LUIGIA CIPRIANI ARCHITECTURE PORTFOLIO
Academic Works | 2013-2018
00 Curriculum vitae
01 Madness Technical Architecture Project
02 Progetto Emilia Architecture Design I Project
03 Fusion Architecture Design III - Parametric design Project
04 S.Stefano Architectural Restoration of Building Heritage Project
05 Progetto Vignoni Urban Planning Project
06 Modelling
07 Final Master Degree Project Architectural Acheological Restoration and Design Project
CURRICULUM VITAE | 00
02 | 00
MADNESS PROJECT| 01
03 | 01
Technical Architecture
The “Madness” project borns from the idea of obtaining an organic and multifunctional form starting from the fusion of two variables: a shape (the triangle) and an action in space (the translation). The element thus obtained can represent a bridge, a walkway, a simple element of urban furniture
Credits: Ing. Luca Guardigli, Ing. Cecilia Mazzoli
04 | 01
05 | 01
06 | 01
PROGETTO EMILIA| 02
07 | 02
Architecture Design I
The “Emilia project� presents itself as an attempt to rediscover the connection with the rural space after the 2012 earthquake. Specifically, the project seeks to restore an identity to the countryside of Finale Emilia (MO) through an itinerant path that has in the tower its focal point.
Credits: Arch. Matteo Agnoletto, Arch. Tomas Ghisellini
08 | 02
General Layout
Elevations
Plans and sections
FUSION | 03
21 | 03
Architecture Design III - Parametric design
Flagship store: to merge tectonic and functions, from separate elements into new aggregates, expanding the typology of flagship store for Filicori Zecchini (Italian coffee brand) into an aggregator of knowledge intertwined with the sales experience.
Credits: Ing. Alessio Erioli
22 | 03
S.STEFANO | 04
34 | 04
Architectural Restoration of Building Heritage
The conservative historical restoration of the faรงade and the paving of the Trinity Church of the S. Stefano complex in Bologna as a new re-reading of history.
Credits: Prof. Ing. Claudio Galli
35 | 04
PIANTA ARCHITETTO
ONICA - SCALA 1:25
PROGETTO VIGNONI | 05
44 | 05
Urban Planning
The urban reconnection of an industrial area in the city center of Casalecchio di Reno (BO) and the new life of the waterfront as an attractor pole for social life.
Credits: Ing. Simona Tondelli
45 | 05
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MODELLING | 06
06 | 54
Selected models works
06 | 55
FINAL MASTER DEGREE PROJECT | 07
60 | 07
Architectural Archeological Restoration and Design
A path, trhugh the historical witnesses, leads to the roman city of the ancient Marruvium. The requalification of the area of ​​the current domus patrizia, which fragments the city center, recreate the ancient space of urban connection of the Roman forum.
Credits: Prof. Ing. Claudio Galli
Complet work: https://issuu.com/luigia.cipriani/docs/final_project_cipriani
61 | 07
Itinerario archeologico
Autostrada Linea A24 Roma - Torano Linea A25 Torano - Chieti Strada provinciale Strada statale Strada comunale Linea ferroviaria Roma-Pescara
Sito archeologico di Alba Fucens
Confini comunali
10 km
Piana del Fucino Alba Fucens è un sito archeologico dove nel secondo dopoguerra furono intrapresi per la prima volta scavi sistematici per approfondire le conoscenze storiche e culturali sulla città da un gruppo di lavoro dell’Università di Lovanio guidata da Fernand De Visscher, seguita dal Centro belga di ricerche archeologiche in Italia diretto da Joseph Mertens. La città, è racchiusa entro una cinta muraria lunga circa 2,9 km conservatasi in gran parte fino ai giorni nostri. Le pareti esterne, sono costruite con massi poligonali perfettamente incastonati fra di loro. La struttura viaria urbana è ancor oggi chiaramente identificabile. Oggi sono visibili i resti delle botteghe (tabernae), della strada del Miliarium, del Macellum, l’antico mercato e le terme.
