Per la festa di San Lorenzo San Giusto e...il conto della spesa 10 Agosto festivitĂ di San Lorenzo, patrono di Vo'; patrono anche di molte altre cittĂ e di tanti piccoli paesi d'Italia; Santo ricordato per la notte delle stelle cadenti, ma a Vo' soprattutto per la bella e antica fiera di animali concessa dal senato veneziano ai nobili Contarini, congiuntamente al mercato settimanale che si svolge a Vo' sin dal 1674. Ma quale Vo'? L'attuale Vo' viene istituita con disposizione della giunta provinciale di Padova il primo marzo 1933 sostituendo il precedente nome di Ca' Erizzo; e Vo' originale che fine fa?Ad essa viene imposto il nome di Vo' Vecchio tra la massima disapprovazione degli abitanti del posto;mal digerito era stato anche lo spostamento deliberato nel 1902 del mercato e della fiera, come testimonia la lettera di protesta al Sindaco del Conte Giovan Battista Venier in data 5 aprile 1904 o l'azione della maestra elementare che per fiera protesta si dimise dall'incarico.
Piazza del mercato prima della costruzione del monumento ai caduti
Ma torniamo all'attuale piazza mercato. E non c'è piazza senza monumento, e non c'è monumento senza contestazione. Il conte Carlo Emo Capodilista, promotore del comitato per il monumento e benefattore del comune
Lapide ai benefattori posta all'ingresso del Municipio
scrive una lettera al segretario comunale ( 25 Giugno 1925) nella quale esprime la sua contrarietà per le scelte fatte dall'Amministrazione nella realizzazione dell'opera e lamenta il fatto di non essere stato invitato all'inaugurazione direttamente dal sindaco. Il monumento ai caduti sarà inaugurato Domenica 24 ottobre 1926, podestà cav. Marco Righetto. Programma della giornata: ore 9
Messa da campo
ore 10
Benedizione e cerimonia inaugurale
ore 10.30 Sfilamento davanti il Monumento e in Viale della Rimembranza ore 10.45 Scoprimento della lapide ai benefattori del comune ore 11 Vermouth offerto dal comune alle Il cav. Marco Righetto
Autorità
Sorpresa generale per i più attenti: sopra la colonna non c'è la sagoma di un soldato che si protende con gesto eroico al combattimento, ma la statua di un santo. San Lorenzo? La palma in mano c'è, ma la graticola nella mano sinistra (simbolo del suo martirio) è sostituita da una chiesa. per l'appunto la chiesa di san Giusto di Trieste quindi dal "Fuoco all'acqua" dato che il suddetto San Giusto è morto annegato!
Statua di San Giusto
Un rebus, un mistero? Possiamo fare delle ipotesi rifacendoci al "Conto della spesa": 2250 lire per il progettista 19000 lire di trachite a Lazzarini oltre 7000 di lavori in economia 250 lire per la ringhiera degli oltre 31000 lire di entrate tra risorse del comune, offerte dei cittadini e ricavato di feste, ne avanzano poco pi첫 di mille ma manca ancora la statua.
Scritta suk basamento del monumento VO' AI SUOI GLORIOSI CADUTI MCMXV MCMXVIII
e lapide dei caduti all'ingresso del municipio
Il monumento ai caduti della grande guerra
Per questo si vocifera che il santo sia stato preso in..."Offerta speciale" insomma un santo. .."In saldo"...o forse la scelta della statua è stata dettata da una certa somiglianza tra i due santi. Qualcuno pensa che non si sia voluto fare un ulteriore sgarbo a Vo'(vecchio) che almeno il proprio "santo" se lo è gelosamente tenuto nell'altare maggiore all'interno della chiesa a lui dedicata. In realtà San Giusto, era allora in gran voga (Nel 1918 erano state liberate con grande esaltazione patriottica Trento e Trieste) e forse poteva calzare a pennello per un monumento ai caduti.
San Lorenzo - altare maggiore chiesa Vo' vecchio
Ed è così che questo San Giusto (pur non essendo il santo giusto) da quasi 90 anni , dall'alto della sua colonna protegge la festa di San Lorenzo e gli abitanti di Vo' e delle sue frazioni, d'altro canto e soprattutto in tempo di crisi, un santo in più a cui votarsi non va mai male!
I fuochi di San Lorenzo con l'incendio del Comune (2008)
Per la gentile concessione si ringraziano Danilo Bellotto per l'utilizzo del suo archivio di foto storiche e Anna Aulisio De Matteis per i dati ricavati dal suo archivio di documenti storici. Le foto moderne e lo scritto sono a cura di Rosanna Morlin e Roberto Zanetti.