Le Concert des Nations Manfredo Kraemer violino Marc Hantaï flauto traverso Lorenz Duftschmid viola da gamba Xavier Díaz-Latorre tiorba e chitarra Pierre Hantaï clavicembalo Jordi Savall viola da gamba e direzione
Venerdì
06.12.2019 ore 19.30 Presentazione concerto Sala Refettorio - LAC ore 20.30 Concerto Sala Teatro - LAC
Programma
Jean-Baptiste Lully (1632-1687)
François Couperin (1668-1733)
Suite Le Bourgeois Gentilhomme (1670) - Marche pour la Cérémonie Turque - 1er Air des Espagnols - 2e Air des Espagnols - Gavotte - Canaries - Chaconne des Scaramouches
da Les Concerts Royaux (1722) e Nouveaux Concerts (1724) - Prélude, Gracieusement (dal Concerto n. 2) - Plainte pour les Violes (dal Concerto n. 10) - Muzettes I & II (dal Concerto n. 3)
Mr. de Sainte-Colombe, padre
da Pièces de clavecin en Concerts, Concerto n. 3 (1741) - Tambourins I - Tambourins II
Jean-Philippe Rameau (1685-1764)
(ca. 1640-ca. 1701) Concerto 41 per due viole, Le Retour (1680) - Le Retour - En gigue - En menuet - En gigue - En courante - Ballet tendre - En pianelle
Mr. de Sainte-Colombe, padre Concerto 44 per due viole, Tombeau Les Regrets - Les Regrets - Quarrillon - Appel de Charon - Les Pleurs - Joye des Elizées - Les Elizées
Anonimo (tradizionale)
Marin Marais
Une jeune fillette
Eustache du Carroy (1549-1609)
Tre fantasie su Une jeune fillette
da Pièces de Viole, libro n. 2 (1701) - Les Voix humaines - Couplets de Folies
Marin Marais (1656-1728)
Jean-Marie Leclair (1697-1764)
da Pièces de Viole, libro n. 3 (1711) - Prélude - Menuets I & II - Muzettes I & II - La Sautillante
Sonate a tre per violino oppure flauto tedesco, viola e clavicembalo in re maggiore, op. 2, n. 8 (1728) - Adagio - Allegro - Sarabanda. Largo - Allegro assai
Sonnerie de Sainte-Geneviève du Mont de Paris (1723)
Al termine del concerto Jordi Savall incontrerà il pubblico nella hall per autografare i propri dischi.
Intervallo
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Vi invitiamo a tener spenti gli apparecchi elettronici per tutta la durata del concerto, onde evitare di disturbare con suoni e luci sia l'esecuzione musicale sia gli altri spettatori. 3
Biografie
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Le Concert des Nations
Jordi Savall
Diretta da Jordi Savall, è la prima orchestra di musica antica composta da una maggioranza di musicisti spagnoli, tutti specialisti nell’interpretazione su strumenti originali corrispondenti all’epoca e ai criteri storici. Venne creata nel 1989 dal suo direttore e dalla moglie (la defunta soprano Montserrat Figueras) durante la preparazione del progetto Canticum Beatae Virginis di Marc Antoine Charpentier, al fine di disporre di una formazione adatta per interpretare un repertorio che andasse dal periodo barocco fino al Romanticismo. Nel 1992 Le Concert des Nations estese il proprio ambito d’azione anche al genere dell’opera, con la produzione Una cosa rara di Vicente Martín y Soler rappresentata al Théâtre des Champs Elysées, al Gran Teatre del Liceu di Barcellona e all’Auditorio Nacional di Madrid. Altre opere sono poi state allestite e apprezzate da un assiduo pubblico: L’Orfeo di Claudio Monteverdi, rappresentato – tra gli altri – al Teatro Real di Madrid e alla Wiener Konzerthaus; Il burbero di buon cuore di Martín y Soler, rappresentato al Théâtre de la Comédie di Montpellier. Nel 2000 è stata presentata in versione di concerto a Barcellona e a Vienna Celos aun del aire matan di Juan Hidalgo e Calderón de la Barca. Tra le ultime produzioni, il Farnace di Vivaldi al Teatro de la Zarzuela di Madrid. L’importante discografia di Le Concert des Nations ha ricevuto molti premi e riconoscimenti, quali i Midem Classical Awards e gli International Classical Music Awards.
