PIU'CENTO - GLI AEROPLANI CIVILI

Page 1



massimo dominelli

luciano pontolillo

siai marchetti: dal 1915 storie di uomini e aeroplani

gli aeroplani civili Luckyplane Books editore


Progetto grafico Luciano Pontolillo Testi Massimo Dominelli Luciano Pontolillo Coordinamento editoriale Roberta Di Grande

Š 2017 Luckyplane Books Editore www.luckyplanebooks.it

ISBN: 978-88-942225-1-7

Finito di stampare nel mese di gennaio 2017 presso Tipolitoeuropa



sommario o i r a m m o s INTRODUZIONE

4

6

PREFAZIONE Compagnie aeree e velivoli

8 10

GLI IDROVOLANTI Aeroporti d’acqua Ala Littoria Vita di bordo

16 54 60 62

I VELIVOLI TERRESTRI Le rotte degli S.73 italiani Voli di guerra e di pace

66 108 110

TESTIMONIANZE Le rotte atlantiche La Posta Aerea

112 134 136

AEREI IN MINIATURA

140

CREDITI

148



introduzione e n o i z u d o intr

L

e industrie del “Made in Italy” in tutti i settori hanno, nel tempo, costituito un valore di crescente importanza per in nostro Paese, ottenendo collateralmente un concreto successo e una lunga serie di meritati riconoscimenti in tutto il mondo non in ultimo in nazioni ben più sviluppate e progressiste. Tra queste di rilievo è ma, ancora di più, è stata l’industria aeronautica italiana produttrice delle cellule come dei motori e di tutti, o quasi, i componenti presenti su qualsiasi velivolo, civile come militare, sia ad ala fissa che rotante. Una è certamente la SIAI Marchetti i cui aeroplani non solo hanno indossato una livrea militare firmando una serie di pagine gloriose nei conflitti mondiali e locali del XX secolo, ma hanno, egualmente e in modo più che significativo, partecipato all’evoluzione del trasporto aereo civile e commerciale in Italia in primo luogo ma non solo. Una 6 panoramica, la più possibile esaustiva, dunque sull’impiego non bellico degli aerei dell’azienda di Sesto Calende è un argomento di sicuro interesse non unicamente per gli addetti ai lavori di ieri come di oggi (e perché no di domani) bensì anche per gli appassionati di aviazione e forse per tutti coloro che, magari solo per qualche attimo, alzano lo sguardo verso il cielo quando sentono il rombo di un motore ad elica o il sibilo di un reattore.






S.16 Due S.16ter sono acquisiti dalla Aero Espresso Italiana nel 1926 come aeromobili sostitutivi del più evoluto S.55, per effettuare un’attività postale formale al fine evitare alla compagnia acquirente il decadimento della convezione, o autorizzazione statale, alle operazioni di volo. Un altro vettore ad utilizzare lo S.16 è la Società Italiana Servizi Aerei, fondata a Trieste dai fratelli Augusto e Oscar Cosulich nel 1922. Nei colori della S.I.S.A. volano infatti quattro S.16ter limitatamente però all’addestramento degli equipaggi.

GLI IDROVOLANTI

L’idrovolante S.16 può imbarcare fino a cinque passeggeri. Viene presentato al Salone Aeronautico di Parigi nel 1919 e designato con la lettera “S” mantenuta anche successivamente all’acquisizione dell’Anonima Costruzioni Aeronautiche Savoia da parte della S.I.A.I., avvenuta nel 1920. Piuttosto limitato è il suo utilizzo civile: un S.16, due S.16bis e tre S.16ter vengono acquistati dalla S.I.T.A.R., società diretta dal comandante Mario de Bernardi, e entrati in servizio sulla rotta tra Sanremo e Genova.

19


francesco de pinedo

 De Pinedo fotografato a bordo dell’S.55 Santa Maria in volo sull’Atlantico durante la Crociera delle Due Americhe del 1927.

