Gennaio 2022 - N. 102
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Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Firenze n. 5892 del 21/09/2012 N. 102 - Anno XI - Gennaio 2022 Rivista Mensile ISSN 2612-2294 Editore: Tabloid Soc. Coop. • Firenze N. ROC 32478 Stampa: Tipografia Baroni e Gori srl • Prato
Direttore Responsabile: Jacopo Aiazzi Caporedattore: Riccardo Morandi Editor: Martina Vincenzoni Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Matilde Sereni, Valentina Messina, Michele Baldini, Jacopo Aiazzi, Niccolò Protti, Irene Tempestini, Alessia Cersosimo, Virginia Landi, Amanda Martín-Dombrowski, Lafabbricadibraccia, Leonardo Cianfanelli, Caterina Liverani, Carlo Benedetti, Tommaso Chimenti, Tommaso Ciuffoletti, Marcho, Giulia Focardi, Riccardo Ghilardi, Susanna Stigler, Francesca Corpaci, Costanza Ciattini, Comari sull’Uscio, Raffaella Galamini, Marta Magrini, Marta Staulo, Andrea Bertelli, Lulaida, Ariella Abolaffio, Alessandra "Luchadora" Marianelli, Gianluca Patti. Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’editore e degli autori. La direzione non si assume alcuna responsabilità per marchi, foto e slogan usati dagli inserzionisti, né per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi segnalati.
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La Serenata Editoriale
06
7 buoni propositi per la città
07
Questioni di caccia
09
Il derby degli alberi tra Prato e Firenze
10
I mille volti di Galileo Chini
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L’artigiana delle bambole di Lastra a Signa
13
I love LEGO Quaranteens
14
Scatti emergenti
15
Lavignetta
16
L’Agenda di gennaio
19
Gennaio da non perdere
21
Le dive di Zeffirelli Up & Down
22
Gifuni sarà un Aldo Moro imperdibile Brevi cronache librarie
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Personaggi fiorentini È tutto nei termini
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Città in musica Minimondo
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Frastuoni
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Amorazzi
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Librerie da record e da nerd Lo Zigozago
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Annunci bestiali I consigli dell’esperto
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Palati fini Spirito Liquido
30
Oroscopo
DA GIOVEDÌ 13 GENNAIO
via dell’Ulivo 8, Firenze • spazioalfieri.it • 055 5320840 con il contributo di
riduzioni
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EDITORIALE
LA SERENATA
di Jacopo Aiazzi
di Matilde Sereni
L'anno che verrà "L'anno che sta arrivando tra un anno passerà Io mi sto preparando, è questa la novità" Cari amici vi scrivo, così mi distraggo un po'. Nonostante infatti il mondo pare essere ricaduto con tutte le scarpe nell'incubo Covid-19, il giornale che avete tra le mani cerca come sempre di scovare buone azioni e bei pensieri per sollevare il morale e offrire un'ipotesi di distrazione. Nel testo di Lucione nazionale, l'anno che verrà è caricato di sogni utopici per poterne accettare l'arrivo perché "l'anno vecchio è finito ormai, ma qualcosa ancora qui non va". Rileggendolo mi sembra molto attuale ed è difficile perseguire nel dimostrare entusiasmo quando tante persone continuano ad ammalarsi o a perdere il lavoro anche e soprattutto nel nostro settore, eppure, per quanto scontato, è fondamentale apprezzare ogni singolo giorno e procedere in avanti avendo almeno la speranza di ritornare a sentire quel friccicorìo che tanto ci piace in questo susseguirsi di eventi che chiamiamo vita. La Serenata di gennaio finisce qui e probabilmente anche La Serenata in generale perché ogni cosa ha un tempo ed essendo io una Mary Poppins in carne ed ossa, le persone praticamente perfette non si lasciano confondere dai sentimenti ;) Buona lettura!
Un altro giro di giostra
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e feste si sono concluse con un quesito cittadino: smantellare o prolungare la presenza della grande ruota panoramica installata ai giardini della Fortezza. E come tutte le cose su cui si interrogano i fiorentini, c’è la solita divisione tra guelfi appassionati della luccicosissima vista mozzafiato e ghibellini che lamentano lo svilimento della città. Il lustro della “ruota più alta d’Italia” contrapposto al ricordo “della città del Rinascimento”. A noi la questione ha talmente appassionato che abbiamo deciso di non parlarne mai, tranne ora. È invece molto più interessante raccontare di un altro interrogativo, che ha origine nel nostro territorio ma evade i suoi confini. E come molte cose che sconfinano, è diventata una stupidaggine. Nasce tutto da un dettaglio del David di Michelangelo, ovvero il rilievo di una vena della mano. Talmente accurato - chissà perché la gente di tutto il mondo da secoli si prende la briga di venire a vederlo? da essere un palese inganno: “Penso che con strumenti manuali sia impossibile farlo” si domanda qualcuno sui social a commento del dettaglio fotografico. “Realizzato con un calco utilizzando il marmo liquido”, prova a spiegargli qualcun altro. “Marmo liquido e sotto sono persone vere, giganti e non”, l’asso di briscola della conversazione. Una storiella da raccontare, una fotografia dei nostri giorni. E in questo giro di giostra fatto di domande e racconti, anche Lungarno prosegue per la sua strada con diverse certezze e molte novità. Intanto, sfogliando questo panorama…
IN COPERTINA
Ripartire di Gianluca Patti Gianluca Patti è un creativo che si occupa di illustrazione, storytelling e animazione. È nato in Sicilia, classe ‘95 e si è laureato al Biennio Specialistico in Illustrazione e Animazione dell’ISIA di Urbino. Attualmente fa base a Firenze, trascorre le sue giornate disegnando come illustratore per lo studio internazionale di animazione Le Cube e sfrecciando per la città con la sua fixie. IG instagram.com/glcpatti WEB gianlucapatti.art
7 BUONI PROPOSITI PER LA CITTÀ di Valentina Messina foto di Giulio Garosi
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ara Firenze, io ti ho scelta tempo fa. Forse tu non hai scelto me, ma in questo tira e molla che dura ormai da ben 12 anni, possiamo dire di essere amiche. Spettatrice di numerose tappe fondamentali della mia vita, testimone chiave di andate e ritorni, ascoltatrice delle mie divagazioni, sei però una di quelle amiche che ogni tanto se la tirano troppo (hai un passato importante, è vero!). Per fortuna ci sono io che ti riporto con i piedi per terra, perché hai bisogno di vivere di più nel presente, dico bene? Per questo 2022, cara Firenze, non mi aspetto da te grandi cose, ma piccoli passi in avanti. Ho dunque preparato una breve lista, 7 buoni propositi su come ti vorrei, per rimanere più amiche di prima. Più circolare. L’ambizione che giunge da Palazzo Vecchio è quella di portare Firenze tra le prime città green in Europa, con due grandi obiettivi da raggiungere entro il 2024: superare il 70% di raccolta differenziata e avviare al riciclo il 50% dei materiali. Essendo sempre più presente un avvicinamento ai temi ambientali, speriamo che anche in questo caso la responsabilità individuale si tramuti in collaborazione collettiva. Più inclusiva. Sono molto orgogliosa di vedere l’impegno che soprattutto i giovani rivolgono a questioni importanti dal
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punto di vista sia sociale che umano. Ne è un esempio Andrea Mucci, ventitreenne di recente insignito dal presidente Mattarella delle onorificenze al Merito della Repubblica Italiana, che raccoglie segnalazioni per sensibilizzare cittadini e istituzioni sull’importanza di abbattere le barriere architettoniche. Andrea, quale consigliere del quartiere 2 dal 2019, si è attivamente impegnato affinché la città sia realmente inclusiva e a misura di persone diversamente abili. Più orientata a un turismo slow. In questi mesi di adattamento alla cosiddetta nuova normalità abbiamo visto di tutto. Bistrot a cielo aperto, tavolini di bar che si moltiplicavano. Edifici destinati a strutture alberghiere (di lusso e non). Possiamo tornare un attimo a godere della semplicità? Non per forza dovendo assecondare il principio (e piaga contemporanea) della quantità che sovrasta la qualità? Risp sul mio. Ancora più green. Siamo parte di una città dinamica e non statica, quindi un bel punto a Grifondoro se pensiamo ai passi in avanti fatti su tramvia, bike sharing e piste ciclabili. Stiamo procedendo bene verso una città più verde. Meno trafficata = meno inquinata. Anche se stiamo percorrendo il verso giusto (vedi il punto 4) ci sono ancora troppe macchine in giro. Possiamo migliorare? Sicuramente. Come? Tra le linee guida dell’amministrazione cittadina vi è quello di fornire nuovi strumenti concreti per raggiungere la neutralità climatica nel
2040, tra cui quello di piantare un milione di alberi entro 10 anni. Riconoscere l’emergenza climatica ed ecologica è già un bel passo avanti. Meno costosa. Sarebbe bello uscire una sera a cena e non dover pagare una pizza Margherita 12 euro. O un cappuccino 2.50. Ce la possiamo fare? Più incline all’ascolto. Ricostruire comunità e ravvivare la comunicazione che purtroppo si era un po’ persa durante la fase più acuta della pandemia - mi sembra uno degli aspetti su cui dovremmo lavorare di più. Cara Firenze, la mia “letterina” dei buoni propositi è lungi da essere una polemica. È anzi una presa di consapevolezza, che arriva quasi sempre in tutte le relazioni. Dove siamo arrivati e dove possiamo arrivare? Basta nasconderti dietro un trucco vistoso e pesante. Sii più genuina e meno infiocchettata, come quando ti ho conosciuta… perché sei bella così, acqua e sapone. Lo penso ogni volta che devo partire È sempre bello tornare Confuso, spaccato, fatto, sfatto È bello percorrere i sensi vietati Guidando veloce Con gli occhi bendati Raggiungerti e dirti mi piaci Cazzo se mi piaci “Sei la mia città” – Cosmo
QUESTIONI DI CACCIA QUATTRO CHIACCHIERE TRA FAVOREVOLI E CONTRARI di Michele Baldini illustrazione di Ariella Abolaffio
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ominciamo con due date chiave. 6/12/21: il Comitato Sì Aboliamo la Caccia dirama sulla pagina Facebook il comunicato con cui la Cassazione “valuta il quesito referendario in oggetto, non ammissibile alla fase di votazione referendaria. […] Avendo riscontrate varie irregolarità, sono state attestate nulle oltre 130.000 firme cartacee e oltre 47.000 firme in modalità digitale, per un totale di oltre 177.000 firme”. 31/01/22: giorno conclusivo della stagione venatoria in tutta la Toscana. Se in risposta alla proposta (e alla sua bocciatura) le Associazioni Venatorie Nazionali hanno dichiarato di voler mantenere un atteggiamento “dialogante”, è altrettanto difficile capire su quali basi il dialogo possa realmente funzionare, date le implicazioni etiche, sociali ed economiche che la faccenda porta con sé. Per dare almeno difendibilità alle diverse posizioni, abbiamo coinvolto due voci importanti dell’uno e dell’altro “schieramento”, mettendone a confronto le risposte alle stesse domande. L’argomento è sterminato e lo spazio limitato, l’invito è ad approfondire altrove, noi comunque ci proviamo. Tony Curcio è presidente del Comitato e dell’Associazione Vegani. Daniele Sestini è cacciatore, laureato in Paleoantropologia (proprio con una specifica qualifica in Storia della Caccia nel Neolitico) e Selecontrollore per la Regione Toscana, cioè dotato di apposita qualifica per la caccia di selezione con carabina di precisione. Il Referendum: T.C.: “L’esito ha messo in evidenza alcuni