Personalità musicale tra le più polivalenti della sua generazione, grazie alle sue attività di concertista, insegnante, ricercatore e creatore di nuovi progetti sia musicali sia culturali, è ritenuto tra i principali attori del fenomeno della rivalutazione storica nell’interpretazione musicale. Con Montserrat Figueras ha fondato i complessi Hespèrion XXI (nel 1974), La Capella Reial de Catalunya (nel 1987) e Le Concert des Nations (nel 1989), con i quali ha esplorato e creato un inedito universo di emozioni e di bellezza. Nel corso della sua carriera ha registrato più di 230 dischi nei repertori medievali, rinascimentali, barocchi e classici, con una particolare attenzione al patrimonio musicale ispanico e mediterraneo: un lavoro ricompensato da numerosi premi (Grammy Awards, Midem Awards, ICMA Awards). I suoi programmi di concerto hanno saputo trasformare la musica in uno strumento di mediazione per l’intesa e la pace tra i popoli e le differenti culture. Nel 2008 è stato nominato Ambasciatore dell’Unione Europea per un dialogo interculturale e Artista per la Pace nell’ambito del programma UNESCO. La sua feconda carriera musicale è stata coronata da distinzioni nazionali e internazionali, tra cui i titoli di dottore honoris causa delle Università di Evora, Barcellona, Lovanio e Basilea, il titolo di Cavaliere della Legione d’Onore della Repubblica Francese e il prestigioso premio Léonie Sonning.
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Note al programma di concerto Tous les matins du monde
Sono trascorsi venticinque anni dal memorabile successo del film di Alain Corneau Tutte le mattine del mondo, basato sull’omonimo libro di Pascal Quignard. La pellicola risultò vincitrice nel 1992 di sette Premi César (l’oscar francese assegnato dall'Académie des arts et techniques du cinéma) tra cui quello per la migliore colonna sonora, ed ebbe un’accoglienza trionfale da parte di un pubblico che venne sorpreso e deliziato dalle musiche di Marin Marais e François Couperin. Jordi Savall – che del film fu consulente musicale nonché interprete (e in parte anche autore) della colonna sonora – vuole salutare questo anniversario assieme ad alcuni dei musicisti che parteciparono a quella prima storica registrazione, rendendo così omaggio ad Alain Corneau, a Pascal Quignard e a tutti i compositori del Grande Secolo francese che il film aiutò a conoscere: Lully, che al servizio del Re Sole forgiò il gusto musicale di un intero secolo, ma anche François Couperin, Eustache de Caurroy e, ovviamente, i due protagonisti: Sainte-Colombe le père – con i Concerti per due viole – e Marin Marais, i cui meravigliosi pezzi per viola da gamba, tanto nostalgici quanto onirici, luminosi e virtuosi diedero al film tutta la sua profondità, anche grazie alla maestria di Jordi Savall.
Tous les matins du monde, tra Storia e film
Marin Marais – interpretato nel film di Corneau da padre e figlio Depardieu, Gérard e Guillaume – è un compositore vissuto al servizio del re Luigi XIV, a cavallo tra XVII e XVIII secolo. Allievo di Jean-Baptiste Lully, ci ha lasciato circa settecento composizioni per viola da gamba (strumento di cui era grande virtuoso) oltre a opere teatrali, come la tragedia in musica Alcyone. Al centro di Tous les matins du monde, tuttavia, non vi è il rapporto di Marais col più noto Lully, bensì quello con il suo altro grande maestro, l’enigmatico e misterioso Monsieur de Sainte-Colombe (interpretato da Jean-Pierre Marielle): gambista e compositore francese di cui non si conoscono né il nome di battesimo, né le date di nascita e morte. Nonostante abbia scelto un’esistenza schiva, lontana dalla mondanità, e non abbia presumibilmente pubblicato alcuna composizione in vita, Sainte-Colombe ebbe fama di grande musicista già tra i