L’Anfiteatro romano Fra gli edifici per lo spettacolo, l’anfiteatro occupa un’ area a sud della città. Perfettamente inserito nel tessuto urbanistico, il suo orientamento è identico a quello degli assi viari. Interamente ricavato nella roccia, ha dimensioni 96x74. L’arena interna misura m. 64x37. Dalle dimensioni si può ipotizzare che poteva contenere un numero di spettatori pari a circa un migliaio. Due gli ingressi che, attraversando le gradinate, permettevano l’accesso all’arena, perfettamente in asse fra loro e coincidenti con l’asse maggiore dell’ellissi. La cavea era interrotta ad intervalli regolari da scale che permettevano l’accesso alle gradinate superiori, Nella parte occidentale della balaustra si apre una serie di ingressi direttamente collegati con un cunicolo sottostante la gradinata ovest, che doveva fungere da corridoio di servizio per il personale e gli animali utilizzati durante gli spettacoli. Sulla facciata interna ed esterna dell’ingresso settentrionale è stata ricollocata un’iscrizione doppia, che ci fornisce il nome del personaggio che finanziò i lavori di costruzione dell’anfiteatro: Q(intus) NAEVIVS Q(uinti) F(ilius) FAB(ia tribu) SVTORIVS MACRO / PRAEFECTVS VIGILVM PRAEFECTVS PRAETORII / TI(beri) CAESARIS AVGVSTI TESTAMENTO DEDIT Quinto Nevio Sutorio Macrone, figlio di Quinto, della tribù Fabia, prefetto dei vigili, prefetto al pretorio sotto Tiberio Cesare Augusto, lasciò in testamento (il denaro per la costruzione dell’anfirteatro).
Sito Archeologico di Alba Fucens
Sito Archeologico di Lucus Angitiae
Sito Archeologico di Marruvium
Castello di Avezzano
Castello di Celano
Castello di Ortucchio
Torre di Pescina
Torre di Trasacco L’assetto viario Tutte le vie principali, secondo il metodo costruttivo romano di cardo e decumano si presentano lastricate da basole poligonali e con profilo lievemente convesso per meglio fare defluire le acque piovane verso i lati della strada. Spesso recano ancora le tracce dei carri, che transitavano in epoca romana in città. Inoltre, in mezzo alle strade venivano collocati, ad una quota superiore, tre blocchi dagli angoli arrotondati, posti a poca distanza l’uno dall’altro; ciò permetteva sia di costringere i carri a rallentare la loro andatura, sia di attraversare la strada in rallentare in caso di allagamenti dovuti a piogge torrentizie. Tra le strade, ancora conservate in ottimo stato, vi erano i seguenti ambienti e edifici:la basilica, le tabernae, il tempietto, il teatro e gli assi viari principali come la via del Miliario. Le terme Il bagno nelle terme pubbliche era una delle pratiche più diffuse nella società romana. Lo schema principale nell’articolazione dei vani era il seguente: la piscina scoperta (natatio); la sala con vasche per il bagno freddo (frigidarium); un ambiente più piccolo con bacini per le abluzioni per il bagno tiepido (tepidarium) e di passaggio con il calidarium, la sala più luminosa con le vasche per il bagno caldo. Delle terme di Alba Fucens si riconoscono alcuni ambienti adibiti sicuramente a calidaria. Il primo è collocato fra il Macellum e via dei Pilastri.Uno degli accessi alle terme è riconoscibile lungo via del Miliario con un’iscrizione ricorda che i bagni, costruiti probabilmente durante la prima metà del 1 sec. a.C., furono restaurati per volontà di una donna di nome Vibia Galla.
Torre di Aielli
Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
Riserva naturale Sirente-Velino
Sito archeologico di Marruvium
L’esatta ubicazione d sul quale sorge l’odie che l’intero sottosuo San Benedetto dei Ma di un passato glorioso capitale del popolo de definitivamente spogli 1580 che le tolse pu consideravano Marruv
La via dei pilastri Parallela al decumanus maximus, strada che fiancheggia verso occidente il Foro, la Basilica, il macellum, le terme, per uscire, con una leggera deviazione, direttamente da Porta Sud, posta subito ad ovest del Foro, della Basilica, delle Terme e del cosiddetto Santuario di Ercole, è la via dei Pilastri, largo circa 6 m e fiancheggiato da marciapiedi di circa cm. 30/40 di altezza. Questo asse viario partiva dall’ingresso della grande terrazza nord e scendeva verso sud fiancheggiando l’isolato centrale. È detto così per la presenza di alcuni pilastri in pietra fatti oggetto di anastilosi dopo la scoperta. Su questa via, come sulla cia del miliario si aprivano numerose botteghe.
