Neri Hic sum Amore
Un’avventura per consorelle e confratelli
Un Bambino sulle rovine pagane di Olga Stinga
C
di Fabrizio d’Esposito Più di vent’anni fa, il mio primo maestro di giornalismo, Lorenzo Piras, mi impartì una lezione che non ho mai dimenticato: «Ricordati che quando scriverai l’editoriale per un nuovo giornale non devi fare proclami o promesse perché non riuscirai mai a mantenerle. Le cose andranno sempre diversamente da come le avevi immaginate». Ovviamente anche questo mio articolo di saluto per l’esordio del nostro bollettino “Neri” non sfugge a questa regola. Anche perché per far nascere un giornale, locale o nazionale che sia, piccolo o grande che sia, è necessaria tanta fatica ma per farlo morire ci vuole davvero poco. Quindi niente annunci pomposi o grandi promesse. Voliamo basso e spieghiamo due o tre cose. La nascita di “Neri” è una conseguenza dell’entusiasmo provocato dall’elezione di Michele Gargiulo a priore dell’arciconfraternita. Conosco Michele dall’inizio degli anni novanta e con lui ho condiviso un percorso mai interrotto. Così quando ci siamo guardati negli occhi prima della riunione del nuovo governo è stato naturale dirci: «Proviamo a fare un giornalino per informare mese dopo mese i confratelli sulle nostre attività». Questo proposito ha avuto la fortuna di incrociare un gruppo di confratelli e consorelle di talento, consapevoli del valore dell’informazione nella società di oggi. E il prodotto che sfoglierete tra qualche secondo è soprattutto merito loro. In particolare di Olga e Rita Stinga. Le cito perché sono donne impegnate in una confraternita, di solito un luogo considerato maschilista per tradizione. Per noi della Morte e Orazione inizia una nuova avventura. Buona lettura.
onsiderando che l’amore non ha prezzo, sono disposto a tutto per averne un po’, considerando che l’amore non ha prezzo lo pagherò offrendo tutto l’amore, tutto l’amore che ho”: così recita il biglietto di auguri che il neo-Priore dell’Arciconfraternita Morte e Orazione, Michele Gargiulo, ha inviato a tutti i confratelli in occasione del Natale, prendendo in prestito una frase della canzone di Jovanotti “Le meraviglie in questa parte di universo”. L’amore gratuito, la meraviglia, il dono sono solo alcune delle sensazioni che si provano varcando la soglia della cappella di Santa Margherita dove è allestito il presepe dell’Arciconfraternita Morte e Orazione. Il presepe (o presepio) è una rappresentazione della nascita di Gesù che deriva da tradizioni medievali. Il termine deriva dal latino praesaepe, cioè greppia, mangiatoia ed è una parola composta da prae = innanzi e saepes = recinto, ovvero luogo che ha davanti un recinto. La tradizione, prevalentemente italiana, risale all'epoca di San Francesco d'Assisi che nel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazione vivente della Natività. I confratelli della Morte e Orazione cominciano a “parlare di presepe” ad inizio novembre o, come dicono tra di loro, “subito dopo i morti”: in quei giorni gli addetti ai lavori si riuniscono per definire tutti i dettagli del presepe, a partire dallo scorcio, dei materiali da utilizzare e, soprattutto, della tipologia di presepe da creare. segue a pagina 3
La Natività del presepe 2010
La Marina d’Aequa affondava 29 anni fa di Michele Lauro 29 Dicembre 1981, 29 anni fa, alle ore 17.55, affondava la nave Marina d’Aequa, il merIl24cantile italiano iscritto al compartimento marittimo di Castellamare di Stabia e partito il Dicembre dal porto di Anversa con a bordo un equipaggio di 30 membri. Il 29 Dicembre 2010 è stata celebrata una messa in suffragio delle vittime della Marina d’Aequa presso il santuario di San Giuseppe a Sant’Agnello. segue a pagina 7
Il nuovo Priore: «Sono qui per l’Amore» Pubblichiamo il discorso pronunciato dal nuovo Priore il giorno del giuramento di Michele Gargiulo ono riconoscente, con tutto il cuore, a Don Pasquale, Padre spirituale del nostro Sodalizio e Parroco della Nostra Basilica, a Don Antonino, responsabile dell’Ufficio ConS fraternite dell’Arcidiocesi Sorrento-Castellamare, al Sindaco, alle Autorità Civili e Militari, ai Governi e ai Confratelli dei Sodalizi che hanno voluto condividere con me e con i miei confratelli questa domenica di grazia. Una domenica di grazia resa possibile prima di tutto dall’affetto e dalla stima che, a fine maggio scorso, le consorelle e i confratelli della mia Arciconfraternita hanno voluto dimostrare, oltre ogni mia aspettativa e misura, ad un giovane confratello oggi divenuto Priore. segue a pagina 6