contemporanei e contribuì in modo decisivo a perfezionare il suo strumento da un punto di vista tecnico, potenziandone anche le possibilità espressive. A raccontare il legame artistico e personale tra Marais e SainteColombe, nel film, è lo stesso Marin Marais che, ormai anziano, ritorna con la memoria sul suo percorso di formazione, a partire dal giorno in cui si presentò al capanno dove abitava Monsieur de Sainte-Colombe, in ritiro eremitico. Sainte-Colombe – dopo la morte della moglie, che continuava a manifestare la sua presenza con misteriose apparizioni – aveva deciso di allontanarsi dai fasti e dalle lusinghe di corte per dedicarsi solo alla sua arte, trascorrendo ore e ore in solitudine col proprio strumento, al quale aveva iniziato anche le figlie Toinette e Madeleine. Quest’ultima rimane da subito colpita dal giovane Marais e lo invita a eseguire davanti al padre una propria composizione. Sainte-Colombe si mostra tutt’altro che entusiasta: «ho sentito lo strumento, ma non ho sentito musica», gli dice, per poi prenderlo come allievo e guidarlo verso il superamento del mero virtuosismo. Marais non è però pronto ad addentrarsi nelle profondità dell’arte musicale e finisce con l’accettare un incarico a corte, scatenando le ire del maestro, che lo scaccia. Non volendo rinunciare a scoprire il segreto della sua grandezza, tuttavia, continua a frequentare il capanno e a spiare Sainte-Colombe grazie alla complicità di Madeleine, di cui era nel frattempo diventato l’amante. La ragazza rimane incinta ma Marais – preso dalla sua brillante carriera, che lo porterà a divenire in breve tempo il primo musicista del Re Sole – la abbandona, destinandola a una spirale depressiva che le farà perdere il bambino. Dopo anni pieni di quel successo mondano che il suo maestro aveva sempre ripudiato, Marais viene fatto chiamare dallo stesso
«Ricordo il mio primo incontro con Jordi Savall nel 1990» scrive Pascal Quignard, «aveva letto il libro ed era talmente concentrato che mi fece pensare a Sainte-Colombe… Registravano in piena notte. Faceva freddo. Io dormivo su una panca della Cappella di Saint-Lambert-des-Bois, e ne ho conservato solo un piccolo ricordo. Una vecchia partitura del secolo XVII da cui Jordi copiò a mano il pezzo di Sainte-Colombe intitolato Les Pleurs, scrivendone più sotto “Per Pascal in ricordo di un sogno...”. E può succedere, a volte, che i sogni si estendano ben al di là della notte che li ospita».
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Sainte-Colombe: Madeleine, ormai in punto di morte, ha chiesto come ultimo desiderio quello di ascoltare il brano che l’ex-amante aveva scritto per lei, La rêveuse. Questo incontro segnerà profondamente Marais, che finirà col riconoscere la vanità della sua gloria, per poi raggiungere ancora una volta il capanno e pregare Sainte-Colombe di concedergli un’ultima lezione, la più importante. Sarà così che il maestro, finalmente, deciderà di parlare e di concedergli non l’ultima, ma la sua prima, grande lezione.
Eustache du Carroy – noto soprattutto per la sua Missa pro defunctis, regolarmente cantata ai funerali dei re di Francia – compose numerose opere vocali, sia sacre sia profane, e una serie di quarantadue fantasie strumentali a più voci. Pubblicate postume nel 1610, le Fantasie sono storicamente tra le prime composizioni indirizzate a un ensemble di strumenti diversi – anche se non precisati – assimilabile a un’orchestra.
Spunti d’ascolto
François Couperin compose Les Concerts Royaux tra il 1714 e il 1715 alla corte di Luigi XIV, da cui l’aggettivo “reali”: si tratta di un insieme di quattro suite orchestrali, ampliata poi, nel 1724, dai Nouveaux Concerts, che recano il sottotitolo di Les Goûts réunis per indicare l’unione del gusto italiano e francese.
