Neri Hic sum Amore
Sacerdote per sempre di Olga e Rita Stinga on Tonino de Maio, ex parroco della chiesa di N.S. di Lourdes a SorD rento, da circa due mesi celebra la messa domenicale alle ore 10.00 presso la Basilica di San Michele Arcangelo, quella che per statuto è l’eu-
caristia dedicata a tutti i confratelli dell’Arciconfraternita Morte e Orazione. Don Tonino ha accettato di lasciarsi intervistare benché stia vivendo quello che lui stesso ha definito un “momento particolare”. Don Tonino nasce come un giovane che pensava a tutt’altro che all’essere prete: entrò in parrocchia perché come capita agli adolescenti era attratto da una ragazza che frequentava il gruppo parrocchiale. «Ero un parrocchiano qualunque, poi pian piano, poiché non sono un superficiale, comincio a frequentare la parrocchia più assiduamente ed incontro un sacerdote, don Arturo Aiello (attuale vescovo di Teano-Calvi) la prima volta nel campo di pallavolo a Pozzopiano dove giocammo una partita insieme. Quando lui decise di trasferirsi presso la canonica della Basilica di San Michele Arcangelo, fui io a svolgere i lavori di idraulica, perché nasco come idraulico, e poco dopo, diventai animatore in parrocchia e andai ad abitare con lui. L’esperienza che ho fatto, di giovane accompagnato nella crescita spirituale ed umana, è stata quella di aver trovato una persona che mi è stata accanto. E così ho imparato a conoscere Dio nella mia vita: cioè come uno che mi accompagna, che mi cammina accanto, come uno che non mi risolve i problemi ma che nemmeno me li crea, non una persona che ti spinge né che ti trascina, ma un “essere con”. Nella mia spiritualità sacerdotale ho avuto sempre come riferimento don Tonino Bello e San Francesco: questo ha fatto sì che in tutte le parrocchie in cui sono stato, prima come seminarista, 9 anni a Sant’ Agata sui due Golfi nell’esperienza in solidum e anche le primizie sacerdotali, ho vissuto accanto ad ogni persona ed ogni cosa.» segue a pagina 2
Don Tonino De Maio
Dimmi che credi… di Michele Gargiulo
Il Pellicano: una vita per gli altri di Olga Stinga
ncontro Giuseppe Staiano e sua figlia Pina presso l’Assouando all’indomani della mia elezione a priore chiesi a FaIArgomento ciazione Il Pellicano, in via Carlo Amalfi a Piano di Sorrento. Q brizio di riprendere la pubblicazione di “Neri” ci ponemmo della nostra conversazione: il sociale inserito in come obbiettivo quello di un mensile e non di un bollettino an-
nuale; il mensile ci poteva dare l’opportunità di creare un ponte, di comunicare con la nostra comunità parrocchiale e con i nostri confratelli! Chi meglio di un giornalista apprezzato a livello nazionale come Fabrizio poteva realizzare un progetto così ambizioso? La mia unica richiesta era quella di poter toccare, di volta in volta, degli argomenti cosiddetti “ difficili” che spesso non trovavano facile ostello nella nostra confraternita. Questo sentimento di insofferenza, di voler dare voce al disagio accompagna da sempre la mia vita! Chi mi conosce bene sa che, qualche anno fa, quando pensai di rivoluzionare la cerimonia di uscita della processione nera della notte (non me ne vogliano i Priori “non processionali” ma io sono un Priore “processionale” e credo che tocca a noi convertire la dis-grazia delle processioni in una meravigliosa grazia) , capii che era il momento che allo splendore di vesti stirate e di file di incappucciati più o meno in ordine doveva seguire l’amaro di storie vissute nella nostra comunità da confratelli o partecipanti che, per il loro messaggio d’amore, non potevano restare nascoste. segue a pagina 3
una realtà quale la Penisola Sorrentina. Alle mie spalle un quadro bellissimo, ricamato a mano, riproduce un pellicano, il simbolo dell’associazione fondata 31 anni fa proprio da Giuseppe Staiano e da un gruppo di volontari. Giuseppe con i suoi figli Pina e Raffaele e Salvatore Iaccarino, marito di Pina, sono i quattro confratelli dell’Arciconfraternita Morte e Orazione impegnati nel sociale proprio grazie all’associazione Il Pellicano. Com’ è nata l’associazione “Il Pellicano”? Voglio fare una premessa: è importantissimo affrontare l’argomento “il sociale” perché occorre sensibilizzare le persone ma soprattutto i politici. Ancora oggi sembra che il sociale sia un problema non preso in considerazione fino in fondo, sembra che l’aiuto a chi soffre sia concesso con sforzo. È con questo obiettivo che nasce il Pellicano.Nasciamo nel 1981 grazie ad un cammino cristiano: all’epoca, padre Giuseppe Rossi, un sacramentino, grazie una serie di incontri settimanali dedicati all’analisi dei passi della Sacra Bibbia, attirò la nostra attenzione e cominciammo il nostro cammino spirituale insieme a lui. segue a pagina 4
Ci scrive il Sindaco Giovanni Ruggiero Articolo a pagina 6