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Direzione, Redazione, Amministrazione: via Colombo, 35 - tel 0523 596511-Poste Italiane spa - Sped.in a.p.-D.L.353/2003 (conv.in l.27/02/2004 n.46)-art.1 comma 1-DCB Piacenza-Costo abbonamento annuo: euro 11-Pagamento assolto tramite versamento quota associativa-contiene i.p.

LA VOCE DEI

Gennaio 2011 Anno LXIII N째 1

oltivatori C Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Piacenza

TESSERAMENTO 2011 2011


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LA VOCE DEI

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Coltivatori


ANNO LXIII - N. 1 - GENNAIO 2011

Sindacale del Direttore l’editoriale

LA VOCE DEI

Coltivatori

SOMMARIO

Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Piacenza

Direzione, Redazione e Amministrazione: FEDERAZIONE PROVINCIALE COLDIRETTI DI PIACENZA Palazzo dell’Agricoltura 29122 Piacenza via Colombo, 35 Tel. 0523 596511 Fax 0523 596596 E-mail: piacenza@coldiretti.it www.piacenza.coldiretti.it Autorizzazione Tribunale di Piacenza: n. 71 del 24 Aprile 1953 DIRETTORE RESPONSABILE Massimo Albano COMITATO EDITORIALE Antonella Bazzini, Elisabetta Montesissa, Luca Piacenza, Maria Luisa Cassi, Maurizio Maffi, Medoro Rebecchi, Milena Galli HANNO COLLABORATO Cinzia Pastorelli, Dario Panelli, Laura Barbieri, Nadia Marcotti, Riccardo Piras, don Stefano Segalini PROGETTO GRAFICO & IMPAGINAZIONE Massimo Covati

Sindacale La forza di un progetto per il paese…..............................................................................................................3 Il latte al centro di una tavola rotonda............................................................................................................4 L’associazione “Agrimercato di Piacenza” presenta la nuova domanda per il consumatore................................6 I valori dell’agroalimentare italiano................................................................................................................7 I valori dell’agroalimentare italiano................................................................................................................7 Etichettatura................................................................................................................................................8 Accordo Enel - Coldiretti...............................................................................................................................9 Accordo Italia-Francia su riforma della pac ed etichetta................................................................................10 Speciale OGM............................................................................................................................................11 Passo indietro UE sull’etichetta di origine, l’Italia vota no..............................................................................13 Creditagri Emilia Romagna Informa.............................................................................................................14 A Piacenza il Consiglio Nazionale di Terranostra...........................................................................................15 Terranostra una convenzione con la SIAE per nuovi servizi............................................................................15 Oscar Green: aperte le iscrizioni alla quinta edizione.....................................................................................17 I pensionati in agricoltura sono una risorsa attiva.........................................................................................19 Il messaggio di Don Stefano Segalini...........................................................................................................21

L’intervista del mese Roberto Reggi............................................................................................................................................22

Iniziative Coldiretti

FOTO Archivio Coldiretti

Da Piacenza una “STAFFETTA DI FIENO” .....................................................................................................27 Coldiretti Piacenza e Avis provinciale insieme per la salute dei donatori.........................................................28 64^ Giornata del Ringraziamento nei comuni della provincia di Piacenza......................................................29

FOTOCOMPOSIZIONE E STAMPA Grafiche Lama s.r.l.

Eventi e notizie dal mondo agricolo

Il periodico ha una tiratura di 9.500 copie. Viene spedito ai Soci in regola con la quota associativa. Non è in vendita.

La Voce della Cattolica...............................................................................................................................30 Nuova sede: la bonifica in città ...................................................................................................................31 Piacenza e la sua Provincia: presentata la nuova edizione.............................................................................32 “Avanzo divino”, il piacere del vino dal ristorante alla tavola di casa...............................................................33 Il premio “acino d’oro” all’imprenditore vitivinicolo Luigi Mossi......................................................................33

Titolare del trattamento dei dati personali nelle banche dati di uso redazionale è Federazione Provinciale Coldiretti di Piacenza. Gli interessati potranno esercitare i diritti previsti dal Dl.Lgs 196/2003 in materia di protezione dei dati personali, telefonando al n. 0523 596511, e-mail: piacenza@coldiretti.it

Aiuto “de Minimis” per i prestiti di conduzione..............................................................................................34 Benessere animale: allevamenti avicoli........................................................................................................34 Identificazione e registrazione suini.............................................................................................................35 La pagina della sicurezza............................................................................................................................36 I vostri quesiti, a domanda … risposta!.......................................................................................................37

© tutti i diritti riservati

Tecnico

Questo numero è stato chiuso in redazione il 29 Dicembre 2010

Notizie in breve In breve... gennaio 2011 ..........................................................................................................................39

Le pagine del Cap in copertina:

TESSERAMENTO 2011

GENNAIO 2011

Varie ........................................................................................................................................................40

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Coldiretti informa Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Piacenza

Coltivatori LA VOCE DEI

ambiente

La Voce dei Coltivatori Con il mese di gennaio anche il nostro periodico “La Voce dei Coltivatori” inizia un percorso di rinnovamento che lo porterà, nei prossimi numeri, a modificare il proprio layout, assumendo una veste più leggera e dinamica per restare sempre al passo con i tempi. La Voce dei Coltivatori ha alle proprie spalle un percorso importante e impegnativo; nasce nel 1953 con autorizzazione del Tribunale di Piacenza n. 71 del 24 aprile e, nel corso dei 58 anni, è notevolmente cresciuta fino a diventare, nell’ultimo periodo, il giornale di riferimento del mondo agricolo piacentino. Riteniamo però fondamentale che anche questo strumento di comunicazione rispetti le linee della nostra Organizzazione: abbiamo pertanto deciso di sacrificare leggermente l’aspetto estetico a beneficio dell’ambiente; infatti da questo mese il nostro periodico sarà stampato su carta riciclata. Coldiretti sempre di più forza sociale ritrova anche in questo piccolo gesto la propria funzione di valorizzazione del territorio e tutela dell’ambiente. Siamo certi che questa nostra decisione troverà piena condivisione da parte dei lettori de La Voce dei Coltivatori.

internet

Visita il nostro sito E’ uno strumento utile per gli addetti ai lavori ma anche per chi intende conoscere gli uffici e i servizi della maggiore organizzazione agricola della provincia; contiene inserti dedicati ai temi di maggior attualità e approfondimenti suddivisi per argomenti specifici. Tutti i cittadini consumatori potranno avere in tempo reale notizie utili sui Mercati di Campagna Amica e sulle aziende che fanno vendita diretta. Si può inoltre sfogliare on line “LA VOCE DEI COLTIVATORI”, il mensile di riferimento del mondo agricolo piacentino e la “RASSEGNA STAMPA” di Coldiretti Piacenza.

LA VOCE DEI

Coltivatori

televisione

DOMENICA ALLE ORE 13.00

on-LINE > > >

SFOGLIABILE SUL WEB


Sindacale

la forza

di un progetto per il paese…

Luigi Bisi

Presidente Coldiretti Piacenza

La vittoria della lista “Acqua Amica” durante i rinnovi degli organi del Consorzio di Bonifca e l’elezione del direttore della federazione provinciale Massimo Albano nella giunta della Camera di Commercio di Piacenza. Questi due risultati dimostrano ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, quanto “pesa” la rappresentanza di Coldiretti Piacenza… i numeri, la plv, i fascicoli, gli addetti in agricoltura, gli ettari e tutte quelle unità di misura che in questi mesi sono spesso state usate come pretesto per nascondersi dietro alla mancanza di un progetto. Coldiretti Piacenza non è solo la maggior Organizzazione di rappresentanza della nostra provincia, ma ha un Progetto riconosciuto dalla intera società, un progetto per il Paese. Ed è per questo che ci siamo assunti l’onere di governare l’economico, vogliamo riportare al centro gli interessi dell’agricoltura, attraverso un modello di agroalimentare italiano che deve ruotare attorno al mondo della produzione, in cui gli stessi produttori tornano a gestire direttamente quel settore dell’economi-

GENNAIO 2011

Con il mese di dicembre si è concluso un periodo estremamente significativo contraddistinto da due importanti risultati per la nostra Organizzazione co che per troppo tempo è stata demandato a soggetti che perseguivano finalità diverse. Con queste premesse e con la fiducia che i nostri soci e i cittadini ci hanno accordato vogliamo continuare a lavorare per rappresentare interessi economici, attraverso azioni concrete, idee, iniziative, progetti e sfide. Siamo sempre disponibili a confrontarci con tutti coloro che con coerenza, trasparenza ed onestà intellettuale perseguono i propri obiettivi e si assumono le responsabilità delle proprie azioni, esattamente come facciamo noi; ma non abbiamo tempo da perdere con chi ci accusa di essere “arroganti”. A questo proposito una metafora mi sorge spontanea: noi non stiamo gareggiando alla “Corsa più pazza del mondo”. Tutti ricorderanno quel cartone animato

storico in cui Dick insieme al fidato cane Muttley metteva in campo infiniti trucchi per vincere la gara automobilistica, ma senza mai riuscirci. Questo per dire che cosa? Che non si vince la corsa forando l’auto dell’avversario, ma correndo più forte, con una scuderia vincente, un gioco di squadra e soprattutto con una strategia condivisa dall’intero team… insomma un progetto per l’agricoltura, la società e l’intero Paese. Coldiretti intende mettere al primo posto l’impresa agricola e il cibo che la stessa produce, attraverso un’azione di sinergia con tutti quei soggetti che condividono questo percorso e che credono nelle potenzialità del nostro territorio, collaborando in maniera trasparente e proattiva per il bene della società, affinché la distintività delle produzioni e il legame con la terra da cui provengono, costituiscano lo strumento in grado di dare quel valore aggiunto che oggi meritano i nostri prodotti. Con questo spirito iniziamo il nuovo anno continuando a lavorare e portare avanti tutte quelle iniziative che ci hanno caratterizzato come Organizzazione credibile portatrice di un modello di sviluppo e in grado di apportare benefici al’intero Paese. Luigi Bisi

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Sindacale C

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I piacentini lo fanno meglio...

...il latte

... è il titolo del convegno organizzato da Coldiretti Piacenza in collaborazione con l’Università Cattolica di Piacenza. L’evento ha aperto la “Settimana del latte”: un’iniziativa che, attraverso la promozione del latte a 50 cent/litro nei bancolat delle aziende associate a Coldiretti, ha cercato di avvicinare i consumatori al consumo di latte fresco. Il direttore di Libertà, Gaetano Rizzuto, ha moderato gli interventi degli illustri oratori intervenuti. “Abbiamo voluto approntare un momento di confronto di stampo diverso da quelli che sono di solito organizzati in questo contesto: oggi non parleremo di tecnicismi di mercato e prezzo del latte”, ha ribadito in apertura della tavola rotonda il direttore Massimo Albano, “abbiamo preferito dare un taglio scientifico con l’ausilio degli autorevoli relatori che si alterneranno”. Dopo l’apertura di Albano, è intervenuto il Prof. Giacinto Abele Donato Miggiano, direttore del Centro di nutrizione umana del Policlinico Gemelli di Roma, che ha messo l’accento sulle qualità nutrizionali del latte, un alimento particolarmente completo grazie al prezioso apporto di proteine nobili, vitamine e microelementi. Questi elementi sono considerati essenziali fin dall’infanzia per un corretto sviluppo e mantenimento dei tessuti muscolare, osseo, sanguigno. Una alimento completo, con una composizione equilibrata e dalle comprovate proprietà nutraceutiche. Su questa falsariga si è poi inserito l’intervento del prof. Luigi Cavanna, Primario di Oncologia dell’Ospedale di Piacenza, che partendo dalla presentazione di alcuni lavori scientifici internazionali, ha validato il collegamento tra un buon consumo di latte e la maggiore protezione nei confronti di attacchi al nostro organismo sia provenienti “dall’esterno” (virus e allergie), che “dall’interno” (alcune forme tumorali molto diffuse come il tumore al colon): fondamentale risulta essere infatti il ruolo di sostegno dell’alimento al sistema immunitario come controllore della crescita neoplastica. La parola è quindi passata a Giorgio Apostoli, Capo Servizio Zootecnia della Confederazione Nazionale Coldiretti, che ha offerto una approfondita analisi del settore lattiero caseario sottolineando “la necessità della riconoscibilità del latte prodotto nelle nostre stalle, vista l’enorme quantità di prodotti semilavorati (cagliate, caseinati, polveri…) che vengono poi impiegati nella produzione delle più famose tipicità italiane. Il motivo dell’utilizzo di questi semilavorati (che possono essere trasportati per migliaia di chilometri) è da ricercare nella volontà di alcuni industriali di allargare il bacino di fornitura delle materie prime, con una delocalizzazione degli approvvigionamenti che per ora danneggia maggiormente gli allevatori ma che nasconde un’insidia ancor più grande: la delocalizzazione dell’intero ciclo produttivo dei nostri prodotti lattiero caseari, che avrebbe gravissime conseguenze estese anche all’indotto del settore agroalimentare. Senza dimenticare l’enormità di controlli ai fini della sicurezza

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il lat

al centro di una

Aspetti scientifici, economici e gastronomici ...

LA VOCE DEI

Coltivatori


Sindacale V

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Gaetano Rizzuto

te

Luigi Bisi

Giorgio Apostoli

Giacinto Abele Donato Miggiano

Luigi Cavanna

Aldo Scaglia

Lorenzo Morelli

Massimo Albano

tavola rotonda

... di un’eccellenza del settore agroalimentare piacentino

GENNAIO 2011

alimentare a cui sono sottoposte le aziende agricole italiane: 79 controlli l’anno per una azienda zootecnica! Per questo motivo la nostra organizzazione ha avviato una serie di iniziative finalizzate alla valorizzazione del latte italiano, che passa anche attraverso i bancolat diffusi su tutto il territorio nazionale e che annullano praticamente i passaggi di filiera, fornendo un prodotto sulla cui genuinità garantiscono i numerosi controlli delle ASL, cambiando la domanda del consumatore e creando fastidio a quanti controllano questo mercato: da qui le azioni di disturbo legislativo di uno schieramento parlamentare trasversale e le polemiche sulla bollitura del prodotto fresco.” Nella cornice scientifico economica, si è inserito il maestro pasticcere Aldo Scaglia, della pasticceria Falicetto di Piacenza, che ha esaltato le virtù del latte e di suoi derivati, come il burro, che sono alla base dell’arte pasticcera: “il latte del bancolat, è buono e sicuro, permette una lavorabilità difficilmente riscontrabile nel prodotto industriale oltre che essere economicamente conveniente”. Il rinomato artigiano ha poi proposto di promuovere il latte piacentino con un marchio da esporre sulle vetrine dei locali che ne fanno uso. Il professor Lorenzo Morelli, Preside della Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica, ha rilevato il ruolo che l’Università può avere nel nostro sistema territoriale per la valorizzazione di un prodotto locale già di altissimo livello. “E’ fondamentale il valore sociale di questa produzione”, ha concluso il presidente Bisi, “mettendo in luce l’identità del prodotto, il legame con gli allevatori e col territorio che presidiano e difendono, si garantisce la difesa di molti posti di lavoro delle numerose attività economiche piacentine legate al settore: di questi tempi il superamento della crisi economica passa anche da qui”.