Nella primavera del 1 Archeologica di Chieti Vittorio Veneto, comp portato alla luce una pavimenti in mosaico.L incerta. La disposizion tuscanio pavimento co formare un reticolato dell’atrio si aprono d
Le botteghe Numerose si aprivano lungo le strade principali. Costituivano il piano terra delle insulae (piccoli condomini) che erano inserite negli isolati regolari della città. La ripartizione delle botteghe prevedeva che ogni singola unità raggiungesse le dimensioni di m. 5/5.50 di larghezza per una lunghezza di m. 9/12. Una divisione interna prevedeva anche l’esistenza di un retrobottega. In alcune di esse si vedono ancora grossi contenitori di ceramica incassati nel pavimento, da cui si potevano attingere, per mezzo di orci o attingitoi, olio, vino.Tutta la serie di botteghe era preceduta da soglie in pietra con scanalature per lo scorrimento di pannelli mobili, per la chiusura dei locali.
04_L’itinerario archeologico
Si trova appena fuori il alla fine del I secolo a alcune arcate.La piant di mt. 92 (da nord a profondità varia da mt visibile consiste in un m ellittico, presso il qua Esternamente l’aspet ellittico a tre ordini d ospitare, secondo gli e
Parco regionale Sirente-Velino
Aquilano
Massa d’Albe
Pescara
Celano Aielli
Avezzano S. Benedetto dei Marsi
Pescina
Valle Peligna Alto Sangro
Ortucchio
Trasacco Luco dei Marsi
Lazio Ortona dei Marsi Villavallelonga
Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
Pescasseroli
di questa città romana, è risultata essere la stessa del territorio erno paese di San Benedetto dei Marsi. Questa circostanza fa si olo del paese racchiuda un immenso patrimonio archeologico arsi che svela tra le strade strette dell’abitato moderno, i resti o e ricco di storia: sotto terra è nascosta Marruvium, antica ei Marsi, assoggettata al dominio romano nel IV secolo a.C. e iata della sua autorità con la bolla papale di Gregorio XIII del ure la diocesi, trasferendola alla confinante Pescina. I Marsi vium il principale dei loro municipi, dal titolo Marsi Marruvium
Itinerario archeologico Lunghezza media del percorso 67 km Comuni interessati Massa d’Albe, Luco dei Marsi, San Benedetto dei Marsi Dislivelli del percorso Massa d’Albe (865 s.l.m.)Luco dei Marsi (680 s.l.m.) S.Benedetto dei Marsi (687 s.l.m.)
La domus patrizia
I monumenti funerari “Morroni”
1993 una campagna di scavi condotta dalla Sovraintendenza i, proprio nell’area più centrale del paese, il tratto di Corso preso tra Santa Sabina e la vecchia caserma dei Carabinieri, ha a grande domus patrizia (abitazione privata) con bellissimi La domus con orientamento NE/SW presenta strutture in opera ne degli ambienti risulta quella canonica con “atrium” di tipo on mosaico nero e inserzioni di tessere bianche più grandi a geometrico; al centro vi è l’ impluvium lastricato. Ai lati due alae pavimentate con mosaico bianco
Simili a costruzioni, ancora oggi, visibili lungo la Via Appia Antica, sono situati tra i quartieri: Ritejje e Pagliarelie, sul ciglio destro della Via Romana, fuori dalla cinta muraria, verso il Fucino. Si presentano come due massicce strutture in opera cementizia con basamento a dado (mt. 7,50 dilato e mt. 4,50 di altezza) e sovrastruttura a cilindro (diametro mt. 7,00 altezza 6,00), con pietre squadrate (il cui lato misura 50 cm. circa) disposte simmetricamente e incastrate nella muratura per tenere il rivestimento. Tradizionalmente identificati come tombe monumentali, in essi l’epigrafia è muta. Oggiè visibile solo lo scheletro ma i due monumenti erano, originariamente, rivestiti con le pietre di forma quadrata che, nel XVI sec., furono usate per il rivestimento della facciata della Cattedrale di Pescina.
L’Anfiteatro romano
l paese in direzione di Pescina, è risalente con ogni probabilità a.C. Conserva la pianta originaria e parte di una curva con ta ellittica, come la fossa rinvenuta, presenta un asse maggiore a sud) e un asse minore di mt. 76 (da est ad ovest) e una t. 0,90 mt. a 1,50. I ruderi murari sono interrati, l’unico resto muro di cemento siliceo, e rappresenta un quarto del perimetro ale si nota una cella di cui sono rimaste soltanto tre pareti. tto del monumento si presentava come quello di un edificio di arcate, con sessanta archi per ogni giro, capace dunque di esperti, circa trentacinquemila persone.