Marais: Posso chiedervi un’ultima lezione? Sainte-Colombe: Signore, io posso tentare una prima lezione. Voglio parlare. La musica esiste solo per parlare di ciò di cui la parola non può parlare. In tal senso essa non è del tutto umana. Allora, avete scoperto che non è per il re. Marais: Ho scoperto che è fatta per Dio. Sainte-Colombe: E vi siete sbagliato, poiché Dio parla. Marais: È fatta per l’orecchio? Sainte-Colombe: Non è per l’orecchio ciò di cui non si può parlare. Marais: Per l’oro? La gloria? Il silenzio? Sainte-Colombe: Il silenzio è solo il contrario del linguaggio. Marais: I musicisti rivali? Sainte-Colombe: No. Marais: L’amore? Sainte-Colombe: No. Marais: Il rimpianto dell’amore. Sainte-Colombe: No. Marais: L’abbandono? Sainte-Colombe: No, no. Marais: Per una cialda offerta all’invisibile? Sainte-Colombe: Neppure. Cos’è una cialda, poi? Essa si vede, ha un gusto, si mangia… Non è niente. Marais: Non so più, mio signore, non so più. Si dovrebbe lasciare un bicchiere ai morti? Sainte-Colombe: Continuate, ci siete vicino. Marais: Un piccolo abbeveratoio per coloro che il linguaggio ha disertato… per l’ombra dei fanciulli, per addolcire le martellate dei calzolai, per gli stati che precedono l’infanzia, quando si era senza respiro e senza luce. 8
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Pièces de clavecin en Concerts è il titolo della raccolta di cinque concerti di Jean-Philippe Rameau pubblicata nel 1741, l’unica di musica da camera da lui composta in età adulta. A caratterizzarli sono le diverse combinazioni strumentali, che consentono al clavicembalo di non limitare il suo ruolo a quello di basso continuo, ma di eseguire parti sia di accompagnamento sia solistiche. Jean-Marie Leclair è considerato il padre del violino in Francia, dove ha portato questo strumento alla stessa notorietà che aveva in Italia. Essendosi dedicato nella prima parte della sua carriera alla danza, ebbe modo di entrare in contatto col virtuosismo violinistico di scuola italiana mentre si trovava a Torino in qualità di primo ballerino e maestro di danza del Teatro Regio. Dotato di un’abilità tecnica eccelsa, al suo ritorno in Francia dimostrò rapidamente che il violino era molto più di un semplice strumento orchestrale. la viola da gamba è uno strumento ad arco dotato di sei corde (“viola inglese”) oppure di sette (“viola francese”), intonate per successione di due quarte. In base al diverso formato, può essere tenuta sulle ginocchia o tra le stesse. Questo strumento nasce nella regione spagnola di Valencia alla fine del XV secolo, ma è in Italia che ha goduto del suo massimo splendore. Nel concerto di stasera, Jordi Savall suonerà una viola da gamba a 7 corde di Barak Norman, realizzata a Londra nel 1697.
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Bibliografia
Pascal Quignard Tutte le mattine del mondo Analogon, 2017 Wendy Heller Music in the Baroque W. W. Norton & Company, 2013 Delphine Vincent Musique classique à l'écran et perception culturelle L’ Harmattan, 2013 Sébastien Denis Tous les matins du monde (A. Corneau, 1991) Analyse d’une œuvre Vrin - Philosophie et cinéma, 2010
LuganoMusica ringrazia
Partner istituzionali
Sponsor
Sylvie Bouissou Vocabulaire de la musique baroque Minerve, 2008 François Couperin L'art de toucher le clavecin. Metodo per il clavicembalo a cura di Gabriella Gentili Edizioni Curci, 2000 Discografia
Tous les matins du monde Banda sonora originale del film di Alain Corneau Direzione musicale: Jordi Savall ALIA VOX
Fondazioni Fondazione ing. Pasquale Lucchini Fondazione Lugano per il Polo Culturale Fondazione Vontobel The Laurence Modiano Charitable Trust Fondazione Landis & Gyr Club Pentagramma Si ringraziano sentitamente i membri per il prezioso sostegno. Media Partner Corriere del Ticino
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I prossimi appuntamenti © Klaus Rudolph
Lunedì 16.12.19 ore 20.30 Sala Teatro
Grigorij Sokolov pianoforte
Mozart . Brahms
Venerdì 10.01.20 / 28.02.20 / 20.03.20 / 24.04.20 ore 18.30 Teatrostudio
EAR (Electro Acoustic Room)
Concerti dedicati alla musica elettronica ed elettroacustica, dove l’arte e la tecnica si ritrovano.
Domenica 12.01.20 (Nella pausa verrà offerto un rinfresco) ore 15.00 Sala Teatro ore 18.30 Early night modern
I Barocchisti Coro della Radiotelevisione svizzera Diego Fasolis direttore
Bach: Oratorio di Natale, BWV 248 © SF Marco Borrelli
Giovedì 23.01.20 ore 20.30 Sala Teatro
Chicago Symphony Orchestra Riccardo Muti direttore Wagner . Hindemith . Dvořák
LAC edu / Un quadro una musica Domenica 26.01.20 (evento gratuito) ore 11.00 Teatrostudio
Lina Bertola
Musica in immagini Mercoledì 29.01.20 (ingresso libero) ore 18.30 Sala 4
Arturo Benedetti Michelangeli
Documentario RAI
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