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Sindacale

L’associazione Agrimercato di Piacenza presenta la nuova “domanda del consumatore” Si è tenuta nello scorso mese di dicembre l’Assemblea dell’Agrimercato di Piacenza, la prima da quando, nel luglio 2009, è stata fondata l’Associazione, promossa da Coldiretti e costituita da titolari di imprese agricole operanti in provincia di Piacenza. “In questo anno, commenta il presidente Giovanni Manfredi, numerose sono state le iniziative realizzate dall’Associazione: mercati di Campagna Amica in ogni vallata del nostro territorio, partecipazione ad eventi e fiere fuori provincia, iniziative con le scuole, insomma una vera e propria “campagna pubblicitaria” dei prodotti locali grazie all’impegno degli imprenditori agricoli che attraverso la loro attività promuovono l’intero territorio”. Le aziende sono aumentate in maniera esponenziale dai 38 soci fondatori ai 61 attuali, tra quelle che effettuano vendita diretta in azienda, negli agriturismi, con i bancolat, nei mercati settimanali, bisettimanali, mensili o in occasione di fiere, manifestazioni, eventi realizzate nella nostra provincia. Numerose sono le richieste che ci provengono dalle amministrazioni locali per l’organizzazione di eventi e di Mercati; per questo è necessario aumentare la gamma di prodotti e il numero di aziende aderenti all’Associazione; sia per soddisfare le “esigenze” dei cittadini-consumatori, sia per sfruttare le opportunità di

i

reddito che riserva la vendita diretta. L’Agrimercato, punto fondamentale per la realizzazione del progetto Campagna Amica, non ha la finalità di svolgere la vendita diretta in prima persona bensì quella di favorire la costituzione e lo sviluppo di mercati in cui gli imprenditori agricoli, nell’esercizio dell’attività della vendita diretta possano soddisfare le esigenze dei consumatori in ordine all’acquisto di prodotti agricoli, che abbiano un legame diretto con il territorio di produzione. I coltivatori che aderiscono all’associazione, infatti, prosegue Manfredi, sono accreditati alla vendita diretta all’interno dei mercati di Campagna Amica, governati da un regolamento che prevede controlli seri anche da parte delle principali associazioni dei consumatori; questo oltre a costituire una garanzia per i consumatori è anche un punto di forza e di distintività degli stessi mercati e delle aziende associate ad Agrimercato. Agrimercato, precisa Manfredi, è tra le più significative espressioni del grande progetto di Coldiretti per la realizzazione di una filiera agricola tutta italiana; in particolare con lo

sviluppo di mercati in cui il consumatore può trovare prodotti del territorio, stagionali, freschi di giornata garantiti direttamente dal produttore “che ci rimette la faccia”, sinonimo di sicurezza, qualità e genuinità. Da un’ indagine nazionale effettuata da Swg presentata in anteprima al Forum Internazionale di Coldiretti a Cernobbio rileva che il 90 per cento degli italiani si fida di più dei cibi prodotti in Italia, rispetto a quelli provenienti dall’estero, così come il 60 per cento preferisce acquistare prodotti locali artigianali. “I nostri colori, la qualità delle nostre produzioni locali, la serietà degli imprenditori, il rispetto dell’ambiente e del territorio, così come l’origine certa, rappresentano la “carta di identità” di Agrimercato e come tale i pilastri su cui si basa l’attività e gli obiettivi futuri”. Tutte le aziende aderenti ad Agrimercato potranno usufruire della campagna promozionale ideata da Coldiretti e potranno utilizzare i nostri brand e i nostri colori.

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LA VOCE DEI

Coltivatori


Sindacale

I valori dell’agroalimentare italiano PER 1 ITALIANO SU 4 IL MADE IN ITALY VALE IL DOPPIO Per quasi un italiano su quattro (23 per cento) il cibo italiano dal campo alla tavola vale almeno il doppio, nonostante il momento di crisi economica. E’ quanto emerge dalla presentazione dei risultati della prima indagine che studia il contributo del Made in Italy alla ripresa economica, realizzata da Coldiretti-Swg a ottobre 2010. La fiducia nel Made in Italy rispetto al prodotto straniero è del 91 per cento per gli alimenti, del 66 per cento per i vestiti, del 55 per cento nei mobili, del 49 per cento per la cosmetica, del 39 per gli utensili, del 26 per auto e motorini e del 18 per l’elettronica e cresce nel 2010 in tutti i settori. La superiorità del Made in Italy alimentare è attribuita al rispetto di leggi più severe, alla bontà e freschezza e alla garanzia di maggiori controlli. L’attenzione all’origine del prodotto è evidenziata dal fatto che ben il 97 per cento degli italiani ritiene che dovrebbe essere sempre indicato il luogo di allevamento o coltivazione dei prodotti contenuti negli alimenti. Secondo il presidente della Coldiretti Sergio Marini si tratta di un riconoscimento dell’impegno degli imprenditori italiani nel garantire la leadership qualitativa nella produzione agricola. Il modello agricolo italiano è vincente nel mondo dove ha conquistato primati nella qualità, tipicità e nella salubrità delle produzioni, ma anche - precisa Marini - nel valore aggiunto per ettaro di terreno, ovvero la ricchezza netta prodotta per unità di superficie dall’agricoltura italiana, che è oltre il triplo di quella Usa, doppia di quella inglese, e superiore del 70 per cento di quelle di Francia e Spagna.

DOVE COMPREREBBE CON PIU’ FIDUCIA QUESTI PRODOTTI in Italia all’estero indifferente alimentari 91 2 7 DOVE COMPREREBBE CON PIU’ FIDUCIA QUESTI PRODOTTI vestiario 6 28 in 66 Italia all’estero indifferente utensili cose per la casa 39 7 54 alimentari 91 2 7 prodotti di bellezza/cura della persona 49 10 41 vestiario 66 6 28 auto/moto/motorini 29 24 50 utensili cose per la casa 39 7 54 mobili/arredamento 55 6 39 prodotti di bellezza/cura della persona 49 10 41 elettronica/elettrodomestici/computer 18 35 47 auto/moto/motorini 29 24 50 Fonte: indagine Coldiretti-Swg mobili/arredamento 55 6 39 elettronica/elettrodomestici/computer 18 35 47 QUANTO VALE IL PRODOTTO ALIMENTARE MADE IN ITALY Fonte: indagine Coldiretti-Swg almeno il doppio 23 per cento QUANTO VALEinILpiù PRODOTTO ALIMENTARE MADE IN ITALY il 30 per cento 17 per cento almeno doppio 23 il 20 perilcento in più 12 per per cento cento ilil 30 10 per per cento cento in in più più il 20 per cento in più uguale

17 13 per per cento cento 12 per per cento cento 19

di menoindagine Coldiretti-Swg Fonte:

6 per cento

ildi10 per cento in più meno uguale non sa

13 percento cento 6 per 19 10 per per cento cento

non sa 10 per cento LE PREFERENZE DI ACQUISTO DEI PRODOTTI ALIMENTARI Fonte: indagine Coldiretti-Swg locali, artigianali 53 per cento LE PREFERENZE DI nazionale ACQUISTO DEI PRODOTTI di una grande marca 10 perALIMENTARI cento locali, artigianali 53 per è indifferente importante è la qualità 32 per cento cento di una grandeimportante marca nazionale è indifferente è il prezzo è indifferente importante è la qualità Fonte: indagine Coldiretti-Swg

10 percento cento 5 per 32 per cento

è indifferente importante è il prezzo Fonte: indagine Coldiretti-Swg

5 per cento

GLI ACQUIRENTI DI PRODOTTI ALIMENTARI MADE IN ITALY: TIPICO IN TAVOLA PER 1 ITALIANO SU %3 Tipo di prodotto

Un italiano su tre (32 per cento) acquista regolarmente prodotti a denominazione di origine e il 14 per cento quelli biologici. Si tratta della conferma che “la crisi non incide sul bisogno di sicurezza alimentare dei cittadini che continuano ad esprimere un forte interesse per le produzioni ad elevato contenuto salutistico, identitario e ambientale, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel precisare che a dimostrarlo “è la crescita degli acquisti diretti dal produttore che hanno raggiunto il valore di 3 miliardi di euro e interessano più di 60mila imprese agricole tra cantine, cascine e malghe oltre a 600 mercati degli agricoltori di Campagna Amica. Complessivamente - continua la Coldiretti - il fatturato dei prodotti a denominazione di origine

GENNAIO 2011

Prodotti di origine controllata e protetta 32 per cento GLI ACQUIRENTI DI PRODOTTI ALIMENTARI Tipo di prodotto % per cento Prodotti biologici 15

Prodotti origine controllata e protetta Prodotti di equo-solidali Prodotti Prodotti biologici etnici Prodotti equo-solidali Fonte: indagine Coldiretti-Swg Prodotti etnici

32 percento cento 6 per 15 percento cento 5 per 6 per cento 5 per cento

Fonte: indagine Coldiretti-Swg

Made in Italy ha sfiorato nel 2009 i dieci miliardi di euro realizzati per quasi il 20 per cento sui mercati esteri dove crescono parallelamente anche le imitazioni e i tarocchi.

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Sindacale

Senato: Scarpa, rammarico per dichiarazioni De Castro su ddl etichettatura 07:12:10/14:20 - Roma, (agra press) - “apprendo con rammarico le odierne dichiarazioni del presidente della commissione agricoltura del parlamento europeo, l’italiano paolo de castro, in merito al ddl etichettatura dei prodotti alimentari approvato all’unanimita’ dal senato della repubblica italiana. secondo de castro il disegno di legge che sara’ definitivamente approvato dalla camera, non avrebbe valore giuridico. posto che la norma e’ stata approvata anche dai compagni di partito di de castro, mi preme ricordare che le leggi dello stato italiano hanno per definizione valore giuridico e nella fattispecie anche uno straordinario significato politico che mi auguro possa essere interpretato con saggezza anche da chi riveste significativi ruoli comunitari e non dimentica di essere italiano”. lo ha detto il presidente della commissione agricoltura del senato paolo scarpa bonazza.

Camera: Commissione Agricoltura, avviato esame del ddl etichettatura 15:12:10/11:15 – Roma, (agra press) – la commissione agricoltura della camera ha avviato l’esame, in terza lettura, del disegno di legge sull’etichettatura e la qualita’ dei prodotti alimentari, nel testo pervenuto dal senato. sia il presidente della commissione paolo russo (pdl), che il relatore viviana beccalossi (pdl), hanno sottolineato che il provvedimento ha subito nell’altro ramo del parlamento solo modifiche legate alla mancata copertura finanziaria di alcune norme e hanno pertanto sollecitato i rappresentanti dei gruppi a comunicare il proprio orientamento rispetto alla possibilita’ di concedere la sede deliberante. per l’approvazione con tale procedura accelerata occorre acquisire la richiesta unanime dei rappresentanti dei gruppi nella commissione (o di piu’ dei quattro quinti dei componenti la commissione stessa), l’assenso del governo e i pareri delle commissioni competenti in sede consultiva. riassumiamo di seguito i contenuti del disegno di legge: ART. 1: si estendono i contratti di filiera e di distretto a tutto il territorio nazionale. l’articolo era stato approvato in occasione del primo passaggio del provvedimento nell’assemblea della camera, il 10 febbraio 2010; ART. 2: contiene norme per il rafforzamento della tutela e della competitivita’ dei prodotti dop, con un rafforzamento delle sanzioni, e l’istituzione del sistema di qualita’ nazionale di produzione integrata; ART. 3: prevede disposizioni per la salvaguardia e la valorizzazione delle produzioni italiane di qualita’, nonche’ misure sanzionatorie per la produzione ed il commercio delle sementi e degli oli; ART. 4: e’ l’articolo riguardante l’etichettatura dei prodotti alimentari. si stabilisce l’obbligatorieta’ della indicazione del luogo di origine o di provenienza di una prodotto, con l’obbligo di indicare l’eventuale utilizzo di ogm. l’articolo stabilisce, al comma 2, che per i prodotti alimentari non trasformati l’indicazione del luogo di origine o di provenienza riguarda il paese di produzione dei prodotti. per quelli trasformati, l’indicazione riguarda il luogo in cui e’ avvenuta l’ultima trasformazione sostanziale e il luogo di coltivazione e allevamento della materia prima agricola prevalente. il comma 3 demanda a decreti interministeriali le modalita’ di attuazione dell’indicazione obbligatoria. tali decreti saranno emanati d’intesa con la conferenza unificata e sentiti i pareri delle organizzazioni agricole maggiormente rappresentative, nonche’ delle commissioni parlamentari competenti. i decreti dovranno anche individuare, per ciascuna filiera, i prodotti alimentari soggetti all’obbligo di etichettatura e cosa si intenda per materia prima agricola prevalente. il comma 10 definisce inoltre le sanzioni amministrative da applicarsi in caso di violazione della norma; ART. 5: stabilisce che l’omissione delle informazioni relative al luogo di origine o di provenienza delle materie prime agricole costituisce pratica commerciale ingannevole, ai sensi dell’art.22 del codice del consumatore; ART. 6: riguarda le misure sanzionatorie per la produzione ed il commercio di mangimi. l’articolo derubrica a sanzioni amministrative le violazioni delle normative sui mangimi, definendo le relative sanzioni; ART. 7: introduce nuove disposizioni per la rilevazione delle quantita’ e la tracciabilita’ del latte di bufala. (p.m.)