Ecomuseo
Sito archeologico di Lucus Angitiae Conosciuto anche con il nome di Angizia, è un sito archeologico che riprende il nome dell’omonima Dea. Riconosciuto come monumento nazionale, il sito è localizzato nei pressi della sponda meridionale della conca del Fucino, vicino all’attuale cittadina di Luco dei Marsi. Gli scavi archeologici realizzati dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo, negli anni 1999, 2003, 2007 e 2011, hanno indagato un’area di 80x25 metri circa, posta all’interno di un circuito murario in opera poligonale; gli scavi hanno individuato un quartiere artigianale con botteghe e fornaci ed un’area culturale con consistenti stipi votive. All’interno del santuario sono state individuate varie strutture, costruite tra il
II sec a.C. e l’inizio del I sec d.C. Nell’area sono stati rilevati tre strutture definite Tempio A, Tempio B e Tempio C
Raccontare l’archeologia dell’antica Marruvium Valorizzazione di un percorso di ruderi romani e nuova presentazione della domus patrizia Luigia Cipriani
Tesi di laurea magistrale in Restauro Architettonico Università di Bologna - Scuola di Ingegneria e Architettura Prof. Ing. Claudio Galli
I Morroni
100 m
12_Il percorso archeologico
La strada romana
Il portale della Chiesa di S.Sabina
La domus
s patrizia
L’itinerario di visita in Marruvium
L’anfiteatro
Lunghezza media del percorso 2 km Punti di interesse Anfiteatro romano Domus patrizia Portale Chiesa di S.Sabina Strada romana Monumenti funerari “Morroni”
Itinerario archeologico Il percorso dell’antica Marruvium, oggi corrispondente all’abitato di S. Benedetto dei Marsi, è perfettamente inserito all’interno dell’itinerario archeologico dell’Ecomuseo del Fucino. Nello specifico, tale percorso, si presenta come uno strumento per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico-archeologico dell’abitato. L’antica città di Marruvium, importante riferimento romano, tanto da meritare l’appellativo di municipio e definita dallo scrittore Plinio “Splndidissima civitas Marsorum” conta nella sua maglia urbana numerosi lacerti del passato romano. L’ abbondanza di tali reperti, ha permesso di strutturare un percorso che, nella linea archeologica dell’Ecomuseo, possa essere protagonista. L’idea progettuale è quella di permettere la fruibilità di tale percorso in tutte le stagioni dell’anno, secondo un tragitto che permette una visita in giornata, con possibilità di raggiungere il punto di partenza del percorso attraverso l’automobile, come mezzo privato, o in alternativa attraverso la linea di autobus che la collega al centro di Avezzano.
Arrivo e viabilità principale L’abitato di S.Benedetto dei Marsi può essere facilmente raggiunto in quanto inserito all’interno di una più ampia viabilità che permette il rapido collegamento con importanti centri vicini. Nello specifico è possibile raggiungere l’abitato e quindi il percorso archeologico dell’antica Marruvium proveniendo da Nord, da Pescina, che presenta un’uscita autostradale della A24, linea ROMA-TERAMO, distante solo 4 km. Altra soluzione è il rapido collegamento con la città di Avezzano distante circa 20 km attraverso la Strada Provinciale 20 che attraversa il Fucino. Altri collegamenti sono quelli con la città di Celano, che dista circa 13 km e di Ortucchio, a circa 7 km, (entrambi centri inseriti nell’itinerario medievale dell’ecomuseo) attraverso la Strada Provinciale Circonfucense.