limiti organizzativi che non ci hanno fatto perdere né la speranza né la consapevolezza di operare dalla parte giusta. Alcuni comuni non hanno fatto niente per velocizzare la raccolta, anche per scelta politica. Faremo tesoro degli sbagli con l’impegno a costituire un’APS che da qui al 2024 riuscirà a presentare di nuovo il referendum”. D.S.: “È l’ennesima dimostrazione di una realtà costruita sull’onda dell’emotività, come molte altre nate e morte nel giro di poco tempo. Condivido alcuni presupposti ma occorre più conoscenza pratica del fenomeno”. Chi sono gli attivisti e i cacciatori oggi? T.C.: “Abbiamo la voce di tantissime associazioni animaliste e ambientaliste su tutto il territorio italiano. Alcuni sono attivisti storici, molti sono però anche i giovani, prova di una coscienza collettiva che sta cambiando”. D.S.: “La caccia ha avuto e avrà sempre un aspetto sociale che non è possibile trascurare. Così come non è possibile comprendere, magari per un giovane che vive in una città, l’importanza che per una comunità periferica (anche di una qualsiasi frazione di campagna in Toscana) ha il gruppo di caccia, con le proprie tradizioni. Non metto in dubbio che alcune di queste tradizioni debbano cambiare, certo sarà dura per i colleghi over 60”. Tema sensibile, l’abbattimento degli ungulati in Toscana: T.C.: “Dal 2016 al 2019 gli abbattimenti di cinghiali sono andati sempre aumentando, con la scusa dell’eccessivo popolamento. In realtà il risultato è stato opposto all’obiettivo. Il branco tende ad adattarsi e ad avvicinarsi ai centri abitati, dove trovano più cibo e meno proiettili; le piccole scrofe, uccisa la madre, tendono a riprodursi di più
e più velocemente. In più l’ibridazione con le specie alloctone ha aumentato la fertilità e la taglia”. D.S.: “Se è vero che il fenomeno dell’ibridazione ha favorito il sovrannumero e l’aumento di peso degli animali, è pur vero che esistono sostanziali differenze tra chi caccia in battuta, con eminenti rischi di eradicazione della specie (se non di ferimento o omicidio di cani ed esseri umani), e chi caccia di selezione, che sa benissimo quali e quanti capi cacciare”. I padroni del bosco... T.C.: “È un atteggiamento comune, purtroppo, che è a tutto svantaggio di chi invece può utilizzare il bosco per fare altro col rischio di rimanere colpito. Ma non solo, bossoli in plastica e presenza di piombo sono causa di inquinamento e di problemi di salute”. D.C.: “Siamo semplicemente gli “uomini sul campo” della regione Toscana, che di noi ha bisogno per un attento monitoraggio sulla fauna e sullo stato del territorio. È con i nostri dati che i tecnici lavorano”. La carne... T.C.: “In quanto vegano lascio libera coscienza a chiunque, ma chi ama gli animali non ne dovrebbe mangiare”. D.S.: “Ho scelto di cacciare per prendermi una precisa responsabilità, cioè non delegare a nessuno il compito di uccidere l’animale che mangerò”. Le proposte: T.C.: “Lasciare che la natura faccia il suo corso, senza l’intervento dell’uomo. Ecco che tutto riprenderà il giusto equilibrio”. D.S.: “Togliere la domenica dalle giornate venatorie (so di non stare simpatico a molti colleghi per questo)”. 7
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IL DERBY DEGLI ALBERI TRA PRATO E FIRENZE di Jacopo Aiazzi illustrazione di Alessandra "Luchadora" Marianelli
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iantare alberi è cosa buona, pulita e giusta. Tutti sono d’accordo col piantare nuovi alberi: destra sinistra e centro. E tutti sono pronti ad applaudire con entusiasmo di fronte a mirabolanti annunci di nuove piantagioni. Il problema è quando l’entusiasmo prende la mano. Nelle scorse settimane il sindaco di Firenze ha annunciato un nuovo obiettivo per la realizzazione della cosiddetta green-city, contemporaneamente alla dichiarazione di volontà nel realizzare una mappatura delle isole di calore presenti sul territorio della Città metropolitana (per intenderci il territorio di quella che una volta era la provincia di Firenze): “Come Città metropolitana, in base proprio a questa mappatura, vogliamo piantare un milione di alberi entro dieci anni”. Numeri così tondi risvegliano ricordi nel fiorentino, cento punti, cento luoghi e cento altri annunci che non hanno portato a grandi risultati, tantomeno ad un profondo slancio di riconoscenza collettiva. L’esempio indurrebbe ad evitare l’emulazione. Ci sia permesso far notare che il senso di una mappatura del territorio e delle relative isole di calore sarebbe quello di stabilire,
con la dovuta programmazione e ponderazione, quanti alberi piantare e dove è opportuno farlo per mitigare il clima. Firenze ha già stabilito che gli alberi da piantare sono un milione. Per quale ragione? Oltre all’effetto annuncio, forse a causa di nostre mancanze, non ci vediamo molto altro. Se queste sono le premesse diciamo che il progetto non parte coi crismi migliori. Perché scriviamo questo? Perché le isole di calore sono quelle zone, tipicamente situate in ambienti urbani, in cui una serie di fattori (densità abitativa, presenza di asfalto e altre pavimentazioni artificiali, ristagno dell’umidità, concentrazione di sistemi di condizionamento dell’aria, etc.) creano le condizioni per un localizzato innalzamento delle temperature che diviene una costante di certe zone. Sul territorio della città metropolitana è immaginabile che queste isole di calore si concentrino nelle aree più densamente abitate e quindi anche in zone dove è meno plausibile che vi sia grande disponibilità di spazio per piantare nuovi alberi. I 2000 alberi per i nuovi nati così come il lancio del progetto “Dona un albero con dedica” nel 2019 e gli alberi piantati in ricordo delle vittime del covid hanno fatto rinfoltire giardinetti di vari quartieri, ma l’obiettivo, come dicevamo, appare ancora lontano soprattutto in relazione proprio alle isole di calore.
Non solo, ma in contesti urbani altamente abitati un nodo cruciale è quello della scelta corretta degli alberi da piantare e della loro continua e attenta manutenzione onde evitare di creare più problemi di quanti se ne intendano risolvere come l’ormai classico esempio delle radici del pino con l’asfalto. Perché essere green è bello, ma esserlo con criterio è meglio. Al riguardo ci tocca ammettere che per adesso la città di Prato ha dato una prova migliore con il progetto, anche questo lanciato da poco, chiamato “Prato forest city”. Anche in questo caso si parla di numeri ambiziosi (fin troppo), ma non è sul loro annuncio che si è concentrata la comunicazione del progetto, bensì su un piano di intervento vario e che ha coinvolto diversi attori - pubblici e privati - per rendere più sostenibile la città. Su www.pratoforestcity.it è possibile farsi un’idea di come funzionano i diversi progetti di piantagione urbana e come è possibile sostenerli. Ce ne sono vari e tutti ben definiti nella loro progettazione, che considera le varie potenzialità degli alberi (non solo per interrompere le isole di calore). A volte rinunciare ad un annuncio per privilegiare un progetto, anche se apparentemente complesso da spiegare, può far perdere un titolo di giornale, ma fa guadagnare in fattibilità. 9
I MILLE VOLTI DI GALILEO CHINI di Niccolò Protti foto di Irene Tempestini
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ono convinto che Galileo Chini fosse un tipo indaffarato. O almeno, questa è l’impressione che lascia la mostra “Galileo Chini e il Simbolismo Europeo”, visitabile fino al 25 aprile presso Villa Bardini. Chiaramente questa affermazione non ha alcuna evidenza storica e non pretende nemmeno di averla, però nel camminare attraverso gli spazi espositivi della villa – che riaprono per questa occasione dopo la lunga chiusura a causa della pandemia – questa sensazione di operosità si percepisce in maniera vivida e riesce a offuscare qualsiasi altro input. Perchè Galileo Chini, nato a Firenze nel 1873 e morto nello stesso luogo nel 1956, è stato uno dei maggiori esponenti a livello europeo dell’arte fin de siècle. Le sue specialità? La risposta a questa domanda va letta con ammirazione, senza qualunquismo, ed è la seguente: un po’ tutte. Pittore, illustratore, decoratore, grafico, ceramista. Queste doti sono perfettamente visibili all’interno dell’esposizione: i suoi quadri e i suoi affreschi, i suoi bozzetti preparatori, le illustrazioni e la cartellonistica per eventi culturali e manifestazioni che colpiscono per la loro espressività. E poi, soprattutto, i vasi e le terrecotte, finissimi
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manufatti considerati tra i capolavori del suo tempo, che accompagnano i fruitori dall’inizio alla fine della visita, rivelandosi il filo rosso dell’intera produzione di Chini. È la poliedricità la caratteristica che spicca su tutte, quella capacità di adattamento che fa venire voglia di mettere in disparte le nozioni tecniche e le disquisizioni sull’arte. Si potrebbe scrivere infatti di Liberty e di come il nostro sia stato tra i pionieri di questo stile in Italia, oppure ancora si potrebbero citare movimenti come il Secessionismo, il Modernismo, il
Simbolismo, tutti avvicinabili a Chini al pari di artisti altisonanti dell’epoca come Klimt, Rodin, Segantini, Khnopff. Però queste chiacchiere porterebbero lontano dall’idea principale che dona la mostra, ovvero quella che fa di Chini una figura estremamente contemporanea, un artista che si barcamena nella sua quotidianità. Il suo spaziare, a cavallo tra Ottocento e Novecento, fra tutti questi aspetti diversi, lo rende un personaggio difficilmente etichettabile e poco lineare. L’esposizione infatti – curata da Fabio Benzi e promossa da Fondazione CR Firenze e da Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron – affianca ad oltre 200 opere di Chini pezzi di artisti a lui contemporanei. Questa modalità permette di intessere un dialogo serrato tra Chini, la sua epoca e i suoi svariati contesti: Firenze e la cultura locale, la Biennale di Venezia, il periodo che trascorse in Siam alla corte del re per affrescare la Sala del Trono. Il risultato è un’evidente contaminazione incrociata in cui Chini viene celebrato – con le parole di Luigi Salvadori (Presidente di Fondazione CR Firenze) e Jacopo Speranza (Presidente della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron) – come “un grande artista fiorentino, che ha saputo distinguersi nel panorama internazionale attingendo e allo stesso tempo contaminando l’epoca artistica nella quale si è affermato”.