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6 dicembre 2010

MARINI:

“Se le cose sono giuste si possono fare bene e velocemente” “E’ un grande risultato frutto del lavoro del Presidente Paolo Scarpa Bonazza, dei Gruppi parlamentari e di tutti i componenti della Commissione Agricoltura del Senato, un senso di responsabilità bipartisan che dimostra che quando le cose sono giuste si possono fare bene, velocemente e con il consenso di tutti, nonostante la crisi politica e gli interessi particolari di chi rema contro”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini in riferimento all’approvazione da parte del Senato del disegno di legge sull’etichettatura dei prodotti alimentari nel sottolineare che “ci auguriamo ora una rapida approvazione da parte della Camera che peraltro ha già esaminato il provvedimento”. Ben il 97 per cento degli italiani ritiene che dovrebbe essere sempre indicato il luogo di allevamento o coltivazione dei prodotti contenuti negli alimenti, secondo l’ultima indagine Coldiretti/ Swg 2010. Negli ultimi anni, con la mobilitazione a favore della trasparenza dell’informazione, la Coldiretti è riuscita a ottenere l’obbligo di indicare la provenienza per carne bovina, ortofrutta fresca, uova, miele latte fresco, pollo, passata di pomodoro, extravergine di oliva, ma ancora molto resta da fare e l’etichetta resta anonima per circa la metà della spesa dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta. Il risultato è che, in attesa dell’approvazione della nuova norma, due fette di prosciutto su tre vendute come italiane sono provenienti da maiali allevati all’estero, tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all’insaputa dei consumatori, e la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere ma chi acquista non può saperlo.

LA VOCE DEI

Coltivatori


Sindacale

ACCORDO ENEL - COLDIRETTI

per l’energia verde dai campi italiani

Fulvio Conti, Amministratore delegato e Direttore generale di Enel, e Sergio Marini, Presidente di Coldiretti, hanno firmato un protocollo di intesa per collaborare nella realizzazione di progetti agro energetici finalizzati alla produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile e, in particolare, da biogas e biomasse solide di origine agricola. Questa collaborazione sarà in grado di valorizzare modelli di produzione sostenibili – alimentati da accordi di filiera – e di promuovere tecnologie innovative, con importanti ricadute sui sistemi economici locali, anche attraverso specifici progetti di ricerca. In particolare, Enel Green Power, per Enel, e Consorzi Agrari d’Italia, quale soggetto indicato da Coldiretti, svilupperanno congiuntamente progetti mirati a favorire lo sviluppo di filiere agro energetiche locali, secondo un modello di generazione di energia distribuita da biomasse, in modo da sostenere lo sviluppo di veri e propri distretti agroenergetici. A tale scopo, verrà creata una nuova joint venture - partecipata al 51% da Enel Green Power e al 49% da CAI - che sarà dedicata prevalentemente alla promozione e all’implementazione di progetti di generazione di energia elet-

STOP ALLE SPECULAZIONI sul fotovoltaico a terra

trica da biomassa solida da filiera nazionale, e che potrà sviluppare anche progetti fotovoltaici su tetti e terreni dei Consorzi Agrari. I partner svilupperanno le iniziative scegliendo le filiere più adatte ed inserendole nel contesto geografico migliore per la valorizzazione e l’integrazione con le economie locali, facendo leva sulla leadership tecnologica di Enel Green Power nel settore delle rinnovabili, riconosciuta a livello mondiale, e sulla capacità di CAI di strutturare accordi di filiera per l’approvvigionamento delle biomasse. Fulvio Conti, Amministratore delegato e Direttore generale di Enel ha dichiarato: “Siamo lieti di avviare oggi un nuovo modello di business nelle fonti rinnovabili che combina i vantaggi ecologici degli impianti a biomasse, una fonte rinnovabile con un alto potenziale di sviluppo per Enel Green Power, con le ricadute positive sul mondo agricolo locale. Questo accordo si inserisce in un programma di collaborazioni per rendere lo sviluppo delle biomasse da filiera nazionale sempre più efficiente e sostenibile”. “L’accordo segna un ulteriore passo in avanti nel nostro progetto per una filiera agricola tutta italiana che si estende al campo energetico con una dimostrazione concreta del grande contributo che possono offrire le imprese agricole italiane per una crescita del Paese su basi di sostenibilità dal punto di vista ambientale e occupazionale”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini.

“Un importante stop alle speculazioni dei grandi impianti fotovoltaici che sottraggono campi fertili facendo impennare i prezzi per l’ acquisto e l’affitto dei terreni che, è bene ricordarlo, sono un fattore di produzione per le imprese agricole”.

E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nell’esprimere apprezzamento per le modifiche apportate dal Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan allo schema di decreto legislativo sulle fonti di energia rinnovabile che è stato approvato recentemente dal Consiglio dei Ministri. Il testo, senza compromettere le nuove opportunità di reddito che il fotovoltaico può offrire alle imprese agricole, prevede che, decorso un anno dalla data di entrata in vigore, per gli impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra in aree agricole, l’accesso agli incentivi statali è consentito a condizione che: a) la potenza nominale dell’impianto non sia superiore a 1 megawatt; b) il rapporto tra potenza nominale dell’impianto e la superficie del terreno nella disponibilità del proponente non sia superiore a 50 kilowatt per ogni ettaro di terreno. Secondo Coldiretti la produzione di energia rinnovabile rappresenta una necessità ambientale e una occasione di sviluppo imprenditoriale, anche per il settore agricolo che non può diffondersi se non nel rispetto della legalità e degli elementi identitari dei territori, che rappresentano le leve di uno sviluppo economico equilibrato e sostenibile. Uno sviluppo delle energie rinnovabili nel Paese rispettoso degli equilibri ambientali e paesaggistici dei diversi territori non può prescindere da una pianificazione, a livello locale, che sappia realmente integrare lo sviluppo energetico

GENNAIO 2011

Firmato un protocollo per un’ampia collaborazione nella realizzazione di progetti agro-energetici. Enel Green Power e Consorzi Agrari d’Italia (CAI) firmano un accordo per lo sviluppo di impianti alimentati a biomasse da filiera in Italia, attraverso la creazione di una joint venture dedicata.

ed economico nell’ambito di una puntuale valutazione ambientale, territoriale e paesaggistica. L’incremento della produzione di energia rinnovabile, deve dunque avvenire garantendo il minor consumo possibile di territorio ed il riutilizzo di aree già degradate da attività antropiche. Per quanto riguarda gli impianti destinati all’inserimento in aree agricole, occorre prevedere una vera e propria valutazione agronomica, oltre che territoriale, con lo scopo di verificare la compatibilità con il sistema produttivo locale e rispettare gli equilibri necessari al mantenimento nel tempo dell’attività agricola in tale area. Per quanto riguarda la produzione di energia da biomassa e da biogas, è necessario individuare criteri capaci di considerare le prestazioni ambientali degli impianti in un’ottica estesa di ciclo di vita, privilegiando, ad esempio, il concetto di filiera corta, di provenienza e di tracciabilità della materia prima in base ad accordi quadro; la produzione di biogas esclusivamente da reflui zootecnici; la cogenerazione da biomasse solide combustibili a piccola scala; le tecnologie complementari alla produzione energetica come, ad esempio, per quanto attiene alla produzione del biogas, l’abbattimento dei livelli di azoto nel digestato; i procedimenti più efficienti e virtuosi, come l’uso a fini energetici dei sottoprodotti agricoli.

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Sindacale

ACCORDO ITALIA-FRANCIA SU RIFORMA DELLA PAC ED ETICHETTA Un accordo sulla riforma della Politica Agricola Comune (Pac) e sulla necessità di indicare in etichetta l’origine della materia prima agricola come richiesto dalla maggioranza dei cittadini europei. E’ quanto prevede la dichiarazione comune sottoscritta al termine del colloquio bilaterale a Roma tra il presidente della Coldiretti, Sergio Marini e il presidente della Fédération Nationale des Syndicats d’Exploitants Agricoles (Fnsea), JeanMichel Lemétayer, che sono alla guida delle due principali organizzazioni agricole dell’Unione. Di fronte alle incertezze delle Istituzioni europee, nell’accordo in dieci punti tra i rappresentanti delle agricolture leader nella qualità a livello internazionale si chiede tra l’altro che a livello comunitario, siano previste norme che prevedano l’indicazione obbligatoria, per tutti gli alimenti, del paese di origine o del luogo di provenienza dei prodotti agricoli, al fine di garantire la massima trasparenza lungo tutta la filiera agro-alimentare e per rispondere ad una forte domanda dei cittadini consumatori. Coldiretti ed Fnsea per la riforma del 2013 richiedono una dotazione finanziaria della Politica Agricola Comune (Pac) allo stesso livello del periodo di finanziamento in essere e che sia mantenuta l’attuale distribuzione tra Stati membri. Una eventuale diversa ripartizione delle risorse della Pac tra Paesi dovrà essere basata su una serie di parametri obiettivi. Deve essere valorizzato il ruolo economico degli agricoltori come produttori di cibo e non di “commodities”, la produzione di beni pubblici da parte degli agricoltori che il mercato non remunera e, questo,

per mantenere un’agricoltura sostenibile sotto il profilo sociale e ambientale. I principali elementi della Pac sono rappresentati, nel primo pilastro, dall’orientamento al mercato, una rete di sicurezza per i mercati e pagamenti di-

retti disaccoppiati, mentre nell’ambito del secondo pilastro, sostengono Sergio Marini e Jean-Michel Lemétayer, vanno collocate le misure di carattere strutturale e a programmazione pluriannuale per la modernizzazione e la competitività delle imprese agricole. E’ questa la struttura di base che si ritiene seguire, in modo coerente, anche nel futuro. Per il periodo post 2013 la finalità più importante sarà quella di armonizzare, con un adeguato periodo transitorio, gli strumenti per la distri-

buzione dei pagamenti diretti. Tutti i produttori e l’insieme dei settori produttivi devono essere ugualmente considerati dalla Politica agricola comune. Il sistema dei “riferimenti storici”, per calcolare gli aiuti diretti delle singole aziende, dovrà essere sostituito con un sistema basato su una serie di parametri obiettivi. Bisognerà garantire un’adeguata competitività dell`agricoltura europea ed aumentare il potere contrattuale degli agricoltori e questo si raggiunge, sostengono Coldiretti e Fnsea, con il sistema degli aiuti diretti nel primo pilastro, una rete di sicurezza efficace sui mercati anche per contrastare la volatilità dei prezzi, strumenti di assicurazione del reddito e anche attraverso il sostegno della gestione degli agricoltori di filiere territoriali corte, trasparenti e a basso impatto ambientale. Una combinazione degli strumenti di politica agricola con un nuovo sistema di prevenzione del rischio sono le condizioni necessarie per affrontare le sfide del mercato globale, fra cui quella del cambiamento climatico. Già nel passato l`agricoltura ha contribuito alla riduzione dell`emissione dei gas a effetto serra, molto di più degli altri settori. In ogni caso l`agricoltura è pronta per intraprendere altri sforzi e, allo scopo, il secondo pilastro, concludono Coldiretti ed Fnsea, deve prevedere nuove misure e avere una sufficiente dotazione finanziaria.

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LA VOCE DEI

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Sindacale

speciale OGM

Organismi geneticamente modificati, dal Vaticano nessuna apertura C’è voluta una nota ufficiale del Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, per smentire chi aveva cercato di far passare un sì agli ogm espresso da una pubblicazione scientifica come un via libera del Vaticano all’utilizzo degli organismi geneticamente modificati. Tutto è iniziato con la diffusione di uno studio sulle piante transgeniche, promosso dalla Pontificia Accademia delle Scienze. Il documento contiene un’apertura verso gli ogm, e la notizia fa il giro del mondo come una se si trattasse di una posizione ufficiale del Vaticano. Quale, in realtà, non è. A farlo notare per primo è Padre Renato Gaglianone, consigliere ecclesiastico della Coldiretti, memore di un episodio-fotocopia accaduto nel marzo scorso. In quell’occasione l’Osservatore Romano fu costretto a precisare che “tra le diverse prese di posizione alcuni media hanno creduto di leggere anche un ipotetico pronunciamento favorevole da parte del Vaticano. Che non c’è stato” precisando che “‘si è parlato di un esplicito ‘si’ all’uso di organismi geneticamente modificati in agricoltura, confondendo ancora una volta commenti e punti di vista di singoli ecclesiastici con dichiarazioni ‘ufficiali’ attribuibili alla Santa Sede o alla Chiesa”.

Una posizione confermata dalla Santa Sede attraverso padre Lombardi, il quale ha posto fine alle polemiche dichiarando che “il documento sugli ogm frutto di una settimana di studi sponsorizzata dalla Pontifica Accademia delle Scienze è stato firmato dai partecipanti e ha quindi il valore della loro autorità scientifica”, ma “non deve essere considerato come “statement” della Pontificia Accademia delle Scienze” e “tanto meno come una posizione ufficiale della Santa Sede o del magistero della Chiesa sull’argomento”.Tra l’altro la settimana di studio in questione si è svolta nel 2009 con la partecipazione di 40 studiosi, sette soli dei quali accademici pontifici, fra i quali l’allora presidente prof. Nicola Cabibbo. Gli altri esperti partecipanti erano esterni. “Siamo grati per la precisazione, ha commentato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, che pone fine alle rituali strumentalizzazioni dei troppi interessati che, sulla questione ogm, provano inutilmente a tirare il Vaticano per la giacca”.

Nuovo scontro Galan-Regioni,

ministro vuole coesistenza regioni tengono il punto; Stafano, vogliamo clausola salvaguardia (di Maria Gabriella Giannice) (ANSA) - ROMA, 9 DIC - Gli Ogm sono ancora tema di scontro istituzionale e politico a Bruxelles come a Roma. Questa mattina nella capitale belga Greenpeace e Avaaz hanno consegnato alla Commissione europea un milione di firme per ottenere una moratoria su tutte le autorizzazioni ogm nella Ue, mentre oggi pomeriggio a Roma nella sala Cavour del Ministero dell’Agricoltura si e’ data la replica dello scontro istituzionale Regioni-Ministro gia’ visto lo scorso 30 settembre, quando da un lato gli assessori delle regioni erano unanimi nel non decidere sulle linee di coesistenza e di contro chiedevano al Governo di far valere la clausola di salvaguardia che renderebbe l’Italia ogm-free e dall’altro il ministro Galan, durante il question time, ventilava l’ipotesi di surrogarsi alle Regioni, se queste non stabilivano le linee di coesistenza. Oggi le posizioni sono rimaste le stesse. Il clima della riunione, ha raccontato chi era presente, e’ stato piuttosto pesante e il ministro giudicato ‘’poco dialogante’’ dall’assessore del Piemonte Claudio Sacchetto. Gli assessori regionali per voce del coordinatore Dario Stefano (assessore dell’agricoltura della Puglia) hanno ribadito il loro ‘’no’’ agli organismi geneticamente modificati, rivendicando le competenze esclusive che la Costituzione delega alle Regioni in tema di agricoltura (e quindi di ogm), hanno quindi ribadito al ministro di chiedere per l’Italia la clausola di salvaguardia come hanno gia’ fatto Austria, Francia, Germania, Grecia, Lussemburgo e Ungheria. Da parte sua Galan ha sostenuto che la definizione delle linee di coesistenza e’ un ‘’dovere delle Regioni’’. ‘’In caso contrario - ha paventato il ministro - inevitabilmente toccherebbe a qualcun altro la stesura delle linee di coesistenza’’. Il punto e’ che definire le linee di coesistenza equivale ad aprire le porte agli ogm e le Regioni questo non lo vogliono. A pesare sul tavolo c’e’ poi la sentenza del Consiglio di Stato che chiede proprio all’Amministrazione di decidere sulle linee guida. Un problema che, a parere delle Regioni, si risolverebbe ab ovo attivando la clausola di salvaguardia. La discussione e’ andata avanti in punta di diritto e le parti si sono lasciate restando distinti e distanti. L’assessore del Veneto Franco Manzato ha tentato di uscire dagli impacci giuridici osservando che ‘’L’agricoltura italiana vale molto di piu’ delle sottigliezze da azzeccagarbugli’’. L’introduzione degli ogm metterebbe a rischio il patrimonio agroalimentare italiano con ‘’danni incalcolabili’’. (ANSA).

