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L’AQUILA

33 anni

FRIULI

30 giorni ITINERARI PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO


sgomento silenzio rispetto Sono questi i sentimenti con cui oggi, prima “ricorrenza” del terremoto del 6 aprile, ci affacciamo al fugace e tumultuoso spazio della comunicazione web. Per un messaggio di speranza, per un messaggio di partecipazione. Due orologi si sono fermati durante una forte scossa di terremoto. Un tragico gioco di specchi unisce una serata afosa di fine primavera, ieri, nell’oramai lontano 1976, con una fredda notte di inizio primavera, oggi, anno del Signore 2009. Gioco di specchi anche la reazione della gente, lo stesso pudore, la dignità, l’abitudine a lottare per esistere. Poi i morti - oggi trecento e ieri un migliaio -, i feriti, gli sfollati nei luoghi delle vacanze estive, e la moltitudine che resiste nelle tendopoli. Qualche decimo di grado di magnitudo moltiplica le cifre da capogiro del dolore. Se il dolore avesse un metro di misura… Speriamo che il gioco di specchi possa ripetersi anche nei risvolti positivi che talvolta, a lungo termine, seguono una tragedia. Per il Friuli il bilancio finale è un territorio ripristinato e rinnovato, una comunità che in alcuni momenti è stata coesa, volitiva, e consapevole. Piangeremo i nostri morti per sempre, ma lo sguardo punta avanti. Auguriamo alle popolazioni dell’Abruzzo questo, e ogni altro bene. Da oggi lanceremo alcuni messaggi nella bottiglia, affidandoli alle onde di internet. Sono barlumi di conoscenza tecnico-scientifica, e qualche frammento di esperienza, per orientarsi nell’orizzonte incerto del dopo terremoto e della ricostruzione. Ogni tre giorni, per almeno quattro appuntamenti, saranno scaricabili e stampabili due pagine che raccontano esperienze di ieri e di oggi, che danno corpo alla solidarietà, che propongono percorsi per vivere il quotidiano, per ridurre l’angoscia di una terra che continua a tremare. Sono pagine leggere dal punto di vista informatico, scaricabili da chi abbia accesso alla rete, stampabili con mezzi poveri, e utilizzabili da chiunque le ritenga utili. Confidiamo nella generosità dei naviganti della rete per raggiungere quelli che, per anagrafe o logistica, non riusciranno ad accedervi. Se il diario di bordo continuerà, sarà grazie ai vostri contributi e alle vostre testimonianze. EDURISK è stato in passato una sigla per promuovere itinerari per la riduzione del rischio: oggi speriamo diventi un’ala sotto la quale accogliere una comunità educante che, consapevole, sceglie la strada della riduzione del rischio.

Laura, Romano e Vera (www.edurisk.it) hanno ideato queste pagine. Nino Bon ha curato la grafica. Le foto con gli orologi sono di Renato Candolini (Friuli) e Adriano Cavaliere (L’Aquila). A sinistra immagini prima e dopo la ricostruzione di Venzone, Majano, e Forgaria tratte dal CD “Friuli 1976 viaggio nel terremoto”; a destra foto del danneggiamento nell’Aquilano di Cavaliere.

ITINERARI PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO


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