L’ARTIGIANA DELLE BAMBOLE DI LASTRA A SIGNA di Alessia Cersosimo
I
l Paese dei Balocchi esiste ed è a Lastra a Signa. Nel centro storico c’è una minuscola bottega più unica che rara: un laboratorio artigianale di bambole e pupazzi di pezza, interamente realizzati a mano dalla signora Lidia Ester Cecchi. Arriva in Toscana dall’Argentina più di vent’anni fa e, dopo la nascita della figlia Ilaria, è costretta a reinventarsi. Come diletto, realizza il primo pupazzo per la sua bimba, una mucca a forma di palla con le gambe tese. Spinta da un amico che ne intuisce il talento, ne cuce altri e fa i primi mercati. Da maestra d’asilo nella sua terra d’origine, cambia vita e trasforma in lavoro la passione per il cucito. Tutto è già nella sua testa e prende vita dalle mani con pazienza e maestria. La signora Cecchi apre allora una bottega nel
borgo e crea attorno a sé il mondo ideale: non si butta via niente e ci si aiuta a vicenda. I tessuti con cui cuce gli abitini dei pupazzi sono ricavati da scampoli recuperati da aziende della zona. Ma non è stato sempre così. All’inizio li comprava a metraggio. Poco dopo, però, tramite il passaparola, sono gli altri a regalarglieli sotto forma di pezzi che, altrimenti, andrebbero buttati. Ritagli di pelle da un artigiano, di tappezzeria da una ditta di poltrone o di cravatte da uno sconosciuto; materiali che, spesso, le vengono lasciati in grandi sacchi. L’unico posto dove è lei a recarsi è l’ONG ManiTese di Scandicci, grazie alla quale riutilizza abiti donati da privati. Ecco che le sue bambole “hanno una storia già quando escono da lì, nascono già con un’altra vita”. Scegliere di regalare un suo pupazzo assume allora un significato più profondo, perché si porta
dietro le vite di tante persone. Babbo Natale, Pinocchio, i golfini ricamati a mano, un piccolo mondo antico che la signora Cecchi definisce “una parte di me”. Ma il Paese dei Balocchi può scomparire, come questo mestiere antico scelto con coraggio dalla nostra artigiana, custode di storie, di giochi e di fantasia.
cittadini 4
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popolamento 3 cinghiali di rinforzo per tutti
carica bestiale
Primo attacco, tutti i dadi ottengono +1
Cinque tribù di cinghiali si contendono I TERRITORI, scegli chi impersonare e coMbatti COME NON HAI MAI FATTO.
GNAMO! CONQUISTA LA TOSCANA.
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QUARANTEENS
LE VOCI DEI TEENAGER DURANTE IL LOCKDOWN di Alessia Cersosimo
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al 4 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022, l’area alberata di Piazza del Carmine ospita QuaranTeens, installazione artistica sul paesaggio sonoro, che racchiude le voci dei teenager di tutto il mondo durante il lockdown, ideata e realizzata da Benedetta Manfriani, a cura di Valentina Gensini. Il progetto nasce dall’esperienza in DAD vissuta dalla figlia adolescente dell’artista. “La solitudine, l’isolamento, la mancanza di contatto fisico tra persone, una grande privazione per ogni essere umano, lo sono particolarmente per gli adolescenti”, afferma la stessa Manfriani. Decide allora di raccontarne le sensazioni, ampliando l’indagine a tutti i paesi. Parte una call a febbraio 2021 lanciata da MAD, con Tempo Reale, due Assessorati del Comune di Firenze e il sostegno della Presidenza del Consiglio dei ministri e di ANCI. Si chiedeva ai ragazzi di mandare, in qualsiasi lingua, una traccia audio di massimo 20 secondi, registrata con il cellulare, che raccontasse la loro esperienza durante il lockdown. Hanno risposto in tantissimi teenagers da 51 paesi: suoni, canti, frasi, musica, ambulanze, voci, racconti, grida provenienti dai luoghi più disparati. Testimonianza dolorosa di un periodo buio, QuaranTeens si fonda sulla capacità del suono di veicolare le emozioni. Oltre ogni finestra chiusa per la pandemia, le voci di questi giovani parlano una lingua universale, quella della speranza. “È il tentativo riuscito di tradurre in intervento artistico un bisogno di comunicare con l’esterno”, commenta Cecilia Del Re, Assessore all’Ambiente e all’Innovazione del Comune di Firenze. Cosimo Guccione, Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Firenze, la definisce invece “un’opera particolarmente rappresentativa del momento nel quale viviamo ancora”. Una grande traccia post-prodotta distribuita anche in rete e in radio, per ricordarci che sono i momenti peggiori quelli in cui abbiamo bisogno di far sentire la nostra voce.
I LOVE LEGO
DALLA BASILICA DI SANTA CROCE AL CAMPANILE DI GIOTTO di Virginia Landi
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uanti mattoncini LEGO servono per costruire il Campanile di Giotto? E per la Basilica di Santa Croce? A cogliere questa sfida ci ha pensato Luca Petraglia, giovane tra i maggiori esperti nella riproduzione di monumenti in scala che oggi fanno parte della mostra I LOVE LEGO, esposta al Museo degli Innocenti fino al 31 gennaio. Tra i sette diorami di mondi fantastici, composti minuziosamente con le leggendarie forme colorate, da appassionati e collezionisti tra i più importanti in Europa, compaiono gli scenari più disparati. Immersi in avventure di pirati in mare aperto, imprese lunari alla conquista dello spazio, avvenimenti storici e splendori dell’Antica Roma si trovano anche due simboli del centro storico di Firenze: la facciata della Basilica di Santa Croce, riproposta con una costruzione di circa 30.000 mattoncini e il Campanile di Giotto di piazza Duomo, opera tra le più ambiziose dell’artista, realizzata con 100.000 mattoncini e alta più di 3 metri. Oltre duemila metri quadrati di spazio espositivo in cui la forma d’arte, nata da un gioco e divenuta attività di ingegno e competizione, viene contrapposta alle architetture e alle opere del Museo degli Innocenti, in un progetto contemporaneo che include un lato ludico e mette d’accordo adulti e bambini. Ma le costruzioni non sono tutto. La mostra comprende alcuni tra i principali interpreti dell’universo LEGO come Stefano Bolcato con i suoi oli su tela, rivisitazioni prodotte con gli iconici personaggi, meglio conosciuti come gli “omini LEGO”, dei più grandi capolavori della storia dell’arte, in un’evoluzione che coinvolge figure da Caravaggio a Keith Haring ma anche vignette e installazioni comiche del collettivo LEGOlize, gli autori dell’omonima pagina social di cui è protagonista Ugo Legozzi. E ancora, tra giochi e laboratori per famiglie, anche la caccia al personaggio incentrata sulle principali figure in miniatura rivisitate negli anni dalla LEGO: Harry Potter, Batman, i Simpsons e tutti i personaggi più amati di Star Wars, Marvel e Disney. Li troverai? 13
SCATTI EMERGENTI di Amanda Martín-Dombrowski
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Ala Kachuu
isuluu ha 42 anni e viene dal Kirghizistan. A 16 anni è stata vittima di un rapimento organizzato in parte dalla sua famiglia. Camilla Miliani ha documentato la sua storia nel progetto “Luna splendida”. In Kirghizistan, il rapimento di spose, ala kachuu, è una pratica ancora in vigore in molte zone del paese. Aisuluu ne aveva sentito parlare a scuola, ma non avrebbe mai pensato che potesse accadere anche a lei. Nella sua famiglia, tutte le donne sono state date in sposa in seguito a un rapimento. Dopo essere stata rapita da quattro uomini che l’aspettavano in una macchina parcheggiata davanti alla sua abitazione, Aisuluu venne rinchiusa e fu sottoposta a violenze fisiche e psicologiche da parte del futuro marito e dalle famiglie di entrambi. Capí che sua madre e altre donne della famiglia erano coinvolte nel rapimento quando alcune di loro cercarono di convincerla a sposarsi e sua madre le fece visita senza liberarla come le aveva promesso. Infine dovette accettare il matrimonio per uscire dall’isolamento e finire la scuola, e in seguito riuscì finalmente a scappare dal marito. Oggi è laureata in legge, dirige un’azienda e collabora con Unicef nel denunciare l’ala kachuu. Nel suo progetto, Camilla modifica vecchie fotografie di Aisuluu e realizza nuovi scatti che completano e arricchiscono il suo racconto. Aggiungendo un cerchio rosso sul viso della protagonista in delle vecchie foto, Camilla identifica Aisuluu e si concentra sulla sua espressione, dotando allo stesso tempo il progetto di una estetica particolare. Alle foto d’epoca la fotografa affianca scene notturne della capitale, Bishkek, che ricostruiscono i luoghi e il momento del rapimento. Camilla, nata nel 1997 all’isola d’Elba, si è laureata nel 2021 alla LABA di Firenze e lavora come fotografa tra Firenze e Milano. Nel 2020 ha vinto il secondo premio del concorso Canon Giovani Fotografi e ha esposto i suoi progetti al festival Cortona On The Move, al Terra di Tutti Film Festival, all’Insight Foto Festival, al Riaperture Festival e alla Biennale dei Giovani Fotografi Italiani. Ha collaborato con la rivista tedesca Stern, la Repubblica, Canon e WeWorld Onlus. www.camillamiliani.com @camilla_miliani