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Sindacale

PASSO INDIETRO UE SULL’ETICHETTA DI ORIGINE,

l’Italia vota no Lo scorso 7 dicembre, nell’ambito del Consiglio Impiego, politiche sociali, salute e protezione dei consumatori (Ecosoc), l’Italia ha detto no ad un testo di Accordo politico relativo alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla fornitura di informazioni sui prodotti alimentari ai consumatori. Tra le ragioni addotte dal nostro Ministero della Sanità vi è anche il punto sull’origine obbligatoria degli alimenti, ritenuto insufficiente rispetto alle richieste dei consumatori di conoscere la provenienza degli alimenti che acquistano. A tale riguardo l’Italia si è unita a Francia, Austria, Grecia e Portogallo nella firma di una Dichiarazione da mettere agli atti del verbale del Consiglio, nella quale si chiedono maggiori sforzi, nella fase di seconda lettura di adozione dell’atto, al fine di estendere l’obbligo di indicare il paese di origine o il luogo di provenienze ad un maggior numero di prodotti freschi ed al prodotto agricolo negli alimenti trasformati. Di fatto, l’Accordo politico firmato in prima lettura dai Ministri dei 27 Stati membri conferma l’attuale approccio generale alla materia prevedendo che le indicazioni relative al paese d’origine o al luogo di provenienza di un alimento devono essere fornite obbligatoriamente ogni volta che la loro assenza può indurre in errore i consumatori per quanto riguarda il reale paese d’origine o luogo di provenienza del prodotto. Unica nota positiva la decisione dei Ministri di estendere l’obbligo di indicare il luogo di origine alla car-

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ne suina, ovi-caprina e alla carne di volatile; per il resto il testo ribadisce l’intenzione di voler mantenere un approccio di tipo settoriale alla materia, prevedendo la possibilità di estendere ad altri prodotti alimentari l’etichettatura di origine obbligatoria, a seconda dell’esito della valutazione d’impatto caso per caso che la Commissione europea sarà chiamata a svolgere relativamente ai seguenti prodotti alimentari: carni diverse dalle carni delle specie suina, ovina, caprina e dalle carni di volatili; latte; latte usato quale ingrediente di prodotti lattiero-caseari; carni usate quali ingrediente; i prodotti alimentari non trasformati; i prodotti a base di un unico ingrediente; gli ingredienti che rappresentano più del 50% di un alimento. Non è possibile ritenere sufficiente l’Accordo raggiunto per garantire maggiore trasparenza lungo tutta la filiera, ed è pertanto necessario mettere in atto azioni volte ad estendere l’obbligo di indicare la provenienza ad un numero maggiore di prodotti soprattutto quelli trasformati che contengono prevalentemente prodotti agricoli come ad esempio al pomodoro per la passata, alla frutta per la marmellata, il grano per la pasta, ecc.

MARINI:

Etichettatura, “Da Ue un mezzo aborto normativo” “L’Europa dei cittadini è ancora molto lontana dal realizzarsi compiutamente, le lobby contano ancora troppo e lo si vede bene. Nonostante tutto la nostra Italia è più avanti in tema di trasparenza e diritti dei consumatori e questo grazie alla pressante azione di tante associazioni, dei cittadini, dei consumatori e degli agricoltori che hanno convinto i nostri Governi e il nostro Parlamento ad assumersi il coraggio e la determinazione di respingere le pressioni e di operare nel rispetto della trasparenza”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che è questa la lettura unica che si può dare a quel “mezzo aborto normativo” contenuto nell’accordo politico sull’etichettatura europea. “Una volta tanto - ha sottolineato Marini - ci sentiamo orgogliosi di essere italiani e troviamo poche ragioni di gioire in una Europa cosi fatta. Ci auguriamo che la nostra legge sull’etichettatura obbligatoria degli alimenti già approvata dal Senato arrivi presto a compimento e che l’Italia la applichi quale atto di civiltà, di trasparenza e di libertà”.

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Sindacale

a m r o f in

CREDITAGRI EMILIA ROMAGNA

CREDITO: IL 2010 HA COSTITUITO LA CONSACRAZIONE DELLA RETE CREDITAGRI EMILIA ROMAGNA Anche per CreditAgri Emilia Romagna, società di mediazione creditizia e consulenza finanziaria di Coldiretti, si sta concludendo l’attività 2010 ed è tempo di bilanci. Come ribadito in occasione del convegno sul credito tenutosi a Ravenna lo scorso dicembre alla presenza del Presidente nazionale di CreditAgri Giorgio Piazza, il credito si conferma elemento imprescindibile per la gestione efficiente e lo sviluppo economico delle imprese agricole e, quindi, quale indispensabile strumento di competitività nell’affrontare progetti di investimento futuri o, più semplicemente, per fare fronte alla crisi economica che ha interessato e interessa anche il settore agricolo. Dopo la fase di start up, il 2010 per la rete di Creditagri Emilia Romagna ha rappresentato l’effettiva consacrazione vedendo i consulenti creditizi chiamati a verificare l’effettiva sussistenza, nell’azienda agricola cliente, di una reale cultura d’impresa. Ciò è stato possibile attraverso l’analisi dei principali elementi economici, finanziari e patrimoniali dell’azienda stessa, che sono da considerarsi presupposti essenziali, per l’acquisizione delle informazioni utili all’Istituto bancario, ai fini della valutazione del merito creditizio e, quindi, dell’effettiva erogazione del finanziamento. Molto si è investito anche nel consolidamento delle passività pregresse. Gli importanti risultati raggiunti sono stati possibili grazie a appositi accordi di partenariato sottoscritti con i principali Istituti del sistema bancario nazionale (Credit Agricole, Intesa SanPaolo, UniCredit Banca, Monte dei Paschi di Siena, e da altrettanti partner di livello regionale, quali UGF Banca, Banca Popolare di Milano, Banca di Piacenza, Banca Malatestiana, BCC della Romagna Occidentale, Cassa di Risparmio di Ravenna) che, definendo prodotti dedicati, appositamente ideati e realizzati per soddisfare le specificità del settore agricolo, hanno riconosciuto e continueranno a riconoscere alle aziende aderenti a CreditAgri condizioni migliorative, rispetto agli standard di mercato, senza tuttavia aver limitato l’operatività di CreditAgri, nei rapporti con Istituti bancari più piccoli o maggiormente radicati nel territorio. Ecco nel dettaglio i principali risultati raggiunti per l’annualità 2010: L’intermediato totale a livello regionale, ha superato i 153 milioni di euro; questo risultato comprende sia l’attività di mera mediazione creditizia, sia l’attività di rilascio delle garanzie fidi svolta in collaborazione con i consorzi di Garanzia Fidi delle nostre province. In termini di effettiva erogazione, esclusa l’attività dei Confidi, i risultati più importanti hanno riguardato Bologna, con un’erogazione totale di circa 15 milioni di euro, Parma con più di 7 milioni e la Romagna che, sebbene attraverso l’addizione delle province di Forlì Cesena, Ravenna e Rimini, ha quasi eguagliato i risultati di Bologna. Gli importanti risultati raggiunti, oltre a confermare il credito quale essenziale leva per lo sviluppo economico dell’azienda agricola, permette di riconoscere alla rete CreditAgri una sempre crescente credibilità ed autorevolezza nei confronti del sistema bancario che, grazie alla competenza tecnica dei propri consulenti, è in grado di valutare correttamente il progetto imprenditoriale. L’altro valore aggiunto da riconoscere all’intervento dei consulenti CreditAgri è l’investimento che si è intrapreso per incoraggiare un nuovo approccio, che riduca l’utilizzo del breve termine a favore di soluzioni di medio lungo periodo che, per l’azienda agricola, implicano sicuramente una gestione aziendale più ragionata perché il coltivatore diretto sia anche imprenditore. I dati economici della nostra regione confermano la forza del Pil agricolo, motivando un sempre più convinto sostegno del settore agricolo da parte del mondo bancario; favorire questa collaborazione, condividendo i reciproci saperi, è l’obiettivo che CreditAgri intende favorire ancora e di più, anche nel 2011.

CreditAgri Emilia Romagna Via Rizzoli 9 - 40125 Bologna (BO) tel. 051/2758811 - fax 051/2960627 e-mail: creditagri.emr@coldiretti.it

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CreditAgri Emilia Romagna - sportello di Piacenza: via Colombo 35 - 29122 Piacenza Tel.: 0523.596566 Referente: Fabrizio Masini - e-mail: fabrizio.masini@coldiretti.it

LA VOCE DEI

Coltivatori


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A Piacenza il Consiglio Nazionale di Terranostra E’ stato il presidente regionale di Terranostra Emilia Romagna Carlo Pontini (che è anche presidente provinciale) a fare gli onori di casa e a presentare la realtà piacentina a tutti i membri del consiglio direttivo nazionale. Oltre ad essere onorati, ha dichiarato Pontini, che il presidente nazionale Tulio Marcelli abbia scelto la nostra provincia per fare l’ultimo consiglio dell’anno e tracciare quindi il bilancio dell’attività, è stata per noi una grande opportunità, perché abbiamo potuto, attraverso questo “tour enogastronomico”, promuovere le peculiarità del territorio piacentino e i nostri prodotti tipici ai presidenti delle altre associazioni Terranostra provenienti da tutta Italia. E’ stata anche l’occasione per presentare ufficialmente Verdeccellenza, il Consorzio per le vacanze verdi in Emilia Romagna, che Terranostra ha costituito recentemente e che a Piacenza conta già oltre 15 aziende.

Consiglio direttivo nazionale

Terranostra una convenzione con la SIAE per nuovi servizi TABELLE CONVENZIONE TERRANOSTRA – SIAE

Categoria

Tipo 1,3

Tipi 2,8,9,13

Tipo 5

Tipo 6

Tipo7a

Tipo7b

1°Categoria fino a 30 posti letto/ristorazione

46.80

107.70

147.00

124.80

294.60

441.60

2°Categoria oltre 30 posti letto/ristorazione

56.40

129.20

183.10

124.80

294.60

441.60

Tipo 1 – 3

Strumenti musicali a disposizione del cliente (es. pianoforte, chitarra, fisarmonica, etc. tipo 1) Apparecchi radioriceventi tradizionali (tipo 3)

Tipo 2 -8 -9 -13

Apparecchi riproduttori o diffusori audio (quali: Filodiffusione, CD, apparecchi multimediali, PC-INTERNET, radio dedicate)

Tipo 5

Apparecchi televisivi

Tipo 6

Juke-boxes, Juke-boxes digitali

Tipo 7a

Video juke-boxes

Tipo 7b

Videolettori

GENNAIO 2011

Anche per il 2011 Terranostra (l’associazione degli agriturismi di Coldiretti) e Siae (società italiana degli autori e editori) hanno stipulato una convenzione che consente agli agriturismi di ottenere una percentuale di sconto del 15% sulle tariffe SIAE. Analogo accordo è stato firmato con la SCF (Società Consortile Fonografici che tutela gli artisti interpreti esecutori di brani musicali). Tutte gli imprenditori agrituristici che in azienda hanno strumenti musicali, televisori a disposizione dei clienti, o che organizzano manifestazioni ed eventi possono recarsi presso gli uffici di Coldiretti Piacenza a ritirare copia della convenzione per esibirla agli uffici Siae competenti per l’ottenimento dello sconto. SIAE - rispetto agli importi indicati nelle tabelle allegate, per gli associati di Terranostra si applica una riduzione pari al 15% SCF - sulle tariffe SIAE, (con la riduzione sopracitata), va calcolato il compenso per “quota AFI” pari al 1,2% della tariffa scontata.

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Sindacale

OSCAR GREEN: aperte le iscrizioni alla quinta edizione Nel 2010 il Consorzio BioPiace ha vinto il premio nazionale nella categoria Oltre la filiera Sono aperte le iscrizioni alla quinta edizione del Premio Oscar Green, l’importante evento promosso da Coldiretti Giovani Impresa per dare un giusto riconoscimento agli imprenditori agricoli italiani che hanno iniziato un percorso di innovazione, ricerca e diversificazione, dando vita a imprese che hanno accolto e rilanciato la sfida della globalizzazione. Le iscrizioni, aperte fino al 28 febbraio 2011, vanno fatte sul sito web www.oscargreen.it. Potranno concorrere ad Oscar Green tutti i soggetti della filiera agricola made in Italy, che avranno l’opportunità di scegliere tra le sei categorie di premi il cui è articolato il concorso. “L’o-

biettivo di Oscar Green, ha detto il delegato di Giovani Impresa Piacenza, è dare maggiore prestigio a quelle attività che hanno consentito il raggiungimento di obiettivi fondamentali per le imprese dei giovani agricoltori, obiettivi quali la multifunzionalità, la capacità di diversificazione nonché la contestuale estensione dell’ambito di azione della propria attività non solo alla realtà prettamente aziendale ma anche a quella dei consumatori, conquistandone la fiducia attraverso la garanzia dell’alta qualità dei prodotti”. La nostra provincia, che ha sempre ottenuto dei buoni risultati nelle precedenti edizioni, nel 2009 si è classifica-

LA FORMAZIONE

IN

ta al primo posto nella categoria “Oltre la filiera”, con il consorzio Biopiace. Per l’edizione 2011 le categorie sono: “Stile e cultura d’impresa”, “Sostieni lo sviluppo”, “In-generation”, “Esportare il territorio”, “Campagna Amica” ed “Oltre Filiera”. Attraverso Oscar Green si vogliono raccontare le storie di tutti gli imprenditori che hanno il coraggio di rischiare e dare vita ad ‘un’altra storia’, quella dell’Italia vera, delle imprese che fanno grande il nostro Paese. Il Premio Oscar Green metterà in risalto la storia di chi realizza un progetto originale ed innovativo e decide di scommettere su questi valori il proprio futuro.

