Design portfolio_Ludovica Canzutti

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design portfolio Ludovica Canzutti



Frame 2010_

Ilum Barabara Pebble

2011_

Soya-me Sample

2012_

Estratto Tecnificio Sebar Caffè Startcup Casamia Corchorus

2013_ 2014_

Phi Design Lab Modellazione 3D e render



frame tesi di laurea triennale / relatore: Francesco Zurlo facoltà di design dell’arredo /anno: 2009-2010

Frame è un sistema di tavolo e sedute trasformabili progettati per l’ambiente salotto. Il progetto è caratterizzato doppia configuraFrame è un sistema di tavolo e dalla sedute trasformabili progetzione che possono i due oggetti. tati perassumere l’ambiente salotto. Si può dire che Frame ha duedoppia personalità distinte: che Il progetto è caratterizzato dalla configurazione una tradizionale, più moderna che possononostalgica, assumerel’altra i due oggetti. sta dire al passo con i tempi. Si può che Frame ha due personalità distinte: una tradiD’ispirazione stato ilpiù concetto delaldualismo, zionale, nostalgica,è l’altra moderna, passo conprini tempi. cipio di tutte le cose esistenti al e appunto D’ispirazione è stato il concetto delmondo, dualismo, principio di dall’analisitutte deglileopposti si è sviluppato il progetto. cose esistenti al mondo.



La seduta è composta da due elementi principali: la scocca in materiale plastico traslucido e le gambe in legno impiallacciato noce. La scocca, mediante un meccanismo di rotazione, può essere ribaltata permettendo alla seduta di assumere la sua seconda configurazione in poltroncina.

Anche il tavolo può cambiare il suo aspetto tramite l’allungamento del piano superiore, realizzato nello stesso materiale traslucido della scocca, che scopre la struttura sottostante in legno.



ilum laboratorio di sviluppo prodotto / professore: Francesco Murano facoltà di design del prodotto per l’innovazione / 2010-2011 in collaborazione con: Esther Everaert

Ilum è un sistema luminoso ricavato dal taglio di una lastra in PMMA tramite la tecnologia laser. La lampada è costituita da tre volumi chiusi solo lateralemte. Ad ogni scatola viene applicata una texture e/o un colore diversi e l’utente può divertirsi nella scelta della configurazione. Quella principale prevede che i volumi si sovrap-

pongano a formare una “colonna luminosa”. La lastra di PMMA viene sfruttata il più possibile e l’assemblaggio dei vari componenti è stato pensato tramite incollaggio. L’unione delle due metà dei volumi viene facilitata dall’applicazione di due linguette che permettono la tenuta dell’insieme.



BARABARA laboratorio di sviluppo prodotto / professore: Francesco Murano facoltà di design del prodotto per l’innovazione / 2010-2011 in collaborazione con: Esther Everaert,

BaraBara è la combinazione di due oggetti presenti in cucina: il mestolo e la bilancia. Può essere utilizzato come recipiente e all’occorrenza può rilevare il peso del suo contenuto. Funziona grazie a un meccanismo a molla che permette il corretto rilevamento del peso tramite lo scorrimento perpendicolare del componente graduato in legno.





pebble laboratorio di sviluppo prodotto / professore: Francesco Murano facoltà di design del prodotto per l’innovazione / 2010-2011 in collaborazione con: Esther Everaert, Sara Battisti Ferrari, Lucia Previdoli.

In occasione del laboratorio di sviluppo prodotto era stata richiesta la progettazione di un oggetto partendo da una tecnologia industriale assegnata. Il tema dell’asportazione di truciolo è stato affrontato ragionando sulle potenzialità della tecnologia, che permette lavorazioni e finiture molto precise. È stato scelto di sfruttarle al meglio proponendo un insolito materiale di partenza: il ciottolo di fiume. Partendo dalla geometria naturale del sasso ed eseguendo semplici operazioni di taglio e tornitura, è stato possibile ricavarne delle tazzine da caffè dall’estetica semplice e funzionale.