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l'Agenda di Gennaio SABATO 1
MERCOLEDÌ 5
LUNEDÌ 10
3 ANJ SMITH- A WILLOW GROWS ASLANT THE
3 MASSIMO RANIERI
3 VALERIO LUNDINI- IL MANSPLAINING SPIEGATO
BROOK Museo del Novecento (FI) ing. €7
3 CONCERTO DI CAPODANNO 2022 – ORCHESTRA
DELLA TOSCANA Teatro Verdi (FI) ing. da €15
3 WONDERFUL (fino al 12/01)
Palazzo Vecchio (FI) ing. gratuito
3 L’ACQUA CHETA
Teatro Niccolini (FI) ing. da €16,50
3 TASSÌ PER DUE
Teatrodante Carlo Monni (FI) ing. da €20
DOMENICA 2 3 PAESAGGI RESILIENTI PER COMUNITÀ RESILIENTI
Museo Marino Marini (FI) ing. €6
3 MUSICA IN SANTA CROCE- INCONTRI LATINI
Cenacolo di Santa Croce (FI) ing. gratuito su prenotazione
3 IL MARITO INVISIBILE
Teatro della Pergola (FI) ing. da €16
3 UNITY WANTED VOL. 2 (fino al 09/01)
Street Levels Gallery (FI) ing. gratuito
3 KATIA BENI E ANNA MEACCI- CONTROMANO
Teatro Puccini (FI) ing. da €15
3 L’ACQUA CHETA
Teatro Niccolini (FI) ing. da €16,50
3 TASSÌ PER DUE
Teatrodante Carlo Monni (FI) ing. da €20
3 FIDELIO
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ing. da €40
Teatro Verdi (FI) ing. da €27
GIOVEDÌ 6 3 MUSICA IN SANTA CROCE- COLOMBE E
COCCODRILLI Cenacolo di Santa Croce (FI) ing. gratuito su prenotazione
3 ALÌ BABÀ E I 40 LADRONI – CENTRALE DELL’ARTE
Teatro Puccini (FI) ing. da €9,20
A MIA FIGLIA Tuscany Hall (FI) ing.da €23
MARTEDÌ 11 3 L’ANIMA BUONA DI SEZUAN
Teatro della Pergola (FI) ing. da €16
MERCOLEDÌ 12 3 ORCHESTRA DELLA TOSCANA- KAZUSHI ONO
VENERDÌ 7 3 LA PICCOLA BOTTEGA DEGLI ORRORI
Teatro Verdi (FI) ing. da €25
Teatro Verdi (FI) ing. €12
3 DA CONSUMARSI PREFERIBILMENTE IN
EQUILIBRIO Teatro Politeama Pratese (PO) ing. NP
3 TITTA NESTI
Circolo Arci il Progresso (FI) ing. libero
SABATO 8
GIOVEDÌ 13 3 È ANDATO TUTTO BENE (fino al 27/01)
Cinema Spazio Alfieri (FI) ing. €8
3 BUBBLES REVOLUTION / MARCO ZOPPI E
ROLANDA Teatro Puccini (FI) ing. da €15
3 LA PICCOLA BOTTEGA DEGLI ORRORI
Teatro Verdi (FI) ing. da €25
3 NON È VERO MA CI CREDO
Teatro Politeama Pratese (PO) ing. da €18
3 ONE MAN JAIL
Teatro Cantiere Florida (FI) ing. €15
3 SOLO PIANO- PIETRO DE MARIA
Teatro della Pergola (FI)
VENERDÌ 14 3 TEATRO PUCCINI COMEDI SHOW - LUCA
RAVENNA Teatro Puccini (FI) ing. da €17
3 GHOST IL MUSICAL
Teatro Verdi (FI) ing.da €20
SABATO 15 3 GHOST IL MUSICAL
LUNEDÌ 3 3 SPAZIO RADICALE/RADICAL SPACE-
ARCHITETTURA RADICALE E ARTE CONTEMPORANEA NELLE RACCOLTE DEL PECCI Centro Pecci (PO) ing. €10
3 IL BALLETTO DI MOSCA- SCHIACCIANOCI
Teatro Verdi (FI) ing. da €20,50
DOMENICA 9 3 BUBBLES REVOLUTION / MARCO ZOPPI E
ROLANDA Teatro Puccini (FI) ing. da €15
3 LA PICCOLA BOTTEGA DEGLI ORRORI
Teatro Verdi (FI) ing. da €25
3 NON È VERO MA CI CREDO
Teatro Politeama Pratese (PO) ing. da €18
MARTEDì 4
3 KOLJA BLACHER (VIOLINO) ÖZGÜR AYDIN
(PIANOFORTE) Saloncino della Pergola (FI) ing. NP
Teatro Verdi (FI) ing.da €20
3 EMMANUEL TJEKNAVORIAN (VIOLINO),
MAXIMILIAN KROMER (PIANOFORTE) Teatro della Pergola (FI) ing. NP
DOMENICA 16 3 GHOST IL MUSICAL
Teatro Verdi (FI) ing.da €20
3 LEONIDAS KAVAKOS (VIOLINO), ENRICO PACE
(PIANOFORTE) Saloncino della Pergola (FI) ing.NP
MUSICA \ TEATRO \ CINEMA \ ARTE \ EVENTI 3 PIF E FRANCESCO PICCOLO- MOMENTI DI
TRASCURABILE (IN)FELICITÀ Teatro Puccini (FI) ing. da €20
3 VAZ TE’ E DISME
Viper Club (FI) ing. da €23
3 DIE FLEDERMAUS (fino al 23/01)
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ing. de €40
3 LE SIGNORINE
3 NADA (RECUPERO STAGIONE 2020/2021)
3 LO SPOSO DI TRE, E MARITO DI NESSUNA
3 TRIBUTE NIGHT- U2, PINK FLOYD, DEPECHE MODE
Teatro Politeama Pratese (PO) ing. da €20 Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ing. da €40
Teatro Politeama Pratese (PO) ing. da €28,50 Tuscany Hall (FI) ing. da €17
3 VADIM REPIN (VIOLINO), NIKOLAY LUGANSKY
(PIANOFORTE) Teatro della Pergola (FI) ing.
SABATO 29 3 PAOLO HENDEL- LA GIOVINEZZA È
LUNEDÌ 17
DOMENICA 23
3 ENRICO NIGIOTTI
3 I CONCERTI APERITIVO - DANZANDO NEL
Teatro Verdi (FI) ing.da €23
MARTEDÌ 18 3 JONATHAN CANINI- CAPPUCCETTO ROZZO
Teatro Puccini (FI) ing. da €15
3 CON IL VOSTRO IRRIDENTE SILENZIO
Teatro della Pergola (FI) ing. da €16
MERCOLEDÌ 19
MONDO Teatro della Compagnia (FI) ing. €10
3 LE AVVENTURE DI PINOCCHIO
Teatro Puccini (FI) ing. da €8
3 LE SIGNORINE
Teatro Politeama Pratese (PO) ing. da €20
3 SOLOPIANO- MARC-ANDRÉ HAMELIN
(PIANOFORTE) Saloncino della Pergola (FI)
LUNEDÌ 24 3 QUARTETTO PROMETEO- WILLIAM COLEMAN
GIOVEDÌ 20 Teatro di Rifredi (FI) ing. €16/14
MARTEDÌ 25
VENERDÌ 21
MERCOLEDÌ 26
3 OBLIVION-OBLIVION RHAPSODY
3 GAIA “ALMA TOUR”
Teatro Puccini (FI) ing. da €22
Viper Theatre (FI) ing. €28,75
3 FINCHÈ SOCIAL NON CI SEPARI
Tuscany Hall (FI) ing. da € 24
3 MARCO MASINI
Teatro Verdi (FI) ing.da €28,75
3 ROCK & GOL
Circolo Arci il Progresso (FI) ing. libero
GIOVEDÌ 27 3 ORCHESTRA DELLA TOSCANA- WILLIAM
CHIQUITO Teatro Verdi (FI) ing. €17
SABATO 22
VENERDÌ 28
3 OBLIVION-OBLIVION RHAPSODY
3 PAOLO HENDEL - LA GIOVINEZZA È
Teatro Puccini (FI) ing. da €22
3 IL TRE
Viper Theatre (FI) ing. da €25,30
3 MAURIZIO BATTISTA- TUTTI CONTRO TUTTI
Tuscany Hall (FI) ing. da €30
3 ALADIN- IL MUSICAL GENIALE
Teatro Verdi (FI) ing.da €25
3 SOLOPIANO- BENEDETTO LUPO (PIANOFORTE)
Teatro della Pergola (FI) ing NP
DOMENICA 30 3 I CONCERTI APERITIVO- STORIA DI UN SOLDATO
Teatro della Compagnia (FI) ing. €10
(VIOLA) Teatro della Pergola (FI) ing.
3 TEBAS LAND (fino al 30/01)
SOPRAVVALUTATA Teatro Puccini (FI) ing. da €20
SOPRAVVALUTATA Teatro Puccini (FI) ing. da €20
3 IL MONDO DEL QUARTETTO- TAKÁKCS QUARTET
Saloncino della Pergola (FI) ing.NP
LUNEDÌ 31
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GENNAIO DA NON PERDERE ONE MAN JAIL 8 E 9 GENNAIO • TEATRO CANTIERE FLORIDA
VALERIO LUNDINI 11 GENNAIO • TUSCANYHALL
Intrecciare teatro e tecnologia, per ribaltare regole e percezioni portando il carcere fuori dal carcere. È in arrivo a Firenze “One Man Jail: le prigioni della mente”, l’unico spettacolo in Italia che utilizza le nuove risorse digitali per un progetto di teatro in carcere, in scena in prima assoluta sabato 8 e domenica 9 gennaio 2022, ore 21.00, al Teatro Cantiere Florida. Proposto e prodotto da Compagnia Interazioni Elementari, diretta da Claudio Suzzi, “One Man Jail: le prigioni della mente”, grazie alla diretta streaming, materializzerà sul palco in tempo reale i giovani attori detenuti dell’Istituto Penale per i Minorenni G. Meucci, per raccontare una storia di ossessioni e libertà, mentre il pubblico si trasformerà per due ore in un gruppo di prigionieri, o forse si accorgerà di esserlo sempre stato.
Personaggio dell’anno, acclamato dalla critica e dagli addetti ai lavori, dopo il successo in seconda serata su Rai Due, con le irriverenti interviste di Una Pezza di Lundini, e dopo il tutto esaurito nelle 24 tappe di tour estivo, Valerio Lundini arriva a Firenze con “Il mansplaining spiegato a mia figlia”, tour teatrale. Dopo aver convinto il grande pubblico con il suo rinnovato linguaggio di comicità televisiva e aver coinvolto nelle sue interviste nonsense dai Måneskin a Frank Matano, da Nino Frassica a J-Ax – e tutti gli altri che si sono prestati al gioco degli improbabili interrogatori di Valerio – il comico e presentatore porta per la prima volta sui palcoscenici dei grandi teatri italiani sketch surreali, canzoni, giochi satirici di parole ed effetti speciali multimediali, il tutto presentato nel suo inconfondibile stile.
È ANDATO TUTTO BENE DAL 13 AL 27 GENNAIO • CINEMA SPAZIO ALFIERI
L’ANIMA BUONA DI SEZUAN DAL 11 AL 16 GENNAIO • TEATRO DELLA PERGOLA
In esclusiva allo Spazio Alfieri “È andato tutto bene”, il nuovo film di François Ozon. Negli ultimi anni, dal successo mondiale di “8 donne e un mistero”, ha dato vita ad una sorta di nuova corrente per il cinema francese composta da registi aperti alla sperimentazione linguistica. In questo nuovo film presentato a Cannes, “È andato tutto bene”, tratto dall’omonimo libro di Emmanuèle Bernheim, il regista torna a occuparsi di un tema sociale, ma con un approccio diverso. La storia si concentra sulla esperienza personale di Emmanuèle, che ha collaborato anche alla stesura della sceneggiatura. Il film non diventa mai un dibattito sull’eutanasia: ci spinge a riflettere sui nostri sentimenti e a porci domande sulla morte, ma è soprattutto un’opera che indaga il rapporto tra il padre e le figlie.