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Offre 50 corsi di formazione tramite il CATALOGO VERDE Beneciari : imprenditori, coadiuvanti, soci e dipendenti di cooperative Contributo: pari al 90% del costo sostenuto Domande: entro il 31 marzo 2011 tramite i CAA di Coldiretti CORSI DI BREVE DURATA (meno di 30 ore) 2804 – RSPP e addetto antincendio 2805 – addetto antincendio e primo soccorso 2538 – Benessere animale e pacchetto igiene (raccomandato) 3079 – Viticoltura innovativa (raccomandato) 4040 – Tecniche di vinicazione e commercializzazione 3720 – L’energia da fonti rinnovabili 4100 – Valutazione genetica dei bovini da latte

CORSI DI MEDIA DURATA (da 30 a 45 ore) 2442 – lavorare in sicurezza in agricoltura 4127 – lavorare insieme in fattoria didattica 3093 – l’olivo e l’olio CORSI DI LUNGA DURATA (da 90 a 140 ore, con qualica) 2389 – Fattorie didattiche: corso base (raccomandato) 2386 – L’imprenditore agricolo professionale (raccomandato) 2388 – L’operatore agrituristico (raccomandato)

Si ricorda la formazione per disporre del patentino per l’acquisto e l’uso dei prodotti tosanitari e quella in materia di sicurezza

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I pensionati in agricoltura sono una risorsa attiva Gnudi confermato presidente regionale Coldiretti pensionati e i piacentini Rossi e Lusignani entrano nel Consiglio direttivo

ASSEMBLEA NAZIONALE “Tutela del potere di acquisto delle pensioni, potenziamento dei servizi agli anziani e alle famiglie, con un nuovo modello di welfare, difesa del made in Italy attraverso il progetto ‘Filiera agricola tutta italiana’, salvaguardia dell’ambiente e del territorio. Sono questi i temi di fondo, ha sottolineato Giorgio Rossi presidente dell’associazione pensionati di Coldiretti Piacenza durante l’ultimo consiglio provinciale, che hanno dominato i lavori dell’assemblea”. A Palermo si sono riuniti per tre giorni 400 delegati in rappresentanza di 800mila pensionati agricoli italiani che, aggiunge Rossi “rappresentano un forza consistente, la più importante realtà europea, parte integrante della Coldiretti, nella quale operiamo dando un contributo sicuramente rilevante”. Nel corso dell’assemblea nel quale è stato eletto il nuovo consiglio nazionale, è emerso che, per garantire serenità e sicurezza a agli anziani sono indispensabili: sanità pubblica puntuale ed efficace, assistenza sociale, copertura antinfortunistica per i lavori in azienda, pensioni adeguate, reddito delle imprese corrispondente agli investimenti e al lavoro”.

ASSEMBLEA REGIONALE Successivamente all’assemblea nazionale, la Federazione pensionati Coldiretti dell’Emilia Romagna che, con 65 mila associati è la maggiore organizzazione di pensionati agricoli regionale, ha eletto il nuovo Consiglio direttivo confermando alla presidenza il bolognese Aimone Gnudi. All’assemblea dei delegati Gnudi ha ricordato che “I pensionati in Aimone Gnudi agricoltura sono ancora una risorsa viva e spesso attiva in azienda, anche se, in generale, l’invecchiamento della popolazione sta diventando sempre più un fenomeno globale e il problema dei servizi agli anziani interroga tutto il mondo politico, sociale ed economico”. Nella sola Emilia Romagna, sottolinea Coldiretti Emilia Romagna, su oltre 4 milioni e 200 mila abitanti, gli anziani con più di 65 anni superano le 950 mila unità (22,6%). “per questo, ha detto Gnudi, la società rurale, in cui il pensionato resta attivo fino in età avanzata e viene seguito a livello familiare anche quando non è più autosufficiente, dà un forte contributo a ridurre i problemi legati all’assistenza agli anziani”. Nei prossimi quattro anni, l’associazione pensionati Coldiretti è intenzionata a prendere in esame il sistema regionale dei servizi alla persona per arrivare a definire proposte migliorative che partano dalle esigenze del territorio. Il presidente dei pensionati di Piacenza Giorgio Rossi, durante il consiglio direttivo dell’associazione piacentina ha presentato le principali tematiche illustrate a Palermo e riprese a livello regionale. Il consiglio regionale

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Sindacale

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LA VOCE DEI

Coltivatori


Sindacale

Don Stefano Segalini CONSIGLIERE ECCLESIASTICO PROVINCIALE DI COLDIRETTI PIACENZA

Si sono appena concluse le feste natalizie, e nel nostro cuore, se abbiamo vissuto intensamente ciò che la Chiesa ci offriva – novena, confessione, Natale, Epifania – abbiamo potuto provare molta pace nel cuore. Ogni anno fare memoria della nascita di Gesù – l’Emmanuele – ci risveglia la fede ricevuta nel Battesimo. Sapere che Dio si è fatto uomo ci aiuta ad affrontare la vita con una speranza grande. Abbiamo anche concluso un anno e ne abbiamo cominciato uno nuovo. Sarebbe bello che ognuno facesse un po’ i conti di come lo ha vissuto e si chiedesse che obiettivi ha per quello appena iniziato. La nostra vita – spesso frenetica – non ci aiuta a riflettere sullo stile e sugli obiettivi che abbiamo. Potremmo dire che le domandi fondamentali: da dove vengo, perché esisto, e dove vado, non ce le poniamo; ma sono fondamentali per vivere nella pienezza la nostra esistenza. Anche nel campo del lavoro ci aspettano delle novità, ma non possiamo affrontare il futuro con sapienza senza tener presente l’esperienza vissuta nel passato. Noi siamo anche il nostro passato proiettato nel futuro, ma chiamati a fare scelte nell’oggi. La crisi che stiamo vivendo non è solo economica ma è anche di ideali alti, e la perdita di certi valori ci ha fatto vedere la povertà di un’economia basata solo su un profitto senza il rispetto dell’uomo e del creato. Abbiamo un’urgente bisogno di ritrovare una stabilità al nostro interno, per poi proporla anche nel mondo del lavoro. La pace che abbiamo ricevuto nel santo Natale è sicuramente la condizione necessaria per affrontare ogni giorno la nostra vita sapendo che, solo il Signore, ci può illuminare e sostenere nelle scelte anche quando sono controcorrente. Il vostro Assistente ecclesiastico don Stefano Segalini

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l’intervista del mese

Roberto 22

Reggi

LA VOCE DEI

Coltivatori


l’intervista del mese

R

oberto Reggi ha 50 anni, è sposato con Patrizia ed è padre di tre figli: Mauro, Andrea e Davide. Laureato in Ingegneria Elettrotecnica, è dirigente della Società Edipower, in aspettativa non retribuita dal 9 giugno 2002 – data della sua elezione a primo cittadino – per l’intero periodo di espletamento dell’incarico amministrativo, nel quale è stato riconfermato, sempre per la coalizione di centrosinistra, l’11 giugno 2007. Primo sindaco piacentino ad essere rieletto per due mandati consecutivi, è stato assessore comunale alle Politiche Sociali dal 1994 al 1998, con la Giunta Vaciago, nonché capogruppo della Margherita in Consiglio provinciale dal 1999 al 2002. Dal 2005 è vicepresidente del Forum Italiano per la Sicurezza Urbana (Fisu), mentre dal 2008 è coordinatore della Consulta nazionale di Protezione Civile dell’Anci, carica che ha mantenuto anche in seguito alla nomina, nel 2009, a vicepresidente dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani, con delega anche alle Infrastrutture. Dal 2008 è presidente della Onlus della Nazionale Italiana Sindaci – nella quale milita dal 2002 – conciliando così l’impegno in ambito sociale e la passione per lo sport. Dal 2005 è presidente (riconfermato nel 2009 da tutti i sindaci del territorio) dell’Autorità d’Ambito della Provincia di Piacenza.

IIIII Signor Sindaco, siamo al suo secondo mandato. Qual è il suo bilancio? La mia soddisfazione per questa prima metà del secondo mandato deriva, innanzitutto, dalla consapevolezza dell’impegno e della coerenza con cui stiamo lavorando. Le difficoltà non mancano, a cominciare da una manovra governativa che soffoca i Comuni vincolandoli a un Patto di stabilità gravoso e iniquo, tagliando i trasferimenti statali e penalizzando, in modo indiscriminato, anche gli enti virtuosi. Tuttavia, posso dire con orgoglio che questa Amministrazione sta realizzando opere importanti, che grazie ai nuovi cantieri permettono a tante imprese – in gran parte locali – di lavorare, dando ossigeno all’economia in un momento di crisi. Sono stati restituiti, alla città, spazi da vivere appieno: la Cavallerizza, piazzale Libertà, un gioiello quale la sala dei Teatini. Piacenza cresce e cambia, ci diamo da fare perché questo cammino sia sempre per il meglio. IIIII Quali sono le sue priorità? Nel contesto attuale, assicurare i servizi essenziali in ambito sociale e di assistenza alla persona, con particolare riguardo all’infanzia e agli anziani.

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Continuando, però, ad avere orizzonti ampi sul futuro della città: avviare finalmente il percorso di acquisizione e recupero delle aree militari, completare la cosiddetta tangenziale Nord, riqualificare piazza Sant’Antonino, realizzare la nuova autostazione nei pressi di quella ferroviaria, dare impulso alla ricerca e all’innovazione con il Tecnopolo, costruire alleanze strategiche per l’efficienza del trasporto pubblico. IIIII Come vice presidente Anci ha contribuito alla valorizzazione della filiera corta. Che cosa significa per un sindaco come Lei che ha dimostrato concretamente di credere in questo percorso? L’appuntamento bisettimanale in centro storico con il Farmer’s Market, l’installazione dei distributori di latte crudo in diversi quartieri cittadini, l’adozione di “PiaceCiboSano” come progetto bandiera di Vision 2020, l’istituzione del registro per il marchio De.C.O. : elementi diversi, che il Comune ha portato avanti o sostenuto con entusiasmo, per promuovere e valorizzare la filiera corta. Il che vuol dire innanzitutto, avvicinando produttore e consumatore, riconoscere la qualità del sistema agroalimentare territoriale e premiarla, avendo la certezza di tutelare la collettività.

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l’intervista del mese Ora, per la nostra città si presenta l’opportunità importante di un parco enogastronomico alla Cavallerizza, che potrà dare impulso, a monte, alla produzione locale, offrendo nel contempo, grazie alla rete internazionale di strutture che vedono Eataly presente anche a Tokyo e New York, una vetrina prestigiosa alle tipicità piacentine. IIIII Che cosa ci dice del progetto “mense scolastiche”? Prodotti biologici e a km zero, legame diretto con il territorio e garanzia di tracciabilità e affidabilità delle materie prime: questi i punti cardine su cui si struttura il servizio delle mense scolastiche oggi, che saranno caposaldo anche del nuovo bando di assegnazione che stiamo predisponendo per il 2011. Accanto a questi, è nostra intenzione inserire anche il parametro dell’eticità: ai nostri bambini e alle famiglie vogliamo continuare ad offrire la massima qualità e sicurezza, anche grazie al sistema capillare di controlli sui quali, in collaborazione con l’azienda Usl, possiamo contare. IIIII Qual è il rapporto con Coldiretti? La vostra associazione è un’interlocutrice preziosa e un saldo punto di riferimento per l’Amministrazione comunale, che del resto ha avuto modo di collaborare con voi per tante iniziative e, ne sono certo, continuerà a farlo in futuro. Alla base, vi è un impegno univoco per la qualità della vita e il rispetto dei fondamentali diritti dei cittadini, anche in quanto consumatori. IIIII Come valuta il progetto di Coldiretti per “una filiera agricola tutta italiana”? Senza dubbio, la strenua difesa del Made in Italy attuata da Coldiretti è più che mai condivisibile, soprattutto sul fronte della qualità e della tracciabilità dei prodotti, del rispetto della legalità nella lavorazione delle materie prime, dell’equità dei prezzi nella loro distribuzione. Garantire questi aspetti significa proteggere la salute delle persone e contrastare fenomeni di contraffazione e sofisticazione che, in ambito alimentare, possono avere effetti devastanti. Certo, la tavola può essere un felice luogo di incontro e di scambio tra culture e tradizioni diverse, ma non deve mai venire meno la serietà dei produttori, così come la determinazione nel far sì che nessuna leggerezza o illiceità sia tollerabile in questo settore. IIIII Come può contribuire un sindaco di città allo sviluppo dell’agricoltura e a superare questo momento di crisi? I sindaci sono chiamati ad ascoltare la propria comunità e a farsene interpreti. La crisi attuale ci impone un

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ritorno all’essenziale, rafforzando una scala di priorità che metta in primo piano gli interventi a favore della famiglia e dei lavoratori in stato di disoccupazione o cassa integrazione. Il Comune lo sta facendo, attraverso i bandi per l’erogazione di contributi a sostegno di chi vive un momento di difficoltà economica, ma anche rispettando la media europea di 60 giorni per i tempi di pagamento ai fornitori e alle imprese private. Credo che sia il momento di favorire una mentalità “glocale”: quella di chi pensa globalmente – aprendosi ai cambiamenti, all’innovazione, agli esempi positivi che arrivano dall’esterno – e agisce localmente, tutelando e valorizzando i propri punti di forza. Lo stesso vale per la difesa del territorio e del suo sistema agroalimentare, ancor più in vista di un’opportunità importante quale potrà essere l’Expo 2015. E’ un processo che va dalla salvaguardia delle risorse idrogeologiche alla prevenzione del dissesto ambientale, dalla promozione della filiera corta a un’azione di marketing capace di dare il giusto risalto alle tipicità del nostro patrimonio enogastronomico. Tutto ciò, però, dev’essere al centro di uno sforzo congiunto da parte delle istituzioni, ad ogni livello di governo. IIIII Ambiente – agricoltura – territorio – etica –sviluppo sostenibile Sono termini legati l’uno all’altro da un rapporto strettissimo, che esprime non solo l’amore per la natura, ma anche un senso profondo di responsabilità nei confronti dell’umanità intera. Io amo molto una poesia di Nazim Hikmet, che credo di aver citato anche in occasione della Giornata del Ringraziamento, qualche anno fa: ci invita a non vivere, su questa terra, come inquilini o villeggianti stagionali, ma come se fosse la casa di nostro padre. Ogni coltivatore lo sa bene: la nobilità dell’agricoltura non sta solo nel valore indiscutibile dei suoi prodotti, che costituiscono un’eccellenza di cui noi piacentini dobbiamo andare fieri, ma è insita nel gesto stesso del nutrire il terreno, seguendone ogni piccola trasformazione e rispettandone i tempi. A dispetto di una società che fa della fretta il proprio fondamento – e il più acerrimo nemico di se stessa – penso sia essenziale avere un approccio ecologico in tutti i settori. E’ questo che intendiamo, quando parliamo di sostenibilità: perseguire la crescita, senza mai dimenticare che le risorse a nostra disposizione devono essere utilizzate con equilibrio e razionalità, evitando gli sprechi e volgendo sempre lo sguardo laddove ce n’è più bisogno. Non sfruttare, ma condividere: solo così può esserci uno sviluppo etico.