L’ingombro massimo della tazzina è di 104 mm a seconda della geometria naturale dei ciotoli selezionati, mentre la lunghezza totale consentita è

di 170 mm e dipende dalla grandezza del ciotolo scelto per il piattino, quella minima è di 145 mm.



soya-me laboratorio di concept design / professore: Stefano Maffei facoltà di design del prodotto per l’innovazione / 2011-2012 in collaborazione con: Elisa Poli, Qixing Li, Xiaowei Yu

Come suggerisce il nome stesso, Soya-me consente di produrre autonomamente diversi alimenti come germogli, latte e tofu, partendo da normali semi di soia. Il concept di partenza si è concentrato sugli aspetti dell’impilabilità e della semplicità, sia formale che funzionale, per garantire un accesso diretto ai vari processi della lavorazione. Complessivamente è composto da 10 strumenti studiati ad hoc per le funzioni che devono svolgere e allo stesso tempo armonizzati e legati formalmente come organismi della stessa grande famiglia, quasi a voler ricordare quella molto vasta della soia.



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piastra terrina coltivazione germogli tappo filtro macinino pentola ciotola utensili

1_ La piastra è l’unico elemento elettronico di Soya-me, funge da tappo quando il prodotto non viene utilizzato, ma una volta capovolto svela la sua vera natura. Il cavo elettrico viene avvolto attorno al corpo della piastra stessa e fissato tramite un semplice incastro a C. 2_ Il contenitore in PMMA svolge più ruoli nella preparazione di germogli, latte e tofu: funge da ciotola per mettere in ammollo i semi, da contenitore per la coltivazione dei germogli o da misurino per l’acqua. 3_ Il tappo del filtro è l’elemento tramite il quale pressare il tofu per eliminare il liquido in eccesso. 4_ Il filtro viene impiegato nella lavorazione del tofu per eliminare il liquido in eccesso o filtrare il latte. 5_ Per macinare i semi di soia nella produzione del latte è stato scelto di introdurre un passaverdura che consente di pressare senza tritare. 6_ La pentola viene prodotta in acciaio inox e possiede manici particolari: il macinino si può incastrare direttamente tramite una semplice rotazione. 7_ Il contenitore esterno di legno funge anche da corpo principale tramite il quale si può spostare o maneggiare l’intero prodotto. Quando viene svuotato da tutti gli elementi, si incastra con il filtro: in questo modo raccoglie il latte filtrato o il liquido in eccesso del tofu. 8_ Gli utensili comprendono le classiche bacchette cinesi e la schiumarola, rivisitata in una versione lignea, che serve a togliere la schiuma che si crea durante la fase di ebollizione del latte.



sample laboratorio di concept design / professore: Giulio Ceppi facoltà di design del prodotto per l’innovazione / 2011-2012 in collaborazione con: Elisa Poli, Stefano Ivan Scarascia, Francesco Shyam Zonca

PURE

MIX

La seconda parte del laboratorio di concept design richiedeva la progettazione di nuove dimensioni di consumo della sambuca Molinari, considerando nuovi approcci sensoriali ed esperienziali. È stato scelto di rendere protagonista la “goccia”, intesa come unità base per un’assaporazione focalizzata e allo stesso tempo amplificata dell’assaggio. Tutti i sensi sono tesi e pronti per cogliere e apprezzare l’aroma della sambuca, che da prodotto

diventa esperienza da vivere. È stato studiato un percorso sensoriale che porta alla degustazione consapevole di sambuca Molinari, caratterizzato da tre punti nevralgici: la goccia pura, l’accostamento e le proporzioni. I tre temi vengono proposti all’utente durante eventi organizzati, seguendo una progressiva complessità che vede in primo luogo la degustazione della sambuca pura seguita dalla sperimentazione di diversi accostamenti.



PURE

MIX

R8 R7

50%

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R5.5

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R4.5

70%

R8

R4.5

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R3.5

85%



estratto laboratorio di sintesi finale / professore: Stefano Maffei facoltà di design del prodotto per l’innovazione / 2012-2013

Estratto è l’inchiostro di origine vegetale ricavato dai materiali di scarto del nostro orto. Si serve di un piccolo esperimento chimico che, sfruttando le proprietà delle antocianine, permette di ottenere diverse tonalità di colore e può essere utilizzato per scrivere, tingere tessuti o come colorante per alimenti. Estratto è volto all’ ecosostenibilità: è un colore di derivazione al 100% naturale e proviene da materie prime di scarto fornite dalle piccole realtà commerciali. L’inchiostro ottenuto con l’aggiunta di sostanze acide o basiche al succo concentrato di frutta e verdura, può essere utilizzato per tintura, pittura e scrittura. Vista la totale naturalità del prodotto, sono previste diverse palette colori in base alla stagione in cui si produce il colore. Gli inchiostri sono stati studiati in due versioni, la fialetta (10ml) che può essere trasformata in pochi gesti in penna inserendo una punta appositamente studiata; e la boccetta (100ml), acquistabili singolarmente o in palette colore. La ricerca sui coloranti di origine vegetale è stata ulteriormente approfondita, grazie anche alla collaborazione con un’azienda esperta di estrazione, ed è oggetto della tesi di laurea specialistica, attualmente in fase di sviluppo.