Teatro civile, politico, di poesia. La tenerezza e l’amore per gli esseri umani costretti dalla povertà e dalla sofferenza a divorarsi gli uni con gli altri, ma sempre raccontati con lo sguardo tenero e buffo di chi comprende. Monica Guerritore riporta in scena “L’Anima buona di Sezuan” di Bertolt Brecht nella versione che la vide protagonista diretta da Giorgio Strehler. Nella capitale della provincia cinese del Sezuan giungono tre dèi alla ricerca di qualche anima buona e ne trovano solo una nella prostituta Shen Te, che accorda loro ricovero per la notte. Il compenso per tale atto di bontà è una tonda sommetta, mille dollari d’argento, ossia, per Shen Te, la possibilità di vivere bene. Ma il compenso è accompagnato dal comandamento di continuare a praticare la bontà.
KAZUSHI ONO 12 GENNAIO • TEATRO VERDI
TEBAS LAND DAL 20 AL 30 GENNAIO • TEATRO DI RIFREDI
Kazushi Ono è una punta di diamante tra le bacchette nipponiche; perciò, nel 2015 è stato premiato in patria con il prestigioso premio Asahi in virtù del contributo portato al progresso della società giapponese. La sua visione a largo raggio della musica si pone la missione di unire continenti e culture, tradizioni storiche e contemporaneità. Perciò lavora con identico slancio su partiture fresche di inchiostro, sul Novecento storico, sul repertorio classico-romantico. Classe 1960, formatosi all’Opera di Stato Bavarese come assistente di Wolfgang Sawallisch e Giuseppe Patanè, già direttore principale della Filarmonica di Zagabria, dell’Opera di Karlsruhe, del Teatro Reale de la Monnaie a Bruxelles, dell’Opéra di Lione, oggi si divide fra Tokyo e la Orquestra Simfònica de Barcelona i Nacional de Catalunya.
Dal 20 al 30 gennaio torna in scena “Tebas Land”, lo spettacolo con Ciro Masella e Samuele Picchi con cui è approdata in Italia la scrittura rivoluzionaria di Sergio Blanco, che ha continuato a confermarsi come uno dei più originali ed innovativi drammaturghi apparsi recentemente sulla scena internazionale e che a marzo approderà al Piccolo Teatro di Milano con un nuovo testo. Il Teatro di Rifredi è stato il primo in Italia a tradurre, pubblicare e rappresentare Sergio Blanco; il suo “Tebas Land” nella versione Pupi e Fresedde/Teatro di Rifredi ha ottenuto a Firenze, Roma e Napoli un grande successo di pubblico e le lodi unanimi della stampa. Con la riproposta di “Tebas Land” (20-30 gennaio) il programma del Teatro di Rifredi prosegue questa seconda parte della stagione teatrale. 19
Noleggia Piedelibero e pensi solo a pedalare Più di 200 bici, recuperate dalla depositaria comunale, riqualificate e revisionate grazie all’esperienza di Piedelibero per i soci de La Comune Essere un Piedelibero significa sostenere i valori di: sostenibilità ambientale, stile di vita sano, riuso e riciclo dei rottami, reinserimento sociale dei detenuti dell’Istituto Penitenziario di Sollicciano.
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IL VIALE DEL TRAMONTO
Freaks Out C’è dell’ambizione e questo è un punto a favore senza dubbio. E ambizione c’era stata sicuramente anche per “Lo chiamavano Jeeg Robot”. Lì però c’era la contemporaneità, la periferia romana, la rivisitazione di un mito della nostra infanzia e soprattutto un villain formidabile. Qui c’è troppo di tutto e, insieme, nulla che colpisca davvero. Un’ambientazione che mescola Trono di Spade e Harry Potter, nessun personaggio indimenticabile e un annacquatissimo omaggio a Tod Browning. Il romanesco è simpatico ma non può fare miracoli. L’ORIZZONTE DI GLORIA
Il potere del cane La più profonda delle solitudini ha portato Phil Burbank a divenire un uomo crudele, uno di cui avere paura. Ma cosa succede quando un individuo costretto a dissimulare la sua vera natura scorge qualcosa di sé stesso in un altro? Jane Campion sembra ripetere l’incantesimo di “Lezioni di piano” inserendo perfettamente il personaggio e le sue complessità esistenziali in uno scenario duro e aspro ma ugualmente magnifico. Benedict Cumberbatch offre ogni fibra del suo essere a quello che è, dopo una serie di partecipazioni ad affollati blockbuster, il ruolo della maturità artistica.
LE DIVE DI ZEFFIRELLI di Caterina Liverani
U
n patrimonio di memorie, passione e cinema quello custodito dalla Fondazione Franco Zeffirelli Onlus - Centro delle Arti dello Spettacolo di Firenze che, in collaborazione con l’Hotel Savoy e col patrocinio del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani sarà, in una sua piccola parte, visionabile grazie alla mostra fotografica “Le Dive di Zeffirelli”. Allestita in un percorso che parte dalla lobby dell’Hotel Savoy, l’esposizione, che comprende i ritratti delle più famose protagoniste dei film e delle opere dirette dal Maestro Zeffirelli, passa dal Salotto Lounge e dal Ristorante & Bar Irene per arrivare alla Suite Presidenziale. Gli splendidi volti delle attrici fotografate nei loro costumi di scena sono un viaggio che permette di ripercorre le tappe della cinematografia di Zeffirelli, della sua estetica e del valore che la presenza femminile ha avuto all’interno delle sue pellicole: le giovanissime Olivia Hussey (“Romeo e Giulietta”) e Brook Shields (“Amore senza fine”), la bellezza di Elisabeth Taylor ne “La bisbetica domata”, le star internazionali della miniserie del 1977 “Gesù di Nazareth” Anne Bancroft, Valentina Cortese, Claudia Cardinale e le grandi protagoniste degli ultimi film come Maggie Smith, Joan Plowright, Judy Dench, Cher (“Un tè con Mussolini”) e Fanny Ardant (“Callas Forever”). Proprio l’attrice francese, madrina dell’inaugurazione della Mostra lo scorso 15 dicembre, ha ricordato Franco Zeffirelli come “un uomo vivace con una grande intelligenza e uno spiccato senso dell’umorismo. Era divertente e selvaggio. Talvolta andava in collera e batteva a terra col suo bastone mostrando entusiasmo e passione anche per questo film, l’ultimo di una lunga e fortunatissima carriera”. Tra i volti del-
le stelle in mostra all’Hotel Savoy fino al 18 aprile, tra cui ricordiamo anche Faye Dunaway, Carla Fracci, Anna Magnani, Glenn Close, Marisa Allasio, Monica Bellucci e Katia Ricciarelli, la soprano Maria Callas occupa una posizione di spicco in virtù della profonda amicizia che l’ha legata al regista fiorentino, scomparso nel 2019, che la diresse nel 1954 a Milano nell’opera di Rossini “Il turco in Italia”, nella “Traviata” a Dallas quattro anni dopo e l’anno successivo a Parigi a Londra in “Tosca” e “Norma”. Claudia Porrello, Public Relations & Communications Manager dell’Hotel Savoy e membro del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani: “nell’ottica di ospitare nel nostro hotel iniziative culturali sempre nuove, il cinema conserva un ruolo di priorità. Dopo una visita, fatta prima della pandemia, alla Fondazione Zeffirelli al complesso seicentesco di San Firenze sono rimasta estasiata. Abbiamo quindi proposto al Presidente della Fondazione Pippo Zeffirelli l’idea di un’esposizione di parte di questo patrimonio artistico riguardante proprio le figure femminili qui all’hotel, incontrando da parte sua il nostro stesso entusiasmo. Il progetto è stato ovviamente bloccato dall’emergenza sanitaria che ci ha tutti coinvolti e abbiamo temuto non si potesse più realizzare. Quando abbiamo ripreso in mano l’allestimento abbiamo capito che serviva qualcosa in più. Da qui l’idea di Pippo di coinvolgere Fanny Ardan che ha accettato la nostra proposta di essere la madrina con gioia. Realizzare eventi del genere in questo momento così particolare è possibile solo grazie alla disponibilità e all’entusiasmo di tutti”. Pippo Zeffirelli: “Pensando al futuro ci piacerebbe proporre una iniziativa analoga ma dedicata all’altra metà del cielo e cioè ai divi di Zeffirelli. Richard Burton, Laurence Olivier, Mel Gibson, solo per citarne alcuni”. 21
Brevi Cronache Librarie Racconti Fiorentini con la scusa di un Libro di Carlo Benedetti Nei libri usati abitano due storie: una dell’autore, l’altra del lettore precedente. Copiamo qui una lettera rimasta fra le pagine, nella speranza che arrivi alla propria destinataria. Cara Valeria, Quando te ne sei andata, il transatlantico si è staccato da Ponte alle Grazie con una manovra elegante, una piroetta al centro del fiume, sfruttando la corrente più dei motori. La nebbia filava i lampioni dei lungarni fino a farli toccare e ti si intravedeva appena, immobile, con dei grandi occhi stupiti. Poi meno. Poi per nulla. Sono rimasto a guardarti sparire finché il ponte non ha cominciato ad oscillare, sempre più forte. Sembrava un serpente durante la muta. Le strade intorno, i lampioni, era tutto nuovo, aveva cambiato colore. Firenze era diversa, ma non sapevo come. Non ho dormito: appena chiudevo gli occhi, qualcosa svaniva, diventava altro: i bar, specie quelli dove avevamo bevuto insieme, la balaustra di piazzale Michelangiolo, la discesa del cavalcavia dell’Affrico. Come li riaprivo, erano ancora lì, ma mi guardavano diversi, non sembravano loro. E stamani anche casa mia, i miei vestiti, hanno iniziato a scivolarmi dalle mani: la sciarpa che ti piaceva, l’eskimo verde, estranei. Il mio divano colorato, la poltrona dove ti sei seduta un milione di volte: eccoli qua, quasi completamente identici. E anch’io – me ne accorgo ora – i miei piedi, più grandi. Già non riconosco i capelli, prima lunghi e morbidi, e ora ispidi, come pennelli nuovi. Che succede, amore mio? Ora che l’ho scritto, anche questo sembra strano. Irrimediabilmente fuori posto.