Pescina 4 km
Celano 13 km
Avezzano 20 km
Ortucchio 7 km
Confine comunale Collegamenti stradali
Percorso di visita L’idea progettuale è quella di creare un percorso archeologicoarchitettonico che permetta la valorizzazione dei differenti siti attraverso un itinerario guidato che segua un percorso circolare di circa 2 km. Si arriva al punto di partenza proveniendo da Pescina. L ’intera area a margine dell’anfiteatro sarà dotata di un ampio parcheggio. La prima tappa sarà dunque la zona dell’anfiteatro, con i suoi lacerti delle tombe e con la caratteristica forma ovale e i resti degli apparati murari in opus reticolatum e l’arco di ingresso all’arena. All’interno dell’ampio spazio sarà posizionato un punto di visita museale: un edificio che si apre sul Corso Vittorio Veneto sarà adibito a museo per i reperti che sono statati ritrovati nel corso degli anni e delle varie campagne di scavo, con pannelli esplicativi e laboratori che permettano di ripercorrere la storia dell’antica Marruvium. Attaverso un percorso pedonale si arriva all’area della domus, con i suoi preziosi pavimenti in mosaico rialenti al I sec. d.C per continuare attraverso un percorso pedonale riconoscibile e guidato verso il sito di S. Sabina, poi la strada romana nei pressi di Piazza Risorgimento e concludere attraversando Via Romana fino a giungere ai due resti delle tombe romane comunemente definite “I Morroni”. Il percorso potrà essere svolto a piedi oppure con la bici, prevedendo lungo il percorso punti di bike sharing. Partenza percorso Sito di visita del percorso
Analisi
Raccontare l’archeologia dell’antica Marruvium Valorizzazione di un percorso di ruderi romani e nuova presentazione della domus patrizia Luigia Cipriani
Tesi di laurea magistrale in Restauro Architettonico Università di Bologna - Scuola di Ingegneria e Architettura Prof. Ing. Claudio Galli
-0.36
23_La domus patrizia - Rilievo- Restituzione grafica della pavimentazione mediante fotopiano
Pianta pavimentazione domus 0
Analisi
1
Raccontare l’archeologia dell’antica Marruvium Valorizzazione di un percorso di ruderi romani e nuova presentazione della domus patrizia Luigia Cipriani
5m
Tesi di laurea magistrale in Restauro Architettonico UniversitĂ di Bologna - Scuola di Ingegneria e Architettura Prof. Ing. Claudio Galli
+6.54
0.00
Corso V.Veneto
+0.15
Via S.Sabina
L
Corso V.Veneto
+0.00
+0.15
Via Decorati
Via Pace
+0.15
-0.60
Nuova pavimentazione della piazza TABERNA
TABERNA
OECUS
PERISTILIO
Pavimentazione mediante basoli rettangolari di arenaria grigia locale
TABLINO
TABERNA
ALA
Totem informativ
Pavimentazione delle balze marginali con basoli in pietra calcarea chiara locale
ALA
CUBICOLO
IMPLUVIUM
ATRIO
PERISTILIO
Tecnica del lining- out. Marcatura sul piano orizzontale della posizione dei resti archeologici non direttamente visibili poichè reinterrati.
36_Nuova sistemazione della piazza della domus e dettagli del percorso archeologico
Dettaglio A
-1.03
+0.72 -0.76
Via Crispi
Sezione urbana SCALA 1:200
Largo Bolognese
A
Corso V.Veneto
-1.04
C
+0.72
Via Piave
e Via Grand
B
vo
Passerella
Mancorrente in acciaio inox con finitura lucida antiscavalcamento Montante passo 2.00 m in acciio inox altezza 105 cm
Totem informativo bifacciale con base e sostegno in acciaio inox e plexiglass contente indicazioni sul punto visita del percorso e brevi approfondimenti ed immagini del tema interessato.
Planimetria generale SCALA 1:200
Tondini in acciaio inox trasversali pieni diametro 10 mm Fascia di arresto al piede in ferro zincato altezza 12 cm Listelli in legno teakspessore 5 cm con lavorazione zigrinatura antiscivolo e posa con clip a scomparsa in sottostruttura Carpenteria passerella con profilati in ferro zincato Carpenteria passerella con profilati in ferro zincato di sostegno
Dettaglio B
Dettaglio C
Progetto
Raccontare l’archeologia dell’antica Marruvium Valorizzazione di un percorso di ruderi romani e nuova presentazione della domus patrizia Luigia Cipriani
Tesi di laurea magistrale in Restauro Architettonico UniversitĂ di Bologna - Scuola di Ingegneria e Architettura Prof. Ing. Claudio Galli
Il museo “Marruvium” • La proposta progettuale prevede la realizzazione di un polo museale, che si presenta come prima tappa del percorso all’interno dell’itinerario dell’antica Marruvium. Proveniendo dalla città di Pescina, percorrendo il corso V.Veneto che immette nell’abitato, si giunge all’area di parcheggio, individuata nei pressi del polo museale. Dall’area di sosta, si giunge al polo museale, grazie alla guida visiva e materica del percorso, segnato con la medesima pavimentazione e che funge da indicatore dell’itinerario.