 Il “Savoia” S.16ter di De Pinedo fotografato davanti agli stabilimenti S.I.A.I. di S. Anna durante il suo “battesimo” ufficiale. Il Comandante è in piedi nella cabina di pilotaggio.

Pilota di idrovolanti considerato tra i migliori al mondo, nasce a Napoli il 16 febbraio 1890. Dopo aver conseguito il brevetto di volo in soli due mesi, De Pinedo a 33 anni viene nominato Capo di Stato Maggiore del Comando Generale dell'Aeronautica. Il prestigioso incarico non intacca la sua passione per il volo e per l'avventura, tanto che progetta e realizza alcuni raid tra i piu' avventurosi della storia: la prima trasvolata, detta “dei 55.000 km”, che collega l'Italia con l'Australia ed il Giappone; il raid verso il Nord America toccando le coste Africane e quelle del Marocco, proseguendo fino a Buenos Aires, attraverso le giungle brasiliane, gli Stati Uniti, il Canada e quindi nuovamente l'Atlantico per il ritorno a Roma; la “Crociera delle Due Americhe” che sorvola Brasile, Argentina e Stati Uniti. Dal 1928 al 1929 organizza le due grandi crociere aeree di massa sul Mediterraneo, assumendo nel frattempo la carica di Sottocapo di Stato Maggiore. Personalita' poco incline al compromesso, a causa di dissidi con i vertici della Forza Armata si dimette nel 1929. La vita del valoroso aviatore si spegne a New York il 3 settembre 1933 a seguito di un tragico incidente durante le fasi di decollo del suo monoplano Bellanca, mentre De Pinedo si sta preparando per una nuova impresa: il velivolo non riesce a prendere quota per il sovraccarico di carburante e, nella successiva collisione con una rete ai bordi della pista, le ali si spezzano e il pilota viene sbalzato fuori dall'abitacolo morendo carbonizzato tra le fiamme sprigionate nell'impatto. I funerali si svolgono in forma solenne nella Cattedrale di San Patrizio a New York, e la salma viene successivamente rimpatriata in Italia a bordo del transatlantico “Vulcania”.

26









S.71 Simile nell’aspetto allo statunitense Ford Tri Motor, l’S.71 ha la fusoliera in tubi d’acciaio e terminante, in coda, con un impennaggio classico, sempre in tubi d’acciaio, monoderiva e con piani orizzontali controventati. L’ala alta, piuttosto spessa in compensato rivestito di tela, è integrata dalle due gondole con i motori laterali mentre il carrello fisso e a triciclo viene implementato in coda da un pattino d’appoggio. Il muso dell’aeroplano, con il propulsore centrale, è in duralluminio, la cabina di pilotaggio, posizionata all’altezza del bordo d’attacco alare, rialzata e quella passeggeri, caratterizzata da un’estesa vetratura laterale, alloggia otto sedili. Due le motorizzazioni ossia tre motori radiali con eliche bipala Walter Castor a 7 cilindri da 240 CV ognuno, prodotti in Cecoslovacchia, o gli italiani Piaggio P.VII più potenti poiché da 370 CV individuali.

Il primo utente è la Società Aerea Mediterranea che ne utilizza sei esemplari di cui quattro con motori cecoslovacchi e due con propulsori italiani, aerei tutti trasferiti successivamente all’Ala Littoria. Volano tra Tirana (Albania) e Salonicco (Grecia) sulla linea Brindisi-Tirana-Salonicco nonché tra Roma ed Ancona, estensione dal 15 giugno 1935 del collegamento Trieste-PolaLussino-Zara-Ancona. Non va poi dimenticato che l’S.71, una volta di più nei colori dell’Ala Littoria, opera, alla fine del 1935 in Africa da Il Cairo (Egitto) a Mogadiscio (Africa Orientale Italiana) via Khartoum (Sudan), Cassala (Sudan) ed Asmara (A. O. I.) e, con due unità, lo troviamo nel Nucleo Comunicazioni Ala Littoria nel contesto del Comando dei Servizi Aerei Speciali dal 1940 al 1943.