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Messaggio promozionale. Tassi e condizioni economiche applicate al presente servizio sono riportati nei fogli informativi disponibili in filiale.

Iniziative Coldiretti menti inAnZiA

F Dall’esperienza di Cariparma “Progetto Agricoltura”: Fino A € gli investimenti, i finanziamenti e la protezione 5.000.000 I NN per chi opera nel settore agricolo. in 20 A Le aziende agricole sono oggi inserite in un contesto competitivo caratterizzato da radicale trasformazione, con ruoli che tendono ad abbracciare tutta la filiera produttiva. In un simile scenario diventa sempre più impegnativo crescere, obiettivo che può essere raggiunto solo attraverso la scelta mirata di partner affidabili e professionali. Con una storica vocazione per il mondo dell’imprenditoria agricola e una forte prossimità territoriale, “cariparma ha assunto da tempo” un ruolo particolarmente attivo nel sostenere il comparto agricolo, offrendo servizi e iniziative rivolte a tutti i soggetti operanti nelle filiere produttive come latte, orto frutta, carne, cereali e riso, vino, olio, florovivaismo, agriturismo. Solo grazie a questo forte knowhow e a confronto con le realtà rappresentative del comparto Cariparma ha messo a punto “Progetto Agricoltura”, il pacchetto di soluzioni pensate per dare risposte concrete agli operatori del settore. E’ questo il caso di “Conto Agricoltura”, che a soli 9 euro al mese offre: • Operazioni illimitate • Spese liquidazione interessi • Libretti assegni • Domiciliazione utenze in conto • Carta Bancomat con chip (fino a 3 carte) • Prelievi illimitati presso tutti gli sportelli Cariparma • Prelievi illimitati presso tutti gli sportelli Crédit Agricole in Francia e Grecia • Servizio Nowbanking Piccole Imprese per gestire i rapporti bancari e finanziari in modo veloce, 24 h su 24. In più la CartaSi Business gratuita, se utilizzata per almeno 5.000 euro all’anno. “Progetto Agricoltura” propone poi una ricca gamma di finanziamenti, adatti a soddisfare le esigenze più diversificate dell’impresa agricola: - Finanziamenti per liquidità aziendale - Anticipo Contributi, annuale e pluriennale - Medioprestito Agrario per il miglioramento delle strutture e della produttività dell’azienda - Finanziamento Viticoltura per il reimpianto di vigneti, realizzazione di nuovi impianti, adeguamento di cantine e impianti di trasformazione - Finanziamenti Energia da fonti rinnovabili, per la realizzazione di impianti di energia elettrica attraverso l’uso di fonti rinnovabili (fotovoltaico, bio gas, eolico…) - Credito Impresa Intermedio Macchinari Agricoli, per l’acquisto di macchine nuove o usate - Mutuo Imprenditoria Giovanile per l’acquisto di proprietà o subentro nell’azienda di famiglia - Finanziamenti chirografari e ipotecari P.S.R. 2007/2013 - FinanziamentoAgricoltura Multifunzionale (mercati contadini “farmer market”, distributori latte, vendita, agiasili) - Anticipo sui prodotti, con scoperto di conto corrente per lo smobilizzo dei crediti Grazie all’ampiezza della sua gamma, “Progetto Agricoltura” si rivolge a tutta la filiera produttiva e ai singoli comparti coinvolti, proponendo soluzioni mirate per il passaggio generazionale, il miglioramento delle strutture e della produttività, l’ampliamento e l’ammodernamento delle strutture, la specializzazione colturale, dotazioni e attrezzature, manipolazione e trasformazione, commercializzazione sui mercati nazionali e internazionali, nonché promozione, certificazioni qualitative e tutela del territorio. Al tempo stesso, presta molta attenzione alle filiere bioenergetiche e alla realizzazione di impianti finalizzati alla produzione di energia pulita, come il fotovoltaico e il bio gas, oltre a rivolgersi a coloro che svolgono attività complementari come agriturismo, ricettività, ospitalità, promozione e salvaguardia territoriale e del patrimonio rurale e forestale, degustazione di prodotti. Con il suo profilo, “Progetto Agricoltura” rappresenta uno strumento efficace e completo per consentire alle imprese agricole di oggi di poter contare su validi strumenti di credito e su un servizio di consulenza personalizzato per vincere la competitività all’interno di un sistema ormai globalizzato, dove l’investimento in tecnologia innovativa permette alle imprese di abbattere i costi di produzione e affrontare la sfida sui mercati mondiali.

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LA VOCE DEI

Coltivatori


Iniziative Coldiretti

Da Piacenza una

“STAFFETTA DI FIENO” per le aziende agricole del veneto alluvionate

Un gesto concreto per aiutare gli imprenditori agricoli colpiti dall’alluvione, nato dalla collaborazione tra Coldiretti Piacenza e Consorzio Agrario

S

ono oltre 30 milioni i danni provocati dall’alluvione all’agricoltura veneta: 8.900 gli ettari interessati dagli allagamenti, 500 le aziende agricole con raccolti compromessi e 200.000 capi avicoli, suini e bovini affogati. Sono state diverse le consegne di fieno alle aziende agricole padovane colpite dall’alluvione. “Questo gesto concreto di solidarietà commenta il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi è stato reso possibile grazie alla collaborazione con il Consorzio Agrario, che ha messo a disposizione il trasporto e alla generosità dei nostri associati che hanno da subito dimostrato grande sensibilitài”. “In questa situazione, ognuno di noi, prosegue Bisi, ha il dovere morale di portare il proprio aiuto e il proprio contributo; sono nostri colleghi e possiamo ben immaginare che cosa significhi perdere tutto il raccolto o addirittura l’azienda e gli allevamenti in poche ore”. “Questo fieno, commentano gli allevatori padovani, ci sarà utilissimo ed esprimiamo davvero riconoscenza a tutti coloro che ci stanno sostenendo”. “Ringraziamo gli amici di Coldiretti Piacenza e del Consorzio Agrario per il gesto concreto di generosità, spiega Marco Calaon, presidente di Coldiretti Padova. E’ un segno tangibile che fa sentire un po’ meno soli chi si trova a fare i conti con la difficile ricostruzione. E’ la conferma che la nostra Organizzazione è una grande famiglia che non lascia soli i propri soci nel momento del bisogno”. “La grande forza della nostra Organizzazione, sottolinea il direttore Massimo Albano, si evidenzia anche in questi momenti; quel grande valore che noi definiamo “confederalità” non emerge solo quando si tratta di portare avanti le stesse battaglie dal nord al sud Italia, ma anche nei momenti del bisogno. E l’abbiamo dimostrato con un piccolo gesto concreto”.

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Iniziative Coldiretti

COLDIRETTI PIACENZA E AVIS PROVINCIALE INSIEME PER LA SALUTE DEI DONATORI

Nella foto la presidente di Avis provinciale Laura Bocciarelli e il direttore di Coldiretti Piacenza Massimo Albano mentre firmano la convenzione.

Sinergia e collaborazione per una corretta alimentazione e per la salute dei donatori. Questo l’obiettivo principale dell’intesa siglata tra Coldiretti Piacenza e Avis provinciale, le due piu’ grandi associazioni nei rispettivi settori all’insegna dei valori della solidarietà e della difesa della salute. “La collaborazione tra Avis e Coldiretti, inoltre, dichiara il presidente provinciale Luigi Bisi è rafforzata dalla comune convinzione che

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un’alimentazione sana e corretta, in cui giocano un ruolo significativo i prodotti di qualità della nostra terra, non possa che far bene alla salute dei donatori di sangue e aumentarne il numero. “Da sempre, commenta il presidente di Avis provinciale Laura Bocciarelli, la nostra associazione è attenta a diffondere il messaggio della donazione all’interno delle più diverse categorie professionali. Storicamente, i primi nuclei di donatori di sangue appartenevano al mondo dell’agricoltura, ambiti in cui erano fortemente radicati i valori dell’altruismo e della solidarietà. La nostra principale preoccupazione è infatti garantire la salute dei nostri donatori e per questo siamo consapevoli che la corretta alimentazione debba iniziare proprio a scuola; intendiamo pertanto, partecipare attivamente al percorso di Educazione alla Campagna Amica di Coldiretti per diffondere insieme l’importanza della cultura del cibo e dell’altruismo verso il prossimo”. “Esiste un stretto legame tra salute ed alimentazione che l’agricoltura italiana contribuisce a rafforzare grazie ai primati conquistati nella qualità e nella sicurezza” conclude il direttore della Coldiretti Massimo Albano nel sottolineare che “il significato dell’intesa sta proprio nell’impegno a sostegno di un bene comune indispensabile per il benessere di tutti i cittadini. La sensibilità verso i bisogni degli altri, è un patrimonio condiviso con gli agricoltori che hanno la responsabilità di custodire nel tempo le ricchezze della natura, dalle quali dipende la vita ed il benessere dell’intera società”.

LA VOCE DEI

Coltivatori


G. MILLET - L’Angelus

Iniziative Coldiretti

64^ Giornata del Ringraziamento nei comuni della provincia di Piacenza Fontana

Castel San Giovanni

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Piozzano

Travazzano

Carpaneto Piacentino

San Giuliano Castelvetro Piacentino

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Eventi e notizie dal mondo agricolo

La Voce della Cattolica Sede di Piacenza Cremona

II RHODOCOCCUS, lo spazzino di PCB La ricerca, condotta al Mit di Boston da Edoardo Puglisi, rivela perché in alcuni siti altamente tossici, questi batteri non riescono a “mangiarsi” gli inquinanti. Un passo avanti nella bonifica dell’inquinamento ambientale.

Edoardo Puglisi

U

no studio che può aiutare a comprendere il difficile problema dello smaltimento di Pcb, una sigla tristemente famosa anche in Italia per i danni all’ambiente che persistono in molte città anche a distanza di parecchi anni. La ricerca sui policlorobifenili è stata condotta presso il Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston da Edoardo Puglisi, collaboratore di ricerca della facoltà di Agraria, dopo un soggiorno di tre mesi nella università americana reso possibile da un progetto europeo coordinato dal professor Ettore Capri, docente di Chimica Agraria a Piacenza e direttore del centro di ricerca Opera. Al lavoro hanno partecipato, oltre al professor Capri, Paolo Boccazzi, 30

un laureato della facoltà di Agraria che svolge da 20 anni attività di ricerca negli Stati Uniti e da otto lavora al Mit, Anthony Sinskey e Philip Lessard, del dipartimento di Biologia dell’istituto americano, Matt Cahill del Dipartimento di Genetica di Cambridge (Uk), e John Archer del Kaust in Arabia Saudita. Lo studio riguarda una tematica ambientale di carattere interdisciplinare che tocca chimica e microbiologia: la risposta agli inquinanti chimici da parte di microorganismi di interesse ambientale. Tramite una tecnica biotecnologica abbastanza recente (i Dnamicroarrays) è stata valutato come l’organismo reagisce al contatto con queste sostanze. Il risultato della ricerca? Sebbene il Rhodoccous potrebbe degradare i Pcb, non lo fa perché la loro tossicità è troppo alta. Lo studio, che testimonia la capacità della sede piacentina di fare rete con grandi attori della ricerca mondiale, ha diverse conseguenze di interesse scientifico e tecnico per la gestione e la bonifica dei siti inquinati. Confermando l’importanza di studi interdisciplinari (soprattutto chimica e microbiologia) per affrontare le problematiche dell’inquinamento ambientale, mostra il ruolo delle biotecnologie nel comprendere i meccanismi tramite i quali i batteri, i principali “spazzini” ambientali in grado di degradare gli inquinanti, rispondono all’inquinamento. Lo studio fornisce quindi strumenti avanzati per affrontare in modo realistico problematiche di inquinamento ambientale, e potrà suggerire strategie alternative per la decontaminazione chimica o biologica di siti inquinati.

LA VOCE DEI

Coltivatori


Eventi e notizie dal mondo agricolo

NUOVA SEDE: LA BONIFICA IN CITTÀ

Dai primi di novembre 2010 le sedi operative del Consorzio di Bonifica di Borgonovo V.T. e Fiorenzuola d’Arda sono state trasferite nella nuova sede di Piacenza in Strada Val Nure n. 3, dove sono attivi ed operativi gli uffici adibiti ai settori: tecnico, catasto, amministrativo e segreteria. A Piacenza, via Colombo 35 al Palazzo dell’Agricoltura, rimane la sede legale del Consorzio nonché sportello per l’utenza, mentre nei comuni di Borgonovo e Fiorenzuola è attivo uno sportello per il pubblico aperto nei giorni di mercato dalle 09.00 alle 12.00. Rimarranno attivi gli sportelli di Bobbio e Bettola secondo i giorni e gli orari prestabiliti. Gli orari di ufficio per il pubblico presso la sede legale di via Colombo, 35 sono i seguenti: dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 12.30 mentre gli orari di ufficio della sede operativa di Strada Val Nure sono i seguenti: dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 12.30 e su appuntamento anche al pomeriggio. Per qualsiasi informazione è possibile contattare gli uffici del Consorzio al nuovo numero telefonico 0523/464811, fax 0523/464800 oppure con e-mail info@cbpiacenza.it. Le attività e le informazioni di carattere generale sono consultabili anche presso il sito web: www.cbpiacenza.it

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Eventi e notizie dal mondo agricolo

Piacenza e la sua Provincia:

presentata la nuova edizione Nel volume la mappa completa di monumenti, edifici storici, agriturismi di terranostra e aziende agricole coldiretti che fanno vendita diretta

C

ompletamente rinnovata nella grafica e arricchita di nuove sezioni è stata recentemente presentata la nuova guida turistica di Piacenza.