# 01

#01

La fialetta e la boccetta vengono prodotte in vetro comune trasparente, successivamente impreziosito da trattamento chimico superficiale da cui emerge un motivo geometrico che riprende il logo di estratto e l’icona dell’ortaggio impiegato per la creazione del colore.

La punta è un accessorio studiato su misura per essere inserito all’interno della fialetta che, in pochi gesti, acquisisce la funzione di penna. È composta da tre parti: il corpo, stampato 3D in abs color bianco, due o-ring per la tenuta del liquido e la punta.




Sopra: pubblicazione sul numero di Interni di agosto 2013. In basso: Do ut design - Salone del mobile 2013


pubblicazioni Estratto è uno dei progetti protagonisti del collettivo “Produzione improria”, con il quale ha partecipato a numerosi eventi tra cui la mostra “School of design” e “Do ut design” in occasione del Salone del Mobile 2013. È stato al centro di diverse pubblicazioni su riviste e blog di settore come “Interni” e Ottagono”. www.ottagono.com/design/en/school-ofdesign2013?518a8289188cf www.killingsnobbery.com/the-lost-art-of-hand-writing/ graficaitaliana.wordpress.com/2013/04/11/vegetable-ink/



collaborazione con tecnififfiicio stage formativo presso Tecnificio - 2013 www.tecnificio.com/ www.stampomatica.com/

Durante il tirocinio formativo presso lo studio Tecnificio sono stata coinvolta in diversi progetti rivolti ad alcuni degli eventi principali del Fuorisalone 2013. L’approccio progettuale di Tecnificio è caratterizzato da una costante contaminazione tra pratiche manuali e sperimentazioni digitali, che mi hanno permesso di sviluppare competenze nel campo della stampa tridimensionale e dell’autoproduzione. In collaborazione con Kent’s Strapper, Tecnificio ha progettato e realizzato un modello di stampante 3D, presentato in diversi centri del Fuorisalone tra cui l’appartamento Lago e Cascina Cuccagna. Per mezzo della stampa tridimensionale sono nati altri progetti collaterali, che vedono l’icontro tra la vecchia stampa analogica e quella digitale di ultima generazione. Stampomatica, ad esempio, è una macchina a caratteri mobili ad azione manuale, realizzata per mezzo di una stampante 3D e di una macchina a taglio laser. Nell’ambito di questo progetto ho potuto partecipare all’organizzazione del “workshop Osaka”, che prevedeva la gestione dell’attività di laboratorio con una classe di studenti giapponesi.


Sopra: stampante 3D Volta - Retrobottega - Fuorisalone 2013. In basso: stampante 3D Volta - Cascina Cuccagna - Fuorisalone 2013. A destra: Stampomatica per il worshop Osaka




sebar realizzazione di elementi scenografici in scala 4:1 per la messa in opera di vetrine espositive commissionato da Sebar Cafè - piazza G.Marconi Mistretta (ME) Sono stati realizzati i modelli di tre tazzine e una caffettiera in polistirene espanso, stuccato e verniciato insieme al modello di un macinacaffè in legno compensato e polistirene espanso, anch’esso stuccato e verniciato.



startcup

di Xheni Maliko brand naming e studio del logo per un’attività di pasticceria 2013


Fotografia dell’interno del locale


casa mia progetto grafico iniziale per Casa Mia Club Via XXII Ottobre, 182 - Genova Progetto grafico di logo, immagine coordinata e primo evento del locale.





corchorus 1856 studio del logo e della comunicazione in occasione dell’evento di presentazione Corchorus 1856 è un nuovo marchio che disegna e produce capi in juta. Per Corchorus sono stati studiati il logo e la comunicazione relativa al primo evento di presentazione del brand.





phi design lab studio del logo per Phi Design Lab - progettazione navale collaborazione con Giovanni Griggio www.phidesignlab.com



modellazione 3d e render

Il programma utilizzato per la modellazione 3D è principalmente Rhinoceros, mentre per la fase di renderizzazione viene impiegato maggiormente Keyshot. Ogni immagine in riferimento ai progetti universitari, ad eccezione di “Estratto”, è stata realizzata mediante i due software e successivamente ritoccata con Adobe Photoshop.






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