Equipaggio egiziano in posa davanti a un S.M.95 della Compagnia Aerea S.A.I.D.E.

I VELIVOLI TERRESTRI

 Il prototipo dell’S.M.95C fotografato a Vergiate. Questo velivolo, la cui filosofia costruttiva basata su fusoliera in tubi metallici e ala in legno risale agli Anni ’30, nel dopoguerra è costretto a cedere progressivamente il passo ai nuovi velivoli interamente metallici e con cabina pressurizzata che consentono prestazioni migliori ma, soprattutto, un maggiore comfort per i passeggeri.

103




TESTIMONIANZE

UN VOLO speciale

126

Così il motorista dell’Alitalia Danilo Sabatini, uno dei primi assunti dalla compagnia, racconta di un “volo speciale in Rhodesia” compiuto con lo S.M.95C dalle marche I-DALO: “Quel volo viene richiesto per trasportare, il 18 novembre 1947, una comitiva di trenta emigranti, forse in vista dell’imminente cambiamento politico in Egitto, da Il Cairo fino in Rhodesia. Con il comandante Alfredo Savelli c’è il primo ufficiale Francesco Betteloni, il marconista Giovanni Angioletti, il motorista Vittorio Volpi ed io come motorista aggiunto. Abbiamo in equipaggio anche uno steward di cui ora non ricordo il nome. L’aereo è l’S.M.95C I-DALO nuovo di zecca essendo arrivato dalla fabbrica appena due o tre giorni prima. Le tratte previste sono: Il Cairo-Khartoum, Khartoum-Nairobi, Nairobi-Salisbury e ritorno con tappe sugli stessi scali per il rientro definitivo a Roma. Ma non và così. Partiamo da Il Cairo per Khartoum, ma giunti da quelle parti non ci è dato il permesso di atterrare perché in quel periodo, a Il Cairo, c’è un’epidemia di colera. Riusciamo però a strappare il permesso di scendere sul campo di Uadi Alfa dove, appena sbarcati dall’aereo, siamo tutti immediatamente isolati in quarantena. Poiché nell’ultima parte del volo si manifesta un’avaria all’apparato radio, durante la notte io e il marconista saltiamo da una finestra e, senza farci vedere, raggiungiamo il nostro aeroplano dove con l’aiuto di un tecnico inglese ripariamo il guasto. Tengo a precisare che l’unico dell’equipaggio che capisce e parla l’inglese era il radiotelegrafista. L’indomani, dopo che le autorità locali si convincono che nessuno di noi ha il colera, ripartiamo per Khartoum e quindi per Nairobi. Ma anche in questo trasferimento accade qualcosa che ci costringe a uno scalo intermedio a Juba. Finalmente arriviamo a Nairobi e, dopo il transito, nuovo decollo alla volta di Salsbury.