Grazie alla professionalità dell’autore Leonardo Cafferini e alla collaborazione con Coldiretti Piacenza, un’importante sezione è dedicata a CAMPAGNA AMICA con le aziende agrituristiche di Terranostra e le aziende che effettuano vendita diretta. Si tratta di un vero e proprio manuale non solo da consultare per scopi turistici, ma da studiare e approfondire per scoprire le ricchezze del nostro territorio

G U I D A

G U I D A

I C A T U R I S T

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A

STAZIO PIACEN A · MANIFE GASTRONOMI PORT · ENO S · OGRAFIE A OT F UR AT 00 N ARTE · UTILI · 25 ORMAZIONI LI FINANTI · INF ONUMENTA M E TIN ITINERARI CON IAN P AFICHE · 51 E CARTOGR TIN IAN P 70

punti di indirizzi dei Elenco di 1200pernottamento della città ristorazione e sua Provincia pag 554 di Piacenza e la Affittacamere Alberghi Agriturismi Bar Trattorie st Bed & Breakfa Campeggi Dancing Enoteche Locande Ostelli Osterie Pizzerie Rifugi Ristoranti Salsamenterie Trattorie Hotel

rismi da Indirizzi agritu ende di Indirizzi di azi prodotti vendita diretta agroalimentari pag 588

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I C A T U R I S T

ZA PIACPERN OVINCIA

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pag 554 a pag 587

Automobile Club d’Italia

CASTELLI DEL DUCATO

COMUNE DI PIACENZA

PROVINCIA DI PIACENZA

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DIOCESI DI O PIACENZA E BOBBI

CAFFERINI

Coldiretti Piacenza mette a disposizione dei propri associati la guida, ad un prezzo promozionale di favore. Per informazioni rivolgersi all’ufficio relazioni esterne o agli uffici periferici di Coldiretti Piacenza. 32

L’autore della guida Leondardo Cafferini

LA VOCE DEI

Coltivatori


Eventi e notizie dal mondo agricolo

“AVANZO DIVINO”, IL PIACERE DEL VINO DAL RISTORANTE ALLA TAVOLA DI CASA

Dopo il successo riscosso quest’anno, l’assessore provinciale all’agricoltura Filippo Pozzi annuncia una nuova distribuzione di buste. Piena adesione di Terranostra per favorire un ulteriore strumento di rilancio del territorio. ”Avanzo DiVino”, questo il nome del progetto lanciato il 14 dicembre 2009 e che in questo anno ha visto diecimila buste consegnate a ristoranti e agriturismi. “L’occasione è propizia, interviene l’assessore Filippo Pozzi, per tornare a sottolineare la compatibilità del consumo di vino con il codice della strada. La necessità di regole chiare e di sicurezza alla guida non deve confondersi con una sorta di neo-proibizionismo. Secondo i dati diffusi, il consumo di vino, a seguito dell’introduzione dell’etilometro nel Codice della strada, ha profondamente modificato le abitudini di consumo tanto che un cliente su tre non beve più al risto-

rante. Il vino è un piacere da gustare con moderazione e responsabilità, non è un nemico certo della patente”. Le buste di ‘Avanzo DiVino’ consentono di sorseggiare la qualità delle nostre produzioni anche dopo una serata conviviale, e sono un importante veicolo territoriale del marchio Piacenza e di quelli dei produttori piacentini. Un messaggio chiaro e forte fatto subito proprio da Terranostra: ”siamo noi, chiarisce il presidente di Terranostra Carlo Pontini, i principali fautori di questa iniziativa; lo siamo, precisa, in duplice veste: come produttori e come operatori agrituristici, perché nei nostri agriturismi che

sono veramente la vetrina del territorio, il cittadino consumatore viene per apprezzare le nostre tipicità locali tra cui il vino e spesso, prima di consumarlo, scende in cantina, vede dove è prodotto ed è circondato dai vigneti in cui è coltivata l’uva. Ecco che con “Avanzo divino” si può consumare in modo moderato a pasto e ciò che rimane viene portato a casa dove si può ancora gustare “un sorso di qualità del territorio piacentino”. “Ci piace, conclude Pozzi, che il gesto dell’offerta della nostra busta sia fatto dal ristoratore e dall’operatore agrituristico, in modo spontaneo perché vuole essere anche un bell’esempio di ospitalità”.

Per info e ritiro delle buste: uffici Urpel Provincia, palazzo Agricoltura, via Colombo, 35. Tel 0523795686, fax 0523795657. Email: urpelagricoltura@provincia.pc.it. Orario: 8,30-13 dal lunedì al venerdì; 14-17 lunedì, mercoledì e giovedì.

IL PREMIO “ACINO D’ORO” ALL’IMPRENDITORE VITIVINICOLO LUIGI MOSSI Luigi Mossi è il simbolo di una Valtidone da esportare. Questa in estrema sintesi la motivazione con cui l’imprenditore vitivinicolo ha ricevuto recentemente il prestigioso riconoscimento “Acino d’Oro”. Luigi Mossi che è stato anche il protagonista della rubrica “Intervista del mese” del nostro periodico a dicembre 2008, rappresenta la 14^ generazione di produttori vitivinicoli dell’omonima azienda, le cui radici affondano almeno al 1500. Il signor Mossi, nel ringraziare per l’importante premio, ha sottolineato che è necessario guardare al futuro. “La sfida di oggi, ha dichiarato, è quella di affrontare il mercato estero in consorzio con altre realtà, con cui promuoviamo tutte le eccellenze della nostra regione.”

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Tecnico

Aiuto “de Minimis” per i prestiti di conduzione La regione Emilia Romagna, attraverso gli Agrifidi, concede un aiuto in conto interessi La regione Emilia Romagna ha approvato il programma per l’annata agraria 2010/11 per la concessione di un contributo in conto interessi per i prestiti di conduzione. La domanda dovrà essere presentata attraverso gli Agrifidi entro il 21 marzo 2011. Consigliamo agli interessati di presentarsi al più presto per fissare un appuntamento con il responsabile del credito Fabrizio Masini in quanto è prevista una graduatoria, per la ripartizione di € 1.700.000 stanziati dalla regione, che tra gli altri elementi di priorità ha anche la data di presentazione.

Aziende beneficiarie

• Condotte da imprenditore agricolo ai sensi dell’art.2135 del C.C. • Esercito attività agricola prevalente • Iscritte alla C.C.I.A.A. • In regola con i versamenti previdenziali (è richiesto il DURC) • In regola con le sanzioni e penalità irrogate da Enti Pubblici

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Importo finanziamento - E’ previsto un massimale pari a € 150.000. L’importo delle cambiale agraria verrà determinato secondo i parametri definiti dalla regione che tengono delle colture pratiche e del bestiame allevato. Il finanziamento ha una durata massima di 12 mesi. Contributo - L’abbattimento del tasso di interesse è fissato nella misura massima di 1,80 punti. Priorità

1. Aziende che hanno attivato nelle precedente campagna agraria un finanziamento in regime di aiuto “de minimis” 2. Aziende ricadenti in zone svantaggiate condotte da giovani 3. Aziende ricadenti in zone svantaggiate 4. Aziende condotte da giovani La data di presentazione (giorno e ora) costituisce in criterio aggiuntivo di ordinamento.

Per informazioni e approfondimenti rivolgersi a Fabrizio Masini (responsabile credito Coldiretti Piacenza) Tel. 0523/596566 - email: fabrizio.masini@coldiretti.it.

Benessere animale: allevamenti avicoli

Sono state pubblicate le norme minime per la protezione dei polli allevati per la produzione di carne in attuazione della direttiva 2007/43/CE. La normativa è entrata in vigore il 20 novembre 2010 e non sarà applicata per il ciclo in corso e per i due cicli successivi. Non rientrano nel campo di applicazione della normativa gli allevamenti con meno di 500 polli, gli incubatoi, i polli da riproduzione, quelli allevati estensivamente al coperto e all’aperto e i polli allevati con metodi biologici. I proprietari e i detentori debbono possedere conoscenze adeguate in materia di benessere animale e devono partecipare ad appositi corsi di formazione ed essere in possesso di un certificato che attesta la formazione conseguita. I detentori che già esercitano attività di allevamento dei polli alla data di entrata in vigore della norma hanno 3 anni di tempo per conseguire il certificato della formazione conseguita. La densità massima di allevamento in ogni capannone non deve superare in alcun momento 33 kg/m2, salvo deroghe che l’autorità territorialmente competente può autorizzare “ a condizione che siano rispettate le disposizioni di cui agli allegati I e II”. In caso di deroga non si deve comunque superare i 39 kg/m2 . E’ previsto , nel caso di cui vengano rispettati i criteri di cui all’allegato V, un ulteriore aumento fino ad un massimo di 42 kg/m2. Il mancato rispetto della norma relative alla densità di allevamento è passibile di un ammenda da € 1.550 fino a € 9.300 e nel caso di reiterazione alla sospensione del attività. La mancanza del certificato di formazione è punibile con una sanzione da 400 a 1.600 euro. I requisiti necessari per l’aumento della densità di allevamento:

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Allegato II - Il proprietario o il detentore tiene a disposizione la seguente documentazione: • mappa capannone con indicazione delle superfici occupate dai polli • sistemi di ventilazione e di raffreddamento e/o riscaldamento , il piano di della ventilazione indicante in dettaglio i parametri di qualità dell’aria prefissati, come flusso, velocità e temperatura • sistemi di alimentazione e approvvigionamento acqua • sistemi di allarme e di riserva in caso di guasti • procedure operative che assicurino interventi di riparazione urgenti in caso di guasti • tipo di alimentazione e lettiera normalmente usate Devono essere registrate le ispezioni tecniche al sistema di ventilazione e di allarme. Il sistema di ventilazione e/o raffreddamento devono assicurare: • concentrazione di ammoniaca non superiore a 20 ppm e la concentrazione di anidride carbonica non superiore a 3000 ppm misurati all’altezza della testa dei polli • la temperatura interna non superi non superi quella esterna di + 3°C quando la temperatura all’ombra è superiore a 30 °C • l’umidità relativa media misurata all’interno del capannone durante 48 ore non superi il 70% quando la temperatura esterna è inferiore a 10 °C Allegato V - Il proprietario o il detentore effettua il monitoraggio utilizzando le guide alle buone pratiche di gestione in almeno sette gruppi consecutivi di polli successivamente controllati e provenienti da un capannone, la mortalità giornaliera cumulativa è stata inferiore a 1% + 0,06% moltiplicando per l’età alla macellazione espressa in giorni.

Per ulteriori chiarimenti rivolgersi all’ufficio tecnico provinciale o agli uffici periferici di Coldiretti Piacenza

LA VOCE DEI

Coltivatori


Tecnico

IDENTIFICAZIONE E REGISTRAZIONE SUINI Attenzione alle nuove sanzioni A titolo esemplificativo si riportano le principali novità introdotte dal decreto Legislativo del 26 ottobre 2010 n. 200 riguardante l’identificazione e registrazione dei suini. Il provvedimento prevede che TUTTE le aziende detentrici di suini siano registrate presso la AUSL competente nel registro informatizzato tenuto e aggiornato nella BDN (banca dati nazionale) dell’anagrafe zootecnica. Il detentore, inoltre, deve identificare gli animali entro i 70 giorni di vita e comunque prima che l’animale lasci l’azienda in cui è nato, con l’apposizione del tatuaggio sull’orecchio sinistro del codice aziendale AUSL. Sono escluse dall’obbligo di registrazione in BDN le aziende in cui è detenuto un solo animale per autoconsumo. Il provvedimento introduce, però, un aspetto molto particolare riguardante il regime sanzionatorio, per chi non rispetta gli obblighi in materia di anagrafe: • Mancata registrazione dell’allevamento presso AUSL sanzione da 5.000 € fino a 30.000 € • Mancata identificazione degli animali da 150,00 € a 600,00 € • Mancata istituzione del registro aziendale di carico e scarico da 500,00€ a 3.000,00€ In considerazione del fatto che i servizi veterinari delle ASL svilupperanno un programma di controlli che riguarderà una discreta percentuale di aziende suinicole presenti sul territorio di competenza, si invitano gli imprenditori a rivolgersi agli uffici periferici di Coldiretti Piacenza per gli approfondimenti e i chiarimenti necessari.

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TABELLA DI CONSUMO SPECIFICO NUOVE MOTOPOMPE JCB E IVECO DOPO 500 ORE DI LAVORO PRESS.MAC.

H.10 H.10 H.10 H.10 H.10 H.10 H.10 H.10 H.10 H.10 H.10

GENNAIO 2011

→ BOCCAGLIO PRESS.GETTO

D.30 D.32 D.34 D.34 D.36 D.36 D.38 D.38 D.40 D.42 D.42

H.6 H.6 H.6 H.7 H.6 H.7 H.6 H.7 H.6 H.6 H.7

LITRI

1440 1636 1850 2006 1988 2173 2242 2423 2455 2706 2960

GITTATA

MT. MT. MT. MT. MT. MT. MT. MT. MT. MT. MT.