Giovanni Spadaccini Compro libri, anche in grandi quantità. Taccuino di un libraio d’occasione. UTET, 2021 – 16,00€ 22
GIFUNI SARÀ UN ALDO MORO IMPERDIBILE di Tommaso Chimenti
I
l 2022 teatrale a Firenze parte in sordina. Alcuni teatri hanno una programmazione farraginosa e attendono di vedere che cosa succederà, covid e disposizioni ministeriali permettendo. Meno male che il Teatro della Pergola in questa stagione sforna titoli e nomi, qualità e curiosità, eccellenze nostrane e internazionali. Viva la cura Stefano Accorsi. Prima spazio alla comicità con “Il marito invisibile” (1-2) di Edoardo Erba con due delle più simpatiche (e bravissime, ovviamente) e versatili attrici in circolazione: Maria Amelia Monti e Marina Massironi. Due amiche cinquantenni che non si vedono da molto tempo si incontrano in chat. Una delle due racconta all’amica che si è sposata e che il marito è invisibile. Erba ci parla di realtà virtuale mentre le attrici-personaggi agiranno sul palco, intente nella loro vita quotidiana, e negli schermi in alto che riproporranno le video call e gli zoom ai quali, purtroppo, tutti siamo abituati e adeguati ultimamente. Una doppia visione dunque, e nuova,
per gli spettatori. Dalla leggerezza alla storia, dalle risate al tragico. Fabrizio Gifuni, che qualche anno fa già ci ha raccontato sul palco di Pasolini, stavolta diventa, in “Con il vostro irridente silenzio” (18-23), Aldo Moro, che si fa carne assieme alle sue lettere spedite dalla prigione delle Brigate Rosse dove fu rinchiuso per cinquantacinque lunghissimi e inutili giorni che terminarono con la sua uccisione dopo un processo farsa: “A distanza di quarant’anni poche persone hanno letto davvero quelle lettere, molti hanno scelto di dimenticarle”, dice amaro Gifuni. Chiudiamo con l’intelligenza e la musicalità degli Oblivion, il quintetto bolognese, che propone al Teatro Puccini il nuovo “Oblivion Rhapsody” (21-22), show che celebra i primi dieci anni del gruppo. E sarà una summa degli episodi e delle canzoni e gag migliori sfornate in questi anni, le parodie, le imitazioni, i gorgheggi, le hit distorte e quelle trasformate, insomma un the best of per chi li ha amati, un punto di partenza per chi non li ha mai visti dal vivo.
PERSONAGGI FIORENTINI di Tommaso Ciuffoletti - illustrazione di Marcho
(È) TUTTO NEI TERMINI di Michele Baldini e Virginia Landi
Gennaio a parole
Marino Vieri
U
na volta avevo una fidanzata che mi diceva: “se mi tradisci ti faccio picchiare da Marino”. Una minaccia del genere, nel suo essere così circostanziata, suonava assai più concreta di un generico “ti spacco la faccia” o di un pur sinistro “ti faccio picchiare”. Io, fisico da lettore di Dostoevskij, ma con la faccia come il culo, rispondevo spavaldo: “e chi minchia sarebbe questo Marino?”. Marino era, ed è, Marino Vieri, storico calciante e capitano dei Bianchi di Santo Spirito. Quando ci presentammo ebbi subito a chiarire: “ciao, sono Tommaso e non l’ho mai tradita”. La risposta fu la prima di tante risate che gli ho visto fare da quando lo conosco. Perché per quel che posso dire, Marino è una persona a cui piace essere allegro. Non sembri banale, perché specie in certi ambienti è pieno di gente a cui piace essere duri per posa, così come ci son quelli a cui piace essere sempre incazzosi ed altri a cui piace proprio essere stronzi. A Marino invece piace essere allegro e a me le persone allegre mi piacciono tanto che mi son pure messo a vedere le partite del calcio storico. Durante quelle partite Marino ride un po’ meno, ma c’è da capirlo. Che io ogni volta mi chiedo come faccia uno con la sua voglia di essere allegro, a trovarsi in mezzo a quella piazza piena di cazzotti che volano come zanzare ad agosto. Ma ognuno di noi ha le proprie passioni ed io continuo ad avere quella per Dostoevskij. Ma adesso ho pure un po’ quella per il calcio storico e il merito, o la colpa, è proprio di Marino.
Natale è finito e, ahimè (/ahi·mè, ai-/), è arrivato gennaio. In questo prezioso arco temporale i vocaboli culinari (così come vocabolari e libri di ricette) vengono utilizzati senza sosta. Ma non solo: vengono anche maltrattati, accorpati, fusi, ripensati e attaccati creando formazioni di nuove parole. Un’esigenza che nasce per definire elementi che fanno parte della quotidianità ma anche per rinominare in qualche modo le innovazioni che riguardano il mondo del cibo. Niente paura, comunque: la buona notizia è che anche quest’anno tra piatti di lasagne, finger food, bottiglie di prosecco e dessert a base di pandoro, siete sopravvissuti ai parenti e alle loro proposte colloquiali. La cattiva è che ora forse dovrete trovare il modo di smaltire il tutto, in tutti i sensi. Di seguito qualche suggerimento. Batch cooking /ˌbætʃ ˈkʊkɪŋ/ (or. ingl., trad. it. “cucina seriale”) Consta nella pratica, sempre più proposta da blogger e influencer, di cucinare una sola volta la settimana più portate, ridistribuendole i giorni seguenti. Sulla quarta di copertina di un volume dedicato si legge: “Maggiore serenità, meno sprechi e soprattutto piatti sani e preparati in casa”. Quale miglior sistema quindi per celebrare il riciclo degli avanzi natalizi, seguendo la fortunata tradizione toscana (certo più calorica) del rifatto o ripassato in padella? Pizzata /piz-zà-ta/ (n.f. pasto a base di pizza; uscita in compagnia per mangiare la pizza) Il neologismo e participio nominalizzato indica generalmente un ritrovo di gruppo volto a condividere, insieme, un pasto a base di pizza, parola da cui deriva il termine. Per la sua definizione possiamo cominciare anche da ciò che non è: non significa infatti né “pungere” o “pizzicare” e neanche “urtare il molo o un’altra nave per errore di manovra”, come utilizzato nel linguaggio marinaresco. L’evento conviviale non è poi particolarmente indicato per le diete che ci siamo ripromessi di fare come buon proposito per il nuovo anno, ma, nella maggioranza dei casi, mette d’accordo proprio tutti.
23
CITTÀ IN MUSICA di Giulia Focardi - foto di Riccardo Ghilardi
CHE LO SPETTACOLO CONTINUI IN QUESTO 2022
C
on l’inizio del 2022 possiamo contare due anni di convivenza con il Covid-19, due anni difficili anche per lo spettacolo dal vivo che ha subito interruzioni, lunghi silenzi, cambiamenti, nuovi assetti nel ripensare la programmazione di concerti e spettacoli ma che ha cercato sempre di adattarsi. Sono ancora tante le date riprogrammate che possiamo vedere nei calendari delle varie tournée degli artisti italiani, eredità del 2020 che ancora si fa sentire o di un ritorno al 100% delle capienze che ha richiesto un diverso criterio organizzativo. È il caso del concerto di Massimo Ranieri al Teatro Verdi (5 gennaio): insieme a un’orchestra di preziosi musicisti, Ranieri torna a Firenze con un rinnovato “Sogno e Son Desto”, spettacolo che conta oltre 500 straordinarie repliche in tutta Italia e che vedrà il grande artista nelle vesti di attore, narratore e interprete dei suoi
minimondo testo e collage fotografico di Susanna Stigler
Tornare a toccare
43°45'24.3"N 11°16'48.1"E
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più importanti successi. L’11 gennaio ci spostiamo al Tuscany Hall per lo show di Valerio Lundini che, dopo il successo di “Una Pezza di Lundini” (andato in onda su Rai Due) e del tour estivo, calcherà per la prima volta i grandi teatri italiani con “Il mansplaining spiegato a mia figlia”. Uno spettacolo ironico e versatile che darà la possibilità al pubblico di scoprire il poliedrico mondo del comico e musicista romano. Doppia data invece per una delle nuove stelle della musica italiana, Sangiovanni, che il 19 e il 20 gennaio si esibirà al Tuscany Hall per presentare dal vivo il suo “Mondo Sangio”, fatto di inclusività, amore, accettazione della diversità e una scrittura
profonda e ormai riconoscibile. Il giovane cantautore vicentino (18 anni) ha già ricevuto una pioggia di certificazioni platino e oro (EP “Sangiovanni” disco di platino, “Malibu” disco di platino, “Lady” doppio disco di platino, “Tutta la notte” disco di platino, “Guccy bag” disco d’oro) e oltre centro milioni di streaming su Spotify. Nel comporre il nostro piccolo calendario di concerti mensili, segnaliamo anche un “fuori provincia” di grande qualità: il 22 gennaio al Teatro Regina Margherita di Marcialla (Siena) la contrabbassista Silvia Bolognesi si esibirà con il suo ormai stabile quartetto Young Shouts formato con tre giovanissimi e talentuosi musicisti e studenti di Siena Jazz.
F R AST UON I di Leonardo Cianfanelli
ANAÏS MITCHELL ANAÏS MITCHELL
RICHARD DAWSON & CIRCLE HENKI
JAMIRE WILLIAMS BUT ONLY AFTER YOU HAVE SUFFERED
(BMG)
(DOMINO)
(INTERNATIONAL ANTHEM)
Dopo aver collaborato con progetti illuminati come Hadestown, Bonny Light Horseman e Big Red Machine, la cantautrice americana Anaïs Mitchell torna dopo quasi dieci anni con un disco solista, omonimo, un lavoro scarno e personale con la sua voce unica sempre in primo piano. Lasciata Brooklyn al nono mese di gravidanza durante la pandemia, Anaïs torna nel Vermont per ritrovare le sue radici, lo stesso stato americano che la lega da sempre con Justin Vernon (Bon Iver) con cui spesso collabora. Prodotte dal vulcanico Josh Kaufman, queste dieci tracce continuano il percorso di Anaïs Mitchell lontano dai riflettori e da un facile successo, dieci gemme preziose di canzone popolare a stelle e strisce per scaldare l’inverno, arricchite da testi eleganti che risaltano il lato poetico dell’artista.
Seguiamo da tempo il folletto Richard Dawson, cantautore inglese capace di esplorare l’universo folk senza limiti o compromessi. Dawson sceglie ora di alzare ulteriormente l’asticella e, fomentato dalla storica etichetta Domino, si unisce all’eccentrica band finlandese Circle per creare “Henki”, un album che prende il nome da una parola finnica senza un vero significato, quantomai azzeccata per questo lavoro inclassificabile dalla lunga gestazione, dove ognuno dei suoi sette brani ha il nome di una pianta. Pensate a un epico frullatone di folk, country, rock e glam-rock, con tracce dai sei ai dodici minuti e testi che parlano di storia antica e misteri esoterici. Non fatevi condizionare dal normale effetto straniante iniziale, vedrete che questo album causa dipendenza. Provare per credere.
La International Anthem di Chicago continua a non sbagliare un colpo e presenta il nuovo album di Jamire Williams, artista a tutto tondo conosciuto più che altro per il talento alla batteria. “But Only After You Have Suffered” ci teletrasporta in un mondo alieno, dove sequencer e campionatori si mescolano a droni psichedelici e distorsioni, creando una nebbia amorfa dove è bello perdersi. Sempre più visionario e indefinibile, Williams alterna guest della sua città natale Houston (Corey King, Mic Holden, Fat Tony, Zeroh, Sam Gendel e molti altri) a una straordinaria gamma di generi (Hip Hop, Ambient, Jazz, per citarne alcuni), sperimentando verso territori d’avanguardia con affascinanti collage sonori e la dichiarata ispirazione alla pittura minimalista sullo sfondo.