Quando però siamo nei pressi di questa città entriamo in uno spaventoso temporale tropicale con turbolenza e scossoni talmente forti che quasi tutti i passeggeri si sentono male. Il tempo non accenna a migliorare e non sappiamo di preciso neanche quale fosse la nostra posizione. Appena il Comandante riesce ad intravedere sotto di noi uno spiazzo adatto per un atterraggio precauzionale, atterra, fortunatamente bene, senza sbattere contro nessun termitaio. Quando come Dio vuole ci fermiamo, spegniamo i motori, ma prima di scendere dall’aereo aspettiamo di vedere qualcuno. Continuava a piovere a dirotto, ma dopo alcuni minuti arrivano cinque o sei negri che cominciano a girarci intorno incuriositi, come se non avessero mai visto un aeroplano così da vicino. Dopo un po’ se ne vanno, per rifarsi vivi però subito dopo con un gruppo delle loro donne che si mettono anche loro a guardarci come se fossimo animali strani e bizzarri. Poi vanno via tutti definitivamente. Passano altri dieci minuti quando arriva un’automobile guidata da un giovane bianco e a questo punto scendiamo dall’aereo. Il ragazzo si presenta come il figlio del proprietario del terreno su cui eravamo atterrati e s'interessa d’avvisare le autorità di un piccolo aeroporto commerciale denominato “Belvedere” distante una ventina di chilometri. Ben presto giungono degli automezzi che trasferiscono i passeggeri in albergo. Noi dell’equipaggio preferiamo invece restare sul velivolo finché non arrivano dei poliziotti con il compito di sorvegliarlo. Ormai si è fatto buio e andiamo anche noi in albergo. Il mattino seguente veniamo convocati dai funzionari dell’aviazione locale per avere informazioni sul nostro volo e poi raggiungiamo l’aereo che, miracolosamente, non ha riportato alcun danno. Aiutati dalle splendide condizioni atmosferiche e da un terreno che si prestava alla perfezione, dopo aver sbarcato tutto il materiale non indispensabile, il comandante Savelli e Volpi, uniche due persone a bordo, riescono a far decollare I-DALO.



aerei in miniatura a r u t a i n i aerei in m

A

eroplani eleganti e soggetti affascinanti ed esotici sono un binomio irresistibile per chi vuole riprodurre in scala un tassello di storia dell'Aviazione. Gli aeroplani della SIAI Marchetti, nel corso degli anni, sono stati oggetto di numerose riproduzioni in scala firmate da ditte modellistiche di tutto il mondo che hanno commercializzato sia scatole di montaggio in varie scale che modelli da esposizione e collezione. Oggi sono disponibili numerosi modelli da assemblare, principalmente in scala 1:72, relativi ai vari S.55, S.73, S.74, S.79 e S.M.95. Si tratta di modelli di produzione corrente, anche se non mancano, sul mercato dell'usato, scatole “vintage” di modelli ormai da tempo fuori produzione. Ancora più articolato e variegato è il discorso relativo ai modelli da collezione, spesso esemplari unici, che possono raggiungere quotazioni ragguardevoli. Una trattato completo di tali 140 modelli richiederebbe ben più spazio di quello presente in questo libro. Abbiamo però voluto egualmente affrontare l'argomento nelle pagine che seguono.



crediti crediti Si ringraziano per l’aiuto e la cooperazione - JP4 Mensile di Aeronautica e Spazio - Regione Lombardia e Provincia di Varese - Museo Volandia - Dan Antoniu, Fausto Capelli, Alessandro Cordasco, Camillo Cordasco, Giorgio De Salve Ria, Roberta Di Grande, Giorgio Galvani, Roberto Gentilli, Enrico Leproni, Romeo Mangani, Maurizio Piazzai, Gianni Siccardi. Menzioni particolari - A Giorgio Apostolo, entusiasta sostenitore di tutto ciò che riguarda il volo e l’aviazione. - Alla famiglia Zeni, in modo particolare a Romano e Elena, per la cura con la quale hanno preservato la memoria storica della SIAI Marchetti e per l’entusiasmo con il quale hanno condiviso tale memoria.

148

- In onore di tutti coloro che hanno lavorato in SIAI Marchetti: imprenditori, ingegneri, piloti, tecnici, operai, segretarie, fotografi, cineoperatori... Ognuno, a suo modo, ha fatto sì che una parte di storia della SIAI Marchetti potesse essere scritta, anno dopo anno; ognuno, a suo modo, ha fatto sì che quella storia continuasse ad essere ricordata, racconto dopo racconto. Ognuno, a suo modo, ha scritto una parte di questo libro, pagina dopo pagina. Profilo a colori S.79 I-ALAN - Camillo Cordasco Bibliografia - Abate/Apostolo: Ali lombarde, SEA, Milano, 1993 - Alonge A.: S.55 story, Giorgio Apostolo Editore, Milano, 1997 - Balbo I.: La centuria alata, Mondadori, Milano, 1933 - Bassi R.: Campoformido 100 - cento anni dell'aeroporto di Udine attraverso le immagini, Aviani & Aviani Editori, Udine, 2013