59 60 62 65 65 69 67 71 68 70 70

CONS.Kg\ora

6.8 7.3 8.0 8.4 8.4 9.3 10.2 11.2 11.5 12.1 13.3

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Tecnico LA PAGINA DELLA SICUREZZA

SICUREZZA SUL LAVORO: contributi a fondo perduto, finanziamenti e incentivi INAIL per le aziende

STANZIATI 4,5 MLN PER LE IMPRESE DELL’EMILIA ROMAGNA Al via gli incentivi INAIL alle imprese ( comprese quelle agricole) per realizzare progetti di investimento, formazione e adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale finalizzati al miglioramento dei livelli di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. La somma stanziata a livello Regionale ammonta a 4,5 milioni di Euro che finanzierà con contributi in conto capitale (fondo perduto): • Progetti di investimento volti al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori • Progetti di formazione • Progetti, ispirati alla responsabilità sociale delle imprese, con sperimentazione di soluzioni innovative e di strumenti di natura organizzativa E’ opportuno porre l’accento che all’interno della prima voce, progetti di investimento volti al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori, sono intesi tutti quegli investimenti volti (compreso quindi l’acquisizione di nuove macchine e l’adeguamento di quelle esistenti es. arco di protezione per trattrici etc.) a ridurre il rischio d’infortuni e malattie professionali. Il contributo in conto capitale coprirà il 60% della spesa ammissibile (fino ad un massimo finanziabile per il settore agricolo con la regola de minimis di 7.500 euro) ed i destinatari sono le imprese, anche individuali, ubicate nel territorio Regionale e iscritte regolarmente al registro delle imprese. In ogni caso il progetto da finanziare deve essere tale da comportare un contributo compreso tra un minimo di euro 5.000 (limite ridotto a euro 2.000 per le imprese individuali che non assumono dipendenti) ed un massimo di euro 100.000. Modalità di presentazione e graduatoria:

La procedura di attuazione è di tipo “valutativa a sportello” che prevede l’istruttoria delle pratiche secondo l’ordine cronologico di presentazione fino ad esaurimento fondi. La presentazione della domanda potrà avvenire per via telematica dalle ore 14 del 12 gennaio 2011 e fino al 10 febbraio 2011. Preliminarmente sempre per via telematica ed attraverso tale procedura, fino al 12 Gennaio 2011 (ma anche successivamente) le imprese potranno verificare la possibilità di presentazione delle domande attraverso dei parametri raggiungibili con la compilazione di una serie di campi che indicheranno il raggiungimento di una soglia minima di punteggio valevole ai fini della presentazione della domanda. L’istruttoria delle domande da parte dell’INAIL avverrà secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande on-line. Tuttavia l’impresa avrà 15 giorni di tempo dall’invio on-line della domanda per presentare la stessa anche in formato cartaceo debitamente firmata e correlata di tutta la documentazione richiesta nell’avviso di bando, compresa la valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs 81/08. In seguito al ricevimento della documentazione cartacea l’INAIL verificherà la completezza e congruenza e comunicherà entro il 15 aprile 2011 l’esito di tale verifica. Appare opportuno ricordare che alla fine della procedura l’INAIL si riserva di effettuare anche con controlli in loco, tutte le verifiche opportune circa la documentazione prodotta e la conformità dell’intervento eseguito rispetto al progetto presentato e approvato. I nostri Uffici sono a disposizione per maggiori informazioni e per la predisposizione delle relative pratiche.

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LA VOCE DEI

Coltivatori


Tecnico

i Vostri quesitii. A domanda...risposta! Le domande più frequenti e di interesse generale verranno qui pubblicate, le altre avranno una risposta diretta FAMIGLIA SUCCESSIONI E DONAZIONI NEL PATRIMONIO ANCHE L’AFFITTO MAI PAGATO DAL FIGLIO D. I genitori concedono al figlio di abitare nell’appartamento di loro proprietà. Il canone di locazione non viene mai pagato. Alla morte dei genitori possono gli altri due fratelli pretendere i pagamenti mai effettuati? R. Gli eredi subentrano nell’intero patrimonio del de cuius che, come tale comprende anche il diritto di pretendere la riscossione dei crediti vantati in vita dal de cuius stesso ( e che non siano estinti per prescrizione, e cioè per il mancato esercizio del diritto stesso da parte del titolare protrattosi per un certo tempo). Resta però da accertare se il rapporto istauratosi fra genitori e figlio sia un vero e proprio contratto di locazione ( dal quale pertanto derivi il diritto alla riscossione di un canone), oppure un contratto di comodato ( e come tale gratuito) o, infine ancor più semplicemente, se la concessione di abitare la casa non scaturisca invece da un rapporto di carattere personalissimo, caratterizzato da sentimenti di benevolenza e affetto famigliare e pertanto appartenenti ad una sfera di relazioni sociali che quindi il diritto non disciplina. Infine nel caso in cui si tratti effettivamente di un contratto di locazione e i genitori avessero rinunciato al credito verso il figlio, questo atto va qualificato come donazione indiretta e, come tale, se ne ricorrono i presupposti, e soggetto a riduzione per lesione dei diritti degli altri due figli legittimari e a collazione. NON E’ AMMESSA LA RINUNCIA PARZIALE D. Vorrei sa pere se posso rinunciare solo ad una parte della mia eredità , più precisamente vorrei rinunciare solo ad alcuni terreni a favore di mio fratello. R. A tal proposito si ritiene utile ricordare che la rinunzia all’eredità, così come l’accettazione, deve riguardare l’intero patrimonio ereditario, e non solo alcuni beni. Inoltre la rinuncia totale non può essere a favore di determinate persone ma viene suddivisa fra tutti gli altri eredi. Secondo la legge (art 520 C.C) è nulla la rinuncia fatta solo per parte o a favore di un solo altro erede.

legge riserva una quota dell’eredità: coniuge, figli, ascendenti (se mancano i figli). Il testatore, infatti, può disporre liberamente solo della cd. quota disponibile, dovendo sempre rispettare le quote di legittima assegnate agli eredi legittimari (cd. successione necessaria). La quota di legittima, infatti, rappresenta la parte dell’eredità che deve andare comunque ai parenti indicati, anche contro la volontà del de cuius. Nell’ordinamento successorio italiano non esiste la possibilità di “diseredare” alcuni parenti (i più prossimi). La quota disponibile è, invece, la parte di eredità che il testatore può lasciare a chiunque, compresi anche agli eredi già beneficiari della quota di legittima (legittimari). In questa circostanza, la quota disponibile va ad accrescere la quota legittima. SICUREZZA SUL LAVORO LA RESPONSABILITA’ DEL NON USO E’ DEL DATORE DI LAVORO. D. Come si fa ad obbligare l’uso dei DPI (dispositivi di protezione individuale) da parte dei miei lavoratori che non ne vogliono proprio sapere ?

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R. Molti datori di lavoro sono disperati per il fatto di non riuscire ad imporre l’uso dei DPI da parte di alcuni o tutti i suoi dipendenti. Sottoponendosi al rischio di RIVALSA da parte dell’INAIL. L’unica soluzione è quella di contestare per iscritto, tramite Provvedimenti Disciplinari ex art. 7 L. 300/1970, il mancato uso dei DPI prescritti. E’ chiaro che le sanzioni devono essere “serie” (multa, sospensione non retribuita dal lavoro, anche licenziamento in caso di tripla recidiva) e generalizzate (non solo all’operaio che mi sta antipatico o poco produttivo) per la validità della sanzione stessa, che altrimenti sarebbe discriminatoria. E’ inoltre necessaria l’affissione in bacheca di una corretta “Normativa Disciplinare”, senza la quale tutti i provvedimenti disciplinari sarebbero nulli per “vizio di forma”, e quindi inutili. Quanto sopra dal punto di vista tecnico-giuridico, ma rimane sempre la “coscienza imprenditoriale” quella che predomina ed è in grado di far cambiare le “cattive abitudini” degli operai. L’imprenditore che pone la “questione della sicurezza” come prioritaria, assieme e di pari passo con quella economica, riesce a farsi maggiormente ascoltare, in via bonaria, dai lavoratori .

Competenza e professionalità per l’espletamento delle pratiche e per informazioni relative a: Successioni, Eredità, Volture catastali, Contratti di affitto e locazione immobili, Sicurezza sul Lavoro (DLgs.81/08)

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IL TESTATORE E’ SOGGETTO AD ALCUNI VINCOLI D. Se intendo fare testamento sono libero di disporre dei mie beni o sono soggetto a dei vincoli? R. Chi si accinge a fare testamento deve tenere ben presenti i limiti ed i vincoli previsti dal nostro codice civile a tutela dei cd. eredi legittimari. Sono legittimari le persone in favore delle quali la

GENNAIO 2011

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Notizie in breve

in breve... RAPPORTO DI LAVORO COLLEGATO LAVORO Con l’entrata in vigore del Collegato lavoro, a partire dal 24 novembre 2010 scattano nuove regole e si applicano nuovi adempimenti sia per il datore di lavoro che per i lavoratori interessati alla riforma. Il regime temporale delle nuove norme può essere letto: in funzione della previsione di scadenze per adempimenti a carico o del datore di lavoro o del lavoratore, alcuni dei quali agganciati alla data di entrata in vigore; in previsione di scadenze per la cessazione di determinati regimi; in relazione a problematiche connesse al regime transitorio derivante dal passaggio da una vecchia ad una nuova disciplina. (Legge 4 novembre 2010, n. 183, S.O. n. 243alla G.U. 9 novembre 2010, n. 262). Articolo all’interno del giornale LAVORO OCCASIONALE ACCESSORIO VOUCHER MODELLI DI COMUNICAZIONE PREVENTIVA ALL’INAIL L’Inail con due distinte note ha provveduto a comunicare le innovazioni introdotte nella procedura di comunicazione preventiva per l’instaurazione di rapporti di lavoro occasionale di tipo accessorio. (Inail, istruzioni operative 4 novembre 2010 e 11 novembre 2010) L’impiego con i Voucher deve essere segnalata in anticipo all’Inail. Per avvalersi di qualunque lavoratore accessorio, i committenti hanno l’obbligo di comunicare all’ Inail, prima dell’inizio della prestazione lavorativa, i dati relativi al luogo e al periodo di lavoro della prestazione, nonché i dati anagrafici propri e del prestatore. SETTORE AGRICOLO: APPLICABILITÀ DEI VOUCHER PER LAVORO ACCESSORIO Il sistema dei buoni lavoro è operativo con riferimento, non solo alle vendemmie, ma a tutte le attività agricole di carattere stagionale effettuate da casalinghe, pensionati e da giovani con meno di 25 anni di età regolarmente iscritti ad un ciclo di studi presso l’università o un istituto scolastico di ogni ordine e grado, percettori di prestazioni a sostegno del reddito e alle attività agricole svolte a favore dei produttori agricoli con un volume di affari annuo non superiore a 7.000 euro. L’estensione alla figura della casalinga, come anche le prestazioni dei giovani nel fine settimana, originano come noto,da una azione sindacale di Coldiretti finalizzata soprattutto a rendere trasparenti le prestazioni rese da tali soggetti nell’ambito delle attività connesse di agriturismo. Da ultimo anche i percettori di misure a sostegno al reddito e i lavoratori in part ime possono essere impiegati anche per

DICEMBRE 2010

le attività di vendita diretta nell’ambito dei farmer’s market (c.d. mercati di campagna amica) o degli agriturismi oltre i soggetti già indicati dalla norma . LIBRO UNICO DEL LAVORO SCADENZA 17 GENNAIO 2011 I datori di lavoro , committenti e soggetti intermediari tenutari devono stampare il Libro Unico del lavoro o, nel caso di soggetti gestori, consegnare copia al soggetto obbligato alla tenuta, riferito al periodo di paga precedente. Il processo avviene mediante stampa meccanografica su fogli mobili vidimati e numerati su ogni pagina oppure su stampa laser previa autorizzazione Inail e numerazione. VERSAMENTI UNIFICATI IL 17 GENNAIO 2011 I contribuenti titolari di partita iva devono versare con F24 telematico i seguenti contributi ed imposte: • le ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente e assimilati trattenute dai sostituti d’imposta nel mese precedente; • ritenute d’acconto su redditi di lavoro autonomo; • contributi previdenziali dovuti all’Inps dai datori di lavoro per il periodo di paga scaduto nel mese precedente; • contributi dovuti dai committenti alla gestione separata Inps per collaborazioni coordinate e continuative pagate nel mese precedente. • Contributi previdenziali dovuti dai datori di lavoro agricoli per O.T.I. ed O.T.D. ASSUNZIONI Tutti i Datori di lavoro titolari di un rapporto di lavoro devono comunicare l’assunzione del lavoratore ai Centri per l’Impiego dove è ubicata la sede di lavoro, con modalità online. Il termine per inviare la comunicazione di assunzione scade alle ore del 24 del giorno precedente l’inizio del rapporto di lavoro anche se trattasi di giorno festivo. IL DATORE DI LAVORO DEVE CONSEGNARE AL LAVORATORE COPIA DELLA COMUNICAZIONE PREVENTIVA DI ASSUNZIONE L’omessa consegna prima dell’inizio della prestazione lavorativa comporta l’applicazione di una sanzione per ogni lavoratore. Casi di urgenza: per esigenze produttive tecnico organizzative o per evitare danni a persone o impianti, l’inoltro può essere effettuato entro cinque giorni dall’instaurazione del rapporto di lavoro, fermo restando l’obbligo di comunicare entro

GENNAIO 2011 il giorno antecedente, alcuni dati essenziali quali data di inizio della prestazione, generalità del lavoratore e del datore di lavoro. L’assunzione dovrà poi essere comunicata entro il primo giorno utile e comunque non oltre il 5° giorno. CESSAZIONE E TRASFORMAZIONE DEI RAPPORTI DI LAVORO Tutti i datori di lavoro titolari di un rapporto di lavoro devono comunicarne la cessazione e la trasformazione ai Centri per l’Impiego entro i 5 giorni successivi, con modalità online. SANZIONI La mancata osservanza dei termini e delle prescrizioni legati all’assunzione, trasformazione ovvero cessazione di un rapporto di lavoro possono comportare le seguenti sanzioni: • mancata consegna al lavoratore delle dichiarazione di assunzione:sanzione amministrativa pecuniaria pari da euro 250 a euro 1.500 • mancata comunicazione di assunzione:sanzione amministrativa da euro 100 a euro 500; • mancata comunicazione di variazioni del rapporto:sanzione amministrativa da euro 100 a euro 500; • mancata comunicazione della cessazione:sanzione amministrativa da euro 100 a euro 500. TFR E PREVIDENZA COMPLEMENTARE: NUOVE ASSUNZIONI E DESTINAZIONE DEL TFR Al momento di una nuova assunzione l’azienda deve acquisire le informazioni relative alle scelte precedentemente fatte dai lavoratori, nonché la relativa documentazione al fine di essere in grado di gestire il tutto conformemente alle disposizioni di legge. ENPAIA – 31 GENNAIO 2011 I datori di lavoro agricolo devono presentare la denuncia contributiva all’ Enpaia a mezzo mod. Dipa/01 e DIPA/02 per posta o via telematica degli impiegati occupati nel mese precedente nonché procedere a mezzo Mav bancario o in mancanza, tramite bollettino c/c postale. INPS – 31 GENNAIO 2011- DENUNCIA UNIEMENS INDIVIDUALE Trasmissione telematica denuncia mensile dei contributi previdenziali Inps dei contributi previdenzialiInps dei lavoratori dipendenti e per co.co.co e lavoratori occasionali con reddito anuuo oltre € 5.000 (mese di novembre 2010).

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LA VOCE DEI

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Coltivatori


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