FRASTUONI SU SPOTIFY
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AMORAZZI
~ QUASI UNA POSTA DEL CUORE ~ a cura di Francesca Corpaci - illustrazione di Costanza Ciattini
Free Britney Ho avuto un solo (sufficiente anche) amore tossico e una quantità non ben definita (a volte forse ero sbronza) di uomini che definire inutili è riduttivo. Tendenzialmente posso dire che la mia fallimentare vita sentimentale è colpa mia. È colpa mia perché all’amore (poi amore solo per me, manco a dirlo) tossico ho dedicato oltre un decennio basandomi solo sul fatto che “a modo suo mi voleva bene” e - questo gli va riconosciuto - che era l’unico che mi regalava indimenticabili orgasmi (quelli degli altri si potevano dimenticare dopo due giorni o non erano pervenuti). Ho buttato anni di vita, pensavo non sarebbe mai successo a me; invece, sono stata debole e sono rimasta là, ad aspettare che lui mi amasse. E nel frattempo (perché comunque innamorata quanto vuoi ma, ecco, non scherziamo) collezionavo storie che o boicottavo o non decollavano o nelle quali mi imbattevo in inqualificabili teste di cazzo (uno mi ha fatto ripartire da Londra, dove ero andata a trovarlo, dopo avermi rubato il telefono e centro euro). Ho chiuso con l’amore tossico da qualche mese, ma soprattutto ho perdonato lui (non aveva colpa per non avermi amata, ma ne aveva per certi comportamenti) e me stessa. Mi sono perdonata per aver mandato all’aria la mia vita sentimentale perché amavo solo lui. Mi sono perdonata sì, ma mai pentita, perché resterà l’amore della mia vita anche se non ci incontreremo mai davvero. Trovare il coraggio di “lasciarlo andare” (anche se lui non c’è mai stato realmente) è stata la cosa più difficile che ho fatto a livello emotivo. Ovviamente, nonostante questa scelta liberatoria, continuo a imbattermi in storie disastrose con uomini che non sanno veramente come stare al mondo. Forse non è solo colpa mia. No anzi ne sono certa. Dear Britney, prima di tutto qua la mano. Tirarsi fuori da una relazione tossica non è roba da poco, quindi chapeau e prenditi un attimo per goderti gli applausi, te li meriti. Detto questo: certo che non è solo colpa tua se ti sei trasformata in una calamita per casi umani dato che – breaking news – il mondo è popolato per la quasi totalità da gente improponibile e su questo c’è poco da fare. Metterti a rieducare plotoni di maschi potrebbe essere giusto un tot al di là della tua portata, a meno che tu non abbia particolari aspirazioni alla santità, però posso suggerirti qualcosa di meno impegnativo che ti migliorerà comunque la vita: salutare la curva e startene un tot per i fatti tuoi. Non una settimana, non un mese; il tempo necessario per rimetterti in piedi Britney adorata, perché mi pare che sia ancora lontano il giorno in cui gli strascichi di quello che hai passato svaniranno dalla tua vita come Paola Barale dai palinsesti italiani. Si dice che finiamo sempre per trovare esattamente
ciò che stiamo cercando, e sospetto che non sia proprio del tutto una cazzata. Nel tuo caso, quello che stai cercando è un mollusco da cui farti prendere a pesci in faccia per sostituire l’invertebrato che non puoi avere e che – devo dirtelo, Britney – quegli indimenticabili orgasmi te li ha venduti parecchio cari, altro che regalati. Dai retta a mammà, prenditi una pausa da uomini, donne e da ogni tentativo di trovare qualcuno che ti ami al di fuori di te, perché mi sa che finché non ti vorrai per lo meno un po’ di bene gli incontri che farai potranno solo peggiorare. Sì, lo so baby, a questo giro sono di una banalità disarmante, ma anche le nostre vite lo sono, per quanto ci piaccia raccontarci il contrario. Insomma, amica: esci, viaggia, chiuditi in casa, lavora come una pazza, licenziati, fai quello che ti pare ma PRENDITI DEL TEMPO PER RICOSTRUIRTI UN’AUTOSTIMA e non aspettare che arrivi qualcuno che lo faccia al posto tuo perché – te lo garantisco – non succederà
Affidate dubbi, dilemmi e inconfessabili segreti in forma 100% anonima a: tellonym.me/amorazzi. Ogni mese il vostro amichevole amorazzo di quartiere risponderà in questo spazio. 26
LO ZIGOZAGO
storie e tradizioni Comari sull'Uscio
Allevamenti alternativi in San Frediano Adesso è conosciuto come “il quartiere più cool del mondo”. C’è chi dice che la globalizzazione abbia stravolto anche le sue strade, che tutto sia cambiato, che niente potrà più essere come prima. Nel bene e nel male (aggiungerebbe qualcun altro). Eppure, non è necessario andare troppo indietro nel tempo per ritrovare le storie e gli aneddoti che hanno reso San Frediano lo specchio dello spirito fiorentino più autentico. Un quartiere popolare, certo, ma non per questo abitato solo da imbroglioni o gente di malaffare. Pensarlo come un covo di delinquentucci sfrontati vuol dire inciampare in luogo comune. Diciamo piuttosto che accanto ad artigiani e bottegai c’erano anche tante persone che campavano alla giornata, come potevano, cogliendo le occasioni che la vita metteva loro davanti o semplicemente liberando la fantasia per racimolare qualche soldo in più. É proprio questo il caso della venditrice di pidocchi, rimasta alla storia per il buffo mestiere che una credenza popolare le ha permesso di esercitare. Al tempo, infatti, si pensava che per guarire dall’ittero fosse necessario ingerire un’ostia con dentro dei pidocchi vivi. Un rimedio non proprio gourmet, ma a quanto pare, in un modo o nell’ altro, risolutivo. Si dice che addirittura i dottori andassero a procurarsi i pruriginosi animaletti dalla seggiolaia di Via dei Camaldoli, che non solo li vendeva… ma li alleva sulla sua testa! Leggendaria è rimasta la risposta che la Mora, ortolana e mediatrice dell’acquisto, dette ad un carabiniere un po’ titubante davanti al pacchettino di pidocchi comprato per portare a guarigione la moglie malata: “Non si preoccupi, son boni, vengon da un capo pulito!”. D’altra parte, Pratolini lo aveva detto chiaro e tondo. “Questa gente di San Frediano (...) è la sola a conservare autentico lo spirito di un popolo che perfino dalla propria sguaiataggine seppe ricavare della leggiadria; e dal suo ingegno, in verità, una perpetua improntitudine”.
LIBRERIE DA RECORD E DA NERD di Raffaella Galamini
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n’apertura da record del mondo a Firenze. Da Manifattura Tabacchi ha debuttato The Lift, la libreria più piccola del mondo: è stata realizzata all’interno di un vecchio montacarichi da Todo Modo. Una nuova iniziativa ideata dalla libreria di via dei Fossi per dare spazio, se così si può dire, ai libri di viaggio della Humboldt Books, nota per i progetti interdisciplinari che toccano temi come geografia, arte, fotografia e geografia. Molti artisti, scrittori, designer e architetti che hanno collaborato con questa casa editrice. I volumi si trovano all’interno del montacarichi che con i portelloni aperti misura poco più di 2,5 metri quadri. I libri sono disposti sulle mensole in ferro, illuminati dalla lampada centrale. Per Todo Modo, che era già presente con un punto vendita da Manifattura Tabacchi, The Lift è quindi un’evoluzione del progetto. La nuova mini-libreria è aperta tutti i giorni secondo gli orari del Bento Bar.
A Empoli ha aperto la Libreria NessunDove (Piazza Farinata degli Uberti, 18) dal romanzo urban fantasy dello scrittore e fumettista britannico Neil Gaiman. L’iniziativa voluta da Alessio Stampone e Martina Grosso si può definire una libreria nerd soprattutto per il grande spazio dedicato a fumetti, manga e giochi di ruolo. Non mancano poi le attività e i giochi per bambini. Sul fronte food sbarca a Firenze una storica pizzeria napoletana: Starita a Materdei, che vanta un’esperienza di 120 anni. Gestita da sempre dalla famiglia Starita, oggi giunta alla quarta generazione e a Firenze si trova in via San Gallo 2R. Qui si può assaggiare una pizza classica napoletana, ma di alta qualità: lievitata dalle 10 alle 24 ore e con un cornicione alto ma non troppo. Il menù delle pizze propone gusti classici e pizze definite “specialità”. Ci sono poi le “pizze stagionali”, le “specialità a nome Starita”, pizze fritte e calzoni e soprattutto le celebri corna di Maradona. Un’esperienza da provare.
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ANNUNCI BESTIALI di Raffaella Galamini Abbiamo imparato ad apprezzare ancora di più la loro fedeltà, il loro attaccamento durante il periodo del lockdown. Costretti in casa h24 abbiamo cominciato a capire un po’ di più la loro psicologia e abbiamo cementato il rapporto con loro. I nostri cani, i nostri gatti sono stati ancor più fedeli compagni in quel difficile momento. Per chi ha un animale domestico questa pagina mensile vuole essere un punto di riferimento per apprendere attraverso i consigli di educatori cinofili come instaurare un corretto rapporto e capirne esigenze e richieste. Per chi invece vorrebbe adottare ma ogni volta trova una scusa e rimanda Lungarno offre un’occasione di stimolo e di riflessione e magari spinge al grande passo di aprire il cuore a un animale in difficoltà. Raccontando di volta in volta storie spesso anche difficili, in attesa del lieto fine da copione o, qualche volta, già concluse nel migliore dei modi. Con l’adozione e l’ingresso in una casa per cominciare una nuova vita.
BRINA
AMERIGO
Brina è una cucciola bella e amorevole, ha pochi mesi di vita e si trova al canile rifugio Una a Poggibonsi. Purtroppo, le è stata diagnosticata una patologia cardiaca particolarmente seria che non le impedisce comunque di muoversi e giocare come gli altri cuccioli. La malattia condizionerà certo la sua vita futura. Logicamente è più delicata rispetto ai suoi coetanei e richiede cure e controlli periodici. Condizioni di vita che mal si conciliano con la presenza in canile. Ecco perché per lei si chiede un’adozione del cuore, consapevoli della patologia importante e del fatto che la sua vita sarà sempre nel segno dei controlli medici. Le volontarie dell’associazione Una cercano quindi per lei un’adozione speciale e soprattutto in zona in modo da poter far sì che la piccola Brina possa essere seguita anche successivamente. Per qualsiasi informazione chiamare il 3314845259 o 3338029611.