- Bignozzi/Gentilli: Aeroplani SIAI 1915-1935, EDAI, Firenze, 1982 - Caporossi F.: Il migliore di quelli che sanno su Alessandro Marchetti, 1993 - Casarino/Sacchetti: Cameri e l'aviazione nel novarese, Giorgio Apostolo Editore, Milano, 1998 - Castellani/Crema Balis: Da Ala Littoria ad Alitalia - Passato e futuro del trasporto aereo in Italia, Universitalia, Roma, 2014 - Castellani A.: Il gabbiano in camicia nera - Storia della L.A.T.I. Linee Aeree Transcontinentali Italiane, LoGisma editore, Bivigliano, 2015 - Civoli M.: S.A.S. - i Servizi Aerei Speciali della Regia Aeronautica 1940-1943, IBN Editore, Roma, 2014 - Corsari/De Simoni: Aerofilatelia italiana 1784-1940, catalogo 1972 - D'Avanzo G.: La freccia alata, 3D Midia editore, Roma, 2007 - D'Avanzo G. : Alitalia, ascesa e declino, IBN editore, Roma, 2013 - Davies R.E.G.: A history of the world airlines, Oxford University Press, London, 1964 - Davies R.E.G.: Aeroflot, an airline and its aircraft, Airlife Publishing Ltd, Ramsbury, 1992 - D'Agostino C. : Dal molo audace al valentino - storia della S.I.S.A. e del volo in Friuli-Venezia Giulia, Vittorelli Edizioni, Gorizia, 1996 - D'Agostino/Tomarchio: S.I.S.A. - La prima compagnia aerea commerciale italiana, Aviani & Aviani, Udine, 2007 - Falessi/Lazzeri : Le “Ragazze Volanti” - Cinquant'anni di Hostess Alitalia, LoGisma Editore, Bivigliano, 2000 - Gianvanni P.: 1945-1960 I trasporti aerei in Italia - Dall'Elica al Getto, Edizioni Aeronautiche Italiane, Firenze, 1979 - Gernstein London J.: Fly now!, National Geographic Society & White Star, Washington D.C. (USA) e Vercelli, 2008 - Johnson/O'Leary: EN ROUTE - Label Art from The Golden Age of Air Travel, Chronicle Books, S. Francisco, 1993 - Magnani/Migliavacca: L'ultimo volo, storie di piloti e di aerei, 2014 - Pellegrino A.: Quelli della Stanza UNO - I primi cinquant'anni dell'Alitalia, Libreria Gatti editrice, Milano, 1997 - Mussolini B.: Parlo con Bruno, Edizioni del Popolo d'Italia, Milano ,1941 - Pontolillo L.: PIU'CENTO – SIAI Marchetti: dal 1915 storie di uomini e di aeroplani, Aviani & Aviani, Udine, 2015 - Sacchetti R.: Aviazione Italiana - 100 anni dell'Aeroporto di Cameri, DeAgostini, Novara, 2009 - Sgarlato N.: La Regia Aeronautica, Delta Editrice, Parma, 2000 - Tatangelo C.: Monografie Aeronautiche Italiane, vol. 11, Tatangelo Editore, Roma, 1980 - Varalli E.: Sesto Calende porto di cielo, a cura del G.L.A. SIAI Marchetti, Varese, 1979 - Vigliar R.: Autobiografia di un pilota, Museo Aeronautico G. Caproni, Trento, 1994 - Zentilomo G.E.: Dall'elica al jet - cronaca di fatti ed esperienze vissute cinquant'anni fà tra Linate e Malpensa, Edizioni Nuove Scritture, Milano, 2011




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.