l’ambiente è parte integrante del processo di cambiamento cognitivo. il linguaggio è l’elemento indispensabile per scoprire e strutturare la conoscenza.
PER BARRET (92 trad.it: Sociomedia) le nuove tecnologie nascono come strumenti sociali, finalizzati alla condivisione, alla negoziazione,alla costruzione sociale della conoscenza
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LA CONOSCENZA NON È PIÙ INTESA come verità trasmessa, ma come costruita, come emancipatoria (nel senso che nessuno è escluso).
RICHIAMA la teoria dell’attività di Aleksej Leont’ev,(1975/77 trad.it :Attività, coscienza e personalità) che consiste in una rivalutazione del pensiero operatorio, del fare, di fronte quello logico-formale, della teoria, dell’astrazione. TEORIA RECENTEMENTE RIPRESA da David Jonassen (2000): per evidenziare che il “pensiero” vuol dire riflessione e che “il fare” deve precedere il pensiero formale astratto; per cui è dalla pratica che occorre arrivare alla formalizzazione e non viceversa.
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PIONIERISTICO in tal senso è stato il tecnologo Papert (80-84 trad.it: bambini, computer e creatività) DEDUCIBILE
dalla sua famosa “inversione epistemologica :, “usare per imparare” e “non imparare per usare o, dal suo insistere”più sull’apprendere e meno sull’insegnare (Papert, 1993/94 , trad.it: I bambini e il computer) dalla sua visione dell’ informatica come ’“informatica cognitiva”, in cui affermava che : “non è il computer che insegna allo studente, ma il bambino che insegna al computer” (Papert, 80/84)
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MODELLI COSTRUTTIVISTICI
NUOVI MODELLI DIDATTICI LL COSTRUTTIVISMO SOCIALE promuove forme di conoscenza condivisa e distribuita e i modelli più significati di tale espressione sono: La
classe come comunità di apprendimento Il modello dell’apprendistato cognitivo I Learning Circles
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LA CLASSE COME “COMUNITÀ DI APPRENDIMENTO” SI RIFERISCE ad un progetto educativo sperimentato da Ann Brown e da Joseph Campione 1994-97 UNA COMUNITÀ DI APPRENDIMENTO è un particolare ambiente di ricerca cooperativa in un clima di condivisione e scambio reciproco. E’ IL CONCETTO classe o gruppo /reale o virtuale preso in considerazione come comunità di apprendimento dove si evidenzia: La natura attiva e costruttiva dell’apprendere Il ruolo strategico della meta-cognizione La presenza di molteplici ZSP
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La conoscenza dialogizzata, socialmente “negoziata” La legittimazione delle differenze Una comunità di pratiche con plurime presenze (studente, docente, tutor, ricercatore, esperto) con interscambialità di ruoli e realizzabile anche oltre le mura della classe grazie alle reti telematiche.
L’AMBIENTE è visto come una virtuale intersecazione di ZSP, una varietà di impalcature (scaffolding) Che assistono, orientano in vario modo, Lasciando tuttavia forte spazio alla responsabilizzazione del soggetto.
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APPRENDISTATO COGNITIVO
IL MODELLO DELL’APPRENDISTATO COGNITIVO SVILUPPATO da Allan Collins, John Brown e Susan Newman 1991 NASCE dalla constatazione della inadeguatezza della scuola tradizionale che non consente agli studenti una piena padronanza delle abilità cognitive
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APPRENDISTATO TRADIZIONALE
Strategie per promuovere la competenza esperta MODELLING COACHING SCAFFOLDING FADING
l’apprendista osserva il maestro che dimostra come fare. Il maestro rende i processi visibili, l’apprendista lo imita. il maestro assiste continuamente secondo le necessità , dà feedback, agevola il lavoro. il maestro fornisce un appoggio all’apprendista, uno stimolo, preimposta il lavoro il maestro elimina gradualmente il supporto, in modo da dare a chi apprende uno spazio progressivamente maggiore di responsabilità. 57
APPRENDISTATO COGNITIVO
SI DIFFERENZIA
da quello tradizionale per la maggiore attenzione alla dimensione meta-cognitiva.
DIVENTARE COMPETENTI vuol dire riflettere e costruire un modello mentale della “prestazione esperta”, rendersi conto in cosa possa consistere.
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PER RAGGIUNGERE L’OBIETTIVO è necessario educare alle seguenti strategie:
ARTICOLAZIONE va incoraggiato a verbalizzare ciò che l’apprendista sta facendo. RIFLESSIONE spingere a riflettere durante l’azione e a confrontarsi. ESPLORAZIONE indurre a porre domande. Risolvere quindi i problemi in forma nuova.
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AMBIENTI DI APPRENDIMENTO
I LEARNING CIRCLES (Riel M.,1993) sono forme di comunità virtuali globali dove è possibile conoscersi, elaborare e realizzare progetti comuni, documentarsi e documentare gli altri su tematiche specifiche.
L’AGIRE COLLABORATIVO E COOPERATIVO TRA SCUOLE, CLASSI O GRUPPI DI LAVORO
ci orienta verso un processo di crescita collettiva, di differenziazione e di mutuo rilancio delle specificità.
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PROMUOVE forme di intelligenza “collettiva” (Lèvy, 94/96), “connettiva” (Derrik de Kerkhove) nella salvaguardia delle diversità, delle identità individuali . E’ un’intelligenza che si produce nello spazio delle “interconnessioni” tra soggetti aventi un comune centro d’interesse. E’ il risultato della somma delle singole intelligenze
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LE TRE C: COMUNICAZIONE, COORDINAMENTO E COLLABORAZIONE
Sono le attività primarie dei nuovi modelli apprenditivi
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I NUOVI MODELLI APPRENDITIVI
Promuovono forme di apprendimento significativo esprimibile in sette concetti (Jonassen 1995)
Attivo Costruttivo
Collaborativo
Intenzionale Conversazionale Contestualizzato
Riflessivo
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TIPOLOGIE DI INSEGNAMENTO FORME DI LEZIONE CENTRATE SUL:
MODALITÀ PARLARE
FARE
DOCENTE
Lezione ex cathedra
Dimostrazione pratica
ALLIEVO
Interrogazione orale
Lezione produttiva
INTERAZIONE
Lezione socratica
Produzione collaborativa
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