Qualche mese fa al rifugio Il Caniglio a Firenze è apparso Amerigo: era magrissimo e forse attratto dal profumo del cibo dei cani. Un gatto giovane, già castrato. I volontari lo hanno sfamato e così ha preso l’abitudine di presentarsi due volte al giorno, mattina e sera, davanti al cancello per reclamare la sua razione di cibo. All’inizio sembrava selvatico perché soffiava a chi si avvicinava, ma con il tempo ha preso confidenza e superato le sue paure: oggi è molto affettuoso con i volontari e gli piacciono tanto le coccole. Purtroppo per lui il rifugio è off limits perché all’interno ci sono i piccioni e nella casetta destinata ai gatti lui non vuole andare. Si vede che cerca il contatto fisico con l’uomo. Con l’arrivo dell’inverno, si è resa urgente la necessità di trovargli una casa magari con un giardino in sicurezza e lontano dalla strada. Per informazioni contattare il 338 5414442 (Claudia) oppure il 338 7715587 (Barbara).
I CONSIGLI DELL'ESPERTO di Marta Magrini, educatrice cinofila – Centro Cinofilo Cane Sapiens
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l viaggio in treno può presentare delle insidie per il cane. Al di là degli aspetti legati all’alimentazione e ai bisogni fisiologici durante gli spostamenti, bisogna confrontarsi con il problema dell’eventuale affollamento del vagone: l’eccessiva presenza di persone potrebbe essere fonte di nervosismo e il cane potrebbe cominciare ad abbaiare e a dare segni di tensione. Potrebbe inoltre essere impaurito dal rumore e dall’ambiente nuovo: se è di pic-
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cola taglia il consiglio è di prenderlo con sé in braccio e tenerlo stretto, magari rassicurandolo con parole dolci o provando a distrarlo con un giocattolo. Se di grossa taglia invece si dovrà cercare di tenerlo il più possibile vicino senza che sia d’intralcio agli altri passeggeri e rassicurarlo con un tono di voce rassicurante. All’arrivo a casa il consiglio è di coccolarlo e provare a fargli provare qualche attività piacevole per riprendersi.
PALATI FINI testo e illustrazione di Marta Staulo
LA GALETTE DES ROIS
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n questa nuova puntata di come la religione cattolica ha rovistato nel cesto dei panni sporchi della cultura pagana parleremo di come quelle che erano divinità femminili che avevano il compito di rendere fertili i campi nelle 12 notti che seguivano il solstizio d’inverno, volando su questi e spargendo la loro magia procreatrice dal cielo, vennero annientate (parliamo di donne sessualizzate e dai poteri magici, orrore!) e trasformate in una vecchia bitorzoluta (ora si ragiona) che si ritrovò nell’ultima delle notti a dare indicazioni a tre astronomi che avevano perso la rotta verso la famosa mangiatoia con la stella attaccata in cima ed il ruscello di carta stagnola. La vecchia, a differenza dei doni poco utili che i Magi avevano in serbo per un bambino di 2 settimane - perché dimmi che te ne fai di oro, incenso e mirra se non hai ancora nemmeno una casa - aveva pensato di omaggiare anche lei il neonato con un carico di regali ben più pratici, quali dolci e giocattoli, ma non sapendo dove fosse nato il famoso bambino che i Magi andavano ad ossequiare, pensò bene di bussare ad ogni casa al fine di trovarlo, riempiendo una calza per ognuno, continuando tutt’ora ad essere figura predominante del Natale nazionale dei più piccoli. Ma se avete una certa e non vi spetta nemmeno più il carbone, potrete sublimare la vostra voglia di dolce del 6 gennaio lasciando la calza ai minorenni e appellandovi ai re Magi, ai quali in oltralpe hanno dedicato in questa giornata la Galette des Rois, una torta di sfoglia e frangipane sormontata da una coroncina in carta dorata, al cui interno una fava (tradizione che risale alle feste Saturnali dell’antica Roma) decreterà la fortuna di chi la troverà nella propria fetta, incoronandolo per un giorno Re della Fava (sic!).
SPIRITO LIQUIDO di Andrea Bertelli
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Je suis Boulevardier
arman, servimi da bere, ho sete anche per te. Voglio brindare ad un nuovo giorno e lasciarmi dietro tutti gli acciacchi con un Boulevardier”. Sembra che venisse richiesto così dai frequentatori assetati dei bar d’oltralpe. D’altra parte, era la bevanda mondana per antonomasia, il nome prende origine dai frequentatori dei Boulevard appunto. Preparare questo cocktail chic non è semplice. Creare un accostamento armonioso tra il distillato e la dolcezza del vermouth non è facile, la scelta degli ingredienti è fondamentale. Entrambi, infatti, giocano un ruolo cardinale nel bilanciare il gusto ed il corpo del drink. Solitamente si preferisce usare un bourbon, dalle note calde e morbide di spezie, caramello e vaniglia, anche se un rye whisky può presentare altri vantaggi con qualità più pungenti al palato. La scelta, se no, ricade su uno scotch, salmastro e torbato che consente di creare un’intensa armonia aromatica. Il gusto sapido taglia quello dolce del vermouth e l’amaro del bitter cede spazio alla torba. Gli ingredienti sono: 3 cl di Bourbon/ Rye o Scotch, 3 cl di bitter, 3 cl di Vermouth. Si prepara versando tutti gli ingredienti in un mixing glass, precedentemente riempito con ghiaccio. Si mescola per bene e si versa in un bicchiere ghiacciato filtrandolo con uno strainer. Lasciate avvolgere i vostri sensi dalle calde note di questo abbraccio e mi raccomando, in alto i gomiti. Ad un anno pieno di brindisi. Auguri! 29
O ROSC OP O di Lulaida - illustrazioni di Francesca Arfilli
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ARIETE (21 Marzo-19 Aprile)
BILANCIA (23 Settembre-22 Ottobre)
Gennaio e si ricomincia. A voi tocca aprire le danze di questo nuovo anno, che dovrebbe essere più leggero di quello passato. Molto dipenderà da voi e dal vostro spirito di adattamento che, diciamocelo, a volte lascia a desiderare. Avete le stelle dalla vostra parte, coraggio! Movie quote: Ogni minuto che passa è un’occasione per rivoluzionare tutto completamente. (Vanilla Sky)
Dopo il periodo natalizio siete sempre un po’ affaticati e tristi. Dopotutto dopo le feste vi spegnete un po’. Cercate ora però di concentrarvi su altro, magari potreste chiamare quella persona, sì proprio quella di cui digitate il numero telefonico ma poi riattaccate. Soprese all’orizzonte. Movie quote: Nella vita le cose non cambiano mai, siamo noi a cambiare. (Un altro mondo)
TORO (20 Aprile-20 Maggio)
SCORPIONE (23 Ottobre-21 Novembre)
Le feste sono andate bene e questo vi spinge a guardare con occhio positivo al futuro. Avete capito bene: siete ottimisti. Vi sembra che sia tutto possibile e di facile raggiungimento. Rimanete con questo spirito anche quando i giochi si faranno più duri. Movie quote: La vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita! (Forrest Gump)
Gennaio vi regalerà un po’ di risposte che cercavate. Ma non vi accontenterete. E chi riuscirà mai a farlo? Provate a pensarci: chi nella vita riesce davvero a soddisfarvi? Pochissimi eletti. Siete sempre alla ricerca di qualcosa, quando non capite che in realtà dovete tentare di stare tranquilli e cercare ma dentro di voi. Movie quote: Non può piovere per sempre. (Il Corvo)
GEMELLI (21 Maggio-20 Giugno)
SAGITTARIO (22 Novembre- 21 Dicembre)
Tirate un sospiro di sollievo, Natale è passato, Capodanno è passato. Rimane solo quell’antipatica della Befana: una vecchietta sulla scopa che svolazza e regala carbone per dispetto. Chissà forse invece vi stupirà portandovi una gradita sorpresa. No, non vi posso svelare altro. Movie quote: Io ho bisogno di credere che qualcosa di straordinario sia possibile. (A Beautiful Mind)
Sarà un periodo in cui potrete approfittare della calma piatta, per mettere in ordine tutte le questioni mai risolte del tutto, come quel cassetto: quel cassetto nasconde chicche imperdibili che avete dimenticato, perciò forza e coraggio, apritelo e mettete a posto. Movie quote: La nostra vita è fatta di occasioni, anche di quelle che abbiamo perso. (Il curioso caso di Benjamin Button)
CANCRO (21 Giugno-22 Luglio)
CAPRICORNO (22 Dicembre-19 Gennaio)
Gennaio non vi piace, ma neppure dicembre. Cercate come sempre di non farvi prendere dalla malinconia di questo mese che sembra non finire mai. Passerà anche lui e pian piano vi avvicinerete alla bella stagione. Per questo periodo il mio consiglio è di cercare di guardare al di là del vostro naso. Movie quote: Se vuoi qualcosa nella vita, datti da fare e prendila. (Into The Wild)
It’s over! Ora potete tirare un sospiro di sollievo, feste finite, cene ipocrite terminate, lucine spente. Mentre tutti si lamentano del mese noioso che è, voi amate gennaio, questi giorni vi fanno simpatia, forse perché spesso siete dalla parte dei più deboli. Ogni tanto però qualche lucina fuori contesto vi farebbe bene. Movie quote: Beh, nessuno è perfetto! (A qualcuno piace caldo)
LEONE (23 Luglio-23 Agosto)
ACQUARIO (20 Gennaio-19 Febbraio)
Il nuovo anno vi vedrà protagonisti assoluti: sarete in grado di raggiungere traguardi che non pensavate di raggiungere. Finalmente certi blocchi interiori verranno superati e potrete essere fieri di voi stessi. Gennaio sarà solo un mese di passaggio, preparatevi perché il meglio deve arrivare. Movie quote: Chi vince la battaglia con la coscienza, ha vinto la guerra con l’esistenza. (C’eravamo tanto amati)
Ve lo avevo preannunciato: che regali brutti avete ricevuto! Ma perché ogni anno dovete cambiare quei presenti che non fanno per voi? Oppure i vostri gusti sono un tantino troppo pretenziosi? Non sarà che non vi accontentate facilmente? Attenzione pretendere ciò che si desidera nella vita è fondamentale, basta non esagerare però! Movie quote: Il mio nome è Bond, James Bond. (Agente 007 – Licenza di uccidere)
VERGINE (24 Agosto-22 Settembre)
PESCI (20 Febbraio-20 Marzo)
Nonostante ve lo foste imposti a settembre, il vostro vero inizio sarà proprio adesso. Siete pronti finalmente per affrontare con forza e coraggio tutto quello che vi spaventava, riuscendo così a raggiungere i traguardi prefissati. Smettere di fumare sarà una passeggiata, per dire. Il letargo vi ha fatto bene. Movie quote: Anakin: “Cosa devo fare maestro?” Yoda: “Impara a distaccarti da tutto ciò che temi di perdere”. (Star Wars – Episodio III )
Come sono andate queste feste? No, non ditemelo: poteva andare meglio. Lo so, lo so, il vischio alla fine non ha prodotto i baci sperati, in compenso vi sono arrivate delle scarpe fantastiche. Ma ancora non avete fatto un passo mentre la sola cosa necessaria ora è farlo, anche se lo temete. Ce la farete. Movie quote: Nessuno può mettere Baby in un angolo. (Dirty Dancing)