• L’ingresso presenta una reception, dove iniziare il percorso. Successivamente si apriranno diverse alee, ognuna con una diversa tematica e ognuna riguardante un punto del percorso nell’antica Marruvium che verrà successivamente affrontato.
parcheggio
• L’idea progettuale è quella di creare un’ esperienza di totale immesione all’interno dell’itinerario, in modo tale da poter prima acquisirele conscenze storiche per poi immergersi nell’esperienza • Il polo museale verrà realizzato, nella proposta progettuale, all’interno reale del percorso. di un fabbricato ad uso agricolo di proprietà del comune di S. Benedetto • Gli ambienti verranno dislocati secondo il tipico percorso lineare dei Marsi. Attualmente tale edificio si presenta fatiscente ed inutilizzato. dell’esperienza museale, presentando inoltre due ambienti non • ll progetto propone dunque una sua valorizzazione, individuando in tale canonici quali la stanza espositiva dei reperti archeologici fabbricato, il nuovo polo museale chiamato “Marruvium”. L’edificio si dell’antica Marruvium ed un laboratorio didattico. presenta sul Corso, in posizione strategica per il percorso e soprattutto presenta una vista nella parte retrostante sull’Anfiteatro. • Dal punto di vista strutturale non vengono realizzate modifiche, mentre all’interno si procederà con alcune sistemazioni tali da poter ospitare un polo museale. Esternamente verrà realizzata una tinteggiatura e posta una scritta che identifichi il museo. Verrà inoltre realizzata una rampa di accesso per i disabili, così come all’interno, alcuni dislivelli non precluderanno la visita nelle varie alee del museo.
museo
• Il parcheggio si sviluppa su un area di circa 240 m2 su una zona B di completamento. Il piano progettuale prevede la realizzazione di circa 20 parcheggi a servizio del polo museale, il quale si sviluppa su una superficie di 452 m2 e prevede la realizzazione di servizi igenici e diverse zone di servizio come guardaroba e lo spogliatoio del personale nella parte retrostante della reception. Percorso di visita
Vista interna della sala della storia di Marruvium
38_Il polo museale “Marruvium”
Vista interna della
Stato di fatto, vista su Corso Vittorio Veneto
Individuazione del’area di progetto museale
Stato di fatto, vista sull’anfiteatro
Il progetto del polo museale
Planimetria generale_Stato di fatto SCALA 1:200
Sala Anfiteatro
Sala storia Marruvium
vano tecnico
guardaroba
Sala Morroni
Sala S.Sabina
Sala Domus
Laboratoro didattico
spogliatoio personale
servizi igenici Sala reperti archeologici
Vista esterna del museo
Area souvenir
+0.15
Reception Ingresso museo
+0.87
+0.15
Domus
Parcheggio +0.15
Planimetria generale_Progetto SCALA 1:200
0.00
Sala storia di Marruvium
mq 61
Sala anfiteatro
mq 70
Sala Morroni
mq 70
Sala S.Sabina
mq 61
Sala Domus
mq 70
Laboatorio didattico
mq 31
Sala reperti archeologici
mq 31
Il Museo “Marruvium”è organizzato per essere un percorso didattico accessibile a tutti, ai cittadini, ai turisti, ai giovani, agli insegnanti e agli studenti. Lo scopo è quello di far conoscere i valori storici della memoria dell’antica Marruvium. Il museo prevede l’allestimento delle sale, organizzate in un percorso tematico comune, organizzate in maniera settroriale in relazione a diversi temi. La prima sala è quella della domus patrizia, cui segue quella dei Morroni, quella dell’anfitearo, proseguendo verso sinistra,la sala della storia dell’antica Marruvium per concludere poi con lo spazio espositivo dei reperti delle numerose campagne di scavo. Nell’ala a destra del polo, sarà invece allestito un laboratorio didattico
a sala che si affaccia sull’Anfiteatro
Progetto
Raccontare l’archeologia dell’antica Marruvium Valorizzazione di un percorso di ruderi romani e nuova presentazione della domus patrizia Luigia Cipriani
Tesi di laurea magistrale in Restauro Architettonico Università di Bologna - Scuola di Ingegneria e Architettura Prof. Ing. Claudio Galli
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